Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 3

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 3

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 3

 

canadése, agg., sm. e sf. agg. Del Canada.
sm. e sf. 1 Abitante o nativo del Canada. 2 sf. Tenda da campeggio.
 agg. Canadian. sf. (tenda) ridge tent.

Canadian Fiume (1.458 km) degli USA, che nasce nello stato del New Mexico.

canàglia, sf. 1 Ciurmaglia. 2 Persona malvagia, spregevole. ~ farabutto. <> galantuomo. 3 Birba. ~ birbante.
 sf. 1 mob, rabble. 2 (individuo) rogue, scoundrel.
 deriv. da cane con il suffisso-aglia.

canagliàta, sf. 1 Azione da canaglia. ~ cattiveria. 2 Bricconata. ~ mascalzonata.

canaglierìa, sf. Modo di comportarsi e agire da canaglia, vigliaccheria.

canagliescaménte, avv. In modo da essere una canaglia.

canagliésco, agg. (pl. m.-chi) Da canaglia.

canagliùme, sm. Insieme di canaglie.

canàio, sm. 1 Chi alleva o custodisce cani. 2 Baccano. ~ confusione.

Çanakkale Città (54.000 ab.) della Turchia, sulla sponda asiatica dello stretto dei Dardanelli. Capoluogo della provincia omonima.
Çanakkale
Provincia della Turchia nordoccidentale che include una sezione europea (60.000 ab.) e una asiatica (360.000 ab.).

Canàl San Bòvo Comune in provincia di Trento (1.764 ab., CAP 38050, TEL. 0439).

canalàzzo, sm. Nome popolare del Canal Grande, a Venezia.

Canàle Comune in provincia di Cuneo (4.965 ab., CAP 12043, TEL. 0173).

canàle, sm. 1 Sede artificiale di scorrimento di acque per l'irrigazione. ~ fosso. 2 Braccio di mare più ampio di uno stretto, compreso tra due terre. 3 Solco scavato, per erosione, dalle acque, dal gelo o dalle valanghe in pendii rocciosi piuttosto ripidi. 4 Grossa tubazione, conduttura. ~ condotto. 5 Della radio, frequenza. ~ banda. 6 Rete televisiva. ~ programma. 7 Nelle sale di spettacolo, corridoio che attraversa al centro la platea nel senso della lunghezza. 8 Collettore. ~ scarico.
1 canal. 2 (di mare, radio, tv) channel.
 lat. canalis, deriv. da canna conduttura.
In anatomia è un condotto adibito al transito di liquidi corporei, di cibo, di nervi o muscoli (canale alimentare, deferente, uretrale, vertebrale ecc.).
In botanica è un settore di forma cilindrica o di fuso che si sviluppa in seguito al mutuo distacco di cellule.
In fisica indica le bande di frequenza dello spettro elettromagnetico.
Nelle telecomunicazioni, banda di frequenza che viene riservata all'emittente radio televisiva.
In elettronica la regione nel FET fra source e drain.

Canàle d'Àgordo Comune in provincia di Belluno (1.285 ab., CAP 32020, TEL. 0437).

Canale degli angeli, Il Film commedia, italiano (1934). Regia di Francesco Pasinetti. Interpreti: Maurizio D'Ancora, Anna Ariani, Ugo Gracci.

Canàle Monteràno Comune in provincia di Roma (2.696 ab., CAP 00060, TEL. 06).

Canàle, ìsole del Note anche con il nome di Isole Normanne. Arcipelago che sorge nelle acque della Manica, nel golfo di Saint-Malo, tra la penisola del Cotentin e la Bretagna, ha un'estensione di 195 km2 e una popolazione di 137.000 abitanti.
Comprende le isole Jersey, Jurnsey, Alderney, Sark e altre minori, con un governo e un'amministrazione propria direttamente dipendenti dalla corona britannica; vi si parlano l'inglese e il francese, oltre a un dialetto franco normanno.
La principale risorsa è il turismo, favorito da un clima piuttosto mite, l'agricoltura produce ortaggi, frutta, fiori, cereali e patate.
Vi si allevano anche ovini e bovini ed è praticata la pesca.
Capoluogo dell'arcipelago è il centro di St. Peter Port sull'isola Jurnsey, altro centro rilevante è Saint Helier sull'isola di Jersey.

canalétta, sf. Cunicolo protetto, solitamente interrato, per il passaggio di cavi, tubazioni ecc.

canalétto, sm. 1 Piccolo canale atto a convogliare le acque in una direzione. 2 La strisciolina bianca che risulta in una pagina stampata dalla fortuita ripetizione di spazi bianchi in più righe successive.

Canalétto (Venezia 1697-1768) Appellativo di Giovanni Antonio Canal, pittore e incisore. Allievo e assistente del padre scenografo, si dedicò essenzialmente alla pittura di vedute, come numerosi altri artisti. Ma le sue vedute non sono immagini anonime. Il pittore attraverso le macchie di colore e attraverso la luce rende l'atmosfera della città e riesce a restituirci Venezia così come, oltre due secoli dopo, appare ancora agli occhi dell'osservatore. Naturalmente Canaletto tende a riprodurre in tutto il loro splendore gli aspetti più belli della sua città che anche oggi non cessano di stupire il viaggiatore. Soggiornò e lavorò a lungo anche in Inghilterra, dopo il 1746. Numerose le sue incisioni e le sue opere, tra cui Festa di San Rocco (Londra, National Gallery), Vedute di piazza San Marco (Windsor, collezioni reali), Bacino di San Marco (Boston Museo), Il Tamigi da Somerset House, Dalla terrazza di casa Richmond.

canalìcolo, sm. Sottile canale che si forma tra le pareti delle cellule e le fa comunicare tra loro.

canalizzàre, v. tr. 1 Scavare canali per il prosciugamento o l'irrigazione dei terreni. ~ incanalare. 2 Convogliare. ~ indirizzare.

canalizzazióne, sf. 1 Operazione del canalizzare. 2 Insieme di canali e delle condutture di un comprensorio. 3 Rete di condutture per distribuire acqua, gas, energia elettrica.

canalóne, sm. Ampio solco erosivo, che separa, in alta montagna, pareti rocciose.

cananèo, agg. e sm. Che, chi appartiene a un antico popolo stanziato nella terra di Canaan.

cànapa, sf. 1 Angiosperma (Cannabis sativa) della famiglia delle Cannabinacee e dell'ordine delle Urticali. È una pianta erbacea coltivata per i semi dai quali si estrae olio e usata per la produzione di fibre tessili. 2 Fibra e tessuto ruvido al tatto, ottenuti dalla pianta omonima.
 sf. hemp.
Canapa acquatica
Pianta erbacea (Eupatorium cannabinum) appartenente alla famiglia delle composite, presente nelle zone molto umide, usata in medicina.
Canapa del Canada
Pianta erbacea (Apocynum cannabinum) originaria del Nordamerica, appartenente alla famiglia delle Apocinacee, dalla quale si ottiene una fibra tessile. Dalla sua radice si ricavano preparati farmaceutici medicamentosi.
Canapa di Manila
Fibra tessile di origine vegetale, comunemente conosciuta con il nome di abacà, viene ricavata dalle foglie di Musa textilis. Per la sua resistenza, viene utilizzata per confezionare cordami per usi gravosi (reti da pesca o corde navali).
Canapa indiana
Pianta erbacea (Cannabis sativa indica) originaria dell'Iran e dell'India. Utilizzata per le proprietà sedative e analgesiche, è anche conosciuta per gli effetti stupefacenti (marijuana e hashish).

canapàccio, sm. Nome della pianta femminile della canapa, dalla quale si ricava il seme.

canapafiòcco, sm. (pl.-chi) Sottoprodotto della canapa, derivato dalla cardatura, utilizzato per la produzione di telerie in mischia con cotone e fibre artificiali.

canapàia, sf. Campo coltivato a canapa.

canapàio, sm. 1 Lo stesso che canapaia. 2 Chi lavora o vende canapa.

canapè, sm. invar. 1 Divanetto imbottito e fornito di braccioli e spalliera. ~ sofà. 2 Fetta di pane specialmente in cassetta spalmata o guarnita di burro o altro e servita come antipasto. ~ crostino, tartina.

canapéto, sm. Terreno coltivato a canapa.

canapìcolo, agg. Che concerne la coltivazione della canapa.

canapicoltùra, sf. Coltivazione della canapa.

canapièro, agg. Che concerne la lavorazione della canapa.

canapifìcio, sm. Stabilimento addetto alla lavorazione della canapa.

canapìglia, sf. Uccello degli Anseriformi (Anas strepera) simile al germano reale. In Italia è di passo, ma ormai raro.

canapìna, sf. Tessuto greggio, usato dai sarti, per sostegno di alcune parti degli indumenti.

canapìno, agg. e sm. agg. 1Di canapa. 2Che ha il colore della canapa.
sm. Chi lavora la canapa.

cànapo, sm. Grossa fune fatta di canapa. ~ sagola, cima.

canapóne, sm. 1 Come canapaccio. 2 Si dice di persona anziana con lunga zazzera.

canapùccia, sf. (pl.-ce) Seme di canapa.

canàpule, sm. Fusto legnoso della canapa.

Cañar Provincia (189.000 ab.) dell'Ecuador, sull'omonimo altopiano andino. Capoluogo Azogues.

cànara, sm. ved. ¤canarese¤

canard, sm. invar. 1 Notizia infondata, pubblicata per errore o per scherzo, o per suscitare interesse. 2 Aereo-canard.

canarése, sm. Lingua dravidica parlata nello stato del Mysore, in India. Si scrive in caratteri canaresi o tamil. Possiede un'ampia letteratura.

Canàrie Arcipelago dell'oceano Atlantico (7.447 km2, 1.560.000 ab.), costituente un regione della Spagna, divisa nelle due province di Santa Cruz de Tenerife e Las Palmas. Situate a poca distanza dalle coste nordoccidentali dell'Africa, sono composte da sette isole maggiori (da est a ovest, Lanzarote, Fuenteventura, Gran Canaria, Tenerife, Gomera, La Palma, Hierro) e da altre isole minori. Le isole sono di origine vulcanica, con coste scoscese e un rilievo ricco di asperità (Picco di Teide, nell'isola di Tenerife, 3.716 m). L'economia dell'arcipelago si basa su agricoltura, pesca e turismo. Note ai romani con il nome di isole Fortunate, furono riscoperte alla fine del 1200 dal genovese Lanzarotto Marocello.

canarìno, agg. e sm. agg. invar. Dal colore giallo chiaro.
sm. Persona dall'aspetto fragile e delicato.
 sm. canary.
Uccello (Serinus canarius) della famiglia dei Fringillidi e dell'ordine dei Passeriformi. Di colore giallo, è originario delle isole Canarie. Si nutre di insetti, frutta e semi. Viene allevato in tutto il mondo per il suo canto e la sua bellezza. In cattività, può vivere fino a 133 anni e riprodursi fino a tre volte l'anno.

Canaris, Wilhelm (Aplerbeck 1887-Flossenbürg 1945) Ammiraglio tedesco. Fu a capo del servizio segreto (abwehr) della Wehrmacht dal 1935 al 1944. Partecipò al complotto senza esito contro Hitler del 20 luglio 1944 e per questo venne in seguito impiccato.

Canàro Comune in provincia di Rovigo (2.782 ab., CAP 45034, TEL. 0425).

canàsta, sf. Gioco di carte di origine sudamericana, somigliante al ramino; si gioca con due mazzi da cinquantaquattro carte. In Italia si gioca maggiormente il canastone, che è una derivazione della canasta, ma impiega tre mazzi da cinquantaquattro carte.
 spagn. canasta canestro.

canastóne, sm. Variante del gioco della canasta, giocato con tre mazzi da 52 carte con 6 jolly.

canàstro, sm. Difetto del legname che porta, dopo la segagione, a deformazione e curvatura delle tavole.

canàta, sf. Aspro rimbrotto. ~ rimprovero.

canàto, sm. Territorio soggetto alla giurisdizione di un khãn; la giurisdizione stessa.

Canaveral (Cape) Sporgenza, nella Florida, della costa atlantica.

Canazèi Comune in provincia di Trento (1.730 ab., CAP 38032, TEL. 0462).

Canberra Città (325.000 ab.) dell'Australia, capoluogo dell'Australian Capital Territory e capitale della Confederazione australiana. Venne costruita (progetto dell'architetto statunitense W. Burley Griffin a seguito di un concorso internazionale) tra il 1913 e il 1927, sulle sponde del lago artificiale Burley Griffin. Centro politico e amministrativo dell'Australia, negli ultimi tempi si è sviluppato il settore industriale e turistico. In questa moderna città, si trovano la Biblioteca Nazionale del 1968, l'Australian National Gallery del 1982, l'edificio del Parlamento del 1988 e l'Australian National University del 1946.

cancàn, sm. invar. (o can can o can-can) 1 Vivace danza dell'Ottocento francese. 2 Chiasso, confusione. ~ baccano. <> silenzio.
Il cancan risale al XIX sec. e il suo nome deriva da un termine che ha il significato di discussione confusionaria e chiassosa. Importato dall'Algeria nel 1830 fu poi presentato in Francia nel 1832 al Théatre des Variétés. Successivamente il ballerino Chicard lo introdusse nei locali notturni di Parigi. Raggiunta la popolarità, il cancan fu introdotto sotto forma di danza teatrale nell'Orfeo all'Inferno (1858) di Offenbach. Tramontato con la fine del secondo impero tornò ancora popolare al Jardin de Paris e al Moulin Rouge verso la fine del XIX sec. Il cancan affidava gran parte della sua fantasia all'abilità acrobatica dei ballerini. Fu rievocato nel film Atlantide del 1932 e ispirò la commedia musicale di Cole Porter Can-can, del 1953, e la versione successiva del 1960 di Walter Lang. Oggi questa danza coreografica riporta alla memoria il periodo della belle époque.

Can-Can Film musicale, americano (1960). Regia di Walter Lang. Interpreti: Frank Sinatra, Shirley MacLaine, Maurice Chevalier. Titolo originale: Can (Can)

cancellaménto, sm. Azione ed effetto del cancellare.

Cancellàra Comune in provincia di Potenza (1.715 ab., CAP 85010, TEL. 0971).

cancellàre, v. v. tr. 1 Annullare uno scritto raschiandolo, togliendolo con la gomma oppure facendo dei tratti, con la penna, sopra le parole. ~ depennare. <> confermare, mantenere. gli cancellarono tutta l'introduzione della tesi. 2 Togliere, eliminare. ~ distruggere. <> conservare. : :'incontro previsto con lo scrittore fu cancellato all'ultimo momento. 3 Rendere nullo, abrogare. ~ annullare. <> convalidare. 4 Chiudere con un cancello. 5 Incrociare le braccia o le gambe. 6 Dimenticare. ~ rimuovere. cancellare dalla memoria
v. intr. pron. Scomparire. ~ dileguarsi.
1 to erase, to rub out. 2 (con penna) to cross out. 3 (annullare) to cancel, to annul.
lat. cancellare, chiudere con un cancello, coprire con segni a penna.

Cancellàridi Famiglia di Molluschi Gasteropodi prosobranchi dell'ordine degli Stenoglossi.

cancellàta, sf. Serie di cancelli che separano un'area. ~ inferriata.

cancellatùra, sf. 1 Segno fatto per cancellare. ~ frego. 2 Eliminazione. ~ cancellazione.

cancellazióne, sf. 1 Atto, effetto del cancellare. 2 Estinzione. ~ annullamento.

cancellerésco, agg. (pl. m.-chi) Che si riferisce alla cancelleria o ai cancellieri.

cancellerìa, sf. 1 Ufficio del cancelliere, come attività oppure edificio. cancelleria consolare. 2 L'insieme di quanto serve per scrivere. la gomma è un oggetto di cancelleria indispensabile.
1 chancery. 2 (materiale per scrivere) writing materials, stationery articles.
 deriv. da cancelliere.

cancellétto, sm. Piccolo cancello.

cancellieràto, sm. Ufficio del cancelliere.

cancellière, sm. 1 Funzionario addetto alle scritture pubbliche. 2 Titolo e carica, in alcuni paesi, di uomini di stato.
1 (tribunale) clerk of the court. 2 (ministro) chancellor.
 lat. cancellarius custode dei cancelli.
La carica contempla attività molto diverse rispetto alle epoche e agli stati in cui la funzione viene esplicata. In Germania e in Austria è il primo ministro, capo del governo; in Spagna è il ministro degli esteri; in Gran Bretagna il cancelliere dello scacchiere è il ministro delle finanze e del tesoro. In Italia, nell'ordinamento giudiziario vigente, il cancelliere è un organo ausiliare del giudice, che sovraintende alla cancelleria.

cancellìno, sm. Girella di cimosa, per cancellare gli scritti sulla lavagna.

cancèllo, sm. Chiusura a uno o due battenti costituita da aste verticali di legno o di ferro, unite tra loro da traverse orizzontali. ~ inferriata.
 sm. gate.
 lat. cancelli.

Cancèllo ed Arnóne Comune in provincia di Caserta (4.865 ab., CAP 81030, TEL. 0823).

Cancer Nome latino della costellazione zodiacale del Cancro.

cancerifórme, agg. Con la forma di un cancro, pur non essendolo.

cancerizzàto, agg. Che si è trasformato in cancro.

cancerizzazióne, sf. Trasformazione in cancro.

cancerogènesi, sf. Complesso delle modificazioni delle cellule che caratterizzano una situazione tumorale.

cancerògeno, agg. e sm. agg. Che è capace di provocare l'insorgenza del cancro.
sm. Sostanza riconosciuta capace di provocare o di favorire l'insorgenza di neoplasie.
 agg. cancerogenic.
Si può trattare di agenti fisici (radiazioni), chimici (asbesto, anilina, coloranti ecc.), ambientali (fumi) o biologici (virus). La relazione di causa-effetto è stata finora provata solo per alcune sostanze, per altre esistono solamente delle probabilità di rapporto.

cancerologìa, sf. Branca della medicina che studia i tumori. ~ oncologia.

canceróso, agg. e sm. Che, chi è malato di cancro.

cànchero, sm. 1 Malattia. ~ malanno. 2 Persona molesta, importuna.

cancheróso, agg. Fastidioso, sgradito, noioso.

