Cuore sistema di conduzione del cuore

 

 

 

Cuore sistema di conduzione del cuore

 

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Cuore sistema di conduzione del cuore

 

Cuore sistema di conduzione del cuore

 

Il miocardio specifico presenta caratteristiche strutturali diverse rispetto al miocardio comune → diversa funzione.

Ha la funzione di dare inizio agli impulsi che controllano la contrazione ritmica del cuore e di condurre questi impulsi dagli atri ai ventricoli

→ costituisce il così detto sistema di conduzione del cuore.

Il cuore genera gli impulsi indipendentemente dal sistema nervoso → ha un'attivazione endogena, per essere più precisi miogena

(il sistema nervoso autonomo avrà la funzione di regolare la frequenza dei battiti: quello simpatico la farà accelerare mentre quello parasimpatico la farà rallentare).

 

Il sistema di conduzione è costituito da due parti:

  • un sistema seno atrialecostituito dal nodo seno atriale
    • pace maker del cuore, è il segna passi del cuore, è lui che genera gli impuls
    • impone la frequenza del cuore perchè la sua frequenza è quella più elevata di 60-70 battiti al minuti.

 

  • un sistema atrio-ventricolare costituito:
    • dal nodo atrio ventricolare
    • dal fascio atrio-ventricolare comune detto anche fascio di Hiss
    • dalla branca destra (destinata al ventricolo destro)
    • dalla branca sinistra (destinata al ventricolo sinistro)
    • le quali branche verso l'apice si risolvono in una rete sub-endocardica di fibre(non fibre nervose ma fibre di miocardio specifico) le così dette fibre di Purkinjie.

 

 

Il nodo seno atriale o di Kate e Flack:

 

E' situato nell'atrio destro lungo il solco terminale

in particolare è localizzato nell'estremità superiore del solco più precisamente nel punto in cui questa estremità incontra la parete laterale, il contorno laterale dell'orifizio della vena cava superiore.

  • ha una forma grosso modo ovalare,
  • è lungo di circa 2-2,5 cm
  • ha uno spessore di circa 2 mm,
  • è disposto quasi verticalmente, si incunea nello spessore della parete atriale raggiungendo quindi più internamente l'estremità superiore della cresta terminale.

 

E' percorso assialmente al centro dall'arteria nodale, o arteria del nodo seno atriale ramo atriale anteriore della coronaria di destra

(nella maggior parte dei casi, nel 55% dei casi, perchè nelle coronarie c'è un'estrema variabilità, per il rimanente 45% dei casi questa arteria nodale deriva dalla coronaria di sinistra, in particolare da un ramo della coronaria di sinistra che è l'arteria circonflessa).

Intorno all'avventizia dell'arteria nodale si forma una trama di fibre connettivali nelle cui maglie sono inserite le cellule del nodo.

 

Queste cellule sono di due tipi: 

Le cellule P o cellule nodali

  • Quelle situate più a ridosso dell'arteria 
  • hanno una forma grosso modo stellata
  • prendono il nome P da "pace maker", perchè sono le cellule che generano l'impulso; P sta anche per pallido, in quanto queste cellule essendo ricche di citoplasma e povere di organuli, si colorano scarsamente
    • mancano le miofibrille perchè queste cellule non si contraggono,
    • hanno pochi mitocondri
    • e molto citoplasma.
  • Vanno incontro a depolarizzazione di membrana spontanea → è questa depolarizzazione che genera l'impulso.
  • Fra le varie cellule P ritroviamo:
    • la trama di fibre connettivali che abbiamo appena visto
    • i capillari
    • fibre nervose amieliniche che appartengono al sistema nervoso autonomo.

 

 

Le cellule o miocardiociti di transizione

  • Situate alla periferia a completare il nodo seno-atriale;
  • hanno caratteristiche morfologiche ultra-strutturali intermedie alle cellule P e i miocardiociti comuni.
  • il connettivo alla periferia del nodo forma un sottile involucro discontinuo che permette il contatto tra i miocardiociti di lavoro e i miocardiociti che caratterizzano la parte più periferica del nodo.

 

 

 

TRATTI INTER-NODALI

  • Tre tratti internodali rappresentano delle vie preferenziali di conduzione, a più elevata velocità, che collegano i due nodi: il nodo seno atriale con il nodo atrio-ventricolare.
  • Descritti all'interno dell'atrio destro questi tratti vengono indicati come:
    • anteriore
    • medio
    • posteriore.

