Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale D parte 6

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale D parte 6

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale D parte 6

 

dicìbile, agg. Che può essere detto.

Dicièmidi Classe di Mesozoi che comprende animali parassiti degli organi escretori dei Cefalopodi.

dicioccaménto, sm. Estrazione dei ciocchi che sono rimasti nel terreno dopo l'abbattimento degli alberi.

dicioccàre, v. tr. Effettuare il dicioccamento.

diciottènne, agg., sm. e sf. agg. num. ord. Di diciotto anni.
sm. e sf. Persona che ha diciotto anni d'età.

diciottèsimo, agg. e sm. agg. num. ord. Che in una sequenza corrisponde al numero diciotto.
sm. e sf. La diciottesima parte.

diciòtto, agg. e sm. agg. num. card. invar. Numero formato da dieci più otto unità.
sm. invar. Le cifre o le lettere che indicano il numero diciotto.
 agg. e sm. eighteen.

dicitóre, sm. (f.-trìce) Chi declama prosa o versi in pubblico.

dicitùra, sf. 1 Breve scritta che serve di indicazione, di chiarimento. ~ didascalia. 2 Forma con cui una cosa è detta o scritta. 3 Locuzione. ~ espressione.
 sf. words.

Dickens, Charles (Portsmouth 1812-Rochester 1870) Scrittore inglese, di modeste e difficili origini, cominciò la sua carriera come stenografo del regno. Cominciò a scrivere dei romanzi a puntate, Il Circolo Pickwick, che gli assicurarono un grande successo di pubblico. Da allora in poi, iniziò la vera produzione letteraria, con opere come Le avventure di Oliver Twist, Nicholas Nickleby e La bottega dell'antiquario, nelle quali denunciò la realtà sociale tramite la favola e i racconti leggeri. A seguito del viaggio in America, pubblicò Martin Chuzzlewit e David Copperfield, la sua opera più importante, dedicata all'infanzia mai goduta. Altre opere sono La piccola Dorrit, La casa desolata, Grandi speranze, Il nostro comune amico e il suo ultimo romanzo incompiuto, Il mistero di Edwin Drood. La sua produzione è stata caratterizzata da una profonda denuncia della società vittoriana. Il suo merito maggiore è stato quello di descrivere la realtà avvolta da un alone di grottesco e simbolico, mescolando il comico e il tragico.

Dickinson, Emily (Amherst 1830-1886) Poetessa americana, visse sempre in solitudine nel suo paese natale, divenendo una delle più importanti figure della letteratura americana. Nelle sue poesie temi fondamentale sono la morte, Dio, l'amore spesso fonte di sofferenza, la natura; si sforzò di trovare possibili incontri tra individualismo e puritanesimo e di coniugare concetti opposti come eternità e contingenza, immortalità e disfacimento.

diclamidòto, agg. Dicesi del fiore fornito di calice e corolla.

diclìno, sm. Dicesi dei fiori unisessuali provvisti o di pistilli o di stami.

diclor(o)- Primi elementi di termini chimici che indicano la presenza di due atomi di cloro in un molecola.

diclorobenzène, sm. Uno qualsiasi dei tre derivati del benzene di formula C6H4Cl2.

dicogamìa, sf. 1 Maturazione non contemporanea degli organi sessuali maschili e femminili nelle piante con fiori ermafroditi. 2 Fecondazione incrociata necessaria per la conservazione della specie presso gli organismi ermafroditi.

Dicomàno Comune in provincia di Firenze (4.570 ab., CAP 50062, TEL. 055).

Dicotilèdoni Classe delle Gimnosperme, a cui appartengono piante con semi forniti di due foglie trasformate (cotiledoni), dotate di accrescimento secondario sia del fusto che della radice. La radice è a fittone; il fusto ha struttura primaria e cilindrica in cui legno e libro hanno andamento concentrico. Le foglie hanno nervatura centrale ramificata, formate da quattro o cinque elementi, distinti in calici e corolle. A questa famiglia appartengono le Ranuncolacee, le Magnoliacee, le Violacee e le Rosacee.

dicotomìa, sf. Separazione netta tra due elementi, divisione in due.

dicotòmico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che si riferisce alla dicotomia. 2 Che si divide e si suddivide di due in due.

dicòtomo, agg. 1 Che appare illuminato per metà dal sole; si usa anche per la luna. 2 Si dice di una parte della pianta ramificata a dicotomia.

dicroìsmo, sm. Proprietà posseduta da sostanze cristallizzate nel gruppo dimetrico che presentano due direzioni principali di assorbimento della luce.

dicromatìsmo, sm. Disturbo del senso cromatico che consiste nel poter percepire solo due colori fondamentali e quelli che risultano dalle loro combinazioni.

dicromàto, sm. Sale derivato dall'acido dicromico.

dicroscòpico, agg. Dicesi di una lente che permette di osservare i fenomeni di dicroismo.

Dicrùridi Famiglia di Uccelli Passeriformi propri della fascia tropicale dall'Africa alla Nuova Guinea; vi appartiene il drongo.

dicumaròlo, sm. Sostanza utilizzata in terapia come anticoagulante.

Didactica magna Opera di pedagogia di Comenio (1657).

didascalìa, sf. 1 Scritta esplicativa posta sotto un'illustrazione. ~ dicitura, dizione, legenda. 2 Nota intercalata nel dialogo di un dramma che serve di avvertenza per gli attori. 3 Dicitura che aiuta la comprensione di un film muto o parlato in lingua straniera. ~ sottotitolo. 4 Ogni parola o frase scritta sulla partitura musicale.
 sf. 1 caption. 2 (sottotitolo) subtitle.
 lat. didascalia, dal greco didaskalia istruzione.

didascàlico, agg. (pl. m.-ci) Che si propone di insegnare. ~ istruttivo, educativo.

didàttica, sf. Branca della pedagogia che ha per oggetto l'insegnamento e il suo metodo, in relazione con la concezione dell'educazione. Si affermò con il pensatore ceco Comenio (Didactica Magna, 1657), per svilupparsi poi con J.-J. Rousseau (1712-1778), J. Locke (1632-1704), J. H. Pestalozzi (1746-1827), F. Fröbel (1782-1852), J. F. Herbart (1776-1841), i quali individuarono nella psicologia dell'allievo un elemento fondamentale del rapporto didattico, a tal punto da adattare contenuti e tempi di apprendimento alle fasi dello sviluppo del bambino e dell'adolescente. Comenio mosse da due principi fondamentali: la perfettibilità dell'uomo e il valore di una retta educazione. Con una visione lungimirante, egli ipotizzò una formazione articolata in quattro cicli da sei a venticinque anni, con lo scopo di realizzare il più alto grado di umanità. In J. J. Rousseau si incontrano i primi accenni all'educazione alla libertà, che troveranno particolare eco in tutta la pedagogia moderna. J. H. Pestalozzi considerò la famiglia come centro formativo, poiché le facoltà dell'uomo sono presenti in germe fin dalla nascita. J. Locke e J. F. Pestalozzi fondarono filosoficamente il principio della conoscenza umana basata nella sensibilità. J. Herbart ritenne che la vita psichica dovesse fornire il metodo e gli strumenti per la didattica. Egli sostenne che per evitare che l'istruzione cessi con la fine della scuola deve essere radicata nell'interesse dell'individuo.

didàttico, agg. (pl. m.-ci) Che è fatto per insegnare. ~ istruttivo.
 agg. 1 didactic. 2 (insegnamento) teaching.

Diddley, Bo (1928-) Pseudonimo di Ellas McDaniel. Cantante e chitarrista statunitense di blues e rock'n roll.

Didèlfidi Famiglia di Mammiferi Marsupiali arboricoli. Le femmine hanno l'abitudine di coricarsi i piccoli sul dorso.

didéntro, avv. e sm. avv. Di dentro.
sm. La parte interna.

didèrmico, agg. (pl. m.-ci) In embriologia è una caratteristica tipica dei Poriferi e dei Celenterati che presentano solo l'ectoderma e l'endoderma.

Diderot, Denis (Langres 1713-Parigi 1784) Filosofo e scrittore francese, uno dei maggiori rappresentanti dell'illuminismo. Di famiglia borghese, si diplomò in lettere nel 1732 a Parigi. Visse a lungo di espedienti, lezioni private, traduzioni e precarie collaborazioni editoriali. A Parigi conobbe J.-B. D'Alembert, J.-J. Rousseau, È. Condillac e F. M. Grimm. L'esordio come autore avvenne nel 1746 con i Pensieri filosofici. Altri libelli filosofici gli costarono l'arresto e la detenzione a Vincennes nel 1749. A questi stessi anni risale l'elaborazione del progetto dell'Enciclopedia. All'opera collaborarono i più insigni intellettuali del tempo, tra cui Rousseau e Voltaire, ma soprattutto D'Alembert che fu condirettore dal 1751 al 1758. Grazie a una determinazione e a una costanza eccezionali, Diderot riuscì, in circa vent'anni di lavoro, a superare tutti i problemi connessi all'impresa. Svolse di persona la maggior parte degli incarichi esecutivi e la correzione di tutte le bozze. L'opera fu completata nel 1772 con la pubblicazione dell'undicesimo volume delle tavole che integravano i diciassette volumi del testo. Solo allora Diderot trovò il tempo di dedicarsi alle opere che era venuto abbozzando nel frattempo e di affrontare nuovi lavori spaziando in tutti i campi del sapere e in vari generi letterari. Diderot scrisse molto e pubblicò poco. La maggior parte delle opere fu pubblicata postuma; perciò una classificazione cronologica è impossibile da stabilire con certezza. Al gruppo di opere propriamente letterarie appartengono i Gioielli indiscreti (1747), La monaca (fosca descrizione della vita claustrale, 1760), Il nipote di Rameau (dialogo filosofico-morale, 1821) e Giacomo il fatalista e il suo padrone (romanzo-saggio, 1773). Tra le opere teatrali, Il figlio naturale (1757) e Il padre di famiglia (1758). Tra i saggi, Saggio di pittura, Il sogno di D'Alembert (1769), Il paradosso sull'attore (1773) e La poesia drammatica. Attraverso l'Enciclopedia si diffuse in tutta Europa il pensiero illuminista con la sua energia stimolatrice dell'iniziativa individuale e sottilmente critico degli assetti istituzionali costituiti.

didiètro, avv. e sm. avv. Di dietro. ~ dietro.
sm. La parte posteriore.

didìmio, sm. Miscela di neodimio e praseodimio, considerata in passato un elemento.

didìnami, agg. Riferito agli stami di un fiore quando sono quattro, due lunghi e due corti.

Dìdio Giuliano, Màrco (Milano 133-Roma 193) Imperatore romano. Acquistò con il denaro la corona imperiale ma il suo regno durò solo settanta giorni. Il senato romano infatti lo fece assassinare per consentire l'incoronazione di Settimio Severo.

Didion, Joan (Sacramento, California 1934-) Scrittrice statunitense. Caratterizzata da uno stile tagliente e amaro, è autrice di opere assai critiche verso il modo di vivere americano. Tra le opere, Prendila come viene (1970), Diglielo da parte mia (1977), Democrazia (1984).

Didóne Regine di Tiro, figlia di Belo, fondò Cartagine, dopo essere fuggita per l'uccisione del marito Sicheo da parte del fratello. Virgilio, nell'Eneide, immagina che Didone ospiti presso la sua reggia Enea fuggito da Troia e che si uccida dopo la sua partenza.

Didone abbandonata Melodramma di P. Metastasio (1724).

Didone e Enea Opera in sei quadri di H. Pourcell, libretto di N. Tate (Londra, 1689).

didùncolo, sm. Genere di Uccelli Colombiformi cui appartiene una sola specie vivente nelle isole Samoa, il didunculus strigoristris.

die, sm. invar. Forma antica e letteraria per di.

dièci, agg. e sm. agg. num. card. invar. Numero naturale corrispondente a nove unità più una.
sm. invar. 1 Il numero dieci e le cifre o la lettera (X) che lo indicano. 2 Il massimo voto scolastico attribuibile.
 agg. e sm. ten.

