Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale G parte 6

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale G parte 6

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale G parte 6

 

giràffa, sf. Mammifero (Giraffa camelopardalis) della famiglia dei Giraffidi e dell'ordine degli Artiodattili, alta 6 m alla testa, con collo e arti lunghissimi, mantello chiaro con macchie rossiccie. Vive nell'Africa sudsahariana nutrendosi di vegetali.
In cinematografia carrello mobile munito di una lunga asta fornita, all'estremità, di un microfono.
 sf. 1 giraffe. 2 (microfono su asta) microphone boom.

giraffìsta, sm. Operaio addetto alla manovra di una giraffa.

giràle, sm. Motivo ornamentale composto da una foglia d'acanto, vite, o altro in forma di volta con in mezzo un fiore.

giraménto, sm. Effetto del girare. ~ giro.

giramóndo, sm. Chi gira per il mondo senza fini. ~ globe trotter. <> sedentario.

giràndola, sf. 1 Ruota di legno su cui sono applicati razzi. 2 Banderuola metallica posta alla sommità di edifici per indicare la direzione del vento. 3 Giocattolo di carta o di celluloide, fatta a forma di rosetta, che gira quando soffia il vento. 4 Giochi d'acqua in grandi ville. 5 Candelabro circolare a più luci, fatto di legno o di metallo. 6 Persona volubile. ~ voltagabbana. 7 Giravolta. 8 Il susseguirsi vertiginoso di fatti. ~ ridda. una girandola di persone incuriosite, gli fece perdere l'orientamento. 9 Pensiero confuso.
 sf. 1 (gioco pirotecnico) Catherine wheel. 2 (banderuola) weathercock, weather vane. 3 (giocattolo) toy windmill.
 deriv. da girandolare.

girandolàre, v. intr. 1 Andare a zonzo, gironzolare. ~ girovagare. 2 Bighellonare.

girandole, sf. invar. Specie di grosso lampadario a più bracci di forma circolare o piramidale con pendagli di cristallo che serve a reggere candele o altre sorgenti luminose.

girandolóne, sm. Chi ama girandolare. ~ bighellone, sfaccendato.

girandolóni, avv. Girandolando qua e là.

girànte, sm. e sf. 1 Chi effettua o ha effettuato la girata di titoli di credito. 2 Nelle turbine, nelle pompe a compressione, il rotore munito di palette che viene messo in rotazione dal fluido che mette in moto un motore.

Girard, Albert (Saint-Michel, Mosa 1595-L'Aia 1633) Matematico francese. Noto per avere formulato il teorema secondo cui ogni equazione algebrica possiede un numero di radici pari al suo grado (1629, teorema fondamentale dell'algebra).

Girard, Jean-Baptiste (Friburgo 1765-1850) Pedagogista svizzero. Tra le sue opere, Dell'insegnamento regolare della lingua materna (1844) e Corso educativo di lingua materna per le scuole e le famiglie (1845-1848).

Girardelli, Marc (Lustenau 1963-) Sciatore lussemburghese. Di origine austriaca, vinse la Coppa del mondo cinque volte (1985, 1986, 1989, 1991 e 1993) e la medaglia d'argento in gigante alle olimpiadi del 1992.

Girardèngo, Costànte (Novi Ligure 1893-1978) Ciclista. Vinse il Giro d'Italia nel 1919 e nel 1923, più volte la Milano-Sanremo e fu nove volte campione nazionale (1913-1914 e 1919-1925).

Giràrdi, Giùlio (Il Cairo 1926-) Teologo cattolico italiano, specialista in problemi dell'ateismo. Uno dei maggiori animatori del Movimento dei cristiani per il socialismo, ha diretto l'enciclopedia Ateismo contemporaneo.

Girardot, Annie (Parigi 1931-) Attrice teatrale e cinematografica francese. Interpretò Rocco e i suoi fratelli (1960) e La donna scimmia (1964).

giràre, v. v. tr. e intr. 1 Far ruotare intorno a un asse. ~ roteare. girò il tavolo verso la finestra per avere più luce. 2 Far cambiare rotazione. ~ ribaltare. <> raddrizzare. 3 Percorrere. ~ visitare. ha girato tutta l'Europa in pochissimi anni. 4 Trasferire a favore di altri mediante girata. 5 Riprendere. ~ filmare. 6 Passare di mano in mano. 7 Andare a spasso, camminare. ~ girellare. 8 Deviare, svoltare. ~ curvare. 9 Propagarsi (di notizie). ~ diffondersi. 10 Giudicare. ha girato la questione al punto che finì per passare dalla parte della ragione. 11 Fare una ripresa cinematografica. girarono quella scena all'interno della grotta.
v. rifl. Volgersi. quando dormiva, si girava spesso nel letto.
 v. tr. 1 to turn. 2 (visitare) to go round. 3 (mescolare) to stir. 4 (fare una ripresa cinematografica) to shoot. 5 (avvolgere) to wind. 6 (assegno) to endorse. v. intr. 1 to turn. 2 (ruotare) to rotate. 3 (andare in giro) to circulate, to go round. v. rifl. to turn.
 lat. tardo gyrare, deriv. da gyrus voltata.

girarròsto, sm. Arnese da cucina che fa girare sul fuoco la carne infilata allo spiedo per arrostirla.
 sm. spit.

giràsi, sf. Enzima che agisce sul DNA. Prende parte alla replicazione, alla riparazione, alla trascrizione e alla ricombinazione. È stato scoperto nell'Escherichia coli.

girasóle, sm. Pianta erbacea annuale (Helianthus annuus) della famiglia delle Composite. Ha il fusto alto fino a tre metri, robusto, semplice o ramoso, solo in alto munito di grandi foglie ovali. All'estremità del fusto si formano le grosse calatidi che raggiungono anche i 40 cm di diametro. Originario dell'America meridionale (Perú), venne introdotto in Europa alla fine del XV sec. Il girasole viene coltivato in forme orticole diverse nei giardini e nelle campagne e i suoi semi (acheni) forniscono un olio apprezzato e servono anche come mangime per i volatili.
 sm. sunflower.

Girasóle Comune in provincia di Nuoro (810 ab., CAP 08040, TEL. 0782).

giràta, sf. 1 Atto del girare. 2 Giro. ~ voltata. con due girate di chiavi, chiuse la porta e se ne andò. 3 Trasferimento di un titolo di credito all'ordine scritto sul documento scritto e sottoscritto dal girante. ~ cessione. 4 Passeggiata. ~ gita. fecero una girata in piazza. 5 Lavata di capo. ~ ramanzina.
 sf. 1 stroll. 2 (comm.) endorsement.

giratàrio, sm. Soggetto nei cui confronti è stata effettuata la girata di un titolo di credito.

giratùbi, sm. Attrezzo di varia forma per avvitare o svitare un tubo in una giunzione.

Giraudoux, Jean (Bellac, Haute-Vienne 1882-Parigi 1944) Romanziere e drammaturgo. Tra le opere La guerra di Troia non si farà (1935) e La pazza di Chaillot (postumo, 1945).

giravìte, sm. invar. Cacciavite.

giravòlta, sf. 1 Movimento repentino ottenuto ruotando il corpo intorno al proprio asse. ~ volteggio. 2 Tortuosità delle strade. ~ tornante. <> rettifilo. 3 Improvviso mutamento di opinione. ~ voltafaccia.
 sf. 1 turn, twirl. 2 (fig.) about-turn.

giravoltolàre, v. intr. 1 Andare in giro. ~ gironzolare. 2 Fare delle giravolte. ~ volteggiare.

gìre, v. intr. Andare.

girèlla, sf. 1 Carrucola. 2 Rotella di legno scanalata intorno alla quale si avvolge uno spago che, sfilato con forza, la fa girare sul terreno, per divertimento dei bambini.

girellàre, v. intr. Girare oziosamente. ~ bighellonare.

girèllo, sm. 1 Oggetto a forma di piccolo cerchio. 2 Sostegno di forma circolare più largo in basso, montato su rotelle, entro il quale si mette il bimbo quando impara a camminare. 3 Taglio di carne della parte posteriore della coscia del bue o del vitello. 4 La parte carnosa del carciofo. 5 Semicerchio in cuoio che va inserito fra il tacco e la tomaia per livellare la parte concava del calcagno. 6 Dischetto di cuoio all'apice della stecca da biliardo.
 sm. (seggiolino per bambini) baby walker.
 deriv. da giro.

girellóne, sm. Girandolone, vagabondo. ~ ciondolone.

Giresun Città (67.000 ab.) della Turchia, capoluogo della provincia omonima.
Giresun
Provincia (520.000 ab.) della Turchia, lungo le coste del mar Nero.

girétto, sm. Passeggiatina.

girévole, agg. 1 Che può girare. 2 Volubile.
 agg. turning, revolving.

Girifàlco Comune in provincia di Catanzaro (7.260 ab., CAP 88024, TEL. 0968).

girifàlco, sm. (pl.-chi) Nome comune del Falco rusticolus, un uccello falconiforme tipico delle regioni fredde, appartenente alla famiglia dei Falconidi. Il girifalco ha piumaggio di colore grigio bruno con penne fasciate di bianco ed è più grosso del falco.

girigogolàre, v. intr. Fare girigogoli.

girigògolo, sm. Tratto di penna pieno di capricciose volute.

girìno, sm. 1 Larva degli Anfibi anuri. Ha corpo tozzo con coda lunga compressa sui lati. Con la metamorfosi le branchie diventano interne e poi regrediscono, si formano gli arti e la coda scompare al termine del periodo larvale. 2 Corridore ciclista che partecipa al Giro d'Italia.
 sm. tadpole.

girl, sf. invar. 1 Ragazza. 2 Ballerina di rivista.

gìro, sm. 1 Linea circolare. ~ cerchio. 2 Movimento circolare, rotatorio. ~ girata. i giri del motore erano al massimo, ma la velocità non aumentava più. 3 Passeggiata per diporto. ~ escursione. non voleva andare in giro con lui. 4 Gara su strada. 5 Periodo di tempo. ~ intervallo. nel giro di qualche ora ti sarai già scordato di tutto. 6 Movimento. 7 Nel gioco delle carte una mano. ~ partita. 8 Gruppo. ~ cerchia. il suo giro di amicizie era abbastanza ristretto e selezionato. 9 Ramo, settore. ~ ambito. 10 Traffico. ~ volume.
 sm. 1 (cerchio) circle. 2 (movimento) turning, turn. 3 (percorso) round. 4 (viaggio) excursion. 5 (passeggiata) walk, stroll. 6 (sport, giro di pista) lap. 7 (di carte) hand. 8 (comm.) turnover. 9 (essere su di giri) to be high-spirited. 10 (essere giù di giri) to be low-spirited.
 lat. gyrus, dal greco gyros.

Gìro d'Itàlia La principale corsa ciclistica a tappe italiana nella quale il capoclassifica indossa la maglia rosa. Fu organizzato la prima volta nel 1909 dai tre sportivi Costamagna, Cougnet e Morgagni.

Giro del mondo in ottanta giorni Romanzo di J. Verne (1873). L'opera è il racconto di una scommessa effettuata a Londra tra Phileas Fogg e gli amici del suo club. Phileas scommette ventimila sterline di essere in grado di effettuare il giro del mondo in ottanta giorni. Riuscirà a vincere la scommessa e si troverà una bella moglie indiana, ma non realizzerà nessun guadagno perché il viaggio gli sarà costato esattamente le ventimila sterline scommesse. È uno dei libri di avventure più noti di Verne.

Giro del mondo, Il Romanzo di F. Parazzoli (1977).

Gìro di Frància La principale corsa ciclistica a tappe francese (in francese tour de France) nella quale il capoclassifica indossa la maglia gialla. Fu creata nel 1903 da Henri Desgrange.

Giro di vite Opera da camera in un prologo e due atti di B. Britten, libretto di M. Piper (Venezia, 1954).

girobùssola, sf. Bussola giroscopica.

girocòllo, agg. e sm. agg. Detto di indumento o collana a girocollo.
sm. 1 La circonferenza del collo di un maglione. 2 Maglione con scollatura rotonda. a girocollo, con la scollatura della misura del collo. 3 Collana aderente alla base del collo.
 sm. crew-neck.
 da giro-+ collo.

girocónto, sm. Spostamento a opera di una banca di una somma di denaro da un conto a un altro.

girodìna, sf. Aeromobile in cui il moto verticale viene demandato alle ali e a un rotore mentre le traslazioni orizzontali sono gestite da eliche azionate da motori.

girodirezionàle, sf. Direzionale giroscopica.

Giroflè Giroflà Operetta in tre atti di A. C. Lecocq, libretto di E. Leterrier e Q. Vanloo (Bruxelles, 1874).

girolamìti Appartenenti a congregazioni religiose eremitiche sorte in Italia e in Spagna nel XIV-XV sec. che abbandonarono presto la vita eremitica per adottare la regola di Sant'Agostino con aggiunte tratte da San Girolamo.

Giròlamo (Stridone 347 ca.-Betlemme 420) Padre della chiesa, letterato e santo. Si convertì durante un soggiorno ad Antiochia (374), si ritirò nel deserto dove visse come eremita e studiò a fondo il greco e l'ebraico. Tradusse in latino le Omelie di Origene e su incarico di papa Damaso tradusse in latino dall'ebraico l'Antico Testamento e rivide le antiche versioni del Nuovo Testamento. Tale versione, dichiarata autentica dal concilio di Trento del 1546, fu adottata come testo biblico canonico per tutto il medioevo. Importante anche l'Epistolario.

Giròlamo Bonapàrte (Ajaccio 1784-Villegenis 1860) Fratello di Napoleone, venne da lui messo a capo del regno di Westfalia nel 1807. Nel 1813 venne tuttavia destituito.

Giròlamo Emiliàni (Venezia 1486-Somasca, Bergamo 1537) Santo e militare. Fu fondatore della compagnia dei servi dei poveri (1534), che venne poi chiamata dei chierici regolari di Somasca.

giromagnètico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ai fenomeni magnetomeccanici.

giromànica, sm. Parte di indumento che circonda la ascella.
 sm. armhole.

giròmetro, sm. Strumento atto a indicare la velocità angolare di virata di un aeromobile. Associato a un indicatore di sbandamento prende il nome di vibrosbandometro.

Girònda Estuario della Garonna e della Dordogna, in Francia. Dà accesso al porto di Bordeaux, nell'oceano Atlantico.

