Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale M parte 4

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale M parte 4

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale M parte 4

 

marsc', o marsch, inter. Comando impartito ai militari per farli mettere in marcia.

Marsciàno Comune in provincia di Perugia (15.813 ab., CAP 06055, TEL. 075). Centro agricolo (coltivazione di tabacco e cereali) e industriale (prodotti del tabacco, alimentari e dei laterizi). Gli abitanti sono detti Marscianesi.

Marshall Arcipelago dell'oceano Pacifico nella Micronesia, (181 km2, ca. 44.000 ab.).
È costituito da due fasce di isole coralline, di cui quella orientale (anche denominata Isole dell'Aurora) comprende 16 atolli e quella occidentale (Isole del Tramonto) 18.
Gli atolli principali sono Kwajalein, Jaluit, Majuro, Bikini e Eniwetok (sede, questi ultimi, di numerose esplosioni atomiche sperimentali).
La capitale è Dalap-Uliga-Darrit, sull'atollo di Majuro.
Il clima è caldo umido e la vegetazione di tipo tropicale, adatta alla coltivazione di palma da cocco, albero del pane, taro, cacao.
Fiorente è la pesca.
STORIA Appartenenti alla Germania dal 1885 al 1914, sotto mandato giapponese fino al 1944, affidate dall'ONU alla tutela americana nel 1947, le isole Marshall diventano nel 1986 uno stato liberamente associato agli Stati Uniti. Nel 1991 vengono ammesse in seno all'ONU.
Abitanti-53.000
Superficie-181 km2
Densità-292,8 ab./km2
Capitale-Dalap-Uliga-Darrit
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Dollaro USA
Lingua-Inglese e marshallese
Religione-Protestante

Marshall, Alfred (Clapham, Londra 1842-Cambridge 1924) Economista. Tra le opere Principi di economia (1890).

Marshall, Frank James (New York 1877-1944) Scacchista americano. Fu campione negli Stati Uniti dal 1909 al 1944, anno in cui rinunciò al titolo. Ha narrato le sue partite migliori in I miei cinquant'anni di scacchi (1942).

Marshall, George Catlett (Uniontown 1880-Washington 1959) Militare statunitense. Dal 1939 al 1945 fu capo di stato maggiore dell'esercito e dal 1947 al 1949 segretario di stato. Elaborò l'omonimo piano che dal 1947 al 1952 inviò aiuti USA per la ricostruzione europea dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1953 fu insignito del premio Nobel per la pace.

Marshall, Herbert (Londra 1890-Hollywood 1966) Attore inglese. Esordì in teatro nel 1911, interpretando commedie brillanti in coppia con la seconda moglie Edna Best. Verso il 1930 si trasferì a Hollywood. Lavorò con dive famose come Marlene Dietrich (Venere bionda, 1932), Greta Garbo (Il velo dipinto, 1934) e Bette Davis (Piccole volpi, 1941).

Màrsia Personaggio mitologico, sileno frigio inventore del doppio flauto. Osò sfidare Apollo Citaredo a una gara musicale e il dio lo sconfisse, lo appese a un albero e lo scorticò vivo.

marsicàno, agg. e sm. Che appartiene o si riferisce alla Marsica, parte dell'Abruzzo.

Màrsico Nuovo Comune in provincia di Potenza (5.610 ab., CAP 85052, TEL. 0975).

Marsicovètere Comune in provincia di Potenza (4.098 ab., CAP 85050, TEL. 0975).

Marsìglia Città (874.000 ab.) della Francia meridionale e capoluogo del dipartimento Bouches-du-Rhône, sul mar Mediterraneo. È il principale porto della Francia. La conquista delle colonie francesi in Africa e l'apertura del canale di Suez ne fecero uno dei maggiori centri commerciali della Francia. Sede di industrie petrolchimiche, cantieristiche, chimiche, olearie e alimentari. Fu fondata dai fenici nel X sec. a. C., colonizzata dai greci nel 600 a. C. e conquistata poi da Giulio Cesare. I principali monumenti sono la cattedrale romanico gotica ricostruita nel XIX sec., i resti del battistero (V sec.) e la Unité d'habitation di Le Corbusier (1947-1952).

marsigliése, agg., sm. e sf. agg. Relativo alla città di Marsiglia.
sm. e sf. Abitante di Marsiglia.

Marsigliése Inno nazionale francese. Venne composta nel 1792 dal capitano del genio Claude Joseph Rouget.

Marsigliese, La Film storico, francese (1937). Regia di Jean Renoir. Interpreti: Pierre Renoir, Louis Jouvet, Lise Delamare. Titolo originale: La Marseillaise

marsìlia, sf. Genere di Felci acquatiche della famiglia delle Marsiliacee, ordine delle Idropteridali, con fronde a forma di quadrifoglio e rizoma strisciante.

Marsìlio da Pàdova (Padova 1280-Monaco 1343) Filosofo e teologo. Insegnò all'università di Parigi dal 1312 e nel 1324 pubblicò il Defensor pacis, un testo polemico contro il papato, nel quale teorizza lo stato laico e l'illegittimità del potere temporale. L'autorità imperiale viene fatta derivare dal popolo e il potere civile ha il sopravvento sul potere ecclesiastico. La sua opera fu condannata dalla chiesa e influenzò la riforma e il conciliarismo.

marsìna, sf. Frac. ~ coda di rondine.
 sf. tail coat, pl. tails.

marsupiàle, agg. Relativo al marsupio.

Marsupiàli Ordine di Mammiferi non placentati (o con placenta estremamente ridotta) vivipari. Hanno una tipica tasca ventrale, il marsupio, in cui accolgono i piccoli nati per parecchi mesi. Sono presenti soprattutto in Australia (le varie specie di canguri). Tipico del continente americano è invece l'opossum.

marsupializzazióne, sf. Operazione chirurgica che consente nell'asportazione parziale di una cisti e nella successiva suturazione delle pareti della stessa ai bordi di un'incisione cutanea.

marsùpio, sm. Tasca cutanea ventrale, tipica delle femmine della maggior parte dei Marsupiali. In esso si trovano le ghiandole mammarie e i piccoli, partoriti immaturi, vi si rifugiano subito dopo il parto.
 sm. 1 pouch. 2 (borsa) bum-bag, waist-bag. 3 (per bambini) baby sling.
 lat. marsupium, dal greco marsypion.

Màrta (comune) Comune in provincia di Viterbo (3.372 ab., CAP 01010, TEL. 0761).

Màrta (santa) Santa e sorella di Lazzaro e di Maria di Betania. La sua casa ospitò Gesù durante il suo viaggio in Betania. Secondo il Vangelo di Giovanni era presente al momento della resurrezione di Lazzaro. Spesso viene contrapposta a Maria, di indole più contemplativa, per la sua vita attiva.

Martaban Golfo del Myanmar, nel mar delle Andamane.

Martàno Comune in provincia di Lecce (9.594 ab., CAP 73025, TEL. 0836).

Màrte (astronomia) Quarto pianeta del sistema solare, con orbita esterna a quella della Terra. Settimo pianeta per dimensioni, il volume e la massa di Marte sono rispettivamente 0,15 e 0,108 volte il volume e la massa terrestri. La densità media è di 3,93 kg/dm3 e l'accelerazione di gravità è circa 3,75 m/s2. Il periodo di rivoluzione è di 687 giorni, mentre il periodo di rotazione è di 24h, 37m e 23s. L'inclinazione del suo asse rispetto alla perpendicolare al piano dell'orbita provoca quattro stagioni, rivelate dalle variazioni di estensione delle calotte polari. La temperatura media al suolo è di-15 °C ca., ma nelle regioni equatoriali varia dai +10 °C-+20 °C del giorno fino ai-80 °C della notte. Il colore giallo-rossastro della superficie è dovuto alla polvere molto fine contenente un composto del ferro, la limonite (Fe2O3). Le esplorazioni di Marte, condotte con le sonde automatiche Mariner e Viking degli Stati Uniti e Mars e Phobos dell'Unione Sovietica, hanno permesso di evidenziare l'attività geologica di Marte e la presenza di numerosi crateri di origine vulcanica. Oltre a strutture vulcaniche particolarmente alte (fino a 24.000 m), vi sono grandi fratture (i cosiddetti canali di Marte) di origine anche fluviale. All'interno del pianeta è stata rilevata la presenza di acqua, che, insieme all'anidride carbonica, costituisce gran parte delle calotte polari. L'atmosfera di Marte è composta prevalentemente di anidride carbonica e in essa si manifestano nubi, nebbie e venti, che danno a loro volta luogo a tempeste di sabbia. I due satelliti Phobos e Deimos hanno forma irregolare e sono caratterizzati dai numerosi crateri dovuti all'impatto con meteoriti.
Il 4 luglio 1997 la sonda Mars Pathfinder giunse su Marte dopo sette mesi di viaggio e ha iniziato a trasmettere a Terra le immagini del pianeta rosso. Un robot mobile (Sojourner) ha esplorato la superficie del pianeta raccogliendo dati di enorme interesse scientifico.