Dieci comandamenti, I Film storico, americano (1955). Regia di Cecil Blount De Mille. Interpreti: Charlton Heston, Anne Baxter, Yul Brynner. Titolo originale: The Ten Commandments

Dieci piccoli indiani Romanzo di A. Christie (1939).
Dieci piccoli indiani
Film poliziesco, americano (1945). Regia di René Clair. Interpreti: Barry Fitzgerald, Walter Huston, Louis Hayward. Titolo originale: And then There Were None

diecimìla, agg. e sm. agg. num. card. invar. Dieci volte mille.
sm. invar. Il numero diecimila e le cifre o le lettere che lo indicano.

diecìna => "decina"

dièdro, sm. 1 Porzione di spazio compresa tra due semipiani aventi origine dalla medesima retta. 2 In alpinismo, struttura della roccia formata dall'incontro ad angolo di due pareti.

dieffenbàchia, sf. Genere di piante delle Aracee, diffuse nelle zone tropicali del continente americano, con foglie sempreverdi, a macchie gialle. Molto apprezzata come pianta ornamentale.

Diego, Gerardo (Santander 1896-Madrid 1987) Poeta. Tra le opere Versi umani (1925) e Poemi fatti apposta (1932).

dielèttrico, agg. e sm. Materiale poco conduttore di corrente elettrica; viene usato come sinonimo di isolante elettrico.
Le costanti dielettriche del vuoto
Costanti relative o assolute, definibili in base alla legge elettrostatica di Coulomb. Essa è pari a 8,85418.10-12 F/m.
Costante dielettrica
Grandezza caratteristica di ogni materiale dielettrico, uguale al rapporto tra induzione e campo elettrico.

Diels, Otto Paul Hemann (Amburgo 1876-Kiel 1954) Chimico tedesco. Riuscì insieme all'allievo Kurt Alder a sintetizzare i dieni (composti a due doppi legami), realizzando la reazione che porta il suo nome, le cui applicazioni hanno permesso la sintesi della vitamina D, della canfora e del cortisone. Per questo Diels e Alder furono insigniti nel 1950 del premio Nobel per la chimica.

diencèfalo, sm. Parte del cervello interposta fra il tronco encefalico e gli emisferi cerebrali. Presente in tutti i vertebrati, nell'uomo svolge fondamentali attività di correlazione poiché tutti i settori diencefalici sono collegati a determinati settori corticali.

diène, sm. 1 Idrocarburo che contiene due doppi legami. ~ diolefina. 2 Suffisso utilizzato in chimica per indicare la presenza nella molecola di due doppi legami.

diènico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo ai dieni. 2 Dicesi di una sintesi realizzata a partire dai dieni coniugati.

Dientzenhofer, Christoph (Sankt Margarethen 1655-Praga 1722) Architetto tedesco. Tra le opere la chiesa di San Nicola a Praga (1703-1705).

Dientzenhofer, Kilian Ignaz (Praga 1689-1751) Architetto tedesco. Tra le opere la chiesa di San Giovanni della Roccia (1730-1739) e la chiesa di San Nicola a Praga (1732-1752).

dièresi, sf. 1 Separazione di due articolazioni vocaliche in due sillabe distinte. 2 Notazione formata da due puntini posti sopra una vocale per indicare metafonesi. 3 Taglio chirurgico.
 lat. diaeresis, dal greco diairesis divisione, da diairein separare.

diervìlla, sf. Genere di piante arbustacee presenti in America e in Asia a foglie caduche e con fiori variamente colorati. Sono ornamentali la diervilla coracensis e la diervilla fluoribonda.

dies a quo, loc. avv. Espressione usata in diritto per indicare la data iniziale dalla quale decorrono gli effetti di determinati atti giuridici.

dies a quo non computatur in termino, loc. avv. Massima giuridica che indica come il computo di una determinata scadenza inserita in un'obbligazione debba iniziare dal giorno successivo a quello di stipulazione.

dies ad quem, loc. avv. Espressione usata in diritto per indicare il termine entro il quale va compiuta una determinata attività.

Dies irae Sequenza attribuita a Tommaso da Celano (XIII sec.).
Dies Irae
Film drammatico, danese (1943). Regia di Carl Theodor Dreyer. Interpreti: Thorkild Roose, Lisbeth Movin, Anna Svierkier. Titolo originale: Vredens Dag

dies irae, loc. sost. m. invar. 1 Il giorno del giudizio. 2 Il momento della resa dei conti.

diesel, sm. 1 Motore a combustione interna. 2 Macchina dotata di motore diesel.
 sm. diesel engine.
Nel motore diesel il pistone comprime l'aria nel cilindro fino a riscaldarla a una temperatura superiore a quella di autoaccensione del combustibile, che viene poi iniettato direttamente nella camera di scoppio. Vengono abitualmente distinti in motori lenti e veloci. I primi, utilizzati principalmente nelle installazioni fisse, sono caratterizzati da potenze molto elevate e bruciano combustibili pesanti (nafte). I secondi vengono usati nel campo dell'autotrazione, sviluppano potenze meno elevate e usano combustibili più leggeri (gasolio per autotrazione). I motori diesel sono caratterizzati da alti rapporti di compressione e rumorosità elevata; tuttavia l'economicità dei combustibili e i consumi ridotti ne hanno decretato un notevole successo sia nel campo dell'autotrasporto pesante che in quello delle autovetture.

Diesel, Rudolf (Parigi 1858-canale della Manica 1913) Ingegnere tedesco, compì i propri studi in Gran Bretagna e presso la scuola politecnica di Monaco. Fu l'inventore del motore a combustione interna per combustibili pesanti (gasolio, nafta), detto appunto motore diesel.

dièsis, sm. Alterazione musicale che aggiunge mezzo tono alla nota; il segno che lo rappresenta.
 sm. sharp.

dièta, sf. 1 Regime alimentare caratterizzato dall'assunzione di determinate qualità e quantità di cibo per motivi di salute o igienici. il medico gli ha prescritto una dieta molto rigida. 2 Astinenza dal cibo o da certi cibi. ~ digiuno. 3 Privazione sessuale. ~ astinenza. 4 Assemblea politica o parlamentare di alcuni stati.
 sf. diet.
 lat. diaeta, dal greco diaita regola di vita; nel significato [4]: lat. dieta, deriv. da dies giorno.

dietètica, sf. Studio della composizione degli alimenti.

dietètico, agg. (pl. m.-ci) Di dieta.
 lat. tardo diaeteticus, dal greco diaitetikòs.

dietetìsta, sm. e sf. Esperto in dietetica.

dietil- Primo elemento di vocaboli chimici indicante la presenza di due gruppi etile in una molecola organica.

dietilchetóne, sm. Chetone di formula C2H5COC2H5; abbastanza solubile in acqua, bolle a 103° ed è dotato di proprietà ipnotiche.

dietilènico, agg. (pl. m.-ci) Detto di un composto che contiene due doppi legami etilinici.

dietilstilbestròlo, sm. Composto non steroideo ad azione estrogenica utilizzato nella terapia del carcinoma prostatico e di quello mammario.

dietìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Medico specialista in dietetica.

dietologìa, sf. Parte della medicina che studia la composizione e l'equilibrio degli alimenti per scopi terapeutici.

dietòlogo, sm. e sf. (pl. m.-gi) Dietista.
 sm. dietician.

dietoterapìa, sf. Terapia tramite prescrizioni dietetiche.

Dietrich, Marlene (Berlino 1901-Parigi 1992) Nome d'arte di Marie Magdalene von Losch, attrice cinematografica e cantante tedesca. Dopo la consacrazione in Germania con L'angelo azzurro (1930), è riuscita a imporsi anche in America e a Hollywood, come donna fatale per eccellenza. Tra i moltissimi film, Marocco, Disonorata, Venere bionda, Capriccio spagnolo, Desiderio, Scandalo internazionale, Rancho Notorius, Testimone d'accusa, Vincitori e vinti, Gigolò. Ha scritto anche due libri, Il diavolo è donna e l'autobiografia Marlene D.

diètro, avv., prep. e sm. avv. 1 Nella parte posteriore. ~ didietro. <> davanti. salirono entrambi dietro, nel cassone del furgone. 2 Appresso. ~ accanto. 3 Indietro. 4 Alle spalle. ~ in coda, posteriormente. <> anteriormente. avevano ormai lasciato dietro l'ultima stazione di rifornimento.
prep. 1 Nella parte posteriore o retrostante; di là da una persona, da una cosa. dietro le quinte, al riparo da sguardi altrui. 2 Al seguito. ~ appresso. correre dietro a qualcuno. 3 Dopo. ~ poi.
sm. La parte posteriore. ~ didietro. <> davanti.
 avv. 1 behind. 2 (in fondo, sul retro) at the back. prep. 1 behind. 2 (tempo) after. sm. rear, back.
 lat. deretro.

Dietro il paesaggio Opera di poesia di A. Zanzotto (1951).

Dietro le quinte di una leggenda Film documentario, americano (1988). Regia di David Hinton. Titolo originale: The Making of: Gone with the Wind

Dietro l'immagine Opera di storia e critica d'arte di F. Zeri (1987).

dietrofrónt, o diètro frónt, loc. inter. e sm. loc. inter. Si usa come comando a militari, ginnasti o alunni affinché si volgano in direzione opposta.
sm. 1 L'atto del dietrofront. 2 L'ordine di dietrofornt. 3 Cambiamento improvviso di opinione. ~ voltafaccia.
 sm. about-turn.
 da dietro + fronte.

dietrologìa, sf. Nel linguaggio giornalistico, la ricerca dei fatti occulti nascosti dietro un evento o di ciò che si nasconderebbe dietro parole o azioni altrui.

dietromotóri, sm. invar. Disciplina del ciclismo su pista in cui il corridore è preceduto da una motocicletta.

Dieudonné, Jean (Lille 1906-Parigi 1992) Matematico francese. Tra i principali esponenti del gruppo Bourbaki, studiò attivamente la geometria algebrica e la topologia.

difàtti, cong. Infatti. ~ appunto.
 cong. as a matter of fact, in fact.
 da di + fatti.

difèndere, v. v. tr. 1 Proteggere da pericoli o da offese; salvare, patrocinare, salvaguardare. ~ tutelare, proteggere. doveva difendere l'onore della famiglia. 2 Sostenere le ragioni di qualcuno, parteggiare. ~ spalleggiare. 3 Scagionare. ~ discolpare. <> incolpare. 4 Riparare. ~ coprire. <> scoprire.
v. rifl. 1 Proteggersi, coprirsi. ~ ripararsi. <> scoprirsi. cercava di difendersi dal freddo con una misera giacca. 2 Giustificarsi. ~ discolparsi. 3 Destreggiarsi. ~ barcamenarsi. 4 Far valere i propri diritti. chiedeva solo di potersi difendere da quelle ignobili accuse, di fronte a un tribunale.
 v. tr. 1 to defend. 2 (spalleggiare, sostenere) to support.
 lat. defendere, comp. da de-+ fendere colpire.

difendìbile, agg. Che si può difendere. ~ sostenibile.

difenil- Primo elemento di parole composte della terminologia chimica indicante la presenza di due gruppi fenilici in una molecola organica.

difenìle, sm. Idrocarburo presente nel catrame del carbon fossile, preparato per azione del sodio sul bromobenzene.

difenilène, sm. Gruppo bivalente il cui nome entra nella designazione corrente di composti carbocilici o eterociclici ad anelli condensati.

difensìva, sf. Difesa.
 sf. defensive.

difensivìsmo, sm. Atteggiamento di chi assume una condotta difensiva.

difensìvo, agg. Di difesa; atto a difendere.
 agg. defensive.
 lat. mediev. defensivus, deriv. dal lat. defensus, p.p. di defendere.

difensóre, agg. e sm. agg. Che difende. avvocato difensore.
sm. 1 Chi difende. ~ sostenitore, protettore. <> aggressore, detrattore, nemico. 2 Avvocato. ~ legale. <> assistito, patrocinato. 3 Cavaliere. ~ paladino. 4 Guardiano. ~ sorvegliante. 5 Giocatore delle linee arretrate di una squadra sportiva che ha essenzialmente compiti difensivi. 6 Chi sostiene una idea e cerca di farla affermare.
 sm. 1 defender. 2 (avvocato) counsel for the defence. 3 (protettore) supporter.
 lat. defensor,-oris, deriv. da defensus, p.p. di defendere difendere.

difésa, sf. 1 Il difendere e il difendersi. ~ protezione. <> offesa. 2 L'avvocato che difende l'imputato a giudizio. 3 Parole o scritto con cui si difende. 4 Insieme di organi atti a respingere offese nemiche. 5 Tutto ciò che serve a difendere; schermo. ~ riparo. 6 Azione difensiva di una squadra sportiva contro gli attaccanti della squadra avversaria; l'insieme dei giocatori a cui tale azione è affidata.
 sf. defence.
 lat. tardo defensa, deriv. da defensus.
Collegio di difesa
Insieme di avvocati che si sono assunti il patrocinio degli imputati in questioni legali, o delle parti in casi civili.
Legittima difesa
Reazione spontanea e diretta dell'aggredito nei confronti dell'aggressore; la legge in questi casi riconosce la legittimità solo se la difesa è proporzionata all'offesa subita.
Meccanismi di difesa
In psicanalisi è la modalità attraverso cui l'individuo tende a proteggere il proprio Io in ogni momento in cui l'esistenza è difficile e spiacevole.

