Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale I parte 10

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale I parte 10

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale I parte 10

 

Isìli Comune in provincia di Nuoro (3.241 ab., CAP 08033, TEL. 0782).

Isim Fiume (2.450 km) della Siberia occidentale. Nasce presso le alture di Karaganda e confluisce nel fiume Irtys.

Iskenderun Città (156.000 ab.) della Turchia, nell'Anatolia sudorientale. Fa parte della provincia di Hatay.

islàm, o ìslam, sm. 1 La religione monoteistica fondata da Maometto. 2 Il mondo musulmano, la sua civiltà e la sua cultura.
L'islam (o islamismo) è una religione fondata sulla predicazione di Maometto effettuata nei primi decenni del VII sec. (tra il 610 e il 632) e seguita da quasi un miliardo di persone (si tratta della seconda religione a diffusione mondiale dopo il cristianesimo). L'islam è religione monoteista e cioè si basa sul fondamento dell'esistenza di un unico Dio, Allah, il quale è creatore del mondo e giudicherà nel Giudizio Finale tutti gli uomini a seconda del loro operato, premiando i giusti con il paradiso e i malvagi con l'inferno. La verità fu rivelata a Maometto, che si dichiarò suo ultimo e più grande profeta nel 610; la rivelazione della verità a Maometto fu opera diretta di Allah, per intercessione dell'arcangelo Gabriele. Fu Allah a dettare a Maometto il Corano, testo sacro della religione. Il Corano contiene anche norme di vita e relative ai rapporti sociali, alla politica e all'igiene. Fondamentale è l'obbedienza a Dio e alle regole elencate nel testo sacro, di cui è fatto divieto assoluto di traduzione. Accanto al Corano si colloca un altro libro, la Sunna che è la raccolta dei detti e delle azioni del profeta e che offre indicazioni di ordine pratico non contenute nel Corano. Anche la Bibbia viene considerata testo sacro e ne sono venerati i profeti Adamo, Noè, Abramo, Mosè, Davide e Gesù: figurano come precursori di Maometto. Nell'islam non vi sono sacerdoti, ma molto stimati e seguiti sono i dottori della legge (mufti). I cinque precetti fondamentali per i seguaci dell'islam (musulmani) sono: la Shahada,professione della fede in un unico Dio e in Maometto, suo profeta; la preghiera (salat), da pronunciarsi cinque volte al giorno in momenti prefissati e volgendosi alla Mecca; l'elemosina di legge;il digiuno nel mese del Ramadan, in cui non si può mangiare, bere o compiere atti sessuali dall'alba al tramonto e il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita, purché le condizioni economiche lo permettano. L'etica dell'islam si basa sul principio della fratellanza umana, del rispetto e dell'amore del prossimo indipendentemente dalla razza. Alla morte di Maometto (avvenuta a Medina nel 632) avvenne la scissione tra sunniti e sciiti, i primi fedeli alla vedova mentre i secondi furono sostenitori del cugino Alì. I credenti si devono anche impegnare nella guerra santa (gihad) contro i pagani che rifiutano di convertirsi. Inizialmente confinato nel mondo arabo, l'islam fu poi diffuso dagli arabi in Medio Oriente e in Africa; molti sono gli stati all'interno dei quali l'islam è la religione ufficiale e si affianca con le sue leggi al codice civile e penale. Al suo interno si sviluppò il sufismo,corrente mistica che predicava la preghiera e l'abbandono totale in Dio. L'integralismo è stata l'anima della rivoluzione dell'Iran. Attualmente la prevalenza dei sunniti è forte, raccogliendo più dei tre quarti delle adesioni.

Islamabad Città capitale del Pakistan (330.000 ab.), situata alla periferia settentrionale di Rawalpindi. La città, di nuova costruzione, è stata progettata nel 1959 e realizzata in funzione del suo ruolo di capitale, ricoperto da Karachi fino al 1967. Il piano di sviluppo prevede l'integrazione di tre aree: Rawalpindi, un parco nazionale e la nuova città che è divisa in otto zone funzionali dalla forma di cuneo. Gli edifici pubblici sono un insieme di architettura moderna e tradizionale islamica.

islàmico, agg. e sm. agg. Dell'islam o dell'islamismo. ~ musulmano.
sm. Seguace dell'islamismo.
 agg. islamic. sm. moslem.

islamìsmo => "islam"

islamìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Studioso o specialista d'islamismo.

islamìstica, sf. Studio della religione, della civiltà e della cultura islamica.

islamìta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) Di seguace dell'Islam. ~ musulmano.

islamìtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'islamismo; dell'islamismo.

islamizzàre, v. v. tr. Convertire all'islamismo.
v. rifl. o intr. pron. Assorbire i modi della cultura e della civiltà islamica.

islamizzazióne, sf. L'islamizzare, l'islamizzarsi o l'essere islamizzato.

Islànda Repubblica dell'Europa nordoccidentale, occupa l'isola omonima. È bagnata dall'oceano Atlantico Settentrionale e situata a 260 km dalla Groenlandia e a 1.000 km dalla Norvegia.
Due fattori renderebbero l'Islanda particolarmente inospitale: la latitudine (63° di latitudine nord) per la quale buona parte del territorio è ricoperta da ghiacci permanenti, e la presenza di innumerevoli vulcani.
In realtà è proprio l'attività vulcanica che costituisce una delle principali risorse del paese, con una serie di fenomeni vulcanici secondari (famosi i geyser), in particolare le sorgenti di acqua calda, che sono stati nel tempo oculatamente sfruttati.
Il territorio è costituito da un vasto altopiano che si innalza fino a 2.119 m con il Hvannadalshnùkor.
Tra i numerosi vulcani attivi annovera l'Hekla, 1.491 m; numerosi anche i laghi.
Le coste sono prevalentemente alte e rocciose, incise da fiordi simili a quelli norvegesi, con l'unica eccezione delle coste meridionali, basse e sabbiose.
Numerose sono le isole che fronteggiano quella principale, tra cui l'arcipelago Vestmannaeyjar.
Il clima lungo la costa è di tipo oceanico, piovoso e nebbioso, mentre l'interno presenta temperature più basse sia d'estate che d'inverno ed esigue sono le escursioni termiche.
La capitale è Reykjavík che raccoglie più di un terzo della popolazione dell'intero paese. È sede di un importante porto, libero dai ghiacci tutto l'anno, oltre che centro culturale ed economico del paese.
Sulla costa settentrionale sorge Akureyri, importante centro peschereccio.
Le ricchezze del paese sono la pescosità dei mari e il notevole potenziale idroelettrico; si può dire che perno dell'economia è la pesca (soprattutto merluzzi e aringhe) e i suoi derivati; dispone di una flotta modernamente attrezzata e sfrutta la pescosità dei mari adiacenti.
Le altre risorse sono scarse e impongono al paese la dipendenza dal commercio internazionale per l'approvvigionamento di tutti i beni necessari.
Nonostante questo un'attenta politica ha permesso lo sviluppo di un sistema economico di tipo scandinavo che pone l'Islanda tra i primi paesi del mondo per reddito pro capite.
L'agricoltura è severamente limitata dalle condizioni del clima e del suolo, generalmente povero.
Tuttavia i frequenti fenomeni pseudo vulcanici (acque termali e geyser) permettono il riscaldamento di serre dove si coltivano ortaggi, frutta e fiori. Inoltre si producono patate e foraggio.
Molto importante l'allevamento, in particolare quello ovino, praticabile su pascoli anche relativamente poveri; la conversione dalla coltivazione dei cereali a quella del foraggio ha tuttavia dato un notevole impulso anche all'allevamento ovino che permette l'autosufficienza al paese per quanto riguarda carni e prodotti lattiero-caseari.
Attivo anche l'allevamento dei cavalli (pony), tuttora impiegati per i trasporti, e degli animali da pelliccia.
Le risorse minerarie sono modeste, in particolare del tutto assenti i minerali combustibili. Tale scarsità viene tuttavia sopperita dallo sfruttamento del potenziale idroelettrico e dei fenomeni vulcanici (i geyser sono sfruttati anche per il riscaldamento domestico).
L'attività industriale principale è collegata alla pesca e alla conservazione e trasformazione del pesce.
Si hanno inoltre cementifici, aziende tessili, concerie, calzaturifici e due importanti complessi metallurgici, dovuti a investimenti stranieri che sfruttano il basso costo delle fonti energetiche del paese.
Gli scambi con l'estero, così vitali per l'economia del paese, si svolgono prevalentemente con gli USA, la Gran Bretagna e la Germania.
STORIA Nel IX sec. gli scandinavi iniziano la colonizzazione dell'Islanda. Nel 930, viene costituita l'Althing, assemblea degli uomini liberi. Nel 1262 Haakon IV di Norvegia sottomette l'isola. Nel 1380 l'Islanda e la Norvegia cadono sotto il dominio della Danimarca. Nel 1550 Cristiano III impone la riforma luterana. Nel 1602 il monopolio commerciale viene riconosciuto ai danesi. Nel XVIII sec. il vaiolo, eruzioni vulcaniche e una terribile carestia decimano la popolazione.
Nel 1834 l'Islanda ottiene due deputati al parlamento danese. Dieci anni dopo viene ripristinata l'Althing. Nel 1903 l'isola diventa autonoma. Nel 1918 l'Islanda è un regno indipendente sotto la corona danese. Nel 1944 viene proclamata la repubblica islandese, con Sveinn Bijúrnsson primo ministro. Con le presidenze di Asgeir Asgeirson (1952-1968) e di Kristjan Eldjárn (1968-1980) l'economia islandese si avvale degli accordi firmati con i paesi scandinavi. Nel 1958-1961 la cosiddetta guerra del merluzzo l'oppone alla Gran Bretagna. Nel 1980 viene eletta alla presidenza della repubblica Virgdís Finnbogadóttir, riconfermata nelle sue funzioni nel 1984, nel 1988 e nel 1992.
Abitanti-269.000
Superficie-102.819 km2
Densità-2,6 ab./km2
Capitale-Reykjavík
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Corona islandese
Lingua-Islandese
Religione-Protestante luterana

islandése, agg. e sm. agg. Dell'Islanda.
sm. 1 Chi è nato o abita in Islanda. 2 Lingua del gruppo germanico parlata in Islanda.
 agg. icelandic. sm. icelander.

Islas de la Bahía Gruppo di isole (24.000 ab.) dell'Honduras, nel mar delle Antille. Capoluogo Roatán.

Ismaèle Personaggio biblico, figlio di Abramo e della concubina Agar, scacciato insieme a lei dopo la nascita di Isacco. Fu il capostipite della tribù ismaelite, identificate con stirpi beduine.

ismaelìta, agg. e sm. e sf. (pl. m.-i) Arabo in quanto discendente dal patriarca biblico Ismaele.

Ismail (Il Cairo 1830-Istanbul 1895) Quinto sovrano autonomo d'Egitto a partire dal 1864. Figlio di Ibrahim Pascià, nel 1867 ottenne il titolo di chedivè. Portò avanti una politica tesa all'indipendenza, all'espansione e alla europeizzazione dell'Egitto. Si impegnò nelle riforme amministrative. Consolidò la conquista del Sudan e favorì lo sviluppo economico aprendo, tra l'altro, il canale di Suez (1869). Il suo operato portò lo stato al fallimento ed egli fu dapprima costretto ad accettare il controllo economico franco inglese e in seguito ad abdicare a favore del figlio Tawfik (1879).

Ismailìa Città (236.000 ab.) dell'Egitto, sul lago Timsah. Capoluogo del governatorato omonimo.
Ismailia, canale di
Canale (130 km) dell'Egitto che collega Il Cairo con la città di Ismailia e con il lago Timsah, sul Canale di Suez.

ismailìta, agg., sm. e sf. agg. Della setta musulmana sciita che considera Ismail come imano occulto.
sm. e sf. Seguace di tale setta.

Ismène Personaggio mitologico, figlia di Edipo e sorella di Antigone accolta da Sofocle.

Ismi contemporanei Opera di critica letteraria di L. Capuana (1898).

-ismo Suffisso di origine greca che viene utilizzato per indicare tratti di stile o di lingua, qualità o inclinazioni di una persona, movimenti filosofici, religiosi, politici ecc. e attività, soprattutto sportive.

Isnèllo Comune in provincia di Palermo (2.136 ab., CAP 90010, TEL. 0921).

iso- 1 Primo elemento di parole composte. 2 In chimica, prefisso che indica un isomero di un composto il cui nome completa il vocabolo.
 greco ísos uguale.

ISO Sigla di International Organization for Standardization (organizzazione internazionale per la standardizzazione).
ISO
Sigla di Infrared Space Observatory, un telescopio spaziale per lo studio della radiazione infrarossa.

isoagglutinazióne, sf. Agglutinazione dei globuli rossi che viene provocata dall'immissione nell'organismo di sangue o di plasma proveniente da un gruppo sanguigno diverso.

isoalìno, agg. Relativo a una linea che congiunge i punti di uguale salinità su di una carta geografica.

isoamìle, sm. Gruppo monovalente isomero dell'amile.

isoanòmalo, agg. Relativo a una linea di una carta o di un diagramma che unisce tutti i punti corrispondenti ai luoghi della superficie terrestre nei quali si ha lo stesso valore di un'anomalia fisica.

isòbara, sf. Linea che congiunge sulle carte geografiche tutti i punti della superficie terrestre aventi uguale pressione atmosferica.

isobàrico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda le isobare.

isòbaro, agg. Si dice di nuclidi che hanno lo stesso numero di massa atomico, ma che differiscono per altre proprietà.

isòbata, sf. Linea che congiunge sulle carte geografiche tutti i punti della superficie terrestre aventi uguale profondità sotto il livello del mare.

Isobriàli Ordine di Muschi dendroidi, pleurocarpi o ramificati.

isobutàno, sm. Idrocarburo isomero del butano.

isobutìle, sm. Gruppo monovalente isomero del butile.

isobutìrrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ad acido o aldeide isomero del corrispondente derivato butirrico.

isocalòrico, agg. (pl. m.-ci) Di alimento, che apporta lo stesso numero di calorie di un dato alimento di uguale peso.

isocefalìa, sf. Tipo di rappresentazione grafica, caratteristica delle arti primitive, nella quale tutte le figure hanno la testa allo stesso livello.

isochinolìna, sf. Isomero della chinolina che si trova nel catrame di carbon fossile.

isoclinàle, sf. Piega della crosta terrestre che ha le falde simmetriche rispetto al piano assiale.

isòcoro, agg. Di una trasformazione termodinamica nella quale resta costante il volume.

Isòcrate (Atene 436-Atene 338 a. C.) Oratore greco, allievo di Gorgia e di Socrate. Aprì ad Atene una famosa scuola di retorica (388 a. C.), fucina di valenti oratori e di storici quali Teopompo, Iperide, Iseo, Eschine, ed Eforo. Si dichiarò a favore dell'unità della Grecia contro la Persia. La sua prosa si impose come modello nell'arte letteraria greca. Dei sessanta discorsi attribuitigli ne sono pervenuti solo ventuno. Tra di essi notevoli sono quelli a sfondo politico, in cui esprime le proprie idee antipersiane e panelleniche (Panegirico,380 a. C.; Plataico,380 a. C.; Sulla Pace,355 a. C.; Areopagito,354 a. C.; Filippo,346 a. C.; Panatenaico,339 a. C.). Altre opere sono Elena, Busiride, Contro i sofisti e Antidosi. Si sarebbe lasciato morire dopo la battaglia di Cheronea.

Isocrìnidi Sottordine di Echinodermi Crinoidi articolati caratterizzati da un lungo peduncolo di ancoraggio.

isocronìsmo, sm. Corrispondenza della durata di due fenomeni che hanno periodo uguale.

isòcrono, agg. 1 Che ha durata uguale. 2 Che ha periodo uguale.

isoelèttrico, agg. (pl. m.-ci) Nella locuzione stato isoelettrico, lo stato di una sostanza, in sospensione o in soluzione colloidale in un liquido, che è neutra rispetto al mezzo che la circonda.

isoenzìma, sf. Particolare forma di enzima che si trova in una singola cellula o in una singola specie e che svolge una stessa funzione.

