Diritto e scienze politiche domande e risposte

 

 

 

Diritto e scienze politiche domande e risposte

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Diritto e scienze politiche domande e risposte

 

n Domanda Risposta A (esatta) Risposta B Risposta C Risposta D
1 Il Trattato di Roma è entrato in vigore il 1° gennaio 1958 1° gennaio 1970 1° gennaio 1980 1° gennaio 1990
2 Le Repubbliche Baltiche sono: Estonia, Lettonia, Lituania. Estonia, Moldova, Polonia. Estonia, Lituania, Polonia. Estonia, Lettonia,Norvegia
3 I Paesi fondatori delle Comunità Europee sono stati: Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi Francia, Germania, Italia,Regno Unito, Spagna,Belgio Francia, Italia, Lussemburgo, Belgio, Spagna, Regno Unito
4 Quale di questi Paesi non è attualmente un membro dell'Unione europea? Norvegia. Finlandia. Lettonia Estonia
5 Quanti sono attualmente i Paesi membri dell'Unione europea? 27 35 25 15
6 Attraverso la strategia di Lisbona, l'Unione europea si è prefissa l'obiettivo di diventare l'economia più competitiva del mondo entro il 2010. disciplinare più efficacemente la concorrenza. potenziare ulteriormente i fondi strutturali. aumentare il numero dei Paesi membri
7 Nell'Unione europea il Consiglio è presieduto a turno da ogni Paese membro è presieduto da un presidente eletto dal Parlamento è presieduto da un presidente nominato dalla Commissione è presieduto da un Presidente nominato dal Belgio
8 Quale trattato è attualmente in vigore: il trattato di Lisbona il trattato di Amsterdam il trattato di Maastricht il trattato di Roma
9 La Romania è entrata nell'Unione europea nel: 2006 2002 2004 2009
10 Chi finanzia la Comunità europea? gli Stati membri la Banca centrale europea la Banca europea per gli investimenti la Banca mondiale
11 Il Consiglio europeo è composto dai Capi di Stato o di Governo dai rappresentanti permanenti degli Stati membri dai Ministri degli Stati membri dai Ministri di Francia,Germania e Italia
12 La Convenzione europea dei diritti umani è stata conclusa sotto gli auspici: del Consiglio d'Europa. della CECA. della Comunità europea. dell'ONU
13 Chi è l'attuale presidente della Commissione europea Barroso Blair Aznar Merkel
14 Nell'Unione europea il settimo programma quadro 2007-2013 rappresenta uno strumento fondamentale: della politica comunitaria di ricerca. della politica comune in campo ambientale. della politica commerciale comune della politica agricola comune
15 La Banca europea degli investimenti finanzia progetti nell'Unione europea e fuori finanzia progetti solo fuori dall'Unione europea finanzia progetti solo nell'Unione europea finanzia progetti solo delle Banche
16 Il Parlamento europeo è eletto ogni: cinque anni sette anni tre anni quattro anni
17 Quale è un fondo strutturale ? il Fondo europeo di sviluppo regionale. il Fondo europeo di sviluppo statale il Fondo europeo per le società il Fondo europeo per il credito alle piccole imprese
18 Quale Paese non aderisce all'Euro? Regno Unito Grecia Slovenia Francia
19 Pareri e raccomandazioni delle istituzioni comunitarie sono vincolanti per gli Stati membri? mai sempre talvolta ogni cinque anni
20 La Corte europea dei diritti dell'uomo è una istituzione del Consiglio d'Europa è una istituzione dell'Unione europea è una istituzione dell'OSCE (organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa) è un'istituzione dell'ONU
21 Il Portogallo è entrato a far parte dell'UE il 1° gennaio 1986 il 1° gennaio 1973 il 1° gennaio 1981 il 1° gennaio 1989
22 Che cosa si intende con «libro bianco» nel gergo comunitario ? documenti che contengono proposte di azione comunitaria in un settore specifico documenti che riportano le posizioni degli Stati membri sulle proposte della Commissione documenti che raccolgono i commenti della Corte dei conti al bilancio comunitario documenti contrassegnati da sigilli degli Stati
23 Nell'Unione europea il principio della libera circolazione dei lavoratori si applica anche a Bulgaria e Romania? sì, a partire dall'ingresso dei Paesi nell'U.E. no, in quanto Paesi non aderenti all'euro si, ma fino al 2013 no, in quanto Paesi non aderenti allo spazio Shenghen
24 Aderendo all'Unione europea gli Stati membri limitano la loro sovranità nazionale aumentano la loro sovranità né aumentano né riducono la loro sovranità aumentano la loro sovranità a turno
25 Il principio di sussidiarietà stabilisce che: le decisioni dell'Unione devono essere prese al livello di governo più vicino possibile ai cittadini l'Unione europea deve intervenire quando gli Stati membri non adempiono alle loro funzioni gli Stati più ricchi dell'Unione devono aiutare gli Stati più poveri gli Stati dell'Unione devono consultarsi
26 Le comunicazioni sono emanate dalla Commissione per precisare i propri orientamenti dal Consiglio per definire il suo rapporto col Parlamento dal Parlamento per indirizzare l'azione della Commissione dal Parlamento e dal Consiglio
27 Le raccomandazioni possono essere emanate dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento solo dal Consiglio solo dalla Commissione solo dal Parlamento
28 Il principio di sussidiarietà si applica: ai settori di competenza concorrente o condivisa tra Comunità e Stati membri ai settori di competenza esclusiva della Comunità ai settori di competenza esclusiva statale ai settori di competenza condivisa tra Stati membri
29 La cittadinanza dell'Unione europea si aggiunge alla cittadinanza nazionale si ottiene anche senza la cittadinanza di uno Stato membro sostituisce la cittadinanza nazionale non esiste
30 La parità di trattamento tra uomini e donne è prevista dal Trattato non è un principio comunitario si ricava da alcune sentenze della Corte di giustizia è prevista solo in alcuni Paesi dell'UE
31 Da chi è composto il COREPER? dai rappresentanti diplomatici nazionali presso le Comunità da agenti diplomatici statali coadiuvati da alti funzionari da rappresentanti delle Regioni da rappresentanti delle collettività regionali e locali presso la Comunità
32 Il Regno Unito è entrato a far parte dell'UE nel 1973 nel 1983 nel 1989 nel 1957
33 La politica agricola è materia di esclusiva competenza comunitaria è materia di competenza concorrente è materia di competenza degli Stati membri salvo deroghe stabilite dal Trattato è materia di esclusiva competenza degli Stati membri
34 Nell'Unione europea, le comunicazioni sono normalmente adottate: dalla Commissione dal Consiglio dalla Commissione previo parere del Parlamento europeo dalla Commissione previo parere del Consiglio
35 La cittadinanza dell'Unione europea: può essere data ai soli cittadini di uno Stato membro può essere data ai soli cittadini extracomunitari può essere data ai soli cittadini degli Stati in via di accesso all'UE può essere data solo agli uomini
36 La cittadinanza dell'Unione comporta il diritto: di votare e di essere eletto alle elezioni comunali e a quelle del Parlamento europeo alle stesse condizioni dei cittadini dello Stato ospite di votare alle elezioni del Parlamento europeo, alle stesse condizioni dei cittadini dello Stato ospite, ma non il diritto di essere eletto di votare alle elezioni del Parlamento nazionale dello Stato ospite di essere eletto al Parlamento nazionale dello Stato ospite
37 Il Consiglio d'Europa è un'organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia e i diritti dell'uomo è un organo dell'Unione europea è un comitato consultivo della NATO è un'istituzione dell'ONU
38 In ambito comunitario, la politica dell'immigrazione è materia di competenza condivisa esclusiva degli Stati membri esclusivamente comunitaria della Corte di Giustizia
39 La Polonia è entrata nell'UE nel 2004 nel 1989 nel 2006 nel 2001
40 La Lettonia è entrata nell'UE nel 2004 nel 2006 nel 2001 nel 1989
41 La Spagna è entrata nell'UE nel 1986 nel 2005 nel 1989 nel 1957
42 Il "Programma per l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita" ha sostituito dal 2007 i Programmi "Socrate" e "Leonardo da Vinci" solo il Programma "Socrate" i Programmi "Leonardo da Vinci" e "Erasmus" il Programma "Comenius" e "Grundtvig"
43 Autorità nazionali per l'Italia del "Programma per l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita" sono MIUR e Ministero del Lavoro MIUR e Ministero dell'Economia MIUR e Ministero dei Beni culturali MIUR e Presidenza del Consiglio
44 L'Agenzia nazionale per l'Italia di "Leonardo da Vinci" è presso ISFOL Ministero del Lavoro MIUR Ansas/Indire
45 L'Agenzia nazionale per l'Italia di "Comenius" è presso Ansas/Indire MIUR ISFOL Ministero del Lavoro
46 Con la sigla "LLP" si identifica il "Lifelong Learning Program" la "Lifelong Learning Procedure" il "Long Lasting Program" la "Life Long Person"
47 Il sottoprogramma destinato all'educazione degli adulti è "Grundtvig" "Leonardo da Vinci" "Comenius" "Erasmus"
48 Un progetto di partenariato "Comenius" ha una durata di due anni quattro anni tre anni dipende dai Paesi partecipanti
49 La mobilità individuale degli alunni delle scuole nell'ambito di Comenius può essere realizzata solo tra istituti che abbiano già realizzato un partenariato Comenius che abbiano ospitato un assistente Comenius che abbiano realizzato un progetto Grundtvig i cui dirigenti scolastici si conoscano
50 Un progetto di partenariato Comenius può essere basato su un accordo bilaterale o multilaterale solo multilaterale esclusivamente bilaterale tra almeno cinque Paesi
51 I partenariati Comenius Regio promuovono attività di cooperazione transnazionale tra due autorità educative locali o regionali di due diversi Paesi europei partecipanti a LLP almeno tre Regioni europee due istituzioni scolastiche di due diversi Paesi europei partecipanti a LLP una Regione dell'U.E. ed una Regione extra europea
52 La durata di un partenariato Comenius Regio è biennale è triennale è almeno quinquennale dipende dai Paesi partecipanti
53 Nell'ambito dei partenariati Comenius, per numero di mobilità si intende il numero delle persone che si spostano all'estero nell'arco del periodo di attività il numero dei partecipanti al progetto il numero degli insegnnati che realizzano il progetto il numero degli alunni che si spostano all'estero
54 La formazione degli insegnanti nell'ambito di LLP è prevista in "Comenius" e "Grundtvig" soltanto in "Comenius" in "Erasmus" e "Leonardo da Vinci" solo in "Grundtvig"
55 Nell'ambito di LLP cosa sono i "TOI"? progetti di trasferimento dell'innovazione progetti di formazione per gli insegnanti scambi di studenti progetti di mobilità per studenti e insegnanti
56 "Leonardo da Vinci" è il sottoprogramma destinato principalmente a sostenere il miglioramento della qualità e dell’innovazione nei sistemi, negli istituti e nelle prassi di istruzione e formazione professionale promuovere la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti sostenere i progetti delle Regioni sostenere iniziative di formazione per gli alunni dei Licei
57 La mobilità in "Leonardo da Vinci" può riguardare persone in formazione professionale iniziale soltanto gli studenti degli istituti scolastici solo gli apprendisti solo i professionisti della formazione
58 Eurydice è la rete di informazione sull'istruzione in Europa un sottoprogramma di LLP il nome del primo progetto approvato nell'ambito di LLP la rete di comunicazione della Commissione U.E.
59 Nell'ambito dell'U.E. le politiche relative all'istruzione sono di esclusiva competenza dei governi degli Stati membri di competenza della Commissione di competenza del Consiglio europeo di competenza del Consiglio d'Europa
60 Cos'è la NATO? è un'organizzazione internazionale per la collaborazione nella difesa. un ente governativo degli USA un'organizzazione francese l'ente spaziale europeo
61 Il fondo monetario internazionale promuove la collaborazione monetaria e la stabilità finanziaria finanzia gli investimenti produttivi nei Paesi in via di sviluppo fornisce sussidi alle imprese dei Paesi in via di sviluppo finanzia progetti di collaborazione tra Paesi dell'U.E.
62 In quale Paese un referendum popolare ha respinto per due volte l'adesione all'Unione europea? Norvegia. Svezia Svizzera Cipro
63 Il Consiglio europeo non esercita funzioni legislative esercita funzioni legislative nei limiti previsti dal Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea esercita funzioni legislative esercita funzioni legislative secondo le direttive della Commissione europea
64 Il Fondo sociale europeo è un fondo strutturale un fondo destinato alle s.p.a. europee un fondo destinato alle associazioni di volontariato un fondo destinato alle società di servizi sociali
65 Nel caso di conflitto tra diritto comunitario e diritto nazionale il diritto comunitario prevale essi sono sullo stesso piano e la Corte costituzionale decide essi sono sullo stesso piano e la Corte dei conti decide il diritto nazionale prevale
66 Nell'U.E. il Comitato delle regioni è un organo consultivo è un organo consultivo e decisionale è un organo decisionale non esiste
67 Nell'Unione europea che cos'è il mercato interno ? l'area nella quale circolano liberamente beni, servizi, capitali e persone le attività economiche che si svolgono all'interno dei confini di ciascuno Stato membro l'area nella quale circolano liberamente beni, servizi e capitali le attività economiche relative ai prodotti ortofrutticoli
68 I sistemi scolastici degli Stati membri dell'Unione europea sono: di esclusiva competenza degli Stati medesimi di esclusiva competenza delle istituzioni comunitarie oggetto di una competenza condivisa tra Stati e Commissione europea di esclusiva competenza del Consiglio d'Europa
69 A quale documento europeo si fa riferimento nel DM 22.6.2007 (Linee guida inerenti l'obbligo di istruzione a 16 anni)? Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18.12.2006 sulle competenze chiave per l'apprendimento permanente Risoluzione del Consiglio del 28.5.2004 sull'orientamento lungo tutto l'arco della vita Risoluzione del Consiglio del 27.6.2002 sull'apprendimento permanente Risoluzione del Consiglio del 15.11.2007 sulle nuove competenze per i nuovi lavori
70 Quale documento del dispositivo EUROPASS è possibile compilare personalmente e autonomamente? EUROPASS passaporto delle lingue EUROPASS mobilità EUROPASS supplemento al diploma EUROPASS supplemento al certificato
71 Il Parlamento europeo ha sede a Strasburgo Bruxelles Lussemburgo Parigi
72 Il Consiglio d’Europa è Un’Organizzazione internazionale autonoma Un’Istituzione dell’UE Un Organismo esecutivo dell’UE Un’Organizzazione che si occupa di politica estera e della sicurezza
73 L’Unione europea Ha Istituzioni che si occupano dei problemi della giustizia Non ha Istituzioni che si occupano dei problemi della giustizia Non ha competenza in materia di giustizia Ha Istituzioni in comune con il Consiglio d'Europa in materia di giustizia
74 L’Educazione interculturale Rientra tra gli adempimenti raccomandati dall’UE Rientra tra i compiti obbligatori dell'U.E. Non rientra tra i compiti obbligatori dell’UE Ha formato oggetto di regolamenti comunitari
75 Il Manifesto sul Federalismo europeo di Ventotene fu compilato Nel 1942 Nel 1957 Nel 1979 Nel 1992
76 Da chi è eletto il Parlamento europeo Direttamente dai cittadini Dal Consiglio europeo Dalla Commissione europea Dalla Corte dei Conti
77 Con quale Trattato è stata avviata l’Unione monetaria ? Trattato di Maastricht Protocollo di Kyoto Trattato di Nizza Trattato di Roma
78 Cosa s’intende per mercato unico? Uno spazio senza frontiere interne nel quale è assicurata la circolazione libera di merci, persone, servizi e capitali Uno spazio che limita la circolazione di merci,persone,servizi e capitali Uno spazio in cui è consentita esclusivamente una libera circolazione di persone Uno spazio in cui è consentita esclusivamente una libera circolazione di merci
79 I programmi d’insegnamento Rientrano nella competenza nazionale Rientrano nella competenza del Consiglio europeo Rientrano nella competenza della Commissione europea Rientrano nella competenza della Rete Eurydice
80 Chi si pronuncia sul contrasto tra norme europee e norme nazionali? La Corte di Giustizia europea La Commissione europea Il Parlamento europeo Il Parlamento degli Stati membri
81 Il riconoscimento dei titoli di studio a livello europeo E’ previsto da direttive europee Rientra negli accordi bilaterali degli Stati membri E’ previsto dal Trattato di Maastricht E’ stato sancito dal Trattato di Roma del 1957
82 Le politiche educative dell’UE Hanno connessioni con le politiche sociali Hanno connessioni con la politica estera Non hanno connessioni con le politiche sociali Hanno connessioni con le politiche economiche
83 La teoria del Federalismo Non è stata alla base dell’azione dei Padri fondatori dell’Europa E’ alla base della costruzione europea Ha trovato attuazione nel corso della costruzione europea E’ coniugabile con la teoria funzionalista
84 I Trattati europei Non hanno valore di atti di natura coistituzionale Hanno valore di atti di natura costituzionale Prevedono l’inclusione di principi coistituzionali Fanno riferimento alla Costituzione dei vari paesi dell’Unione
85 Quando nasce l’Unione politica? 1992 1957 2000 2004
86 I problemi dell’istruzione Non sono stati oggetto nei Trattati prima del 1992 Sono stati presi in considerazione dal Trattato di Roma del 1957 Rientrano nella cosiddetta azione comunitaria Non sono stati presi in considerazione dal Trattato di Roma del 1957
87 Quando entrano nell’Unione europea i paesi dell’Europa centro-orientale? Nel 2004 Nel 1992 Nel 1994 Nel 1997
88 L’Unione monetaria è stata attuata nel 2002 1992 1997 2004
89 Quando fu istituita la Comunità economica europea ? 1957 1950 1951 1992
90 Quanti paesi firmarono il Trattato di Maastricht? dodici otto undici ventuno
91 Cosa vuol dire la sigla PESC? Politica estera e di sicurezza comune Politica economica e di sicurezza comune Politica economica e sociale comune Politica estera e sociale comune
92 La Presidenza di turno dell’Unione europea dura ? sei mesi dodici mesi diciotto mesi trenta mesi
93 L’Unione europea ufficialmente nasce il 7 febbraio 1992 il 2 agosto 1995 il 25 marzo 1957 il 9 maggio 1998
94 La Carta di Nizza raggruppa i seguenti principi in materia di diritti Dignità, libertà, giustizia, cittadinanza, solidarietà, uguaglianza Rappresentanza, democrazia, cittadinanza,giustizia, libertà, dignità Giustizia, dignità, solidarietà, cittadinanza, uguaglianza,democrazia Dignità, libertà, giustizia, cittadinanza,rappresentanza, uguaglianza
95 Attraverso quali sistemi vengono erogati i fondi per le politiche dell’UE? Dai fondi strutturali e dai finanziamenti diretti Esclusivamente dai fondi strutturali Esclusivamente dai finanziamenti diretti Non vi sono sistemi di erogazione
96 L’ordinamento giuridico comunitario E’ autonomo rispetto al diritto internazionale e al diritto interno degli Stati Non può contrastare il diritto interno degli Stati E’ uguale all’ordinamento internazionale Viene considerato parte dell’ordinamento interno degli Stati
97 Il Comitato delle Regioni dell’UE Esprime pareri su materie che interessano le Regioni Adotta decisioni che interessano la vita delle Regioni Adotta regolamenti su materie che interessano le Regioni Esprime pareri vincolanti su materie che interessano le Regioni
98 La politica europea di vicinato riguarda I rapporti con i paesi vicini per rafforzare la prosperità, la stabilità e la sicurezza di tutti I rapporti tra l’UE e i paesi che intendono aderire ad essa I rapporti tra l’UE e i paesi che fanno parte della NATO I rapporti tra l’UE e i paesi dell’area del Mediterraneo
99 L’Unione europea Agisce nel settore dell’istruzione Emana regolamenti che interessano i programmi d’insegnamento Non agisce nel settore dell’istruzione Emana regolamenti che interessano i titoli di studio
100 Quale documento raccoglie unitariamente i diritti civili, politici,economici e sociali dei cittadini europei ? Carta dei diritti fondamentali dell’UE Nessun documento Documento dei federalisti Atto Unico
101 Quali paesi sottoscrissero il Trattatoche istituì la CEE ? Italia,Francia,Germania,Belgio,Paesi Bassi, Lussemburgo Italia, Spagna, Paesi Bassi, Lussemburgo,Germania,Regno Unito Italia, Francia, Belgio, Paesi Bassi,Lussemburgo, Regno Unito Italia, Paesi Bassi, Francia, Belgio,Spagna, Regno Unito
102 Qual è la circoscrizione amministrativa attraverso cui il Ministero dell’istruzione francese organizza i servizi decentrati a livello regionale? L’Académie Il Département L’Ispettorato generale dell’amministrazione dell’educazione nazionale e della ricerca (IGAENR) Il Greta
103 Quanti anni dura l’istruzione obbligatoria in Francia? 10 anni (dai 6 ai 16 anni di età) 11 anni (dai 6 ai 17 anni di età) 9 anni (dai 6 ai 15 anni di età) 12 anni (dai 6 ai 18 anni di età)
104 Al termine di quale classe si conclude l’istruzione obbligatoria in Francia? Al termine della classe seconde (primo anno dell’istruzione secondaria superiore) Al termine della classe troisième (ultimo anno dell’istruzione secondaria inferiore) Al termine della classe première (secondo anno dell’istruzione secondaria superiore) Al termine della classe terminale (ultimo anno dell’istruzione secondaria superiore)
105 Da quale dei seguenti corpi ispettivi viene effettuata la valutazione del funzionamento delle scuole primarie francesi? Dagli ispettori dell'educazione nazionale (IEN – Inspecteurs de l’Education Nationale) Dagli ispettori pedagogici regionali (IPR -Inspecteurs Pédagogiques Régionaux) Dagli ispettori generali dell'educazione nazionale (IGEN – Inspecteurs Généraux de l’Education Nationale) Dagli ispettori generali dell’amministrazione dell’educazione nazionale e della ricerca (IGAENR – Inspecteurs Généraux de l’Administration de l’Education Nationale et de la Recherche)
106 Chi è responsabile della definizione dei programmi scolastici in Francia? Il Ministero dell’istruzione Gli organi periferici del Ministero a livello regionale Le collettività territoriali, ciascuna per il livello di istruzione di propria competenza Le Istituzioni scolastiche
107 A quale livello di istruzione corrisponde il collège francese? Istruzione secondaria inferiore Istruzione secondaria superiore Istruzione primaria (secondo ciclo) Istruzione superiore
108 Quale tra questi organismi è un organo consultivo del Ministero dell’istruzione francese? L’Haut Conseil de l’éducation Il Conseil pédagogique L’Inspection Générale La Direction Générale de l’enseignement scolaire
109 Qual è il diploma rilasciato al termine degli studi di lycée in Francia? Il Baccalauréat Il Brevet d’études supérieures Il Diplôme national du brevet Il Certificat de fin d'études secondaires
110 Il socle commun de connaissances et de compétences è: Una base comune di conoscenze e competenze che gli alunni francesi devono acquisire al termine della scolarizzazione obbligatoria Una base comune di conoscenze e competenze che gli alunni francesi devono dimostrare di possedere prima di accedere all’istruzione secondaria superiore Una base comune di conoscenze e competenze che gli alunni francesi devono acquisire al termine della scolarizzazione primaria Una base comune di conoscenze e competenze che gli alunni francesi devono dimostrare di possedere prima di accedere all’istruzione superiore
111 Quale tra i seguenti soggetti non è membro dell’équipe direttiva degli istituti secondari (EPLE -Etablissements publics locaux d’enseignement) francesi? Il professeur principal Il gestionnaire Il conseiller principal d’éducation Il capo di istituto
112 Nel sistema educativo francese, a quale diploma corrisponde il primo livello di qualifica professionale che ha come obiettivo primario l’accesso al mondo del lavoro? Al certificato di attitudine professionale (CAP) Al Brevetto di studi professionali (BEP) Al Baccalauréat professionale Al Baccalauréat tecnologico
113 Che cosa sono le classes d’initiation (CLIN) nel sistema educativo francese? Classi che accolgono alunni immigrati nuovi arrivati non francofoni prima dell’inserimento nei corsi dell'istruzione ordinaria Classi, integrate nell’istruzione ordinaria, che accolgono alunni con handicap Classi che accolgono alunni che devono recuperare le insufficienze dell’anno precedente prima di passare alla classe successiva Classi propedeutiche per l’accesso alle Grandes écoles
114 I risultati individuali degli alunni della scuola primaria francese nelle valutazioni standardizzate a livello nazionale sono comunicati a: Insegnanti e genitori Solo ai genitori Solo agli insegnanti I risultati sono pubblici
115 Gli insegnanti francesi del livello primario sono valutati da: Gli ispettori dell'educazione nazionale (IEN – Inspecteurs de l’Education Nationale) Gli ispettori dell'educazione nazionale (IEN – Inspecteurs de l’Education Nationale) e il capo di istituto Il capo di istituto Non sono valutati
116 In quale dei seguenti paesi l’obbligo di istruzione si conclude al diciottesimo anno di età? Ungheria e Paesi Bassi Grecia e Spagna Francia e Inghilterra Svezia e Finlandia
117 In quale dei seguenti paesi l’ultimo anno dell’istruzione preprimaria è obbligatorio? Ungheria Francia Spagna Germania
118 Quale dei seguenti paesi ha il ciclo dell’obbligo organizzato in una struttura unica? Repubblica ceca Francia Portogallo Spagna
119 A quale livello del sistema internazionale di classificazione standard dell’istruzione (ISCEcorrisponde l’istruzione secondaria superiore? ISCED 3 ISCED 2 ISCED 4 ISCED 5
120 Da chi è stato messo a punto il sistema internazionale di classificazione standard dell’istruzione (ISCED)? Unesco Eurostat Direzione Generale "Istruzione e cultura" della Commissione europea Consiglio d'Europa
121 Quale tra i seguenti soggetti è il principale responsabile dell’offerta di istruzione e formazione in Finlandia? La municipalità L’istituto di istruzione e formazione Il Ministero dell’istruzione e della cultura Il Finnish National Board of Education (FNBE)
122 Qual è il livello amministrativo responsabile dell'assunzione degli insegnanti francesi dell’istruzione primaria e secondaria? Il livello centrale per entrambe le tipologie di insegnanti Il livello locale per entrambe le tipologie di insegnanti Il livello locale per gli insegnanti dell’istruzione primaria e il livello centrale per quelli dell’istruzione secondaria Il livello di istituto scolastico per gli insegnanti dell'istruzione primaria e il livello locale per quelli dell'istruzione secondaria
123 Qual è l’organo deliberante e consultivo degli istituti secondari (EPLE -Etablissements publics locaux d’enseignement) francesi? Il Conseil d’administration Il Conseil pédagogique La Commission permanente L’Equipe de direction
124 Negli istituti secondari francesi, gli assistenti educativi di supporto all’équipe didattica, in particolare per quello che concerne la sorveglianza degli alunni e l’accoglienza e l’integrazione degli alunni handicappati, sono reclutati da: Il capo di istituto Il Recteur Il Ministero dell'istruzione La collettività territoriale
125 Qual è il livello amministrativo responsabile dell'assunzione degli insegnanti portoghesi dell’istruzione primaria e secondaria? Il livello centrale per entrambe le tipologie di insegnanti Il livello locale per entrambe le tipologie di insegnanti Il livello locale per gli insegnanti dell’istruzione primaria e il livello centrale per quelli dell’istruzione secondaria Il livello di istituto scolastico per gli insegnanti dell'istruzione primaria e il livello locale per quelli dell'istruzione secondaria
126 In quanti cicli è suddiviso il livello secondario inferiore nel sistema educativo francese? Tre cicli Due cicli Quattro cicli Non è suddiviso in cicli
127 In Ungheria, la formazione in servizio degli insegnanti del livello primario e secondario è: Obbligatoria Facoltativa ma necessaria per la promozione Facoltativa Facoltativa per gli insegnanti del livello primario ma obbligatoria per quelli del livello secondario
128 Nell'ambito del sistema di istruzione e formazione francese, che cosa è l'ONISEP? Un organismo pubblico che offre informazione e orientamento per i giovani sui percorsi formativi e sulle professioni Un organismo pubblico che offre corsi di aggiornamento per la formazione in servizio degli insegnanti del secondo grado Un organismo pubblico che offre corsi di formazione professionalizzanti per giovani usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione Un organismo privato che offre supporto e orientamento ai giovani in cerca di occupazione
129 Quasi tutti i paesi europei prevedono forme di valutazione esterna delle scuole dell’istruzione obbligatoria e più di un terzo ne pubblica sistematicamente i risultati. Quali delle seguenti affermazioni è corretta per il Portogallo? È prevista la pubblicazione sistematica dei risultati dei singoli istituti scolastici Non è prevista una pubblicazione sistematica dei risultati dei singoli istituti scolastici La pubblicazione dei risultati dei singoli istituti scolastici viene fatta in base alla loro autonomia Non è prevista la valutazione esterna degli istituti scolastici di istruzione obbligatoria
130 La certificazione di fine studi secondari superiori in Francia viene rilasciato sulla base: di prove finali esterne di prove finali interne ed esterne solamente di prove interne solamente dei voti e del lavoro svolto durante l’anno
131 Quali sono i membri che compongono il Conseil pédagogique nei lycées francesi? Il capo di istituto, almeno un professeur principal di ciascun livello di istruzione, almeno un professore per ambito disciplinare e un conseiller principal d’éducation. Il capo di istituto, almeno un professeur principal di ciascun livello di istruzione, un conseiller d'orientation psychologue e un documentalista Il capo di istituto, tutti i professeurs principaux dell'istituto, una rappresentanza di genitori e di alunni Il capo di istituto, un professore per ambito disciplinare, una rappresentanza di genitori e di alunni
132 A chi spetta l’ultima parola in merito all’ammissione al primo anno del livello primario della scuola ungherese (altalános iskola)? Al capo di istituto Ai soli genitori Al servizio di orientamento psicologico/educativo Agli insegnanti del livello preprimario
133 Quale tra le seguenti materie non è prevista nei programmi scolastici della scuola primaria francese? Religione Educazione fisica e sportiva Lingua straniera Educazione artistica
134 In quale dei seguenti gruppi di paesi i bambini che non sono giudicati pronti per iniziare la scuola primaria vengono iscritti in classi cosiddette di transizione? Repubblica ceca, Germania, Austria Francia, Spagna, Portogallo Svezia, Finlandia, Danimarca Grecia, Lituania, Polonia
135 In quale dei seguenti paesi la scelta e l'approvazione dei libri di testo viene fatta a livello centrale? Grecia Inghilterra Finlandia Spagna
136 In Spagna, la competenza nella gestione del sistema educativo è del Ministero dell'istruzione e degli organi competenti delle singole Comunità Autonome esclusiva del Ministero dell'istruzione esclusiva delle singole Comunità Autonome del Ministero dell'istruzione e degli enti locali (livello comunale)
137 L'obbligo di istruzione in Spagna: Copre i livelli primario e secondario inferiore Copre i livelli primario, secondario inferiore e tutto il livello secondario superiore Copre i livelli primario, secondario inferiore e i primi due anni del secondario superiore Copre solo il livello primario
138 Il curricolo in Spagna è costituito da: Una percentuale di curricolo di base definito a livello nazionale e una percentuale di curricolo sviluppato a livello di Comunità Autonoma Uno 'zoccolo comune' definito a livello nazionale e materie opzionali decise a livello di istituto Programmi definiti a livello nazionale per ogni materia Non esiste un curricolo definito a livello nazionale. Sono le Comunità Autonome che definiscono i propri curricoli
139 In quale di questi paesi il capo di istituto dura in carica 4 anni rinnovabili per ulteriori 4 anni? Spagna Inghilterra Germania Francia
140 Rispetto alle Comunità Autonome della Spagna che hanno una seconda lingua ufficiale, quale delle seguenti affermazioni è esatta? Il Ministero definisce il 55% del curricolo e il restante 45% è demandato alla singola Comunità Autonoma La Comunità Autonoma definisce l'intero curricolo La Comunità Autonoma definisce il 50% del curricolo Il fatto che una Comunità Autonoma abbia una seconda lingua ufficiale non influisce sul curricolo
141 In Spagna, gli apprendimenti degli alunni sono valutati esternamente attraverso test standardizzati. Quale delle seguenti affermazioni è corretta? Ci sono due rilevazioni distinte, una organizzata a livello nazionale, anche in collaborazione con le Comunità Autonome, e una organizzata a livello di singola Comunità Autonoma La valutazione esterna degli apprendimenti è svolta solo a livello nazionale e le Comunità Autonome non sono coinvolte nel procedimento La valutazione esterna degli apprendimenti è svolta da un ente privato su incarico del Ministero dell'educazione Le rilevazioni degli apprendimenti sono organizzate esclusivamente a livello di singola Comunità Autonoma
142 Per quanto riguarda la valutazione esterna delle scuole in Spagna, quale delle seguenti affermazioni è corretta? La valutazione esterna delle scuole è condotta dall'Ispettorato educativo (Inspección Educativ di ogni Comunità Autonoma secondo un piano di valutazione stabilito dalla Comunità stessa La valutazione esterna delle scuole è condotta dall'Istituto di valutazione (Instituto de Evaluación), dipendente dal Ministero dell'educazione, secondo un piano definito a livello nazionale La valutazione esterna delle scuole è condotta da un organismo esterno sia al Ministero che alla Comunità Autonoma, su richiesta della scuola Non è prevista alcuna procedura di valutazione esterna delle scuole
143 In Spagna, dopo aver concluso l'istruzione secondaria obbligatoria, gli studenti possono scegliere fra diversi percorsi. Quale fra le seguenti opzioni non esiste? Il Bachillerato di tipo professionale Un ciclo formativo nell'ambito della formazione professionale di livello intermedio Studi di livello intermedio nell'ambito della formazione professionale sportiva Il Bachillerato a indirizzo artistico