Màrte (mitologia) Dio italico dell'agricoltura e della guerra (identificabile col greco Ares). Era considerato il padre di Romolo e Remo, avuti da Rea Silvia. In suo onore a maggio si celebravano le feste Ambarvalia.

martedì, sm. Il secondo giorno della settimana.
 sm. 1 Tuesday. 2 (martedì grasso) Shrove Tuesday.
 lat. Martis dies il giorno di Marte.

Martedì néro Appellativo del giorno in cui si compì un crollo senza precedenti delle quotazioni dei titoli azionari della Borsa di New York (29 ottobre 1929).

Martellàgo Comune in provincia di Venezia (18.587 ab., CAP 30030, TEL. 041). Centro agricolo (coltivazione di cereali e ortaggi) e industriale (prodotti grafici, dei laterizi e metalmeccanici). Vi si trova la villa Grimani, del XVI sec. Gli abitanti sono detti Martellacensi.

martellaménto, sm. L'atto di martellare.

martellàre, v. v. tr. 1 Battere, percuotere ripetutamente con il martello. ~ pestare. 2 Incalzare. ~ tempestare.
v. intr. Pulsare in modo violento e forte.
 v. tr. 1 to hammer. 2 (fig., bombardare) to bombard. v. intr. 1 (pulsare) to throb. 2 (cuore) to thump.
 deriv. da martello.

martellàta, sf. 1 Colpo di martello. ~ mazzata. 2 Dolore forte. 3 Improvvisa sventura. ~ batosta.

martellàto, agg. e sm. agg. Lavorato con il martello.
sm. Note eseguite sul pianoforte vigorosamente e staccate.

martellatóre, sm. 1 Chi martella. 2 Nello sport, di pugile che attacca e colpisce con insistenza l'avversario.

martellatùra, sf. L'arte e l'effetto del martellare.

martellétto, sm. 1 Elemento del pianoforte azionato dal tasto che fa vibrare la corda corrispondente. 2 Strumento medico per causare riflessi nervosi.

martelliàno, agg. e sm. Relativo al verso di quattordici sillabe, simile all'alessandrino francese.

martellìna, sf. Martello con ferro tagliente da entrambi i lati, proprio degli scalpellini.

martellinàre, v. tr. Effettuare la martellinatura.

martellìo, sm. Il martellare fitto e continuato.

Martèllo (in ted. Martell) Comune in provincia di Bolzano (845 ab., CAP 39020, TEL. 0473).
Martello, val di
Valle dell'Alto Adige, attraversata dal Rio Plima, tra il Cevedale e la Val Venosta.

martèllo, sm. 1 Strumento formato da un manico in legno e un blocco di metallo, usato per battere. 2 Macchina ad aria compressa, usata per perforare, demolire e simili. Fu inventata nel 1871 dall'americano Simon Ingersoll. 3 Osso dell'orecchio contenuto nella cavità timpanica. 4 Attrezzo dell'atletica leggera.
 sm. hammer.
 lat. tardo martellus.
In atletica leggera è l'attrezzo costituito da una sfera del diametro di circa 12 cm, collegata a una maniglia da un cavo d'acciaio lungo 1,2 m. Il peso complessivo deve essere di 7,257 kg e l'atleta deve lanciarlo il più lontano possibile. La specialità olimpica è stata presente fin dalla prima olimpiade dell'era moderna (Atene 1896).
In anatomia è uno degli ossicini dell'orecchio medio, che aderisce alla membrana timpanica con la sua parte allungata detta manico, mentre la parte tondeggiante, detta testa, poggia sull'incudine.

martensìte, sf. Sovrassatura instabile della cementite in ferro  che si ottiene durante la tempra degli acciai.

Martersteig, Max (Weimar 1853-Colonia 1926) Regista tedesco. Fu direttore dei teatri di Mannheim (1885-1890), di Riga (1890-1896) e di Colonia (1905-1911). Tra le opere Das deutsche Theater im 19. Jahrhundert (Il teatro tedesco dell'Ottocento, 1904).

Martesàna Canale navigabile della Lombardia, deriva dal fiume Adda e termina a Milano.

Martha Opera comica in quattro atti di F. Flotow, libretto di W. Friedrich (Vienna, 1847).
Martha
Film drammatico, tedesco (1974). Regia di Rainer Werner Fassbinder. Interpreti: Margit Carstensen, Karlheinz Bohm, Gisela Fackeldey. Titolo originale: Martha

Martignàcco Comune in provincia di Udine (5.263 ab., CAP 33055, TEL. 0432).

Martignàna di Po Comune in provincia di Cremona (1.091 ab., CAP 26040, TEL. 0375).

Martignàno (comune) Comune in provincia di Lecce (1.846 ab., CAP 73020, TEL. 0832).

Martignàno (lago) Lago del Lazio, sui monti Sabatini, nella provincia di Roma.

Martin du Gard, Roger (Neuilly-sur-Seine, Parigi 1881-Bellême 1958) Romanziere francese. Tra le opere I Thibault (ciclo narrativo, 1921-1940).

Martin Eden Romanzo di J. London (1909). Martin Eden è un giovane marinaio che ha la fortuna di incontrare la giovane Ruth Morse, la quale scopre il suo talento di scrittore. Fidanzatosi con Ruth, la sua partecipazione a un comizio socialista sconvolge i genitori di Ruth. Il fidanzamento viene rotto. Quando finalmente giungono fama e ricchezza, Martin Eden è completamente solo. Imbarcatosi per il sud, dopo aver distribuito il suo denaro tra quanti l'hanno aiutato nei momenti difficili, una notte decide di farla finita e si getta in mare. Il romanzo è ispirato alla vicenda personale dell'autore, divenuto ricco e famoso, che sarebbe finito suicida a quarant'anni.

Martín Fierro Poema di J. Hernández (1872).

martìn pescatóre Uccello (Alcedo atthis) della famiglia degli Alcedinidi e dell'ordine dei Coraciformi. Di colore variopinto e brillante, è diffuso nelle zone ricche d'acqua dell'Europa e dell'Asia. Di dimensioni minute, ha becco lungo e adatto alla cattura dei piccoli pesci, che afferra tuffandosi nell'acqua.

Martín y Soler, Vicente (Valencia 1754-Pietroburgo 1806) Compositore spagnolo. Attivo in vari teatri europei, tra cui quelli di Vienna, Londra e Pietroburgo. Tra le opere liriche Una cosa rara (1786), oltre a varia musica vocale da camera.

Martin, Archer John (Londra 1910-) Biochimico inglese. Apportò in collaborazione con R. Synge perfezionamenti alla cromatografia e per questo nel 1952 fu insignito del premio Nobel.

Martin, John (Haydon Bridge 1789-Isola di Man 1854) Pittore inglese. Tra le opere Il grande giorno dell'ira (ca. 1853, Londra, Tate Gallery).

Martin, Pierre-Emile (Bourges 1824-Fourchambault 1915) Ingegnere francese. Realizzò un forno per la produzione dell'acciaio da rottami di ghisa e ferro.

Martìna Frànca Comune in provincia di Taranto (45.404 ab., CAP 74015, TEL. 080). Centro agricolo (coltivazione di olivi, viti e cereali), dell'allevamento e industriale (prodotti alimentari, enologici, edili, del mobile e tessili). Vi si trovano il palazzo Ducale, del XVII sec., e il palazzo della Corte, del XVIII sec. Gli abitanti sono detti Martinesi.

martinèlla, sf. La campana in uso a Firenze nel Medioevo per annunciare l'inizio della guerra.

Martinèlli, Vincènzo (Montecatini 1702-Firenze 1785) Scrittore. Esponente dell'illuminismo cosmopolita italiano. Tra le opere, Lettere familiari e critiche (1758) e l'Istoria del governo d'Inghilterra e delle sue colonie in India e nell'America settentrionale (1776), frutto del lungo soggiorno dell'autore nella capitale inglese.

Martinéngo Comune in provincia di Bergamo (7.835 ab., CAP 24057, TEL. 0363).

Martinet, André (Saint-Albans-des-Villards, Savoia 1908-) Linguista francese. Insegnante alla Columbia University, alla Sorbona e all'École des Hautes Études di Parigi, ha studiato a fondo i problemi linguistici, pubblicando numerosi trattati con i risultati delle proprie ricerche. Tra le opere, Economia dei mutamenti fonetici (1955), Elementi di linguistica generale (1960), La considerazione funzionale del linguaggio (1962), La linguistica sincronica (1965), Evoluzione delle lingue e ricostruzione (1975), L'indoeuropeo. Lingue, popoli e culture (1987) e Sintassi generale (1988).

martinètto, sm. Argano a colonnetta, per alzare i pesi. ~ elevatore. martinetto idraulico, sfrutta la pressione di un liquido compresso da una pompa.
 sm. jack.
 dal nome proprio Martino.

martingàla, sf. 1 Correggia attaccata alla briglia, usata per impedire al cavallo di alzare troppo la testa. 2 Piccola cintura fissata nella parte posteriore di giacche e cappotti.
 franc. martingale.

martìni, sm. invar. Cocktail composto da gin e vermut bianco secco.