Difesa dei lupi Opera di poesia di H. M. Enzensberger (1957).

Difesa e illustrazione della lingua francese Saggio di J. Du Bellay (1549).

diféso, agg. Riparato. ~ protetto. <> indifeso.
 lat. defensus, p.p. di defendere.

difettàre, v. intr. 1 Avere difetto o mancanza di qualcosa. 2 Essere difettoso.
 v. intr. to be defective.
 deriv. da difetto.

difettìvo, agg. 1 A cui manca qualcosa, imperfetto. ~ manchevole. 2 Di quei verbi o sostantivi mancanti di alcune forme del paradigma.
 agg. defective.

difètto, sm. 1 Insufficienza, mancanza. ~ scarsità. <> abbondanza. la vista ti fa decisamente difetto. 2 Imperfezione fisica o morale; tendenza negativa. ~ vizio, deformazione. <> dote. LOC. aveva trovato l'uomo che apparentemente non aveva difetti. 3 Peccato, torto. ~ colpa.
 sm. 1 flaw, defect. 2 (mancanza) want, lack.
 lat. defectus,-us, deriv. da defectus, p.p. di deficere mancare, comp. da de-+ facere fare.

difettóso, agg. 1 Che ha qualche difetto. ~ imperfetto. <> perfetto. 2 Manchevole, scarso. ~ lacunoso. <> sufficiente.
 agg. faulty, defective.
 deriv. da difetto.

diffamàre, v. tr. Intaccare la buona fama di qualcuno con maldicenze. ~ calunniare. <> lodare.
 v. tr. to slander, to libel.
 lat. diffamare, comp. da dis-+ deriv. da fama.

diffamatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi diffama. ~ calunniatore. <> elogiatore.

diffamatòrio, agg. 1 Che è atto a diffamare. 2 Che diffama. ~ denigratore. <> celebrativo, elogiativo.

diffamazióne, sf. 1 Il diffamare e l'effetto; denigrazione. ~ calunnia. <> lode. 2 Reato che consiste nel recare offesa all'altrui reputazione.
 sf. slander.
 deriv. da diffamare, lat. tardo diffamatio,-onis.
Viene considerata dalla legge come delitto contro l'onore della persona ed è punibile, a querela dell'offeso, con la reclusione fino a un anno o con una multa. Si differenzia dall'ingiuria, che consiste in un'offesa rivolta direttamente alla persona presente.

differènte, agg. Che non ha la stessa forma o qualità rispetto a un'altra cosa o persona; diverso, disuguale. ~ dissimile. <> uguale.
 agg. different.
 lat. differens,-entis, p.pres. di differre.

differenteménte, avv. In modo differente. ~ diversamente.

differènza, sf. 1 L'essere differente; la quantità o la qualità per cui si differisce. ~ diversità. <> uguaglianza. fra i due non c'era grande differenza di età. 2 Risultato dell'operazione di sottrazione. ~ resto. 3 Somma di denaro che manca per completare un pagamento. doveva pagare la differenza di costo fra il biglietto di prima e di seconda classe. 4 Discordia, contrasto. ~ dissenso.
 sf. difference.
 lat. differentia, deriv. da differens,-entis.

differenziàbile, agg. Che si può differenziare.

differenziàle, agg. e sm. agg. 1 Di differenza, che si basa su una differenz. 2 di strumento impiegato per misurare la variazione di una grandezza fisica rispetto ad un valore di riferimento .
sm. 1 Elemento che differenzia, divario, variazione (il d. d’inflazione, i differenziali salariali) 2 Nelle automobili, organo collocato tra l'albero di trasmissione e i semiassi delle ruote motrici; ha lo scopo di favorire la trasmissione uniforme del moto quando si percorrono traiettorie curvilinee (opera differenziando la velocitè di rotazione delle ruote motrici). 3 In matematica, variazione tendenziale di una funzione al variare della variabile di input (il differenziale di F in x è F'(x)Δx: è la variazione che F subirebbe per l'input che passa da x a x+Δx se in tale intervallo il suo grafico proseguisse con la stessa pendenza che aveva in x).
Calcolo differenziale
Parte del calcolo infinitesimale relativa al concetti di derivata.
Modelli differenziali
\differenziaménto, sm. 1 Il differenziare e il differenziarsi; l'atto e l'effetto. 2 In biologia, il mutamento graduale della struttura o funzione delle cellule.
 deriv. da differenziare.

differenziàre, v. v. tr. 1 Rendere differente; distinguere. ~ diversificare. <> uguagliare. 2 Fare differenze tra cose o persone. ~ discriminare. <> equiparare.
v. intr. pron. Diventare differente. ~ distinguersi.
 v. tr. to differentiate. v. intr. to differ.
 deriv. da differenza.

differenziàto, agg. Che presenta differenze. ~ distinto.
 agg. differentiated.

differenziazióne, sf. Il differenziare, il differenziarsi, la differenza che ne risulta.

differìbìle, agg. Che si può differire. ~ dilazionabile, procastinabile. <> indifferibile, indilazionabile.

differiménto, sm. Aggiornamento, rinvio. ~ dilazione.

differìre, v. v. tr. Rinviare qualcosa a un momento successivo, procrastinare. ~ rimandare. <> anticipare.
v. intr. Essere diverso, differenziarsi. ~ distinguersi. <> rassomigliare, somigliare.
 v. tr. to defer, to postpone. v. intr. to be different.
 lat. differre.

differìta, sf. Trasmissione radiotelevisiva registrata che viene mandata in onda in un momento successivo. <> diretta.
 sf. recording.

diffìcile, agg., sm. e sf. agg. 1 Che richiede abilità, fatica; complicato. ~ difficoltoso. <> facile. 2 Arduo da capire, spiegare e simili. ~ complesso. <> semplice. era una presentazione con concetti difficili per i non addetti. 3 Pieno di preoccupazioni, ansie e simili. 4 Poco probabile. ~ improbabile. <> prevedibile, probabile. : : difficile che ciò accada. 5 Pieno di disagi, di ostacoli. ~ scomodo. <> agevole, comodo. 6 Intrattabile, permaloso. ~ bisbetico. <> sereno, tranquillo. era un tipo difficile. 7 Grosso, pesante. <> leggero, lieve. 8 Sgradevole. ~ scabroso
sm. e sf. Persona incontentabile, intrattabile.
sm. solo sing. Punto difficile. ~ difficoltà. adesso viene il difficile.
 agg. 1 hard, difficult. 2 (improbabile) improbable.
 lat. difficilis, comp. da dis-+ facilis.

difficilménte, avv. 1 Con difficoltà. ~ stentatamente. <> facilmente. 2 Con poca probabilità. ~ improbabilmente. <> probabilmente, prevedibilmente.

difficoltà, sf. 1 L'essere difficile; ciò che è difficile. ~ complessità. <> facilità. 2 Ristrettezza di mezzi. era in difficoltà economiche. 3 Fatica. ~ sforzo. aveva grande difficoltà a preparare quell'esame. 4 Ostacolo che si oppone al conseguimento di qualcosa. ~ complicazione. <> semplicità. appianate tutte le difficoltà, si poteva ora procedere con il progetto. 5 Contrarietà. ~ avversità.
 sf. difficulty.
 lat. difficultas,-atis, comp. di dis-+ facultas,-atis facoltà.

difficoltóso, agg. Che presenta difficoltà. ~ complicato, complesso. <> facile.

diffìda, sf. L'atto legale di diffidare.
 sf. notice, warning.
 deriv. da diffidare.

diffidàre, v. v. tr. Intimare ad altri con atto legale di fare o di non fare qualcosa. ~ vietare, proibire. <> autorizzare, permettere.
v. intr. Non avere fiducia. ~ sospettare. <> fidarsi.
 v. tr. to warn. v. intr. to distrust, to to be suspicious.
 lat. diffidere.

diffidènte, agg. Che diffida. ~ sospettoso. <> fiducioso.
 agg. wary, suspicious.

diffidènza, sf. L'essere diffidente; mancanza di fiducia. ~ sfiducia. <> fiducia.
 sf. wariness, suspicion.
 lat. diffidentia, deriv. da diffidens,-entis.

diffluènte, sm. Corso d'acqua secondario che si stacca dal ramo principale. <> affluente.

diffluènza, sf. Divisione in bracci di un corso d'acqua o di un ghiacciaio.

difflugìa, sf. Genere di Protozoi sarcodici; sono amebe con citoplasma protetto da una capsula a forma di calice costituita di materiali detritici agglutinati.

diffóndere, v. v. tr. 1 Spargere abbondantemente; spandere intorno ~ disseminare. <> concentrare. la sua risata diffondeva allegria in quell'ambiente. 2 Divulgare, propagare. ~ diramare. <> arginare, circoscrivere. il nemico diffondeva notizie di disfatta.
v. intr. pron. 1 Spargersi per largo spazio. ~ spandersi. : :n profumo di pizza si diffuse rapidamente nella stanza. 2 Propagarsi, dilungarsi. ~ diramarsi. le notizie in questa casa si diffondono con una rapidità disarmante. 3 Dilungarsi a parlare o a scrivere
 v. tr. e intr. pron. 1 to diffuse. 2 (notizie) to circulate, to spread.
 lat. diffundere, comp. da dis-+ fundere versare.

diffórme, agg. 1 Non conforme, discordante. ~ differente. 2 Deforme. ~ malformato.

difformità, sf. L'essere difforme. ~ diversità.

diffràngere, v. v. tr. 1 Provocare la diffrazione della luce. 2 Frantumare. ~ spezzare.
v. intr. pron. Subire il fenomeno della diffrazione.

diffrazióne, sf. Propagazione per onde, che si verifica quando tali onde incontrano ostacoli oppure diaframmi, che ne limitano l'estensione. Essendo relativa a tutte le onde, si può avere diffusione della luce, del suono, dei raggi X ecc. Particolari sono i fenomeni di diffusione della luce da parte di un diaframma circolare; la luce monocromatica prodotta da una sorgente puntiforme, che attraversa un piccolo foro rotondo, non produce sullo schermo una zona d'ombra definita e netta, ma una figura di diffusione formata da un disco luminoso centrale e da una serie di anelli concentrici chiari e scuri.

diffusaménte, avv. In modo diffuso. ~ ampiamente.

diffusìbile, agg. Che si può diffondere facilmente.

diffusibilità, sf. L'essere diffusibile.

diffusióne, sf. 1 Il diffondere e il diffondersi. 2 Divulgazione, propagazione. ~ emanazione.
 sf. 1 spread, diffusion. 2 (divulgazione) circulation. 3 (fis.) scattering.
 lat. diffusio,-onis.
Fenomeno per cui gli atomi o le molecole degli elementi o dei composti chimici passano da una zona di maggiore concentrazione a una dove sono meno concentrati. Tale fenomeno può riguardare sia sostanze solide, che liquide che gassose.
Diffusione della luce
Fenomeno per il quale un fascio di raggi luminosi, investendo un ostacolo, devia in tutte le direzioni. Può essere per riflessione quando il raggio incidente viene riflesso in ogni direzione; per diffrazione quando la radiazione incontra ostacoli di misure comparabili con la propria lunghezza d'onda.

diffusìvo, agg. 1 Che ha la forza di diffondersi. 2 Che diffonde o che si diffonde.

diffùso, agg. 1 Sparso largamente, propagato. ~ esteso. 2 Prolisso, lungo. ~ ampio.
 lat. diffusus, p.p. di diffundere.

diffusóre, agg. e sm. (f. diffonditrice) 1 Che, chi diffonde. 2 Speciale apparecchio che si applica a una lampadine perché dia luce diffusa. 3 Apparecchio per estrarre lo zucchero dalle barbabietole.

