Scheda film Philadelphia

 

 

 

Scheda film Philadelphia

 

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CINEFORUM


PHILADELPHIA
(Philadelphia)

 

Regia di Jonathan Demme.
Con Tom Hanks, Denzel Washington, Roberta Maxwell, Buzz Kilman, Karen Finley, Ron Vawter, Joanne Woodward, Jason Robards, Robert Ridgely, Antonio Banderas, John Bedford Lloyd.
Sceneggiatura: Ron Nyswaner. Direttore della fotografia: Tak Fujimoto. Direzione artistica: Kristi Zea. Montaggio: Craig McKay. Musica: Howard Shore. Produzione: Edward Saxon, Jonathan Demme per Clinico Estetico. Origine: USA. Durata: 1h 59’. Distribuzione cinematografica: COLUMBIA TRISTAR PICTURES. Distribuzione home video: COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO.
Anno: 1993

 

Trama: Il giovane e brillantissimo avvocato Andrew Beckett è stato licenziato dal potente studio legale presso cui lavorava. Secondo i suoi ex capi, il giovane in diverse occasioni si è macchiato di irresponsabilità. Secondo l’accusato, invece, il motivo del licenziamento è un altro: i suoi capi hanno scoperto che è malato di AIDS. Intenzionato a difendere fino in fondo la propria reputazione, Beckett assume un legale specializzato in casi di danni alle persone. Vittima e difensore, profondamente dissimili, prima stentano, poi troveranno una via d’intesa.

 

Il regista: Formatosi presso l’università di New York, Jonathan Demme, nato nel 1944, è approdato alla regia verso la metà degli anni ’70. Nel corso di una variegata carriera, ha diretto diversi film di successo, tra cui Una volta ho incontrato un miliardario (Melvin and Howard, 1980), Qualcosa di travolgente (Something Will, 1986) e Il silenzio degli innocenti (Silence of the Lambs, 1991).

 

Personaggi principali: 
Andrew Beckett          avvocato malato di AIDS                   Tom Hanks
Joe Miller                    avvocato difensore                             Denzel Washington
Miguel Alvarez                       compagno di Andrew                         Antonio Banderas
Sarah Beckett              madre di Andrew                                Joanne Woodward
Charles Wheeler          capo di Andrew                                              Jason Robards
Bob Seidman              capo di Andrew                                              Ron Vawter
Walter Kenton             capo di Andrew                                              Robert Ridgely
Dottor  Gilman                        dottore di Andrew                              Karen Finley
Belinda Conine                       avvocato accusatore                           Mary Steenburgen

 

Frasi interessanti per la discussione:

  1. Charles Wheeler a Andrew: «Aver fede vuol dire aver fiducia in qualcosa che non si è in grado di provare. E questo non è il tuo caso».
  2. Andrew: «Ogni problema ha una soluzione».
  3. Andrew e avvocato Joe Miller, durante l’appuntamento preso da Andrew.

Joe: «Come sta? Cosa ha fatto al viso?».
Andrew: «Ho l’AIDS»
Joe: «Oh… oh… mi dispiace»
[…]
Joe: «Da quanti avvocati è andato prima di me?»
Andrew: «Nove»
[…]
Joe: «Quindi gli ha nascosto la sua malattia?»
Andrew: «Esatto»
Joe: «D’accordo. Mi spieghi tutto come se avessi due anni, perché c’è un fatto che proprio non riesco a far entrare nella mia testa dura. Non aveva il dovere di dire ai suoi datori di lavoro che aveva questa malattia mortale ed infettiva?»
Andrew: «Non è questo il punto. Dal primo giorno in cui ho lavorato per loro al giorno in cui mi hanno licenziato ho offerto ai miei clienti un servizio prezioso, tenace e molto competente. Se non mi avessero licenziato lo farei ancora»
Joe: «E siccome non la vogliono licenziare perché ha l’AIDS, allora, nonostante il suo talento, la fanno apparire incompetente facendo scomparire un fascicolo. È questo che cerca di dirmi?»
Andrew: «Esatto, mi hanno sabotato»
Joe: «Non la bevo, avvocato»
Andrew: «È molto deprimente»
Joe: «Non ci vedo una causa»
Andrew: «Una causa c’è. Se lei non accetta per motivi personali…»
Joe: «Esatto, non accetto»
Andrew: «Bene, grazie del suo tempo avvocato»
Joe: «Signor Beckett. Mi dispiace per quello che gli è successo. È un brutto affare».

  1. Sentenza della Corte Suprema

La Legge Federale di riabilitazione professionale del 1973 proibisce la discriminazione di individui qualificati anche se portatori di handicap ove siano in grado di adempiere i doveri richiesti dal loro impiego. Benché il Decreto non fosse indirizzato specificamente alla discriminazione per HIV e AIDS, sentenze successive hanno sancito che l’AIDS è considerato un handicap ai sensi di legge non solo per le limitazioni fisiche che impone, ma anche perché il pregiudizio che circonda l’AIDS esige la morte sociale che precede e a volte accelera la morte fisica. Questa è l’essenza della discriminazione: il formulare opinioni sugli altri non basandosi sui meriti individuali ma piuttosto alla loro appartenenza ad un gruppo con determinate caratteristiche.