Isoetàli Ordine di Pteridofite dal fusto articolato e con foglie lunghe e lineari.

isofònico, agg. (pl. m.-ci) Nella locuzione linea isofonica, una curva parametrica che nel diagramma avente per ascissa la frequenza e per ordinata il livello di pressione sonora rappresenta un determinato livello di sensazione sonora.

isòfota, agg. e sf. Linea che collega in un'immagine tutti i punti a pari luminosità o che sono colpiti da un'uguale luminosità; si tracciano linee isofote anche per le onde radio e per tutte le onde elettromagnetiche; le linee isofote sono utilizzate anche per costruire le mappe del radio Sole e dei quasar.

isofrequènza, sf. Frequenza radio costante.

isogamète, sm. Gamete eterologo dal punto di vista fisiologico, ma morfologicamente uguale nei due sessi.

isogamìa, sf. Particolare tipo di riproduzione sessuata nel quale i due gameti sono uguali dal punto di vista morfologico.

isoglòssa, sf. Linea tracciata su una carta geografica per segnare il limite di un fenomeno linguistico.

Isognomònidi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi filibranchi.

isògono, agg. 1 In geofisica, di linea immaginaria congiungente i punti del globo terrestre aventi uguale declinazione magnetica. 2 Che ha angoli uguali.

isogrùppo, sm. Dello stesso gruppo sanguigno.

isoièta, sf. Linea che congiunge sulle carte geografiche tutti i punti della superficie terrestre caratterizzati da uguale piovosità in un certo periodo.

isoimmunizzazióne, sf. Immunizzazione consistente nella formazione da parte di un individuo di anticorpi gli antigeni dei quali si trovano nei liquidi e tessuti di individui della stessa specie.

isoìpsa, sf. Linea che congiunge sulle carte geografiche tutti i punti della superficie terrestre aventi uguale quota sul livello del mare.

ìsola, sf. 1 Porzione di terra emersa completamente circondata dall'acqua. 2 La popolazione di un'isola. 3 Territorio che si distingue dalle regioni circostanti per caratteri peculiari. ~ enclave. 4 Edificio o insieme di edifici circondati tutt'intorno da strade.
 sf. 1 island. 2 (pedonale) pedestrian precinct.
 lat. insula.
Si differenzia dai continenti perché la superficie del territorio emerso è molto più piccola. Le isole sono classificate a seconda della loro formazione. Le isole vulcaniche sono generate dalle eruzioni vulcaniche che danno origine ad arcipelaghi di piccole dimensioni (Azzorre, Canarie, isole del Capo Verde, isole Eolie) o a isole perdute in mezzo alle distese oceaniche (Sant'Elena e Tristan de Cunha nell'Atlantico; San Paolo nell'oceano Indiano) oppure ad arcipelaghi con isole più estese quando hanno origine da una dorsale oceanica poco profonda (isole Hawaii). Le isole coralline o madreporiche sono costituite dai resti di organismi marini, hanno in genere forma ad anello e sono chiamate atolli (isole della Micronesia e della Melanesia nell'oceano Pacifico). Le isole di erosione sono pezzi di terra separatisi dalla terraferma per opera di agenti naturali, mentre quelle di sedimentazione sono formate dal deposito di detriti trasportati dai fiumi. La vita vegetale e animale delle isole presenta spesso caratteristiche diverse secondo la loro ubicazione più o meno distante dai continenti. In alcune isole oceaniche (vulcaniche o coralline), il popolamento è ridotto a forme biologiche di facile dispersione, come gli uccelli e alcune specie vegetali; in altre isole più antiche (Galapagos) è caratterizzato dalla presenza di specie particolari. In altre ancora ha assunto particolare importanza lo sviluppo della navigazione marittima (ovini in Australia, vite a Madera, zucchero a Cuba). La giurisdizione delle isole dipende dalla loro posizione: se un'isola marina si trova nelle acque territoriali, essa è considerata parte integrante della costa cui appartiene; se in mare libero è di proprietà dello stato che la occupa per primo; se posta in un fiume che serve da confine a due stati, appartiene a ciascuno di essi secondo la linea mediana del corso d'acqua. Nel diritto italiano, un'isola formatasi in un corso d'acqua appartiene al demanio pubblico, a meno che non sia formata per distacco di terreno da un fondo, nel qual caso il proprietario del fondo ne conserva la proprietà.

Isola Opera di poesia di A. Gatto (1932).

Ìsola d'Àsti Comune in provincia di Asti (2.061 ab., CAP 14057, TEL. 0141).

Ìsola dél Cantóne Comune in provincia di Genova (1.610 ab., CAP 16017, TEL. 010).

Isola del dottor Moreau, L' Romanzo di H. G. Wells (1896).

Ìsola dél Gìglio Comune in provincia di Grosseto (1.558 ab., CAP 58012, TEL. 0564) costituito dalle isole del Giglio e di Giannutri.

Ìsola dél Gran Sàsso d'Itàlia Comune in provincia di Teramo (4.952 ab., CAP 64045, TEL. 0861).

Ìsola dél Lìri Comune in provincia di Frosinone (12.794 ab., CAP 03036, TEL. 0776). Centro agricolo e industriale (prodotti tessili e cartari). Vi si trovano le cascate del Liri e la chiesa di San Domenico, dell'XI sec. Gli abitanti sono detti Isolani.

Ìsola dél Nòrd La meno estesa delle due isole maggiori che costituiscono la Nuova Zelanda.

Ìsola dél Piàno Comune in provincia di Pesaro (649 ab., CAP 61030, TEL. 0721).

Ìsola dél Sud La più estesa delle due isole maggiori che costituiscono la Nuova Zelanda.

Isola del tesoro, L' Romanzo di R. L. Stevenson (1883). La narrazione prende le mosse da una locanda inglese sul mare nella quale viene ritrovata un'antica mappa di un'isola che reca l'indicazione di un tesoro nascosto da un pirata, il capitano Flint. Si organizza una spedizione, alla quale partecipano, tra gli altri, Jim, figlio della proprietaria della locanda, Livesey, un dottore, Trelawney, un nobile, e Long John Silver, cuoco con una gamba di legno, che è uno dei superstiti della ciurma di Flint. Giunti sull'isola del tesoro, Silver scatena la lotta per il possesso dello stesso. Il tesoro verrà finalmente recuperato, Silver e i suoi complici neutralizzati, ma con il sacrificio di numerose vite umane. È il libro più popolare di Stevenson per il fascino misterioso dell'avventura nei mari del sud.

Ìsola délla Scàla Comune in provincia di Verona (10.413 ab., CAP 37063, TEL. 045). Centro agricolo (coltivazione di tabacco, riso e foraggi) e industriale (prodotti dell'abbigliamento, del tabacco, meccanici e calzaturieri). Vi si trova la chiesa della Bastia, del XII sec., in stile romanico. Gli abitanti sono detti Isolani.

Ìsola délle Corrènti, càpo Estremità meridionale della Sicilia, presso capo Passero.

Ìsola délle Fémmine Comune in provincia di Palermo (4.697 ab., CAP 90040, TEL. 091).

Isola di Arturo, L' Romanzo di E. Morante (1957).

Ìsola di Càpo Rizzùto Comune in provincia di Crotone (12.315 ab., CAP 88076, TEL. 0962). Località turistica (balneazione). Vi si trova, nella frazione Le Castella, il castello aragonese. Gli abitanti sono detti Isolani o Isolitani.

Isola di corallo, L' Film poliziesco, americano (1948). Regia di John Huston. Interpreti: Humphrey Bogart, Edward G. Robinson, Lauren Bacall. Titolo originale: Key Largo

Ìsola di Fòndra Comune in provincia di Bergamo (200 ab., CAP 24010, TEL. 0345).

Isola di Pascali, L' Film drammatico, britannico (1988). Regia di James Dearden. Interpreti: Ben Kingsley, Charles Dance, Helen Mirren. Titolo originale: Pascali's Island

Ìsola Dovarése Comune in provincia di Cremona (1.298 ab., CAP 26031, TEL. 0375).

Ìsola Màdre L'isola più estesa del lago Maggiore.

Isola misteriosa, L' Romanzo di J. Verne (1874). L'opera è l'ultima parte della storia avventurosa iniziata con I figli del capitano Grant, e continuata con Ventimila leghe sotto i mari. Ambientata durante la guerra di secessione americana, quest'ultima avventura prende inizio da un'evasione di cinque nordisti da un campo di prigionia sudista, mediante un pallone aerostatico. Atterrati in modo incredibile in un'isola deserta, si ingegnano per sopravvivere, aiutati silenziosamente da una figura misteriosa. Alla fine scopriranno l'origine del misterioso aiuto nel capitano Nemo, il quale riuscirà anche a salvarli.

Ìsola Rìzza Comune in provincia di Verona (2.711 ab., CAP 37050, TEL. 045).

Ìsola Sant'Antònio Comune in provincia di Alessandria (791 ab., CAP 15050, TEL. 0131). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta) e dell'allevamento (bovini, suini).

Ìsola Tiberìna Isolotto sul Tevere a Roma, tra i ponti Garibaldi e Palatino.

Ìsola Vicentìna Comune in provincia di Vicenza (7.046 ab., CAP 36033, TEL. 0444).

Isola, L' Racconto di G. Stuparich (1942).

Isolabèlla Comune in provincia di Torino (279 ab., CAP 10046, TEL. 011).

isolàbile, agg. Che si può isolare.

Isolabòna Comune in provincia di Imperia (636 ab., CAP 18030, TEL. 0184).

isolaménto, sm. 1 L'isolare, l'isolarsi o l'essere isolato. ~ clausura. 2 Condizione di uno stato che non ha rapporti politici, economici e culturali con altri paesi. ~ emarginazione. 3 In tecnica indica un complesso di tecniche (operazioni e materiali) che servono a ostacolare la trasmissione di onde sonore (isolamento acustico), di corrente elettrica (isolamento elettrico), di calore (isolamento termico) o simili. ~ schermatura. 4 Solitudine. ~ distacco.
 sm. 1 isolation. 2 (separazione elettrica) insulation.
Isolamento biologico
È detto anche isolamento riproduttivo e indica la condizione per la quale un gruppo di individui non può incrociarsi con altri della stessa specie. Le cause dell'isolamento possono essere ecologiche (habitat diverso), fisiologiche (diverso periodo riproduttivo), geografiche (esistenza di barriere naturali) e genetiche (incompatibilità a livello cromosomico).

isolàno, agg. e sm. agg. Di un'isola o dei suoi abitanti.
sm. Nativo o abitante di un'isola.

isolànte, agg. e sm. agg. Si dice di lingua in cui le determinazioni morfologiche sono indipendenti dagli elementi lessicali.
agg. e sm. Si dice di sostanza o di materiale che presenta forte resistenza al passaggio dell'elettricità, del calore o del suono.
 insulating. sm. insulator.

isolàre, v. v. tr. 1 Separare qualcosa da ciò che lo circonda. ~ scindere. <> congiungere. non riuscirono a isolare in tempo l'incendio. 2 Impedire lo scambio di corrente elettrica, calore o suoni fra corpi introducendo un isolante. ~ schermare. 3 Localizzare. ~ confinare. <> unire. dovevano isolare il punto di contagio. 4 Escludere, emarginare. ~ estromettere. <> coinvolgere. non credeva volessero isolarlo volontariamente.
v. rifl. Tenersi lontano dagli altri, vivere appartato. ~ estraniarsi. <> frequentarsi, unirsi. gli piaceva isolarsi dalla confusione e dai ritmi frenetici della città.
 v. tr. 1 to isolate. 2 (fig.) to insulate.
 deriv. da isola.

isolataménte, avv. 1 Separatamente dal resto. 2 Da solo. ~ individualmente.

isolàto, agg. e sm. agg. 1 Separato dal resto. ~ appartato. 2 Che non fa parte di un gruppo o di un insieme. ~ singolo. 3 Che presenta condizioni di isolamento. 4 Che si verifica sporadicamente. questi casi negativi isolati non devono portare a erronee generalizzazioni.
sm. 1 Persona che vive senza contatti con gli altri. ~ eremita. 2 Nel ciclismo, corridore isolato. 3 Edificio o gruppo di edifici circondati tutt'intorno da strade urbane. fecero nuovamente il giro dell'isolato per osservare meglio la zona.
 agg. isolated, insulated. sm. block.
 deriv. da isola.

isolatóre, sm. Elemento o apparecchio che serve a isolare elettricamente un corpo dal suolo o dagli oggetti circostanti.

isolazionìsmo, sm. Condotta politica che si fonda sul mantenimento da parte di uno stato di condizioni di isolamento politico, economico e culturale rispetto agli altri stati.

isolazionìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Fautore dell'isolazionismo.

isolazionìstico, agg. (pl. m.-ci) Dell'isolazionismo, degli isolazionisti.

Ìsole Britànniche Nome generico con cui si indica genericamente la Gran Bretagna e l'Irlanda.

Isole nella corrente Romanzo di E. Hemingway (postumo 1970).

Ìsole Trémiti Comune in provincia di Foggia (364 ab., CAP 71040, TEL. 0882).

isoleucìna, sf. Amminoacido essenziale contenuto nelle proteine del lievito, nella caseina e nella fibrina.

isomerìa, sf. Fenomeno che si presenta quando due o più composti chimici hanno la stessa composizione, ossia hanno molecole formate dallo stesso numero di atomi e dagli stessi elementi, ma possiedono proprietà fisiche e chimiche diverse. Nell'isomeria di legame i composti si differenziano dal modo in cui sono legati gli atomi. Nell'isomeria ottica una molecola esiste in due forme, tra di loro simmetriche.

isòmero, sm. Ognuno dei composti chimici che differiscono tra loro per isomeria. Esempi di isomeri sono l'alcol etilico e l'etere dimetilico.

isometrìa, sf. 1 In cartografia, rappresentazione che si basa su curve isometriche. 2 Trasformazione geometrica in cui tutte le lunghezze sono invarianti.

isomètrico, agg. (pl. m.-ci) 1 Caratterizzato da isometria. proiezione isometrica. 2 Si dice di un cristallo avente uno sviluppo simile lungo i tre assi cristallografici. 3 Che mantiene la stessa metrica nella traduzione in un'altra lingua.

Isomiàri Gruppo di Molluschi Lamellibranchi che presentano un uguale sviluppo dei due muscoli adduttori.

isomorfìsmo, sm. In matematica indica una corrispondenza biunivoca tra due strutture algebriche dello stesso tipo, che conserva le operazioni definite su di esse.
In mineralogia è il fenomeno per cui due sostanze di diversa composizione chimica possono cristallizzare assumendo la stessa struttura molecolare. Questa somiglianza non è relativa all'aspetto macroscopico delle sostanze, ma riguarda le celle elementari dei reticoli. Se le particelle delle sostanze occupano nello stesso cristallo posizioni alterne e hanno caratteristiche chimico fisiche simili, si parla di soluzione solida.

isomòrfo, agg. Che presenta isomorfismo.

isoniazìde, sf. Denominazione comune dell'idrazide dell'acido isonicotinico, una sostanza farmacologica dotata di potente azione batteriostatica sul bacillo di Koch e utilizzata nella terapia delle tubercolosi meningee, polmonari, ossee e renali.

isonomìa, sf. Uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.

Isónzo Fiume delle Alpi Occidentali (136 km). Nasce dal monte Tricorno (Jalovec) in Slovenia, entra in Italia presso Gorizia (Friuli Venezia Giulia) e sfocia nel mar Adriatico nel golfo di Panzano. Il fiume e la valle dell'Isonzo furono teatro di numerose sanguinose battaglie. Le più conosciute sono le dodici battaglie della prima guerra mondiale (1915-1917), tra le quali l'ultima, la battaglia di Caporetto, corrispose allo sfondamento austriaco. Si ricordano anche la battaglia tra Odoacre, re degli ostrogoti, e Teodorico, che si risolse a favore di quest'ultimo (489) e la vittoria di Napoleone sugli austriaci (1797).

isopatìa, sf. Capacità da parte di un individuo colpito da malattie infettive di elaborare sostanze in grado di combattere e sconfiggere l'infezione.

isòpleto, agg. In meteorologia, di linea congiungente su di un diagramma tutti i punti in cui una determinata grandezza assume lo stesso valore.