Cancionero Opera di poesia di G. de la Vega (postuma 1543).

Cancionero de Baena Antologia di poesie a cura di J. A. de Baena (ca. 1445).

cancionièro, sm. Nella letteratura spagnola, nome dato alle raccolte di rime antiche.

Cancógni, Mànlio (Bologna 1916-) Romanziere. Tra le opere La linea del Tomori (1965) e Allegri, gioventù (1973).

cancrèna, sf. Chiamata anche gangrena, è una condizione morbosa caratterizzata dalla presenza, su un organo o parte corporea di un organismo ancora vivente, di tessuti morti (necrotici) e in preda a sfacelo putrefattivo più o meno avanzato; dapprima si verifica la morte delle zone di tessuto quindi entrano in azione i microbi putrefattivi. Per combattere la cancrena si usano antibiotici, sulfamidici e nei casi più gravi si ricorre a interventi chirurgici. ~ necrosi.
 sf. gangrene.

cancrenóso, agg. Che ha natura o aspetto di cancrena.

Càncridi Famiglia di Crostacei Decapodi branchiuri.

Càncro Quarta costellazione dello Zodiaco, nell'emisfero celeste boreale, osservabile nei mesi primaverili e invernali. Il Sole si trova nel suo segno dal 21 giugno al 22 luglio, mentre è nella sua costellazione dal 20 luglio al 10 agosto.
Tropico del Cancro
Parallelo celeste che il Sole descrive in occasione del solstizio d'estate, ossia il 22 giugno; si tratta della massima inclinazione che il Sole raggiunge in un anno. La sua declinazione dall'equatore è pari a 23° 27'.

càncro, sm. 1 Termine con cui ci si riferisce comunemente per indicare il tumore maligno. ~ neoplasia. 2 Granchio. 3 Quarto segno dello zodiaco. 4 Idea fissa.
 sm. 1 cancer. 2 (fig.) canker.
 lat. cancer,-cri.
In medicina, indica tutti quei processi degenerativi caratterizzati da una proliferazione di cellule anomale che hanno la tendenza a diffondersi tra i tessuti circostanti, danneggiandoli in modo irreparabile. La degenerazione può colpire qualsiasi tipo di tessuto, diffondendosi per mezzo di metastasi anche a notevole distanza dal focolaio originario. In base al tipo di tessuto nel quale hanno origine, i processi cancerosi vengono distinti in tre gruppi fondamentali: i carcinomi (tessuti ghiandolari ed epiteliali), i sarcomi (tessuti adiposi, connettivali e muscolari, oltre a vasi sanguigni, nervi, ossa e cartilagini) e le leucemie (sistema circolatorio sanguigno e linfatico). Sebbene siano stati individuati i meccanismi che provocano la trasformazione delle cellule sane in cellule cancerose, ancora oggi la terapia migliore per il cancro è la prevenzione e la diagnosi precoce. In materia di profilassi, sono stati individuati innumerevoli fattori cancerogeni di natura fisica, chimica, infettiva e ambientale. In tutti quei casi in cui il processo degenerativo è già in atto, diventa fondamentale la sua diagnosi precoce, in modo da consentire un tempestivo intervento terapeutico che, in alcuni casi, può rivelarsi anche risolutivo.

cancròide, sm. Cancro della pelle e delle mucose.

Cànda Comune in provincia di Rovigo (1.029 ab., CAP 45020, TEL. 0425).

candeggiànte, sm. Sostanza usata per imbiancare fibre tessili o altro.

candeggiàre, v. tr. Sottoporre a candeggio.
 lat. candere essere bianco.

candeggìna, sf. Soluzione di ipocloriti alcalini usata per detergere.
 sf. bleach.

candéggio, sm. 1 Operazione di decolorazione a cui vengono sottoposti specialmente filati o i tessuti. ~ scoloritura. 2 Nel bucato domestico, eliminazione delle macchie dai tessuti. ~ sbiancatura.
A livello industriale, vengono sottoposti a candeggio le fibre tessili (sia grezze che già filate o tessute), allo scopo di eliminarne tutte le eventuali sostanze coloranti naturali. I bagni di candeggio variano per ciascun tipo di fibra. La seta e la lana vengono trattate con soluzioni acquose di solfiti, idrosolfiti, persolfati e perborati alcalini oppure con acqua ossigenata. Le fibre vegetali sono candeggiate utilizzando perossidi, clorito o ipoclorito di sodio. Le fibre sintetiche sono sbiancate con acido formico, acido acetico o clorito sodico.

Candéla Comune in provincia di Foggia (2.809 ab., CAP 71024, TEL. 0885).

candéla, sf. 1 Cilindro di stearina, cera o paraffina, munito di un lucignolo di cotone nel centro che si accende per far luce. ~ cero. 2 Unità di misura dell'intensità luminosa. 3 Apparecchio situato all'interno del motore a scoppio che serve a produrre la scintilla necessaria all'accensione della miscela gassosa. 4 Movimenti o figure che ricordano la forma della candela. (in ginnast., posizione a –: verticale appoggiandosi a collo e spalle; in aeron., salita in –: salita rapida in direzione verticale di un areeo)
 sf. 1 candle. 2 (aut.) sparking plug. 3 (aeron.) zoom
 lat. candela, deriv. da candere essere bianco.
In fotometria ha per simbolo cd ed è definita come l'intensità di una sorgente monocromatica di frequenza 5,4 ·1014 Hz e intensità energetica di 1/683 W/sr.

candelàbra, sf. Motivo decorativo composto di grottesche, orna superfici alte e strette.

candelàbro, sm. Grande candeliere a due o più bracci. ~ bugia.
 sm. candelabra, candelabrum.
 lat. candelabrum, deriv. da candela.

candelàggio, sm. Misura, in candele, della potenza luminosa di una lampada.

candelàio, sm. Chi fabbrica o vende candele.

Candelaio, Il Commedia di G. Bruno (1582).

candelière, sm. 1 Oggetto che serve a sostenere una candela. ~ portacandele, doppiere. servire da candeliere, essere presente a riunioni, assemblee solo per fare numero. 2 Asta di ferro verticale sulla coperta delle navi per sostenere catenelle e cavetti in funzione di parapetto.
 sm. candlestick.
 franc. chandelier.

Candélo Comune in provincia di Biella (7.697 ab., CAP 13062, TEL. 015).

candelòra, sf. Festa della Purificazione della Madonna nella quale si benedicono le candele.

Candelòro, Giórgio (Bologna 1909-Roma 1988) Storico. Tra le opere Storia dell'Italia moderna (1956-1987).

candelòtto, sm. 1 Candela corta e grossa. 2 Tipo di pasta simile ai cannelloni. 3 Oggetto di forma cilindrica usato per diversi scopi. Quello lacrimogeno serve per diffondere gas irritanti, quello di dinamite come contenitore per l'esplosivo.
 sm. (fumogeno) smoke bomb.

Càndia Città della Grecia (102.000 ab.), capoluogo del nomo omonimo (2.641 km2, 244.000 ab.), sulla sponda settentrionale dell'isola di Creta. Il primo nucleo della città fu costruito dagli arabi e prese il nome di Khandak; in seguito passò ai bizantini e, nel 1204, ai veneziani. L'odierno nome greco Heráklion deriva da quello dell'antico porto di Cnosso, di cui probabilmente era sede.
Iraklion o Iraklio è il nome odierno di Candia, capoluogo dell'isola già ai tempi della dominazione veneziana, situata circa a metà della costa settentrionale. La città moderna ha superato la cinta delle mura veneziane, che tuttavia ne costituiscono ancora la nota dominante. Anche gli altri elementi di maggior interesse d'Iraklion risalgono al periodo veneziano, come l'elegante fontana Morosini, la fontana Bembo, la basilica di San Marco, la loggia Veneziana e la fortezza prospiciente il mare. La parte moderna della città, invece, è costituita da edifici piuttosto anomimi, costruiti in modo caotico al di qua e al di là delle mura. Iraklion ospita tuttavia un museo archeologico di straordinario interesse, in quanto costituisce la maggior raccolta di testimonianze della civiltà minoica, ordinate cronologicamente e suddivise per luoghi di ritrovamento. Tra i numerosi pezzi conservati, si segnalano quelli di maggior importanza, tra cui il disco di Festo, i vasi di Kamares, il vaso detto Testa di Toro, le statuine della Dea dei Serpenti, il Rython dei Mietitori, il Vaso del Pugile, la Coppa del Principe, le tavolette in lineare A e lineare B, il sarcofago di Agia Triada e gli affreschi del palazzo di Cnosso (l'affresco della Processione, della Tauromachia, dei Grifoni, dei Delfini).
Guerra di Candia
Scoppiata nel 1645 in seguito all'attacco dell'isola da parte dei turchi, fu caratterizzata da un lunghissimo assedio alla città che durò ben ventitré anni, al termine del quale la guarnigione veneziana comandata da Morosini dovette capitolare (1669).

Càndia Canavése Comune in provincia di Torino (1.319 ab., CAP 10010, TEL. 011).

Càndia Lomellìna Comune in provincia di Pavia (1.702 ab., CAP 27031, TEL. 0384).

Candiàna Comune in provincia di Padova (2.386 ab., CAP 35020, TEL. 049).

candid camera, loc. sost. f. invar. Ripresa televisiva o cinematografica realizzata all'insaputa delle persone che ne sono oggetto.

càndida, sf. Genere di miceti che provoca manifestazioni a livello cutaneo, mucoso e sistemico nell'organismo umano. Nei soggetti sani è difficilmente riscontrabile sulla superficie cutanea, mentre è sempre presente nelle feci e nelle mucose del cavo orale e della vagina. L'infezione causata da tali funghi (candidosi) è abitualmente infettiva. Spesso può anche essere sintomo di diabete mellito. I miceti penetrano nell'organismo utilizzando una ferita non perfettamente disinfettata. Nei bambini, è molto frequente la candidosi delle mucose orali, più nota con il nome di mughetto. Eliminate le cause dell'infezione, è possibile curarla mediante terapie antimicotiche.

Càndida (geografia) Comune in provincia di Avellino (1.042 ab., CAP 83040, TEL. 0825).

Candida (letteratura) Commedia di G. B. Shaw (1895).

candidaménte, avv. Con candore, ingenuità. ~ schiettamente, spontaneamente. <> scaltramente, maliziosamente.

candidàre, v. v. tr. Proporre come candidato a una carica qualcuno.
v. intr. pron. Proporsi come candidato. ~ presentarsi.
to propose. v. intr. pron. to present one's candidature.

candidàto, sm. 1 Chi aspira a una carica pubblica o amministrativa. ~ concorrente. 2 Chi si presenta a sostenere una prova d'esame. ~ esaminando.
 sm. 1 (aspirante a una carica) applicant. 2 (esaminando) candidate.
 lat. candidatus.

candidatùra, sf. Presentazione proposta di una persona perché sia scelta a coprire una carica o un ufficio, specialmente elettivi.
candidature.

candidézza, sf. Qualità di ciò che è candido. ~ purezza.

càndido, agg. 1 Che ha un colore bianco luminoso. ~ immacolato. <> scuro. 2 Innocente, sincero. ~ puro. <> malizioso. 3 Ingenuo. ~ spontaneo. <> furbo, doppio.
(puro) pure. 3 (ingenuo) naive, ingenuous. 4 (innocente) innocent, candid.
 lat. candidus, deriv. da candere essere bianco.

Candido Racconto filosofico di Voltaire (1759). È il più noto dei suoi racconti filosofici, satira spiritosa e mordace della vita e del pensiero del XVIII secolo. Voltaire mette in ridicolo il fanatismo religioso, l'ingiustizia delle differenze di classe e la guerra. Pangloss, il maestro di Candido è un fautore della filosofia ottimistica di Leibniz e reagisce sempre con calma filosofica accettando tutte le forme di sofferenza, siano esse terremoti o naufragi. La sua massima è "tutto va per il meglio in questo che è il migliore dei mondi possibili". Candido, diventato più saggio dopo innumerevoli avventure e peripezie, afferma che "bisogna coltivare il proprio orto", cioè lavorare nelle proprie possibilità e respingere i sogni impossibili. Lo stile di Voltaire è limpido e preciso, e riflette le sue doti di ironia, sarcasmo e umorismo pungente.

Candìdoni Comune in provincia di Reggio Calabria (497 ab., CAP 89020, TEL. 0966).

candidòsi, sf. Infezione da miceti del genere Candida. Colpisce prevalentemente soggetti immunodepressi. Tipiche le localizzazioni genitali, orali (mughetto) e polmonari. La terapia si avvale di farmaci specifici (antimicotici) usati topicamente e sistemicamente.

Candigliàno Fiume (61 km) delle Marche. Nasce dall'Appennino Umbro-Marchigiano e confluisce nel Metauro.

Candiòlo Comune in provincia di Torino (4.417 ab., CAP 10060, TEL. 011).

candìre, v. tr. Impregnare lentamente frutta con soluzioni zuccherine calde fino a che la concentrazione zuccherina sia sufficiente a garantirne la concentrazione. ~ confettare, glassare.

candìto, agg. e sm. agg. Rivestito di zucchero. ~ glassato.
sm. Frutto candito. ~ confettato.
candied. sm. candied fruit.

canditùra, sf. Operazione del candire la frutta.

candóre, sm. 1 L'essere candido. ~ nitidezza. <> nerezza. 2 Ingenuità, innocenza. ~ semplicità. <> furbizia. 3 Sincerità. schiettezza. ~ purezza. <> falsità.
purity, candour, sincerity, brilliant white.
 lat. candor,-oris, deriv. da candere.

càne, agg. e sm. agg. invar. Ha valore rafforzativo.
sm. (f. càgna) 1Genere (Canis) di Mammiferi carnivori Fissipedi appartenente alla famiglia dei Canidi, comprendente svariate specie e razze. 2 Persona bestiale e spregevole. ~ inetto. 3 Nome di due piccole costellazioni. 4 Nelle antiche armi da fuoco, congegno che serviva a bloccare la pietra focaia. 5 Ferro infisso nel banco del falegname per tener fermo il pezzo il lavorazione.
 sm. 1 dog. 2 (arma) hammer, cock. 3 (lupo) alsatian.
È stato addomesticato nella preistoria dall'uomo, forse grazie al fatto che i suoi precursori si avvicinavano agli insediamenti umani in cerca di avanzi. L'uomo cominciò a utilizzarlo per la caccia e iniziò così un'opera di specializzazione e di selezione che ha portato nei millenni alle diverse razze esistenti attualmente. Il cane domestico (Canis familiaris) si è guadagmato l'appellativo di più caro amico dell'uomo per la sua fedeltà e capacità di compagnia: vive fino a un massimo di 15-18 anni. Assiri ed egizi lo adoravano nei loro culti e lo imbalsamavano dopo la morte; anche presso i cinesi, gli inca e i maya il cane era tenuto in grande considerazione. È dotato di dentatura completa (quarantadue denti), le zampe presentano unghie non retrattili, il periodo di gestazione dura nove settimane e in genere vengono partoriti da due a un massimo di dodici cuccioli: questi divengono autonomi dopo circa sette settimane di vita. Forma di muso, orecchie e coda, tipo e colore del mantello e taglia sono diversi a seconda della razza e della varietà; è onnivoro, ma di preferenza carnivoro. L'odorato e l'olfatto sono acutissimi, sviluppata la vista, spiccata l'intelligenza. Le oltre 300 razze vengono classificate in base alle attitudini e quindi agli impieghi; la classificazione più comune prevede le tre categorie dei cani da caccia (bassotti, bracchi, cocker, levrieri, pointer, segugi, setter ecc.), dei cani di utilità (cane da pastore abruzzese, bergamasco, tedesco, boxer, bulldog, dobermann, mastini, San Bernardo ecc.) e dei cani da compagnia (barboni, maltesi, pechinesi, spaniel, terrier, volpini ecc.). I rappresentanti del genere che vivono allo stato selvaggio sono volpi, lupi, sciacalli, dingo, coyote.
Cane barbone
Originario della Francia, presenta molte varietà di razza. Allevato un tempo per la caccia, presenta caratteristiche che lo rendono un buon cane da guardia.
Cane bolognese
Originario dell'Italia, è un gradevole cane da compagnia. Presenta un pelo lungo e folto di colore bianco.
Cane da ferma tedesco
Originario della Germania, presenta diverse varietà di razze. Dotato di fiuto molto fine, è adatto sia alla ferma che al riporto.
Cane da pastore bergamasco
Valido cane da guardia, originario dell'Italia.
Cane da pastore della Beauce
Dotato di pelo corto, ha un temperamento coraggioso; è originario della Francia.
Cane da pastore della Brie
Molto affettuoso presenta un mantello nero o giallastro; è originario della Francia.
Cane da pastore maremmano-abruzzese
Dal mantello bianco è un ottimo cane da guardia; originario dell'Italia.
Cane da pastore scozzese
Di temperamento affettuoso e sensibile, presenta un mantello folto di diverso colore. Originario dell'Inghilterra.
Cane da pastore tedesco
Fedele e docile presenta un mantello dal pelo corto di diverso colore.
Cane da pastore belga
Dotato di un mantello nero o fulvo, è un valido cane da guardia.
Cane di San Bernardo
Originario della Svizzera, è particolarmente adatto alla montagna grazie al suo coraggio.
Cane di Terranova
Originario del Canada, presenta un mantello ispido di colore nero o marrone.

Cane di Diogene, Il Prosa autobiografica di F. F. Frugoni (postuma 1689).

