Radiodermiti

 

 

 

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Radiodermiti

 

RADIODERMITI

Nell’ambito della patologia cutanea professionale da esposizione ad agenti fisici si ricordano le radiodermiti acute e croniche da radiazioni ionizzanti (raggi x).
Categorie esposte: medici e tecnici sanitari radiologi, nucleari, ortopedici, chirurghi, urologi, dermatologi, radioterapisti, dentisti, infermieri, veterinari, fisici sanitari, addetti alla produzione, controllo e riparazione di apparecchi a raggi x, controllori di manufatti e motori metallici, operai dell’industria delle materie plastiche, saldatori, radaristi, ricercatori manipolanti isotopi radioattivi etc.


Radiodermiti Acute
Hanno un decorso caratteristico in tre fasi: dopo l’esposizione ad una singola dose compresa tra 1000-6000 reMs compare una reazione eritemato-edematosa che tende ad attenuarsi e scomparire nel giro di 48h; dopo 2-3 settimane si ripresenta l’eritema spesso associato a ecchimosi, vescicolazione, bolle e intenso dolore che persistono per circa 15-20 giorni. Infine, dopo queste prime 2 fasi ne segue una terza caratterizzata da una progressiva atrofia cutanea e degli annessi con eventuale comparsa di ulcerazioni a lenta guarigione.


Radiodermiti Croniche

Spesso localizzata alle mani e al volto, inizia dopo molti anni dall’esposizione ad una dose totale di radiazioni ionizzanti assorbite che varia da soggetto a soggetto: si ritiene che 5000-6000 reMs siano sufficienti. Alle mani insorge spesso con lesioni di tipo eczematoso non pruriginose ma parestesiche e dolenti, ma in fase iniziale predomina una xerosi secondaria ad atrofia della componente ghiandolare sebacea, l’appiattimento delle creste cutanee, lipoelasticità e l’ispessimento della cute, la presenza di alterazioni ungueali (rallentamento crescita, opacità, discromie,depressioni, solcature longitudinali), l’alopecia parziale o totale, le alterazioni tipo fenomeno di Raynaud e le parestesie. In seguito si accentuano le alterazioni ungueali fino all’onicolisi, compaiono leuco- o melanodermie, teleangectasie, cheratosi verruciformi, ragadi, ulcerazioni ed epiteliomi

 

Fonte: http://www.medicocompetente.it/files/documenti/67-Dermatosi-Professionali.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

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