Ornitorinco

 

 

 

Ornitorinco

 

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Animali schede animali mammiferi

 

I mammiferi sono divisi in due sottoclassi:

  • Prototeri : sono i mammiferi ovipari (ornitorinchi e formichieri spinosi) che hanno un prolungamento del cranio che forma un becco corneo;
  • Teri : che sono divisi in due sottoclassi:
  1. mammiferi marsupiali : che presentano un ampio marsupio (250 specie)
  2. mammiferi placentati : divisi in 18 ordini uno più grande dei quali è quello dei roditori (1760 specie). Sono forniti di placenta (nell’utero) che fornisce al feto le sostanze nutritive.

I mammiferi hanno peli, latte per nutrire la prole e denti.

CARATTERISTICHE
Quasi tutti i mammiferi sono:

  1. omeotermi : mantengono la temperatura del corpo alta e costante sia in ambienti caldi che freddi;
  2. endodermi : la temperatura è mantenuta alta grazie al calore metabolico fornito dalle contrazioni muscolari e dalle cellulose adipose. Inoltre i mammiferi terrestri hanno mantelli invernali spessi con proprietà isolanti. I mammiferi acquatici perdono calore più velocemente e quindi sono dotati di peli lanuginosi che formano uno strato così fitto da isolare la cute dell’acqua. Per perdere calore, invece, molti mammiferi hanno ghiandole sudoripare che raffreddano la cute per evaporazione. Nei felidi e nei canidi il raffreddamento per evaporazione avviene attraverso il naso e la bocca. Inoltre molti mammiferi affrontano gli stress ambientali entrando in uno strato di dormienza o torpore;

 

Fonte: http://itis.volta.alessandria.it/progetti/almon/volta/mammiferi/dep/I%20mammiferi.doc

 

Notizie, spiegazioni , appunti , informazioni e link sugli animali

 

ornitorinco

 

Animale : ornitorinco

Vedi i link sotto indicati per approfondimenti sul mammifero ornitorinco a breve saranno disponibili approfondimenti anche su questa pagina

 

Nome scientifico dell' animale ornitorinco :

Ornithorhynchus anatinus

 

Fonte nome scientifico: http://www.carloconsiglio.it/specie%20mammiferi%20del%20mondo.xls

Parola chiave : ornitorinco

 

Links per possibili approfondimenti sull' animale ornitorinco :

IL PRIMO SOCCORSO PER UN MAMMIFERO

Soccorrere un mammifero ferito o in difficoltà

Prima di procedere al recupero di un mammifero è importante avere le idee chiare sulla provenienza dell’animale. Se è un animale selvatico avete una certa probabilità di prendere un morso o un graffio quando cercate di toccarlo, se è domestico potrebbe essere comunque aggressivo a causa di maltrattamenti o anche solo per la paura di trovarsi in un ambiente sconosciuto, perciò munitevi di guanti spessi (del tipo di quelli usati per il giardinaggio) o di una stoffa pesante con cui avvolgerlo.

Come prenderlo

Se si tratta di un coniglio, un riccio, una cavia, uno scoiattolo o un criceto sarà sufficiente avvolgerlo con un asciugamano e tenerlo ben saldo per il torace, adagiandolo piano in una scatola di cartone di dimensioni idonee e con una stoffa pulita sul fondo.

Preparate sempre una scatola PRIMA di prendere l’animale!!!!!

Se si tratta di un mammifero di dimensioni maggiori, come una volpe, si userà una coperta di media pesantezza e la si butterà sull'animale prendendolo subito dopo e mettendolo in uno scatolone di dimensioni adeguate o, se l’avete, in un trasportino per gatti o cani di piccola taglia.

 

Fonte: estratto da http://www.lavbassano.it/IL%20Soccorrere%20un%20Mammifero.doc

Per ulteriori informazioni visitare il sito : http://www.lavbassano.it/

 

Ornitorinco

 

O….  come   RETTILI

O….  come   UCCELLI
O…..  come   MAMMIFERI

O  come  :

ORNITORINCO                                         Nel    Regno Animale

 

Ornithorhyincus   anathynus                         Tipo  VERTEBRATI

 

                                                                     Classe  MAMMIFERI                                                                                      Ordine  MONOTREMI
E’  un animale tipico dell’ AUSTRALIA e della  vicina TASMANIA, talmente particolare che il primo esemplare spedito in Inghilterra nel 1799 venne considerato uno scherzo!