Càne maggióre Costellazione dell'emisfero celeste australe, visibile nel corso di notti invernali e autunnali; comprende Sirio, ossia la stella più splendente del cielo ed è attraversata in parte dalla Via Lattea.

Càne minóre Costellazione compresa tra l'equatore e la costellazione dei Gemelli; osservabile nelle notti invernali e autunnali, comprende Procione come stella più luminosa.

Cane randagio, Un Racconto di S. J. Agnon (1945).

canèa, sf. 1 Urlo rabbioso, insistente dei cani da seguito dietro al selvatico in fuga. 2 Critica rabbiosa e polemica.

canéderlo, sm. Grosso gnocco specialità della cucina altoatesina, fatto con mollica di pane, latte, uova, fegato, speck, che viene cotto nel brodo.

canèfora, sf. La fanciulla che recava sul capo in un canestro gli oggetti del culto dei riti sacri nell'Antica Grecia.

Canegràte Comune in provincia di Milano (11.213 ab., CAP 20010, TEL. 0331). Centro industriale (prodotti tessili, meccanici, elettrotecnici e calzaturieri). Gli abitanti sono detti Canegratesi.

canèlla, sf. Piccolo albero delle canallacee, dal quale si ricava la cannella bianca, meno forte della cannella vera, ma usata ugualmente per aromatizzare i cibi.

Canèlli Comune in provincia di Asti (10.425 ab., CAP 14053, TEL. 0141). Centro agricolo (coltivazione di viti) e industriale (prodotti enologici) del Monferrato, sul torrente Belbo. Gli abitanti sono detti Canellesi.

Canelones Dipartimento (360.000 ab.) dell'Uruguay, capoluogo Canelones.

Canepìna Comune in provincia di Viterbo (3.098 ab., CAP 01030, TEL. 0761).

canèstra, sf. Grande paniere, per lo più di vimini, a sponde basse con o senza manici.

canestràio, sm. Chi vende o fabbrica canestri.

canestràto, sm. Formaggio a pasta dura, simile al pecorino, prodotto in Sicilia.

canestrèllo, sm. 1 Piccolo canestro. 2 Ciascuno dei cerchietti di legno o metallo che servono a far scorrere facilmente le vele. 3 Nome generico dato a un piccolo dolce di pasta.

canèstro, sm. 1 Recipiente di vimini con un solo manico ad arco. ~ paniere. ha raccolto un canestro di fichi. 2 Nella pallacanestro, reticella a forma di cesto senza fondo, attraverso cui si deve far passare la palla per segnare un punto. ~ cesto. 3 Piccolo bidone da benzina.
 sm. basket.
 lat. canistrum, dal greco kànastron.

Canetti, Elias (Ruscuk, Bulgaria 1905-Zurigo 1994) Romanziere e saggista. Tra le opere Auto da fé (1935), Massa e potere (1960, indagine simbolica dei complessi fenomi della società), La lingua salvata (1977), Il cuore segreto dell'orologio (1987). Ha ricevuto il Nobel nel 1981.

Càneva Comune in provincia di Pordenone (6.218 ab., CAP 33070, TEL. 0434).

Canevìno Comune in provincia di Pavia (134 ab., CAP 27040, TEL. 0385).

cànfora, sf. Composto organico solido (C10H16O), di aspetto cristallino e colore bianco, insolubile in acqua e solubile negli oli e nell'alcol. Si ricava dal canforo (Cinnamomum camphora) per mezzo della distillazione a vapore delle parti radicali e del fusto della pianta. Esiste anche un'analoga sostanza sintetica che si ottiene per sintesi dal pinene (contenuto nell'acqua ragia). Oltre che per la nota capacità antitarmica, la canfora viene utilizzata nella produzione di esplosivi e celluloide. In farmacologia viene impiegata come componente di preparati antisettici e anestetici.
 sf. camphor.
 lat. camphora, dall'arabo kafur.

canforàto, agg. Che contiene canfora.

canfòrico, agg. (pl. m.-ci) Derivato dalla canfora.

cànforo, sm. Angiosperma (Cinnamomum camphora) della famiglia delle Lauracee e dell'ordine delle Policarpiche. Albero sempreverde dalla corteccia liscia e di colore scuro, originario della Cina e del Giappone. Venne scoperto da Marco Polo. Dal legno e dalle foglie si ottiene l'olio di canfora, utilizzato in profumeria e come antitarmico. L'essenza estratta ha anche proprietà medicamentose, ma ad alti dosaggi è altamente tossica. La pianta si sviluppa lentamente, ma può superare i 30 m d'altezza. In primavera ha fiori di colore biancoverde.

cangévole, agg. Mutevole

càngia, sf. Imbarcazione leggera usata per la navigazione del Nilo.

cangiaménto, sm. Cambiamento, mutamento.

cangiànte, agg. e sm. agg. 1 Detto di colore che cambia a seconda della luce e dell'angolo da cui è osservato. ~ iridescente. 2 Mutevole. ~ fluttuante.
sm. Colore cangiante.
iridescent.

cangiantìsmo, sm. L'effetto iridescente di alcuni tessuti alla luce.

cangiàre, v. tr. e intr. Cambiare. ~ mutare.

Cangrànde délla Scàla Signore di Verona.

cangùro, sm. Nome che designa comunemente molti Marsupiali ascritti alla famiglia dei Macropodidi, caratteristici dell'Australia e della Nuova Guinea. Le femmine sono dotate di una tasca addominale (marsupio) nella quale i piccoli rimangono per qualche mese, fino allo sviluppo completo. Specie diffuse sono il canguro rosso,quello grigio e il wallaroo (Macropus robustus).
 sm. kangaroo.
Canguro grigio gigante
Mammifero (Macropus giganteus) della famiglia dei Macropodidi e dell'ordine dei Marsupiali. Vive in Tasmania e raggiunge, in posizione eretta, i 160 cm di lunghezza, escludendo la coda, oltre 2 m di altezza e 80 kg di peso.
Canguro rosso
Mammifero (Macropus rufus) della famiglia dei Macropodidi e dell'ordine dei Marsupiali. Dotato di un folto mantello, misura 2 m di altezza. Vive in Australia.

Càni da càccia Piccola costellazione dell'emisfero celeste boreale, comprendente la nebulosa M 51; si trova a sud del Gran Carro e come stella più splendente annovera la doppia Cor Caroli. Risulta visibile tutto l'anno.

Cani perduti senza collare Romanzo di G. Cesbron (1954).

Canicattì Comune in provincia di Agrigento (34.600 ab., 465 m, CAP 92024, TEL. 0922). È centro agricolo (coltivazione di cereali, olive, ortaggi e viti) e industriale (prodotti alimentari, meccanici, del legno e calzaturifici). Conserva le chiese barocche del Purgatorio e dello Spirito Santo, costruite tra il XVII e il XVIII sec., e di Sant'Anna.

Canicattìni Bàgni Comune in provincia di Siracusa (7.535 ab., CAP 96010, TEL. 0931).

canìcola, sf. Periodo più caldo dell'estate. ~ afa. <> freddo.
scorching heat.
lat. canicula, dimin. di canis, per indicare la stella Sirio.

canicolàre, agg. Di canicola.

Cànidi Famiglia di Mammiferi Carnivori digitigradi, con unghie non retrattili, cinque dita alle zampe anteriori e quattro a quelle posteriori.

Canigou Massiccio (2.785 m) francese dei Pirenei, nel Roussillon.

canìle, sm. 1 Casotto con cuccia per cani. ~ cuccia. 2 Luogo dove si custodiscono o vendono cani. 3 Stanza o letto sporco, miserabile.
1 kennel. 2 (luogo di custodia o allevamento) kennels. 3 (municipale) dog pound.

Canìni, Màrco Antònio (Venezia 1822-1892) Patriota e scrittore. Nel 1849 partecipò ai moti di Venezia e di Roma. Nel 1877 svolse il compito di corrispondente di guerra nel conflitto russo-turco. Oltre ad altre opere letterarie di ispirazione liberale, scrisse anche il testo della canzone Addio, mia bella, addio!

canìno, agg. Di o da cane.
 lat. caninus.

Canìno Comune in provincia di Viterbo (5.251 ab., CAP 01011, TEL. 0761).

canis, sm. invar. Genere di Mammiferi Carnivori della famiglia dei Canidi a cui appartengono tra gli altri il cane, il lupo, lo sciacallo, il coyote e il dingo.

Canìschio Comune in provincia di Torino (291 ab., CAP 10080, TEL. 0124).

Canìstro Comune in provincia di L'Aquila (1.018 ab., CAP 67050, TEL. 0863).

canità, sf. L'essere cane.

canìzie, sf. 1 Fenomeno per cui cessa la produzione del pigmento dei capelli che diventano bianchi. 2 Capigliatura bianca. 3 Vecchiaia.

canìzza, sf. 1 L'abbaiare rabbioso di una muta di cani che insegue la preda. 2 Rumore, gazzarra.

Cankar, Ivan (Vrhnika 1876-Lubiana 1918) Scrittore sloveno. Tra le opere La casa di Maria Ausiliatrice (1904) e Il servo Jernej e il suo diritto (1907).

Çankiri Provincia (282.000 ab.) della Turchia, nell'Anatolia centro-settentrionale.

Cankuzo Città (143.000 ab.) del Burundi, capoluogo della provincia omonima.

cànna, sf. 1 Nome di vari oggetti per lo più lunghi e stretti, vuoti all'interno. ~ tubo. 2 Unità di lunghezza anticamente in uso variabile da 2 m a 2,60 m. ~ pertica. 3 Zampogna. 4 Giunco. ~ bambù.
(organo) pipe. 6 (zucchero) cane.
 lat. canna, dal greco kànna.
Pianta perenne rizomatosa (Arundo donax), ascritta alla famiglia delle Graminacee, mediterranea; la vegetazione ha luogo nei terreni freschi, è frequente lungo i corsi d'acqua.
Canna da zucchero
Erbacea perenne rizomatosa (Saccharum officinarum) appartenente alla famiglia delle Graminacee, originaria delle regioni tropicali dell'Asia. Nel suo fusto è contenuto un midollo dal quale si ottiene lo zucchero.

Cànna Comune in provincia di Cosenza (1.053 ab., CAP 87070, TEL. 0981).

Cannabich, Johann Christian (Mannheim 1731-Francoforte sul Meno 1798) Compositore tedesco. Autore di sinfonie e pagine strumentali.

cannabinàcee Famigli di piante erbacee a fiori dioici e fecondazione incrociata a cui appartengono solo due generi, la canapa e il luppolo.

cannabinòlo, sm. Principale costituente della canapa indiana (Cannabis sativa).

cannabinomanìa, sf. Intossicazione da canapa indiana che causa turbe mentali, calo della nutrizione e, nei casi acuti, il delirio.

cannabis, sf. invar. Canapa indiana.

cannabìsmo, sm. Intossicazione provocata dalla canapa indiana.

cannaiòla, sf. Nome volgare di alcune specie di Uccelli Passeriformi del genere Acrocephalus, della famiglia dei Silvidi, che vivono lungo i corsi d'acqua, tra le canne.

Cannalònga Comune in provincia di Salerno (1.127 ab., CAP 84040, TEL. 0974).

Cannanore Città (158.000 ab.) dell'India, nello stato di Kerala.

Cànnàra Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (3.651 ab., CAP 06033, TEL. 0742).

cannareccióne, sm. Nome volgare del Acrocephalus arundinaceus, piccolo uccello passeriforme, simile alla cannaiola, ma un po' più grosso e scuro, con una striscia bianca sopra gli occhi.

cannàta, sf. Colpo di canna.

Cànne Antica città dell'Apulia sull'Ofanto, famosa per la battaglia del 216 a. C. in cui Annibale sconfisse i romani comandati dai consoli Terenzio Varrone ed Emilio Paolo; quest'ultimo rimase ucciso nella battaglia.

Canne al vento Romanzo di G. Deledda (1913). Soggetto dell'opera è il tema decadente della famiglia nobile ridotta in miseria. Due sorelle, Ruth e Ester, rassegnate alla sorte; la terza, Noemi ancora giovane; la quarta, emigrata nel continente, ha lasciato un figlio, Giacinto, che, tornato nella vecchia casa dopo la morte della madre, manda all'aria il delicato l'equilibrio finanziario faticosamente tenuto in piedi dal servo Efix: anche l'ultimo appezzamento di terra che assicurava la sopravvivenza della famiglia dovrà essere sacrificato. Noemi si sposerà con l'acquirente del podere, mentre Giacinto con la figlia di una vecchia domestica. L'opera risente del clima dell'epoca in bilico tra verismo e decadentismo. Per la capacità di penetrazione nel dramma della famiglia Pintor, Canne al vento è considerato uno dei romanzi migliori della Deledda.

canneggiatóre, sm. Aiutante in rilievi topografici, chi misura il terreno con la cannametrica.

cannéggio, sm. Misurazione del terreno con la canna metrica.

cannèlla, sf. 1 Piccolo tubo al termine di una conduttura dal quale sgorga l'acqua. ~ rubinetto. 2 Corto tubo di legno che si innesta nel foro della botte per spillare il vino. 3 Scorza essiccata aromatica derivata dall'omonimo albero usata come droga in cucina. ~ cinnamomo.
 sf. cinnamon.
Angiosperma (Cinnamomum zeylanicum) della famiglia delle Lauracee e dell'ordine delle Policarpiche. Albero sempreverde originario dell'isola di Ceylon.

cannellàto, agg. e sm. Di tessuto lavorato a strisce o coste che risultano ben visibili.

cannellìno, sm. 1 Piccolo cannello. 2 Tipo di fagiolo bianco e piccolo.

cannèllo, sm. 1 Tubetto aperto di varia materia e per vari usi. 2 Pezzetto di materiale di forma cilindrica.
In tecnologia meccanica è un dispositivo in cui si produce una fiamma ad alta temperatura. Il cannello per saldare è formato da un tubo di metallo che si conclude con un beccuccio, a cui pervengono due conduttori che alimentano il cannello, l'uno contenente il combustibile, l'altro il comburente, di solito rappresentato da ossigeno; se il combustibile impiegato è idrogeno, si parla di cannello ossidrico; se invece è acetilene si definisce cannello ossiacetilenico. Quest'ultimo tipo è il maggiormente utilizzato in quanto può raggiungere temperature molto alte (3.000 °C ca.), permettendo la saldatura autogena di tutti i metalli.

cannellóne, sm. Grosso cannello di pasta ripieno.

Cànnero Rivièra Comune in provincia di Perugia (1.220 ab., CAP 28051, TEL. 0323).

Cannes Città della Francia sudorientale (72.000 ab.), sulla Costa Azzurra, nel dipartimento delle Alpes-Maritimes. È lussuoso centro cosmopolita e stazione climatica e balneare di fama internazionale. Possiede un porto turistico. Sede del Festival internazionale del cinema dal 1946.

cannéto, sm. Terreno coperto da una vegetazione di canne.
 sm. reed thicket.
 deriv. da canna.

Cannéto Pavése Comune in provincia di Pavia (1.324 ab., CAP 27044, TEL. 0385).

Cannéto sull'Òglio Comune in provincia di Mantova (4.566 ab., CAP 46013, TEL. 0376).

cannìbale, sm. 1 Antropofago. 2 Uomo crudele, feroce.
 sm. cannibal.

cannibalésco, agg. Di o da cannibale.

cannibalìsmo, sm. 1 Antropofagia. 2 Crudeltà disumana. ~ ferocia.
Il termine cannibale deriva dallo spagnolo canìbal e da Cannibe, nome di uno dei gruppi indigeni del nord-est dell'America Meridionale dedito alla pratica del cannibalismo. Il rito molto antico fu praticato da moltissime popolazioni. Esempi di cannibalismo vengono citati negli scritti di Plinio, Strabone, Marco Polo, Pigafetta, Omero, Erodoto e Cesare. La pratica del cannibalismo fu accertata agli inizi del Novecento presso le popolazioni dell'Asia sudorientale, dell'Amazzonia, dell'Oceania e del Congo. Il cannibalismo è quasi sempre da mettere in relazione alla primitività dei costumi.
Il cannibalismo veniva praticato su individui del proprio gruppo (endocannibalismo) o di gruppi esterni (esocannibalismo). Poteva avere anche forma giuridica: veniva praticato su individui del proprio gruppo condannati a morte per azioni delittuose o su individui estranei al gruppo al fine di carpirne diritti e proprietà. Il cannibalismo rituale invece, derivava dalla credenza che cibandosi di un corpo umano o di determinati suoi organi si potesse acquisire gli attributi appartenuti all'individuo.
Nel caso dell'antropofagia (il cibarsi di carne umana per necessità), i motivi giuridici o rituali non hanno ragione d'essere.

cannicciàta, sf. Impalcatura o riparo di cannicci.

cannìccio, sm. 1 Stuoia di canne palustri usata per proteggere colture o come riparo. 2 Graticcio su cui si allevano i bachi da seta o si secca la frutta.
lat. cannicius fatto di canne.

Canning, George (Londra 1770-Chiswick 1827) Politico britannico. Avverso alla Santa alleanza, fu ministro degli esteri dal 1807 al 1809 e dal 1822 al 1827.

Cannizzàro, Stanislào (Palermo 1826-Roma 1910) Chimico. Stabilì un metodo di deduzione dei pesi atomici relativi degli elementi (regola che prese il suo nome) e stipulò una valida teoria atomica.

Cannobìna Valle delle Alpi Lepontine. È percorsa dall'omonimo torrente.

