Alberi da giardino e per parchi

 

 

 

Alberi da giardino e per parchi

 

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Alberi da giardino e per parchi

 

1. CIPRESSO

Nome scientifico: Cupressus sempervirens
Nome comune: Cipresso comune
Nome inglese: Italian Cypress
Nome tedesco: Zypresse
Nome sloveno: Cipresa

Identificazione sistematica

Divisione: Gymnospermae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Cupressaceae

 

Origine e diffusione

Originario delle regioni mediterranee europee (Grecia, Creta, Cipro) da dove si è diffuso in tutta Europa ed in altri continenti (America) a scopo ornamentale e come essenza da legna.

 

Descrizione

Foglie: sempreverdi, squamiformi; inserite a due a due sui ramuli come le tegole, sono piccole ed ottuse. I ramuli sono orientati in tutte le direzioni.
Fiori: infiorescenze unisessuali; le maschili apicali di 3 mm; le femminili in coni globosi appena picciolati.
Frutti: galbuli (coccole) legnosi sferoidali di 2-3 cm, bruno grigiastri che maturano al secondo anno.
Corteccia: bruno grigia, liscia o solcata.


2. TUIA ORIENTALE

Nome scientifico: Thuja orientalis
Nome comune: Tuia orientale o albero della vita
Nome inglese: Chinese White-cedar
Nome tedesco: Chinesische Thuja
Nome sloveno: Azijska klek

 

Identificazione sistematica

Divisione: Gymnospermae
Classe: coniferopsida
Ordine: coniferales

 

Origine e diffusione

Originaria delle regioni asiatiche (Cina, Manciuria, Corea, ecc.). introdotta in Europa verso la fine del 1700 e diffuso in altri continenti (Stati Uniti) per scopi ornamentali.          

 

Descrizione

Foglie: sempreverdi squamiformi, con vistose ghiandole al centro; colore verde giallastro e ramuli disposti su piani verticali eretti.
Fiori e Frutti: infiorescenze maschili piccole apicali, gialle; da quelle femminili, poco appariscenti si formano strobili ovali di 1,5 cm, evidentemente uncinati. A maturità la squame legnose si divaricano completamente.
Corteccia: rosso bruna, che si desquama in nastri longitudinali.

 


3. ABETE ROSSO

 

Nome scientifico: Picea abies
Nome comune: Abete rosso, Peccio
Nome inglese: Norway Spruce
Nome tedesco: Fichte
Nome sloveno: Smreka

Identificazione sistematica

Divisione: Gymnospermae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Pinaceae

Origine e diffusione

Originario dell’Europa centro-settentrionale (regioni montuose scandinave e russe) e dell’Europa orientale. È oggi diffuso in tutta Europa ed America a scopo ornamentale, per il legno e la forestazione.

Descrizione
Foglie: sempreverdi, aghiformi; inserite radialmente a spirale, acute a sezione tetragonale (con 4 angoli), lunghe 1-2 cm.
Fiori: infiorescenze unisessuali, maschili ovali di 1cm, prima rosse, poi gialle, alle estremità dei rami dell’anno prima; femminili a strobilo prima erette piccole e rosse, poi pendule verdi e resinose.
Frutti: strobili (pigne), allungati di 15 cm, a squame brune coriacee, che maturano in due anni; si staccano a maturità.
Corteccia: rosso bruna, un po’ grigiastra, che si desquama in piccole placche.

 


4. PINO DOMESTICO

Nome scientifico: Pinus pinea
Nome comune: pino domestico, da pinoli o italico
Nome inglese: Stone Pine
Nome tedesco: Pinie
Nome sloveno: Bor

Identificazione sistematica

Divisione: Gymnospermae
Classe: coniferopsida
Ordine: coniferales
Famiglia: pinaceae

Origine e diffusione

Originario delle regioni mediterranee orientali e occidentali dell’Europa meridionale e delle zone costiere dell’Asia minore. Oggi è diffuso in quasi tutta l’Europa centro-meridionale.

Descrizione
Foglie: sempreverdi, aghiformi; a due a due, lunghe 10-12 cm, acute ma non pungenti.
Frutti: pigne subsferiche di 12x14 cm, con squame a sporgenza (umbone) piramidale; pigne solitarie o a coppie, di color bruno lucente. I semi sono chiusi in un guscio nero legnoso, coperto da polvere violacea.
Corteccia: a placche bruno grigiastre, solcate.


5. CEDRO DEL LIBANO

Nome scientifico: Cedrus libani
Nome comune: Cedro del libano
Nome inglese: Cedar-of-Lebanon
Nome tedesco: Zeder
Nome sloveno: Cedra…

Identificazione sistematica

Divisione: Gymnospermae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Pinaceae

Origine e diffusione

Originario del libano, della Siria e di alcune aree dell’Asia minore. Diffuso, nei secoli scorsi, in molti paesi anche europei, a scopo ornamentale e per il legno.

Descrizione
Foglie: aghiformi, con aghi lunghi 2-3,5 cm riuniti in fascetti di 30-40 e inseriti su brachiblasti.
Frutti: Pigne resinose e di colore brunastro a maturità.
Corteccia: bruno-grigiastra con costolature longitudinali.

 

 

 


6. CEDRO DEODARA

Nome scientifico: Cedrus deodara
Nome comune: Cedro deodara o dell’Himalaya
Nome inglese: Deodar
Nome tedesco: Himalaya-Zeder
Nome sloveno: Cedra…

Identificazione sistematica
Divisione: Gymnospermae
Classe: Coniferopsida
Ordine: Coniferales
Famiglia: Pinaceae

Origine e diffusione
Originario dell’Himalaya dove si spinge fino a 2.000 metri ed oltre, diffuso in molti continenti, fra cui l’Europa, a scopo ornamentale per la rapida crescita ed il notevole effetto estetico ed ornamentale.

