Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 12

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 12

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 12

 

Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano Saggio di S. Timpanaro (1965).

classicìsta, sm. (pl. m.-i) Studioso del classicismo anche amante delle antichità classiche.

classicìstico, agg. (pl. m. ci) Proprio del classicismo, dei classicisti.

classicità, sf. 1 Carattere, spirito classico. 2 L'antichità classica.

classicizzàre, v. tr. e intr. 1 Classicheggiare, seguire lo stile dei classici. 2 Avvicinare al gusto classico.

clàssico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Che è pertinente alla civiltà greca e latina. <> moderno. 2 Che è considerato modello di stile, detto di opera o artista. 3 Non quantistico, non relativistico. 4 Tipico. ~ esemplare. <> eccentrico. 5 Tradizionale, collaudato. ~ antico. <> innovativo.
sm. 1 Opera o artista di alto valore culturale. 2 Nel significato plurale, gli scrittori greci e latini.
 agg. classic, classical. sm. classic.
 lat. classicus.
In ambito giuridico è la corrente diffusasi in Italia nel secolo scorso (Carrara). L'autore del reato, di cui la scuola classica non si occupa, è oggetto precipuo di attenzione della scuola positivista italiana, rappresentata da C. Lombroso.
Fisica classica
Genere di fisica né relativistica né quantistica.
Musica classica
Musica dei grandi musicisti del passato, in antitesi con quella leggera attuale.
Scuola classica
Scienza economica elaborata da Ricardo nel secolo scorso, che interpretò la legge economica relativa alla produzione alla stregua di legge fondamentale della natura.

classìfica, sf. 1 Graduatoria in ordine di merito dei partecipanti di una gara. 2 Nel linguaggio burocratico, elenco dei candidati che hanno partecipato a un concorso secondo il punteggio ottenuto. era risultato il primo nella speciale classifica redatta dalla commissione. 3 Classificazione.
 sf. 1 classification, results. 2 (sport) placings.
 deriv. da classificare.

classificàbile, agg. Che può essere classificato.

classificàre, v. v. tr. 1 Dividere in classi. ~ catalogare. 2 Valutare il compito di un alunno attribuendogli un voto o un giudizio. ~ valutare. il suo compito era uno dei pochi a non essere stato classificato.
v. rifl. Ottenere un determinato posto in classifica. ~ piazzarsi. puntiamo a classificarci fra i primi quattro.
 v. tr. 1 to classify. 2 (compito) to grade. 3 (valutare) to mark. v. rifl. to be placed.
 da classe +-ficare.

classificatóre, sm. 1 Chi classifica. 2 Cartella o mobile con i cassetti per contenere fogli e documenti.

classificatòrio, agg. Che serve alla classificazione, che può classificare.

classificazióne, sf. Atto, effetto del classificare. ~ suddivisione, graduatoria, schedatura.
 deriv. da classificare.

classìsmo, sm. La posizione di chi considera la lotta politica essenzialmente determinate dalle differenze sociali e di classe.

classìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. 1 Classistico. 2 Basato su considerazioni esclusivamente di una classe. era un atteggiamento classista.
sm. e sf. Chi accetta il classismo.
 agg. class-conscious.

classìstico, agg. (pl. m.-ci) Conforme al classismo, che riguarda il classismo.

clàstico, agg. (pl. m.-ci) Detto di roccia costituita di frammenti di rocce preesistenti.

clastomanìa, sf. Alterazione psichica consistente nell'insopprimibile desiderio del paziente di rompere gli oggetti che gli sono intorno.

clàtro, sm. Genere di Funghi gastromiceti appartenenti alla famiglia delle Clatracee.

Claude (? 1475 ca.-Roma 1537) (detto Il Divino). Pittore su vetro francese. Invitato da Bramante, dipinse, insieme a Guillaume Marcillat, in Santa Maria del Popolo le vetrate del coro e grandi vetrate per il Vaticano, distrutte nel 1527.

Claude, Albert (Longlier 1899-Bruxelles 1983) Fisiologo belga. Realizzò una centrifuga speciale per la separazione e lo studio degli elementi cellulari. Fu insignito del premio Nobel nel 1974 insieme a Christian Réné De Duve e a George Emil Palade.

Claude, Georges (Parigi 1879-Saint-Cloud 1960) Chimico e industriale francese. Gli sono attribuiti la sintetizzazione dell'ammoniaca e un metodo di liquefazione dell'aria.

Claudel, Paul (Villeneuve-sur-Fère en Tardenoise, Aisne 1868-Parigi 1955) Poeta e drammaturgo. Tra le opere Cinque grandi odi (1910) e il dramma L'annuncio a Maria (1912).

claudetìte, sf. Modificazione monoclina di arsenolite, minerale di alterazione che si trova in cristalli incolori o bianchi.

Claudiàno, Clàudio (morto nel 404 o 408) Poeta latino. Tra le opere De consulatu Stilichonis e De bello Gothico.

claudicànte, agg. Zoppicante.

claudicàre, v. intr. Zoppicare.
 lat. claudicare, deriv. da claudus zoppo.

claudicazióne, sf. Azione dello zoppicare.

Claudine Romanzo di S. G. Colette (1900-1903).

Clàudio II, Màrco Aurèlio (219-Sirmio 270) Imperatore romano dal 268. Venne soprannominato il Gotico in seguito alla vittorie sui goti in Tracia e in Mesia.

Clàudio, Tiberio (Lione 10-Roma 54) Figlio di Druso, ultimo esponente della famiglia Claudia, per gran parte della sua vita non si dedicò alla politica, preferendo studi storici e grammaticali. Succeduto a Caligola, divenne imperatore con l'appoggio dei pretoriani; riorganizzò l'ordine dei cavalieri, estese la cittadinanza ai ceti più elevati delle province. Sotto il suo regno vennero inserite nell'impero la Mauritania, la Britannia (44 d. C.), la Giudea e la Tracia. Giudicato libertino nei costumi perché si sposò più volte, adottò il figlio avuto dalla terza moglie con Domizio Enobarbo, futuro Nerone.
Acquedotto Claudio
Tra i più importanti acquedotti romani, iniziato da Caligola e terminato nel 52 d. C. da Claudio. Era lungo circa 70 km e scorreva quasi interamente sotto terra.

claunésco, agg. (pl. m.-chi) Che ricorda la mimica e l'arte del clown. ~ pagliaccesco.

Clausewitz, Karl von (Burg, Magdeburgo 1780-Breslavia 1831) Teorico militare prussiano. Dopo aver diretto per dodici anni la scuola di guerra prussiana (1818-1830), scrisse Della guerra (postumo, 1832), opera con la quale introdusse nello studio dell'arte militare un'acuta osservazione del comportamento umano.

Clausius, Rudolf Julius E. (Köslin, Pomerania 1822-Bonn 1888) Fisico tedesco. Nel 1850 formulò il secondo principio della termodinamica introducendovi il concetto di entropia. Sette anni più tardi rielaborò la teoria cinetica dei gas di Krönig. Tra le sue opere, Funzione potenziale e potenziale (1885) e Sulla forza motrice del calore (1850).

clàusola, sf. 1 Parte conclusiva di uno scritto o di un periodo, che talvolta osserva particolari regole metriche e ritmiche. 2 Parte di un testo giuridico con la quale si modifica o si precisa il significato di disposizioni più ampie. ~ codicillo. 3 Conclusione di una melopea. 4 Riserva. ~ condizione.
 sf. term, clause.
 lat. clausula, deriv. da clausus, p.p. di claudere chiudere.
Clausola compromissoria
Patto inserito dalle parti in un contratto, con il quale si stabilisce che in caso di controversie intervenute durante la trattazione, esse vengano risolte da arbitri, indicati all'uopo dalla clausola stessa al momento della stipula.
Clausola della nazione più favorita
Patto presente in un accordo commerciale internazionale, con il quale gli stati contraenti si adoperano affinché le agevolazioni doganali accordate ai paesi terzi, vengano estese anche a loro.
Clausola esecutiva
Elemento inserito in una sentenza civile di primo grado immediatamente eseguibile, benché soggetta a impugnazione.
Clausola penale
Patto inserito dalle parti nel contratto, con il quale si stabilisce l'ammontare del risarcimento, a favore del creditore, in caso di danni o inadempienza.
Clausola risolutiva espressa
Disposizione con la quale si statuisce che una parte possa chiedere la risoluzione del contratto se l'altra parte adempie in modo difforme dal pattuito alla propria obbligazione.
Clausola ritmica
Nella prosa classica, parte di testo che conclude un periodo, dando un ritmo allo stesso. L'utilizzo della clausola ritmica, consolidatosi in Grecia con Trasimaco, venne codificato da Egesia di Magnesia, per essere alla fine rielaborato da Cicerone e Quintiliano e anche da scrittori cristiani (Agostino).

claustràle, agg. 1 Di chiostro. ~ monacale. 2 Quieto, solitario, austero, frugale. ~ silenzioso. <> caotico, frenetico, rumoroso.

clàustro, agg. 1 Chiostro. 2 Cinta in genere.

claustrofilìa, sf. Tendenza patologica a vivere in luoghi chiusi.

claustrofobìa, sf. Alterazione psichica consistente nel terrore ossessivo dei luoghi chiusi. Così come altre fobie, la claustrofobia provoca forme acute di ansia, disturbi respiratori, tachicardia e intensa sudorazione.

clausùra, sf. 1 Regola che vieta ad alcuni religiosi di uscire dal chiostro. 2 Isolamento. ~ solitudine.
 sf. seclusion.
 lat. tardo clausura.
Particolarmente severa è la clausura papale, il cui rigore e severità vennero attenuati negli anni '60. Può essere anche statutaria o episcopale, osservata dalle congregazioni. La clausura delle monache venne imposta da Bonifacio VIII e dal concilio di Trento del 1566; quella per i monaci venne resa obbligatoria da papa Pio V.

Clàut Comune in provincia di Pordenone (1.327 ab., CAP 33080, TEL. 0427).

Clauzétto Comune in provincia di Pordenone (529 ab., CAP 33090, TEL. 0427).

clàva, sf. 1 Arma primitiva costituita da un robusto bastone e avente un'estremità più grossa dell'altra. ~ randello. 2 Attrezzo da ginnastica di forma consimile.
 sf. club.
 lat. clava.

clavagèlla, sf. Molluschi lamellari, appartenenti alla famiglia dei Clavagellidi, formano tortuose gallerie negliscoglicalcarei, corallini e madreporici.

Clavagèllidi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi.

clavària, sf. Genere di Funghi Basidiomiceti comunemente chiamati zampe d'orso, manine.

Clavesàna Comune in provincia di Cuneo (941 ab., CAP 12060, TEL. 0173).

clavi- Prefisso che designa la clavicola, in anatomia.

clavicembalìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) 1 Chi suona il clavicembalo. 2 Chi compone musica per clavicembalo.

clavicembalìstico, agg. (pl. m.-ci) Di clavicembalo, per clavicembalo.

clavicémbalo, sm. Strumento musicale munito di corde e tastiera, simile a un pianoforte a coda. I plettri, conficcati nei salterelli fissati verticalmente nella parte posteriore del tasto, pizzicano le corde. Il tasto premuto, agisce come leva e fa in modo che il plettro pizzichi la corda per produrre il suono. I moderni clavicembali hanno una doppia tastiera con tasti a due o più saltarelli che pizzicano la corda in vari punti al fine di ottenere più timbri sonori. Ogni tasto può pizzicare più corde. La pedaliera regola la vibrazione delle corde. Nato verso la fine del Trecento, fu soggetto a numerose modifiche che lo perfezionarono. In Inghilterra il clavicembalo si affermò sotto il regno di Elisabetta (1558-1603), mentre in Italia fu usato fino al XVIII sec. La prima raccolta di musiche per clavicembalo (Parthenia) fu scritta nel Cinquecento da William Byrd. Importanti clavicembalisti furono Jean Pieterszoom Sweelinck in Olanda, Jacques Champion de Chambonnières in Francia, Girolamo Frescobaldi in Italia e Samuel Scheidt nel Lussemburgo. Bach nel Settecento scrisse l'opera Il clavicembalo ben temperato, divenuta celebre come le musiche composte anche da Mozart, Couperin, Scarlatti, Haendel e Vivaldi. Dopo il suo declino (fine dell'Ottocento), rinacque grazie alla clavicembalista polacca Wanda Landowska (furono composte per lei concerti per clavicembalo da Francis Poulenc e Manuel de Falla). Nella XX sec. il clavicembalo fu riscoperto nel campo della musica sperimentale da Franco Donatoni e Goffredo Petrassi.
 sm. harpsichord.

clavìcola, sf. Termine anatomico che designa un osso della cintura toracica che si trova fra lo sterno e la scapola.
 sf. clavicle, collar bone.

clavicolàre, agg. Relativo alla clavicola.

clavicòrdo, sm. Strumento a corde, a tastiera, con corde percosse mediante un sistema di tangenti.

Clavière Comune in provincia di Torino (193 ab., CAP 10050, TEL. 0122).

Clavio Nome di uno dei molteplici crateri presenti sulla superficie lunare; trae origine, come tutti gli altri (Copernico, Ipparco), dal nome dell'astronomo che lo ha scoperto. I crateri, insieme ai rilievi montuosi, sono la caratteristica più sorprendente del suolo della Luna; si ritiene che derivino dalla caduta di meteoriti oppure abbiano origine vulcanica.

clàvo, sm. Banda di stoffa applicata come ornamento sui paramenti sacri.

clàxon ved. "clacson"

Clay, Cassius (Louisville 1942-) Pugile statunitense. Nel 1960 fu campione olimpico dei medio-massimi e in seguito conquistò il titolo mondiale dei massimi nel 1964, nel 1967 e dal 1974 al 1978.

Clay, Henri (Hanover County 1777-Washington 1852) Politico statunitense. Nel 1820 elaborò il compromesso del Missouri, sancito dagli stati del nord e del sud sulla questione della schiavitù.

clearance, sf. invar. Metodo di valutazione delle capacità funzionali del rene.

Cleàrco (450 ca.-401 a. C.) Generale spartano. Collaborò con Ciro il Giovane nella lotta contro Artaserse; venne ucciso da Tissaferne.

clearing, sm. invar. Procedura effettuata tra operatori che agiscono in rapporti reciproci, al fine di pareggiare il valore delle importazioni e delle esportazioni, senza ricorrere a scambi di moneta. La stipula di accordi di clearing tra due o più paesi (molto comuni prima e dopo l'ultimo conflitto mondiale) consente che gli importatori effettuino i pagamenti presso un istituto di credito del proprio paese (normalmente la banca centrale). È poi compito di questo ufficio regolare i conti con il proprio corrispondente all'estero e con gli esportatori nazionali, realizzando così movimenti valutari esclusivamente contabili come contropartita di spostamenti reali delle merci.

Clebsch, Rudolf Friedrich A. (Königsberg 1833-Gottinga 1872) Matematico tedesco. Contribuì alla teoria degli invarianti, allo studio delle funzioni abeliane ed ellittiche e alla teoria generale delle curve.

clèfta, sm. Montanaro, che spesso vive di brigantaggio, della regione dell'Olimpo e del Pindo.

cleistogamìa, sf. Fenomeno per il quale si ha autofecondazione non verificandosi l'apertura dei fiori.

cleistotècio, agg. Inerente ai muschi le cui capsule si aprono per rottura della parete. ~ cleistocarpo.

Clèlia Eroina leggendaria romana. Fuggì dalla schiavitù di Porsenna passando a nuoto il Tevere; fu catturata, ma il re la liberò ammirandone il coraggio.

clemàtide, sf. Genere di piante rampicanti delle Ranuncolacee, diffuse nelle zone temperate, molto apprezzate come piante ornamentali per i colori vivi dei loro fiori.