Gironde Dipartimento (1.213.000 ab.) della Francia, nell'Aquitania, capoluogo Bordeaux. Si estende lungo la costa dell'oceano Atlantico e comprende la regione collinare del Bordolese, quella del Médoc e una parte delle Landes. Il territorio, prevalentemente pianeggiante, è attraversato dai fiumi Dordogna e Garonna confluenti nell'estuario comune, che dà il nome al dipartimento. Zona agricola (viti e ortaggi), enologica (vini di Bordeaux), della pesca e della cultura di ostriche. Le industrie principali sono quelle alimentari, chimiche, meccaniche, navali, cartarie, tessili, del vetro e del tabacco, concentrate principalmente nel capoluogo. Mete turistiche sono le stazioni balneari lungo la costa.

girondìno, sm. Nome con il quale veniva chiamato l'appartenente al movimento politico di tendenze moderate formatosi in Francia, durante il periodo della rivoluzione francese, attorno al gruppo dei deputati del dipartimento della Gironda. Come forza maggioritaria all'assemblea legislativa, i girondini imposero al re Luigi XVI la dichiarazione di guerra a Prussia e Austria (1792). Furono travolti dalle insurrezioni popolari dei montagnardi del maggio 1792 e del 1793.

girondolàre => "girandolare"

giróne, sm. 1 Cerchio dell'inferno. 2 Raggruppamenti di squadre per la disputa di un campionato. il girone di andata si concludeva alla fine di quel mese, il primo turno di partite del campionato. 3 Impugnatura del remo. 4 Tutto ciò che ha andamento di linea curva o di cerchio.
 sm. 1 (sport, girone di andata) first leg. 2 (sport, girone di ritorno) second leg.
 accresc. di giro.

Girònico Comune in provincia di Como (1.629 ab., CAP 22020, TEL. 031).

gironzolàre, v. intr. Girellare, andare a zonzo. ~ girovagare.
 v. intr. to roam around, to wander, to stroll about.

giropilòta, sm. Dispositivo elettromeccanico collegato con la girobussola che consente di mantenere invariata la rotta. ~ pilota automatico.

giroscòpico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al giroscopio.

giroscòpio, sm. Dispositivo costituito da un pesante disco la cui rapida rotazione attorno a un asse mantiene questo sempre parallelo a se stesso, durante il moto del sistema. Viene impiegato specialmente come stabilizzatore sulle navi (dispositivo antirollio) oppure sugli aerei dove serve a definire l'orizzonte artificiale. Il termine fu introdotto da Foucalt nel 1852 per indicare il suo pendolo.
 da giro +-scopio.

girostabilizzatóre, sm. Apparecchio giroscopico utilizzato sulle navi per attenuare i moti di rollio e di beccheggio.

girotóndo, sm. Gioco infantile in cui i bambini si prendono per mano in circolo e girano al ritmo di una filastrocca.

Girotondo, Il Dramma di A. Schnitzler (1896).

giròtta, sf. Strumento composto da una lamina metallica che viene posto sulla sommità di campanili, comignoli e simili per indicare la direzione del vento.

Giròtti, Màssimo (Mogliano, Macerata 1918-) Attore teatrale e cinematografico. Interpretò Ossessione (1943) di L. Visconti, In nome della legge (1949) di P. Germi, Cronaca di un amore (1950) di M. Antonioni, Senso (1954) di L. Visconti e Teorema (1968) di P. P. Pasolini. Ha lavorato anche per la televisione (Cime tempestose, 1956, Abramo Lincoln, 1967), Jekyll, 1969) e Quo vadis?, 1985) e per il teatro.

girovagàre, v. intr. Andare a zonzo. ~ vagare. <> fermarsi, stazionare.
 deriv. da girovago.

giròvago, sm. 1 Chi va in giro sostando da qualche parte solo temporaneamente. ~ errabondo. <> fisso. 2 Nomade, zingaro. ~ gitano.
 lat. tardo gyrovagus, comp. da gyrus + vagus.

girovìta, sm. Circonferenza della vita di una persona.

GIS In informatica è la sigla di Graphics Information System (sistema di informazioni grafiche).
GIS
Sigla di Gruppo Intervento Speciale.

Giscard d'Estaing, Valéry (Coblenza 1926-) Uomo politico francese, ha ricoperto numerosi incarichi a livello politico, da deputato a ministro dell'economia, nel corso della presidenza Pompidou. Divenne presidente della repubblica, alleato dei gollisti (1974), carica che ricoprì fino al 1981, quando venne sconfitto da F. Mitterrand.

Giselle ou Le Willis Balletto fantastico in due atti di T. Gautier e J. H. Vernoy de Saint-Georges e J. Coralli, musica di A. Adam (Parigi, 1841).

Gish, Lillian (Springfield 1896-New York 1993) Attrice cinematografica statunitense. Interpretò Giglio infranto (1919), Agonia sui ghiacci (1920) e La lettera scarlatta (1926).

Gislebertius (Attivo nei primi decenni del XII sec.) Scultore francese. Tra le opere Eva (ca. 1125, Autun, Musée Rolin) e Portale occidentale con Giudizio finale (1130-1132, Autun, St. Lazare).

Gìssi Comune in provincia di Chieti (3.314 ab., CAP 66052, TEL. 0873).

gìta, sf. 1 Escursione. ~ scampagnata. 2 Giro di garzone presso i clienti.
 sf. excursion, trip.
gita, sm. invar.
Denominazione di svariati poemi sanscriti devozionali. I gita più famosi sono la Bhagavadgita e la Gitagovinda.

Gita al faro Romanzo di A. V. Woolf (1927).

G¿Ì¿tagovinda Poema di Jayadeva (XII sec.).

Gitai, Amos (1950-) Regista israeliano. Diresse Golem. Lo spirito dell'esilio (1991) e L'inventario (1995).

gitàno, agg. e sm. agg. Che è proprio degli zingari. ~ zigano.
sm. Zingaro spagnolo. ~ nomade.
 sm. gipsy.

gitànte, sm. Partecipare a una gita.
 sm. excursionist, tripper.

Gitega Città (102.000 ab.) del Burundi, capoluogo della provincia omonima.

gittàre, v. tr. Gettare. ~ lanciare.

gittàta, sf. Distanza che può essere raggiunta da un proiettile di un'arma da fuoco. ~ lancio, portata.

giù, avv. 1 Verso il basso. ~ sotto. <> sopra. è caduto giù nel pozzo. 2 Al suolo, a terra. si buttava giù con troppa facilità, si lasciava scoraggiare facilmente. 3 Luogo a sud. doveva andare giù a Siracusa.
 avv. 1 down. 2 (in giù) downward. 3 (da basso) downstairs. 4 (essere giù di morale) to be down in the dumps. 5 (essere fisicamente giù) to be run down. 6 (pressapoco) thereabouts.
 lat. tardo iusum, deosum, da deorsum.

Giù la testa Film western, italiano (1971). Regia di Sergio Leone. Interpreti: Rod Steiger, James Coburn, Romolo Valli.

Giù nella seconda Avenue Racconto di E. Mphahlele (1959).

Giuba Fiume (858 km) dell'Africa orientale, formato dalla confluenza dei fiumi Ganale e Daua. Sfocia nell'oceano Indiano.

Giuba, Basso Regione (272.000 ab.) amministrativa della Somalia, capoluogo Chisimaio.

Giuba, Medio Regione (290.000 ab.) amministrativa della Somalia, al confine con il Kenya. Capoluogo Dujuuma.

Giubal Stretto marittimo che collega il golfo di Suez con il mar Rosso. Separa la parte meridionale della penisola del Sinai, dalla costa dell'Egitto.

giùbba, sf. 1 Giacca da uomo. 2 Abito da cerimonia. 3 Casacca dei fantini. 4 Lunga sottoveste con maniche, maschile e femminile, usata nel medioevo.
 arabo giubba sottoveste.

Giubbe rosse Film western, americano (1940). Regia di Cecil Blount De Mille. Interpreti: Gary Cooper, Paulette Goddard, Madeleine Carroll. Titolo originale: North-West Mounted Police

giubbétto, sm. 1 Nell'abbigliamento antico, giacca corta e attillata. 2 Nell'abbigliamento dello schermidore, il giubbotto imbottito e corto, abbottonato sul fianco.

giubbóne, sm. Giubba pesante.

giubbòtto, sm. Corta giacca sportiva.
 sm. 1 jacket. 2 (di salvataggio) life jacket. 4 (antiproiettile) bullet-proof vest.
 deriv. da giubba.

giubbòx => "juke-box"

giubilàre, agg. e v. agg. Che si riferisce al giubileo.
v. tr. Collocare un impiegato a riposo. ~ pensionare.
v. intr. Provare giubilo, andare in visibilio. ~ esultare. <> soffrire.
 lat. iubilare gridare.

giubilàto, agg. 1 Detto di un impiegato collocato in pensione. 2 Detto di persona dispensata da una carica.

giubilazióne, sf. 1 Collocazione a riposo di un impiegato. 2 Attestazione ufficiale, ma non valida ai fini della carriera, dei meriti di qualcosa.
 deriv. da giubilare.

Giubilèi Libro ebraico apocrifo del II sec. a. C. nel quale l'autore immagina che Dio riveli a Mosè tutta la storia biblica dalla creazione del mondo all'esodo degli ebrei dall'Egitto.

giubilèo, sm. 1 Anno Santo. 2 Indulgenza plenaria concessa dal papa in occasione dall'anno santo. 3 Cinquantenario. ~ cinquantennale.
 sm. jubilee.
Presso gli antichi ebrei era definito giubileo oppure anno santo l'anno sabbatico che ricorreva ogni cinquant'anni. Si trattava di un'epoca solenne durante la quale, secondo l'ordine comunicato da Dio a Mosè sul monte Sinai, si osservavano varie prescrizioni, tra cui la liberazione di tutti gli ebrei ridotti in schiavitù e dei loro figli, il condono dei debiti, il riposo completo dei terreni che non venivano né seminati né coltivati e la restituzione di ogni terreno o casa posseduta al precedente possessore. Esistono anche altri testi biblici che di questa istituzione mettono in luce soprattutto gli aspetti sociali della restituzione delle terre, del condono dei debiti e della liberazione degli schiavi. Dall'epoca postbiblica in poi, la tradizione rabbinica ha ripreso e discusso le leggi riguardanti l'anno sabbatico e l'anno giubilare, ma le ha ritenute attuabili solo nella terra d'Israele. Le istanze etiche e sociali sottostanti a esse sono rimaste però fondamentali per l'ebraismo della diaspora. Nella terra d'Israele si è continuato a osservare l'anno sabbatico, ma, per la situazione politica e le difficoltà concrete, i rabbini ne hanno semplificato le norme, considerandole di origine non biblica ma talmudica. Nell'ultimo secolo, da quando gli ebrei hanno ripreso a lavorare la terra, una piccola minoranza è tornata alla pratica dell'anno sabbatico. Il giubileo della chiesa cattolica si innesta sul giubileo ebraico. Nel corso del primo millennio della chiesa non ci sono tracce della pratica giubilare. Il giubileo così come oggi è celebrato risale a papa Bonifacio VIII e fu incentrato soprattutto intorno alla pratica del pellegrinaggio con cui i cristiani si recavano a Roma per visitare la tomba degli apostoli e invocare il perdono dei peccati. Dal 1300 in poi, questa pratica si è ripetuta con regolarità più o meno costante, differenziandosi e distanziandosi dalla concezione ebraica, e privilegiando gli aspetti delle indulgenze e del pellegrinaggio. L'anno della grande indulgenza fu introdotto nel 1300 (è ricordato anche da Dante nella Divina Commedia) da Bonifacio VIII, mentre papa Paolo II nel 1470 fissò l'anno santo ogni venticinque anni. Il papa può proclamare anni santi straordinari in occasione di ricorrenze di significato speciale (anni santi speciali sono stati quelli del 1933 e 1983 per i 1900 e i 1950 anni dalla morte di Gesù, e del 1987 anno santo mariano). Tra tutti gli anni santi, il grande giubileo dell'anno 2000 indetto da papa Giovanni Paolo II riveste particolare importanza, soprattutto per la volontà di conversione e di autocritica con cui la chiesa cattolica si prepara a celebrarlo. Come ha scritto papa Karol Wojtyla nell'enciclica Tertio Millennio Adveniente, "la chiesa non può varcare la soglia del terzo millennio senza spingere i suoi figli a purificarsi, nel pentimento, da errori, infedeltà, incoerenze e ritardi". L'inizio del giubileo coincide con l'apertura della Porta santa (quella destra di una delle quattro più grandi basiliche romane), alla vigilia di Natale dell'anno precedente quello del giubileo.

giùbilo, sm. Sentimento di gioia intensa manifestato con parole. ~ tripudio. <> mestizia.
 sm. rejoicing.
 lat. tardo iubilum, deriv. da iubilare gridare.

giùda, sm. Nel linguaggio comune della tradizione cristiana, traditore.

Giùda il Sànto (135?-220) Dottore ebreo palestinese, anche detto il Principe o Rabbi. Rappresentante degli ebrei dell'impero romano, scrisse la Mishnah.

Giùda Iscariòta Detto l'Iscariota, in quanto figlio di Simone Iscariota. Uno dei dodici apostoli di Gesù, quello che per trenta monete d'argento (denari), pagategli dai capi dei sacerdoti e dai farisei, tradì il Maestro baciandolo nell'orto di Getsemani e indicandolo in tal modo alle guardie che lo arrestarono. Secondo l'evangelista Matteo, quando vide che Gesù era stato condannato, ne ebbe rimorso, riportò le trenta monete d'argento ai capi dei sacerdoti buttandole nel tempio e si uccise impiccandosi. Secondo gli Atti degli apostoli, con i trenta denari Giuda comperò un campo, poi denominato campo del sangue (akeldamà) dagli abitanti di Gerusalemme, nel quale trovò la morte precipitando a capofitto.

Giùda Levìta (Tudela? ca. 1075-1141?) Poeta spagnolo. Tra le opere Composizioni sacre.

Giuda l'oscuro Romanzo di Th. Hardy (1896).

Giùda Maccabèo (?-160 a. C.) Condottiero ebreo. Insieme ai fratelli lottò contro l'ellenizzazione imposta da Antioco IV di Siria alla Giudea e nel 164 a. C. liberò Gerusalemme. Apparteneva alla dinastia degli Asmonei.

Giùda Taddèo (?-Edessa, 80 ca.) Santo e apostolo, evangelizzatore della Persia, fratello di Giacomo Minore. L'epiteto Taddeo, che significa "il Magnanimo", lo distingue nelle Scritture da Giuda l'Iscariota. La sua lettera è l'ultima del Nuovo Testamento.

giudàico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce al giudaismo. ~ ebraico.
 lat. Iudaicus, dal greco Iudaikòs.

giudaìsmo, sm. La religione e la cultura degli ebrei posteriormente all'esilio babilonese e alla restaurazione del tempio di Gerusalemme.

giudaizzànte, agg. e sm. 1 Che, chi giudaizza. 2 Ebreo convertito dell'età apostolica che insegnava l'osservanza integrale sia della Legge mosaica sia delle consuetudini ufficiali ebraiche.

giudaizzànti Aderenti a una setta cristiana russa che negava l'esistenza della Trinità. Tale setta sorse verso la fine del XV sec.

