Grifoni

 

 

 

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Grifoni

 

GRIFONE

 

Gyps  fulvus

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     
La sua carta d’identità

Nel  REGNO ANIMALE:

Tipo     VERTEBRATI
Classe   UCCELLI
Ordine   FALCONIFORMI   -  ACCIPITRIDI   -    RAPACI   DIURNI

 

Nome inglese

Griffon Vulture

Lunghezza totale

    cm.

 

Apertura alare

240 – 280 cm.

Peso

5-11,2 kg.

Riconoscimento

Silhouette di volo
Tecnica di alimentazione

Popolazione europea

Circa  9000      coppie

Tutela Internazionale

SPEC       3
CEE         1
BERNA   2
BONN     2
CITES     1

 

NOTIZIE FISICHE

 

E’ un  GROSSO  avvoltoio, il maggiore per dimensioni in Europa, di color bruno chiaro con lungo COLLO   rivestito da sottili  PIUME biancastre   e ornato da   un  COLLARINO  bianco:   molto evidente è il GOZZO,   che   diviene   una   sacca   voluminosa  dopo   gli   abbondanti   pasti
Il collarino diventa poi di colore bruno nel GIOVANE.

Il  CAPO è   piccolo, il    BECCO   robusto.

In     volo si riconosce  per le  ALI  larghe, digitate (separate come le dita) e per la CODA corta e squadrata.

I  due SESSI, maschio e femmina sono simili per cui risulta difficile l’identificazione.

 

DISTRIBUZIONE

 

E’ una  SPECIE  SEDENTARIA e DISPERSIVA, diffusa in Europa e Asia meridionale e in  Nord Africa.

In Europa è  comune solo in Spagna e con discrete popolazione in Grecia e in Francia.

In  ITALIA  nidifica in SARDEGNA con meno di 30 coppie e si è estinto in Sicilia intorno al 1965.
A seguito di recenti reintroduzioni, si sono registrati  casi di nidificazione sulle  PREALPI  GIULIE e sull’APPENNINO ABRUZZESE.

 

HABITAT

Vive in zone accidentate montuose, collinari e costiere, con  pareti rocciose ricche di CENGE (SPORGENZE) e anfratti e vicine a territori di caccia aperti frequentati da greggi di pecore allo stato brado

 

BIOLOGIA

La riproduzione

Costruito un nido che, in verità, è un ammasso di pochi sterpi  di due strati sovrapposti  negligentemente  ammassati su qualche spianata di roccia,difficilmente accessibile,   in pieno inverno depone UN  SOLO  UOVO  BIANCASTRO con venature, macchie e punteggiature scure,  di forma tondeggiante, con guscio  grossolanamente granulato, dalla cui incubazione provvedono entrambi i genitori per circa 54-58 giorni.
Il piccolo è rivestito di rada peluria, inetto, viene curato e difeso amorosamente dai genitori, che non fanno mai mancare il cibo alla sua voracità
Il piccolo vola a circa tre mesi e mezzo dalla nascita e quando diventa completamente indipendente cessano i rapporti parentali e così  genitori e figlio possono diventare feroci rivali di fronte ad un buon, ricco pasto.

 

C’è una sola covata l’anno

 

Silenzioso, il GRIFONE diventa loquace nella stagione riproduttiva.
Perlustra il territorio di caccia da grandi altezze, che raggiunge sfruttando le correnti termiche ascensionali e si abbassa descrivendo larghe spirali.
Sul terreno è impacciato e  si muove con balzi goffi

 

COMPORTAMENTO - Curiosità

E’ fortemente  GREGARIO, condizione indispensabile  per la sopravvivenza dei singoli individui, soprattutto nella ricerca delle fonti alimentari costituite da  CARCASSE di ANIMALI MORTI che individua  tenendo  d’occhio i movimenti dei suoi simili o di altre specie, come CORVIDI e NIBBI.
Nella gerarchia   (scala)   di avvicinamento alla carogna precede  il  CAPOVACCAIO,   (il piccolo Avvoltoio  Aquilino, Pernottero)  ma segue   l’AVVOLTOIO   MONACO

Il nome ACCIPITRIDI, cioè UCCELLI di RAPINA non si addice agli AVVOLTOI  perchè questi volatili, di indole apatica, solo in casi  eccezionali   assalgono   esseri viventi  poiché, come si è già detto,la loro alimentazione è basata esclusivamente   sulle carni   talvolta   in stato di avanzatissima decomposizione di animali morti.
Queste abitudini alimentari li fanno appartenere agli ANIMALI  UTILI ALL’UOMO: sottraggono infatti alla putrefazione una enorme quantità di materiale   che, in caso contrario, nelle zone a clima caldo e umido riempirebbe l’atmosfera di   miasmi  - forti odori sgradevolissimi  -   insopportabili  e   per   ciò vengono anche detti  SPAZZINI dell’ambiente in cui vivono

E’ da osservare il pasto degli avvoltoi come avviene.

Avvistato un animale morente o un cadavere piombano improvvisamente da grande altezza e ad artigli protesi, incuranti della di iene o sciacalli, iniziano a lacerare la pelle  per affondare  sempre più nella massa di carne e di interiora.

Polmoni e  fegato sono divorati sul posto mentre gli intestini vengono estratti dal Grifone, il quale retrocede trascinando con   il becco il lungo    viscere che cerca poi di ingoiare    rapidamente per sottrarlo ad altri concorrenti.