Clemenceau, Georges (Mouilleron-en-Pareds 1841-Parigi 1929) Politico francese, deputato di estrema sinistra, è stato anche sindaco di Montmartre. Difese A. Dreyfus pubblicando sul giornale L'Aurore, il J'accuse di É. Zola. Fu senatore, ministro degli interni e presidente del consiglio. Fu fautore delle repressioni degli scioperi operai, prima di tornare all'opposizione. Rieletto presidente del consiglio nel 1917, condusse la Francia alla vittoria durante la prima guerra mondiale e fu tra i protagonisti della conferenza di pace di Versailles.

Clemens non Papa (Middelburg? 1510-Diksmulde 1555) Pseudonimo di Jacobus Clement. Compositore fiammingo. Autore di composizioni di musica sacra.

Clément, René (Bordeaux 1913-Montecarlo 1996) Regista cinematografico francese. Diresse Operazione Apfelkern (1946), Giochi proibiti (1952), Gervaise (1956), L'uomo venuto dalla pioggia (1969), La baby-sitter (1975).

clemènte, agg. 1 Che è facile al perdono e poco severo nel punire. ~ indulgente. <> duro. 2 Temperato, riferito al clima. ~ mite, tiepido, dolce. <> freddo, rigido.
 agg.1 merciful, lenient. 2 (clima) clement, mild.
 lat. clemens,-entis.

Clemènte (papi) Nome di papi e antipapi.
Clemente I
Santo. Terzo successore di Pietro, papa dall'89 ca. al 97.
Clemente II
(?-Pesaro 1047) Suitgero di Morsleben, papa nel 1046 e 1047, fatto eleggere da Enrico III; operò per la riforma ecclesiastica.
Clemente III (antipapa)
(Parma 1023-Civita Castellana 1100) Guiberto di Ravenna, eletto antipapa nel 1080 in opposizione a Gregorio VII per volontà di Enrico IV.
Clemente III
(?-Roma 1191) Paolo Scolari, papa dal 1187. Si oppose alla terza crociata.
Clemente IV
(Saint Gilles inizio sec. XIII-Vigerbo 1268) Guy Folques, papa dal 1265. Incoronò Carlo d'Angiò di Sicilia e lo appoggiò nel combattimento contro Manfredi e Corradino di Svevia.
Clemente V
(?-Requemaure 1314) Bertrand de Got, papa dal 1305. Sottomesso dal re francese Filippo il Bello, nel 1309 trasferì la sede papale ad Avignone. Soppresse l'ordine dei templari.
Clemente VI
(Maumont 1291-Avignone 1352) Pierre Roger, quarto papa avignonese, eletto nel 1342.
Clemente VII (antipapa)
(Ginevra 1342-Avignone 1394) Roberto di Ginevra, antipapa. Fu eletto nel 1378 a Fondi in opposizione a Urbano VI, elezione che scatenò lo scisma d'occidente.
Clemente VIII (antipapa)
(?-Maiorca 1446) Egidio Muñoz, antipapa nel 1443 in contrapposizione a Martino V. Fu in carica fino al 1429.
Clemente VIII
(Fano 1535-Roma 1605) Ippolito Aldobrandini, papa dal 1592. Riconobbe Enrico IV re di Francia e ampliò i suoi territori avocando Ferrara alla Santa Sede (1597).
Clemente IX
(Pistoia 1600-Roma 1669) Giulio Rospigliosi, papa dal 1667. Nel 1668 fu promotore ad Aquisgrana della pace franco-spagnola; in seguito cercò di porre fine alle controversie sul giansenismo e tentò di organizzare una crociata con l'unione di tutte le forze cristiane contro i turchi.
Clemente X
(Roma 1590-1676) Emilio Bonaventura Altieri, papa dal 1670. Eletto già anziano, affidò il potere al cardinale Paluzzi degli Albertoni.
Clemente XI
(Urbino 1649-Roma 1721) Giovan Francesco Albani, papa dal 1700. Emanò due bolle di condanna del giansenismo, Vineam domini (1705) e Unigenitus (1713).
Clemente XII
(Firenze 1652-Roma 1740) Lorenzo Corsini, papa dal 1730. Mentre cercava di annettere ai suoi territori il ducato di Parma, fu costretto a riconoscere la successione di Carlo di Borbone (1731). Sette anni più tardi promulgò la prima condanna della massoneria.
Clemente XIII
(Venezia 1693-Roma 1769) Carlo Rezzonico, papa dal 1758. Contrario all'illuminismo mise all'indice L'enciclopèdie e le opere di J.-J. Rousseau.
Clemente XIV
(Sant'Arcangelo di Romagna 1705-Roma 1774) Giovanni Vincenzo Ganganelli, papa dal 1769. Con il breve Dominus ac Redemptor noster (Il nostro Signore e Redentore, 1773) decretò la soppressione della Compagnia di Gesù, oggetto di attacchi violenti perché coinvolta nelle vicende politiche del tempo (sarebbe stata ricostituita solo nel 1814).

Clemènte Alessandrìno (Atene 150-Asia Minore 212) Santo e padre della chiesa greca. Cercò di conciliare il cristianesimo con il platonismo. Tra le sue opere, Protreptico ai greci, Pedagogo e Strómata.

Clemènti, Mùzio (Roma 1752-Evesham 1832) Pianista e compositore romano. Fu tra i migliori concertisti del suo tempo, tanto da risultare fondamentale per lo sviluppo della tecnica pianistica. Costruì pianoforti, fu editore musicale e direttore d'orchestra. La sua opera più importante è il Gradus ad Parnassum, raccolta di esercizi di tecnica. Notevoli anche le Sonate per pianoforte.

clementìna, sf. Mandarancio.

clementìno, agg. Relativo a uno dei papi di nome Clemente.

clemènza, sf. 1 L'essere clemente. ~ bontà, magnanimità. <> severità. 2 Mitezza, detto di clima.
 sf. clemency, mercy, mildness.
 lat. clementia.

Clemenza di Tito, La Opera seria in due atti di W. A. Mozart, libretto di C. Mazzolà (Praga, 1791).

Cleòbulo (sec. VI a. C.) Originario di Lindo (Rodi), fu uno dei sette sapienti.

Cleòmbroto Re di Sparta dal 380 al 371 a. C. Epaminonda lo sconfisse e lo uccise a Leuttra.

Cleòmene Nome di sovrani.
Cleomene I
(?-487 a. C.) Re di Sparta dal 520 a. C. Nel 510 esiliò Ippia lontano da Atene; nel 487, non sano di mente, morì suicida.
Cleomene II
Re di Sparta dal 370 al 309 a. C.
Cleomene III
(260 ca.-219 a. C.) Re di Sparta dal 235 al 222. In contrasto con la lega achea, introdusse riforme sociali. Nel 222 Antigono Dosone lo sconfisse a Sellasia, lo costrinse a fuggire in Egitto, lì lo imprigionò ed egli si uccise.

Cleòne (?-Anfipoli 422 a. C.) Politico ateniese. Di ideologia democratico-radicale, appoggiò a oltranza la guerra contro Sparta. Nella battaglia contro Brasida presso Anfipoli perì.

Cleopàtra (storia) Tipico nome delle regine d'Egitto della dinastia tolemaica.
Cleopatra VII
(Alessandria 68-30 a. C.) Figlia di Tolomeo XII Aulete, re d'Egitto, gli succedette prima sposando il fratello Tolomeo XIII e poi il fratello Tolomeo XIV. Avversata da costui e dal partito di corte, salì al trono per volere di Cesare. Divenne amante e sposa di Cesare, che seguì a Roma. Alla sua morte, sposò Antonio e coltivò l'ambizioso sogno di divenire la regina di una monarchia orientale, da contrapporre a quella romana. Ottaviano le mosse guerra e, con la vittoria riportata ad Azio, occupò l'Egitto. Ritenuta responsabile per la sconfitta del marito, si suicidò facendosi mordere da un aspide secondo la tradizione.

Cleopatra (cinema) Film storico, americano (1963). Regia di Joseph Leo Mankiewicz. Interpreti: Elizabeth Taylor, Richard Burton, Rex Harrison. Titolo originale: Cleopatra

clèps, sm. invar. Tacheometro di Porro a piccoli cerchi graduati nascosti in una scatola parallelepipeda di bronzo.

cleptocrazìa, sf. Variante di tangentocrazia; significa governo dei ladri.

cleptofobìa, sf. Disturbo psichico consistente nell'ossessiva paura di commettere un furto.

cleptòmane, agg., sm. e sf. Si dice di persona affetta da cleptomania.

cleptomanìa, sf. Disturbo psichico consistente nell'insopprimibile pulsione a impadronirsi di oggetti senza averne la minima necessità. La cleptomania può essere una manifestazione tipica di alcune psicosi e viene collocata dalla psicoanalisi tra le nevrosi impulsive, analogamente a gioco d'azzardo, fughe impulsive, piromania ecc.
 greco klèptes ladro +-mania.

clergyman, sm. invar. Vestito maschile nero, chiuso al collo che i preti cattolici portano in America.

clericàle, agg., sm. e sf. agg. Del clero. ~ ecclesiastico. <> laico.
sm. e sf. Chi è favorevole all'intervento del papa nella vita politica.
 lat. clericalis, deriv. da clericus chierico.

clericalìsmo, sm. L'atteggiamento di chi è clericale o favorevole ai clericali.

Clèridi Famiglia di Insetti Coleotteri diversicorni a cui appartengono molte specie.

Clermont-Ferrand (150.000 ab.-256.000 ab. con agglomerato urbano) Città della Francia, capoluogo del dipartimento Puy-de-Dôme. Importante per il mercato agricolo (vino, grano), per l'industria della gomma (pneumatici), chimica e meccanica. Tra i monumenti principali la chiesa Notre-Dame du Port, il museo archeologico, il palazzo Savaron e la fontana d'Amboise. Fu sede nel 1095 di un concilio, in cui Urbano II bandì la prima crociata.

clèro, sm. Il corpo ecclesiastico in generale. ~ chiesa, preti. <> laicato, laici.
 sm. clergy.
 lat. clerus, dal greco klèros.
Clero secolare
Parte del clero organizzato gerarchicamente, al vertice del quale è il papa; seguono i cardinali, i vescovi e i parroci.
Clero regolare
Insieme delle congregazioni quali i gesuiti, i barnabiti, i teatini, i camilliani, dedite a diverse forme di apostolato (insegnamento, missioni, assistenza).

cleromanzìa, sf. Arte di predire il futuro secondo una specie di tiro a sorte.

cleruchìa, sf. Nell'Antica Grecia, colonia con compiti militari.

Clès Comune in provincia di Trento (6.239 ab., CAP 38023, TEL. 0463).

clesiàno, agg. e sm. Relativo a Cles; abitante o nativo di Cles.

clessìdra, sf. Orologio ad acqua o a sabbia, costituito da due coni comunicanti tra loro da un foro, attraverso il quale il contenuto passa da un recipiente all'altro, misurando così il tempo.
 lat. clepsydra, dal greco klepsydra.

Clessidre dell'ignoto Opera di poesia di O. Elitis (1937).

Clèto Comune in provincia di Cosenza (1.469 ab., CAP 87030, TEL. 0982).

Cleveland (Gran Bretagna) Contea (559.000 ab.) della Gran Bretagna, capoluogo Middlesborough.

Cleveland (USA) Città (600.000 ab. ma circa 2.000.000 nell'area metropolitana) degli Stati Uniti, nell'Ohio, sulla sponda meridionale del lago Erie. Punto d'incontro di molte linee di comunicazione, è sede di importanti industrie metallurgiche e meccaniche (auto, aerei). Sede di diversi istituti universitari; da ricordare la sinagoga e il centro della comunità ebraica.

Cleveland, Stephen Grover (Caldwell 1837-Princeton 1908) Uomo politico americano, democratico, presidente degli Stati Uniti dal 1885 al 1889 e successivamente dal 1893 al 1897. Mise in atto una politica fiscale molto rigida; progettò una riduzione della spesa pubblica e tagli alle tariffe doganali, rendendosi però alquanto impopolare. Questo gli costò le elezioni del 1888, mentre vinse quelle del 1893. Durante la crisi economica del 1893, cercò di penalizzare gli interessi dei finanzieri e agì con violenza contro gli scioperi sindacali.

clic, inter. e sm. inter. Imita un rumore breve, secco e metallico.
sm. Altra denominazione del suono fatto da un pulsante quando viene premuto.

cliccàre, v. tr. 1 Schiacciare col pulsante facendo clic. 2 Termine che in informatica indica la pressione di uno dei tasti del mouse.

cliché, sm. invar. 1 Lastra di zinco incisa fotomeccanicamente per la stampa tipografica di disegni e di fotografie. ~ matrice. 2 Luogo comune, motivo obbligato, ripetuto troppo spesso.

client, sm. invar. In informatica indica un elaboratore che riceve servizi da un altro computer chiamato server.

cliènte, sm. 1 Chi, con regolarità, si vale di uno stesso fornitore o professionista. ~ compratore, avventore. <> venditore. la lotta per mantenere i propri clienti si fece sempre più aspra. 2 Nell'antica Roma, chi si poneva al servizio di un cittadino potente contraccambiandone i favori in vari modi, facendo propaganda elettorale e votando per lui in occasione delle elezioni. 3 Chi, per interesse o altro, si pone al servizio di qualcuno.
 sm. client, customer.
 lat. cliens,-entis.

clientèla, sf. 1 L'insieme dei clienti. quel negozio serve una clientela molto raffinata. 2 L'istituto tradizionale dell'antica Roma di avere o essere dei clienti. 3 Gruppo di persone che, per interesse, sostengono una persona importante.
 sf. clients, customers, clientèle.
 lat. clientela.

clientelàre, agg. Fondato sul clientelismo.

clientelìsmo, sm. Rapporti tra persone basati unicamente su interessi e prospettive di vantaggi futuri. ~ favoritismo.

clientelìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al clientelismo.

cliff-dwellings, sf. invar. Abitazioni tipiche degli indiani Pueblo costruite su pareti rocciose negli Stati Uniti sudoccidentali.