Giudèa Regione storica della Palestina, compresa tra il mar Morto, la Samaria e il mar Mediterraneo; si estende a ovest del basso corso del fiume Giordano. È costituita da altipiani aridi e rocciosi che scendono a valle verso il mar Morto. Nelle depressioni, che sono densamente popolate, si possono coltivare, grazie alle pioggie autunnali e primaverili, diversi prodotti agricoli: cereali, viti, olive, fichi. La parte orientale è nota anche come deserto di Giudea. Paese fertile nell'antichità divenne arida nel medioevo dopo che i nomadi del deserto distrussero i pozzi presenti nella regione. La fonte principale di ricchezza rimane sempre il turismo nei luoghi santi (Gerusalemme e Betlemme).
Fin dall'antichità la parte meridionale della Palestina era chiamata Giudea; inizialmente fu provincia persiana, quindi entrò a far parte dei territori dominati dai seleucidi e sotto i maccabei ebbe un governo autonomo. Provincia di Roma, venne costituita da Augusto (6 d. C.) con capitale Cesarea; venne amministrata da procuratori romani, prima di essere ceduta a Erode Agrippa I nel 41; ritornò all'Impero nel 44. Fu continuamente sconvolta da rivolte, la più importante delle quali fu quella scoppiata nel 66 e domata da Vespasiano nel 70, a seguito della conquista di Gerusalemme a opera di Tito. Dal 135 d. C. dopo la seconda guerra giudaica, prese il nome di Siria-Palestina. Dal 1967 è occupata da Israele.

giudècca, sf. (pl.-che) Nome che un tempo veniva utilizzato in molte città italiane per designare il quartiere ebreo.
 lat. iudaica giudaica.

Giudècca Il quarto dei giri di Cocito nel mezzo del quale si trova confitto Lucifero. Qui Dante pose, sepolti sotto una distesa di ghiaccio, coloro che tradirono i benefattori.

giudèo, agg. e sm. agg. Dei giudei. ~ ebraico. tradizione giudea.
sm. 1 Del regno dei giudei. ~ israelita.
 lat. Iudaeus, dal greco Iudàios.

giudeo-cristianésimo, sm. Dottrina professata dai primi cristiani nella quale la legge mosaica manteneva quasi invariato il suo valore normativo. I giudeo-cristiani dovevano, per entrare nella chiesa di Gesù Cristo, essere iniziati all'ebraismo giudaico.

giudeo-spagnòlo, agg. e sm. Relativo al dialetto parlato dai discendenti degli ebrei che furono espulsi dalla Spagna nel 1492 che si scrive in caratteri ebraici.

giudeo-tedésco, agg. e sm. (pl.-chi) Dialetto tedesco parlato dai discendenti degli ebrei che furono espulsi dalla Germania nel XIV sec.

giudicàbile, agg. 1 Che si può giudicare. 2 Che potrà o dovrà essere giudicato.

giudicàre, v. v. tr. 1 Valutare qualcosa a seconda delle qualità e dei meriti. ~ vagliare. doveva giudicare quanto fosse importante quell'obiettivo per lui. 2 Decidere con sentenza fatti o imputazioni. ~ sancire. fu giudicato colpevole di omicidio. 3 Stimare. ~ considerare. 4 Esprimere giudizi intorno a qualcosa.
v. intr. Esprimere un parere. sarete chiamati a giudicare secondo la legge.
 v. tr. 1 to judge. 2 (ritenere) to think. 3 (considerare) to consider.
 lat. iudicare.
Non giudicate per non esser giudicati. Vangelo di S. Matteo, cap. VII.

giudicàto, agg. e sm. agg. Vagliato.
sm. Cosa giudicata.

giudicatóre, sm. Che o chi giudica.

giudicatùra, sf. 1 Nello stato sabaudo, circoscrizione giudiziaria corrispondente al governatorato e al balivato. 2 Funzione di giudice e suo ufficio. 3 Luogo nel quale il giudice svolge le sue funzioni.

giùdice, sm. 1 Chi giudica. ~ perito, esperto, critico. 2 Magistrato con l'ufficio del giudicare. 3 Arbitro.
 sm. 1 judge. 2 (popolare) member of a jury. 3 (istruttore) investigating magistrate. 4 (conciliatore) justice of the peace.
 lat. iudex,-icis, comp. da ius diritto + radice di dicere dire.
Giudice costituzionale
Componente della corte costituzionale.
Giudice di pace
Giudice non professionale che è chiamato a dirimere controversie civili di poco valore e a decidere i processi penali contravvenzionali. In Italia è stato istituito con la riforma del codice di procedura civile del 1990, in base al quale gli sono state attribuite le competenze in materia civile per questioni di limitata importanza.
Giudice per le indagini preliminari
Magistrato che provvede alle richieste del pubblico ministero, delle parti private e della persona offesa dal reato durante le indagini preliminari e l'udienza preliminare nel processo penale.
Giudice popolare
Componente non togato di una corte d'assise, estratto a sorte in una lista formata da cittadini in possesso di determinati requisiti di incensuratezza e di cultura.
Giudice unico
La legge dell'8 luglio 1997 (con entrata in vigore il 2 giugno 1999) ha decretato la scomparsa del ruolo del pretore, accorpando le preture ai tribunali e istituendo il giudice unico.

Giudice e il suo boia, Il Romanzo di F. Dürrenmatt (1950).

Giùdici, Giovànni (Le Grazie, La Spezia 1924-) Poeta. Tra le opere La vita in versi (1965), Autobiologia (1969), Il male dei creditori (1977), Il ristorante dei morti (1981), Salutz (1986), Fortezza (1990) e Quanto spera di campare Giovanni (1993). Come critico Per forza e per amore. Critica e letteratura (1966-1995) (1996).

Giudìtta Eroina ebrea, protagonista del libro deuterocanonico dell'Antico Testamento. Per liberare Betulia dall'assedio di Nabucodonosor, avrebbe sedotto il generale Oloferne e lo avrebbe decapitato nel sonno.
Giuditta
Dramma biblico in tre atti di A. Honegger, libretto di R. Morax (Mezières, 1925).
Giuditta
Dramma di Ch. F. Hebbel (1841).

giudiziàle, agg. Che concerne i giudici.

giudiziàrio, agg. 1 Che concerne i giudici, i giudizi. ~ giudiziale, legale. potere giudiziario, uno dei tre poteri dello Stato, detenuto dalla magistratura; carcere giudiziario, detenzione preventiva prima del processo. 2 Tipo di eloquenza forense.
 agg. judicial.
 lat. iudiciarius.

giudìzio, sm. 1 Facoltà e atto della mente con cui si formula un'opinione. ~ discernimento. 2 Tale valutazione. 3 Senno. ~ oculatezza. <> sventatezza. 4 Lite giudiziaria. ~ causa. 5 Sentenza del giudice. ~ verdetto.
 sm. 1 judgement. 2 (opinione) opinion. 3 (dir.) judgement. 4 (processo) trial. 5 (opinione) opinion. 6 (verdetto) verdict. 7 (senno) common sense.
 lat. iudicium.
Avanti, Pietro, con giudizio. Raccomandazione che nei Promessi Sposi il gran cancelliere Ferrer, mentre va a liberare il vicario assediato, fa al suo cocchiere imbarazzato nel guidare fra la folla.
Attività della mente umana capace di confrontare, paragonare, distinguere o scegliere persone o cose, confrontandone le diverse qualità e prendendo come termine di riferimento parametri di preferenza sia personali che oggettivi quali estetica, morale, etica, bene e male.
In filosofia è la proposizione con la quale si afferma o si nega un rapporto fra un soggetto e un predicato. È definito da Aristotele come la sintesi di un soggetto e di un concetto (predicato) con la funzione copulativa del verbo essere. Esso costituisce l'atto intellettuale capace di distinguere tra il vero e il falso e tra il bene e il male. Kant distingue, nella Critica del giudizio, il giudizio analitico e quello sintetico. Nel giudizio analitico il predicato appartiene al soggetto e ha valore solo esplicativo; nel giudizio sintetico, il predicato è esterno al soggetto benché collegato a esso, ha valore estensivo cioè di conoscenza aggiuntiva. Costituisce la facoltà di valutazione estetica e teleologica.
In diritto è l'attività che si svolge nell'ambito del processo penale, nel corso della quale si procede alla fase di dibattimento (caratterizzato dal fatto di essere pubblico): essa è suddivisa nelle fasi di istruzione dibattimentale, interrogatorio dell'imputato, assunzione delle prove dell'accusa e della difesa e, infine, pronuncia della sentenza, vale a dire l'applicazione da parte del giudice delle norme inerenti l'oggetto.
Giudizio abbreviato
Procedimento speciale previsto dal nuovo codice di procedura penale; ha luogo su richiesta dell'imputato e con il consenso del pubblico ministero, che chiede che il processo sia definito nell'udienza preliminare. Non implica ammissione di responsabilità, ma la volontà di essere giudicato senza ricorrere al dibattimento, accelerando i tempi. Nel caso in cui la sentenza è di condanna, le pene inflitte sono ridotte di un terzo rispetto a quelle che sarebbero state comminate con il rito ordinario.
Giudizio direttissimo
Procedimento semplificato che accelera il corso del processo, per effetto della riduzione della fase delle indagini preliminari, in presenza dell'evidenza di prova a carico dell'imputato: per esempio nel caso di arresto in flagranza di reato, si può procedere al rito per direttissima se l'imputato è presentato al giudice entro le quarantotto ore.
Giudizio immediato
Rito semplificato, per cui l'imputato viene rinviato a giudizio non a seguito dell'udienza preliminare, come succede nel rito ordinario, ma, essendo la prova di reato evidente, in virtù della sola richiesta del pubblico ministero, che deve essere accolta dal giudice delle indagini preliminari; la richiesta di rinvio a giudizio è preceduta dall'interrogatorio e quindi il giudice emette, entro cinque giorni, il decreto che dispone il giudizio.
Giudizio universale
Secondo la tradizione cristiana, in occasione del ritorno di Cristo sulla terra che avverrà alla fine dei tempi, tutti i morti risorgeranno: Cristo, come giudice supremo, glorificherà i giusti dividendo i buoni dai cattivi. A questi saranno riservate le pene dell'inferno: con il giudizio finale Cristo sancirà la fine del mondo.

giudiziosaménte, avv. In modo giudizioso. ~ assennatamente.

giudizióso, agg. 1 Che mostra accortezza. ~ saggio. <> scriteriato. 2 Logico, obiettivo. ~ realista. <> irragionevole.
 agg. judicious, prudent.

giudò => "judo"

giudoìsta => "judoista"

Giuffré, Càrlo (Napoli 1928-) Attore. Dopo aver iniziato come artista teatrale, approdò al piccolo schermo con lo sceneggiato L'alfiere (1956). Tuttavia il maggior successo di pubblico gli giunse dagli spot pubblicitari realizzati per una nota casa di liquori e passati in Carosello. È stato tra gli interpreti dello sceneggiato I giacobini (1962) e di Il leone di San Marco (1969), L'eredità della priora (1980) e L'ombra nera del Vesuvio (1987).

Giuffrìda-Ruggèri, Vincènzo (Catania 1872-Napoli 1922) Antropologo. Fautore delle tesi del Mendel sull'ereditarietà. Tra le opere, L'uomo attuale, una specie collettiva (1911).

Giuggianèllo Comune in provincia di Lecce (1.320 ab., CAP 73030, TEL. 0836).

giùggiola, sf. 1 Frutto del giuggiolo. 2 Pasticche fatte di giuggiole. 3 Cosa da nulla. ~ quisquilia.

giùggiolo, sm. Denominazione di alcune specie di Zizyphus, appartenenti alla famiglia delle Ramnacee, dai frutti commestibili.
 greco zízyphon.

giuggiolóne, agg. Persona dappoco. ~ credulone. <> furbacchione.

Giugliàno in Campània Comune in provincia di Napoli (60.096 ab., CAP 80014, TEL. 081). Centro agricolo e commerciale (coltivazione e mercato di ortaggi e frutta), dell'allevamento di bufali e industriale (prodotti alimentari e chimici). Gli abitanti sono detti Giuglianesi.

giùgno, sm. Sesto mese dell'anno del calendario Gregoriano.
 sm. June.

giugulàre, agg. Che appartiene al giugulo.
Vena giugulare
Termine anatomico che designa una vena che raccoglie il sangue della testa e si dirige verso il giugulo.

giùgulo, sm. Fossetta fra la parte superiore dello sterno e i tendini dei muscoli sternocleidomastoidei.

Giugùrta (160 ca. a. C.-Roma 104 a. C.) Re di Numidia. Ambizioso e crudele usurpò il trono ai cugini Iempsale e Aderbale e fece uccidere quast'ultimo. Combatté contro Roma, cui Aderbale aveva chiesto aiuto (guerra giugurtina), fu sconfitto da Q. C. Metello e da Caio Mario (106 a. C.), fu fatto prigioniero e ucciso.

giulebbàre, v. tr. 1 Cuocere in sciroppo di zucchero. 2 Indolcire troppo. 3 Essere costretto a sopportare persona moleste.

giulèbbe, sm. 1 Sciroppo denso di zucchero. 2 Cosa troppo dolce. 3 Stato di illusoria contentezza.

Giùlia (storia) (76?-54 a. C.) Matrona romana, figlia di Giulio Cesare. Nel 59 sposò Pompeo.
Giulia
(39 a. C.-14 d. C.) Matrona romana, figlia di Augusto e Scribonia. Si sposò più volte, nel 25 con Claudio Marcello, nel 21 con Vipsanio Agrippa e nell'11 con Tiberio. Nel 2 a. C. il padre la relegò a Pandataria per la condotta immorale.
Giulia
(19 a. C.-28 d. C.) Matrona romana, figlia di Agrippa e di Giulia, e nipote di Augusto. Quest'ultimo, vedendola dissoluta come la madre, la relegò alle Tremiti nel 8 d. C.

Giulia (cinema) Film drammatico, americano (1977). Regia di Fred Zinnemann. Interpreti Jane Fonda, Vanessa Redgrave, Jason Robards. Titolo originale: Julia

Giùlia Domna (Emesa 158?-Antiochia 217) Matrona romana nativa di Emesa, in Siria. Donna colta e influente, nel 187 sposò Settimio Severo. Dopo l'assassinio del figlio Caracalla si lasciò morire di fame.

Giùlia Mésa (?-225?) Matrona romana, sorella di Giulia Domna. Riuscì a far eleggere sul trono il nipote Elagabalo.

Giulia o la nuova Eloisa Romanzo epistolare di J. J. Rousseau (1761).

Giuliàna Comune in provincia di Palermo (2.478 ab., CAP 90030, TEL. 091).

Giuliàna di Orange-Nassau (L'Aia 1909-) Figlia della regina Guglielmina, regnò sui Paesi Bassi dal 1948 al 1980. Nel 1937 sposò Bernardo di Lippe-Biesterfeld.

giuliàno, agg. Di Giulio Cesare.

Giuliàno da Maiàno (Maiano 1432-Napoli 1490) Architetto, scultore e intarsiatore. Autore di decorazione lignee (arredi della sacrestia di Santa Maria del Fiore e porte di palazzo Vecchio a Firenze) lavorò in molte città italiane ispirandosi alla scuola di Brunelleschi. Altre opere, palazzo Strozzi a Firenze (1489) e forse il portico di Santa Maria delle Grazie ad Arezzo.

Giuliàno di Róma Comune in provincia di Frosinone (2.239 ab., CAP 03020, TEL. 0775).

Giuliàno l'Apòstata (Costantinopoli 331-Ctesifonte 363) Flavio Claudio detto l'Apostata, imperatore romano. Fu nipote di Costantino e deve il soprannome al fatto di aver rinnegato il cristianesimo in favore del paganesimo. Nominato Cesare nel 355, si distinse nella campagna contro i germanici che gli procurò la nomina ad Augusto da parte degli eserciti. Dal 361, alla morte di Costanzo II, rimase unico imperatore. Si adoperò per le riforme amministrative e tributarie dell'impero. Fu anche scrittore (Libelli Satirici, Epistolario).