Un marinaio ne portò per la prima volta in Europa un esemplare imbalsamato, mostrandolo ad uno dei più grandi naturalisti inglesi dell’epoca.
Egli sosteneva di averlo trovato presso un corso d’acqua nella colonia inglese  del Nuovo Galles del Sud, in Australia.: le stranezze dell’animale suscitarono perplessità e   si   pensò   a   qualche imbroglio in cui   cadevano  vittime i marinai, desiderosi di impossessarsi di leggendarie creature, ingannati da abili imbalsamatori orientali.

Gli studi degli esperti giunsero a sconcertanti scoperte: nel frattempo però, l’O.venne quasi   sterminato   per   la   sua  morbida e  richiestissima   pelliccia.
Oggi fortunatamente la  legge    ha posto fine a questo sfruttamento

In effetti è  dotato di:

un becco d’anatra coperto di pelle molle,  nuda e liscia, come per certi Uccelli, i Palmipedi

un corpo simile alla talpa coperto di peli setolosi fitti, di color bruno scuro, con riflessi bianco argentini

una coda da castoro di circa 14 cm., -  scarsamente pelosa nella parte superiore                              e quasi nuda in quella inferiore,-  piuttosto appiattita - serve da timone durante il nuoto

Gli  arti sono corti, distanti tra loro con cinque dita armate di unghie e con membrana interdigitale  (zampe palmate) : questa membrana appare più sviluppata nelle zampe anteriori, dove si prolunga oltre la punta delle dita, fornendo una maggiore superficie di spinta, tuttavia viene ripiegata all’indietro quando l’O.  esce dall’acqua,   lasciando allo scoperto le unghie, importanti per il movimento e per lo scavo.

La confluenza in un unico condotto comune, detto  CLOACA, dell’apparato riproduttore, urinario e digerente, tipico  degli  Uccelli  e dei   Rettili

 

Ha lo scheletro di un Rettile:l’attacco delle zampe anteriori simili a quelle di una lucertola

la variabilità della temperatura corporea tra i 25 e 30 gradi

depone uova , è un OVIPARO,

mancanza di denti, come negli Uccelli, mastica mediante piastre cornee

e ’ un   MAMMIFERO   che   allatta   i  suoi  piccoli     …nati  da   uova di tipo TELOLECITICO cioè con GUSCIO MEMBRANOSO proprio come le uova dei RETTILI e   non   simili   a   quelle   degli   Uccelli   molto   più   dure e resistenti

La femmina depone ad ogni covata  da uno a tre uova con guscio molle e biancastro lunghe circa 2 cm. nelle quali si trova un embrione già abbastanza sviluppato, l’incubazione termina nel nido dopo 10  giorni
Durante  questo periodo la femmina non mangia e resta probabilmente in uno stato di dormiveglia: i piccoli  O. che schiudono dalle uova, dopo 10 giorni, sono lunghi circa 5 cm.circa, ciechi, nudi e inermi: non avendo ancora il becco leccano il latte che cola dalle mammelle materne.

Durante l’allattamento la madre rimane stesa a terra sul dorso e i piccoli le camminano sul ventre.

Quando i piccoli sono in grado di succhiare il latte, la madre abbandona di tanto in tanto la tana per cercare cibo, ma per impedire l’ingresso di estranei, oppure che i figli possano uscire, blocca ogni volta  accuratamente l’ingresso con il terriccio e dopo qualche tempo seguono la madre nell’acqua.
A quattro mesi misurano già 33 centimetri.
Al seguito della madre lasciano la tana per entrare in acqua e imparano a cibarsi da soli.  Raggiungono la maturità verso i due anni e mezzo.

L’epoca degli amori cade solitamente a primavera, ma varia in Australia secondo le zone: prima dell’unione la coppia si esibisce in una curiosa parata nuziale, nuotando in superficie descrivendo continui cerchi, mentre il maschio usa il becco per afferrare la coda della compagna.

Gli O. giovani hanno denti calcificati, gli adulti piastre-lamine cornee: infatti per facilitare la masticazione usano sabbia e sassolini, presenti sui fondali acquatici e muovono il becco con movimenti laterali, come il movimento dei Bovini quando ruminano.