Cannòbio Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (5.234 ab., CAP 28052, TEL. 0323).

cannocchiàle, sm. Strumento ottico per l'osservazione di oggetti situati a grande distanza dall'osservatore, che permette di aumentare l'angolo sotto il quale l'oggetto verrebbe visto a occhio nudo. Fu inventato dall'occhialaio fiammingo H. Lippershey nel 1608; nel 1609 Galileo lo costruì in modo tale da poter essere utilizzato. La teoria di funzionamento fu razionalizzata da Keplero. È essenzialmente costituito da un tubo che funge da supporto a due lenti, o sistemi di lenti, poste alle due estremità, che rappresentano l'obiettivo e l'oculare; l'obiettivo provoca la formazione di un'immagine reale dell'oggetto, l'oculare ha il compito di ingrandire tale immagine. Il suo funzionamento si fonda sul fenomeno della rifrazione della luce.
 sm. telescope, spyglass.
 da canna + occhiale.
Cannocchiale astronomico
Cannocchiale costituito da due sistemi di lenti convergenti che permettono di ottenere un'immagine virtuale, capovolta e ingrandita.
Cannocchiale terrestre
Cannocchiale con il quale si ottengono immagini diritte, possibili solo collocando tra l'obiettivo e l'oculare una coppia di prismi a riflessione o una terza lente convergente; la prima soluzione era molto utilizzata in passato, mentre non lo è più oggigiorno, in quanto richiederebbe un allungamento eccessivo dello strumento con una drastica riduzione di campo visivo; si impiega la seconda soluzione, quella dei binocoli, formati da due cannocchiali vicini, che consentono di ottenere un'immagine stereoscopica di un oggetto.

Cànnole Comune in provincia di Lecce (1.765 ab., CAP 73020, TEL. 0836).

cannolìcchio, sm. Nome comune di alcune specie di Molluschi Lamellibranchi dalla famiglia dei Solenidi, provvisti di conchiglia allungata a tubo e aperta alle due estremità, di un grosso piede e di due sifoni.

cannòlo, sm. Pasta dolce formata da un cilindro cotto al forno e farcito con un composto di ricotta, zucchero, canditi, e cioccolato, tipico della Sicilia.
deriv. da canna.

Cannon, Annie Jump (Dover, Delaware 1863-Boston 1941) Astronoma. Nota per lo studio degli spettri stellari. Laureatasi allo Wellesley College, dal 1896 lavorò all'università di Harvard. Sviluppò il sistema di classificazione degli spettri denominato appunto di Harvard. Pubblicò i risultati dei suoi studi nello Henry Draper Catalogue (1924) e nella Henry Draper Extension (1925-1936), classificando circa 272.000 stelle in base ai relativi spettri.

cannonàta, sf. 1 Colpo di cannone. la città sotto assedio fu colpita da numerose cannonate. 2 Botto. ~ sparo. 3 Cosa di straordinario effetto. ~ portento. : :i ha prescritto una cura che si è rivelata una cannonata! 4 Meraviglia, schianto. ~ spettacolo. 5 Nel gioco del calcio, tiro forte e violento

cannoncìno, sm. 1 Cannone leggero di piccolo calibro. 2 Piccola piega a rilievo in abiti femminili. 3 Pasta dolce a forma cilindrica ripiena di crema all'uovo o di panna.

cannóne, sm. 1 Pezzo di artiglieria con la canna rigata e molto lunga rispetto al calibro. ~ mortaio. 2 Pezzo di grossa canna tagliata tra due nodi, usato specialmente per incannare. 3 Qualunque tubo un po' grosso. 4 In sartoria, doppia piega in rilievo che dà morbidezza ad abiti e gonne femminili. 5 Campione, portento. ~ asso.
 sm. 1 gun, cannon. 2 (tubo) tube. 3 (abiti) box pleat.
Il cannone deriva dalle bombarde. La sua canna ha una lunghezza superiore a ventitré calibri e il suo calibro supera i 20 mm per il getto di proiettili a lunga distanza con traiettoria tesa. È formato da una parte posteriore (culatta), in cui si introducono la carica e il proietto, dalla volata, che è la zona in cui il proiettile acquista velocità, e dall'affusto, sostegno che ne consente il brandeggio.

cannoneggiaménto, sm. Tiro, bombardamento regolare.

cannoneggiàre, v. tr. Colpire con cannonate continue.

cannonièra, sf. 1 Apertura praticata nei parapetti o nei muri delle opere di fortificazione per farvi passare la volata dei pezzi d'artiglieria. 2 Nave da guerra di piccolo tonnellaggio, armata con cannoni di piccolo calibro.

cannonière, sm. 1 Soldato d'artiglieria o di marina addetto al funzionamento dei cannoni. ~ artigliere. 2 Calciatore abile nei tiri in porta. ~ bomber.

cannòtto, sm. Elemento di tubo metallico usato in particolari applicazioni.

cannùccia, sf. (pl.-ce) 1 Piccola canna. 2 Tubicino di paglia, vetro o plastica per sorbire bibite.
(per bere) straw.

cànnula, sf. Strumento allungato, tubolare, usato in medicina per vari scopi.

Cano, Alonso (Granada 1601-1667) Scultore e architetto. Tra le opere Immacolata (scultura, 1656, Granada, Cattedrale) e Facciata della Cattedrale di Granada (1667).

canòa, sf. 1 Barca a un remo scavata in un tronco d'albero usata da diversi popoli primitivi. 2 Barca veloce lunga e stretta a pagaie per competizioni sportive. ~ piroga.
 sf. canoe.
 spagn. canoa.
Agile e sottile imbarcazione anticamente usata dagli arawak delle Antille; fu introdotta in Europa nel 1865 da MacGregor. I due tipi di canoa usati per praticare l'omonimo sport (pratica olimpica dal 1936) sono la canoa canadese, sospinta da una pagaia semplice, e il kayak, sospinto a pagaia doppia.

Canoas Città (279.000 ab.) del Brasile, nello stato di Rio Grande do Sul.

canòcchia, sf. Crostaceo (Squilla mantis) della famiglia dei Squillidi e dell'ordine dei Stomatopodi. Vive nei fondali sabbiosi, trafiggendo gli organismi marini di cui si ciba.

Canogar, Rafael (Toledo 1935-) Pittore spagnolo. Tra le opere Soldato (1958, Bologna, Galleria d'Arte Moderna).

canoìno, sm. Barca con sedile scorrevole per un solo vogatore.

canoìsmo, sm. Lo sport della canoa.

canoìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi pratica il canoismo.

Cànolo Comune in provincia di Reggio Calabria (1.104 ab., CAP 89040, TEL. 0964).

cañón, sm. Stretta valle fluviale caratterizzata da versanti rocciosi assai ripidi e scoscesi tipica di alcune regioni degli Stati Uniti.

canonàu, sm. Vino rosso, di elevata gradazione alcolica prodotto nel Campidano di Cagliari.

Canone Trattato scientifico di Avicenna (XI sec.).

cànone, sm. 1 Principio fondamentale; regola. ~ norma. 2 Criterio di verità. 3 Prestazione in denaro o in natura, dovuta periodicamente per locazione o affitto o enfiteusi. ~ abbonamento, tassa, affitto. 4 Decreto o decisione della chiesa in materia di fede o di disciplina ecclesiastica. ~ precetto, rito. 5 Catalogo ufficiale dei santi canonizzati. 6 Nella cultura alessandrina, catalogo in cui si raccoglievano autori ritenuti i massimi esponenti della letteratura. 7 La parte essenziale della messa dal prefazio alla comunione. 8 Forma di composizione a una o più voci, in cui ognuna di esse ripete a distanza di un determinato intervallo. 9 Elenco, raccolta, catalogo, registro. ~ serie.
 1 criterion, canon. 2 (affitto) rent.
 lat. canon,-onis, dal greco kanòn norma.
La chiesa cattolica ha determinato il suo canone nel concilio di Trento (1546). Nel diritto canonico identifica i decreti dogmatici e disciplinari che regolano la vita ecclesiastica. Nella liturgia prima della riforma del 1970 si denominava canone (ora prece eucaristica) la parte della messa inclusa tra il prefazio e la comunione.
In musica è una forma di composizione polifonica in cui le parti procedono in stretta imitazione e ciascuna voce effettua la stessa melodia, ma iniziandola in un momento diverso. Tipico esempio è L'offerta musicale (1747) di J. S. Bach.

Canone masudico Opera di astronomia di al-B¿Ì¿run¿Ì¿ (X-XI sec.).

canònica, sf. Abitazione del parroco.

Canònica d'Àdda Comune in provincia di Bergamo (3.613 ab., CAP 24040, TEL. 02).

Canònica, Luìgi (Lugano 1762-Milano 1844) Architetto. Tra le opere l'arena di Milano(1805-1807).

canonicàle, agg. 1 Di o da canonico. 2 Tranquillo. ~ florido.

canonicaménte, avv. 1 In modo canonico. 2 Secondo il diritto canonico.

canonicàto, sm. 1 Ufficio e dignità di canonico. 2 Impiego lucroso che non costa fatica.

canonichéssa, sf. 1 Donna che viveva in comunità sotto una regola e recitava l'ufficio, senza aver preso i voti. 2 Religiosa che aveva una prebenda in un capitolo di fanciulle.

canonicità, sf. Qualità di ciò che è canonico.

canònico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Conforme a un canone, a una norma stabilita. ~ regolare. <> anomalo. 2 Conforme ai canoni e alle disposizioni della chiesa. ~ ecclesiastico. <> secolare. 3 Appartenente al canone e alle scritture sacre. ~ religioso. <> laico.
sm. (pl. m.-ci) 1 Sacerdote che appartiene al capitolo di una chiesa cattedrale o collegiata. ~ religioso. 2 Chi lavora poco e guadagna bene, senza preoccupazioni.
 sm. (norma) canon.
Ecclesiastico che fa parte di un capitolo cattedrale o collegiale. I canonici regolari sono invece canonici che vivono in comune secondo una regola monastica; ne fanno parte vari ordini.
In matematica si chiama equazione canonica un'equazione che evidenzia certe invarianti di un ente o che ne agevola il calcolo e lo studio.
Libri canonici
Libri che costituiscono il canone stabilito nel 1546 dal concilio di Trento.

canonìsta, sm. (pl.-i) Esperto di diritto canonico.

canonizzàre, v. tr. 1 Procedere alla canonizzazione di un beato. ~ santificare. 2 Dare autorità di norma. ~ approvare. 3 Accogliere una norma tratta da un altro ordinamento giuridico.
 lat. tardo canonizare, dal greco kanonìzein santificare.

canonizzazióne, sf. Solenne cerimonia in cui il papa dichiara santo un beato. ~ beatificazione.

Canòpo Stella di colore bianco, seconda per luminosità solo a Sirio, la stella più splendente del cielo; si trova nella costellazione della Carena e ha magnitudine 0,4.

canòpo, sm. Vaso funerario usato nell'antico Egitto dove si conservano, imbalsamati, i visceri del morto.

canòro, agg. Che canta bene o spesso. ~ melodioso, canterino.
 agg. 1 song. 2 (uccello canterino) singing.

Canósa di Pùglia Comune in provincia di Bari (31.240 ab., CAP 70053, TEL. 0883). Centro agricolo (coltivazione di olive, ortaggi e cereali) e industriale (prodotti alimentari). Vi si trovano l'arco romano, la cattedrale di San Sabino, dell'XI sec., e i resti della basilica di San Leucio, costruita tra il IV e il VI sec. Gli abitanti sono detti Canosini.

Canósa Sannìta Comune in provincia di Chieti (1.586 ab., CAP 66010, TEL. 0871).

Canósa, Antònio Capéce Minùtolo (Napoli 1768?-Pesaro 1838) Principe, politico e scrittore. Ministro di polizia dei Borboni (1816 e 1821), venne privato della carica e allontanato dal regno a causa del suo atteggiamento conservatore e reazionario.

Canòsio Comune in provincia di Cuneo (106 ab., CAP 12020, TEL. 0171).

Canòssa Comune in provincia di Reggio Emilia (3.329 ab., CAP 42026, TEL. 0522).

canottàggio, sm. Attività sportiva nautica eseguita con apposite imbarcazioni a remi da un atleta o da un equipaggio. Il canottaggio moderno risale ai primi dell'800, quando, in Gran Bretagna, incominciarono a essere organizzate le prime gare. Le gare vengono condotte su superfici d'acqua, denominate campi di regata, entro un tracciato rettilineo lungo 2.000 m; la distanza minima tra gli armi deve essere di 15 m. Le specialità olimpiche di canottaggio sono singolo, doppio, due con, due senza, quattro con, quattro senza, quattro di coppia, otto. Recentemente è stata introdotta anche la distinzione fra equipaggi normali e equipaggi leggeri (considerando cioè il peso degli atleti).
 sm. rowing.
 franc. canotage.

canottièra, sf. 1 Maglietta di lana o di cotone, scollata e senza maniche, simile a quelle portate dai canottieri. 2 Cappello di paglia pesante con un nastro annodato su un lato.
singlet, vest.
 franc. canotière.

canottière, sm. 1 Chi pratica il canottaggio. 2 Membro dell'equipaggio di un canotto.
 franc. canotier.

canòtto, sm. Piccola imbarcazione. ~ gommone.
 sm. small boat, rubber dinghy.
 franc. canot.

Canòva, Antònio (Possagno, Treviso 1757-Venezia 1822) Il più celebre scultore europeo dell'età neoclassica, influenzò la scultura dell'inizio del XIX sec. Dopo aver iniziato la sua attività a Venezia, nel 1781 si trasferì a Roma. Le sue opere neoclassiche, profondamente permeate dello spirito degli antichi, gli valsero grande celebrità, tanto da attirarsi le simpatie prima dei papi (1783-1784) poi anche di Napoleone (1803-1806), per il quale lavorò a Parigi. Canova interpretò al più alto livello l'aspirazione alla rinascita dell'arte antica e al bello. L'idealizzazione è ottenuta con la sapienza compositiva, con un'estrema finitezza formale, con l'equilibrio delle masse e l'uso del materiale classico per eccellenza, il marmo bianco, che esalta particolarmente le figure femminili create dall'artista. Numerosissime le opere da lui eseguite; tra le più famose Dedalo e Icaro (1777-1779, Venezia, Museo Corrèr), Amore e Psiche che si abbracciano (1787-1793, Parigi, Louvre), monumento a Clemente XIII (1792, Roma, San Pietro), monumento funebre di Maria Cristina d'Austria (1798-1805, Vienna, Augustinerkirche), Paolina Borghese (1804-1807, Roma, Galleria Borghese), Napoleone come Marte pacificatore (1803-1806, Londra, Apsley House), Monumento a Vittorio Alfieri (1806-1810, Firenze, Santa Croce), Le Grazie (1813, San Pietroburgo, Museo dell'Ermitage), Ebe (1816-1817, Forlì, Pinacoteca comunale).

canovàccio, sm. 1 Panno grossolano di canapa usato nei servizi di cucina. ~ strofinaccio. 2 Tela di canapa a trama molto rada su cui si ricama. 3 Trama scritta di un'azione drammatica nella quale mancano ancora i dialoghi che saranno stesi più tardi. ~ schema, bozza. <> stesura. la Commedia dell'Arte si basava sul canovaccio.
 sm. 1 tea cloth. 2 (strofinaccio) duster. 2 (trama) plot.
 deriv. da canapa.

Cansàno Comune in provincia di L'Aquila (357 ab., CAP 67030, TEL. 0864).

cansàre, v. v. tr. Scansare. ~ evitare
v. rifl. Mettersi in salvo. ~ allontanarsi.

Cansìglio, piàn dél Altopiano carsico delle Prealpi Venete, posto a circa 1.000 m sul livello del mare.

Canta che ti passa (Due marinai e una ragazza) Film musicale, americano (1945). Regia di George Sidney. Interpreti: Frank Sinatra, Gene Kelly, Kathryn Grayson. Titolo originale: Anchors Aweigh

cantàbile, agg. 1 Che si può cantare. ~ orecchiabile. 2 Si dice di composizione in cui si debba dare particolare carattere espressivo alla melodia nei confronti dell'armonia.

Cantabria Provincia (527.000 ab.) della Spagna, capoluogo Santander.

Cantàbrici, mónti Catena montuosa nella parte settentrionale della penisola iberica, estesa per circa 450 km fino ai Pirenei e affacciata sul golfo di Biscalia. Ha un'altezza media di 2.000 m e raggiunge il massimo col monte la Peña del Cerredo (2.648 m). È ricca di boschi e di giacimenti minerari, specialmente di carbone, zinco e ferro.

cantàbrico, agg. e sm. Relativo alla lingua parlata in Spagna nel periodo precedente la formazione del castigliano.

cantafàvola, sf. 1 Racconto lungo, noioso, inverosimile. 2 Nella letteratura popolare, racconto poetico di contenuto faceto.

cantafèra, sf. Cantilena. ~ filastrocca.

Cantagàllo Comune in provincia di Prato (2.536 ab., CAP 50040, TEL. 0574).

Cantal Massiccio vulcanico della Francia, nell'Alvernia. Vetta più elevata Plomb du Cantal (1.858 m).

Cantalìce Comune in provincia di Rieti (2.753 ab., CAP 02014, TEL. 0746).

Cantalùpa Comune in provincia di Torino (1.750 ab., CAP 10060, TEL. 0121).

Cantalùpo dél Sànnio Comune in provincia d'Isernia (761 ab., CAP 86092, TEL. 0865).

Cantalùpo in Sabìna Comune in provincia di Rieti (1.489 ab., CAP 02040, TEL. 0765).

Cantalùpo Lìgure Comune in provincia di Alessandria (582 ab., CAP 15060, TEL. 0143).

cantambànco, sm. (pl.-chi) Chi cantava storie sui banchi delle piazze.

Cantando sotto la pioggia Film commedia musicale, americano (1952). Regia di Gene Kelly e Stanley Donen. Interpreti: Gene Kelly, Debbie Reynolds, Donald O'Connor. Titolo originale: Singin' in the rain

cantànte, sm. e sf. Chi esercita l'arte del canto. ~ cantore, canzonettista.
 sm. e sf. singer.