Giuliàno Teatìno Comune in provincia di Chieti (1.367 ab., CAP 66010, TEL. 0871).

Giuliàno, Antònio (Roma 1930-) Archeologo italiano. Si è dedicato allo studio e ha eseguito ricerche sulla cultura preromana e provinciale e sul commercio delle opere d'arte nell'antichità. Tra le opere, Il commercio dei sarcofagi attici (1962), Storia dell'arte greca (1989) e Avori e ossi (1994).

Giuliàno, Màrco Aurèlio Nel 283 usurpò l'impero romano, ma l'anno successivo venne sconfitto e ucciso presso Verona da Carino.

Giuliàno, Salvatóre (Montelepre 1922-Castelvetrano 1950) Bandito siciliano di origine contadina, autore di rapine e delitti nella Sicilia occidentale in connessione con la mafia e con le forze politiche collegate a essa. Appoggiatosi al movimento indipendentista siciliano, nel 1947 organizzò un'imboscata contro i contadini riuniti a Portella delle Ginestre per festeggiare il Primo Maggio. Fu ucciso a Castelvetrano nel 1950 tradito probabilmente dal cugino Gaspare Pisciotta, a sua volta avvelenato in carcere.

Giulianòva Comune in provincia di Teramo (21.865 ab., CAP 64021, TEL. 085). Porto commerciale (mercato ittico), industriale (prodotti alimentari, dell'abbigliamento e calzaturieri) e turistico (balneazione) dell'Adriatico. Vi si trova il duomo, in stile rinascimentale. Gli abitanti sono detti Giuliesi.

Giùlie Sezione delle Alpi Orientali, tra le Carniche e il Carso. Vetta più elevata il monte Tricorno (2.863 m).

Giulietta e Romeo Film drammatico, americano (1936). Regia di George Cukor. Interpreti: Norma Shearer, Leslie Howard, John Barrymore. Titolo originale: Romeo and Juliet

Giulìni, Càrlo Marìa (Barletta 1914-) Direttore d'orchestra. Ha diretto l'orchestra sinfonica di Vienna, la filarmonica di Los Angeles, le filarmoniche di Berlino, Chicago e della Scala di Milano.

Giùlio Nome di papi.
Giulio I
(Roma 280 ca.-352) Santo e papa dal 337 al 352.
Giulio II
(Albisola 1443-Roma 1513) Giuliano della Rovere, francescano, pontefice dal 1503 succedette a Pio III. Sottomise Perugia e Bologna e nel 1509 aderì alla Lega di Cambrai contro i veneziani. Nel 1511, con Gran Bretagna, Spagna e Venezia, promosse la Lega Santa contro i francesi che furono cacciati dall'Italia settentrionale. Famoso per la sua protezione di letterati e artisti, fece costruire la nuova Basilica di San Pietro (1506), a Michelangelo affidò l'esecuzione degli affreschi nella Cappella Sistina (1508-1512) e la realizzazione del suo monumento sepolcrale (1505) e a Raffaello l'esecuzione degli affreschi nelle Stanze Vaticane (1508-1520).
Giulio III
(Roma 1487-1555) Giovanni Maria de' Ciocchi del Monte. Fu papa dal 1550. In questo stesso anno riconvocò il concilio di Trento su pressione di Carlo V. Contese invano a Ottavio Farnese il ducato di Parma.

giùlio, agg. Nell'antica Roma, della gens Iulia.

Giulio Cesare Dramma di W. Shakespeare (1599-1600).
Giulio Cesare
Film storico, americano (1953). Regia di Joseph Leo Mankiewicz. Interpreti: Marlon Brando, Greer Garson, James Mason. Titolo originale: Julius Caesar

Giulio Cesare in Egitto Opera in tre atti di G. F. Händel, libretto di N. F. Haym (Londra, 1724).

Giùlio Romàno (Roma 1499-Mantova 1546) Architetto e pittore, fu allievo di Raffaello, del quale portò a termine l'opera nelle stanze vaticane (Incendio di borgo, 1514-1517; Sala di Costantino, 1521-1524) e in quelle della Farnesina. Lavorò a Mantova per i Gonzaga (palazzo Te, 1425-1535). Fu fra i precursori del manierismo.

giulìvo, agg. 1 Che si mostra contento. ~ festoso. <> mesto. 2 Tranquillo. 3 Esultante, trionfante. ~ gongolante. <> abbattuto.
 franc. antico jolif.

giullàre, sm. 1 Personaggio medievale che si guadagnava da vivere improvvisando spettacoli d'intrattenimento da un paese all'altro (buffone, giocoliere, attore, suonatore e ballerino). ~ cantastorie. 2 Buffone. ~ guitto. 3 Senza dignità.
 sm. jester.
 provenz. joglar, dal lat. iocularis, deriv. da iocus gioco.
Spesso prestava servizio presso signori di corte, mentre era malvisto dalla chiesa, che ne condannava l'attività, amorale e demoniaca; ciò fu la causa principale della reputazione di individuo subalterno che lo caratterizzava. Nel 1100, in seguito alla diffusione della poesia cortese, i giullari finirono per essere identificati con i trovatori, che rivendicavano però una certa superiorità.

giullarésco, agg. (pl. m.-chi) Dei giullari. ~ pagliaccesco. <> austero.

giumèlla, sf. Quanto è contenuto nel palmo delle due mani tenute assieme.

giuménta, sf. Cavalla da sella.
 sf. mare.

giuménto, sm. Bestia da soma.
 lat. iumentum, deriv. da iungere attaccare.

giùnca, sf. Imbarcazione di origine cinese spesso a fondo piatto.
 franc. jonque, dal malese yung.

Giuncàcee Famiglia di piante Monocotiledoni che assomigliano alle Graminacee.

giuncàia, sf. Luogo folto di giunchi.

giuncàta, agg. Latte coagulato senza sale.

giunchéto, sm. Giuncaia.

giunchìglia, sf. Pianta erbacea con grandi fiori gialli.

giùnco, sm. Nome comune di piante erbacee paludose, appartenente ai generi Butomus, Scirpus, Juncus, Schoenus. In Italia cresce spontaneo in ambienti umidi, anche se spesso viene coltivato, per la realizzazione di mobili e lavori d'intreccio (canna d'India, del genere Calamus).
 sm. rush, reed.

Giuncugnàno Comune in provincia di Lucca (586 ab., CAP 55030, TEL. 0583).

giùnere, v. tr. e intr. Giungere.

Giungàno Comune in provincia di Salerno (1.063 ab., CAP 84050, TEL. 0828).

giùngere, v. v. tr. Accostare, collegare. ~ attaccare. <> disunire. giungere i capi di una fune.
v. intr. Arrivare. ~ pervenire. giunse alla conclusione che quel lavoro non faceva per lei.
v. intr. pron. Congiungersi.
 v. tr. 1 to join. 2 (arrivare a) to arrive at.
 lat. iungere congiungere.

giùngla, sf. 1 Fitta foresta tropicale. la legge della giungla, la legge del più forte. 2 Luogo, ambiente infido. ~ ginepraio.
 sf. jungle.
 franc. jungle, dall'ingl. jungle, dall'indiano jangal zona boscosa.

Giungla d'asfalto Film drammatico, americano (1950). Regia di John Huston. Interpreti: Louis Calhern, Sterling Hayden, Jean Hagen. Titolo originale: The Asphalt Jungle

Giungla, La Romanzo di U. Sinclair (1906).

Giunóne (astronomia) Pianetino n. 3 il cui diametro misura, secondo le ultime stime, 326 Km. Tra i più luminosi, fu scoperto da Harding nel 1804; ha un periodo di rotazione di 7,2 ore, un periodo di rivoluzione di 4,36 anni; dista dal Sole 2,67 unità astronomiche.

Giunóne (mitologia) Antica divinità femminile della religione romana, identificata con la greca Era. Sposa di Giove, con lui e con Minerva formava la triade capitolina, protettrice dello stato romano. Divinità celeste e lunare, fu consacrata come dea della fecondazione.

giunònico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di Giunone. 2 Formoso, prosperoso. ~ florido. <> scheletrico. 3 Imponente, statuario. ~ matronale.

giùnta, sf. 1 Aggiunta. ~ supplemento. 2 Nota aggiunta. ~ post scriptum. 3 Piccola quantità di merce aggiunta. 4 Collegio di amministratori con poteri consultivi ed esecutivi. ~ consulta. 5 Giuntura, collegamento. ~ connessione.
 sf. 1 addition. 2 (amm.) council. 3 (per giunta) in addition.
Giunta comunale
Svolge funzioni esecutive e preparatorie per le delibere che saranno prese dal consiglio comunale. È composta dagli assessori, eletti dal consiglio comunale stesso, ai quali viene demandata la responsabilità dei singoli settori di competenza (assessorati) in cui si articola ciascuna amministrazione comunale (viabilità, istruzione, sanità, trasporti ecc.). Il numero e la natura degli assessorati varia in base alle esigenze e alle dimensioni del territorio amministrato.
Giunta delle elezioni
Organo eletto da ciascuna delle due camere che controlla, in caso di contestazioni, la regolarità delle operazioni elettorali e la validità dei requisiti di eleggibilità di ogni deputato e senatore. Ha l'obbligo di riferire alla camera dalla quale è stata eletta, che ne deve sottoporre al voto le relative deliberazioni.
Giunta per le autorizzazioni a procedere
Organo della camera, che valuta le richieste di sottoposizione dei deputati a processo penale avanzate dalla magistratura ordinaria, e ne riferisce all'assemblea, cui è attribuita la competenza a concedere le relative autorizzazioni.
Giunta provinciale
Ha funzioni esecutive delle delibere del consiglio provinciale. È composta da quattro a otto membri, eletti dal consiglio stesso. Oltre all'obbligo di dare esecuzione alle deliberazioni del consiglio stesso, ha la facoltà di prendere decisioni in merito a questioni di scarso rilievo o che rivestono carattere di estrema urgenza.
Giunta regionale
Ha funzioni esecutive e anche deliberative in limitati ordini di materie.

Giùnta Pisàno (not. 1229-1254) Pittore. Tra le opere Crocifisso (metà del XII sec.?, Bologna, San Domenico).

giuntàre, v. tr. 1 Attaccare cucendo. ~ raccordare. <> separare. 2 Ingannare.
 v. tr. 1 (cucendo) to sew together. 2 (unire) to join.

giuntatóre, sm. Chi ha il compito di effettuare le giunte.

giunterìa, sf. Truffa, frode, imbroglio. ~ raggiro.

giùnto, agg. e sm. agg. Congiunto.
sm. Organo di accoppiamento permanente di due elementi di una costruzione o di macchina adatta alla trasmissione. ~ innesto.
I giunti per accoppiamento, che permettono una trasmissione di potenza, possono essere fissi, elastici e indeformabili. Tra quelli fissi si hanno i giunti a tegoli, costituiti da due gusci serrati da anelli o viti; i giunti Seller, formati da una serie di anelli spaccati inseriti in un manicotto; a dischi, per realizzare grandi potenze, formati da due dischi calettati all'estremità degli alberi e collegati da bulloni. Nella categoria dei giunti deformabili i principali sono quelli cardanici, composti da due forcelle che si articolano a snodo su un anello o su una croce. I giunti idraulici o oleodinamici sono privi di connessione meccanica tra una parte motrice e una parte condotta.
Giunto di dilatazione
Elemento di giunzione tra due elementi strutturali o tra due organi meccanici, impiegato nell'assorbimento e nella compensazione delle varie azioni dimensionali provocate da variazione di temperatura.
Giunto elettromagnetico
Giunto meccanico a frizione con comando elettromagnetico che viene utilizzato per l'innesto o per vere e proprie frizioni elettromagnetiche.

giuntùra, sf. 1 Punto ove un pezzo è attaccato a un altro. ~ attaccatura. 2 Punto di contatto fra unità disposte sintatticamente. 3 Articolazione. ~ legamento.
 sf. joint.
 lat. iunctura, deriv. da iunctus, p.p. di iungere congiungere.

giunzióne, sf. Connessione, congiuntura. ~ unione.
 lat. iunctio,-onis, deriv. da iunctus, p.p. di iungere congiungere.

giuòco => "gioco"

Giuoco delle parti, Il Dramma di L. Pirandello (1918).

Giùra Cantone (69.000 ab.) della Svizzera, al confine con la Francia. Capitale Delémont. Si estende sui rilievi omonimi al confine con la Francia ed è attraversato dai fiumi Birs, Suze e Doubs. Nel territorio, prevalentemente montuoso e collinare, sono sviluppati l'allevamento bovino, l'agricoltura (cereali e patate) e lo sfruttamento forestale. Le industrie principali sono quelle meccaniche, tessili, del legno, del cemento, di orologi e della produzione di coltellini. Importante anche il turismo. La popolazione è in prevalenza di lingua francese e di religione cattolica.
Giura
Catena montuosa tra la Francia e la Svizzera, che si prolunga fino alla Germania. Vetta più elevata il monte Crêt de la Neige (1.718 m). Viene distinta in Giura franco-svizzero (nel bacino del Rodano) e in Giura Tedesco (nel bacino del Reno), distinto a sua volta, in Giura Svevo e Giura Francone. La catena montuosa è formata prevalentemente da rocce calcaree del periodo geologico a cui ha dato il nome (giurassico). Il clima umido favorisce lo sviluppo della foresta, sul cui sfruttamento, assieme all'allevamento bovino, si basa l'economia della zona.
Giura, sm¤.¤
Sinonimo di Giurassico che deriva dal nome della catena del Giura.

giuraménto, sm. 1 Atto effetto del giurare. 2 Mezzo di prova consistente nella dichiarazione con cui si afferma la verità di una cosa. ~ voto. 3 Assicurazione. ~ attestazione.
 sm. 1 oath. 2 (sotto giuramento) under oath. 3 (giuramento falso) perjury.
 lat. tardo iuramentum, deriv. da iurare.
Nel diritto processuale civile è la solenne affermazione di una delle parti sulla verità di un fatto, con valore di prova legale, vincolante per il giudice. Può essere decisorio se viene chiesto dalla parte avversaria; suppletorio, se deferito dal giudice, qualora fosse impossibile accertare il fatto in modo diverso.

Giuramento, Il Opera in tre atti di S. Mercadante, riduzione di G. Rossi (Milano, 1837).

Giurànna, Bàrbara (Palermo 1902-Roma 1998) Compositrice italiana. Si ricordano le opere cameristiche Allegro e Episodi, l'opera sinfonica Patria e le opere teatrali Jamanto e Mayerling.

