Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 13

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 13

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 13

 

Colàzza Comune in provincia di Novara (417 ab., CAP 28010, TEL. 0322).

colbàcco, sm. (pl.-chi) Copricapo di pelo caratteristico di armeni, turchi, russi.

Colbert, Claudette (Parigi 1905-Bridgetown 1996) Attrice cinematografica statunitense, nome d'arte di Claudette Cauchion. Interpretò L'allegro tenente (1931), Accadde una notte (1934), Ritrovarsi (1942) e Le due signore Grenvilles (1987)

Colbert, Jean-Baptiste (Reims 1619-Parigi 1683) Ministro e uomo politico di Luigi XIV, riordinò l'amministrazione dello stato in senso accentratore e assolutista. Organizzò una politica (colbertismo) per la protezione delle industrie francesi, basata sull'elargizione di sovvenzioni statali e l'applicazione di alti dazi d'entrata sulle merci straniere (1667). Promosse lo sviluppo della marina mercantile e agevolò l'espansione coloniale, favorendo la nascita di compagnie commerciali private (Compagnia delle Indie occidentali e orientali). Fece aprire il Canal du Midi, fondò l'accademia delle Scienze, di architettura e di musica.

Colbórdolo Comune in provincia di Pesaro (4.077 ab., CAP 61022, TEL. 0721).

Colbran, Isabella Angela (Madrid 1785-Catenaso 1845) Cantante lirica spagnola. Debuttò nel 1801 a Parigi. Dal 1811 si esibì al teatro San Carlo di Napoli, diretto dall'impresario Barbaja, e per oltre dieci anni fu interprete acclamata per la sua voce brillante di soprano e il grande talento interpretativo. Nel 1822 sposò il compositore Gioacchino Rossini, dal quale si separò nel 1837. Tra le sue interpretazioni, Elisabetta regina d'Inghilterra (1815), Armida (1817), La donna del lago (1819), Otello (1816) e Semiramide (1823) di G. Rossini.

Colbricón Vetta (2.603 m) delle Dolomiti, nella catena dei Lagorai.

Colcavàgno Comune in provincia di Asti (147 ab., CAP 14020, TEL. 0141).

còlchico, agg. e sm. agg. Della Colchide.
sm. Genere di piante.(Colchicum)
Angiosperma (Colchicum autumnale) della famiglia delle Gigliacee e dell'ordine delle Liliiflore. Pianta erbacea perenne originaria dell'Europa. I semi e tutta la pianta contengono l'alcaloide colchicina.

còlcos ved. "kolchoz"

colcosiàno, agg. e sm. agg. Concernente i kolchoz.
sm. Chi lavora in un kolchoz.

cold cream, loc. sost. f. invar. Crema per cosmesi, emolliente e protettiva.

COLDIRETTI Sigla di Confederazione nazionale dei Coltivatori Diretti.

Cole, Thomas (Bolton-le-Moors, Inghilterra 1801-Catskill, New York 1848) Pittore statunitense. Tra le opere Paesaggio con tronchi d'albero (ca. 1827-1828, Providence, Museum of Art).

colecistectomìa, sf. Intervento chirurgico con il quale viene completamente asportata la colecisti.

colecìsti, sf. Detta anche cistifellea, è un organo a forma di sacco, collocato sulla via biliare extraepatica, nella parte inferiore del fegato. Svolge la funzione di raccoglitore della bile prodotta in continuazione dal fegato. La patologia più comune della colecisti è la calcolosi, che può provocare colecistiti acute o croniche. La forma cronica non presenta sintomi particolarmente evidenti e, in mancanza di complicanze, può consentire una vita quasi normale al paziente che adotta un'alimentazione priva di grassi. Tuttavia, quando degenera in forme più gravi, rende necessario il ricorso alla terapia chirurgica. La colecistite acuta viene normalmente causata dall'ostruzione del dotto biliare da parte di un calcolo che impedisce il deflusso della bile nel duodeno. Caratterizzata da forti dolori addominali, può abitualmente essere risolta con una terapia a base di antispastici e analgesici; quando però la calcolosi è tanto diffusa da provocare l'insorgenza di complicazioni, è necessario ricorrere all'intervento chirurgico, procedendo anche all'asportazione dell'organo (colecistectomia).

colecistìte, sf. Infiammazione della colecisti.

colecistocinètico, agg. (pl. m.-ci) Riferito ai medicinali che facilitano la fuoriuscita della bile contenuta nella cistifellea.

colecistografìa, sf. Radiografia della cistifellea.

colecistostomìa, sf. Intervento chirurgico di collegamento della cistifellea alla parete addominale, per drenare un infezione biliare facendo derivare la bile all'esterno.

colectomìa, sf. Asportazione chirurgica del colon.

coledocìte, sf. Infiammazione del dotto coledoco.

colèdoco, sm. Condotto che serve al versamento della bile nel duodeno, nel momento del passaggio del chimo. Si diparte dalla confluenza dei dotti epatico e cistico.

coledocotomìa, sf. Incisione del coledoco mediante intervento chirurgico, generalmente per estrarre calcoli.

colèi, pron. dimostr. f. sing. Femminile di colui.

colendìssimo, agg. Degno di molta onorevolezza.

colèndo, agg. Degno di riverenza.

coleorìza, sf. Specie di guaina che avvolge la radichetta dell'embrione di alcune piante.

Coleòtteri Ordine di Insetti Pterigoti di cui si conoscono circa 300.000 specie. Hanno un corpo indurito da chitina, ali anteriori che svolgono funzioni protettive (elitre) e quelle posteriori predisposte per il volo. Hanno un apparato boccale, masticatore e ciclo evolutivo completo (larva, ninfa, adulto). Depongono le uova. Tra i più diffusi la cetonia, il cervo volante, la cicindela, il maggiolino, lo scarabeo, la coccinella e la cerambice.

coleòttile, sm. Guaina membranosa che ricopre le giovani foglioline delle plantule delle graminacee.

coleperitonèo, sm. Travaso di bile, conseguente alla rottura delle vie biliari, nella cavità peritoneale.

colèra, sm. invar. Malattia epidemica originaria dell'India, dovuta a un bacillo (Vibro cholerae), scoperto da R. Koch in Egitto nel 1882. Si trasmette con acqua e alimenti. È caratterizzata da diarrea, vomito e ipotermia ed è spesso mortale a causa della totale perdita di acqua.
 sm. cholera.
 lat. cholera, dal greco cholèra, deriv. da cholè bile.
Colera animale
Alcune forme infettive acute, causate da germi diversi dal vibrione del colera.

còlere, v. tr. Ossequiare. ~ onorare.

Còlere Comune in provincia di Bergamo (1.110 ab., CAP 24020, TEL. 0346).

colerètico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Si dice di farmaco che favorisce l'afflusso di bile all'intestino.

colèrico, agg. (pl. m.-ci) Di colera.

Coleridge, Samuel Taylor (Ottery Saint Mary 1772-Highgate 1834) Poeta, critico e pensatore, tra i massimi esponenti del romanticismo inglese, realizzò la sua preparazione a Cambridge. Ebbe una vita infelice, funestata dall'uso di oppio. In collaborazione con Wordsworth scrisse le Ballate liriche. Pubblicò molte opere critiche e filosofiche influenzate dall'idealismo tedesco e di Cambridge; importanti le conferenze su Shakespeare e Milton. Tra le poesie, Ballata del vecchio marinaio, Foglie sibilline, Kubla Khan, Christabel; per la prosa, Manuale dello statista, Biographia letteraria, Costituzione della Chiesa e dello Stato.

coleróso, agg. e sm. Affetto da colera.

colestàsi, sf. Arresto o rallentamento del flusso della bile provocato da un ostacolo nelle vie biliari.

colesteatòma, sm. Malformazione neoplastica che si forma nei plessi corioidei del cervello dei cavalli vecchi.

colesterolemìa, o colesterinemìa, sf. Presenza di colesterolo nel sangue.

colesteròlo, sm. Molecola lipidica sterolica, tipica degli organismi animali, soprattutto dei vertebrati. È presente in tutti i tessuti e in maggior quantità nel cervello, nella bile e nel sangue. L'intestino lo assorbe grazie ai sali biliari. È presente in forma libera (35-40% del totale), sia esterificato con acidi grassi a catena lunga. Costituisce la placca ateromatosa nell'arteriosclerosi.

colesterolùria, sf. Eliminazione, mediante le urine, di colesterolo.

Colet, Louise Revoil (Aix-en-Provence 1810-Parigi 1876) Amica dello scrittore Gustave Flaubert e del filosofo Victor Cousin, ha lasciato composizioni poetiche e prose: Poésies (Poesie, 1842), Les coeurs brisés (I cuori spezzati, 1843, romanzo), L'Italie des Italiens (L'Italia degli italiani, 1862-1864, saggio).

Colette, Sidonie-Gabrielle (Saint-Sauveur-en-Puisaye, Yonne 1873-Parigi 1954) Scrittrice. Tra le opere Claudine (1900-1903) e Chéri (1920).

colettìna, sf. Religiosa delle clarisse povere, ordine riformato da santa Coletta.

coleus, sm. invar. Genere di Labiate che si trovano in Europa e in Australia.

còlf, sf. invar. Collaboratrice familiare. ~ domestica.

Colfelice Comune in provincia di Frosinone (1.917 ab., CAP 03030, TEL. 0776).

Colhué Huapí Lago (803 km2) dell'Argentina, nella provincia di Chubut, in Patagonia.

Còli Comune in provincia di Piacenza (1.187 ab., CAP 29020, TEL. 0523).

coliàmbico, agg. (pl. m.-ci) Si dice dei coliambi o dei componimenti poetici in cui entrano i coliambi.

coliàmbo, sm. Nella metrica greca e latina, verso formato da cinque giambi chiusi o da uno trocheo o da uno spondeo, che rompendo il ritmo dell'ultimo piede, rende zoppicante la cadenza giambica del verso.

colibacìllo, sm. Sinonimo di bacterium o escherichia coli.

colibrì, sm. Nome di Uccelli Apodiformi della famiglia dei Trochilidi. Ne esistono 400 specie, diffuse nella zona dell'America tropicale. Noti come uccelli mosca, per le dimensioni ridotte (sono grossi quanto un calabrone) e per il caratteristico ronzio emesso durante il volo. Hanno colori iridescenti, coda forcuta, ali lunghe e strette; si cibano di minuscoli insetti e nettare, che suggono rimanendo in volo. Raggiunge una frequenza di 1.000 battiti d'ala al minuto. Fra i più diffusi il colibrì Elena (Calypte helenae), il colibrì Calliope (Stellula calliope) e quello gigante (Patagonia gigas).

còlica, sf. Spasmo della muscolatura liscia talvolta particolarmente doloroso. Le forme patologiche più comuni sono la colica gassosa, la colica biliare e la colica renale. La colica gassosa è un malessere che può affliggere i lattanti nelle prime settimane di vita e che si manifesta con crisi di pianto e gonfiore addominale. Può essere causata da un'aerofagia o da intolleranza al latte, sia esso vaccino che materno. La colica biliare è causata da un blocco del dotto cistico e provoca forti dolori nella sezione superiore destra dell'addome; può essere curata con una terapia a base di analgesici e antispastici. La colica renale, infine, è caratterizzata da dolori intensi alla parte bassa della schiena, agli organi genitali e alla radice delle cosce. È normalmente causata da un calcolo renale che, dopo il distacco, non riesce a scendere nella vescica.
 sf. colic.

Còlico Comune in provincia di Lecco (5.934 ab., CAP 22050, TEL. 0341).

còlico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di colica. 2 Del colon.

Coligny, Louise de Figlia dell'ammiraglio calvinista (ugonotto) Gaspard II de Coligny (1519-1572), visse in uno dei periodi più agitati della storia di Francia, durante le guerre di religione. Nel 1571 sposò Charles de Télégny. Quando Enrico IV (1553-1610) divenne re di Navarra e sposò Margherita di Valois (figlia della regina Caterina de' Medici), Caterina de' Medici approfittò delle feste di nozze per sbarazzarsi degli ugonotti organizzando il massacro della notte di San Bartolomeo (24 agosto 1572). In quella occasione, sia il marito che il padre di Louise vennero assassinati. Costretta a riparare in Svizzera, vi restò fino al 1576. Tornata in Francia, nel 1583 sposò Guglielmo d'Orange detto il Taciturno, che venne assassinato l'anno seguente. In seguito, ottenne incarichi diplomatici.

Colima Città (107.000 ab.) del Messico, capitale dello stato omonimo.
Colima
Stato (429.000 ab.) del Messico occidentale che si estende tra la Sierra Madre e l'oceano Pacifico.

Colima, Nevado de Vulcano (4.265 m) spento del Messico, nella Cordigliera Neovulcanica.

colìna, sf. Amminoalcool presente in natura sia allo stato libero, sia combinato.

colinèrgico, agg. (pl. m.-ci) Detto dei nervi parasimpatici e delle fibre preglandiari, cioè dei nervi che agiscono con la mediazione dell'acetolina.

colinesteràsi, sf. Enzima idrolizzante che scinde l'acetilcolina.

colìno, sm. Utensile da cucina, a fori fitti e piccoli, per colare bevande, minestre e altri alimenti affini.
 sm. colander, strainer.

colìo, sm. Un colare continuato.

colìte, sf. Infiammazione del colon caratterizzata da diarrea, febbre, nausea e, talvolta, vomito. La colite acuta è originata da virus, batteri, tossine o farmaci (principalmente antibiotici). La colite cronica è invece causata sia da microrganismi che da motivi attualmente sconosciuti. Oltre a curare la patologia che ne è all'origine, la terapia della colite prevede riposo assoluto del paziente e reintegrazione dei liquidi e dei sali minerali persi a causa della diarrea.
 sf. colitis.

colìtico, agg. (pl. m.-ci) Della colite.

cólla (1), prep. art. f. sing. Composta da con e da la.

còlla (2), sf. 1 Sostanza glutinosa adesiva, ottenuta facendo bollire in acqua sostanze collagene. Impiegata per unire oggetti separati. 2 Ogni sostanza a forte potere adesivo. 3 Materia attaccaticcia. 4 Corda usata per torturare. 5 Corda con cui si ammainavano e si tiravano le vele.
 sf. glue.
 lat. colla, dal greco kòlla.
Colla di pesce
Gelatina di pesce ottenuta dalla vescica natatoria dello storione, utilizzata in cucina.

Còlla, Èttore (Parma 1896-Roma 1978) Scultore. Tra le opere Officina solare (1964, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

Còlla, Giusèppe (Milano 1805-Soresina 1861) Capostipite di una famiglia di marionettisti, iniziò l'attività prima del 1835.

collaboràre, v. intr. 1 Lavorare insieme con altri. ~ coadiuvare, cooperare. <> intralciare, impacciare. collaborare alla stesura del progetto. 2 Concorrere. ~ partecipare. 3 Praticare il collaborazionismo.
 v. intr. 1 to work together, to collaborate. 2 (contribuire) to contribute to.
 lat. collaborare, comp. da co-+ laborare lavorare.

collaboratìvo, agg. Di collaborazione.

collaboratóre, sm. (f.-trìce) Chi collabora. ~ assistente, aiutante. : :i circondava di valenti collaboratori
 sm. 1 collaborator. 2 (esterno) free lance. 3 (di giornali) contributor.

collaboratrìce, sf. Donna che collabora.

collaborazióne, sf. 1 Effettuazione di un lavoro insieme con altri. ~ cooperazione. 2 Contributo dato a chi collabora. ~ aiuto, partecipazione.
 sf. 1 collaboration. 2 (a un giornale) contribution.

collaborazionìsmo, sm. Qualunque forma spontanea di collaborazione con il nemico invasore, specialmente durante l'occupazione nazista in Italia.

collaborazionìsta, agg., sm. e sf. (pl. m-i) Chi collabora con il nemico.

collage, sm. invar. 1 Tecnica di composizione artistica consistente nell'incollare su di un piano materiali diversi. 2 L'opera ottenuta con questa tecnica.
 franc. collage incollatura.

collàgeno, o collàgene, agg. e sm. agg. Che appartiene al collageno.
sm. Sostanza proteica costituente della pelle, dei tendini, delle ossa, e dei tessuti connettivi in genere.
Elemento ricco di proteine, presente nella sostanza intercellulare dei vari tipi di tessuto connettivo. Ha forma di fibre intrecciate, non soggette a digestione, resistenti e inestensibili. Si ottiene tramite ebollizione.

collagenopatìa, o collagenòsi, sf. Denominazione indicante le affezioni nelle quali viene riscontrata una formazione anormale di collagene nel tessuto connettivo.

collàggio, sm. Italianizzazione di collage.