144 Con riferimento al numero di esami conclusivi dei diversi livelli di istruzione sostenuti dagli studenti, quale fra le seguenti affermazioni è esatta? In Spagna, gli studenti non sostengono un esame conclusivo né al termine dell'istruzione secondaria inferiore, né al termine dell'istruzione secondaria superiore generale In Spagna, gli studenti sostengono solamente un esame a conclusione del percorso di istruzione secondaria superiore generale In Spagna, gli studenti sostengono un esame sia al termine dell'istruzione secondaria inferiore sia al termine dell'istruzione secondaria superiore In Spagna, gli studenti sostengono un esame al termine di ciascun livello di istruzione scolastica (primario, secondario inferiore e secondario superiore)
145 In Spagna, l'educazione prescolare è parte del sistema educativo e ha una durata di 6 anni (0-6 anni di età) è parte del sistema educativo e ha una durata di 2 anni (4-6 anni di età) è parte del sistema educativo ed è organizzata in un solo anno propedeutico alla scuola primaria (5-6 anni di età) l'educazione prescolare non è parte del sistema educativo
146 In quale di questi paesi è espressamente previsto dalla normativa vigente che la formazione in servizio possa essere svolta all'estero? Ungheria Spagna Francia Finlandia
147 In quali delle seguenti coppie di paesi la formazione continua degli insegnanti, pur essendo facoltativa, è comunque necessaria per ottenere un avanzamento di carriera o retributivo? Spagna e Portogallo Inghilterra e Germania Finlandia e Svezia Francia e Irlanda
148 Quanto dura la scuola primaria in Spagna? 6 anni (6-12 anni di età) 5 anni (6-11 anni di età) 4 anni (6-10 anni di età) 10 anni (6-16 anni di età)
149 Il numero massimo di alunni per classe a livello primario in Spagna è 25 alunni 30 alunni 20 alunni 15 alunni
150 L'istruzione obbligatoria in Spagna ha la durata complessiva di 10 anni 8 anni 13 anni 9 anni
151 Il sistema educativo spagnolo è stato recentemente riformato dalla Ley Orgánica de Educación (LOE). A quando risale la legge? 2006 2010 2005 2008
152 In Spagna, l'istruzione e formazione professionale di livello intermedio (livello secondario superiore) è organizzata in cicli formativi corrispondenti a diverse qualifiche professionali è organizzata in un percorso biennale parallelo all'istruzione secondaria superiore generale (Bachillerato) costituisce uno degli indirizzi del Bachillerato (Bachillerato professionale) non esiste un'offerta a livello nazionale, in quanto la formazione professionale è organizzata direttamente dalle Comunità Autonome
153 In Spagna, la Educación Secundaria Obligatoria (ESO) ha la durata complessiva di 4 anni 3 anni 2 anni 5 anni
154 In quale dei seguenti paesi la lingua latina è una delle materie facoltative previste nel curricolo a livello di istruzione secondaria inferiore? Spagna Inghilterra Finlandia Svezia
155 In quale dei seguenti paesi l'orientamento agli studenti è incluso come insegnamento nel curricolo di base del ciclo dell'obbligo di istruzione? Finlandia Spagna Francia Portogallo
156 Se posso accedere alla formazione professionale musicale e coreutica all'età di 8 anni, in quale dei seguenti paesi mi trovo? Spagna Finlandia Francia Portogallo
157 In quali dei seguenti gruppi di paesi l'istruzione primaria e secondaria inferiore sono offerte in una struttura unica? Ungheria e Finlandia Spagna e Inghilterra Ungheria e Spagna Germania e Repubblica Ceca
158 In quale dei seguenti paesi gli studenti hanno la possibilità di proseguire per un ulteriore anno l'istruzione di base nel caso in cui, ad esempio, non abbiano ancora scelto il percorso di studi successivo? Finlandia Svezia Ungheria Germania
159 In Portogallo, l'orario settimanale a livello secondario inferiore è costituito da lezioni della durata di 90 minuti 60 minuti 45 minuti 50 minuti
160 In Spagna, a quali delle seguenti categorie appartengono gli 'alunni con un bisogno specifico di supporto educativo'? alunni con bisogni educativi speciali, alunni particolarmente dotati e alunni immigrati alunni con bisogni educativi speciali e alunni particolarmente dotati alunni particolarmente dotati e alunni immigrati alunni con bisogni educativi speciali e alunni immigrati
161 In Spagna a cosa hanno diritto gli alunni che provengono da situazioni di svantaggio socio-economico? Borse di studio e aiuti economici per compensare lo svantaggio Iscrizione gratuita a scuola Servizi scolastici gratuiti (trasporto, mensa ecc) Libri di testo gratuiti
162 In quale dei seguenti casi, in Spagna, gli alunni con bisogni educativi speciali frequentano istituti speciali diversi da quelli ordinari? Esclusivamente nel caso di alunni con disabilità particolarmente gravi che richiedono strutture e sostegno adeguati Nel caso di alunni particolarmente dotati che devono frequentare percorsi scolastici più idonei al loro livello di apprendimento Nel caso di alunni che entrano più tardi nel percorso educativo (per es. gli immigrati) Nel caso in cui sia la famiglia a richiederlo
163 In Spagna, cosa sono i centros concertados? scuole private finanziate con fondi pubblici sulla base di accordi con le autorità educative locali scuole speciali che accolgono alunni con bisogni educativi particolarmente gravi istituti che offrono corsi appartenenti al sistema delle 'Enseñanzas de régimen especial' istituti che offrono corsi di formazione professionale di livello secondario superiore
164 In Spagna, cosa sono le Enseñanzas de régimen especial? Percorsi di istruzione nei settori delle arti, della musica, della danza, delle lingue e dello sport Aree disciplinari specifiche per alunni con disabilità Percorsi di studio specifici per alunni particolarmente dotati Aree disciplinari opzionali stabilite a livello di singola Comunità Autonoma
165 In Spagna, cosa è il proyecto educativo? Il documento in cui la scuola descrive il proprio piano formativo Il documento con il quale la Comunità Autonoma definisce annualmente le priorità nel settore educativo Il documento in cui ogni insegnante stabilisce gli obiettivi educativi per l'intera classe Il documento in cui sono stabiliti gli obiettivi educativi per ogni alunno
166 Fra i seguenti candidati alla selezione per la nomina a capo di istituto in una scuola spagnola, a chi viene data la priorità? A un insegnante della scuola per la quale si seleziona il capo di istituto Al capo di istituto di un'altra scuola che abbia svolto almeno un mandato Al capo di istituto uscente, a condizione che non venga sostituito per causa di cattiva gestione della scuola Tutti i candidati partecipano allo stesso livello
167 Quanti anni di servizio come insegnate di ruolo sono necessari per accedere alla selezione per la nomina a capo di istituto? 5 anni 10 anni 15 anni 2 anni
168 In Spagna, dopo aver passato la selezione per la nomina a capo di istituto, cosa occorre fare per avere la nomina definitiva? Seguire un programma di formazione iniziale organizzato a livello di Comunità Autonoma Seguire un programma di formazione iniziale di due anni organizzato a livello nazionale Presentare un progetto educativo per la scuola che sia approvato dal consiglio degli insegnanti Dopo aver passato la selezione, la nomina è automatica
169 In quale di questi sistemi educativi il dirigente scolastico viene assunto con un processo centralizzato, gestito dall'amministrazione centrale? Francia Inghilterra Spagna Portogallo
170 In Francia le scuole sono dirette da un capo d’istituto che è coadiuvato da un vice, l’ adjoint. Come viene scelto? E’ un vincitore del concorso per personale scolastico di direzione che viene assegnato alla scuola dall’amministrazione centrale E’ un docente della scuola che viene eletto dai colleghi E’ un docente della scuola che viene scelto dal capo d’istituto Può essere un docente di quella o di altre scuole, che fa parte di una graduatoria di anzianità ad iscrizione volontaria e viene assegnato alla scuola a seconda della sua posizione e della sua scelta
171 Dopo quanto tempo dalla sua assunzione il capo d’istituto francese viene confermato come dirigente? Almeno tre anni Almeno due anni Almeno un anno La conferma in ruolo in Francia non esiste per i dirigenti scolastici
172 Qual è il titolo ufficiale di un capo d’istituto francese di un lycée (scuola superiore di secondo grado)? Proviseur Principal Directeur President
173 Quanti sono gli ispettori impegnati nel sistema educativo francese? Più di 4000 Circa 600 Poco meno di 2000 Un migliaio
174 Qual è la frequenza prevista per il concorso per dirigente scolastico in Francia? Il concorso si tiene ogni anno Il concorso si tiene ad anni alterni Il concorso si tiene ogni tre anni I dirigenti non sono assunti di norma attraverso un concorso
175 Le scuole inglesi sono ispezionate periodicamente dagli ispettori dell’OfSTED (Office for Standards in Education). Come viene diffuso il rapporto con i risultati dell’ispezione? Viene pubblicato in versione integrale sul sito dell’OfSTED ed è disponibile a chiunque Solo il capo dell’organo di governo della scuola può leggere la versione integrale e può decidere quali parti diffondere Solo il capo d’istituto può leggere la versione integrale e può decidere quali parti diffondere Viene pubblicato un giudiziosintetico sul sito dell’OfSTED,ma il rapporto tecnico dettagliato è disponibile solo per il personale della scuola
176 I team di ispettori OfSTED (Office for Standards in Education) che ispezionano le scuole inglesi sono composti da Ispettori liberi professionisti, qualificati attraverso un apposito corso OfSTED e ispettori OfSTED Solo ispettori dipendenti permanenti delle LA (Local Authorities) Solo ispettori dipendenti permanenti dell’ OfSTED Esperti di varia provenienza scelti dall’ OfSTED anche al di fuori del mondo della scuola
177 In quale di questi paesi è prevista una remunerazione per i membri dell’organo di governo della scuola? Olanda Spagna Inghilterra Portogallo
178 Chi presiede il Conseil d’Administration delle scuole secondarie francesi? Il capo d'istituto Un genitore Un rappresentante dell’ Academie Può presiederlo qualsiasi membro, purchè venga eletto dal Conseil
179 Come viene assunto il capo d’istituto in Spagna? Viene assunto dall’ organo di governo della scuola e dalle autorità locali sulla base di una procedura di selezione locale fondata sul merito Viene assunto, tra i docenti che hanno certi requisiti, con un processo elettivo per un periodo limitato eventualmente rinnovabile Viene assunto dall’amministrazione centrale, sulla base di un concorso nazionale consistente in prove scritte e orali Le scuole non hanno un unico dirigente, la responsabilità di conduzione della scuola spetta ad un equipe di docenti che viene rinnovata di anno in anno con elezion
180 Come viene assunto il capo d’istituto delle scuole in Inghilterra? Viene assunto dall’ organo di governo della scuola e dalle autorità locali (Local Authorities)sulla base di una procedura di selezione locale Viene assunto dall’amministrazione centrale, sulla base di un concorso nazionale consistente in prove scritte e orali Viene assunto dall’ organo di governo della scuola e dalle autorità locali sulla base di una procedura di selezione locale Le scuole non hanno un unico dirigente, la responsabilità di conduzione della scuola spetta ad un equipe di docenti che viene rinnovata di anno in anno con elezion
181 Gli organi di governo ufficiali della scuola variano in ogni sistema educativo. In quali di questi paesi la scuola ha un maggior numero di organi di governo? Portogallo Inghilterra Francia Olanda
182 Il capo d’istituto nel sistema educativo francese può rimanere nello stesso istituto per un periodo limitato, dopo di che deve chiedere di essere trasferito. Qual è il periodo massimo di permanenza del dirigente in uno stesso istituto? 9 ANNI 5 ANNI 7 ANNI 4 ANNI
183 Il capo d’istituto nel sistema scolastico francese può chiedere il trasferimento di sede solo dopo un periodo di effettivo servizio nella stessa scuola. Qual è la durata di questo periodo? Almeno 3 anni Almeno 2 anni Almeno 4 anni Almeno 5 anni
184 In che cosa consiste il programma inglese National Professional Qualification for Headship? E' un corso di qualificazione obbligatorio per accedere alla dirigenza scolastica E' uno strumento di valutazione dei capi d’istituto E' un corso di formazione rivolto ai docenti che vogliono approfondire le tematiche della qualità della scuola E' un diploma professionale che si può conseguire a 18 anni dopo un corso di formazione di istruzione secondaria
185 In quale di questi paesi la remunerazione degli insegnanti (stipendio al termine della carrier è migliore, secondo i calcoli dell'OCSE? Germania Italia Inghilterra Francia
186 In quali di questi paesi la carenza di aspiranti alla professione dirigente è ritenuta un problema serio? Inghilterra Francia Italia Spagna
187 A quale di queste entità è più vicino il numero di alunni in Francia (tutti gli ordini, scuole statali e private/paritarie) ? 12000000 15500000 55000000 8000000
188 A quale di queste entità è più vicino il numero di alunni in Spagna (tutti gli ordini, scuole statali e private/paritarie) ? 7000000 12000000 4500000 10000000
189 A quale di queste entità è più vicino il numero di alunni in Portogallo (tutti gli ordini, scuole statali e private/paritarie) ? 2500000 4500000 6000000 7000000
190 Qual è il più alto numero di anni di istruzione obbligatoria in un paese europeo? 13 anni 14 anni 11 anni 12 anni
191 In quale di questi paesi la spesa pubblica per l’istruzione (tutti i livelli) in rapporto al PIL (prodotto interno lordo) è più alta? Danimarca Francia Italia Spagna
192 In quale di questi paesi la spesa pubblica per l’istruzione (tutti i livelli) in rapporto al PIL (prodotto interno lordo) è più bassa? Repubblica Ceca Italia Francia Danimarca
193 Qual è il più basso numero di anni di istruzione obbligatoria in un paese dell' Unione Europea? 10 anni 9 anni 8 anni 11 anni
194 In quale di questi paesi europei il numero di anni di istruzione obbligatoria è più elevato? Olanda Francia Spagna Italia
195 In quale fascia d’età l’istruzione è obbligatoria in Spagna? 6-16 anni 4-15 anni 4-16 anni 7-16 anni
196 In che cosa consiste TALIS (Teaching And Learning International Survey)? E' una ricerca comparativa condotta dall’OCSE in diversi paesi europei ed extra-europei sull’insegnamento e l’apprendimento E' una qualifica professionale rilasciata dall’OCSE in diversi paesi europei ed extra-europei agli insegnanti eccellenti E' una ricerca sull’insegnamento e l’apprendimento condotta in Inghilterra dall’OfSTED -Office for Standards in Education E' un master universitario europeo sulla didattica rivolto ai i docenti della scuola secondaria
197 Alcuni paesi europei offrono contributi economici alle famiglie per l’acquisto di attrezzature informatiche utili all’educazione dei figli. Quali di questi paesi non prevede, a livello centrale, alcun contributo diretto? Germania Spagna Francia Inghilterra
198 In che cosa consiste il progetto PISA (Project for International Student Assessment)? E' una ricerca comparativa ricorrente condotta dall’OCSE in diversi paesi europei ed extra-europei per valutare il livello di alfabetizzazione degli allievi di 15 anni. E' un progetto di valutazione degli apprendimenti promosso dall’OCSE in diversi paesi europei ed extraeuropei a cui le scuole possono aderire volontariamente se sono interessate E' un software informatico creato dall’OCSE per favorire l’autovalutazione dei livelli di apprendimento degli alunni in una prospettiva internazionale E' un percorso di formazione sulla valutazione che si conclude con una qualifica internazionale
199 Quale di questi paesi ha una percentuale più alta di alunni 15enni che hanno ripetuto uno o più anni nel corso della scuola secondaria di primo grado? Spagna Portogallo Olanda Francia
200 Quale di questi paesi ha una percentuale più bassa di alunni 15enni che hanno ripetuto uno o più anni nel corso della scuola secondaria di primo grado? Italia Portogallo Germania Spagna
201 Che cosa si intende nel sistema scolastico spagnolo con l’espressione “Claustro de Profesores”? E' un organo di governo della scuola analogo al Collegio dei Docenti della scuola italiana E' un organo di governo della scuola analogo al Consiglio di Classe della scuola italiana E' l’aula professori, dove i docenti tengono i loro materiali di lavoro e trascorrono i loro momenti di intervallo E' il concorso cui partecipano gli aspiranti docenti per ottenere una cattedra di insegnamento
202 A che cosa ci si riferisce nel sistema scolastico inglese con l’espressione "Inspection Framework"? E’ un documento ufficiale dove sono illustrate le modalità, i contenuti e i criteri di valutazione dell’ispezione alle scuole E’ l’elenco delle scuole da ispezionare ogni anno con il calendario delle visite previste E’ il rapporto che viene steso dagli ispettori per ogni scuola sui risultati dell’ispezione E’ il rapporto nazionale sugli esiti complessivi delle ispezioni effettuate in un certo anno
203 Nel linguaggio internazionale è molto in uso il termine accountability. Quale di queste definizioni si avvicina di più al suo significato? Rendere conto dei risultati delle azioni di cui si è responsabili Contabilità Valutazione esterna Autovalutazione
204 In quale di questi paesi è più alta la percentuale di adulti tra i 25 e i 64 anni sprovvista di diploma di scuola secondaria inferiore? Portogallo Francia Spagna Italia
205 In quale di questi paesi è più bassa la percentuale di adulti tra i 25 e i 64 anni sprovvista di diploma di scuola secondaria inferiore? Francia Portogallo Spagna Italia
206 Alcune scuole in Inghilterra vengono considerate come in “special measures” (misure speciali). Che cosa significa questo? Si tratta di scuole dove, nella loro visita, gli ispettori hanno riscontrato aspetti deboli nel funzionamento e nell’efficacia. La scuola sarà monitorata e ri-ispezionata a breve per controllare le evoluzioni. Si tratta di scuole con un numero elevato di alunni portatori di handicap che seguono programmi speciali Si tratta di scuole che sono coinvolte in progetti di innovazione e cooperazione particolari. Si tratta di scuole eccellenti che hanno ricevuto una certificazione speciale
207 In Francia i capi d'istituto sono responsabili della valutazione dei docenti delle scuole secondarie Sì ma solo per quanto riguarda il comportamento generale del docente, la componente didattica e disciplinare dell’azione dell’insegnante viene valutata dagli ispettori Sì. Periodicamente il docente viene valutato e il capo d’istituto è responsabile di condurre la valutazione e documentarla No, il docente francese non viene valutato sistematicamente No, il docente francese viene valutato periodicamente, ma sono solo gli ispettori a condurre la valutazione.
208 Il concetto di “alfabetizzazione” è centrale nella riflessione educativa ed è a fondamento di importanti indagini quali il progetto PISA (Project for International Student Assessment) cui i paesi europei partecipano. Quali di queste definizioni è più vicina all’idea di alfabetizzazione utilizzata in PISA? E' un processo evolutivo continuo in cui si catalizzano tutti i successivi apprendimentiformali e non formalidell'individuo, nonchè le sue esperienze come membro attivo di un gruppo sociale E’ la capacità di decodificare testi di uso corrente in diversi contesti della vita sociale senza difficoltà E’un’acquisizione che deve essere raggiunta nel periodo iniziale della scolarità per garantire a tutti i cittadini un livello essenziale di partecipazione sociale E’ la capacità di utilizzare agilmente la propria lingua nativa in situazioni comunicative diverse
209 In quale di questi paesi la formazione in servizio dei docenti è obbligatoria? Inghilterra Spagna Italia Danimarca
210 In quale di questi paesi l’età media degli insegnanti è più avanzata? Italia Olanda Spagna Francia
211 In quale di questi sistemi educativi il dirigente scolastico è assunto attraverso un processo che comprende una componente elettiva? Portogallo Inghilterra Francia Germania
212 Quale di questi paesi ha la più bassa percentuale di alunni 15enni con problemi nella lettura, in base ai risultati dell'indagine PISA 2009? Finlandia Olanda. Danimarca Francia
213 In quale dei seguenti Paesi gli alunni scelgono il proprio percorso di istruzione/formazione secondaria ad un’età particolarmente precoce? Germania Italia Francia Portogallo
214 Secondo indagini internazionali, i differenti tipi di testing utilizzati nei sistemi scolastici europei vengono impiegati per diversi fini. Quale dei seguenti fini è tra quelli contemplati? Per valutare i risultati di apprendimento degli alunni. Per indicare alle scuole modalità di valutazione degli alunni Per indirizzare le scuole sui contenuti dell’insegnamento Per indicare alle scuole le migliori metodologie di insegnamento da adottare
215 Quale dei seguenti Paesi europei ha una struttura unica comprensiva per l’istruzione primaria e secondaria (livelli ISCED1 e 2) ? Finlandia Francia Inghilterra Germania
216 In quale dei seguenti Paesi europei l’obbligo d’istruzione dura 9 anni? Repubblica Ceca Spagna Germania Ungheria
217 A quale/i dei seguenti livelli possono essere disposti i calendari scolastici in Europa? A livello nazionale, regionale o locale Solo a livello nazionale Solo a livello regionale A livello sia nazionale che regionale
218 In quale dei seguenti Paesi europei vi è un’assemblea formale dei docenti con potere deliberante, tra gli Organi Collegiali previsti? Spagna Olanda Francia Inghilterra
219 Nei seguenti Paesi europei, tranne uno, il capo d’istituto proviene esclusivamente dai ranghi dell’insegnamento. In quale Paese il capo d’istituto può provenire anche da altri settori? Svezia Finlandia Germania Inghilterra
220 Il sistema ‘duale’ fa parte degli ordinamenti di tutti i seguenti Paesi europei, tranne uno. Di quale Paese si tratta? Francia Germania Austria Olanda
221 In quale Paese europeo, tra quelli elencati, le scuole nel settore pubblico sono più autonome nella gestione delle risorse umane (capi d’istituto e insegnanti)? Svezia Francia Germania Italia
222 La formazione in servizio degli insegnanti è considerata “opzionale”, ma necessaria se si vuole ottenere una promozione nella carriera, in uno dei seguenti Paesi europei. Di quale Paese si tratta? Portogallo Italia Inghilterra Germania
223 Durante il loro periodo di prova, gli insegnanti neo-ammessi in ruolo in Italia devono seguire obbligatoriamente un apposito corso di formazione. In quale altro dei seguenti Paesi europei i neo-insegnanti devono seguire una formazione obbligatoria nel loro periodo di servizio iniziale? Spagna Olanda Svezia Finlandia
224 In Germania, come sono state definite le competenze che gli insegnanti devono acquisire nella formazione iniziale? Gli standard generali di competenza degli insegnanti sono stati fissati centralmente dalla Conferenza Permanente dei Ministri dell’Istruzione Un quadro generale di riferimento per le competenze è stato stabilito dalle singole Regioni (Länder) Le istituzioni formative, nella loro autonomia, scelgono di definire o non definire le competenze, a partire da un quadro di riferimento nazionale La definizione delle competenze, o di un quadro di riferimento, è demandata esclusivamente all’autonomia del singolo istituto formativo.
225 Completare in modo concettualmente corretto: In Finlandia, la definizione delle competenze che gli insegnanti devono acquisire nella formazione iniziale … è demandata esclusivamente all’autonomia del singolo istituto formativo avviene a partire da un quadro di riferimento generale definito a livello centrale è stata concordata dalle municipalità è stabilita a livello centrale dallo Stato
226 In quale dei seguenti Paesi europei il sistema "pubblico" di istruzione è organizzato e offerto soprattutto da soggetti privati? Olanda Germania Finlandia Svezia
227 Completare in modo concettualmente corretto: In tutti i Paesi europei, gli insegnanti…. possono decidere i propri metodi di insegnamento, eventualmente in collaborazione con il capo d’istituto, senza dover chiedere autorizzazioni esterne hanno piena autonomia nella scelta dei libri di testo, senza l’intervento di autorità superiori decidono i criteri di raggruppamento degli allievi per le attività di apprendimento obbligatorio hanno piena autonomia nella scelta dei criteri per la valutazione interna degli alunni
228 La Legge Fondamentale (Grundgesetz del 1949) per l’istruzione scolastica e universitaria in Germania colloca a quale livello le responsabilità legislative e amministrative nel settore? al livello del Ministero dell’Istruzione, della Cultura e delle Scienze di ogni singola Land. al livello delle autorità regionali di supervisione (Oberschulamt). al livello delle autorità locali di controllo amministrativo (Schulamt). al livello del Ministro federale per l’Istruzione e la Ricerca
229 In Germania quale Organo di norma decide le sanzioni disciplinari da comminare agli alunni (compresa l’espulsione)? la Lehrerkonferenz, la riunione dell’insieme degli insegnanti di un dato istituto scolastico, oppure degli insegnanti di un dipartimento disciplinare o di una classe la Schulkonferenz, o “consiglio scolastico”, che prevede solitamente la partecipazione del capo d’istituto, rappresentanti degli insegnanti, dei genitori, degli alunni e, se del caso, della comunità locale. l’autorità locale di controllo amministrativo, o Schulamt l’Ispettorato locale, secondo le modalità indicate nella legislazione regionale
230 Completare in modo concettualmente corretto: In relazione all’implementazione degli standard formativi per l’istruzione primaria e secondaria in Germania… le Länder sono impegnate a sviluppare dei sistemi di somministrazione di test per valutare il raggiungimento degli standard formativi. la definizione e l’implementazione degli standard formativi sono precise responsabilità degli istituti scolastici si tratta di una responsabilità dell’Istituto per lo Sviluppo della Qualità nell’Istruzione (Institut zur Qualitätsentwicklung im Bildungswesen). ancora non esistono standard formativi condivisi nella Germania Unificata
231 Nel 2006 la Conferenza Permanente dei Ministri ha deciso di adottare una strategia pluriforme per il monitoraggio della qualità del sistema educativo in Germania, che comprende quale dei seguenti elementi? la partecipazione alle indagini internazionali sugli apprendimenti degli alunni (tipo PISA, TIMSS, PIRLS). la valutazione esterna dell’autovalutazione realizzata dagli istituti scolastici la valutazione esterna da parte di un’agenzia indipendente la pubblicazione di graduatorie con i risultati di test somministrati a livello interregionale
232 In Germania, i capi d’istituto vengono selezionati e nominati in quale dei seguenti modi? A tutti gli effetti le selezioni e nomine vengono effettuate centralmente a livello di ogni singola Land Le selezioni avvengono centralmente a livello federale, ma le nomine vengono effettuate a livello di ogni singola Land A tutti gli effetti, le selezioni e nomine avvengono centralmente a livello del Ministero federale per l’Istruzione e la Ricerca Le autorità locali di controllo amministrativo (Schulamt) organizzano la selezione e effettuano le nomine su incarico della Land di appartenenza
233 Qual è la fascia dell'obbligo scolastico in Finlandia? dai 7 ai 16 anni dai 6 ai 16 anni dai 5 ai 18 anni dai 6 ai 18 anni
234 Qual è la fascia dell'obbligo scolastico in Olanda? dai 5 ai 18 anni dai 6 ai 18 anni dai 7 ai 16 anni dai 6 ai 16 anni
235 In Germania, la Conferenza Permanente dei Ministri dell’Istruzione, della Cultura e delle Scienze ha quale delle seguenti responsabilità? emana i regolamenti per la formazione professionale e per il riconoscimento delle qualifiche professionali determina i curricoli nazionali del sistema di istruzione e formazione determina l'offerta formativa erogata a livello regionale (Lan emana i regolamenti sugli organi di governance interni agli istituti scolastici
236 In Germania, gli alunni che completano con successo il proprio percorso obbligatorio di istruzione secondaria ottengono una certificazione valida a quale livello? federale europeo esclusivamente regionale (Land) sia europeo che federale
237 In Germania, all’interno del previsto controllo del servizio prestato, gli insegnanti, in quanto dipendenti pubblici, sono sottoposti in determinate occasioni a valutazione da parte di quale Organismo? l'Ispettorato l'Istituto per lo Sviluppo della Qualità nell’Istruzione il “consiglio scolastico” o Schulkonferenz uno dei designati Istituti Superiori di Pedagogia
238 In quale tra i seguenti Paesi europei il nel curricolo dell'istruzione secondaria obbligatoria prevede l'acquisizione delle 8 competenze fondamentali, simili alle competenze chiave europee? Spagna Germania Finlandia Olanda
239 In Germania, i neo-insegnanti reclutati per il collocamento sono sottoposti ad un periodo di prova di quanto tempo presso le istituzioni scolastiche? di circa 2 1/2 anni -3 anni, dipendendo dalla specifica Regione (Land) di 6 mesi -1 anno, dipendendo dalla specifica Regione (Land) di 1 anno ovunque di 2 anni ovunque
240 Quale delle seguenti condizioni è assolutamente necessaria perché in Germania l'insegnante acquisisca lo status di dipendente pubblico? deve aver superato la valutazione prevista per la progressione di carriera deve aver ottenuto una valutazione positiva da parte del capo d'istituto deve aver insegnato in un istituto scolastico per almeno 2 anni deve aver insegnato in un istituto scolastico per almeno 4 anni
241 In Germania, per poter accedere al percorso universitario di formazione iniziale per l’insegnamento, si deve essere in possesso di quale titolo di studio? la specifica certificazione ottenuta al termine del percorso secondario postobbligo di istruzione generale intensificata, o Abitur qualsiasi certificazione ottenuta al termine di un percorso di istruzione secondaria post-obbligo una certificazione ottenuta al termine di un percorso di istruzione secondaria postobbligo, oppure una qualifica da un istituto politecnico il diploma di laurea breve acquisito dopo 3 anni di studi universitari
242 L'istruzione obbligatoria in Germania prevede un "ciclo di orientamento" all'interno dei diversi tipi di scuola. Di norma, a quale età l'alunno frequenta tale ciclo? dai 10 ai 12 anni dagli 11 ai 13 anni dai 12 ai 14 anni dai 13 ai 15 anni
243 In Spagna, in quali momenti del percorso scolastico degli alunni sono obbligatorie le valutazioni diagnostiche generali nell'istruzione primaria e secondaria? al termine del secondo ciclo dell'istruzione primaria e al termine del secondo anno dell'istruzione secondaria obbligatoria al termine del primo ciclo dell'istruzione primaria e al termine del primo anno dell'istruzione secondaria obbligatora al termine dell'istruzione primaria e al termine dell'istruzione secondaria obbligatoria al termine dell'istruzione primaria e al termine del secondo anno dell'istruzione secondaria obbligatoria
244 Di quanti cicli è formata l'istruzione primaria in Spagna? 3 2 1 4
245 Quale delle seguenti affermazioni è corretta per quanto riguarda l'istruzione degli alunni con bisogni educativi speciali in Germania? circa l'80% degli alunni con bisogni educativi speciali frequentano scuole speciali circa l'80% degli alunni con bisogni educativi speciali sono integrati negli istituti scolastici a frequenza generale tutti gli alunni con bisogni educativi speciali sono integrati negli istituti scolastici a frequenza generale gli alunni con bisogni educativi speciali possono frequentare scuole speciali solo se non possono essere integrati in altri istituti scolastici
246 In Spagna, il reclutamento degli insegnanti nel settore pubblico avviene normalmente in quale modo? per concorso pubblico per scorrimento di un'apposita graduatoria o lista di collocamento per chiamata diretta, dietro domanda ad un istituto scolastico per chiamata diretta, dietro domanda alle autorità competenti delle Comunità Autonome
247 Completare in modo concettualmente corretto: In Olanda, l'ispezione degli istituti scolastici, per controllare la qualità dell'istruzione impartita, avviene…. sempre a partire dall'autovalutazione effettuata dal particolare istituto scolastico sempre a partire dai risultati conseguiti dal particolare istituto scolastico nei test nazionali sempre a partire dai controlli preventivi effettuati da un Ente esterno sempre a partire dalla valutazione degli insegnanti effettuata dal capo d'istituto.
248 Che cosa è CITO? l'acronimo dell'istituto nazionale olandese per la misurazione degli apprendimenti e dei risultati dell'istruzione l'acronimo per il sistema internazionale di classificazione dell'educazione l'acronimo per il sistema europeo di classificazione delle qualifiche l'acronimo della qualifica ottenuta in Olanda al termine del percorso secondario inferiore professionale
249 In Olanda, a che livello sono determinati in quasi tutti i settori educativi lo status professionale e le condizioni di servizio degli insegnanti? a livello decentrato, con accordi settoriali collettivi a livello decentrato solo per gli insegnanti operanti in istituzioni scolastiche gestite da soggetti privati a livello nazionale, con contratti collettivi a livello individuale specifico, con un contratto determinato dal singolo istituto scolastico
250 Per quanto riguarda il sostegno ad alunni con bisogni educativi speciali in Svezia, quale delle seguenti affermazioni può essere considerata corretta? la formazione iniziale degli insegnanti prevede che tutti gli insegnanti acquisiscano competenza per l'insegnamento e il sostegno agli alunni con tali bisogni il sostegno ad alunni con bisogni educativi speciali è garantito esclusivamente da personale docente in possesso di specifica abilitazione post-laurea il sostegno e l'assistenza ad alunni con bisogni educativi speciali è garantito da personale docente e non-docente in possesso di specifica specializzazione tutti gli alunni con tali bisogni sono inseriti in classi speciali all'interno degli istituti scolastici per meglio organizzare il sostegno necessario