Martìni, Albèrto (Oderzo 1876-Milano 1954) Pittore e illustratore. Figlio d'arte, ha tentato anche la pittura, raggiungendo tuttavia i risultati migliori nell'illustrazione. Tra l'altro, ha realizzato illustrazioni per Il Morgante Maggiore di L. Pulci, La secchia rapita di A. Tassoni, Storie straordinarie e Storie grottesche di E. A. Poe, la Divina Commedia di Dante Alighieri e Fêtes galantes di P. Verlaine.

Martìni, Alessàndro Fondatore nel 1847 a Torino insieme a Luigi Rossi dell'omonima industria produttrice di bevande alcoliche.

Martìni, Artùro (Treviso 1889-Milano 1947) Scultore. Tra le opere La pisana (1928-1929, Treviso, Museo Civico), Maternità (1929-1930, Torino, Galleria d'Arte Moderna) e Donna alla finestra (1930, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

Martìni, Càrlo Marìa (Torino 1927-) Gesuita, arcivescovo di Milano dal 1980 e cardinale dal 1983. Dal 1987 al 1993 fu inoltre presidente del consiglio delle conferenze episcopali europee.

Martìni, Fàusto Marìa (Roma 1886-1931) Scrittore italiano. Scrisse poesie crepuscolari (Le piccole foglie, 1906; Poesie provinciali, 1910), testi teatrali (Il fiore sotto gli occhi, 1921; L'altra Nanette, 1923) e racconti e romanzi autobiografici (Verginità, 1920; Si sbarca a New York, 1930).

Martìni, Ferdinàndo (Firenze 1841-Monsummano 1928) Uomo politico e scrittore. Deputato della sinistra liberale (1874), più volte ministro e infine senatore, fu anche governatore dell'Eritrea dal 1897 al 1900. Fondò e diresse i giornali Fanfulla della Domenica (1879) e la Domenica Letteraria. I suoi articoli furono pubblicati anche nelle raccolte Fra un sigaro e l'altro (1876), Di palo in frasca (1891) e Simpatie (1900).

Martìni, Francésco di Giórgio (Siena 1439-Siena 1502) Scultore, architetto e pittore. Iniziò come pittore a Siena e dal 1477 al 1489 fu a Urbino alla corte di Federico da Montefeltro, distinguendosi soprattutto per le opere architettoniche, tra le più importanti dell'epoca. Reinterpretò, sulla base di un personale classicismo, i valori della tradizione senese. Tra le opere principali, la chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio, nei pressi di Cortona (1485), il palazzo della Signoria a Jesi e le rocche di Sassocorvaro e di San Leo (1479). I suoi concetti architettonici sono descritti nel Trattato di architettura civile e militare.

Martìni, Giovànni Battìsta (Bologna 1706-1784) Compositore. È autore, tra l'altro, di composizioni sacre, strumentali e opere buffe.

Martìni, Simóne (Siena 1284?-Avignone 1344) Pittore. Frequentò la bottega di Duccio di Buoninsegna a Siena, a contatto con le novità di Giotto, e divenne famoso con la Maestà (1315, palazzo Pubblico di Siena) e con le Storie di San Martino (1322-1326, chiesa inferiore di Assisi). Nel 1366 andò ad Avignone alla corte papale di Benedetto XII. A contatto con l'eleganza del gotico francese, le sue opere anticiparono le scuole gotiche internazionali. Le opere principali sono, l'Annunciazione (1333, Galleria degli Uffizi, Firenze), le Storie della passione (1336-1340, Museo del Louvre, Parigi), le Storie del beato Agostino Novello e Ludovico da Tolosa incorona Roberto d'Angiò (1317, Napoli, Museo e Galleria Nazionale di Capodimonte).

Martìni, Vincènzo (Firenze 1803-Monsummano, Pistoia 1862) Autore teatrale. I temi dei suoi lavori sono quelli della commedia borghese, talvolta sconfinante nel dramma romantico. Tra le opere, Una donna di quarant'anni (1853), Il marito e l'amante (1855) e Diplomazia di una madre (postuma, 1876).

Martiniàcee Famiglia di piante erbacee, appartenente all'ordine delle Tubiflore, originarie dell'America tropicale.

Martiniàna Po Comune in provincia di Cuneo (729 ab., CAP 12030, TEL. 0175).

Martinìca Isola delle Piccole Antille (1.128 km2, circa 360.000 ab.) tra l'oceano Atlantico e il Mar delle Antille; è un dipartimento francese d'oltremare.
Il territorio è di origine vulcanica, soggetto a frequente attività sismica, dal profilo piuttosto aspro. L'altitudine massima si raggiunge nei Pitons du Carbet (1.397 m).
Il clima è caldo umido di tipo sub-equatoriale.
Diffusi sono l'agricoltura, che produce canna da zucchero, mais, legumi e ortaggi, l'allevamento, la pesca e lo sfruttamento delle foreste.
L'attività industriale è limitata alla trasformazione dei prodotti agricoli (produzione di zucchero e rhum).
Scoperta da Cristoforo Colombo nel 1502, l'isola viene colonizzata dalla Francia a partire dal 1635. Dominio della Compagnia delle Indie occidentali dal 1664, diventa colonia della Corona nel 1763. Nel 1982, nel quadro di una legge di decentramento, viene creato un consiglio regionale.

martinìcca, sf. Congegno a vite per frenare tramite ceppi di legno, carri e carrozze.

Martinitt Nome dei bimbi ospitati nell'orfanotrofio milanese fondato nel 1532 da Girolamo Emiliani.

Martìno Papi Martino I
(590 ca.-Cherson 655) Santo e papa dal 649 al 654. Costante II lo depose a causa della sua condanna contro il monotelismo.
Martino II
=> "Marino I"
Martino III
=> "Marino II"
Martino IV
(1210 ca.-Perugia 1285) Simon de Brie o de Brion. Fu papa dal 1281 per volere di Carlo d'Angiò che egli aiutò contro Pietro III d'Aragona.
Martino V
(Genazzano 1368-Roma 1431) Oddone Colonna, fu papa dal 1417, eletto nel concilio di Costanza. Affermò la superiorità del pontefice sul concilio, rafforzando il potere papale in Italia. Il suo papato vide il completamento dello scisma d'occidente.
Sovrani Martino I il Vecchio
(Gerona 1356-Barcellona 1410) Figlio di Pietro IV e fratello di Giovani I, succedette a quest'ultimo come re d'Aragona dal 1395. Tuttavia spese la maggior parte della sua vita in Sicilia, dove sostenne, contro la feudalità, il figlio Martino I, alla morte del quale regnò dal 1409 come Martino II.
Martino I il Giovane
(1376-Sanluri 1409) Figlio di Martino I il Vecchio, nel 1392 sposò Maria, figlia ed erede di Federico III il Semplice, divenendo così re di Sicilia.

Martìno di Tours (Sabaria 316?-Candes 397) Militò nell'esercito imperiale in Italia settentrionale e Francia e nel 339 fu battezzato ad Amiens. Si congedò dall'esercito nel 354, fu ordinato sacerdote e nel 371 fu acclamato vescovo di Tours. È considerato il fondatore del monachesimo occidentale, per aver fondato il primo monastero d'occidente a Ligugé e il Monasterium Maius, vicino a Tours.

Martinsicùro Comune in provincia di Teramo (12.078 ab., CAP 64014, TEL. 0862). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e frutta), industriale (prodotti alimentari e meccanici) e turistico (balneazione). Gli abitanti sono detti Martinsicuresi.

Martinson, Harry (Jämshög 1904-Stoccolma 1978) Poeta svedese. Tra le opere Nomade (1931) e Aniara (1956).

Martiràno Comune in provincia di Catanzaro (1.196 ab., CAP 88040, TEL. 0968).

Martiràno Lombàrdo Comune in provincia di Catanzaro (1.641 ab., CAP 88040, TEL. 0968).

màrtire, sm. e sf. 1 Chi, per la propria fede religiosa, sopporta supplizi e tormenti sacrificando anche la vita. ~ apostolo. : : martiri della libertà. 2 Chi sopporta con rassegnazione ingiustizie e pene. ~ vittima. 3 Chi muore svolgendo il proprio dovere. i martiri della guerra
 sm. e sf. martyr.
 lat. martyr,-yris, dal greco martys testimone.

Martiri, I Romanzo di F. R. de Chateaubriand (1809).

martìrio, sm. 1 Il supplizio patito dal martire. ~ sacrificio. 2 Pena, tormento. ~ patimento, sofferenza.
 sm. 1 martyrdom. 2 (fig.) torture.
 lat. cristiano martyrium, dal greco martyrion testimonianza.

Martirio di San Sebastiano, Il Opera in cinque parti di C. Debussy, testo di G. D'Annunzio (Parigi, 1911).

martirizzàre, v. tr. 1 Dare il martirio. 2 Far soffrire, tormentare.

martirològio, sm. 1 Libro contenente la vita dei martiri. 2 Insieme di coloro che hanno dato la vita per una stessa causa.

Màrtis Comune in provincia di Sassari (665 ab., CAP 07030, TEL. 079).

Martóne Comune in provincia di Reggio Calabria (737 ab., CAP 89040, TEL. 0964).