Collàgna Comune in provincia di Reggio Emilia (1.112 ab., CAP 42037, TEL. 0522).

Collàlto Sabìno Comune in provincia di Rieti (539 ab., CAP 02022, TEL. 0765).

collàna, sf. 1 Monile da portarsi al collo. ~ vezzo. 2 Collana distintiva dell'ordine cavalleresco. 3 Serie di opere con caratteristiche comuni, pubblicate con la medesima veste tipografica dallo stesso editore. ~ raccolta.
 sf. 1 necklace. 2 (raccolta, collezione) series, collection.
 deriv. da collo.

Collana della regina, La Romanzo di A. Dumas padre (1848-1850).

collant, agg. e sm. invar. agg. invar. Detto di abito, manica e simili attillato. ~ aderente.
sm. invar. Indumento femminile formato da due calze unite da mutandina.
 sm. invar. tights.

collànte, agg. e sm. Adesivo specialmente per legno.

collàre, sm. e v. sm. 1 Anello di peli, squame, piume di colore diverso da quello del corpo, che contorna il collo di alcuni animali. 2 Striscia di cuoio che si mette attorno al collo di alcuni animali come il cane o le mucche. 3 Ornamento femminile da portarsi al collo. ~ collana. 4 Striscia di stoffa, con ricami, per le funzioni. 5 Catena d'oro, di altro materiale a cui si appende il simbolo e l'insegna di un ordine. 6 Collarino. 7 Colletto bianco rigido, che caratterizza l'abbigliamento dei preti. mettersi il collare, diventare prete. 8 Ogni fenomeno medico morboso che riguarda il collo.
v. tr. 1 Abbassare o innalzare qualcosa o qualcuno con la fune. 2 Sottoporre al tormento della colla.
 sm. collar.
 come sm. lat. collaris, agg. di collum collo.

collarétto, sm. 1 Parte di camicia o veste femminile intorno al collo. 2 Colletto di abito abbottonato dietro.

collarìna, sf. Striscia di tela bianca appuntata al collare del sacerdote.

collarìno, sm. Piccola modanatura, lievemente sporgente, interposta tra il fuso di una colonna e il capitello.

Collarmèle Comune in provincia di L'Aquila (1.051 ab., CAP 67040, TEL. 0863).

collassàre, v. v. tr. Provocare un collasso. collassarono la struttura, facendo esplodere delle cariche di dinamite.
v. intr. 1 Subire un collasso. 2 Subire un collasso gravitazionale.
 ingl. to collapse crollare.

collàsso, sm. 1 Forte caduta della pressione arteriosa. ~ malore, mancamento, svenimento. 2 Fase conclusiva dell'evoluzione di una stella.
 sm. collapse.
 lat. collapsus, p.p. di collabi.
Stato di debolezza cardiaca spesso in concomitanza con stati tossici, emorragie, infarto o scottature estese. I sintomi sono l'abbassamento della pressione, sudorazione, incoscienza.
Collasso gravitazionale
In astronomia è la diminuzione veloce del volume stellare e relativo aumento della densità. È provocato dalla cessazione delle reazioni termonucleari e dall'impossibilità per la pressione dei gas di equilibrare quella gravitazionale, favorendo la caduta della materia verso il centro. Ciò avviene nelle ultime fasi dell'evoluzione di una stella. La stella che resta viene chiamata collapsar.

collassoterapìa, sf. Insieme dei sistemi di terapia medica o chirurgica che hanno lo scopo di mettere il polmone a riposo.

collateràle, agg., sm. e sf. agg. 1 Che sta a lato. ~ laterale. 2 Rapporto genealogico che intercorre tra persone discendenti da un capostipite comune ma non l'una dall'altra. aveva un'infinità di parenti collaterali. 3 Secondario. <> principale. cercarono di mantenere attiva la circolazione collaterale.
sm. e sf. Che è parente in linea collaterale.
 agg. secondary.
 lat. collateralis, comp. da co-+ deriv. da latus,-eris lato.

collateralménte, avv. Di fianco. ~ parallelamente.

collatìno, agg. e sm. Relativo all'antica Collazia; abitante o nativo di questa città.

Collatìno, Lùcio Tarquìnio (sec. VI a. C.) Personaggio romano. Secondo la tradizione Sesto, figlio del re Tarquinio il Superbo, violentò la moglie Lucrezia, la quale si uccise. Per questo Collatino capeggiò insieme a L. Giunio Bruto la rivolta contro i dominatori etruschi.

collatìvo, agg. Soggetto a collazione.

collatóre, sm. Colui che conferisce un ufficio ecclesiastico.

collaudàre, v. tr. 1 Fare il collaudo di qualcosa. ~ sperimentare. 2 Lodare sentitamente.
 v. tr. to try out, to test.
 lat. collaudare lodare.

collaudàto, agg. 1 Sperimentato. ~ provato. 2 Conosciuto. ~ noto. 3 Classico.

collaudatóre, sm. (f.-trìce) Chi è addetto alle operazioni di collaudo.

collàudo, sm. Verifica sperimentale, conforme a determinate forme, di un'opera, di un veicolo, di una macchina, per stabilirne l'idoneità d'uso.
 sm. test, testing.
 deriv. da collaudare.

collazionàre, v. tr. Fare la collazione delle diverse copie di un testo. ~ confrontare, raffrontare.

collazionatóre, sm. (f.-trìce) Correttore di bozze.

collazióne, sf. 1 Confronto di diverse copie di un testo al fine di stabilire il testo per un'edizione critica. 2 Comune conferimento degli eredi, alla massa da dividere delle donazioni ricevute dal defunto, prima della sua morte. 3 Atto con cui l'autorità ecclesiastica provvede ad assegnare un titolare a un ufficio vacante. 4 Confronto. ~ comparazione.

Collazzóne Comune in provincia di Perugia (3.060 ab., CAP 06050, TEL. 075).

còlle, sm. 1 Valico in una catena montuosa. 2 Piccola altura. ~ collina, dosso.
cólle, prep. art. f. pl. Composta da con e da le.
 sm. hill.
 lat. collis.

Còlle, il Modo in cui viene spesso indicato il Quirinale (il colle più alto di Roma) in espressioni in cui ci si riferisce al Presidente della Repubblica Italiana, che ha ivi la sua residenza.

Còlle Brìanza Comune in provincia di Lecco (1.221 ab., CAP 22050, TEL. 039).

Còlle d'Anchìse Comune in provincia di Campobasso (868 ab., CAP 86020, TEL. 0874).

Còlle di Tòra Comune in provincia di Rieti (412 ab., CAP 02020, TEL. 0765).

Còlle di Val d'Élsa Comune in provincia di Siena (17.040 ab., CAP 53044, TEL. 0577). Centro industriale (prodotti della ceramica, del mobile, del vetro e dell'abbigliamento) e commerciale, di origine medievale. Vi si trovano il palazzo Pretorio, del XIV sec., il palazzo Campana, del XVI sec., e il duomo del XVII sec. Gli abitanti sono detti Colligiani.

Còlle San Màgno Comune in provincia di Frosinone (895 ab., CAP 03030, TEL. 0776).

Còlle Sannìta Comune in provincia di Benevento (3.571 ab., CAP 82024, TEL. 0824).

Còlle Sànta Lucìa Comune in provincia di Belluno (480 ab., CAP 32020, TEL. 0437). Centro di attività della pastorizia e turistico.

Còlle Umbèrto Comune in provincia di Treviso (4.369 ab., CAP 31014, TEL. 0438).

Collebeàto Comune in provincia di Brescia (4.193 ab., CAP 25060, TEL. 030).

Collécchio Comune in provincia di Parma (11.190 ab., CAP 43044, TEL. 0521). Centro industriale (prodotti alimentari, meccanici e della ceramica). Vi si trova la parrocchia di San Prospero, in stile romanico, del XII sec. Gli abitanti sono detti Collecchiesi.

Collecorvìno Comune in provincia di Pescara (4.823 ab., CAP 65010, TEL. 085).

Colledàra Comune in provincia di Teramo (2.155 ab., CAP 64042, TEL. 0861).

Colledimàcine Comune in provincia di Chieti (370 ab., CAP 66010, TEL. 0872).

Colledimèzzo Comune in provincia di Chieti (628 ab., CAP 66040, TEL. 0872).

Collefèrro Comune in provincia di Roma (20.392 ab., CAP 00034, TEL. 06). Centro industriale (prodotti alimentari, chimici, dei materiali edili e meccanici). Gli abitanti sono detti Colleferrini.

collèga, sm. e sf. (pl. m.-ghi) 1 Compagno di lavoro. 2 Chi collabora con qualcuno o si trova nelle stesse condizioni lavorative. ~ socio. 3 Compagno nelle azioni disoneste. ~ complice.
 sm. e sf. colleague.
 lat. collega, comp. da cum con + deriv. da legare delegare.

collegaménto, sm. 1 Atto, effetto del collegare. ~ rapporto, connessione. 2 Contatto elettrico stabilito con una catena di conduttori. collegamento in parallelo di due cavi. 3 Comunicazione tra reparti per la trasmissione di ordini e altro. ufficiale di collegamento, preposto a questa attività nell'esercito. 4 Congiunzione. ~ unione. 5 Svincolo. 6 Comunicazione geografica fra le zone di un territorio. 6 Mezzo di comunicazione e trasporto. i collegamenti ferroviari con la cittadina lasciavano a desiderare.
 sm. 1 link, connection. 2 (mil.) liaison.
 deriv. da collegare.

collegantia, sf. In età medievale, contratto marittimo veneto.

collegànza, sf. 1 Connessione tra due o più cose. 2 L'essere colleghi. 3 Lega. ~ alleanza.

collegàre, v. v. tr. 1 Legare insieme, congiungere. ~ unire. <> separare. 2 Porre in connessione. ~ installare. <> sconnettere, staccare. 3 Mettere in comunicazione. il traghetto collegava con numerose corse l'isola alla terraferma.
v. intr. pron. Essere unito.
v. rifl. 1 Unirsi in lega. ~ allearsi. 2 Congiungersi, unirsi. ~ appaiarsi. 3 Mettersi in contatto telefonico o altro.
 v. tr. to link up, to connect, to join. v. intr. pron. to link up.
 lat. colligare, comp. da co-+ ligare unire.

collegatàrio, agg. e sm. Che o chi riceve un legato insieme con altri.

college, sm. invar. In Inghilterra, istituto d'istruzione superiore annesso all'Università o scuola secondaria.

collegiàle, agg., sm. e sf. agg. 1 Di un collegio di persone. ~ collettivo. <> individuale. sono decisioni che spettano all'organo collegiale. 2 Costituito da molti componenti. 3 Di, da collegio. sm. e sf. 1 Convittore di un collegio. si erano affezionati alla divisa da collegiale. 2 Giovane inesperto e impacciato. ~ sprovveduto.
 agg. joint, collective.

collegialità, sf. 1 L'essere collegiale. 2 Privilegio di una chiesa collegiata.

collegialménte, avv. In forma collegiale, collettiva. ~ insieme, collettivamente.

collegiàta, sf. Chiesa che ha un capitolo di canonici senza essere cattedrale.

collegiàto, agg. 1 Appartenente a un collegio. 2 Di chiesa collegiata.

collègio, sm. 1 Corpo di persone che hanno ugual titolo e dignità con interessi e funzioni comuni. ~ associazione. 2 Circoscrizione elettorale. 3 Istituto di educazione e istruzione ove i giovani convivono sotto una disciplina comune. ~ convitto, educandato, seminario.
 sm. 1 board, body. 2 (istituto) boarding school. 3 (pol.) constituency.
 lat. collegium.
Collegio elettorale uninominale
Suddivisione del territorio nazionale i cui elettori vengono chiamati a eleggere un solo membro del senato e della camera. Il numero dei collegi è pari a tre quarti dei seggi spettanti a ciascuna regione (senato) o circoscrizione (camera).

Collegiòve Comune in provincia di Rieti (201 ab., CAP 02020, TEL. 0765).

Collégno Comune in provincia di Torino (47.161 ab., CAP 10093, TEL. 011). Centro industriale (prodotti dolciari, meccanici, metallurgici, plastici e tessili). Gli abitanti sono detti Collegnesi.

Collégno, Giacìnto Provàna di (Torino 1794-Baveno 1856) Politico. Prese parte ai moti del 1821 in Piemonte e dal 1848 fu ministro della guerra nel governo provvisorio lombardo.

Collelòngo Comune in provincia di L'Aquila (1.596 ab., CAP 67050, TEL. 0863).

Collèmboli, sm. Ordine di Insetti apterigoti privi di ali, hanno caratteri primitivi e piccole dimensioni.

collenchìma, sm. Nome di un tessuto meccanico vivo, costituito da cellule con pareti cellulosiche ispessite non uniformemente.

Colleóni, Bartolomèo (Solza 1400-Malpaga 1476) Condottiero al servizio di Venezia per la maggior parte della sua carriera; combatté contro i Visconti, partecipò alla difesa della città scaligera. Venne nominato capo dell'esercito delle Repubbliche ambrosiane e a fianco di F. Sforza ritornò a combattere per Venezia (1448). È ancora presente il suo monumento equestre in campo San Giovanni e Paolo a Venezia, realizzazione del Verrocchio.
Cappella Colleoni
Costruzione edificata a Bergamo da G. A. Amadeo nel 1470-1475. Di natura rinascimentale, presenta una pianta centrale con copertura a cupola, molto ricca di decorazioni plastiche e cromatiche. All'interno sono conservati monumenti funebri in onore di Bartolomeo e della figlia Medea, con affreschi del Tiepolo.

Collepàrdo Comune in provincia di Frosinone (867 ab., CAP 03010, TEL. 0775).

Collepàsso Comune in provincia di Lecce (6.874 ab., CAP 73040, TEL. 0833).

Collepiètro Comune in provincia di L'Aquila (364 ab., CAP 67020, TEL. 0862).

còllera, sf. 1 Sentimento di sdegno che si manifesta in atti e parole violente e improvvise. ~ rabbia, furore. <> calma. 2 Manifestazione violenta.
 sf. 1 anger. 2 (rabbia) rage.

Collerétto Castelnuòvo Comune in provincia di Torino (311 ab., CAP 10080, TEL. 0124).

Collerétto Giacósa Comune in provincia di Torino (572 ab., CAP 10010, TEL. 0125).

collérico, agg. (pl. m.-ci) Facile alla collera. ~ irascibile. <> placido.

Collesalvétti Comune in provincia di Livorno (15.087 ab., CAP 57014, TEL. 050). Centro agricolo (coltivazione della vite) e industriale (prodotti meccanici e raffinerie). Gli abitanti sono detti Colligiani.

Collesàno Comune in provincia di Palermo (4.589 ab., CAP 90016, TEL. 0921).

Colletòrto Comune in provincia di Campobasso (2.911 ab., CAP 86044, TEL. 0874).

collètta, sf. 1 Raccolta di denaro o altro da devolvere specie in beneficenza. 2 Ciascuna delle orazioni invocate per chiedere la grazia divina sulla comunità.
 sf. collection.
 lat. collecta, f. di collectus, p.p. di colligere raccogliere.

Collètta, Piètro (Napoli 1775-Firenze 1831) Politico e storico. Nel 1820 fu comandante generale in Sicilia e in seguito, durante la rivoluzione napoletana, ministro della guerra. Venne esiliato e scrisse Storia del reame di Napoli 1734-1825.

collettàme, sm. Mercanzia varia spedita con un unico veicolo per destinazioni diverse.

collettàrio, sm. Libro liturgico che contiene le collette.