difilàto, agg. e avv. agg. Diritto, rapido. ~ celere.
avv. 1 Direttamente e celermente. 2 Di seguito, senza interruzione.
 avv. directly, straight.

difiodónte, agg. Riferito ai Mammiferi che presentano due successive dentizioni quando i denti da latte vengono sostituiti da quelli permanenti.

difonìa, sf. Disturbo della fonazione che consiste nell'emettere contemporaneamente due suoni differenti.

difosgène, sm. Composto usato come gas bellico durante la prima guerra mondiale.

difrónte, o di frónte, agg. invar. e avv. agg. invar. Che sta di faccia. ~ antistante.
avv. Posto dinanzi. ~ davanti.

dìftera, sf. 1 Veste di pelle portata da gente umile. 2 Pelle conciata per uso scrittorio.

diftèrico, agg. (pl. m.-ci) Di difterite.

difterìte, sf. Malattia infettiva acuta, contagiosa, provocata dal Corynebacterium diphteriae. È localizzabile nella faringe e provoca la formazione di membrane fibrose e l'immissione in circolo di tossine dannose per il cuore, il tessuto nervoso e i reni. Può essere curata con siero antidifterico e antibiotici.
 sf. diphtheria.
Difterite dei polli
Malattia infettiva da virus.

dìga, sf. 1 Sbarramento artificiale atto a regolare il deflusso di un corso d'acqua o con funzioni difensive diverse. ~ argine. 2 Freno, difesa. ~ riparo.
 sf. 1 dam. 2 (portuale) breakwater. 3 (argine) dyke.
 franc. digue, dall'oland. dijk.
Opera idraulica che prevede la costruzione del relativo bacino artificiale. L'acqua raccolta viene utilizzata nelle centrali idroelettriche per la produzione di energia o per l'irrigazione. Possono essere a gravità quando hanno sezione verticale; un tipo particolare di questa diga è quella a scogliera, costruita con del pietrame compattato con vibrazioni meccaniche. Altro tipo è quello a terra, costruita con materiali argillosi che consentono una tenuta idraulica. L'altro grande modello di diga è quello ad arco, in cui la spinta dell'acqua dell'invaso viene trasferita sulle pareti laterali su cui appoggia la diga stessa. La più grande diga del mondo è quella delle Tre Gole, iniziata sullo Yangtze Kiang nel 1997 e la cui consegna è prevista per il 2009.

digàmma, sm. Sesta lettera degli alfabeti greci arcaici derivata dal segno fenicio waw.

digàstrico, agg. e sm. (pl.-ci) Muscolo del collo a forma di ansa che va dall'apofisi mastoidea dell'osso temporale alla faccia posteriore della mandibola.

Digenèi Altro nome dei Distomidi, derivato dal loro ciclo biologico caratterizzato da un'alternanza di generazione che si svolge in due o tre ospiti.

Digenis Akritas Poema di anonimo (ca. X sec.).

digerènte, agg. Che provvede alla digestione.
 agg. digestive.

digerìbile, agg. Che si digerisce facilmente; che si può digerire. <> indigeribile.

digeribilità, sf. L'essere digeribile.

digerìre, v. tr. 1 Trasformare gli elementi ingeriti in elementi assimilabili. ~ assimilare. <> rigettare.
aveva digerito con difficoltà il pranzo. 2 Sopportare, accettare. ~ tollerare. certe tue manie non riesco proprio a digerirle! 3 Assimilare, comprendere un concetto, una materia e simili. ~ capire. certe materie eccessivamente tecniche erano difficili da digerire. 4 Riuscire a dominare.
 v. tr. 1 to digest. 2 (fig.) to stand.
 lat. digerire, comp. da dis-+ gerere portare.

digest, sm. invar. 1 Riassunto di un articolo o di un libro. 2 Piccolo volume che contiene una selezione di riassunti.

digestióne, sf. Insieme di processi biochimici attraverso cui gli esseri viventi trasformano il cibo o le sostanze di riserva in composti più semplici, solubili, assimilabili e utilizzabili dalle cellule. Il primo processo inizia in bocca e comprende la salivazione e la formazione del bolo; la ptialina della saliva trasforma gli amidi in maltosio. Il bolo, passando dall'esofago, scende verso lo stomaco ove è attaccato dai succhi gastrici, contenenti acido cloridrico, pepsina e chimosina, che trasformano le proteine in peptoni. Il cibo viene ridotto in chimo dai movimenti circolari; è versato nell'intestino, provocando l'emissione del succo pancreatico e della bile dal fegato. La bile ha la funzione di trasformare i grassi in emulsioni, agevolando l'assimibilità da parte della steapsina. Il chimo viene ancora trasformato in chilo dagli enzimi prodotti dal succo enterico, prodotto dalla mucosa intestinale, per essere scomposto in sostanze più facilmente assimilabili. Nel colon avviene una digestione detta secondaria, a opera di batteri. La parte di cibo non digerita costituisce le feci.
In chimica è la decomposizione di una sostanza da parte di appositi reattivi chimici o di enzimi elaborati da microrganismi.
 sf. digestion.
 lat. tardo digestio,-onis.

digestìvo, agg. e sm. agg. Che serve alla digestione; che aiuta la digestione.
sm. Bevanda che aiuta la digestione.
 agg. digestive. sm. liqueur.
 lat. tardo digestivus.

digèsto, agg. e sm. agg. Digerito.
sm. Raccolta delle leggi dei più autorevoli giuristi romani, compilata per disposizione dell'imperatore Giustiniano.

digiàmbo, sm. Successione di due giambi; interpretabile come il metro giambico indivisibile o come costituente una dipodia giambica.

Digióne Città della Francia (141.000 ab.), capoluogo della Côte-d'Or. È un importante centro commerciale e industriale (industrie chimiche, alimentari, meccaniche e calzaturiere). Di origine gallo romana, divenne capitale del ducato di Borgogna nel XIII sec., passando alla Francia nel 1477. Sono conservati ancora alcuni edifici dell'epoca, la chiesa di Notre-Dame, il palazzo Vogüé, la chiesa di San Michele e la chiesa di San Benigno.

digit, sm. invar. Sinonimo di carattere nel gergo tecnico informatico.

digitàle, agg. 1 Delle dita. 2 Segnale che può assumere solamente alcuni valori fissati nel suo intervallo di validità. Un caso particolare di segnale digitale è quello usato per la rappresentazione binaria interna al calcolatore, perché può assumere solo i valori 0 e 1. <> analogico. 3 Angiosperma (Digitalis purpurea) della famiglia delle Scrofulariacee e dell'ordine delle Tubiflore. Pianta erbacea originaria dell'Europa utilizzata in medicina per la sua azione cardiotonica e diuretica.
 agg. 1 (delle dita) finger. 2 digital.

digitalìna, sf. Composto che consiste in una miscela dei glucosidi amorfi alcoolsolubili estratti dalla digitale. ~ digitossoside.

digitalizzàre, v. tr. Somministrare digitale a un organismo secondo una metodica ben determinata.

digitalizzatóre, sm. Sinonimo di coordinatometro.

digitalizzazióne, sf. Trasformazione di un segnale, il cui andamento rispetto al tempo è dato in forma continua, in una successione dei valori numerici corrispondenti, a intervalli di tempo prefissati.

digitàre, v. tr. 1 Comporre su una tastiera. 2 In musica, diteggiare.
 v. tr. 1 to punch. 2 (inform.) to type.

digitàto, agg. 1 Di animale, che ha i piedi con più dita. 2 Che è stato composto su una tastiera.

digitazióne, sf. Il digitare e il suo effetto.

Digitìgradi Mammiferi che camminano appoggiando al suolo tutta la superficie delle dita.

digiunàre, v. intr. 1 Astenersi parzialmente o totalmente dal cibo per un determinato periodo. ~ essere a dieta, far digiuno. <> mangiare. 2 Rinunciare a qualcosa che si desidera.
 v. intr. 1 to starve oneself. 2 (rel.) to fast.
 lat. tardo ieiunare.

digiunatóre, sm. (f.-trìce) Chi digiuna.

digiùno, agg. e sm. agg. 1 Che non ha ancora mangiato. 2 Che si astiene dal cibo. 3 Che è privo. era completamente digiuno di faccende amministrative.
sm. Astinenza parziale o totale dai cibi. il lungo digiuno aveva indebolito il fisico; essere a digiuno, condizione di chi non ha mangiato o non mangia.
 agg. fasting. sm. fast.
 lat. ieiunus digiuno.

digiunoìleo, sm. Porzione dell'intestino tenue compresa fra il cieco e il duodeno.

digiunostomìa, sf. Abboccamento chirurgico del digiuno alla pelle dell'addome.

diglossìa, sf. Forma particolare di bilinguismo che si ha quando l'uso delle due lingue viene alternato a seconda dei contesti e delle circostanze.

dìgma, sm. Luogo o edificio dove i mercanti all'ingrosso esponevano le loro merci per la vendita.

Dignàno Comune in provincia di Udine (2.549 ab., CAP 33030, TEL. 0432).

dignità, sf. 1 Nobiltà che l'uomo ha per sua natura, per il suo grado, per le sue qualità e rispetto che egli ha di sé e che suscita negli altri per merito della sua condizione. ~ decoro. la sua dignità non gli consentiva di accettare simili condizioni. 2 Ufficio elevato e persone che lo coprono. ~ carica, grado, onore. : :e più alte dignità dello Stato erano presenti alla cerimonia funebre
 sf. dignity.
 lat. dignitas,-atis, deriv. da dignus degno.

dignitàrio, sm. Chi è investito di una dignità. ~ autorità, maggiorente.

dignitóso, agg. Che si comporta con dignità; che rivela dignità. ~ decoroso. <> indecente, indecoroso.
 agg. 1 dignified. 2 (decoroso) respectable, decent.

DIGOS Sigla di Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali della Polizia di Stato.

Digosz, Jan (Brzeznica 1415-Cracovia 1480) Storico. Tra le opere Annales seu cronicae inediti regni Poloniae (1455-1480).

digradàre, v. v. tr. 1 Nelle arti figurative, disporre in gradazione. 2 Degradare.
v. intr. 1 Scendere a un livello inferiore. ~ degradare. <> ascendere. 2 Abbassarsi un poco alla volta. ~ declinare. <> salire.
 v. intr. to slope down.

digradazióne, sf. Il digradare.

digràmma, sm. (pl.-i) Successione di due lettere che rappresentano un solo suono.

digrassàre, v. tr. 1 Togliere il grasso o la parte eccedente di grasso dalla carne macellata o dalla superficie di un liquido. 2 Togliere macchie di grasso dagli abiti.

digredìre, v. intr. Fare una digressione.

digressióne, sf. L'allontanarsi dall'argomento del discorso. ~ divagazione.

digressìvo, agg. Che costituisce una digressione.

digrignaménto, sm. Il digrignare i denti.

digrignàre, v. tr. Detto dei cani e anche dell'uomo, mostrare i denti facendoli stridere come manifestazione di furore e di rabbia impotente.
 v. tr. (denti) to grind one's teeth.
 da di-+ franc. antico grignier.

digrossaménto, sm. 1 Il digrossare. 2 Affinamento. ~ dirozzamento.

digrossàre, v. v. tr. 1 Rendere meno grosso. ~ sgrossare. 2 Cominciare a raffinare. ~ dirozzare. 3 Impartire i primi elementi di una disciplina o di un'arte. ~ istruire.
v. rifl. Farsi meno rozzo.

diguazzaménto, sm. Il diguazzare.

diguazzàre, v. intr. Agitarsi nell'acqua.