Martóne, Màrio (Napoli 1959-) Regista teatrale. Diresse Tango glaciale (1982), Ritorno al Alphaville (1986) e Rasoi (1992). Per il cinema diresse Morte di un matematico napoletano (1992), L'amore molesto (1995).

màrtora, sf. Mammifero (Martes martes) della famiglia dei Mustelidi e dell'ordine dei Carnivori, diffuso in Europa e Asia settentrionali. È lungo circa 70 cm, compresa la lunga coda di 25 cm, e ha pelliccia bruna, molto morbida e folta, con una caratteristica macchia biancastra sotto la gola. Vive preferibilmente sugli alberi, nei boschi e si nutre di piccoli mammiferi, uccelli e insetti.
 sf. marten.

martoriàre, v. v. tr. 1 Martirizzare. ~ suppliziare. 2 Tormentare, affliggere. ~ perseguitare, vessare.
v. rifl. Affliggersi.
 v. tr. to torture, to torment.

martoriàto, agg. Tormentato.

Martov (Istanbul 1873-Schönberg 1923) Julij Osipovic Cederbaum, politico russo. Di ideologia socialdemocratica, nel 1900 fondò con altri l'Iskrà. Dopo la scissione del 1903, fu dirigente menscevico.

Martùcci, Giusèppe (Capua 1856-Napoli 1909) Compositore. Tra le opere Tarantella op. 44 (per piano).

Marty, vita di un timido Film commedia, americano (1955). Regia di Delbert Mann. Interpreti: Ernest Borgnine, Betsy Blair, Esther Minciotti. Titolo originale: Marty

Marucèlli, Germàna (Settignano, Firenze 1905-) Sarta italiana. Fu tra i primi italiani che idearono modelli d'alta moda, fino ad allora monopolio esclusivo della moda francese. Nel 1932 fondò la casa di mode Marucelli la cui sede venne stabilita a Milano nel 1946.

Marùdo Comune in provincia di Lodi (932 ab., CAP 20079, TEL. 0371).

Marùggio Comune in provincia di Taranto (5.300 ab., CAP 74020, TEL. 099).

Marussig, Piètro (Trieste 1879-Pavia 1937) Pittore. Tra le opere Donne al caffè (1924, Milano, Galleria d'Arte Moderna).

marvari, sm. invar. Dialetto rajasthani parlato nella parte del Rajasthan confinante con il Pakistan occidentale.

Marvell, Andrew (Winestead, Yorkshire 1621-Londra 1678) Poeta e prosatore. Tra le opere Miscellanea di poesie e Istruzioni a un pittore (postumo, 1681).

Marvin, Lee (New York 1924-Hollywood 1987) Attore cinematografico statunitense. Interpretò Cat Ballou (1965), Duello nel Pacifico (1968) e Il grande uno rosso (1979).

Marx, Adolph Arthur détto Harpo (New York 1893-Hollywood 1964) Attore cinematografico e di varietà statunitense. Interpretò con i fratelli Leonard, Julius e Herbert The Coconuts (1929), La guerra lampo dei fratelli Marx (1933) e Una notte all'Opera (1935).

Marx, Herbert détto Zeppo (New York 1901-Hollywood 1979) Attore cinematografico e di varietà statunitense. Interpretò con i fratelli Adolph, Julius e Leonard The Coconuts (1929), La guerra lampo dei fratelli Marx (1933) e Una notte all'Opera (1935).

Marx, Julius détto Groucho (New York 1895-Hollywood 1977) Attore cinematografico e di varietà statunitense. Interpretò con i fratelli Adolph, Leonard e Herbert The Coconuts (1929), La guerra lampo dei fratelli Marx (1933) e Una notte all'Opera (1935).