 

251 Nella Repubblica Ceca, il capo d'istituto può partecipare solo su invito alle riunioni di quale dei seguenti Organi scolastici? il consiglio scolastico, oŚkolska rada il consiglio pedagogico, o Pedagogická rada il consiglio di classe o inter-classe le riunioni dell'assemblea dei docenti
252 Nella Repubblica Ceca, il reclutamento degli insegnanti avviene a quale livello? al livello del singolo istituto scolastico, tramite il reclutamento effettuato dal capo d'istituto al livello del singolo istituto scolastico, tramite il reclutamento effettuato dal consiglio scolastico (Śkolska rada) a livello municipale, tramite un concorso pubblico a livello regionale, tramite un concorso pubblico
253 Quale Organo stabilisce in Finlandia il curricolo nazionale? il consiglio nazionale per l'istruzione (Finnish National Board of Education) il Ministero dell'Istruzione (Ministry of Education) il coordinamento delle autorità locali lo stabiliscono unitariamente non esiste un curriculo nazionale, dato il forte decentramento dei poteri
254 In Svezia il grado di competenza raggiunto dagli alunni in alcune discipline fondamentali è valutato tramite test in diversi momenti del percorso dell'obbligo scolastico. Di quali discipline si tratta? svedese e matematica svedese e inglese svedese e scienze svedese, matematica e scienze
255 Completare in modo concettualmente corretto: In Germania, di norma, il capo d'istituto … ha un carico orario di insegnamento, diminuito in funzione delle sue responsabilità ha un pieno carico orario di insegnamento non ha nessun carico orario di insegnamento insegna saltuariamente, solo in eventuale sostituzione di insegnanti assenti
256 In Germania, a quale livello di responsabilità si collocano le decisioni in merito ai salari e alle carriere degli insegnanti in quanto dipendenti pubblici? al livello regionale (Lan al livello inter-ministeriale al livello federale al livello delle istituzioni scolastiche
257 In Germania, nella maggior parte delle regioni (Land), quale Organo ha l’obbligo di predisporre il documento caratterizzante dell’istituto (Schulprogramme), esplicitando anche il piano di sviluppo della didattica e dell’organizzazione? il capo d'istituto il “consiglio scolastico” o Schulkonferenz la Lehrerkonferenz, la riunione dell’insieme degli insegnanti di un dato istituto scolastico l’autorità locale di controllo amministrativo, o Schulamt
258 Come si può caratterizzare la formazione in servizio degli insegnanti in Germania? La formazione in servizio per gli insegnanti in Germania è obbligatoria in tutti i Länder, secondo le modalità indicate nella legislazione regionale La formazione in servizio degli insegnanti è considerata “opzionale” ed è lasciata all'iniziative dei singoli istituti scolastici La formazione in servizio degli insegnanti è considerata “opzionale” ed è lasciata all'iniziative dei singoli docenti La formazione in servizio per gli insegnanti in Germania è obbligatoria in tutti i Länder, secondo le modalità fissate dal contratto nazionale
259 Per diventare capi d'istituto in Germania, quale è il requisito fondamentale e irrinunciabile? i candidati devono essere stati formati per insegnare nell’ordine di scuola per la quale presentano domanda e devono avere insegnato in quel ordine i candidati devono dare prova di capacità gestionali e di leadership i candidati devono avere superato un apposito corso di formazione preparatorio al ruolo per aspirare alla selezione i candidati devono aver ricoperto ruoli di coordinamento o di vicariato in uno o più istituti scolastici
260 Tenuto conto anche degli impegni verso il raggiungimenti degli obiettivi per Europa2020, quale delle seguenti affermazioni costituisce una priorità per le riforme nel sistema educativo in Germania? l’estensione dell’istruzione preprimaria la riforma degli ordinamenti scolastici l'allungamento dell'obbligo scolastico la riforma delle modalità di reclutamento degli insegnanti
261 In Svezia, come avviene la distribuzione del numero minimo di ore di lezione stabilite per il curricolo obbligatorio? ogni istituto scolastico decide autonomamente il numero di ore di lezione per settimana e la durata della giornata scolastica le municipalità stabiliscono la distribuzione nell'arco delle giornate e delle settimane per le proprie scuole la distribuzione a distribuzione nell'arco delle giornate e delle settimane è stabilita a livello centrale dal Ministero la distribuzione a distribuzione nell'arco delle giornate e delle settimane è stabilita per comprensori di municipalità
262 Quali delle seguenti affermazioni è corretta per quanto riguarda la valutazione degli insegnanti in Finlandia? In Finlandia non vi è una diretta o esplicita valutazione degli insegnanti e del loro insegnamento In Finlandia gli insegnanti sono valutati regolarmente dal capo d'istituto In Finlandia gli insegnanti sono valutati ogni 4 anni dall'ispettorato In Finlandia gli insegnanti sono valutati dall'ispettorato solo per la progressione della carriera
263 Secondo il Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n.89, i licei adottano il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione di cui all'allegato A del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226 adottano il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per il sistema dei licei di cui all'allegato B del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226. possono scegliere, nella loro autonomia, se adottare o meno il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente o sostituirlo con una propria proposta possono adottare il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per il sistema dei licei di cui all'allegato B del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226 o quello di cui all'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n.89.
264 Ai sensi dellart.2 del Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n.89, il primo biennio liceale è finalizzato all'acquisizione delle competenze, delle conoscenze e delle abilità di base proprie di ciascun percorso liceale e all'assolvimento dell'obbligo di istruzione. è comune per tutti i percorsi liceali. è distinto normativamente in un'area comune e in un'area specifica per ciascun indirizzo. è finalizzato all'acquisizione delle competenze di cittadinanza e dei saperi e delle competenze, articolati in conoscenze e abilità, con l’indicazione degli assi culturali di riferimento, di cui al documento tecnico allegato al decreto del Ministro dell' Istruzione 22 Agosto 2007, n. 139.
265 Il raccordo tra il sistema liceale e il primo ciclo di istruzione, volto a garantire una soglia equivalente di conoscenze, abilità e competenze al termine del primo biennio, è perseguito dalle Istituzioni scolastiche attraverso gli strumenti previsti dall'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275. è perseguito dalle Istituzioni scolastiche utilizzando le quote di autonomia. è perseguito dalle Istituzioni scolastiche attraverso l'attivazione di percorsi didattici individualizzati, secondo quanto previsto dall'articolo 4, comma 2 lettera del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275. è demandato a specifi accordi tra istituzioni scolastiche del primo e del secondo ciclo.
266 Al termine del quinto anno nel sistema dei licei lo studente ha raggiunto gli obiettivi specifici di apprendimento previsti dalle Indicazioni nazionali e ha realizzato il profilo educativo, culturale e professionale generale e proprio di ogni indirizzo liceale. lo studente ha raggiunto gli obiettivi specifici di apprendimento selezionati dal Piano dell'Offerta Formativa sulla base delle Indicazioni nazionali. lo studente ha raggiunto gli obiettivi specifici di apprendimento selezionati dal Piano dell'Offerta Formativa sulla base del profilo educativo, culturale e professionale proprio di ogni indirizzo liceale. lo studente ha raggiunto gli obiettivi specifici di apprendimento definiti dall'Istituzione scolastica.
267 Nell'ambito dei percorsi liceali sono possibili, a partire dal secondo biennio, percorsi in partnership con le università, le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, l'istruzione tecnica superiore e l'istruzione e formazione tecnica superiore. sono possibili, nel quinto anno, percorsi in partnership con le università, le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, l'istruzione tecnica superiore e l'istruzione e formazione tecnica superiore. sono possibili, a partire dal secondo biennio, percorsi in partnership con le università e le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. sono possibili, a partire dal secondo biennio, percorsi in partnership con le università e le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. Il raccordo con l'istruzione tecnica superiore e l'istruzione e formazione tecnica superiore è riservato ai percorsi dell'istruzione tecnica e professionale.
268 Nell'ambito dei percorsi liceali possono essere attivati, a partire dal secondo biennio, percorsi di alternanza scuola-lavoro. possono essere attivati, esclusivamente per alunni maggiorenni, percorsi di alternanza scuola-lavoro. non possono essere attivati percorsi di alternanza scuola-lavoro, ma solo stages presso aziende. possono essere attivati, a partire dal quinto anno, percorsi di alternanza scuola-lavoro.
269 Il sistema dei licei comprende i licei artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane. comprende i licei artistico, classico, della comunicazione, linguistico, musicale e coreutico, scientifico, sportivo e delle scienze umane. comprende i licei artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane. Le istituzioni sclastiche, nella loro autonomia, possono attivare inoltre percorsi di liceo sportivo e della comunicazione. comprende i licei artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane. Le istituzioni sclastiche, nella loro autonomia, purché gli indirizzi siano previsti nel Piano regionale, possono attivare inoltre percorsi di liceo sportivo e della comunicazione.
270 I percorsi liceali delle sezioni bilingue, delle sezioni ad opzione internazionale, di liceo classico europeo e di liceo linguistico europeo e ad indirizzo sportivo sono riorganizzati attraverso specifico regolamento. sono cancellati dall'ordinamento e confluiscono nei percorsi definiti dal decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 sono attivati in autonomia dalle istituzioni scolastiche. sono percorsi attivati solo dalle scuole paritarie.
271 Il percorso del liceo artistico contempera l'apprendimento delle tecniche artistiche con lo studio dei fenomeni estetici. è finalizzato a uno sbocco professionale. è finalizzato all'iscrizione presso le Accademie di Belle Arti. approfondisce la cultura estetica e si limita a fornire gli strumenti di base per la pratica artistica.
272 Il percorso del liceo artistico è articolato, a partire dal secondo biennio, negli indirizzi: arti figurative; architettura e ambiente; design; audiovisivo e multimediale; grafica; scenografia. è articolato negli indirizzi: arti figurative; architettura e ambiente; design; audiovisivo e multimediale; grafica; scenografia. è articolato, a partire dal secondo biennio, negli indirizzi: arti figurative; architettura, ambiente e design; audiovisivo e multimediale. è articolato, a partire dal secondo biennio, negli indirizzi: arti figurative; architettura e ambiente; design; audiovisivo e multimediale; grafica; scenografia, che devono fare tutti parte dell'offerta formativa dell'istituzione scolastica.
273 Il percorso del liceo artistico è caratterizzato da un primo biennio comune e da un secondo biennio e quinto anno con orari scanditi in attività obbligatorie per tutti gli studenti e in attività proprie di ciascun indirizzo. è, sin dal primo anno, caratterizzato dalla differenziazione dei percorsi in base agli indirizzi. è caratterizzato da un orario comune a tutti gli indirizzi, che sono caratterizzati attraverso il potenziamento dell'offerta formativa e l'utilizzo della quota di autonomia. prevede un orario obbligatorio per tutti gli studenti che varia, come monte ore, da indirizzo a indirizzo.
274 Il potenziamento e l'articolazione dell'offerta formativa dei percorsi di liceo artistico, attraverso laboratori e interazioni col mondo del lavoro, cercano di corrispondere alle esigenze e alle vocazioni delle realtà territoriali e sono realizzate anche attraverso accordi con le Regioni. sono autorizzati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentito il Consiglio nazionale della pubblica istruzione. sono autorizzati dall'Ufficio scolastico regionale. sono autorizzati dalle Regioni nell'ambito del piano territoriale dell'offerta formativa.
275 Il percorso del liceo classico si articola in un primo biennio, detto ginnasiale, in un secondo biennio e in un quinto anno. si articola in un primo biennio, in un secondo biennio e in un quinto anno. prevede una articolazione del quadro orario tra insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e insegnamenti di indirizzo. può prevedere una opzione di scienze della comunicazione.
276 Il percorso del liceo classico è finalizzato allo studio della civiltà classica e della cultura umanistica, ma riserva attenzione anche alle scienze matematiche, fisiche e naturali, al fine di cogliere le intersezioni tra i saperi ed elaborare una visione critica della realtà. è finalizzato escusivamente allo studio della civiltà classica e della cultura umanistica. prevede che la lingua straniera sia studiata solo al primo biennio. prevede lo studio della lingua inglese dal primo al quinto anno.
277 Il percorso del liceo linguistico mira all'acquisizione delle competenze comunicative in tre lingue, oltre all'italiano. mira all'acquisizione delle competenze comunicative in due lingue, oltre all'italiano. prevede lo studio di due lingue straniere nel primo biennio, cui si aggiunge una terza lingua straniera a partire dal secondo biennio. prevede lo studio di tre lingue comunitarie, oltre all'italiano.
278 Il percorso del liceo linguistico prevede lo studio di tre lingue straniere a partire dal primo biennio. prevede, a partire dal primo biennio, lo studio di due lingue comunitarie e di una terza lingua straniera. prevede, a partire dal primo biennio, lo studio della lingua inglese, di una seconda lingua comunitaria scelta tra francese, spagnolo e tedesco e di una terza lingua straniera a scelta tra cinese e russo. prevede che gli studenti proseguano nello studio delle due lingue straniere apprese nella secondaria di primo grado, cui si affianca una terza lingua straniera.
279 Il percorso del liceo linguistico è l'unico che prevede, ordinamentalmente, lo studio di due discipline non linguistiche in due distinte lingue straniere. è l'unico che prevede, ordinamentalmente, lo studio di due discipline non linguistiche in una lingua straniera. è l'unico che prevede, ordinamentalmente, lo studio di due discipline non linguistiche in lingua inglese. è l'unico che prevede, ordinamentalmente, lo studio di due discipline non linguistiche in due distinte lingue straniere a partire dal primo biennio.
280 Il percorso del liceo musicale e coreutico è indirizzato principalmente allo studio della cultura musicale e coreutica. è indirizzato all'apprendimento tecnico-pratico della musica e della danza. è indirizzato allo studio della cultura e della storia della danza e della musica, mentre le attività tecnico pratiche rivestono un ruolo marginale ha come sbocco unico le istituzioni AFAM.
281 Il percorso del liceo musicale e coreutico prevede che l’iscrizione sia subordinata al superamento di una prova preordinata alla verifica del possesso di specifiche competenze musicali o coreutiche prevede che l'iscrizione sia riservata, per la sezione musicale, agli studenti che abbiano frequentato una scuola media a indirizzo musicale. prevede che l'iscrizione sia riservata, per la sezione musicale, agli studenti che abbiano frequentato una scuola media a indirizzo musicale, mentre occorre una prova per accedere alla sezione coreutica. prevede che l’iscrizione sia subordinata al superamento di una prova attitudinale.
282 L'orario delle sezioni musicale e coreutica del liceo omonimo prevede un orario annuale delle attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti di 594 ore nel primo biennio, nel secondo biennio e nel quinto anno, cui si aggiungono, per ciascuna delle sezioni musicale e coreutica, 462 ore nel primo biennio, nel secondo biennio e nel quinto anno. prevede un biennio comune alle due sezioni. prevede un'area di insegnamenti comuni alle due sezioni e un'area di insegnamenti specifici. è di 30 ore medie settimanali.
283 La sezione musicale del liceo musicale e coreutico assicura la continuità dei percorsi formativi per gli studenti provenienti dai corsi ad indirizzo musicale di cui all’articolo 11, comma 9, della legge 3 maggio 1999, n. 124, purché si sia superata una specifica prova preordinata alla verifica del possesso di specifiche competenze musicali. assicura la continuità dei percorsi formativi per gli studenti provenienti dai corsi ad indirizzo musicale di cui all’articolo 11, comma 9, della legge 3 maggio 1999, n. 124. assicura l'iscrizione ad ogni studente per il primo biennio, al fine di tutelare l'obbligo di istruzione. Al termine del secondo anno, una specifica prova indica chi potrà proseguire gli studi nelle rispettive sezioni. seleziona le domande di iscrizione in base ai criteri definiti dal Consiglio di Istituto, sentito il Collegio Docenti.
284 Il percorso del liceo scientifico guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative, anche attraverso la pratica laboratoriale. guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative attraverso la didattica laboratoriale. La pratica laboratoriale è riservata all'opzione "scienze applicate". prevede una distinzione netta tra pratica laboratoriale e didattica laboratoriale, la prima di esclusiva competenza degli insegnanti tecnico pratici. esclude la pratica laboratoriale, data l'assenza di insegnanti tecnico-pratici.
285 Il percorso del liceo scientifico e il percorso della relativa opzione "scienze applicate" sono differenziati sin dal primo biennio. prevedono un primo biennio comune e una successiva differenziazione a partire dal terzo anno. prevedono un'area comune e un'area differenziata in base ai rispettivi indirizzi. si differenziano solo per la presenza o meno del latino.
286 L'opzione scienze applicate del liceo scientifico può essere attivata nel rispetto della programmazione regionale dell'offerta formativa presso qualsiasi istituzione scolastica. può essere attivata nel rispetto della programmazione regionale dell'offerta formativa presso istituzioni scolastiche che prevedano al loro interno solo percorsi liceali. può essere attivata nel rispetto della programmazione regionale dell'offerta formativa presso istituzioni scolastiche che prevedano al loro interno solo percorsi di istruzione tecnica o professionale. può essere attivata esclusivamente dagli istituti tecnici presso i quali è attivo un percorso di liceo scientifico tecnologico.
287 Il percorso del liceo delle scienze umane assicura la padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche di indagine nel campo delle scienze umane, guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi ed è indirizzato allo studio delle teorie esplicative dei fenomeni collegati alla costruzione dell’identità personale e delle relazioni umane e sociali. guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi. All'esito dell'Esame di stato, il titolo, per tale motivo, è valido per l'insegnamento. guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi. All'esito dell'Esame di stato, il titolo, per tale motivo, dà diritto all'accesso in soprannumero ai corsi di laurea magistrale in scienze della formazione primaria di cui al decreto 249/2010. può essere attivato esclusivamente presso gli istituti magistrali.
288 Il percorso del liceo delle scienze umane e il percorso della relativa opzione "economico sociale" sono differenziati sin dal primo biennio. prevedono un primo biennio comune e una successiva differenziazione a partire dal terzo anno. prevedono un'area comune e un'area differenziata in base alle rispettive opzioni. si differenziano solo per la presenza o meno del latino.
289 L'opzione "economico sociale" del liceo delle scienze umane può essere attivata nel rispetto della programmazione regionale dell'offerta formativa presso qualsiasi istituzione scolastica. può essere attivata nel rispetto della programmazione regionale dell'offerta formativa presso istituzioni scolastiche che prevedano al loro interno solo percorsi liceali. può essere attivata nel rispetto della programmazione regionale dell'offerta formativa presso istituzioni scolastiche che prevedano al loro interno solo percorsi di istruzione tecnica o professionale. può essere attivata esclusivamente presso le Istituzioni scolastiche dove è attivata almeno una sezione di liceo delle scienze umane con quadro orario standard.
290 L'opzione "economico sociale" del liceo delle scienze umane è finalizzata a fornire allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche, economiche e sociali. si differenzia dal liceo delle scienze umane solo per l'assenza del latino. si differenzia dal liceo delle scienze umane perché il titolo di studio conseguito al termine del percorso non consente l'iscrizione in soprannumero al corso di laurea magistrale in Scienze della formazione primaria si differenzia dal liceo delle scienze umane solo per la presenza di una seconda lingua straniera.
291 In base al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 l'orario annuale è articolato in attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e negli insegnamenti eventualmente previsti dal piano dell’offerta formativa. l'orario annuale è articolato in attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e in attività e insegnamenti a scelta dello studente. l'orario annuale è articolato in attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e negli insegnamenti eventualmente previsti dal piano dell’offerta formativa dietro autorizzazione delle Regioni. l'orario annuale è articolato in attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e negli insegnamenti eventualmente previsti dal piano dell’offerta formativa dietro autorizzazione dell'Ufficio Scolastico Regionale.
292 In base al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, la quota dei piani di studio riservata all'autonomia è rimessa alle singole istituzioni scolastiche nell’ambito degli indirizzi definiti dalle regioni in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale di cui all’articolo 2, comma 3 del suddetto decreto. la quota dei piani di studio riservata all'autonomia è rimessa alle singole istituzioni scolastiche nell’ambito degli indirizzi definiti dalle regioni, che determinano le eventuali articolazioni di ciascun percorso liceale. la quota dei piani di studio riservata all'autonomia è rimessa alle singole istituzioni scolastiche nell’ambito degli indirizzi definiti dall'Ufficio scolastico regionale, che determinano le eventuali articolazioni di ciascun percorso liceale. la quota dei piani di studio riservata all'autonomia è rimessa alle singole istituzioni scolastiche nell’ambito degli indirizzi definiti dalla Regione, di concerto con l'Ufficio scolastico regionale, che determinano le eventuali articolazioni di ciascun percorso liceale.
293 In base al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 la quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche non può essere superiore al 20 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, al 30 per cento nel secondo biennio e al 20 per cento nel quinto anno. la quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche non può essere superiore al 20 per cento del monte ore complessivo. la quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche non può essere superiore al 20 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, al 30 per cento nel secondo biennio e al 20 per cento nel quinto anno. Detta quota è aggiunta all'orario delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti. la quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche non può essere superiore al 20 per cento del monte ore complessivo nell'arco dei cinque anni. Detta quota è aggiunta all'orario delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti.
294 In base al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, quali sono i vincoli all'applicazione della quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni sclastiche? I limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato; l’orario previsto dal piano di studio di ciascuna disciplina non può essere ridotto in misura superiore a un terzo nell’arco dei cinque anni; non possono essere soppresse le discipline previste nell’ultimo anno di corso nei piani di studio; l'utilizzo delle quote di autonomia non deve determinare esubero di personale. Gli indirizzi definiti dalle regioni e dal parere delle famiglie. A tal fine, il Collegio dei Docenti propone la relativa delibera all'assemblea dei genitori e alla Regione, che rilascia la debita autorizzazione attraverso un determina del dirigente preposto. I limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato; l’orario previsto dal piano di studio di ciascuna disciplina non può essere ridotto in misura superiore a un terzo nell’arco dei cinque anni; non possono essere soppresse le discipline previste nell’ultimo anno di corso nei piani di studio. E' altresì obbligatorio acquisire il parere vincolante dell'Ufficio scolastico regionale. I limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato; l’orario previsto dal piano di studio di ciascuna disciplina non può essere ridotto in misura superiore a un terzo nell’arco dei cinque anni; non possono essere soppresse le discipline previste, per ciascun anno, nei piani di studio.
295 In base al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 l'istituzione scolastica, se rispetta le modalità di esercizio della quota di autonomia dettate dall'articolo 10, comma 1 lettera c del predetto decreto, è libera di modificare i quadri orari. l'istituzione scolastica, una volta rispettate le modalità di esercizio della quota di autonomia dettate dall'articolo 10, comma 1 lettera c del predetto decreto, sottopone la modifica dei quadri orari all'Ufficio scolastico regionale per l'approvazione. l'istituzione scolastica, una volta rispettate le modalità di esercizio della quota di autonomia dettate dall'articolo 10, comma 1 lettera c del predetto decreto, sottopone la modifica dei quadri orari all'Ufficio scolastico territoriale per l'autorizzazione. l'istituzione scolastica, una volta rispettate le modalità di esercizio della quota di autonomia dettate dall'articolo 10, comma 1 lettera c del predetto decreto, è libera di modificare la denominazione dei percorsi.
296 In base al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 le istituzioni scolastiche possono costituire i dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla progettazione formativa e alla didattica. Le modalità di costituzione non sono definite nel decreto, né demandate a un provvedimento successivo, ma sono lasciate all'autonomia delle istituzioni scolastiche, fatte salve le norme generali sull'istruzione e sugli organi collegiali. le istituzioni scolastiche devono costituire i dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla progettazione formativa e alla didattica. le istituzioni scolastiche possono costituire i dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla progettazione formativa e alla didattica. Le modalità di costituzione dei dipartimenti sono definite da specifico decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. le istituzioni scolastiche possono costituire i dipartimenti, sostituendo in tal modo i compiti del collegio dei docenti sulla didattica.
297 In base al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 le istituzioni scolastiche possono dotarsi, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, di un comitato scientifico composto di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità. le istituzioni scolastiche devono dotarsi, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, di un comitato scientifico composto di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità. le istituzioni scolastiche possono dotarsi, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, di un comitato scientifico composto di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità. Detto organismo sostituisce il Collegio Docenti e il Consiglio di Istituto nelle funzioni succitate. le istituzioni scolastiche possono dotarsi, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, di un comitato scientifico composto di docenti e di esperti delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica. Trattandosi di licei, è esclusa la partecipazione di esperti del mondo del lavoro e delle professioni.
298 Ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, l'esercizio della quota di autonomia, disciplinato dall'articolo 10 comma 2 lettera b del decreto e il potenziamento dell'offerta formativa di cui alla successiva lettera c e al comma 3 sono processi distinti. l'esercizio della quota di autonomia, disciplinato dall'articolo 10 comma 1 lettera b del decreto e il potenziamento dell'offerta formativa di cui alla successiva lettera c e al comma 3 sono in combinato disposto e, attraverso il loro esercizio, le istituzioni scolastiche modificano i percorsi liceali di ordinamento per crearne di nuovi. l'esercizio della quota di autonomia, disciplinato dall'articolo 10 comma 1 lettera b del decreto e il potenziamento dell'offerta formativa di cui alla successiva lettera c e al comma 3 devono essere autorizzati dall'Ufficio scolastico regionale. l'esercizio della quota di autonomia, disciplinato dall'articolo 10 comma 1 lettera b del decreto e il potenziamento dell'offerta formativa di cui alla successiva lettera c e al comma 3 devono essere autorizzati dall'Ufficio centrale di bilancio del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
299 Gli insegnamenti e le attività di cui all'articolo 10, comma 2 lettera c del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, possono essere organizzati, attraverso il piano dell’offerta formativa, dalle istituzioni scolastiche nei limiti delle loro disponibilità di bilancio. Il decreto prevede che detti insegnamenti siano coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente previsto per il relativo percorso liceale. Il decreto non prevede alcun vincolo in merito alla selezione delle persone cui sono affidati detti insegnamenti. possono essere organizzati, attraverso il piano dell’offerta formativa, dalle istituzioni scolastiche nei limiti delle loro disponibilità di bilancio. In base al decreto, detti insegnamenti possono non essere coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente previsto per il relativo percorso liceale, purché a tal fine siano impiegati docenti in esubero. possono essere organizzati, attraverso il piano dell’offerta formativa, dalle istituzioni scolastiche nei limiti delle loro disponibilità di bilancio. Il decreto prevede che detti insegnamenti siano coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente previsto per il relativo percorso liceale. Detti insegnamenti devono essere impartiti da insegnanti abilitati per la relativa classe di concorso. possono essere organizzati, attraverso il piano dell’offerta formativa, dalle istituzioni scolastiche nei limiti delle loro disponibilità di bilancio. Il decreto prevede che detti insegnamenti siano coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente previsto per il relativo percorso liceale. Detti insegnamenti devono essere impartiti da qualsiasi insegnante, purché in possesso di abilitazione.
300 Gli insegnamenti e le attività di cui all'articolo 10, comma 2 lettera c del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, sono facoltativi. Gli studenti possono scegliere quali insegnamenti ovvero attività seguire e se seguirli. Una volta che li hanno scelti, sono tenuti alla loro frequenza, che è valutata e la cui valutazione concorre alla valutazione complessiva. sono facoltativi. Gli studenti sono vincolati a scegliere quali insegnamenti ovvero attività seguire, ove la scuola li abbia previsti. Sono tenuti alla loro frequenza e la relativa valutazione concorre alla valutazione complessiva. sono facoltativi. Gli studenti possono scegliere quali insegnamenti ovvero attività seguire e se seguirli. Una volta che li hanno scelti, non sono tenuti a frequentarli, ma se lo fanno sono valutati e la valutazione concorre alla valutazione complessiva. possono o meno essere istituiti dall'istituzione scolastica, ma nel caso in cui lo siano gli studenti sono obbligati a frequentarli.
301 Il contingente di organico previsto dall'articolo 10, comma 3 del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, da assegnare alle singole istituzioni scolastiche e/o disponibile attraverso gli accordi di rete previsti dall’articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, è previsto nell’ambito delle dotazioni organiche del personale docente definite annualmente con il decreto interministeriale ai sensi dell’articolo 22 della legge 23 dicembre 1998 n. 448 e successive modificazioni, fermi restando gli obiettivi finanziari di cui all’art. 64 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. corrisponde alla dotazione organica provinciale. corrisponde alle dotazioni organiche del personale docente definite annualmente con il decreto interministeriale ai sensi dell’articolo 22 della legge 23 dicembre 1998 n. 448 e successive modificazioni, fermi restando gli obiettivi finanziari di cui all’art. 64 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. è costituito da tutti i docenti in esubero nell'ambito di una provincia.
302 Il contingente di organico previsto dall'articolo 10, comma 3 del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, da assegnare alle singole istituzioni scolastiche e/o disponibile attraverso gli accordi di rete previsti dall’articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n.275, può essere utilizzato per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, ovvero per attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa mediante la diversificazione e personalizzazione dei piani di studio. L’elenco di detti insegnamenti è compreso nell’allegato H al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89. deve essere utilizzato per attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa mediante la diversificazione e personalizzazione dei piani di studio. L’elenco di detti insegnamenti è compreso nell’allegato H al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89. può essere utilizzato per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, ovvero per attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati a limitare il numero di docenti in esubero ovvero in soprannumero. L’elenco delle classi di concorso ove siano presenti docenti in esubero o in soprannumero è compreso nell’allegato H al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89. è riservato alla copertura delle esigenze relative al sostegno degli studenti con disabilità.
303 L'insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera (CLIL) nei percorsi liceali fatto salvo quanto stabilito specificamente per il percorso del liceo linguistico, è impartito nel quinto anno. Le istituzioni scolastiche, fatto salvo quanto disposto dal decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, possono comunque attivare ulteriori percorsi in CLIL o prevederne un avvio anticipato. fatto salvo quanto stabilito specificamente per il percorso del liceo linguistico, è impartito nel quinto anno. Le istituzioni scolastiche devono attenersi a quanto disposto dal decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, e dunque non possono attivare ulteriori percorsi in CLIL o prevederne un avvio anticipato. fatto salvo quanto stabilito specificamente per il percorso del liceo linguistico, è impartito nel quinto anno. Le istituzioni scolastiche possono attivare ulteriori percorsi in CLIL, ma non prevederne un avvio anticipato. è facoltativo.
304 L'insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera (CLIL) nei percorsi liceali può essere impartito in qualunque lingua straniera. deve essere impartito in inglese. deve essere impartito in una lingua comunitaria. è riservato alle discipline scientifiche.
305 L'insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera (CLIL) nei percorsi liceali sarà regolato attraverso apposito decreto, emanato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, contenente le relative linee guida e i requisiti specifici richiesti per impartire il predetto insegnamento. è riservato ai docenti di lingua straniera. è riservato ai docenti di lingua inglese. è affidato alla copresenza del docente di lingua straniera con il docente di disciplina non linguistica.
306 Le attività e gli insegnamenti relativi a "Cittadinanza e Costituzione", presso i percorsi liceali, si sviluppano nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e nel monte ore complessivo in esse previsto, con riferimento all’insegnamento di “Diritto ed economia” o, in mancanza di quest’ultimo, all’insegnamento di “Storia e Geografia” e “Storia”. sono riservati agli insegnanti di "Diritto ed economia". hanno un proprio monte ore, pari a 33 ore annuali, nell'ambito degli insegnamenti di "Storia e Geografia" e "Storia", ma non prevedono una distinta valutazione. hanno un proprio monte ore, pari a 33 ore annuali, nell'ambito degli insegnamenti di "Storia e Geografia" e "Storia" e prevedono una specifica e distinta valutazione.
307 La valutazione periodica e finale degli apprendimenti nei percorsi liceali è effettuata secondo quanto previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 e successive modificazioni, dall’articolo 2 del decreto legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 e dal decreto del Presidente della repubblica 22 giugno 2009, n. 122. è effettuata secondo quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122. è effettuata secondo quanto previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 e successive modificazioni. è articolata in conoscenze, abilità e competenze.
308 Qual è il titolo di studio rilasciato al superamento dell'esame di Stato al termine dei percorsi liceali? il diploma liceale, indicante la tipologia di liceo e l’eventuale indirizzo, opzione o sezione seguita dallo studente. il diploma di scuola secondaria di secondo grado, indicante la tipologia di liceo e l’eventuale indirizzo, opzione o sezione seguita dallo studente. il diploma liceale, indicante la tipologia di liceo. il diploma liceale, indicante la tipologia di liceo e l’eventuale percorso personalizzato seguito dallo studente.