Isòpodi Ordine di Crostacei Malacostraci con il corpo appiattito e privi di carapace.

isòpora, sf. Linea immaginaria che congiunge tutti i punti della superficie terrestre nei quali si ha lo stesso valore di una variazione di una data grandezza geofisica, calcolata per un determinato intervallo di tempo.

isoprène, sm. Idrocarburo diolefinico utilizzato nella fabbricazione delle gomme sintetiche per la sua capacità di polimerizzare generando una sostanza molto simile al caucciù.

isopropil- Prefisso indicante i composti sostituiti da un gruppo isopropile.

isopropìle, sm. Gruppo monovalente, isomero del propile.

isoquànto, sm. Secondo l'economista R. A. Frisch, l'insieme delle combinazioni delle quantità di fattori produttivi tecnicamente indifferenti alla formazione di una dose determinata di prodotto. Gli isoquanti sono detti anche curve del prodotto costante.

Isorèlla Comune in provincia di Brescia (3.211 ab., CAP 25010, TEL. 030).

isòscele, agg. Si dice di triangolo o trapezio avente due lati uguali.

isosillàbico, agg. (pl. m.-ci) Si dice di versi o parole che abbiano lo stesso numero di sillabe.

isosìsmico, agg. (pl. m.-ci) Di linea che congiunge tutti i punti della superficie terrestre nei quali il terremoto si è manifestato con la stessa intensità. ~ isosisto, isoseisto.

isosìsto, agg. => "isosismico"

Isospòndili Ordine di Pesci Actinopterigi detti anche clupeiformi.

isostasìa, sf. Teoria geologica secondo la quale la litosfera terrestre è costituita da blocchi o placche galleggianti sul magma plastico, in equilibrio statico rispetto alla gravità. Questa teoria fu formulata da C. E. Dutton soprattutto per spiegare l'orogenesi.

isotàttico, agg. (pl. m.-ci) Di un polimero in cui tutti gli atomi di carbonio terziari hanno la stessa configurazione sterica.

isoteniscòpio, sm. Apparecchio atto a misurare la tensione di vapore dei liquidi.

isoterapìa, sf. Terapia della medicina alternativa che tratta col metodo omeopatico, ossia mediante diluizione e dinamizzazione, del materiale organico, come sangue, urina e simili, prelevato dal soggetto ammalato.

isotèrma, sf. Linea che congiunge sulle carte geografiche tutti i punti della superficie terrestre aventi la stessa temperatura media in un certo periodo di tempo.

isotermìa, sf. Costanza nel tempo della temperatura di un corpo o di un sistema.

isotèrmico, agg. (pl. m.-ci) 1 Si dice di fenomeno che avviene a temperatura costante. 2 Che serve a mantenere qualcosa a temperatura costante.

isotèrmo, agg. Che ha temperatura costante in tutti i punti.

isotonìa, sf. Equilibrio molecolare di due soluzioni aventi lo stesso potere osmotico e che sono separate da una membrana organica.

isotònico, agg. (pl. m.-ci) Avente la medesima concentrazione molecolare e di conseguenza lo stesso potere osmotico.

isotopico, agg. Relativo a un isotopo.
Consumo isotopico
Decremento nel tempo di un isotopo componente il combustibile di un reattore nucleare.

isòtopo, sm. Termine che indica ognuno degli atomi di uno stesso elemento chimico aventi uguale numero atomico, ma peso atomico diverso. Gli isotopi possiedono lo stesso numero di elettroni e di protoni, ma hanno un diverso numero di neutroni. Possono essere stabili o instabili (radioattivi), naturali o prodotti artificialmente. Vengono indicati dal simbolo chimico preceduto da un numero che indica la loro massa. Tra gli isotopi vi è l'uranio 235 (235U) che è fossile ed è utilizzato nelle centrali nucleari per produrre energia atomica o per la costruzione di bombe atomiche. Prima di essere utilizzato deve essere sottoposto a un procedimento detto arricchimento isotopico, in quanto più del 99% del minerale estratto è costituito dall'isotopo uranio 238, che viene utilizzato direttamente per altri scopi. Il procedimento di arricchimento può essere per diffusione gassosa o per centrifugazione ed è molto costoso.

isotropìa, sf. Proprietà delle sostanze isotrope, cioè di quelle sostanze che, rispetto a uno specifico evento, presentano proprietà identiche in ogni direzione.

isòtropo, agg. Detto di sostanza le cui proprietà rispetto a uno specifico evento sono identiche in tutte le direzioni. Sono normalmente isotrope tutte le sostanze allo stato fluido o allo stato solido amorfo; anche alcune sostanze policristalline possono essere isotrope, ma solo se i loro microscopici cristalli non hanno un orientamento preferenziale. Alcune di queste ultime sostanze, però, se sottoposte a processi termici o meccanici, perdono la loro isotropia. <> anisotropo.

Isòtteri Ordine di Insetti Pterigoti a cui appartengono le termiti.

Ispàni Comune in provincia di Salerno (1.052 ab., CAP 84050, TEL. 0973).

ispànico, agg. (pl. m.-ci) Della Spagna, specialmente antica. ~ spagnolo.

ispanìsmo, sm. Parola, locuzione o costrutto propri della lingua spagnola entrati in un'altra lingua.

ispanìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Studioso o esperto di lingua, letteratura e civiltà spagnole.

ispanizzàre, v. v. tr. Adattare alla civiltà, alla cultura e alle usanze spagnole.
v. intr. pron. Adottare usanze o modi spagnoli.

ispanizzazióne, sf. L'ispanizzare, l'ispanizzarsi o l'essere ispanizzato.

ispàno, agg. e sm. agg. 1 Della Spagna antica o medievale. 2 Della Spagna moderna.
sm. Nativo o abitante della Spagna antica.
 lat. Hispanus.

ispàno-americàno, agg. 1 Che si riferisce alla Spagna e all'America del Nord, in particolare agli Stati Uniti. 2 Relativo agli stati dell'America centro-meridionale di lingua e cultura spagnola.
Guerra ispano-americana
Conflitto avvenuto tra gli USA e la Spagna dal 1895 al 1898 e causato dalla rivolta di Cuba, sostenuta dagli USA, contro il governo spagnolo che assoggettava l'isola dal XVI sec. La guerra fu vinta dagli Stati Uniti e gli spagnoli furono costretti a chiedere la pace, che venne fissata con il trattato di Parigi del 10 dicembre 1898. Il trattato sancì la fine dell'impero coloniale spagnolo, dichiarando l'indipendenza di Cuba, Portorico, dell'isola di Guam e delle Filippine.
Letteratura ispano-americana
Indica l'intera produzione letteraria dell'America centrale e meridionale a partire dal periodo precolombiano. Quando i paesi dell'America Latina divennero indipendenti politicamente (Ottocento), mantennero l'unità linguistica (tranne il Brasile) e cominciarono a svilupparsi le singole letterature nazionali. La letteratura del Novecento assunse una rilevanza mondiale con autori come Gabriela Mistral (poetessa cilena), Jorge Luis Borge (poeta e narratore argentino), Miguel Angel Mistral (narratore guatemalteco), Gabriel Garcia Márquez (scrittore colombiano), Octavio Paz (poeta e saggista messicano), con il poeta cileno Pablo Neruda e con molti altri ancora.

ispanòfono, agg. e sm. Che, chi parla spagnolo.

Isparta Città (112.000 ab.) della Turchia, nell'Anatolia occidentale. Capoluogo della provincia omonima.

ISPES Sigla di Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali.

ispessiménto, sm. Aumento di spessore.

ispessìre, v. v. tr. 1 Aumentare lo spessore di qualcosa. ~ infittire. <> sfoltire. 2 Rendere più frequente, più numeroso. ~ intensificare. <> diradare. da quel momento decise di ispessire le sue visite in quella casa.
v. intr. pron. Acquistare maggior densità e compattezza. la pelle delle mani si ispessisce con il lavoro manuale.
 da in-+ deriv. da spesso.

ispettìvo, agg. Che concerne l'ispezione; fatto a scopo di ispezione.

ispettoràto, sm. 1 Carica, grado di ispettore. 2 La sede degli uffici di un ispettore. 3 Organo pubblico che ha il compito di vigilare su determinate attività o servizi.
 sm. inspectorate.

ispettóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi ha l'incarico di vigilare sullo stato o l'andamento di qualcosa. ~ supervisore. 2 Funzionario di amministrazioni statali con funzioni ispettive. 3 Nella polizia, il grado superiore a sovrintendente.
 sm. inspector.
 lat. tardo inspector,-oris, deriv. da inspectus.

Ispettore Callaghan. Il caso Scorpio è tuo! Film poliziesco, americano (1971). Regia di Don Siegel. Interpreti: Clint Eastwood, Harry Guardino, Reni Santoni. Titolo originale: Dirty Harry

Ispettore, L' => "Il revisore o l'ispettore generale"

ispezionàre, v. tr. Sottoporre a un'ispezione, esaminare per controllo. ~ osservare.
 v. tr. to inspect.
 deriv. da ispezione.

ispezióne, sf. 1 Attento esame. 2 Visita di un ispettore. ~ sopralluogo.
 sf. inspection.
 lat. inspectio,-onis, deriv. da inspectus.

Ìspica Comune in provincia di Ragusa (14.629 ab., CAP 97014, TEL. 0932). Centro agricolo (coltivazione di frutta, cotone, cereali e olive) dei monti Iblei. Vi si trova il parco Archeologico della Forza. Gli abitanti sono detti Ispicesi.

ispidézza, sf. L'essere ispido.

ìspido, agg. 1 Duro, ruvido. ~ irto. <> morbido. 2 Rivestito di elementi spinosi. 3 Rude, scontroso. ~ intrattabile. <> garbato.
 agg. prickly, bristly, shaggy.
 lat. hispidus.

ispiràre, v. v. tr. 1 Infondere nell'animo. ~ suscitare. <> spoetizzare. le ispirava fiducia con quei suoi modi timidi. 2 Eccitare la fantasia creatrice dell'artista. 3 Indurre a un certo comportamento. ~ guidare. 4 Immettere aria nei polmoni. ~ inspirare.
v. intr. pron. 1 Trarre ispirazione. ~ riferirsi. non mi sono ispirato ad alcun fatto reale per scrivere il romanzo. 2 Trarre un indirizzo. ~ conformarsi.
 v. tr. to inspire. v. intr. pron. (fig., ispirarsi a) to draw one's inspiration from.
 lat. inspirare, comp. da in-+ spirare soffiare.

ispiràto, agg. 1 Acceso da ispirazione artistica o divina. 2 Ricco di ispirazione, di fervore fantastico.

ispiratóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi ispira. ~ consigliere.

ispirazióne, sf. 1 Impulso divino che guida l'uomo. ~ illuminazione. i Vangeli sono stati scritti sotto ispirazione divina. 2 Stato di creatività artistica. ~ estro. l'ispirazione gli faceva difetto in quel periodo. 3 Idea improvvisa, intuizione brillante. ~ folgorazione.
 lat. tardo inspiratio,-onis, deriv. da inspirare.

Ìspra Comune in provincia di Varese (4.712 ab., CAP 21027, TEL. 0332).

ISPT Sigla di Istituto Superiore delle Poste e delle Telecomunicazioni.

Israèl ben Elièzer (Okop 1700 ca.-Medziboz 1760) Mistico ebreo ucraino. Noto come Baal Shem Tov, fondò il chassidismo.

Israèle (geografia) Repubblica dell'Asia anteriore, confina a nord con il Libano, a est con la Siria e la Giordania e a sud-ovest con l'Egitto. Si affaccia per circa 170 km sul mar Mediterraneo e per 10 km sul golfo di Aqaba.
La zona costiera è pianeggiante, orlata di sabbie e interrotta solo dal massiccio isolato del monte Carmelo (550 m). La pianura si estende verso l'interno per un breve tratto (piane di Sharon e Giudea). Procedendo si eleva (900-1.000 m) verso gli altipiani di Galilea, Samaria e Idumea, appartenenti in gran parte al territorio della Cisgiordania. Zona di passaggio tra il Mediterraneo e le regioni interne, è incisa dal solco percorso dal fiume Giordano, in parte occupato dal mar Morto, che raggiunge la depressione massima di 395 m sotto il livello del mare.
Nel suo alto corso, il Giordano forma il lago di Tiberiade, ampiamente sfruttato per l'irrigazione delle regioni limitrofe, intensivamente coltivate.
La parte meridionale del paese è occupata dal vasto deserto del Negev.
Il clima è tipicamente mediterraneo, con piogge invernali, mite d'inverno e temperature elevate estive; subisce l'influsso del clima più continentale interno man mano ci si porta verso est e verso sud.
Area di antichissimo popolamento, l'attuale stato d'Israele è una terra di forte immigrazione ebraica dalla fine del secolo scorso.
La composizione etnica è attualmente a favore della componente ebraica, per buona parte di origine europea, asiatica (in particolare Iraq, Yemen e Turchia) e dall'Africa settentrionale.
Le minoranze più numerose sono costituite da arabi musulmani, cristiani e drusi.
La capitale è Gerusalemme, una delle città più antiche e prestigiose del mondo, al confine con la Cisgiordania, tra i monti di Giudea ed Efraim.
Tel Aviv-Giaffa è il maggior centro economico, città moderna e di stampo occidentale; Haifa è il principale porto, sede di importanti stabilimenti petrolchimici.
Beer Sheva è il principale centro dell'interno, nodo di comunicazioni verso il Negev.
L'agricoltura, pur interessando una proporzione esigua della popolazione, continua ad avere un ruolo significativo nell'economia del paese e soprattutto rimane all'avanguardia mondiale per la modernità delle tecniche impiegate e per gli alti livelli di produttività.
Tipica è la conduzione collettivistica e cooperativistica delle singole unità (kibbutz) ed eccellente è lo sfruttamento delle risorse idriche.
Per il consumo interno si coltivano cereali, in particolare frumento, patate, ortaggi e frutta; in fase di sviluppo le colture del cotone e della barbabietola da zucchero.
Particolarmente rilevante la coltivazione degli agrumi (Israele è il secondo produttore di pompelmi nel mondo) particolarmente diffusa sulla costa, ove sono presenti anche viti e olivi.
Produzioni minori comprendono tabacco, arachidi e sesamo.
Piuttosto sviluppati sono l'allevamento del bestiame, in particolare bovini e animali da cortile, e la pesca, sia in mare che sul lago di Tiberiade, anche se non viene coperta la domanda interna.
Le risorse energetiche e minerarie sono scarse.
Del tutto insufficiente è il petrolio estratto in modeste quantità nella regione del Negev.
Discrete quantità di fosfati, rame, potassa, bromo, ferro, sale marino, salgemma e magnesio.
Le industrie sono concentrate nelle aree di Tel Aviv-Giaffa e Kaifa; ben rappresentati il settore chimico e petrolchimico, quello tessile, siderurgico, metallurgico, elettro-metallurgico e automobilistico.
Attiva è l'industria conserviera e rinomata la lavorazione dei diamanti.
STORIA Il 29 novembre 1947 l'assemblea generale dell'ONU adotta una risoluzione relativa a un piano di ripartizione della Palestina, che viene respinta dalle nazioni arabe dell'area e il 14 maggio 1948 viene creato lo stato d'Israele e Ben Gurion dirige il governo provvisorio. Israele accresce il proprio territorio al termine della prima guerra arabo-israeliana. Viene eletta la prima Assemblea (Knesset) e adottate le leggi fondamentali; C. Weizmann diventa presidente della repubblica. Lo sviluppo economico si basa sullo sfruttamento collettivo (kibbutz) delle terre, lo sviluppo di un forte settore statalizzato, i capitali stranieri e gli aiuti americani. Nel 1956 scoppia la seconda guerra arabo-israeliana, provocata dalla nazionalizzazione del canale di Suez da parte dell'Egitto e dal blocco del golfo di Eilat. Nel 1967 durante la terza guerra arabo-israeliana (guerra dei sei giorni), Israele occupa il Sinai, Gaza, la Cisgiordania e il Golan. A partire dal 1970 Israele favorisce l'insediamento di coloni ebrei nei territori occupati. Nel 1973 si ha la quarta guerra arabo-israeliana (guerra del Kippur) e solo nel 1977 Begin, primo ministro, avvia trattative di pace con l'Egitto. Secondo i termini del trattato di Washington (1979), l'Egitto riconosce una frontiera definitiva con Israele, che gli restituisce (nel 1982) il Sinai. Nel 1980 Gerusalemme riunificata è proclamata capitale dalla Knesset. Nel 1981 si ha l'annessione del Golan e l'anno dopo Israele occupa il Libano fino a Beirut, quindi si ritira nel sud del paese. Dopo il 1987 i territori occupati (Cisgiordania e Gaza) sono il teatro di una rivolta popolare palestinese (intifada). Nel 1991 durante la guerra del Golfo, il paese, non belligerante, è obiettivo dei missili iracheni. Israele partecipa, con i paesi arabi e i palestinesi, alla conferenza di pace sul Medio Oriente, aperta a Madrid in ottobre. Nel 1993 il riconoscimento reciproco di Israele e dell'OLP è seguito dalla firma dell'accordo di Washington tra israeliani e palestinesi. Nel 1994 in conformità con quanto previsto dall'accordo di Washington, un regime autonomo viene insediato a Gaza e Gerico. Parallelamente, Israele firma un trattato di pace con la Giordania (ottobre) e avvia trattative con la Siria. Il proseguimento del processo di pace è ostacolato dal problema dei coloni ebrei e dagli attentati degli estremisti palestinesi. Nel 1995 l'autonomia è estesa alle grandi città arabe della Cisgiordania. Y. Rabin viene assassinato da un estremista israeliano. S. Peres gli succede come primo ministro. Le elezioni del maggio 1996 hanno assegnato la vittoria ai fondamentalisti ebrei di B. Netanyahu. Il 23 ottobre 1998 a Wye Plantation (USA), sotto la mediazione del presidente degli Stati Uniti Clinton, Arafat e Netaniahu raggiungono un accordo che prevede il ritiro di Israele da una parte dei territori occupati in Cisgiordania, la modifica dello statuto dell'Olp per eliminare le frasi anti-Israele e la liberazione di alcuni detenuti politici arabi. Nel maggio del 1999 i laburisti sono tornati al potere con l'elezione a premier di E. Barak.
Abitanti-5.500.000
Superficie-20.325 km2
Densità-270,6 ab./km2
Capitale-Gerusalemme
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Sheqel
Lingua-Ebraico, arabo
Religione-Ebraica, musulmana