E’ un animale grande quanto un cane di media taglia:
il maschio è lungo circa 50 cm. – la femmina cm 44

 

E’ un animale che conduce vita sociale, molto timido, al minimo allarme si dà alla fuga e vive principalmente da solo o in coppia e,  finchè è possibile,  evita lo scontro Nei casi di estremo pericolo il maschio si difende ricorrendo al veleno prodotto da una ghiandola velenifera situata su  uno sperone corneo, ricurvo e mobile percorso internamente da un sottile canale attraverso il quale si scarica il secreto di una particolare ghiandola della   regione femorale   detta   appunto   GHIANDOLA FEMORALE o CRURALE   posta nelle zampe posteriori;  in genere vi ricorre soltanto quando lotta per conquistare una femmina

Il contenuto provoca all’uomo acuti dolori ma non è mortale

Questo organo, presente alla nascita in entrambi i sessi, scompare nelle femmine, mentre per i maschi costituisce un’ottima arma di difesa e forse anche per la caccia

Vive   i luoghi solitari del   Nuovissimo   Continente    dove vi   siano molte piante acquatiche  o   almeno  alberi frondosi   per   ombra e   scava   dimore più o meno complicate, tane di abitazioni e tane che servono soltanto per deporvi le uova e che sono abitate esclusivamente dalle femmine,  composte di una galleria obliqua, lunga circa dai 6 ai 18 metri,   da   cui si   dipartono  rami laterali che comunicano fra loro 

La camera è di forma ovale, abbastanza grande, dove viene formato una specie di nido, utilizzando le foglie di eucalipto o di altre piante, sempre bagnate, poiché la femmina,   che   da   sola   provvede   alla  costruzione,   le   prende      dall’acqua.
L’umidità all’interno del nido è un fattore molto importante: infatti le uova non sono protette contro il disseccamento e pertanto devono essere incubate in un   ambiente assai umido

Lungo la galleria predispone una serie di “tappi” di terra compressa con la coda, sia per difendersi contro inondazioni e predatori sia per mantenere all’interno una temperatura costante.
La galleria principale ha sempre uno sbocco sotto al livello delle acque (le rive di un fiume o di un lago  )
L’animale si lascia vedere principalmente nella primavera ed in estate poichè  sembra che in inverno vada in letargo.                                                                                                                                            
Ha abitudini crepuscolari, esce solo di notte, all’alba o al tramonto per cacciare nei letti dei fiumi, crostacei, pesci, girini e rane, molluschi, insetti  e vermi, larve   che cattura per lo più nell’acqua e che accumula in una tasca della bocca.
Per riuscirci, chiude occhi e orecchie e capta  l’elettricità prodotta dal movimento muscolare delle prede, grazie ai suoi ricettori elettrici posti sul becco, sensibilissimo, usato per tastare pietre e sabbia sul fondo.

Nel nuoto subacqueo l’unico senso che guida gli  O. è il   TATTO

Frequenta volentieri le rive dei fiumi, si tuffa e ricompare a brevi intervalli, sporgendo per qualche istante
Non resiste a lungo nel nuoto e deve riposarsi tornando a  spiaggia almeno ogni quindici minuti la testa fuori dall’acqua.

Gli scienziati si riferiscono all’Ornitorinco come a un FOSSILE VIVENTE perché è un Mammifero dai tratti piuttosto antichi, a metà strada tra Uccelli, Rettili e Mammiferi unico esemplare rimasto insieme all’ECHIDNA, nel Gruppo dei MONOTREMI

 

CURIOSITA’

 

Nonostante l’Ornitorinco viva soltanto in  OCEANIA, nella regione dell’ARGENTINA  del Sud,  la PATAGONIA, è stato ritrovato un fossile di questo animale risalente a 62 milioni di anni fa.

Un fumetto francese, grazioso e molto divertente, è quello che racconta le avventure di
TOTO  l’ Ornitorinco e i suoi amici :
SCISCI  l’ Echidna
WAWA il  Koala
RIRI  il Pipistrello

Sono  sei  volumi che vedono lo strano gruppo nel cuore della misteriosa foresta australiana, alle prese con misteri da risolvere, pericoli, mostri terribili e  strane creature

L’uomo, un tempo il più pericoloso persecutore  dell’O.  ora lo protegge.