Cantante di Jazz, Il Film commedia musicale, americano (1927). Regia di Alan Crosland. Interpreti: Al Jolson, Myrna Loy, May McAvoy. Titolo originale: The Jazz Singer

Cantar de mio Cid ved. ¤Poema de mio Cid¤

Cantaràna Comune in provincia di Asti (733 ab., CAP 14018, TEL. 0141).

cantàre, v. e sm. v. tr. 1 Recitare con il canto. ~ intonare. le cantò il sentimento che provava per lei. 2 Pronunciare a voce alta, con enfasi. 3 Celebrare in opere letterarie. 4 Parlare chiaramente senza riguardi. gliene ho cantate quattro!
v. intr. 1 Modulare musicalmente la voce. ~ canterellare. 2 Emettere, diffondere suoni gradevoli. in primavera gli usignoli tornano a cantare. 3 Fare il cantante come professione. canta in un locale notturno. 4 Fare la spia. ~ spifferare. <> tacere. 5 Celebrare, lodare, esaltare. ~ magnificare. <> denigrare. 6 Attestare. per me cantano i fatti e non le chiacchiere!
sm. Poema o singolo canto di un poema generalmente di argomento epico-cavalleresco.
to sing. v. intr. 1 to sing. 2 (gallo) to crow. 3 (fig.) to squeal, to grass.
 lat. cantare, da canere cantare.
Canta che ti passa. Frase incisa su una roccia da un fante italiano della prima guerra mondiale.

cantarèlla, sf. Richiamo da caccia col quale si imita il verso delle pernici.

cantarellàre, v. tr. e intr. Cantare sommessamente. ~ canticchiare.

cantarèllo, sm. Fungo (noto anche come gallinaccio, Cantharellus cibarius) della famiglia delle Cantarellacee e della classe dei Basidiomiceti. Commestibile.

Cantàridi Famiglia di Insetti Coleotteri diversicorni il cui prototipo è la cantaride. ~ teleforidi.

cantaridìna, sf. Principio attivo della cantaride ad azione vescicante.

cantaridìsmo, sm. Avvelenamento causato dall'assunzione di estratto di cantaride, un insetto al quale vengono attribuite proprietà afrodisiache.

càntaro, sm. 1 Grosso bicchiere antico, fornito di due anse che sormontano l'orlo. 2 Vasca di marmo dei giardini romani.

cantastòrie, sm. e sf. invar. Chi per mestiere canta sulle piazze storie e racconti con l'ausilio di strumenti; menestrello, trovatore. ~ cantore.

cantàta, sf. 1 Il cantare, a scopo di svago. 2 Forma vocale costituita da un alternarsi di arie e recitativi.
Composizione vocale-strumentale di carattere assai vario; si distingue in cantata da chiesa, o sacra, e in cantata da camera, o profana; può essere in stile monodico o concertato. Il nome sta a indicare qualsiasi brano profano destinato al canto. Apparsa in Italia agli inizi del XVII sec., con G. Carissimi e A. Scarlatti, fu coltivata con successo anche in Francia e in Germania (D. Buxtehude, J. S. Bach, G. Ph. Telemann). J. S. Bach, in particolare, portò a grande livello anche questo genere musicale programmando una serie di cantate sacre da eseguire lungo il corso dell'anno liturgico. La raccolta è pervenuta purtroppo incompleta (circa 190 cantate sacre). Con grande sensibilità, Bach fa in modo che il testo sacro sia valorizzato e non messo in ombra dalla musica.

Cantatóre, Doménico (Ruvo di Puglia 1906-Parigi 1998) Pittore. Tra le opere Nudo di donna (1934, Milano, Galleria d'Arte Moderna).

Cantatrice calva, La Commedia di E. Ionesco (1949). Questa sua prima opera teatrale è uno spettacolo che l'autore intendeva creare come parodia del teatro, un'anticommedia, utilizzando frasi banali come se ne trovano in un manuale di conversazione per lo studio delle lingue estere. Per sorprendere il pubblico, realizzò un lavoro senza intreccio (la scena si svolge in un salotto), con personaggi inconsistenti e intercambiabili (due coppie inglesi, i coniugi Smith e i coniugi Martin), una sorta di meccanismo teatrale funzionante a vuoto, con una struttura circolare che dovrebbe sottolineare l'assurdità della vita (al cadere del sipario le due coppie si scambiano i ruoli). Il titolo stesso non ha alcun rapporto con il contesto.

Cantatrici villane, Le Commedia in musica in due atti di V. Fioravanti, libretto di G. Palomba (Napoli, 1799).

cantautóre, sm. (f.-trìce) Cantante che scrive e talvolta canta pezzi musicali.
 sm. singer composer.

Cantèlli, Guìdo (Novara 1920-Parigi 1956) Direttore stabile della Scala (1906). Morì in uno sfortunato incidente aereo.

Cantèllo Comune in provincia di Varese (3.932 ab., CAP 21050, TEL. 0332).

canteràno, sm. Mobile con più cassetti. ~ comò.

Canteràno Comune in provincia di Roma (401 ab., CAP 00020, TEL. 0774).

Canterbury (Gran Bretagna) Città della Gran Bretagna (35.000 ab.), nella contea di Kent (Inghilterra), sul fiume Stour. L'attività principale della città è il commercio dei prodotti agricoli; vi sono industrie tessili e della birra. Anticamente era una colonia militare romana (Durovernum); fu quindi capitale del regno del Kent e alla fine del VI sec., grazie all'azione di Sant'Agostino, divenne sede vescovile e centro dell'evangelizzazione del paese. È la sede del primate d'Inghilterra. Conserva notevoli monumenti architettonici, tra cui la celebre cattedrale (XI-XVI secc.).

Canterbury (Nuova Zelanda) Regione (443.000 ab.) della Nuova Zelanda, nell'Isola del Sud. Capoluogo Christchurch.

canterellàre, v. tr. e intr. Cantare sommessamente. ~ cantarellare.

canterellàre, o cantarellàre, v. tr. e intr. Cantare sottovoce. ~ canticchiare.

canterìno, agg. e sm. agg. Che canta armoniosamente. ~ intonato. <> stonato.
sm. 1Chi canta spesso e volentieri. 2 Chi, nel Trecento e nel Quattrocento, componeva o recitava cantari. 3 Nell'uso plurale, cantori, anticamente stipendiati, per rallegrare coi loro canti feste solenni.

càntero, o càntaro, sm. Vaso per i bisogni corporali.

Canti Liriche di G. Leopardi (1831-1835). Nel volume dei Canti, Leopardi riunì le Canzoni (composte tra il 1818 e il 1823), gli Idilli (composti tra il 1819 e il 1821) e i Grandi Idilli (1828-1835); essi rappresentano quindi la produzione poetica matura dell'autore, quella che lo ha fatto conoscere in Italia e all'estero come la voce più alta della poesia italiana dell'Ottocento. L'opera contiene tra l'altro: All'Italia, Sopra il monumento di Dante, Ad Angelo Mai, Nelle nozze della sorella Paolina, A un vincitore nel pallone, Bruto minore, Ultimo canto di Saffo, L'infinito, La sera del dì di festa, Alla luna, Il sogno, Lo spavento notturno, La vita solitaria, Il risorgimento, A Silvia, Le ricordanze, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, Passero solitario. Con uno stile di grande limpidezza e musicalità, Leopardi ha toccato numerosi temi esistenziali, ma soprattutto è riuscito tramite la poesia a trasfigurare le proprie personali sofferenze nel dolore universale degli uomini.
Canti
Opera di poesia di A. Aleardi (1864).
Canti
Opera di poesia di E. M. Arndt (1808-1814).

Canti anonimi Opera di poesia di C. Rebora (1922).

Canti carnascialeschi (da carnasciale, carnevale) Raccolta di poesie di L. de' Medici (dopo il 1484). Si tratta di componimenti che venivano recitati nei cortei mascherati durante il carnevale nei secoli XV e XVI. Ogni canto si svolgeva su un soggetto quotidiano, ma, considerata l'occasione carnevalesca, venivano ricercati tutti i possibili doppi sensi erotici e spesso semplicemente osceni. La struttura metrica utilizzata era generalmente quella della ballata.

Canti de l'isola, I Opera di poesia di B. Marin (1951).

Canti dell'esperienza Opera di poesia di W. Blake (1794).

Canti dell'infermità Opera di poesia di C. Rebora (1957).

Canti dell'innocenza Opera di poesia di W. Blake (1789).

Canti di Castelvecchio Opera di poesia di G. Pascoli (1903).

Canti di Maldoror Opera di poesia del conte di Lautréamont (1869).

Canti di Ossian Raccolta di poemi di J. Macpherson che comprende le opere Fingal e Temora (1765).
Canti di Ossian
ved. ¤Poesie di Ossian¤ di Cesarotti

Canti di vita e di speranza Opera di poesia di R. Dario (1905).

Canti d'ombra Opera di poesia di L. S. Senghor (1945).

Canti iberici Opera di poesia di G. Celaya (1955).

Canti lirici Opera di poesia di G. Prati (1843).

Canti orfici Opera di poesia di D. Campana (1914).

Canti pisani Opera di poesia di E. Pound contenuta in Cantos (1948).

Canti popolari Raccolta di poesie curata da J. G. Herder (1778-1779, 1807).

Canti spirituali Opera di poesia di Novalis (1799).

Canti, giambi, elegie Opera di poesia di Anacreonte (VI-V sec. a. C.).

Cantiàno Comune in provincia di Pesaro (2.744 ab., CAP 61044, TEL. 0721).

càntica, sf. 1 Componimento poetico di tono solenne a carattere religioso o poetico. 2 Ciascuna delle tre parti in cui si divide la Divina Commedia.

canticchiàre, v. tr. e intr. Cantare sottovoce. ~ canterellare.

Cantico Opera di poesia di J. Guillén (1950).

càntico, sm. (pl. m.-ci) Componimento poetico lirico di contenuto religioso o civile; canto, inno. ~ carme.
 lat. canticum, deriv. da cantus,-us canto.

Cantico dei cantici Uno dei libri che compongono la Bibbia. Ha per protagonisti lo sposo e la sposa ed è perciò un poema d'amore. Si pensa datato attorno al IV sec. a. C.

Cantico dei Cantici, Il Film drammatico, americano (1933). Regia di Rouben Mamoulian. Interpreti: Marlene Dietrich, Brian Aherne, Lionel Atwill. Titolo originale: Song of Songs

Cantico delle creature (o Cantico di frate Sole) Poesia di San Francesco d'Assisi (1224-1225). Prima espressione della poesia religiosa in lingua volgare, il Cantico si proponeva di offrire ai frati un testo da recitare o cantare a lode del Signore e da insegnare ai fedeli. Sostenuta dalla fede nel Dio creatore, la poesia esprime con stile semplice e immediato la lode di tutte le cose create, testimonianza dell'onnipotenza di Dio.

Cantico di frate Sole Componimento in prosa assonanzata di san Francesco d'Assisi datato attorno al 1224. In latino Laudes creaturarum.

Cantico spirituale tra l'anima e Cristo suo sposo Opera mistica di poesia e prosa di San Juan de la Cruz (1582-1588).

cantière, sm. 1 L'insieme degli stabilimenti per la costruzione, l'allestimento, il raddobbo delle navi. ~ darsena. mettere in cantiere, prepararsi per realizzare qualcosa. 2 Il luogo in cui si costruiscono opere edilizie. ~ fucina. 3 Officina. ~ laboratorio. 4 Lavorazione. ~ attuazione.
 sm. 1 yard. 2 (navale) shipyard. 3 site.
 lat. cantherius, cavalletto di sostegno.

cantierìstica, sf. L'insieme delle attività che si svolgono nei cantieri.

cantierìstico, agg. Di cantiere.

cantigas, sm. pl. Componimenti medievali gallego-portoghesi presumibilmente accompagnati da musica.

cantilèna, sf. 1 Composizione semplice di ritmo uniforme; nenia, filastrocca, ninna nanna. ~ tiritera. 2 Discorso noioso, lamentoso. ~ lungaggine. 3 Ripetizione continua e noiosa. ~ menata. ho già sentito troppe volte questa cantilena.
 sf. 1 (ninna nanna) lullaby. 2 (fig.) sing-song voice.
 lat. cantilena, deriv. da cantus,-us canto.

cantilenàre, v. tr. e intr. Cantare, parlare o recitare con voce monotona.

Cantillon, Richard (? 1680-Londra 1734) Economista e banchiere francese. Di origine irlandese, formulò una teoria del valore che influenzò i fisiocratici.

cantìna, sf. 1 Scantinato, seminterrato. ~ sotterraneo. 2 Osteria, mescita, fiaschetteria, bottiglieria. ~ enoteca.
 sf. 1 cellar. 2 (enoteca) wine shop.

Cantina, La Memorie di T. Bernhard (1976).

cantinèlla, sf. Asta di legno stretta e lunga che si usa in teatro per le armature degli scenari.

cantinétta, sf. 1 Diminutivo di cantina. 2 Scaffale con ripiani o elementi di vario materiale che serve per conservare le bottiglie di vino opportunamente piegate.

cantinière, sm. 1 Chi ha in custodia la cantina e i vini. 2 Nelle aziende vinicole, chi accudisce alla vinificazione. 3 Gestore o garzone di una rivendita di vini.

cantìno, sm. La corda più sottile del violino e di altri strumenti di suono acuto.

cànto, sm. 1 Emissione modulata della voce con successione armoniosa dei suoni. ~ motivo, canzone. 2 Suono di uno strumento musicale. 3 Arte, stile o tecnica del cantare. 4 Componimento musicale per una o più voci; canzone, melodia, motivo. ~ aria. 5 Parte vocale di una composizione vocale-strumentale. 6 Poesia, componimento lirico in tono alto. ~ lirica. 7 Angolo formato, all'interno o all'esterno, da due muri che si incontrano. ~ cantone. 8 Parte, lato. ~ fianco.
(rel.) chant; (di Natale) Christmas carol.
 lat. cantus,-us, deriv. da canere cantare.
In musica è l'arte di variare la voce sulla base delle regole dell'arte musicale, che dà luogo a suoni armonici e piacevoli all'ascolto, ottenuti modulando altezza, timbro, intensità e durata dei suoni. Nell'opera, la prevalenza degli effetti vocali sulla preoccupazione per la plausibilità o il realismo scenici ha portato al cosiddetto belcanto: a ogni costo viene ricercato il suono più morbido, dolce e carezzevole per l'orecchio anche se ciò costringe a ignorare il contesto. Si intende altresì una composizione musicale per una o più voci e la parte che esegue la melodia in un complesso strumentale.
In poesia è sia una composizione lirica (es.: i Canti di G. Leopardi) sia ogni parte che compone un poema (per esempio il X canto dell'Odissea, il II canto dell'Eneide).

Canto degli uccelli Opera di poesia di J. van den Vondel (XVII sec.).

Canto della schiera di Igor Poema epico di anonimo (1185-1187?).

Canto di Ildebrando Poema di anonimo (VIII sec.).

Canto generale Poema di P. Neruda (1950).

Cantòira Comune in provincia di Torino (541 ab., CAP 10070, TEL. 0123).

Canton Città della Cina meridionale (3.360.000 ab.), capoluogo della provincia del Kwangtung, situata sul delta del fiume Xi Jiang. È importante centro commerciale e vi prosperano numerose industrie; oltre a quelle tradizionali (setifici, manifatture di porcellana, lavorazione di lacca, avorio, bambù) vi sono le industrie moderne (meccaniche, tessili, chimiche, alimentari, del cemento). È sede di un'importante fiera. Le origini della città risalgono al 166 a. C.; in epoca moderna fu colonizzata dai portoghesi (1517) e nel 1578 divenne sede di una missione dei gesuiti.

Cantón Ticìno => Ticino, Canton

cantonàle, agg. e sm. agg. Che riguarda i cantoni svizzeri.
sm. Armadietto di forma triangolare, destinato a occupare l'angolo di una stanza.

cantonalìsmo, sm. Sistema di decentramento cantonale.

cantonalìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) 1 Sostenitore del cantonalismo in Svizzera. 2 Nome attribuito a coloro che nel 1873 tentarono di fare della Spagna una federazione di cantoni con poteri distinti.

cantonàta, sf. 1 Angolo formato dai muri esterni di una casa fra una strada e un'altra. 2 Grosso equivoco. ~ abbaglio, svista.
1 (angolo) street corner. 2 (equivoco) blunder.

cantóne, sm. 1 Angolo. ~ canto. 2 Pezza quadrata messa in un angolo dello scudo. 3 Ogni striscia di diverso colore che può trovare posto su di una bandiera. 4 In vari stati, regione, distretto. 5 Ogni unità politica-amministrativa in cui è suddiviso il territorio svizzero. 6 Luogo poco frequentato e ignorato. 7 Zona stradale o ferroviaria di competenza di un cantoniere.
 sm. canton.
 deriv. da canto.

cantonése, sm. Dialetto cinese parlato nella regione di Canton.

Cantóni, Albèrto (Pomponesco, Mantova 1841-Mantova 1904) Narratore. Il tema principale delle sue prose è costituito dalla vita quotidiana della campagna. Tra le opere Foglie al vento (racconti, 1875), Un re umorista (diario, 1891), L'illustrissimo (romanzo, pubblicato postumo nel 1906).

Cantóni, Eugènio (Gallarate 1824-Roma 1888) Fondatore dell'omonimo cotonificio nel 1872. Ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'industrializzazione tessile italiana.

cantonièra, sf. 1 Mobile a fronte curva o piana che serve da credenza e si tiene in un angolo della stanza. 2 Casa in cui abitano i cantonieri.

cantonière, sm. Chi sta a guardia di una strada o di una ferrovia.