Colletti bianchi Opera di sociologia di Ch. W. Mills (1951).

collettivaménte, avv. Tutti insieme. ~ collegialmente, globalmente, coralmente. <> individualmente.

collettivìsmo, sm. Sistema economico fondato sull'abolizione della proprietà privata e sulla gestione dei mezzi di produzione da parte della collettività. Sistema tipico del movimento anarchico socialista del 1800, ebbe grande applicazione nella Russia di inizio secolo, ove portò a un forte autoritarismo burocratico.

collettivìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Collettivistico.
sm. e sf. Sostenitore del collettivismo.

collettivìstico, agg. (pl. m.-ci) Conforme al collettivismo.

collettività, sf. Comunità sociale.
 sf. community.

collettivizzàre, v. tr. Ridurre da proprietà individuale a proprietà collettiva.

collettivizzazióne, sf. Il collettivizzare.

collettìvo, agg. e sm. agg. 1 Che è comune a un numero indeterminato di individui. ~ generale. <> individuale. in Italia esiste una passione collettiva per il calcio. 2 Di una collettività. fu rinnovato il contratto collettivo di lavoro. 3 Che indica un gruppo di esseri o cose.
sm. 1 Nella terminologia politica, insieme di persone che lavorano in una organizzazione sindacale o di partito. organizzarono una riunione del collettivo del partito. 2 Nel gergo jazzistico, improvvisazione estemporanea collettiva di più strumenti.
 agg. collective. sm. (pol.) political group.
 lat. collectivus, deriv. da collectus, p.p. di colligere raccogliere.

collétto, sm. 1 Particolare della camicia o dell'abito che sta intorno al collo. ~ bavero, bavarino. colletto alla marinara, che presenta un ampio risvolto sulle spalle; colletti bianchi, gli impiegati. 2 Solco tra la corona e la radice del dente. 3 Regione di passaggio tra radice e fusto. 4 Parte superiore del bossolo che stringe il proiettile.
 sm. collar.
 dimin. di collo.

collettóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che raccoglie. canale collettore.
sm. 1 Chi raccoglie o riscuote denaro o altro. 2 Fiume, torrente che raccoglie le acque da un bacino imbrifero. 3 Condotto atto a raccogliere e distribuire fluidi. ~ canale, tubo. 4 Organo, solidale con il rotore, di una macchina elettrica, su cui strisciano le spazzole di adduzione o di prelievo della corrente continua.
 lat. collector,-oris, deriv. da collectus, p.p. di colligere raccogliere.

collettorìa, sf. Ufficio del collettore.

Collevècchio Comune in provincia di Rieti (1.462 ab., CAP 02042, TEL. 0765).

collezionàre, v. tr. 1 Riunire vari oggetti in una collezione. ~ raccogliere. 2 Riunire. ~ radunare.
 v. tr. to collect.

collezióne, sf. 1 Raccolta di oggetti della stessa specie, interessanti anche solo per un valore soggettivo. ~ serie. le volle mostrare la sua collezione di monete antiche. 2 Collana editoriale. ~ biblioteca. 3 Insieme dei modelli presentati ogni stagione dalle grandi sartorie. fu presentata la collezione autunno-inverno dello stilista.
 sf. collection.
 lat. collecto,-onis, deriv. da collectus, p.p. di colligere raccogliere.

Collezione di sabbia Prosa di I. Calvino (1984).

Collezione matematica Opera di astronomia di C. Tolomeo (II sec.).

collezionìsmo, sm. Tendenza al collezionare.

collezionìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi fa collezione di qualcosa.
 sm. e sf. collector.

collezionìstico, agg. (pl. m.-ci) Da collezionista; del collezionismo.

Còlli a Voltùrno Comune in provincia di Isernia (1.374 ab., CAP 86073, TEL. 0865).

Còlli dél Trónto Comune in provincia di Ascoli Piceno (2.721 ab., CAP 63030, TEL. 0736).

Còlli sul Velìno Comune in provincia di Rieti (462 ab., CAP 02010, TEL. 0746).

Còlli, Giàcomo (Brescia 1928-Desenzano del Garda 1994) Regista italiano. È considerato uno dei registi più originali dell'ultimo periodo.

Colliàno Comune in provincia di Salerno (3.997 ab., CAP 84020, TEL. 0828).

collibèrto, sm. Nel medioevo, nome dato a una categoria di persone di classe sociale infima e di condizione giuridica varia.

collìdere, v. intr. e v. intr. pron. Urtare contro qualcosa. ~ scontrarsi.

collie, sm. invar. Cane da pastore scozzese con muso allungato e affilato.

collier, sm. invar. Collana di materia preziosa.

colligiàno, agg. e sm. agg. Di colle.
sm. Chi abita in collina.

collimàre, v. v. tr. Orientare uno strumento tanto da determinare una linea di mira.
v. intr. 1 Coincidere, combaciare. ~ corrispondere. <> divergere. 2 Essere d'accordo. ~ concordare. <> scontrarsi.
 v. intr. to coincide, to correspond.

collimatóre, sm. 1 Strumento topografico che permette di stabilire un allineamento tra un punto del terreno e lo strumento stesso. 2 Dispositivo che trasforma i raggi provenienti da una sorgente luminosa in un fascio di raggi paralleli. collimatore giroscopico a radar, per il tiro aereo.
 deriv. da collimare.

collimazióne, sf. Atto, effetto del collimare.

collìna, sf. 1 Modesto rilievo di terreno. ~ altura, dosso. 2 Il terreno o la regione che presenta tale rilievo.
 sf. hill.
 lat. tardo collina, da collinus, agg. di collis.

Collina dei conigli, La Film d'animazione, americano (1978). Regia di Martin Rosen. Animazione di Tony Guy.

Collina ispirata, La Romanzo di M. Barrés (1913).

collinàre, agg. Di collina.

Collìnas Comune in provincia di Cagliari (1.076 ab., CAP 09050, TEL. 070).

Collìne Metallìfere Rilievi montuosi, della Toscana. Vetta più elevata il Monte Le Cornate (1.060 m).

collineazióne, sf. Sinonimo di proiettività.

collinóso, agg. Sparso di colline. <> pianeggiante.

Collins, Michael (1930-) Astronauta statunitense. Nel 1969 fece parte della prima spedizione sulla Luna con l'Apollo 11.

Còllio Comune in provincia di Brescia (2.271 ab., CAP 25060, TEL. 030).

colliquàre, v. tr. Liquefare.

colliquazióne, sf. Degenerazione determinante la necrosi e la liquefazione di un tessuto.

collìrio, sm. Medicamento per la cura degli occhi.
 sm. eyewash.

collisióne, sf. 1 Urto di due o più corpi in movimento. ~ scontro. i due corpi sono entrati in collisione. 2 Contrasto. <> accordo. collisione di interessi. 3 Scambio di energia fra corpi.
 sf. collision.
 lat. collisio,-onis, deriv. da collisus, p.p. di collidere.

collìso, agg. Urtato. ~ cozzato.

cóllo (1), prep. art. m. sing. Composta da con e da lo.

còllo (2), sm. 1 Parte del capo che unisce la testa al torace, a forma cilindrica, la cui estremità posteriore è detta nuca. In esso sono contenuti il condotto aerifero (trachea), la tiroide, il condotto alimentare (esofago), le vene giugulari e le arterie (carotide). 2 Involto di merce. ~ balla. 3 In nautica è il giro completo di una cima attorno a qualcosa.
 sm. 1 neck. 2 (colletto) collar, neck. 3 (pacco) parcel, package.
 lat. collum.

Collobiàno Comune in provincia di Vercelli (135 ab., CAP 13030, TEL. 0161).

collocàbile, agg. Che si può collocare.

collocaménto, sm. 1 Sistemazione in un dato luogo. collocamento a riposo, pensionamento. 2 Impiego. ~ lavoro. ufficio di collocamento. 3 Distribuzione di prodotti sul mercato.
 sm. 1 (sistemazione) arrangement, placing. 2 (impiego) employment.

collocàre, v. v. tr. 1 Mettere a posto, porre in un luogo. ~ disporre. <> spostare. 2 Trovare una sistemazione, un lavoro a qualcuno. ~ sistemare, accasare. collocare a riposo, mettere in pensione. 3 Vendere. ~ piazzare. riuscì a collocare la merce sul mercato entro i termini prestabiliti. 4 Inquadrare. il personaggio fu collocato in un preciso momento storico.
v. rifl. Mettersi in una data posizione. ~ disporsi. si collocò temporaneamente in un piccolo appartamento.
 v. tr. 1 to place. 2 (lavoro) to find a job for.
 lat. collocare, comp. da co-con + deriv. da locus luogo.

collocatóre, sm. Persona preposta al collocamento dei lavoratori in luoghi che non sono sede degli uffici di lavoro; è nominata dal ministro del lavoro.

collocazióne, sf. 1 Atto, effetto del collocare. ~ disposizione, sistemazione. i libri di saggistica hanno una precisa collocazione bibliotecaria. 2 Installazione. ~ posa.
 lat. collocatio,-onis.

Collòdi, Càrlo (Firenze 1826-1890) Pseudonimo di Carlo Lorenzini. Scrittore e giornalista, impostosi nel mondo come maestro della letteratura infantile, per la ricerca di elementi educativi all'interno del racconto, accompagnato dallo svolgimento di favole umane e suggestive. Tra le sue opere più importanti, alcuni libri per ragazzi (Racconti delle Fate, Giannettino, Minuzzolo, Storie allegre) tra cui il più famoso fu Le avventure di Pinocchio, storia di un burattino (pubblicato a puntate sul Giornale dei piccoli nel 1880 e in volume qualche anno dopo).

collòdio, sm. Soluzione (nella proporzione di 3/2) di esteri nitrici della cellulosa in una miscela di etere etilico-alcol etilico. Esposta all'aria forma una pellicola trasparente ed elastica. Si utilizza come protezione dei medicamenti, nella preparazione di lacche e in fotografia.

colloidàle, agg. Di sostanza che ha la consistenza gelatinosa di una colla.

collòide, agg. e sm. Sistema a più fasi, ottenuto facendo disperdere una sostanza in un'altra. Può essere allo stato sol (aerosol, idrosol) qualora non ci sia affinità tra la sostanza disperdente e quella dispersa; allo stato di gel, qualora le sostanze siano aggregate tra loro in modo da formare un reticolo, in cui penetra la fase disperdente.

colloidoclasìa, sf. Termine indicante genericamente la rottura dell'equilibrio dei colloidi plasmatici o cellulari.

colloidoterapìa, sf. Terapia mediante colloidi.

Colloqui con Goethe negli ultimi anni della sua vita Memorie di J. P. Eckermann (1836-1848).

Colloqui, I Opera di poesia di G. Gozzano (1911).

colloquiàle, agg. Di, da colloquio. ~ familiare, informale. <> formale.

colloquialità, sf. Qualità dell'essere colloquiale.

colloquiàre, v. intr. Stare a colloquio, discorrere. ~ conversare. <> tacere.

collòquio, sm. 1 Conversazione piuttosto importante tra due o più persone su argomenti professionali o simili. ~ dialogo. 2 Esame universitario preliminare limitato ad alcune parti del programma. ~ prova.
 sm. 1 talk, conversation. 2 (di lavoro) interview.
 lat. colloquium, deriv. da colloqui parlare con.

Collorédo di Mónte Albàno Comune in provincia di Udine (2.251 ab., CAP 33010, TEL. 0432).

collosità, sf. L'essere colloso.

collóso, agg. Appiccicoso e viscoso come la colla. ~ appiccicaticcio. <> liquido, scorrevole.

collotipìa, sf. Procedimento tipografico fondato sull'impiego di matrici coperte di colla.

collotòrto, o còllo tòrto, sm. (pl. collitòrti o colli torti) Ipocrita, bacchettone. ~ bigotto.

Collòtti, Ènzo (Messina 1929-) Storico. Docente a Firenze, ha condotto studi su temi di storia contemporanea. Tra le opere, Sinistra radicale e spartachisti nella socialdemocrazia tedesca (1961), L'amministrazione tedesca nell'Italia occupata (1963) e Fascismo, fascismi (1989).

collòttola, sf. La parte posteriore del collo.

collùdere, v. intr. Concludere un accordo collusivo.

collusióne, sf. 1 Accordo fraudolento di due parti in danno di una terza. collusioni fra mafia e politica, ai danni dello Stato. 2 Tacito accordo politico in cui le parti in causa sono nettamente in contrasto con le loro posizioni ufficiali.
 lat. collusio,-onis, deriv. da colludere colludere.

collusìvo, agg. Relativo alla collusione.

collutòrio, sm. Liquido medicamentoso usato per sciacqui curativi della bocca.
 sm. gargle, mouthwash.

colluttàre, v. intr. Venire alle mani e combattere corpo a corpo. ~ azzuffarsi.

colluttazióne, sf. Zuffa, disputa verbale. ~ rissa.
 lat. colluctatio,-onis.

colluviàle, agg. Detto di deposito continentale di cui parte è stata trasportata dalle acque.

collùvie, sf. invar. 1 Insieme di cose putride e viscide per lo più liquide. 2 Gran quantità di cose o di persone spregevoli.

cólma, sf. Livello massimo raggiunto dall'acqua durante l'alta marea.

Colmar Città (64.000 ab.) della Francia, nell'Alsazia, capoluogo del dipartimento dell'Haut Rhin.

colmàre, v. v. tr. 1 Far colmo, riempire fino all'orlo. ~ rimpinzare, gremire. <> vuotare. : :olmare di attenzioni, dedicare parecchie attenzioni. 2 Sistemare il fondo stradale in modo da ottenere un unico piano. ~ livellare
v. intr. pron. Riempirsi fino all'orlo.
 v. tr. 1 to fill. 2 (in abbondanza) to load.
 deriv. da colmo.

colmàta, sf. 1 Atto del colmare. 2 Accumulo di rena trasportata dalle correnti che impedisce la navigazione.

colmatóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi riempie fino all'orlo. 2 Canale che porta acqua torbida alla colmata di bonifica.

colmatùra, sf. 1 Operazione del colmare. 2 Parte di contenuto che supera l'orlo di un recipiente colmo. 3 Aggiunta di vino alle botti che durante la fermentazione perdono prodotto.

cólmo, agg. e sm. agg. 1 Riempito fino all'orlo. ~ pieno, zeppo. <> vuoto. aveva l'animo colmo di gioia in quei momenti. 2 Rilevato. ~ convesso. 3 Gremito. ~ affollato. <> deserto.
 agg. full of.
 da colmato, p.p. di colmare.
sm. 1 Il punto più alto. ~ culmine, apice. il colmo della sfortuna fu raggiunto in quella serata. 2 Sommità, vetta. ~ cima. <> base. il colmo della vita, l'età matura. 3 Il massimo grado. 4 Trave che forma la sommità del tetto.
 sm. top, summit.
 lat. culmen,-inis.

Colmuràno Comune in provincia di Macerata (1.259 ab., CAP 62020, TEL. 0733).

Colò, Zèno (Abetone 1920-San Marcello Pistoiese 1993) Sciatore. Nel 1950 fu campione mondiale di discesa libera e di slalom gigante e nel 1952 fu campione olimpico di discesa libera.

colòbio, sm. Tunica, senza maniche o maniche molto corte, in uso tra i Romani in epoca repubblicana e che, adottata dai primi monaci e poi dai vescovi divenne la dalmatica.

còlobo, sm. Genere di Scimmie Catarrine appartenenti alla famiglia dei Cercopitecidi, con arti anteriori privi di pollici. Presenti in Africa equatoriale.

colobòma, sm. Malformazione dell'occhio manifestata da una perdita di sostanza da parte delle membrane e degli annessi oculari.

Colobràro Comune in provincia di Matera (1.756 ab., CAP 75021, TEL. 0835).

colocasìa, sf. Genere di piante dell'Asia tropicale con una decina di specie, appartenenti alla famiglia delle Arancee.

colofóne, sm. 1 Indicazione che si trova alla fine dei libri antichi con il nome dello stampatore e l'anno dell'edizione. 2 Disposizione delle ultime righe di un libro a forma di trapezio con la base minore verso il basso.
 greco kolophòn, culmine, parte finale.

colofonìa, sf. Residuo giallastro della distillazione delle oleoresine per la produzione di trementina.

cologarìtmo, sm. Rispetto a un numero, il logaritmo dell'inverso di esso.

Cológna Vèneta Comune in provincia di Verona (7.446 ab., CAP 37044, TEL. 0442).

Cológne Comune in provincia di Brescia (5.683 ab., CAP 25033, TEL. 030).

Cológno al Sèrio Comune in provincia di Bergamo (8.836 ab., CAP 24055, TEL. 035).

Cológno Monzése Comune in provincia di Milano (51.343 ab., CAP 20093, TEL. 02). Centro industriale (prodotti della gomma, plastici, chimici, meccanici e poligrafici) del milanese. Gli abitanti sono detti Colognesi.

Colognòla ai Còlli Comune in provincia di Verona (6.606 ab., CAP 37030, TEL. 045).

colómba, sf. 1 Persona dolce e innocente. ha un'aria da colomba, quella ragazza. 2 Dolce pasquale a forma di colomba. 3 In politica, moderato. <> falco.
 sf. dove.
 lat. columba.