Descrizione
Foglie: sempreverdi aghiformi lunghe 3-5 cm; solitarie sui getti dell’anno, inserite a 30-40 su brevissimi rami (brachiblasti) sul resto della pianta.
Fiori: infiorescenze unisessuali, le maschili a spighe erette curve di 4-5 cm; le femminili cilindriche di 1 cm.
Frutti: coni di 7-10 cm, eretti ovali con apice arrotondato, bruno rossastri; si desquamano a maturità liberando semi alati.
Corteccia: grigia poi nerastra, in placche.

 


7. BETULLA

Nome scientifico: Betula pendula
Nome comune: Betulla bianca, Betulla verrucosa, Betulla d’argento
Nome inglese: Silver Birch
Nome tedesco: Weiss-Birke
Nome sloveno: Navadna breza

Identificazione sistematica
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Fagales
Famiglia: Betulaceae

Origine e diffusione
Originaria dell’Europa e dell’Asia, in Italia è diffusa nelle regioni settentrionali e lungo la dorsale appenninica dell’Italia centrale tra i 400 ed i 2.000 metri.

Descrizione
Foglie: Decidue, alterne; ovato romboidali di 4-8 cm, acute e a base cuneata, doppiamente dentate.
Fiori: Infiorescenze maschili in amenti sessili di 3-6 cm; infiorescenze femminili peduncolate, di 3 cm; tutte le infiorescenze pendono dai rami.
Frutti: Ovali, formati da squame membranose contenenti acheni provvisti di doppia ala.
Corteccia: Bianco argentea, che si desquama orizzontalmente in pellicole sottili e traslucide.

 


8. OLMO SIBERIANO

Nome scientifico: Ulmus pumila
Nome comune: Olmo siberiano
Nome inglese:
Nome tedesco: Sibirische Ulme
Nome sloveno: Sibirski brest

Identificazione sistematica
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Urticales
Famiglia: Ulmaceae

Origine e diffusione
Originario delle regioni siberiane (e di alcuni areali settentrionali della Cina), è stato introdotto in Europa nella seconda metà dell’800.

Descrizione
Foglie: piccole, di 5-8 cm, disposte a zig-zag sui rami, ellittiche ed acute a base quasi regolare.
Fiori: ermafroditi, sessili e riuniti in gruppo su rametti. Di colore rosso, la fioritura avviene a fine inverno prima della comparsa delle foglie.
Frutti: rappresentati da samare, formate da un pericarpo centrale avvolto da una espansione laminare. Si riuniscono a gruppi nella parte mediana e terminale dei rametti. Maturano durante i mesi estivi. Più piccoli rispetto ad altri olmi (circa 1 cm.)
Corteccia: piuttosto lucida di color verde-brunastro.


9. BAGOLARO

Nome scientifico: Celtis australis
Nome comune: Bagolaro
Nome inglese: Southern Nettle-tree
Nome tedesco: Zürgielbaum
Nome sloveno: Koprinovec

Identificazione sistematica

Divisione:Angiospermaceae
Classe: Dicotyledones
Ordine:Urticales
Famiglia:Ulmaceae

Origine e diffusione

È originario del bacino mediterraneo e dell’Asia minore, in Italia è diffuso in tutte le regioni della pianura fino a 700 m di altitudine.

Descrizione

Foglie: decidue, alterne sui rami; semplici di 5-10 cm, ovali, lanceolate, a base appena assimmetrico, margine seghettato con apice acuto.
Fiori: solitari o a gruppetti, giallo-verdi, piccoli.
Frutti: drupe sferiche, peduncolate, bruno-nerastre, di 1 cm di diametro.
Corteccia: grigio-piombo, liscia.


10. Gelso BIANCO

Nome scientifico: Morus alba
Nome comune: Gelso bianco
Nome inglese: White Mulberry
Nome tedesco: Maulbeerbaum
Nome sloveno: Murva

 

Identificazione sistematica

Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Urticales
Famiglia: Moraceae

 

Origine e diffusione

Pianta originaria delle regioni dell’Asia orientale (Cina). Introdotta molti secoli fa in Europa sud-occidentale e utilizzata per l’allevamento del baco da seta e per il frutto edule.

Descrizione

Foglie: decidue, inserite alterne; semplici, cuoriformi, intere o lobate irregolarmente, polimorfe anche lanceolate; margine dentato, lisce e lucide (nel Morus nigra sono ruvide e pelose).
Fiori: ermafroditi o prevalentemente a sessi separati con perianzio di 4 elementi; infiorescenze maschili in amenti cilindrici di 2-4 cm; femminili in amenti ovali grandi circa 1 cm. Fioritura: maggio
Frutti: infruttescenze carnose ovali di 1-3 cm, con parti carnose derivanti dal perianzio, che contengono i veri frutti (acheni) chiamati comunemente semi. Sono portati da peduncoli di 1-2 cm e sono bianchi o leggermente rosa-violetti.
Corteccia: bruno-chiara, reticolata e solcata.


11. LIquidambar

Nome scientifico: Liquidambar styraciflua
Nome comune: Liquidambar
Nome inglese: Sweet-gum
Nome tedesco: Amberbaum
Nome sloveno: Ambrovec

Identificazione sistematica
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotiledones
Ordine: Hamamelidales
Famiglia: Hamamelidaceae

Origine e diffusione
Originario delle regioni atlantiche dell’America settentrionale, è diffuso soprattutto nell’Italia centro-settentrionale dov’è utilizzato a scopo ornamentale.