Cantor, Georg (San Pietroburgo 1845-Halle 1918) Matematico tedesco. In collaborazione con R. Dedekind, fondò la teoria degli insiemi; introdusse inoltre il concetto di potenza di un insieme e di numero transfinito. Elaborò una teoria sui numeri irrazionali.

cantóre, sm. 1 Chi canta nei cori di chiesa. ~ corista. 2 Cantante di professione. 3 Poeta. ~ esaltatore.
 lat. cantor,-oris, deriv. da canere cantare.

cantorìa, sf. Parte della chiesa in cui stanno i cantori.

cantorìnus, o cantorìno, sm. Libro di canti ecclesiastici contenente i recitativi e i canti sillabici liturgici.

Cantos Opera di poesia di E. Pound (dal 1920 e postuma 1973).

càntra, sf. Elemento dell'orditoio che sostiene le rocche di filo.

Cantù Comune in provincia di Como (36.151 ab., CAP 22063, TEL. 031). Centro industriale (prodotti tessili, mobili e metalmeccanici) e dell'artigianato del merletto. Vi si trova la chiesa di San Paolo, risalente al XII sec., e, nella vicina località di Galliano, la basilica di San Vincenzo. Gli abitanti sono detti Canturini.

cantùccio, sm. 1 Angolo appartato; nascondiglio. ~ angolino. 2 Pezzetto di pane o di cacio.
 sm. nook, corner.

Canulèio, Gàio (V sec. a. C.) Tribuno della plebe. Nel 445 a. C. propose l'omonima legge che aboliva il divieto di matrimonio tra plebei e patrizi.

canutìglia, sf. 1 Ricamo a fili d'oro o argento con cui si adornano i paramenti. 2 Strisciolina attorcigliata d'oro o d'argento per ricami. 3 Cannellino di vetro colorato per ornare cappelli e vestiti.

canùto, agg. 1 Bianco, detto di capelli o barba. ~ incanutito. 2 Saggio, maturo, assennato. 3 Nelle accezioni poetiche, bianco di spuma, coperto di neve.
 lat. canutus, deriv. da canus bianco.

Canùto Nome di sovrani.
Canuto II il Grande
(995?-Shaftesbury 1035) Re d'Inghilterra dal 1016, dal 1018 divenne re di Danimarca e dal 1028 di Norvegia. Si occupò attivamente dell'organizzazione giuridica e militare dei suoi stati. A volte è chiamato Canuto I.
Canuto III
(?-1042) Succedette al padre Canuto II come re di Danimarca dal 1035; divenne re d'Inghilterra dal 1040.
Canuto IV il Santo
(1040 ca.-Odense 1086) Re di Danimarca dal 1080. Concedette alcuni privilegi alla chiesa.
Canuto V
(?-1157) Re di Danimarca dal 1146, venne assassinato da Sven III.
Canuto VI
(1163-Ringsted 1202) Figlio di Valdemaro I. Conquistò Pomerania e Meclemburgo (1185), e più tardi Lubecca e Amburgo (1201).

canyon, sm. invar. Valle stretta e profonda originata dall'erosione fluviale su rocce.

Canzàno Comune in provincia di Teramo (1.802 ab., CAP 64020, TEL. 0861).

Cànzio, Stéfano (Genova 1837-1909) Militare. Collaboratore di Garibaldi, nel 1861 ne sposò la figlia Teresita. Dopo aver partecipato alla spedizione dei Mille, si distinse nelle battaglie di Bezzecca del 1866, in quella di Mentana dell'anno successivo, di Autun del 1870 e di Digione del 1871. Nel 1905 fu eletto deputato al parlamento.

Cànzo Comune in provincia di Como (4.518 ab., CAP 22035, TEL. 031).

canzonàre, v. tr. 1 Mettere in ridicolo. ~ beffeggiare, deridere. 2 Cantare in versi.
to tease.
 deriv. da canzone.

canzonatóre, sm. Chi suole canzonare.

canzonatòrio, agg. Proprio di chi canzona.

canzonatùra, sf. Burla, presa in giro.

canzóne, sf. 1 Componimento lirico costituito da strofe e stanze che si ripetono nella medesima disposizione di versi e rime tranne l'ultima, più breve, detta congedo. ~ aria. 2 Breve componimento poetico musicato con una melodia orecchiabile. ~ cantica, lirica. 3 Discorso o azione noiosa, ripetuta in modo eccessivo.
 sf. song.
 lat. cantio,-onis.
Componimento a strofe che discende dalla letteratura provenzale o dalla ballata, dalla quale si differenzia per la mancanza del ritornello. La struttura più usuale è quella utilizzata da Petrarca, consistente in un numero vario di stanze, o strofe, uguali (per lo più tra cinque e sette), di versi endecasillabi e settenari. Ogni strofa si divide in fronte e sirma, o sirima di coda; la canzone è chiusa da un commiato o congedo. La trasformazione della canzone antica, iniziata da A. Guidi fra il Seicento e il Settecento, che ne mutò la lunghezza di versi e rime (canzone libera), fu perfezionata dal Leopardi, dal quale trae la denominazione di canzone leopardiana.
Composizione musicale del XVI e XVII sec. È una composizione strumentale, per strumento solo o insieme di strumenti, che deriva dalla chanson vocale francese. Si differenzia dal madrigale per lo stile burlesco.
Nella musica leggera è un corto pezzo vocale caratterizzato da una melodia orecchiabile. Attualmente nel mercato musicale primeggia l'industria anglosassone; la canzone americana e quella inglese, infatti, sono tra le più gradite nel mondo e hanno prodotto complessi e solisti che sono entrati ormai di diritto nella storia della musica del XX sec. (Beatles, P. Simon, U2, Sting).

Canzone dei Nibelunghi Poema epico tedesco di autore anonimo (ca. 1200). Il ciclo epico basato sulla figura di Sigfrido e il canto dei Nibelunghi costituiscono due leggende indipendenti. La più nota Canzone dei Nibelunghi (Nibelungenlied) è opera di un autore austriaco che ha combinato le due saghe preesistenti, riuscendo a ottenere un'opera compiuta e organica. Il ciclo può considerarsi come il mito nazionale germanico, con una sua drammatica visione del mondo, nella quale l'atavica ricerca dell'oro esige l'affermazione e il sacrificio di un guerriero.

Canzone dei Nibelunghi, La Film mitologico, tedesco (1924). Regia di Fritz Lang. Interpreti: Paul Richter, Margarethe Schön, Hanna Ralph. Titolo originale: Die Nibelungen

Canzone di Magnolia, La Film musicale, americano (1936). Regia di James Whale. Interpreti: Irene Dunne, Allan Jones, Helen Morgan. Titolo originale: Show Boat

Canzone di Tannhäuser Opera di poesia di Tannhäuser (ca. 1300).

canzonèlla, sf. Scherzo. ~ burla.

canzonétta, sf. 1 Canzone tenue, leggera, composta da versi brevi. 2 Componimento poetico più breve della canzone, di tono e argomento lievi e tenui.

canzonettìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Cantante di canzonette nei caffè-concerto e nei teatri.

canzonettìstico, agg. (pl. m.-ci) Di, relativo alle canzonette.

Canzoni Opera di poesia di G. Guinizelli (XIII sec.).
Canzoni
Opera di poesia di F. García Lorca (1927).

Canzoni di Narayama, Le Romanzo di S. Fukuzawa (1956).

Canzoni e ariette nove Opera di poesia di S. Di Giacomo (1916).

canzonière, sm. 1 Raccolta di poesie liriche di uno o più autori. 2 Raccolta di canzonette. 3 Autore di versi o musica da canzonette.
1 (raccolta di poesie) collection of poems. 2 (raccolta di canzonette) songbook.

Canzoniere apocrifo, Il Opera di poesia di A. Machado (1926).

Canzoniere, Il (Rerum vulgarium fragmenta) Raccolta poetica di F. Petrarca (1335-1374). Il Canzoniere può considerarsi l'opera di tutta una vita, poiché Petrarca continuò a lavorarvi per circa 40 anni, aggiungendo, perfezionando, scegliendo e ordinando il materiale. L'elemento che rende unitaria la raccolta è un amore (per Laura) scarsamente ricambiato, visto dal poeta quasi sempre nella luce del ricordo. A un livello più profondo, il Canzoniere esprime un'inquietudine esistenziale, nella quale confluiscono gli affanni amorosi e quelli di natura religiosa o morale.
Canzoniere
Opera di poesia di Hafiz (XIV sec.).
Canzoniere
Opera di poesia di M. A. Baq¿Ì¿ (XVI sec.).
Canzoniere
Opera di poesia di Abu Nuwas (VIII-IX sec.).
Canzoniere
Opera di poesia di U. Saba (1921, 1948, 1951, 1961).

caolinìte, sf. Silicato d'alluminio idrato componente principale del caolino. Si trova in masse terrose biancastre.
(L'Avana 1888-New York 1942) Scacchista cubano. Giocatore tra i più famosi del suo tempo che attualmente detiene ancora il primato di minor numero di partite perse (26) in torneo su 471 giocate in 28 anni.

caolìno, sm. Roccia sedimentaria formata essenzialmente di caolinite, di colore biancastro. Materia prima nella fabbricazione di ceramiche e porcellane, è impiegata anche per scopi farmaceutici, con azione assorbente e protettiva della mucosa intestinale. I giacimenti più importanti di caolino si trovano in Estremo oriente (Cina, Giappone, Malaysia), in Gran Bretagna e in Germania.

Càorle Comune in provincia di Venezia (11.136 ab., CAP 30021, TEL. 0421). Località turistica (balneazione) della costa adriatica, presso la foce del fiume Livenza. Vi si trova la cattedrale, in stile romanico che risale al 1048. Gli abitanti sono detti Caorlotti o Caorlesi.

Caòrso Comune in provincia di Piacenza (4.454 ab., CAP 29012, TEL. 0523).

càos, sm. 1 La materia informe, prima che fosse creato il mondo. 2 Estremo disordine; baraonda, pandemonio. ~ bolgia. <> ordine.¤ ¤3 In fisica è il termine con il quale viene indicato lo stato di sistemi macroscopici complessi.
 sm. 1 chaos. 2 (fig.) mess.
 lat. chaos, dal greco chàos.
Ipotesi del caos molecolare
Teoria del XIX sec. circa le condizioni fisiche precedenti la formazione dell'universo; riproponendo antiche concezioni babilonesi, greche e scandinave, afferma che la materia originaria di tutto il mondo, partendo da molecole semplici, si sarebbe evoluta verso molecole più complesse, grazie a reazioni avvenute secondo leggi statistiche. Da queste molecole organiche complesse, sarebbe discesa la vita stessa.

Càos Personaggio mitologico. Simbolo del vuoto primigenio, generò l'Eremo e la Notte, dai quali originarono poi Emera (il giorno) ed Etere (la luce del cielo).

caoticaménte, avv. In modo caotico. ~ disordinatamente, confusamente.

caòtico, agg. (pl. m.-ci) Del caos. ~ confuso, disordinato. <> ordinato, organizzato.
 agg. confused, chaotic.

CAP Sigla di Codice di Avviamento Postale.
CAP
In informatica è la sigla di Concurrent Alghoritmic Language (linguaggio algoritmico concorrente).

Capa, Robert (Budapest 1913-Thai-Binh 1954) Fotografo statunitense. Documentò la guerra civile spagnola e la guerra d'Indocina.

Capàccio Comune in provincia di Salerno (18.503 ab., CAP 84047, TEL. 0828). Centro agricolo e industriale (prodotti alimentari). Vi si trova il centro archeologico di Paestum. Gli abitanti sono detti Capaccesi.

capàce, agg. 1 Che può contenere molte persone o cose. ~ capiente. l'anfiteatro non sembrava un luogo molto capace, adatto all'occasione. 2 Che è atto, idoneo a fare qualcosa. ~ esperto, competente. <> incapace. è un individuo molto capace. 3 Intelligente. ~ dotato. <> idiota. 4 Possibilità. è capace che nevichi, può darsi
 agg. 1 able, capable. 2 (capiente) roomy, large.
 lat. capax,-acis, deriv. da capere prendere, contenere.

Capàci Comune in provincia di Palermo (10.610 ab., CAP 90040, TEL. 091).

capacità, sf. 1 L'essere capace. ~ attitudine, idoneità. <> inattitudine, inidoneità. 2 Abilità a fare qualcosa; competenza, bravura. ~ talento. <> imperizia. 3 In diritto è l'attitudine riconosciuta a un soggetto a compiere determinate azioni o a esplicare diritti e doveri. 4 Volume interno di un corpo cavo. ~ portata, capienza. 5 Possibilità, prerogativa. ~ facoltà.
 sf. 1 capability, ability. 2 (portata) capacity.
Capacità di canale
Nelle telecomunicazioni è la quantità massima di informazioni che può passare in quel canale nell'unità di tempo; si misura in bit/s.
Capacita di intendere e di volere
Nel diritto penale è la capacità di avere consapevolezza dei propri atti e dei relativi effetti; è requisito fondamentale per l'imputabilità.
Capacità elettrica
Rapporto tra la carica di un conduttore isolato e il suo potenziale. È identificata dal simbolo C; l'unità pratica di misura di questa grandezza è il farad (simbolo F).
Capacità termica
Quantità di calore necessaria per innalzare di un grado la temperatura di un corpo.

capacitàre, v. v. tr. Convincere. ~ persuadere.
v. intr. Credere, rendersi conto.
v. rifl. Convincersi, concepire. ~ persuadersi.
to understand, to make out.
deriv. da capacità.

capacitazióne, sf. Trasformazione che avviene nel metabolismo e sulla superficie dello spermatozoo per permettergli di penetrare nell'ovocito.

capacitìvo, agg. Relativo a una capacità.

Capàlbio Comune in provincia di Grosseto (4.014 ab., CAP 58011, TEL. 0564).

Capanaparo, Río Fiume (650 km) della Colombia e del Venezuela. Nasce nella Cordigliera Orientale e confluisce nell'Orinoco.

Capanèo Uno dei Sette a Tebe. Sfidò Zeus scalando le mura della città, ma egli lo fulminò. Ispirò Sofocle, Eschilo e Dante.

capànna, sf. Piccolo ricovero o costruzione di frasche, paglia o legno. ~ baracca. due cuori e una capanna, basta l'amore per essere felici, anche se si è poveri.
 sf. cabin, hut.
 lat. capanna.

Capanna dello zio Tom, La Romanzo di H. Stowe (1852). Racconto di enorme popolarità sulle ingiustizie della schiavitù. Lo Zio Tom, modello di bontà e di carità quasi cristiana, è uno schiavo domestico venduto malvolentieri dai primi proprietari. Dopo toccanti esempi di generosità e di eroismo, viene picchiato a morte da Simon Legree, un sorvegliante tirannico. Altri personaggi memorabili del romanzo sono la piccola Eva e Topsy. Ritenuto un tempo come uno dei motivi della guerra di secessione americana (1861-1865), il romanzo contribuì alla popolarità del movimento per l'abolizione della schiavitù.

Capanna indiana, La Opera di poesia di A. Bertolucci (1955).

Capànna, Màrio (Città di Castello 1945-) Leader del Movimento studentesco del '68. Nel 1979 divenne membro parlamentare di Democrazia proletaria, movimento di cui fu segretario nazionale dal 1982 al 1987.

capannèllo, sm. Gruppo di persone che si riuniscono, occasionalmente, in una piazza o in una strada per commentare un fatto accaduto. ~ assembramento, gruppetto.

capànno, sm. 1 Costruzione più piccola della capanna dove si cela il cacciatore o alloggia il contadino di guardia ai campi. ~ casotto. 2 Piccola costruzione specialmente di legno adibita a spogliatoio nelle spiagge. ~ gabina.
 deriv. da capanna.

Capànnoli Comune in provincia di Pisa (4.943 ab., CAP 56033, TEL. 0587).

capannóne, sm. Ampia costruzione per il deposito di merci o materiali o per il ricovero di automezzi. ~ fabbricato, stabilimento.
 sm. 1 barn. 2 (industriale) shed.

Capànnori Comune in provincia di Lucca (43.874 ab., CAP 55012, TEL. 0583). Centro agricolo e commerciale (coltivazione e mercato di cereali e uva) e industriale (prodotti alimentari, tessili, cartari e calzaturieri). Gli abitanti sono detti Capannoresi.

caparbiaménte, avv. In modo caparbio, tenace. ~ accanitamente. <> sensatamente, ragionevolmente.

caparbierìa, sf. 1 L'essere caparbio per abitudine. 2 Azione da persona caparbia.

caparbietà, sf. Testardaggine, ostinazione. ~ cocciutaggine. <> malleabilità.

capàrbio, agg. Che pensa e agisce secondo la propria opinione senza tener conto né delle difficoltà oggettive né dei consigli altrui; ostinato, testardo, cocciuto, puntiglioso, duro, insistente. ~ pervicace. <> docile, mite.
 agg. stubborn.

capàre, v. tr. 1 Tipico mondare del riso e delle verdure in generale. 2 Scegliere frutta e verdura per acquistarle.

capàrra, sf. Somma di denaro data da una parte all'altra in occasione della conclusione di un affare o di un contratto. ~ anticipo, deposito. <> saldo.
 sf. down payment, deposit.

capàta, sf. Colpo dato col capo.

capataz, sm. invar. 1 Capo o sorvegliante di operai. 2 Fattore.

capatìna, sf. 1 Corsa, salto. 2 Brevissima visita. ~ scappata, visitina.

Cape Canaveral Promontorio degli USA, nella Florida Orientale, situato a 300 km da Miami. Sede del Centro Spaziale John F. Kennedy creato nel 1947, la più importante base americana per il lancio di velivoli spaziali. Zona turistica di rilievo.

Cape Coast Città (87.000 ab.) del Ghana, capoluogo della Regione Centrale.

Cape fear (Promontorio della paura) Film thriller, americano (1991). Regia di Martin Scorsese. Interpreti: Robert De Niro, Nick Nolte, Jessica Lange. Titolo originale: Cape Fear

Cape Mount, Grand Contea (84.000 ab.) della Liberia, capoluogo Robertsport.

capécchio, sm. Materia grezza ottenuta dalla prima pettinatura del lino e della canapa.

capeggiàre, v. tr. Essere a capo di qualcosa. ~ governare, reggere. <> seguire.