Colómba Costellazione, scoperta da Plancius e Bayer, situata nell'emisfero celeste australe.

colombàccio, sm. Uccello dei Colombiformi, estivo e di passaggio anche in Italia. Robusto e buon volatore, può raggiungere lunghezze pari a quasi mezzo metro. Il colore delle piume è grigio, con striature verde rosso. Si trova nei boschi, giardini e campi; si nutre di germogli e semi.

colombàia, sf. Nella casa colonica, torretta per colombi.

colombàna, agg. Si dice di una varietà di uva bianca da tavola.

Colombàno (West Leinster 540 ca.-Bobbio 615) Santo e monaco irlandese. Visse a lungo in Borgogna, dove fondò tre monasteri, e nel 612 si spostò in Italia, dove fondò il monastero di Bobbio.

colombàrio, sm. Costruzione funeraria che comprende gruppi di loculi affiancati nei quali si pongono le bare o le cassette con le ossa di salme esumate.

Colombe, Jean (Attivo 1463-1493) Miniatore francese. Tra le opere Très riches heures du duc de Berry (1482-1489, Chantilly, Musée Condé).

Colombe, Michel (ca.1430-Tours 1512) Scultore francese. Tra le opere la tomba di Francesco II duca di Bretagna e della moglie Margherita di Foix(1507, Nantes, Cattedrale).

colombèlla, sf. In direzione verticale.

Colombia Repubblica dell'America meridionale, confina a est con il Venezuela e il Brasile, a sud con il Perú e l'Equador, a ovest con Panam´; si affaccia a ovest sull'oceano Pacifico e a nord sul Mar delle Antille.
La Colombia è attraversata in direzione nord sud dalla parte più settentrionale della Cordigliera delle Ande che si articola in tre catene all'incirca parallele.
La catena costiera pacifica (Cordigliera Occidentale), scarsamente elevata è separata dalla Cordigliera Centrale dalla lunga valle del fiume Cauca.
La Cordigliera Centrale è sensibilmente più elevata e culmina nella cima del monte Nevado del Huila (5.750 m).
La catena più interna è la Cordigliera Orientale. Molto più articolata delle altre, presenta vari altipiani a circa 2.500 m di altitudine, come quello di Cundinamarca dove sorge Bogotà.
La Cordigliera Centrale e la Cordigliera Orientale sono separate dalla profonda valle del Magdalena.
Nel nord del paese, in prossimità del mar delle Antille, si trova la Sierra Nevada de Santa Marta imponente massiccio granitico che raggiunge i 5.770 m.
La parte più orientale è invece occupata da una zona pianeggiante, pochissimo perturbata, che digrada dolcemente verso le bassure alluvionali, solcata dagli affluenti dell'Orinoco e del Rio delle Amazzoni.
I due elementi che caratterizzano il clima sono la posizione equatoriale del paese e l'imponenza dei rilievi, che determinano un clima caldo per le terre a livello del mare, temperato sugli altipiani, rigido nelle zone montuose.
Il Magdalena (1.550 km) è il più lungo fiume interamente andino non solo del paese, ma dell'intero continente e con il suo affluente Cauca rappresenta la parte principale della struttura idrica della Colombia.
Il versante occidentale delle Ande presenta brevi corsi che si gettano nel Pacifico, il versante orientale presenta una ricca rete idrica che interessa il bacino dell'Orinoco e del Rio delle Amazzoni.
Gli altipiani sono le zone più popolate e vi sorgono la capitale Santa Fé de Bogot´ (4.000.000 di ab. ca.), Medellìn (2.200.000 ab.) e Cali (1.325.000 ab.).
Barranquilla sorge alla foce del Magdalena e rappresenta il principale porto del paese; sulla costa pacifica sorge Buenaventura.
L'agricoltura presenta sia l'aspetto tipicamente poco produttivo dell'agricoltura di sussistenza sia quello moderno e razionale delle piantagioni meccanizzate che costituiscono un determinante contributo alle esportazioni. Il consumo locale riguarda mais e altri cereali come il sorgo e l'orzo, patate, manioca, ortaggi.
Le piantagioni invece producono in netta prevalenza caffè di ottima qualità che fa della Colombia il secondo produttore mondiale. Il calo del prezzo del caffè negli ultimi anni ha creato serissimi problemi al paese.
Altri prodotti da esportazione sono il cotone, le banane, il tabacco, il cacao e lo zucchero destinati prevalentemente all'America settentrionale; un accenno particolare va riservato al narcotraffico, settore particolare e illegale delle attività agricole. La produzione di cocaina e canapa indiana producono proventi illegali che superano il valore complessivo delle esportazioni legali del paese.
L'allevamento di bovini è particolarmente praticato nelle pianure dell'Orinoco.
Anche le risorse minerarie (argento, oro e platino nonché smeraldi) sono ingenti, ma scarsamente sfruttate.
Si estraggono minerali di ferro, rame, piombo, zinco, mercurio; estesissimi sono i giacimenti di salgemma e notevoli anche i giacimenti di petrolio (in mano a compagnie statunitensi e inglesi), gas naturale, uranio e carbone.
Le foreste costituiscono un ricchissimo patrimonio, sfruttato solo in minima parte. Oltre al legname forniscono sostanze chimiche concianti e coloranti, caucciù e altre gomme, fibre tessili e sostanze medicinali.
Notevole il patrimonio idroelettrico dell'area andina, sfruttato solo in parte.
L'industria si è sviluppata nei settori siderurgico, metallurgico, chimico e del cemento. Resistono i settori più tradizionali, in particolare quello tessile (cotone, lana e fibre artificiali), calzaturiero, dell'abbigliamento, della trasformazione alimentare e della manifattura del tabacco.
STORIA Nel 1500 gli spagnoli intraprendono la conquista del paese, abitato allora dagli indiani muisca (chibcha). Nel 1538, Gonzalo Jiménez de Quesada fonda Bogot´. Nel 1717 viene creato il vicereame di Nuova Grenada. La colonia conosce una certa prosperità grazie all'esportazione dei prodotti minerari verso la metropoli.
L'insurrezione del 1810-1815 per l'indipendenza viene repressa dagli spagnoli. Nel 1817-1819 Bolívar riprende la lotta e ottiene la vittoria di Boyac´ (1819) che gli permette, al congresso di Angostura (dicembre), di proclamare la repubblica di Grande Colombia (Nuova Grenada, Venezuela, Ecuador). Alla morte di Bolívar, nel 1830, il Venezuela e l'Ecuador si separano. Dopo la presidenza autoritaria di Santander (1833-1837), i conservatori, centralisti, esercitano il potere. Tra il 1849 e il 1852 i liberali, federalisti e anticlericali, realizzano un certo numero di riforme. Sotto la presidenza di T. C. Mosquera (1861-1864) i beni del clero vengono confiscati e viene adottata una costituzione federale (1863). Tra il 1880 e il 1888 il presidente Nunez si riconcilia con la chiesa, (concordato del 1883) e dona al paese una costituzione unitaria (1886). Negli anni 1899-1903 la guerra dei mille giorni travaglia il paese.
Nel 1903 la Colombia abbandona Panam´ sotto la pressione degli Stati Uniti. Negli anni dal 1904 al 1930 la stabilità politica si accompagna all'espansione economica (caffè, petrolio). Nel 1930 i liberali tornano al potere e avviano una politica riformista. Tra il 1948 e il 1958, l'assassinio del liberale Gaitan è seguito da una guerra civile. Dal 1958 al 1970, liberali e conservatori costituiscono un fronte nazionale e si alternano al potere, mentre compare una guerriglia di ispirazione castrista. Nel 1978 l'aggravarsi della situazione provoca l'adozione di leggi eccezionali. Nel 1982 Belisario Betancur, eletto presidente, promulga una legge di amnistia. I suoi successori Virgilio Barco Vargas (1986-1990), César Gaviria Trujillo (1990-1994) e Ernesto Samper Pizano (dal 1994) devono far fronte al crescere della violenza legata alle tensioni politiche e al traffico della droga. Nell'agosto 1998 viene eletto presidente il conservatore P. Arango
Abitanti-35.101.000
Superficie-1.138.914 km2
Densità-30,8 ab./km2
Capitale-Santa Fé de Bogotà
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Peso colombiano
Lingua-Spagnolo, d'uso nell'altopiano il chibca, nel bassopiano idiomi amazzonici
Religione-Cattolica

colombiàno, agg. e sm. agg. Della Colombia.
sm. Abitante o nativo della Colombia.

colombicoltóre, sm. Allevatore di colombi.

colombicultùra, sf. Allevamento di colombi.

Colómbidi, o Colùmbidi, sm. Famiglia di Uccelli colombiformi comprendente colombi, piccioni e tortore.

Colombifórmi, o Columbifórmi, sm. Ordine di Uccelli al quale appartengono le famiglie dei Rafidi, dei Colombidi, e degli Pteroclidi.

colombìna, sf. 1 Razzo a forma di colomba usato per accendere i fuochi d'artificio. 2 Sterco di piccione usato come concime.
Fungo (noto anche come colombina maggiore, Russula cyanoxantha) della famiglia delle Russulacee e della classe dei Basidiomiceti. Commestibile.

colombìno, agg. Di colombo.

colómbo, sm. Nome di alcuni Uccelli Colombiformi, tra cui il colombaccio, la colombella e il colombo terraiolo. Gli esemplari raggiungono solitamente una lunghezza di 30 cm e sono di colore bianco sulla groppa e parte inferiore delle ali. Vivono in stuoli numerosi e si nutrono di semi e frutti secchi. Sono noti per la capacità sorprendente di resistere al volo e per lo spiccato senso d'orientamento. ~ piccione.
 sm. pigeon.
 lat. columbus.

Colombo (città) Capitale dello Sri Lanka (664.000 ab.) situata alla foce del fiume Kelani, ove è costruito un importante porto. Venne fondata nel 543 a. C. con il nome di Kalam-Totta e subì varie dominazioni, da quella portoghese a quella olandese e inglese. Fu sede di varie conferenze dei ministri del Commonwealth, ove si stabilì un piano di aiuti ai paesi del Sud-est Asiatico (Piano di Colombo). Sono presenti industrie tessili, chimiche e alimentari e conserva ancora resti di templi indù e buddhisti.

Colómbo, Cristòforo (Genova 1451-Valladolid 1506) Esploratore. Nacque a Genova tra il 26 agosto e il 31 ottobre 1451 da Domenico Colombo e Susanna Fontanarosa. Nei primi anni della giovinezza seguì la professione paterna esercitando l'arte della lana. Parallelamente si dedicò al piccolo commercio, cosa che gli diede l'occasione per intraprendere i suoi primi viaggi per mare. Studiò per imparare a leggere e scrivere e per apprendere gli elementi di cartografia e di geometria utili per diventare disegnatore di carte geografiche. Nel 1470 la sua famiglia si trasferì a Savona; il padre aprì uno spaccio di vino pur esercitando sempre il vecchio mestiere. Colombo iniziò la carriera di marinaio (1473) dedicandosi ad operazioni commerciali nel Mediterraneo orientale. Dal Mediterraneo passò al Mar Oceano e risiedette per dieci anni in Portogallo. In questa terra il giovane Colombo entrò in contatto con navigatori abituati a operare in spazi più ampi di quelli mediterranei. Protesi da tempo verso scoperte terrestri e marinare in Africa e affascinati dall'immensità oceaniche, i portoghesi erano forniti di buone basi cartografiche e muniti di strumenti di navigazione, scafi e velature idonee alle grandi imprese. Elementi di notevole stimolo per Colombo che personalmente era dotato di buone conoscenze marinare. Nel 1477 navigò verso l'Inghilterra e raggiunse l'Islanda e forse anche la Groenlandia, acquisì esperienza nelle tecniche marinare prima di averne una cultura teorica. Dal nord si spinse sino all'estremo sud, compiendo viaggi nei possedimenti africani del re del Portogallo. Nel 1480 sposò Felipa Moniz Perestrello e si trasferì nell'isola di Porto Santo vicino a Madera; l'anno dopo nacque suo figlio Diego. In questo periodo Colombo si fece una preparazione teorica sulle cose di mare; non potendo attingere a fonti latine, greche, arabe consultò i libri e le annotazioni del suocero Bartolomeo Perestrello, scopritore dell'isola di Porto Santo. In particolare Colombo prese in considerazione due opere: l'Imago mundi del cardinale Pietro d'Ailly (1483) e la Historia rerum ubique gestarum di Pio II Piccolomini. Incominciò a maturare in Colombo l'idea di raggiungere le Indie da occidente. Ritornato in Portogallo nel 1483, incontrò il fratello Bartolomeo che lavorava come cartografo. Per Colombo questo incontro rappresentò la possibilità di affinare le tecniche di navigazione, di orientamento, di misurazioni navali. Intorno al 1485 Colombo presentò al re Giovanni II del Portogallo il suo progetto di giungere alle Indie orientali navigando verso occidente; la corte portoghese era tendenzialmente favorevole ad accogliere progetti di esplorazione, ma il programma di Colombo fu respinto. Le ragioni di questo rifiuto erano dovute a una situazione di momentanea difficoltà economica e al fatto che la corona portoghese era impegnata nell'impresa relativa all'occupazione della costa africana, oltre probabilmente al timore di intraprendere una navigazione esplorativa di tipo nuovo. Successivamente Colombo inviò il fratello Bartolomeo in Inghilterra a illustrare il suo progetto al re, ma non ottenne alcuna risposta concreta. Deluso, ma sempre convinto delle sue idee, Colombo si stabilì in Castiglia nel 1486 al servizio dei re spagnoli. Conobbe numerose persone e si procurò alleati e amici per la realizzazione della sua impresa. Pose le basi di relazioni sociali per arrivare a esporre i suoi progetti direttamente alla corte; purtroppo i due giovani sovrani Isabella e Ferdinando lasciarono trascorrere sei anni, perché la Spagna era impegnata nella guerra per la liberazione di Granada. Durante questa lunga attesa Colombo fu consolato affettuosamente da Beatrice Enriquez de Arana dalla quale nacque il figlio Ferdinando. Le esitazioni spagnole spinsero Colombo a riprendere contatti con la corona portoghese nel 1488, ma quando le trattative sembravano bene avviate, a Lisbona giunse la notizia della scoperta del passaggio del Capo di Buona Speranza effettuata da Bartolomeo Diaz nel 1487; l'interesse portoghese per raggiungere l'India viaggiando verso Occidente venne meno. A Colombo non rimase che rivolgersi nuovamente alla Spagna. Tornato in Spagna illustrò il suo progetto al padre Juan Pérez, confessore della regina Isabella. Dopo numerose insistenze da parte di Colombo, il 7 aprile 1492 fu firmato l'accordo tra i sovrani e il navigatore con la promessa, in caso di riuscita, dei titoli di Almirante del Mar Oceano, di viceré e di governatore, nonché diritti varisu tutte le ricchezze future e il diritto di ereditarietà su titoli e diritti. Iniziarono i preparativi per la spedizione. Colombo dovette trovare i mezzi di trasporto: due caravelle (Niña e Pinta) e una nao (Santa Maria). L'armamento delle tre unità richiese un mese e mezzo. A questo punto si dovette reclutare l'equipaggio. I fratelli Martino e Vincenzo Pinzon assunsero il comando delle due caravelle; Colombo prese il comando della Santa Maria, la più grande. L'equipaggio era composto da ottantasette marinai spagnoli in prevalenza andalusi. Il 3 agosto 1492 la spedizione partì da Palos e le navi si diressero alla volta delle Canarie. Colombo mostrò grande sicurezza nel trovare la rotta e notevoli capacità decisionali. La flottiglia giunse alle Canarie il 12 agosto e riparti il 6 settembre. All'inizio la navigazione fu favorita dai venti. Purtroppo nel Mar dei Sargassi le cose cambiarono; il tempo trascorso in alto mare sembrò eccessivo e così negli equipaggi incominciò a serpeggiare un certo nervosismo.
Il 12 ottobre 1492 raggiunsero la terra ferma e sbarcarono nell'isola di Guanahani, battezzata da Colombo San Salvador; ci furono manifestazioni d'ammirazione e di fedeltà da parte di tutti i gli uomini dell'equipaggio, ma Colombo non sembrò soddisfatto, cercava le Indie e sapeva che avrebbe dovuto incontrare il Giappone. Il viaggio proseguì verso le isole Bahamas e quindi verso le coste settentrionali di Cuba; il 28 ottobre giunse a Cuba, battezzata Fernandina e il 6 dicembre all'isola di Haiti, ribattezzata Española. Il 3 gennaio 1493 Colombo intraprese il viaggio di ritorno con la sola Niña, ma anziché ripetere la rotta del viaggio d'andata, con la quale non avrebbe incontrato venti favorevoli, prese la rotta nord est controvento, per poter sfruttare il flusso dei venti dell'Ovest che spinsero la caravella sulle coste del Portogallo. Il 15 marzo la Niña approdò a Huelva in Portogallo e in aprile Colombo fu ricevuto dai re cattolici a Barcellona. Le due geniali rotte d'andata e ritorno del suo viaggio costituirono per quattro secoli la via di navigazione percorsa tra Spagna e America. Colombo aveva portato una certa quantità di oro, qualche indiano, alcuni pappagalli e alcune piante secondo lui sconosciute in Europa. Non era riuscito a toccare le Indie e a trovare la magnifica isola di Cipango, come avrebbe voluto, e questo fatto l'avrebbe spinto ancora a riprendere il mare. In questo periodo Colombo raggiunse l'apice della gloria. I sovrani si intrattennero con lui, fu ascoltato e trovò tutto a sua disposizione, tanto che si organizzò e preparò una nuova spedizione. Questa volta non ci furono difficoltà a formare l'equipaggio. Il 25 settembre 1493 diciassette unità con 1200-1500 uomini ai suoi ordini partirono da Cadice. Il 3 novembre approdarono nell'isola di Deseada e quindi poi nella Mariagalante; successivamente raggiunsero l'isola di Guadalupa e proseguirono fino a San Juan Bautista (Porto Rico), infine arrivarono in Giamaica. Nel 1494 venne scoperto il lato meridionale di Cuba ma non fu possibile spingersi oltre per mancanza di approvvigionamenti. In questo viaggio Colombo non trovò né oro né prodotti preziosi e il suo rapporto con i marinai divenne difficile. L'11 luglio 1496 Colombo fece ritorno in Spagna, riacquistò il favore della corte e ottenne la conferma dei suoi privilegi. Questo secondo viaggio diede un'ulteriore prova della grandezza marinara di Colombo. Isolandosi dal grosso della flotta che lasciò all'isola Isabella, con tre sole caravelle partì alla ricerca delle Indias. Era un'idea che lo ossessionava ma che lo portò a esplorare tutto lo spazio compreso fra la costa occidentale di Cuba fino a El Jardin de la Reyna, gruppo d'isole e isolotti che si estendeva per molte miglia dal golfo di Guanacaybo fino a Trinidad e arrivava al largo della costa meridionale di Cuba. La via delle Antille e Santo Domingo permetteranno per lungo tempo la penetrazione spagnola in America. Nonostante tutto l'idea fissa di Colombo restava quella di trovare le Indie. La terza spedizione fu organizzata in due anni e iniziò il 25 maggio 1498. Colombo scoprì Trinidad e la costa del continente americano. Tuttavia neppure questa volta si convinse di essere in presenza di un continente nuovo. Riprese il cammino verso Santo Domingo e dovette affrontare una situazione difficile: la rivolta degli indiani sfruttati dagli spagnoli. Purtroppo in questa occasione Colombo dimostrò che i titoli di viceré e di governatore guadagnati con le sue indiscusse qualità marinare non erano sufficienti per governare. Dopo essere più di una volta sceso a compromessi, si rivolse alla corte chiedendo di mandare qualcuno ad aiutarlo. I sovrani inviarono Francisco de Bobadilla con la facoltà di assumere le funzioni di governatore. Egli risolse il problema in modo radicale: Colombo e i suoi fratelli Bartolomeo e Diego vennero arrestati e rispediti in Spagna. Il doloroso viaggio di ritorno terminò a Cadice nell'ottobre del 1500. Al ritorno in Spagna venne liberato. Nel frattempo il Portogallo si assicurava il dominio del Brasile con il viaggio di Amerigo Vespucci, effettuato nel 1502-1503. Colombo intraprese il suo quarto e ultimo viaggio il 9 maggio 1502. La spedizione era composta da quattro caravelle. Navigando con la solita grande perizia, in soli ventuno giorni veniva portata a termine la traversata. Il programma prevedeva l'esplorazione a ovest dei Caraibi per cercare la rotta per le Indie. In realtà Colombo riuscì solamente a effettuare una ricognizione della zona dell'istmo di Panama. Colombo rientrò in Spagna il 7 gennaio 1504 come semplice marinaio. Troppo vecchio per un mondo che lui stesso aveva contribuito a rinnovare, rifiutò fino alla morte di riconoscere di aver scoperto un nuovo continente frapposto tra le Indie e l'Europa. Nel 1504 moriva la regina Isabella e la corte si dimostrò decisamente ostile a Colombo che si preoccupò solamente di mantenere per i suoi discendenti i diritti e i privilegi acquisiti. Tormentato dalla gotta, avvilito e dimenticato, Cristoforo Colombo morì a Valladolid il 20 maggio 1506.