Tra gli animali propri dell’Australia ha pochi nemici.

Lo minacciano invece la VOLPE  e soprattutto il CONIGLIO, importato dall’Europa, che, rosicchiando,  perfora con le sue tane le zone vicino a laghi e fiumi, impedendo all’O.  di costruire sicure dimore.

“  La   natura sembra aver costruito questo animale proprio per condurre una doppia vita, nell’acqua e sulla terraferma “

David Collin:  -“ Notizie sulla colonia inglese della  Nuova  Galles del  Sud “-

 

Fonte: http://www.regione.piemonte.it/parchi/junior/art/2010/dwd/prim_matteotti/ORNITORINCO.doc

Autori:

Scuola Primaria “Giacomo  Matteotti” di ALPIGNANO  (TO)
Cl  .5° C     Carla Volpe    Gabriella Sorba
Ornella Bortot – A.N.I.S.N.  di  TORINO – Sezione del PIEMONTE
Dipartimento Scienze della  Terra
Laboratorio didattico interdisciplinare di Scienze Naturali  - ORNITOLOGIA

“Un fossile vivente –l’ORNITORINCO”

3 x 1 =

“Rettili  -   Uccelli   -  Mammiferi” - -

 

 

 

 

 

 

Ornitorinco

 

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CARATTERISTICHE dei mammiferi


Quasi tutti i mammiferi sono:

CUTE


La cute dei mammiferi svolge importanti funzioni come impedire le infezioni, ridurre la perdita d’acqua, comunicare (attraverso i muscoli espressivi e di innalzamento del pelo).

PELI


I peli sono derivati epidermici: quelli lunghi e dritti (giara) danno alla pelle il suo colore, quelli corti e sottili (borra) favoriscono l’isolamento termico. Altri tipi di peli sono le vibrisse (organi di tatto) e gli aculei (funzione difensiva).

DENTI


Denti Sono uno dei caratteri più distintivi della specie ed esistono:

  • Incisivi
  • Canini
  • Premolari
  • Molari

Incisivi, canini e premolari sono detti decidui, perché nello sviluppo vengono eliminati e sostituiti con denti permanenti. Gli incisivi afferrano il cibo, sono di piccole dimensioni, hanno una radice singola e sono nella parte anteriore della bocca. I canini si trovano dietro gli incisivi, sono denti forti, lunghi ed a punta sono utilizzati dagli animali per nutrirsi e combattere, e come gli incisivi hanno una radice singola. Molari e premolari si trovano vicino ai canini, i molari hanno dimensioni superiori rispetto ai premolari, hanno anche più radici e più cuspidi. La formula dentaria viene espressa con delle frazioni, nell’uomo il rapporto 2/2; 1/1; 2/2; 3/3 ci permette di capire che abbiamo due incisivi, un canino, due premolari e tre molari per ogni lato della mascella (superiore ed inferiore). Un dente tipico dei mammiferi è costituito da: corona e radice. La corona è rivestita da uno smalto costituito dal 98% da idrossiapatite, sostanza più dura nel corpo dei vertebrati. La dentina è la parte più importante del dente ed ha una composizione simile a quella dell’osso, presenta una cavità della polpa centrale che contiene la polpa dentale. La radice del dente è impiantata in alveoli nell’osso mascellare ed è rivestita da un sottile strato di cemento. In alcuni mammiferi il cemento riveste anche parte della corona.

CORNA

Anche le corna sono derivati epidermici e ve ne sono di vari tipi:

  • costituite da sostanze proteiche come la cheratina (rinoceronti);
  • vascolarizzate (con vasi sanguigni all’interno) come nei bovini;
  • caduche, che si rinnovano ogni anno (ogni anno acquistano un ramo in più) come nelle renne, nei cervi e nei daini;

GHIANDOLE MAMMARIE


Solo i mammiferi posseggono le ghiandole mammarie che si sviluppano nello stesso modo sia nei maschi che nelle femmine fino alla pubertà. Successivamente nelle femmine si sviluppano ulteriormente per l’influenza di ormoni tra cui la prolattina, prodotta dall’ipofisi, che stimola la produzione di latte (ricco di lattosio, grassi, sali, vitamine, anticorpi e varie proteine) durante la gravidanza.