Capek, Karel (Malé Svatonovice 1890-Praga 1938) Scrittore. Tra le opere La guerra delle salamandre (1936) e Racconti penosi (1921).

Capèlla (astronomia) Stella di colore giallo (in italiano Capra) quarta per luminosità in tutto il cielo e prima per splendore nella costellazione dell'Auriga; ha magnitudine 0,2 e si trova nell'emisfero celeste boreale.

Capella (geografia) Catena montuosa della Croazia, costituita dai monti Velika Kapela e Mala Kapela.

Capèlli, Alfrédo (Milano 1855-Napoli 1910) Matematico. Membro dell'Accademia dei Lincei dal 1910, studiò le equazioni e le forme algebriche. Scoprì il teorema di Rouchè-Capelli, che prova l'esistenza della soluzione delle equazioni lineari. Scrisse un trattato di algebra e nel 1894 subentrò a Battaglini alla guida della rivista Giornale di matematiche.

capellìno, sm. Pasta alimentare molto lunga e sottile.

capéllo, sm. 1 Pelo che si sviluppa sul cuoio capelluto. 2 Al plurale, capigliatura. ~ chioma.
 sm. hair.
 lat. capillus.
I capelli sono i peli più lunghi e morbidi dell'organismo umano; variano per forma, colore, grossezza e impianto nelle diverse razze e nei diversi individui; possono cadere e rinnovarsi (2-6 anni); hanno una crescita media annua di 10-20 cm.

Capèllo, Biànca (Venezia 1548-Poggio a Caiano 1587) Nobildonna veneziana. Nel 1574 sposò il granduca Francesco de' Medici, e in seguito morì con lui in circostanze non chiare.

Capello, Fabio (Pieris, Gorizia, 1946-) Giocatore e allenatore di calcio italiano. Da giocatore ha vinto tre scudetti nella Juventus e uno nel Milan. Da allenatore ha vinto 4 scudetti e una coppa dei Campioni nel Milan e uno scudetto in Spagna col Real Madrid.

Capèllo, Luìgi (Intra 1859-Roma 1941) Generale. Durante la prima guerra mondiale, quale comandante d'armata, occupò Gorizia (1916) e la Bainsizza (1917). Venne destituito dopo la disfatta di Caporetto.

capellóne, agg. e sm. agg. 1 Che ha molti o lunghi capelli. ~ capelluto. 2 Dei capelloni.
sm. 1 Chi ha molti o lunghi capelli. ~ zazzeruto. 2 Persona specie giovane, che porta i capelli lunghi in segno di contestazione nei confronti della società.

capellùto, agg. Che ha molti capelli.

capelvènere, sm. Nome volgare dell'Adiantum capillum veneris e di altre Felci simili. Viene utilizzato in medicina per le affezioni respiratorie.

Capèna Comune in provincia di Roma (4.875 ab., CAP 00060, TEL. 06).

Capergnànica Comune in provincia di Cremona (1.531 ab., CAP 26010, TEL. 0373).

Capestràno Comune in provincia di L'Aquila (1.141 ab., CAP 67022, TEL. 0862).

capestrerìa, sf. 1 Azione meritevole dell'impiccagione. 2 Stranezza.

capèstro, agg. e sm. agg. invar. Di contratto che impone condizioni durissime.
sm. 1 Corda per impiccare. ~ cappio. 2 Grossa corda per legare per la testa tori, buoi ecc. ~ pastoia. 3 Il cordone che i francescani tengono intorno alla vita. 4 Forca. ~ patibolo.
 lat. capistrum fune per animali.

Capetingi Dinastia francese che seguì i Carolingi sul trono. Si generò da Ugo Capeto (987-996) a cui seguirono quattordici re: Roberto II (996-1031), Enrico I (1031-1060), Filippo I (1060-1108), Luigi VI (1108-1137), Luigi VII (1137-1180), Filippo II Augusto (1180-1223), Luigi VIII (1223-1226), Luigi IX (1226-1270), Filippo III (1270-1285), Filippo IV (1285-1314), Luigi X (1314-1316) Giovanni I (1316), Filippo V (1316-1322) e Carlo IV (1322-1328). In seguito subentrarono i rami cadetti dei Valois, dei Borbone e degli Orléans. Sotto la dinastia dei Capetingi si consolidò il potere regio e si ebbe una forte coesione nazionale, grazie anche a una struttura amministrativa molto forte.

Capèto Soprannome attribuito a Ugo I, re di Francia, alludendo alla sua mantellina o cappa che portava. Il termine fu ripreso dai rivoluzionari francesi per indicare Luigi XVI.

capétto, sm. Chi sul luogo di lavoro o in una collettività ha un potere di comando limitato e lo esercita con autoritarismo.

capezzàgna, sf. 1 Striscia di terreno situata alla testata di ogni campo dove le macchine per la lavorazione del terreno cambiano direzione. 2 Strada interna di campagna.

capezzàle, sm. Cuscino stretto quanto la larghezza del letto sopra cui si stende il lenzuolo.
 sm. bolster.
 lat. tardo capitialis.

capézzolo, sm. Parte pigmentata centrale della mammella, nei Mammiferi, a forma cilindrico-conica. La struttura raccoglie i canali galattofori per la suzione del latte.
 sm. nipple.

Cap-Haïtien Città (74.000 ab.) di Haiti, capoluogo del Dipartimento del Nord.

Capiàgo Intimiàno Comune in provincia di Como (4.485 ab., CAP 22070, TEL. 031).

capibàra, sm. Mammifero (Hydrocoerus hydrocoerus) della famiglia degli Idrocheridi e dell'ordine dei Roditori. Lungo circa 1 m, presenta arti posteriori dotati di membrana interdigitale. Vive nelle paludi delle foreste dell'America meridionale.

capibìle, agg. Che si può capire.

capiènte, agg. Che ha capacità di contenere. ~ capace.
 agg. roomy, capacious.

capiènza, sf. Possibilità di contenere. ~ capacità, portata.
 sf. capacity.
 lat. capientia, deriv. da capere contenere.

capifòsso, sm. Fosso principale dove confluiscono le acque di scolo dei campi.

capigliatùra, sf. L'insieme dei capelli, specialmente se sono lunghi e folti. ~ chioma.
 sf. hair.

capillàre, agg. e sm. agg. 1 Sottile come un capello. ~ sottilissimo, finissimo. <> generico, grossolano. 2 Diffuso dappertutto.
sm. Vaso capillare.
 lat. capillaris.
In anatomia i vasi capillari sono vasi sanguigni microscopici che formano una rete fittissima in ogni organo del corpo umano. Questa rete di capillari, molto fitta e uniformemente diffusa, è situata tra i rami terminali delle arterie (arteriole) e quelli iniziali delle vene. Attraverso di essi avviene il ricambio osmotico tra il sangue e gli elementi dell'organismo: il sangue apporta materiali nutritivi e asporta anidride carbonica e cataboliti. Tale operazione è resa possibile dalla particolare struttura delle pareti dei capillari, composte da tessuto endoteliale, che risultano permeabili all'acqua e alle sostanze in essa disciolte.

capillarità, sf. 1 Qualità di ciò che è capillare. 2 Insieme dei fenomeni fisici prodotti dalle forze adesive e coesive e dalla tensione superficiale, che si verificano fra un liquido e un solido lungo la superficie di separazione.
Quando si versa un liquido in un tubo capillare, la superficie del liquido si dispone secondo una superficie concava, se il liquido bagna le pareti (acqua), o convessa, se il liquido non le bagna (mercurio); se due tubi, uno dei quali capillare, sono comunicanti tra loro, il liquido contenuto non si dispone allo stesso livello.

capillarìte, sf. Infiammazione anche cronica dei capillari.

capillarizzazióne, sf. Distribuzione capillare. ~ diffusione.

capillarménte, avv. In modo capillare. ~ minuziosamente, approfonditamente.

capillaroscopìa, sf. Esame microscopico della circolazione sanguigna nei vasi capillari superficiali della pelle.

capinéra, sf. Uccello passeriforme (Sylvia atricapilla) della famiglia dei Silvidi, di color bruno (il capo è nero negli esemplari maschi), lungo 15 cm ca. Si ciba di insetti e bacche. Costruisce con cura il suo nido sugli alberi e tra i cespugli; in Italia è molto comune.

capintèsta, sm. invar. Caporione.

capìre, v. v. tr. 1 Comprendere con intelligenza; imparare. ~ intendere, apprendere. capire fischi per fiaschi, fraintendere completamente. 2 Cogliere, avvedersi, vedere, udire, sentire. ~ afferrare. 3 Giustificare o perdonare. ~ scusare. aveva capito il motivo di quel gesto. 4 Accogliere in sé. ~ contenere.
v. intr. Essere contenuto.
v. rifl. Andare d'accordo, intendersi. ~ affiatarsi. sono due che si capiscono al volo.
1 to understand. 2 (avvedersi) to realize.
 lat. capere.

Capiróssi, Lòris (Imola 1973-) Corridore motociclista. Nel 1990 e 1991 fu campione del mondo della classe 125.

Capistràno Comune in provincia di Vibo Valentia (1.309 ab., CAP 88020, TEL. 0963).

Capistrèllo Comune in provincia di L'Aquila (5.597 ab., CAP 67053, TEL. 0863).

capital allocation, loc. sost. m. invar. Destinazione di una somma di denaro in un investimento o in una spesa.

capital intensive, loc. sost. m. invar. Tipo di ristrutturazione industriale che ha per obiettivo la diminuzione dell'incidenza del costo del lavoro sul costo del prodotto di vendita, attuata mediante investimenti in beni capitali.

capitàle, agg., sm. e sf. agg. 1 Che si riferisce al capo, alla vita. 2 Principale, importante, decisivo. ~ essenziale. 3 Nell'antica Roma, tipo di scrittura usata soprattutto nelle epigrafi e composta da lettere maiuscole. 4 Si dice di un bene usato nella produzione di altri beni. ~ primario. <> accessorio.
sm. 1 Somma di denaro che frutta interesse. ~ averi, beni. 2 La parte del patrimonio individuale destinata a produrre reddito. 3 Misura sintetica in moneta di tutti i beni investiti nell'impresa. ~ sostanze. 4 L'insieme di beni impiegati nella produzione di altri beni. 5 Potere generico di disporre dei mezzi di produzione per ricavarne profitto con l'apporto del lavoro altrui. 6 Valore attuale di un flusso di redditi futuri. 7 Valore complessivo monetario dell'apporto dei soci nelle società.
sf. La città principale di uno stato. ~ metropoli.
 agg., sm. e sf. capital.
 lat. capitalis, deriv. da caput,-itis capo.
Nella teoria economica denota una quantità di beni materiali e immateriali impiegati a scopi produttivi o di riserva. Si distinguono un capitale fisso che si riferisce a macchinari, strumenti, e che costituisce per l'imprenditore un costo fisso che si estende per un tempo superiore al ciclo produttivo, e un capitale circolante, che costituisce invece un costo diretto e dipende dai beni prodotti in un periodo considerato (materie prime).
In ragioneria è il complesso coordinato dei beni, calcolati in valore, di cui un'azienda è dotata in un preciso momento.
In Italia, con esclusione delle cooperative, le società di capitale sono a capitale fisso, il che significa che la sua variazione deve procedere in conformità a un particolare procedimento (convocazione di assemblee straordinarie ecc.), per tutelare i diritti dei soci e gli interessi dei terzi.
Capitale sociale
Complesso di quote o azioni sottoscritte e versate dai membri di una società all'atto della sua costituzione, o anche successivamente, per fissare il fondo sociale. Nella legislazione italiana attuale esiste un capitale sociale minimo per ogni forma di società.

Capitale del dolore Opera di poesia di P. Éluard (1926).

Capitale, Il Opera di filosofia di K. Marx (1867, 1885, 1894). Il secondo e terzo volume furono pubblicati postumi da F. Engels e alcune parti, che dovevano formare il quarto volume, da K. Kautsky (Storia delle teorie del plusvalore, 1905). L'opera tratta delle contraddizioni della società capitalistica, auspicandone il superamento con la nascita della società socialista.

capitalìsmo, sm. Sistema economico-sociale caratterizzato dalla proprietà privata dei mezzi di produzione e della conseguente separazione tra classe dei capitalisti e classe dei lavoratori.
 sm. capitalism.
Sistema economico fondato sulla proprietà privata dei mezzi di produzione, dall'offerta di forza lavoro da parte dei lavoratori salariati, da rapporti regolati da leggi di domanda-offerta. Nato in Europa tra il XVI e il XVIII sec., nel XIX sec., in America, Germania e Inghilterra, sorsero le prime forme di consorzi industriali (trust), tipiche del capitalismo moderno. Avversato dal marxismo, attualmente anche nei paesi definiti capitalisti, il sistema è limitato da inteventi dello stato nell'economia.

Capitalismo, socialismo e democrazia Opera di economia di J. A. Schumpeter (1942).

capitalìsta, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. Capitalistico.
sm. 1 Ricco. ~ riccone. <> nullatenente, poveraccio. 2 Proprietario di capitali.
 agg. e sm. capitalist.

capitalìstico, agg. (pl. m.-ci) Del capitalismo.

capitalizzàre, v. tr. 1 Detto dell'interesse, aggiungerlo al capitale perché frutti a sua volta. ~ accantonare, tesaurizzare. <> dilapidare, scialare, scialacquare. 2 Sottrarre ricchezza al consumo, destinandola alla produzione, per ottenerne altra maggiore. 3 Trasformare un flusso continuo di erogazioni in una sola di valore corrispondente.

capitalizzazióne, sf. In matematica finanziaria rappresenta l'accorpamento degli interessi nel capitale. La capitalizzazione è semplice se gli interessi vengono addizionati al capitale alla fine del periodo; è composta se invece vengono sommati più volte durante il periodo (per esempio trimestralmente).

Capitan Blood Film drammatico, americano (1935). Regia di Michael Curtiz. Interpreti: Errol Flynn, Olivia De Havilland. Titolo originale: Capitain Blood

Capitan Fracassa Romanzo di T. Gautier (1863).

capitàna, sf. 1 La nave su cui era imbarcato il comandante. 2 La moglie del capitano. 3 Donna che detiene grande potere.

capitanàre, v. tr. 1 Guidare un esercito come capitano. ~ condurre. <> seguire. 2 Dirigere come capo. ~ comandare.

capitanàto, sm. Ufficio e grado di capitano.

capitanerìa, sf. Compartimento del litorale su cui ha giurisdizione un'autorità amministrativa marittima.
harbour office.

Capitani coraggiosi Romanzo di J. R. Kipling (1897).

capitàno, sm. 1 Nella gerarchia militare è un ufficiale inferiore che ha il compito di comandare una compagnia di soldati. ~ capo. 2 In marina è l'equivalente del tenente di vascello e il termine capitano indica gli ufficiali superiori. 3 Comandante di una squadriglia di aerei. 4 Capo militare e politico. 5 Chi è a capo di qualcosa. 6 Negli sport collettivi, atleta che ha il comando di una formazione. ~ caposquadra. 7 Maschera della Commedia dell'Arte che personifica il soldato.
 sm. captain.
 lat. volg. capitanus, deriv. da caput,-itis capo.
Capitano del popolo
Nei comuni italiani era il magistrato che tutelava il popolo. L'evoluzione della carica produsse la figura del podestà.
Capitano di ventura
Figura che è a capo di milizie mercenarie.

Capitano di Köpenick, Il Dramma di C. Zuckmayer (1931).

capitàre, v. v. intr. 1 Arrivare, giungere casualmente, improvvisamente. ~ sopravvenire. capitò in paese un tipo strano. 2 Accadere. ~ presentarsi. capitare tra capo e collo, accadimento all'improvviso di un evento negativo.
v. intr. impers. Succedere. ~ accadere. non capita spesso di vedere simili spettacoli.
1 (arrivare) to arrive, to come. 2 (accadere) to occur, to happen.
lat. volg. capitare, deriv. da caput,-itis capo.

capitàto, agg. e sm. agg. Relativo a un organo la cui parte estrema è arrotondata.
sm. Osso della serie distale del capo.

capitèlla, sf. Genere di Anellidi Policheti che vivono immersi nel fango dei porti. Appartiene alla famiglia dei Capitellidi.

Capitèllidi Famiglia di Anellidi Policheti sedentari il cui prototipo è il genere Capitella.

capitèllo, sm. 1 In architettura è la parte terminale superiore di un sostegno (colonna, pilastro, parasta) su cui poggia l'arco o l'architrave. 2 Striscia di pelle o di tela che serve a rinforzare o ornare la testata dei libri rilegati.
 dal lat. capitellum, diminutivo di caput, testa.
 sm. capital.
I capitelli più conosciuti e diffusi sono quello dorico, quello ionico, quello corinzio, quello composito e quello a paniere. È detto capitello pensile quando, invece che essere sostenuto da una colonna, sporge da una parete. In Egitto il capitello ha aspetti ispirati spesso, in maniera stilizzata, alle piante simbolo della regione: il loto e il papiro, aperti o chiusi. Esistono anche capitelli detti hatorici, perché ornati con teste della dea Hàtor.