Colómbo, Diègo (Lisbona 1480-Puebla de Montalb´n 1526) Figlio di Cristoforo, fu viceré spagnolo nelle Indie occidentali.

Colómbo, Emìlio (Potenza 1920-) Politico democristiano. Tra il 1963 e il 1993 fu più volte ministro e anche presidente del consiglio, dal 1970 al 1972.

Colómbo, Ferdinàndo (Córdoba 1488-Siviglia 1539) Figlio di Cristoforo, ne scrisse una biografia e fu con lui durante la sua ultima spedizione.

Colómbo, Fùrio (Châtillon 1931-) Giornalista. Tra le opere L'America di Kennedy (1963), Ipertelevisione (1972), Per Israele (1991), Confucio nel computer (1995). Nel 1996 è stato eletto senatore nelle file dell'Ulivo.

Colómbo, Giusèppe (Padova 1920-1984) Astronomo. In qualità di consulente della NASA, propose e calcolò la traiettoria che permise al Mariner 10 di avvicinarsi a Mercurio e a Venere.

 

Colombo, Vera (Milano 1931-) Ballerina italiana. Diplomatasi nel 1952 alla scuola di ballo della Scala, nel 1965 venne nominata prima ballerina assoluta. Ha insegnato alla Scala fino al 1991.

colombofilìa, sf. Amore per i colombi.

Colón Dipartimento (164.000 ab.) dell'Honduras, capoluogo Trujillo.
Colón
Città (60.000 ab.) del Panamà, nel mar delle Antille.
Colón
Provincia (188.000 ab.) del Panamà, affacciata sul mar delle Antille.

còlon, sm. 1 Porzione dell'intestino. 2 Nella metrica latina e greca, serie metrica che non si chiude con la sillaba ancipite, e non determina iato con la vocale iniziale del colon seguente.
Il colon si estende dal cieco al retto; è divisibile in quattro segmenti, quello ascendente (dalla fossa iliaca destra verso l'alto), quello traverso (sotto il diaframma), quello discendente (verso il basso e posteriormente nel lato sinistro dell'addome) e quello ileopelvico (posteriore vicino al retto). Nel colon avviene il riassorbimento dell'acqua e la formazione delle feci.
colón, sm.
Unità monetaria di El Salvador e Costarica.

colònia, sf. 1 Persone di una comune origine che risiedono lontano dalla patria. 2 Insieme di organismi viventi. 3 Territorio d'oltremare sottoposto alla sovranità di uno stato. 4 Istituzione che provvede al soggiorno di ragazzi in luoghi di villeggiatura e l'edificio che li ospita. 5 Stabilimento carcerario per l'espiazione delle pene.
colonìa, sf.
Contratto agrario.
 sf. 1 colony. 2 (per bambini) holiday camp.
 lat. colonia, deriv. da colonus colono.
Il rapporto tra la madrepatria e i territori colonizzati, ha subito dei cambiamenti in relazione alle varie epoche storiche; si è passati da rapporti commerciali per fenici e cartaginesi, allo svolgimento di funzioni di spopolamento delle città e relativa creazione di nuove città stato per i greci; per i romani le colonie avevano carattere militare.
In biologia è il complesso di cellule o individui, creati da un progenitore per via agamica, che vivono associati e a contatto pur mantenendo la loro individualità. Sono previste colonie di batteri, protozoi, alghe, spugne.
In zoologia è l'insieme di individui della stessa specie, con rapporti anatomici e fisiologici comuni tali da permettere di vivere in modo associato. Tali colonie possono essere omeomorfe, ossia consentire all'individuo di vivere sia isolato che in gruppo, oppure eteromorfe, qualora l'individuo riesca a vivere solo in società per la diversità di forme e funzioni.
Colonia agricola
Istituto al quale vengono affidati soggetti pericolosi, dopo che è stata scontata la pena detentiva, al fine di osservare la relativa misura di sicurezza.
Colonia microbica
Gruppo di microrganismi, derivanti da un'unica cellula iniziale, che crescono su un terreno di cultura.

Colònia Città della Germania (946.000 ab.) nella Renania settentrionale Westfalia. Porto fluviale sul Reno, è ricca di industrie di acciaio, chimiche e meccaniche (automobili) per la vicinanza del bacino della Ruhr; ci sono inoltre fabbriche tessili, dei profumi (acqua di Colonia) della gomma ed elettrotecniche. L'università fu fondata nel 1388. Venne fondata dai romani nel I sec. a. C. e denominata Colonia Agrippinensis, in onore di Agrippina, consorte dell'imperatore Claudio. Fu un ricco centro mercantile medievale, caduto in decadenza a partire dal 1500 per rivedere antichi fasti nella seconda metà del 1800. Subì gravi distruzioni nel corso della seconda guerra mondiale. Tra i monumenti, la cattedrale gotica, il municipio, il Wallrof-Richartz Museum e l'importante pinacoteca.

coloniàle, agg. e sm. agg. Di, da colonia. generi coloniali, prodotti dalle colonie.
sm. 1 Chi abita una colonia. 2 Usato al plurale, derrate e spezie provenienti da paesi extraeuropei un tempo colonie.
 agg. colonial. sm. colonist.

colonialìsmo, sm. 1 Politica attuata dai principali paesi europei e consistita nell'infiltrazione in territori stranieri, soprattutto di Africa, America e Asia, teoricamente per ragioni commerciali e civilizzatrici, in realtà tendenti a espandere il proprio controllo su una porzione di mondo sempre maggiore. 2 Vocabolo o espressione di origine coloniale.
Il fenomeno iniziò nel XV sec., epoca di grandi esplorazioni geografiche, con la conquista delle zone costiere e via via con la penetrazione verso l'interno dei territori e con imposizione di leggi e strutture tipiche europee. L'originale motivazione commerciale si trasformò ben presto in teoria razziale e religiosa che arrivò a legittimare massacri e distruzioni in nome di una superiorità della razza europea sulle altre. Ben presto le pretese espansionistiche dei vari stati entrarono in conflitto tra loro, portando a guerre sanguinose. Il colonialismo raggiunge i massimi livelli nel secolo scorso, motivato da concrete esigenze commerciali, quali il reperimento di materie prime, le ricerche di nuovi mercati e la necessità di creare spazi nuovi per l'eccedenza della popolazione.
Neocolonialismo
In seguito a presa di coscienza, al desiderio di autonomia dei paesi colonizzati e alla crisi dei nazionalismi europei, all'antico colonialismo se ne è sostituito uno nuovo, moderno, caratterizzato da rapporti economici, politici e dalla creazione di organizzazioni multinazionali (Commonwealth) o di protettorati.

colonialìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Colonialistico.
sm. e sf. 1 Assertore della politica del colonialismo. 2 Competente in questioni coloniali.

colonialìstico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda il colonialismo.

colònico, agg. (pl. m.-ci) Del colono.

colonizzàbile, agg. Che si può colonizzare.

colonizzàre, v. tr. 1 Fondare colonie in un paese. 2 Ridurre a colonia un territorio.
 franc. coloniser, deriv da colonie colonia.

colonizzatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Chi svolge opera di colonizzazione.

colonizzazióne, sf. In età antica fondazione di una colonia, operata da uno stato o da una città, che prevede rapporti più o meno stretti con la madrepatria. In età moderna è il trasferimento di grandi comunità europee in territori disabitati e indigeni. Questo fenomeno si verificò inizialmente a seguito delle grandi scoperte geografiche avvenute dal 1400 al 1800. Una ragione sostanziale per spiegare la colonizzazione è il desiderio di molte comunità di abbandonare le società nelle quali vivevano in modo disagiato, per costruire una realtà nella quale sperare di trovare modi di vita migliori.

colònna, sf. 1 Elemento portante verticale. ~ pilastro, appoggio. 2 Appoggio. ~ sostegno. 3 Quantità di materia fluida o gassosa disposta verticalmente. 4 Tubazione o insieme di tubazioni verticali usato per far passare, raccogliere, contenere, materiali o fluidi vari. 5 Serie di elementi disposti verticalmente, specialmente l'uno sotto l'altro. 6 Suddivisione verticale, specialmente della pagina di giornale o di un libro. 7 Insieme di cose o persone disposte l'una dietro l'altra. 8 Parte della pellicola cinematografica dove sono registrati i suoni. 9 In ambito militare è l'insieme di più reparti che percorrono uno stesso itinerario e compiono la stessa azione.
 sf. 1 pillar, column. 2 (vertebrale) spinal column, spine. 3 (fila) line.
 lat. columna.
In architettura, elemento verticale a forma cilindrica costituito da base, fusto, capitello, usato come sostegno di elementi sovrastanti oppure in funzione ornamentale e decorativa. Le prime colonne furono in legno, in epoca protostorica. In Grecia le varie forme della colonna e del capitello contraddistinguono i vari ordini architettonici.
In cinematografia la colonna visiva è la pellicola cinematografica che contiene i fotogrammi girati. La colonna sonora è la registrazione ottica o magnetica del suono; è sfasata, rispetto alla colonna visiva, di diciannove fotogrammi per avere una riproduzione uniforme e continua del suono.
Nell'industria chimica è uno strumento impiegato per mettere in contatto un gas con un liquido o due liquidi, per ottenere la separazione di uno o più componenti di una miscela. Le operazioni chimiche attuate tramite colonna sono la distillazione o rettificazione, l'assorbimento, lo strappamento e l'estrazione con solvente.
Colonna celebrativa
Tipica della Roma imperiale, colonna a base circolare con il fusto decorato da sculture rappresentanti, per lo più, episodi epici (colonna traiana, colonna antoniana, colonna aureliana).
Colonna corinzia
Con base circolare, fusto slanciato e scanalato, capitello adornato di foglie di acanto. In età romana si assiste alla fusione di elementi ionici e corinzi, che danno origine alla colonna composita.
Colonna dorica
Senza base, con fusto robusto e scanalato, capitello semplice.
Colonna ionica
Con base circolare, fusto slanciato e scanalato, capitello a volute.
Colonna vertebrale
Complesso di ossa che forniscono il sostegno mediano e posteriore del corpo. È divisa in colonna cervicale (sette vertebre), dorsale (dodici vertebre), lombare (cinque vertebre), sacrale (cinque vertebre) e coccige. Nel canale vertebrale, situato al suo interno, scorre il midollo spinale. Possibili deviazioni della colonna vertebrale sono definite lordosi e cifosi (in senso anteroposteriore) e scoliosi (in senso laterale).
Traumi alla colonna vertebrale
L'infortunato può essere o no cosciente. Nel primo caso può riferire dolori, sia durante i tentativi di movimento sia restando immobile, può accusare formicolii o avere aree corporee con limitata sensibilità, può presentare debolezza o paralisi degli arti e può manifestare difficoltà respiratorie. Il soggetto privo di coscienza può presentarsi in grave stato di shock (shock neurogeno) e assumere particolari posizioni corporee; per esempio potrebbe avere le braccia aperte o sollevate sopra la testa. In attesa dell'arrivo di personale qualificato, l'unica cosa da fare è quella di evitare di muovere l'infortunato. Qualsiasi rotazione o spostamento delle vertebre o dei frammenti di frattura potrebbe infatti peggiorare la situazione.

Colónna Comune in provincia di Roma (3.059 ab., CAP 00030, TEL. 06).