309 Il titolo di studio rilasciato al superamento dell'esame di Stato al termine dei percorsi liceali consente l’accesso all’università ed agli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica, agli istituti tecnici superiori e ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore . consente l’accesso all’università ed agli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica, mentre l'accesso agli istituti tecnici superiori e ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore è subordinato all'integrazione delle materie liceali con materie dell'istruzione tecnica. consente l’accesso all’università ed agli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica, fermo restando il valore del diploma medesimo a tutti gli altri effetti previsti dall’ordinamento giuridico. consente l’accesso all’università, fermo restando il valore del diploma medesimo a tutti gli altri effetti previsti dall’ordinamento giuridico.
310 Il profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione per il sistema dei licei e le relative Indicazioni nazionali sono aggiornati periodicamente in relazione agli sviluppi culturali emergenti nonché alle esigenze espresse dalle università, dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e dalmondo del lavoro e delle professioni. possono essere aggiornati periodicamente dietro specifica delega del Parlamento. sono aggiornati periodicamente in relazione agli sviluppi culturali emergenti nonché alle esigenze espresse dalle università, dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e dal mondo del lavoro e delle professioni su istanza del Consiglio nazionale della pubblica istruzione. sono aggiornati periodicamente in relazione agli sviluppi culturali emergenti nonché alle esigenze espresse dalle università, dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e dal mondo del lavoro e delle professioni su istanza delle Commissioni Parlamentari competenti.
311 L'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione, ai sensi del decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, sottopone a valutazione periodica il raggiungimento, da parte degli studenti, degli obiettivi specifici di apprendimento previsti dalle Indicazioni nazionali per i licei. sottopone a valutazione periodica il raggiungimento, da parte degli studenti, dei risultati di apprendimento definiti dal Profilo educativo, culturale e professionale, allegato A al predetto decreto. sottopone a valutazione periodica il raggiungimento, da parte degli studenti, delle competenze di cittadinanza. sottopone a valutazione periodica il raggiungimento, da parte degli studenti, delle conoscenze, abilità e competenze ricomprese nell'European Qualification Framework.
312 L'Agenzia nazionale di sviluppo dell'autonomia scolastica partecipa, con l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione, al costante monitoraggio dei percorsi liceali. è responsabile del monitoraggio dei percorsi liceali. sostituisce, per quanto riguarda il sistema dei licei, le funzioni dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione. non ha funzioni specifiche rispetto ai percorsi liceali, in quanto si occupa esclusivamente di promuovere e sostenere l'autonomia delle istituzioni scolastiche.
313 Secondo quanto disposto dall'articolo 12 del decreto del Presidente della repubblica 15 marzo 2010, n. 89 Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca ogni tre anni presenta al Parlamento un rapporto avente ad oggetto i risultati del monitoraggio dei percorsi liceali, svolto dall'Agenzia nazionale di sviluppo dell'autonomia scolastica e dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione, e della valutazione periodica del raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento da parte degli studenti, svolta dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione. Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca ogni tre anni presenta al Parlamento un rapporto avente ad oggetto i risultati del monitoraggio dei percorsi liceali, svolto dall''Agenzia nazionale di sviluppo dell'autonomia scolastica e dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione. Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca ogni tre anni presenta al Parlamento un rapporto avente ad oggetto i risultati della valutazione periodica del raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento da parte degli studenti,. svolta dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione. Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca ogni tre anni presenta al Parlamento un rapporto avente ad oggetto i risultati del monitoraggio dei percorsi liceali, svolto dall''Agenzia nazionale di sviluppo dell'autonomia scolastica e dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione, col compito di valutare il contributo del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010 al raggiungimento degli obiettivi fissati dall'articolo 64 del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112 convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e successive modificazioni.
314 La confluenza dei percorsi liceali dai precedenti ordinamenti all'ordinamento definito nel decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 è avvenuta a partire dalle classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011, secondo quanto previsto dalla tabella contenuta nell'allegato I al predetto decreto. a partire dalle classi prime, seconde e terze funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011, secondo quanto previsto dalla tabella contenuta nell'allegato I al predetto decreto. a partire dalle classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011, secondo quanto previsto dai Consigli di Istituto. a partire dalle classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011, secondo quanto previsto dai Collegi Docenti.
315 La confluenza dei percorsi liceali dai precedenti ordinamenti all'ordinamento definito nel decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 è avvenuta a partire dalle sole classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011, mentre per le classi successive alla prima è stato previsto la prosecuzione ad esaurimento dei percorsi in atto. a partire dalle sole classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011, mentre per le classi successive alla prima è stato previsto la prosecuzione ad esaurimento dei percorsi in atto, ad eccezione delle sezioni di liceo scientifico tecnologico aperte presso gli Istituti tecnici, il cui piano degli studi è stato ridotto in analogia con quanto previsto per i percorsi dell'istruzione tecnica. a partire dalle classi prime, terze e quarte funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011. a partire dalle sole classi prime e seconde funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011.
316 I percorsi di istituti d'arte con le relative sperimentazioni sono confluiti, di norma, nei percorsi liceali a partire dalle classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2010/20, secondo quanto previsto dalla tabella contenuta nell'allegato I al decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89. Il decreto prevede la possibilità di presentare ai competenti uffici scolastici regionali proposte finalizzate alla confluenza negli istituti professionali per l’industria e l’artigianato, proposte valutate dalle Regioni nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa regionale. sono confluiti, di norma, nei percorsi liceali a partire dalle classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2010/20, secondo quanto previsto dalla tabella contenuta nell'allegato I al decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89. Il decreto prevede la possibilità di presentare alle Regioni proposte finalizzate alla confluenza negli istituti professionali per l’industria e l’artigianato da valutarsi nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa regionale. potevano solo confluire nei percorsi liceali a partire dalle classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2010/20, secondo quanto previsto dalla tabella contenuta nell'allegato I al decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89. hanno scelto autonomamente se confluire nei percorsi liceali di cui al decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 o se confluire. negli istituti professionali per l’industria e l’artigianato.
317 Quale è stata la corretta modalità di applicazione delle confluenze indicate nella tabella di cui al comma 1, articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89? In rapporto alla specificità dei percorsi di origine sperimentale effettivamente attuati, le istituzioni scolastiche, statali e paritarie, hanno potuto presentare ai competenti uffici scolastici regionali motivate proposte finalizzate alla individuazione di una confluenza diversa da quella indicata, purché compresa tra quelle indicate nella tabella medesima, ad eccezione degli istituti d’arte, che hanno potuto presentare ai competenti uffici scolastici regionali proposte finalizzate alla confluenza negli istituti professionali per l’industria e l’artigianato. Le proposte di confluenza presentate dalle istituzioni scolastiche statali sono state valutate dalle Regioni nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa regionale. A prescindere dalla specificità dei percorsi di origine sperimentale effettivamente attuati, le istituzioni scolastiche, statali e paritarie, dovevano rigorosamente attenersi alle confluenze indicate nella tabella. In rapporto alla specificità dei percorsi di origine sperimentale effettivamente attuati, le istituzioni scolastiche, statali e paritarie, hanno potuto presentare ai competenti uffici scolastici regionali motivate proposte finalizzate alla individuazione di una confluenza diversa da quella indicata nella tabella, purché compresa tra quelle indicate nella tabella medesima, ad eccezione degli istituti d’arte, che hanno potuto presentare ai competenti uffici scolastici regionali proposte finalizzate alla confluenza negli istituti professionali per l’industria e l’artigianato. Le proposte di confluenza presentate dalle istituzioni scolastiche statali sono state valutate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. In rapporto alla specificità dei percorsi di origine sperimentale effettivamente attuati, le istituzioni scolastiche, statali e paritarie, hanno potuto presentare ai competenti uffici scolastici regionali motivate proposte finalizzate alla individuazione di una confluenza diversa da quella indicata nella tabella, purché compresa tra quelle indicate nella tabella medesima, ad eccezione degli istituti d’arte, che hanno potuto presentare ai competenti uffici scolastici regionali proposte finalizzate alla confluenza negli istituti professionali per l’industria e l’artigianato. Una volta acquisita l'autorizzazione dall'Ufficio scolastico regionale, le Istituzioni scolastiche hanno proceduto a mutare la confluenza.
318 L'istituzione di sezioni di liceo musicale, in prima attivazione, è subordinata alla stipula di apposita convenzione con i conservatori di musica e gli istituti musicali pareggiati ai sensi dell’articolo 2, comma 8, lettera g), della legge 21 dicembre 1999 n. 508. è subordinata alla stipula di apposita convenzione con i conservatori di musica ai sensi dell’articolo 2, comma 8, lettera g), della legge 21 dicembre 1999 n. 508. può prevedere la stipula di apposita convenzione con i conservatori di musica e gli istituti musicali pareggiati ai sensi dell’articolo 2, comma 8, lettera g), della legge 21 dicembre 1999 n. 508. può prevedere la stipula di apposita convenzione con i conservatori di musica ai sensi dell’articolo 2, comma 8, lettera g), della legge 21 dicembre 1999 n. 508.
319 Quali sono gli elementi che devono essere previsti in una convenzione tra un conservatorio, un istituto musicale pareggiato e una istituzione scolastica, ai fini dell'istituzione di una sezione di liceo musicale? Le modalità di organizzazione e svolgimento della didattica e di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nelle discipline musicali previste dal piano degli studi. La convenzione può ricomprendere e normare altri aspetti, liberamente scelti e pattuiti tra istituzione scolastica e Istituzione AFAM. La certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nelle discipline musicali previste dal piano degli studi. Nessuno. La convenzione è libera nei contenuti. La convenzione può esclusivamente prevedere le modalità di organizzazione e svolgimento della didattica, nonché di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nelle discipline musicali previste.
320 Quali sono gli elementi che devono essere previsti in una convenzione tra l'Accademia nazionale di danza e una istituzione scolastica, ai fini dell'istituzione di una sezione di liceo coreutico? Il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 non prevede alcun contenuto specifico. La certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nelle discipline coreutiche previste dal piano degli studi. Le modalità di organizzazione e svolgimento della didattica, nonché di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nelle discipline coreutiche previste dal piano degli studi. La convenzione può ricomprendere e normare altri aspetti, liberamente scelti e pattuiti tra istituzione scolastica e Accademia nazionale di danza. La convenzione può esclusivamente prevedere le modalità di organizzazione e svolgimento della didattica, nonché di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nelle discipline musicali previste.
321 Ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, sono adottati, con specifico decreto, gli indicatori per la valutazione e l’autovalutazione dei percorsi liceali, anche con riferimento al quadro europeo per la garanzia della qualità dei sistemi di istruzione e formazione. gli indicatori per la valutazione e l’autovalutazione dei percorsi liceali, anche con riferimento al quadro europeo per la garanzia della qualità dei sistemi di istruzione e formazione, sono ricompresi nell'allegato A al medesimo decreto. non è prevista la predisposizione, da parte del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di specifici indicatori per la valutazione e l’autovalutazione dei percorsi liceali, demandata alle istituzioni scolastiche. non è prevista la predisposizione, da parte del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di specifici indicatori per la valutazione e l’autovalutazione dei percorsi liceali, demandata ad Ansas/indire e Invalsi.
322 Il profilo educativo, culturale e professionale di cui all'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, è articolato in una breve premessa, nell'elenco dei risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali e nell'elenco dei risultati di apprendimento dei distinti percorsi liceali. fissa gli indicatori per la valutazione e l’autovalutazione dei percorsi liceali, anche con riferimento al quadro europeo per la garanzia della qualità dei sistemi di istruzione e formazione. presenta i risultati di apprendimento articolati in conoscenze, abilità e competenze. ha la stessa struttura del Profili educativi, culturali e professionali allegati ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87 e n. 88, anche se mutano i contenuti.
323 Il profilo educativo, culturale e professionale di cui all'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, elenca alcuni aspetti del lavoro scolastico, specificando che detto elenco è orientativo, ma i punti che prevede sono "fondamentali e imprescindibili". elenca alcuni aspetti del lavoro scolastico che assumono un valore prescrittivo. sostituisce i Piani dell'offerta formativa. può essere adottato dalle istituzioni scolastiche in alternativa ai profili del previgente ordinamento.
324 Il profilo educativo, culturale e professionale di cui all'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali in 5 aree. raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali in 4 aree. raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali in 4 aree, corrispondenti ai 4 assi culturali di cui al decreto del Ministro dell'istruione, dell'università e della ricerca 22 agosto 2007, n. 139. raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali in 4 assi culturali.
325 Il profilo educativo, culturale e professionale di cui all'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali nelle aree: metodologica; logico-argomentativa; linguistica e comunicativa; storico-umanistica; scientifica, matematica e tecnologica. raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali nelle aree: logicoargomentativa; linguistica e comunicativa; storico-umanistica; scientifica, matematica e tecnologica. raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali in 4 aree (dei linguaggi; matematica; scientifico-tecnologica; storica esociale) corrispondenti ai 4 assi culturali di cui al decreto del Ministro dell'istruione, dell'università e della ricerca 22 agosto 2007, n. 139. raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali in 4 assi culturali.
326 I risultati di apprendimento dei liceo artistico prevedono risultati di apprendimento comuni a tutti gli indirizzi e propri di ciascun indirizzo. prevedono risultati di apprendimento comuni a tutti gli indirizzi, mentre i risultati di apprendimento propri di ciascun indirizzo sono demandati ai consigli di classe. prevedono risultati di apprendimento differenziati per ciascun indirizzo. riservano la conoscenza delle problematiche relative alla tutela, al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico al solo indirizzo Architettura e Ambiente.
327 I risultati di apprendimento dei liceo classico sottolineano l'importanza dell'analisi stilistica e retorica dei testi greci e latini e dell'acquisizione dei relativi strumenti puntano sull'acquisizione di competenze traduttive dal greco e dal latino. sono articolati in conoscenze, abilità e competenze. sono scanditi in primo biennio, secondo biennio e quinto anno.
328 I risultati di apprendimento del liceo linguistico fanno esplicito riferimento al Quadro comune europeo di riferimento per le lingue, fissando i livelli minimi da acquisire nelle tre lingue straniere previste dall'ordinamento. fanno esplicito riferimento al Quadro comune europeo di riferimento per le lingue e fissano al livello B1 il livello minimo da acquisire nelle tre lingue straniere previste dall'ordinamento. fanno esplicito riferimento al Quadro comune europeo di riferimento per le lingue e fissano al livello B2 il livello minimo da acquisire nelle tre lingue straniere previste dall'ordinamento. puntano sullo studio comparato delle letterature dei Paesi la cui lingua è oggetto di studio.
329 I risultati di apprendimento del liceo musicale e coreutico sottolineano l'importanza dell'esecuzione e dell'interpretazione delle opere dei rispettivi percorsi. tralasciano gli aspetti esecutivi ed interpretativi, per puntare sull'aspetto culturale. distinguono tra i risultati di apprendimento comuni e i risultati di apprendimento peculiari delle distinte sezioni musicale e coreutica. non distinguono tra i risultati di apprendimento comuni e i risultati di apprendimento peculiari delle distinte sezioni musicale e coreutica.
330 I risultati di apprendimento del liceo scientifico sottolineano l'importanza del rapporto tra pensiero scientifico e riflessione filosofica. escludono l'esperienza in laboratorio. sono articolati in conoscenze, abilità e competenze. sono scanditi in primo biennio, secondo biennio e quinto anno.
331 I risultati di apprendimento del liceo scientifico, opzione scienze applicate sono differenziati dai risultati di apprendimento previsti per il liceo scientifico. prevedono risultati di apprendimento comuni con il liceo scientifico. sono articolati in conoscenze, abilità e competenze. sono scanditi in primo biennio, secondo biennio e quinto anno.
332 I risultati di apprendimento del liceo delle scienze umane sottolineano la pari dignità degli apporti alle scienze umane della cultura pedagogica, psicologica e socioantropologica. sono incentrati sull'acquisizione di conoscenze e competenze pedagogiche. sono articolati in conoscenze, abilità e competenze. sono scanditi in primo biennio, secondo biennio e quinto anno.
333 I risultati di apprendimento del liceo delle scienze umane, opzione economico-sociale sono fortemente differenziati dai risultati di apprendimento previsti per il liceo delle scienze umane. sono incentrati sull'acquisizione di conoscenze e competenze pedagogiche. sono articolati in conoscenze, abilità e competenze. sono scanditi in primo biennio, secondo biennio e quinto anno.
334 Il piano degli studi dei licei artistici assegna al laboratorio artistico del primo biennio una funzione orientativa verso gli indirizzi attivati dal terzo anno. Per questo motivo, è organizzato in moduli differenziati. assegna al laboratorio artistico del primo biennio una funzione orientativa verso gli indirizzi attivati dal terzo anno, purché non si crei esubero nelle relative classi di concorso. prevede lo studio della lingua straniera solo al primo biennio. non prevede lo studio delle scienze naturali.
335 Il piano degli studi dei liceo classico prevede lo studio delle scienze naturali a partire dal primo biennio. prevede lo studio della lingua straniera solo per il primo biennio. tiene separato l'insegnamento di storia dall'insegnamento di geografia prevede lo studio della storia dell'arte sin dal primo biennio.
336 Il piano degli studi del liceo linguistico prevede lo studio di tre lingue straniere a partire dal primo biennio. prevede lo studio della terza lingua straniera a partire dal secondo biennio. non prevede lo studio della lingua latina. prevede lo studio di due lingue comunitarie e di una terza lingua extracomunitaria.
337 Il piano degli studi del liceo musicale e coreutico non prevede, tra gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, le scienze motorie e sportive. prevede lo studio delle scienze naturali per tutto il corso di studio. contempla lo studio del latino. contempla, tra gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, la storia della musica
338 Il piano degli studi del liceo scientifico prevede l'insegnamento di disegno e storia dell'arte. prevede l'insegnamento di disegno tecnico. prevede l'insegnamento di storia dell'arte. separa l'insegnamento di chimica da quello di biologia e scienze della terra.
339 Il piano degli studi del liceo scientifico, opzione scienze applicate, non prevede che all'insegnamento di Matematica sia demandato anche l'insegnamento di informatica al primo biennio. è identico al piano degli studi del liceo scientifico, salvo per l'introduzione dell'informatica al posto della lingua e cultura latina. incrementa, rispetto al piano degli studi del liceo scientifico, le ore di matematica. separa l'insegnamento di chimica da quello di biologia e scienze della terra.
340 Rispetto al piano degli studi del liceo delle scineze umane, l'opzione economico sociale introduce una seconda lingua straniera, incrementa le ore di diritto ed economia, prevede la metodologia della ricerca al posto della pedagogia. l'opzione economico sociale introduce una seconda lingua straniera e incrementa le ore di diritto ed economia. l'opzione economico sociale incrementa le ore di diritto ed economia e prevede la metodologia della ricerca al posto della pedagogia. l'opzione economico sociale introduce una seconda lingua straniera e prevede la metodologia della ricerca al posto della pedagogia.
341 Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali sono state adottate attraverso un decreto ministeriale sono state adottate attraverso una circolare ministeriale. sono state adottate attraverso un regolamento governativo sono state adottate attraverso un decreto legge
342 Le indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali contemplano una nota introduttiva generale e gli obiettivi specifici di apprendimento di ciascun percorso liceale contemplano gli obiettivi specifici di apprendimento di ciascun percorso liceale. distinguono tra discipline con obiettivi di apprendimento comuni a tutti i percorsi (allegato e discipline con obiettivi distinti per ciascun percorso liceale (allegati B,C, D, E, F, G) declinano i risultati di apprendimento in conoscenze, abilità e competenze.
343 Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per ciascuna disciplina prevedono delle linee generali che comprendono una descrizione delle competenze attese alla fine del percorso e gli obiettivi specifici di apprendimento relativi a ciascun biennio e all'ultimo anno. scandiscono gli obiettivi specifici di apprendimento in conoscenze, abilità e competenze. scandiscono gli obiettivi specifici di apprendimento in conoscenze e abilità. rispondono a un modello tassonomico.
344 Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei sono vincolanti. Le istituzioni scolastiche e gli insegnanti sono chiamati a integrarle e arricchirle, ma non possono prescinderne. non sono vincolanti. Le istituzioni scolastiche e gli insegnanti sono chiamati a integrarle e arricchirle e possono prescinderne. contemplano delle Linee guida. sono dei semplici spunti di riflessione sulle discipline.
345 Qual è il rapporto tra le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei e il profilo educativo, culturale e professionale? Il secondo costituisce il preambolo alle prime. I due provvedimenti vanno letti insieme, in quanto si integrano a vicenda. Non sussiste rapporto. Si tratta di provvedimenti diversi. Il profilo è prescrittivo, le indicazioni rappresentano dei materiali a disposizione delle istituzioni scolastiche. Le indicazioni sono prescrittive, il profilo no.
346 La nota introduttiva alle Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei individua la lingua e la letteratura italiana, la lingua e la cultura straniera, la matematica, la storia e le scienze quali discipline cardine comuni con l'istruzione tecnica e professionale. individua la lingua e la letteratura italiana, la lingua e la cultura straniera, la matematica, la storia e le scienze quali discipline che devono avere obiettivi specifici di apprendimento comuni con l'istruzione tecnica e professionale. individua nell'adozione degli Assi culturali nel primo biennio il raccordo con l'istruzione tecnica e professionale. individua nella scansione degli obiettivi specifici di apprendimento in conoscenze, abilità e competenze il raccordo con le Linee guida dell'istruzione tecnica e professionale.
347 Quali sono, in base alla nota introduttiva alle Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, i criteri costitutivi delle Indicazioni medesime? L'indicazione dei nuclei fondanti e dei contenuti imprescindibili delle discipline, la rivendicazione dell'unitarietà della conoscenza, l'enfasi sulla necessità di costruire un profilo coerente e unitario dei processi culturali attraverso il dialogo tra le discipline, la competenza linguistica nell'uso dell'italiano come obiettivo proprio di tutti gli insegnamenti, la possibilità di essere riviste periodicamente. L'autonomia dei docenti nell'individuazione degli obiettivi specifici di apprendimento e la prescrittività delle competenze da raggiungere, la necessità di adottare una didattica laboratoriale in tutte le discipline, la scansione degli obiettivi specifici di apprendimento in conoscenze, abilità e competenze. Una visione olistica dei saperi disciplinari, finalizzata al raggiungimento delle Competenze di Cittadinanza e delle Competenze previste dagli Assi culturali relativi all'assolvimento dell'obbligo di istruzione. L'indicazione di un preciso modello didattico-pedagogico, finalizzato a portare il docente all'adozione di strategie e metodologie sperimentate a livello internazionale, in grado di migliorare le pratiche di insegnamento attraverso l'adozione di precise procedure.
348 Per quali discipline le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei hanno adottato linee generali e competenze e obiettivi identici per tutti i percorsi liceali? Lingua e letteratura italiana, storia e geografia, filosofia, lingua e cultura straniera 1 Lingua e letteratura italiana, storia e geografia, filosofia, lingua e cultura straniera 1, storia dell'arte, scienze motorie. Lingua e letteratura italiana, storia e geografia, filosofia, lingua e cultura straniera 1, matematica, fisica. Lingua e letteratura italiana, storia e geografia, filosofia, lingua e cultura straniera 1, matematica, fisica, scienze naturali.
349 Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la lingua e la cultura straniera hanno adottato il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue, fissando al livello B2 il livello di padronanza minimo da acquisire nella Lingua e cultura straniera 1 per tutti i percorsi. hanno adottato il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue, fissando al livello B1 il livello di padronanza minimo da acquisire nella Lingua e cultura straniera 1 per tutti i percorsi. hanno adottato il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue, fissando un livello di padronanza da acquisire nella Lingua e cultura straniera 1 diversificato a seconda dei percorsi. hanno adottato il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue, fissando un livello di padronanza da acquisire nella Lingua e cultura straniera 1 diversificato a seconda della lingua straniera studiata.
350 Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la lingua e letteratura italiana prevedono nel primo biennio anche lo studio di testi di autori greci e latini e, alla fine del primo biennio, lo studio delle prime espressioni della letteratura italiana. prevedono nel primo biennio lo studio di opere staniere in traduzione, secondo una scansione tematica, e di opere di autori italiani e stranieri secondo una scansione per generi. non prevedono più la lettura integrale dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni non prevedono la lettura di un numero minimo di Canti della Divina Commedia di Dante Alighieri
351 Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la lingua e letteratura italiana sottolineano l'importanza di acquisire gli strumenti di analisi del testo letterario, tra cui l'analisi linguistica, stilistica, retorica. sottolineano, per il solo percorso del liceo classico, l'importanza di acquisire gli strumenti di analisi del testo letterario, tra cui l'analisi linguistica, stilistica, retorica. mettono in secondo piano gli strumenti di analisi del testo letterario, a favore della conoscenza della storia della letteratura. enfatizzano la necessità di conoscere il maggior numero possibile di autori e per questo motivo limitano la storia letteraria al 1945.
352 La relazione illustrativa al decreto del Presidente della repubblica 15 marzo 2010, n. 89 sottolinea come dato acquisito la pari dignità tra i percorsi del sistema dell'istruzione secondaria superiore (licei, istituti tecnici e istituti professionali) e del sistema dell'istruzione e formazione professionale. ripropone la gerarchia gentiliana che assegna al sistema dei licei la primazia sugli altri percorsi di istruzione secondaria superiore. sottolinea l'esigenza di costruire un primo biennio comune tra tutti i percorsi di istruzione secondaria superiore, ai fini dell'espletamento dell'obbligo di istruzione. enfatizza il ruolo delle Competenze di Cittadinanza, la cui acquisizione è finalità comune dei percorsi del secondo ciclo di istruzione.
353 La relazione illustrativa al decreto del Presidente della repubblica 15 marzo 2010, n. 89 demanda alle istituzioni scolastiche, attraverso il Piano dell’offerta formativa, la ricerca progettuale e l’elaborazione di specifici progetti culturali chiamati a integrare i requisiti e le indicazioni previsti dallo Stato e a declinarli a seconda delle specificità del territorio, delle esperienze svolte e delle eccellenze presenti al loro interno. demanda alle Regioni la ricerca progettuale e l’elaborazione di specifici progetti culturali chiamati a integrare i requisiti e le indicazioni previsti dallo Stato e a declinarli a seconda delle specificità del territorio. prospetta un modello centralistico, che demanda allo Stato la ricerca progettuale e l’elaborazione di specifici progetti culturali invita le istituzioni scolastiche, sulla base dei percorsi previsti dal regolamento, ad avviare autonome sperimentazioni che possano arricchire il numero dei percorsi attraverso l'incremento del quadro orario, rimandando però tale previsione all'anno scolastico 2011/2012.
354 La relazione illustrativa al decreto del Presidente della repubblica 15 marzo 2010, n. 89 individua tra gli aspetti generali del riordino del sistema dei licei il superamento della frammentazione dei percorsi di studio, delimitando un quadro orario atto all’approfondimento delle discipline e mirato al possesso di una solida cultura comune, costituita da alcuni pilastri (l’italiano, la matematica, le scienze, la filosofia, la storia dell’arte), su cui poggiano le materie più specificamente di indirizzo. la necessità di ottemperare alle previsioni di riduzione della spesa dettati dall'articolo 64 del del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. il superamento della frammentazione dei percorsi di studio dovuta all’accavallarsi e dal sovrapporsi delle sperimentazioni, attraverso l'elaborazione di quadri orari fortemente differenziati per ciascun percorso liceale, che vedono la netta predominanza delle materie di indirizzo. il superamento della frammentazione dei percorsi di studio dovuta all’accavallarsi e dal sovrapporsi delle sperimentazioni, attraverso la predisposizione di quadri orari il più possibile omogenei tra i vari percorsi, limitando il più possibile, e comunque a partire dal secondo biennio, le materie più specificamente di indirizzo.
355 Il decreto Ministeriale 7 ottobre 2010 , n. 211 ha per oggetto le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali. ha per oggetto le Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento del sistema dei licei. ha per oggetto le Linee guida per la predisposizione degli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali. ha per oggetto gli Indicatori per la valutazione e l'autovalutazione dei percorsi liceali.
356 Nel sistema dei licei l'acquisizione delle competenze relative a "Cittadinanza e Costituzione" investe in primo luogo le discipline Storia e Filosofia; l’ambiente scolastico, campo per esercitare diritti e doveri di cittadinanza; le strategie adottate autonomamente dalle istituzioni scolastiche. è affidato all'insegnamento di Storia e ad autonomi percorsi tracciati dalle istituzioni scolastiche. è di competenza dell'insegnante di Storia ovvero dell'insegnante di Economia e Diritto e prevede un voto autonomo. è demandato ai progetti promossi dalle istituzioni scolastiche finanziati attraverso i fondi della legge 18 dicembre 1997, n. 440.
357 Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la disciplina Esecuzione e interpretazione, prevede quale profilo in entrata la capacità dello studente di affrontare brani di media difficoltà. prevede quale profilo in entrata la capacità dello studente di affrontare brani semplici. lascia aperta la questione sui livelli di ingresso degli studenti, prevedendo la differenziazione dei percorsi in base alle competenze dimostrate nella prova attitudinale. prevede quale profilo in entrata la certificazione di competenze musicali conseguita dallo studente al termine dei percorsi di scuola secondaria di primo grado.la capacità dello studente di affrontare brani di media difficoltà.
358 Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la disciplina Filosofia prevedono che alla fine del percorso lo studente sia in grado di utilizzare il lessico e le categorie specifiche della disciplina. E' raccomandata la lettura e l'analisi di testi filosofici. prevedono che alla fine del percorso lo studente sia in grado di utilizzare il lessico e le categorie specifiche della disciplina. E' raccomandato a tal fine lo studio di un dizionario filosofico. prevedono che alla fine del percorso lo studente conosca la storia della filosofia dalle origini ai giorni nostri, mentre l'uso del lessico e delle categorie specifiche della disciplina è in subordine. prevedono obiettivi specifici di apprendimento differenziati per ogni percorso liceale.
359 Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la disciplina Scienze naturali sottolineano, quale tratto comune tra biologia, chimica, scienze della Terra, la stessa strategia di indagine che fa riferimento alla dimensione di "osservazione e sperimentazione" e per tale motivo invitano a svolgere esperienze in laboratorio. sottolineano, quale tratto comune tra biologia, chimica, scienze della Terra, l'identità di concetti e metodi di indagine. escludono l'attività di laboratorio, non essendo previsto l'impiego, nei licei, degli insegnanti tecnico-pratici. sottolineano le forti differenze tra biologia, chimica, scienze della Terra e prevedono l'utilizzo di insegnanti afferenti per biologia e scienze della Terra alla classe di concorso 60/A e per chimica alla classe di concorso 13/A.
360 Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la disciplina Fisica sottolineano l'importanza del raccordo con gli altri insegnamenti (in particolare con quelli di matematica, scienze naturali, storia e filosofi e della collaborazione con le istituzioni scientifiche (università, musei, enti di ricerca, imprese). sono uguali per tutti i percorsi liceali. escludono l'attività di laboratorio, non essendo previsto l'impiego, nei licei, degli insegnanti tecnico-pratici. sono differenziati per ciascun percorso liceale.
361 Con il Decreto del Ministro dell'Istruzione del 25 ottobre 2007… si dettano i criteri generali per il conferimento dell'autonomia ai Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti si dettano i criteri generali per il conferimento dell'autonomia ai Centri Territoriali Permanenti si dettano i criteri generali per il funzionamento degli Istituti di Istruzione Secondaria di II grado gestori di corsi serali si riorganizza il sistema della formazione ed istruzione tecnica superiore
362 In base agli artt.1 e 2 del Decreto del Ministro dell'Istruzione del 25 ottobre 2007 l’autonomia è conferita ad un Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti: secondo i criteri e i parametri previsti dalla normativa vigente in relazione all'utenza dei centri con il riconoscimento di un proprio organico. secondo i criteri e i parametri previsti dalle sedi amministrative di un Centro Territoriale Permanente secondo i criteri e i parametri previsti dalle sedi amministrative di un Istituto di istruzione secondaria superiore secondo i criteri e i parametri previsti dal comune in cui viene istituito
363 Quali utenti possono iscriversi ai percorsi organizzati dai Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti e previsti dagli art. 3 e 4 del Decreto del Ministro dell'Istruzione del 25 ottobre 2007? adulti privi del livello culturale e/o titolo di studio corrispondente a ciascun tipo di percorso attivato e immigrati che intendano apprendere la lingua italiana per la loro integrazione linguistica e sociale solo gli adulti che siano in possesso della certificazione dell'obbligo e/o del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione e gli immigrati che siano in possesso di una certificazione di conoscenza della lingua italiana riconducibile al livello A2 del quadro comune di riferimento europeo solo gli adulti che intendano conseguire il diploma di istruzione secondaria superiore e gli immigrati che intendano convertire il titolo di studio ottenuto nel paese di provenienza adulti maggiorenni, qualsiasi sia il loro livello di istruzione, che vogliano acquisire competenze aggiuntive a quelle possedute, nell'ottica del lifelong learning o di conseguire titoli di studio alternativi a quelli già conseguiti