Cliffhanger Film d'avventura, americano (1993). Regia di Renny Harlin. Interpreti: Sylvester Stallone, John Lithgow, Michael Rooker. Titolo originale: Cliffhanger

Clift, Montgomery (Omaha 1920-New York 1966) Attore cinematografico statunitense. Interpretò Il fiume rosso (1948), Da qui all'eternità (1953) e Gli spodestati (1960).

clìma, sm. (pl.-i) 1 Insieme delle condizioni atmosferiche di un ambiente da cui dipende la vita in quello stesso ambiente. ~ tempo, temperatura. 2 Complesso di condizioni culturali, spirituali, politiche proprie di un'epoca. 3 Secondo gli antichi geografi, ciascuna delle sette zone orizzontali in cui suddividevano la Terra a cominciare dall'Equatore verso nord.
 sm. climate.
 lat. tardo clima,-atis, dal greco klìma.
La risultante delle condizioni meteorologiche caratteristiche di una località. Gli elementi principali sono la temperatura, i venti, le precipitazioni, la pressione, l'insolazione; sono influenzate da fattori quali la latitudine, l'altitudine, le correnti marine e atmosferiche, la distanza dal mare e l'esposizione al sole. Esistono vari climi a seconda delle varie zone, ossia quello caldo umido nelle zone equatoriali con temperature alte (oltre 20 °C), abbondanza di precipitazioni e senza alcuna differenza tra le stagioni; il clima caldo secco con grande escursione termica diurna e notturna, nella zona dei tropici (deserto del Sahara e asiatico); clima temperato secco o umido nelle zone temperate e clima glaciale, con temperature perennemente sotto lo zero, tipico delle zone artiche e antartiche. Il clima ha subito molte modificazioni (le glaciazioni) nel corso della storia del pianeta e continua a subirne a causa delle attività dell'uomo (inquinamento, effetto serra).

climatèrico, agg. (pl. m.-ci) 1 Pericoloso. ~ infausto. 2 Relativo al climaterio femminile.

climatèrio, sm. Quadro di modificazioni neuro-endocrine legate a menopausa e andropausa. Il climaterio fisiologico femminile inizia con l'ultima mestruazione regolare e termina con l'inizio della menopausa (scomparsa definitiva dei cicli mestruali). Con climaterio maschile, per analogia, si definisce il periodo di declino delle funzioni sessuali maschili per il quale, a differenza di quello femminile, non è possibile delimitare né il periodo di manifestazione né la durata. Il climaterio viene di norma accompagnato da anomalie nervose, endocrine e vasomotorie. <> pubertà, sviluppo.
 greco klimaktèr punto critico.

climaticaménte, avv. Dal punto di vista climatico.

climàtico, agg. (pl. m.-ci) Del clima.
 agg. climatic.
 greco klimatikòs.

climatizzàre, v. tr. Condizionare l'aria in locali chiusi.

climatizzatóre, sm. Impianto che mantiene a valori prefissati la temperatura in un luogo.

climatizzazióne, sf. Il condizionare l'aria in ambienti chiusi.
 sf. air conditioning.

climatologìa, sf. Scienza che studia i vari climi, la loro ripartizione geografica e le loro influenze sulle condizioni di vita.

climatològico, agg. (pl. m.-ci) Che concerne la climatologia.

climatòlogo, sm. Specialista in climatologia.

climatoterapìa, sf. Terapia basata sull'azione di alcuni climi sull'organismo umano.

clìmax, sm. invar. 1 Gradazione. 2 Figura retorica nella quale il discorso aumenta gradatamente di tono, forza e intensità. 3 Stadio di equilibrio che permane in una comunità biologica finché non mutano le condizioni ambientali.

clinamen, sm. invar. Possibilità degli atomi di deviare durante la caduta dal loro percorso in linea retta.

clinch, sm. invar. Fase passiva del corpo a corpo, nel pugilato.

clìnica, sf. 1 Parte della medicina che ha per oggetto lo studio delle malattie. clinica pediatrica. 2 Settore ospedaliero diretto da un clinico. 3 Casa di cura privata. ~ ospedale, policlinico, casa di salute.
 sf. 1 clinic, clinical medicine. 2 (casa di cura) nursing home, clinic.
 greco klinikòs, deriv. da kline letto.

clinicaménte, avv. Dal punto di vista clinico.

clìnico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Che riguarda la clinica come scienza. il medico gli fece un rapido quadro clinico della situazione.
sm. Medico o docente universitario di clinica medica. ~ dottore. essere operato da un illustre clinico.
 agg. clinical. sm. clinician.
 greco klinikòs, deriv. da kline letto.

Clìnidi Famiglia di Pesci Actinopterigi Perciformi, diffusi nei mari subtropicali e temperati, per lo più piccoli.

clinkerizzazióne, sf. Fabbricazione del clinker.

clino- Primo elemento di parole composte, dal greco klinein, piegare, inclinare.

clinoclàsio, o clinoclasìte, sm. o sf. Arseniato basico di rame, si trova in cristalli monoclini di colore verde.

clinoclòro, sm. Silicato idrato di alluminio e di magnesio appartenente al gruppo delle cloriti.

clinogràfico, agg. (pl. m.-ci) Riferito al grafico della curva omonima rappresentante, in un sistema di assi cartesiani, la variazione con l'altezza della pendenza di una regione.

clinòmetro, sm. Strumento in grado di stabilire l'inclinazione di una superficie rispetto a un piano orizzontale. È costituito da una livella e da un pendolo orizzontale.

clinoscòpio, sm. Apparecchio utilizzato in oculistica per misurare la deviazione dei bulbi oculari.

clinozoisìte, sf. Silicato di alluminio e di calcio che si presenta in cristalli monoclini incolori o giallastri, appartiene al gruppo degli epidoti.

Clinton, William Jefferson Blite IV (Hope 1946-) detto Bill. Politico statunitense. Nelle file del partito democratico fu eletto governatore dell'Arkansas nel 1982 e dieci anni dopo sconfisse G. Bush e divenne il quarantatreesimo presidente degli Stati Uniti. In politica estera si è impegnato nella difesa della pace, mentre in quella interna ha difeso lo stato sociale dall'attacco dei conservatori. Nel 1996 è stato rieletto. Coinvolto in diversi scandali a sfondo sessuale, ha evitato l'impeachment (incriminazione) richiesto dai suoi avversari politici.

clintonìte, sf. Silicato di alluminio, magnesio e calcio.

clìo, sf. Genere di Molluschi Gasteropodi Opistobranchi appartenenti alla famiglia dei Clionidi, sono presenti nel mar Mediterraneo, oceano Indiano e oceano Atlantico.

Clìo Personaggio mitologico (in greco Kleio', da kleos, fama). Musa della storia e della poesia epica, la prima delle nove Muse. Da questo personaggio prende il nome il genere dei Molluschi Gasteropodi clio che vivono in molti mari, da quelli freddi del Nord all'oceano Indiano.

cliòna, sf. Genere di poriferi demosponge, spugne perforatrici appartenenti all'ordine delle Adromeridi, famiglia dei Clionidi.

clip, sf. invar. 1 Fermaglio specialmente per fogli di carta. 2 Fermaglio a molla che si applica agli orecchini per tenerli stretti al lobo dell'orecchio. 3 Asticciola con cui si assicura alla giacca o al taschino la penna o la matita.
 ingl. clip molletta.

clìpeo, sm. 1 Piccolo scudo rotondo di cuoio, usato dai romani. 2 Parte anteriore del tegumento degli insetti.

clipper, sm. invar. 1 Grande e veloce veliero usato in America nell'Ottocento. 2 Aereo transoceanico.
 ingl. clipper.

clisìmetro, sm. Apparecchio che serve per la valutazione delle pendenze del terreno, dei diversi strati o delle fratture del suolo.

clìsma, sm. Introduzione nel retto-colon di mezzi di contrasto utili nello studio radiologico del grosso intestino. ~ enteroclisma, lavativo, serviziale.
Clisma opaco
Somministrazione una sostanza opaca (solfato di bario) ai raggi X per verificare lesioni malformative.
Clisma a doppio mezzo di contrasto
Si basa sull'introduzione di aria associata al solfato di bario per una valutazione dello stato di salute di tutto l'intestino crasso.

Clìstene (Atene 565-492 a. C.) Legislatore ateniese della famiglia degli Alcmeonidi, introdusse nella sua città una riforma democratica, ossia la parificazione dei diritti di tutti i cittadini, divisi in dieci tribù. Inoltre abbassò i limiti del censo, stabiliti da Solone. Aristotele fa risalire a Clistene l'introduzione dell'ostracismo (esilio).

clistère, sm. 1 Somministrazione rettale di liquido contenente farmaci a scopo di stimolare e favorire l'evacuazione di feci o di applicare localmente terapie. ~ clisma, enteroclisma, lavativo, serviziale. 2 Soluzione di farmaci che viene così introdotta. 3 Apparecchio per tale trattamento.

clitèllo, sm. Ispessimento cutaneo ghiandolare che si osserva nei primi segmenti del corpo dei lombrichi.

Clitennèstra Personaggio mitologico, figlia di Leda e di Pindaro (o di Zeus). Uccise il marito Agamennone in collaborazione con l'amante Egisto, ma venne poi uccisa con lui dal figlio Oreste.

clitòride, sf. o sm. Organo erettile dell'apparato genitale femminile, situato nella parte anteriore della vulva.

clitoridectomìa, sf. Asportazione del clitoride per motivi rituali.

Clitùnno Fiume (40 km) dell'Umbria. Nasce dal Monte Campello e confluisce nel Tevere.

Clive, Robert (Styche 1725-Londra 1774) Politico e militare inglese. Difese eroicamente Fort Acroit nel 1749. Eletto governatore di Madras, nel 1757 sconfisse a Plassey il viceré del Bengala.

clìvia, sf. Genere di piante bulbose appartenenti alla famiglia delle Amarillidacee, con foglie sempreverdi e ombrelle di fiori colorati; originaria dell'Africa meridionale.

Clìvio Comune in provincia di Varese (1.802 ab., CAP 21050, TEL. 0332).

clìvo, sm. Pendio. ~ collinetta.
 lat. clivus.

clìzia, sf. Girasole. ~ eliotropio.

Clizia (letteratura) Commedia di N. Machiavelli (1524).

Clìzia (pittura) (VI sec. a. C.) Pittore e ceramista greco. La sua arte è caratterizzata da uno stile narrativo, con tendenze miniaturistiche, esemplificato nel grande cratere (altezza cm 66, circonferenza m 1,81) sul quale sono dipinte, a figure nere, scene mitologiche ed eroiche. Tra le opere Vaso François (ca. 570, Firenze, Museo Archeologico).

CLN Sigla di Comitato di Liberazione Nazionale.

cloàca, sf. 1 Grande fogna destinata a raccogliere e scaricare le acque luride di una città. ~ chiavica, fognatura, pozzo nero. 2 Luogo dove regnano la corruzione e il vizio. 3 Tratto terminale dell'intestino degli Anfibi, Rettili, Uccelli, dove sboccano i condotti degli apparati urinali e genitali.
 sf. sewer.
 lat. cloaca.

Cloàca màssima Nell'antica Roma, grande fogna che raccoglieva gli scarichi del Foro. Iniziata sotto il regno di Tarquinio Prisco, fu terminata da Tarquinio il Superbo.

cloàsma, sm. Termine medico che designa macchie scure che possono comparire sul volto delle gestanti.

clochard, sm. invar. Vagabondo. ~ barbone.

cloche, sf. invar. 1 Barra con la quale il pilota aziona gli alettoni e il timone di profondità. 2 Tipo di comando del cambio di velocità con leva sul pavimento dell'autovettura. 3 Cappello da donna con tesa a campana.
 sf. 1 (aer.) control column. 2 (cambio di velocità a cloche) floor-mounted gear shift.
 franc. cloche campana.

clock, sm. invar. Letteralmente significa orologio. In informatica indica l'oscillatore al quarzo che invia segnali periodici per sincronizzare il processore.

Clòdia Strada romana che collegava Roma con l'Etruria; iniziava sulla Cassia Antica (decimo miglio) e terminava sull'Aurelia (tra Orbetello e Grosseto).

Clòdio Albìno, Dècimo (?-Lugdunum 197) Imperatore romano dal 193 al 197, anno in cui fu sconfitto da Settimio Severo a Lugdunum.

Clòdio Pùlcro, Pùblio (?-Roma 53 a. C.) Patrizio romano. Fu responsabile nel 58 dell'esilio di Cicerone. Durante i disordini con i seguaci di Milone, venne ucciso.

Clodovèo Nome di sovrani.
Clodoveo I
(466?-Parigi 511) Re dei franchi salii dal 481, fondò la dinastia dei merovingi. Riportò numerose vittorie militari (contro Siagro, Soissons 486; contro gli alemanni, 497 e contro i visigoti, Vouille, 507); riunite le tribù franche, fondò il suo regno con capitale Parigi, si convertì al cattolicesimo e lo diffuse tra i suoi cittadini.
Clodoveo II
(?-657) Succedette al padre Dagoberto I come re di Neustria e Borgogna dal 639. Durante il suo regno cominciarono a prevalere i maggiordomi.
Clodoveo III
(?-695) Incoronato re di Neustria e Borgogna nel 691, regnò sotto la tutela di Pipino di Héristal.

cloisonné, agg. invar. Detto dello smalto fuso entro cellette formate da piccole pareti verticali di filo metallico saldate sul fondo.

clomiféne, sm. Nome commerciale di un estrogeno di sintesi non steroideo induttore dell'ovulazione.

clonàre, v. tr. Riprodurre una copia identica a qualcuno.
 deriv. da clone.

clonazióne, sf. In biologia è la tecnica tramite la quale si creano, da una singola cellula, cellule identiche anche per quel che riguarda i geni. Può avvenire per frammentazione, gemmazione (vermi, vegetali) o artificialmente, ricorrendo all'ingegneria genetica (trapianto di cellule somatiche in cellule uovo prive di nucleo). Il DNA trasferito genera un individuo geneticamente uguale al donatore. La clonazione viene già da tempo utilizzata dai ricercatori su organismi unicellulari per studiare le mutazioni all'origine delle malattie genetiche. A questo scopo, il materiale genetico di un organismo viene segmentato e introdotto in più microrganismi, creando colture che permettono poi di isolare il gene interessato.
Nel febbraio 1997 nell'istituto di biotecnologie Roslin di Edimburgo i ricercatori Ian Wilmut e S. Campbell hanno ottenuto il primo clone di un mammifero, una pecora (battezzata Dolly). I ricercatori scozzesi hanno prelevato alcune cellule dalla ghiandola mammaria di una pecora e da questa hanno tolto il nucleo. Quest'ultimo è stato immesso in una cellula uovo (ovocita) di un'altra pecora, che impiantata in una pecora portatrice, ha dato origine a un embrione dal quale è nato Dolly. La tecnica di impiantare il nucleo di una cellula adulta, cioè già differenziata, fa in modo che la pecora nata (Dolly) abbia lo stesso patrimonio genetico della pecora che ha "donato" il nucleo, risultandone quindi un clone. L'importanza dell'esperimento è dovuta al fatto che per la prima volta è stato clonato un mammifero, molto più vicino nella catena evolutiva all'uomo. In passato infatti esperimenti di clonazione erano già stati fatti negli anni cinquanta dagli americani Briggs e King e successivamente, nel 1967, dall'inglese John Gurden, che riuscì a impiantare il nucleo di una cellula dell'intestino di una rana in una cellula ovulo di un anfibio della stessa specie.
Le polemiche scaturite dalla clonazione di Dolly sono culminate in una decisione del G7 che, nella riunione tenutasi a Denver nel mese di luglio 1997, ha vietato qualsiasi esperimento di clonazione umana.

clóne, sm. Insieme di cellule o organismi omogenei derivati da una sola cellula senza fecondazione.
 greco klòn germoglio.

clònico, agg. (pl. m.-ci) Detto delle contrazioni ritmiche dei muscoli degli arti.

clòno, sm. Contrazioni muscolari irregolari e riflesse che si ripetono ritmicamente.

cloqué, sm. invar. Tessuto goffrato in cotone o seta e a disegni ottenuti con appropriata armatura.

clor(o)- 1 Primo elemento di parole composte, dal greco chloros, giallo verdastro. 2 In chimica prefisso indicante la presenza di cloro in una molecola.

clorambucìle, sm. Nome commerciale di una mostarda azotata, utilizzata nei trattamenti della leucemia linfatica cronica.

clorammìna, o cloroammìna, sf. Derivato clorurato dell'ammoniaca.

cloràre, v. tr. Rendere potabile l'acqua mediante cloro.

cloràto, sm. Sale dell'acido clorico. I clorati sono energici ossidanti. Si preparano tramite elettrolisi dei corrispondenti cloruri in celle prive di divisioni. Ve ne sono di vario genere, come il clorato di sodio, impiegato nel processo di sbiancaggio della carta, come diserbante e defoliante, o il clorato di potassio, usato nella fabbricazione dei fiammiferi.

clorazióne, sf. Operazione consistente nell'immettere piccole dosi di cloro nell'acqua per le piscine, allo scopo di sterilizzarla.

clordiazepòssido, sm. Sostanza appartenente al gruppo delle benzodiazepine ad azione ansiolitica e miorilassante.

cloremìa, sf. Presenza di cloro nel sangue.

clòrico, agg. (pl. m.-ci) Detto dell'acido HClO3.

cloridrato, sm. Sale derivante dall'acido cloridrico e da una base generalmente azotata.

clorìdrico, agg. Relativo all'acido cloridrico.
Acido cloridrico
Acido formato da idrogeno e cloro (HCl). Gas incolore, di odore molto irritante, si ottiene sintetizzando gli elementi e come prodotto nell'industria delle clorurazioni organiche. L'acido venduto in commercio, di colore giallo a causa dei sali ferrosi in esso contenuti, è noto come acido muriatico (37%). Viene impiegato industrialmente nella sintesi di prodotti organici (cloruro di vinile, PVC), inorganici (cloruro di ammonio), nel controllo del pH di effluenti. Si trova anche nel succo gastrico.

cloridrìna, sf. Nome dato alle sostanze che contengono nella molecola un atomo di cloro e un ossidrile sullo stesso atomo o su atomi adiacenti.

clorìte, sf. Gruppo di silicati di magnesio, alluminio e ferro in cristalli lamellari o in aggregati scagliosi di color verde e facilmente staccabili.

clorìti Fillosilicati complessi, verdastri, diffusi in alcune rocce metamorfiche. Si tratta per lo più di alluminosilicati di magnesio e di alcuni tipi di ametiste costituenti appunto il cosiddetto gruppo delle cloriti. Un esempio è la pennina, ricchissima di magnesio.

clorìto, sm. Sale dell'acido cloroso.

cloritòide, sf. Silicato di alluminio, magnesio, ferro; si trova in laminette verdastre monocline, in marmi saccaroidi e in certi scisti cristallini.

clòro, sm. Elemento chimico con formula Cl. Il suo peso atomico è di 34,45; il numero atomico è 17.
Venne scoperto da K. W. Scheele nel 1774 e viene classificato come appartenente al gruppo degli alogeni. In natura si trova sotto forma di cloruro di sodio, di potassio, cloruro doppio di potassio e sodio. Si ottiene dai cloruri attraverso l'azione di ossidanti e per elettrolisi. È un gas diatomico che si combina facilmente con quasi tutti gli elementi, tranne l'azoto, l'idrogeno, il carbonio e i gas. Viene impiegato per rendere potabile l'acqua, per sbiancare e per la formazione di tanti prodotti di consumo, quali coloranti, prodotti medicinali, insetticidi, antisettici. È molto tossico e il gas può irritare le mucose. L'odore non deve superare i 3 ppm e il cloro non deve superare il livello di 1 ppm nell'ambiente di lavoro; al valore di 1.000 ppm è letale. È molto importante a livello biologico, in quanto è presente nei tessuti animali e vegetali; contribuisce nelle funzioni vitali quali la regolamentazione della pressione osmotica, i procedimenti di termoregolazione e nella digestione gastrica.
 sm. chlorine.
 greco chloròs.