L'anteriore e il medio → decorrono lungo il lato destro del setto inter-atriale;

Il tratto internodale posteriore decorre nello spessore della cresta terminale.

  • Questi tratti internodali non sono riconosciuti da tutti gli autori; non sarebbero poi composti da miocardio specifico ma da miocardio comune.

 

 

 

Ilnodo atrio-ventricolare o di Ascio Tauara

 

Situato nella parte inferiore dell'atrio destro → si trova in corrispondenza dell'apice del triangolo di Kock

  • ha dimensioni minori: è lungo 6 mm e largo 2 mm circa;
  • è un corpicciolo semi-ovalare → con la sua parte appiattita sta appoggiato contro l'estremità inferiore del setto inter-atriale;

E' attraversato da un arteriola chiamata arteria del nodo atrio-ventricolareorigina dalla coronaria destra in corrispondenza della croce del cuore.

Intorno all'avventizia dell'arteriola abbiamo una trama meno fitta di fibre connettivali, nelle cui maglie troviamo:

  • i miocardiociti P che generano un impulso a frequenza più bassa, 50-60 battiti al minuto
  • tutto intorno i miocardiociti di transizione.

Dalla porzione antero-inferiore del nodo atrio-ventricolare ha origine un breve fascio chiamato

 

 

ll fascio atrio-ventricolare comune o di Hiss

 

Per raggiungere il ventricolo destro attraversa il trigono fibroso destro → si pone subito in stretto rapporto con quella dipendenza del trigono fibroso destro che è il setto membranaceo → per portarsi in basso in stretto rapporto sulla destra del setto inter-ventricolare membranoso

è lungo solo 1-2 cm

Questo fascio di Hiss, proprio nel momento in cui raggiunge l'origine della parte carnosa muscolare del setto, da comune → si divide in due branche:

  • una branca destra → destinata al ventricolo destro
  • una branca sinistra → destinata al ventricolo di sinistra.

Si dice che queste due branche si pongono a cavallo, a cavaliere, della parte membranosa del setto

 

 

La branca destra

 

Rappresenta quasi la diretta continuazione del fascio di Hiss

ha la forma di un cordoncino, dello spessore circa di 2 mm;

decorre lungo il lato destro del setto carnoso inter-ventricolare in posizione sub-endocardica,

si porta verso il basso → a un certo punto si infila all'interno di una trabecola di secondo ordine a ponte: la trabecola setto marginale o fascio moderatore del Leonardo da Vinci.

All'interno di questa trabecola la branca comincia a suddividersi in numerose ramificazioni costituite da fibre di Purkinje

 

 

Le fibre del Purkinje

  • Sono miocardiociti specifici,
  • caratterizzati da un calibro molto ampio → elevata velocità di conduzione;
  • sono collegate tra di loro termino-terminalmente, solo all'estremità;
  • hanno pochi organuli
  • sono molto ricche di:
    • citoplasma
    • mitocondri
    • glicogeno.
  • Tra fibre e fibra è presente:
    • del connettivo con fibre collagene,
    • capillari
    • fibre amieliniche.
  • Queste fibre costituiscono sia le branche che le ramificazioni terminali.

 

  • La branca destra, ma anche il fascio di Hiss, sono rivestisti alla periferia da un sottile involucro di connettivo, una specie di isolante dal miocardio comune → quando arriviamo invece a queste ramificazione più sottili questo rivestimento di connettivo non c'è più, perchè a questo punto le fibre di Purkinje prendono contatto con i miocardiociti comuni, e quindi l'impulso viene trasmesso al miocardio comune che si contrae.

 

  • La contrazione nei ventricoli nasce a livello dell'apice di ciascun ventricolo → si propaga fino alla base corrispondente

 

  • Le fibre di Purkinje percorrono la trabecola setto marginale → raggiungono innanzitutto il muscolo papillare anteriore.

 

 

La branca di sinistra

Origina sulla destra del setto membranaceo, al confine tra questo e il setto carnoso;

per portarsi verso la cavità del ventricolo di sinistra deve attraversare il setto inter-ventricolare membranoso;

si dispone poi lungo la faccia sinistra del setto inter-ventricolare carnoso.