364 Secondo il testo dell'art. 9 del Decreto del Ministro dell'Istruzione del 25 ottobre 2007 come dovrebbe essere costituito l'organico di base di un Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti salvo possibili integrazioni? Da gruppi di 10 docenti ogni 120 adulti iscritti Da gruppi di 10 docenti ogni 60 adulti iscritti Da gruppi di 5 docenti ogni 120 adulti iscritti Da gruppi di 3 docenti ogni 50 adulti iscritti
365 Secondo l'art. 7 del Decreto del Ministro dell'Istruzione del 25 ottobre 2007, i CPIA possono ampliare l’offerta formativa rispetto ai percorsi elencati dall'art. 3? sì, secondo quanto previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 no, i percorsi sono solo quelli previsti dall'art.3 no, i percorsi scolastici sono stabiliti dai dirigenti dell'Ufficio scolastico Regionale sì, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti può ampliare senza alcuna limitazione l'offerta formativa
366 Secondo il punto 7.4 dell'Accordo Stato Regioni del marzo 2000, chi istituisce i Comitati locali? I comuni e le comunità montane I dirigenti scolastici delle sedi scolastiche che sono collegate a CTP o scuole serali Il dirigente dell'ufficio scolastico regionale I comuni e le province
367 Secondo il punto 7.4 dell'Accordo Stato Regioni del marzo 2000, a chi spetta la pianificazione e la programmazione dell’offerta formativa integrata rivolta agli adulti? Alla regione che istituisce un apposito comitato regionale Alla provincia che istituisce un apposito comitato provinciale Al comune che istituisce un apposito comitato locale Al Ministero dell'Istruzione
368 Secondo il punto 7.6 dell'Accordo Stato Regioni del marzo 2000, come si caratterizza il modello formativo destinato agli adulti? Deve essere strutturato in percorsi aperti e flessibili caratterizzati da moduli, finiti in sé, adattabili alle esperienze ed esigenze dell'adulto che rientra in formazione Deve rispecchiare in modo fedele quanto costituisce l'ordinario percorso scolastico Deve essere obbligatoriamente strutturato in classi senza tenere in considerazione le precedenti esperienze maturate dall'adulto che rientra in formazione Deve fornire solo le competenze spendibili nel mondo del lavoro
369 Ai sensi dell'Accordo Stato Regioni del marzo 2000, quale tra quelli proposti NON è un obbiettivo prioritario dell'educazione degli adulti? la razionalizzazione della spesa pubblica nel sistema dell'Istruzione la creazione di un sistema integrato di istruzione, formazione e lavoro il recupero dei bassi livelli di istruzione e formazione per lo sviluppo formativo e l'inserimento lavorativo l'offerta di opportunità educative ai cittadini adulti per l’acquisizione di conoscenze e di competenze funzionali di base nei diversi campi per il pieno esercizio del diritto di cittadinanza
370 La Legge 18 dicembre 1997, n. 440 disciplina… l'istituzione di un Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi con cui possono essere finanziate le attività di Istruzione degli Adulti il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti il conferimento dell'autonomia ai Centri Provinciali dell'Istruzione degli Adulti la certificazione integrata e il riconoscimento delle competenze acquisite in un percorso di istruzione degli adulti
371 Secondo il testo dell'art. 1 della Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, chi ha la facoltà di istituire un CTP? Il provveditore agli studi, sentito il Comitato Provinciale per l'istruzione dell'età adulta Il sindaco del comune, sentito il provveditore agli studi Il prefetto, sentito il Comitato Provinciale per l'istruzione dell'età adulta Il dirigente scolastico, sentito il provveditore agli studi
372 Secondo il testo dell'art. 10 della Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, chi presiede il Comitato Provinciale per l'istruzione dell'età adulta? Il provveditore agli studi il presidente della provincia Il prefetto il dirigente scolastico dell'istituto della provincia che accoglie il maggior numero di adulti in formazione
373 Secondo il testo dell'art. 1 dell'OM 455/97, qual è il riferimento didattico ed amministrativo di un Centro Territoriale Permanente? un’istituzione scolastica individuata tra quelle nel cui ambito territoriale sono programmate attività per adulti la scuola con il maggior numero di iscritti a corsi per adulti nel capoluogo di provincia il CTP è autonomo sia dal punto di vista didattico che amministrativo il CTP deve far riferimento al dipartimento di scienze dell'educazione dell'ateneo posto nello stesso ambito territoriale
374 Secondo il testo dell'art.1 dell'Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, il provveditore agli studi a chi conferisce l'incarico di coordinatore del Centro Territoriale Permanente? Al dirigente scolastico dell'istitutuzione scolastica individuata come riferimento didattico ed amministrativo del CTP Al docente con più anni di servizio nell'organico funzionale del CTP Al presidente del comitato provinciale per l'istruzione nell'età adulta Al presidente del consiglio scolastico distrettuale
375 Secondo il testo dell'art.4 dell'Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, come dovrebbe essere composto l'organico di base di un Centro Territoriale Permanente? 5 docenti provenienti dalla scuola secondaria di primo grado e 3 docenti provenienti dalla scuola elementare 3 docenti provenienti dalla scuola secondaria di primo grado e 5 docenti provenienti dalla scuola elementare 10 docenti provenienti dalla scuola secondaria di primo grado e 6 docenti provenienti dalla scuola elementare 4 docenti provenienti dalla scuola secondaria di primo grado e 7 docenti provenienti dalla scuola elementare
376 Secondo il testo dell'art.1 dell'Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, qual è il flusso di utenza sulla base del quale può essere istituito un CTP? 90/110 utenti 40/50 utenti 200/250 utenti 300/400 utenti
377 Secondo il testo dell'art.7 dell' Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, quali certificazioni può rilasciare un Centro Territoriale Permanente? titolo di licenza elementare, titolo di licenza media, attestato delle attività di professionalizzazione o di riqualificazione professionale, nei casi in cui siano state attivate specifiche intese, attestato delle attività di cultura generale seguite titolo di licenza elementare, titolo di licenza media, diploma di scuola secondaria di secondo grado, attestato delle attività di cultura generale seguite titolo di licenza elementare, titolo di licenza media, diploma di qualifica professionale, diploma di scuola secondaria di secondo grado solo titoli di studio relativi all'obbligo scolastico
378 Ai sensi del Decreto del Ministero degli Interni del 4 giugno 2010, qual è il livello di conoscenza della lingua italiana del quadro comune di riferimento europeo che uno straniero deve dimostrare di possedere per ottenere un permesso di soggiorno CE? A2 A1 B1 B2
379 L'Ordinanza del Ministro della pubblica istruzione del 29 luglio 1997, n. 455 istituisce e disciplina… i Centri Territoriali Permanenti i corsi serali gestiti dagli istituti di istruzione secondaria superiore i corsi di alternanza/ scuola lavoro i percorsi di formazione professionale regionale
380 L'Ordinanza del Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca del 3.12.2004, n.87 disciplina… il passaggio dal sistema della formazione professionale e dall’apprendistato al sistema dell’istruzione il conferimento dell'autonomia ad un'istituzione scolastica il funzionamento di un CTP Il funzionamento dei corsi serali gestiti dagli istituti superiori di secondo grado
381 Una commissione che valuti e riconosca i crediti derivanti da apprendimenti formali, non formali e informali di un giovane adulto che rientri in formazione può essere istituita ai sensi… dell'Ordinanza del Ministero dell'Istruzione 87/2004 l'Ordinanza del Ministero dell'Istruzione 455/97 il Decreto del Ministro dell' Istruzione del 25 ottobre 2007 il Decreto del Presidente della Repubblica del 18 giugno 1998, n. 233
382 Per personalizzare il percorso di un adulto che rientri in formazione, CTP e Istituti di istruzione superiore di secondo grado possono stringere Accordi di Rete ai sensi del… art.7 del Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 art.2 del Decreto del Presidente della Repubblica del 18 giugno 1998, n. 233 art. 3 del Decreto 29 novembre 2007 del Ministro dell'Istruzione di concerto con il Ministro del Lavoro e della previdenza sociale art. 1 del Decreto 86/2004 del Ministro dell'Istruzione di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
383 La Circolare Ministeriale n. 305 del 20 maggio 1997… introduce importanti innovazioni organizzative e didattiche nell'impianto didattico ed organizzativo dei corsi serali fornisce indicazioni ai coordinatori dei Centri Territoriali Permanenti riguardo all'organizzazione dei corsi di Italiano per stranieri descrive i criteri per il conferimento dell'autonomia ai Centri Territoriali Permanenti fissa un tetto alle iscrizioni degli studenti ai corsi serali gestiti dagli istituti di istruzione superiore di secondo grado
384 Ai sensi della circolare ministeriale n. 7809 del 25 luglio 1990 ai fini della formazione dei singoli corsi serali sono necessarie per le classi iniziali almeno… 20 richieste di iscrizione 30 richieste di iscrizione 50 richieste iscrizione 40 richieste di iscrizione
385 Ai sensi della Circolare Ministeriale n. 7809 del 25 luglio 1990 ai fini della formazione dei singoli corsi serali sono necessarie per le classi intermedie almeno… 10 richieste di iscrizione 12 richieste di iscrizione 20 richieste di iscrizione 25 richieste di iscrizione
386 Ai sensi della Circolare Ministeriale n. 7809 del 25 luglio 1990 in caso di frequenza parziale dei corsi… deve comunque effettuarsi la valutazione del profitto conseguito non viene effettuata nessuna valutazione la valutazione è a discrezione del consiglio di classe la valutazione è a discrezione del dirigente scolastico
387 Ai sensi della Circolare Ministeriale N. 7809 del 25 luglio 1990 a quali condizioni possono essere realizzati corsi serali presso aziende o centri formativi aziendali? qualora il numero dei dipendenti interessati giustifichi l'istituzione del corso e venga garantito il pieno espletamento dell'attività didattica purché l'azienda non sia partner di un percorso di alternanza/ scuola lavoro solo se l'Ufficio Scolastico Provinciale ha concesso l'autorizzazione solo se i sindacati hanno approvato l'iniziativa
388 Quale norma ha istituito l'alternanza scuola lavoro ? Legge 28 marzo 2003, n. 53. Decreto legislativo n. 77 del 15 aprile 2005. Legge n.196 del 24 giugno 1997. Decreto Legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.
389 In base all'art. 4 della Legge n. 53/2003 i corsi del secondo ciclo in alternanza scuola-lavoro, da chi sono progettati, attuati e valutati? Dall’istituzione scolastica e formativa in collaborazione con le imprese, con le rispettive associazioni di rappresentanza e con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Dalle imprese con le rispettive associazioni di rappresentanza, ivi comprese le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Dal docente tutor e dal tutor formativo esterno. Dal docente tutor interno, che presenta i risultati al Consiglio di classe.
390 L'alternanza, secondo il Decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, art. 1, comma 1, è indicata come una modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo. In quale sistema può essere realizzata? Sia nel sistema dei licei, sia nel sistema dell'istruzione e della formazione professionale. Nel sistema dell'istruzione tecnica e della formazione professionale. Nel sistema dell'istruzione tecnica. Nel sistema dei licei.
391 Indicare fra le scelte proposte quali sono gli studenti che possono svolgere l'alternanza Gli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di eta'. Gli studenti che hanno compiuto il diciottesimo anno di età. Gli studenti che hanno compiuto il tredicesimo anno di età Gli studenti che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età.
392 I percorsi in alternanza rientrano all'interno del piano dell'offerta formativa ? Si, i percorsi in alternanza sono definiti e programmati all'interno del piano dell'offerta formativa. No, i percorsi in alternanza sono extracurricolari e pertanto non sono programmati all'interno del piano dell'offerta formativa No, i percorsi in alternanza non sono inseriti nel piano dell'offerta formativa in quanto sono percorsi attuati nella quota di autonomia E' a discrezione del collegio dei docenti
393 Qual è il ruolo del docente tutor interno nei percorsi di alternanza in base all'art. 5 comma 2 Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77? Il docente tutor interno svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono percorsi in alternanza. Il docente tutor interno svolge il ruolo di monitorare i progetti di alternanza scuola lavoro Il docente tutor interno svolge il ruolo di riportare al Comitato Tecnico Scientifico gli esiti degli apprendimenti degli studenti iscritti ai percorsi di alternanza Nei percorsi di alternanza non esiste iun docente tutor interno; la funzione tutoriale è svolta dal consiglio di classe.
394 Chi verifica il corretto svolgimento del percorso in alternanza in base all’art. 5 Decreto Legislativo 15 aprile 2005 n. 77? Il docente tutor interno verifica, con la collaborazione del tutor esterno, il corretto svolgimento del percorso in alternanza. Una struttura formativa accreditata dalla Regione incaricata di svolgere questa funzione. L' Ente locale, in collaborazione con le imprese e le loro associazioni. La Camera di commercio in collaborazione con le imprese che ospitano gli studenti.
395 Quali sono le funzione del tutor formativo esterno previste dall'art.5 D.lgs. 77/2005 comma 3? Il tutor formativo esterno favorisce l'inserimento dello studente nel contesto operativo, lo assiste nel percorso di formazione sul lavoro e fornisce all'istituzione scolastica o formativa ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studente e l'efficacia dei processi formativi Il tutor formativo esterno organizza il calendario delle lezioni previste nella istituzione scolastica per facilitare l'inserimento dello studente nell'impresa. Nei percorsi di alternanza non è prevista la figura del tutor formativo esterno. Il tutor formativo esterno organizza il curricolo dell'alternanza, selezionando le competenze che gli studenti possono acquisire a scuola e quelle che possono essere sviluppate nell'impresa.
396 Da parte di chi sono oggetto di verifica e valutazione i percorsi in alternanza? I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione da parte dell'istituzione scolastica o formativa. I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione del collegio dei docenti. I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione del consiglio di istituto. I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione del docente referente.
397 Chi certifica le competenze acquisite dagli studenti nei percorsi di alternanza? L'istituzione scolastica o formativa. Il tutor esterno. Il docente tutor interno con la collaborazione del tutor esterno. Il Comitato Tecnico Scientifico. Costituito presso l'istituzione scolastica.
398 Secondo l'art. 5. del Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77 da chi è svolta la funzione tutoriale nei percorsi in alternanza? Dal docente tutor interno e dal tutor esterno. Dal dirigente scolastico. Dal Comitato Tecnico Scientifico. Dal consiglio di classe.
399 Quali sono le finalità del Comitato dell'alternanza scuola-lavoro previste dall’art. 3 del decreto legislativo del 15 aprile 2005 n.77? Lo sviluppo, nelle diverse realtàterritoriali, dei percorsi di alternanzache rispondano a criteri di qualità sotto il profilo educativo e di monitoraggio e della valutazione dell'alternanza scuola lavoro. Diffondere l’alternanza scuola-lavoro in modo più organico e significativo. Creare un linguaggio comune tra i diversi operatori dell’alternanza scuola-lavoro. Tradurre le riforme in pratica e controllare che l’interpretazione data all'alternanza corrisponda alle norme di legge.
400 Nel caso di attività scuola-lavoro promosse dalle istituzioni scolastiche è necessario attivare una specifica posizione assicurativa presso l’INAIL ? Nel caso di attività scuola-lavoro promosse dalle istituzioni scolastiche non è necessario attivare una specifica posizione assicurativa presso l’INAIL, a norma del DPR n.156 del 9 aprile 1999. Si, è sempre necessario. E' a discrezione del collegio dei docenti. E' a discrezione del consiglio di classe.
401 Le esperienze di scuola-lavoro sono soggette all’applicazione del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche? Si. No. Solo se i corsi in alternanza sono organizzati negli istituti professionali Solo se i corsi in alternanza sono organizzati negli istituti tecnici
402 Secondo il testo dell'art. 1 comma 2 del Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77 i percorsi in alternanza sulla base di cosa sono progettati, attuati, verificati? I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni. I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di accordi informali. I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di colloqui con i referenti dell'impresa. I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di appositi decreti.
403 Quali sono i soggetti con i quali è possibile stabilire apposite convenzioni per la realizzazione dei percorsi di alternanza? I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore. I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le famiglie e con gli studenti I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le famiglie degli studenti. I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con gli studenti e con le imprese
404 Che cosa regolano le convenzioni relative alla realizzazione dei percorsi di alternanza? Le convenzioni, in relazione al progetto formativo, regolano i rapporti e le responsabilità dei diversi soggetti coinvolti nei percorsi in alternanza. Le convenzioni, in relazione al progetto formativo, regolano le modalità di erogazione dei fondi. Le convenzioni, in relazione al progetto formativo, regolano le modalità di informazione e sensibilizzazione verso il territorio. Le convenzioni, in relazione al progetto formativo, regolano le modalità di accoglienza degli studenti.
405 Le convenzioni, in relazione al progetto formativo, regolano gli aspetti relativi alla tutela della salute e della sicurezza dei partecipanti ai percorsi di alternanza ? Sì. No. Solo nei casi di studenti al di sotto del quindicesimo anno di età. Solo se l'azienda ospitante lo richiede.
406 Il nuovo ordinamento degli istituti tecnici prevede per la realizzazione dei percorsi di studio il ricorso anche a strumenti didattici quali l'alternanza scuola lavoro? Sì. No, si può ricorrere solo a tirocini formativi No, si può ricorrere solo a stage No, si può ricorrere solo a tirocini orientativi.
407 Il nuovo ordinamento degli istituti professionali prevede che per la realizzazione dei percorsi di studio si faccia ricorso all'alternanza scuola lavoro? Sì. No, si può ricorrere solo alla didattica laboratoriale Dipende dal dirigente scolastico No, si può ricorrere solo a stage.
408 Nei percorsi liceali a norma del decreto del Presidente della Repubblica n. 89/2010, art. 2, comma 7 l'approfondimento delle conoscenze, delle abilita' e delle competenze richieste per l'accesso ai relativi corsi di studio e per l'inserimento nel mondo del lavoro puo' essere realizzato anche nell'ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro ? Sì. No Solo su indicazione del dirigente scolastico Solo se previsto da accordi di rete.
409 Nel decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 15 marzo 2010 l'area di professionalizzazione con cosa e' sostituita? L'area di professionalizzazione e' sostituita, nelle quarte e quinte classi, funzionanti a partire dall'anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell'ordinamento con 132 ore di attivita' in alternanza scuola lavoro. L'area di professionalizzazione e' sostituita, nelle seconde e terze classi, funzionanti a partire dall'anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell'ordinamento, con 132 ore di attivita' in alternanza scuola lavoro L'area di professionalizzazione e' sostituita, nelle quarte e quinte classi, funzionanti a partire dall'anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell'ordinamento, con 132 ore di attivita' di laboratorio. L'area di professionalizzazione e' sostituita, nelle quarte e quinte classi, funzionanti a partire dall'anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell'ordinamento con 132 ore di attivita' di stage.
410 Indicare fra le scelte proposte quale descrive le tipologie di intervento previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25/01/2008: offerta formativa e programmi di attività realizzati dagli Istituti Tecnici Superiori, offerta formativa riguardante i percorsi IFTS e misure per facilitare lo sviluppo dei poli tecnico-professionali costituzione dei Poli formativi per l’IFTS e programmazione della loro offerta formativa istituzione del sistema di formazione integrata superiore (FIS) e del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) programmazione dei corsi dell’IFTS e relative misure per l’integrazione dei sistemi formativi a livello postsecondario
411 Per quale periodo di tempo sono adottati i Piani territoriali previsti nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008? per ogni triennio ogni anno per ogni quinquennio nel DPCM non è definito un periodo
412 Quale soggetto adotta i Piani territoriali? la Regione la Provincia il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca il Ministero dello Sviluppo Economico
413 Indicare fra le scelte proposte quale descrive alcuni dei criteri comuni sia ai percorsi formativi promossi dagli ITS sia ai percorsi IFTS, come da Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25/01/2008: i docenti provengono per non meno del 50% dal mondo del lavoro con una specifica esperienza professionale maturata nel settore per almeno cinque anni la durata è di 500 ore è obbligatorio uno stage pari al 40% del monte ore complessivo l’accesso a entrambi i percorsi è consentito anche a chi è sprovvisto di diploma di istruzione secondaria superiore
414 Qual è la figura giuridica prevista per gli Istituti Tecnici Superiori (ITS)? Fondazione di partecipazione Associazione Temporanea di Scopo Consorzio Non è prevista una figura giuridica specifica
415 Indicare fra le scelte proposte quale descrive lo standard organizzativo minimo degli Istituti Tecnici superiori (ITS): un istituto tecnico o professionale; una struttura formativa accreditata dalla Regione per l’alta formazione; un’impresa del settore produttivo cui si riferisce l’ITS; un dipartimento universitario o altro organismo di ricerca; un Ente locale un istituto di istruzione secondaria di secondo grado; una Università o altro ente di ricerca; un ente di formazione accreditato dalla Regione per l'alta formazione un ente di formazione accreditato dalla Regione per l'alta formazione; un’associazione di imprese che si riferiscono ai settori dell'ITS; un ente di ricerca o un'Università un istituto di istruzione secondaria di primo grado, un dipartimento universitario, un ente di formazione
416 Quale soggetto costituisce l’ente di riferimento degli Istituti Tecnici Superiori (ITS)? un istituto di istruzione secondaria superiore, statale o paritario, che appartenga all’ordine tecnico o professionale una struttura formativa accreditata dalla Regione per l’alta formazione un Ente locale un Dipartimento universitario
417 Qual è la durata dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS)? 4 semestri per un totale di 1800/2400 ore 2000 ore 1000 ore per un totale di 2 semestri 3 semestri
418 Indicare fra le scelte proposte chi accede corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS), secondo quanto indicato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008: giovani e adulti in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore giovani non diplomati nel DPCM non ci sono indicazioni in proposito adulti in possesso del diploma liceale
419 I corsi realizzati dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sono finalizzati al conseguimento di: diploma di tecnico superiore qualifica professionale attestato di frequenza laurea
420 Le figure relative ai corsi realizzati dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS), secondo quanto indicato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, fanno riferimento a: 6 aree tecnologiche indicate nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008 settori di attività economica (ATECO) settori indicati dalle Regioni indirizzi degli Istituti Tecnici e Professionali
421 Indicare fra le scelte proposte la composizione dei partenariati che progettano e gestiscono i percorsi IFTS: istituti di istruzione secondaria di secondo grado, Università, enti pubblici di ricerca, centri e agenzie di formazione professionale accreditati dalle Regioni, imprese istituti di istruzione secondaria di secondo grado; Università; enti di formazione professionale accreditati dalle Regioni enti di formazione professionale accreditati dalle Regioni; associazioni di imprese; enti di ricerca istituti di istruzione secondaria di primo grado, dipartimenti universitari, enti di formazione
422 Qual è, di regola, la durata dei percorsi IFTS, secondo quanto indicato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008? 2 semestri per un totale di 800/1000 ore 1500 ore 2000 ore per un totale di 4 semestri 3 semestri
423 A chi è consentito l’accesso ai percorsi IFTS, secondo quanto indicato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008? giovani e adulti in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore; giovani e adulti in possesso del diploma professionale di tecnico; non diplomati previo accertamento delle competenze acquisite in percorsi successivi all’assolvimento dell’obbligo di istruzione; coloro che sono in possesso dell’ammissione al quinto anno dell’istruzione liceale giovani non diplomati in possesso di certificazioni delle competenze acquisite in altri percorsi,; adulti in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore; giovani e adulti in possesso di qualifica professionale nel DPCM non ci sono indicazioni adulti in possesso del diploma liceale
424 I percorsi IFTS sono finalizzati al conseguimento di: certificato di specializzazione tecnica superiore qualifica professionale attestato di frequenza laurea
425 A quali soggetti che partecipano alla costituzione degli Istituti Tecnici Superiori come soci fondatori è richiesta una pregressa esperienza nella realizzazione dei percorsi IFTS e/o nella attuazione delle relative misure per l’integrazione dei sistemi formativi? istituti tecnici e professionali, strutture formative accreditate, università imprese, istituti secondari di secondo grado, organismi di ricerca tutti i soggetti nessun soggetto
426 Quali soggetti contribuiscono alla costituzione del patrimonio della Fondazione di partecipazione? tutti i soggetti i soggetti formativi nessun soggetto le imprese
427 Da quali risorse è sostenuta la realizzazione dei Piani territoriali, secondo quanto indicato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008? risorse nazionali con il contrinuto delle regioni e delle province autonome nella misura di almeno il 30% delle risorse nazionali risorse nazionali risorse regionali risorse nazionli e contrinuti privati per almeno il 50% delle risorse nazionali
428 Quale legge ha istituito il sistema di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore? legge 17 maggio 1999, n. 144 legge 2 aprile 2007, n. 40 legge 27 dicembre 2006 n. 296 legge 6 agosto 2008, n. 133
429 A chi è affidata la conduzione scientifica sia dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sia dei percorsi IFTS, secondo quanto indicato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008? comitato di progetto, composto dai rappresentanti dei soggetti formativi un gruppo definito dalla Regione, composto da un rappresentante per ogni soggetto un esperto con un'esperienza di almeno 10 nella progettazione e gestione di percorsi formativi postdiploma un gruppo scelto in autonomia dal partenariato che gestisce i corsi
430 Secondo quanto indicato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, i curricoli sia dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sia dei percorsi IFTS fanno riferimento a: sia a competenze comuni che a competenze tecnico professionali riguardanti la specifica figura competenze definite dalle Regioni Nomenclatura e classificazione delle Unità Professionali competenze di base, trasversali e tecnico professionali definite dalla Conferenza Unificata del 1/07/2000
431 Secondo quanto indicato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, quali sono le competenze comuni alle quali si riferiscono i curricoli sia dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sia dei percorsi IFTS? competenze linguistiche, scientifiche e tecnologiche, giuridiche ed economiche, organizzative, comunicative e relazionali inglese livello B2 competenze matematiche, linguistiche, informatiche ECDL avanzato, inglese livello B2
432 Nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, gli stage aziendali e i tirocini formativi, sia dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sia dei percorsi IFTS, sono obbligatori in quale percentuale rispetto al monte ore complessivo? almeno il 30% 2 almeno il 20% oltre il 50%
433 Secondo quanto esplicitato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, il diploma di Tecnico Superiore e il certificati di Specializzazione tecnica superiore costituiscono titolo per l’accesso ai pubblici concorsi? sì, entrambi soltanto il diploma di Tecnico Superiore no, nessuno dei due soltanto il certificato di Specializzazione tecnica superiore
434 Secondo quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, qual è il soggetto che esercita il controllo sull’amministrazione delle Fondazioni ITS? Prefetto Regione Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca Provincia
435 Quali sono le tipologie dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) previsti dal D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226? percorsi di durata triennale e percorsi di durata almeno quadriennale percorsi di durata quinquennale percorsi della durata di 2 semestri e percorsi biennali percorsi di 800 ore
436 Al termine dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) di durata triennale, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226, si consegue: qualifica professionale diploma di istruzione secondaria certificato di attestazione professionale certificato di specializzazione
437 Al termine dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) di durata almeno quadriennale, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226, si consegue: diploma professionale certificato di istruzione secondaria diploma di specializzazione laurea di primo livello
438 Quale soggetto stabilisce i percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) che gli Istituti Professionali possono erogare in regime sussidiario, secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010? la Regione il Mnistero dell'Istruzione Unicersità e Ricerca l'Istituto Professionale l'ente di formazione professionale
439 Quali sono le tipologie di riferimento per l’erogazione dell’offerta sussidiaria dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010? offerta sussidiaria integrativa e offera sussidiaria complementare sussidiarietà orizzontale e sussidiarietà verticale offerta sussidiaria completa e offerta sussidiaria parziale sussidiarietà provinciale e sussidiarietà comunale
440 Indicare fra le scelte proposte quale descrive le caratteristiche dell'offerta sussidiaria integrativa dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010: gli studenti iscritti ai percorsi quinquennali degli Istituti Professionali possono conseguire, al termine del terzo anno, anche i titoli di Qualifica professionale in relazione all’indirizzo di studio frequentato gli studenti che hanno frequentato corsi di formazione professionale possono ricevere, al termine del percorso, anche il diploma di istruzione secondaria superiore gli studenti cha hanno completato il percorso di studi quinquennale degli Istituti Professionali devono frequentare un anno integrativo per accedere all'Università gli studenti iscritti sia ai percorsi quinquennali degli Istituti Professionali, sia ai corsi di formazione professionale ricevono un borsa di studio
441 Indicare fra le scelte proposte quale descrive le caratteristiche dell'offerta sussidiaria complementare dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010: gli studenti possono conseguire la Qualifica e il Diploma Professionale presso gli Istituti Professionali, i quali, a tal fine, attivano classi che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP, determinati da ciascuna Regione per conseguire la Qualifica e il Diploma Professionale, gli studenti frequentano una parte del percorso di studi presso gli Istituti Professionali e una parte presso gli enti di formazione professionale i percorsi per il conseguimento della Qualifica e del Diploma Professionale sono gestiti dalle Università gli studenti possono conseguire la Qualifica e il Diploma Professionale presso i Licei
442 Secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010, gli esami conclusivi dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) per il conseguimento dei titoli di Qualifica e Diploma professionale si svolgono sulla base di: specifica disciplina di ciascuna Regione indicazioni di un'apposita Commissione costituita presso il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca prove a cura dell'Istituto INVALSI indicazioni di un gruppo di esperti scelti in collaborazione fra il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e le Regioni
443 Secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010, da chi è effettuata l’attribuzione del personale alle classi nelle quali si realizza l'offerta sussidiaria complementare dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP)? dal Dirigente scolastico dell'Istituto Professionale, nell’ambito delle procedure ordinarie che riguardano la generalità delle classi dell’istituzione scolastica dalla Regione, nell'ambito della sua competenza in materia di formazione professionale dall'Ufficio Scolastico Regionale dalla Provincia
444 Secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010, l’erogazione dell’offerta sussidiaria dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) da parte degli Istituti Professionali comporta oneri aggiuntivi per lo Stato? no solo per l'offerta sussidiaria complementare solo per l'offerta sussidiaria integrativa
445 Indicare fra le scelte proposte quale descrive uno dei liveli essenziali dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) previsti dal D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226: acquisizione di competenze linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche, storico sociali ed economiche e di competenze professionali relative al livello del titolo cui si riferiscono progettazione per Unità formative Capitalizzabili durata minima dei percorsi di 3 anni scolastici presenza di un gruppo scientifico che dia indicazioni sulla conduzione dei percorsi
446 Secondo quanto indicato al D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226, per i percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), ai fini della valutazione annuale e dell’ammissione agli esami è necessario che lo studente abbia: frequentato almeno tre quarti della durata del percorso raggiunto la sufficienza in tutte le valutazioni intermedie frequentato il percorso per l'intero ammontare della sua durata superato con profitto le prove INVALSI
447 In quale tra i seguenti documenti è riportata la seguente frase: “È opportuno sviluppare un piano nazionale per lo sviluppo della cultura tecnica che rafforzi l’orientamento, migliori la governance, sviluppi i percorsi di aggiornamento innovativi per gli insegnanti, adegui i programmi alle innovazioni scientifiche e tecnologiche, modernizzi i laboratori in stretto collegamento con la domanda del settore produttivo, rafforzi l’esperienza stage– tirocinio – alternanza e il raccordo scuola – impresa attraverso l’istituzione dei nuovi comitati tecnico scientifici”. Italia 2020. Piano di azione per l’occupabilità dei giovani attraverso l’integrazione tra apprendimento e lavoro. Legge n. 53 del 28 marzo 2003. Decreto legislativo n. 77 del 15 aprile 2005. Legge n.196 del 24 giugno 1997.
448 Quale decreto disciplina l'alternanza scuola-lavoro ? Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77 Decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 15 marzo 2010. Decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 15 marzo 2010. Decreto del Presidente della Repubblica n. 88, del 15 marzo 2010.
449 I tirocini sono svolti sulla base di apposite convenzioni stipulate tra i soggetti promotori e i datori di lavoro pubblici e privati. Indicare fra le scelte proposte quali documenti devono essere allegati alla convenzione Alla convenzione deve essere allegato un progetto formativo e di orientamento. Alla convenzione deve essere allegato il piano dell'offerta formativa della scuola. Alla convenzione deve essere allegato la composizione del comitato tecnico scientifico. Alla convenzione deve essere allegato la delibera del consiglio di istituto.
450 I periodi di tirocinio svolti dagli studenti nell'ambito dell'alternanza costituiscono rapporto individuale di lavoro ? No, non costituiscono rapporto individuale di lavoro. Sì, costituiscono rapporto individuale di lavoro. Dipende dalle imprese. Dipende dalle camere di commercio.
451 I percorsi in alternanza si articolano in: Periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro. Periodi di formazione teorica in aula e di apprendimento in laboratorio. periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro. Periodi di autoapprendimento in laboratorio.
452 I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, previsti nel progetto educativo personalizzato relativo al percorso scolastico o formativo, possono essere svolti: Anche in periodi diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni. Solo in periodi fissati dal calendario delle lezioni. Solo in periodi non fissati dal calendario delle lezioni. Solo nel periodo estivo.
453 Quale norma regolamenta i tirocini ? Legge 24 giugno 1997, n. 196; decreto del Ministero del lavoro e previdenza sociale del 25 marzo del 1998, n. 142; decreto del Presidente della Repubblica del 9 aprile 1999, n.156. Decreto legislativo 16 aprile 1994, n.297. Legge 15 marzo 1997, n.59, art.21; Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275. Decreto Ministeriale 31 maggio 2001.
454 I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi personalizzati, volti alla realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi ? Sì. No. E' a discrezione del collegio dei docenti. E' a discrezione del consiglio di istituto.