Clorobatteriàcee Famiglia di Batteri verdi contenenti un pigmento molto simile alla clorofilla delle piante superiori.

clorocalcìte, sf. Cloruro di calcio, che si trova nelle rocce del Vesuvio, contenente anche potassio, rombico.

clorofìlla, sf. Insieme di sostanze organiche sintetizzate dai vegetali e presenti nei cloroplasti sotto forma di un pigmento verde. Svolge la funzione di assorbimento dei raggi luminosi e dell'energia a essi associata, mettendola a disposizione in un secondo momento come energia chimica per la fotosintesi.
 sf. chlorophyll.

clorofilliàno, agg. Relativo alla clorofilla.

clorofòrmio, sm. (triclorometano) Liquido incolore (CHCl3), di sapore dolciastro, odore caratteristico e capacità anestetiche. Proprio per questa sua peculiarità, il cloroformio è stato utilizzato come anestetico nelle operazioni chirurgiche già dalla seconda metà dell'Ottocento. Tuttavia, non essendo privo di rischi per il paziente (può talvolta generare carbonilcloruro, un composto estremamente tossico), attualmente è stato sostituito con farmaci altrettanto efficaci ma molto meno pericolosi. È usato anche come solvente di grassi, cere, resine, iodio e indaco.
 sm. chloroform.
 franc. chloroforme.

cloroformizzàre, v. tr. Provocare anestesia per mezzo di cloroformio.

cloròma, sm. Nome dato a tumefazioni sottoperiostee, di colore verdastro, associate a un quadro ematico di tipo leucemico.

clorometrìa, sf. Termine che indica i vari metodi per la determinazione quantitativa del cloro attivo e del cloro libero.

cloronaftalène, sm. Derivato monoclorurato del naftalene di formula C10H2Cl.

cloropicrìna, sf. Nome dato al tricloronitrometano di formula CCl3NO2. ~ nitrocloroformio.

cloroplàsto, sm. Organulo presente nelle cellule delle piante verdi e contenente i pigmenti della clorofilla. È la sede della fotosintesi in presenza di luce.

cloropromazìna, sf. Sostanza che ha un'azione ganglioplegica e neuroplegica sul sistema nuerovegetativo.

cloròsi, sf. Rara anemia caratterizzata da una tipica colorazione verdastra della pelle.
 lat. chlorosis, deriv. dal greco chloròs.

cloròso, agg. Detto dell'acido HClO2.

cloròtico, agg. e sm. agg. Relativo alla clorosi.
(pl. m.-ci) agg. e sm. Affetto da clorosi.

clorotrianisène, sm. Estrogeno di sintesi con un'azione più lunga e migliore tolleranza rispetto ai comuni estrogeni sintetici.

cloruraziòne, sf. Reazione mediante la quale si introducono atomi di cloro in molecole organiche.

cloruremìa, sf. Sinonimo di cloremia.

clorùria, sf. Tasso di cloro nell'urina.

clorùro, sm. Sale dell'acido cloridrico, nel quale si forma sostituendo all'idrogeno un metallo, un non metallo o un radicale di acido organico. È usato come sbiancante e come disinfettante.
Cloruro di calce
Polvere bianca, igroscopica, che libera in modo spontaneo del cloro attivo. Si ottiene attraverso l'azione diretta del cloro su calce spenta. In ambiente acido, esso sviluppa cloro; in ambiente alcalino, ossigeno.
Cloruro di sodio
Sale comune.

closterium, sm. invar. Genere di Alghe Clorofite coniugate, unicellulari, della famiglia delle Desmidiacee, a forma di falce, prive della strozzatura mediana.

Clotàrio Nome di sovrani.
Clotario I
(497-Compiègne 561) Re franco, succedette al padre Clodoveo I nel 511 su un quarto del regno paterno. Alla morte dei fratelli nel 558 riunificò l'intero regno.
Clotario II
(584-629?) Re di Neustria, figlio di Chilperico I. Prevalse su Brunechilde e Teodorico II unificando così il regno franco nel 613.
Clotario III
(652?-673) Re di Neustria e Borgogna, figlio di Clodoveo II. Regnò sotto il controllo del maggiordomo Ebroino.
Clotario IV
(?-719) Re d'Austrasia dal 717. Fu nominato dal maggiordomo Carlo Martello.

Clotìlde (Lione 475-Tours 545) Santa e regina dei franchi. Figlia del re Childerico, nel 493 sposò Clodoveo convincendolo nel 496 alla conversione di Reims.

Clotìlde di Savòia (Torino 1843-Moncalieri 1911) Figlia di Vittorio Emanuele II di Savoia e moglie nel 1859 di Girolamo Napoleone Bonaparte.

Clòto Personaggio mitologico. Una delle tre Moire.

clotòide, sf. Curva piana la cui curvatura in un punto generico è direttamente proporzionale alla lunghezza dell'arco di curva formato con un'origine fissa.

clou, agg. e sm. invar. agg. invar. Di maggior interesse.
sm. invar. 1 Ciò che attira l'attenzione, punto culminante. 2 Gara di maggior interesse in una competizione sportiva.

Clouet, François (Tours ca. 1510-Parigi 1572) Pittore francese. Tra le opere Pierre Outhe (1562, Parigi, Louvre) e Carlo IX di Francia (1563 o 1569, Vienna, Kunsthistorisches Museum).

Clouet, Jean (Bruxelles ca. 1475/1480-Parigi 1541) Pittore francese. Tra le opere Ritratto di Francesco I (prima metà del XVI sec., Parigi, Louvre).

Clouzot, Henri-Georges (Niort 1907-Parigi 1977) Regista cinematografico francese. Diresse Il corvo (1943), Vite vendute (1953)e I diabolici (1955).

clown, sm. invar. Pagliaccio dei circhi equestri, tipico per i suoi comportamenti e costumi particolari. È figura importante del circo dalla fine del Settecento e viene impiegato per intrattenere il pubblico tra un'attrazione e l'altra o come numero proprio. Si distingue in vari tipi: il clown bianco (faccia infarinata e cappello a cono); augusto (scarpe enormi e trucco grottesco) e clown nero, esecutore di esercizi acrobatici. ~ buffone, giullare, macchietta.

clownésco, agg. (pl. m.-chi) Che ricorda la mimica dei clown.

Clòz Comune in provincia di Trento (713 ab., CAP 38020, TEL. 0463).

club, sm. invar. Circolo, società, sodalizio di persone con stessi scopi e interessi. ~ ritrovo.

Club Alpino Italiano ved. "CAI"

Cluj Distretto (744.000 ab.) della Romania, capoluogo Cluj-Napoca.

Cluj-Napoca Città (329.000 ab.) della Romania, nella Transilvania. Capoluogo del distretto di Cluj.

clùne, sf. o sm. Natica.

cluniacènse, agg. e sm. Appartenente all'abbazia di Cluny.
Ordine religioso fondato a Cluny nel 910 da San Bernone. Fu la prima riforma dell'ordine benedettino. I benedettini cluniacensi furono i responsabili della riforma monastica in occidente, anche per la loro indipendenza da vescovi, signori feudali, ma subordinati solo all'autorità papale. Lo sviluppo dell'ordine fu merito dell'abate Oddone e di Pietro il Venerabile, che lo portarono a raggiungere il massimo livello nel XII sec. L'ordine fu soppresso alla vigilia della rivoluzione francese e l'abbazia di Cluny fu quasi interamente distrutta.

Cluny Cittadina francese (4.000 ab.) situata nel dipartimento di Saône-et-Loire. Venne fondata nel X sec. e divenne famosa per l'abbazia costruita da Bernone, abate di Baume, grazie alle concessioni delle terre da parte del duca di Aquitania Guglielmo III il Pio. L'abbazia fu distrutta all'inizio del 1800.

Clupèidi Famiglia di Pesci Teleostei dell'ordine dei Clupeiformi, cui appartengono i salmoni, le aringhe, le sardine e le alose.

Clusóne Comune in provincia di Bergamo (7.976 ab., CAP 24023, TEL. 0346).

cluster, sm. invar. 1 Classe di composti che hanno gruppi di tre o più atomi metallici. 2 Gruppo di unità di memoria collegate serialmente ad un'unica unità di controllo.

Clwyd Contea (416.000 ab.) della Gran Bretagna, nel Galles. Capoluogo Mold.

Cm Simbolo chimico del curio.
CM
Sigla di Circolare Ministeriale.

CMOS Sigla per Complementary Metal Oxide Semiconductor. Tecnologia per la produzione di circuiti integrati su silicio.

CMOT In informatica è la sigla di Common Management information services and protocol Over TCP/IP (servizi informativi per la gestione comune e protocollo TCP/IP). Si tratta di un protocollo per la gestione dei dispositivi di rete.

CNA Sigla di Confederazione Nazionale dell'Artigianato.

CNEL Sigla di Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro.

CNEN Sigla fino al 1982 per Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare, oggi Enea.

cnidàri Dal greco knídé, ortica. ~ Celenterati.

cnidoblàsto, sm. Cellula urticante propria dei Celenterati o Cnidari. ~ nematoblasto.

cnidosporìdii, sm. Sottoclasse di Protozoi Sporozoi parassiti. Vi appartengono gli ordini dei Missoproridi, Microporidi e Attinomissidi.

CNN Sigla per Cable Nets Network, emittente televisiva americana che trasmette telegiornali e servizi giornalistici 24 ore al giorno.

Cnòsso Anticamente città dell'isola di Creta, centro della civiltà minoica. Fu al culmine dell'importanza nel periodo tra il XVII e il XV sec. a. C. Intorno al 2000-1900 a. C. vennero costruiti a Creta tre palazzi: a Cnosso, a Festo e a Mallia. Quello di Cnosso è il più imponente dei tre. Si tratta, in realtà, di città-palazzi, perché in essi doveva abitare una collettività piuttosto numerosa. Intorno al 1700 a. C. i tre palazzi vennero distrutti, non si sa bene se da un terremoto o da invasori, e poi ricostruiti. Non erano difesi da mura. Oggi il vasto complesso archeologico, i cui scavi iniziarono nel 1900 a opera di A. Evans, ha fornito testimonianze di affreschi, suppellettili e ceramiche (tra le quali, la celebre Brocchetta di Gurnià) rinvenute nelle piazze, nei magazzini ed edifici riportati alla luce. Il palazzo di Cnosso, di pianta estremamente complessa, copriva una superficie di circa 10.000 m2. Forse da questo dato obiettivo è sorta la leggenda di un labirinto, costruito da Dedalo su commissione del re Minosse per rinchiudervi il mitico Minotauro, che poi l'eroe greco Teseo uccise grazie al filo di Arianna che gli consentì di entrare e uscire dal labirinto. Tipiche del palazzo di Cnosso sono le colonne di forma cilindrica rastremate verso il basso e con capitelli a disco senza fregi. Le ricerche archeologiche, che proseguono tuttora, hanno permesso di stabilire che fra il 1440 e il 1350, dopo l'eruzione vulcanica del Santorini, il palazzo venne definitivamente distrutto.

CNR Sigla di Consiglio Nazionale delle Ricerche.

CNUCE Sigla di Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico.

co- Prefisso, dal lat. cum, con; indica compagnia, comunione.

co, sm. invar. Capo, estremità, cima.

Co Simbolo chimico del cobalto.

coabitàre, v. intr. Abitare insieme. ~ convivere.
 v. intr. to live under the same roof, to live together.
 lat. tardo cohabitare.

coabitazióne, sf. L'abitare insieme.

coacervàre, v. intr. Ammassare, raggruppare senza distinzione.

coacervàto, sm. Sostanza rigonfiata da un solvente.

coacervazióne, sf. Formazione di un coacervato.

coacèrvo, sm. 1 Mucchio. ~ miscuglio, groviglio. 2 Accumulazione. ~ ammasso, accumulo.

coach, sm. invar. Allenatore di squadra sportiva.

coaderìre, v. intr. Aderire insieme ad altre persone o cose.
 da co-+ aderire.

coadesióne, sf. Il coaderire.
 da co-+ adesione.

coadiutóre, sm. (f.-trìce) 1 Che aiuta qualcuno o ne fa le veci in una determinata attività. ~ aiutante, aiuto, assitente. 2 Sacerdote che aiuta o supplisce il parroco o il vescovo.
 lat. tardo coadiutor,-oris, deriv. da coadiutus, p.p. di coadiuvare.

 

coadiuvànte, agg. e sm. 1 Si dice di chi apporta un aiuto di lavoro senza ricevere una retribuzione. 2 Farmaco che aiuta l'azione di un altro.

coadiuvàre, v. tr. Prestare aiuto; collaborare, cooperare, assistere. ~ aiutare.
 lat. tardo coadiuvare.

coagulàbile, agg. Che si può coagulare.

coagulabilità, sf. Qualità del coagulare.

coagulaménto, sm. Il coagulare.

coagulànte, agg. e sm. agg. Detto di sostanza che può coagulare.
sm. Sostanza coagulante.

coagulàre, v. v. tr. 1 Effettuare la coagulazione, raggrumare, rapprendere detto di sostanza liquida che assume consistenza gelatinosa. ~ solidificare. <> disciogliere, liquefare. 2 Cagliare. ~ rapprendere. <> squagliare.
v. intr. e intr. pron. 1 Rapprendersi. ~ rassodarsi. <> diluirsi. aspettò che il sangue della ferita si coagulasse. 2 Cagliarsi.
 v. tr. to coagulate. v. intr. e intr. pron. 1 to coagulate. 2 (latte) to curdle.
 lat. coagulare.

coagulazióne, sf. Trasformazione di sostanze colloidi in gelatina, con mantenimento minimo del mezzo disperdente. Tale procedimento può avvenire o per raffreddamento, oppure aggiungendo coagulanti.
 lat. coagulatio,-onis.
Coagulazione del latte
Procedimento con il quale la caseina precipita per intervento dei succhi gastrici o di fermenti.
Coagulazione del sangue
Processo di solidificazione del sangue, una volta fuoriuscito dai vasi sanguigni, per chiudere le lesioni e arrestare l'emorragia. Può avvenire naturalmente, oppure ricorrendo a farmaci.

coàgulo, sm. 1 Grumo solido o rappreso di un liquido coagulato. 2 Cagliata.
 lat. coagulum.