Marx, Karl Heinrich (Treviri 1818-Londra 1883) Filosofo ed economista tedesco. Nacque il 5 maggio 1818 a Treviri nella Prussia renana. Secondogenito di Heinrich Marx (1782-1838), avvocato e poi consigliere di giustizia presso il tribunale regionale di Treviri, e di Henriette Pressburg (1787-1863), entrambi ebrei. Il padre, non credente, abbracciò nel 1816 la religione evangelica per poter diventare funzionario dello Stato sotto Napoleone, perché in Prussia la legislazione escludeva gli ebrei dagli incarichi pubblici. Marx e il fratello furono battezzati successivamente nel 1824. Dal 1830 al 1835 Marx frequentò la scuola secondaria a Treviri; già a Treviri e poi a Bonn il giovane intuì che il suo tempo era segnato dalla divaricazione di razionale e reale, ma si espresse ancora in modi illuministici o romantici. Il padre deista, kantiano e impegnato nel movimento costituzionale-moderato, ebbe molta influenza su Marx insieme a Hugo Wyttenbach, liberale e kantiano, direttore del ginnasio di Treviri e Ludwig von Westphalen uomo di grande cultura, profondamente liberale. Alla fine degli studi secondari Marx, cresciuto in questo ambiente illuministico, si orientò verso posizioni razionalistiche e umanitarie e scrisse che si deve "agire per il bene e la perfezione dell'umanità". Negli anni 1835-1836 si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza a Bonn. In questo periodo, influenzato dal romanticismo, scrisse versi ispirati al contrasto tra l'uomo e le cose. Nell'ottobre del 1836 si trasferì all'università di Berlino, abbandonò questi atteggiamenti generici e iniziò a formarsi intellettualmente. Passò a un idealismo ispirato a Goethe e a Schiller, opponendo alla fuga dalle cose reali un'umanità impegnata nelle grandi questioni politiche. Criticò Kant e Fichte perché a suo giudizio separavano troppo l'ideale dal reale ed Hegel perché subordinava il dover essere all'essere. L'anno successivo però Marx si avvicinò a Hegel ed hegelismo significò per lui non riportare il soggettivo all'oggettivo ma collegare dover essere ed essere, soggettivo e oggettivo. Entrò in contatto con il gruppo berlinese dei giovani hegeliani, in particolare con Bruno Bauer. Nel maggio 1838 morì il padre; nello stesso anno egli abbandonò lo studio del diritto per la filosofia. L'anno successivo Bruno Bauer incaricato di teologia a Berlino venne trasferito, per il suo hegelismo di sinistra, alla facoltà di teologia di Bonn. In quel periodo e fino al 1841 Marx si dedicò alla dissertazione sulla Differenza della filosofia della natura di Democrito e di Epicuro; nell'aprile 1841 si laureò a Jena e nel luglio si trasferì a Bonn, dove Bauer fra crescenti difficoltà manteneva ancora l'incarico di teologia. In questo periodo Marx si concentrò su letture e riflessioni filosofico-politiche e storico-politiche. Come molti altri hegeliani, tra i quali Ruge, escludendo i berlinesi che restarono fermi alla critica pura, Marx comprese che si doveva fare i conti con le cose reali e in particolare con le cose politiche. La sua attività politico-giornalistica si sviluppò tra il 1842 e il 1843. Marx rivendicò la libertà o l'autonomia di ogni individuo, della legge, della stampa e della ragione politica. In questo periodo fece la sua breve esperienza liberale. Nel marzo 1842 Bauer venne privato delle licentia docendi. Ad aprile Marx iniziò la propria collaborazione alla Gazzetta renana, nell'ottobre si trasferì a Colonia e divenne redattore del giornale e nel novembre ruppe con l'estremismo astratto dei giovani hegeliani berlinesi. Nel gennaio 1843 vennero soppressi gli Annali tedeschi, rivista dei giovani hegeliani fondata nel 1838e nel marzo la Gazzetta renana. In giugno Marx sposò Jenny von Westphalen, figlia del consigliere di governo a Treviri. Nell'estate scrisse Per la critica della filosofia del diritto di Hegel (pubblicato postumo nel 1927). L'aspetto più importante di questa opera è rappresentato dal fatto che Marx fece sue e rielaborò, con una certa autonomia, la soluzione antispeculativa del problema del reale e dell'impostazione dei problemi della rivoluzione. In ottobre si trasferì a Parigi e nel febbraio successivo apparvero, sempre a Parigi, redatti da Marx e da Ruge, gli Annali franco-tedeschi; il primo e unico fascicolo contiene Per la questione ebraica e l'introduzione a Per la critica della filosofia del diritto di Hegel. Marx, che nel frattempo aveva aderito al movimento socialista, iniziò a studiare l'economia politica e stese nell'estate i Manoscritti economico-filosofici (pubblicati postumi nel 1932). Nei Manoscritti si limita a una provvisoria sistemazione della sua dottrina, il marxismo scientifico e materialistico. Marx fu idealista e materialista e la sua definizione dell'uomo e della società si espresse mediante la relazioni prassi e natura, ragione e realtà, essenza ed esistenza. Le idee dei Manoscritti maturarono in un momento di relativa astrazione dalla lotta politica. Negli ultimi mesi del 1844 Marx era già immerso di nuovo in questa lotta. Nell'estate 1844 Marx ed Engels di passaggio a Parigi avviarono un'amicizia e una collaborazione intellettuale che terminò solo con la morte di Marx. Con Engels Marx scrisse la Sacra famiglia o critica della critica critica, contro Bruno Bauer e compagni. Nel maggio nacque Jenny, la prima dei sei figli di Marx, tre dei quali morirono bambini; le tre figlie furono molto attive nel movimento socialista, scrivendo, traducendo e impegnandosi nel lavoro di organizzazione. Nel febbraio 1845 Marx venne espulso dalla Francia su richiesta del governo prussiano; si trasferì a Bruxelles dove lo raggiunse in settembre Engels. In primavera stese le Tesi su Feuerbach (pubblicate postume nel 1888). Nel settembre iniziò con Engels e con Hess la redazione di L'ideologia tedesca, critica della più recente filosofia tedesca nei suoi rappresentanti Feuerbach, B. Bauer e Stirner, e del socialismo tedesco nei suoi vari profeti (pubblicata postuma nel 1932). Marx ed Engels costituirono quindi un Comitato comunista di corrispondenza al fine di dare unità organizzativa e ideale ai gruppi comunisti dei diversi paesi (1846). Ebbe inizio la polemica contro Proudhon. Nel luglio 1847 Marx pubblicò a Bruxelles in francese la Miseria della filosofia, risposta alla "filosofia della miseria" di Proudhon. Al secondo congresso della Lega socialista che si tenne a Londra a fine anno, Marx ed Engels furono incaricati di redigere la carta della Lega. Nel dicembre Marx tenne presso l'associazione degli operai tedeschi di Bruxelles alcune conferenze su Lavoro salariato e capitale. Gli anni tra il 1844 e il 1847 furono dedicati ai problemi relativi alla costruzione di una base teorica moderna e di una direzione per le associazioni operaie e socialiste. Venne affrontato il problema del partito e della lotta della classe: per Marx occorreva fondare non un partito operaio che si affiancasse alle associazioni operaie esistenti, ma un partito operaio in grado di dirigere la lotta di tutta la classe. Nel giugno 1847 la Lega in un congresso tenuto a Londra si trasformò in Lega dei Comunisti, accettò il socialismo scientifico di Marx e il motto democratico-umanitario "tutti gli uomini sono fratelli" venne sostituito con "Proletari di tutti i paesi, unitevi!".
Nel febbraio 1848 apparve il Manifesto del partito comunista, pubblicato nello stesso anno anche a Stoccolma in svedese. Il Manifesto è in qualche pagina esuberante dal punto di vista letterario, ma sicuramente splendido per la mescolanza di passione rivoluzionaria e di lucida e fredda visione delle cose. In parte esso spiega le diverse forme di socialismo non proletario e proletario-primitivo, in parte tratta del partito comunista, della direzione teorica e pratica della classe lavoratrice; la funzione del partito è quella di essere la coscienza, la rappresentanza della classe nella sua unità e perciò nei suoi compiti generali. Ai miserabili, ai sofferenti, ai poveri, agli operai così come gli aveva descritti il socialismo utopistico, il partito comunista insegna che sono una classe, non un fenomeno superficiale, ma una realtà centrale della società borghese e insegna anche che sono una classe destinata non ad acquistare maggior potere nella società esistente ma a costruire una società propria. Nasce in tal modo il moderno socialismo rivoluzionario. Espulso dal Belgio nel marzo 1848, Marx ritornò a Parigi e nell'aprile in Germania. Scrisse con Engels Le rivendicazioni del partito comunista in Germania; a Colonia fondò la Nuova gazzetta renana, organo della democrazia (giugno 1848-maggio 1849); espulso dalla Prussia tornò a Parigi e a Londra. Nel maggio 1849 la controrivoluzione ebbe il sopravvento sull'ondata rivoluzionaria del 1848. Il movimento tornò nell'illegalità. Stampato a caratteri rossi, il 18 maggio uscì l'ultimo numero della Nuova gazzetta renana. In agosto Marx si trasferì a Londra dove rimase per il resto della sua vita, dedicandosi alla riorganizzazione della Lega dei Comunisti. Il nuovo programma prevedeva che la rivoluzione portasse al potere non la borghesia, come nel 1848, ma la piccola borghesia. La Lega ebbe successo in Germania. Marx comprese comunque che la situazione economico-politica non era matura per una rivoluzione. Nel settembre 1850 si ebbe una prima scissione. Alla fine dell'anno Marx si convinse che la crisi più grande fosse vicina. Pubblicò Le lotte di classe in Francia sulla Nuova Gazzetta Renana, rivista politico-economica, da lui fondata e nel novembre apparve a Londra la traduzione inglese del Manifesto. Nel frattempo la polizia prussiana scoprì e distrusse la sezioni comuniste tedesche. Nel maggio 1852 sulla rivista socialista tedesca di New York, La rivoluzione, Marx pubblicò Il diciotto brumaio di Luigi Bonaparte. Nell'agosto iniziò a collaborare con il New York Tribune con articoli relativi alla situazione politica ed economica europea. Nel novembre sciolse la Lega dei Comunisti. Dal 1853 al 1857 si dedicò esclusivamente all'attività giornalistica. Negli anni successivi scrisse i Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica, pubblicati a Mosca nel 1939-1941. Nel 1859 pubblicò a Berlino Per la critica dell'economia politica. Dal 1861 al 1879 scrisse i quattro volumi de Il capitale del quale pubblicò solo il primo volume nel 1867 (il secondo e il terzo volume furono pubblicati da Engels nel 1885 e nel 1894, il quarto, Teorie sul plusvalore, da Karl Kautsky nel 1905-1910). Il capitale è essenzialmente un'opera di economia e non di storia e di teoria della società. Il suo scopo era quello "svelare le leggi economiche alla base della società moderna". Il primo volume de Il capitale, il più celebre, esamina il "processo di produzione del capitale", cioè la radice dello sfruttamento del lavoro e quindi del profitto capitalistico. Il capitale è un'opera di scienza scritta per sostenere alla base un'ipotesi rivoluzionaria. Il 22 luglio 1864 Marx partecipò alla fondazione a Londra dell'Associazione internazionale dei lavoratori, per la quale scrisse l'Indirizzo inaugurale e gli Statuti provvisori. Nel 1867 apparve ad Amburgo il primo volume di Il capitale, critica dell'economia politica, nel 1869 a Ginevra la traduzione russa del Manifesto e nel 1870 i due Indirizzi dell'Internazionale sulla guerra civile in Francia. Nell'aprile dello stesso anno venne pubblicata anche la traduzione serbo-croata del Manifesto. Nel settembre 1872 Marx ed Engels fecero votare al congresso dell'Internazionale riunito all'Aia il trasferimento del Consiglio generale a New York. Dal 1873 il declino fisico di Marx, dovuto a malattia, ne ridusse sempre più la capacità lavorativa. Nel maggio 1875 Marx redasse Glosse marginali al programma del partito operaio tedesco, pubblicate solo nel 1891. Nel 1878 scrisse il capitolo Della storia critica della sezione Economia politica. Negli ultimi anni della sua vita collaborò con Engels, Paul Lafargue e Jules Guesde alla stesura del programma del partito dei lavoratori socialisti francesi. Nell'ottobre 1881 si ammalò gravemente di pleurite. Nel dicembre morì la moglie e nel 1882 i medici prescrissero a Marx di trascorrere l'inverno ad Algeri in un clima caldo. In questo periodo venne pubblicata a Torino in fascicoli la traduzione italiana de Il capitale. Nel gennaio 1883 morì la figlia Jenny Longuet. Marx tornò a Londra ove morì il 14 marzo 1883 per un ascesso polmonare.

Marx, Leonard détto Chico (New York 1891-Hollywood 1961) Attore cinematografico e di varietà statunitense. Interpretò con i fratelli Adolph, Julius e Herbert The Coconuts (1929), La guerra lampo dei fratelli Marx (1933) e Una notte all'Opera (1935).

marxiàno, agg. Relativo alla dottrina e all'ideologia politica ed economica di Marx.

marxìsmo, sm. sing. Teoria economica, filosofica e politica sviluppata da K. Marx e F. Engels. Essa vede le forze produttive e i rapporti di produzione come base della società divisa in classi: nello sviluppo della società, le forze produttive entrano in contrasto con le strutture di sfruttamento e si sfocia nella lotta di classe, indirizzata contro l'accumulazione del capitale nelle mani di pochi. La fase ultima del crollo capitalistico vede l'affermazione della dittatura del proletariato, in una società comunista senza classi. Fondamentale è stato il contributo del marxismo all'analisi critica della società (materialismo dialettico) con Engels. I principali teorici furono J. Dietzgen, P. Lafargue e A. Labriola. Diverse correnti furono elaborate tra la fine dell'Ottocento e la prima guerra mondiale. Alla via rivoluzionaria, sostenuta dal fondatore del sindacalismo rivoluzionario G. Sorel, si contrapponeva la strategia riformista dei revisionisti E. Bernstein, K. Kautsky e O. Bauer, che mirava alla conquista del potere attraverso la via parlamentare e riformista. Fedele agli insegnamenti di Marx ed Engels, fu la corrente di Lenin, Luxemburg e Gramsci. La costruzione del socialismo in Russia e in Cina diede origine a diversificazioni teoriche tra i principali protagonisti Stalin, Bucharin, Trotzkij e Mao. Dopo la seconda metà degli anni '60 prevalsero tre correnti marxiste, facenti capo rispettivamente agli insegnamenti di Mao, del Partito comunista sovietico e del marxismo occidentale della scuola di Francoforte con Horkheimer, Adorno, Fromm e Marcuse. Gli aspetti più propriamente filosofici del marxismo hanno inflenzato notevolmente lo sviluppo di movimenti filosofici del Novecento quali l'esistenzialismo, lo strutturalismo, la fenomenologia e il pensiero utopico di E. Bloch.

marxismo-leninìsmo, sm. La dottrina di Marx secondo l'interpretazione di Lenin.

marxìsta, agg., sm. e sf. agg. Relativo al marxismo.
sm. e sf. Seguace del marxismo.
 agg., sm. e sf. Marxist.