Descrizione
Foglie: decidue, alterne sui rami; semplici, palmato partite di 12-18 cm, divise in 5-7 lobi acuti triangolari a margine minutamente seghettato;
Fiori: infiorescenzemaschili erette terminali, in capolini sferici; infiorescenze femminili pendenti lungamente peduncolate, anch’esse a capolino sferico.
Frutti: infruttescenze sferiche di 4 cm, con numerosi uncini emergenti, formate da un insieme di capsule con semi alati. Persistono sulla pianta anche d’inverno.
Corteccia: bruna, solcata.


12. Sofora

Nome scientifico: Sophora japonica
Nome comune: sofora
Nome inglese: Pagoda-tree
Nome tedesco: Schnurbaum
Nome sloveno:

Identificazione sistematica
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotiledones
Ordine: Rosales
Famiglia: Leguminosae

Origine e diffusione
Originaria dell’Asia orientale (Cina); in Italia è coltivata in tutte le regioni a scopo ornamentale fino a 500 metri di altitudine; in alcune regioni italiane quali la Romagna, si è naturalizzata.

Descrizione
Foglie: decidue alterne sui rami; composte imparipennate, con 7-13 foglioline ovali acute e spicciolate, sopra lucide e sotto pelose.
Fiori: infiorescenze a racemo di 25 cm terminali di fiori papilionati color crema. Fioritura: agosto-settembre
Frutti: legumi piatti a lomento (ristretti tra un seme e l’altro) di 10 cm, bruni e rugosi a maturità.
Corteccia: bruno grigia, solcata verticalmente.

 


13. actinidia

Nome scientifico: Actinidia chinensis
Nome comune: Actinidia o Kiwi
Nome inglese: Butter bush
Nome tedesco: Kiwi
Nome sloveno: Kiwi

Identificazione sistematica
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Guttiferales
Famiglia: Actinidiaceae

Origine e diffusione
Pianta originaria dell’Asia orientale, si è diffusa, in questo secolo, in diversi paesi anche europei e recentemente anche in Italia.

Descrizione
Foglie: semplici, decidue e coriacee, con lamina cuoriforme e lamina uniforme. Sulla pagina superiore, di colore verde scuro, nervatura evidente; quella inferiore più chiara e tormentosa. Collegata ai rami da un picciolo lungo qualche centimetro.
Fiori: bianco-giallastri piuttosto appariscenti, di diametro di 4-5 cm e riuniti in infiorescenze racemose. Fioritura: tra giugno e primi di agosto. I fiori sono unisessuali che si trovano su piante diverse (piante dioiche).
Frutti: sono rappresentati da bacche eduli e giungono a maturazione in autunno. L’epicarpo, ridotto ad una sottile pellicola, è tormentoso.
Corteccia: i giovani fusti sono semilegnosi, tomentosi, di colore verdastro; con il passare degli anni il tronco si lignifica e la scorza tende a screpolarsi ed  a scurirsi.


14. pittosporo

Nome scientifico: Pittosporum tobira
Nome comune: Pittosporo
Nome inglese:
Nome tedesco: Klebsame
Nome sloveno:

 

Identificazione sistematica

Divisione: Angiosperme
Classe: Dicotyledones
Ordine: Rosales
Famiglia: Pittosporaceae

 

Origine e diffusione

.pianta originaria dell’Asia orientale; in Italia è diffusa lungo i litorali e nelle zone con clima mite.

Descrizione
Foglie: alterne, semplici, di 10 cm, obovate ottuse, cuoiose, lucide a margine revoluto.
Fiori: bianchi o giallastri di 1 cm, profumati sono raccolti in ombrelle. Fioritura: marzo-maggio.


15. lauroceraso

Nome scientifico: Prunus laurocerasus
Nome comune: Lauro, Lauroceraso
Nome inglese: Cherry Laurel
Nome tedesco: Kirsche
Nome sloveno: Lovorikovec

Identificazione sistematica
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Rosales
Famiglia: Rosaceae

Origine e diffusione
Pianta originaria dellAsia minore e dell’Europa sud-orientale, molto diffusa in Italia a scopo paesaggistico-ornamentale, dove può essere utilizzato fin oltre i 500-600 metri di altitudine.

Descrizione
Foglie: sempreverdi, alterne sui rami; semplici, obovate lanceolate di 8-20 cm, di colore verde scuro e lucido superiormente, chiare sotto, margine dentellato, picciolo breve e scanalato.
Fiori: infiorescenze a racemo erette di 8-12 cm con fiori appena peduncolati bianchi.
Frutti: drupe nere, ovali, di 1 cm.
Corteccia: nera ruvida.

 


16. ciliegio

Nome scientifico: Prunus avium
Nome comune: ciliegio
Nome inglese: Wild Cherry
Nome tedesco: Süsskirsche
Nome sloveno: Češnja

Identificazione sistematica
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Rosales
Famiglia: Rosaceae

Origine e diffusione
Pianta originaria dell’Asia occidentale, si è successivamente diffusa in tutta Europa, dove è coltivata per il frutto ed il legno. In Italia è presente in pianur e collina fino a 500 di quota (in alcuni areali montani fino a 1.500metri).