Israèle (religione) Secondo la Bibbia è il nome dato da Dio al patriarca Giacobbe (Genesi cap. 32, 29: "Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché tu hai lottato contro Dio e contro gli uomini e hai vinto"). In seguito indicò i discendenti di Giacobbe, le dieci tribù ebraiche del nord che costituirono il regno di Israele (925 ca.-722 a. C), quindi la monarchia unita e infine il regno del nord, per ricordare la discendenza da un unico antenato. Il popolo ebraico venne anche chiamato il popolo d'Israele. Nel Nuovo Testamento, l'espressione popolo d'Israele o, semplicemente, Israele equivale a popolo eletto o popolo di Dio.

israeliàno, agg. e sm. agg. Del moderno stato di Israele.
sm. Cittadino dello stato di Israele.
 agg. e sm. Israeli.

israelìta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi appartiene al popolo ebraico o professa la religione ebraica. ~ ebraico, giudaico.
 sm. e sf. Israelite

israelìtico, agg. (pl. m.-ci) Degli israeliti. ~ ebraico.
 agg. Israelite, Israelitic, Israelitish.

ISS Sigla di Istituto Superiore di Sanità.

ìssa, avv. e inter. avv. Ora. ~ adesso.
inter. Si usa come incitamento per tirare o sollevare cose o persone.

issàre, v. v. tr. Sollevare per mezzo di una carrucola. ~ innalzare. <> calare.
v. rifl. Salire con fatica su un mezzo di trasporto.
 v. tr. to hoist.
 franc. hisser.

Issìdi Famiglia di Insetti Emitteri Omotteri.

Issìglio Comune in provincia di Torino (435 ab., CAP 10080, TEL. 0125).

Issime Comune in provincia di Aosta (373 ab., CAP 11020, TEL. 0125).

Ìsso Comune in provincia di Bergamo (537 ab., CAP 24051, TEL. 0363).

issofàtto, avv. Forma italianizzata della locuzione latina ipso facto che significa immediatamente. ~ subito.

Issogne Comune in provincia di Aosta (1.403 ab., CAP 11020, TEL. 0125).

Issyk-Kul Provincia (426.000 ab.) del Kirghizistan orientale, capoluogo Przevalsk.

istallàre e derivati => "installare e derivati"

istamìna, sf. Sostanza chimica prodotta dalla decarbossilazione dell'istidina. Assai diffusa nei tessuti umani, agisce come stimolatore delle ghiandole e vasodilatatore ed è il fattore più importante nelle reazioni allergiche. È infatti un eccesso di questa sostanza nell'organismo a causare le manifestazioni allergiche quali dilatazione dei capillari, contratture gastrointestinali e bronchiali, ipotensione, tachicardia. Per alleviare le reazioni allergiche vengono usati dei farmaci detti antistaminici.

istamìnico, agg. (pl. m.-ci) 1 Prodotto dall'istamina. 2 Relativo all'istamina.

Istanbul Città della Turchia (5.500.000 ab.) capoluogo della provincia omonima (3.294 km2 5.900.000 ab.). Si trova all'estremità sudorientale della Turchia europea ed è bagnata a est dal Bosforo, nel quale si butta il Corno d'Oro formando un porto naturale, e a sud dal mar di Marmara. Il Corno d'Oro con i suoi tre ponti separa il nucleo storico, che si trova presso la punta del Serraglio, dai quartieri più recenti, tra i quali c'è il quartiere commerciale (la genovese Galata) e il centro residenziale di Pera. La città si è sviluppata anche dalla parte del Bosforo. È il principale centro finanziario, portuale, culturale e commerciale dello stato. La popolazione è formata in prevalenza da turchi, ma sono presenti anche greci, ebrei e armeni. Sono fiorenti anche le industrie tessili, chimico farmaceutiche, meccaniche, del tabacco, della ceramica, conciarie, del vetro, del cemento. È un centro turistico. Fu fondata nel 667 a. C. come colonia dorica a cui fu dato il nome Bisanzio, in una posizione strategica tra oriente e occidente. Fu occupata dai persiani nel VI sec. a. C. e successivamente fu dominata da Sparta (V sec. a. C.). Al 390 a. C. risale il governo democratico di Trasibulo. Costantino la fortificò e la ristrutturò chiamandola Costantinopoli e la fece capitale dell'impero romano (330 d. C.). Successivamente fu capitale dell'impero d'oriente e centro culturale, economico e religioso di grande importanza. Nel 1204, durante la quarta crociata, fu sede dell'impero latino d'oriente fino al 1261, anno in cui fu riconquistata da Michele VIII Paleologo. Nel 1453 fu occupata da Maometto II, divenendo la capitale dell'impero ottomano. Nel 1923 dovette cedere l'ufficio di capitale ad Ankara. Assunse ufficialmente il nome attuale nel 1929. Si ricordano tra gli altri il palazzo dei Sultani (Topkapi del XV sec., ora museo), la chiesa bizantina di Santa Sofia (537), l'acquedotto di Valente (378), la torre Galata (1349) e la Moschea Blu (1609).

istantànea, sf. Fotografia scattata con un brevissimo tempo di posa.
 sf. snapshot.

istantaneaménte, avv. In un istante, d'un tratto. ~ subito. <> poi.

istantaneità, sf. L'essere istantaneo.

istantàneo, agg. 1 Che accade o si fa in un istante. ~ fulmineo. <> lento. 2 Relativo a un istante.
 agg. instant, instantaneous.

istànte, sm. 1 Momento brevissimo. ~ attimo. 2 Particolare valore della variabile tempo.
 sm. 1 moment, instant. 2 (all'istante) instantly.

istànza, sf. 1 Domanda scritta rivolta a un'autorità per ottenere una concessione. ~ petizione. giudice di seconda istanza, di corte d'appello. 2 Insistenza nel chiedere. ~ sollecitazione. non poteva continuare a resistere a simili istanze. 3 Esigenza. ~ necessità. 4 Obiezione o replica a un'obiezione.
 sf. request, petition.
 lat. instantia, deriv. da instans,-antis, p.pres. di instare.

ISTAT Sigla di Istituto di Statistica.

istazarìna, sf. 2, 3-diidrossiantrachinone che si ottiene insieme all'isomero alizarina dalla condensazione della pirocatechinina con l'anidride ftalica.

ister(o)- Primo elemento di parole composte.
 greco hystéra utero.

isterectomìa, sf. Asportazione dell'utero totale, subtotale (se vengono lasciati il sito del collo e i mezzi di sospensione) o allargata (se viene eseguita contemporaneamente anche una colpectomia o una linfadenectomia pelvica).

isterèsi, sf. In fisica è un fenomeno per cui la risposta di un sistema a uno stimolo esterno dipende anche dalla storia di tutte le risposte che il sistema aveva dato in precedenza allo stesso stimolo. Se ne ricava che le grandezze fisiche relative agli stimoli non risultano perfettamente reversibili e descrivono delle curve dette curve d'isteresi. Questo fenomeno è determinato dalla struttura della materia. Si parla di isteresi elastica quando corpi non perfettamente elastici sono sottoposti a cicli di carico e scarico; di isteresi magnetica quando il fenomeno riguarda materiali ferromagnetici immersi in un campo magnetico variabile e di isteresi dielettrica. In tutti i casi si ha un ritardo nella risposta che la grandezza dà allo stimolo esterno. Tale ritardo è detto viscosità (elastica, magnetica, dielettrica).

isteresìgrafo, sm. Apparecchio elettronico che serve a determinare i cicli di isteresi di materiali magnetici.

isterìa, sf. Isterismo.

istèrico, agg. e sm. agg. 1 Provocato da isterismo. ~ nevrotico. <> normale. 2 Collerico, rabbioso. ~ irascibile. <> calmo. un pianto isterico concluse quell'incontro.
agg. e sm. 1 Che, chi è affetto da isterismo. ~ bilioso. <> calmo, controllato. 2 Che, chi ha umore irritabile. ~ suscettibile. si rendeva conto di essere leggermente isterico in certe situazioni.
 agg. hysterical.
 lat. hystericus, dal greco hysterikòs proprio dell'utero.

Istèridi Famiglia di Insetti Coleotteri che vivono nelle regioni calde nei nidi di Mammiferi, Uccelli, Rettili e formiche, su sostanze vegetali o animali in decomposizione o su funghi. Hanno il corpo massiccio e zampe corte e robuste.

isteriliménto, sm. Condizione di ciò che è reso o divenuto sterile.

isterilìre, v. v. tr. Rendere infecondo. ~ inaridire. <> fertilizzare.
v. intr. pron. Divenire sterile. ~ esaurirsi. <> rinvigorirsi.

isterìsmo, sm. 1 Atteggiamento da isterico. 2 Eccitazione incontrollata. ~ esaltazione.
 sm. hysteria.
Forma di nevrosi, detta anche isteria, caratterizzata da emotività, insofferenza riguardo alle situazioni spiacevoli e suggestionabilità esagerate oltre che da una forte tendenza a mettersi al centro dell'attenzione. Si hanno varie manifestazioni psicomotorie, vegetative e sensoriali, tra cui crisi convulsive dette crisi isteriche. Ritenuta a lungo fonte dell'immaginazione popolare, fu soprattutto S. Freud a riconoscerne l'origine psichica. Si cura mediante psicoterapia.

isteroepilessìa, sf. Grave forma di isterismo in cui si hanno crisi di tipo epilettico che si manifestano in concomitanza di tensioni emotive.

isterotomìa, sf. Sezione o taglio della muscolatura dell'utero effettuata al fine di penetrare nella cavità uterina.

istidìna, sf. Sostanza indispensabile per la crescita degli organismi, è un amminoacido che viene derivato dall'alanina. Si ottiene da sostanze proteiche per idrolisi. Viene usato in medicina per la terapia di ulcere gastriche e duodenali.

istigaménto, sm. L'istigare o l'essere istigato.

istigàre, v. tr. 1 Stimolare, indurre a compiere azioni in particolar modo negative. ~ trascinare. <> distogliere. 2 Sobillare, aizzare. ~ fomentare. <> sedare, smorzare.
 v. tr. 1 to instigate. 2 (incitare) to incite.
 lat. instigare.

istigatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi istiga. ~ fomentatore, agitatore.

istigazióne, sf. L'istigare, l'essere istigato.
 sf. 1 incitement. 2 (istigazione a delinquere) incitement to crime.
 lat. tardo instigatio,-onis.

istillàre => "instillare"

istillazióne, sf. Tecnica terapeutica che consiste nell'inserire una sostanza medicamentosa fluida in una cavità dell'organismo.

istintivaménte, avv. Per istinto, d'istinto.

istintività, sf. L'essere istintivo. ~ impulsività. <> ponderatezza.

istintìvo, agg. 1 Fatto per istinto. ~ innato, insito. <> ragionato. con un gesto istintivo riuscì a coprirsi la faccia, evitando il peggio. 2 Si dice di persona che agisce seguendo gli impulsi naturali. ~ spontaneo. <> razionale. è una persona molto istintiva, che reagisce senza pensare. 3 Incontrollato. ~ impetuoso. <> freddo.
 agg. instinctive.

istìnto, sm. 1 Tendenza innata. ~ propensione. <> incapacità. 2 Inclinazione, indole. ~ attitudine. <> inattitudine. 3 Il complesso delle forze psichiche inconsce. ~ inconscio.
 sm. instinct.
In psicologia, impulso innato a carattere ereditario e dipendente dalla specie che spinge un individuo a compiere una serie di atti e a seguire determinati comportamenti e che ha come finalità la preservazione della specie.

istintóre => "instintore"

Istiofòridi Famiglia di grandi Pesci Perciformi viventi nelle acque oceaniche calde o temperate, caratterizzati dall'avere una mascella superiore che si allunga come a formare una spada.

Istiotèutidi Famiglia di Molluschi Cefalopodi Decapodi che presentano un accentuato dimorfismo dell'occhio sinistro che è decisamente più grosso del destro.

istituìre, v. tr. 1 Instaurare qualcosa che sia di pubblico interesse. ~ fondare. <> sopprimere. fu istituito un premio letterario alla sua memoria. 2 Porre. ~ stabilire. cercava di istituire nuove relazioni commerciali con i mercati dei paesi in via di sviluppo. 3 Nominare. ~ designare.
 v. tr. 1 to establish, to found, to institute. 2 (intraprendere) to set up.
 lat. instituere, comp. da in-+ statuere stabilire.

istitutìvo, agg. Che istituisce, atto a istituire.

istitùto, sm. 1 Ogni istituzione o ente. ~ organizzazione. istituto di credito, banca. 2 Nome di alcune scuole secondarie superiori. 3 Complesso di norme coordinate per regolare un determinato fenomeno sociale. l'istituto del giudice di pace è una novità recente della legislazione. 4 Meta prestabilita.
 sm. 1 institute. 2 (università) department. 3 (scuola) school. 4 (di bellezza) beauty salon, beauty parlour.
 lat. institutum, da institutus, p.p. di instituere.

Istituto autonomo per le case popolari (IACP) Ente provinciale che provvede alla costruzione di alloggi a riscatto per le categorie meno abbienti. Dal 1974 ha assorbito la GESCAL.

Istituto nazionale della previdenza sociale => "INPS"

Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro => "INAIL"

istitutóre, sm. (f.-trìce) Chi istituisce o ha istituito. ~ fondatore. 2 Chi si occupa dell'educazione e dell'istruzione dei giovani nei collegi. ~ precettore.

istituzionàle, agg. 1 Che è proprio di un'istituzione. referendum istituzionale, si pronuncia su aspetti fondamentali di stato. 2 Che concerne gli elementi fondamentali di una scienza. è una prova istituzionale che è necessario superare.
 agg. institutional.

istituzionalìsta, sm. e sf. (pl. m.-ci) Seguace dell'istituzionalismo.

istituzionalizzàre, v. v. tr. 1 Dare carattere di istituzione; conferire forma giuridica a qualcosa. ~ formalizzare. quella legge istituzionalizzò i movimenti sindacali. 2 Rendere stabile, costante. istituzionalizzarono la prassi della pausa dopo pranzo.
v. intr. pron. Assumere carattere istituzionale, stabile.

istituzionalizzazióne, sf. L'istituzionalizzare, istituzionalizzarsi o l'essere istituzionalizzato.

istituzióne, sf. 1 L'istituire, l'essere istituito. ~ fondazione. 2 Ordinamento sociale o religioso. ~ organismo. il matrimonio è una istituzione della nostra società civile. 3 Al plurale, principi elementari e fondamentali di una scienza. istituzioni di diritto. 4 Fondazione, creazione. ~ costituzione. non si diede luogo all'istituzione dell'ente, per mancanza di fondi.
 sf. institution.
 lat. institutio,-onis, deriv. da institutus, p.p. di instituere.