Mary Città (95.000 ab.) del Turkmenistan, nella valle del fiume Murghab. Capoluogo della provincia omonima (815.000 ab.).

Mary Poppins Film di fantasia, americano (1964). Regia di Robert Stevenson. Interpreti: Julie Andrews, Dick Van Dike, David Tomlinson. Titolo originale: Mary Poppins

Maryland Stato federato degli Stati Uniti d'America (4.733.000 ab., 27.092 km2) con capitale Annapolis. Confina con il Delaware, la Pennsylvania, la Virginia e a sud-est con l'oceano Atlantico, dove forma la baia di Chesapeake. All'interno del Maryland si trova il distretto di Columbia, con la capitale dello stato federale Washington. Il territorio è prevalentemente pianeggiante e solcato dai fiumi Potomac, Chester e Susquehanna. Le principali risorse sono l'agricoltura (cereali, ortaggi, tabacco, barbatietole), l'allevamento di bovini, suini ed equini e le industrie metallurgiche, alimentari, meccaniche, chimiche e navali. La città più importante è Baltimora, che è anche un importante porto commerciale.

màrza, sf. Parte di ramo con più gemme che viene staccata da una pianta e innestata su di un'altra, detta soggetto. L'operazione di solito si effettua in primavera.
 dal mese di marzo.

Marzabòtto Comune in provincia di Bologna (5.252 ab., CAP 40043, TEL. 051).

marzaiòla, sf. Nome volgare dell'Anas querquedula, un uccello passeriforme della famiglia degli Anatidi il cui maschio ha il petto bruno, il ventre bianco, le ali grigio-blu e una striscia bianca che va dal becco alla nuca.

marzaiòlo, agg. Di marzo.

Marzàno Comune in provincia di Pavia (812 ab., CAP 27010, TEL. 0382).

Marzàno Àppio Comune in provincia di Caserta (3.204 ab., CAP 81048, TEL. 0823).

Marzàno di Nòla Comune in provincia di Avellino (1.541 ab., CAP 83020, TEL. 081).

marzapàne, sm. Pasta dolce fatta con mandorle, bianco d'uovo e zucchero.
 sm. marzipan.
 arabo mauthaban.

marzeggiàre, v. intr. Alternarsi di tempo bello e brutto, così come accade nel mese di marzo.

Màrzi Comune in provincia di Cosenza (966 ab., CAP 87050, TEL. 0984).

marziàle, agg. 1 Relativo alla guerra. ~ guerresco. 2 Fiero, bellicoso. ~ solenne.
 lat. Martialis appartenente a Marte.

Marziàle, Màrco Valèrio (Bilbilis 40 ca.-104?) Poeta latino di origine spagnola. Si trasferì a Roma nel 64 e fu cliente imperiale, seppure senza troppa fortuna. Nel 98 tornò a Bilbilis, rimpiangendo però la vita trascorsa, per quanto in ristrettezza, a Roma. Scrisse 1.561 Epigrammi, raccolti in quindici libri, prevalentemente satire in distici elegiaci, nelle quali parla di sé e dei vizi dei propri contemporanei. Tra questi, per l'inaugurazione del teatro Flavio (Colosseo), scrisse il libro intitolato Liber de spectaculis, mentre altri due libri, Xenia e Apophoreta, furono scritti come accompagnamento a regali.

marziàno, sm. 1 Presunto abitante del pianeta Marte. 2 Persona fuori dal comune.

Marziano a Roma, Un Dramma di E. Flaiano (1960).

màrzio, agg. Relativo a Marte.

Màrzio Comune in provincia di Varese (282 ab., CAP 21030, TEL. 0332).

màrzo, sm. Il terzo mese dell'anno.
 sm. march.
 lat. Martius (mensis) (mese) dedicato a Marte.

marzòcco, sm. Insegna del leone rampante di Firenze.

marzolìno, agg. Che avviene in marzo.

Marzoràti Casa editrice che pubblica soprattutto manuali e collane per corsi universitari e opere scientifiche. Venne fondata a Milano nel 1945 da Carlo Marzorati (1899-1859).

Marzòtto, Gaetàno (Valdagno 1820-1910) Figlio di Luigi, sviluppò attivamente l'azienda paterna.

Marzòtto, Luìgi (Valdagno 1763-1859) Fondatore nel 1836 a Valdagno dell'omonimo gruppo tessile.

marzuòlo, agg. 1 Di animale, che nasce in marzo. 2 Di pianta, che si semina in marzo.

mas, sm. invar. Motoscafo antisommergibile.

MAS Sigla di Memento Audere Semper (ricordati di osare sempre, motto creato da G. D'Annunzio).

Masàccio (San Giovanni Valdarno 1401-Roma 1428) Soprannome di Tommaso di Ser Giovanni di Mone Cassai. Della sua vita si conosce molto poco, della sua formazione non si sa nulla. La tradizione lo vuole allievo nello studio del pittore Masolino da Panicale, ma la critica più recente tende a considerarlo collaboratore dell'artista più anziano. Le notizie certe che possediamo riguardano l'iscrizione nell'Arte dei medici e degli speziali, avvenuta nel 1422 e la morte avvenuta a Roma all'età di ventisette anni. Pittore tra i protagonisti del XV sec. e iniziatore della pittura rinascimentale, basò la propria pittura sulla costruzione della prospettiva e dello spazio, mediante l'uso del colore e del chiaroscuro, dando concretezza allo spazio e alla figura umana, spesso caratterizzata da drammaticità riscontrabile solo nelle opere di Michelangelo. Il suo stile fortemente personale, solo marginalmente influenzato da quello di altri pittori, deve molto alle concezioni artistiche di F. Brunelleschi e di Donatello, suoi contemporanei. Masaccio è più attento alla semplicità e all'unità della figurazione che non ai particolari decorativi. I suoi soggetti sono esclusivamente religiosi. Le principali opere sono la Madonna in trono col Bambino, Angeli (1425-1426, National Gallery di Londra), Crocifissione (1425-1426, Museo di Capodimonte, Napoli), che faceva parte del polittico eseguito per la chiesa del Carmine a Pisa (1426) e gli Affreschi della cappella Brancacci, nella chiesa del Carmine di Firenze. Delle sei storie attribuite a Masaccio, il Tributo e la Cacciata dal Paradiso sono considerati i suoi capolavori, per la perfetta resa della profondità tramite il chiaroscuro e per la semplicità e l'essenzialità della rappresentazione. Da ricordare, inoltre, l'affresco della Trinità (1427, Firenze, Santa Maria Novella), opera nella quale, per la prima volta nella pittura, compare l'uso della prospettiva.

masài Popolazione africana di stirpe camitica, abitante in Kenya e Tanzania. La struttura sociale è suddivisa in tre classi, rigidamente distinte per età (giovani guerrieri, adulti e anziani). Dedita prevalentemente all'allevamento di bestiame, sul quale si basa l'alimentazione, si è mantenuta isolata dagli influssi stranieri.

Masaìnas Comune in provincia di Cagliari (1.546 ab., CAP 09010, TEL. 078).

Masan Città (494.000 ab.) della Corea del Sud, capoluogo della provincia di Gyeongsang Meridionale.

Masanièllo (Napoli 1620-1647) Soprannome di Tommaso Aniello. Agitatore e capopopolo. Comandò la rivoluzione popolare di Napoli del luglio 1647 quando il viceré impose l'ennesima tassa, quella sulla frutta; invase la reggia e fece bruciare gli uffici dei dazi. Forte della sua influenza sul popolo, Masaniello convinse il duca d'Arcos a concedere una costituzione con garanzie e conquiste sociali per le classi più povere. Tuttavia la carriera politica di Masaniello durò poco: fu ucciso infatti nove giorni dopo l'inizio della rivolta, il 16 luglio. I mandanti sono sconosciuti: forse erano gli stessi nobili che inizialmente avevano appoggiato la rivolta nella speranza di fondare un regno autonomo dalla Spagna, o forse erano i suoi stessi compagni, preoccupati del suo comportamento poco equilibrato che poteva mettere in pericolo le conquiste fatte.

Masàridi Famiglia di Insetti Imenotteri aculeati dall'addome peduncolato che vivono in nodi costruiti con fango e attaccati a sassi o steli o scavati nel terreno.

Masaryk, Jan (Praga 1886-1948) Figlio di Tomas fu ministro degli esteri del governo in esilio dal 1938. Dopo la presa del potere dei comunisti morì in circostanze oscure.

Masaryk, Tom´s Garrigue (Hodonin 1850-Lany 1937) Politico cecoslovacco. Fu tra i protagonisti dell'indipendenza del paese e dal 1918 al 1935 presidente della nuova repubblica.

Masàte Comune in provincia di Milano (2.011 ab., CAP 20060, TEL. 02).