Ha un aspetto diverso rispetto alla destra, è nastriforme, e ben presto si divide in due rami → i quali, suddividendosi in reti sub endocardiche di Purkinje, si distribuiscono →

  • un ramo anteriore → muscolo papillare anteriore
  • un ramo posteriore → muscolo papillare posteriore

 

Ricapitolando la parete del cuore è costituita da:

  • endocardio
  • miocardio comune e specifico
  • l'epicardio

L'epicardio è il foglietto viscerale del pericardio sieroso.

 

IL PERICARDIO

 

E' un rivestimento fibro-sieroso che si distribuisce intorno al cuore;

E' costituito da due porzioni:

  • il pericardio fibrosoporzione più esterna connettivale, rappresenta un vero e proprio mezzo di fissità per il cuore;
  • il pericardio seriosoporzione più interna; è costituito da due foglietti:
    • un foglietto parietale esterno → aderente al pericardio fibroso
    • un foglietto viscerale → aderente al cuore; costituisce l'epicardio.

 

  • Ha una forma conica,
  • lievemente appiattita in senso antero-posteriore,
  • presenta una base rivolta inferiormente aderente alla parte tendinea del diaframma;
  • un apice tronco rivolto superiormente che abbraccia il peduncolo vascolare del cuore continuandosi con l'avventizia dei grossi vasi.

 

La faccia anteriore

  • convessa
  • prosegue anche lateralmente fino a raggiungere l'origine del peduncolo polmonare
  • è quasi completamente coperta dalle facce mediali dei polmoni → ad eccezione di una piccola area triangolare centrale, avente la base rivolta verso il basso, dove il sacco pericardico entrerà in rapporto pressochè diretto con lo sterno e le cartilagini costali.

 

Fra lo sterno e il sacco pericardico si interpone il tessuto adiposo con i linfonodi e nel bambino i lobi timici (che con l'età tendono a regredire).

Tra il sacco pericardico e la pleura mediastinica rimane un sottile spazio in cui decorrono vasi e nervi: i vasi pericardico fremici e il nervo fremico.

 

La faccia posteriore

  • Entra in rapporto con l'esofago, poi con l'aorta toracica e a distanza con la colonna vertebrale

 

 

MEZZI DI FISSITA'

 

Il sacco pericardico è mantenuto in situ dalla presenza di legamenti che collegano il sacco alle strutture circostanti.

 

legamenti sterno pericardici

Situati anteriormente; sono due:

  • il legamento sterno pericardico superiore

collega il manubrio dello sterno alla porzione antero-superiore del sacco pericardico.

 

  • il legamento sterno-pericardico inferiore

collega il processo xifoideo dello sterno con la porzione antero-inferiore del sacco pericardico.

 

legamento vertebro pericardico

  • Situato postero-superiormente
  • è una dipendenza della fascia cervicale profonda (quella pre-vertebrale).
  • origina grosso modo all'altezza di T4-T5 → si porta in baso dividendosi in due fasci che abbracciano la vena cava superiore → terminando sulla porzione postero-superiore del sacco pericardico.

 

legamenti freno-pericardici

  • Sono tre legamenti che collegano la base del sacco pericardico al diaframma.
  • Sono molto brevi sono distinti in:
    • anteriore 
    • destro
    • sinistro.

 

Tra i due foglietti che costituiscono il pericardio sieroso (parietale e viscerale) rimane → lo spazioocavità pericardica

  • è uno spazio quasi virtuale, solo in condizione patologiche diviene reale
  • all'interno del quale si trova un sottile film di liquido che viene detto liquido pericardico → permette lo scivolamento dell'epicardio (quello che si muove), sul foglietto parietale (quello fisso).

In realtà i due foglietti si continuano l'uno nell'altro, non sono proprio indipendenti ma in alto a livello del peduncolo vascolare il foglietto viscerale cioè l'epicardio raggiunge i vasi si riflette continuandosi nel foglietto parietale.

 

L'epicardio risalendo comprende:

  • tutta l'aorta ascendente fermandosi, riflettendosi proprio dopo che l'arco aortico da origine al suo primo ramo.
  • rispetto all'arteria polmonare questo velamento risale (qualche cm) fino al punto in cui l'arteria polmonare si divide nei suoi due rami: destra e sinistra.
  • posteriormente invece l'epicardio risale sugli atri e raggiunto lo sbocco delle vene si arresta dopo pochi millimetri.

