Dadaismo riassunto

 

 

 

Dadaismo riassunto

 

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Dadaismo riassunto

 

IL DADAISMO

 

Il dadaismo o dada è un movimento culturale nato a Zurigo, nella Svizzera neutrale della Prima Guerra Mondiale, e sviluppato tra il 1916 e il 1920. Il movimento ha interessato soprattutto le arti visive, la letteratura (poesia, manifesti artistici), il teatro e la grafica, che concentrava la sua politica anti bellica attraverso un rifiuto degli standard artistici attraverso opere culturali che erano contro l'arte stessa. Il dadaismo ha inoltre messo in dubbio e stravolto le convenzioni dell'epoca: dall'estetica cinematografica o artistica, fino alle ideologie politiche; ha inoltre proposto il rifiuto della ragione e della logica, ha enfatizzato la stravaganza, la derisione e l'umorismo. Gli artisti dada sono stati volutamente irrispettosi, stravaganti, provavano disgusto nei confronti delle usanze del passato; ricercavano la libertà di creatività per la quale utilizzavano tutti i materiali e le forme disponibili.

Il dadaismo non era arte, era anti-arte. Ha infatti tentato di combattere l'arte con l'arte. Per ogni cosa che l'arte sostenesse, Dada rappresentava l'opposto. Se l'arte prestava attenzione all'estetica, Dada ignorava l'estetica; se l'arte doveva lanciare un messaggio implicito attraverso le opere, Dada tentava di non avere alcun messaggio, infatti l'interpretazione di Dada dipende interamente dal singolo individuo; se l'arte voleva richiamare sentimenti positivi, Dada offendeva. Attraverso questo rifiuto della cultura e dell'estetica tradizionali i dadaisti speravano di distruggere se stessa, ma, ironicamente, Dada è diventato un movimento che ha influenzato l'arte moderna.

Tristan Tzara afferma:

 

« Dio e il mio spazzolino sono Dada, e anche i newyorkesi possono essere Dada, se non lo sono già. »

 

 

Gli stessi dadaisti hanno descritto Dada come:

« un fenomeno che scoppia nella metà della crisi morale ed economica del dopoguerra, un salvatore, un mostro che avrebbe sparso spazzatura sul suo cammino. Un sistematico lavoro di distruzione e demoralizzazione... che alla fine non è diventato che un atto sacrilego. »

 

 

 

 

Perché Dada?

« Dada non significa nulla. »

L'origine della parola Dada non è chiara; esistono varie interpretazioni e vari fatti collegati con la scelta del nome. Molti credono che il termine sia un nonsense; altri sostengono che risalga all'uso frequente della parola da ( in rumeno) da parte degli artisti rumeni Tristan Tzara e Marcel Jancoma. Altri ancora asseriscono che l'origine del nome sia da ricercare in un gruppo di artisti stabilitisi a Zurigo nel 1916 che, avendo bisogno di un nome per il loro nuovo movimento, scelsero a caso una parola da un dizionario francese-tedesco, che pare sia stato un dizionario Larousse.In ogni caso, volendolo tradurre letteralmente, in russo significa due volte ; in tedesco due volte li; in italiano e francese costituisce una delle prime parole che i bambini pronunciano, e con la quale essi indicano tutto: dal giocattolo alle persone. Va notato che secondo l'ideale Dada, il movimento non si dovrebbe chiamare Dadaismo, dato che venne creato il nome Dada in opposizione a tutti gli -ismi letterari ed artistici. In fondo il dadaismo era una provocazione che ha saputo dimostrare quanto la gente reagisca con strane emozioni ad un'arte cioè ad una provocazione diversa dal solito.

 

Le riviste assunsero per la diffusione del Dadaismo un'importanza pari, se non superiore, a quella dei periodici per gli espressionisti tedeschi. Benché ne uscissero pochi numeri, la loro diffusione nel mondo dell'avanguardia era capillare; si trattava dei soli veicoli attraverso i quali potevano diffondersi le idee di un gruppo ristretto di intellettuali, contrari alle opinioni correnti. Le pagine di queste riviste, non soltanto le copertine, erano spesso concepite come progetti d'artista e opere riproducibili.