Coahuila Stato (1.972.000 ab.) del Messico, al confine con gli USA. Capitale Saltillo.

coalescènza, sf. 1 Unione reciproca in gocce più grandi delle minutissime gocce disperse di un'emulsione con conseguente accentuazione della torbidità. 2 Saldatura di due organi.
 lat. coalescentia, da coalescens,-entis, p.pres. di coalescere unirsi insieme.

coalizióne, sf. Alleanza di persone, enti o partiti per la realizzazione di scopi comuni. ~ lega. <> scissione.
 sf. coalition.
 franc. coalition.

coalizzàre, v. v. tr. Unire in una coalizione. ~ associare.
v. rifl. Unirsi in una coalizione. ~ allearsi. <> separarsi.
 v. rifl. to unite, to form a coalition.
 franc. coaliser.

coalizzàto, agg. e sm. Detto di fazioni o stati stretti in una coalizione.

coàna, sf. Ognuna delle due aperture interne delle fosse nasali.

coanocìta, sm. Piccola cellula flagellata, provvista di un collaretto, copre la parete interna delle e provvede al ricambio dell'acqua.

Coanoflagellàti Ordine di Protozoi Flagellati di piccole dimensioni, vivono liberi o fissi al substrato per mezzo di un peduncolo.

coartàre, v. tr. 1 Costringere, forzare. ~ obbligare. 2 Rendere più stretto. ~ restringere.

coartazióne, sf. Imposizione ad agire contro la propria volontà.

coassiàle, agg. Che ha lo stesso asse di rotazione.

coassicurazióne, sf. Assicurazione assunta in comune da più assicuratori per diminuire la percentuale di rischio.

Coassòlo Torinése Comune in provincia di Torino (1.313 ab., CAP 10070, TEL. 0123).

Coast Provincia (2.065.000 ab.) del Kenya, capoluogo Mombasa.

coàti, sm. Nome volgare dei Nasua rufa, Mammiferi carnivori appartenenti alla famiglia dei Procionidi.

Coatsworth, Elizabeth Jane (1893-1986) Scrittrice statunitense. La sua notorietà è legata ai suoi libri per l'infanzia. Tra le opere, Il gatto che andò in cielo (1930) e Sotto il salice verde (1971).

coattività, sf. Carattere della norma giuridica in quanto la sua osservanza viene imposta coattivamente dallo stato mediante la forza.

coattìvo, agg. 1 Che costringe a forza. 2 Imposto per legge.

coàtto, agg. e sm. 1 Forzato. ~ obbligato. <> libero. domicilio coatto, provvedimento restrittivo preso per persone socialmente pericolose. 2 Come sostantivo, chi è obbligato al domicilio coatto.
 agg. 1 forced. 2 (dir.) compulsory.
 lat. coactus, p.p. di cogere costringere, comp. da co-con + agere condurre.

coautóre, sm. (f.-trìce) Chi, insieme ad altri, collabora a un'opera.

coazióne, sf. Violenza esercitata sulla volontà altrui.

Coàzze Comune in provincia di Torino (2.547 ab., CAP 10050, TEL. 011).

Coazzòlo Comune in provincia di Asti (282 ab., CAP 14050, TEL. 0141).

cobaltìte, sf. Solfoarseniuro di cobalto, estratto come minerale utile di cobalto, si presenta in cristalli monometrici rosa. ~ cobaltina.

cobàlto, sm. Elemento chimico, con simbolo Co, numero atomico 27, peso atomico 58,93. Metallo bianco, tenero, debolmente magnetico, fragile, inalterabile all'aria, attaccabile dagli acidi minerali. È presente in alcuni minerali, quali la cobaltite, la smaltite e la linnite e nelle meteoriti. Simile nell'aspetto a ferro e nichel, insieme all'alluminio forma la lega alnico, con ottime proprietà magnetiche. I suoi sali sono adoperati nella colorazione di porcellane, vetri e smalti. Alcuni suoi composti vengono impiegati in processi organici industriali, quali quelli di deidrogenazione, idrogenazione e nelle reazioni di idroformilazione (OXO). È presente nella vitamina B12. Non ha isotopi radioattivi, ma si può ottenere l'isotopo 60Co con bombardamento di neutroni; esso è molto radioattivo e viene usato nella terapia antitumori (cobaltoterapia). Fonde a 1495 °C e a temperatura ambiente è molto più duro di ferro e nichel.

cobaltóso, agg. Detto dei composti di cobalto bivalente.

cobaltoterapìa, sf. Terapia utilizzante cobalto radioattivo (60Co) per il trattamento locale di tumori.

còbas, sm. invar. Organismo sindacale autonomo rispetto ai sindacati nazionali e di categoria.

còbbola, sf. Nei poeti romanzi indica una strofa bipartita da due membri e da una coda.

Cobden, Richard (Heyshott 1804-Londra 1865) Politico inglese. Di ideologia liberista, si oppose ai dazi doganali sull'importazione del grano.

cobèa, sf. Genere di arbusti rampicanti appartenenti alla famiglia delle Polemoniacee, tipica della flora tropicale americana con fusto alto fino a 20 metri, fiori a corolla campanulata e foglie composte.

Cobèlli, Giancàrlo (Milano 1933-) Attore e regista. Creò messinscene di opere di Tasso, Giraudoux, Pirandello, Büchner, Shakespeare, Goldoni: Aminta (1974), La locandiera (1980), Sei personaggi in cerca d'autore (1981), Antonio e Cleopatra (1988). Per la lirica, Rigoletto (1993), Edoardo II (1995) e Il turco in Italia (1997).

cobelligerànte, agg. e sm. Si dice di nazione che, senza godere di uguaglianza giuridica con gli alleati, combatte con questi contro lo stesso nemico.

cobelligerànza, sf. Condizione di stato che partecipa a una guerra al fianco di uno o più altri senza essere vincolato da alcun patto.

Coblènza Città della Germania (110.000 ab.) situata nella Renania Palatinato, alla confluenza dei fiumi Mosella e Reno. Venne fondata nel 9 a. C. dai romani, in quanto punto strategico; fu per lungo tempo residenza dei principi elettori di Treviri, dopo essere stata a lungo di proprietà degli arcivescovi della città. In seguito al congresso di Vienna venne concessa alla Prussia dalla Francia, che l'aveva occupata nel 1794. È sede di industrie del vetro, chimiche, enologiche, oltre che di un importante centro commerciale e porto fluviale. Del suo passato conserva poco, ossia la Liebfrauenkirche, la chiesa di St Castor e di St Florin.

Coblenziàno, agg. e sm. Piano superiore del Devoniano inferiore.

còbo, sm. Mammifero (Kobus ellipsyprimnus) della famiglia dei Bovidi e dell'ordine degli Artiodattili. Di altezza superiore a 1 m, presenta un fitto pelo grigio e rossiccio. Diffuso nelle savane dell'Africa centrale e meridionale, mangia e rumina in continuazione.

COBOL In informatica è la sigla di Common Business Oriented Language (linguaggio orientato alle applicazioni commerciali). Linguaggio di programmazione nato alla fine degli anni '50 che permette l'implementazione di semplici algoritmi per la gestione di grandi quantità di dati.

cobòldo, sm. Nella mitologia germanica, spiritello allegro e malizioso appartenente alla categoria degli Elfi.

còbra, sm. Denominazione comune di serpenti velenosi della famiglia degli Elapidi e dell'ordine degli Squamati. Il loro morso può provocare la morte di un uomo in pochi minuti.
Cobra comune
Serpente velenoso (Naja haje), diffuso nell'Africa settentrionale, noto anche come aspide di Cleopatra, dal nome della regina egiziana Cleopatra, che si uccise con il suo morso.
Cobra dagli occhiali
Serpente velenoso (Naja naja), diffuso nell'Asia sudorientale; di colore giallastro, misura 1,5 m. Presenta sul collo macchie a forma di occhiali, da cui il nome.

Coburn, Langdon Alvin (Boston 1882-Colwyn Bay 1966) Fotografo statunitense. Inventò delle foto astratte ottenute attraverso un gioco di specchi che frantumano e moltiplicano l'immagine, chiamate vortografie.

còca, sf. 1 Angiosperma (Erytroxylon coca) della famiglia delle Eritroxilacee e dell'ordine delle Gruinali. 2 Termine utilizzato al posto di coca cola. 3 Termine utilizzato al posto di cocaina.
 spagn. coca.
È una pianticella arbustiva originaria della Bolivia e del Perù, dalle cui foglie ovali si estrae la cocaina (alcaloide utilizzato come anestetico ma anche come stupefacente). Può raggiungere i 2 m di altezza. Già nei secoli scorsi le foglie di coca venivano masticate per sopire la stanchezza e la fame.

Coca Cola Company Società con sede ad Atlanta negli Stati Uniti, fondata nel 1892 per la produzione e la commercializzazione della tipica bevanda gasata i cui componenti principali sono caffeina, zucchero e caramello. La sua formula, ancora segreta, è stata inventata nel 1886 dal farmacista John Styth Pemberton come uno sciroppo medicinale.

còca-còla, sf. Nome commerciale di una bibita gassata e zuccherata, preparata con caffeina, caramello e acido ortofosforico, il cui nome deriva dall'omonima società produttrice con sede negli USA. ~ coca.

cocaìna, sf. Alcaloide stupefacente (C17 H21 NO4), estratto dalle foglie della coca (Erythroxylon coca). Si presenta a forma di cristalli o polvere bianca e amara. La sua produzione e vendita sono soggette a severi controlli. Si usa in medicina come anestetico locale, ma può essere utilizzata come stupefacente, per ingestione, per iniezione ipodermica o per il fiuto della polvere; dà eccitamento euforico, seguito da profonda depressione; produce effetti di dipendenza.
 sf. cocaine, coke.
Sindrome da overdose
Si verifica in conseguenza di un'intossicazione acuta per una somministrazione eccessiva di cocaina. L'overdose da cocaina può presentarsi con euforia, stato di allucinazione visiva, delirio, tachicardia, respiro accelerato, tremori ed evolvere verso uno stato di depressione respiratoria. Come primo intervento occorre controllare le funzioni vitali della vittima (stato di coscienza, pervietà delle vie aeree, funzione circolatoria) e nel frattempo chiamare i mezzi di soccorso.

cocainìsmo, sm. Intossicazione cronica dovuta all'abuso di cocaina.

cocainizzazióne, sf. Iniezione di cocaina al fine di produrre anestesia.

cocainòmane, agg., sm. e sf. Chi assume cocaina come stupefacente.

còcca, sf. 1 Intaccatura all'estremità della freccia, in cui si adatta la corda dell'arco. 2 Angolo, estremità di un fazzoletto, un tovagliolo e simili.

Coccàglio Comune in provincia di Brescia (6.501 ab., CAP 25030, TEL. 030).

coccàrda, sf. Rosetta di nastro pieghettato di uno o più colori portata come emblema, simbolo di appartenenza a qualche gruppo o società.
 franc. cocard.

Cocchiàra, Giusèppe (Mistretta, Messina 1904-Palermo 1965) Studioso del folclore. Tra le opere Il mondo alla rovescia (1963).

cocchière, sm. Chi, per salario, guida carrozze a cavalli. ~ auriga, vetturino, postiglione.
 deriv. da cocchio.

Cocchière Nome italiano della costellazione di Auriga, situata nell'emisfero celeste boreale; facilmente osservabile nelle notti autunnali e invernali, è formata da stelle che creano un pentagono tra i Gemelli e Perseo.

còcchio, sm. 1 Carrozza signorile trainata da due o quattro cavalli. 2 Antico carro a due ruote. ~ biga.
 incerta.

cocchiumatóio, sm. Trivella conica usata per praticare il cocchiume nei fusti, dai bottai.

cocchiùme, sm. Il foro situato sul diametro massimo della botte e il tappo che serve a chiuderlo.

cocci-, o cocco- Primo elemento di parole composte; derivante dal greco kókkos, granulo o insetto.

còccia, sf. (pl.-ce) 1 Nell'impugnatura della sciabola, del fioretto o della spada, la parte che protegge la mano. 2 Scorza, guscio, specialmente di crostaceo. 3 Testa. 4 Calotta usata dagli attori per simulare la calvizie.
 lat. volg. coclia chiocciola.

cocciàio, sm. Chi fabbrica o vende cocci. ~ vasaio.

Còccidi Famiglia di Insetti Emitteri Omotteri di cui fanno parte le cocciniglie.

coccidiòide, sm. Genere di Funghi ficomiceti, parassiti dell'uomo.

coccidioidomicòsi, sf. Malattia parassitaria dell'uomo e dei bovini causata da un fungo.

coccidiòsi, sf. Dissenteria mortale causata dai coccidi, specie parassite degli animali da cortile. Gli agenti responsabili della coccidiosi si moltiplicano per spore nelle feci dell'animale ospite. Nell'uomo possono provocare una diarrea secondaria.

còccige, sm. Termine anatomico che designa l'osso che costituisce la parte terminale della colonna vertebrale. È un rudimento della coda.

coccìgeo, agg. Del coccige.

coccinèlla, sf. Insetto (Coccinella septem punctata) della famiglia dei Cocinellidi e dell'ordine dei Coleotteri. Di colore rosso picchiettato di nero, vive nella vegetazione delle regioni temperate e tropicali. Ha corpo semisferico arrotondato nella parte superiore e piatto nella parte inferiore. È utile all'agricoltura poiché si nutre di insetti dannosi per le piante.
 sf. ladybird.