Digul Fiume (670 km) della Nuova Guinea, nell'Irian occidentale. Nasce dai monti Maoke e sfocia nel mar degli Arafura.

diibridìsmo, sm. Incrocio di due razze differenti per due caratteri ereditari.

diìbrido, sm. Individuo che è eterozigote per due fattori mendeliani.

diiod(o)- Primo elemento di vocaboli chimici indicante la presenza di due atomi di iodio in una molecola.

diktat, sm. invar. Imposizione tassativa, ordine perentorio imposto da una delle parti in un atto internazionale.

dilaceràre, v. tr. 1 Lacerare con forza; sbranare. ~ dilaniare. 2 Tormentare. ~ torturare.

dilacerazióne, sf. Tecnica di chirurgia cardiaca per dilatare un ostio stenosato.

dilagàre, v. intr. 1 Estendersi come a formare un lago; espandersi. ~ invadere. il nemico dilagò sul territorio dopo aver abbattuto le barriere difensive poste sui confini. 2 Affermarsi. il malcostume delle tangenti dilagava in quella società capitalistica.
to flood, (anche fig.) to spread.
 da di-+ deriv. da lago.

dilaniàre, v. tr. 1 Lacerare, sbranare. ~ smembrare. 2 Tormentare. ~ straziare.
to tear to pieces.
 lat. dilaniare, comp. da dis-+ laniare fare a pezzi.

dilapidàre, v. tr. Spendere smodatamente, dissipare. ~ sperperare. <> conservare, serbare.
to waste, to squander.
lat. dilapidare dissipare.

dilapidatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi dilapida. ~ sperperatore.

dilapidazióne, sf. 1 Il dilapidare e l'effetto. 2 Sperpero. ~ spreco.

dilatàbile, agg. Che si può dilatare.

dilatabilità, sf. L'essere dilatabile.

dilataménto, sm. Dilatazione.

dilatàre, v. v. tr. 1 Rendere più largo, estendere, ampliare. ~ allargare. <> restringere. 2 Aumentare il volume di un corpo. ~ espandere. <> contrarre. 3 Differire. ~ rimandare. 4 Diffondere, divulgare. ~ propagare.
v. intr. pron. 1 Diventare più largo, ingrossarsi. ~ allargarsi. 2 Aumentare di volume. ~ espandersi.
 v. tr. e intr. pron. to dilate.
 lat. dilatare, comp. da dis-+ deriv. da latus ampio.

dilatàto, agg. 1 Che ha subito una dilatazione; largo. ~ aperto. 2 Vitreo. ~ inespressivo.

dilatatóre, agg. (f.-trìce) Che dilata.

dilatatòrio, agg. Che serve a dilatare.

dilatazióne, sf. Il dilatare e il dilatarsi; l'essere dilatato.
 lat. tardo dilatatio,-onis.
In fisica è la variazione delle dimensioni di un corpo dopo aver subito sollecitazioni meccaniche o variazioni di temperatura. Si hanno dilatazioni termiche e meccaniche a seconda delle sollecitazioni subite. In relazione delle dimensioni della dilatazione, può essere lineare, superficiale o cubica.

dilatòmetro, sm. Strumento usato per la misura delle dilatazioni termiche dei liquidi e dei solidi.

dilatòrio, agg. Che tende a ritardare.

dilavaménto, sm. Il dilavare e l'essere dilavato.

dilavàre, v. tr. Di piogge o acque torrenziali che denudano le rocce, asportando la terra dai terreni in pendio.

dilavàto, agg. 1 Eroso dalle acque. 2 Sbiadito, pallido. ~ slavato.

dilazionàbile, agg. Che si può dilazionare. ~ rateizzabile, prolungabile. <> indilazionabile.

dilazionàre, v. tr. Differire nel tempo, rimandare l'esecuzione o il completamento di una azione o un'attività. ~ procrastinare.
 v. tr. to defer, to delay

dilazióne, sf. Differimento, rinvio. ~ proroga.
 sf. 1 delay, extension. 2 (proroga) postponement.
 lat. dilatio,-onis.

dileggiàre, v. tr. Deridere, beffeggiare. ~ schernire.
 v. tr. to deride, to mock.

dileggiatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi dileggia.

diléggio, sm. Derisione sprezzante. ~ scherno.

dileguàre, v. v. tr. Far scomparire, fugare. ~ disperdere.
v. intr. e intr. pron. Scomparire, scappare. ~ svanire. <> apparire, comparire.
 v. tr. e intr. to disappear, to vanish.
 lat. deliquare, comp. da de-+ liquare.

diléguo, sm. 1 Il dileguare o il dileguarsi. 2 Caduta di un fonema.

dilèmma, sm. (pl.-i) 1 Difficile scelta tra due possibilità. ~ alternativa. 2 Problema insolubile, dubbio. ~ assillo.
 sm. dilemma.

dilettànte, agg., sm. e sf. 1 Che, chi svolge un'attività sportiva o si dedica a un'arte o a una scienza per diletto e non per lucro o per dovere. ~ amatore, appassionato. <> professionista. 2 Che, chi manca di esperienza. ~ incompetente. <> competente, professionista.
 agg., sm. e sf. amateur.

dilettantésco, agg. (pl. m.-chi) Da dilettante.

dilettantìsmo, sm. 1 Il praticare un'attività sportiva da dilettante. <> professionismo. 2 L'attendere a un'attività con atteggiamento da dilettante.

dilettantìstico, avv. Di dilettante; praticato, fatto da dilettanti.

dilettàre, v. v. tr. Dare diletto. ~ divertire. <> annoiare.
v. rifl. Provare piacere. ~ divertirsi. <> annoiarsi.
 v. tr. to delight. v. rifl. to enjoy.

dilettévole, agg. Che dà diletto. ~ piacevole. <> sgradevole.

dilètto, agg. e sm. agg. Caro, amato.
sm. 1 Persona amata. 2 Ciò che dà piacere. 3 Sentimento piacevole e soave dell'animo o del corpo. ~ gioia. 4 Passatempo, svago. ~ divertimento.
 agg. beloved, dear. sm. delight, pleasure.
 lat. dilectus, p.p. di diligere apprezzare.

dilettóso, agg. Dilettevole.

dilezióne, sf. 1 Amore spirituale che unisce a un'altra persona. 2 Benevolenza. ~ affetto.

diligènte, agg. Fatto con diligenza; che ha diligenza. ~ coscienzioso. <> negligente.
 agg. 1 diligent. 2 (preciso) accurate.
 lat. diligens.-entis, p.pres. di diligere.

diligènza, sf. 1 Cura scrupolosa nell'eseguire un lavoro; accuratezza, esattezza. ~ attenzione. <> negligenza. 2 Grande carrozza pubblica a cavalli che un tempo veniva usata per trasportare le persone da un luogo a un altro.
 sf. 1 care, diligence. 2 (carrozza) stagecoach.
 lat. diligentia.

diliscàre, v. tr. Pulire dalle lische.

Dillinger è morto Film drammatico, italiano (1969). Regia di Marco Ferreri. Interpreti: Michel Piccoli, Anita Pallenberg, Annie Girardot.

Dilthey, Wilhelm (Biebrich, Renania 1833-Siusi, Bolzano 1911) Filosofo tedesco. Tra le opere Introduzione alle scienze dello spirito (1883) e Studi sui fondamenti delle scienze dello spirito (1905).

dilucidàre e derivati => "delucidare e derivati"

diluènte, agg. e sm. Di liquido atto a sciogliere, diluire. ~ solvente.

diluìre, v. tr. 1 Sciogliere una sostanza solida in un liquido. ~ disciogliere. <> concentrare, condensare. 2 Rendere meno concentrato, meno denso. ~ stemperare. <> addensare. 3 Esporre qualcosa con sovrabbondanza di parole.
 v. tr. to dilute.
 lat. diluere, comp. da dis-+ lavere bagnare.

diluìto, agg. Reso meno denso e concentrato. ~ stemperato.

diluizióne, sf. Il diluire, l'essere diluito.

dilungàre, v. v. tr. 1 Mandare per le lunghe; differire. ~ prolungare. 2 Distendere. ~ allungare.
v. intr. pron. 1 Scostarsi dall'argomento, parlare in modo prolisso. ~ divagare. 2 Allontanarsi. ~ discostarsi.
 da di-+ deriv. da lungo.

diluviàle, agg. Da diluvio.

diluviàno, agg. Del tempo del diluvio.

diluviàre, v. v. tr. (non comune) Mangiare abbondantemente e con voracità.
v. intr. 1 Piovere a dirotto. ~ piovere a catinelle. <> gocciare, gocciolare. 2 Susseguirsi a ritmo ininterrotto; a profusione.
 v. intr. to pour down.
 lat. diluviare, deriv. da diluvium.

dilùvio, sm. 1 Pioggia dirotta. ~ acquazzone, temporale. 2 Grande quantità. ~ abbondanza.
 sm. 1 deluge, downpour. 2 (inondazione) flood.
 lat. diluvium deriv. da diluere.
Dopo di noi il diluvio! Frase pronunciata dalla Marchesa di Pompadour a Luigi XV, per consolarlo dopo la battaglia di Rossbach (5 novembre 1757).
Cataclisma che, secondo tradizioni religiose o mitologiche, sommerse la terra. Si dice che fu scatenato dalla divinità per punire ed eliminare l'umanità a causa della sua corruzione. Ai pochi sopravvissuti avrebbero affidato il compito di diffondere il genere umano. Tutto ciò nella Bibbia è narrato nella Genesi, in riferimento a Noè, che salvò la sua famiglia e una coppia di tutte le creature sull'arca, costruita per volontà divina.

dim. Abbreviazione musicale di diminuendo.

dìma, sf. Sinonimo tecnico di sagoma.

dimagraménto, sm. Il dimagrire e l'effetto. ~ dimagrimento.

dimagrànte, agg. e sm. Che fa dimagrire.
 agg. slimming.

dimagràre, v. v. tr. Far dimagrire.
v. intr. Diventare magro. ~ snellirsi, smagrire. <> ingrassare.
 v. intr. 1 to lose weight, to get thinner. 2 (per dieta) to slim.

dimagriménto, sm. Il dimagrire e l'effetto. ~ dimagramento.

dimagrìre, v. intr. Perdere peso per una diminuzione dei grassi di deposito in un organismo; diventare magro.

dimàne, avv. e sm. avv. Espressione antica per domani.
sm. Il giorno seguente.

Dimàro Comune in provincia di Trento (1.054 ab., CAP 38025, TEL. 0463).

dimazzatùra, sf. Operazione manuale che consiste nel frantumare pietre col martello per ottenere pietrisco per pavimentazione stradale.

Dîmbovita Distretto (562.000 ab.) della Romania, capoluogo Tîrgoviste.

dimenaménto, sm. Agitazione in qua e in là.

dimenàre, v. v. tr. Agitare in qua e in là. ~ scuotere.
v. rifl. 1 Agitarsi, contorcersi. 2 Adoperarsi per fare o dire qualcosa. ~ affaccendarsi.
 v. tr. to shake, to wave. v. rifl. to toss and turn.

dimenìo, sm. Il dimenare o dimenarsi prolungato.

dimensionaménto, sm. Il dimensionare, l'essere dimensionato.

dimensionàre, v. tr. 1 Definire le dimensioni di qualcosa. 2 Stabilire il giusto valore di qualcosa o di qualcuno.

dimensióne, sf. 1 In geometria semplice, ogni misura che individua l'estensione di un corpo, ossia la lunghezza, la larghezza e l'altezza. ~ formato, misura. 2 Valore, misura. ~ grandezza.
 sf. 1 dimension. 2 (misura) size.
 lat. dimensio,-onis misurazione.
Dimensione di una grandezza fisica
Insieme di esponenti caratterizzanti le unità di misura delle grandezze fondamentali nella definizione di unità di misura della grandezza considerata.

dimenticàbile, agg. Che si può dimenticare. <> indimenticabile.

dimenticànza, sf. Il dimenticare e l'effetto. ~ amnesia, smemoratezza.
 sf. oversight, slip.

dimenticàre, v. v. tr. 1 Perdere o togliersi la memoria di qualcosa o di qualcuno. ~ obliare. <> ricordare. beveva cercando di dimenticare quella brutta faccenda. 2 Lasciare qualcosa in un luogo per distrazione. ~ scordare. <> aver cura di. 3 Trascurare. ~ omettere. <> tener presente. non voleva rischiare di dimenticare i propri doveri. 4 Perdonare. dimenticò velocemente le offese ricevute.
v. intr. e intr. pron. Non ricordarsi. ~ scordarsi. <> ricordarsi. non voleva dimenticarsi dei suoi amici.
 v. tr. e intr. pron. to forget.
 lat. dementicare, comp. da de-+ deriv. da mens, mentis mente.

dimenticatóio, sm. Nella locuzione mettere nel dimenticatoio significa non voler più pensare a una cosa o a una persona.

diméntico, agg. (pl. m.-chi) 1 Che dimentica facilmente; che si è dimenticato. 2 Noncurante. ~ trascurato. 3 Di poca memoria. ~ smemorato.

dimerizzazióne, sf. Polimerizzazione che interessa due molecole.

dìmero, agg. e sm. agg. Che è formato da due articoli o da due parti.
sm. Molecola risultante dall'unione di due molecole identiche.