Colonna infame, La ved. "Storia della colonna infame"

Colònna, Marcantònio, dùca di Paliàno (Lanuvio 1535-Medinaceli, Spagna 1584) Ammiraglio della flotta pontificia. Durante la battaglia di Lepanto (1571) fu luogotenente di don Giovanni d'Austria.

Colònna, Pompèo (Roma 1479-Napoli 1532) Ecclesiastico. Nel 1517 divenne cardinale e contrastò l'elezione di Clemente VII. Nel 1527 partecipò al sacco di Roma, ma in seguito si adoprò per la liberazione del papa.

Colònna, Pròspero (Lanuvio 1452-Milano 1523) Condottiero. Fino al 1494 appoggiò Carlo VIII nella sua conquista del regno di Napoli, quindi passò dalla parte degli aragonesi. Nel 1521 come comandante supremo dell'esercito imperiale sconfisse i francesi alla Bicocca riconquistando così il milanese e occupò Genova.

Colònna, Stéfano il Vécchio Militare italiano vissuto intorno alla fine del 1200. Nel 1290, divenne conte di Romagna e nel 1292 fu nominato senatore di Roma. Nel 1297 fu autore del rapimento del tesoro di Bonifacio VIII durante il trasporto da Anagni a Roma, per il quale venne scomunicato e dovette rifugiarsi in Francia. Rientrato in Italia, sostenne la venuta in Italia di Enrico VII, ma si schierò successivamente con i guelfi. Nel 1347, formò una spedizione di cinquemila uomini contro Cola di Rienzo ma venne sconfitto a Porta San Lorenzo. Morì intorno al 1350.

Colònna, Vittòria (Marino 1490-Roma 1547) Poetessa. Tra le opere Rime (postumo, 1558).

colonnàre, agg. In forma di colonna.

colonnàto, sm. Serie di colonne collegate fra loro da architravi o arcate.

Colonnèlla Comune in provincia di Teramo (3.098 ab., CAP 64010, TEL. 0861).

colonnèllo, sm. Ufficiale superiore che ha il comando di un reggimento.
 sm. colonel.

colonnìna, sf. Segnale colorato luminoso a forma di colonna posto all'estremità di isole pedonali, salvagente e simili.
 sf. 1 column. 2 (di emergenza) emergency telephone.

Colònno Comune in provincia di Como (583 ab., CAP 22010, TEL. 031).

colòno, sm. 1 Chi coltiva la terra per conto di altri. ~ fattore, mezzadro. 2 Lavoratore dei campi. ~ contadino. 3 Abitatore di una colonia.
 sm. tenant farmer.
 lat. colonus.

colonscopìa, sf. Esame del colon con un endoscopio a fibre ottiche.

colopatìa, sf. Termine medico che designa generici disturbi del tratto colico.

coloquìntide, sf. Pianta erbacea con fusti gracili e rampicanti e frutti glabri con polpa amara dotata di proprietà medicinali.

coloràbile, agg. Che si può colorare.

Colorado (altopiano) Altopiano degli USA, tra le Montagne Rocciose, i Monti Uinta, i Monti San Francisco e il Gran Bacino. Arido tavolato roccioso, è attraversato dal fiume omonimo e dai suoi affluenti. Alto mediamente 2.000-3.000 m presenta pittoreschi canyon. Il clima è molto secco. La principale risorsa è rappresentata dall'allevamento degli ovini. Il territorio è ricco di giacimenti d'oro, argento e uranio.

Colorado (fiume) Nome di alcuni fiumi americani.
Colorado occidentale
(2.334 km) Fiume che nasce dalle Montagne Rocciose nell'Arizona; sono famosi i solchi e le gole profonde (canyon), che scava al suo passaggio, sull'altopiano omonimo. Dopo aver attraversato molti stati dell'Unione, sfocia in Messico, nel golfo della California. Viene molto sfruttato nella produzione di energia idroelettrica e per l'irrigazione. Tra gli affluenti, i fiumi Green, San Juan, Gunnison.
Colorado orientale
(1.580 km) Fiume del Texas. Nasce nel Llano Estacado e scorre, interamente navigabile dalla foce fino a Austin, verso il golfo del Messico.
Altopiano del Colorado
Regione naturale degli USA sudoccidentali, di quasi 500.000 km2. Si trova tra molti stati, quali lo Utah, l'Arizona, e il Messico. Ha un'altezza media di 3.000 m; è molto roccioso, arido e solcato quasi interamente dai due fiumi omonimi.

Colorado (stato) Stato degli USA centroccidentali, con capitale Denver. È attraversato verticalmente dal complesso delle Montagne Rocciose, presentando cime molto elevate. A est il territorio è occupato da una parte dell'altopiano del Missouri, mentre a ovest da quello del Colorado. Ha un clima arido, cui si cerca di far fronte con grandi opere irrigue che consentano colture foraggere, di barbabietole da zucchero e di alberi da frutta. È tra i maggiori produttori di uranio, vanadio e molibdeno; viene estratto petrolio, gas naturale, oro, argento, rame, zinco e piombo. Le principali città sono Denver, Pueblo, Colorado Springs. Originariamente era popolato da amerindi, prima di essere conquistato da spagnoli, francesi e coloni americani. Accrebbe il territorio per la cessione di parte del fiume Arkansas dal Messico. Dal 1876 appartiene per intero agli USA.

Colorado Springs Città (281.000 ab.) degli USA, nello stato del Colorado.

colorànte, agg. e sm. Prodotto che ha la proprietà di colorare penetrando e fissandosi da solo o con l'aggiunta di mordente. I coloranti di natura organica sono solubili e conferiscono alle fibre tessili una colorazione diversa da quella originale. I coloranti artificiali (creati nel 1856 dall'inglese William Henry Perkin) sono tantissimi e sono usati in molti campi quali alimentare, cosmetico, tessile, inchiostro, materie plastiche ecc. L'uso, in questi campi, è regolato da precise norme di legge. Il colore che danno alle fibre tessili è associato alla presenza di particolari gruppi di atomi (cromofori), mentre la capacità di fissarsi nelle fibre tessili è associata alla presenza di altri gruppi (auxocromi).
 sm. colouring.

coloràre, v. v. tr. 1 Coprire, cospargere di colore. ~ tingere, pitturare. 2 Mascherare. ~ camuffare. per avere maggiore attenzione, colorò un po' il resoconto dei fatti. 3 Rendere più vivace.
v. intr. pron. 1 Prendere colore, tingersi. ~ dipingersi. 2 Arrossire. ~ imporporarsi. <> sbiancare. in certe situazioni, il suo viso si colorava per la vergogna.
 v. tr. to colour.
 lat. colorare.

coloràto, agg. Che ha un dato colore, generalmente vivace.

coloratùra, sf. Abbellimento di una melodia, vocale o strumentale, solitamente con intenzione a carattere virtuosistico.

colorazióne, sf. Atto, effetto del colorare. ~ tinta, colore.

colóre, sm. 1 Impressione che la luce variamente riflessa dalla superficie dei corpi produce sull'occhio dipendente dalla lunghezza d'onda della luce riflessa. 2 Sostanza usata per dipingere, verniciare e simili. ~ tinta. 3 Colorazione della pelle di animali o di esseri umani. ~ colorito. 4 Aspetto. ~ apparenza. 5 Tinta distintiva di una bandiera, stemma e simili. 6 Complesso di tendenze e opinioni, specialmente politiche. 7 Nelle carte da gioco i quattro semi; nel poker l'insieme di cinque carte dello stesso seme. 8 Articolo di giornale che rende più simpatici i fatti descritti, attraverso l'aggiunta di elementi di ambiente.
 sm. 1 colour. 2 (a olio) oil paints. 3 (a carte) flush.
 lat. color,-oris.
Il colore viene percepito grazie ad alcuni fotorecettori (coni), che si trovano nella retina umana. La radiazione può essere scomposta in colori fondamentali, di lunghezza variabile dal violetto al rosso (spettro). Il colore di un corpo è il complesso di lunghezze d'onda non assimilate; se il corpo le assorbe tutte risulta di colore nero; se le respinge tutte appare bianco. Il colore viene classificato in base a tre elementi: la brillantezza, la purezza e il tono.
Indice di colore
Differenza che intercorre tra le magnitudini di una stella, misurate su lunghezze d'onda diverse; facendo riferimento alla fotometria fotoelettrica a più colori, è possibile scoprire due o più indici di colore che dipendono dalla temperatura della stella stessa. Tale indice dei colori è importante perché consente di ricavare il tipo di spettro di stelle poco luminose, difficilmente calcolabile ricorrendo a un esame spettrografico diretto.
Teorema dei quattro colori
Questione relativa alla possibilità di colorare una superficie suddivisa in varie aree, usando solo quattro colori, in modo che non si abbiano due aree adiacenti con lo stesso colore. Tale principio venne dimostrato nel 1976.
Triangolo del colore
Diagramma a tre colori, in base al quale si stabilì che ogni colore può essere ottenuto sottraendo porzioni dei tre colori fondamentali (rosso, giallo, blu) per la stampa; oppure aggiungendo rosso, verde e blu, per la generazione elettronica.

Colore dei soldi, Il Film commedia, americano (1986). Regia di Martin Scorsese. Interpreti: Paul Newman, Tom Cruise, Mary Elizabeth Mastrantonio. Titolo originale: The Color of the Money

Colore viola Film drammatico, americano (1985). Regia di Steven Spielberg. Interpreti: Whoopi Goldberg, Danny Glover, Rae Dawn Chong. Titolo originale: The color Purple

colorerìa, sf. Negozio in cui si vendono colori.

colorifìcio, sm. Fabbrica di coloranti.

colorimetrìa, sf. 1 Metodo per misurare le grandezze che caratterizzano il colore basato sul confronto con campioni di riferimento. 2 Metodo per la determinazione della concentrazione di soluzioni basato sulla legge di Lambert-Beer che esprime la capacità di assorbimento della luce.

colorìmetro, sm. Apparecchio che misura l'intensità di colore di determinate soluzioni.

Colorìna Comune in provincia di Sondrio (1.480 ab., CAP 23010, TEL. 0342).

colorìre, v. v. tr. 1 Dare il colore. ~ tingere. 2 Descrivere qualcosa con vivacità. ~ abbellire, vivacizzare. <> appiattire. 3 Mascherare la realtà con toni fantastici.
v. intr. pron. 1 Acquistare colore. ~ arrossire. <> impallidire. 2 Ravvivarsi. ~ animarsi. 3 Dorarsi.

colorìsmo, sm. In arte, la ricerca del colore.

colorìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) 1 Operaio addetto alla preparazione dei colori. 2 Pittore molto esperto nell'uso del colore, capace di fare risaltare particolari effetti cromatici. 3 Scrittore o musicista dotato di stile particolarmente espressivo.

colorìstico, agg. (pl. m.-ci) Proprio del colorismo.

coloritaménte, avv. In modo colorito.

colorìto, agg. e sm. agg. 1 Tinto di colore. ~ colorato. <> incolore. 2 Espressivo. ~ vivace. <> piatto. utilizzava un linguaggio molto colorito. 3 Simulato. ~ artificioso. 4 Rubicondo. ~ roseo. <> smorto.
sm. 1 Colore della carnagione. ~ cera. aveva un colorito pallido. 2 Il colore delle cose naturali. 3 Arte del colorire. 4 L'insieme delle sfumature risultanti dall'interpretazione di un brano musicale. 5 Espressione, vivezza dello scritto o di un discorso. scrisse un'opera priva di colorito artistico. 6 Timbro di una vocale.
 agg. 1 (viso) pink, rosy. 2 (colorato) colourful. sm. 1 (pelle) complexion. 2 (tinta) colour.
 p.p. di colorire.

coloritóre, agg. e sm. (f.-trìce) Chi colorisce.

coloritùra, sf. Atto, effetto del colorire.

Colórno Comune in provincia di Parma (7.492 ab., CAP 43052, TEL. 0521).

colóro, pron. dimostr. pl. Forma plurale di colui e colei.

Colors (Colori di guerra) Film poliziesco, americano (1988). Regia di Dennis Hopper. Interpreti: Sean Penn, Robert Duvall, Maria Conchita Alonso. Titolo originale: Colors

Colòsimi Comune in provincia di Cosenza (1.507 ab., CAP 87050, TEL. 0984).

colossal ved. "kolossal"

colossàle, agg. Di colosso, di straordinariamente grande. ~ gigantesco. <> minuscolo.

Colossèo L'imperatore romano Vespasiano, primo dei Flavi, nel 72 d. C. decise di trasformare il laghetto adiacente alla Domus aurea di Nerone in un luogo destinato al divertimento dei romani: fece così costruire il Colosseo, il più grande anfiteatro della città di Roma, con 527 m di circonferenza e 57 m di altezza. I lavori durarono otto anni e nell'80 d. C. il Colosseo fu inaugurato da Tito, figlio e successore di Vespasiano. Al suo interno si svolgevano i giochi, spettacoli offerti dall'imperatore per lo svago dei cittadini. Inizialmente i giochi avevano un significato religioso, per propiziarsi il favore degli dei. In seguito assunsero sempre più importanza: iniziavano con gli animali che eseguivano numeri da circo, poi seguivano i combattimenti dei gladiatori (prigionieri di guerra o schiavi). Se un gladiatore cadeva ferito, la sua sorte era affidata al volere dell'imperatore che, con un semplice gesto, decretava la salvezza o la morte. I primi giochi che inaugurarono il Colosseo durarono cento giorni, mentre quelli che si tennero nel 248 d. C., per celebrare i mille anni di Roma, videro il Colosseo invaso da leoni, elefanti, ippopotami e altri animali africani. I combattimenti tra gladiatori durarono fino al 404 d. C., anno in cui furono vietati dall'imperatore Onofrio, mentre i combattimenti tra bestie feroci scomparvero un secolo dopo. Il nome Colosseo deriva dalla statua (Colosso) di bronzo di Nerone che si ergeva nelle vicinanze, della quale l'unica traccia rimasta sono alcune lastre di travertino che segnano il punto in cui si ergeva. L'anfiteatro aveva forma ellittica ed era prevista un'entrata e un palco (podium) riservati all'imperatore, mentre i cittadini entravano dagli 80 archi di ingresso, numerati per permettere un afflusso ordinato. Si calcola che la capienza fosse di 55.000 spettatori. Gli ampi corridoi interni (vomitorium) consentivano alla folla di entrare senza problemi fino a pochi minuti prima dello spettacolo. I posti erano disposti per rango sociale su tre gradinate, mentre la quarta e ultima era riservata alle donne, coperta da una terrazza e dotata di sedie in legno. Sotto il Colosseo era un brulicare di passaggi, corridoi e stanze, dove venivano tenuti gli animali. Questi ultimi erano rinchiusi in gabbie che venivano sollevate al livello terreno da argani. Questa parte sotterranea fu messa in luce dagli scavi di fine Ottocento. Nel medioevo la famiglia Frangipane trasformò il Colosseo in una fortificazione, ma il periodo peggiore per questo monumento furono i secoli XV e XVI, durante i quali le pietre di travertino furono tolte dalla facciata per costruire i monumenti rinascimentali. Il Colosseo divenne praticamente una cava e solo nel 1749, anno in cui papa Benedetto XIV lo dedicò alla Passione di Cristo, il saccheggio ebbe termine. Tuttavia il decadimento del Colosseo continuò fino al XIX sec., quando fu completamente ricoperto da erbe di moltissime specie selvatiche (i botanici dell'epoca ne contarono più di 400). Solo nel 1870 ebbero inizio i lavori per restituire il Colosseo ai romani e nell'ultima decade del secolo scorso si scoprì anche la zona sotterranea. Oggi, del Colosseo, si possono ammirare in parte le tre arcate di colonne, negli stili dorico (quelle alla base), ionico (al centro) e corinzio (l'ultima), e la zona sotterranea (nella parte interna al centro dell'arena). Il Colosseo, monumento simbolo di Roma, ha lasciato un ricordo vivo in molti artisti e letterati: ritratto in molti dipinti (si ricorda la veduta settecentesca di Antonio Canaletto), ha ispirato anche Lord Byron nella sua permanenza a Roma: alcuni suoi versi prendono ispirazione da una vista notturna del Colosseo. La tradizione inoltre suggerisce, dinanzi al Colosseo, di citare la profezia del Venerabile Beda, storico inglese, secondo il quale quando cadrà il Colosseo cadrà anche Roma, ma quando cadrà Roma, finirà il mondo.

colòsso, sm. 1 Statua di dimensioni gigantesche. il colosso di Rodi era una delle sette meraviglie del mondo antico. 2 Persona di statura e corporatura eccezionali. ~ omaccione, marcantonio. <> nano. 3 Genio. ~ talento. è un colosso dell'industria dei computer. 4 Opera cinematografica con elevato bilancio di spesa e numerosi attori partecipanti.
 sm. giant, colossus.
 lat. colossus, dal greco kolossòs statua gigantesca.
Colosso dai piedi di argilla. Frase pronunciata da Diderot a Pietroburgo dopo che non riuscì a convincere Caterina della necessità di applicare principi e riforme nella legislazione e nella politica.