Istituzioni della religione cristiana Trattato di religione di G. Calvino (1536).

ìstmico, agg. (pl. m.-ci) Di un istmo.

ìstmo, sm. 1 Lingua di terra tra due mari. 2 Parte ristretta di un organo anatomico.
 sm. isthmus.

isto- Primo elemento di parole composte.
 greco histós tessuto.

istofisiologìa, sf. Studio fisiologico delle modificazioni tissurali relative all'attività funzionale.

istògeno, agg. e sm. agg. Relativo a una sostanza che sia in grado di stimolare o provocare la formazione di tessuti.
sm. Tessuto embrionale che formerà i diversi tessuti definitivi.

istogràmma, sm. (pl.-i) Rappresentazione grafica di una distribuzione di grandezze mediante elementi di dimensioni proporzionali alle grandezze stesse.

istolìsi, sf. Dissoluzione, fisiologica o provocata da agenti patogeni, di cellule o di tessuti.

istologìa, sf. Scienza biologica che studia la struttura, la funzione, l'origine e le differenze dei tessuti e delle singole cellule che li compongono. Si basa sull'osservazione microscopica e ultramicroscopica di campioni. Ha un indirizzo ultrastrutturale nel quale sono utilizzati microscopi a luce polarizzata ed elettronici, un indirizzo biochimico, basato sull'istochimica e un indirizzo istogenetico che studia le differenze tra i tessuti e tra le loro funzioni. Anche se la scoperta del microscopio e della cellula furono del XVII sec., gli studi relativi alla struttura dei tessuti si svilupparono enormemente nel XIX sec. grazie alla citologia e nel XX sec. grazie all'invenzione di strumenti di analisi sempre più potenti.

istològico, agg. (pl. m.-ci) Che concerne l'istologia o i tessuti organici.

istòlogo, sm. Studioso, esperto di istologia.

istopatologìa, sf. Istologia dei tessuti malati.

Istoria del concilio tridentino Opera di storia e politica di P. Sarpi (1619).

Istoria della Compagnia di Gesù Cronaca di D. Bartoli (1650-1673).

istoriàre, v. tr. Ornare con immagini legate tra loro da un nesso narrativo. ~ decorare.

Istorie fiorentine Opera di storia di N. Machiavelli (1520-1525).

istradaménto, sm. L'istradare, l'istradarsi o l'essere istradato.

istradàre, v. v. tr. 1 Avviare per una strada. 2 Avviare qualcuno a una particolare attività. fu istradato alla carriera di avvocato.
v. intr. pron. 1 Avviarsi per una strada. 2 Intraprendere una carriera, una professione.
 da in-+ deriv. da strada.

Istràna Comune in provincia di Treviso (6.916 ab., CAP 31036, TEL. 0422).

Ìstria Penisola dell'Adriatico settentrionale divisa tra Slovenia, Croazia e Italia (3.895 km2, 281.000 ab.). In serbo-croato si chiama Istra. Si estende dal golfo di Trieste al golfo di Fiume (Quarnaro). È un altopiano carsico diviso in tre regioni morfologiche. L'Istria bianca si trova a nord ed è calcarea, l'Istria gialla è al centro ed è arenaceo argillosa, mentre l'Istria rossa, situata lungo la fascia sudoccidentale, è coperta da terre rosse. I centri principali sono Abbazia, Capodistria, Fiume, Parenzo, Pirano, Pola e Rovigno. Numerose le isolette, tra cui l'isola Rossa. Prevalgono agricoltura, allevamento e pesca. Sono presenti miniere di carbone (Arsia) e bauxite (Rovigno). Vi sono industrie alimentari, metalmeccaniche, chimiche, tessili, navali, del tabacco, di conservazione del pesce e cementifici. È un centro turistico balneare.
Nell'antichità (II millennio a. C.) fu abitata da un popolo di navigatori e pirati, gli istri. Dal 183 a. C., anno in cui passò sotto il dominio romano, fu terra di conquista per ostrogoti, bizantini, longobardi e franchi fino al IX sec. Nel 1208 passò al patriarcato di Aquileia; dal 1291 fu controllata da Venezia che la occupò nel 1451. Con il trattato di Campoformio fu ceduta all'Austria (1797). Nel 1805 passò alla Francia come parte del regno Italico di Napoleone. Venne poi incorporata al regno Italico (1806-1809) per ripassare all'Austria e poi di nuovo alla Francia nelle province Illiriche. Dopo il congresso di Vienna (1815) tornò agli Asburgo. Nel 1861 fu istituita una dieta provinciale a Parenzo e nel 1918, dopo la prima guerra mondiale, fu annessa al regno d'Italia. Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1947, Pola e buona parte dell'Istria passarono alla Iugoslavia, mentre la parte a nord-ovest formò il Territorio Libero di Trieste, suddiviso a sua volta nelle zone A, con capoluogo Trieste e gestita dagli angloamericani, e B, con capoluogo Capodistria e amministrata dalla Iugoslavia. Nel 1954 la zona B e parte della A passarono alla Iugoslavia. La zona A fu restituita all'Italia con l'accordo italoiugoslavo di Osimo (1975).

istriàno, agg. e sm. agg. Dell'Istria.
sm. Nativo o abitante dell'Istria.

ìstrice, sm. 1 Genere di Roditori della famiglia degli Istricidi. 2 Persona intrattabile e scontrosa.
 sm. porcupine.
Istrice crestata
Mammifero (Hystrix cristata) della famiglia degli Istricidi e dell'ordine dei Roditori. Di colore bruno, lunga circa 55 cm, ricoperta da aculei che erige come difesa quando si sente minacciata. Vegetariana, vive in zone cespugliose o rocciose. È presente in Africa settentrionale, in Asia occidentale e in Italia centromeridionale.

Istrìcidi Famiglia di Mammiferi Roditori aventi la pelle rivestita da aculei o da peli rigidi a cui appartengono gli istrici.

Istricomòrfi Sottordine di Mammiferi Roditori comprendente anche la famiglia degli Istricidi.

istrióne, sm. 1 Attore di mediocri capacità. ~ teatrante. 2 Chi nella vita assume atteggiamenti teatrali. ~ esibizionista.
 sm. ham actor.

istrionésco, agg. (pl. m.-chi) Da istrione.

istriònico, agg. (pl. m.-ci) Proprio degli istrioni.

istrionìsmo, sm. Tendenza ad assumere atteggiamenti da istrione.

istruìre, v. v. tr. 1 Far apprendere a qualcuno nozioni di una disciplina. ~ insegnare. <> imparare. 2 Dare istruzioni, direttive e consigli su quello che si deve fare. ~ catechizzare. lo istruì sull'uso dei macchinari. 3 Ammaestrare un animale. ~ addestrare. 4 Informare, suggerire. ~ consigliare. 5 Avviare un processo. istruire una causa.
v. rifl. 1 Acquistare, formarsi un'istruzione. ~ apprendere. : : un autodidatta che si è istruito da solo. 2 Informarsi
 v. tr. 1 to instruct, to teach. 2 (ammaestrare) to train. 3 (informare) to inform. 4 (dir.) to institute.
 lat. instruere preparare, comp. da in-+ struere costruire.

istruìto, agg. 1 Che possiede una buona istruzione, dotto, colto. ~ erudito. <> ignorante.
 agg. learned.

istruttìvo, agg. Che mira, che serve a istruire. ~ educativo, pedagogico.

istruttóre, sm. (f.-trìce) Chi istruisce, specialmente atleti e soldati. ~ allenatore, maestro.
 sm. 1 instructor. 2 (giudice istruttore) examining.

istruttòria, sf. Fase del processo in cui si compiono tutti gli atti necessari a istruirlo.
 sf. (dir.) committal proceedings, preliminary investigation and hearing.

Istruttoria, oratorio in 11 atti, L' Dramma di P. Weiss (1965).

istruttòrio, agg. Che riguarda l'istruzione di un processo.

istruzióne, sf. 1 L'istruire, l'essere istruito. ~ preparazione, apprendimento. 2 In un processo è l'attività diretta a raccogliere tutti gli elementi necessari alla decisione. 3 Il complesso delle cognizioni acquisite. ~ cultura. 4 Comando codificato impartito a un calcolatore elettronico affinché esegua una determinata operazione. 5 Al plurale, direttiva data verbalmente o scritta a qualcuno intorno a ciò che deve fare o dire. ~ disposizioni.
 sf. 1 education, training. 2 (insegnamento) teaching. 3 (direttiva) instruction. 4 (indicazione) direction.
 lat. instructio,-onis, deriv. da instructus, p.p. di instruere.
Le civiltà antiche avevano solo scuole sacerdotali. A Sparta l'istruzione era di tipo militare, mentre Atene la articolò in diverse discipline. A Roma a partire dal II sec. a. C. si ebbe una scuola pubblica, comprendente istruzione primaria, secondaria e superiore, mentre nel medioevo l'istruzione fu appannaggio della chiesa e si ebbero scuole parrocchiali, cattedrali e claustrali. Si ricorda la schola palatina di Carlo Magno e l'opera di Alcuino, la cui divisione delle sette arti liberali in trivio e quadrivio rimase in vigore fino al tardo umanesimo. Alla fine del XII sec. sorsero le prime università. Il desiderio di laicizzazione della scuola si accrebbe soprattutto durante l'umanesimo. Con l'istruzione si lottò contro l'eresia nell'epoca della riforma e controriforma (gesuiti). La prima forma di educazione laica moderna pubblica risale al periodo dell'illuminismo. La scuola primaria gratuita e obbligatoria fu introdotta dalla rivoluzione francese. In Italia la legge Casati (1859) riformò la scuola, la legge Cappino (1859) sancì l'obbligatorietà della scuola primaria e la riforma Gentile (1923) indicò lo scopo formativo dell'istruzione e privilegiò l'indirizzo storico umanistico. Con la legge del 19 gennaio 1999 l'istruzione obbligatoria è stata portata a 15 anni. Nel XIX sec. si ebbe una rivalsa del ramo scientifico tecnologico. Negli ultimi decenni la cultura umanistica è stata rivalutata per contrastare la tendenza a una specializzazione estrema.
In diritto l'istruzione in un processo civile è una fase che serve per l'ammissione delle prove dopo la fase iniziale di introduzione della causa e per definire con precisione l'oggetto della decisione finale. Nel processo penale l'istruzione dibattimentale è la fase in cui sono individuate e assunte le prove raccolte durante le indagini preliminari.
Istruzione macchina
In informatica designa il codice che indirizza la CPU a eseguire una certa operazione.

istupidiménto, sm. Lo stato di chi è istupidito.

istupidìre, v. v. tr. Rendere stupido. ~ frastornare.
v. intr. pron. Diventare stupido, restare intontito. ~ rimbambirsi.

Itabira Centro del Brasile (91.000 ab.) situato a nord-est di Belo Horizonte. Possiede importanti miniere di itabirite ed è sede vescovile cattolica.

itabirìte, sf. Roccia metamorfica formata per la maggior parte da ematite e da quarzo, appartenente al gruppo degli scisti cristallini, che viene utilizzata per l'estrazione del ferro.
 da Itabire, località del Brasile.

Ìtaca Itaca è una piccola isola dell'arcipelago delle Ionie, famosa per essere la patria di Ulisse, eroe dell'Odissea. Quasi tutte le località dell'isola sono in qualche modo collegate a questo personaggio omerico. Essa ha un'estensione di 92 km2 e conta circa 36.000 abitanti. Il suo territorio è formato da due rilievi montuosi, separati da un istmo centrale, in corrispondenza dell'ampio golfo di Molos. Le coste occidentali, scoscese e lineari, sono a pochi chilometri di distanza da quelle di Cefalonia; le coste orientali invece sono più piane e frastagliate. A differenza delle altre isole Ionie, per Itaca il turismo costituisce un'attività marginale e piuttosto recente. Itaki, detta Vathi dagli abitanti, è porto e capoluogo dell'isola; sorge sulla costa orientale all'estremità del golfo di Molos. È una piccola città che ha subito molti danni in seguito al terremoto del 1953. Conserva ancora la cinta della mura veneziane e ospita un museo archeologico di modesto interesse, a parte la raccolta di vasi micenei. I ritrovamenti hanno permesso di identificare alcuni dei luoghi descritti da Omero nell'Odissea, come la fonte Aretusa, il palazzo o Kastro di Ulisse (vicino Stavros), il porto di Forco dove sbarcò Ulisse (a Itaki). Tuttavia, non è testimoniata una prosperità pari a quella dell'Itaca omerica. L'unico periodo di ricchezza dovuto al commercio si ebbe nel I sec. a. C. Successivamente Itaca condivise le vicende delle altre isole Ionie, subendo il dominio veneziano, turco, inglese prima di tornare alla Grecia nel 1864.

itacése, agg. e sm. agg. Relativo a Itaca.
sm. 1 Abitante o nativo di Itaca. 2 Appellativo di Ulisse.

itacìsmo, sm. Pronuncia del greco antico corrispondente alla lettura di eta come i.

itacolumìte, sf. Roccia sedimentaria elastica composta principalmente da granuli irregolari di quarzo e da lamine di mica muscovite, appartenente al gruppo delle arenarie.

itacònico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un acido bicarbossilico e all'anidride corrispondente che si ottiene dalla pirolisi dell'acido citrico.

Itàla Comune in provincia di Messina (1.813 ab., CAP 98025, TEL. 090).

ITALCABLE Sigla di Servizio Cablografico Italiano.

ITALCASSE Sigla di Istituto delle Casse di risparmio Italiane.

ITALCEMENTI Sigla di Cementifici Italiani.

ITALGAS Sigla di (Società) Italiana per il Gas.

itàlia, sf. Vitigno italiano ottenuto incrociando varietà bicane con moscato d'Amburgo.