dimessaménte, avv. In modo dimesso.

dimésso, agg. Umile. ~ modesto. <> agiato, lussuoso.
 agg. (umile) humble, modest.

dimestichézza, sf. Confidenza, intimità. ~ familiarità. <> inesperienza, disabitudine.

dimetil- Primo elemento di vocaboli chimici indicante la presenza di due gruppi metilici in una molecola.

dimetilammìna, sf. Ammina alifatica secondaria di formula NH(CH3)2. È solubile in acqua e presenta un odore sgradevole.

dimetilxantìna, sf. Sinonimo di teobromina.

dimètrico, agg. (pl. m.-ci) In cristallografia, il gruppo dimetrico è l'insieme dei sistemi di simmetria trigonale, esagonale e tetragonale nel quale si hanno due costanti parametriche uguali e la terza differente.

dìmetro, agg. e sm. Dicesi di un verso composto di due metri che comprendono quattro piedi per le serie giambiche, trocaiche e anapestiche, mentre hanno solo due piedi per le serie dattiliche e coriambiche.

diméttere, v. v. tr. 1 Far uscire. ~ allontanare. 2 Esonerare da una carica. ~ destituire. <> assumere. 3 Congedare. ~ accomiatare.
v. rifl. Abbandonare volontariamente un lavoro, un impiego, una carica. ~ licenziarsi, abdicare.
 v. tr. to discharge, to dismiss. v. rifl. to resign.
 lat. dimittere, comp. da dis-+ mittere mandare.

dimezzaménto, sm. Divisione a metà.

dimezzàre, v. tr. Dividere qualcosa a metà. ~ smezzare. <> raddoppiare.
 v. tr. to halve.
 da di-+ deriv. da mezzo.

diminuéndo, sm. 1 Minuendo. 2 Notazione musicale che indica la diminuzione graduale dell'intensità di un suono nell'esecuzione.

diminuìbile, agg. Che si può diminuire. ~ assottigliabile.

diminuìre, v. v. tr. 1 Rendere minore. ~ ridurre. <> aumentare. 2 Avvilire, sottovalutare. ~ sminuire. <> esaltare. questa situazione diminuisce i tuoi meriti.
v. intr. Farsi minore. ~ ridursi. <> ingrandirsi. la piena del fiume non accennava a diminuire.
 v. tr. 1 to decrease, to diminish, to reduce. 2 (prezzi) to bring down. v. intr. to decrease, to fall, to diminish.
 lat. deminuere, comp. da de-+ minuere fare più piccolo.

diminuìto, agg. Ridotto. <> aumentato.

diminutìvo, agg. e sm. Di nome o aggettivo alterato con un suffisso che indica diminuzione o tono affettivo. il diminutivo di faccia è faccina.
 lat. deminutivus.

diminuzióne, sf. Il diminuire e l'essere diminuito. ~ riduzione. <> aumento.
 sf. reduction, decrease, diminishing.
 lat. deminutio,-onis.

dimissionàre, v. tr. Esonerare da un incarico ~ licenziare.

dimissionàrio, agg. Che dà o ha dato le dimissioni.

dimissióne, sf. 1 Il dimettere, il dimettersi l'essere dimesso. 2 Al plurale, atto con cui si rinuncia a un impiego, a una carica, a un ufficio. ~ rinuncia, licenziamento.
 sf. resignation.
 lat. dimissio,-onis invio in congedo.

Dimitrov, Georgi (Radomiz 1882-Mosca 1949) Politico bulgaro. Di ideologia comunista, fu segretario del Partito comunista bulgaro e presidente del consiglio dal 1946 al 1949.

Dimitrovgrad Città (127.000 ab.) della Russia, nella provincia di Simbirsk.

dimodoché, o di modo che, cong. In maniera che; in modo tale che. ~ cosicché.

dimoiàre, v. intr. Sciogliersi della neve o del ghiaccio in poltiglia di acqua e fango.

dimòra, sf. 1 Il dimorare; sosta, permanenza in un luogo. ~ soggiorno. 2 Luogo in cui si abita. ~ casa. essere senza fissa dimora, essere continuamente in movimento.
 sf. residence.
 deriv. da dimorare.

dimoràre, v. intr. Trattenersi più o meno a lungo in un luogo. ~ abitare.
 v. intr. to reside.

dimorfìsmo, sm. In zoologia è il fenomeno a causa del quale in una stessa specie sono presenti individui con forme diverse.
Dimorfismo sessuale
Fenomeno che si verifica quando, nella stessa specie, i due sessi presentano caratteristiche diverse, dovute a caratteri sessuali secondari.
Dimorfismo stagionale
Variazione di forme e colori, nello stesso individuo, a seconda delle stagioni.

dimòrfo, agg. Che presenta due forme distinte.

Dimorfodónte, sm. In paleontologia è quel genere di Rettile Pterosauro vissuto durante il Lias in Inghilterra.

dimostràbile, agg. Che si può dimostrare. ~ comprovabile, documentabile. <> indimostrabile, indocumentabile.

dimostrabilità, sf. L'essere dimostrabile.

dimostrànte, sm. e sf. Chi prende parte a una dimostrazione pubblica.

dimostràre, v. v. tr. 1 Mostrare in modo inequivocabile; rendere palese. ~ manifestare. doveva dimostrare come funzionava il nuovo programma del computer. 2 Provare la verità di un asserto tramite ragionamento. ~ attestare. 3 Fare una dimostrazione pubblica. ~ contestare, manifestare. gli dimostrava continuamente affetto e riconoscenza. 4 Tirare le somme. ~ concludere.
v. rifl. Darsi a conoscere. ~ rivelarsi. egli si dimostrò in quell'occasione un vero uomo.
 v. tr. 1 to demonstrate. 2 (mostrare) to show. v. rifl. to prove, to show.
 lat. demonstrare, comp. da de-+ monstrare.

dimostratìvo, agg. 1 Che tende a dimostrare; di dimostrazione. LOC. azione dimostrativa, azione militare di attacco condotta su un obiettivo secondario per distogliere da quello primario. 2 Di pronome o aggettivo col quale si indica la lontananza o la vicinanza di un oggetto o di una persona a cui ci si riferisce.
 lat. demonstrativus.

dimostratóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi dimostra. 2 Chi spiega, per mestiere, le qualità e l'utilizzo di un prodotto da vendere.

dimostrazióne, sf. 1 Il dimostrare e l'effetto. ~ spiegazione. 2 Manifestazione pubblica. 3 Grande spiegamento di forze militari.
 sf. demonstration.
 lat. demonstratio,-onis.
Ragionamento deduttivo che tende a ricostruire la verità di una proposizione, partendo da assiomi o da altre proposizioni, già dimostrate vere. In matematica è sostituito dal termine prova.

DIN 1 Sigla delle tabelle di unificazione per le norme utilizzate in tutti i settori della tecnica. Derivato dall'espressione tedesca Das Ist Norm (la norma è questa). 2 Sistema di misura della sensibilità dei materiali fotografici basato su norme DIN.

din dòn Voce onomatopeica con cui si indica il suono delle campane.

dìna, sf. Unità di misura della forza nel sistema CGS. È la forza che un'accelerazione di 1 cm/s2 imprime a una massa di 1 g.

dinàmetro, sm. Strumento utilizzato per misurare l'ingrandimento dei cannocchiali.

Dinàmi Comune in provincia di Vibo Valentia (3.245 ab., CAP 88010, TEL. 0966).

dinàmica, sf. 1 Lo studio dei movimenti di un sistema e delle loro cause (la d. della bicicletta). 2Il susseguirsi di avvenimenti nel tempo e nello spazio (la d. di un racconto, la d. di un avvenimento). ~ svolgimento, andamento.
 sf. dynamics.
Branca della meccanica che si occupa del moto dei corpi in relazione alle cause che lo provocano. Le prime nozioni di dinamica vennero elaborate da Galileo Galilei, anche se il contributo più significativo si ebbe da I. Newton. Sono tre i principi fondamentali della dinamica.
Primo principio della dinamica
Ogni corpo tende a mantenere il suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme fino a quando non intervengono forze esterne a modificarne lo stato.
Secondo principio della dinamica
L'accelerazione è proporzionale alla forza e la costante di proporzionalità è la massa.
Terzo principio della dinamica
A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
La legge fondamentale si traduce nella formula F= ma, dove m è la massa del punto materiale, F la forza e a l'accelerazione del punto.

dinamicaménte, avv. Da un punto di vista dinamico; con dinamismo. ~ attivamente. <> staticamente.

dinamicità, sf. L'essere dinamico. <> staticità.

dinàmico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di fenomeno che varia in relazione all'intervento di forze. Relativo alla dinamica. 2 Dotato di vitalità, movimento; che agisce senza posa. ~ attivo, alacre. <> statico, flemmatico, inattivo. conduceva una vita molto dinamica. 3 Che si trasforma continuamente. il programma politico non sembrava ben definito, anzi era ancora molto dinamico.
 agg. dynamic.
 greco dynamikòs, deriv. da dynamis forza.

dinamìsmo, sm. Qualità di chi o di ciò che è dinamico. ~ movimento, attività. <> immobilismo, immobilità.

dinamitàrdo, agg. e sm. agg. Compiuto con la dinamite o con altro esplosivo.
agg. e sm. Che, chi compie atti di distruzione con la dinamite.

dinamìte, sf. 1 Potente esplosivo. 2 Tutto ciò che ha un effetto esplosivo, che fa molto scalpore.
 sf. dynamite.
La dinamite è formata da nitroglicerina e sostanze spugnose o gelatinose. Può essere attiva o passiva a seconda che prenda parte o no alle reazioni esplosive; venne ottenuta casualmente da A. Nobel nel 1866.

dìnamo, sf. Macchina che converte energia meccanica in elettrica e viceversa. È composta da un magnete (induttore o statore) che crea un campo magnetico, da un rotore o indotto che ruota liberamente all'interno dello statore, da un collettore a lamelle solidale con l'indotto provvisto di spire interessate da un campo magnetico. Nel 1830 il francese Hippolyte Pixii e l'americano George Clark costruirono le prime dinamo. In Italia nel 1860 A. Pacinotti utilizzò come statore un magnete permanente tra le cui espansioni polari ruotava un anello (anello di Pacinotti).
 sf. dynamo.

dinamoelèttrico, agg. (pl. m.-ci) Si dice macchina dinamoelettrica una macchina elettrica utilizzata per la trasformazione di energia elettrica in energia meccanica e viceversa.

dinamometamorfìsmo, sm. Insieme dei processi di trasformazione mineralogica e strutturale delle rocce dovuti ai movimenti orogenetici prodotti a differenti profondità della crosta terrestre.

dinamomètrico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce a un dinamometro.

dinamòmetro, sm. In fisica è lo strumento per la misurazione statica delle forze. I tipi più semplici sono considerati quelli elastici, costituiti generalmente da una molla elicoidale: la misura della forza è data dalla deformazione elastica della molla. Fu inventato nel 1754 dal francese Hulien Le Roy.

dinamoscopìa, sf. Osservazione degli organi durante il loro funzionamento.

dinamotóre, sm. Macchina elettrica a collettore impiegata nell'impianto elettrico delle autovetture.

dinanderie, sf. Oggetto di ottone fuso che prende il nome dalla città belga di Dinant.

Dinantiàno, agg. e sm. Si dice del piano inferiore del periodo Carbonifero compreso tra la fine del Devoniano e il piano Namuriano del Carbonifero. È suddiviso in ulteriori due piani: il Tournaisiano e il Viseano.

dinànzi, agg. invar., avv. e prep. agg. invar. 1 Che si trova nella parte anteriore. ~ davanti. 2 Che viene prima. ~ precedente.
avv. 1 Di fronte. ~ avanti. 2 Prima.
prep. 1 Davanti. ~ innanzi. 2 Di fronte. ~ dirimpetto. 3 In presenza. 4 Prima.
nella loc. avv. dinanzi a 1 Alla presenza di. 2 Di fronte a, davanti a.
 prep. in front.
 lat. de in antea.

dinar, sm. invar. Antica unità di peso in vigore in Arabia; corrisponde a circa una dramma e mezzo del sistema greco e bizantino.

dìnaro, sm. Unità monetaria di alcuni paesi, tra cui Algeria e Iraq.

dinastìa, sf. 1 Serie di re o di principi di una medesima famiglia che si succedono al governo di uno stesso paese o di paesi diversi. ~ stirpe, ramo. la dinastia borbonica regnò sull'Italia meridionale. 2 L'insieme degli appartenenti a una stessa famiglia che si succedono in una stessa attività. ~ casato. era l'ultimo erede di una dinastia di petrolieri.
 greco dynasteia potenza, deriv. da dynastes.

dinàstico, agg. (pl. m.-ci) Della dinastia.

dìnatron, sm. invar. Tubo termoelettronico la cui griglia si trova a un potenziale positivo maggiore di quello dell'anodo.