Coccinèllidi Famiglia di Insetti Coleotteri diversicorni di cui fanno parte molte specie carnivore che vivono allo stato larvale e adulto.

coccinìglia, sf. 1 Nome comune di Insetti Omotteri della famiglia dei Coccidi. 2 Colore rosso intenso simile al carminio ottenuto dall'essiccamento di una cocciniglia.
 spagn. cochinilla, dimin. di cochino porco.
I maschi sono alati e le femmine attere e ninfali. Sono parassiti di piante che aggrediscono in massa, cagionandone la morte e per questa ragione sono dannosissime all'agricoltura. Vengono cacciate con nemici naturali (Coleotteri, Imenotteri e Lepidotteri) oppure con insetticidi. Dall'essiccazione e polverizzazione delle femmine, si ottiene una sostanza colorante rossa (carminio).

còccio, sm. 1 Terracotta di scarso valore. ~ terraglia. 2 Frammento di vaso o oggetto rotto. ~ rottame. 3 Persona malaticcia.
 sm. 1 earthenware. 2 (frammenti di vaso) fragments of pottery.
 deriv. da coccia.

cocciòla, sf. 1 Gonfiore sulla pelle, causato da punture di insetto. 2 Rigonfiamento sull'intonaco dei muri.

cocciutàggine, sf. 1 L'essere cocciuto; caparbietà, ostinazione. ~ testardaggine. <> docilità, arrendevolezza. 2 Atto di persona cocciuta.

cocciùto, agg. e sm. Ostinato nel pensare e nell'agire a suo modo. ~ ostinato, testardo. <> remissivo.
 agg. obstinate, stubborn, pigheaded.
 deriv. da coccia.

còcco, sm. (pl. m.-chi) 1 Palma da frutto commestibile, di 40 m di altezza, con foglie a ciuffi e fiori a spadice. È tipica delle zone costiere tropicali. 2 Uovo di gallina nell'accezione familiare. 3 Ovolo buono. 4 Batterio a forma sferica o sferoidale. 5 Persona prediletta, specialmente bambino. ~ favorito, pupillo. 6 Colore rosso scarlatto.
 sm. 1 (frutto) coconut. 2 (albero) coconut palm.
 portog. coco.
Noce di cocco
Frutto del cocco, contenente latte zuccherino da gustare come bevanda, e con polpa commestibile. Da essa si ricavano due oli (di cocco e copra), impiegati nella produzione di saponi, cosmetici, farmaci e alimenti. Dall'infiorescenza recisa si ricava un succo utilizzabile per la produzione del vino di palma, mentre le fibre sono usate per produrre cordami e stuoie.

coccodè, inter. e sm. inter. Riproduce il suono della gallina quando fa l'uovo.
sm. Voce onomatopeica che indica il verso della gallina quando fa l'uovo.

coccodrìllo, sm. 1 Grosso e vorace rettile anfibio. 2 Tipo di carrello adibito al trasporto dei carri su strada. 3 Nel linguaggio giornalistico, biografia di personalità vivente preparata in modo che in caso di morte possa subito essere pubblicata. 4 Pelle conciata dell'animale omonimo. 5 Pinzetta per collegamenti elettrici provvisori.
 sm. crocodile.
Nome dei Rettili della famiglia dei Crocodilidi, del genere Crocodylus. Sono Rettili acquatici molto grossi (da 1 m a 10 m), rivestiti di squame e provvisti di rilievi su dorso e coda. Gli arti presentano cinque dita davanti e quattro dietro, tutte unite da una membrana. Ottimi nuotatori e voracissimi, sono ovipari, ossia la femmina depone le uova (fino a 100) che vengono covate dal caldo naturale della sabbia. Vivono in gruppi numerosi nei fiumi e paludi tropicali. Le principali specie sono quello del Nilo (Crocodylus niloticus),tipico dell'Africa; quello marino (Crocodylus porosus), tipico dell'India e della Cina; quello palustre (Crocodylus palustris), molto feroce, dell'Asia meridionale; quello americano (Crocodylus acutus),tipico dell'America centrale. Vengono catturati da piccoli per la loro pelle pregiata.

coccoìna, sf. Nome commerciale di un tipo di colla per ufficio.
 deriv. da cocco.

còccola, sf. 1 Testa. 2 Tenerezza affettuosa. ~ affezione.

coccolàre, v. v. tr. Usare modi teneri e dolci con qualcuno. ~ carezzare, vezzeggiare. <> maltrattare.
v. rifl. Crogiolarsi. ~ godersela.
 v. tr. to fondle, to cuddle.
 deriv. da cocco.

coccolìte, sf. Nome dato a piastre calcaree, molto piccole, che rivestono certe alghe pelagiche. Danno origine a depositi sedimentari marini.

còccolo, sm. Bimbo grazioso, paffuto. ~ cocco.

coccolóne, sm. Persona adulta a cui piace farsi coccolare, vezzeggiare.

coccolóni, avv. Nella posizione di chi siede sui calcagni.

Cocconàto Comune in provincia di Asti (1.548 ab., CAP 14023, TEL. 0141).

cocènte, agg. 1 Che scotta. ~ ardente, bruciante. <> freddo. 2 Veemente, acuto. ~ violento. <> blando.
 agg. burning.

COCER Sigla di Consiglio Centrale di Rappresentanza.

Cochabamba Dipartimento (1.093.000 ab.) della Bolivia, sulla Cordigliera.
Cochabamba
Città (404.000 ab.) della Bolivia, capoluogo del dipartimento omonimo.

Còchi (Milano 1941-) Pseudonimo di Aurelio Ponzoni. Debuttò nel cabaret nel 1964 insieme a R. Pozzetto. In seguito si occupò di televisione e teatro.

Cochin Città (564.000 ab.) dell'India, nello stato del Kerala.

Cocincìna Regione storica della penisola indocinese (Vietnam), affacciantesi sul mar Cinese meridionale e il golfo del Siam. Comprende quasi tutta la vasta pianura del delta del fiume Mekong. Appartenne all'impero Khmer, venne governata nel 1600 e 1700 dalla dinastia dei Nguyen. Fu colonia francese dal 1863, prima di divenire repubblica indipendente dell'Unione Francese (1946); nel 1947 venne aggregata allo stato del Vietnam del Sud.

cocincìna, sf. Gioco di carte simile alla scopa che si pratica tra due giocatori con due mazzi di quaranta carte.

cocitóre, sm. 1 Chi cuoce. 2 Operaio addetto alla cottura di minerali o altro. 3 Apparecchio per cuocere prodotti alimentari, spesso automatico o a ciclo continuo.

Cockcroft, John Douglas (Todmorden 1897-Cambridge 1967) Fisico inglese. Ideò un acceleratore di particelle mediante il quale si ebbe per la prima volta una reazione nucleare e per questo, nel 1951, con E. T. Walton, fu insignito del premio Nobel.

cocker, sm. Cane da caccia di piccola taglia con pelo lungo, ondulato e muso schiacciato.

cocker spaniel inglèse Cane originario dell'Inghilterra, presenta un pelo setoso lungo e folto di diversi colori, con frangiature agli arti, e orecchie molto lunghe. Allevato per la caccia, è diffuso anche come cane da compagnia.

Cocker, Joe (Sheffield 1944-) Cantante inglese di rock, caratterizzato dalla voce roca, che ben si adatta al genere blues delle sue canzoni. Tra le opere Mad dogs & Englishmen (album, 1970).

cockney, sm. invar. 1 Nome dato ai londinesi. 2 dialetto parlato a Londra.

cocktail, sm. invar. 1 Miscela di bevande a base alcolica. 2 Cocktail-party. ~ rinfresco.

Cocktail party Dramma di Th. S. Eliot (1950).

cocktail-party, sm. invar. Ricevimento in cui si servono bevande alcoliche, sandwich e simili.

Coclé Provincia (177.000 ab.) del Panam´, capoluogo Penonomé.

còclea, sf. 1 Superficie elicoidale che ruota nell'interno di un tubo cilindrico; serve a elevare liquidi e a trasportare materiali granulosi. È detta anche vite di Archimede. 2 In anatomia indica quella parte dell'orecchio, a forma di elica, fondamentale per mantenere l'equilibrio.
 lat. cochlea chiocciola.

cocleàre, agg. 1 A forma di cucchiaio. 2 In anatomia, il condotto cocleare è l'organo acustico propriamente detto.

cocleària, sf. Pianta erbacea a fiori bianchi con un odore acre e pungente, appartenente alla famiglia delle Crocifere.

cocleòide, sf. Curva ricavata dalla proiezione di un'elica cilindrica da un suo punto sopra un piano perpendicolare all'asse dell'elica.

còclide, agg. Si dice di colonna che ha all'interno una scala a chiocciola o che è decorata con un rilievo a spirale.

Coco Fiume (750 km) dell'America Centrale, tra l'Honduras e il Nicaragua. Sfocia nel mar delle Antille.

cocoibìte, sf. Materiale a base di fibra di cocco, termoisolante.

cocoliche, sm. invar. Linguaggio parlato da oriundi italiani in Argentina, misto di italiano e spagnolo.

cocólla, sf. 1 Sopravveste con cappuccio che portano i monaci. 2 In senso spregiativo, frate.

cocomeràio, sm. 1 Zona di terreno coltivata a cocomeri. 2 Chi vende o coltiva cocomeri.

cocómero, sm. 1 Pianta annua delle Cucurbitacee (Citrullus lanatus) con fusto prostrato, foglie cuoriformi e fiori a corolla gialli, originaria dell'Africa. Il frutto è una falsa bacca verde, a volte con striature, che può raggiungere anche i 20 kg di peso; la polpa, di solito di un colore rosso vivo, è gradevole e rinfrescante. 2. Il frutto del cocomero. ~ anguria. 3 Altro nome del cetriolo. 3 Persona sciocca. ~ allocco.
 sm. watermelon.
 lat. cucumis,-eris.

cocorìta, sf. Nome generico di piccoli pappagalli domestici.

cocotte, sf. invar. 1 Donna frivola e di facili costumi. ~ prostituta. 2 Recipiente di ghisa di varia grandezza dai bordi alti, per cuocervi vivande al forno o a bagnomaria.

Còcquio-Trevisàgo Comune in provincia di Varese (4.599 ab., CAP 21034, TEL. 0332).

Cocteau, Jean (Maison-Laffitte 1889-Milly-la-Forêt 1963) Scrittore, poeta e regista cinematografico francese. Seguì le più diverse esperienze artistiche, dal futurismo al dadaismo, passando attraverso il cubismo, adattandone gli aspetti più importanti alla letteratura, alla poesia, alla pittura e al cinema. Tra le poesie vanno ricordate Poesie, Canto fermo,con le quali ritornò alla poesia classica; tra i romanzi Ragazzi terribili, Tommaso l'impostore; per il teatro Orfeo, La voce umana, I parenti terribili, Macchina per scrivere. Nel cinema i ricordi vanno a La bella e la bestia (1946) e Il testamento di Orfeo.

Cocùllo Comune in provincia di L'Aquila (416 ab., CAP 67030, TEL. 0864).

cocùzza, sf. 1 Testa. 2 Usato nel significato plurale, denari. ~ monete.

cocùzzolo, sm. 1 La parte più alta della testa o altro. ~ apice, culmine. 2 Sommità di un monte. ~ cima. <> pendice.
 sm. 1 crown. 2 (anche fig.) top.
 lat. tardo cucutium.

Cod. Civ. Sigla di Codice Civile.

Cod. Comm. Sigla di Codice Commerciale.

Cod. Dir. Can. Sigla di Codice di Diritto Canonico.

Cod. Pen. Sigla di Codice Penale.

Cod. Proc. Civ. Sigla di Codice di Procedura Civile.

Cod. Proc. Pen. Sigla di Codice di Procedura Penale.

códa, sf. 1 Estremità posteriore del corpo dei Vertebrati, formata, nei Mammiferi e nei Rettili, da un prolungamento della colonna vertebrale, al quale si attaccano i muscoli. Svolge una funzione diversa, a seconda delle classi, ordini e specie di Vertebrati. 2 Parte posteriore o terminale di qualcosa. ~ estremità. <> testa. 3 Appendice, prolungamento. ~ continuazione. 4 Fila ordinata di persone che aspettano il loro turno. ~ colonna. 5 Conseguenza. ~ strascico.
 sf. 1 tail. 2 (fila) queue.
 lat. volg. coda.
Coda di cane, topo, volpe
Pianta erbacea delle Graminacee, ottima foraggera, presente in pascoli montani, boschi e prati.
Coda sonora
Prolungamento del suono all'interno di un ambiente chiuso, provocato dalle riflessioni contro le pareti.
Teoria delle code
Studio che si occupa dei problemi di attesa che possono sorgere qualora un servizio riguardi una pluralità di utenti. Fu elaborata per la determinazione matematica dello stato di attesa. Originariamente fu applicata ai servizi telefonici, prima di essere usata anche per gli aeroporti e la manutenzione dei macchinari.

coda di cane, sf. Nome volgare del Cynosurus cristatus, comune nei pascoli montani soleggiati.

còda di tòpo, sf. Nome volgare delle piante appartenenti al genere Phleum.

còda di vólpe, sf. Nome volgare dell'Alopecurus pratensis.

codardaménte, avv. In modo codardo. ~ vigliaccamente, paurosamente. <> coraggiosamente.

Codardi, I Romanzo di J. Skvorecký (1958).

codardìa, sf. L'essere codardo, vile, pusillanime; azione da codardo. ~ vigliaccheria.
 deriv. da codardo.

codàrdo, agg. e sm. agg. Che fugge ai pericoli e viene meno ai suoi doveri. ~ vigliacco, pusillanime. <> ardito, coraggioso.
sm. Persona codarda. ~ vile. <> ardito, coraggioso.
 agg. cowardly. sm. coward.
 franc. couard, deriv. dal lat. cauda coda.

Codàzzi, pìcco Vetta (2.426 m) del Venezuela, nella Cordigliera della Costa.

codàzzo, sm. Gruppo disordinato di persone che accompagnano qualcuno. ~ seguito, processione, corteo.

codeìna, sf. Uno degli alcaloidi contenuti nell'oppio.

Codèmo, Luìgia (Treviso 1828-Venezia 1898) Scrittrice. Autrice di romanzi nei quali il tema patriottico è unito a quello sociale e socialisteggiante. Tra le opere, Le memorie di un contadino (1856), Miserie e splendori della povera gente (1865), La rivoluzione in casa (1872), I nuovi ricchi (1876).

codésto, agg. e pron. dimostr. agg. Persona o cosa vicino a chi ascolta. codeste azioni non sono proprio piacevoli.
pron. 1 Indica cosa vicina a chi ascolta. 2 Codesta cosa con valore neutro.
 lat. volg. eccum tibi iste.

codetilìna, sf. Denominazione comune dell'etilmorfina, corrisponde alla codeina.

codétta, sf. 1 Estremità della frusta alla quale viene attaccato lo sverzino. 2 Piccolo segno simile a una virgola rovesciata usato nei manoscritti antichi. 3 Nella corrispondenza commerciale, indicazione della persona a cui è indirizzata la lettera. 4 Grano dal chicco piccolo. 5 Nella scarpa, ciascuna delle estremità inferiori del tomaio. 6 Cavo fissato alla poppa delle imbarcazioni.
 dimin. di coda.

Codevìgo Comune in provincia di Padova (5.384 ab., CAP 35020, TEL. 049).

Codevìlla Comune in provincia di Pavia (974 ab., CAP 27050, TEL. 0383).

codiaeum, sm. Genere di piante delle regioni calde dell'Asia e dell'Oceania.

codibùgnolo, sm. Nome volgare di un piccolo uccello passeriforme, Aegithalos caudatus, con piumaggio opaco e coda molto lunga; appartenente alla famiglia dei Paridi.