  1. Madre di Andrew, al figlio e a Miguel: «Non ho cresciuto i miei figli perché fossero mandati in terza classe. Va’ in tribunale e fa’ valere i tuoi diritti».
  2. Benedict, impiegata ammalata di AIDS, in tribunale durante la deposizione: «Non mi considero in alcun modo differente da coloro che sono colpiti da questa malattia. Non sono colpevole. Non sono innocente. Sto solo cercando di sopravvivere».
  3. Dialogo tra giudice e Joe in tribunale

Giudice: «In quest’aula giudiziaria per la giustizia sono irrilevanti le diversità di… credo, colore, religione e tendenze sessuali»
Joe: «Con tutto il rispetto, Vostro Onore, noi non viviamo in quest’aula giudiziaria».

  1. Dialogo tra Miguel e Andrew

 Miguel, riferendosi al trattamento medico: «Quell’affare ti sta salvando la vita. Il minimo che puoi fare è guardarmi e concedermi un po’ del tuo tempo»
Andrew: «Tu sei preoccupato perché pensi che non ci è rimasto molto tempo. Senti cosa farò. Comincerò a pensare alla mia cerimonia funebre. Mi comincerò a preparare all’inevitabile»
Miguel: «Forse dovresti farlo!»
Andrew: «No… no… no».

  1. Joe ad Andrew, dopo la festa: «Voglio dirti una cosa, Andrew. Quando ti educano come hanno educato me e la maggior parte della gente in questo Paese, ti assicuro che nessuno ti viene a parlare di omosessualità oppure, come dite voi, di stile di vita alternativo. Da bambino ti insegnano che i finocchi sono strani, i finocchi sono buffi, i finocchi si vestono come la madre, che hanno paura di battersi, che sono un pericolo per i bambini e che vogliono solamente entrarti nei pantaloni. Questo riassume più o meno il pensiero generale, se proprio vuoi sapere la verità».

[…]
Andrew a Joe: «Tu preghi mai?»
Joe: «Sì, prego»
Andrew: «Per cosa preghi, Joe?»
Joe: «Cosa vuoi dire? Prego… prego che… non lo so. Prego che la mia bambina sia sana, prego che mia moglie sopravviva al parto, prego che i Phillis vincano il campionato…»

  1. Dialogo tra Joe e Andrew durante la deposizione in tribunale

Joe: «Cosa le piace del diritto, Andrew?» […]
Andrew: «Il fatto che una volta ogni tanto, non sempre, ma alle volte, diventi parte integrante della giustizia applicata alla realtà. È un’esperienza davvero eccitante quando questo avviene».

  1. La giuria riunita per il verdetto

Presidente dei giurati: «Loro sostengono che non era un buon avvocato, che era mediocre. Il fatto che avessero affidato a lui una delle cause più importanti che avessero mai avuto, uno dei clienti migliori, ora dicono che non dimostra niente, perché era solamente una prova. Il bastone e la carota. Per vedere se sarebbe stato all’altezza. Ok, ok, allora. Se dovessi mandare un pilota in missione in un territorio nemico con un aereo da 350 milioni di dollari, a chi affiderei questo aeroplano? A una recluta, che non so se tornerà, perché voglio vedere se riesce a superare la sfida, oppure affiderò questa missione al migliore dei miei piloti, al più esperto, all’uomo più abile, al mio top gun, al migliore in assoluto? È questo che non capisco. Qualcuno vorrebbe spiegarmelo? Come se avessi sei anni?».

  1. Joe rivolto ad Andrew: «È stato magnifico lavorare con te, avvocato».
  2. Andrew a Miguel, all’ospedale: «Miguel. Sono pronto [alla morte]».

    

La mamma morta

La mamma morta m’hanno alla porta della stanza mia; moriva e mi salvava! Poi a notte alta io con Bersi errava, quando ad un tratto un livido bagliore guizza e rischiara innanzi a’ passi miei la cupa via! Guardo! Bruciava il loco di mia culla! Così fui sola. E intorno il nulla! Fame e miseria! Il bisogno, il periglio! Caddi malata. E Bersi buona e pura, di sua bellezza ha fatto un mercato, un contratto per me. Porto sventura a chi bene mi vuole. Fu in quel dolore che a me venne l’amore. Voce piena d’armonia e dice: «Vivi ancora! Io son la vita! Ne’ miei occhi è il tuo cielo. Tu non sei sola! Le lagrime tue io le raccolgo. Io sto sul tuo cammino e ti sorreggo. Sorridi e spera! Io son l’amore! Tutto intorno è sangue e fango? Io son divino. Io son l’oblio. Io sono il Dio che sovra il mondo scende da l’empireo, fa della terra un ciel! Ah! Io son l’amore, io son l’amor, l’amor.

 

Riferimenti biblici sui temi proposti:

  1. O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio (1Cor 6, 9-10).
  2. Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati (Mt 7, 1-2).
  3. I farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mt 9, 11b-13).
  4. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste (Mt 5, 43-48).
  5. L'uomo assennato ha fiducia nella legge, la legge per lui è degna di fede come un oracolo (Sir 33, 3).

 

Fonte: http://www.diocesi.brescia.it/diocesi/uffici_servizi_di_curia/u_com_sociali/sale_comunita/documenti/philadelphia.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

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