Masaya Città (75.000 ab.) del Nicaragua, capoluogo del dipartimento omonimo (231.000 ab.).

Mascàgni, Piètro (Livorno 1863-Roma 1945) Compositore. Figlio di un fornaio che lo avrebbe voluto avvocato e che per questo lo avviò agli studi classici, studiò pianoforte, organo, armonia e contrappunto e riuscì a entrare al conservatorio di Milano, dove fu compagno di G. Puccini ed ebbe come maestro A. Ponchielli. Nel 1883 abbandonò gli studi e divenne direttore sostituto di una compagnia di operette. Si stabilì a Cerignola in Puglia. Nel 1889 l'opera teatrale Cavalleria rusticana, ultimata in soli due mesi, vinse un concorso indetto dalla casa editrice Sonzogno e fu rappresentata e applaudita a Roma nel 1890. L'opera divenne rapidamente il prototipo del melodramma verista. In realtà, il libretto dell'opera era tratto tanto liberamente (a cura di G. Targioni-Tozzetti e G. Menasci) dalla novella omonima di G. Verga, che lo scrittore, deluso del risultato, fece causa a Mascagni. La struttura interna dell'opera è di tipo tradizionale. Essa è divisa in sezioni ben distinte, ma legate insieme con agilità, tanto che nell'esecuzione si presenta unitaria e stilisticamente omogenea. Il successo popolare è dovuto alla forza espressiva, alle melodie di sicura presa e alla strumentazione assai curata. Dal 1895 al 1902 Mascagni diresse il conservatorio di Pesaro, alternando l'attività di direttore d'orchestra a quella di compositore. Tra le altre opere liriche, non altrettanto ispirate, sono da ricordare L'amico Fritz (1891), Ratcliff (1895), Iris (1898), Le maschere (1901), Isabeau (1911), Parisina (1913, con la collaborazione di G. D'Annunzio), Piccolo Marat (1921). Mascagni è anche autore di due operette (Il re a Napoli e ) e di un balletto, oltre a due cantate, due sinfonie, una Rapsodia satanica e al poema sinfonico Contemplando la Santa Teresa del Bernini.

mascàgno, agg. Furbo, scaltro. ~ sveglio.

mascalcìa, sf. 1 L'attività del maniscalco. 2 La bottega del maniscalco.

Màscali Comune in provincia di Catania (9.799 ab., CAP 95016, TEL. 095).

mascalìsmo, sm. Usanza dell'antica Grecia che consisteva nel tagliare piedi e mani al cadavere di un ucciso affinché la sua ombra non perseguitasse l'assassino.

Mascalucìa Comune in provincia di Catania (19.286 ab., CAP 95030, TEL. 095). Centro agricolo (coltivazione di viti) ed enologico alle pendici dell'Etna. Gli abitanti sono detti Mascaluciensi.

mascalzonàta, sf. Azione da mascalzone. ~ cattiveria.

mascalzóne, sm. Uomo che compie azioni disoneste. ~ delinquente, farabutto. <> galantuomo.
 sm. rascal, rogue, scoundrel.

mascàra, sm. invar. Cosmetico usato per le ciglia. ~ rimmel.

Mascara Città (71.000 ab.) dell'Algeria, capoluogo del wilaya omonimo.
Mascara
Wilaya dell'Algeria (563.000 ab.), capoluogo la città omonima.

mascarpóne, sm. Latticinio prodotto con panna di latte.

Mascate Città dell'Oman (50.000 ab.), capitale del sultanato di Oman, sull'omonimo golfo. Importante porto situato all'ingresso del golfo Persico. Centro commerciale dei prodotti agricoli della regione (frumento, datteri, uva secca). Conosciuta già dagli arabi, fu conquistata dai portoghesi nel 1507 che vi rimasero fino al 1648. In arabo Masqat.

mascèlla, sf. In anatomia sono le due ossa che costituiscono lo scheletro della bocca; nell'uso comune indica la mascella superiore, formata dall'unione di tredici ossa, sulla quale si articola la mascella inferiore, detta mandibola.
 sf. jaw.

mascellàre, agg. Relativo alla mascella.

màschera, sf. 1 Finto volto, portato per non farsi riconoscere e per scopi di divertimento o rituali. ~ camuffamento. 2 Personaggio della commedia dell'arte. 3 Inserviente nei teatri, che accompagna gli spettatori ai propri posti. 4 Finzione, simulazione. ~ dissimulazione.
 sf. 1 mask. 2 (persona mascherata) masker. 3 (inserviente nei teatri ecc.) usher. 4 (personaggio teatrale) stock character. 5 (di bellezza) face pack.
La maschera può avere fattezze umane, animali, o diaboliche. È usata per scopi teatrali, rituali, bellici o ludici. Nel teatro antico era utilizzata per stilizzare i personaggi e amplificare la voce degli attori. Il colore della maschera permetteva inoltre di distinguere il sesso del personaggio; i ruoli femminili erano interpretati da attori che indossavano maschere bianche, mentre per i ruoli maschili si indossavano maschere brune. Nella commedia dell'arte venne impiegata per individuare dei personaggi tipici, detti maschere, presenti in opere diverse e impersonati da attori diversi, ma con caratteristiche costanti. Nel teatro contemporaneo, l'uso della maschera è occasionale e riservato a determinati tipi di spettacoli, come il teatro giapponese.
In etnologia gli usi magici e rituali della maschera sono documentati fin dall'antichità e si riscontrano tuttora in alcuni popoli dell'Africa, dell'America centromeridionale e dell'Oceania. In genere le maschere sono prerogativa dello sciamano o del capo e sono indossate durante particolari cerimonie magiche o di iniziazione.

Màschera di fèrro (?-Parigi 1703) Personaggio misterioso che nel settembre 1698 venne imprigionato alla Bastiglia e fu costretto a indossare sempre una maschera di velluto nero con armatura in ferro. Divenne leggendario soprattutto grazie a Voltaire.

Maschera e il volto, La Commedia di L. Chiarelli (1916).

mascheraménto, sm. 1 Il mascherare. 2 Mimetizzazione. ~ travestimento.

mascheràre, v. v. tr. 1 Travestire e coprire con maschera. ~ camuffare. <> smascherare. 2 Nascondere alla vista con vari espedienti. 3 Mostrare sentimenti diversi da quelli provati effettivamente. non riusciva a mascherare la propria delusione.
v. rifl. 1 Mettersi la maschera. 2 Mostrarsi diverso dalla realtà. si mascherava da innocente mentre era un vero delinquente.
 v. tr. 1 to mask. 2 (con costume) to dress up as. 3 (nascondere) to conceal, to hide. v. rifl. (mascherarsi da) to dress up as, to put on a mask.
 deriv. da maschera.

mascheràta, sf. 1 Compagnia di più persone mascherate. 2 Finzione.

mascheràto, agg. Con il volto coperto da una maschera.

mascheratóre, agg. e sm. Che, chi maschera.

mascheratùra, sf. L'operazione di mascherare o mascherarsi.

Maschere, Le Commedia lirica in un prologo e tre atti di P. Mascagni, libretto di L. Illica (Milano, 1901).

mascherétto, sm. Barra di flusso.

mascherìna, sf. 1 Persona mascherata. 2 Parte della carrozzeria di una macchina che copre il radiatore.

mascherìno, sm. Sagoma nera di varia forma usata in cinematografia per coprire in parte il campo d'immagine della macchina da presa. Di solito viene intagliato in una lamina metallica.

Mascherìno, Ottàvio (Bologna 1524-Roma 1606) Architetto. Tra le opere la facciata di Santa Maria Transpontina (1581-1587) e la scala ovale nel Palazzo del Quirinale a Roma.

mascheróne, sm. Ornamento architettonico raffigurante una grossa faccia deforme o grottesca, usato soprattutto nelle fontane.

Mascheróni, Lorènzo (Castagneta 1750-Parigi 1800) Poeta e matematico. Nel 1785 ebbe la cattedra di algebra e geometria a Pavia. Nell'opera Geometria del compasso (1797) descrisse i problemi di secondo grado risolubili con il solo uso del compasso. Calcolò le prime trentadue cifre della costante di Eulero-Mascheroni. Nel 1799 firmò la nota inviata a Napoleone, per affermare il diritto dell'Italia a uno stato unito e indipendente. Scrisse alcune poesie di gusto neoclassico, tra le quali è nota Invito a Lesbia Cidonia (1793).

Mascheróni, Vittòrio (Milano 1895-1972) Compositore italiano. Fu autore di canzoni famose come Adagio Biagio (1927), Tango della gelosia, Addormentarmi così e Papaveri e papere.