 

Proprio nel momento della riflessione da epicardio nel foglietto parietale, si vengono a formare due seni:

  • Davanti abbiamo l'arteria polmonare e l'aorta; quindi questa specie di pellicola anteriormente trova queste due arterie, ci forma un manicotto e poi si riflette dopo qualche cm; posteriormente riveste sia gli atri che le vene, le 2 vene cave e le 4 vene polmonari. Tra questo due atri rimane una fessura ad andamento trasversale che prende il nome di seno trasverso del pericardio.

Questa fessura comunica sui lati con la cavità pericardica.

 

  • Al di dietro del tetto o vestibolo dell'atrio sinistro si viene a formare un diverticolo a fondo cieco per la riflessione del pericardio sieroso, la quale da epicardio si continua nel foglietto parietale; questo recesso a fondo cieco prende il nome di seno obliquo del pericardio o diverticolo di Haller;questo recesso a fondo cieco media il rapporto tra il tetto o vestibolo dell'atrio sinistro e l'esofago.

 

La linea di riflessione tra i due foglietti avviene in corrispondenza della base del cuore ed è resa complessa dalla presenza in questa sede dei grossi vasi.

 

Infatti, ANTERIORMENTE, il foglietto viscerale forma due distinte guaine:

  • una anteriore che avvolge l'aorta e il tronco polmonare
  • una posteriore che riveste gli atri e si prolunga sulle radici delle rispettive vene.

Fra le due guaine si interpone una fessura → seno trasverso del pericardio

che separa, perciò, le grosse arterie dalla parete anteriore degli atri.

  • La guaina che riveste le arterie si spinge sull'aorta in alto, verso destra, fino all'origine del tronco brachio-cefalico;
  • a sinistra invece, si arresta più in basso, arrivando fino al punto dove il tronco polmonare si biforca;

Dopo aver avvolto l'aorta e l'arteria polmonare, il foglietto viscerale continua in quello parietale.

 

POSTERIORMENTE il foglietto viscerale nel rivestire la parete posteriore degli atri si prolunga a ricoprire parzialmente le grosse vene per riflettersi poi nel foglietto parietale.

Più precisamente il foglietto viscerale si suddivide in due guaine:

  • una che riveste le vene cave superiore e inferiore e le polmonari di destra
  • l'altra che comprende le vene polmonari di sinistra;

le due guaine sono separate da un profondo recesso della cavità pericardica, il diverticolo di Haller.

 

 

 

STRUTTURA DELLA PARETE DEL CUORE

 

Il cuore è un organo cavo, quindi è costituito dalla sovrapposizione di tre tonache:

  • l'endocardio → la tonaca più interna
  • il miocardio → la tonaca media (è anche la più rappresentata)
  • l'epicardio → la tonaca esterna, di natura sierosa.

 

 

L'ENDOCARDIO

 

E' una lamina sottile e biancastra, dall'aspetto lucente che tappezza la superficie interna delle cavità cardiache adattandosi alle irregolarità che incontra; riveste infatti:

  • le trabecole
  • i muscoli pettinati
  • le corde tendinee
  • entra anche nella costituzione delle valvole cardiache.

 

Questa tonaca è formata da:

  • cellule endoteliali appiattite, disposte su un singolo strato.
  • una tonaca propria ti tessuto connettivo non vascolarizzato formato da fibre collagene e fibre elastiche.

Al di sotto della tonaca propria c'è uno strato detto SUB ENDOCARDIO costituito da tessuto connettivo lasso (e anche un po' adiposo?) ricco di:

  • vasi
  • nervi
  • miociti di Purkinje

 

L'endocardio entra nella costituzione delle VALVOLE cardiache formando una piega che diventerà una cuspide nel momento in cui al suo interna si svilupperà una lamina fibro-elastica.

In sezione longitudinale in ogni cuspide si distingue:

  • una lamina assiale
  • una lamina parietale

che a loro volta possono essere divise in:

  • uno strato profondo
  • uno strato superficiale

Lo strato più importante è lo strato profondo della lamina parietale poiché termina nell'anello fibroso che contorna l'orifizi e nella parte esterna riceve l'attacco delle corde tendinee.

 

Nella zona basale possono essere presenti fascetti di muscolatura striata cardiaca; più evidenti nel periodo fetale e collegati a capillarizzazione.

In genere, però, sono poco rappresentati e le valvole, che non sono vascolarizzate, ricevono nutrimento dal sangue di afflusso.

 

 

Fonte: http://infermpisa2010.altervista.org/anatomia/cuore.doc


Autori: Appunti di Slivi Al e Fabio Poli

Sito webda visitare : http://infermpisa2010.altervista.org/

 

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