Descrizione
Foglie: decidue, alterne sui rami; semplici, obovate, acuminate di 10-15 cm, pendule; mergine seghettato, picciolo rossastro, con due ghiandole rosse all’inserzione del lembo fogliare.
Fiori: in gruppetti ombrelliformi di 5-8 fiori; calice con sepali riflessi, corolla a 5 petali bianchi. Fioritura: aprile-maggio.
Frutti: drupa (ciliegia).
Corteccia: grigio rossastra, che si lacera in bande trasversali lucenti; lenticelle in righe trasversali.


17. MIRABOLANO

Nome scientifico: Prunus cerasifera pissardii
Nome comune: Mirabolano
Nome inglese: Cherry Plum Pissardii
Nome tedesco: Dormbusch
Nome sloveno:

Identificazione sistematica
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Rosales
Famiglia: Rosaceae

Origine e diffusione
Pianta originaria della penisola balcanica da dove si è diffusa in tutta Europaed in Asia; in Italia è coltivata soprattutto nelle regioni centro-settentrionali fino ad un’altezza di 800 metri, trova impiego come portainnesto per altri Prunus o come pianta ornamentale; difficilmente la si trova come pianta ornamentale.

Descrizione
Foglie: caduche, semplici a lamina ovoidale-ellittica con margine seghettato ed una nervatura penninervia ben marcata; raggiungono dimensioni di 3x6-7 cm. Foglie di color rossastro.
Fiori: ermafroditi, isolati o riuniti in piccoli grappoli. Di piccole dimensioni e con corolla costituita da petali bianchi o rasati. Fioritura: tra marzo e aprile, dopo la comparsa delle foglie.
Frutti: drupe sferiche del diametro di circa 2-3 cm, fornite di un corto peduncolo. A maturità assumono un colore giallo-verdastro o rosso, il mesocarpo è sempre giallo.
Corteccia: liscia nei giovani esemplari, ruvida e solcata in quelli adulti e di colore brunastro con sfumature che vanno verso il rossastro o il giallastro.


18. melo

Nome scientifico: Malus domestica
Nome comune: Melo domestico o coltivato
Nome inglese: Cultivated Apple
Nome tedesco: Apfelbaum
Nome sloveno: Jablana

Identificazione sistematica
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Rosales
Famiglia: Rosaceae

Origine e diffusione
Risulta difficile individuare con esattezza l’origine del melo comune,presente nell’Europa centro-meridionale già in epoche preistoriche. Oggi è largamente diffuso in Europa dove si coltiva per il frutto. In Italia è coltivato in tutte le regioni, la sua presenza è stata registrata fino a 1.500 metri di altitudine.

Descrizione
Foglie: caduche, semplici, con lamina ovoidale a margine seghettato, lunghe da 4 a 10 cm secondo la varietà. Sono spicciolate (picciolo lungo 1-3 cm), di colore verde scuro nella pagina superiore, verde grigiastro e tormentose in quella inferiore.
Fiori: ermafroditi, riuniti a piccoli gruppi di 3-8 incorimbi aventi alla base un ciuffo di foglie. Colore bianco-rosato con 5 petali e molti stami (fino a 50). Fioritura: aprile-maggio dopo l’apertura delle foglie.
Frutti: rappresentato da un pomo.
Corteccia: grigio-brunastra, liscia e chiara nei giovani esemplari; scura e rugosa, con tendenza a sfaldarsi e ad assumere tonalità brunastre, in quelli adulti.


19. pero

Nome scientifico: Pyrus communis
Nome comune: Pero
Nome inglese: Common Pear
Nome tedesco: Birnbaum
Nome sloveno: Hruška

Identificazione sistematica
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Rosales
Famiglia: Rosaceae

Origine e diffusione
L’origine del pero è incerta, probabilmente è un ibrido, già conosciuto presso alcuni antichi popoli mediterranei (Greci). Oggi è diffuso in tutta Europa dove viene coltivato soprattutto per il frutto.

Descrizione
Foglie: caduche, semplici con lamina ovato-elittica; apice pronunciato e acuto e margine finemente seghettato. Lunghe 3-8 cm, dotate di un lungo picciolo di 3-6 cm di colore verde chiaro o scuro. Sono glabre e lucide di colore verde.
Fiori: ermafroditi, riuniti in infiorescenze ombrelliformi a corimbo in numero di 2-8; le infiorescenze sono circondate alla base da un gruppo di foglie. I singoli fiori sono formati da 5 petali biancastri e 5 sepali verdi e allungati.
Frutti: pomo di forma allungata o ovoidale.
Corteccia: grigio-brunastra e rugosa, con placche che si staccano nei vecchi esemplari, mentre è grigia e liscia in quelli giovani.


20. lagerstroemia

Nome scientifico:  Lagerstroemia indica
Nome comune: Lagerstroemia
Nome inglese: Crape Myrtle
Nome tedesco: Lagerstroemia
Nome sloveno: Lagerstroemia

Identificazione sistematica
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Myrtales
Famiglia: Lythraceae

Origine e diffusione
È una pianta originaria della Cina, del Giappone e dell’Australia; è diffusa in Italia a scopo ornamentale.

Descrizione
Foglie: decidue, opposte o alterne sui rami; semplici ellittico lanceolate, acute, di 7 cm; quasi sessili, a margine intero e glabre; colore autunnale rosso cremisi.
Fiori: infiorescenze a pannocchie terminali di 20 cm e più; singoli fiori di 6 petali, increspati, bianchi o porpora, con stami numerosi e sporgenti.
Frutti: capsule loculicide, sull’asse dell’infiorescenza.
Corteccia: liscia, da beige a grigio rosato, con placche color avorio.