còdice, sm. 1 Libro manoscritto, costituito da molti fogli, che si distingue dal rotolo manoscritto e dal libro stampato. ~ papiro, palinsesto. 2 In ambito giuridico è l'insieme delle disposizioni legislative che regolano un certo settore del diritto. 3 Insieme di norme scritte o consuetudinarie che regolano una determinata attività. ~ normativa. 4 Cifrario in cui a ogni parola o frase corrispondono determinate lettere, segni o cifre convenzionali. 5 In linguistica codice è il sistema linguistico convenuto con cui si trascrive o traduce un messaggio. 6 In informatica è la successione di dati e simboli usati per identificare o trasmettere un messaggio.
 sm. 1 code. 2 (fiscale) tax number. 3 (postale) postcode.
 lat. codex,-icis.
Anticamente stava a indicare il complesso di tavole cerate e dei fogli di papiro o pergamena, uniti a guisa di libro. Dal II sec. venne usato per testi sacri e giuridici e finì per sostituirsi ai rotoli delle biblioteche (il codice, come il libro attuale, comporta l'azione dello sfogliare, in sostituzione dello srotolamento del rotolo manoscritto). Per i codici in carta, sostituti di quelli in pergamena, occorre attendere il 1500.
Codice a barre
Insieme di caratteri (costituito da raggruppamenti di linee di spessore variabile) stampati sulla confezione di qualsiasi prodotto commerciale, del quale permette, per mezzo di un lettore elettronico, la visualizzazione di informazioni utili. Fu inventato da J. Lemelson.
Codice civile
Insieme di norme che regolano i rapporti civili e commerciali tra privati e tra i privati e lo stato. È in vigore dal 1942. Il codice civile è diviso in sei libri, ciascuno dei quali è dedicato a uno specifico settore del diritto privato: delle persone e della famiglia, delle successioni, della proprietà, delle obbligazioni, del lavoro, della tutela dei diritti.
Codice del diritto canonico
Complesso di norme emanate dalla chiesa cattolica nel 1983, con l'intento di disciplinare la vita dei fedeli e amministrare il clero e i suoi beni. Sostituisce il precedente codice emanato da Benedetto XV nel 1917. È costituito da 1.752 canoni divisi in sette libri.
Codice della navigazione
Entrato in vigore nel 1942, regolamenta la navigazione marittima interna, quella aerea, per i privati e per il lato pubblicistico. Comprende 1.331 articoli ed è suddiviso in quattro parti, delle quali la prima si occupa della navigazione marittima e fluviale e la seconda della navigazione aerea. La terza e la quarta parte contengono invece disposizioni di carattere generale.
Codice della strada
Insieme di norme relative alla disciplina della circolazione stradale. Le modifiche finali al testo del 1959 risalgono al 1996.
Codice di avviamento postale
Insieme di cinque cifre che serve per identificare una località; va scritto prima del nome della località stessa.
Codice di procedura civile
Insieme di norme che riguardano il processo civile. In vigore dal 1942, ha subito molte modifiche al fine di rendere più veloce il processo e introdurre la figura del giudice di pace.
Codice di procedura penale
Testo legislativo in vigore dal 1989, riguardante il processo penale. Prevede forme di garanzia per l'imputato e l'obbligo per il pubblico ministero di promuovere le forme abbreviate di definizione del giudizio.
Codice fiscale
Insieme di lettere e cifre associato a una persona fisica.
Codice genetico
Meccanismo con il quale vengono trasmesse le informazioni genetiche, ossia la quantità e il tipo di proteine indispensabili per la cellula. È formato dalla successione delle quattro basi azotate (adenina, guanina, timina, citosina) dei nucleotidi che formano la catena del DNA.
Codice napoleonico
Codice civile promulgato da Napoleone nel 1804 ed entrato in vigore qualche anno dopo (1807). I suoi principi vennero adottati come elementi fondamentali della cultura giuridica di tutto il 1800; in Italia tale adozione avvenne nel 1865. Venne abrogato ai tempi della restaurazione. Si basa su concetti di uguaglianza dei cittadini, sull'autonomia dell'iniziativa privata in campo economico e della proprietà come sua massima espressione.
Codice penale
Insieme di disposizioni riguardanti il reato in genere, i delitti e le contravvenzioni. Venne introdotto da Rocco nel 1931, in pieno regime fascista. A seguito di sentenze della corte costituzionale, vennero apportate sostanziali riforme.
Codici penali militari (di pace e di guerra)
Costituiscono le raccolte di disposizioni relative al diritto penale militare. Contengono entrambi una parte normativa e una procedurale e vengono applicati ai militari e agli obiettori di coscienza.
Codice postale e delle telecomunicazioni
Norme che disciplinano l'attività degli addetti ai servizi postali, alla fabbricazione di carte valori postali e, in genere, la gestione dei servizi di corrispondenza ordinaria e telegrafica.

Còdice albertìno Codice emanato da Carlo Alberto il 20 giugno 1837; nel 1838 entrò in vigore in Piemonte e Liguria, nel 1848 in Sardegna.

Codice d'onore Film drammatico, americano (1992). Regia di Rob Reiner. Interpreti: Jack Nicholson, Tom Cruise, Demi Moore. Titolo originale: A Few Good Men

Codice di Hammurabi Opera giuridica di Hammurabi (XVIII sec. a. C.).

Codice di Perelà, Il Romanzo di A. Palazzeschi (1911).

codicillàre, agg. Relativo al codicillo.

codicìllo, sm. 1 Nel diritto romano, disposizione di ultima volontà redatta al di fuori del testamento. 2 Aggiunta che si fa a uno scritto. ~ postilla, aggiunta, nota.

codicologìa, sf. Scienza che studia i codici antichi, la loro valenza storica e culturale, le loro caratteristiche filologiche e simili.

codìfica, sf. Codificazione.

codificàre, v. tr. 1 Riunire in un codice. ~ catalogare, classificare. 2 Attribuire un codice, un cifrario. ~ cifrare, crittografare. <> decodificare, decrittare. il messaggio venne codificato per impedire che fosse facilmente interpretabile dal nemico.
 lat. codex,-icis +-ficare.

codificatóre, sm. (f.-trìce) Chi codifica.

codificazióne, sf. Atto del codificare.

Codignòla, Ernèsto (Genova 1885-Firenze 1965) Pedagogista. Tra le opere Il problema dell'educazione (1935-1936).

Codigòro Comune in provincia di Ferrara (13.895 ab., CAP 44021, TEL. 0533). Centro agricolo (pioppeti, coltivazione di barbabietole, foraggi e cereali) e industriale (prodotti della carta e del vetro). Vi si trova l'abbazia di Pomposa, fondata dai monaci benedettini nel VII sec. Gli abitanti sono detti Codigoresi.

codinìsmo, sm. Atteggiamento retrogrado e conservatore.

codìno, sm. 1 Treccia di capelli stretta dietro alla nuca, usata dai gentiluomini europei nel XVIII secolo e dai cinesi fino alla fine del XIX secolo. 2 Retrogrado, reazionario, conformista.

codirósso, sm. Uccello (Phoenicurus ochruros) della famiglia dei Turdidi e dell'ordine dei Passeriformi. Di colore grigio e rosso, vive in Europa, Asia e Africa settentrionale. Si ciba di insetti.
Codirosso spazzacamino
Uccello (Phoenicurus phoenicurus) della famiglia dei Turdidi e dell'ordine dei Passeriformi. Di colore grigio con la coda rossa, vive in Europa, Asia e Africa settentrionale a quote molto elevate.

codirossóne, sm. Nome volgare del Monticola saxatilis, uccello passeriforme grosso come un merlo.

Codivìlla, Alessàndro (Bologna 1861-1912) Chirurgo e ortopedico. Ideò numerose tecniche operatorie innovative sia nel campo dell'ortopedia che in quello della chirurgia gastro-duodenale. Fu direttore dell'Istituto Rizzoli di Bologna e poi dell'Istituto dei rachitici di Milano.

Codogné Comune in provincia di Treviso (4.846 ab., CAP 31013, TEL. 0438).

Codógno Comune in provincia di Lodi (14.136 ab., CAP 20073, TEL. 0377). Centro agricolo, dell'allevamento e industriale (prodotti caseari, tessili, del mobile e meccanici). Gli abitanti sono detti Codognesi.

códolo, sm. 1 In un attrezzo, la parte sottile che entra nel manico. 2 Nel violino e in strumenti affini, la parte terminale del manico.

codominànza, sf. "allele"

codomìnio, sm. L'insieme dei valori assunti da una funzione al variare del valore della variabile indipendente.

codóne, sm. 1 Uccello degli Anseriformi della famiglia degli Anatidi. Presenta piumaggio di color ruggine o grigio solcato da striature vistose bianche e nere. Il suo habitat è costituito da terreni paludosi, stagni e laghi. Si ciba di vegetali, insetti, rane e vermi. In Italia è specie cacciabile e di passo. 2 Sequenza di tre nucleotidi dell'RNA messaggero. Nella sintesi proteica costituisce un'unità del codice genetico per la determinazione degli amminoacidi.

Codreanu, Corneliu Zelea (Iasi 1899-Jilava 1938) Politico romeno. Nel 1931 fu fondatore del movimento filofascista delle Guardie di ferro. Nel 1933 venne incarcerato e ucciso per ordine governativo.

codrióne, sm. Negli Uccelli, la parte inferiore della colonna vertebrale che sostiene la coda.

Codròipo Comune in provincia di Udine (14.234 ab., CAP 33033, TEL. 0432). Centro agricolo (coltivazione di cereali e vigneti) e industriale (prodotti del legno, chimici, tessili e meccanici). Gli abitanti sono detti Codroipesi.

Codrongiànos Comune in provincia di Sassari (1.291 ab., CAP 07040, TEL. 079).

Codùssi Coducci Mauro (Lenna, Bergamo, ca. 1440-Venezia 1504) Architetto. Tra le opere San Michele in Isola (1468-1479), il palazzo Vendramin-Calergi (1481-1509) e Santa Maria Formosa (1492) a Venezia.

Cody, William Frederick ved. "Buffalo Bill"

còe, sf. Festa "delle brocche" che si celebrava il secondo giorno delle antesterie ateniesi, il dodici di antesterione, febbraio-marzo, in onore di Dionisio.

coeditóre, sm. Chi pubblica una o più opere in collaborazione con altri.

coedizióne, sf. Edizione comune di un opera da parte di più editori.

coeducazióne, sf. Educazione comune tra ragazzi e ragazze.

coefficiènte, sm. 1 Moltiplicatore numerico o letterale di un'espressione algebrica. 2 Quantità numerica che definisce proprietà e relazioni meccaniche, fisiche e simili. 3 Fattore che contribuisce al verificarsi di un effetto.
 da co-+ efficiente.
Coefficiente angolare
In un sistema di riferimento cartesiano, individua l'inclinazione di una retta rispetto all'asse delle ascisse.
Coefficiente di proporzionalità
In matematica è una grandezza che lega le variabili x e y, presenti in un'equazione, con un rapporto di proporzionalità; in un monomio è la parte numerica.

coefficiènza, sf. Proprietà dell'essere coefficiente.
 deriv. da coefficiente.

coèfora, sf. Nell'antica Grecia, donna che portava libagioni ai sepolcri.

Coefore Tragedia in Oresteia di Eschilo (458 a. C.).

coeguàle, agg. Riferito alle tre persone della Trinità.

Coello, Claudio (Madrid 1642-1693) Pittore spagnolo. Tra le opere L'adorazione della sacra ostia (1685, Escorial, Sacrestia).

coemptio, sf. invar. Nel diritto romano, acquisto reciproco.

coenzìma, sm. (pl.-i) Sostanza chimica essenziale per l'attività di alcuni enzimi e per il corretto espletamento di reazioni biochimiche. Sono coenzimi molte vitamine.

coercìbile, agg. Che si può costringere.

coercibilità, sf. Qualità di coercibile.

coercitivaménte, avv. In modo coercitivo. ~ forzatamente, coattivamente. <> liberamente.

coercitìvo, agg. Che ha forza di costringere. ~ forzato. <> volontario.
 franc. coercitif, deriv. dal lat. coercitus, p.p. di coercere.

coercizióne, sf. Il costringere qualcuno a compiere atti contro la sua volontà. ~ costrizione, imposizione. <> libertà.
 franc. coercition, dal lat. coercitio,-onis.

coerède, sm. Chi è erede insieme con altri.

coerènte, agg. 1 Detto di roccia cementata e compatta. ~ saldo. <> friabile. 2 Che è saldamente connesso in ogni sua parte. ~ omogeneo. 3 Che è privo di contraddizioni. ~ congruente, consono. <> incoerente. 4 Detto di fenomeni periodici che hanno uguale frequenza e fasi coincidenti. 5 Organico. ~ sistematico. 6 Equilibrato. ~ armonioso. <> incoerente, discordante.
 agg. coherent, consistent.
 lat. cohaerens,-entis, p.pres. cohaerere stare unito.

coerenteménte, avv. Con coerenza. ~ congruentemente.

coerènza, sf. 1 L'essere coerente. ~ coesione, omogeneità, armonia, rigore, logica. <> incoerenza. 2 Indicazione delle proprietà o dei beni pubblici confinanti rispetto a un determinato fondo.
 sf. coherence.
 lat. cohaerentia.

coesióne, sf. 1 Forza che agisce fra le molecole di un corpo, opponendosi al loro distacco e determinando lo stato di aggregazione (solido, liquido o aeriforme). ~ aderenza. 2 Accordo, unione. ~ affiatamento. <> divisione. 3 Coerenza. ~ consequenzialità. <> contraddizione.
 deriv. dal lat. cohaesus, p.p. di cohaerere.
La forza di coesione viene influenzata, oltre che dalla natura chimica, anche da temperatura e pressione; generalmente, infatti, accresce con la diminuzione della temperatura e l'aumento della pressione e viceversa.

coesistènte, agg. Che esiste insieme ad altri.

coesistènza, sf. Il coesistere.

coesìstere, v. intr. Esistere contemporaneamente, detto di più cose.
 da co-+ esistere.

coesìvo, agg. Che serve a tenere unito.

coèso, agg. Dotato di coesione.

coetàneo, agg. e sm. 1 Che, chi ha la medesima età. 2 Contemporaneo. ~ coevo.
 agg. e sm. contemporary.
 lat. tardo coaetaneus.

coetèrno, agg. Che è insieme ed egualmente eterno, detto delle persone divine e dei loro attributi.

Coetzee, John Michael (Città del Capo 1940-) Romanziere. Tra le opere La vita ai tempi di Michele K (1983).

coèvo, agg. Della stessa epoca, secolo, periodo.

cofanétto, sm. 1 Cassetta di vario materiale usata per custodire preziosi. 2 In editoria, custodia che contiene due o più volumi di una stessa opera.

còfano, sm. 1 Cassa munita di coperchio. ~ baule, cassettone. 2 Parte della carrozzeria di un'automobile che racchiude il motore. 3 Cassa per il trasporto della munizioni.
 sm. 1 (aut.) bonnet. 2 (cassaforte) chest.
 lat. cophinus, dal greco kòphinos cesta.

cofattóre, sm. In algebra, fattore che compare insieme ad altri fattori.

coferménto, sm. Sinonimo di coenzima.

còffa, sf. 1 Piattaforma semicircolare a mezz'altezza sugli alberi delle navi per vedetta o per manovra della nave. 2 Sorta di paniere. ~ cesta.

Cofferàti, Sèrgio (Sesto ed Uniti, Cremona 1948-) Sindacalista. Dal 1994 fu segretario generale della CGIL.

cofferdam, sm. invar. Ognuna delle intercapedini trasversali stagne che separano i serbatoi di liquido nelle petroliere e nelle navi cisterne.

cofirmatàrio, agg. e sm. Che, chi firma o ha firmato insieme con altri.

cogarànte, sm. Chi garantisce insieme con altri.

cogenerazióne, sf. Generazione contemporanea di energia elettrica e di calore, da parte di un solo impianto.

cogerènte, agg., sm. e sf. Che, chi gestisce qualcosa insieme ad altri.

cogestióne, sf. Gestione in comune con altri.

Còggiola Comune in provincia di Biella (2.579 ab., CAP 13013, TEL. 015).

Coghìnas Fiume (123 km) della Sardegna. Nasce dalla confluenza del rio Mannu d'Orzieri e del rio Mannu di Berchidda. Sfocia nel golfo dell'Asinara.

cogitabóndo, agg. Pensieroso. ~ assorto. <> assente, deconcentrato.

cogitàre, v. tr. e v. intr. Pensare. ~ meditare.
 lat. cogitare.

cogitatìvo, agg. Che si riferisce ai pensieri.

cogitazióne, sf. Meditazione.

cogito, sm. Nella filosofia cartesiana rappresenta l'attività del pensiero.

cogito ergo sum, loc. avv. Locuzione latina che significa "penso, dunque esisto". Formula con la quale Cartesio esprime la certezza alla quale è arrivato dopo il dubbio metodico.

cógli, prep. art. m. pl. Composta da con e da gli.

Cogliàns Cima (2.780 m) più elevata delle Alpi Carniche, al confine austriaco.

Cogliàte Comune in provincia di Milano (6.970 ab., CAP 20020, TEL. 02).

cògliere, v. tr. 1 Staccare dal terreno. ~ prendere. 2 Staccare da un albero. ~ raccogliere. passarono la mattinata a cogliere more. 3 Afferrare, prendere. ~ acchiappare. : :ogliere con le mani nel sacco. 4 Colpire. ~ centrare. fu colto da un sasso alla testa. 5 Intendere, capire, indovinare. ~ intuire. non riusciva a cogliere ciò che lei diceva. 6 Sorprendere. ~ beccare. 7 Riscuotere. finalmente hai colto ciò che meritavi. 8 Intercettare. ~ captare. 9 Acquistarsi. ~ procurarsi
 v. tr. 1 to gather, to pick. 2 (sorprendere) to surprise, to catch. 3 (bersaglio) to hit.
 lat. colligere, comp. da co-con + legere raccogliere.

coglionàta, sf. Grossa sciocchezza.

coglióne, sm. (f.-a) 1 Testicolo. ~ pop. palla. 2 Persona sciocca. ~ idiota.
 lat. tardo coleo,-onis, deriv. da coleus testicolo.

coglionerìa, sm. Schiocchezza.

coglitóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi coglie. 2 Esattore.

coglitùra, sf. Il cogliere piante, fiori o frutti.

cognac, sm. invar. 1 Acquavite che si ottiene dalla distillazione del vino della Charente. 2 Bicchiere di cognac.

