Piante succulente piante grasse

 

 

 

Piante succulente piante grasse

 

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Piante succulente piante grasse

 

Piante succulente

Sono le conosciute  “piante grasse”. Esse hanno sviluppato tessuti contenenti liquidi, che immagazzinano: nelle foglie, nel fusto, nelle radici, allo scopo di sopravvivere a lunghi periodi di siccità. Per cui "succulente" (non nel senso di gustose), è il nome più corretto dal momento che il rigonfiamento è costituito da succo senza alcuna presenza di grassi. Tra le piante succulente abbiamo quelle che presentano “il rigonfiamento fogliare” e sono:

  • l’ Aloe - è una pianta succulenta  che predilige i climi caldi e secchi. Il governo americano dichiarò ufficialmente le proprietà curative di questa pianta per il trattamento delle ustioni
  • l’Agave – è originaria delle zone tropicali e subtropicali, del continente americano, con particolare riguardo al:  Messico, Indie occidentali e America Meridionale. Le loro caratteristiche ne hanno permesso l'ampia diffusione nella regione mediterranea.  Dalle sue foglie, ricche di fibre, si produce un tipo di tessuto molto resistente che viene utilizzato soprattutto nella realizzazione di amache e cappelli.

Altre piante succulente sono tipiche di territori ad aridità non troppo prolungata, in grado di sopravvivere nei periodi secchi. Alcuni esempi li potremo trovare nei giardini botanici Hanbury. Tra quelle conosciute vi sono:

  • CACTUS – essi sono a fusto succulento. Possono raggiungere altezze elevate sino a qualche decina di metri.

La famiglia dei Cactus,  denominata le cactaceae , è tipica del continente americano . Molti tipi di cactus sono originari dal Canadà, della Patagonia e si estendono fino alla catena delle Ande

 

Fonte: http://www.atuttascuola.it/viale/scienze/mappa%20concettuale%20delle%20piante%20succulente.doc

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Piante succulente piante grasse