Itàlia Repubblica dell'Europa meridionale; confina a ovest con la Francia, a nord con la Svizzera e l'Austria, a est con la Slovenia; la parte peninsulare è bagnata a ovest dai mari Ligure, di Sardegna e Tirreno, a sud dal mare di Sicilia e dal mar Ionio e a est dal mare Adriatico.
L'Italia peninsulare si estende in direzione nord-ovest/sud-est con la caratteristica forma di stivale. Il territorio presenta una grande varietà di forme.
Il confine settentrionale è orlato dalle Alpi che nella parte occidentale comprendono i gruppi montuosi con le cime più alte d'Europa (Monte Bianco 4.810 m, Monte Rosa 4.633 m, monte Cervino 4.478 m), dove ampie zone sono ricoperte da nevi perenni. Nella parte occidentale le montagne digradano bruscamente nella pianura piemontese, mentre verso oriente le Alpi lombarde e venete sono unite alla pianura dalla fascia più gradualmente digradante delle Prealpi.
La presenza delle Alpi non ha mai costituito un ostacolo alle comunicazioni, nemmeno nei tempi più antichi, in quanto sono attraversate da ampie vallate di origine glaciale, utilizzate da sempre come vie di comunicazione.
Ai piedi delle Prealpi si allungano i grandi laghi di origine glaciale, quali il lago Maggiore, il lago di Como e il lago di Garda (il più esteso d'Italia, 370 km2); numerosi sono i laghi minori.
La pianura padana, la più vasta del paese, è delimitata a nord dalle Alpi e a sud dagli Appennini.
È percorsa in direzione ovest est dal fiume Po, il più lungo d'Italia (652 km), e dai suoi numerosi affluenti alpini e appenninici.
Gli Appennini costituiscono l'ossatura della penisola; si estendono con forma arcuata per oltre 1.200 km, con larghezza che varia dai 30 ai 150 km; strutturati in numerose catene minori, presentano un'altitudine media inferiore a quella delle Alpi.
L'Appennino Ligure, scarsamente elevato, ma compatto e ripido, separa nettamente la pianura padana dalla riviera ligure. L'Appennino Tosco-Emiliano ha cime più elevate, valichi frequenti e relativamente agevoli. L'Appennino Centrale comprende le cime più elevate delle parte peninsulare, con il Gran Sasso d'Italia (2.912 m) e la Maiella (2.795 m). Infine l'Appennino Meridionale è più eterogeneo per struttura geologica e per forma e presenta dei territori tra i più aspri del paese.
Al sistema montuoso principale si accompagnano il Preappennino tirrenico (Colline Metallifere, monte Amiata, monti Volsini, Cimini e Sabatini, colli Albani, monti Lepini, Ausoni e Aurunci, Campi Flegrei e Vesuvio) e il Preappennino Adriatico (Gargano, Altipiani delle Murge e del Salento).
I rilievi della Sicilia sono considerati per struttura e formazione geologica la continuazione degli Appenini peninsulari. Spicca tuttavia il cono vulcanico isolato del monte Etna (3.323 m).
I monti della Sardegna, insieme a quelli della Corsica, si differenziano completamente dalle Alpi e dagli Appennini e costituiscono un massiccio montuoso a sé stante, per la maggior parte immerso, formato essenzialmente da rocce granitiche e metamorfiche, cui si devono le notevoli risorse minerarie del sottosuolo sardo.
Le coste, che corrono per più di 3.000 km, assumono aspetti assai variegati; sono basse, rettilinee e sabbiose, in particolare sul versante adriatico, mentre sul versante tirrenico presentano per lunghi tratti un aspetto frastagliato e roccioso, con numerose baie e ampi golfi.
I fiumi settentrionali hanno portata più regolare con minimi in inverno e massimi in autunno ed estate, mentre i fiumi dell'Italia peninsulare hanno carattere torrentizio, alimentati soprattutto dalle precipitazioni, con massimi invernali e primaverili e frequenti secche estive. Si versano per la maggior parte nell'Adriatico, il cui principale tributario, il Po (il più lungo fiume italiano) raccoglie le acque di numerosi affluenti (Dora Riparia, Dora Baltea, Sesia, Ticino, Adda, Oglio e Mincio da sinistra; Tanaro, Taro, Secchia e Panaro da destra).
Tributario adriatico è anche il fiume Adige, oltre ai numerosi corsi del versante appenninico orientale.
I principali tributari del mar Tirreno sono l'Arno e il Tevere.
Oltre ai principali laghi alpini (Maggiore, Como e Garda) vanno ricordati il lago Trasimeno e il lago di Bolsena (di origine vulcanica) dell'Italia centrale e i laghi artificiali (Omodeo in Sardegna e Ampollino in Calabria).
Il clima, generalmente di tipo temperato, subisce notevolissime variazioni in funzione di numerosi fattori, tra cui spicca la latitudine, data la disposizione allungata da nord a sud, l'altitudine e la vicinanza al mare. La presenza dell'arco alpino inoltre costituisce un valido riparo dalle correnti fredde provenienti da nord.
Si possono quindi distinguere le seguenti regioni climatiche: la regione alpina, con clima montano, inverni rigidi e abbondanti precipitazioni soprattutto invernali; la regione padano veneta, con clima continentale di transizione con notevoli escursioni termiche sia diurne che stagionali; la regione appenninica, con caratteri continentali più accentuati verso l'interno; la regione ligure-tirrenica, dal clima mite e contenute escursioni termiche, grazie all'influsso del mare; la regione adriatica, con un clima quasi continentale, essendo aperta ai venti settentrionali e limitatamente influenzata da un mare poco profondo; infine la regione insulare-ionica con clima tipicamente mediterraneo, con inverni miti ed estati calde e scarse precipitazioni nel periodo invernale.
La capitale è Roma, città di secolare tradizione storica, artistica, politica ed economica. Situata nell'Italia centrale, è sede delle istituzioni politiche nazionali e riveste un ruolo primario come capitale politica e amministrativa, mentre è a Milano che spetta la fama di capitale economica. Situata nell'Italia settentrionale, Milano rappresenta il principale centro industriale e commerciale non solo dell'Italia settentrionale, ma di tutto il paese.
Altri centri rilevanti sono Torino, ex capitale del regno e sede della principale industria automobilistica, la Fiat; Genova, principale porto italiano; Bologna, sede della più antica università italiana e attivo centro industriale e commerciale; Venezia, antica repubblica marinara, città d'arte, famosa in tutto il mondo.
Nell'Italia centrale un ruolo fondamentale è rivestito da Firenze, a sua volta città d'arte, ma anche importante polo economico della regione.
Napoli, ex capitale del Regno Borbonico, è l'espressione di un urbanismo tipicamente meridionale, spontaneo e mai corretto, naturale espressione di una ricca borghesia del sud.
Protagoniste della difficile industrializzazione del sud sono Bari, Brindisi, Pescara, Ancona e inoltre Taranto, nuova importante sede industriale.
Palermo, Catania e Messina in Sicilia, come pure Cagliari in Sardegna, sono tipiche città del sud, cresciute con le rendite fondiarie delle borghesie locali, ma povere di stimoli economici.
Sotto il profilo economico, l'Italia è uno dei paesi più dinamici in Europa.
Di vocazione tipicamente agricola, ha subito una profonda trasformazione soprattutto nel secondo dopoguerra, che l'ha portata a diventare uno dei paesi più industrializzati del mondo, ma che allo stesso tempo ha ulteriormente accentuato il divario tra il nord ricco e industrializzato e il sud, ancora fortemente agricolo, dove l'industria stenta a decollare.
Tra i cereali, il frumento rappresenta la coltura più diffusa ovunque, con produttività locali assai variabili non solo in base alla qualità dei terreni, ma anche al grado di meccanizzazione e di modernizzazione delle colture. Oltre al frumento si coltivano il mais, prevalentemente destinato a foraggio, e il riso, soprattutto nella pianura padana.
In fase di espansione sono le colture orticole (pomodori, cavoli, cavolfiori, carciofi e leguminose).
La vite ha una grandissima diffusione e assicura una cospicua produzione di vino, spesso di ottima qualità.
L'olivo trova un ambiente ideale in tutto il centro sud e sulle coste liguri.
Il frutteto è particolarmente diffuso in Trentino Alto Adige, nel Veneto e nel Ferrarese, dove sono diffuse medie e grandi aziende specializzate; notevole è la produzione di agrumi nel sud.
Una certa importanza rivestono le colture industriali, in particolare tabacco e barbabietola da zucchero.
Vivace è la floricoltura, particolarmente rinomata quella ligure.
Purtroppo il patrimonio forestale è diventato esiguo a causa di disboscamenti indiscriminati; è in atto tuttavia un'intensa attività di rimboschimento.
L'allevamento è intensivamente praticato nella pianura padana; si tratta in particolare di bovini, ma anche di suini, di ovini (più diffusi al centro sud) e di animali da cortile.
La pesca è un'attività complessivamente povera, in parte per la limitata pescosità dei mari italiani, in parte per la mancanza di imprese moderne nel settore. Rimane viva la pesca tradizionale in alcune zone del meridione (tonni e sardine in Sicilia e Sardegna); assai note sono le coltivazioni di mitili (golfo di Taranto) e di anguille nelle valli di Comacchio.
Nel complesso la pesca non soddisfa la domanda nazionale e cospicue sono le importazioni in questo settore.
Dal punto di vista minerario l'Italia è scarsamente dotata; le aree relativamente più ricche sono la Catena Metallifera in Toscana, in particolare l'isola d'Elba e la Sardegna sudoccidentale. Modesti sono i giacimenti di ferro e ancora più esigue le produzioni di zinco e piombo.
Del tutto cessata la produzione di bauxite, rimane attiva quella della pirite, dello zolfo, e anche del salgemma o sale marino, di caolino, di sali potassici e di talco.
Particolarmente pregiata è invece l'industria del marmo e di altre pietre da taglio: travertino, tufi vulcanici ecc.
La povertà mineraria si riconferma in campo energetico; del tutto abbandonata l'attività estrattiva del carbone, l'estrazione di discrete quantità di gas naturale e di quantità esigue di petrolio rimangono del tutto insufficienti al fabbisogno nazionale.
Nonostante la scarsità di minerali energetici, l'Italia è una grande produttrice di energia elettrica grazie allo sfruttamento della fonte tradizionale, quella idroelettrica. Il fabbisogno nazionale non coperto dalle risorse interne viene affrontato tramite centrali termiche, alimentate da petrolio e gas naturale di importazione.
L'importazione di petrolio ha collateralmente alimentato il costituirsi di una forte industria petrolchimica, che non si limita alla sua lavorazione per il consumo interno, ma sviluppa l'esportazione dei suoi i derivati.
Oltre al settore petrolchimico, dipende fortemente dall'estero anche il settore siderurgico, alla base dell'importante affermata industria meccanica. Notevoli sono la produzione di ghisa, di acciaio, sia grezzo che laminato, e inoltre di piombo, zinco, rame, alluminio ecc.
Buona parte della produzione metallurgica è legata all'industria automobilistica, principalmente attiva a Torino, che ha avuto un effetto determinante nello sviluppo dell'industria italiana. Il settore infatti non è rivolto solo al mercato interno, ma anche a quello estero.
Di antica tradizione, per quanto in fase assai critica, è l'industria cantieristica.
Ben rappresentate sono anche l'industria di materiale ferroviario e delle macchine agricole.
Il panorama delle produzioni meccaniche, con settori tecnologicamente molto avanzati come quello aeronautico, è estremamente vario; uno dei settori che ha avuto un notevole impulso negli scorsi decenni è quello degli elettrodomestici; discreta la produzione di cicli e motocicli e della meccanica di precisione; larga fama internazionale godono anche le armi da fuoco.
Anche le attività manifatturiere sono numerosissime. Importante è l'industria tessile, per quanto dipendente dall'estero per l'approvvigionamento delle materie prime; sviluppati sono il settore cotoniero, laniero, della seta, ma anche del lino, della iuta e delle fibre artificiali.
Le industrie dell'abbigliamento e delle calzature sono molto affermate e lavorano in buona proporzione per l'estero.
Destinata a coprire la domanda interna è l'industria di materiali da costruzione (cemento e laterizi). Numerose le cartiere sorte nelle zone appenniniche o alpine. Sviluppata anche l'industria del mobile.
Le industrie alimentari, di trasformazione dei prodotti agricoli, sono particolarmente diffuse nella pianura padana e nel napoletano; si tratta di complessi molitori, pastifici, conservifici, zuccherifici, oleifici, caseifici, birrifici, complessi enologici ecc.
Numerose sono tuttora le manifatture di tabacco e tradizionali la produzione di vetro e ceramiche d'arte, la lavorazione della paglia, l'intaglio del legno, la lavorazione del corallo (Napoli), la produzione di pizzi e merletti, nonché la costruzione di strumenti musicali.
STORIA Fin dal III millennio a. C. l'Italia è popolata da popolazioni mediterranee che sopravvivono in seguito con il nome di liguri (nella penisola) o di siculi (in Sicilia). Più tardi le immigrazioni indoeuropee danno origine all'insediamento di una civiltà specifica, nella valle del Po; gli ultimi venuti, i villanoviani, praticano l'incinerazione e fanno uso del ferro. Attorno all'anno 1000 a. C. sono due i gruppi italici distinti (o italioti) che formano la sostanza della popolazione dell'Italia. Verso l'VIII sec. a. C., gli etruschi si insediano tra il Po e la Campania e i greci stabiliscono colonie sulle coste meridionali. Nel IV sec. a. C. i celti occupano la pianura del Po e Roma (fondata nel 753 a. C., secondo la leggenda) incomincia ad approfittare delle rivalità tra questi popoli differenti per conquistare progressivamente l'insieme della penisola e contemporaneamente, dopo la vittoria su Cartagine, dominare il Mediterraneo occidentale. Il latino, lingua dei vincitori, viene imposto in tutta l'Italia. Nel 91 a. C., la Guerra Italica o Guerra Sociale, costringe Roma a dare alle città italiane il diritto di cittadinanza completo. Con la campagna di Gallia (58-51 a. C.) Cesare occupa l'attuale Francia. A partire da Augusto, l'Italia è al centro di un vasto impero che ella dirige e che la mantiene. Il cristianesimo, introdotto nella penisola nel I sec., a lungo perseguitato, trionfa nel IV sec. a Roma, sede del papato.
Le invasioni barbare riducono l'impero d'occidente all'Italia, che a sua volta non viene risparmiata (sacchi di Roma, 410 e 476). Dopo i tentativi di restaurazione di Teodorico e di Giustiniano, l'Italia si sviluppa attorno a tre poli: Milano, centro longobardo; Ravenna, sotto il dominio bizantino; il territorio pontificio, attorno a Roma.
Il papa fa appello ai franchi per contrastare i longobardi e Carlo Magno diventa re dei longobardi (774), prima di essere incoronato imperatore (800). Nel IX sec. le scorribande saracene e normanne nel sud e la frantumazione feudale creano una situazione di anarchia e solo con il re di Germania Ottone I, che è incoronato imperatore a Roma (962), l'Italia viene integrata nel Sacro Romano Impero germanico. La lotta per le investiture (1075-1122) si conclude con la vittoria del papato sull'impero. Appoggiati da Roma, i normanni di Roberto il Guiscardo creano un regno nell'Italia del sud.
Nasce una nuova forza, quella delle città, erette in comuni e arricchite dalla crescita economica (Pisa, Genova, Firenze, Milano, Venezia). Quando il conflitto tra Roma e l'impero esplode, le città sono costrette a impegnarsi e si dividono in guelfe (partigiane del papa) e ghibelline (che sostengono l'imperatore). L'Italia del sud tocca a Carlo d'Angiò mentre la Sicilia passa nelle mani degli Aragona, e questo mette un limite alle pretese imperialiste sull'Italia. Il papato deve abbandonare Roma per Avignone (1309-1376); esso è indebolito dal Grande Scisma d'occidente (1378-1417). Non ci sono più potenze dominanti in Italia, ma comuni e stati regionali alle prese con le difficoltà economiche e sociali aggravate dalla peste nera (1348). Nel XV sec. una nuova potenza si forma nel nord, il ducato di Savoia; le città, nelle quali famiglie potenti si impongono contro il regime repubblicano (signorie), vedono l'apogeo del rinascimento (Firenze).
Le guerre in Italia si concludono con la sconfitta delle ambizioni francesi e la definizione del predominio spagnolo su gran parte della penisola. L'Italia, centro della controriforma, declina sul piano culturale ed economico. Il trattato di Utrecht (1713) fa passare il paese sotto il dominio degli Asburgo d'Austria. In Toscana e nel regno di Napoli che, con Parma, torna nelle mani dei Borboni di Spagna dopo il 1734, viene avviata una politica riformista. L'Italia passa sotto l'influenza della Francia (1792-1799) che annette la Savoia e Nizza e occupa la repubblica di Genova. Vengono istituite effimere repubbliche solenni. Bonaparte conquista l'insieme della penisola e costituisce nel nord una repubblica italiana che diventa ben presto regno d'Italia, con sovrano Napoleone; il regno di Napoli, occupato nel 1806, è affidato prima a Giuseppe Bonaparte (1808) poi a Murat. Nel 1814 l'Italia ritorna alla propria divisione anteriore (12 stati) e il dominio austriaco è ripristinato nel nord e nel centro. Nel periodo di restaurazione che segue il congresso di Vienna società segrete (carbonari) complottano contro il ritorno dell'assolutismo, ma vengono duramente represse. Scoppiano nuove rivolte (1831-1833), ispirate dal repubblicano Mazzini, fondatore del movimento Giovane Italia e con la sfortunata prima guerra di indipendenza (1848) prende avvio la liberazione nazionale (il risorgimento) contro il dominio dell'Austria; nella seconda guerra di indipendenza il Piemonte, con Vittorio Emanuele II e il suo ministro Cavour, ottiene l'appoggio della Francia e nel 1859 le truppe franco-piemontesi sono vittoriose sull'Austria (campagna d'Italia) che deve abbandonare la Lombardia. Nel 1860 la Savoia e Nizza vengono restituite alla Francia, come compenso per l'aiuto ricevuto. Movimenti rivoluzionari, nell'Italia centrale e nel regno di Napoli conquistato da Garibaldi, portano all'unione di queste regioni con il Piemonte. Nel 1861 viene proclamato il regno d'Italia, con Firenze capitale e re Vittorio Emanuele II. Nel 1866 (terza guerra di indipendenza), grazie all'aiuto prussiano, l'Italia annette Venezia e nel 1870 la caduta del secondo impero francese consente l'annessione di Roma, che diventa capitale.
Si succedono vari governi di destra, mentre il Mezzogiorno affonda nella povertà e inizia un ampio movimento di emigrazione. La destra (1876-1900) viene sostituita da governi di sinistra con Crispi, anticlericale ostile alla Francia, che tenta invano di colonizzare l'Etiopia. A Vittorio Emanuele II succede nel 1878 Umberto I, assassinato nel 1900, e quindi Vittorio Emanuele III. La politica estera, dominata dalle rivendicazioni irredentiste, sfocia nel conflitto italo-turco (1911-1912) e nell'annessione della Tripolitania e del Dodecaneso. Sempre posseduta dal desiderio di riconquistare terre a danno dell'Austria, l'Italia partecipa alla prima guerra mondiale (1915-1918) a fianco degli Alleati, ma solo una parte delle sue ambizioni è soddisfatta (annessione del Trentino, dell'Alto Adige e di Fiume). Nel 1922 Mussolini è chiamato al potere dal re dopo la marcia su Roma delle sue camicie nere. Mussolini, che si fa chiamare Duce, instaura un regime fascista corporativo, popolare grazie alla sua politica economica (grandi lavori), religiosa (patti lateranensi, 1929) ed estera (conquista dell'Etiopia, 1935-1936). Nel 1940 l'Italia, che ha firmato il patto di acciaio con il Terzo Reich l'anno precedente, entra in guerra a fianco della Germania, ma nel 1943 lo sbarco degli Alleati in Sicilia provoca la caduta di Mussolini, che si rifugia nel nord dove costituisce la Repubblica di Salò; il maresciallo Badoglio firma un armistizio con gli Alleati. Nel 1944 Vittorio Emanuele III abdica e il figlio Umberto II diventa luogotenente generale del Regno e un anno dopo Mussolini (dopo il fallimento della repubblica di Salò) viene arrestato e fucilato.
Il 2 giugno 1946 viene proclamata la repubblica a seguito di un referendum; i democristiani di A. De Gasperi avviano la ricostruzione del paese, confidando sull'alleanza con gli Stati Uniti. Nel 1957 l'Italia entra nella CEE. I democristiani, prima con A. Fanfani poi con A. Moro, sono gli autori di un miracolo economico che non impedisce l'avanzata elettorale della sinistra e li forza progressivamente ad aperture verso i socialisti. L'instabilità politica fa sì che i governi cambino con un ritmo estremamente rapido. La classe politica, giudicata corrotta, è sempre più separata dal resto della società. Fra il 1972 e il 1981 per ristabilire l'ordine, i partiti politici cercano di realizzare la più ampia alleanza possibile; essi vi pervengono con il cosiddetto compromesso storico, tra il 1976 e il 1979, quando sono uniti al potere comunisti e democristiani. Nel frattempo, la società italiana è turbata dal diffondersi del terrorismo di destra e di sinistra, in particolare delle Brigate Rosse (assassinio di A. Moro, 1978). Nel 1983 il socialista B. Craxi diventa presidente del consiglio. Nel 1987 dopo le sue dimissioni, si alternano alla presidenza del consiglio i democristiani Giovanni Goria (luglio 1987), Ciriaco De Mita (aprile 1988), Giulio Andreotti (luglio 1989). Nel 1992 le elezioni legislative (aprile) sono contrassegnate dalla sconfitta dei grandi partiti tradizionali e dall'emergere delle leghe (movimenti regionalisti e populisti) nell'Italia del nord. Il socialista Giuliano Amato forma un governo di coalizione (giugno) che avvia una politica di austerità, di revisione delle istituzioni e di lotta contro la mafia e la corruzione. Nel 1993 questa politica è seguita anche da Carlo Azeglio Ciampi, governatore della Banca centrale, che dirige il nuovo governo. Viene avviata una riforma del sistema politico che interessa in particolare il funzionamento dei partiti e le leggi elettorali. Nel frattempo un'intensa operazione della magistratura (Mani pulite) cerca di mettere un freno alla corruzione politica e provoca la crisi dei partiti tradizionali, alcuni dei quali scompaiono o si rifondano. Nel 1994 dopo la vittoria, con le elezioni legislative, di una coalizione di destra, viene nominato presidente del consiglio Silvio Berlusconi (aprile). Esso deve comunque presentare le dimissioni qualche mese più tardi (dicembre). Alla testa di un governo di tecnici, Lamberto Dini prosegue la politica di risanamento economico del paese. In previsione delle elezioni Romano Prodi, ex presidente dell'IRI, decide di entrare in campo e forma la formazione politica dell'Ulivo, comprendente i maggiori partiti di centrosinistra (PDS, PPI, Verdi ecc.). Il partito popolare si scinde e la formazione guidata da R. Buttiglione (CDU) non entra a far parte dell'Ulivo, ma aderisce al Polo. Le elezioni vedono la vittoria dell'Ulivo e Prodi nel maggio del 1996 forma un governo di centrosinistra. A causa del mancato sostegno di Rifondazione comunista, nell'ottobre del 1997 Prodi si dimette; al suo posto diventa primo ministro M. D'Alema.
Abitanti-57.200.000
Superficie-301.277 km2
Densità-189,8 ab./km2
Capitale-Roma
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Lira italiana
Lingua-Italiano
Religione-Cattolica in maggioranza, protestanti, musulmani, ebrei e ortodossi