Le riviste di maggiore rilievo in ambito Dada furono:

  • Dada: fondata a Zurigo nel 1917 da Hugo Ball e Tristan Tzara, ne furono pubblicati complessivamente cinque numeri, l'ultimo dei quali il 5 maggio 1919 e fu diffusa in Europa fino al 1921.
  • 391: fondata a Barcellona nel 1917 da Francis Picabia, diffusa in Europa e in America fino al 1924.
  • Cannibale: fondata nel 1919 a Parigi da Francis Picabia.
  • Littérature: fondata nel 1919 a Parigi da un gruppo di giovani poeti.
  • Dudu: fondata nel 1977 a Milano, il nome deriva dalla fusione delle parole Dada e Punk.

 

Dadaisti celebri

  • Guillaume Apollinaire
  • Hans Arp
  • Hugo Ball
  • Johannes Baader
  • John Heartfield
  • Arthur Cravan
  • Jean Crotti
  • Theo van Doesburg
  • Marcel Duchamp
  • Julius Evola
  • Jefim Golyscheff
  • George Grosz
  • Max Ernst
  • Elsa von Freytag-Loringhoven
  • Hannah Höch
  • Raoul Hausmann
  • Emmy Hennings
  • Richard Huelsenbeck
  • Marcel Iancu
  • Clément Pansaers
  • Francis Picabia
  • Man Ray
  • Hans Richter
  • Kurt Schwitters
  • Sophie Täuber
  • Tristan Tzara
  • Beatrice Wood
  • Ilia Zdanevich (Iliazd)
  • Damo Suzuki
  • Paolo Possidente
  • Giada Carparelli

 

Fonte: http://digilander.libero.it/area_2008tst2gruppo/Guenzati/Storia_arte/Storia%20Dell'Arte.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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Dadaismo riassunto

 

« Prendete un giornale. Prendete le forbici. Scegliete nel giornale un articolo della lunghezza che desiderate per la vostra poesia. Ritagliate l'articolo. Ritagliate poi accuratamente ognuna delle parole che compongono l'articolo e mettetele in un sacco. Agitate delicatamente. Tirate poi fuori un ritaglio dopo l'altro dispondendoli nell'ordine in cui sono usciti dal sacco. Copiate scrupolosamente. La poesia vi somiglierà. Ed eccovi divenuto uno scrittore infinitamente originale e di squisita sensibilità, benché incompresa dal volgo. »Tristan Tzara, Per fare una poesia dadaista)

Il dadaismo o dada è un movimento culturale nato a Zurigo, nella Svizzera neutrale della Prima Guerra Mondiale, e sviluppato tra il 1916 e il 1920. Il movimento ha interessato soprattutto le arti visive, la letteratura (poesia, manifesti artistici), il teatro e la grafica, che concentrava la sua politica anti bellica attraverso un rifiuto degli standard artistici attraverso opere culturali che erano contro l'arte stessa. Il dadaismo ha inoltre messo in dubbio e stravolto le convenzioni dell'epoca: dall'estetica cinematografica o artistica, fino alle ideologie politiche; ha inoltre proposto il rifiuto della ragione e della logica, ha enfatizzato la stravaganza, la derisione e l'umorismo. Gli artisti dada sono stati volutamente irrispettosi, stravaganti, provavano disgusto nei confronti delle usanze del passato; ricercavano la libertà di creatività per la quale utilizzavano tutti i materiali e le forme disponibili.

Le attività dada includevano manifestazioni pubbliche, dimostrazioni, pubblicazioni di periodici d'arte e letteratura. Le tematiche trattate spaziavano dall'arte alla politica. Dada nacque come protesta contro il barbarismo della Prima Guerra Mondiale, in seguito il movimento divenne più improntato su una sorta di nichilismo artistico, che escludeva e condannava la rigidità e il manierismo in vari campi dell'arte come la letteratura, la pittura, la scultura. Tutto ciò era applicato anche e soprattutto alle convenzioni della società in cui gli artisti vivevano. Il dadaismo ha influenzato stili artistici e movimenti nati successivamente, come il surrealismo, la pop art e il gruppo neo dada Fluxus. Dada è stato un movimento internazionale, ed è relativamente difficile classificare gli artisti in base al loro paese di provenienza, in quanto si spostavano costantemente da una nazione all'altra.

 

Cos'è Dada?

Secondo i dadaisti stessi, il dadaismo non era arte, era anti-arte. Ha infatti tentato di combattere l'arte con l'arte. Per ogni cosa che l'arte sostenesse, Dada rappresentava l'opposto. Se l'arte prestava attenzione all'estetica, Dada ignorava l'estetica; se l'arte doveva lanciare un messaggio implicito attraverso le opere, Dada tentava di non avere alcun messaggio, infatti l'interpretazione di Dada dipende interamente dal singolo individuo; se l'arte voleva richiamare sentimenti positivi, Dada offendeva. Attraverso questo rifiuto della cultura e dell'estetica tradizionali i dadaisti speravano di distruggere se stessa, ma, ironicamente, Dada è diventato un movimento che ha influenzato l'arte moderna.