SCHELETRO


Lo scheletro dei mammiferi è composto da più di 200 ossa, che servono per proteggere gli organi interni ed a sostenere l’apparato locomotore, i mammiferi infatti hanno una grande varietà di movimenti. I felidi ed i canidi sono digitigradi perché camminano sulle dita con il calcagno sollevato; gli ursidi camminano sulla pianta dei piedi e sono detti plantigradi. Alcune scimmie si muovono per brachiazione, si spostano da un ramo all’altro, arti anteriori e dite sono allungati. I mammiferi che hanno uno scheletro adatto per il movimento sugli alberi vengono detti arboricoli. L’apparato locomotore delle specie semiacquatiche possiede caratteristiche che riflettono il tempo passato nell’acqua e nelle terre emerse.

APPARATO DIGERENTE


Inizia dalla bocca, delimitata dalle labbra, dalle guance e dal palato duro che si prolunga fino al palato molle che precede l’ugola che durante la deglutizione chiude il passaggio verso le fossi nasali. L’epiglottide, un lembo di tessuto, chiude il passaggio verso la trachea. L’esofago procede lo stomaco, dopo troviamo l’intestino suddiviso in tenue e crasso. La lunghezza di quest’ultimo dipende dal tipo di mammiferi. Pancreas e fegato infine hanno notevoli dimensioni. L’apparato digerente in generale viene modificato in base al regime alimentare “seguito”.

APPARATO RESPIRATORIO


L’aria entra nel nostro corpo attraverso le narici dove i peli nasali trattengono le grandi particelle trasportate dall’aria. Dopo l’aria raggiunge la cavità nasale, fluendo su un epitelio che secerne il muco e riveste tre ossa dette turbinati, dove viene catturata la polvere e regolata la temperatura dell’aria. Dopo l’aria raggiunge la prima la faringe, poi la laringe ed alla trachea che si divide in due bronchi: uno destro ed uno sinistro, che entrano poi nei polmoni. Ogni bronco si divide in migliaia di bronchioli che terminano in grappoli di alveoli. Ogni polmone è contenuto in una cavità pleurica, cavità separata da quella toracica. Quando entra l’aria il torace si dilata a causa della dilatazione della gabbia toracica e della contrazione del diaframma contro l’addome. Il diaframma è una lamina che separa la cavità toracica da quella addominale. Durante l’espirazione viene espulso il gas.

APPARATO CIRCOLATORIO


Nei mammiferi circolazione a doppio circuito: uno detto circolazione polmonare, che trasporta il sangue tra cuore e polmone, l’altro detto circolazione sistemica trasporta il sangue ricco di ossigeno dal cuore ai tessuti corporei e riportare il sangue povero d’ossigeno al cuore. Il cuore è il responsabile della circolazione sanguigna, nei mammiferi è composto da due atri e da due ventricoli. Gli atri ricevono il sangue dalle venne, i ventricoli invece lo erogano alle arterie. L’atrio destro, per pompare al ventricolo destro il sangue povero attraversa due vene cave: quella anteriore e quella posteriore. Da qui il sangue raggiunge i polmoni attraverso l’arteria polmonare. Il sangue ricco di ossigeno grazie alla vena polmonare torna dai capillari all’atrio sinistro. L’atrio sinistro pompa il sangue al ventricolo sinistro, che lo pomperà poi verso l’aorta sistemica, che collega il cuore con le principali arterie. Le valvole semilunari e quelle atrioventicolari impediscono il riflusso del sangue, che il flusso di quest’ultimo è unidirezionale.