Dinder Fiume (485 km) dell'Africa orientale. Nasce dal lago Tana in Etiopia e confluisce nel Nilo Azzurro.

Dindigul Città (170.000 ab.) dell'India, nello stato di Tamil Nadu.

dindìn Voce onomatopeica che indica un tintinnio.

dìndio, o dìndo, sm. Voce dialettale con cui si identifica il tacchino.

Dine, Jim (Cincinnati 1935-) Pittore statunitense. Tra le opere Trittico "Il completo bianco III" (1964, Amsterdam, Stedelijk Museum).

dìngo, sm. Mammifero australiano, appartenente alla famiglia dei Canidi. Di piccola taglia (50 cm al garrese) ha pelo fulvo e abitudini notturne. Si ciba di piccoli roditori che caccia nella boscaglia.

Dìni, Lambèrto (Firenze 1931-) Economista e politico. Diresse la Banca d'Italia dal 1979 al 1994, quindi fu ministro del tesoro nel governo Berlusconi e gli succedette nel 1995 alla guida di un esecutivo tecnico con mandato fino alle elezioni 1996. Fondatore di Rinnovamento italiano, ha sostenuto nelle elezioni del 1996 la coalizione dell'Ulivo ed è entrato nei governo Prodi e D'Alema come ministro degli esteri.

Dìni, Ulìsse (Pisa 1845-1918) Matematico. Compì studi importanti nel campo della teoria delle funzioni e delle equazioni differenziali. Diresse la Scuola Normale, fu socio dell'Accademia dei Lincei (dal 1882) e deputato. Scrisse Fondamenti per la teoria delle funzioni di variabili reali (1878).

diniègo, sm. (pl.-ghi) Rifiuto, negazione. ~ no. <> assenso, sì.
 sm. refusal, denial.

dinitro- Primo elemento di vocaboli chimici indicante la presenza di due gruppi NO2 in una molecola.

dinitrofenòlo (2,4-), sm. Derivato del fenolo con formula chimica OH(NO2)2C6H3. Fonde a 111°C. È usato come esplosivo e per la preparazioni di coloranti allo zolfo.

dinitrotoluène, sm. Derivato del toluene di formula C6H3(CH3)(NO2)2.

dinnànzi => "dinanzi"

dinoccolàre, v. tr. Rompere le giunture.

dinoccolàto, agg. Che ha movimenti sciolti e un po' slegati.
 agg. lanky.

dinoceràs, sm. Genere di Mammiferi ungulati presenti nell'Eocene, con cranio ridotto e protuberanze ossee.

dìnodo, sm. Elettrodo di un tubo termoelettrico che ha il compito di emettere elettroni secondari.

Dinofìlidi Famiglia di Archianellidi marini, cui appartiene solo il genere Dinophilus, la cui lunghezza non supera mai i 2 mm.

Dinoménidi Famiglia di Crostacei Decapodi Brachiuri cui appartiene il granchio del genere Dynomene.

Dinòmidi Famiglia di Mammiferi Roditori che presentano arti brevi ma robusti, orecchie piccole e corpo tozzo. Comprende un solo genere con una sola specie, il pacarana, lungo circa 90 cm, che vive nelle zone montane della Bolivia e del Perú.

Dinorah (ossia Il pellegrinaggio a Ploërmel) Opera semiseria di G. Meyerbeer, libretto di J. Barbier e M. Carré (Parigi, 1859).

dinornis, sm. Genere di Uccelli corridori aventi corpo slanciato, becco corto e appuntito e zampe munite di tre dita con il primo rivolto all'indietro.

dinos, sm. Nome di un tipo do vaso greco.

dinosàuro, sm. Gruppo estinto di Rettili dell'era mesozoica suddiviso nei due ordini dei Saurischi (simili ai coccodrilli) e degli Ornitischi (simili agli Uccelli). Molti esemplari erano di dimensioni enormi (lunghi fino a 30 m) con arti posteriori sviluppati, coda lunga e robusta, testa molto piccola e il corpo ricoperto di squame e spine. Vissero sia sul terreno che nell'acqua. Le specie più note sono l'iguanodonte, il brontosauro, il tirannosauro. Scomparvero improvvisamente e misteriosamente circa sessantacinque milioni di anni fa, forse in seguito alle trasformazioni geofisiche del pianeta. Un'altra ipotesi di estinzione si rifà all'impatto di un grosso meteorite sul pianeta: ciò avrebbe sconvolto il clima a causa delle grandi quantità di polveri sollevate in atmosfera, che rimasero in sospensione per un tempo così lungo da abbassare la temperatura terrestre; i dinosauri e molte altre specie non sarebbero riusciti ad adattarsi ai cambiamenti che ne derivarono.

Dinòstrato (sec. IV a. C.) Matematico. Compì importanti studi sulla rettificazione della circonferenza.

dinotèrio, sm. Genere di Mammiferi Proboscidati vissuti dal Miocene al Pliocene.

dintórni, sm. pl. Nelle adiacenze. ~ adiacenze, paraggi.
 sm. pl. surroundings, outskirts.

dintórno, o d'intórno, avv. Da ogni parte.
 avv. round.

Dìo, sm. (f. dèa, pl. dèi) 1 Ente supremo nelle religioni monoteiste e ciascuno degli esseri immortali dotati di diversi attributi nelle religioni politeiste. ~ domineddio, il creatore, il padre, il padreterno. 2 Uomo che possegga qualche qualità in modo supremo.
 sm. god.
 lat. deus.
Dio me l'ha data, guai a chi la tocca. Frase pronunciata da Napoleone mentre cingeva la Corona Ferrea durante la cerimonia dell'incoronazione a re d'Italia il 26 maggio 1805.
Nelle religioni politeistiche, ognuno degli esseri ritenuti superiori all'uomo, con attributi sovrumani e immortali. Nel cristianesimo e nelle religioni monoteistiche, l'essere supremo, eterno, infinito e perfetto, creatore dell'universo e ordinatore del caos primordiale. Concepito come uno ("non avrai altro Dio all'infuori di me") e trino nel cristianesimo (Padre, Figlio e Spirito Santo), altri suoi attributi sono l'onniscienza, l'immutabilità, la bontà e l'onnipotenza. Generalmente alla base dei principi del bene e della morale. La rivelazione di Dio al genere umano è per i cristiani contenuta nei libri del Nuovo e Antico Testamento e rappresenta il Padre di Gesù. Nella filosofia occidentale il concetto di Dio fu elaborato da Anassagora come intelletto che ordina il mondo e da Platone come demiurgo creatore dell'universo. L'idea di Dio è stata interpretata ed elaborata in maniera diversa dai vari pensatori nel corso dei secoli, assumendo connotati e caratteristiche differenti, da essere supremo a sostanza immanente, da causa prima e motore del mondo a fondamento dell'etica umana. La filosofia moderna ha creato una cesura tra le verità di fede e le verità di ragione, arrivando ad affermare l'impossibilità della dimostrazione razionale dell'esistenza di Dio. L'idealismo hegeliano concepì Dio come immanente alla realtà nella quale si manifesta; il positivismo e il marxismo si attestarono invece su posizioni atee.

Dio e i suoi doni, Un Romanzo di I. Compton-Burnett (1963).

Dio ha bisogno degli uomini Film drammatico, francese (1950). Regia di Jean Delannoy. Interpreti: Pierre Fresnay, Madeleine Robinson, Daniel Gélin. Titolo originale: Dieu a besoin des hommes

Dio nascosto, Il Opera di critica letteraria di L. Goldmann (1955).

Dio ne scampi dagli Orsenigo Romanzo di V. Imbriani (1876).

diobelìa, sf. Sussidio giornaliero in vigore nell'Attica a favore dei cittadini rimasti disoccupati o impoveritisi per effetto della guerra spartana (413-404 a. C.).

diocesàno, agg. e sm. Della diocesi; che, chi appartiene alla diocesi.

diòcesi, sf. Circoscrizione ecclesiastica sottoposta alla giurisdizione di un vescovo.
 sf. diocese.

Dìocle (secc. II-I a. C.) Matematico greco. Si dedicò allo studio del cissoide, una curva utile per la risoluzione del problema della duplicazione del cubo.

Diocleziàno, Gàio Aurèlio Valèrio (Salona 240-313) Imperatore romano, fu governatore della Mesia e comandante dei pretoriani. Riorganizzò l'impero tramite delle riforme costituzionali (tetrarchia) nominando Massimiano augusto, Costanzo e Galerio cesari. Divise l'impero in prefetture, diocesi e province, riformò l'esercito, tentò di limitare il dilagare dell'inflazione, imponendo tributi sistematici; impose in campo religioso la figura divina dell'imperatore, attuando una persecuzione verso manichei e cristiani. Si ritirò a vita privata, dalla quale poté assistere al crollo del sistema tetrarchico, che lo condusse al suicidio.

dìodo, sm. In elettronica è un componente a due terminali nel quale la corrente è unidirezionale, ossia si verifica solo per una determinata polarità della tensione applicata. I diodi sono dispositivi a semiconduttore formati da un piccolo cristallo di germanio o di silicio, in cui due regioni a drogaggio opposto creano una giunzione pn. Quando viene polarizzato direttamente è caratterizzato da una bassa resistenza; quando invece la polarizzazione è inversa la sua resistenza aumenta notevolmente, senza però diventare infinita.
Diodo emettitore di luce (LED)
Diodo che genera radiazioni luminose. Realizzato con una giunzione all'arseniuro-fosfuro di gallio (GaAsP), viene normalmente utilizzato come indicatore di funzionamento di apparecchiature elettroniche.
Diodo raddrizzatore
Diodo utilizzato come elemento circuitale in elettronica. Il suo impiego più comune è la trasformazione di una corrente alternata in una impulsiva a onda dimezzata che, dopo un adeguato spianamento per mezzo di un condensatore di notevole capacità, permette l'alimentazione di apparecchiature a corrente continua. Spesso vengono usati quattro diodi raddrizzatori in configurazione a ponte per ottenere correnti impulsive a onda intera.
Diodo Shottky
Diodo ricavato dal normale diodo a semiconduttore, caratterizzato da un'elevata rapidità di risposta a basse correnti.
Diodo Zener
Diodo simile a quello raddrizzatore, impiegato come stabilizzatore di corrente continua o come generatore di tensione di riferimento.
Fotodiodo
Tipo di diodo che rivela la variazione di intensità luminosa nel campo visibile e nell'infrarosso vicino.

Diodon, sm. Genere di Pesci Actinopterigi Tetraodontiformi con corpo rivestito da spine mobili, a volta erettili.

Diodóntidi Famiglia di Pesci Actinopterigi cui appartiene il genere Diodon.

Diodòro Sìculo (Agirio ca. 90-ca. 20 a. C.) Storico greco. Tra le opere Biblioteca (60-30 a. C.).

Diofànto (sec. II) Matematico greco (in greco Dióphantos). Compì importanti studi sulle equazioni di primo e secondo grado. Attivo alla scuola di Alessandria, ha scritto tredici libri di Aritmetica, raccolta di problemi sui numeri di cui sono giunti fino a noi solo sei libri, e I numeri poligonali, opuscolo su temi marginali. Oggi si dicono diofantee equazioni algebriche a coefficienti interi di cui si vuole cercare soluzioni intere.

diofisìsmo, sm. Termine teologico per designare il dogma della dottrina cattolica definito nel concilio ecumenico di Calcedonia del 451 relativo alle due nature, divina e umana, di Gesù Cristo.

Diògene Laèrzio (Laerte, Cilicia, prima metà III sec.) Storico greco. Tra le opere Vite dei filosofi.

Diogneto, Epistola a Trattato religioso e apologista di anonimo (ca. III sec.):

dioicìsmo, sm. Proprietà delle specie vegetali dioiche (quelle rappresentate da individui maschili e femminili distinti). Rappresenta il solo caso in cui lo zigoto risulti unisessuato.

diòico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alle piante che possiedono organi maschili e femminili su organismi diversi. ~ eterotallico.