 


21. eucalipto

Nome scientifico: Eucalyptus globulus
Nome comune: Eucalipto
Nome inglese: Tasmanian Blue-gum
Nome tedesco: Gummibaum
Nome sloveno: Evkalipt

Identificazione sistematica
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Myrtales
Famiglia: Myrtaceae

Origine e diffusione
Originario dell’Australia, è comunemente tipico della Tasmania da dove si è diffuso in Europa,circa un secolo e mezzo fa, adattandosi in particolare ai climi miti dei paesi mediterranei (fra cui l’Italia) dove si è naturalizzato.

Descrizione
Foglie: persistenti di tipo semplice. Le foglie giovani sono ovoidali o rotonde, sessili, amplessicauli (abbracciano il rametto quasi interamente) e opposte; sono di colore azzurro-grigiastro e coriacee. Quelle adulte sono coriacee, spicciolate, alterne, con lamina lanceolata, affusolate all’apice e arcuate su un lato a forma di falce. Apice acuto e margine intero.
Fiori: ermafroditi solitari, ascellari, quasi sessili, aspetto piumoso per la presenza di un ricettacolo legnoso basale di forma piramidale. Fioritura: da aprile a luglio.
Frutti: capsule sub-globose grigio-bluastra, o brunastra di consistenza legnosa e con superficie irregolare.
Corteccia: grigiastro o grigio-bluastra con sfumature violacee. Si sfalda a placche o strisce longitudinali lasciando vedere la nuova corteccia biancastra.


22. tiglio nostrano

Nome scientifico: Tilia platyphyllos
Nome comune: Tiglio nostrano
Nome inglese: Large-leaved Lime
Nome tedesco: Linde
Nome sloveno: Lipa

 

Identificazione sistematica

Divisione:Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Columniferae
Famiglia: Tiliaceae

Origine e diffusione

Originario dell’Europa; in Italia è diffuso in tutte le regioni dal piano fin oltre 1.000 metri di altitudine.

 

Descrizione

Foglie: decidue, inserite alterne; semplici, cuoriformi, a base asimmetrica, mucronate di 10-20 cm a margine sechettato; sotto pelosette, picciolo peloso.
Fiori: infiorescenze a corimbo di 1-6 fiori, bianco crema a 5 prtali liberi. Fioritura a giugno
Frutti: noci ovoidali appuntite, pelose; asse dell’infruttescenza fuso con una brattea fogliacea libera all’estremità.
Corteccia: grigio nera, rugosa.


23. ACERO RICCIO

Nome scientifico: Acer platanoides
Nome comune: Acero riccio
Nome inglese: Norway maple
Nome tedesco: Spitz-Ahorn
Nome sloveno: Ostrolistni javor

 

Identificazione sistematica

Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Terebinthales
Famiglia: Aceraceae

 

Origine e diffusione

È una pianta originaria dell’Europa centro-orientale, dal nord della Spagna alla parte meridionale della penisola Scandinava, fino alle estreme regioni caucasiche. In Italia è presente nelle regioni centro-settentrionali.

Descrizione

Foglie: decidue, opposte sui rami; semplici, palmato lobate, di 10-15 cm, lungamente picciolate; base cuoriforme e lobi a 5 seni ottusi, con denti del margine acuti, lunghi e rivolti in fuori. Colore autunnale giallo.
Fiori: infiorescenza a corimbi eretti, sepali e petali simili tra loro, in numero di 5,gialli. Fioritura: aprile-maggio; prima dell’emissione delle foglie.
Frutti: acheni alati di 3-5 cm saldati a coppie (disamara) formanti tra loro un angolo piatto.
Corteccia: grigio-bruna, chiara e reticolata.

 

N.B. l’albero della foto è un Acer platanoides varietà crimson king, dalle particolari foglie rosse; gli aceri posti dietro le serre calde sono invece degli Acer saccharinum (Acero saccarino).


24. ippocastano

Nome scientifico: Aesculus hippocastanus
Nome comune: Ippocastano
Nome inglese: Horse-chestnut
Nome tedesco: Rosskastanie
Nome sloveno: Divji kostanj

Identificazione sistematica

Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Terebinthales
Famiglia: Hippocastanaceae

 

Origine e diffusione

Originario dell’Europa orientale (penisola balcanica); in Italia è diffuso in tutte le regioni, soprattutto in quelle centro-settentrionali, dalla pianura fino a 1200 metri di altitudine.

 

Descrizione

Foglie: decidue, inserite opposte sui rami; composte, palmato sette, formate da 5-7 foglioline sessili obovate, munite di apice bruscamente acuto; margine doppiamente seghettato, piccolo di 20 cm. In autunno si colorano di giallo-bruno.
Fiori: infiorescenze erette a racemo, alle estremità dei rami, con 20-30 fiori, di 5 petali bianchi macchiati di rosa e giallo alla fauce; gli stami (7) sporgono, incurvati verso l’alto, con le antere aranciate. Fioritura: maggio.
Frutti: sferici, verdi di 3-5 cm di diametro, rivestiti di aculei non pungenti; contengono uno o più semi simili a castagne, che cadono in autunno.
Corteccia: grigio-bruna, scura, ruvida che si stacca in piccole placche.


25. ailanto

Nome scientifico: Ailanthus altissima
Nome comune: Ailanto
Nome inglese: Tree of Haven
Nome tedesco: Götterbaum
Nome sloveno: Bozje drevo

 

Identificazione sistematica

Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Terebinthales
Famiglia: Simarubaceae

 

Origine e diffusione

È una pianta orientale originaria della Cina, introdotta in europa alcuni secoli fa si è presto adattata e naturalizzata.