RIPRODUZIONE


Questi animali si riproducono attraverso la riproduzione sessuale con produzione di gameti e sono dioici cioè hanno sessi separati; i maschi hanno i testicoli e le femmine gli ovari. Solo i monotremi depongono le uova, tutti gli altri mammiferi sono vivipari cioè producono la prole viva che si sviluppa all’interno dell’utero materno: nei marsupiali mediante una sostanza detta latte uterino, nei mammiferi superiori attraverso uno scambio diretto di sostanze mediante la placenta. Per quanto riguarda il sistema di accoppiamento dei mammiferi è molto diffusa la poligamia (la poligamia si divide in poliginia quando un maschio si accoppia con più femmine e in poliandria quando una femmina si accoppia con più maschi). Solo il 5% dei mammiferi è monogamo, questo accade perché la maggior parte di questi animali si riproduce in modo che i piccoli siano totalmente dipendenti dalla madre dato che essa li porta nell’utero e, una volta nati, dà loro il latte. Poiché il ruolo dei maschi nell’allevamento della prole è piuttosto limitato, essi riceverebbero pochi vantaggi nel formare un legame di coppia con la femmina. Questo dovrebbe essere il motivo per cui hanno la tendenza ad accoppiarsi con più di una femmina, in modo da aumentare la probabilità che i loro geni si perpetuino.

COMPORTAMENTO


I mammiferi possiedono varie forma di comunicazione: segnalazioni visive, acustiche ed olfattive. I segnali visivi sono importanti in molte specie, tuttavia, nella maggior parte dei casi, non possono essere utilizzati di notte e non possono superare le barriere fisiche. Esempi di segnalazioni visive sono le espressioni facciali dello scimpanzé e la postura aggressiva dei cani che tengono le orecchie abbassate, i peli dorsali eretti ed i canini esposti. I segnali olfattivi, a differenza di quelli visivi, sono in grado di superare le barriere fisiche però la loro efficacia è influenzata dalla situazione dei venti. Ad esempio, se il vento è troppo forte l’odore si spande in molte direzioni e l’individuo che riceve il segnale, avrà difficoltà a trovare colui che lo invia; se il vento è troppo debole il segnale non va da nessuna parte. I feromoni sono dei segnali olfattivi che vengono utilizzati in particolare da roditori, cervidi e canidi per segnalare i confini dei loro territori. I segnali acustici si possono diffondere più facilmente di quelli olfattivi e sono in grado di superare barriere fisiche. Ad esempio i cetacei emettono in continuazione suoni metallici che hanno la funzione di tenere informati i membri del branco sulle posizioni reciproche. Per concludere, una delle caratteristiche dei chirotteri (pipistrelli) è quella dell’ecolocalizzazione. Essi localizzano la prea emettendo stridii ultrasonori e ricevono una notevole quantità di informazioni dai suoni di ritorno; l’intervallo di tempo che intercorre tra l’emissione del suono e la ricezione di un’eco è direttamente proporzionale alla distanza fra la preda e il pipistrello.

 

METODO DI CENSIMENTO DEI MAMMIFERI


Esistono vari metodi di censimento:

  • Conteggio dei siti riproduttivi: viene usato per quei mammiferi (esempio i pipistrelli) che si raggruppano solo nel periodo riproduttivo.
  • Aereo: è usato per quei mammiferi piuttosto grandi che si distribuiscono su vari territori (esempio gli elefanti).
  • Marcatura: usato per le specie molto appariscenti, che possono essere osservate con il binocolo da lontano.
  • Conteggio delle grida di alcuni animali: è utilizzato per i lupi presenti sull’ Appennino. Nelle notti di luna piena, l’ululato dei lupi viene stimolato con un registratore.
  • Conteggio: è utilizzato per i piccoli animali ed i roditori; si utilizzano delle trappole, che vengono lasciate in punti prestabiliti, per qualche tempo: le specie catturate verranno contate. Un altro metodo simile è quello che consiste nel prelevare i peli degli animali; si utilizza un tubo sui cui bordi sono presenti delle sostanze vischiose che catturano i peli. Questi ultimi vengono osservati al microscopio e, usando un atlante di riconoscimento, si può risalire alla specie.
  • Ricerca dei segni della presenza di un animale: vengono analizzati gli scavi, le impronte e le feci (molte volpi e faine le usano per marcare il territorio).
  • Transetti lineari: un osservatore non rimane fisso in un punto, ma si muove. Infatti si percorre un itinerario e si rileva ciò che si incontra. Anche in questo caso si possono registrare le distanze in termini di fasce attorno ad un punto, fino al limite in cui gli animali non sono più identificabili.
  • Puntiforme: prevede che l’osservatore stia fermo in un punto e registri gli animali che vede.

 

Fonte: estratto da http://itis.volta.alessandria.it/progetti/almon/volta/mammiferi/dep/I%20mammiferi.doc

 

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