455 Secondo quanto indicato dal decreto del Ministero del lavoro e previdenza sociale del 25 marzo del 1998, n. 142 la durata del tirocinio per gli studenti della scuola superiore è previsto per un massimo di: 4 mesi. 1 mese. 2 mesi. Tre settimane.
456 Al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro e di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro quali iniziative fra quelle proposte sono indicate dall’art.18 della Legge del 24 giugno 1997, n. 196? Iniziative di tirocini pratici e stage. Viaggi di istruzione nei distretti manifatturieri collegati agli indirizzi di studio. Laboratori di impresa formativa simulata. Iniziative di didattica laboratoriale.
457 Le competenze acquisite dagli studenti in alternanza costituiscono credito ? Sì, costituiscono crediti sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico o formativo per il conseguimento del diploma o della qualifica, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi ivi compresa l'eventuale transizione nei percorsi di apprendistato. Le competenze acquisite non costituiscono crediti validi. Sì, le competenze acquisite costituiscono crediti solo per l'eventuale transizione nei percorsi di apprendistato. Sì, le competenze acquisite costituiscono crediti solo per la prosecuzione del percorso scolastico.
458 A norma di quale legge vengono valutate e certificate le competenze acquisite dai disabili che frequentano percorsi di alternanza? Legge 5 febbraio 1992 n.104. Decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 15 marzo 2010. Decreto del Presidente della Repubblica n. 88 del 15 marzo 2010. Decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 15 marzo 2010.
459 Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77 disciplina: le norme generali relative all' alternanza scuola lavoro i corsi serali gestiti dagli istituti di istruzione secondaria superiore. i Centri Territoriali Permanenti. i percorsi di formazione professionale regionale.
460 Le Indicazioni per il Curricolo sono allegate … al D.M. 31.07.2007 al D.Lgs. n° 59/2004 alla L. n° 53/2003 alla L. n°169/2008
461 Ai sensi del D.M. 31.07.2007, le scelte curricolari devono essere rispettose … della discrezionalità professionale degli insegnanti e dell’autonomia delle istituzioni scolastiche delle Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 del Profilo Educativo Culturale e Professionale, allegato al D. Lgs. n° 59/2004 dell'integrazione tra sistemi formativi sulla base di accordi con le Regioni e gli Enti locali, negli ambiti previsti dal D. Lgs. n° 112/1998
462 Il Piano dell' Offerta Formativa è elaborato con riferimento alle Indicazioni per il Curricolo … dall'a.s. 2007/2008, ai sensi del D.M. del 31.07.2007 dall'a.s. 2008/2009, ai sensi del D.M. del 31.07.2007 nel corso del triennio 2007-2010, secondo l'autonoma decisione di ogni Istituzione Scolastica nel corso del biennio 20072009, secondo l'autonoma decisione di ogni Istituzione Scolastica
463 Il D.M. 31.07.2007 assegna alle Istituzioni Scolastiche, per il biennio 2007-2009, il compito di … verificare la congruità dei contenuti proposti e la loro articolazione, nel quadro delle finalità generali e degli obiettivi individuati per ogni ordine di scuola armonizzare le Indicazioni per il Curricolo con le Indicazioni per i Piani di Studio Personalizzati verificare compatibilità e coerenza delle Indicazioni per il Curricolo con il Piano dell'offerta formativa adottato verificare compatibilità e coerenza delle Indicazioni per il Curricolo con le competenze di base a conclusione dell'Obbligo di Istruzione
464 La prima attuazione del D.M. 31.07.2007 modifica gli Ordinamenti allora vigenti? No. Il monte ore complessivo, i quadri orari delle discipline e le classi di concorso, rimangono disciplinati dalla normativa vigente No. Il D.M. in oggetto esclude anche prospettive di revisioni degli Ordinamenti allora vigenti Sì. Rispetto alla normativa vigente, vengono modificate le classi di concorso Sì. Rispetto alla normativa vigente, vengono modificati i quadri orari delle discipline
465 Per quale scopo il D.M. 31.07.2007 attiva il monitoraggio delle esperienze delle Istituzioni Scolastiche? Confrontarsi con le scuole in vista della stesura dei provvedimenti di natura ordinamentale Verificare il grado di soddisfazione delle Istituzioni Scolastiche relativamente alle Indicazioni per il Curricolo Modificare gli strumenti di flessibilità previsti dal D.P.R. n°275/1999, con particolare riferimento agli Artt. n° 4, 5 e 6 Raccogliere dati utili a promuovere nuove azioni di formazione per il personale scolastico
466 Ai sensi del D.M. 31.07.2007, urge superare il carattere transitorio delle Indicazioni Nazionali, D.Lgs. n°59/2004, anche per … l’opportunità, evidenziata dalle scuole, della revisione complessiva di queste Indicazioni la non soddisfacente corrispondenza fra tali Indicazioni e gli obiettivi di Lisbona 2000 gli esiti formativi conseguenti al rispetto di tali Indicazioni daparte delle scuole della Repubblica la necessità di un maggior rispetto del quadro epistemologico segnalata dagli esperti disciplinari
467 Qual è la finalità della Scuola dell'Infanzia nelle Indicazioni per il Curricolo? Lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della competenza, della cittadinanza La promozione del pieno sviluppo della persona umana L'elaborazione del senso della propria esperienza e l'acquisizione degli alfabeti di base della cultura Fornire all'allievo le occasioni per prendere consapevolezza delle personali potenzialità
468 Quali sono i campi di esperienza per la Scuola dell'Infanzia nelle Indicazioni per il Curricolo? 1) Il sé e l'altro; 2) Il corpo e il movimento; 3) Linguaggi, creatività, espressione; 4) I discorsi e le parole; 5) La conoscenza del mondo 1) Il corpo e il movimento; 2) I discorsi e le parole; 3) Lo spazio, l'ordine, la misura; 4) Le cose, il tempo e la natura; 5) Messaggi, forme e media; 6) Il sé e l'altro 1) Il sé e l'altro; 2) Corpo, movimento, salute; 3) Fruizione e produzione di messaggi; 4) Esplorare, conoscere e progettare 1) Linguaggi, creativià, espressione; 2) Fruizione e produzione di messaggi; 3) Conoscere ed esplorare lo spazio, l'ordine, la misura
469 Le Indicazioni per il Curricolo definiscono … le finalità che ogni scuola deve rispettare i contenuti che ogni scuola deve rispettare i metodi che ogni scuola deve rispettare l' organizzazione che ogni scuola deve rispettare
470 Quale area disciplinare NON compare nelle Indicazioni per il Curricolo? Lingua italiana e lingue comunitarie Linguistico-artistica-espressiva Storico-geografica Matematico-scientificatecnologica
471 Le Indicazioni per il Curricolo nella scuola primaria affidano gli insegnamenti ... ai diversi docenti, con riferimento alle professionalità e alle inclinazioni ai diversi docenti, assicurando un'opportuna rotazione nel tempo all'insegnante prevalente e agli insegnanti specialisti ai diversi docenti, secondo il parere vincolante del Collegio Docenti
472 Che cosa sono i "Traguardi per lo sviluppo delle competenze" , secondo le Indicazioni per il Curricolo ? Riferimenti per gli insegnanti Riferimenti per gli alunni Possibili ipotesi di lavoro Strumenti per lo sviluppo integrale dell'alunno
473 Le Indicazioni per il Curricolo fissano gli obiettivi di apprendimento al termine ... del terzo e del quinto anno della scuola primaria e del terzo anno della scuola secondaria di primo grado della scuola dell'infanzia, del quinto anno della scuola primaria, del terzo anno della scuola secondaria di primo grado del secondo e del quinto anno della scuola primaria e del terzo anno della scuola secondaria di primo grado della scuola dell'infanzia e al termine del primo ciclo di istruzione
474 Secondo le Indicazioni per il Curricolo, per la valutazione degli allievi agli insegnanti compete ... la scelta dei relativi strumenti nel quadro dei criteri deliberati dai competenti organi collegiali la scelta dei relativi strumenti, nel quadro degli accordi nei singoli Consigli di Classe l'impiego dei relativi strumenti, definiti dalle stesse Indicazioni per il Curricolo la scelta dei relativi strumentiPortfolio escluso -nel quadro dei criteri deliberati dai competenti organi collegiali
475 Secondo le Indicazioni per il Curricolo, la Scuola dell'Infanzia si rivolge ai bambini e alle bambine d'età compresa fra ... i 3 e i 6 anni i 2 anni, 6 mesi e i 6 anni i 2 anni, 8 mesi e i 6 anni i 2 anni, 10 mesi e i 6 anni
476 L'armonizzazione fra le Indicazioni Nazionali (D.Lgs. n°59/2004) e le Indicazioni per il Curricolo (D.M.31.07.2007) è proposta … col Piano Programmatico del Ministro Gelmini (Art. 64 L.n°133/2008) con la L.n° 169/2008 con la L. n° 176/2007 con il D.P.R. n° 81/2009
477 Con quale norma si approvano i traguardi per lo sviluppo delle competenze della Religione Cattolica? Con il D.P.R. 11 febbraio 2010 Con la L.n° 169/2008 Con la L. n° 176/2007 Con il D.P.R. n° 89/2009
478 Quale insegnamento è introdotto dalla L.n°169/2008? Cittadinanza e Costituzione Convivenza Civile Seconda lingua comunitaria Educazione alla salute
479 Quale legge introduce il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell'insegnamento della Religione Cattolica? La L.n°121/1985 La L.n°281/1986 La L.n°13/1989 La L.n°49/1987
480 Quale NON è una alternativa per gli studenti che non si avvalgono dell'insegnamento della Religione Cattolica? Studio libero in gruppo Studio individuale assistito Studio individuale libero Uscita dall'edificio scolastico
481 Da quale anno scolastico decorre la sperimentazione relativa a «Cittadinanza e Costituzione»? Dal 2008/9 Dal 2009/10 Dal 2007/8 dal 2010/11
482 Nella Scuola Primaria si costituiscono classi funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali ai sensi della legge… n° 169/2008 n° 191/2009 n° 167/2009 n° 133/2008
483 Quale norma dispone l'incremento di un punto del rapporto percentuale alunni/docenti entro l'a.s. 2011/2? La L.n° 133/2008 La L.n° 169/2008 Il D.P.R. n° 89/2009 La L.n° 167/2009
484 Quale norma attiva le "Sezioni Primavera", rivolte a bambini dai 24 ai 36 mesi di età? La L.n° 296/2006 Il D.M.31.07.2007 La L. n° 53/2003 La L.n° 169/2008
485 Quale legge introduce per la prima volta l'insegnamento di una lingua straniera nella scuola primaria? La L. n° 148/1990 La L. n° 53/2003 La L. n° 30/2000 La L.n° 40/1998
486 Quale norma introduce in forma generalizzata l'insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria? Il D.Lgs. n°59/2004 Il D.Lgs. n°76/2005 La L. n° 15/2005 La L. n° 4/2004
487 In base al D.P.R. n° 202/1990, il riconoscimento di idoneità all'insegnamento della Religione Cattolica ha effetto … permanente, salvo revoca da parte dell'Ordinamento diocesano permanente, senza nessuna possibilità di revoca temporaneo, valido per un quinquennio temporaneo, valido per un triennio
488 In base al D.P.R. n° 202/1990, nella Scuola dell'Infanzia l'insegnamento della Religione Cattolica è svolto per un ammontare complessivo annuo di … 60 h 30 h 40 h 50 h
489 Ai sensi del D.P.R. n°81/2009, nella scuola dell'infanzia, quando non è possibile accogliere i bambini in scuole viciniori, si possono ridistribuire fra le sezioni eventuali nuove iscrizioni, fino a un massimo di …. 29 unità per sezione, in assenza di disabili 28 unità per sezione, in assenza di disabili 30 unità per sezione, in assenza di disabili 27 unità per sezione, in assenza di disabili
490 Quale norma elenca "Situazioni di compito per la certificazione delle competenze alla fine della scuola primaria"? Il Documento d'indirizzo per la sperimentazione dell' insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione" , Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (4 marzo 2009) L'Atto di Indirizzo per la Scuola dell'Infanzia e il Primo Ciclo d'istruzione, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (8 settembre 2009) Il D.P.R. n° 122/2009 La L.n°169/2008
491 Ai sensi della L. n°169/2008, l'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione … è compreso nel monte ore delle aree storico-geografica e storico-sociale deve essere sviluppato per un ammontare annuo complessivo di 33 h deve essere sviluppato attraverso un orario settimanale di 1,30 h è compreso nel monte ore di tutte le discipline, in quanto trasversale ad esse
492 Ai sensi della L.n° 104/1992, gli insegnanti di sostegno … assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano sono responsabili dei soli alunni in situazione di handicap assumono la contitolarità delle classi in cui operano, previa delibera in merito del Collegio Docenti assumono la contitolarità delle classi in cui operano, previa delibera in merito del Consiglio di istituto
493 Chi ha elaborato l' "International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF)", richiamato nelle "Linee guida per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità"? L'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2001 L'ONU, nella Convenzione per i diritti delle persone con disabilità, nel 2007 L'ONU, nella Conferenza mondiale sui diritti umani, nel 1993 Il Parlamento Europeo, nel 2004
494 Ai sensi della L. n°104/1992, quale documento "pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata"? Il Profilo Dinamico Funzionale La Diagnosi Funzionale Il Piano Educativo Individualizzato Il Piano di Studi Personalizzato
495 La L. n° 104/1992 NON contempla, fra coloro che provvedono alla elaborazione del Piano Educativo Individualizzato … l'assistente educatore i genitori della persona handicappata, a livello di collaborazione l'insegnante operatore psicopedagogico gli operatori sanitari
496 Ai sensi della L.n° 104/1992, un ispettore tecnico partecipa al … GLIP: Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale GLH: Gruppo di Lavoro sull'Handicap d'Istituto GLIR: Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale GLHO: Gruppo di Lavoro Operativo sull'Handicap d'Iistituto
497 Qual è la "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali"? La L. n°328/2000 La L. n° 138/2001 La L. n° 162/1998 La L. n° 104/1992
498 Quale norma modifica le procedure di individuazione dell'alunno con disabilità, nel rispetto della L.n° 104/1992? Il D.P.C.M. n°185/2006 Il D.Lgs. n° 286/2004 Il D.Lgs. n° 77/2005 Il D.P.R. 24.02.1994
499 Ai sensi del D.P.R. n° 81/2009, per l'insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria, in caso di carenza di insegnanti specializzati, fino all'a.s. 2011/12 sono impiegati ... insegnanti sempre di scuola primaria specialisti esterni alle classi insegnanti anche di altri ordini di scuola, purchè facenti parte dell'organico di istituto esperti esterni con certificate competenze nella lingua inglese esperti esterni con provate competenze metodologico-didattiche
500 Quale legge ha stabilito la formazione obbligatoria in lingua inglese per i docenti della scuola primaria sprovvisti di specifiche competenze? La L. n° 311/2004 ( Legge Finanziaria 2005) La L. n° 296/2006 ( Legge Finanziaria 2007) La L. n° 169/2008 La L. n° 176/2007
501 L'acquisizione delle competenze linguistiche di lingua inglese di livello B2 previste dal "Quadro comune europeo di riferimento per le lingue" costituisce parte integrante dei percorsi formativi iniziali per l'insegnamento, ai sensi … del D.M. n° 249/2010 del D.M. n° 60/2010 del D.P.R. n°89/2009 del D.P.R. n°81/2009
502 Quale legge ha attribuito al Collegio Docenti il compito di ripartire il tempo da dedicare all'insegnamento delle diverse discipline nella scuola primaria, secondo i criteri definiti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca? La L. n° 148/1990 La L. n° 517/1977 La L. n° 169/2008 La L. n° 40/1998
503 Il D.Lgs. n°59/2004 per la scuola primaria … non definisce in alcun modo quote orarie da destinare alle singole discipline previste nei Piani di Studio personalizzati definisce l'orario minimo per ogni disciplina, in relazione ai vari periodi in cui si articola quest'ordine di scuola definisce l'orario massimo possibile per ogni disciplina, in relazione ai vari periodi in cui si articola quest'ordine di scuola definisce gli orari di lingua italiana e matematica, attribuendo alle Istituzioni scolastiche autonome il compito di decidere in merito per le altre discipline
504 Ai sensi del D.P.R n° 751/1985, all'insegnamento della Religione Cattolica nella Scuola Primaria sono assegnate … 2 h nell'arco della settimana 1,30 h nell'arco della settimana complessivamente 40 h nell'arco dell'anno complessivamente 60 h nell'arco dell'anno
505 Ai sensi del D.P.R. n° 202/1990, nello scrutinio finale, nel caso in cui la normativa richieda una deliberazione da adottarsi a maggioranza, ... il voto espresso dall'insegnante di Religione Cattolica, se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale non può essere computato il voto espresso dall'insegnante di Religione Cattolica, benchè sia membro del Consiglio di Classe il Dirigente Scolastico può chiedere all'insegnante di Religione Cattolica di esprimere il proprio giudizio motivato in merito, da iscrivere a verbale l'insegnante di Religione Cattolica può chiedere che il proprio voto non sia computatoai fini della deliberazione stessa
506 Ai sensi del D.Lgs. n°297/1994, i docenti incaricati dell'insegnamento della Religione Cattolica partecipano alle valutazioni periodiche e finali… solo per gli alunni che si sono avvalsi dell'insegnamento di questa disciplina per tutti gli alunni delle classi in cui hanno svolto l'insegnamento di questa disciplina, indipendentemente dal fatto che essi se ne siano avvalsi o meno per tutti gli alunni delle classi in cui hanno svolto l'insegnamento di questa disciplina, previa delibera del Collegio Docenti solo per gli alunni che si sono avvalsi dell'insegnamento di questa disciplina o delle attività alternative ad essa
507 Ai sensi del D.P.R. n° 751/1985, nel caso in cui l'insegnamento della Religione Cattolica nella scuola primaria non venga impartito da un insegnante di classe, esso NON può essere affidato a ... chi, pur fornito di titolo di studio valido per l'insegnamento nelle scuole materne e primarie, non sia riconosciuto idoneo dall'Ordinario diocesano a sacerdoti e diaconi, oppure a religiosi in possesso di qualificazione riconosciuta dalla Conferenza Episcopale Italiana a chi, fornito di titolo di studio valido per l'insegnamento nelle scuole materne e primarie, sia riconosciuto idoneo dall'autorità ecclesiastica persona in possesso di diploma di scuola secondaria superiore, unitamente ad almeno un diploma rilasciato da un Istituto di scienze religiose riconosciuto dalla Conferenza Episcopale Italiana
508 Ai sensi del D.P.R. n° 751/1985, l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole secondarie di 1° e 2° grado può essere affidato a … chi sia fornito di diploma accademico di magistero in scienze religiose, rilasciato da un Istituto di scienze religiose approvato dalla Santa Sede chi, fornito di titolo di studio valido per l'insegnamento nelle scuole materne e primarie, sia riconosciuto idoneo dall'autorità ecclesiastica chi sia fornito di un qualsiasi diploma di laurea valido nell'ordinamento italiano e sia riconosciuto idoneo dall'autorità ecclesiastica chi sia fornito di titolo accademico in teologia, conferito da una facoltà anche non approvata dalla Santa Sede
509 Quale legge introduce il docente di sostegno nella Scuola dell'Infanzia? La L. n° 270/1982 La L. n° 517/1977 La L. n° 148/1990 la L. n°104/1992
510 Quale norma sancisce che, in attesa della istituzione di specifiche classi di abilitazione, gli insegnanti abilitati possono conseguire la specializzazione per l’attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità esclusivamente presso le università, attraverso un corso comprensivo di tirocinio? Il D.M. n° 249/2010 Il D.P.R. n° 275/1999 Il D.Lgs. n°227/2005 a L. n°53/2003
511 Le "Linee guida per l'Integrazione scolastica degli alunni con disabilità" , Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 2009, affidano agli Uffici Scolastici Regionali il compito di favorire la costituzione di reti territoriali per la realizzazione delle attività formative a favore dell’ inclusione svolgere consulenza per l'impostazione e l'attuazione dei Piani Educativi Individualizzati garantire consulenza e proposte operative ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Territoriali collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dalle Istituzioni Scolastiche
512 Le "Linee guida per l'Integrazione scolastica degli alunni con disabilità" , Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 2009, confermano che il docente assegnato alle attività di sostegno … deve operare secondo la logica sistemica, affinché l'iter formativo dell'alunno possa continuare anche in sua assenza completa il proprio compito intervenendo sulla base di una preparazione specifica nelle ore in classe completa il proprio compito intervenendo sulla base di un approccio generalista nelle ore in classe deve operare secondo la logica della distinzione dei compiti fra i docenti che compongono il Consiglio di Classe
513 Le "Linee guida per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 2009, fra le prassi didattiche volte a promuovere l’inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità suggeriscono … l'apprendimento cooperativo la didattica modulare la didattica progettuale il Mastery Learning
514 Quale norma prevede forme obbligatorie di consultazione tra docenti di scuole di grado diverso in modo da promuovere il massimo sviluppo dell'esperienza scolastica della persona handicappata in tutti gli ordini e gradi di scuola? Il D. Lgs. N° 297/1994 Il D.Lgs. n° 59/2004 Il D.P.R. n° 275/1999 Il D.P.R. n° 301/2005
515 Quale norma prevede l'assegnazione temporanea di insegnanti di sostegno del grado di scuola precedente, nella fase di passaggio di un alunno da un grado all'altro di scuola, qualora il processo educativo renda necessarie forme di raccordo fra i due gruppi di docenti? Il D.M. n° 331/1998 La L. n° 517/1977 Il D.M. n° 100/2002 La L. n°104/1992
516 Quale norma prevede interventi diretti alla tutela dei diritti del bambino malato ed ospedalizzato? La L. n° 285/1997 La L. n°517/1977 Il DPR n° 275/1999 Il DPR n° 249/1998
517 In base alle "Linee guida sul servizio di istruzione domiciliare, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 2003", l' istruzione domiciliare può essere erogata nei confronti di alunni di scuole di ogni ordine e grado, già ospedalizzati a causa di gravi patologie, sottoposti a terapie domiciliari che impediscono la frequenza della scuola per un periodo di tempo ... non inferiore a 30 giorni, anche non continuativi non inferiore a 30 giorni continuativi superiore a 60 giorni continuativi superiore a 60 giorni anche non continuativi
518 In base alle "Linee guida sul servizio di istruzione domiciliare, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 2003", chi sono i titolari della gestione del servizio di istruzione domiciliare? Gli Uffici Scolastici Regionali Le Istituzioni Scolastiche Autonome Gli Enti Locali Gli Uffici Scolastici Territoriali
519 Ai sensi del D.P.R. n° 331/1998, può essere autorizzata l'istituzione presso gli ospedali … di classi di scuola primaria e secondaria di 1° grado di classi per tutti gli ordini e i gradi di scuola di sezioni per la scuola dell'infanzia di classi per la scuola secondaria di 1° e 2° grado
520 Iniziative volte al potenziamento e alla qualificazione dell'offerta di integrazione scolastica degli alunni ricoverati in ospedale sono finanziate in base alla … L. n° 440/1997 L. n° 59/1997 L. n° 448/2001 L. n° 186/2003
521 Qual è il compito dei CTS (Centri Territoriali di Supporto), in base al Progetto "Nuove Tecnologie e Disabilità", cogestito dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri? Offrire a insegnanti, genitori, alunni, consulenza sul tema delle tecnologie a favore degli alunni disabili Selezionare le migliori esperienze nel campo dell’integrazione degli alunni disabili tramite le tecnologie Organizzare un servizio online per favorire lo scambio delle buone pratiche in tema di integrazione Organizzare attività di formazione per i docenti di sostegno, con particolare riferimento ai problemi dell'handicap fisico
522 Quale norma sancisce che, nell'organico di diritto dei posti di sostegno, a livello nazionale non si possa superare il rapporto medio di un insegnante ogni due alunni con disabilità? La L. n° 244/2007 (Finanziaria 2008) La L. n° 311/2004 ( Legge Finanziaria 2005) Il D.M. n° 331/1998 del D.M. n° 249/2010
523 I compiti connessi all'assistenza degli alunni diversamente abili sono attribuiti dal Dirigente Scolastico ai Collaboratori Scolastici ai sensi … del CCNL SCUOLA, 2006-2009 della L. n°104/1992 della L. n° 328/2000 del D.P.R. n° 122/2009
524 La L. n°482/1999 prevede, nei territori abitati da minoranze linguistiche tutelate, l'uso anche della lingua della minoranza come strumento di insegnamento …. nella scuola primaria e nella secondaria di 1° grado nella scuola secondaria di 1° e 2° grado in tutti gli ordini e gradi di scuola nella scuola primaria, non nella secondaria
525 Ai sensi della normativa vigente, qual è il livello minimo richiesto ai docenti di scuola primaria, per l'insegnamento della lingua inglese, con riferimento al Quadro Comune Europeo per le Lingue (QCER)? Livello B1 Livello A2 Livello B2 Livello C1
526 La legge 2 aprile 2007, n.40, art.13 stabilisce che fanno parte del sistema dell’istruzione di cui al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226 e successive modificazioni: i licei, gli istituti tecnici e gli istituti professionali, tutti finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore. 6 licei, gli istituti tecnici suddivisi in 2 settori e 11 indirizzi, gli istituti professionali suddivisi in 2 settori e 6 indirizzi. i licei , gli istituti tecnici e le strutture della formazione professionale accreditate ai sensi dell’articolo 1, comma 624, della legge 27 dicembre 2006, n.296. 6 licei, istituti tecnici suddivisi in 2 settori e 11 indirizzi, gli istituti professionali suddivisi in 2 settori e 6 indirizzi, le strutture della formazione professionale accreditate ai sensi dell’articolo 1, comma 624, della legge 27 dicembre 2006, n.296
527 Il Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF) si basa: sui risultati dell’apprendimento. sulla durata degli studi in numero di anni. sulle modalità o sulle situazioni di apprendimento (formale, informale, non-formale). sulle modalità di insegnamento.
528 Gli ordinamenti dei percorsi di studio dei diversi ordini dell’istruzione secondaria superiore (licei, istituti tecnici, istituti professionali) sono definiti: dallo Stato con regolamenti governativi. dalle Regioni, con leggi regionali. dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome con specifiche Linee Guida. dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca con uno o più decreti.
529 L’organizzazione delle scuole secondarie superiori sul territorio è stabilita: dalle singole Regioni, nell’esercizio delle loro competenze esclusive in materia di programmazione dell’offerta formativa. dallo Stato, nell’esercizio delle proprie competenze esclusive in materia di programmazione dell’offerta formativa. dalle Province attraverso il piano di utilizzazione degli edifici e l’uso delle attrezzature. dallo Stato e dalle Regioni, in base ai parere della Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281
530 Il decreto legge 31 gennaio 2007, n.7, convertito con modificazioni dalla legge 2 aprile 2007, n.40 ha stabilito che fanno parte del sistema dell’istruzione secondaria superiore, di cui al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226 e successive modificazioni: gli istituti tecnici e gli istituti professionali finalizzati istituzionalmente al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore. gli istituti tecnici e i licei, in quanto finalizzati istituzionalmente al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore. gli istituti tecnici e gli istituti professionali che rilasciano qualifiche statali triennali. gli istituti professionali e le strutture della formazione professionale accreditate ai sensi dell’articolo 1, comma 624, della legge 27 dicembre 2006, n.296.
531 Il riordino e il potenziamento degli istituti tecnici è disposto: dal decreto legge 31 gennaio 2007, n.7, convertito con modificazioni dalla legge 2 aprile 2007, n.40. dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226 e successive modificazioni. dal decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n.275. dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008 relativa alla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche dell’apprendimento permanente.
532 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che la declinazione dei risultati di apprendimento dei percorsi degli istituti tecnici è effettuata: dalle istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, sulla base di specifiche linee guida. dalle istituzioni scolastiche sulla base dei programmi nazionali emanati con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. dai dipartimenti di cui devono dotarsi le istituzioni scolastiche autonome. dai Consigli di classe sulla base dei programmi nazionali emanati con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
533 Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, art.2, l’identità degli istituti tecnici si caratterizza per: una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea. una solida base di istruzione tecnico-professionale funzionale ad un rapido inserimento nel mondo del lavoro. una solida base tecnica e professionale in relazione ai settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese una solida base culturale e professionale per l’accesso all’università e agli istituti tecnici superiori.
534 Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, art.2, l’identità degli istituti tecnici è espressa da: un limitato numero di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese. un ampio numero di indirizzi e articolazioni per rispondere efficacemente ai settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese. un limitato numero di indirizzi , che le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, possono ampliare in articolazioni e opzioni. un limitato numero di indirizzi , che le Regioni, nell’esercizio delle loro competenze esclusive in materia di programmazione dell’offerta formativa, possono ampliare in articolazioni e opzioni.
535 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i percorsi degli istituti tecnici sono suddivisi: in due settori e undici indirizzi. in tre settori e undici indirizzi. in tre settori e dodici indirizzi. in due settori e sei indirizzi.
536 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i percorsi degli istituti tecnici hanno la seguente struttura: due bienni e un quinto anno. un biennio e un triennio. un monoennio e due bienni. un primo biennio, un monoennio e un secondo biennio.
537 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che negli istituti tecnici l’insegnamento di scienze motorie è impartito: secondo le indicazioni nazionali relative al medesimo insegnamento dei percorsi liceali. secondo la declinazione dei risultati di apprendimento definiti da specifiche linee guida. secondo i programmi di studio dei previgenti ordinamenti scolastici. secondo la declinazione dei risultati di apprendimento definiti dalle istituzioni scolastiche, nella loro autonomia.
538 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici collaborano: con le strutture formative accreditate dalle regioni nei Poli tecnico professionali costituiti secondo le linee guida adottate dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. con i licei nei Poli tecnico professionali costituiti secondo le linee guida adottate dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. con le istituzioni scolastiche del primo ciclo per realizzare un curricolo verticale secondo le linee guida adottate dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. con le strutture formative accreditate dalle regioni per il rilascio, in regime di sussidiarietà, di qualifiche e diplomi professionali secondo linee guida emanate dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
539 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che l’ufficio tecnico: è in dotazione degli istituti tecnici per il settore tecnologico, con il compito di sostenere l’organizzazione e la funzionalità dei laboratori. può essere attivato dagli istituti tecnici per il settore tecnologico, con il compito di sostenere l’organizzazione e la funzionalità dei laboratori. é in dotazione di tutti istituti tecnici, con il compito di sostenere l’organizzazione e la funzionalità dei laboratori. é in dotazione degli istituti tecnici per il settore economico, con il compito di sostenere l’organizzazione e la funzionalità dei laboratori.
540 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti possono essere costituiti dagli istituti tecnici, nell’esercizio della propria autonomia didattica e organizzativa. devono essere costituiti dagli istituti tecnici per esercitare la propria autonomia didattica, organizzativa e di ricerca. possono essere costituiti dagli istituti tecnici, in base alle indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico. devono essere costituiti per sostenere la progettazione didattica dei consigli di classe.
541 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, attribuisce al comitato tecnico-scientifico degli istituti tecnici: funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e di flessibilità funzioni di progettazione didattica e organizzativa delle aree di indirizzo e delle quote di autonomia funzioni di monitoraggio e valutazione dei percorsi formativi realizzati dalla scuola funzioni di verifica e controllo degli esiti di apprendimento degli allievi.
542 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce la declinazione dei risultati di apprendimento degli istituti tecnici in: competenze, abilità e conoscenze, effettuata anche in relazione alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008. obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze che gli allievi conseguono al termine del percorso quinquennale. discipline e attività riferite alla quota nazionale del curricolo e agli standard relativi alla qualità del servizio. conoscenze e capacità, effettuata anche in relazione alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008.
543 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che l’orario complessivo annuale delle lezioni degli istituti tecnici è: di 1056 ore, corrispondenti a 32 ore settimanali di lezione, dal primo al quinto anno. di 1056 ore di lezione nel primo biennio e di 1.062 ore nel secondo biennio e quinto anno.. di 1.062 ore di lezione nel primo biennio e di 1056 ore nel secondo biennio e quinto anno. di 891 ore di lezione nel primo biennio e di 990 ore di lezione nel secondo biennio e quinto anno.
544 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, all’art.5, comma 2, stabilisce che i percorsi degli istituti tecnici nel primo biennio hanno la seguente struttura: 660 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 396 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. 495 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 561 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. 528 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 528 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, per un monte ore annuale di 1.056 ore. 500 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 556 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
545 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che il secondo biennio e il quinto anno dei percorsi degli istituti tecnici sono articolati, per ciascun anno, in 495 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 561 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo 396 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 660 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo. 528 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 528 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo. 500 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 556 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo.
546 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, nell’Allegato A, stabilisce che le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza e Costituzione” coinvolgono tutti gli ambiti disciplinari e si sviluppano, in particolare, in quelli di interesse storico-sociale e giuridico-economico. sono attribuiti esclusivamente alle discipline storico-sociali e giuridico-economiche. sono attribuiti, nell’arco del percorso quinquennale, al docente di Diritto ed economia. hanno uno spazio curricolare autonomo, con specifici risultati di apprendimento descritti nella relativa scheda disciplinare.
547 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i percorsi degli istituti tecnici si realizzano: attraverso metodologie finalizzate a sviluppare competenze basate sulla didattica di laboratorio, l’analisi e la soluzione dei problemi, il lavoro per progetti. attraverso l’alternanza tra lo studio teorico delle discipline e la didattica laboratoriale realizzata nei contesti operativi del mondo del lavoro e delle professioni. attraverso lo studio di casi progettati da esperti provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni, compresi il volontariato e il privato sociale. attraverso uno studio approfondito delle conoscenze richieste per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica superiore.
548 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono utilizzare la seguente quota di autonomia dei curricoli: fino al 20 per cento dell’orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio 20 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, 30 per cento nel secondo biennio e 20 per cento nel quinto anno. 30 per cento del monte ore complessivo delle lezioni, dal primo biennio al quinto anno fino al 30 per cento del monte ore complessivo dell’area di istruzione generale e fino al 20 per cento complessivo dell’area di indirizzo
549 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, all’art.5 stabilisce che gli istituti tecnici possono utilizzare la quota di autonomia: nell’ambito degli indirizzi definiti dalle Regioni e in coerenza con il profilo di cui all’Allegato A). in base alle scelte deliberate dalle singole istituzioni scolastiche senza modificare il quadro orario delle discipline. nel rispetto del profilo di cui all’Allegato e dei risultati di apprendimento delle singole discipline, definiti a livello nazionale. nell’ambito dei risultati di apprendimento definiti dalle Regioni e in coerenza con il profilo di cui all’Allegato A).
550 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, all’art.5, comma 3, stabilisce che la quota di autonomia dei curricoli può essere utilizzata per: attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa. articolare in opzioni le aree di indirizzo di cui agli Allegati e per corrispondere alle esigenze del territorio. sostituire le attività e gli insegnamenti dell’area di istruzione generale per rafforzare le competenze delle aree di indirizzo. sostituire le attività e gli insegnamenti indicati nelle aree di indirizzo per corrispondere ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni.