Tanto affannosa e avida è la ricerca di questi prelibati bocconi che ben presto  questi rapaci  sono completamente imbrattati di sangue e di polvere, ma seguitano a ingozzarsi, finchè non restano al suolo  che   poche   ossa  voluminose, come   quelle   del cranio  e  del  bacino,     tutte comunque accuratamente spolpate.

Al termine di questo abbondante pasto il GOZZO è diventato voluminoso   per l’enorme quantità  di cibo   ingerito e il Grifone deve allontanarsi di poco per posarsi, torpido, apatico e sonnacchioso, su qualche cespuglio o basso ramo per alleviare la pesantezza della digestione.

Può capitare che abbandoni il luogo per un sopraggiunto pericolo e allora per sfuggire il più rapidamente possibile, rigurgita tutto il contenuto del GOZZO,  salvo poi a ritornare sui propri passi per ricuperare il pasto abbandonato.

Compiuta la digestione, il Grifone sente il bisogno di acqua,   sia  per   bere    moltissimo   sia  per ripulirsi con abbondanti abluzioni compiute le quali sosta a lungo al sole, con le ali allargate,   per asciugarsi completamente.

Pasciuto e soddisfatto adesso si allontana definitivamente: qualche balzo goffo e pesante sul terreno, pochi forti  colpi d’ala e questo RAPACE  è già alto nel cielo dove, tenendo le   ali   immobili e sfruttando le correnti d’ aria, riprende il suo infaticabile e vigile girovagare.


CONSERVAZIONE

Le cause del declino o dell’estinzione sono dovute all’apposizione   di bocconi avvelenati e alla scomparsa della pastorizia allo stato brado
Fino a non molto tempo fa il Grifone veniva cacciato sia per le  morbide penne del petto che erano apprezzate nelle confezioni  del vestiario di lusso, sia  perché le sue carni erano gradite al palato

Tutti gli AVVOLTOI si possono agevolmente mantenere in cattività (  progetti di reintroduzione )  -   la  loro  robustezza  e  la  loro  longevità  permettono  il vivere a lungo anche in queste condizioni

 

SPECIE AFFINI

L’AVVOLTOIO MONACO     (Aegypius monachus) ha ilpiumaggio scuro, coda corta e cuneata ali molto  lunghe, tenute piatte in volo.
Tuttora presente in Spagna, nelle Isole Baleari e in Grecia si è   estinto  in   SARDEGNA nel 1961  Notizie storiche - Al tempo della Civiltà degli Egizi, il GRIFONE era presentato alato, localizzato secondo lo studioso Maspero,  nei deserti della Regione Tebana,    con il nome  di    SEFER
 

TUTELA INTERNAZIONALE
SPECs  - (Species of European Conservation  Concern)
                 Revisione dell’attuale stato di conservazione della specie selvatiche inidificanti in
EUROPA.
Quando appare  Il segno  W  riguarda popolazioni svernanti. ( WILDLIFE)

SPEC  3 - livello 3 –
                Specie con popolazione o areale non concentrati in Europa, ma con stato di
conservazione sfavorevole.

Direttiva dell’UNIONE EUROPEA  sugli UCCELLI SELVATICI adottata nel 1979 ed entrata in vigore nel 1981 e successive modifiche 1991 e 1994:

obiettivo: La conservazione , la gestione ed il controllo di TUTTE le SPECIE SELVATICHE  nell’ambito dei Territori degli Stati membri.

CEE  1  -   Allegato 1 -  Elenca specie e sottospecie considerate in pericolo di estinzione, 
vulnerabili, rare o comunque molto specializzate dal punto di vista ecologico

 

BERNA  2

CONVENZIONE  di  BERNA

Convention on the Conservation of European  Wildlife and Natural Habitats –
È stata adottata nel 1979 ed è entrata in vigore nel 1982
La Convenzione ha come obiettivo la conservazione r la protezione della FLORA e della FAUNA, nonché i loro habitat Naturali, soprattutto quando la conservazione richiede la cooperazione di numerosi Stati.
Nel  caso degli  UCCELLI , le misure di conservazione riguardano gli habitat di riproduzione e di  migrazione.

BONN  2
Convenzione  di  BONN
Convention on the Conservation of Migratory Species of Wild Animals –
CMS  - è stata adottata nel  1979 ed è entrata in vigore nel 1983
La  convenzione ha come obiettivo la conservazione e la gestione delle specie terrestri, marina e dell’avifauna nell’ambito dell’intero  areale di migrazione.
BONN  2 -  riguarda specie che necessitano della cooperazione internazionale per la loro conservazione e gestione.

 

CITES  1

Convenzione di  Washington - 1983
Convention on Internazionale Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora
Cites 1- allegati

 

Fonte: http://www.regione.piemonte.it/parchi/junior/art/2010/dwd/prim_matteotti/GRIFONE.doc

Autori del testo :

Scuola   Primaria   Giacomo  Matteotti    di ALPIGNANO  (TO)
cl. 5° B – Giusy Prestipino   Paola Sansone       cl. 5° C – Carla  Volpe – Gabriella Sorba
cl. 4° B  - Miranda  Giordanino     Franco Bertino
Ornella Bortot - A.N.I.S.N. -  TORINO – sezione  PIEMONTE
Dipartimento Scienze della Terra
Laboratorio  didattico interdisciplinare di Scienze Naturali – ORNITOLOGIA
-  Gli  Uccelli  Rapaci  Diurni  -
“ Gli Uccelli nei geroglifici degli EGIZI”
le divinità:  la dea NEKHBET     -    Salone del Libro – Torino 2009 – Stato ospite: EGITTO

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