Herpes zoster

 

 

 

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Herpes zoster

 

Il virus varicella-zoster, " shingles" per gli anglosassoni, Fuoco di Sant'Antonio nell'antica tradizione italiana, è agente patogeno sia di questa affezione che della varicella. Quando il virus colpisce bambini o adulti con cui non è mai entrato in contatto, la manifestazione primaria è la varicella e il quadro clinico è in genere caratterizzato da un'eruzione cutanea vescicolare. Persone invece che hanno avuto la varicella, con anticorpi specifici circolanti, possono ospitare il virus, per molti anni in forma quiescente, nei gangli sensitivi dei nervi spinali e cranici ove era giunto durante la fase acuta della varicella, viaggiando lungo i nervi a partire dalle zone di cute coinvolte. L'herpes zoster, è quindi la forma riattivata della malattia in cui a seguito di una reazione infiammatoria nelle cellule dei gangli nervosi, il virus viaggia a ritroso verso la cute lungo le fibre nervose, provocando infine su di essa una necrosi infiammatoria. Diversi sono i fattori che possono contribuire al passaggio dalla fase di latenza a quella della riattivazione: lo stress, l'età, i traumi, neoplasie o condizioni di immunodeficienza. L'herpes zoster colpisce frequentemente bambini affetti da leucemia o altre affezioni che comportano un immunodepressione. La sintomatologia inizia sotto forma di chiazze eritematose, più o meno grandi, disposte lungo il decorso di un nervo, sulle quali compaiono dopo qualche giorno, sotto forma di grappoli, vescicole a contenuto limpido, più o meno torbido o addirittura emorragico; le lesioni assumono a volte carattere necrotico. Spesso compaiono dolori e parestesie consistenti in formicolii, bruciori, sensazioni di puntura. In 2-4 settimane si giunge alla risoluzione clinica. Le cicatrici più o meno evidenti residuano a seconda dell'entità del danno subito dal derma in rapporto alla diffusione del processo. L'uso degli antivirali, se iniziato entro le prime 48 ore dalla comparsa del rush cutaneo può accorciare la durata. Da evitare l'aspirina. La zona colpita dall'eruzione cutanea deve essere coperta e asciutta. Bagni tiepidi sono consentiti e la parte va lavata con saponi delicati, senza strofinare, con attenzione a non rompere le vescicole. Preparati topici a base di mentolato possono servire a controllare il prurito.

 

Fonte: http://www.ianua.com/patrizia/scuola/file/5M/appunti.rar

Autore del testo: APPUNTI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA Malattie della pelle di Patrizia Moscatelli

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