 

551 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che la determinazione della quota di autonomia: tiene conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie. tiene conto delle richieste delle Regioni e degli Enti locali. è definita previo parere della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281. è definita con decreti del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
552 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che per l’utilizzo della quota di autonomia: nessuna disciplina può essere decurtata per più del 20% dell’orario complessivo delle lezioni previsto dai quadri orari di cui agli Allegati e C). si possono sostituire integralmente solo le attività e gli insegnamenti dell’area di istruzione generale comune a tutti gli indirizzi, per rafforzare le competenze delle aree di indirizzo. si possono sostituire integralmente solo le attività e gli insegnamenti delle aree di indirizzo, per rafforzare le competenze dell’area di istruzione generale e le competenze chiave di cittadinanza. nessuna disciplina del secondo biennio e quinto anno può essere decurtata per più del 30% dell’orario complessivo delle lezioni previsto dai quadri orari di cui agli Allegati e C).
553 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, all’art.5, comma 3, stabilisce che l’utilizzo della quota di autonomia è: gestito dagli istituti tecnici nei limiti del contingente di organico annualmente assegnato. gestito dagli uffici scolastici regionali nell’ambito delle dotazioni organiche del personale docente determinate annualmente. gestito dagli istituti tecnici secondo le linee guida adottate da ciascuna Regione di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. gestito dagli istituti tecnici, previa autorizzazione da parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
554 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono utilizzare i seguenti spazi di flessibilità: entro il 30 per cento nel secondo biennio e il 35 per cento nell’ultimo anno. entro il 20 per cento nel primo biennio, il 30 per cento nel secondo biennio e 35 per cento nel quinto anno. entro il 30 per cento nel primo e secondo biennio e il 35 per cento nell’ultimo anno. entro il 20 per cento dal primo biennio all’ultimo anno, previa autorizzazione da parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
555 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono utilizzare gli spazi di flessibilità per: articolare le aree di indirizzo in opzioni, purché incluse in un apposito elenco nazionale. rafforzare i contenuti culturali dell’area di indirizzo per consentire agli studenti di raggiungere, nel quinto anno, una adeguata competenza professionale di settore. articolare l’area di istruzione generale comune a tutti gli indirizzi per corrispondere ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni. attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa.
556 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono utilizzare la flessibilità: nei limiti delle dotazioni organiche assegnate senza determinare esuberi di personale. in deroga ai limiti delle dotazioni organiche assegnate, purché le opzioni corrispondano ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni. in deroga ai limiti delle dotazioni organiche assegnate, previo parere positivo della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281. nei limiti delle dotazioni organiche assegnate alle reti di scuole, attraverso specifici accordi anche in deroga degli obiettivi finanziari di cui all’articolo 64 del decreto legge n.112/2008, convertito con modificazioni dalla legge n.133/2008.
557 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che ambiti, criteri e modalità per l’ulteriore articolazione delle aree di indirizzo degli istituti tecnici in opzioni sono definiti: con Decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previo parere della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome. con Accordo in Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281. con Decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previo parere del Consiglio di Stato. con specifiche Linee guida adottate in Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
558 Le linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti tecnici precisano che le opzioni sono: indicate da un elenco nazionale contenente anche le classi di concorso dei docenti che possono essere utilizzate per gli insegnamenti previsti. indicate da un elenco nazionale che definisce le quote di flessibilità che le scuole possono gestire nell’esercizio della propria autonomia didattica, organizzativa e di ricerca. indicate da un elenco nazionale che indica le quote di flessibilità disponibili per contratti d’opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni. indicate da un elenco nazionale adottato dalla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
559 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che nel Diploma rilasciato a conclusione degli esami di Stato sono indicati: l’indirizzo seguito dallo studente e le competenze acquisite, anche in riferimento alle eventuali opzioni scelte. l’indirizzo seguito dallo studente, il profilo dell’indirizzo e il quadro orario delle discipline. l’indirizzo seguito dallo studente e i risultati di apprendimento di ciascuna disciplina dell’area di istruzione generale e dell’area di indirizzo. l’indirizzo seguito dallo studente e i risultati di apprendimento di cui all’Allegato A.
560 Nelle linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli Istituti tecnici (Direttiva del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, n.57 del 15 luglio 2010), le scienze integrate, introdotte nel primo biennio degli istituti tecnici, vanno intese: come l’ambito di sviluppo e di applicazione di una comune metodologia di insegnamento delle scienze. come una nuova disciplina nella quale si fondono discipline diverse. come sovrapposizione delle discipline scientifiche tradizionali sulla base di un linguaggio scientifico omogeneo. come integrazione degli insegnamenti disciplinari, garantita dall’unicità dell’insegnante.
561 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici : possono dotarsi, nell’esercizio della propria autonomia didattica e organizzativa, di un comitato tecnico scientifico, composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità. devono dotarsi, nell’esercizio della propria autonomia didattica e organizzativa, di un comitato tecnico scientifico, composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità. possono dotarsi, nell’esercizio della propria autonomia didattica e organizzativa, di un comitato tecnico scientifico, composto di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, con funzioni di proposta per la progettazione dei curricoli e l’utilizzazione degli spazi di flessibilità. devono dotarsi, nell’esercizio della propria autonomia didattica e organizzativa, di un comitato tecnico scientifico, composto di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, con funzioni di proposta per l’organizzazione dei curricoli e l’utilizzazione degli spazi di flessibilità.
562 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che: ai componenti del comitato tecnico scientifico non spettano compensi ad alcun titolo. ai componenti del comitato tecnico scientifico spetta un compenso se in possesso di competenze specialistiche non presenti nell’istituto. ai componenti del comitato tecnico scientifico spetta un gettone di presenza in base alla partecipazione agli incontri programmati. ai componenti del comitato tecnico scientifico spettano compensi se dimostrano una specifica e documentata esperienza professionale maturata nel settore di riferimento.
563 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, articolo 7, stabilisce che i percorsi degli istituti tecnici sono oggetto di monitoraggio costante, anche ai fini della loro innovazione permanente, nel confronto con le Regioni, gli Enti locali, le parti sociali e gli altri Ministeri interessati. annuale, anche ai fini della loro innovazione permanente, nel confronto con le Regioni, gli Enti locali, le parti sociali e gli altri Ministeri interessati triennale, per valutare i risultati di apprendimento con l’assistenza tecnica dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (I.N.VAL.S.I.). costante, per una valutazione dei risultati di apprendimento da parte delle Commissioni parlamentari, con l’assistenza tecnica dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (I.N.VAL.S.I.).
564 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che indirizzi, profili e risultati di apprendimento degli istituti tecnici sono aggiornati: periodicamente, con riferimento agli esiti del monitoraggio, agli sviluppi della ricerca scientifica e alle innovazioni tecnologiche nonché alle esigenze espresse dal mondo economico e produttivo. periodicamente su richiesta della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281. ogni tre anni, purché le modifiche non incidano sulle attività e insegnamenti indicati nei quadri orari di cui agli Allegati e e i relativi risultati di apprendimento. ogni tre anni, con riferimento agli esiti del monitoraggio, su proposta delle Commissioni parlamentari.
565 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i risultati del monitoraggio e della valutazione sono oggetto di: un rapporto presentato al Parlamento ogni tre anni dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. un rapporto presentato annualmente al Parlamento dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. una relazione annuale presentata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca alla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281. i risultati del monitoraggio e della valutazione sono oggetto di un rapporto presentato ogni tre anni dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca agli altri Ministeri interessati.
566 Il Regolamento che detta le norme generali relative al riordino degli istituti tecnici è stato emanato: con decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.88 con decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.87. con decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.89. con il decreto legge 31 gennaio 2007, convertito con modificazioni dalla legge 2 aprile 2007, n.40.
567 Il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.88 stabilisce che a partire dall'anno scolastico 2010/2011 le classi seconde, terze e quarte proseguono secondo i piani di studio previgenti sino alla conclusione del quinquennio: con un orario complessivo annuale delle lezioni di 1056 ore, corrispondenti a 32 ore settimanali con un orario complessivo annuale delle lezioni di 1122 ore, corrispondenti a 34 ore settimanali. con un orario complessivo annuale delle lezioni variabile tra 1122 e 1056 ore, sulla base dei quadri orari dei previgenti ordinamenti. con un orario complessivo annuale delle lezioni di 990 ore, corrispondente a 30 ore settimanali
568 Il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.88 stabilisce, per i percorsi del settore tecnologico, le seguenti ore di compresenza in laboratorio: 264 nel primo biennio, 561 nel secondo biennio e 330 nel quinto anno 561 nel primo biennio e 330 nel secondo biennio e quinto anno. 330 nel primo biennio, 264 nel secondo biennio e 561 nel quinto anno. 330 nel primo biennio, 561 nel secondo biennio e 264 nel quinto anno.
569 Il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.88 prevede l'insegnamento, in lingua inglese, di una disciplina: non linguistica compresa nell'area di indirizzo del quinto anno. linguistica compresa nell'area di istruzione generale del secondo biennio e quinto anno. non linguistica compresa nell'area di istruzione generale del quinto anno. non linguistica compresa nell'area di indirizzo del primo biennio e del triennio.
570 Il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.88 prevede che le prove per la valutazione periodica e finale siano definite in modo da accertare, in particolare: la capacità dello studente di utilizzare i saperi e le competenze acquisiti nel corso degli studi anche in contesti applicativi. la capacità dello studente di utilizzare le abilità e le conoscenze acquisite per risolvere problemi negli ambiti disciplinari specifici. il raggiungimento delle competenze linguisticocomunicative, proprie dell'asse dei linguaggi, patrimonio comune di tutti i contesti di apprendimento. la capacità dello studente di affrontare responsabilmente le scelte finalizzate ad un rapido inserimento nel mondo del lavoro o al proseguimento degli studi in ambito terziario.
571 Il Quadro europeo di riferimento per la garanzia della qualità dell’istruzione e della formazione professionale (EQARF), promuove la condivisione di: criteri qualitativi, descrittori e indicatori per migliorare la qualità dei sistemi educativi di istruzione e formazione e costruire una cultura comune della valutazione e della qualità criteri qualitativi, descrittori e indicatori per migliorare la qualità del sistema europeo dei crediti per l’istruzione e la formazione professionale e facilitare il reciproco riconoscimento dei titoli di studio un sistema di certificazione dei crediti per favorire il reciproco riconoscimento degli apprendimenti tra i Paesi europei un sistema di istruzione e formazione tecnico-professionale ad otto livelli, per favorire la mobilità degli studenti e dei lavoratori tra i Paesi europei
572 Il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente (PECUP) a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per gli Istituti tecnici (Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88) fa riferimento al Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226 abroga il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226 riprende integralmente il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui all'articolo 1, comma 5, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226. riprende integralmente il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per gli istituti professionali (Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87).
573 Il Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF) consente di: mettere in relazione e posizionare in una struttura a otto livelli l’intera gamma dei titoli di studio e di qualificazione rilasciati nei Paesi membri. certificare la qualità dei titoli di studio rilasciati dai Paesi membri al termine dei percorsi della scuola secondaria superiore. certificare le competenze linguistiche e interculturali per favorire la mobilità degli studenti e dei lavoratori. verificare i livelli di apprendimento delle lingue straniere e delle competenze chiave di cittadinanza.
574 Qual è l’obiettivo dell’area di istruzione generale degli istituti tecnici indicato nel PECUP (Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88)? Fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione Insegnare ai giovani a padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti. Diversificare i percorsi formativi in base alle caratteristiche personali degli studenti che provengono da contesti sciali e culturali diversi. Sviluppare una cultura generale attenta ai temi del lavoro e delle tecnologie che orienti gli studenti a costruire un progetto personale di vita e di lavoro.
575 Qual è l’obiettivo delle aree di indirizzo degli istituti tecnici indicato nel PECUP (Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88)? Far acquisire agli studenti sia conoscenze teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita, di studio e di lavoro, sia abilità cognitive idonee per risolvere problemi, sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue, assumere progressivamente anche responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti. Far acquisire agli studenti competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro, mettendo i diplomati in grado di assumere autonome responsabilità nei processi produttivi e di servizio e di collaborare costruttivamente alla soluzione di problemi. Sostenere il processo educativo della crescita e della valorizzazione della persona umana, mediante l’interiorizzazione e l’elaborazione critica delle conoscenze disciplinari e interdisciplinari (sapere), l’acquisizione delle abilità tecniche e professionali (fare consapevole) e la valorizzazione dei comportamenti personali e sociali (agire). Fornire agli studenti gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché essi si pongano, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, e acquisiscano conoscenze, abilità e competenze adeguate al proseguimento degli studi.
576 Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, agli istituti tecnici si riferiscono gli istituti tecnici superiori, con l’obiettivo prioritario di: sostenere lo sviluppo delle professioni tecniche a livello terziario, mediante le specializzazioni richieste dal mondo del lavoro con particolare riferimento alle piccole e medie imprese. sviluppare conoscenze, abilità e competenze adeguate al proseguimento degli studi e all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro. rafforzare le competenze di base indispensabili per operare efficacemente nei processi produttivi e inserirsi rapidamente nel mondo del lavoro e delle professioni . valorizzare il ruolo dell’alternanza scuola lavoro per raccordare la formazione scolastica con esperienze operative realizzate all’interno di contesti professionali reali.
577 Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, i percorsi quinquennali degli istituti tecnici si concludono con il conseguimento di diplomi di istruzione secondaria superiore in relazione: ai settori e agli indirizzi di studi, con riferimento al profilo educativo, culturale e professionale di cui all’Allegato A e ai profili di uscita di ciascun indirizzo di cui agli Allegati B e C. agli indirizzi di studi, con riferimento al profilo educativo, culturale e professionale di cui all’A Allegato B del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226. al profilo educativo, culturale e professionale di cui all’Allegato B del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226, nonché ai profili di uscita di ciascun indirizzo di cui agli Allegati B e C. ai settori e agli indirizzi di studi, con riferimento ai profili di uscita di ciascun indirizzo di cui agli Allegati B e C, come modificati e integrati dalle Regioni.
578 Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, qual è negli istituti tecnici il compito principale dell’ufficio tecnico? Sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori i a fini didattici e il loro adeguamento in relazione alle esigenze poste dall’innovazione tecnologica, nonché per la sicurezza delle persone e dell’ambiente. Assicurare una adeguata archiviazione della documentazione didattica ai fini della diffusione delle conoscenze sulle esperienze di alternanza scuola lavoro e di didattica laboratoriale. Promuovere una cultura dell’orientamento che, privilegiando la dimensione operativa piuttosto che quella informativa, accompagni gli studenti lungo l’intero percorso di studi. Facilitare i contatti con le famiglie sia nella fase di informazione e sensibilizzazione precedente alle iscrizioni al secondo ciclo di istruzione e formazione, sia nelle successive attività di orientamento o ri-orientamento.
579 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono contrarre contratti d'opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni: ai fini dell'arricchimento dell'offerta formativa e per competenze specialistiche non presenti nell'istituto. ai fini di acquisire le competenze disciplinari dell'area di indirizzo in relazione al profilo di riferimento del percorso formativo ai fini di svolgere la funzione di docente tutor, per rafforzare il collegamento tra scuola e mondo del lavoro ai fini dell'arricchimento dell'offerta formativa, per approfondire competenze specialistiche presenti nell'istituto.
580 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i criteri generali per l'insegnamento nel quinto anno degli istituti tecnici di una disciplina non linguistica in lingua inglese sono definiti: con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. dal Comitato tecnico scientifico di cui si dota la scuola. dai Dipartimenti, quali articolazioni funzionali del Collegio dei docenti. dai Consigli di classe.
581 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, prevede nel quinto anno degli istituti tecnici l'insegnamento in lingua inglese di una disciplina non linguistica: scelta tra le discipline dell'area di indirizzo. scelta tra le discipline dell'area di istruzione generale. selezionata tra una delle discipline dell'area di istruzione generale o dell'area di indirizzo. selezionata tra una delle discipline presenti nel piano di studio dal primo al quinto anno.
582 L’articolo 13 della legge 2 aprile 2007, n. 40, stabilisce che gli istituti professionali fanno parte: del sistema dell’istruzione secondaria superiore quale articolazione del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226. del sistema di istruzione e formazione professionale di cui al capo III del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226. del sistema dei licei quale articolazione del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione, delineato nella legge 28 marzo 2003, n.53, art.2. del sistema di istruzione e formazione professionale di cui al capo III del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, in quanto rilasciano qualifiche triennali e diplomi professionali quadriennali.
583 Gli ordinamenti dei percorsi di studio degli istituti professionali sono definiti: dallo Stato con regolamento governativo. dalle Regioni, con leggi regionali. dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome con specifiche linee guida. dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca con uno o più decreti.
584 Il riordino e il potenziamento degli istituti professionali è disposto: dal decreto legge 31 gennaio 2007, n.7, convertito con modificazioni dalla legge 2 aprile 2007, n.40. dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226. dal decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n.275. dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008 relativa alla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche dell’apprendimento permanente.
585 Il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per gli Istituti professionali (Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87 fa riferimento al Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226. abroga il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226 richiama integralmente il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per il sistema dei licei(Allegato A del decreto legislativo17 ottobre 2005, n.226) fa riferimento al Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per gli istituti tecnici (Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88)
586 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che la declinazione dei risultati di apprendimento dei percorsi degli istituti professionali è effettuata: dalle istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, sulla base di specifiche linee guida. dalle istituzioni scolastiche sulla base dei programmi nazionali emanati con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. dai Collegi dei docenti e dai dipartimenti di cui devono dotarsi le istituzioni scolastiche autonome. direttamente dai Consigli di classe, acquisito il parere del Comitato tecnico scientifico di cui devono dotarsi le istituzioni scolastiche autonome.
587 Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, l’identità degli istituti professionali si caratterizza per: una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione sistemica. una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea, che consente agli studenti un rapido inserimento nel mondo del lavoro. una solida base di cultura generale collegata ai settori e alle filiere produttive fondamentali per lo sviluppo economico e sociale del Paese, per consentire agli studenti l'esercizio di professioni tecniche regolamentate. una solida base culturale e professionale per facilitare agli studenti l’accesso all’università e agli istituti tecnici superiori.
588 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che i percorsi degli istituti professionali sono suddivisi: in due settori e sei indirizzi. in tre settori e nove indirizzi. in due settori e undici indirizzi. in sei settori e sei indirizzi.
589 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che i percorsi degli istituti professionali hanno la seguente struttura: due bienni e un quinto anno un biennio e un triennio un primo biennio, un monoennio e un secondo biennio. un monoennio e due bienni.
590 L'area di istruzione generale degli istituti professionali, secondo le indicazioni del PECUP (Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87) ha l'obiettivo di: fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione. insegnare ai giovani a padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti. diversificare i percorsi formativi in base alle caratteristiche personali degli studenti che provengono da contesti sciali e culturali diversi. sviluppare una cultura generaleattenta ai temi del lavoro e delle tecnologie che orienti gli studenti a costruire un progetto personale di vita e di lavoro.
591 Le aree di indirizzo degli istituti professionali, secondo le indicazioni del PECUP (Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87) hanno l'obiettivo di? far acquisire agli studenti competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro, mettendo i diplomati in grado di assumere autonome responsabilità nei processi produttivi e di servizio e di collaborare costruttivamente alla soluzione di problemi. far acquisire agli studenti conoscenze teoriche e abilità cognitive idonee per risolvere problemi e assumere progressivamente responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti nei contesti di vita e di lavoro. sostenere il processo educativo della crescita e della valorizzazione della persona umana, mediante l’interiorizzazione e l’elaborazione critica delle conoscenze disciplinari e interdisciplinari (sapere), l’acquisizione delle abilità tecniche e professionali (fare consapevole) e la valorizzazione dei comportamenti personali e sociali (agire). fornire agli studenti gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché essi si pongano, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte a situazioni, fenomeni e problemi, e acquisiscano conoscenze, abilità e competenze adeguate al proseguimento degli studi.
592 Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, agli istituti professionali si riferiscono gli istituti tecnici superiori, con l’obiettivo prioritario di: sostenere lo sviluppo delle professioni tecniche a livello terziario, mediante le specializzazioni richieste dal mondo del lavoro con particolare riferimento alle piccole e medie imprese. sviluppare conoscenze, abilità e competenze adeguate al proseguimento degli studi e all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro. rafforzare le competenze di base indispensabili per operare efficacemente nei processi produttivi e inserirsi rapidamente nel mondo del lavoro e delle professioni. valorizzare il ruolo dell’alternanza scuola lavoro per raccordare la formazione scolastica con esperienze operative realizzate all’interno di contesti professionali reali.
593 Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, i percorsi quinquennali degli istituti professionali si concludono con il conseguimento di diplomi di istruzione secondaria superiore in relazione: ai settori e agli indirizzi di studi, con riferimento al profilo educativo, culturale e professionale di cui all’Allegato A e ai profili di uscita di ciascun indirizzo di cui agli Allegati B e C. agli indirizzi di studi, con riferimento al profilo educativo, culturale e professionale di cui all’Allegato B del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226. al profilo educativo, culturale e professionale di cui all’Allegato B del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226, nonché ai profili di uscita di ciascun indirizzo di cui agli Allegati B e C. ai settori e agli indirizzi di studi, con riferimento ai profili di uscita di ciascun indirizzo di cui agli Allegati B e C, come modificati e integrati dalle Regioni.
594 Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, qual è negli istituti professionali il compito principale dell’ufficio tecnico? Sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori i a fini didattici e il loro adeguamento in relazione alle esigenze poste dall’innovazione tecnologica, nonché per la sicurezza delle persone e dell’ambiente. Assicurare una adeguata archiviazione della documentazione didattica ai fini della diffusione delle conoscenze sulle esperienze di alternanza scuola lavoro e di didattica laboratoriale. Promuovere una cultura dell’orientamento che, privilegiando la dimensione operativa piuttosto che quella informativa, accompagni gli studenti lungo l’intero percorso di studi. Facilitare i contatti con le famiglie sia nella fase di informazione e sensibilizzazione precedente alle iscrizioni al secondo ciclo di istruzione e formazione, sia nelle successive attività di orientamento o ri-orientamento.
595 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che l’ufficio tecnico: è in dotazione agli istituti professionali per il settore industria e artigianato, con il compito di sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori. può essere attivato dagli istituti professionali per il settore industria e artigianato, con il compito di sostenere l’organizzazione e la funzionalità dei laboratori. è in dotazione a tutti gli istituti professionali, con il compito di sostenere l’organizzazione e la funzionalità dei laboratori. è in dotazione agli istituti professionali per il settore dei servizi, con il compito di sostenere l’organizzazione e la funzionalità dei laboratori.
596 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che negli istituti professionali l’insegnamento di scienze motorie è impartito: secondo le Indicazioni nazionali relative al medesimo insegnamento dei percorsi liceali. secondo la declinazione dei risultati di apprendimento definiti da specifiche linee guida. secondo i programmi di studio dei previgenti ordinamenti scolastici. secondo la declinazione dei risultati di apprendimento definiti dalle istituzioni scolastiche, nella loro autonomia
597 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, all’art.5, comma 3, stabilisce che i dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti: possono essere costituiti dagli istituti professionali, nell’esercizio della propria autonomia didattica, organizzativa e di ricerca. devono essere costituiti dagli istituti professionali, nell’esercizio della propria autonomia didattica, organizzativa e di ricerca possono essere costituiti dagli istituti professionali, in base alle indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico devono essere costituiti dagli istituti professionali per sostenere la progettazione didattica dei consigli di classe.
598 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, attribuisce al comitato tecnico-scientifico degli istituti professionali: funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e di flessibilità. funzioni di progettazione didattica e organizzativa delle aree di indirizzo e delle quote di autonomia. funzioni di monitoraggio e valutazione dei percorsi formativi realizzati dalla scuola. funzioni di verifica e controllo degli esiti di apprendimento degli allievi.
599 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce la declinazione dei risultati di apprendimento degli istituti professionali in: competenze, abilità e conoscenze, effettuata anche in relazione alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008. obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze che gli allievi conseguono al termine del percorso quinquennale. discipline e attività riferite alla quota nazionale del curricolo e agli standard relativi alla qualità del servizio. conoscenze e capacità, effettuata anche in relazione alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008.
600 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che l’orario complessivo annuale delle lezioni degli istituti professionali è: di 1056 ore, corrispondenti a 32 ore settimanali di lezione, dal primo al quinto anno. di 1056 ore di lezione nel primo biennio e di 1.062 ore nel secondo biennio e quinto anno. di 1.062 ore di lezione nel primo biennio e di 1056 ore nel secondo biennio e quinto anno. di 891 ore di lezione nel primo biennio e di 990 ore di lezione nel secondo biennio e quinto anno.
601 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che i percorsi degli istituti professionali nel primo biennio hanno la seguente struttura: 660 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 396 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. 495 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 561 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. 528 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 528 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, per un monte ore annuale di 1.056 ore. 500 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 556 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
602 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che il secondo biennio e il quinto anno dei percorsi degli istituti professionali sono articolati, per ciascun anno, in: 495 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 561 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo. 396 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 660 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo. 528 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 528 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo. 500 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 556 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo.
603 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, nell’Allegato A, stabilisce che le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza e Costituzione”: coinvolgono tutti gli ambiti disciplinari e si sviluppano, in particolare, in quelli di interesse storico-sociale e giuridico-economico. sono attribuiti esclusivamente alle discipline storico-sociali e giuridico-economiche. sono attribuiti, nell’arco del percorso quinquennale, al docente di Diritto ed Economia. hanno uno spazio curricolare autonomo, con specifici risultati di apprendimento descritti nella relativa scheda disciplinare.
604 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che i percorsi degli istituti professionali si sviluppano: attraverso metodologie basate sulla didattica di laboratorio, la personalizzazione dei prodotti e dei servizi, la gestione di processi in contesti organizzati e alternanza scuola-lavoro. attraverso l’alternanza tra lo studio teorico delle discipline e la didattica laboratoriale realizzata nei contesti operativi del mondo del lavoro e delle professioni. attraverso lo studio di casi progettati da esperti provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni, compresi il volontariato e il privato sociale. attraverso uno studio approfondito delle conoscenze e abilità richieste per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica superiore.
605 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare la seguente quota di autonomia dei curricoli: fino al 20 per cento dell’orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio. 25 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, 30 per cento nel secondo biennio e 35 per cento nel quinto anno. 20 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, 30 per cento nel secondo biennio e 20 per cento nel quinto anno. fino al 30 per cento del monte ore complessivo dell’area di istruzione generale e fino al 20 per cento complessivo dell’area di indirizzo.
606 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare la quota di autonomia: nell’ambito degli indirizzi definiti dalle Regioni e in coerenza con il profilo di cui all’Allegato A). in base alle scelte deliberate dalle singole istituzioni scolastiche, senza modificare il quadro orario delle discipline. nel rispetto del profilo di cui all’Allegato e dei risultati di apprendimento delle singole discipline, definiti a livello nazionale. nell’ambito dei risultati di apprendimento definiti dalle Regioni e in coerenza con il profilo di cui all’Allegato A).
607 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare la quota di autonomia per: potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riferimento alle attività di laboratorio. introdurre eventuali opzioni purché corrispondenti alle esigenze del territorio e del mondo del lavoro e delle professioni. rafforzare i contenuti scientifici, economico-giuridici e tecnici delle aree di indirizzo di cui agli Allegati e C). potenziare le conoscenze e abilità dell’area di istruzione generale ai fini dell’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza.
608 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che la quota di autonomia dei curricoli può essere utilizzata per: attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa. articolare in opzioni le aree di indirizzo di cui agli Allegati e per corrispondere alle esigenze del territorio. sostituire le attività e gli insegnamenti dell’area di istruzione generale per rafforzare le competenze delle aree di indirizzo. sostituire le attività e gli insegnamenti indicati nelle aree di indirizzo per corrispondere ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni.
609 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che la quota di autonomia dei curricoli può essere utilizzata: per introdurre modifiche nelle attività e insegnamenti sia dell’area di istruzione generale, comune a tutti gli indirizzi, sia dell’area di indirizzo. per introdurre modifiche solo nelle attività e insegnamenti dell’area di istruzione generale, al fine di rafforzare lo sviluppo degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione. per introdurre modifiche solo nelle attività e insegnamenti dell’area di indirizzo, in relazione ai settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese. per sostituire integralmente le attività e le discipline dell’area dell’istruzione generale o dell’indirizzo, al fine di poter svolgere un ruolo di integrativo e complementare rispetto al sistema dell’istruzione e della formazione professionale regionale.
610 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che la determinazione della quota di autonomia: tiene conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie. è fondata sulle richieste delle Regioni e degli Enti locali. è definita previo parere della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281. è definita con decreti del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
611 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che per l’utilizzo della quota di autonomia: nessuna disciplina può essere decurtata per più del 20% dell’orario complessivo delle lezioni previsto dai quadri orari di cui agli Allegati e C). si possono sostituire integralmente solo le attività e gli insegnamenti dell’ area di istruzione generale comune a tutti gli indirizzi, per rafforzare le competenze delle aree di indirizzo. si possono sostituire integralmente solo le attività e gli insegnamenti delle aree di indirizzo, per rafforzare le competenze dell’area di istruzione generale e le competenze chiave di cittadinanza. nessuna disciplina del secondo biennio e quinto anno può essere decurtata per più del 30% dell’orario complessivo delle lezioni previsto dai quadri orari di cui agli Allegati e C).
612 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che l’utilizzo della quota di autonomia è gestito: dagli istituti professionali, nei limiti del contingente di organico annualmente assegnato. dagli uffici scolastici regionali, nell’ambito delle dotazioni organiche del personale docente determinate annualmente. dagli istituti professionali, secondo le linee guida adottate da ciascuna Regione di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. gestito dagli istituti professionali, previa autorizzazione da parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
613 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare i seguenti spazi di flessibilità: entro il 35 per cento nel secondo biennio e il 40 per cento nell’ultimo anno. entro il 20 per cento nel primo biennio, il 35 per cento nel secondo biennio e 40 per cento nel quinto anno. entro il 30 per cento nel primo e secondo biennio e il 35 per cento nell’ultimo anno. entro il 20 per cento dal primo biennio all’ultimo anno, previa autorizzazione da parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
614 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare gli spazi di flessibilità: anche nel primo biennio, entro il 25 per cento dell’orario annuale delle lezioni, per svolgere un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema dell’istruzione e della formazione professionale regionale. anche nel primo biennio,entro il 25 per cento dell’orario annuale delle lezioni, per introdurre eventuali opzioni funzionali al rilascio di qualifiche triennali e diplomi professionali quadriennali. anche nel primo biennio, entro il 30 per cento dell’orario annuale delle lezioni, per svolgere un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema dell’istruzione e della formazione professionale regionale. anche nel primo biennio, entro il 25 per cento dell’orario annuale delle lezioni, per attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano dell’offerta formativa.
615 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, indica che gli spazi di flessibilità degli istituti professionali possono essere utilizzati: esclusivamente per introdurre modifiche nelle attività e insegnamenti delle aree di indirizzo. esclusivamente per introdurre modifiche nelle attività e insegnamenti dell’area di istruzione generale, comune a tutti gli indirizzi. per introdurre modifiche nelle attività e insegnamenti dell’area di istruzione generale e nelle aree di indirizzo. esclusivamente per attivare ulteriori insegnamenti facoltativi, proposti nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa.
616 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare gli spazi di flessibilità per: articolare le aree di indirizzo in opzioni, purché incluse in un apposito elenco nazionale. rafforzare i contenuti culturali dell’area di indirizzo per consentire agli studenti di raggiungere, nel quinto anno, una adeguata competenza professionale di settore. articolare l’area di istruzione generale comune a tutti gli indirizzi per corrispondere ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni. attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa.
617 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare la flessibilità: nei limiti delle dotazioni organiche assegnate senza determinare esuberi di personale. in deroga ai limiti delle dotazioni organiche assegnate, purché le opzioni corrispondano ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni. in deroga ai limiti delle dotazioni organiche assegnate, previo parere positivo della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281. nei limiti delle dotazioni organiche assegnate alle reti di scuole attraverso specifici accordi, anche in deroga degli obiettivi finanziari di cui all’articolo 64 del decreto legge n.112/2008, convertito con modificazioni dalla legge n.133/2008.
618 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che ambiti, criteri e modalità per l’ulteriore articolazione delle aree di indirizzo degli istituti professionali in opzioni sono definiti: con Decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previo parere della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome. con Accordo in Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281. con Decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previo parere del Consiglio di Stato. con specifiche linee guida adottate in Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
619 Le linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti professionali, emanate con la Direttiva del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 28 luglio 2010, n. 65, precisano che le opzioni sono: indicate da un elenco nazionale contenente anche le classi di concorso dei docenti che possono essere utilizzate per gli insegnamenti previsti. indicate da un elenco nazionale che definisce le quote di flessibilità che le scuole possono gestire nell’esercizio della propria autonomia didattica, organizzativa e di ricerca. indicate da un elenco nazionale che riporta le quote di flessibilità disponibili per contratti d’opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni. indicate da un elenco nazionale adottato dalla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
620 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che nel Diploma rilasciato a conclusione degli esami di Stato sono indicati: l’indirizzo seguito dallo studente e le competenze acquisite, anche in riferimento alle eventuali opzioni scelte. l’indirizzo seguito dallo studente, il profilo dell’indirizzo e il quadro orario delle discipline. l’indirizzo seguito dallo studente e i risultati di apprendimento di ciascuna disciplina dell’area di istruzione generale e dell’area di indirizzo. l’indirizzo seguito dallo studente e i risultati di apprendimento di cui all’Allegato A).
621 Nelle Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti professionali, emanate con la Direttiva del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 28 luglio 2010, n. 65, le scienze integrate, introdotte nel primo biennio degli istituti professionali, vanno intese: come l’ambito di sviluppo e di applicazione di una comune metodologia di insegnamento delle scienze. come una nuova disciplina nella quale si fondono le diverse discipline scientifiche. come sovrapposizione delle discipline scientifiche tradizionali sulla base di un linguaggio scientifico omogeneo. come integrazione degli insegnamenti disciplinari, garantita dall’unicità dell’insegnante.
622 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che ai componenti del comitato tecnico-scientifico: non spettano compensi ad alcun titolo. spetta un compenso se essi sono in possesso di competenze specialistiche non presenti nell’istituto. spetta un gettone di presenza in base alla partecipazione agli incontri programmati. spettano compensi se essi dimostrano una specifica e documentata esperienza professionale maturata nel settore di riferimento.
623 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che i percorsi degli istituti professionali sono oggetto di monitoraggio: costante, anche ai fini della loro innovazione permanente, nel confronto con le Regioni, gli Enti locali, le parti sociali e gli altri Ministeri interessati. annuale, anche ai fini della loro innovazione permanente, nel confronto con le Regioni, gli Enti locali, le parti sociali e gli altri Ministeri interessati. triennale, per valutare i risultati di apprendimento con l’assistenza tecnica dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (I.N.VAL.S.I.). costante, per una valutazione dei risultati di apprendimento da parte delle Commissioni parlamentari, con l’assistenza tecnica dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (I.N.VAL.S.I.).
624 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che indirizzi, profili e risultati di apprendimento degli istituti professionali sono aggiornati: periodicamente, con riferimento agli esiti del monitoraggio, agli sviluppi della ricerca scientifica e alle innovazioni tecnologiche nonché alle esigenze espresse dal mondo economico e produttivo. periodicamente su richiesta della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281. ogni tre anni, purché le modifiche non incidano sulle attività e insegnamenti indicati nei quadri orari di cui agli Allegati e e i relativi risultati di apprendimento. ogni tre anni, con riferimento agli esiti del monitoraggio, su proposta delle Commissioni parlamentari.
625 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che i risultati del monitoraggio e della valutazione degli istituti professionali sono oggetto di: un rapporto presentato al Parlamento ogni tre anni dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. un rapporto presentato annualmente al Parlamento dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. una relazione annuale presentata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca alla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281. un rapporto presentato ogni tre anni dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca agli altri Ministeri interessati.
626 Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87,art.2, comma 3, gli istituti professionali: possono svolgere, in regime di sussidiarietà e nel rispetto delle competenze esclusive delle Regioni in materia, un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema di istruzione e formazione professionale. possono continuare a rilasciare, in regime di sussidiarietà e nel rispetto delle competenze esclusive delle regioni in materia, qualifiche triennali statali. possono realizzare soltanto percorsi quinquennali che si concludono con il conseguimento di diplomi di istruzione secondaria superiore in relazione ai settori e agli indirizzi previsti dai nuovi ordinamenti. possono rilasciare, in regime di sussidiarietà e nel rispetto delle competenze esclusive delle regioni in materia, soltanto qualifiche triennali e diplomi professionali quadriennali.
627 Gli istituti professionali possono svolgere un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema di istruzione e formazione professionale regionale, per la realizzazione di: organici raccordi finalizzati al conseguimento di qualifiche e diplomi professionali di competenza delle Regioni, compresi in un apposito repertorio nazionale. organici raccordi tra il sistema dei licei e il sistema dell’istruzione e formazione professionale regionale, finalizzati a contrastare la dispersione scolastica. azioni di orientamento verso professioni che richiedono competenze specialistiche avanzate, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese, anche artigianali. organici raccordi con il mondo del lavoro e delle professioni attraverso percorsi di alternanza scuola lavoro.
628 Gli organici raccordi tra i percorsi degli Istituti Professionali e il sistema di Istruzione e Formazione Professionale di competenza regionale si realizzano sulla base di: Linee guida di cui all’Intesa sancita in sede di Conferenza unificata il 16 dicembre 2010, adottate con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 18 gennaio 2011, n.4. specifici decreti del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il parere della Conferenza unificata. accordi locali sottoscritti dalle Regioni con singole istituzioni scolastiche o con reti di scuole. progetti didattici realizzati dalle istituzioni scolastiche e recepiti nei piani regionali di programmazione dell’offerta formativa.
629 Per poter svolgere un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema dell’istruzione e della formazione professionale regionale, gli istituti professionali utilizzano: le quote di autonomia e di flessibilità di cui all’articolo 5, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n.87, nei limiti delle risorse disponibili. le quote di autonomia, per declinare i risultati di apprendimento in base agli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione. le quote di flessibilità, per realizzare ampliamenti dell’offerta formativa che tengano conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali. le strutture formative accreditate dalle Regioni per il rilascio, in regime di sussidiarietà, di qualifiche e diplomi professionali statali.
630 Il Regolamento che detta le norme generali relative al riordino degli istituti professionali è stato emanato: con decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.87. con decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.88. con decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.89. con il decreto legge 31 gennaio 2007, convertito con modificazioni dalla legge 2 aprile 2007, n.40.