Cognac Città della Francia (22.000 ab.) a nord di Bordeaux, in zona collinare coltivata a vigneti che producono vini rinomati e il famoso distillato che prende il nome dalla città stessa.
Lega di Cognac
Promossa da Francesco I di Francia con Clemente VII, Venezia, Genova, Milano e Firenze contro Carlo V (1526). Nonostante l'alleanza, l'anno successivo Carlo V saccheggiò Roma e segnò la fine dell'indipendenza fiorentina.

cognàta, sf. Moglie del fratello, sorella del marito o della moglie.
 sf. sister-in-law.

cognatio legalis, loc. avv. Vincolo di parentela nascente per legge con l'adozione, che costituisce un impedimento del matrimonio.

cognatio spiritualis, loc. avv. Parentela spirituale tra il padrino e il bambino che ha tenuto alla fonte battesimale.

cognàto, agg. e sm. agg. Congiunto per origine o per somiglianza.
sm. 1 Marito della sorella, fratello del marito o della moglie. 2 Consanguineo.
 sm. brother-in-law.
 lat. cognatus consanguineo.

cognazióne, sf. 1 Vincolo di parentela. 2 Parentela.

Cògne Comune in provincia di Aosta (1.440 ab., CAP 11012, TEL. 0165).

cognitio extra ordinem, loc. avv. Sistema processuale nel quale le controversie erano decise dal magistrato senza il ricorso al giudice, nel diritto giustinianeo.

cognitivìsmo, sm. Filone della psicologia sperimentale, sorta negli anni '60 in Gran Bretagna, che prende il nome dalla psicologia cognitivista di U. Neisser, uno dei maggiori esponenti della dottrina. Esponenti importanti furono G. A. Miller, E. Galanter e K. H. Pribram. Essi studiarono i processi mentali partendo dall'analisi delle percezioni della memoria, del linguaggio, dall'elaborazione di informazioni, libertà decisionale, riportando al centro della psicologia lo studio delle attività mentali dalle cui regole derivano i comportamenti. In netta antitesi con i comportamentisti che trascurano lo studio dei processi mentali, privilegiando solo le risposte agli stimoli ambientali.

cognitìvo, agg. Conoscitivo.

cògnito, agg. Conosciuto. ~ noto.

cognizióne, sf. 1 Atto, effetto del conoscere. ~ informazione. avere cognizione di causa, essere perfettamente a conoscenza. 2 Facoltà di conoscere. ~ conoscenza. <> ignoranza. non aveva cognizioni al riguardo. 3 Notizia acquisita con l'esperienza. ~ nozione. 4 Esame di una causa civile o penale. 5 Intelligenza.
 sf. knowledge.
 lat. cognitio,-onis, deriv. da cognitus, p.p. di cognoscere conoscere.

Cognizione del dolore, La Romanzo di C. E. Gadda (1963).

cognóme, sm. Nome di famiglia, viene aggiunto al nome proprio per indicare l'appartenenza di una persona a un gruppo. È buona regola posporlo al nome.
 sm. family name, surname.
 lat. cognomen,-inis.
Nell'antica Roma veniva aggiunto al prenome e al nome per designare i membri di una stessa famiglia. Nel medioevo, scomparso l'uso del prenome, si aggiunse al nome come ulteriore indicazione, ricorrendo al luogo di provenienza, al mestiere o al patronimico. Nelle lingue neolatine e germaniche non si declina, nelle lingue slave sì.

Cognome e nome: Lacombe Lucien Film drammatico, francese (1973). Regia di Louis Malle. Interpreti: Pierre Blaise, Aurore Clément, Holger Lawenadler. Titolo originale: Lacombe Lucien

cogolària, sf. Nella pesca, rete da posta costituita da un sacco a coda tenuto aperto da cerchietti e munito di aghi.

Cogoléto Comune in provincia di Genova (9.432 ab., CAP 16016, TEL. 010).

Cogóllo dél Céngio Comune in provincia di Vicenza (3.123 ab., CAP 36010, TEL. 0445).

Cogórno Comune in provincia di Genova (5.351 ab., CAP 16030, TEL. 0185).

coguàro, sm. ved. "puma"

Cohen, Albert (Corfù 1895-Ginevra 1981) Romanziere svizzero. Figlio di ebrei greci, riparò in Inghilterra durante la seconda guerra mondiale. Tra le opere Mangeclous (Mangiachiodi, 1938) e Belle du Seigneur (Bella del Signore, 1968).

Còhen, Gabrièlla (Torino 1954-) Ballerina italiana. Si è formata a Milano (scuola di ballo della Scala) e a Mosca (Bolscioi).

Cohen, Leonard (Montréal 1934-) Poeta e romanziere. Tra le opere Belli e perdenti (1966).

cohenìte, sf. Carburo di ferro, nichel e cobalto, trovato solamente nelle meteoriti ricche di ferro.

coherer, sm. invar. Rivelatore di onde elettromagnetiche usato nei primi apparecchi radio.

Cohn-Vossen, Stéfan (Breslavia 1902-Leningrado 1936) Matematico tedesco. Trasferitosi nel 1934 a Leningrado, sviluppò importanti ricerche sulla geometria delle superfici. Nel 1927 pubblicò un trattato sulla teoria degli invarianti correlati alla fisica matematica. Nel 1932, con D. Hilbert, scrisse il trattato Geometria intuitiva.

cói, prep. art. m. pl. Composta da con e da i.

coibentàre, v. tr. Rivestire con materiale coibente.

coibènte, agg. e sm. Si dice di sostanza che è cattiva conduttrice di elettricità e di calore.

coibènza, agg. Proprietà dei coibenti.

coiffeur, sm. invar. Parrucchiere per signore.

coiffeuse, sf. invar. Pettiniera di stile impero.

Coimbatore Città (854.000 ab.) dell'India, nello stato del Tamil Madu.

Coimbra Città (96.000 ab.) del Portogallo, nella regione di Beira, situata sul fiume Mondego, capoluogo del distretto omonimo. L'agricoltura (viti e agrumi) e le industrie tessili, conciarie e della ceramica sono le principali risorse economiche. Sede di un'importante università, di una cattedrale romanica del XII sec. e del museo Machado de Castro (dove sono raccolte numerose sculture rinascimentali). La città è situata sulle rovine di un'antica città romana e per circa un secolo fu capitale del Portogallo.
Coimbra
Distretto (428.000 ab.) del Portogallo. Comprende il bacino del fiume Mondego.

coimputàto, agg. e sm. Che, chi è imputato insieme con altri. ~ complice, corresponsabile, correo.

coincidènte, agg. Che coincide.

coincidentia oppositorum, loc. avv. Coincidenza degli opposti, indica la sintesi che avviene nell'infinitudine divina tra le possibili opposizioni.

coincidènza, sf. 1 Avvenimento simultaneo. ~ fatalità. 2 Uguaglianza. ~ identità. 3 Nei servizi ferroviari, automobilistici o aerei, ora di arrivo o di partenza di due o più mezzi di trasporto, stabilita in modo da permettere ai viaggiatori provenienti con l'uno di passare all'altro. ancora qualche minuto e avrebbe perso la coincidenza. 4 Caso fortuito. ~ combinazione. una sfortunata coincidenza li fece incontrare. 5 Consonanza, corrispondenza. ~ armonia. erano accomunati da coincidenza di sentimenti. <> differenza.
 sf. 1 coincidence. 2 (servizi) connexion, connection.
 franc. coincidence.

coincìdere, v. intr. 1 Corrispondere esattamente. ~ collimare. <> divergere. : : risultati ottenuti dai due gruppi di lavoro non coincidono. 2 Accadere contemporaneamente. ~ corrispondere. <> discordare. il suo anno di nascita coincide con lo scoppio del conflitto mondiale. 3 Essere identico. ~ distinguersi
 v. intr. to coincide.
 franc. coincider, comp. da co-+ lat. incidere accadere.

coinquilìno, sm. Chi abita in una casa nei confronti degli altri inquilini.
 sm. co-resident.

cointeressàre, v. tr. Far partecipare qualcuno agli utili di un affare o di un'azienda.

cointeressàto, agg. e sm. Che o chi partecipa agli utili e alle perdite di un'impresa.

cointeressènza, sf. Partecipazione agli utili e alla perdite di un'impresa.

coinvolgènte, agg. Convincente, esaltante. ~ trascinante.

coinvòlgere, v. tr. Implicare, trascinare in una data situazione, specialmente sgradevole, o pericolosa. ~ compromettere.
 v. tr. to involve in.
 da co-+ involgere.

coinvolgiménto, sm. Il fatto, il risultato del coinvolgere o del farsi coinvolgere in una determinata situazione.

Coipasa, Salar de Bacino (3.400 km2) salato, della Bolivia, nel dipartimento di Oruro.

còito, sm. Accoppiamento sessuale, specialmente riferito alla specie umana. ~ amplesso.

Cojedes Stato (197.000 ab.) del Venezuela, capitale San Carlos.

coke, sm. invar. Carbone poroso, grigio, ottenuto dalla distillazione del litantrace e come residuo della fabbricazione del gas illuminante.

cokefazióne, sf. Procedimento industriale consistente nel riscaldare un carbon fossile in speciali storte che escludono il contatto con l'aria, così da ottenere coke.

cokerìa, sf. Stabilimento per la produzione del carbone coke.

cokizzazióne, sf. 1 Trasformazione del carbon fossile in carbon coke. 2 Trasformazione mediante processo termico di residuo petrolifero pesante in coke e in gas, benzina, gasolio.

cól, prep. art. m. sing. Composta da con e da il.
còl, sm.
Termine utilizzato al posto del più completo colle.

Col di Lana Monte (2.462 m) delle Dolomiti, nell'Agordino.

colà, avv. Là, in quel luogo.

cóla, sf. Tipo di setaccio con il quale si cola la calcina spenta.

Còla dell'Amatrìce (Amatrice 1489-1559) Nicola Filotesio detto Cola dell'Amatrice. Architetto. Tra le opere San Bernardino (1524-1540) a L'Aquila.

Còla di Riènzo (Roma 1313-1354) Soprannome di Nicola di Rienzo. Uomo politico di Roma, di origine popolana, si dedicò allo studio classico prima di divenire notaio. Avuto incarichi importanti da papa Clemente VI e sostenuto da F. Petrarca, si fece proclamare tribuno di Roma e invitò le città italiane a inviare legati per eleggere un imperatore. Cacciato per ordine del papa e scomunicato, fu accolto a Praga dall'imperatore Carlo IV che in seguito lo fece arrestare come eretico e imprigionare ad Avignone. Fu poi liberato e inviato da papa Innocente VI a Roma per restaurarvi il potere pontificio ma, dopo due mesi di governo dispotico e stravagante, fu ucciso sul Campidoglio in una sommossa.

colabilità, sf. Capacità di un metallo o di una lega versati allo stato liquido in una forma, di riempire questa in tutti i dettagli.

colabròdo, sm. invar. Arnese di cucina con fondo bucherellato, per filtrare specialmente il brodo.
 sm. invar. strainer.
 da cola + brodo.

colàcreti, sm. pl. Nell'Antica Grecia, una delle più antiche magistrature finanziarie di Atene.

colàggio, sm. Diminuzione delle merci liquide, per spargimento dovuto a cattiva chiusura dei recipienti.

colaggiù, avv. Laggiù. <> colassù.

colagògo, sm. (pl.-ghi) Medicamento che eccita la secrezione biliare del fegato.

Colajànni, Napoleóne (Enna 1847-1921) Politico, sociologo e meridionalista. Di ideologia repubblicana, scrisse La sociologia criminale (1889) e Settentrionali e meridionali (1898).

colalemìa, sf. Presenza nel sangue di acidi biliari.

colaménto, sm. Il colare. ~ gocciolamento.

colangiografìa, sf. Sinonimo di angiocolecistografia.

Colantònio (Attivo a Napoli 1440-ca. 1470) Pittore. Tra le opere San Gerolamo nello studio (1445-1450, Napoli, Museo e Galleria Nazionale di Capodimonte) e Polittico di San Vincenzo Ferrer (ca. 1465, Napoli, San Pietro Martire).

Colantuòni, Albèrto (Trieste 1880-Milano 1959) Scrittore. Attivo come capocomico (Compagnia Lombarda; Compagnia del Teatro di Venezia), è noto per il lavoro teatrale I fratelli Castiglioni (1930).

colapàsta, sm. invar. Utensile da cucina bucherellato, per scolare l'acqua della pasta.
 sm. invar. colander, pasta strainer.

colàre, v. v. tr. 1 Far passare un liquido attraverso un filtro perché ne esca chiaro e privo di materie eterogenee. ~ filtrare, distillare. : :olarono in fretta e furia la pasta per non perdere altro tempo prezioso; colare a picco, affondare. 2 Versare una sostanza fluida. 3 Riferito ai metalli, fondere. ~ liquefare. fecero colare l'oro nelle forme, per ottenere i lingotti
v. intr. 1 Scendere a goccia a goccia. ~ gocciolare, stillare. 2 Andare a fondo. ~ inabissarsi. 3 Struggersi al fuoco. ~ fondersi, sciogliersi, liquefarsi. 4 Avere una imperfetta tenuta.
 v. tr. 1 (liquido) to drain, to strain. 2 (filtrare) to filter. 3 (fondere) to pour, to cast. v. intr. 1 to trickle, to drip. 2 (a picco) to sink.
 lat. colare, deriv. da colum filtro.

colascionàta, sf. Sorta di poesia triviale.

colascióne, sm. Antico strumento a corde, di uso popolare, dal suono piuttosto aspro.

colassù, avv. Lassù. <> colaggiù.

colàta, sf. 1 Flusso di lava che, fuoriuscita da un vulcano, si espande sul terreno sottostante. A essa segue la formazione di roccia dovuta al raffreddamento della massa lavica. 2 Massa di ghiaccio, fango o acqua, che scivola lungo un pendio. 3 Fusione.
 sf. 1 flow. 2 (fusione) casting.
 deriv. da colare.
In fonderia è l'operazione con cui si versa il metallo fuso nelle forme predisposte. Vengono impiegate varie tecniche (per gravità, a sorgente, sottovuoto, in sabbia, centrifuga e colata continua).

colatìccio, sm. 1 Materia colata e raffreddata. 2 In fonderia, metallo fuso traboccato dalla forma. 3 Il liquame che defluisce dalla porcilaia.

colatitùdine, sf. Angolo complementare della latitudine, ottenuto dalla distanza angolare tra l'asse terrestre e un punto.
In geografia astronomica indica la distanza angolare tra il polo celeste e lo zenit; viene denominata anche distanza zenitale.

colatóio, sm. 1 Arnese col quale si cola un liquido. 2 Nel linguaggio degli alpinisti, canalone molto ripido dal quale cadono di frequente pietre.

colatóre, sm. (f.-trìce) 1 In fonderia, operaio addetto alla colata. 2 Canale di smaltimento delle acque di irrigazione.

colatùra, sf. L'operazione del colare.

colazióne, sf. 1 Pasto leggero del mattino. ~ prima colazione. 2 Pasto del mezzogiorno, secondo pasto della giornata. colazione al sacco, pasto veloce consumato all'aperto, con cibi preparati a casa.
 sf. 1 (prima) breakfast. 2 (seconda) lunch.
 franc. colation, pasto serale dei monaci, dal lat. collatio,-onis deriv. da collatus, p.p. di conferre portare insieme.

Colazione da Tiffany Romanzo di T. Capote (1958).
Colazione da Tiffany
Film commedia, americano (1961). Regia di Blake Edwards. Interpreti: Audrey Hepburn, George Peppard, Patricia Neal. Titolo originale: Breakfast at Tiffany's

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_c.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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