Italiana in Algeri, L' Dramma giocoso in due atti di G. Rossini, libretto di A. Anelli (Venezia, 1813).

Italiana in Londra, L' Intermezzo in musica di D. Cimarosa, libretto di G. Petrosinelli (Roma, 1778).

italianìsmo, sm. Vocabolo, locuzione o costrutto italiano accolto in un'altra lingua.

italianìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Studioso di lingua, letteratura e cultura italiana.

italianità, sf. L'essere, il sentirsi italiano.

italianizzàre, v. v. tr. 1 Far assumere modi, costumi, lingua, cittadinanza italiani. 2 Dare forma italiana a un vocabolo o a un costrutto.
v. intr. pron. Subire un processo di assimilazione alla lingua, agli usi e alla mentalità degli italiani.

italianizzazióne, sf. 1 Il processo di adattamento di una voce straniera o dialettale al sistema linguistico italiano. 2 L'italianizzare, l'italianizzarsi o l'essere italianizzato.

italiàno, agg. e sm. agg. Dell'Italia.
sm. 1 Abitante, nativo dell'Italia. 2 Lingua romanza parlata in Italia. 3 La lingua e la letteratura italiana, in quanto materia di insegnamento nelle scuole.
 agg. e sm. Italian.
S'è fatta l'Italia, ora si devono fare gli italiani. Pensiero più volte espresso da Massimo d'Azeglio.

Italiano inutile, L' Memorie di G. Prezzolini (1954).

itàlico, agg. e sm. agg. 1 Dell'Italia antica. 2 Italiano.
sm. 1 Chi apparteneva alle antiche popolazione dell'Italia meridionale di tradizione linguistica indoeuropea. 2 Il carattere corsivo.

italiòta, agg., sm. e sf. agg. Della Magna Grecia.
sm. e sf. Nome con cui gli antichi greci indicavano gli abitanti delle colonie dell'Italia meridionale.

ìtalo, agg. e sm. Italiano. Questo termine è anche utilizzato per formare aggettivi composti.

ìtaloamericàno, agg. e sm. agg. Che si riferisce all'Italia e all'America.
sm. Cittadino americano di origine italiana.

ITALPI Sigla di (Società) Italiana Partecipazioni Statali.

Italsat Sigla di ITALian SATellite, satellite italiano per le telecomunicazioni utilizzato per lo scambio di informazioni tra computer e per trasmettere videoconferenze.

ITALSIDER Sigla di (Società) Italiana Siderurgica.

ITALTEL Sigla di (Società) Italiana Telecomunicazioni.

Itanagar Città (115.000 ab.) dell'India, capoluogo dell'Arunachal Pradesh.

Itapúa Dipartimento (376.000 ab.) del Paraguay, al confine con l'Argentina. Capoluogo Encarnación.

ITAV Sigla di Ispettorato delle Telecomunicazioni e Assistenza al Volo.

ite missa est, loc. avv. Locuzione latina che significa "andate, la messa è terminata". Formula liturgica nella messa latina, viene pronunciata dal celebrante dopo la benedizione finale.

item, avv. e sm. invar. avv. Ugualmente. ~ parimente.
sm. Test o elemento di un test mentale.

ìter, sm. invar. La serie di procedure che una pratica deve seguire prima di essere espletata. ~ prassi.
 sm. invar. course, procedure.

iteràbile, agg. Che si può iterare, ripetere.

iteràre, v. tr. Ripetere. ~ rinnovare.

iteratìvo, agg. 1 Che esprime iterazione, ripetizione. 2 Relativo all'operazione di iterazione. 3 Si dice di locuzioni o composti formati dalla ripetizione di una parola.

iterazióne, sf. 1 Ripetizione. 2 Procedura di calcolo che consiste nel ripetere più volte o indefinitamente lo stesso procedimento.

Iterazioni sonore, Le Opera di critica letteraria di O. M. Brik (1919).

itifàllo, sm. Nell'antica Grecia, simulacro del fallo in erezione che veniva portato in processione durante le feste in onore di Dioniso.
 comp. dal greco ithýs diritto + phallós fallo.

itinerànte, agg. Che si sposta di luogo in luogo. ~ viaggiante. <> fisso, stabile.

itineràrio, agg. e sm. agg. Che concerne il percorso, il viaggio.
sm. Il percorso, generalmente in più tappe, di un viaggio o di una gita. ~ tragitto.
 route, itinerary.

Itinerarium mentis in Deum Opera di filosofia e teologia di San Bonaventura da Bagnoregio (XIII sec.).

ITIS Sigla di Istituto Tecnico Industriale Statale.

Ito, Hirobumi (Tsukari 1841-Harbin 1909) Politico giapponese. Più volte primo ministro, favorì l'occidentalizzazione. Morì assassinato in un attentato.

Ìtri Comune in provincia di Latina (7.949 ab., CAP 04020, TEL. 0771).

ittèrbio, sm. Elemento chimico, avente simbolo Yb, numero atomico 70, punto di fusione 819 °C e punto di ebollizione 1.196 °C. È un metallo color grigio argento, soffice, duttile e malleabile appartenente al gruppo delle terre rare. In natura si trova in tutti i minerali contenenti ittrio. È usato per la produzione degli acciai inossidabili.

ittèrico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo all'ittero.
agg. e sm. Che, chi è affetto da ittero.

Ittèridi Famiglia di Uccelli Passeriformi americani chiamati anche storni d'America.

itterìzia => "ittero"

ìttero, sm. 1. Colorazione gialla di cute, sclere e mucose e colorito bruno delle urine, dovuti a infiltrazioni di pigmenti biliari in eccesso nel sangue e nei tessuti. 2 Genere di Uccelli Passeriformi, tipici del continente americano, spesso in grado di riprodurre la voce umana.
L'ittero (o itterizia) si divide in tre tipologie. L'ittero emolitico è causato da un'eccessiva distruzione dei globuli rossi; l'ittero meccanico o di stasi è dovuto a un'occlusione delle vie biliari; l'ittero epatocellulare è dovuto infine ad alterazioni delle cellule epatiche (per infiammazione o altra malattia epatica). La malattia emolitica dei neonati, causata da un'incompatibilità di sangue tra madre e feto è un esempio di ittero emolitico.

ìttico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce ai pesci.
 agg. fish, fishing.

ittio- Primo elemento di parole composte.
 greco ichtýs pesce.

ittiocòlla, sf. Colla animale per uso alimentare che viene preparata con organi di determinati pesci, molto ricchi di collagene.

ittiòfago, agg. (pl. m.-ci) Di animale, che si ciba di pesce.

ittiofàuna, sf. L'insieme delle varie specie di pesci di una data regione.

ittiofìdio, sm. Anfibio (Ichthiophis glutinosus) della famiglia dei Cecilidi e dell'ordine degli Apodi. Di colore bruno con una fascia gialla, misura 40 cm di lunghezza. Vive in Asia nel fango degli stagni.

ittiòlo, sm. Liquido sciropposo usato in medicina ottenuto per distillazione di rocce costituite da pesci fossili.

ittiologìa, sf. Studio dei pesci.

ittiològico, agg. (pl. m.-ci) Di, relativo all'ittiologia.

ittiòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di ittiologia.

ittiopterìgio, sm. Arto dei Pesci adattato al nuoto costituito da raggi cartilaginei oppure ossei inseriti affiancati su uno o più pezzi basali.

Ittiosauri, o Ictiosauri Rettili fossili acquatici con corpo pisciforme, testa allungata con denti conici e arcuati, vivipari e di dimensioni fino a 10 m. Gli Ittiosauri vissero dal Giurassico al Cretaceo e sono stati rinvenuti in Australia, America ed Europa.

ittiòsi, sf. Termine medico che designa affezioni di tipo desquamativo lamellare che si presentano come scaglie di pesce.

ittiostegàli Ordine di Anfibi stegocefali vissuti durante il Devoniano nel Canada e in Groenlandia.

Ittirèddu Comune in provincia di Sassari (643 ab., CAP 07010, TEL. 079).

Ìttiri Comune in provincia di Sassari (9.267 ab., CAP 07044, TEL. 079).

ittìta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Della storia, della lingua, della cultura degli ittiti.
sm. e sf. Chi apparteneva al popolo degli ittiti.

ittìti Gli ittiti erano un'antica popolazione indoeuropea migrata dal Caucaso in Asia Minore intorno al 2000 a. C. e lì stanziatasi nella zona dell'odierna Cappadocia settentrionale. L'antico impero (1680-1500 a. C.), con capitale Hattusa, fu fondato da Labarna (1680-1650 a. C.) e si sostituì alla primitiva organizzazione costituita da città stato spesso in competizione tra di loro. A Labarna succedette il figlio Labarna II, che si fece chiamare Hattusili I, a sua volta seguito da Mursili I (1620-1590 a. C.). Tali sovrani estesero l'impero fino ai confini del regno babilonese. Dopo il regno di Mursili seguì un periodo di decadenza che durò fino a quando Suppiluliuma (1380-1345 a. C.) non fece rifiorire l'impero (nuovo impero, 1400-1200 a. C.). Egli e i suoi successori Mursili II (1345-1315 a. C.) e Hattusili III (1285-1250 a. C.) occuparono nuove terre, combattendo con Egitto, urriti e mitanni e arrivando a estendersi dall'Egeo fino alla Siria e alla Palestina. Nel 1294 a. C., sotto Mutawalii, la battaglia di Qadesh spinse gli Egiziani a ritirarsi. Hattusili III e Ramesse II conclusero un trattato di pace con essi. L'espansione degli ittiti terminò quando, durante il tentativo di conquistare le regioni occidentali dell'Asia Minore, si scontrarono con i popoli del mare, i quali alla fine causarono la caduta dell'impero ittita nell'XI sec. a. C. Quello che ne rimase furono dei regni con dinastie ittite in Siria, Cappadocia e Cilicia, che sopravvissero fino all'VIII sec. a. C. L'organizzazione dell'impero era di tipo feudale, con compagini militari a capo delle quali il re univa in sé il potere politico e quello religioso, coadiuvato dalla nobiltà guerriera. Nell'arte ittita si sentono influssi mesopotamici e anatolici. Le produzioni artistiche vanno dai rilievi monumentali delle pareti dei santuari rupestri (Yazilikaya), agli amuleti d'oro e d'argento, ai sigilli decorati, alle ceramiche policrome fino ai palazzi fortificati, ai templi e alle mura che sorgevano nelle maggiori città (Hattusa, Alaca-Hüyük e Alisar). La religione ittita era politeista e risentì degli influssi di assiri, babilonesi e urriti. Gli ittiti adoravano il Sole, la Luna e Venere. Gli dei più importanti erano Teshup, dio delle tempeste e della fertilità, e la sua sposa Arinna. La lingua era di tipo indoeuropeo appartenente alle lingue centum. Era scritta in caratteri cuneiformi con forti influssi asiani sul lessico. Gli scritti sono per lo più di genere mitologico (poemi di Telipinu, Kumarbi ecc.). Sono presenti anche molte traduzioni di opere babilonesi (Gilgamesh), oltre a documenti di tipo cronachistico e annalistico.