Giurànna, Brùno (Milano 1933-) Violista italiano. Ha fondato nel 1952 il complesso I musici. È stato direttore artistico dell'Orchestra da camera di Padova (1983-1992) e partecipa dal 1959 al Trio italiano d'archi.

giuràre, v. v. tr. 1 Affermare o promettere con giuramento. le giurò amore e fedeltà. 2 Garantire, assicurare. ~ impegnarsi.
v. intr. Garantire. ~ assicurare. non poteva giurare sulla sua sincerità.
 v. tr. e intr. to swear. v. intr. to take an oath.
 lat. iurare.

giuràssico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Del periodo giurassico.
Secondo periodo dell'era mesozoica, collocato tra 190 e 135 milioni di anni fa e definito in tal modo dalla catena montuosa del Giura, dove è maggiormente rappresentato. È suddiviso in tre epoche: inferiore o Lias, medio o Dogger, superiore o Malm. Nel corso di questo periodo si verificarono i movimenti tettonici che portarono alla formazione di un assetto continentale molto vicino a quello attuale. Terminando il processo iniziato alla fine del Triassico, all'inizio del Giurassico inferiore la Pangea si divise in due zolle continentali (Gondwana a sud e Laurasia a nord) separati dal mare della Tetide. Poi il Gondwana iniziò a smembrarsi, separandosi dalla porzione meridionale, costituita da Antartide e Australia, e dall'India, che iniziò il proprio spostamento verso la Laurasia. Alla fine del periodo anche l'Australia si staccò dall'Antartide, mentre il Gondwana si divideva ulteriormente in Africa e America meridionale e, in Laurasia, Europa e Asia iniziavano ad allontanarsi da America settentrionale e Groenlandia. Questi movimenti continentali determinarono la nascita dell'oceano Atlantico e il ridimensionamento del mare della Tetide, che inizialmente invase buona parte del'Europa meridionale e poi si ritirò, lasciando abbondanti depositi calcarei. Un'intensa attività vulcanica e massicci movimenti orogenetici posero inoltre le basi per la creazione delle cordigliere americane. Il suo clima caldo uniforme favorì lo sviluppo di Cicadali e Conifere, mentre la fauna vide una grande proliferazione di Ammoniti e Belemniti, oltre a nuove forme di Radiolari Foraminiferi, Echinodermi e Insetti; i Rettili terrestri raggiunsero il massimo sviluppo per varietà e dimensioni (Dinosauri, Pterosauri). Comparvero anche i primi volatili (Archaeopteryx) e diverse specie si adattarono alla vita marina (Ittiosauri).

giuràto, agg. e sm. agg. 1 Garantito, assicurato. fecero un patto giurato. 2 Che ha preso un impegno solenne mediante giuramento. guardia giurata.
sm. Membro di una giuria. ~ giudice popolare. attendevano con ansia il verdetto dei giurati.
 sm. 1 juryman. 2 (giurati, giuria) jury.
 lat. iuratus, p.p. di iurare, che ha giurato o che è stato giurato.

Giurdignàno Comune in provincia di Lecce (1.750 ab., CAP 73020, TEL. 0836).

giùre, sm. Diritto.

giureconsùlto, sm. Cultore di diritto ~ giurista.

Giurgiu Città (74.000 ab.) della Romania, sul fiume Danubio. Capoluogo del distretto omonimo.

Giurgòla, Romàldo (Roma 1920-) Architetto italiano naturalizzato americano. Tra le sue opere si ricordano la Columbus East High School di Columbus, nell'Indiana (1973), il centro culturale T. Jefferson a Brasilia (1974), il padiglione per la Liberty Bell e l'INA Tower a Filadelfia (1975).

giurì, sm. Collegio di cittadini chiamati a giudicare su questioni d'onore.

giurìa, sf. 1 L'insieme dei giudici popolari e dei magistrati che costituiscono la corte d'assise. 2 Gruppo di persone che valutano e premiano i partecipanti di una gara. ~ commissione.
 sf. jury.

giuridicaménte, avv. In modo giuridico. ~ legalmente, legittimamente. <> illegalmente.

giuridicità, sf. Caratteristica di ciò che è conforme alla legge.

giurìdico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al diritto. ~ giudiziario. <> illegale.
 agg. juridical, legal.
 lat. iuridicus.

giurisdizionàle, agg. Relativo alla giurisdizione. le competenze giurisdizionali impedivano qualsiasi suo intervento.

giurisdizionalìsmo, sm. Teoria e prassi politica, in base alla quale i rapporti tra stato e chiesa sarebbero regolati in modo tale che i due poteri restino distinti, ma coordinati tra loro. Può essere confessionale, nel caso in cui lo stato presenti tale carattere; in base a ciò i loro rapporti sono caratterizzati da reciproche concessioni di facoltà e giurisdizioni. Può essere anche laico o aconfessionale, quando lo stato non presenta il carattere confessionale e tende quindi a subordinare gli organi ecclesiatici al proprio potere e al proprio controllo giuridico. Questo tipo fu tipico degli stati europei del XVII sec.

giurisdizionalìsta, sm. Fautore del giurisdizionalismo.

giurisdizióne, sf. 1 Funzione di amministrare la giustizia assicurando l'attuazione della legge. 2 Competenza, sfera d'azione. ~ pertinenza, prerogativa.
 sf. jurisdiction.
Può essere ordinaria, amministrativa e costituzionale. Insieme alla legislazione e all'amministrazione costituisce i poteri fondamentali dello stato; differisce dalla legislazione, che pone norme di carattere generale, valide per tutti, in quanto traduce le norme in atti; differisce anche dall'amministrazione, in quanto ha un carattere di imparzialità nei confronti dei rapporti tra stato e cittadini, allorquando l'amministrazione tende a perseguire solo gli interessi del settore pubblico.
Conflitti di giurisdizione
Conflitti che possono sorgere, per la pluralità delle varie giurisdizioni e in particolare tra giudici ordinario e amministrativo, quando entrambi ritengono che la controversia in questione appartenga a una o all'altra giurisdizione. Tali conflitti vengono risolti dalla corte di cassazione, preventivamente alla pronuncia della sentenza; se la sentenza è già stata pronunciata in primo grado, si può proporre alla cassazione il regolamento di giurisdizione, al fine di stabilire in modo definitivo, se sussista o meno la giurisdizione del giudice che si è pronunciato.

giurisperìto, sm. Esperto del diritto e delle leggi.

giurisprudènza, sf. 1 Scienza del diritto. ~ legge. 2 Complesso delle decisioni degli organi giurisdizionali. ~ legislazione.
 sf. law, jurisprudence.
 lat. iuris prudentia conoscenza del diritto.
Nel diritto moderno è il complesso delle decisioni giudiziarie esaminate nel loro indirizzo interpretativo; è una delle fonti indirette di formazione del diritto oggettivo.
Giurisprudenza giudiziaria
Giurisprudenza collegata alla funzione dei giudici quando applicano la legge ai casi concreti da loro esaminati. Nell'ordinamento italiano, non è fonte del diritto, in quanto il diritto è prevalentemente scritto e prodotto a livello statale; malgrado ciò, però, ha una grande importanza nel processo di determinazione del diritto effettivamente vigente in un preciso momento storico, poiché attraverso la giurisprudenza vengono stabilite le linee, tramite le quali la legge trova attuazione e vive al di là della sua formulazione astratta.

giurisprudenziàle, agg. Proprio della giurisprudenza.

giurìsta, sm. Esperto in materia giuridica. ~ giureconsulto.
 sm. jurist.
 lat. mediev. iurista, deriv. da ius, iuris diritto.

Giusèppe (patriarca) Figlio di Rachele e di Giacobbe. Odiato dai fratelli per la predilezione dimostratagli dal padre, fu da loro ceduto come schiavo ad alcuni mercanti diretti in Egitto. Incarcerato, incominciò a manifestare la sua eccezionale capacità di interpretare i sogni e circa due anni dopo il faraone lo chiamò per conoscere il significato di un suo sogno. Giuseppe spiegò che l'Egitto, dopo sette anni grassi, sarebbe stato colpito da sette anni di carestia. Il faraone lo nominò viceré e lo incaricò di provvedere alle scorte. Si ricongiunse durante la carestia a tutta la famiglia che sistemò in Egitto nella regione di Goshen. Ebbe due figli, Efraim e Manasse e fu sepolto a Sichem, in Palestina, dove si venera la sua tomba.

Giusèppe (santi) Nome di santi.
Giuseppe
(dall'ebraico Yôseph, Dio aggiunga). Sposo della Vergine Maria, madre di Gesù Cristo. Le notizie su Giuseppe sono contenute nei vangeli di Matteo (cap. 1, 16-25; cap. 2, 13-15 e 19-23), Luca (cap. 1, 27; cap. 2, 4-16; cap. 4, 22) e Giovanni (cap. 1, 45 e cap. 2, 42). Nessuna notizia è riportata nel vangelo di Marco. L'evangelista Matteo riporta: "... Gesù è un discendente di Davide, il quale a sua volta è un discendente di Abramo ... Giacobbe fu il padre di Giuseppe; Giuseppe sposò Maria e Maria fu la madre di Gesù, chiamato Cristo ... Ecco come è nato Gesù Cristo. Maria, sua madre, era fidanzata con Giuseppe; essi non vivevano ancora insieme, ma lo Spirito Santo agì in Maria ed ella si trovò incinta... Una notte apparve in sogno a Giuseppe un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, discendente di Davide, non devi aver paura di sposare Maria, la tua fidanzata: il bambino che lei aspetta è opera dello Spirito Santo. Maria partorirà un figlio e tu gli metterai nome Gesù, perché lui salverà il suo popolo da tutti i peccati'". La notizia successiva di Matteo riguarda la fuga in Egitto per sfuggire al re Erode. L'evangelista Luca riporta la notizia del pellegrinaggio a Gerusalemme compiuto, secondo l'usanza, dai genitori insieme a Gesù dodicenne in occasione della festa di Pasqua; il giovane Gesù abbandona i genitori e resta nel tempio di Gerusalemme a discutere con i dottori della legge. Viene rintracciato dai genitori dopo tre giorni di comprensibile angoscia. In questo episodio, Luca non cita mai direttamente Giuseppe, ma parla sempre indirettamente di genitori, padre e madre. L'evangelista Giovanni non aggiunge nulla nelle sue brevi citazioni di Giuseppe. Naturalmente, a questi dati di fonte attestata, la tradizione cristiana ha aggiunto ulteriori particolari, come quello della sua presunta età avanzata, che giustificherebbe la mancanza di ulteriori notizie dopo quella del pellegrinaggio a Gerusalemme. Proclamato patrono della Chiesa universale da Pio IX nel 1870. La sua festa si celebra il 19 marzo.
Giuseppe Benedetto Cottolengo
(Bra 1786-Chieri 1842) Fondatore a Torino nel 1832 della Piccola casa della divina Provvidenza, nella quale venivano ospitati minorati psichici e fisici, e della congregazione delle suore vincenzine. Fu canonizzato nel 1934. La sua festa si celebra il 29 aprile.
Giuseppe Cafasso
(Castelnuovo Don Bosco 1811-Torino 1860) Sacerdote, si adoperò instancabilmente a favore dei carcerati. Patrono dei cappellani delle carceri. La sua festa si celebra il 23 gennaio.
Giuseppe Calasanzio
(Peralta de la Sal 1556/7-1648) Educatore spagnolo e fondatore nel 1597 a Roma della Scuole pie per l'educazione popolare gratuita. Queste nel 1617 vennero riconosciute come congregazione, che fu in seguito chiamata degli scolopi. La sua festa si celebra il 27 agosto.
Giuseppe d'Arimatea
Santo (17 marzo) Personaggio citato nei Vangeli, membro del tribunale ebraico denominato sinedrio, divenuto discepolo di Gesù, non partecipò alla condanna. Dopo la morte di Gesù ne ottenne da Pilato il corpo e, aiutato da Nicodemo, lo avvolse in un lenzuolo pulito (la Sacra Sindone) e lo seppellì nella propria tomba scavata nella roccia, della quale chiuse l'apertura con una grossa pietra. La figura di Giuseppe d'Arimatea fu ripresa nei romanzi medievali e collegata alla storia del Sacro Graal (la coppa utilizzata da Cristo durante l'ultima cena).

Giusèppe (sovrani) Nome di sovrani.
Portogallo Giuseppe I di Portogallo
(Lisbona 1714-1777) Re del Portogallo, succedette al padre Giovanni V di Braganza nel 1750. Lasciò governare il paese dal marchese di Pombal, il quale introdusse numerose riforme e ricostruì Lisbona dopo il terremoto del 1755. Scampato nel 1758 a un attentato, represse i cospiratori ed espulse i gesuiti, accusati di aver preso parte al complotto.
Sacro Romano Impero Giuseppe I d'Asburgo
(Vienna 1678-1711) Re d'Ungheria dal 1687, durante la guerra di successione spagnola, nel 1705, succedette al padre Leopoldo I come imperatore del Sacro Romano Impero. Continuò il combattimento contro Luigi XIV.
Spagna e Napoli Giuseppe Bonaparte
(Corte 1768-Firenze 1844) Re di Napoli dal 1806 al 1808, in quest'ultimo anno venne eletto re di Spagna, titolo che tenne fino al 1813, grazie al fratello Napoleone. A Napoli fu protagonista di un periodo di riforme, in Spagna non riuscì a fronteggiare l'insurrezione antifrancese, e venne per questo deposto.

Giuseppe e i suoi fratelli Ciclo di romanzi di T. Mann (1933-1942).

Giusèppe Flàvio (Gerusalemme 37-Roma 102 ca.) Storico ebreo. Condotto prigioniero a Roma dopo la rivolta contro i romani (67), fu liberato da Vespasiano che lo introdusse alla corte dei Flavi. Al seguito di Tito partecipò alla conquista di Gerusalemme nel 70. Tra le sue opere, Guerra giudaica (venti volumi), Antichità giudaiche (due volumi) e Autobiografia.

Giuseppe in Egitto Tragedia di J. van den Vondel (1640).

Giuseppìna Bonapàrte (Troi-Ilets, Martinica 1763-Parigi 1814) Nata da genitori facoltosi stabilitisi alle Antille. Giovanissima, con gli auspici di una zia sposò A. Beauharnais dal quale ebbe due figli, Eugenio divenuto poi viceré d'Italia e Ortensia divenuta regina d'Olanda. Giuseppina esordì nel 1791 nei salotti di Parigi. Scoppiata la rivoluzione francese, il marito fu ghigliottinato e lei riuscì a salvarsi grazie all'intercessione del governo di Termidoro. Durante il periodo del direttorio, giunse al massimo della sua fama, diventando prima l'amante di Barras e, dietro consiglio di questi, sposò in seconde nozze, nel 1796, Napoleone Bonaparte. Nonostante l'opposizione della famiglia Bonaparte, riuscì a farsi proclamare imperatrice nel 1804. Amante del lusso, continuò a spendere somme ingenti, pur sottomettendosi all'etichetta che Napoleone voleva regnasse a corte. La mancanza di un erede e motivi politici, indussero Napoleone a ripudiarla nel 1809, per sposare Maria Luisa d'Austria. Morì nel suo castello della Malmaison, vicino a Parigi il 29 maggio 1814, poco dopo la prima caduta di Napoleone.

giuseppinìsmo, sm. Nel XVIII sec., politica ecclesiastica di alcuni principi cattolici che seguirono il dispotismo illuminato.

giusnaturalìsmo, sm. Dottrina giuridica politica tipica nata nel XVII-XVIII sec., grazie all'opera di Ugo Grozio. Vi aderirono, tra gli altri, anziché Hobbes, Pufendorf, Locke e Rousseau. A fondamento della dottrina, venne posta l'esistenza di norme giuridiche anteriori alle norme di diritto positivo, presenti nell'ordine naturale del mondo (diritto naturale) e conosciute dall'uomo che segue i precetti della ragione e del cuore. Altro tema principale è quello del contratto sociale da cui si origina lo stato; in base a esso, gli uomini in possesso dei loro diritti naturali, avrebbero stipulato un patto con i detentori del potere, affinché questi lo esercitassero a garanzia dei diritti di tutti. Alcuni autori successivi, individuarono in questo una delle cause più gravi di degenerazione sociale, tipica di molti stati assolutistici.

giùso, avv. Giù.

giuspatronàto, sm. Antica denominazione del patronato ecclesiastico.