Descrizione

Foglie: decidue, disposte alterne sui rami; lunghissime, composte, imparipennate, formate da 6-15 paia di foglioline ciascuna dentata alla base ed ovale acuta di 5-7 cm.
Fiori: infiorescenze terminali a racemo, di 10-20 cm; singoli fiori poco evidenti, prima rossi e poi verdi. Fioritura a giugno.
Frutti: samare con seme al centro di una lunga ala (4 cm) lanceolata e ritorta, che permane secca di inverno sulla pianta.

 


Corteccia:  grigio-bruna, liscia e a strie brune.
26. vite

Nome scientifico: Vitis vinifera
Nome comune:  Vite
Nome inglese: Vine
Nome tedesco: Winerebe
Nome sloveno: Trta

Identificazione sistematica

Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Rhamnales
Famiglia: Vitaceae

Origine e diffusione

Di origine Eurasiatica, la vite è diffusa in tutte le regioni italiane fino alle quote di 800 metri.

Descrizione

Foglie: caduche, semplici e bifacciali; inserite alterne. Lamina fogliare palmata e da essa si originano da 3 a 5 lobi. Nervatura palminervia e margine dentato.
Fiori: ermafroditi e poco appariscenti. Perianzio costituito da un piccolo calice dentellato e da 5 petali che si uniscono superiormente formando una cupola che cade con la fioritura. Fioritura: maggio-giugno, dopo la comparsa delle foglie.
Frutti: l’infruttescenza a grappolo porta i frutti rappresentati da bacche (acini) che a maturazione possono essere bianche o nerastre.
Corteccia: invecchiando assume colorazione bruno-nerastra e si distacca dal tronco.


27. olivo

Nome scientifico: Olea europaea
Nome comune: Olivo
Nome inglese: Olive
Nome tedesco: Ölbaum
Nome sloveno: Oljka

Identificazione sistematica

Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Ligustrales
Famiglia: Oleaceae

Origine e diffusione

Originario del bacino del mediterraneo, in Italia è presente in quasi tutte le regioni nelle loro fasce climatiche più miti. Con clima favorevole dal piano può spingersi fino agli 800 metri.

Descrizione

Foglie: sempreverdi, opposte sui rami; semplici, ellittico lanceolate di 8 cm circa, cuoiose, brevemente picciolate; di colore sopra verde e sotto grigio-argenteo, con margine revoluto (arrotolato verso il basso).
Fiori: in infiorescenze ascellari, rade e brevi; singoli fiori con calice e corolla a 4 lobi. Fioritura: maggio-giugno.
Frutti: drupe ovoidali (olive) verdi e poi nere.
Corteccia: grigio-chiara, col tempo rugosa.

 


28. ligustro

Nome scientifico: Ligustrum lucidum
Nome comune: Ligustro lucido
Nome inglese: Glossy Privet
Nome tedesco: Liguster
Nome sloveno: Navadna kalina

 

Identificazione sistematica

Divisione:Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Ligustrales
Famiglia: Oleaceae

Origine e diffusione

Originario dell’Asia orientale, viene ampiamente utilizzato in Europa meridionale; in Italia è diffuso a scopo ornamentale.

 

Descrizione

Foglie: sempreverdi, opposte sui rami; semplici, ovali acute di 10 cm, cuoiose, con la nervatura principale arcuata verso l’apice e i due lembi fogliari sollevati verso essa.
Fiori: infiorescenze terminali a pannocchia, lunghe fino a 20 cm formate da piccoli fiori bianchi. Fioritura ad agosto.
Frutti: infruttescenze di piccole bacche nere lucide ovali di 1 cm, persistenti fino in inverno inoltrato.
Corteccia: grigio-scura, opaca, liscia.

 


29. TRACHICARPUS

Nome scientifico: Trachycarpus  fortunai
Nome comune: Trachicarpus
Nome inglese: Chinese Windmill-palm
Nome tedesco:
Nome sloveno:

Identificazione sistematica
Divisione: Angiospermae
Classe: Monocotyledones
Ordine: Spadiciflorae
Famiglia: Palmae

Origine e diffusione
Pianta orientale, originaria della Cina, introdotta e utilizzata in Europa a scopo ornamentale.

Descrizione
Foglie: sempreverdi a ventaglio di circa 80 cm di diametro, divise in più elementi radiali piegati longitudinalmente; picciolo robusto, lungo, spesso un metro e denticolato ai margini.
Fiori: infiorescenze a grappolo unisessuali portate tra le foglie, molto ramificate e pendenti, lunghe oltre 50 cm con asse ingrossato. Fioritura: maggio
Frutti: bacche sferiche nero-violette a maturità, prima brune, di 1 m di diametro.
Corteccia: fusto eretto, tozzo, fibroso e rivestito dai residui angolosi delle guaine fogliari.


Ringraziamenti
Concludo ringraziando la professoressa Claudia Villani, promotrice del progetto, il professor Andrea Fragiacomo, durante le cui ore ho svolto la maggior parte del lavoro, il tecnico Stefano Sclauzero e tutti coloro che hanno collaborato.

Bibliografia

  • “Alberi e arbusti in Italia” di M. Ferrari e D. Medici
  • “Alberi lungo le vie di Udine” di G. Simonetti
  • “Pocket Guide Trees of Britain and Europe”  di D. Sutton

 

 

Fonte: estratto da http://www.scienzeinfiore.it/materiali/ricerche/vita/doc/R097.doc

Autrice del testo: GIULIA MILIAVAZ

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Alberi da giardino e per parchi

Nome volgare: Abete bianco
Nome scientifico: Abies alba


Habitat: diffuso in tutto l'arco alpino, specialmente in quello orientale. Attualmente sugli Appennini, se si eccettuano le abetine di origine artificiale, e ridotto a pochi nuclei sparsi nelle zone montane della Liguria,dell'Abruzzo, del Molise e della Calabria.  