Colosso d'argilla, Il Film drammatico, americano (1956). Regia di Mark Robson. Interpreti: Humphrey Bogart, Rod Steiger, Jan Sterling. Titolo originale: The Harder They Fall

Colosso, Il Opera di poesia di S. Plath (1960).

colostomìa, sf. Abboccamento del colon alla pelle per creare un ano artificiale.

colòstro, sm. Il primo liquido che fuoriesce dalle mammelle dopo il parto e serve a purgare il neonato.

colp(o)- Primo elemento di parole composte, derivante dal greco kolpos, vagina.

cólpa, sf. 1 Imprudenza, negligenza da cui discende la violazione di un dovere giuridico. ~ responsabilità, causa. 2 Azione che contravviene alla norma etica e religiosa. ~ errore, fallo. 3 Responsabilità conseguente a un'azione colpevole. 4 Azione che produce un effetto negativo. ~ mancanza.
 sf. 1 misdeed, wrong. 2 (responsabilità) fault. 3 (colpevolezza) guilt. 4 (biasimo) blame.
 lat. culpa.
Nell'ambito civile è un comportamento imprudente, negligente che cagiona danni ad altri. La colpa rilevante può essere ordinaria, media e, solo in casi particolari, grave.
Nell'ambito del diritto penale è l'atteggiamento psicologico di colui che commette un reato, in base a un errore non scusabile. Anche questo atteggiamento si basa su imperizia, negligenza, imprudenza, inosservanza delle leggi e regolamenti. In relazione alla gravità del reato e dell'intenzione, può essere colposa o dolosa. La colpa cosciente è un'aggravante del semplice delitto colposo.
Senso di colpa
Sensazione di disagio, di afflizione, che si prova dopo aver commesso qualcosa ritenuto proibito. A seguito di ciò, spesso scatta nell'individuo, l'autopunizione.

Colpa di padre Amaro, La Romanzo di J. M. de Queirós (1875).

colpabilità, sf. L'essere colpevole.

colpàccio, sm. Impresa difficile portata a termine in modo favorevole.

colpévole, agg., sm. e sf. agg. 1 Che ha commesso colpa. ~ reo. <> innocente. si era reso colpevole di negligenza. 2 Che costituisce colpa. aveva sostenuto un'azione colpevole.
sm. e sf. Chi ha commesso una colpa. ~ reo. <> innocente.
 agg. guilty. sm. e sf. offender, culprit.
 lat. culpabilis.

colpevolézza, sf. Stato di colpa. ~ reità. <> innocenza.

colpevolìsmo, sm. Atteggiamento di chi è colpevolista.

colpevolìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi sostiene in un processo indiziario, la colpevolezza di un imputato prima dell'emanazione della sentenza.

colpevolizzàre, v. v. tr. Far sentire qualcuno responsabile di una colpa.
v. rifl. Attribuirsi una colpa, sentirsi colpevole.

colpevolménte, avv. Con propria colpa.

colpìre, v. tr. 1 Percuotere, battere. ~ picchiare. 2 Impressionare. ~ toccare. era colpito dalla sua bellezza. 3 Cogliere, centrare. ~ ferire. colpire nel vivo, nel punto più debole. 4 Ingiuriare. ~ offendere. 5 Avventarsi. <> cozzare. 6 Danneggiare. ~ ledere.
 v. tr. 1 to strike, to hit. 2 (sparare) to shoot.
 deriv. da colpo.

colpitóre, sm. (f.-trìce) Chi colpisce.

cólpo, sm. 1 Movimento rapido e violento per cui un corpo viene a contatto con un altro. ~ urto. gli aggiustò all'improvviso un colpo sul viso; colpo da maestro, azione di grande abilità; ribattere colpo su colpo, rispondere con grande abilità. 2 Rumore prodotto da un colpo o sparo. ~ scoppio. si sentirono due colpi quella notte. 3 Pugno, schiaffo, botta. ~ percossa. ha preso un colpo in testa, inciampando sul marciapiede. 4 Spostamento di congegni, attrezzi e simili. 5 Manifestazione improvvisa e violenta di fatti o fenomeni. 6 Stato morboso improvviso, spesso con perdita di coscienza. ~ apoplessia. 7 Avvenimento improvviso che comporta forti emozioni. ~ turbamento. 8 Impresa audace e decisa, per un fine non lecito. ha fallito per un nulla il colpo della sua vita.
 sm. 1 stroke, blow, (colpetto) rap. 2 (urto) knock. 3 (giornalistico) scoop. 4 (arma da fuoco) shot. 5 (rapina) raid.
 lat. colpus, dal greco kolaphos schiaffo.

Colpo di dadi non abolirà mai il caso, Un Poema di S. Mallarmé (1897).

Colpo di grazia, Il Romanzo di M. Yourcenar (1939).

colpocèle, sm. Prolasso vaginale. ~ elitrocele.

colpoceliotomìa, sf. Apertura della cavità peritoneale mediante intervento chirurgico.

colpoperineoplàstica, sf. Intervento chirurgico per ridurre l'orifizio vulvare al fine di ovviare al prolasso uterino.

colpoperineorrafìa, sf. Ricostruzione chirurgica del perineo, praticata nella cura del prolasso degli organi genitali femminili.

colposaménte, avv. In modo colposo, con colpa.

colposcopìa, sf. Esame del collo uterino per la diagnosi precoce del cancro e altre affezioni del collo stesso.

colpóso, agg. Commesso con colpa.

colt, sf. invar. Tipo di pistola a tamburo rotante. ~ rivoltella.

Colt, Samuel (Hartford 1814-1862) Fabbricante di armi statunitense. Nel 1835 inventò il noto revolver a sei colpi.

còlta, sf. Raccolta.

coltèlla, sf. 1 Grosso coltello con lama larga usato in cucina e in macelleria. 2 Interruttore a levetta terminante in una manopola.

coltellàccio, sm. 1 Grosso coltello da punta e da taglio. 2 Leggera vela che si può attrezzare a fianco delle vele quadre o sotto per aumentarne la superficie e prendere più vento.

coltellàme, sm. Assortimento di coltelli.

coltellàta, sf. 1 Colpo, ferita di coltello. 2 Impressione che provoca dolore e sofferenza.
 sf. stab.

coltellerìa, sf. 1 Assortimento di coltelli. 2 Negozio di coltelli. 3 Fabbrica di coltelli.

coltellièra, sf. Scomparto o cassetto in cui si ripongono i coltelli.

coltellinàio, sm. Chi fabbrica o vende coltelli, forbici e simili.

Coltellìni, Màrco (Livorno 1719-Pietroburgo 1777) Editore e librettista. Nella sua tipografia livornese furono stampate opere di notevole interesse culturale, come Dei delitti e delle pene del Beccaria e la traduzione dell'Enciclopedia Francese. Poeta teatrale presso le corti di Vienna e di Pietroburgo, pubblicò numerosi libretti d'opera, tra i quali Ifigenia in Tauride (1763), Armida (1771) e Antigone (1772).

coltèllo, sm. 1 Strumento costituito da una lama affilata fissata in un manico. coltello da pesce, poco affilato. 2 La parte della bilancia su cui poggia il giogo. 3 Nome generico dato a oggetti che presentano forma di coltello oppure sono utilizzati per dividere. il coltello dell'aratro.
 sm. 1 knife. 2 (a serramanico) flick knife, clasp knife.
 lat. cultellus, dimin. di culter,-tri.

coltellóne, sm. Grossa posata, di forma analoga al coltello per tagliare e servire dolci.

coltivàbile, agg. Che si può coltivare.

coltivàre, v. v. tr. 1 Lavorare il terreno affinché produca piante e frutti. ~ arare, bonificare, seminare. 2 Sfruttare un giacimento minerario. 3 Esercitare. ~ educare. devi coltivare questa tua passione per la matematica. 4 Nutrire un pensiero, fomentare una passione. ~ promuovere, incitare. coltivava ormai solo vane speranze.
v. rifl. Avere cura di migliorare la propria educazione culturale.
 to till, to cultivate.
 lat. mediev. cultivare, deriv. da cultus, p.p. di colere coltivare.

coltivàto, agg. e sm. agg. 1 Sottoposto a coltura. 2 Non spontaneo.
sm. Luogo a coltura.

coltivatóre, sm. (f.-trìce) Chi coltiva. ~ agricoltore, contadino, fattore, mezzadro.
 sm. farmer.

coltivazióne, sf. 1 Attività del coltivare. 2 Coltura di piante erbacee e arboree. ~ piantagione. 3 Complesso dei lavori per l'utilizzazione dei minerali e delle rocce, in cave e miniere.
 sf. growing, cultivation.

coltìvo, agg. Si dice di terreno che può essere coltivato.

cólto, agg. 1 Coltivato. ~ lavorato. <> abbandonato, incolto. 2 Che possiede cultura. ~ dotto, erudito. <> analfabeta, ignorante. 3 Onorato. ~ venerato. 4 Afferrato. ~ colpito.
 agg. cultured, learned, educated.
 lat. cultus, p.p. di colere coltivare.

cóltre, sf. 1 Coperta da letto. 2 Drappo funebre che ricopre la bara. 3 Strato di materiale che forma una copertura.
 sf. blanket.

cóltrice, sf. Materasso imbottito di lana o piume.

cóltro, sm. Lama dell'aratro che sta davanti al vomere.

coltróne, sm. 1 Coperta imbottita da letto. 2 Portiera imbottita posta agli usci delle chiese per riparare dal freddo.

coltùra, sf. 1 Il complesso dei lavori necessari per coltivare. ~ agricoltura. 2 Allevamento di animali per ragioni scientifiche o altro. 3 Usato talora in luogo di cultura.
 sf. cultivation.
Coltura batterica
Tecnica impiegata per l'allevamento artificiale di batteri e il complesso di microrganismi moltiplicatisi in terreni adatti.
Coltura idropanica
Tecnica di coltivazione in serra di piante, le cui radici sono immerse in soluzione d'acqua e sali minerali
Coltura istologica
Metodo atto al mantenimento in vita di frammenti di tessuto o cellule, isolate in appositi contenitori sterili di vetro, per effettuare un'indagine biomedica.
Coltura microbiologica
Tecnica di crescita e riproduzione di organismi per fini sperimentali, diagnostici, oppure per la preparazione di vaccini, su terreni di coltura liquidi (brodo o siero) o solidi (gelatine).

colturàle, agg. Di coltura.

colturaménto, sm. L'insieme dei lavori a cui viene sottoposto un terreno durante il periodo vegetativo delle colture per mantenerlo il più possibile nelle condizioni adatte.

Colturàno Comune in provincia di Milano (1.285 ab., CAP 20060, TEL. 02).

Colubrìdi Famiglia di serpenti caratterizzati dall'occhio con pupilla rotonda a cui appartengono specie sia innocue che velenose.

colubrìna, sf. Antica bocca da fuoco, di piccolo calibro, con forte portata.

colùbro, sm. Serpente.

colùi, pron. dimostr. m. sing. (f. colèi; pl. colóro) Quello. ~ quegli.
 pron. the one.

Colui che deve morire Film drammatico, francese (1957). Regia di Jules Dassin. Interpreti: Jean Servais, Pierre Vaneck, Melina Mercouri. Titolo originale: Celui qui doit mourir

Colui che prende gli schiaffi Dramma di L. N. Andreev (1915).

Columbia (Carolina del Sud) Città (98.000 ab.) degli USA, capitale dello stato della Carolina del Sud.

Columbia (distretto) Distretto federale (607.000 ab.) degli USA, tra gli stati della Virginia e Maryland, con capitale Washington. È bagnato dal fiume Potomac.

Colùmbia Britànnica Provincia del Canada sudoccidentale (3.138.000 ab.). Si affaccia sull'oceano Pacifico e confina con gli Stati Uniti. Il suo territorio è percorso dai sistemi montuosi delle Montagne Rocciose e delle Montagne Costiere, che racchiudono al loro interno una vasta zona di fiumi e laghi (Fraser, Columbia). Comprende anche le isole di Vancouver e della Regina Carlotta. È ricca di foreste, il cui legname esporta in tutto il mondo, viti e alberi da frutta. Le risorse economiche consistono nella lavorazione dell'alluminio, nei giacimenti di lignite, zinco, piombo e carbone; nell'esportazione di oro, pesce, argento e rame. Venne scoperta nel 1578 da F. Drake; appartenne con il nome di Nuova Caledonia, ai territori inglesi dal 1858, prima di diventare territorio canadese nel 1871. Il capoluogo della regione è Victoria.

Columbifórmi, sm. ved. "Colombiformi"

columbìte, sf. Minerale rombico costituito da ossido di ferro, manganese, niobio e tantalio; di colore nero o bruno, raro allo stato puro.

Columbus (Georgia) Città (170.000 ab.) degli USA, nello stato della Georgia.

Columbus (Ohio) Città (624.000 ab.) degli USA, capitale dello stato dell'Ohio. Importante porto sul fiume Scioto è sede di industrie siderurgiche, aeronautiche, automobilistiche, chimiche, alimentari e della carta. La città ospita un'università, un museo d'arte e di storia. Fondata nel 1812, il nome le fu assegnato in onore di Cristoforo Colombo.

Columna Monte più alto (5.007 m) del Venezuela, nella Cordigliera andina di Mérida.

columnist, sm. e sf. invar. Giornalista che cura una rubrica fissa.

colùro, sm. Circolo massimo della sfera celeste passante per i poli e per i punti equinoziali.

colùtea, sf. Genere di piante arbustive alte da 1 a 4 metri, appartenenti alla famiglia delle Papilionacee.

còlza, sf. Pianta erbacea originaria dell'area mediterranea, appartenente alla famiglia delle Crocifere. Raggiunge anche un metro di altezza, ha fiori bianchi e gialli con quattro petali in croce, frutti a siliqua dai cui semi si estrae olio. Anche utilizzata come foraggio.

Colzàte Comune in provincia di Bergamo (1.676 ab., CAP 24029, TEL. 035).

com In informatica è il nome di dominio che viene assegnato a una società commerciale in Internet.

Com'era verde la mia valle Film drammatico, americano (1941). Regia di John Ford. Interpreti: Maureen O'Hara, Walter Pidgeon, Donald Crisp. Titolo originale: How Green Was my Valley

còma, sm. Stato di limitata capacità di risposta alle stimolazioni esterne, dovuto alla distruzione traumatica di particolari aree della corteccia cerebrale o del tronco encefalico. Le condizioni che possono determinarlo sono le più varie (traumi, malattie metaboliche come il diabete, patologie cardiovascolari, stati infettivi, overdose da oppiacei, sostanze tossiche come l'ossido di carbonio ecc.). Esistono diverse forme di coma, in relazione alle rimanenti capacità di reazione e al livello di coscienza; c'è il coma vigile, che precede una riduzione di responsività agli stimoli; il coma normale e semicoma, caratterizzato da perdita di coscienza; il coma profondo che precede la perdita totale di risposta agli stimoli con inizio dell'alterazione delle funzioni vegetative; coma depaséé (morte celebrale) con totale e irreversibile compromissione delle funzioni. La situazione può presentarsi molto grave con il soggetto incosciente e in arresto cardio-respiratorio. Occorre richiedere immediatamente l'invio di mezzi di soccorso e nel frattempo controllare lo stato di coscienza del soggetto e la pervietà delle vie aeree. Se vi sono le condizioni, si devono mettere in atto le manovre di rianimazione cardio-polmonare.
In ottica è l'aberrazione di un sistema ottico, a causa della quale un punto al di fuori dell'asse ottico viene ad assumere una coda simile a quella di una cometa.
 sm. coma.
 greco kòma sonno profondo.
Coma diabetico
Aggravamento del diabete mellito che porta a perdita di coscienza, difficoltà respiratorie e intossicazione.

Coma profondo Film giallo, americano (1978). Regia di Michael Crichton. Interpreti: Geneviève Bujold, Michael Douglas, Richard Widmark. Titolo originale: Coma

Comàbbio Comune in provincia di Varese (849 ab., CAP 21020, TEL. 0331).