Giussàgo Comune in provincia di Pavia (3.367 ab., CAP 27010, TEL. 0382).

Giussàno Comune in provincia di Milano (20.216 ab., CAP 20034, TEL. 0362). Centro industriale (prodotti chimici, tessili, calzaturifici e mobilifici). Gli abitanti sono detti Giussanesi.

Giùsso, Lorènzo (Napoli 1900-Roma 1957) Saggista. Tra le numerose opere, Il ritorno di Faust (1929), Il viandante e le statue, prima serie (1929) e seconda serie (1942), saggi di critica al pensiero di B. Croce, Idealismo e prospettivismo (1934).

giùsta, prep. Conforme secondo giustizia.

giustacuòre, sm. Corpetto del costume maschile, molto aderente, con o senza maniche, abbottonato davanti, lungo fino al ginocchio usato nel XVII sec.

giustaménte, avv. 1 Correttamente. ~ equamente. <> iniquamente. 2 A buon diritto. ~ legittimamente. 3 Puntualmente. ~ esattamente. <> erroneamente.
 avv. 1 properly, correctly. 2 (a ragione) justly.

giustappórre, v. tr. 1 Porre accanto senza connettere o fondere. ~ affiancare. 2 Contrapporre. ~ paragonare
 v. tr. to juxtapose.

giustapposizióne, sf. 1 Atto del giustapporre. 2 Accostamento di due o più termini da cui risulta un composto improprio.

Giustènice Comune in provincia di Savona (815 ab., CAP 17020, TEL. 019).

giustézza, sf. 1 Qualità di ciò che è esatto. ~ precisione. <> improprietà. 2 Lunghezza di una linea di composizione espressa in righe tipografiche. ~ spaziatura, allineamento.
 sf. 1 correctness, exactness. 2 (riga tipografica) justification.
 lat. iustitia.

Giùsti, Giusèppe (Monsummano 1809-Firenze 1850) Poeta e scrittore. Repubblicano convinto, partecipò ai moti del 1848 in Toscana. Morì di tisi nel 1850. Scrisse numerose poesie di tono satirico e giocoso contribuendo allo sviluppo delle idee patriottiche e liberali. Tra le sue opere, Versi editi e inediti (postumo, 1852) tra cui il celebre Sant'Ambrogio, Cronaca dei fatti di Toscana dal 1845 al 1849 (postumo, 1890), Raccolta di proverbi toscani. Giusti godette ai suoi tempi di larga fama per le sue poesie satiriche. Oggi la sua figura è stata ridimensionata, a causa dell'orizzonte limitato delle sue posizioni e il tono bonario della sua satira. Il suo patriottismo è quello di chi vuole restare libero, contento nel suo ristretto ambito domestico e borghese.

giustificàbile, agg. Che si può giustificare.
 agg. justifiable.

giustificàre, v. v. tr. 1 Rendere giusto. 2 Dimostrare giusto nonostante l'apparenza. ~ motivare. riuscì a giustificare le sue assenze. 3 Ritenere qualcosa non colpevole. ~ discolpare. <> accusare. 4 Perdonare. ~ scusare. <> condannare. ti posso anche giustificare questa volta ma rimane sempre una grave mancanza. 5 Portare alla giustezza desiderata una o più linee di testo aumentando o diminuendo lo spazio fra le parole o i caratteri. ~ allineare.
v. rifl. Dare ragione al proprio operato. ~ difendersi. <> accusarsi. dovette perfino giustificarsi davanti al suo capo.
 v. tr. to justify.
 lat. tardo iustificare, comp. da iustum giusto +-ficare fare.

giustificataménte, avv. In modo giustificato.

giustificatìvo, agg. e sm. agg. Che serve a giustificare.
sm. Documento giustificativo.

giustificàto, agg. 1 Chiarito. 2 Perdonato.

giustificatòrio, agg. Di giustificazione.

giustificazióne, sf. 1 Atto del giustificare. 2 Prova addotta a discolpa. ~ sgravio. <> condanna. : :veva un certificato medico come giustificazione della sua assenza. 3 Motivazione. ~ spiegazione. la giustificazione per simili atteggiamenti non può che essere banale. 4 Legittimazione. 5 Giustificativo. ~ ricevuta. 6 Salvezza. ~ redenzione. <> perdizione. 7 Allineamento
 sf. excuse, justification.
 lat. tardo iustificatio,-onis.

giustìna, sf. Moneta d'argento veneziana raffigurante l'effigie di Santa Giustina che venne coniata nel 1572, in ricordo della vittoria riportata a Lepanto il giorno della festa della santa dell'anno 1571.

giustinianèo, agg. 1 Relativo all'imperatore Giustiniano. 2 Relativo alla dinastia di imperatori d'Oriente, iniziata nel 518 con Giustino I ed estintasi con Maurizio, che regnò sul trono di Bisanzio nel VI sec. A Giustino I succedettero Giustiniano I, Giustino II, Tiberio II e infine Maurizio che venne fatto trucidare da Foca con i figli.

Giustiniàno Nome di due imperatori bizantini.
Giustiniano I
(Tauresio 482-Costantinopoli 565) Nipote di Giustino I gli succedette nel 527, regnando con la moglie. Riportò una serie interminabile di vittorie, grazie all'aiuto dei generali Belisario e Narsete, contro i vandali in Africa (533), i goti in Italia (535-532) e i visigoti in Spagna (554). Viene ricordato comunque per l'importantissima opera di codificazione del diritto romano, che porta il suo nome, per la quale tutte le leggi furono riunite nel Corpus iuris civilis, fondamento del diritto moderno.
A lui si deve anche la costruzione di Santa Sofia a Costantinopoli, di San Vitale e di Sant'Apollinare in Classe a Ravenna.
Giustiniano II
(670 ca.-Sinope 711) Figlio di Costantino IV, gli succedette nel 685. Dopo aver sottomesso gli slavi e i bulgari, riorganizzò l'amministrazione dei temi, istituendone di nuovi e contrastando i grandi latifondisti. Venne cacciato da una congiura militare, capeggiata da Leonio (695), che gli costò la mutilazione del naso; tornato al trono con l'aiuto dei bulgari nel 705, instaurò un governo fortemente repressivo e dittatoriale che gli costò nuovamente la deposizione.

Giustiniàno II Rinotmeto (670 ca.-Sinope 711) Figlio di Costantino IV, gli succedette nel 685 come imperatore d'oriente. Dopo dieci anni venne detronizzato da Leonzio, ma nel 705 tornò al potere avviando una feroce repressione.

Giustìno (comune) Comune in provincia di Trento (645 ab., CAP 38086, TEL. 0465).

Giustìno (santo) (Flavia Neapolis 100 ca.-Roma 165?) Santo, martire e scrittore greco cristiano. Tra le sue opere, due Apologie e Dialogo con l'ebreo Trifone.

Giustìno (sovrani) Nome di sovrani.
Giustino I
(Tauresio 450 ca.-Costantinopoli 527) Imperatore d'oriente dal 518. La sua persecuzione contro monofisiti e ariani suscitò la reazione anticattolica di Teodorico. Nel 527 associò il nipote Giustiniano I al trono.
Giustino II
(?-578) Nipote di Giustiniano I, gli succedette nel 565 come imperatore d'oriente. Durante il suo regno, nel 568, l'Italia venne invasa dai longobardi.

giustìzia, sf. 1 Virtù morale per cui si dà a ciascuno ciò che gli è dovuto. ~ probità, rettitudine. <> ingiustizia. 2 Rispetto dei diritti conformi al giusto. ~ equità. <> parzialità. 3 Autorità giudiziaria. ~ magistratura.
 sf. justice.
 lat. iustitia, deriv. da iustus giusto.
In ambito giuridico, è l'attività tramite la quale lo stato cerca di ottenere e, se necessario, impone l'adempimento delle norme giuridiche.
Giustizia amministrativa
Complesso degli istituti che hanno la competenza di attuare la difesa dei cittadini, di enti pubblici e privati, nei confronti della pubblica amministrazione. Questa tutela viene esercitata stabilendo le controversie promosse dai privati contro la pubblica amministrazione, per le quali sono competenti, in primo grado, i tribunali amministrativi regionali (TAR) e in secondo grado il consiglio di stato.

Giustìzia e Libertà Movimento clandestino antifascista, di ispirazione liberal socialista, che venne creato a Parigi nel 1929 da C. Rosselli, E. Lussi, F. Nitti, E. Rossi e R. Bauer. Strettamente collegato con altre organizzazioni antifasciste, il movimento non rinunciò mai alla propria autonomia critica, presentando un programma democratico e repubblicano, diffuso sulle pagine dei Quaderni di Giustizia e Libertà. Nel 1942 molti dei suoi membri confluirono nel Partito d'azione, le cui brigate partigiane acquisirono il nome della vecchia organizzazione disciolta.

Giustizia, La Opera di poesia di Sully-Prudhomme (1878).

giustizialìsmo, sm. Movimento politico che venne fondato in Argentina da Juan Domingo Perón.

giustiziàre, v. tr. Punire eseguendo una condanna a morte.
 v. tr. to execute, to put to death.
 franc. antico justicier, deriv. da justice giustizia.

giustiziàto, agg. Ucciso tramite un'esecuzione di pena capitale.

giustizière, sm. 1 Esecutore di condanne capitali. ~ boia. 2 Chi pretende di farsi giustizia da solo. ~ vendicatore.
 sm. executioner.

Giustiziere della notte, Il Film drammatico, americano (1974). Regia di Michael Winner. Interpreti: Charles Bronson, Vincent Gardenia, William Redfield. Titolo originale: Death Wish

giùsto, agg., avv. e sm. agg. 1 Che agisce secondo giustizia. ~ equo. <> parziale. era un uomo giusto. 2 Conforme alla giustizia. ~ integro. <> disonesto. gli fu inflitta la giusta pena. 3 Esatto. ~ preciso. <> errato. il calcolo fatto a grandi linee si rivelò giusto. 4 Adeguato. ~ conveniente. <> inopportuno. 5 Ragionevole. ~ normale. <> eccessivo.
avv. 1 Per l'appunto. ~ appunto. stava giusto pensando di telefonarle quella sera. 2 Esattamente. ~ precisamente. <> erroneamente. 3 Soltanto. ~ appena.
sm. 1 Galantuomo. <> mascalzone. 2 Dovuto. gli diede il giusto, secondo i patti.
 agg. 1 just. 2 (imparziale) fair. 3 (vero) correct, true. 4 (esatto, adatto) right. 5 (preciso) correct. 6 (legittimo) legitimate. avv. 1 precisely, exactly. 2 (proprio, per l'appunto) just.
 lat. iustus.

Giùsto (?-Aquileia 303?) Santo e martire ad Aquileia sotto Diocleziano. Secondo la leggenda, morì affogato in mare. È il patrono di Trieste.

Giùsto de' Menabuòi (Firenze ca. 1330-Padova 1390) Pittore. Tra le opere Giudizio universale (1350-ca. 1355, Viboldone, Abbazia) e Storie del Vecchio e del Nuovo Testamento (1374-1376, Padova, Battistero).

Giùsto di Gand Joost van Wassenhove (not. 1460-1475) Pittore fiammingo. Formatosi sull'opera di J. Van Eyck, fu in Italia dal 1471, al servizio di Federico da Montefeltro, e tentò di sintetizzare la grandiosità delle concezioni spaziali di Piero della Francesca, prevalenti nell'ambito toscano e di Urbino, e l'espressione realistica della pittura fiamminga. Tra le opere Crocifissione (ca. 1470, Gand, St-Bavon) e Comunione degli Apostoli (1473-1474, Urbino, Galleria Nazionale delle Marche).

Giusvàlla Comune in provincia di Savona (461 ab., CAP 17010, TEL. 019).

Giutùrna Personaggio mitologico, nella mitologia latina arcaica era la dea delle fonti.

Givolétto Comune in provincia di Torino (1.987 ab., CAP 10040, TEL. 011).

Gîza, El Città (1.883.000 ab.) dell'Egitto, sul fiume Nilo. Capoluogo del governatorato omonimo, presso il Cairo, all'estremità settentrionale della necropoli dell'antica Menfi. L'agricoltura si basa sulla coltivazione di cereali, cotone e canna. Importante centro culturale, amministrativo e commerciale, ha nelle industrie meccaniche, chimiche, e nella manifattura del tabacco le principali risorse economiche. Sede dell'università del Cairo, trasferita nella città nel 1924, di vari istituti culturali e di una scuola di musica. Zona turistica (archeologica) che ospita le più celebri piramidi d'Egitto (di Cheope, Chefren e Micerino), l'imponente Sfinge e un tempio funerario.

Gizzerìa Comune in provincia di Catanzaro (3.560 ab., CAP 88040, TEL. 0968).

Gjellerup, Karl Adolph (Roholte 1857-Klotzsche 1919) Drammaturgo e romanziere danese. Tra le opere Brunilde (1884) e Il ramo d'oro (1917).

Gkiona Monte (2.510 m) della Grecia, nella Focide.

glàbro, agg. Liscio senza peluria. ~ imberbe. <> barbuto.
 lat. glaber,-bri.

glacé, agg. invar. 1 Detto di ciò che è molto lucido. ~ brillante. 2 Candito. ~ glassato.