 

 

Fusto: albero sempreverde. Può raggiungere dimensioni molto rilevanti.Fusto diritto e chioma conica più o meno espansa che tende a slargarsi in punta (a "nido di cicogna") negli esemplari adulti. Corteccia liscia di color grigio chiaro o cenerino negli esemplari più giovani. 

Foglie: aghi spessi,flessibili, smarginati all'apice, disposti su due file di color verde lucido sopra e argentei sotto.Rametti coperti di color bruno-pallido.

 

 

Impieghi: importante pianta da legno.Coltivato per vari usi:per fabbricare mobili, per uso tintorio, medicinale, ecc.. 

Propagazione: per seme ( autunno o primavera ). Per talea solo per la produzione di piante ornamentali.

 

 

 

Nome volgare: Castagno
Nome scientifico: Castanea sativa


Habitat: diffuso e coltivato in tutta Italia.

 

Fusto: albero caducifoglio. Alto mediamente 10-20 metri può raggiungere i 30, i 50m di circonferenza di chioma ed i 4m di diametro del tronco. Corteccia fessurata longitudalmente e spesso contorta a spirale.

Foglie: lucide, alterne, seghettate con nervature parallele.Pagina superiore color verde-scuro, mentre quella inferiore è opaca e di color verde-chiaro.

 
fioritura di castagno 


Particolare della corteccia di castagno 

Impieghi: coltivato in Italia da tempo immemorabile come pianta agraria e forestale.

Propagazione: per seme


Foglia, sopra pagina inferiore, sotto pagina superiore


Foglia: aspetto autunnale

Fitopatie: esopratutto negli anni '80 è stato seriamente minacciato da due malatie: il cancro della corteccia (Endothia parasytica)ed il mal dell'inchiostro (Phytophtora cambivora). Oggi si assiste ad una diminuzione della virulenza di questi agenti patogeni. Ottimo rimedio è risultato essere il taglio a ceduo

Nome volgare: Faggio
Nome scientifico: Fagus sylvatica


Habitat: ambiente submontano e montano (alpi, appennini).

 
Un esemplare monumentale di faggio nei boschi del Sassellese


(tratto da:I boschi del savonese. Bovio, Camia, Marchisio. Ed. Prov. Savona.)

Fusto: albero. Può raggiungere i 30-40 metri di altezza. Sul nostro versante marino raramente supera i15-20. Corteccia liscia e grigia può rompersi in squame.

Foglie: alterne, lucide su entrambe le pagine, hanno margini ondulati. Gialle,successivamente arancione o rosso brune in autunno.

 
Foglia: a sinistra la pagina inferiore, a destra la pagina superiore. Si noti, nella foglia di destra, la tipica gemma allungata.

 
La caratteristica corteccia del faggio

Impieghi: coltivata per uso forestale e ornamentale.

Propagazione: per seme (ottobre - novembre).

 
I frutti del faggio con i semi (due o tre) detti "faggiole"

 

Nome volgare: Larice
Nome scientifico: Larix decidua


Habitat: ambiente submontano e montano (alpi,appennini). Vegeta in boschi puri o misti specialmente di conifere. 

 

 
Aghi: aspetto autunnale

Fusto: albero di grandi dimensioni. Corteccia marrone divisa in sottili chiazze.Rametti di colore giallo paglierino.Il colore dorato, prima che perda gli aghi, distingue il larice dalla maggior parte delle conifere sempreverdi.

Foglie: aghi teneri di color verde-chiaro, isolati sui germogli più giovani e lunghi, raggruppati in ciuffi su quelli più corti.

 

 

Impieghi: pianta a rapida crescita, viene impiegata per molteplici scopi: forestale, ornamentale, per la costruzione di mobili, scale, pannelli, ecc..  

Propagazione: per seme 
(autunno o primavera) o talea semilegnosa (giugno-luglio).

 

Nome volgare: Pino domestico, da pinoli, pino a ombrello
Nome scientifico: Pinus pinea


Habitat: regione mediterranea. Diffuso lungo le coste e coltivato per i suoi semi commestibili e oleosi(pinoli).


Corteccia del pino domestico o da pinoli

Habitat: può raggiungere i 30-40 metri d'altezza; tronco diritto con corteccia grigio-verde, che però nei punti che si desquama, diventa color rossastro. Tende a ramificarsi nel terzo superiore. Riconoscibile per la caratteristica chioma a ombrello.

Foglie: aghi appaiati verde-scuro lunghi 10-20 cm, a punte aguzze.

 

 

Impieghi: coltivato per usi alimentari e ornamentali.

Propagazione: per seme (pinoli).

 

Nome volgare: Pioppo tremolo
Nome scientifico: Populus tremula


Habitat: diffuso in tutta Italia. Ambienti collinari e di montagna. Boschi misti di latifoglie. Raro in pianura Padana e nelle aree mediterranee.

 

Habitat: albero di 35m d'altezza massima. Corteccia grigio verde si solca con l'età. Contiene tannino.

Foglie: piccole e rotonde con margini ondulati e un picciolo compresso. In estate riconoscibile per le foglie tremule.

 

 

Impieghi: pianta pioniera. Coltivata a scopo ornamentale e forestale.