Comàcchio Comune di Ferrara (21.250 ab., CAP 44022, TEL. 0533) situato al limite delle valli omonime, molto vicino al mare. È formato da tredici isolette, collegate tra loro da ponticelli.
Fonti di ricchezza economica sono agricoltura (cereali, foraggi, frutta, vino), allevamento, pesca (anguille); turismo balneare nei lidi ferraresi. Comune importante nel medioevo, venne rasa al suolo dai veneziani nell'854 e nel 946; fu oggetto di contese tra Ravenna e Ferrara che riuscì a vincere e a incorporarla nello stato della chiesa. Tra le costruzioni, i Trepponti, la torre dell'Orologio, il duomo, il Granaio.
Valle di Comacchio
Ampia zona lagunare a sud del delta del Po, diviso dal mare da cordoni di sabbia. È quel che resta di un vecchio avvallamento non colmato dalle alluvioni del Po. Gran parte dei 500.000 ettari di terreno venne bonificato per favorire l'agricoltura. Oggi, interrotta l'opera di bonifica territoriale, si è intensificato l'allevamento della anguille e dei cefali.

Comacina Isola del Lago di Como, di fronte a Sala Comacina.

comacìno, agg. Relativo al territorio di Como. ~ comasco.

Comanceros, I Film western, americano (1961). Regia di Michael Curtiz. Interpreti: John Wayne, Stuart Whitman, Lee Marvin. Titolo originale: The Comancheros

comanche, sm. e f. invar. Appartenente a una tribù dell'America settentrionale originaria del Wyoming meridionale e spostatasi nell'Oklahoma e nel Kansas dopo i contrasti con le tribù dei sioux. Di lingua shoshone, fu sterminata in una guerra con i coloni americani nel 1875.

comandaménto, sm. 1 Comando. 2 Precetto imposto da Dio nella rivelazione.
 sm. commandment.

comandànte, sm. Titolo dato a chi ricopre un comando militare. ~ capo, generale.
 sm. 1 (mar., aer.) captain. 2 (mil.) commander. 3 (reggimento) commanding officer.

comandàre, v. v. tr. 1 Chiedere con autorità esigendo obbedienza. ~ ordinare, imporre, dominare. <> ubbidire. era una donna autoritaria, abituata a comandare sul lavoro. 2 Destinare un impiegato e simili a un nuovo incarico in una nuova località. ~ trasferire. 3 Determinare il funzionamento di una macchina. : :l pilota stava attento a comandare correttamente la posizione del velivolo. 4 Capeggiare. ~ capitanare. <> sottostare
v. intr. Imporre autorevolmente la propria volontà. la civiltà di Roma comandò sulle genti grazie alla sua organizzazione capillare.
 v. tr. 1 to command, to order. 2 (mecc.) to control. v. intr. to be in command.
 lat. commandare, comp. da con-+ mandare dare in incarico, affidare.
Divide et impera. (Dividi e comanda) Seminando l'odio fra i nemici, li si rende deboli (Filippo II di Macedonia).

comandàta, sf. 1 Obbligo di prestazioni personali richieste da un principe, da una comunità cittadina e altro. 2 In marina e nell'esercito, incarico, ordine di servizio.

comandàto, agg. 1 Che ha ricevuto un comando. 2 Detto di militare destinato a prestare servizio fuori del corpo di appartenenza, o di impiegato assegnato a ufficio diverso da quello abituale.

comàndo, sm. 1 Atto del comandare. ~ ordine, imposizione, decreto. 2 Facoltà del comandare. ~ potere, autorità. era una persona in grado di tenere il comando della situazione. 3 Gruppo costituito dal comandante e dai suoi collaboratori. 4 Congegno che serve a regolare il funzionamento di parti meccaniche. attraverso i comandi di volo il pilota controlla l'aereo. 5 Provvedimento con cui un dipendente viene destinato a ufficio diverso da quello abituale. 6 Ciò che viene ordinato di svolgere. ~ disposizione. : :gni suo comando doveva essere eseguito con celerità
 sm. 1 command, order. 2 (luogo) headquarters. 3 (mecc.) control.
 deriv. da comandare.

comàndolo, sm. Filo che si avvolge attorno al rocchetto del telaio e serve per annodare le fila che si strappano durante la tessitura.

Comaneci, Nadia (Georghe Georgiu Dei 1961-) Ginnasta rumena. Nel 1976 alle olimpiadi di Montreal vinse tre ori, ne vinse due a Mosca nel 1980 e fu per due volte (1978 e 1979) campionessa del mondo.

Comàno Comune in provincia di Massa Carrara (860 ab., CAP 54015, TEL. 0187).

comàrca, sf. Suddivisione amministrativa, nell'ordinamento amministrativo dello stato Pontificio nell'Ottocento.

comàre, sf. 1 Donna che tiene a battesimo o a cresima un bambino. 2 Madre del battezzato o del cresimato rispetto al padrino o alla madrina. 3 Vecchia amica, vicina di casa spesso anche pettegola. ~ pop. portinaia.
 sf. godmother.

comàsco, agg. e sm. agg. Di Como.
sm. Abitante o nativo di Como.

comatóso, agg. Di coma.

comàtula, sf. Echinoderma (Antedon mediterranea) della famiglia dei Comatulidi e della classe dei Crinoidei. Dotata di braccia lunghe sino a 12 cm, vive nel Mediterraneo.

Comatùlidi Sottordine di Echinodermi Crinoidi articolati, vivono a grandi profondità nei mari caldi, conosciuti come gigli di mare.

Comayagua Dipartimento (257.000 ab.) dell'Honduras, nella parte centro-occidentale del paese.

Comàzzo Comune in provincia di Lodi (1.173 ab., CAP 20060, TEL. 02).

cómba, sf. Valle montana lunga e stretta, caratteristica dei monti del Giura.

combaciaménto, sm. Il combaciare; il punto in cui due corpi si congiungono.

combaciàre, v. intr. 1 Essere congiunto e aderire al punto giusto. ~ connettersi. <> divergere. 2 Corrispondere, coincidere. ~ collimare. <> discostarsi.
 v. intr. 1 to fit together, to meet. 2 (coincidere) to coincide.

combattènte, agg. e sm. agg. 1 Che combatte. 2 Detto di due animali raffigurati l'uno di fronte all'altro in atto di combattersi.
sm. Chi combatte. ~ guerriero, militare, soldato. <> civile.
In zoologia è un uccello della famiglia dei Caradrii (Philomecus pugnax), con piume grigio brune, collare di piume erigibili e piedi rossi. È di circa 30 cm di lunghezza e si trova in stagni, torbiere, luoghi umidi, ove trova nutrimento, costituito da insetti, lumache, alghe marine. Per conquistare la femmina, i maschi ricorrono a spettacolari danze nuziali. Sono uccelli migratori, diffusi nell'Europa centrosettentrionale.

combattentìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al combattentismo.

combàttere, v. v. tr. 1 Affrontare, attaccare in battaglia. ~ assalire. Germania e Italia combatterono insieme nel secondo conflitto mondiale. 2 Contrastare. ~ osteggiare. <> rappacificarsi. stava cercando con tutte le sue forze di combattere quel terribile male.
v. intr. 1 Prendere parte a uno scontro. ~ guerreggiare. 2 Opporsi attivamente. ~ osteggiare. combattere contro il razzismo. 3 Lottare per una causa. 4 Dibattersi. ~ affannarsi.
v. rifl. rec. Essere in lotta, in guerra. ~ battersi. <> rappacificarsi.
 v. tr. e intr. to fight.
 lat. volg. combattere, comp. da cum con + battere battere.

combattimentìsmo, sm. Nel primo dopoguerra, stato d'animo che presiedeva alla costituzione di associazioni di reduci.

combattimentìstico, agg. (pl. m.-ci) Di combattenti o ex combattenti.

combattiménto, sm. 1 Il combattere. ~ battaglia, duello, lotta. 2 Competizione. ~ gara, incontro.
 sm. 1 fight. 2 (sport) match. 3 (mil.) action.

Combattimento di Tancredi e Clorinda, Il Madrigale in forma rappresentativa di C. Monteverdi (Venezia, 1624).

combattività, sf. Qualità di chi è combattivo.

combattìvo, agg. Aggressivo. ~ battagliero. ~ tranquillo, calmo.
 franc. combatif.

combattùto, agg. Agitato. ~ travagliato.

Cómbi, Giampièro (Torino 1902-Imperia 1956) Calciatore italiano. Tra i più abili portieri italiani, passò tutta la sua carriera nella Juventus; fu convocato 47 volte in nazionale e vinse i campionati del mondo del 1934 e fu sei volte campione d'Italia.

Combin, Grand Cima (4.314 m) della Svizzera, nelle Alpi Pennine.

combinàbile, agg. Che si può combinare, accordare.

combinàre, v. v. tr. 1 Mettere insieme più cose. ~ concordare, comporre. <> scombinare. 2 Unire due o più sostanze tra loro in modo che reagiscano. ~ fondere, mescolare. 3 Organizzare. ~ stabilire. combinarono una gita per il fine settimana. 4 Fare. ~ concludere. : :on combinerai nulla nella vita se non diventi più realista. 5 Contrattare
v. intr. Corrispondere.
v. intr. pron. 1 Trovarsi d'accordo. ~ intendersi. : : loro caratteri si combinano perfettamente. 2 Capitare, essere fortunato e non. 3 Amalgamarsi. ~ unirsi. : : colori di giacca e pantaloni si combinavano bene.
 v. tr. 1 to combine. 2 (mescolare colori) to match up. 3 (organizzare) to arrange. 4 (fare, concludere) to do, to conclude. v. intr. pron. to get oneself up.
 lat. combinare, comp. da cum con + deriv. da bini due a due.

combinat, sm. invar. Forma italianizzata della parola russa kombinat.

combinàta, sf. Nello sci, competizione che comprende diverse specie di prove.

combinàto, agg. 1 Messo insieme. 2 Fatto, concluso d'accordo con altri.

combinatóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che combina.
sm. 1 Chi combina. 2 Apparecchio per mezzo del quale si possono effettuare collegamenti di varie specie.

combinatòrio, agg. Che è basato sulla combinazione di vari elementi.

combinazióne, sf. 1 Unione di cose diverse. 2 Serie di numeri che, ordinata nel modo giusto, garantisce l'apertura di lucchetti, casseforti e simili. 3 Reazione. ~ sintesi. 4 Ciascuno dei raggruppamenti che si possono fare con un certo numero di oggetti. 5 Caso fortuito. 6 Tipo di sottoveste femminile. 7 Tuta a chiusura lampo, indossata da aviatori e operai.
 sf. 1 coincidence, combination. 2 (cassaforte) combination. 3 (caso) chance, coincidence.
In spettroscopia è il principio in relazione al quale le frequenze presenti negli spettri di sostanze sono date dalla differenza di altre due dello stesso spettro.
In matematica è un raggruppamento di k elementi, tra n disponibili. .
Combinazione chimica
Composto chimico regolato da una serie di leggi, fondamentale nella teoria atomica della chimica, quale la legge delle combinazioni chimiche di Proust (ogni composto chimico contiene elementi disposti secondo rapporti definiti); la legge di Dalton delle proporzioni multiple (elementi che si combinano tra loro in base a rapporti diversi, ma con la stessa quantità); la legge di Gay-Lussac sulle combinazioni gassose (due gas si combinano e il rapporto dei loro volumi è uguale a quello del composto formatosi); il principio di Avogadro (volumi uguali di gas contengono lo stesso numero di molecole).
Combinazione genetica
Insieme di geni, localizzabili in una generazione, derivanti dalla stessa coppia, differenti da un individuo all'altro.
Combinazione lineare
Espressione ottenuta sommando algebricamente più espressioni, ciascuna delle quali moltiplicabile a sua volta per un coefficiente numerico.

combine, sf. invar. Accordo illecito con il quale viene stabilito in anticipo il risultato di un incontro sportivo.

combìno, sm. Accordo, stratagemma segreto mirante a combinare un incontro amoroso.

cómbo, sm. invar. 1 Riunione di due o più fotografie in una. ~ fotomontaggio. 2 Complesso jazz di quattro o cinque elementi.

Combretàcee Famiglia tropicale di piante legnose dell'ordine delle Mirtali.

combrìccola, sf. 1 Gruppo di persone che si riuniscono per compiere azioni poco chiare e lecite. ~ congrega, cricca. 2 Gruppo di amici, specialmente allegri. ~ ghenga.

comburènte, agg. e sm. Chi, che permette o mantiene la combustione.

combùrere, v. tr. Bruciare. ~ ardere.

combustìbile, agg. e sm. Sostanza liquida, solida o gassosa che produce reazioni di combustione, associandosi con l'ossigeno.
 agg. combustible. sm. fuel.
I combustibili si differenziano in artificiali (coke, carbone da legna); liquidi naturali (petrolio, bitume); liquidi artificiali (benzina e distillati del petrolio); gassosi naturali (metano); gassosi artificiali (gas illuminanti, gas d'acqua). Il grado di combustione varia in relazione alla mescolanza con l'aria; molto buona è quella dei gas. I combustibili liquidi vengono impiegati nei motori a combustione interna; quelli solidi vengono trasformati in gassosi e liquidi.
Combustibile nucleare
Materiale formato da isotopi di elementi naturali o artificiali che, in una reazione nucleare, rilasciano notevoli quantità di energia, divenendo isotopi di elementi più leggeri (reazione di fissione) o più pesanti (reazione di fusione).

combustibilità, sf. Attitudine di un corpo a bruciare.

combustióne, sf. 1 Fenomeno chimico in cui un corpo reagisce con una sostanza ossidante. 2 Incendio. 3 Agitazione trambusto. mettere in combustione, creare subbuglio.
 lat. combustio,-onis, deriv. da combustus, p.p. di comburere bruciare.

combùsto, agg. Bruciato. ~ arso. <> bagnato.

combustóre, sm. Vano in cui avviene la combustione negli endoreattori.

combùtta, sf. Gruppo di persone aventi gli stessi scopi, specialmente illeciti ed equivoci.
 sf. in league.

come, avv., cong. e sm. avv. 1 In quel modo che. 2 In qualità di. 3 In qual modo, in qual maniera. 4 Quanto, in proposizioni esclamative e interrogative. 5 Il modo, la maniera in cui.
cong. 1 Che, in quale modo. 2 Introduce una preposizione comparativa. ha sofferto come te. 3 In qualità di. 4 Quanto, inteso come intercalare.
sm. Modo. ~ maniera. voleva sapere tutti i come e tutti i perché del caso.
 avv. 1 as. 2 (interrogativo) how. 3 (somiglianza) like. 4 (somigliante a) such as, like. cong. 1 (se) as if. 2 (appena) as soon as.
 lat. quomo, da quomodo in quel modo.

Come eravamo Film commedia, americano (1973). Regia di Sydney Pollack. Interpreti: Barbra Streisand, Robert Redford, Viveca Lindfors. Titolo originale: The Way We Were

Come in uno specchio Film drammatico, svedese (1961). Regia di Ingmar Bergman. Interpreti: Harriet Andersson, Gunnar Björnstrand, Max von Sydow. Titolo originale: Sasom i en spegel

Come le foglie Commedia di G. Giacosa (1900).

Come nasce un sogno d'amore Saggio di M. Melandri (1988).

Come prima, meglio di prima Dramma di L. Pirandello (1920).

Come sposare un milionario Film commedia, americano (1953). Regia di Jean Negulesco. Interpreti Marilyn Monroe, Lauren Bacall, Betty Grable. Titolo originale: How to Marry a Millionaire

Come tu mi vuoi Dramma di L. Pirandello (1930).

Come vi piace Commedia in cinque atti di W. Shakespeare (1599-1600). Il duca Federico mette al bando il governatore legittimo, che si rifugia nella foresta di Arden, una sorta di mondo pastorale separato dalla reltà consueta, nel quale trovano asilo i perseguitati come Orlando, Rosalind, Celia, il buffone Touchstone, Jacques. Solo Jaques con il suo umore malinconico getta un'ombra sulla serenità pastorale della commedia. La conclusione è lieta: l'usurpatore si pente, il duca legittimo ritorna sul trono. La fonte della vicenda è il romanzo pastorale Rosalynde (1590) di Thomas Lodge.

comecché, o cóme che o comeché, cong. Benché. ~ sebbene.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_c.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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