ìtto, sm. Forma italianizzata di ictus.

ìttrio, sm. Elemento chimico, avente simbolo Y, numero atomico 39, punto di fusione 1.509 °C e punto di ebollizione 2.928 °C. È un metallo grigio argento appartenente al gruppo delle terre rare che si accende spontaneamente in aria. Si ottiene per riduzione del fluoruro con calcio metallico. È usato in metallurgia come deossidante.

ITU Sigla di International Telecommunications Union (unione internazionale delle telecomunicazioni).

Itúrbide, Agustín de (Valladolid 1783-Padilla 1824) Militare e politico messicano. Generale, si fece proclamare imperatore durante l'insurrezione antispagnola del 1821. Nel 1823 il generale Santa Anna lo rovesciò e lo fece fucilare.

ITV Sigla di Interactive Television (televisione interattiva).

IUD Sigla di Intrauterine Device (dispositivo intrauterino anticoncezionale).

iudicium, sm. invar. Nel diritto romano, giudizio, indagine giudiziaria, processo.

iùgero, sm. Antica misura di superficie, pari a 2.500 metri quadrati.

Iuglandàcee Famiglia di piante arboree o arbustacee dell'ordine delle Iuglandali, originarie delle zone temperate dell'emisfero boreale.

Iuglandàli Ordine di piante coripetale monoclamidee comprendente le famiglie delle iuglandacee e delle iulianacee.

Iugoslàvia => "Federazione iugoslava"

iugoslàvo, agg. e sm. agg. Della Federazione iugoslava (ex Iugoslavia).
sm. Abitante o nativo della Iugoslavia.

iugulàre, v. tr. Strozzare.

iugulatòrio, agg. 1 Atto a iugulare. 2 Che costringe iniquamente, svantaggiosamente.

iugulazióne, sf. Lo iugulare, l'essere iugulato.

Iulia Gens patrizia dell'antica Roma (I sec. a. C.) che diceva di discendere da Iulo, il figlio di Enea, e di essere quindi di origine divina.
Lex Iulia
Denominazione di numerose leggi dell'antica Roma, emanate da membri della famiglia Iulia come Giulio Cesare e Ottaviano Augusto, che dettavano norme di diritto privato o pubblico.

Iulianàcee Famiglia di piante resinose, arboree o arbustive, dell'ordine delle Iuglandali, originarie di Messico e Perù.

Iùlidi Famiglia di Artropodi Miriapodi Diplopodi dal corpo allungato, segmentato e ricoperto di setole isolate, che comprende i millepiedi.

Iulo Denominazione data dagli antichi romani ad Ascanio, figlio di Enea, per attribuire una discendenza troiana e quindi divina (la madre di Enea era Venere) alla gens Iulia.

Iungermanniàli Ordine di piante Epatiche comprendenti specie a tallo, prive di sporofito terminale, specie con fusticino e foglie, alcune con sporofito in posizione terminale.

Iuppiter Nome latino di Giove.

iura Nella storia del diritto romano, insieme delle norme giuridiche derivanti dalle vecchie fonti repubblicane e dall'attività della giurisprudenza classica.

ius primae noctis, loc. sost. m. invar. Locuzione latina che significa "diritto della prima notte"; designava il diritto dei signori feudali a percepire un tributo dai propri servi o vassalli quando si sposavano.

ius sanguinis, loc. sost. m. invar. Locuzione latina che significa "diritto del sangue". Nel diritto romano indica il legame di sangue tra due persone che la legge prende in considerazione al fine di attribuire la cittadinanza a un individuo.

iussìvo, agg. e sm. Di forma verbale o costruzione che esprime un comando.

iùta, sf. 1 Materia tessile che si ricava dalla corteccia di alcune piante delle Tigliacee. 2 Tela per sacchi d'imballaggio fabbricati con fibre di iuta.
 sf. jute.

iutièro, agg. Della iuta.

iutifìcio, sm. Stabilimento industriale in cui si lavora la iuta.

iuvenalie, o iuvenali, sf. pl. Nella Roma dell'età imperiale, feste e giochi in onore della dea Iuventas.

IVA Sigla di Imposta sul Valore Aggiunto.
 sf. VAT.

Ivan Nome di sovrani.
Ivan I
(1304?-Mosca 1341) Sovrano russo. Gran principe di Mosca dal 1325 e di Vladimir dal 1328.
Ivan II
(1326-1369) Figlio di Ivan I, fu gran principe di Mosca e Vladimir dal 1353.
Ivan III il Grande
(Mosca 1440-1505) Gran principe di Mosca dal 1462, sconfisse tartari e lituani e annesse Rjazan, Novgorod, Tver e Kazan, divenendo il signore di tutte le Russie (1494).
Ivan IV
=> "Ivan IV il Terribile"
Ivan V
(Mosca 1666-1696) Figlio dello zar Alessio, fu incoronato zar di Russia nel 1682 insieme al fratellastro Pietro. Nel 1689 consegnò a lui tutto il potere in seguito a un colpo di stato.
Ivan VI
(San Pietroburgo 1740-Schlüsselburg 1764) Zar di Russia a soli due mesi, venne rovesciato l'anno dopo da un complotto che elesse al trono Elisabetta, figlia di Pietro il Grande.

Ivan il terribile Film drammatico, russo (1944). Regia di Sergej Mikhailovic Eisenstein. Interpreti: Nicolaj Cerkasov, Ludmilla Celichovskaja, Serafina Birman. Titolo originale: Ivan Groznij

Ivan IV il Terribile (Mosca 1530-1584) Gran principe di Mosca (1533) e primo zar di Russia (1547). Succedette a Basilio III ancora bambino, sotto la reggenza della madre Elena, alla cui morte rimase sotto la tutela della duma (assemblea) dei boiari (famiglie dei Glinskij, dei Belskij e dei Sujskij), le cui rivalità lo impressionarono e nel corso degli anni fecero crescere in lui un desiderio di vendetta che assunse successivamente aspetti tali da giustificare il soprannome di Terribile con il quale è passato alla storia. Nel 1547 divenne zar e per dodici anni esercitò il potere con la collaborazione di un consiglio privato (rada). Fu un periodo di equilibrio, caratterizzato anche dall'influenza benefica della principessa Anastasia Romanov, che lo zar aveva sposato. Ivan si sforzò di creare un governo non soggetto al controllo della grande aristocrazia: migliorò leggi, formò organi eletti dalla popolazione, organizzò il primo nucleo di soldati permanenti (gli streltzi) e riorganizzò la chiesa cercando sostegno in elementi vicino a essa (concilio del 1551). Nel 1552 iniziò le grandi spedizioni verso l'esterno: distruzione del canato musulmano di Kazan; il Volga divenne fiume russo; nel 1554 Astrachan fu conquistata; guerra in Livonia contro la Svezia e la Lituania, per espandersi verso gli Urali e la Siberia. L'inizio delle guerre livoniche e la morte della principessa Anastasia (1560) furono però la causa di una grave crisi e il preludio del periodo tirannico (1564). Ivan lottò spietatamente contro i boiari, i rappresentanti della chiesa e l'aristocrazia, instaurando un nuovo regime di terrore: in preda a una follia di persecuzione, distrusse città (Novogorod nel 1570), fece decapitare oppositori, annunciò di voler fuggire in Inghilterra dopo aver lasciato il potere a uno zar fantoccio e nel 1581 uccise il figlio maggiore. Tra il 1582 e il 1583 abbandonò la Livonia alla Polonia e la regione di Narva alla Svezia, rinunciando definitavamente ad aprire alla Russia uno sbocco sul Baltico. Le riforme di Ivan modificarono profondamente l'assetto sociale del paese: anche se il suo tentativo di espandersi ebbe scarsi successi, iniziò la penetrazione russa in Siberia, destinata negli anni a svilupparsi sempre di più; il suo tentativo di limitare i poteri della grande aristocrazia ne fa un sovrano relativamente moderno. Per questi motivi, nonostante gli atti di crudeltà, riscuote le simpatie degli storici e degli artisti moderni sovietici.

Ivanhoe Romanzo di W. Scott (1820). Ambientato nell'Inghilterra del XII secolo al tempo delle crociate, si svolge sullo sfondo storico dei conflitti tra conquistatori normanni e popolazione indigena sassone. Riccardo Cuor di Leone, dopo la conclusione della crociata, rientra segretamente in Inghilterra, dove nel frattempo il fratello Giovanni si è impadronito del potere. Per riconquistare il trono, Riccardo si appoggia ai sassoni. Wilfred Ivanhoe è un cavaliere sassone al servizio del re Riccardo. Lo scioglimento dell'avventura avviene in occasione di un torneo. Il romanzo mescola personaggi storici (come Riccardo Cuor di Leone) e vicende storiche (III Crociata, 1189-1192) liberamente reinterpretati. I temi ricorrenti nell'opera sono quelli del medioevo romantico (il torneo dei cavalieri, la foresta come rifugio del brigante gentiluomo, l'eroe di elevata virtù, i cavalieri di identità misteriosa, gli amori impossibili) e verranno ripresi in tutti i romanzi storici successivi.
Ivanhoe
Film d'avventura, americano (1952). Regia di Richard Thorpe. Interpreti: Robert Taylor, Elizabeth Taylor, Joan Fontaine. Titolo originale: Ivanhoe

Ivano o il cavaliere del leone Poema di Chrétien de Troyes (XII sec.).

Ivàno-Fracéna Comune in provincia di Trento (279 ab., CAP 38059, TEL. 0461).

Ivano-Frankovsk Città (226.000 ab.) dell'Ucraina occidentale, capoluogo della provincia omonima (1.443.000 ab.), estesa fra la pianura della Podolia e i Carpazi settentrionali

Ivanov, Lev Ivanovic (Mosca 1834-San Pietroburgo 1901) Coreografo e ballerino russo. Interpretò lo Schiaccianoci (1892) e Il lago dei cigni (1895).

Ivanov, Vjaceslav Ivanovic (Mosca 1866-Roma 1949) Poeta russo. Studiò a Berlino. Subì l'influsso di F. Nietzsche e fu uno dei principali esponenti russi del simbolismo. Tra le sue opere, Dioniso e i culti predionisiaci (1923), Gli astri piloti (1903), Cor ardens (1911), Sonetti d'inverno (1920), L'uomo (1939).

Ivanov, Vsevolod Vjaceslavovic (Lebjaz'e 1895-Mosca 1963) Scrittore russo. Fu introdotto da Gor'kij nei fratelli di Serapione. Scrisse racconti e romanzi ambientati in Mongolia e Siberia e nei quali descrive un mondo primordiale, tra i quali Partigiani (1921), Il treno blindato 1469 (1922), La creatura (1922), Vetri colorati (1922), Il ritorno di Buddha (1923), Il mistero dei misteri (1927), La presa di Berlino (1946).

Ivanovo Città (481.000 ab.) della Russia, sul fiume Uvod. Capoluogo della provincia omonima (1.300.000 ab.).

IVECO Sigla di Industrial Vehicles Company (compagnia di veicoli industriali).

Ivens, Joris (Nimega 1898-Parigi 1989) Regista cinematografico olandese, maestro del documentario. Diresse Borinage (1934), Il canto dei fiumi (1955), La Senna ha incontrato Parigi (1957) e Come Yukong rimosse le montagne (1973-1975).

Ives, Charles Edward (Danbury 1874-New York 1954) Compositore dell'avanguardia statunitense del Novecento. Nella sua vasta produzione, vi sono spunti tardoromantici e citazioni musicali (in Concord Sonata del 1915 utilizza il tema della quinta sinfonia di L. van Beethoven). Fece uso dell'atonalità, della poliritmia e dei quarti di tono. Tra le sue opere si ricordano l'incompiuta Universe Symphony, Holiday Symphony (1913, composta sovrapponendo linee musicali indipendenti), Three Places in New England (1914), le tre sinfonie composte dal 1896 al 1916, Washington's Birthday (1913), Over the Pavements (1913), i pezzi per pianoforte nonché diversi songs.

ìvi, avv. 1 In quel luogo. 2 Si usa nelle citazioni per rimandare a un testo o passo citato in precedenza.

ivoriàno, agg. e sm. agg. Della Costa d'Avorio.
sm. Nativo o abitante della Costa d'Avorio.

Ivory, James (Berkeley 1928-) Regista cinematografico statunitense. Diresse The Guru (1968), Savages (1971), Camera con vista (1985), Maurice (1987), Quel che resta del giorno (1994) e Jefferson in Paris (1995).

Ivrèa Comune in provincia di Torino (25.900 ab., CAP 10015, TEL. 0125) capoluogo del Canavese, sulla Dora Baltea. È soprattutto un importante centro industriale meccanico elettronico (macchine da scrivere, computer, calcolatrici), tessile, alimentare e chimico. La città ha origini celtiche. Nel 100 a. C. divenne la colonia romana Eporedia, da cui deriva il termine eporediesi con cui si indicano i suoi abitanti. Nella seconda metà del I sec. fu capitale di un ducato longobardo e di una contea francese, per poi diventare nell'888 una marca autonoma chiamata dai suoi istitutori Marca d'Italia. Nel XII sec. divenne libero comune e lo rimase fino alla conquista, nel 1238, di Federico II. Passò sotto i Savoia. Ebbe il suo massimo splendore nel X e XI sec. Tra le opere sono da ricordare il duomo (XI sec., rimaneggiato), il castello (1358), il palazzo del Vescovo e la chiesa di San Bernardino.
Ivrea, sserra di
Rilievo morenico del Piemonte, esteso da Andrate a Cavaglià, che separa il Biellese dal Canavese.

Iwaki Città (356.000 ab.) del Giappone, nella prefettura di Fukushima, sull'isola di Honshu.

iwan, sm. invar. Nell'architettura islamica e in particolare in quella iranica, ambiente avente un lato interamente aperto in facciata e volta a botte.

Iwaszkiewicz, Jaroslaw (Kalnik 1894-Varsavia 1980) Poeta polacco. Tra le opere Ottonari (1919) e La gloria e la fama (1956-1962).

Iwate Prefettura (1.417.000 ab.) del Giappone, sull'isola di Honshu. Capoluogo Morioka.

Iwo Città (296.000 ab.) della Nigeria, nello stato di Oyo.

Ixòdidi Famiglia di Aracnidi acari comprendente le zecche.

Ixtaccihuatl Vulcano (5.286 m) del Messico, ricoperto da nevi perenni.

Iyeyasu Tokugawa (1542-1616) Politico giapponese. Fondò la dinastia shogunale dei Tokugawa sopprimendo le antiche signorie territoriali e costringendo l'aristocrazia daimyo a sottomettersi allo shogun.

IYHF Sigla di International Youth Hotels Federation (federazione internazionale degli alberghi della gioventù).

Izabal Dipartimento (348.000 ab.) del Guatemala orientale, sul mar delle Antille. Capoluogo Puerto Barrios.

Izàno Comune in provincia di Cremona (1.414 ab., CAP 26010, TEL. 0373).

izba, sf. invar. Termine russo corrispondente all'italiano isba.

Izetbegovic, Alija (1925-) Politico bosniaco. Presidente dal 1990 della Bosnia-Erzegovina, si oppose ai progetti di spartizione della nazione su base etnica.

Izevsk Città (635.000 ab.) della Russia, capoluogo della repubblica autonoma di Udmorti.

Izmit Città (255.000 ab.) della Turchia nordoccidentale, capoluogo della provincia di Kocaeli.

Iznik Gölü Lago (303 km2) della Turchia, nell'Anatolia nordoccidentale, facente parte della provincia di Bursa.

Izoard, Col d' Valico (2.360 m) stradale della Francia, nelle Alpi Cozie, tra le valli di Guil e di Durance.

Izu Penisola del Giappone che dalle coste sud-orientali dell'isola di Honshu si protende nell'oceano Pacifico.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_i.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

Significato del termine ?

Cosa vuol dire ?

Come si dice in inglese ?

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale I parte 10

 

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale I parte 10

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

 

Significato del termine ?

Come si dice in inglese ?

Cosa vuol dire ?

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale I parte 10