Propagazione: pianta pollonifera. Propagazione per seme o talea (gennaio-febbraio)

 

Nome volgare: Pino marittimo
Nome scientifico:  Pinus pinaster


Habitat: regione mediterranea, Europa sud-occidentale fino all'Italia centrale. Forma boschi su terreni sabbiosi e su roccia madre con reazione acida, fino all'orizzonte montano inferiore.


Corteccia del pino marittimo o pinastro. Si noti, sulla destra, una colata di resina (materia giallognola), sintomo che l'esemplare è colpito da cocciniglia del pino

Habitat: corteccia profondamente screpolata di colore bruno-rossiccio.

Foglie: aghi appaiati su brachiblasti di color verde scuro, rigidi, coriacei e allungati fino a 20 cm.

 


Aghi

Impieghi: coltivato per usi forestali specie nei rimboschimenti. Fornisce, assieme ad altre specie l'olio essenziale di trementina.

Propagazione: per seme.

 


Una plantula di pino marittimo germina dopo il passaggio di un incendio

Fitopatie: è terribilmente minacciato dalla Cocciniglia del Pino marittimo (Matsucoccus feytaudi). Specialmente in Liguria, questo parassita sta causando la morte di intere pinete. 
INTERVENTI: diradamenti selettivi specialmente nelle pinete più fitte e sostituzione con latifoglie arboree e arbustive autoctone (leccio, roverella, corbezzolo, orniello).

 

Nome volgare: Corbezzolo
Nome scientifico: Arbutus unedo


Habitat: ambiente mediteraneo:macchie e boschi sempreverdi tipica delle aree soggette ad incendi.

 

 

Fusto: arbusto sempreverde di circa 2-3m, anche se può raggiungere, in alcuni casi, portamento arboreo anche fino a 10-12m d'altezza. Corteccia solcata di colore bruno. Rametti giovani con -rossastra. peli ghiandolari.

Foglie: foglie lucide, coriacee, lanceolate, seghettate, acuminate.

 
Foglia: sopra la pagina superiore, sotto la pagina inferiore

 

Impieghi: coltivato per scopo ornamentale. Importante per rimboschimenti in aree mediterranee, in quanto molto resistente al fuoco.
Da diffondere specialmente nei vivai forestali per rimboschimenti.

Propagazione: per seme (fine inverno) o talea ( in locali protetti con nebulizzazione).

 

La valle Armea
La valle Armea è chiusa da una linea displuviale che, partendo dal Poggio di Sanremo, sale al monte Colma (m 648), arriva al passo di Ghimbegna (m 898), per culminare nel monte Alpicella (m 1.243) e scendere sul versante a Est, al confine con la valle Oxentina, verso Fascia di Ubaga (m 1.038), cime Furche (m 1.033), monte Merlo (m 1.014), monte Albareo (m 490) e Santa Maria (m 467), quest'ultimo alle spalle di Bussana Vecchia. La valle si apre tra Capo Verde e Arma, con una piana terminale dove sono concentrate le industrie della zona e molte serre per le coltivazioni protette. Le da il nome il torrente che l'attraversa, nasce nei pressi del passo di Ghimbegna e corre in linea ortogonale alla costa nel tratto terminale, piegando invece a Ovest nel tratto montano. È una valle breve, attraversata dalla strada provinciale che congiunge la costa con Baiardo, le alte valli Nervia e Argentina ed è percorribile fino alla linea di valico in poco più di mezz'ora di auto. Si entra nella vallata vera e propria a monte dell'abitato di Poggio, che ha di fronte Bussana Vecchia, distrutta dal terremoto del 1887. Dapprima la strada sale in un paesaggio abbastanza degradato dalle colture in serra e dal disordine edilizio; poi, dopo il ponte dell'autostrada, comincia ad innalzarsi tra fasce coltivate a vigneto in un paesaggio che cambia all'improvviso e si fa ricco e vario di segni lasciati dall'operosità umana. Sul versante opposto, agli uliveti si succedono i boschi di castagno e le macchie dei pini silvestri e poi ancora vigneti, fin quando, alle porte di Ceriana, attorno alla provinciale compaiono boschi di castagno. Ceriana, il principale centro storico della valle, è costruita a grappolo sullo sperone di monte che si incunea profondamente nella valle e quasi la chiude. Per chi arriva da Poggio di Sanremo il colpo d'occhio sull'interessante borgo è guastato da una periferia abbastanza squallida, ma, passata la galleria, il paese si mostra in tutta la sua originalità: un ventaglio di antiche case fittamente concentrate, i campanili emergenti, la porta della Pena sullo spigolo verso la valle, di fronte alle chiese di San Pietro e di Santa Caterina, splendido complesso monumentale attualmente in restauro.
Oltre Ceriana la strada prosegue a tornanti in mezzo a coltivazioni promiscue. Sui poggi bene esposti resiste l'ulivo, in contrasto con il verde dei castagneti e quello più severo dei pini silvestri. Si vedono case sparse, talvolta ristrutturate in spregio ai valori ambientali, costituiti da vecchi casolari, semplici cappelle campestri, fontane, appezzamenti di terreno coltivati a orto, fiori o vigneto. Si incontra e si lascia sulla sinistra il santuario della Madonna della Villa, in posizione panoramica sull'alto bacino del torrente Armea e verso la linea di valico cominciano a comparire ai lati della strada boschi di conifere frammiste a faggi. Siamo nella fascia montana, prossima a cime oltre i mille metri, ma nei fossi e nei prati continuano a vedersi piante del tutto marine, come il timo e il cisto, qui in copiosissima fioritura.

 

fonte: http://www.atuttascuola.it/viale/scienze/bosco_ceriana.doc

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