Diomède Personaggio mitologico, eroe greco figlio di Tideo, re di Argo. Fu spesso compagno di Ulisse in rischiose avventure e partecipò alla guerra di Troia.

Diomedèa, sf. Genere di Uccelli Procellariformi cui appartengono almeno una decina di specie di albatro.

Diomedèidi Famiglia di Uccelli marini Procellariformi cui appartengono i due generi di albatro Diomedea e Phoebetria.

Dióne (astronomia) Satellite di Saturno, scoperto da G. Cassini nel 1684; è all'undicesimo posto per distanza (377.500 km) e al quarto per grandezza (raggio di 560 km); il suo periodo orbitale è di 2,74 giorni.

Dióne (mitologia) Divinità greca figlia di Oceano e Teti o, secondo i racconti orfici, di Urano e Gaia. Fu amata da Giove e con lui venerata a Dodona; secondo una tradizione avrebbe partorito Venere.

Dionìgi Nome di tiranni.
Dionigi I il Vecchio
(Siracusa 432?-367 a. C.) Tiranno di Siracusa dal 405, conquistò quasi tutta la Sicilia, parte della Magna Grecia e del litorale adriatico, ove fondò Ancona e colonizzò Adria. Avverso a Cartagine fino alla morte, appoggiò Sparta contro l'espansione ateniese.
Dionigi II il Giovane
Figlio di Dionigi I, gli succedette dal 367 al 344, terminando il conflitto con Cartagine e ospitando Platone come consigliere. Lo zio Dione lo cacciò nel 357, ma egli tornò in patria nel 347. Il corinzio Timoleonte lo esiliò definitivamente nel 344 a Corinto.

Dionìgi d'Alessàndria, détto il Grànde (Alessandria 190 ca.-264?) Santo, vescovo di Alessandria d'Egitto dal 247 e padre della chiesa greca. Si oppose alle persecuzioni di Valeriano e Decio e scrisse Sulla natura e Confutazione e apologia.

Dionìgi di Alicarnàsso (Alicarnasso I sec. a. C.) Storico greco. Tra le opere Antichità romane (dal 7 a. C.).

Dionìgi l'Agricoltóre (Lisbona 1261-Santarém 1325) Figlio di Alfonso III, gli succedette come re di Portogallo dal 1279. Fu fondatore a Lisbona nel 1290 della prima università portoghese.

dionisìaco, agg. (pl. m.-ci) 1 Di Dioniso. 2 Inebriante, entusiastico. ~ esaltante.

Dionìsio (papa) (?-Roma 268) Santo e papa dal 259 al 268. Uno dei formulatori del dogma trinitario, condannò modalismo e sabellianesimo. Nel concilio da lui convocato a Roma nel 262, condannò la dottrina eretica che sosteneva la subordinazione del Figlio al Padre (subordinazionismo) e che anticipava le tematiche dell'arianesimo.

Diòniso (o Bacco) Dio greco del vino e dell'ebbrezza, figlio di Zeus e di Semele. Il suo culto, che rappresentava l'evasione dalla condizione umana, confluì nell'orfismo e nei riti misterici, simbolo del trionfo della natura. Alle sue feste è collegata l'origine delle rappresentazioni drammatiche e del dramma satiresco.

Dionisòtti, Càrlo (Torino 1908-Londra 1998) Critico letterario. Tra le opere Geografia e storia della letteratura italiana (1967) e Machiavellerie (1980).

diòpside, sm. Silicato di calcio e di magnesio e poco ferro appartenente al gruppo dei pirosseni monoclini. È un componente di rocce eruttive basiche, ultrabasiche e metamorfiche.

dioràma, sm. (pl.-i) Serie di panorami che mediante effetti di prospettiva e mediante un'opportuna illuminazione producono l'effetto di una visione reale.

diorìte, sf. Roccia intrusiva formata principalmente da plagioclasio di colore bianco e da minerali colorati tipo anfiboli, pirosseni e miche. A seconda della presenza o meno di quarzo e del minerale colorato più abbondante si distinguono in quarzifere, non quarzifere, micacee, anfiboliche o pirosseniche.

Diòscuri Appellativo dei gemelli Castore e Polluce, eroi della mitologia greca, figli di Leda e di Zeus che si unì a lei sotto forma di cigno. Castore era mortale e Polluce no. Alla morte di Castore, Polluce rifiutò l'immortalità poiché non poteva dividerla con il fratello, così ottennero di trascorrere a giorni alterni una giornata nell'Olimpo e l'altra nel regno dei morti. Erano considerati divinità benefiche perché aiutavano i combattenti e i marinai. Il loro culto era diffuso in particolare a Sparta.

Dioscùride di Sàmo (Fine del IV sec. o del II sec. a. C.) Pittore greco. Tra le opere Suonatori ambulanti e Consultazione di una fattucchiera (I sec.? a. C., Napoli, Museo Archeologico Nazionale, da originali di Dioscuride).

Diospiràli Ordine di piante arboree e arbustacee delle regioni tropicali comprendente sette famiglie; le più importanti sono le Sapotacee e le Ebenacee.

diossàno, sm. Etere ciclico ottenuto per trattamento del glicol etilico con acido solforico diluito durante l'ebollizione.

diossi- Primo elemento di vocaboli chimici indicante la presenza di due ossidrili in una molecola.

diossifenilalanìna, sf. Amminoacido ottenibile per sintesi da vanillina e acido ippurico, ma non facilmente isolabile per idrolisi. È presente in molti vegetali.

diossìna, sf. Idrocarburo aromatico clorurato, formato da quattro atomi di carbonio e due di ossigeno (2,3,7,8,-tetraclorodibenzo-paradiossina o TCDD). È un sottoprodotto della produzione dei fenoli policlorurati, usati come diserbanti; si forma anche nell'incenerimento di rifiuti contenenti clorobenzoli, clorofenoli ed eteri di difenile. Molto tossica se dispersa nell'ambiente, contamina per anni il terreno. Nel 1976, a Seveso, una dispersione accidentale della sostanza ha obbligato all'abbandono dell'area contaminata in attesa della bonifica.

diòttra, sf. 1 Strumento topografico per tracciare allineamenti tra punti distanti o angoli su un terreno. 2 Tacca di mira di un'arma da fuoco.

diottrìa, sf. Unità di misura usata in ottica per misurare la potenza o convergenza di una lente e in oculistica per misurare le capacità visive (PotenzaInDiottrie = 1/DistanzaFocaleInMetri).

diòttrica, sf. Parte dell'ottica che studia la rifrazione della luce.

diòttrico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce alla diottrica.

dióttro, sm. Sistema ottico centrato costituito dall'associazione di due mezzi trasparenti con diverso indice di rifrazione, divisi da una superficie piana (diottro piano) o da una superficie sferica (diottro sferico), come nelle lenti.

Diourbel Città (78.000 ab.) del Senegal, capoluogo della regione omonima.

dipanàre, v. v. tr. 1 Raccogliere il filo in un gomitolo svolgendolo dalla matassa. ~ svolgere, sdipanare. <> ammatassare. 2 Districare, sbrogliare. ~ chiarire. 3 Disfare. ~ sciogliere.
v. intr. pron. 1 Svolgersi, detto di un filo. 2 Susseguirsi, distendersi.
 v. tr. 1 (gomitolo) to wind into a ball. 2 (fig.) to sort out.

dipanatóio, sm. Arnese per dipanare.

dipanatùra, sf. Il dipanare.

dipartimentàle, agg. Di dipartimento.

dipartiménto, sm. 1 In alcuni stati, ministero; in Francia, circoscrizione amministrativa. ~ compartimento. 2 Circoscrizione territoriale-amministrativa della marina militare italiana. ~ divisione. dipartimento militare marittimo. 3 Raggruppamento di discipline universitarie affini. il dipartimento di informatica era molto attivo in quel campo di ricerca
 sm. department.
 franc. department, deriv. da departir suddividere.

dipartìre, v. v. tr. Dividere, separare. ~ allontanare.
v. intr. pron. 1 Andare via da un luogo, partire. ~ allontanarsi. 2 Morire. ~ perire. 3 Diramarsi. ~ ramificarsi.
 da di-+ partire.

dipartìta, sf. 1 Distacco, partenza. ~ allontanamento. 2 Morte. ~ trapasso. <> nascita.

dipendènte, agg., sm. e sf. agg. 1 Che dipende, subordinato. ~ subalterno. <> indipendente. era da un punto di vista economico ancora dipendente dalla famiglia. 2 Soggetto legato. ~ vincolato. <> libero.
sm. e sf. Chi lavora alle altrui dipendenze. ~ sottoposto. <> capo. i dipendenti statali hanno trattamenti previdenziali più favorevoli.
sf. Proposizione dipendente.
 agg. subordinate, dependent. sm. e sf. employee.

dipendènza, sf. 1 Il dipendere. ~ subordinazione. <> indipendenza. : :avorava alle dipendenze di qualcuno, non lavorava in proprio. 2 La dépendance di alcuni edifici. era alloggiato nella dipendenza dell'albergo
 sf. 1 dependence. 2 (farmaci) addiction.

dipèndere, v. intr. 1 Essere causato o determinato. ~ derivare. <> causare, dare luogo. la tua timidezza dipende essenzialmente dalla insicurezza di fronte agli altri. 2 Essere in rapporto di subordinazione rispetto a qualcuno. ~ sottostare. <> comandare, dirigere. l'ora di arrivo dipende dalle condizioni di traffico. 3 Di proposizioni, essere rette. la proposizione causale di dipende dalla principale.
 v. intr. 1 to depend on. 2 (essere alle dipendenze) to be subordinate to. 3 (economicamente) to be dependent on. 4 (derivare) to derive, to come from, to result.
 lat. dependere, comp. da de-+ pendere.

dipentène, sm. Sinonimo di limonene racemico.

dipeptìde, sm. Generica denominazione che designa le ammidi derivanti dalla condensazione di due amminoacidi come la glicilglicina.

Dipignàno Comune in provincia di Cosenza (3.865 ab., CAP 87045, TEL. 0984).

dipìngere, v. v. tr. 1 Rappresentare le figure e le forme mediante colori. ~ disegnare. 2 Ornare con pitture. ~ affrescare. aveva preso l'impegno di dipingere il soffitto della cappella. 3 Dare la tinta, il colore. ~ verniciare. 4 Rappresentare con vivacità, mediante la scrittura o usando altri mezzi espressivi. ~ rappresentare. nel descriverlo, lo dipinse come un ragazzo meraviglioso. 5 Truccare. ~ imbellettare.
v. rifl. 1 Darsi il belletto, il trucco. ~ truccarsi. 2 Assumere un colore. al tramonto il cielo si dipinse di rosso vivo.
 v. tr. 1 to paint. 2 (rappresentare) to depict.
 lat. depingere, comp. da de-+ pingere dipingere.

dipìnto, agg. e sm. agg. 1 Ornato con colori. ~ pitturato. <> pulito, bianco. produceva delle ceramiche dipinte a mano. 2 Truccato. ~ imbellettato. <> naturale, lavato. aveva il viso eccessivamente dipinto.
sm. Opera di pittura. ~ tela. quel dipinto, valeva ormai molti milioni.
 sm. painting.
 lat. depictus, p.p. di depingere dipingere.

dipl(o)- Primo elemento di parole composte derivante dal greco diplûs, ossia doppio.

diplacusìa, sf. Anomalia dell'apparato uditivo per cui le due orecchie percepiscono una diversa sensazione di altezza in seguito all'emissione di un suono.

diplegìa, sf. Paralisi bilaterale o emiplegia doppia dovuta di solito a una lesione cerebrale.

diplèxer, sm. invar. Dispositivo elettronico che consente di sommare due segnali distinti per convogliarli in un unico canale di trasmissione e all'arrivo di separare i due segnali trasmessi contemporaneamente.

diplocòcco, sm. (pl.-chi) Genere di batteri della famiglia delle Lactobacillacee comprendente una sola specie, il Diplococcus pleumoniae, responsabile delle polmoniti batteriche.

diplodòco, sm. (pl-chi) Genere di giganteschi dinosauri erbivori presenti nel Giurassico superiore, i cui resti abbondano nel Colorado e nel Wyoming. Giungevano fino a 25 metri e a un peso di 20 tonnellate.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_d.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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