Glace (Mer de) Ghiacciaio, lungo 15 Km ca., situato sul versante francese del massiccio del Monte Bianco a nord-est di Chamonix, nel dipartimento dell'Alta Savoia.

glaciàle, agg. 1 Di ghiaccio. regione glaciale, quella relativa al polo. 2 Molto freddo. ~ polare. <> torrido. 3 Simile al ghiaccio. 4 Insensibile. ~ distaccato. <> affabile. 5 Relativo alle glaciazioni. periodo glaciale.
 agg. glacial.
 lat. glacialis, deriv. da glacies ghiaccio.

glacialìsmo, sm. Teoria dello sviluppo e del ritiro dei ghiacciai.

glacialità, sf. Caratteristica di chi è glaciale.

glaciazióne, sf. Insieme dei fenomeni glaciali che si verificarono nel Quaternario, considerati come agenti modificatori della superficie terrestre. Le glaciazioni si sono verificate in varie epoche geologiche, con intervalli notevoli; il periodo di avanzamento è detto glaciale, mentre si definisce interglaciale il fenomeno opposto. Questi due fenomeni insieme caratterizzano l'epoca glaciale. L'ultima epoca glaciale, quella pleistocenica, fu caratterizzata da quattro periodi di espansione e da tre di ritiro e fu tipica di tutte le regioni della terra, a esclusione dell'Africa meridionale. Per quanto riguarda l'Europa, le glaciazioni si differenziano a seconda dei nomi dei corsi d'acqua del versante alpino settentrionale: Günz, Mindel, Riss, Würm. Lo studio delle glaciazioni può essere fatto solo per ipotesi; in base a una di queste si è potuto osservare come durante periodi di massima espansione dei ghiacci si sia verificata anche una notevole elevazione media ed estensione dei continenti.

glaciologìa, sf. Branca della geografia fisica e della geofisica che si occupa dei ghiacciai e della loro azione geomorfologica.

gladiatóre, sm. Nella Roma antica schiavo, mantenuto a spese dello stato o di privati, che combatteva in duelli nel circo. ~ lottatore.
 lat. gladiator,-oris, deriv. da gladius spada.
Probabilmente di origine etrusca, i combattimenti (a partire dal II secolo a. C.) si svolgevano negli anfiteatri. Il gladiatore era generalmente un prigioniero di guerra o uno schiavo condannato a morte ma in età imperiale scesero nell'arena anche imperatori. Numerose rappresentazioni di pitture, sculture e mosaici, testimoniano la diffusione dei combattimenti tra gladiatori in tutto l'impero romano. Le varie specialità, secondo l'armatura e il tipo di combattimento, si distinguevano in: traces con lo scudo rotondo (parma) e pugnale; retiarii con la rete per cercare di avvolgere l'avversario e con il tridente; murmillones, coperti da un casco e secutores, con scudo e pugnale, avversari dei retiarii.

gladiatòrio, agg. 1 Del gladiatore. 2 Fiero. ~ combattivo.

glàdio, sm. Spada corta a doppio taglio con lama larga tipica dei legionari romani.
 lat. gladius.

gladìolo, sm. Pianta a bulbo, appartenente alla famiglia delle Iridacee, diffusa nell'area mediterranea. Ha foglie lanceolate e vistose infiorescenze in spighe, per la quale caratteristica è apprezzato a scopo ornamentale.

Gladstone, William Ewart (Liverpool 1809-Hawarden 1898) Politico inglese di orientamento liberale e acerrimo avversario del conservatore Disraeli. Ricoprì per quattro volte la carica di primo ministro (1868, 1880, 1886, 1892), attuando numerose riforme democratiche come l'Education Act, la riforma giudiziaria, la riforma agraria in Irlanda, l'introduzione del voto a scrutinio segreto e l'ampliamento dei diritti sindacali. Sostenitore di una politica economica basata sul libero scambio, ma anche per un rafforzamento dell'impero coloniale britannico (occupazione dell'Egitto, 1882).

glagolìtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a una scrittura che si trova nei primi documenti delle lingue slave, risalenti al IX sec., e caduta in disuso dopo poco tempo.
 slavo antico glacol parola.

glamour, sm. invar. Fascino intenso. ~ charme.

glànde, sm. Nel pene, o organo maschile della riproduzione, è la parte finale a forma di cono, rigonfiamento del corpo cavernoso dell'uretra. Ricoperto dal prepuzio, attraverso di esso sbocca all'esterno il canale genito-urinario.

Glaróna Cantone (39.000 ab.) della Svizzera centro-orientale, dominata dalle Alpi omonime.
Glarona
Settore delle Alpi Centrali svizzere, tra i cantoni di Uri, Glarona e Grigioni. Vetta più elevata il monte Tödi (3.620 m).

Glaser, Donald Arthur (Cleveland 1926-) Fisico statunitense. Inventò una camera a bolle in grado di visualizzare le traiettorie delle particelle elementari e per questo fu insignito del premio Nobel nel 1960.

Glasgow Città del Regno Unito (703.000 ab.), nella regione di Strathclyde (Scozia), situata sull'estuario del fiume Clyde. È la più popolata città scozzese, oltre che il suo centro commerciale, industriale e culturale più importante. Grazie alla presenza di miniere carbonifere e ferrose dei Lowlands, si è sviluppata una considerevole attività industriale, siderurgica, metallica, navale, chimica, conciaria, cartaria, della distillazione e alimentare. Venne fondata nel VI sec., assurgendo a centro di diffusione del cristianesimo nella regione e conoscendo un rapido sviluppo dal XVIII sec., grazie alla nascente attività industriale e ai traffici portuali. Il suo grande sviluppo ebbe inizio, però, solo dopo il 1707, all'indomani dell'unione della Scozia con l'Inghilterra. Tra i monumenti, la cattedrale (1200-1400), Provand's Lordship, museo e galleria d'arte.
Scuola di Glasgow
Tendenza architettonica nata nella città tra la fine del XIX sec. e l'inizio del XX, per la volontà di un gruppo di architetti e designer (C. R. Mackintosh, J. H. MacNai e le sorelle M. e F. Macdonald), sostenitori della fusione tra la tradizione architettonica scozzese e i fermenti razionalistici europei.
Tra le opere, Scuola d'Arte (1896-1909), scuola di Queen's Cross (1904-1906), Willow Tea Rooms (1902-1904).

Glasgow, Ellen (Richmond, Virginia 1874-1945) Scrittrice statunitense. Nelle sue narrazioni ambientate nei disordini causati dal profondo mutamento della società patriarcale nel contesto della guerra di secessione americana, sono costanti alcuni aspetti: il femminismo imperante e la destrutturazione dell'aristocrazia che deve ridefinire il proprio ruolo. L'autrice descrive, in qualità di testimone, i gravi disagi della società a lei contemporanea con profonda analisi psicologica. Tra le opere Il campo di battaglia (1902), Virginia (1913), In questa nostra vita (1941).

Glashow, Sheldon (New York 1932-) Fisico statunitense. Compì importanti studi sulle particelle elementari e nel 1969 fu insignito del premio Nobel insieme a A. Salam e S. Weilberg.

glasnost, sf. invar. Termine reso celebre da M. Gorbaciov per indicare la trasparenza degli affari interni dell'URSS.

glàssa, sf. Sciroppo di zucchero con chiara di uovo usato dai pasticcieri per rivestire torte. ~ Ghiaccia.
 franc. glace.

glassàre, v. tr. Ricoprire dolci con glassa. ~ caramellare.
 franc. glacer ghiacciare.

glassàto, agg. Ricoperto di uno strato lucido.

glassatùra, sf. Effetto del glassare.

glauberìte, sf. Solfato doppio di sodio e calcio che si trova nei giacimenti salini. Si presenta in aggregati di piccoli cristalli monoclini di colore giallastro o grigio.
 dal nome dello scienziato tedesco J. R. Glauber.

Glàuce Personaggio mitologico, anche Creusa, figlia di Creonte, re di Corinto. Fidanzata con Giasone, venne uccisa da una veste avvelenata, per mano di Medea.

glàuco, agg. (pl. m.-chi) Di colore azzurro chiaro. ~ ceruleo.
 lat. glaucus, dal greco glaukòs.

glaucòfane, sm. Silicato di alluminio, ferro, sodio e magnesio appartenente al gruppo degli anfiboli alcalini. Si presenta in lunghi cristalli di colore azzurro.

glaucòio, sm. Nome comune e genere di Mammiferi Roditori appartenenti alla famiglia degli Sciuridi, a cui appartengono scoiattoli volanti dall'ampio patagio.

glaucòma, sm. Malattia dell'occhio caratterizzata da un aumento della tensione nel bulbo oculare, che provoca dolori, disturbi visivi con progressivo restringimento del campo visivo e talora può portare alla cecità. Può essere ereditario e si cura con colliri o intervento chirurgico.

glaucòpide, agg. Attributo dato alla dea Atena nella poesia greca che significa "dagli occhi glauchi" o "dagli occhi scintillanti".

Glazunov, Aleksandr (San Pietroburgo 1865-Neuilly-sur-Seine 1936) Compositore russo. Tra le opere Stenka Razin (poema sinfonico, 1885) e Concerto per violino e orchestra (1903).

glèba, sf. Zolla di terra.
 lat. gleba.
Servitù della gleba
Nell'antico diritto feudale era una particolare forma di servitù di fatto dei coloni che, liberi da un punto di vista giuridico, erano vincolati di padre in figlio a un fondo ed erano obbligati a versare al proprietario tributi in natura e servizi speciali (corvées); il proprietario era padrone in modo totale, potendo disporre su ogni aspetto della loro vita (matrimonio, discendenza e proprietà dei beni). Tale istituto ebbe grandissima diffusione in tutta Europa. L'età comunale segnò un avanzamento delle posizioni sociali dei singoli servi, in quanto riuscirono a ottenere l'affrancamento, pagando la loro libertà. Sopravvisse in Russia fino al 1861.

glebóso, agg. Ricco di terra fertile. ~ prolifico.

gleditschia, sf. invar. Genere di piante arboree per lo più spinescenti della famiglia delle Cesalpinacee, comprendente specie coltivate a scopo ornamentale.

Gleizes, Albert (Parigi 1881-Avignone 1953) Pittore francese. Dalle esperienze impressioniste e cubiste, dopo una crisi religiosa pervenne a una visione personale filtrata attraverso la sua spiritualità. Tra le opere La trebbiatura (1912, New York, Solomon Guggenheim Museum) e Donna al pianoforte (Filadelfia, Museum of Arts).

Glemp, Józef (Inowroclaw 1928-) Ecclesiastico polacco. Dal 1979 fu vescovo di Cracovia, quindi fu primate di Polonia dal 1981 e dal 1983 cardinale.

Glenn, John Hershel (Cambridge 1921-) Astronauta statunitense, fu, dopo Gagarin, il secondo uomo a compiere un volo orbitale attorno alla Terra a bordo della navicella Mercury chiamata Friendship 7.

Glèno Valle delle Alpi Orobie, in provincia di Bergamo. Sbocca a nord-ovest nella Val di Scalve. Vetta più elevata il monte omonimo (2.883 m).

glenòide, agg. In anatomia, relativo a superfici articolari del corpo umano larghe e quasi piatte, come quella della scapola.

gli, art. e pron. art. determ. m. pl. Si usa con parole che iniziano con vocale, gn, ps, x, z, sc e s impura, si apostrofa davanti a i. gli iettatori, gli zaini.
pron. pers. m. sing. Forma atona di lui, usata nei casi indiretti. gli dissi, come complemento di termine, a lui.
 pron. 1 (a lui) to him. 2 (a esso) to it. 3 (a loro) to them.
 lat. illi, dal pronome ille quello, colui.

gliadìna, sf. Proteina vegetale, costituente del glutine, che si trova nel grano e nel riso. È ricca di acido glutammico.

glicemìa, sf. Presenza di glucosio nel sangue. È regolata da un complesso di meccanismi neurormonali e metabolici che ne impediscono forti oscillazioni in difetto o eccesso. Aumenta nei soggetti diabetici e si abbassa nel digiuno prolungato.

glicèmico, agg. Di glicemia.

glicèrico, agg. (pl. m.-ci) Dell'acido, ottenuto per ossidazione della glicerina, avente formula CH2(OH)CH(OH)CO2H.

glicèridi Denominazione data agli esteri della glicerina, tra i quali vi sono i triesteri degli acidi grassi contenuti nei grassi e oli animali e vegetali.

glicerìna, sf. Alcol trivalente prodotto dalla saponificazione dei grassi, di sapore dolciastro, completamente solubile in acqua. Viene usata per la fabbricazione di prodotti farmaceutici, inchiostri, profumi, saponi e resine alchidiche. Con acido nitrico produce la nitroglicerina.

Glicèrio (sec. V) Imperatore d'occidente nel 473 e 474, divenne quindi vescovo di Salona, dopo essere stato sconfitto da Giulio Nepote.

glicero- Primo elemento di parole composte della terminologia chimica che indica la presenza in una molecola del gruppo C3H5(OH3).

glicerofosfòrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un acido che si ottiene dall'acido fosforico mediante esterificazione di un suo ossidrile con uno della glicerina. Si trova nell'uovo e nel cervello.

glicerolàto, sm. Medicamento per uso esterno che ha la glicerina come eccipiente.

glìcine, sm. Pianta rampicante (Wistaria sinensis) della famiglia delle Papilionacee, con grappoli di fiori pendenti violacei o bianchi, molto profumati, può raggiungere i settant'anni di età.
 sm. wisteria.
Glycine
Genere di piante erbacee delle Papilionacee, originaria dell'Africa, Asia e Australia. Appartiene a questo genere la soia.

glicirrizìna, sf. Glucoside, formato da acido glicirretico e da due moli di acido glucuronico, che conferisce alla liquirizia il suo sapore dolce.

glicocorticòide, agg. Di ormone della corteccia surrenale, che regola il metabolismo dei glucidi.

glicògeno, sm. In biologia è il polisaccaride che si forma nel fegato degli animali da glucosio o altri monosaccaridi. Ha la funzione di riserva; quando la glicemia si abbassa il glicogeno viene trasformato velocemente in glucosio per riequilibrare il valore. Si può isolare come polvere bianca.

glìcoli In chimica sono alcol bivalenti (caratterizzati dalla presenza nella loro molecola di due gruppi ossidrilici-OH) di carattere essenzialmente alifatico. Si distinguono in glicoli inferiori, normalmente allo stato liquido viscoso e privi di colorazione, e glicoli superiori, generalmente allo stato solido cristallino e facilmente solubili in acqua.
Glicole (o glicol) etilenico o etandiolo
Liquido incolore che si usa come anticongelante, come solvente di resine e nella preparazione delle dinamiti. Si ottiene mediante l'idrolisi dell'ossido di etilene.

glicòlico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un acido che si prepara facendo bollire una soluzione acquosa di cloroacetato alcalino. L'acido glicolico è il più semplice degli idrossiacidi.

gliconèo, sm. Nella metrica antica, verso la cui struttura è interpretata da alcuni come una tetrapodia logaedica catalettica e per altri come insieme di una base, di un dattilo e di una dipodia trocaica catalettica.

glicoprotìde, sm. Proteina coniugata prodotta dalla secrezione di ghiandole e degli epiteli del rivestimento che dà soluzioni viscose.

glicorrachìa, sf. Presenza di glucosio nel liquido cefalorachidiano.

glicosurìa, sf. Presenza di glucosio nelle urine determinata da un aumento della glicemia.

gliéla, pron. f. È composta dal pronome gli e dal pronome singolare femminile la.

gliéle, pron. f. È composta dal pronome gli e dal pronome plurale femminile le.

gliéli, pron. f. È composta dal pronome gli e dal pronome plurale maschile li.

gliélo, pron. f. È composta dal pronome gli e dal pronome singolare maschile lo.

gliéne, pron. f. È composta dal pronome gli, come complemento di termine, e dalla particella pronominale ne.
alla fine, esausta, gliene dissi quattro.
 da gli + ne.

glìfo, sm. 1 Scanalatura verticale ornamentale del triglifo. 2 Guida per corsoio mobile.