Tristan Tzara afferma: Dio e il mio spazzolino sono Dada, e anche i newyorkesi possono essere Dada, se non lo sono già. Un critico del American Art News ha asserito a riguardo che la filosofia Dada è la cosa più malata, più paralizzante e più distruttiva che sia stata pensata dal cervello umano. Gli stessi dadaisti hanno descritto Dada come un fenomeno che scoppia nella metà della crisi morale ed economica del dopoguerra, un salvatore, un mostro che avrebbe sparso spazzatura sul suo cammino. Un sistematico lavoro di distruzione e demoralizzazione...che alla fine non è diventato che un atto sacrilego.. La ragione e la logica avevano lasciato alla gente gli orrori della guerra, e l'unica via di salvezza era il rifiuto della logica per abbracciare l'anarchia e l'irrazionale.

« Dada non significa nulla. »

Manifesto Dada del 1918, di Tristan Tzara)

L'origine della parola Dada non è chiara; esistono varie interpretazioni e vari fatti collegati con la scelta del nome. Molti credono che il termine sia un nonsense; altri sostengono che risalga all'uso frequente della parola da ( in russo) da parte degli artisti rumeni Tristan Tzara e Marcel Jancoma. Altri ancora asseriscono che l'origine del nome sia da ricercare in un gruppo di artisti stabilitisi a Zurigo nel 1916 che, avendo bisogno di un nome per il loro nuovo movimento, scelsero a caso una parola da un dizionario francese-tedesco, che pare sia stato un dizionario Larousse. In ogni caso, volendolo tradurre letteralmente, in russo significa due volte ; in tedesco due volte li; in italiano e francese costituisce una delle prime parole che i bambini pronunciano, e con la quale essi indicano tutto: dal giocattolo alle persone.

Secondo l'ideale Dada, il movimento non si dovrebbe chiamare Dadaismo, dato che venne creato il nome Dada in opposizione a tutti gli -ismi letterari ed artistici.

 

Storia

L'esperienza della guerra, la disgregazione delle istituzioni di tradizione ottocentesca e le grandi trasformazioni sociali e politiche producono nel ventennio tra le due guerre mondiali un forte distacco dal passato non solo in campo storico e sociale ma anche in quello culturale e artistico. Cercando di spiegare le ragioni della nascita di Dada Tristan Tzara, in un'intervista alla radio francese, concessa nel 1950, dichiarava: Per comprendere come è nato Dada è necessario immaginarsi, da una parte, lo stato d'animo di un gruppo di giovani in quella prigione che era la Svizzera all'epoca della prima guerra mondiale e, dall'altra, il livello intellettuale dell'arte e della letteratura a quel tempo. Certo la guerra doveva aver fine e dopo noi ne avremmo viste delle altre. Tutto ciò è caduto in quel semioblio che l'abitudine chiama storia. Ma verso il 1916-1917, la guerra sembrava che non dovesse più finire. In più, da lontano, sia per me che per i miei amici, essa prendeva delle proporzioni falsate da una prospettiva troppo larga. Di qui il disgusto e la rivolta. Noi eravamo risolutamente contro la guerra, senza perciò cadere nelle facili pieghe del pacifismo utopistico. Noi sapevamo che non si poteva sopprimere la guerra se non estirpandone le radici. L'impazienza di vivere era grande, il disgusto si applicava a tutte le forme della civilizzazione cosiddetta moderna, alle sue stesse basi, alla logica, al linguaggio, e la rivolta assumeva dei modi in cui il grottesco e l'assurdo superavano di gran lunga i valori estetici. Non bisogna dimenticare che in letteratura un invadente sentimentalismo mascherava l'umano e che il cattivo gusto con pretese di elevatezza si accampava in tutti i settori dell'arte, caratterizzando la forza della borghesia in tutto ciò che essa aveva di più odioso...

 

Artisti: Hans Arp, Marcel Duchamp, Francis Picabia, Man Ray, Tristan Tzara                          

 

Fonte: http://www.monteverdicolorni.it/Sito%20monteverdi/Didattica/Arte%20e%20imamgine/movimenti/Dadaismo.doc

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