631 Il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.87 prevede che le prove per la valutazione periodica e finale siano definite in modo da accertare: la capacità dello studente di utilizzare i saperi e le competenze acquisiti nel corso degli studi anche in contesti applicativi. la capacità dello studente di utilizzare le abilità e le conoscenze acquisite per risolvere problemi negli ambiti disciplinari specifici. il raggiungimento delle competenze linguistico-comunicative, proprie dell'asse dei linguaggi, patrimonio comune di tutti i contesti di apprendimento. la capacità dello studente di affrontare responsabilmente le scelte finalizzate ad un rapido inserimento nel mondo del lavoro o al proseguimento degli studi in ambito terziario.
632 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono contrarre contratti d'opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni: ai fini dell'arricchimento dell'offerta formativa e per competenze specialistiche non presenti nell'istituto. ai fini di acquisire le competenze disciplinari dell'area di indirizzo in relazione al profilo di riferimento del percorso formativo ai fini di svolgere la funzione di docente tutor, per rafforzare il collegamento tra scuola e mondo del lavoro ai fini dell'arricchimento dell'offerta formativa, per approfondire competenze specialistiche presenti nell'istituto.
633 Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare gli spazi di flessibilità:anche nel primo biennio entro il 25% dell'orario annuale delle lezioni solo se svolgono un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema dell'istruzione e della formazione professionale regionale. solo per introdurre eventuali opzioni per corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro. per l'acquisizione di saperi e competenze di indirizzo in funzione orientativa, anche per favorire la reversibilità delle scelte degli studenti.. per rafforzare gli assi culturali che caratterizzano l'obbligo di istruzione e le competenze-chiave per l'apprendimento permanente indicate dall'Unione europea.
634 Le linee guida concernenti la realizzazione di organici raccordi tra i percorsi quinquennali degli Istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale sono stati adottati: con Decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 18 gennaio 2011, n.4 con la legge n.40/2007, articolo 13, comma 1 quinques con il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n.88 con il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n.87
635 Quanto dura l’istruzione obbligatoria in Inghilterra? 11 anni (dai 5 ai 16 anni di età) 10 anni (dai 6 ai 16 anni di età) 12 anni (dai 6 ai 18 anni di età) 9 anni (dai 5 ai 14 anni di età)
636 In quanti key stage è suddivisa l’istruzione obbligatoria in Inghilterra? 4 key stage 2 key stage 1 unico key stage 3 key stage
637 A quali livelli dell’istruzione corrispondono i key stage 1 e 2 in Inghilterra? Entrambi al livello primario Al livello primario e al livello secondario inferiore Al livello preprimario e al livello primario Il key stage 1 al livello primario e il key stage 2 ai livelli inferiore e superiore dell’istruzione secondaria
638 In quale dei seguenti gruppi di paesi uno o più anni dell'istruzione secondaria superiore fa/fanno parte dell'istruzione obbligatoria? Ungheria, Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Portogallo Spagna, Danimarca Germania, Repubblica Ceca Svezia, Finlandia
639 A quale età inizia e si conclude l’istruzione obbligatoria in Germania? L’istruzione a tempo pieno è obbligatoria dai 6 ai 15 o 16 anni di età a seconda del Land, e l’istruzione a tempo parziale è obbligatoria fino a 18 anni per coloro che non frequentano una scuola a tempo pieno. L’istruzione a tempo pieno è obbligatoria dai 6 ai 16 anni, e l’istruzione a tempo parziale è obbligatoria fino a 17 o 18 anni, a seconda del Land, per coloro che non frequentano una scuola a tempo pieno. L’istruzione è obbligatoria dai 6 ai 18 anni in tutti i Länder, con la possibilità di scegliere una frequenza a tempo parziale a partire dai 14 anni di età. L’istruzione è obbligatoria a tempo pieno dai 5 ai 16 anni di età.
640 Quale/i organo/i in Inghilterra è/sono responsabile/i, a livello nazionale, del servizio educativo per tutti i livelli dell'istruzione, compresa l'istruzione terziaria? Il Department for Education e il Department for Business, Innovation and Skills Il Department for Children Schools and Families e l’Office for Standards in Education Il Department for Education Il Department for Education and Skills
641 Quali insegnanti in Inghilterra devono avere lo status di docente qualificato (Qualified Teacher Status – QTS) per poter esercitare la professione? Gli insegnanti dell’istruzione obbligatoria e del livello prescolare Gli insegnanti dell’istruzione obbligatoria Gli insegnanti dei livelli di istruzione primario, secondario inferiore e secondario superiore Gli insegnanti dei livelli secondario inferiore e secondario superiore
642 Da chi è formato l’organo di governo della scuola (school governing body) in Inghilterra? Capo di istituto, rappresentanti delle Local Authorites (LA), della comunità, dei genitori, del personale docente e non docente Capo d’istituto, personale docente e rappresentanti dei genitori Capo d’istituto, personale docente, rappresentanti dei genitori e un rappresentante degli alunni Rappresentanti del personale docente e non docente, delle Local Authorities (L e dei genitori
643 Il livello secondario superiore in Inghilterra rientra nell’istruzione obbligatoria? Solo i primi due anni Sì, tutti e 4 gli anni No, l’istruzione obbligatoria si conclude al termine del livello secondario inferiore Solo il primo anno
644 È prevista la partecipazione dei genitori nel processo decisionale relativo alla ripetenza a livello secondario inferiore in Inghilterra? Sì; è necessario il loro consenso Sì; vengono consultati, ma la decisione finale spetta alla scuola No; la decisione spetta esclusivamente agli insegnanti. Non è prevista la ripetenza in quanto si applica la promozione automatica
645 Che cosa sono le specialist schools inglesi? Scuole secondarie specializzate in una particolare area del curriculum Scuole secondarie che selezionano gli alunni in ingresso in base alle capacità Scuole comprensive per alunni con bisogni educativi speciali Scuole secondarie in cui gli alunni sono raggruppati in base a capacità per una particolare materia (pratica del setting)
646 In quali dei seguenti gruppi di paesi l’istruzione secondaria inferiore si divide in diversi tipi di offerta educativa? Germania, Austria, Paesi Bassi Svezia, Finlandia, Portogallo Francia, Regno Unito (Inghilterra) In nessun paese europeo
647 Le scuole inglesi possono, in completa autonomia, decidere di ampliare l’offerta curricolare prevista dal National Curriculum? Sì, le scuole, a loro discrezione, hanno la possibilità di ampliare l’offerta curricolare per rispondere ai particolari bisogni locali No, le scuole non hanno competenza in materia curricolare Sì, le scuole possono decidere di integrare l’offerta curricolare ma solo per i livelli secondari inferiore e superiore, sulla base di linee guida pubblicate dalla Qualification and Curriculum Development Agency (QCDA) No, le scuole non possono integrare in completa autonomia l’offerta educativa prevista dal National Curriculum, ma solo su approvazione delle Local Authories (LA)
648 Quali sono le materie obbligatorie comuni a tutti gli indirizzi di studi nell’istruzione di livello secondario superiore post-obbligatorio in Inghilterra? Non sono previste materie obbligatorie; lo studente definisce il proprio curriculum in base alle qualifiche che intende ottenere. Inglese, storia, matematica, lingua straniera. Inglese, matematica, scienze, TIC, cittadinanza ed educazione fisica. Inglese, matematica e scienze.
649 Quali organi definiscono le qualifiche generali e professionali, con i relativi programmi, conseguibili dagli studenti nel livello secondario superiore in Inghilterra? Gli awarding bodies, nel rispetto del regolamento definito dall’Office of the Qualifications and Examinations Regulator (Ofqual) per l’assicurazione del rispetto degli standard. L’Office for Standards in Education – Ofsted , nel rispetto degli standard stabiliti dalla Qualification and Curriculum Development Agency (QCDA). Il Ministero dell'istruzione, avvalendosi della consulenza della Qualification and Curriculum Development Agency (QCDA). Il Ministero dell'istruzione in collaborazione con le Local Authorities (LA)
650 Gli insegnanti in Inghilterra sono valutati da: il capo di istituto con il supporto di un consulente esterno e da alcuni membri dello l’organo di governo della scuola (school governing body) il capo d’istituto o la Local Authority (L competente, a seconda della categoria giuridica della scuola, e un ispettore del Department for Education l’Office for Standards in Education (Ofste insieme a tre membri della Local Authority (L competente non sono valutati
651 Quale dei seguenti organismi è responsabile della valutazione le scuole in Inghilterra? L’Office for Standards in Education (Ofsted) La Qualification and Curriculum Development Agency (QCDA) È prevista solo la valutazione interna delle scuole Il Ministero dell'istruzione tramite i propri ispettori
652 Il calendario scolastico delle scuole primarie e secondarie in Inghilterra è stabilito da: le Local Authorities (L o l’organo di governo della scuola (school governing body), a seconda del tipo di scuola il Ministero dell'istruzione le Local Authorities (L per le scuole della propria area di competenza il capo d’istituto, in base a linee guida del Ministero dell'istruzione
653 Qual è il numero massimo raccomandato di alunni per classe nell’istruzione primaria in Inghilterra? 30 alunni, ma solo nel key stage 1 ( 5 -7 anni di età); nessuna raccomandazione presente per gli anni restanti 25 alunni nel key stage 1 (5-7 anni di età) e 30 negli anni restanti 20 alunni per tutta la durata dell’istruzione primaria Il numero di alunni per classe è deciso in autonomia dal capo d’istituto
654 Da chi vengono assunti gli insegnanti in Inghilterra? Dalla Local Authority (L o dai singoli istituti, a seconda della categoria giuridica di scuola Dal ministero dell’educazione Dal capo d’istituto Dall’Office for Standards in Education (Ofsted)
655 A che cosa corrisponde la definizione Ensino básico nel sistema scolastico portoghese? All’istruzione primaria e all’istruzione secondaria inferiore Alle materie fondamentali del curriculum dell’istruzione obbligatoria Alle competenze di base che ciascun alunno deve aver acquisito al completamento dell’istruzione obbligatoria All’intera durata dell’obbligo scolastico
656 A quale livello vengono decisi i programmi scolastici dell’istruzione obbligatoria in Portogallo ? A livello nazionale, dal Ministero dell’istruzione A livello nazionale, congiuntamente dal Ministero dell’istruzione e dal Consiglio nazionale dell’educazione (Conselho Nacional de Educação) A livello regionale, dalle direzioni regionali dell’educazione A livello d’istituto, sulla base di linee guida definite dal Ministero dell’istruzione.
657 Quale ente è responsabile della regolamentazione del quadro di riferimento delle qualifiche e dei crediti (Qualification and Credit FrameworkQCF) in Inghilterra? l’Office of Qualifications and Examinations Regulation (Ofqual) La Qualification and Curriculum Development Agency (QCDA) Il Department for Education Le Local Authorities (LA)
658 A quale/i livello/i dell’istruzione si applica il National Curriculum in Inghilterra? Istruzione primaria, secondaria inferiore e primi due anni dell’istruzione secondaria superiore Istruzione primaria e secondaria inferiore Istruzione primaria Istruzione primaria, secondaria inferiore e secondaria superiore
659 Quali sono le materie fondamentali (core subjects) del National Curriculum inglese per l’istruzione primaria? Inglese, matematica, scienze Inglese e matematica Inglese, matematica, scienze e storia Inglese, matematica, scienze, storia e disegno
660 In quale/i livello/i di istruzione è obbligatorio l’insegnamento di una lingua straniera in Inghilterra? Solo nel livello secondario inferiore Nei livelli primario e secondario inferiore Nei livelli secondario inferiore e secondario superiore Nei livelli primario, secondario inferiore e secondario superiore
661 Quanto dura l’obbligo scolastico in Portogallo? 12 anni (dai 6 ai 18 anni di età) 10 anni (dai 6 ai 16 anni di età) 9 anni (dai 6 ai 15 anni di età) 8 anni (dai 6 ai 14 anni di età)
662 In diversi paesi Europei è obbligatorio un periodo di transizione, dalla formazione iniziale degli insegnanti alla vita professionale, chiamato “fase finale di qualifica sul lavoro”. Durante questa fase gli insegnanti non sono ancora pienamente qualificati e vengono spesso ritenuti “candidati insegnanti” o “tirocinanti”. In quale dei seguenti gruppi di paesi è prevista questa misura? Inghilterra, Portogallo, Francia Spagna, Repubblica Ceca, Ungheria Svezia, Norvegia Paesi Bassi, Belgio, Polonia
663 In Inghilterra la formazione in servizio degli insegnanti dei livelli primario, secondario inferiore e secondario superiore è: obbligatoria per gli insegnanti di tutti e tre i livelli di istruzione obbligatoria per gli insegnanti dei livelli secondario inferiore e superiore ma facoltativa per gli insegnanti del livello primario facoltativa per gli insegnanti di tutti e tre i livelli di istruzione facoltativa per tutti, ma necessaria per l’avanzamento di carriera
664 Quasi tutti i paesi europei prevedono forme di valutazione esterna delle scuole dell’istruzione obbligatoria e più di un terzo dei paesi ne pubblica sistematicamente i risultati. Quali delle seguenti affermazioni è corretta per l’Inghilterra? È prevista la pubblicazione sistematica dei risultati delle singole scuole Non è prevista alcuna pubblicazione sistematica dei risultati delle singole scuole Non è prevista la valutazione esterna delle scuole È prevista la pubblicazione dei risultati della valutazione delle singole scuole non in maniera sistematica ma su decisione della Local Authority (LA).
665 A che età inizia l’istruzione secondaria superiore in Ungheria? A 14 anni A 13 anni A 16 anni A 15 anni
666 La pubblicazione sistematica dei risultati della valutazione esterna delle scuole è una pratica piuttosto recente in Europa. Come si comporta in tal senso l’Ungheria? I risultati della valutazione esterna delle singole scuole vengono pubblicati sistematicamente La pubblicazione sistematica dei risultati della valutazione esterna delle scuole non è prevista Non è prevista la valutazione esterna delle scuole La decisione se pubblicare o meno i risultati della valutazione esterna delle scuole spetta alle municipalità
667 Qual è il livello amministrativo responsabile dell’assunzione degli insegnanti in Ungheria? L’autorità educativa locale Il governo centrale La scuola Dipende dalla categoria giuridica della scuola
668 L’ attuazione del Regolamento previsto dal DPR 89/09 prevede una durata non superiore a … tre anni cinque anni un anno dieci anni
669 Qual è l’intento del DPR 89/09? Introdurre, nell’organizzazione e nel funzionamento della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, misure di riorganizzazione e qualificazione Definire norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53 Reintrodurre nella scuola primaria l’organizzazione di classi funzionanti a tempo pieno con un orario settimanale di quaranta ore, comprensivo del tempo dedicato alla mensa Dare le Indicazioni, definite in via sperimentale, per l’elaborazione dell’offerta formativa per gli a.s. 2007-08 e 2008-09
670 Quale di queste norme ha carattere sperimentale? DM 31.07.07 D.Lgs 59/09 DPR 89/09 DPR 122/09
671 Quale di queste affermazioni, relative alla scuola dell’infanzia così come disciplinata dal DPR 89/09, è ESATTA? È prevista la possibilità di proseguire nelle iniziative e negli interventi relativi all’attivazione delle «sezioni primavera», ex art 1 c 630 e 634 L 296/06 Non è prevista la possibilità di proseguire nelle iniziative e negli interventi relativi all’attivazione delle «sezioni primavera», ex art 1 c 630 e 634 L 296/06 E’ modificata la possibilità di proseguire nelle iniziative e negli interventi relativi all’attivazione delle «sezioni primavera», ex art 1 c 630 e 634 L 296/06 E’ prevista, su richiesta delle famiglie, l’iscrizione anticipata per le bambine e i bambini che compiono tre anni entro il 28 febbraio dell’anno scolastico di riferimento
672 Il DPR 89/09 prevede che la scuola dell’infanzia abbia diversi tempi scuola. Quali? 40 ore – 50 ore – 25 ore settimanali 40 ore – 50 ore settimanali da un minimo di 875 ad un massimo di 1700 ore annuali da un minimo di 1500 ad un massimo di 1700 annuali
673 La legge 169/08 quale decreto legge converte? DL 137/08 DL 297/94 DL 147/07 DL 34/11
674 L'art 1 della L169/08 prevede una sperimentazione nazionale in ordine a quale contenuti? Cittadinanza e Costituzione Convivenza civile Educazione alla cittadinanza Educazione civica
675 In quale legge si prevede che le istituzioni scolastiche della scuola primaria costituiscano classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali? L 169/08 L 53/03 L 30/2000 L 59/97
676 Che cosa prevede, in ordine alla formazione iniziale dei docenti, l'art 6 della L 169/08? Il valore abilitante della laurea in scienze della formazione primaria Il valore abilitante di qualsiasi laurea specialistica La frequenza di un TFA annuale per ottenere l'abilitazione all'insegnamento Il valore abilitante della laurea in scienze della formazione primaria solo per quanto riguarda la scuola dell'infanzia
677 Nel DPR 89/09 si prevede che possano essere iscritti alla prima classe della scuola primaria gli allievi che compiono, nell'anno scolastico di riferimento, 6 anni entro il: 40663 40602 40574 40724
678 Le articolazioni dell'orario scolastico per la scuola primaria, previste dal DPR 89/09 nei limiti delle risorse dell'organico assegnato, sono: 24-27-30 ore settimanali 27-30-33 ore settimanali 891 ore annue obbligatorie a cui si possono aggiungere 99 ore opzionali facoltative 30 -40 ore settimanali
679 Le istituzioni scolastiche, in base alla loro autonomia e alle richieste delle famiglie, adeguano i diversi modelli orario previsti dal DPR 89/09 a … gli obiettivi formativi e i piani di studio previsti dal Dlgs 59/04 come aggiornati dal DM 31 agosto 2007 le Indicazioni nazionali previste dal Dlgs 59/04 i programmi della L140/90 gli obiettivi formativi rilevati tra gli allievi iscritti
680 Quanti insegnanti prevede il DPR 89/09 per le classi a tempo pieno? Due, eventualmente coadiuvati da insegnanti di religione cattolica e di inglese in possesso dei titoli o requisiti necessari Uno, eventualmente coadiuvato da insegnanti di religione cattolica e di inglese in possesso dei titoli o requisiti necessari Tre, di cui uno uno in possesso dei titoli o dei requisiti necessari per l'insegnamento della lingua inglese Quattro di cui due devono essere insegnanti di religione e di inglese
681 Da chi è effettuata, in base al DPR 122/09, nella scuola primaria la valutazione periodica e finale degli apprendimenti? Dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe Dal docente prevalente che guida l'attività dei colleghi Dal docente coordinatore-tutor Dai docenti che compongono l'interclasse
682 In base al DPR 122/09, nella scuola primaria la valutazione del comportamento è espressa attraverso … un giudizio, formulato attraverso le modalità deliberate dal Collegio dei docenti, e riportato nel documento di valutazione un voto numerico espresso collegialmente in decimi, illustrato con una specifica nota e riportato nel documento di valutazione un voto numerico espresso collegialmente in decimi un giudizio espresso collegialmente secondo le modalità deliberate dal Collegio dei docenti, che non deve essere riportato nel documento di valutazione
683 Il DPR 89/09 dichiara che un atto di indirizzo del MIUR inviduerà i criteri generali per … l'armonizzazione degli assetti pedagogici, didattici ed organizzativi agli obiettivi previsti dal Regolamento stesso la realizzazione delle modalità organizzative necessarie per raggiungere il Profilo educativo culturale e professsionale dello studente introdurre, nell’organizzazione e nel funzionamento della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, misure di riorganizzazione e qualificazione definire norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53
684 Chi svolge il monitoraggio delle attività realizzate dalle istituzioni scolastiche, nel triennio 2009-2012, ai fini dell'eventuale revisione delle Indicazioni nazionali, secondo il DPR 89/09? L'Ansas/Indire e l'INVALSI Il MIUR Le Direzioni regionali L'Ansas/Indire e l'OCDE
685 Qual è l'orario obbligatorio delle lezioni nella scuola secondaria di I grado, previsto dal DPR 89/09? 990 ore annuali a cui si aggiungono 33 ore annuali da dedicare all'approfondimento dell'insegnamento di materie letterarie 990 ore annuali a cui si possono aggiungere 33 ore annuali opzionali da dedicare all'approfondimento di una disciplina a piacimento 891 ore annue obbligatorie a cui si possono aggiungere attività opzionali facoltative fino a 198 ore annuali 40 ore settimanali comprensive delle ore destinate agli insegnamenti alle attività e al tempo dedicato alla mensa
686 Quali sono le condizioni previste dal DPR 89/09 affinché nella scuola secondaria di I grado sia autorizzato il tempo prolungato a 40 ore? La richiesta maggioritaria delle famiglie, la presenza di strutture idonee a garantire il funzionamento delle attività pomeridiane, la presenza di un intero corso a tempo prolungato La richiesta maggioritaria delle famiglie, la presenza di strutture idonee a garantire il funzionamento delle attività pomeridiane La presenza di strutture idonee a garantire il funzionamento delle attività pomeridiane e la organizzazione di un intero corso a tempo prolungato La richiesta avanzata dal Collegio dei docenti e la disponibilità di alcuni docenti a svolgere attività di insegnamento nelle ore pomeridiane
687 In quale Area è inserito l'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione nella scuola secondaria di I grado, secondo il DPR 89/09? Storico -geografica Linguistico-artistica-espressiva Quella scelta da ciascun Collegio dei docenti Matematico-scientificotecnologica
688 Secondo il DPR 89/09 in quale orario si realizzano i corsi ad indirizzo musicale nella scuola secondaria di I grado? Oltre l'orario obbligatorio delle lezioni per le classi a tempo normale Nel monte orario opzionale Nelle 33 ore annuali da dedicare all'approfondimento di una disciplina Nelle attività pomeridiane del tempo prolungato
689 In quali spazi dell'orario è previsto l'insegnamento dell'inglese potenziato, secondo il DPR 89/09? Nelle due ore previste per l'insegnamento della seconda lingua comunitaria o nei margini di autonomia previsti dal DPR 275/99 Nel tempo prolungato laddove prevede 1/2 ore settimanali per l'approfondimento a scelta Nelle due ore previste per l'insegnamento della seconda lingua comunitaria per tutti gli allievi Nella riduzione del monte orario di una disciplina individuata dal Collegio dei docenti
690 Ai sensi del DPR 122/09 come viene espresso, nella scuola secondaria di I grado, la valutazione del comportamento? Con voto numerico collegiale espresso in decimi, accompagnato da specifica nota e scritto in lettere nel documento di valutazione Con un giudizio, formulato attraverso le modalità deliberate dal Collegio dei docenti, e riportato nel documento di valutazione Con un voto numerico espresso in decimi e riportato in lettere nel documento di valutazione Con un giudizio elaborato dal Consiglio di classe e comunicato oralmente alla famiglia dello studente
691 Ai sensi dell'art. 2 c. 10 del DPR 122/09 chi si occupa di regolamentare il n° di assenze che possono pregiudicare l'accesso alla valutazione finale dell'allievo? Il Collegio dei docenti, che definisce i criteri generali, e il Consiglio di classe che ne accerta il rispetto con apposita verbalizzazione Il Consiglio di classe, che definisce i criteri generali e ne accerta il rispetto con apposita verbalizzazione Il Consiglio d'Istituto, che definisce i criteri generali e le relative deroghe che saranno verificate dal Consiglio di classe Il Collegio dei docenti, che recepisce le indicazioni ministeriali esistenti in questo settore, e il Consiglio di classe che le applica
692 Nel Dlgs n. 59/04, l’orario annuale delle attività educative per la scuola dell’infanzia si diversifica da un minimo di 875 ad un massimo di 1700 ore, a seconda dei progetti educativi delle singole scuole, tenuto conto delle richieste delle famiglie? Sì, ed è comprensivo della quota riservata alle regioni, all’Irc ed all’autonomia delle istituzioni scolastiche No, si tratta di un possibilità offerta dalla legislazione successiva Sì, ma comprensivo della sola quota riservata alle regioni, ad esclusione dell’Irc e della quota riservata all’autonomia delle istituzioni scolastiche No, perché soggetto alle modifiche richieste dalle famiglie sulla base del fondamentale principio costituzionale della libertà di scelta educativa
693 Secondo il DLgs n.59/04, il primo ciclo dell’istruzione è costituito … dalla scuola primaria e dalla secondaria di I grado, per la durata di 8 anni dall’asilo nido, dalla scuola dell’infanzia e dalla scuola primaria dalla sola scuola primaria, non a caso non più chiamata elementare dalla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado, per la durata di 11 anni
694 Secondo la legge n. 53/03 e il Dlgs n.59/04, la scuola primaria, della durata di 5 anni, è articolata … in un primo anno, raccordato con la scuola dell’infanzia, e in due periodi didattici biennali in due periodi didattici di due anni e in un anno finale raccordato con la secondaria di I grado secondo scansioni stabilite al proprio interno dalla scuola, al fine di personalizzare i percorsi educativi di ciascun bambino in un primo biennio e in un successivo triennio
695 Secondo il DLgs n.59/04, la scuola secondaria di I grado, della durata di 3 anni, è articolata … in un biennio e in un terzo anno orientativo e di raccordo con il secondo ciclo di istruzione e di formazione al proprio interno, secondo una scansione personalizzata sulla base delle delibere degli organi collegiali di ogni scuola in un anno di raccordo con la primaria ed in un biennio conclusivo in un triennio unitario preparatorio ai diversi percorsi della secondaria di II grado
696 Nel DLgs n.59/04, le scuole dell’istruzione primaria, al fine di personalizzare il piano di studi per i propri allievi, nell’ambito del POF, organizzano attività ed insegnamenti coerenti con il profilo educativo per ulteriori 99 ore annue rispetto alle obbligatorie per l’esercizio del diritto-dovere, con le seguenti caratteristiche: a scelta facoltativa ed opzionale per gli allievi, con frequenza obbligatoria, ma gratuita su indicazione precisa per ciascun allievo da parte dell'équipe pedagogica a scelta facoltativa ed opzionale per gli allievi e non gratuita a scelta opzionale degli allievi, ma con frequenza non obbligatoria
697 Secondo il Dlgs n.59/04, il docente “tutor”, fatta salva la contitolarità didattica degli altri colleghi docenti, svolge funzioni di: orientamento rispetto alle attività facoltative ed opzionali; coordinamento delle attività educative e didattiche; cura delle relazioni con le famiglie; cura della documentazione del percorso degli allievi tutorati orientamento in ordine alla prosecuzione degli studi; cura dei rapporti con le famiglie; cura della documentazione del percorso scolastico degli allievi su cui esercita il tutorato coordinamento del funzionamento degli organi collegiali di classe in funzione dei piani di studio personalizzati; cura dei rapporti con le famiglie cura dei documenti relativi al percorso formativo di ogni allievo tutorato; coordinamento dei rapporti tra organi collegiali di classe e dirigente scolastico; predisposizione della documentazione relativa alla valutazione dell'intero gruppo classe
698 Secondo il DLgs n.59/04, il docente a cui sono affidate funzioni di tutorato, nei primi 3 anni della scuola primaria, assicura un’attività di insegnamento settimanale non inferiore a … 18 ore 20 ore 22 ore 24 ore
699 Nella scuola primaria, secondo il Dlgs n.59/04, il miglioramento dei processi di apprendimento e relativa valutazione, nonché la continuità didattica, sono assicurati anche attraverso la permanenza dei docenti nella sede di titolarità almeno per … il tempo corrispondente a ciascun periodo didattico l’intera durata della scuola primaria almeno 3 anni dell'intero percorso della primaria il tempo corrispondente a due periodi didattici
700 Secondo gli allegati al DLgs 59/04, nel primo ciclo scolastico, il Portfolio delle competenze individuali comprende fra l’altro: una descrizione essenziale dei percorsi seguiti e dei progressi educativi raggiunti; una documentazione regolare e significativa, di elaborati che offra indicazioni di orientamento fondate sulle risorse, i modi, i tempi dell’apprendimento, gli interessi, le attitudini e le aspirazioni personali degli allievi una descrizione essenziale dei percorsi seguiti e dei progetti educativi deliberati dal consiglio di classe; una documentazione regolare e significativa, dei rapporti con le famiglie che offra informazione sulla maturazione dell’allievo, nonché relativa ai principali obiettivi specifici di apprendimento elencati nelle Indicazioni nazionali tutta la documentazione relativa alle valutazioni diagnostiche, sommative e formative effettuate durante il percorso per ciascun allievo da tutti i docenti dell'équipe pedagogica tutti i prodotti di diversa natura (elaborati, comportamenti, progetti, manufatti, ….) realizzate dall’alunno nel suo percorso formativo che siano state debitamente valutate da uno dei docenti
701 Secondo gli allegati del DLgs n.59/04, le ragioni che permettono di denominare “primaria” la scuola che segue a quella dell’infanzia sono di natura … culturale, gnoseologica, epistemologica, sociale, etica e psicologica comparativa, in quanto questa è la denominazione utilizzata in tutti i paesi che aderiscono all'OCSE ordinamentale, perché è la prima scuola obbligatoria del sistema educativo pedagogica e psicologica in quanto forniscono i primi strumenti cultrurali al fanciullo che si avvia all'esercizio del diritto-dovere d'istruzione
702 Secondo gli allegati del Dlgs n.59/04, a quale fondamentale principio obbediscono gli obiettivi specifici dell’apprendimento e le “educazioni” che fanno capo alla Convivenza civile? Della sintesi e dell’ologramma Della coerenza epistemologica Dell' analiticità deduttiva Della separatezza disciplinare
703 Secondo gli allegati del Dlgs n.59/04, gli obiettivi generali del processo formativo, nella scuola primaria, tendono a promuovere … l’educazione integrale della personalità dei fanciulli, stimolandoli all’autoregolazione degli apprendimenti, ad una elevata percezione di autoefficacia, alla massima attivazione delle risorse di cui sono dotati l’apprendimento delle dimensioni essenziali dei saperi disciplinari, senza i quali risulta impossibile la prosecuzione degli studi nei diversi percorsi dell'istruzione e dell'istruzione e formazione professionale le risorse emotive di cui sono dotati i fanciulli, per renderli sicuri di sé e fare in modo che siano in grado di affrontare le sfide poste dalla complessità tipica della società contemporanea la creatività, il gusto estetico, il pensiero divergente e la responsabilità sociale, al fine di rendere i fanciulli liberi di esprimere le loro attitudini, nel rispetto dei compagni e degli adulti che vivono con loro
704 Secondo il DLgs n.59/04, ai fini della validità dell’anno per la valutazione degli allievi, quale percentuale di frequenza è richiesta? Almeno ¾ dell’orario annuale personalizzato, composto dalla quota obbligatoria e dalla quota opzionale facoltativa scelta dalla famiglia Almeno ¾ dell’orario annuale definito dall'istituzione scolastica in40 ore settimanali per tutti gli allievi Non è prevista alcuna percentuale di frequenza minima, in quanto è responsabilità delle famiglie favorire al massimo la frequenza delle attività didattiche I 2/3 dell'orario annuale se la famiglia ha optato per il modello delle 27 ore settimanali, i 3/4 dell'orario annuale se la famiglia ha optato per il modello delle 30 ore settimanali
705 Secondo l’Allegato B al Dlgs n.59/04, nella scuola primaria gli obiettivi formativi sono … formulati direttamente dal docente in maniera adatta ad ogni fanciullo, tenendo conto dell’esperienza dello stesso e delle dissonanze cognitive esistenti tra tale esperienza e gli obiettivi specifici di apprendimento i traguardi di acquisizione dei saperi che i docenti, nella loro professionalità tecnica e sulla base degli standard nazionali, considerano condizioni determinanti ed irrinunciabili per l’educazione e l’istruzione di ciascun allievo le conquiste individuali che la psicologia cognitiva reputa indispensabili per rendere il fanciullo costruttore del proprio apprendimento e protagonista della storia materiale, civile, sociale ed economica in cui vive i livelli di acquisizione dei saperi disciplinari stabiliti come standard d’insegnamento e di apprendimento dalle norme generali, validi per tutti i cittadini della Repubblica
706 Secondo gli allegati del Dlgs n.59/04, l’Unità di Apprendimento si differenzia dalle Unità Didattiche perché … mette al centro del proprio costituirsi l’apprendimento dell’allievo che utilizza come strumento l’insegnamento della struttura epistemologica, concettuale e metodologica delle discipline mette al centro del processo educativo lo sviluppo delle caratteristiche psicologiche dell’allievo e la dimensione affettiva dell’insegnamento mette al centro del percorso che delinea un contenuto d' insegnamento disciplinare sviluppato in dimensione multi ed interdisciplinare pone attenzione alla ricerca di un metodo d’insegnamento coerente con l’epistemologia propria di ogni singola disciplina e di una modalità di valutazione che sia quanto più possibile oggettiva e comparabile
707 Secondo il Dlgs n.59/04, qual è il fine per cui le istituzioni scolastiche della scuola secondaria di I grado aggiungono alla quota orario obbligatoria annuale, attività e insegnamenti coerenti con il profilo educativo e con la prosecuzione degli studi del secondo ciclo, per ulteriori 198 ore annue, facoltative e opzionali? Per realizzare la personalizzazione del piano di studi di ciascun allievo Per garantire l'esercizio del diritto-dovere all'istruzione e formazione nel primo segmento previsto dalle norme generali Per favorire l'uguaglianza dei percorsi offerti agli allievi e alle loro famiglie che possono in questo modo colmare le differenze sociali ed economiche Per ottenere il più alto livello possibile nell'acquisizione dei saperi disciplinari previsti dalle Indicazioni Nazionali
708 A chi è affidata, secondo l'art 11 del Dlgs n.59/04, la valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli allievi e la certificazione delle competenze da essi acquisite? Ai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attività educative e didattiche previsti dai piani di studio personalizzati Ai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attività obbligatorie previste dalle norme generali di riferimento Al docente tutor, dopo aver interpellato i docenti responsabili degli insegnamenti e delle attività obbligatorie previste dalle norme generali Ai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attività opzionali facoltative previste dalle norme generali di riferimento
709 Quali sono le due sezioni che costituiscono il Portfolio delle competenze individuali, secondo gli allegati al Dlgs n.59/04? Quella dedicata alla valutazione e quella dedicata all'orientamento Quella dedicata alla valutazione disciplinare e quella dedicata al comportamento Quella dedicata alla valutazione delle conoscenze ed abilità disciplinari e quella dedicata alla valutazione delle competenze personali Quella dedicata alle attività didattiche della quota orario obbligatoria e quella dedicata alle attività e agli insegnamenti della quota opzionale facoltativa
710 A chi sono affidati, secondo l'allegato C al Dlgs n.59/04, la compilazione e l'aggiornamento del Portfolio delle competenze individuali di ciascun studente? Al docente ccordinatore tutor, in collaborazione con tutte le figure che si fanno carico dell'educazione e degli apprendimenti di ciascun allievo Al docente coordinatore tutor che si assume la responsabilità di fare autonomamente sintesi delle valutazioni espresse dai colleghi in ordine agli apprendimenti di ciascun allievo Ai docenti del consiglio di classe che collegialmente assolvono alle funzioni richieste da questo strumento Ai docenti che insegnano le discipline previste nella quota di orario annuale obbligatoria per tutti gli studenti della scuola secondaria di I grado
711 Nell'allegato C al Dlgs n.59/04, è previsto che l'orario annuale obbligatorio delle lezioni sia di … 891 ore, comprensive della quota riservata alle Regioni, alle istituzioni scolastiche e all'insegnamento della religione cattolica 1023 ore, comprensive delle attività di approfondimento da dedicare alle materie letterarie 990 ore, a cui si aggiungono le quote riservate alle Regioni, alle istituzioni scolatiche e all'insegnamento della religione cattolica 1089 ore, comprensive della quota riservata alle Regioni, alle istituzioni scolastiche e all'insegnamento della religione cattolica
712 Nell'allegato C al Dlgs n.59/04, è previsto che ogni istituzione scolastica metta a disposizione dei ragazzi e delle famiglie un'offerta formativa opzionale facoltativa aggiuntiva … fino a 198 ore annue di 33 ore annue di 99 ore annue fino a 66 ore annue
713 Secondo l' allegato C al Dlgs n.59/04, quando avviene la valutazione esterna riferita agli elementi strutturali di sistema e ai livelli di padronanza acquisiti dagli allievi negli insegnamenti disciplinari nella Scuola primaria? All'inizio del biennio della scuola secondaria di I grado Al termine del secondo biennio della scuola primaria Al termine del primo anno della scuola secondaria di I grado Al termine del triennio della scuola primaria
714 Chi ha organizzato, al termine di ogni periodo didattico della scuola secondaria di I grado, attività educative e didattiche unitarie che hanno avuto lo scopo di aiutarlo a trasformare in competenze personali le conoscenze e abilità disciplinari previste dagli obiettivi specifici di apprendimento? La scuola La famiglia La scuola in collaborazione con la famiglia Lo Stato
715 Quale di queste affermazioni, in relazione all'allegato C al Dlgs n. 59/04, è corretta? Il Portfolio delle competenze individuali della Scuola Secondaria di I grado si innesta su quello portato dai fanciulli dalla Scuola Primaria e accompagna i preadolescenti nel passaggio agli indirizzi formativi del secondo ciclo Il Portfolio delle competenze individuali viene organizzato per ciascun allievo a partire dalla Scuola Secondaria di I grado per favorirne l'orientamento scolastico Il Portfolio delle competenze individuali elaborato nella scuola primaria si conclude immediatamente dopo il passaggio alla Scuola Secondaria di I grado Il Portfolio delle competenze individuali viene elaborato al termine della Scuola Secondaria di I grado come strumento che accompagna ciascun preadolescente nel passaggio agli indirizzi formativi del secondo ciclo
716 La legge dell' 8 ottobre 2010 n. 170 si occupa di … disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico disturbi di apprendimento non specifico dovuti a sindrome autistica linee guida per gli interventi di integrazione scolastica rispetto agli allievi con disabilità linee guida per la predisposizione di protocolli regionali per le attività di identificazione precoce di casi sospetti di DSA degli studenti
717 Quali disturbi specifici di apprendimento indica la Legge n 170/10 con l'espressione DSA? Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia Dislessia, disgrafia, disortografia e discinesia Discalculia, dislessia, distonia, discinesia Dislessia, distonia, acinesia e discinesia
718 Qual è il primo compito previsto dalla Legge n 170/10 per tutte le scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, nei confroni dei disturbi specifici di apprendimento (DSA)? Attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti Favorire l'attivazione da parte del Servizio sanitario nazionale per la definizione di una diagnosi funzionale di DSA Attivare la famiglia dell' allievo che presenta una situazione sospetta di DSA affinché richieda una diagnosi funzionale Organizzare attività di formazione in servizio per i docenti al fine di sensibilizzarli e renderli capaci di individuare le difficoltà di apprendimento degli allievi
719 Per quale motivo, negli anni 2010 e 2011, nell'ambito dei programmi di formazione del personale docente e dirigenziale delle scuole di ogni ordine e grado, la Legge n 170/10 assicura un'adeguata preparazione riguardo alle problematiche relative ai Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)? Per acquisire la competenza necessaria per individuare precocemente i segnali di DSA e la conseguente capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate Per acquisire la competenza necessaria per individuare precocemente i sintomi di ritardo cognitivo e la conseguente capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate Per sensibilizzare i docenti e i dirigenti alle problematiche specifiche dell'integrazione scolastica rispetto alla disabilità cognitiva Per formare i docenti di sostegno e disciplinaristi rispetto ai problemi dei DSA e garantire agli allievi che li manifestano l'elaborazione di un adeguato Profilo Dinamico Funzionale e il relativo Piano Educativo Individualizzato
720 Secondo la Legge 170/10, gli studenti con diagnosi di Disturbi Specifici di Apprendimento (DS hanno diritto a fruire … di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel periodo corrispondente alla scuola dell'obbligo di appositi percorsi di indegnamento-apprendimento individualizzati che possono esulare dalle norme generali previste per i diversi gradi e ordini di scuola della presenza di un docente di sostegno per un numero di ore congrente con la gravità del livello di Disturbo Specifico di Apprendimento
721 Le tecnologie informatiche, all'interno della Legge n 170/10, sono ritenute strumenti … compensativi dispensativi obbligatori inadatti
722 Quale, tra quelli elencati NON è una modalità dispensativa? L'utilizzo di un tempo più disteso per eseguire una prova scritta L'esonero dalla lettura ad alta voce L'esonero dal calcolo aritmetico scritto L'utilizzo di verifiche orali piuttosto che scritte per la lingua straniera
723 Quale di queste affermazioni, in relazione alla Legge n 170/10, è corretta? I familiari fino al primo grado di studenti del primo ciclo dell'istruzione con DSA impegnati nell'assistenza alle attività scolastiche a casa hanno diritto di usufruire di orari di lavoro flessibili I familiari fino al primo grado di studenti con DSA hanno diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa, anche in maniera continuativa I genitori di studente con DSA hanno diritto di usufruire alternatamente di una settimana al mese di astensione dal lavoro per assistere il figlio nelle attività scolastiche a casa La madre di studente con DSA ha diritto di usufruire di riduzione dell'orario settimanale di lavoro anche in regime di part-time, nel caso sia impegnata nell'assistenza alle attività scolastiche a casa
724 Che cosa fa la scuola se uno studente con DSA, nonostante le adeguate e mirate attività di recupero didattico messe in campo, continua a presentare persistenti difficoltà? Trasmette apposita comunicazione alla famiglia Costruisce un percorso individualizzato ai sensi della L 104/92 Abbassa il livello degli appredimenti attesi per lo studente con DSA Si mette in contatto con la competente équipe del Servizio sanitario nazionale
725 Ai sensi del DPR n 122/09, nella scuola secondaria di I grado come si esprime la valutazione dell'insegnamento dello strumento nei corsi ad indirizzo musicale? Con voto numerico espresso in decimi Con un giudizio, senza voto numerico Con una descrizione del livello di competenza musicale raggiunta Con un voto numerico espresso in centesimi
726 Secondo il DPR n 122/09, come si esprime la valutazione del comportamento degli alunni nella scuola secondaria di I grado? Con voto numerico espresso collegialmente in decimi, riportato in lettere sul documento di valutazione e illustrato da specifica nota Con un giudizio, formulato attraverso le modalità deliberate dal Collegio dei docenti, e riportato nel documento di valutazione Con un voto numerico espresso collegialmente in decimi sul documento di valutazione Con un voto numerico espresso dal docente coordinatore a nome di tutti i colleghi del Condiglio di classe
727 Quale norma prevedeva che nella scuola secondaria di I grado i docenti effettuassero la valutazione biennale ai fini del passaggio al terzo anno, avendo cura di accertare il raggiungimento di tutti gli obiettivi formativi del biennio, valutando altresì il comportamento degli alunni? Il DLgs n. 59/04 Il DPR n 122/09 La Legge n 169/08 Il DPR n 275/99
728 Quale di queste affermazioni, relative alle norme che regolano i congedi parentali per l'assistenza a familiari con handicap grave, è corretta? La legge n 183/10 (il cosiddetto Collegato lavoro) modifica le norme introdotte dalla L 104/92 Restano oggi in vigore, senza alcunamodifica, le norme previste dalla legge n 104/92 La legge n 170/10 introduce alcune novità rispetto al testo della Legge quadro n 104/92 Il D.P.C.M. n 185/06 modifica le norme introdotte dalla legge n 104/02 in relazione al grado di parentela di chi assiste un disabile
729 In base al DPR n 122/09, come è costituito il voto finale dell'Esame di Stato conclusivo del I ciclo? Dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5 Dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove, compresa quella nazionale, arrotondata all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5 Dalla media, espressa in decimi, dei voti ottenuti nelle singole discipline e nel comportamento nel giudizio di idoneità da un giudizio sintetico che raccoglie gli esiti del giudizio di idoneità e delle prove d'esame, compresa quella nazionale
730 Quale norma prevede che l’esame di Stato che conclude il primo ciclo comprenda anche una prova scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti? Il DL n 147/07 che modifica il Dlgs n.59/04 Il Dlgs n 59/04 che regola la L n 53/03 La legge n 169/08 Il DPR n 122/09 che regola la legge n 169/08
731 Quale di queste norme modifica gli organi dell'INVALSI come previsti dal Dlgs n 286/04? La legge n 296/06 (Finanziaria 2007) Il DPR n 122/09 La legge n 169/08 La legge n 53/03
732 Quale norma istituisce l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica che subentra nei compiti e nelle funzioni all'IRRE e all'Ansas/Indire? La legge n 296/06 (Finanziaria 2007) La legge n 53/03 La legge n 169/08 Il DPR n 122/09
733 Qual è il compito che il Dlgs n 286/04 attribuiva al costituendo INVALSI? Valutare l'efficienza e l'efficacia del sistema educativo di istruzione e di formazione e i livelli essenziali di prestazione dell'istruzione e formazione professionale Valutare l'efficienza e l'efficacia sia del sistema educativo di istruzione e formazione, sia del sistema di istruzione e formazione professionale Valutare l'operato dei singoli docenti attraverso la misurazione del livello di acquisizione delle conoscenze e delle abilità disciplinari Costruire una banca dati relativa alle conoscenze disciplinari degli allievi delle classi terminali di ogni ordine e grado di scuola per poterle comparare ai risultati delle indagini internazionali
734 Quale di queste affermazioni, relative alla valutazione del comportamento degli studenti del I ciclo, è corretta? La valutazione del comportamento dello studente è prevista dal Dlgs n 59/04 La valutazione del comportamento dello studente è prevista dal DPR n 249/98 In base al Dlgs 59/04, la valutazione del comportamento dello studente del I ciclo non concorre alla valutazione necessaria al termine di ciascun periodo didattico Ai sensi del DPR n122/09 la valutazione del comportamento non riguarda gli allievi del I ciclo
735 Quale norma introduce l'obbligo d'istruzione elevato a 10 anni? La legge n 296/06 (Finanziaria 2007) La legge n 53/03 La legge n 169/08 La legge n 9/99
736 Qual è lo scopo del DM 139/07? Regolare con apposite norme l'obbligo di istruzione Regolare con apposite norme il diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, secondo quanto previsto dalla legge n 53/03 Regolamentare l'obbligo formativo quale introdotto dall'articolo 68 della legge 17 maggio 1999, n. 144 Regolare con apposite norme gli istituti di istruzione del II ciclo
737 Il DM n 139/07 prevede che coloro che non hanno conseguito il titolo conclusivo del primo ciclo e che hanno compiuto il sedicesimo anno di età possono adempire all'obbligo di istruzione presso … i Centri provinciali per l'istruzione degli adulti istituiti dalla legge n 296/06 (finanziaria 2007) i Centri di formazione professionale provinciali i corsi serali delle istituzioni scolastiche di II grado qualsiasi istituzione scolastica pubblica
738 Qual è la funzione delle linee guida previste dal DM n 139/07? Indicare le misure per l’orientamento dei giovani e delle loro famiglie, la formazione dei docenti, il sostegno, il monitoraggio, la valutazione e la certificazione dei percorsi in relazione all'attuazione dell'obbligo di istruzione Raccogliere una serie di direttive che hanno lo scopo, nel rispetto dell’autonomia scolastica e della legislazione vigente, di migliorare il processo di integrazione degli alunni con disabilità Indicare le misure che devono orientare l'istituzione scolastica nell'affrontare i percorsi di insegnamento-apprendimento predisposti per gli studenti che presentano conclamati DSA Indicare le misure obbligatorie che ciascuna scuola deve seguire l'organizzazione, la valutazione e la certificazione di percorsi relativi all'attuazione dell'obbligo di istruzione
739 L'allegato 2 al DM n 139/07 riporta … le competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell'istruzione obbligatoria i compiti che l'istituzione scolastiva deve assolvere per migliorare il processo dell'obbligo di istruzione un prospetto di sintesi rispetto alla situazione dell'obbligo scolastico nei paesi europei le competenze, le abilità e le conoscenze che caratterizzano ciascun asse culturale
740 Il Documento tecnico compreso nel DM 139/07 suggerisce di perseguire lo sviluppo delle competenze chiave attraverso … l'integrazione e l'interdipendenza tra i saperi e le competenze contenuti negli assi culturali un'organizzazione separata e definita dei processi di insegnamento relativi ai diversi assi culturali lo studio sistematico e separatodei saperi disciplinari previsti dai rispettivi curricoli l'utilizzo di una didattica curricolare che definisca e separi i diversi saperi contenuti negli assi culturali
741 Fino a quando è previsto l'utilizzo del modello di certificazione delle competenze, acquisite nell'assolvimento dell'obbligo d'istruzione, fornito con il DM n 9/10? Fino all'entrata in vigore del DM previsto dall'art 8 del DPR n 122/09 con il quale saranno armonizzati i modelli e le certificazioni relativi alle competenze acquisite dagli studenti nei diversi gradi e ordini di scuole Fino alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dei DPR n 87-8889 del 15 marzo 2010 recanti norme per il riordino degli istituti professionali e tecnici e dei licei Fino a quando il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Unione europea forniranno agli Stati membri le indicazioni necessarie per riferire al Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF) le certificazioni proprie di ciascun paese Fino all'entrata in vigore della revisione delle Indicazioni nazionali relative al primo ciclo d'istruzione così come previsto dal DPR n 89/09

 

Fonte: http://www.delfo.fc.it/irisversari//public/articoli/allegati/area1.xls

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

Diritto e scienze politiche domande e risposte

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Diritto e scienze politiche domande e risposte

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

Diritto e scienze politiche domande e risposte