Capitignàno Comune in provincia di L'Aquila (742 ab., CAP 67014, TEL. 0862).

capitis deminutio, loc. avv. Annientamento della personalità giuridica in vigore nel diritto romano.

capitolàre, agg., sm. e v. agg. 1Di un capitolo di canonici di una collegiata o di una cattedrale. 2 Della capitolazione.
sm. 1Nome dei testi legislativi. 2 Raccolta delle deliberazioni prese durante un'assemblea ecclesiastica o civile.
v. tr. Dividere in capitoli.
v. intr. 1Arrendersi al nemico. ~ soccombere. <> resistere. 2 Cedere alle insistenze altrui. ~ rinunciare.
 v. intr. to capitulate.

capitolàto, sm. Complesso delle modalità relative all'esercizio di una connessione fatta dalla pubblica amministrazione a un privato o all'esecuzione di un contratto, specialmente d'appalto.

capitolazióne, sf. 1 Il capitolare. ~ caduta. 2 Intesa tra combattenti con cui si definisce la resa di un'entità militare a condizioni fissate nell'atto di capitolazione. ~ accordo.
In diplomazia, veniva chiamato regime delle capitolazioni un insieme di privilegi concessi ai cittadini europei che svolgevano la propria attività sul territorio di stati extraeuropei (soprattutto orientali). Con questi trattati, lo stato ospite rinunciava a esercitare la propria giurisdizione su tali individui, che quindi rimanevano sotto la potestà dei rappresentanti del paese d'origine (i consoli). Applicati principalmente negli stati musulmani nei confronti degli stranieri di religione cristiana, i regimi delle capitolazioni ebbero inizialmente il carattere di concessioni revocabili, trasformandosi successivamente in veri e propri trattati internazionali.

Capitoli Opera di poesia di F. Berni (postuma 1537).

capitolìno, agg. Del campidoglio.

capìtolo, sm. 1 Ciascuna delle parti che compongono un libro. 2 Suddivisione di un articolo, di un contratto o simili. esiste un apposito capitolo che regola la partecipazione alle attività sportive. 3 Componimento poetico in terza rima di vario argomento e di diversa intonazione ma specialmente burlesca. 4 Componimento letterario della prosa d'arte del Novecento. 5 Gruppo di canonici addetti a una chiesa cattedrale o collegiata per rendere a Dio un culto pubblico e permanente. 6 Adunanza dei membri di una congregazione religiosa o cavalleresca. non avere voce in capitolo, non essere in grado di influenzare una decisione.
chapter.
 lat. capitulum, dimin. di caput,-itis capo.

capitombolàre, v. intr. Ruzzolare.
 da capo + tombolare.

capitómbolo, sm. 1 Cadere a testa in giù. ~ ruzzolone. 2 Crollo. ~ rovina. 3 Rovescio di fortuna. ~ fallimento.
 sm. tumble, headlong fall.
 deriv. da capitombolare.

capitóne, sm. Grossa anguilla che sta per compiere il viaggio migratorio verso il mare.

Capitònidi Famiglia di Uccelli cui appartengono molte specie dette anche uccelli barbuti. Appartiene all'ordine dei Piciformi.

capitonné, agg. e sm. invar. 1 Imbottitura a losanghe per poltrone e divani. 2 Tipo di imbottitura per poltrone e interni di carrozza in uso nel XVIII sec.

capitòzza, sf. Taglio di un albero a una certa altezza dal suolo tale che il tronco rimasto emetta nuovi rami.

capitozzàre, v. tr. Portare un albero a capitozza.

Capiz Provincia (492.000 ab.) delle Filippine, nell'isola diPanay.

Capìzzi Comune in provincia di Messina (3.797 ab., CAP 98031, TEL. 0935).

Capizzóne Comune in provincia di Bergamo (1.080 ab., CAP 24030, TEL. 035).

capnoscòpio, sm. Strumento per determinare la composizione volumetrica del fumo basandosi sulle reazioni chimiche e sulle proprietà fisiche di densità, viscosità e conduttività.

càpo- Primo elemento di parole composte che può assumere diversi significati: comando o controllo (capobrigata), inizio (capoverso), eccellenza (capolavoro) o importanza (capoluogo).

càpo, agg. e sm. agg. invar. Che dirige, comanda.
sm. 1Chi comanda su altri uomini. ~ boss, capoccia. 2 La parte superiore o estremità di qualcosa. ~ cima, punta. <> coda, fine. 3 In anatomia è la parte superiore del corpo umano. 4 L'estremità più grossa e tondeggiante di un oggetto. 5 Ciascuna unità di un gruppo, di un numero collettivo di persone, cose, animali. ~ esemplare. 6 Promontorio che si protende nel mare. ~ penisola, punta, sporgenza. 7 Pezza onorevole che occupa il terzo superiore di uno scudo.
1 head. 2 (che comanda) leader, chief. 3 (geogr.) cape.
 lat. caput,-itis.
Cosa fatta capo ha. Frase pronunciata da Mosca Lamberti dopo che Buondelmonte dei Buondelmonti ruppe le nozze con una giovane della famiglia Amidei.
Capo del governo
Nella costituzione italiana è colui che guida il governo, formato su incarico del presidente della repubblica; detiene la carica di presidente del consiglio dei ministri, o capo di governo, per la durata della legislatura.
Capo dello stato
Colui che figura al vertice dell'ordinamento statale. In Italia la costituzione prevede che sia il presidente della repubblica; negli stati retti da monarchia è il re. Può accadere che le funzioni del capo dello stato siano esplicate collegialmente, come nel consiglio federale svizzero.

Càpo Brètone Isola (170.000 ab.) del Canada, nella Nuova Scozia. Capoluogo Sydney.

Càpo di Pónte Comune in provincia di Brescia (2.399 ab., CAP 25044, TEL. 0364).

Càpo d'Orlàndo Comune in provincia di Messina (11.948 ab., CAP 98071, TEL. 0941). Centro agricolo (coltivazione di agrumi), industriale (prodotti alimentari), della pesca e turistico (balneazione). Gli abitanti sono detti Orlandini.

Càpo Occidentàle, provìncia dél Regione (3.621.000 ab.) della Repubblica Sudafricana, capoluogo Città del Capo.

Càpo Orientàle, provìncia dél Regione (6.666.000 ab.) della Repubblica Sudafricana, capoluogo Bisho.

Càpo Settentrionàle, provìncia dél Regione (764.000 ab.) della Repubblica Sudafricana, capoluogo Kimberley.

Capo Verde Arcipelago africano nell'oceano Atlantico al largo del Capo Verde.
Costituito da circa dieci isole principali (di cui 9 abitate), ha una superficie di 4.033 km2 e una popolazione di 360.000 abitanti.
Le isole sono di origine vulcanica e sull'isola di Fogo si trova un vulcano tuttora attivo (2.829 m). A causa del disboscamento, il paesaggio ora è stepposo.
Il clima è tropicale, caldo e asciutto con scarse escursioni termiche e scarse precipitazioni (praticamente assenti i corsi d'acqua).
I centri principali sono Praia, la capitale e la cittadina di Mindelo nell'isola di Sao Vicente. La popolazione è costituita prevalentemente da mulatti.
L'arcipelago è piuttosto povero di risorse naturali; vi si pratica un'agricoltura di autosostentamento ostacolata dall'inospitalità del territorio. Si coltivano mais, manioca, patate dolci, legumi e canna da zucchero, ricino, caffè, tabacco e banane.
Intensamente praticata è la pesca che dà vita anche all'industria conserviera.
Un certo peso riveste l'estrazione del sale e della pozzolana.
Rilevanti, anche se tuttora insufficienti a garantire lo sviluppo economico dell'arcipelago, sono gli aiuti provenienti dall'estero (ONU, CEE e Stati Uniti).
Abitanti-392.000
Superficie-4.030 km2
Densità-97,3 ab./km2
Capitale-Praia
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Escudo di Capo Verde
Lingua-Portoghese e idiomi creoli
Religione-Cattolica

Càpo York Penisola dell'Australia, tra il golfo di Carpentaria e il mar dei Coralli.

Càpo, provìncia dél Provincia della Repubblica sudafricana (641.379 km2, 5.041.000 ab., capoluogo Città del Capo). È la più grande provincia dello stato; occupa circa i due terzi dell'intero territorio nazionale; è toccata dagli oceani Atlantico e Indiano. Costituita da un sussegguirsi di altipiani che declinano a terrazza dall'interno verso il litorale, è solcata dal fiume Orange che, nella sua parte inferiore, traccia il confine con la Namibia. L'economia si fonda sull'agricoltura (agrumi, cereali, vite), sull'allevamento (bovini e ovini), sui giacimenti minerari (carbone, diamanti, rame) e sulle industrie alimentari, chimiche, tessili, del cuoio e della gomma, condensate nei centri più importanti (Città del Capo, Port Elizabeth, East London, Kimberley). Nome inglese Province of the Cape; afrikaans Kaapprovinsie. La regione fu colonizzata dagli olandesi (1652) e dai profughi calvinisti che vi erano giunti dopo la soppressione dell'editto di Nantes (16859); gli inglesi se ne impossessarono nel 1814. La Provincia del Capo ha raggiunto l'autonomia politica nel 1874; dal 1909 fa parte dell'Unione sudafricana.

capoàrea, sm. e sf. (pl. m. capiàrea; f. invar.) Chi coordina la distribuzione e la vendita di uno o più prodotti in una zona.

capobànda, sm. e sf. (pl. m. capibànda; f. invar.) 1 Direttore di una banda musicale. 2 Capo di una banda di malfattori, di giovani o di una allegra brigata.

capobàrca, sm. e sf. (pl. capibàrca; f. invar.) Chi comanda una barca da pesca o da trasporto.

capobastóne, sm. (pl. m. capibastóne) Nel gergo della mafia, chi controlla le attività mafiose di una determinata zona.

capobrànco, sm. e sf. (pl. m. capibrànco; f. invar.) 1 Animale che guida il branco. 2 Nell'associazione dei giovani esploratori, chi comanda un gruppo di lupetti.

capòc, sm. invar. Sorta di bambagia che avvolge i semi di un albero coltivato specialmente nelle Indie.

capocàccia, sm. e sf. (pl. capicàccia; f. invar.) Chi guida una grossa battuta di caccia.

capocannonière, o càpo cannonière, sm. e sf. (pl. capicannonièri o capi cannonièri; f. invar.) 1 Sottufficiale della marina addetto alle artiglierie. 2 Il calciatore che ha segnato il maggior numero di reti nel campionato.

capocantière, sm. e sf. (pl. capicantiere; f. invar.) Chi organizza e dirige i lavori degli operai in un cantiere.

capocàrro, sm. (pl. capicàrro) Sottufficiali che su una nave da guerra ha in consegna armi e munizioni.

capòcchia, sf. 1 Estremità tondeggiante di fiammiferi, spilli e simili. 2 Testa.
 deriv. da capo.

capòccia, sm. e sf. sm. 1 Capo della famiglia colonica. 2 Chi sorveglia una squadra di lavoranti, di pastori o di vaccari. 3 Caporione. ~ capintesta. <> sottoposto, subalterno.
sf. (pl.-ce) 1 La moglie del capo della famiglia colonica. 2 Testa.
 deriv. da capo.

capocciàta, sm. Colpo dato con la testa.

capoccióne, sm. 1 Testone, persona che ha la testa grossa. 2 Persona intelligente.

capoclaque, sm. invar. Chi coordina l'attività di una claque, disponendo quando e quanto applaudire.

capoclàsse, sm. e sf. (pl. m. capiclàsse; f. invar.) Alunno al quale sono affidate particolari mansioni.

capocòllo, sm. (pl. capicòllo) Salame fatto con la carne del collo del maiale.

capocòmico, sm. (pl. capocòmici o capicòmico; f.-a) Chi dirige una compagnia teatrale.

capocordàta, sm. e sf. (pl. capicordàta; f. invar.) Chi guida una cordata durante una ascesa alpinistica.

capocrònaca, sm. (pl. capicrònaca) Articolo di apertura della pagina di cronaca cittadina di un giornale.

capocronìsta, sm. e sf. (pl. m. capicronìsti; f. capocronìste) Redattore che presiede ai servizi di cronaca di un giornale.

capocuòco, sm. (pl. capocuòchi o capicuòchi; f.-a) Chi dirige il lavoro in cucina di alberghi, ristoranti, ecc.
 sm. head cook.

capodànno, o càpo d'ànno, sm. (pl. capidànno o capi d'anno) Primo giorno dell'anno, considerato festività civile e religiosa. È festeggiato in tutte le civiltà come momento di rinnovamento, con cerimoniali che emblematicamente chiudono un anno e danno il benvenuto a quello successivo. I riti più diffusi sono di tipo espiatorio, purificatorio e propiziatorio.
 sm. new year.

capodepòsito, sm. e sf. (pl. capidepòsito; f. invar.) Chi sta a capo di un dipartimento, specialmente ferroviario.

capodimónte, agg. invar. Di oggetti in porcellana molto fine prodotti a Capodimonte, presso Napoli.

Capodimónte Comune in provincia di Viterbo (1.693 ab., CAP 01010, TEL. 0761).

capodipartiménto, sm. e sf. (pl. capidipartiménto; f. invar.) Capo di un dipartimento ferroviario.

Capodìstria Città istriana (17.000 ab.), nella Slovenia (dal 1991). Ha un piccolo porto ben protetto e con un discreto movimento commerciale e peschereccio. La città cadde sotto l'influenza dei veneziani; nel 1797 passò all'Austria e nel 1918 all'Italia; nel 1947 venne annessa alla Iugoslavia. L'impronta architettonica risente del periodo in cui fece parte della Repubblica Veneta, con molti edifici in stile gotico veneziano.

Capodìstria, Giovànni Antònio cónte di (Corfù 1776-Nauplia 1831) Politico greco. Presidente della nuova repubblica dal 1827 al 1831, tentò di instaurare una dittatura filorussa, atto che sfociò in una guerra civile.

capodivisióne, sm. e sf. (pl. m. capidivisióne; f. invar.) Chi è a capo di una divisione nella pubblica amministrazione.

capodòglio, sm. Mammifero cetaceo odontoceto (Physeter macrocephalus). La lunghezza può variare dai 10 m per la femmina adulta, fino ai 25 m del maschio adulto e può raggiungere il peso di 900 kg. Ha una grande testa nella quale sono presenti cavità piene di una sostanza oleosa chiamata spermaceti (alcuni studiosi sostengono che tale sostanza venga da loro utilizzata per la trasmissione di suoni) e la mandibola ha circa 50 denti, uguali e appuntiti. Dotato di una pinna dorsale, il corpo del capodoglio ha la pelle di colore grigio scuro con piccole pieghe in alcune parti. Le sostanze che da esso si ricavano (lo spermaceti, il grasso, l'avorio e l'ambra grigia) lo rendono oggetto di caccia ma, fortunatamente per il gran numero di capodogli esistente, non si teme per la sua estinzione. Vive in branchi, con preferenza per le zone calde ma, a esclusione dell'Artico settentrionale, è diffuso in tutti gli oceani. Si nutre di pesci in genere e calamari. I capodogli possono restare in immersione fino a 60 minuti e una volta riemersi, per reintegrare la scorta di ossigeno, devono restare in superficie per circa 15 minuti. Si suppone che comunichino tra loro con suoni udibili a una distanza di vari chilometri. La gestazione dei capodogli, può durare dai 15 ai 16 mesi e l'unico piccolo partorito, viene allattato per alcuni anni.

capodòpera, o càpo d'òpera, sm. (pl. capididòpera) Capolavoro.

Capodrìse Comune in provincia di Caserta (6.498 ab., CAP 81020, TEL. 0823).

capofàbbrica, sm. e sf. (pl. capifàbbrica; f. invar.) Chi sovrintende i lavori in una fabbrica.

capofabbricàto, sm. Persona incaricata di controllare che fossero osservate in un edificio tutte le misure di sicurezza, soprattutto antiaeree, durante la seconda guerra mondiale.

capofamìglia, sm. e sf. (pl. m. capifamìglia; f. invar.) Chi è a capo di un nucleo familiare.

capofficìna, sm. e sf. (pl. m. capiofficìna; f. invar.) Chi dirige il personale e i lavori di un'officina.

capofìla, sm. e sf. (pl. m. capifìla; f. invar.) 1 Chi è il primo di una fila ordinata di persone o cose. 2 Davanti a tutti. 3 L'esponente principale di un movimento letterario, politico e simili.

capofìtto, agg. invar. Col capo all'ingiù.
 da capo-+ fitto, p.p. di figgere.

capofòsso ved.¤ capifosso¤

capogabinétto, sm. e sf. (pl. m. capigabinétto; f. invar.) Funzionario posto a capo del gabinetto di un ministro.

capogìro, sm. (pl. capogìri) Leggera vertigine. ~ giramento.
 sm. dizziness.
 da capo + lat. gyrulum.

Capogròssi, Giusèppe (Roma 1900-1972) Pittore. Tra le opere Superficie 207 (1957, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

capogrùppo, sm. e sf. (pl. m. capigrùppo; f. invar.) Chi dirige un gruppo di persone.

capoguàrdia, sm. e sf. (pl. capiguàrdia; f. invar.) 1 Chi è il capo delle guardie in organizzazioni varie. 2 Grado delle guardie carcerarie.

capolavóro, sm. (pl. capolavóri) 1 La migliore opera di un artista, di un letterato. 2 Manufatto o opera eseguita per mettere alla prova l'abilità dell'esecutore. ~ meraviglia, magnificenza. <> bruttura, obbrobrio.
 sm. masterpiece.
 da capo + lavoro.

capoléga, sm. Segretario di una lega sindacale contadina durante il periodo pre-fascista.

capoléttera, o capolèttera, sm. (pl. capilèttera) 1 Emblema col quale si usò intestare i documenti di stato. 2 Lettera di corpo molto più grande delle altre col quale si iniziano le prime parole di un capitolo, un articolo, ecc.

capolìnea, sm. (pl. m. capilìnea) Stazione terminale o iniziale di una linea di trasporto pubblico.
 sm. terminus.

capolìno, sm. 1 Diminutivo di capo. 2 Sporgere appena il capo. il sole fa capolino fra le nuvole. 3 In botanica, infiorescenza costituita da molti fiori, sessili, così vicini fra loro da dare l'impressione di un unico fiore. Spesso con la forma di disco piano, è tipico delle Composite.
(fare capolino) to peep in, to peep out.
 dimin. di capo.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_c.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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