Gli attrezzi essenziali
1) Un coltello multiuso è essenziale per la riproduzione a talea. 2) Guanti in pelle. 3) Piccole cesoie. 4) Un cucchiaio grosso per travasare piccole piante in spazi ridotti. 5) Un pennello a punta fine per l'impollinazione manuale. 6) Un pennello a setole grandi e morbide è essenziale per pulire ragnatele e terra fra le spine. 7) Torba. 8) Pietrisco. 9) Terriccio. 10) Ciottoli non piu grandi di un pisello.
Terreno
Queste piante vivono in situazioni ambientali tra le più disparate come: terreni sassosi, deserti, anfratti rocciosi, sugli alberi, ecc. È molto importante perciò che il terreno sia il più possibile poroso e drenante in modo che l'acqua non stagni predisponendo l'insorgenza del marciume radicale. Si dovrà quindi disporre di un composto di terra non concimata con un'aggiunta di sabbia grossolana e un composto di mattoni triturati. Questo tipo di terriccio non permette alle radici di rimanere troppo a lungo imbevute di acqua. Per evitare questo inconveniente si dovrà avere cura, in alcune specie particolarmente delicate, di utilizzare vasi di terracotta e l'impiego di una pacciamatura leggera di ghiaietto, pozzolana, pomice o lava in granuli, in modo da scoraggiare l'insorgenza di marciumi al colletto.
Innaffiature
La maggior causa di morte nelle succulente in coltivazione sono le innaffiature eccessive. Il metodo più razionale per determinare il momento ottimale per l'irrigazione è la rilevazione del potenziale idrico. Di media le succulente hanno bisogno di acqua nel periodo di crescita (primavera, estate) 1 volta ogni 2 settimane e diminuendola notevolmente se lasciate intorno ai dieci gradi nel periodo di riposo 1 volta ogni 3 settimane (inverno)[senza fonte].
Rinvasi
L'operazione di rinvaso andrebbe eseguita ogni volta che si nota la fuoriuscita delle radici dai fori di scolo sul fondo del vaso. I periodi migliori sono la primavera e l'inverno.
Per rinvasare piante di fusto globoso si possono usare guanti adatti che si trovano facilmente in commercio; se non si dispone di guanti un facile espediente che si può adottare consiste nell'usare un foglio di giornale ripiegato, si avvolge la pianta e tenendola ferma si fa ruotare leggermente il vaso in modo che la pianta stessa si stacchi dal contenitore; per le piante a fusto lungo si afferrerà invece la pianta alla base.
Dopo aver svasato le piante, se le radici si presenteranno troppo lunghe, le si potrà tagliare nella parte terminale; in questo caso dopo il rinvaso si attenderà qualche giorno prima di procedere all'annaffiatura in modo da consentire alla parte tagliata di asciugare ed evitare marciumi. Prima del rinvaso si procederà a chiudere il foro con un coccio rovesciato; si aggiungerà della sabbia molto grossolana, poi della sabbia fine e per ultimo il terriccio.
Un metodo alternativo di rinvaso, che nel contempo permette di creare all'interno del contenitore una consistente riserva d'acqua, sufficiente per almeno trenta giorni, contempla l'utilizzo di un nuovo prodotto, introdotto recentemente sul mercato. Si tratta di una tasca in materiale filtrante (tessuto non tessuto), che contiene a proprio interno tutto il necessario. Basta aprire la confezione, immergere il prodotto in acqua e attendere almeno 40 minuti, per dare tempo ai cristalli di poliacrilamide di espandersi completamente (assorbono sino a 450 volte il proprio peso in acqua), inserirlo nel vaso di diametro adatto e completare il rinvaso.
Il fertilizzante a lento rilascio, contenuto all'interno dell'involucro, garantisce il corretto apporto di sostanze nutritive durante l'intera stagione vegetativa. Secondo le indicazioni fornite dal produttore, il dispositivo è inoltre in grado di trattenere qualsiasi elemento chimico aggiunto all'acqua di irrigazione. Assorbe pertanto le soluzioni fertilizzanti, battericide, fungicide ecc., e le restituisce alle terminazioni radicali secondo il reale fabbisogno delle piante.
Talea
La talea si può effettuare con qualsiasi pianta succulenta anche se il metodo dipende dal tipo di pianta che si vuole far riprodurre. Se vogliamo far rinascere una pianta che è caduta o si è rotta dobbiamo ripiantarla nella terra; altrimenti si possono prendere foglie o porzioni della pianta e si appoggiano sulla terra. Per quanto riguarda i cactus, purtroppo, bisogna aspettare che la pianta produca in modo naturale un germoglio che andrà poi staccato dalla pianta madre.
Affinché la talea di una pianta grassa attechisca è necessario attendere una quindicina di giorni prima di piantarla nel terreno, cioè è necessario attendere che la base della talea si asciughi, per evitare il rischio che la talea marcisca.
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A differenza delle altre piante, per riprodurre una succulenta da foglia non è necessario prendere nessun accorgimento, o meglio non c'è rischio di sbagliare, non è necessario creare un microclima come per le semine; è sufficiente appoggiare la foglia sul terreno ed aspettare...
Non è necessario prendere accorgimenti perchè nella foglia è già presente tutto il nutrimento e l'acqua di cui le nuove piantine hanno bisogno. Infatti dopo qualche mese dalla gemma vedrete la foglia completamente prosciugata, rinsecchita, e ormai la piantina sarà già autonoma con apparato radicale ottimamente sviluppato.
Riguardo all'acqua non è necessario bagnare sino a che la foglia è "viva" poi la piantina diventa a tutti gli effetti una pianta e può essere trattata come la madre, a volte mi è capitato di nebulizzare il vaso, ma più per me che per le piante... comunque credo che una nebulizzata serale ogni tanto possa far bene, specialmente dopo che le radici hanno iniziato ad ispezionare il terreno.
Le radici spuntano anche se il terreno non è presente, e le piantine si accrescono; se trovano subito terreno sono più "felici" e iniziano a crescere attivamente e velocemente. La nuova piantina nascerà dalla parte della foglia che era attaccata alla pianta madre, quindi è preferibile far in modo che quella zona sia a contatto con il terreno, si può anche inserire direttamente la foglia nel terreno, ma ho notato che a volte così la foglia marcisce o secca senza generare piante, mentre appoggiandola e basta il risultato si ottiene al 100%.
'unica accortezza sarà di scegliere una foglia integra e in buona salute, e che si stacchi quasi spontaneamente dalla pianta madre senza lacerarsi o lacerarla, generalmente una foglia più vecchia; il resto lo farà la natura.
Nel caso in cui sia necessario recidere la foglia, lo si deve fare sempre nel punto in cui si stacca dal fusto, con una lama affilata, lasciar seccare il taglio qualche giorno, appoggiare sulla composta e coprire con un sottilissimo strato di materiale inerte a granulometria fine.
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Inoltre dovresti usare un terriccio adatto per le piante grasse, non quello universale, e non annaffiare per almeno una settimana... questo se lo fai in primavera o estate, se la talea la fai ora, interri la piantina e basta, annaffierai in primavera
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Tieni presente che finchè non ci sono radici è inutile annaffiare e pericoloso perchè possono insorgere marciumi; comincia ad annaffiare quando vedrai che i polloni cominceranno a crescere: significa che la radicazione è avvenuta.

Il periodo ottimale sarebbe da marzo in poi; evita i periodi freddi o troppo caldi.
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Comunque sia il prelevio dalla pianta madre prima di interrare più o meno nell'apposito terriccio devi essere sicuro che la parte a contatto con il terriccio non presenti ferite umide.
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COLTELLO pulito con alcool
Asportiamo 7-10 centimetri di pollone
Taglio in diagonale,
se pianta è a foglie..va fatto alla base del picciolo
se crasula o foglie carnose
terriccio con torba sminuzzata e sabbia in parti uguali
fare asciugare completamemente la superficie di taglio
posizionare vasi in luogo caldo e ombreggiato
ogni tanto dopo 5 giorni..nebulizzare i vasi pochissimo

 

Fonte: http://scuolaverde.weebly.com/uploads/8/4/6/5/8465125/piante-grasse.doc

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