Glinka, Michail Ivanovic (Novopasskoe 1804-Berlino 1857) Compositore russo. Autore tra l'altro di Una vita per lo zar (opera, 1836) e Russian e Ludmilla (opera, 1842).

glioepiteliòma, sm. Tumore endocranico benigno che si manifesta nei bambini e negli adolescenti.

gliòma, sm. Tumore del tessuto nervoso che può colpire la massa cerebrale (glioma encefalico), il midollo spinale (glioma midollare) o la retina (glioma della retina). Quest'ultima è la forma più maligna e presenta caratteri di ereditarietà.

gliòmmero, sm. Componimento giocoso poetico in dialetto napoletano.

gliossàle, sm. Dialdeide che si trova nei prodotti di ossidazione dell'alcool etilico con acido nitrico. È un solido di colore giallo, solubile in acqua, etere e alcool.

gliossìlico, agg. (pl. m.-ci) Di acido che si ottiene per ossidazione nitrica dell'alcool etilico. È un solido solubile in acqua.

Gliptodòntidi In paleontologia, famiglia di Mammiferi Sdentati a cui appartiene il Glyptodon.

gliptogènesi, sf. Insieme dei fenomeni chimico-fisici di degradazione delle rocce.

gliptotèca, sf. (pl.-che) 1 Raccolta di pietre preziose incise o intagliate. 2 Raccolta di sculture antiche.

glissàndo, sm. invar. Effetto che consiste in una sorte di veloce scivolamento delle note di una scala previsto in molti strumenti come pianoforte, organo, arpa e tromba.

glissàre, v. intr. Sorvolare su un argomento parlando. ~ scivolare.
 franc. glisser scivolare.

Glittertind Il monte (2.472 m) più elevato della Norvegia.

glìttica, sf. Arte di intagliare e incidere le pietre dure.

glìttico, agg. e sm. agg. (pl. m.-ci) Relativo alla glittica.
sm. Intagliatore di pietre preziose.

glittotèca, sf. Collezione di pietre preziose dure.

Gliwice Città (214.000 ab.) della Polonia, nel voivodato di Katowice.

Global Positioning System Strumento portatile di ridotte dimensioni (Sistema di Posizionamento Globale) grazie al quale è possibile individuare la posizione di chiunque, con uno scarto di pochi metri, semplicemente premendo un tasto; esso viene utilizzato soprattutto da alpinisti, marinai, piloti e da chiunque voglia sapere con grande precisione dove si trovi.
È stato sviluppato e controllato dalle forze militari americane e sfrutta il funzionamento di ventiquattro satelliti Navstar, ossia ventiquattro apparati attivi e tre di riserva, che si trovano a 20.000 km di altezza sopra la Terra; il primo di questi satelliti venne lanciato in orbita nel 1978 e i rimanenti nel 1993.
I dati inviati dal Global Positioning System sono talmente precisi che i militari americani hanno elaborato un nuovo accorgimento che consiste nell'emissione di due segnali di posizionamento; uno viene detto codice P, è crittografato e necessita di un codice speciale per decifrarlo. L'altro, denominato codice CA, ha una precisione di 100 metri e viene riservato alle aerolinee, alla navigazione commerciale e agli altri utenti civili.

globàle, agg. 1 Complessivo. ~ integrale. <> parziale. 2 Che si riferisce all'intero spazio. ~ onnicomprensivo.
 agg. global.
 franc. global, deriv. da globe globo.

globalménte, avv. In blocco. ~ complessivamente.

globe-trotter, sf. invar. Chi viaggia per il mondo. ~ giramondo.

Globetrotters, o Harlem Globetrotters Famosa squadra di pallacanestro americana, fondata nel 1972, formata da giocatori afroamericani che praticano un gioco spettacolare di alto livello.

globigerìna, sf. Genere di Protozoi Sarcodici planctonici appartenente all'ordine dei Foraminiferi, famiglia dei Globigerinidi, che hanno la superficie esterna cosparsa di sottili spine e un guscio spiralato e poroso.

glòbo, sm. 1 Qualunque corpo a forma di sfera. ~ boccia, palla, pallone. 2 La Terra. ~ mondo. 3 Mappamondo.
 sm. 1 globe. 2 (oculare) eyeball.
 lat. globus.

globòide, sm. Corpo che ha forma simile a un globo.

globóso, agg. Di globo.

globulàre, agg. 1 Che ha forma di globo. 2 Che si riferisce ai globuli rossi del sangue.

Globulariàcee Famiglia di piante erbacee o subarbustacee dai fiori irregolari e bisessuati.

globulìna, sf. Proteine semplici di origine animale e vegetale che, assieme alle albumine, sono presenti nel sangue, nel plasma, nel latte e nelle uova. A seconda della grandezza delle loro molecole sono classificate in alfa, beta e gamma globuline. Le prime favoriscono il trasporto di grassi e ferro, mentre le ultime (dette immunoglobuline) costituiscono gli anticorpi e il loro numero aumenta in caso di malattie. Vengono separate e dosate tramite l'elettroforesi, sfruttando la loro diversa velocità di migrazione in un liquido in presenza di corrente elettrica.

glòbulo, sm. 1 Piccolo globo. 2 Elemento corpuscolare del sangue.
 sm. corpuscle.
Globulo bianco
Cellula del sangue di forma sferica, che svolge una funzione di difesa immunitaria dell'organismo tramite fagocitosi o produzione di anticorpi. Vengono divisi in linfociti, granulociti e monociti. I loro valori normali sono di 4.000-10.000 per mm3; valori discostanti possono indicare varie patologie (leucocitosi, leucopenia).
Globulo di Bok
Nube oscura e compatta, a forma sferoidale, così chiamata dal nome dell'astronomo olandese che la scoprì; si tratta di nubi interstellari, di forma regolare, piccole e molto dense. Risultano essere molto interessanti, da un punto di vista astrofisico, in quanto sembra che in esse si stiano creando nuove stelle e che siano in una fase di contrazione gravitazionale.
Globulo rosso
Cellula del sangue a forma di disco appiattito, priva di nucleo, che trasporta l'ossigeno, fissato tramite l'emoglobina in essa contenuta, fino alle cellule dei tessuti e riporta ai polmoni parte dell'anidride carbonica prodotta. Il valore normale nell'uomo è di 4,5-6 milioni / mm3, nella donna 4-5,5 milioni / mm3; valori inferiori, provocati da varie cause, prendono il nome di anemie.

globuloclasìa, sf. Distruzione degli eritrociti causata da agenti fisici.

globulóso, agg. Che ha forma di globulo.

gloglottàre, v. intr. Riferito al verso del tacchino, gorgogliare.

glòmere, sm. Gruppo di api che si riuniscono sui favi durante i mesi invernali per proteggersi dal freddo.
 lat. glomus-omeris gomitolo.

glomèrulo, sm. In botanica infiorescenza globulare formata da numerosi fiori inseriti l'uno accanto all'altro.
Glomerulo di Malpighi
In anatomia è l'insieme di capillari sanguigni del rene, costituito da una piccola arteria a forma di gomitolo, incappucciata in una coppa, che filtra dal sangue parte del suo contenuto liquido; si depura di acqua e sali minerali e quello che rimane costituisce l'urina.

glomerulonefrìte, sf. Tipo di nefrite in cui sono predominanti le lesioni a carico dei glomeruli renali.

Glomma Il fiume (598 km) più lungo della Norvegia. Nasce dal lago Rien e sfocia nel fiordo di Oslo.

glòmo, sm. Voluminoso gomitolo di capillari sanguigni, composto da tessuto vascolare o nervoso.
Glomo carotideo
Piccolo organo nervoso rotondeggiante, situato alla biforcazione dell'arteria carotide, nel collo. Contribuisce alla regolazione della funzione polmonare e cardiaca.

Glorènza (in ted. Glurns) Comune in provincia di Bolzano (795 ab., CAP 39020, TEL. 0473).

glòria, sf. 1 Grandissima fama. ~ celebrità. <> anonimato, oscurità. il cammino della gloria è irto di difficoltà. 2 Vanto. ~ lustro. <> vergogna. gli piaceva sentire raccontare da altri le sue glorie. 3 Condizione dei Beati in Paradiso, secondo la Teologia cattolica. ~ beatitudine. 4 Tessuto di seta e cotone per ombrelli e soprabiti.
 sf. glory.
 lat. gloria.

Gloria (Una notte d'estate) Film drammatico, americano (1980). Regia di John Cassavetes. Interpreti: Gena Rowlands, John Adames, Basilio Franchina. Titolo originale: Gloria

Gloria e la fama, La Romanzo di J. Iwaszkiewicz (1956-1962).

gloriàre, v. v. intr. Godere della beatitudine del paradiso.
v. rifl. Menare vanto e gioire di un merito. ~ lodarsi, compiacersi. <> umiliarsi.

gloriàrsi, v. v. tr. 1 Illuminare intensamente, con grande splendore. 2 Celebrare. ~ glorificare.
v. intr. pron. 1 Essere orgoglioso di qualcosa. ~ compiacersi. 2 Vantarsi. ~ pavoneggiarsi. 3 Godere della gloria del paradiso.

glorificàre, v. v. tr. 1 Esaltare con lode. ~ celebrare. <> denigrare. 2 Innalzare alla gloria del paradiso. ~ consacrare, osannare.
v. rifl. Vantarsi.
 v. tr. to glorify.
 lat. glorificare, comp. da gloria gloria +-ficare fare.

glorificazióne, sf. 1 Atto, effetto del glorificarsi. ~ celebrazione. <> detrazione. 2 L'essere glorificati in cielo.
 lat. glorificatio,-onis.

gloriosaménte, avv. In modo glorioso.

glorióso, agg. 1 Illustre per gloria. ~ eroico. <> vergognoso. 2 Che ha gloria in cielo. 3 Grande, famoso. ~ celebre. <> anonimo.
 agg. glorious.
 lat. gloriosus.

glòssa, sf. 1 Presso gli antichi Greci, espressione oscura o difficile di un testo da esplicare. 2 Annotazione marginale. ~ postilla. 3 Nota esplicativa in genere. ~ commento.

glossàre, v. tr. 1 Fornire glossa. 2 Annotare. ~ chiosare.

glossàrio, sm. Raccolta di voci non usuali o appartenenti a specifici settori scientifici. ~ lessico.
 sm. glossary.

glossatóre, sm. Autore di glosse.

glossèma, sm. Voce o espressione oscura o non usuale.

glossemàtica, sf. (pl.-che) Secondo la terminologia dello Hjelmslev, studio delle unità linguistiche considerate in base alla loro funzione nella struttura della lingua.

glossidinìa, sf. Dolore bruciante o acuto della lingua.

glossìte, sf. Diverse patologie che colpiscono la lingua.

glossocèle, sm. Sporgenza abnorme della lingua dal cavo orale provocata da un eccessivo aumento di volume.

glossofaringèo, agg. Relativo alla lingua e alla faringe.

glossolalìa, sf. 1 Articolazioni di parole senza senso composte da sillabe spesso eufoniche. 2 Facoltà di esprimere la devozione religiosa con un linguaggio incomprensibile tipica del cristianesimo primitivo.

glossopatìa, sf. Alterazione a carattere distrofico-degenerativo e ipercheratosico della mucosa linguale.

glottàle, agg. Linguale.

glòttide, sf. Apertura della laringe verso la faringe. Viene chiusa dall'epiglottide durante la deglutizione, evitando che il cibo penetri nelle vie respiratorie.

glottologìa, sf. Studio scientifico dei sistemi linguistici. ~ filologia.

glottològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla glottologia.

glottòlogo, sm. Esperto di glottologia. ~ filologo, linguista.

glottotècnica, sf. Scienza che studia la formazione dei neologismi secondo determinati principi linguistici.

Gloucester Città (92.000 ab.) della Gran Bretagna, capoluogo della contea omonima in Inghilterra.
Gloucester
Contea (544.000 ab.) della Gran Bretagna, al confine con il Galles, nell'Inghilterra sudoccidentale.

glucìde, sm. => "carboidrati"

Gluck, Christoph Willibald (Erasbach 1714-Vienna 1787) Compositore tedesco, figlio di un ispettore forestale, conservò sempre, anche nell'arte, una rude semplicità elementare. Fece i primi studi a Praga e nel 1732 si iscrisse all'università, mantenendosi con le lezioni di violoncello. Protetto dal conte A. M. Melzi, fu condotto a Milano e affidato al sinfonista G. B. Sammartini. A Milano rimase otto anni e compose buone opere in stile italiano, finché, stabilitosi a Vienna nel 1752, incontrò il librettista R. de' Calzabigi, persuaso della decadenza dell'opera e della necessità di riformarla in senso antimetastasiano. Nel 1755 fu nominato direttore musicale alla corte di Vienna. Dalla collaborazione con R. Calzabigi, nacquero Orfeo ed Euridice (1762), Alceste (1767), Paride e Elena (1770). Nella prefazione all'Alceste, Gluck precisò di aver voluto restringere la musica alla sua funzione di servire l'espressione poetica, spogliandola degli abusi introdotti dalla vanità dei cantanti. Chiamato a Parigi nel 1774, oltre ai rifacimenti di Orfeo ed Euridice e di Alceste, compose Ifigenia in Aulide (1774), Armida (1777) e Ifigenia in Tauride (1779). Con i suoi lavori, per la prima volta nell'opera seria, la musica è aderente ai caratteri, mentre le scene corali interpretano in modo solenne gli antichi miti greci. A Gluck è attribuito il merito della cosiddetta riforma del melodramma, attraverso uno snellimento dei virtuosismi eccessivi dei cantanti, il conferimento alle arie di una struttura formale aderente al senso del discorso drammatico, la limitazione drastica del numero dei personaggi, l'introduzione del coro con funzione drammatica, come nella tragedia greca, il rispetto della verosimiglianza delle scene e la limitazione delle danze ai soli casi di effettiva necessità. Oltre alle opere citate, sono da ricordare alcuni melodrammi precedenti la riforma, Le nozze d'Ercole e d'Ebe (1747), Le cinesi (1754), L'Île de Merlin ou Le monde renversé (1758), L'ivrogne corrigé (1760).

Gluckman, Max (Johannesburg 1911-Gerusalemme 1975) Antropologo inglese. Fu docente all'università di Manchester e svolse ricerche sui sistemi politici delle società tribali. Tra le opere Custom and conflict in Africa (Costumi e conflitti in Africa, 1955).

Glucksmann, André (Parigi 1937-) Filosofo, esponente del gruppo dei nuovi filosofi. Tra le opere I padroni del pensiero (1977), Silenzio si uccide (1986) e De Gaulle, dove sei? (1995).

glucòmetro, sm. 1 Apparecchio che serve per misurare il tenore zuccherino di un mosto o di un vino. 2 Apparecchio che misura il tasso di glucosio nel sangue.

glucòsio, sm. Zucchero semplice o monosaccaride. Viene detto anche destrosio, in quanto le sue soluzioni hanno potere rotatorio destrogiro, e zucchero dell'uva, in quanto abbonda nell'uva. Si trova in grandi quantità in tutta la frutta dolce e nei liquidi fisiologici degli organismi animali. Ha un sapore dolce meno intenso del saccarosio (zucchero comune) e viene diffuso in commercio come sciroppo denso, impiegato nell'industria dolciaria, farmaceutica, tessile, in tintoria. La sua produzione avviene a livello intestinale attraverso la digestione dei polisaccaridi e dei disaccaridi; nell'organismo produce energia, e serve nella sintesi dei polisaccaridi e dei nucleotidi (DNA, RNA). La concentrazione di glucosio nel sangue è detta glicemia.
 sm. glucose.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_g.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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