Maschèrpa, Luìgi (Genova 1893-Parma 1944) Militare italiano. Comandante delle truppe a Lero, nel settembre 1943 resistette all'assedio tedesco, ma in seguito fu consegnato ai fascisti e fucilato.

maschiatùra, sf. L'operazione di filettatura fatta tramite un maschio.

maschiétta, sf. 1 Ragazza dai modi disinvolti. 2 Di capelli di donna tagliati molto corti.

maschiettàre, v. tr. Unire con cerniera o con maschietto.

maschiettatùra, sf. Operazione di filettatura della superficie interna di un foro tramite la quale si ottiene una madrevite. Può essere manuale o meccanica e viene eseguita utilizzando maschi.

maschiétto, sm. 1 Bambino di sesso maschile. 2 Piccolo arpione.

maschiézza, sf. 1 L'essere di sesso maschile. 2 Virilità. 3 Energia fisica o morale. ~ vigoria, dinamicità.

maschìle, agg. e sm. agg. 1 Relativo al maschio. ~ virile. <> femmineo. 2 Di genere grammaticale maschile.
sm. Genere maschile.
 agg. 1 masculine. 2 (genere, sesso) male, men's.

maschilìsmo, sm. Comportamento sociale che presuppone la superiorità dell'uomo nei confronti della donna.

maschilìsta, agg., sm. e sf. agg. Ispirato a maschilismo.
sm. e sf. Chi, o che, sostiene il maschilismo.

maschilìstico, agg. (pl. m-ci) Caratterizzato da maschilismo.

màschio, agg. e sm. agg. 1 Che ha sesso maschile. 2 Forte, virile. aveva una voce maschia.
sm. 1 Individuo fornito di gameti maschili che servono a fecondare quelli femminili. aveva due soli figli maschi. 2 Uomo. 3 Utensile usato per filettare pezzi forati. il maschio della vite. 4 La parte più elevata di una fortezza.
 agg. e sm. 1 (virile) masculine, manly. 2 (genere) male.
 lat. masculus, dimin. da mas, maris maschio

Maschìto Comune in provincia di Potenza (1.951 ab., CAP 85020, TEL. 0972).

Masciàgo Prìmo Comune in provincia di Varese (188 ab., CAP 21030, TEL. 0332).

mascolinìsmo, sm. Termine che indica la presenza in un individuo di sesso femminile di qualche carattere sessuale secondario maschile.

mascolinità, sf. L'essere mascolino.

mascolinizzàre, v. v. tr. Rendere mascolino.
v. rifl. Assumere atteggiamenti mascolini.

mascolinizzazióne, sf. Acquisizione dei caratteri sessuali secondari maschili.

mascolìno, agg. Maschile.
 agg. masculine.

màscolo, sm. 1 Maschio. 2 Virile.

mascon Raggruppamenti anomali di massa della superficie lunare, individuati dalle sonde automatiche; si ritiene che siano responsabili del fenomeno della librazione e siano causa di irregolarità nel campo gravitazionale lunare.

mascotte, sf. invar. Persona, animale o cosa, tenuta come portafortuna.
 sf. mascot.

Masèlli, Francésco (Roma 1930-) Regista cinematografico. Diresse Gli sbandati (1955), Gli indifferenti (1963), Il sospetto (1975) e Storie d'amore (1986).

Masèr Comune in provincia di Treviso (4.730 ab., CAP 31010, TEL. 0423).

maser, sm. invar. Dispositivo per la generazione e l'amplificazione di microonde coerenti, per mezzo dell'emissione stimolata. Il nome è l'acronimo dall'inglese Microwave Amplification by Stimulated Emission of Radiation. Sviluppato da C. H. Townes negli anni '50, è simile al laser e, in funzione del materiale impiegato, è distinto in maser a gas e maser a stato solido.

Masèra Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (1.257 ab., CAP 28030, TEL. 0324).

Maserà di Pàdova Comune in provincia di Padova (6.457 ab., CAP 35020, TEL. 049).

Maseràda sul Piàve Comune in provincia di Treviso (6.328 ab., CAP 31052, TEL. 0422).

Maseru Città (320.000 ab.) del Lesotho, capitale dello stato e capoluogo del distretto omonimo (319.000 ab.).

Masétti, Umbèrto (Borgo delle Rose, Parma 1926-) Corridore motociclista italiano. Vinse il campionato mondiale per la classe dei 500 cm3 nel 1950 e nel 1952.

Mash Film commedia, americano (1970). Regia di Robert Altman. Interpreti: Donald Sutherland, Elliott Gould, Tom Skerritt. Titolo originale: M.A.S.H

Mashhad Città (1.559.000 ab.) dell'Iran, capoluogo della provincia di Khorasan.

Mashonaland Centràle Provincia (858.000 ab.) dello Zimbabwe, capoluogo Bindura.

Mashonaland Occidentàle Provincia (1.117.000 ab.) dello Zimbabwe, capoluogo Chinhoyi.

Mashonaland Orientàle Provincia (2.513.000 ab.) dello Zimbabwe, capoluogo Harare.

Màsi Comune in provincia di Padova (1.805 ab., CAP 35040, TEL. 0425).

Màsi Torèllo Comune in provincia di Ferrara (2.430 ab., CAP 44020, TEL. 0532).

Masìna, Giùlia Ànna, détta Giuliétta (San Giorgio di Piano 1921-Roma 1994) Attrice cinematografica. Moglie del regista Federico Fellini, ne interpretò alcune delle pellicole più note: La strada (1954), Le notti di Cabiria (1957), Giulietta degli spiriti (1965) e Ginger e Fred (1985).

Masìno, Pàola (Pisa 1908-Roma 1989) Scrittrice italiana. Nel suo lavoro è passata da uno stile fantastico e simbolico a un realismo scarno. Tra le opere, Monte Ignoso (1931), Periferia (1933), Nascita e morte della massaia (1945), Memoria d'Irene (1945) e il volume di versi Poesie (1974).

Màsino, vàlle di Valle della Lombardia, in Valtellina, percorsa dal torrente omonimo e dominata dal monte Disgrazia.

Màsio Comune in provincia di Alessandria (1.552 ab., CAP 15024, TEL. 0131).

Mask, The Film di fantasia, americano (1994). Regia di Charles Russell. Interpreti: Jim Carrey, Cameron Diaz, Peter Riegert. Titolo originale: The Mask

Masliànico Comune in provincia di Como (3.533 ab., CAP 22026, TEL. 031).

masnàda, sf. Compagnia di furfanti. ~ gentaglia.
 provenz. maisnada.

masnadière, o masnadièro, sm. 1 Assassino di strada. ~ brigante. 2 Persona disonesta. ~ manigoldo. <> gentiluomo.

Masnadieri, I Tragedia in 5 atti di F. Schiller (1782). Protagonista è Karl Moor, studente che dopo una vita dissipata, chiede al padre il permesso di tornare a casa. Il subdolo fratello Franz che ha in mente di conquistare Amalia, fidanzata di Karl, ottiene dal padre di rispondere negativamente diseredando Karl. Sentendosi oggetto di ingiustizia, Karl si ribella trasformandosi in brigante generoso. Presto si rende conto che non è sensato voler migliorare il mondo commettendo atrocità. Tornato di nascosto, scopre che il padre creduto morto viene tenuto prigioniero da Franz. La conclusione è tragica: Franz, terrorizzato, si uccide; il padre al vedere Karl diventato brigante, muore di dolore. Karl, per pagare il suo debito di solidarietà coi masnadieri uccide Amalia poi, per ammettere ed espiare i suoi errori del passato si costituisce. Lavoro giovanile di Schiller nato nel clima del movimento Sturm und Drang, presenta alcuni temi che verranno sviluppati nella letteratura romantica europea e in particolare la figura del grande ribelle che sceglie il male per affermare la propria grandezza.
Masnadieri, I
Melodramma tragico in quattro parti di G. Verdi, libretto di A. Maffei (Londra, 1848).

màso, sm. Nelle Alpi orientali, casa rurale e podere.

Màso di Bànco (Firenze not. 1341-1346) Pittore. Tra le opere Storie di San Silvestro (ca. 1341, Firenze, Santa Croce, Cappella Bardi) e Madonna con il Bambino (ca. 1345, Berlino, Gemäldegalerie).

masochìsmo, sm. In psicologia è la perversione nella quale il soggetto prova piacere e soddisfazione se sottoposto a sofferenze da parte di altri. È spesso associato alla perversione opposta, il sadismo. Prende il nome dallo scrittore tedesco L. Von Sacher-Masoch.

masochìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) 1 Che è affetto da masochismo. 2 Chi gode nel tormentare sé stesso.

masochìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al masochismo o ai masochisti.

Masolìno da Panicàle (Panicale 1383-1440 ca.) Soprannome di Tommaso di Cristoforo Fini. Pittore. Fu a Firenze, Roma e in Ungheria. Collaboratore di Masaccio, con lui dipinse gli affreschi della cappella Brancacci nella chiesa del Carmine di Firenze e ne seguì l'innovazione plastica. Le opere principali sono Storie di Santa Caterina e di Sant'Ambrogio (chiesa di San Clemente, Roma), gli affreschi Storie di Maria nella Collegiata e Storie di Battista nel battistero a Castiglione Olona.

Masón Vicentìno Comune in provincia di Vicenza (2.926 ab., CAP 36064, TEL. 0424).

Mason, Bobbie Ann (Myfield, Kentucky 1940-) Narratrice statunitense. Profondamente legata alla sua terra, esprime un certo disagio per la trasformazione progressiva del Kentucky agricolo, sempre più simile a tante altre regioni americane. Tra le sue opere, sono da ricordare The girl sleuth (Il segugio delle ragazze, 1970) guida alla narrativa avente come autrici donne della giovane generazione; un'introduzione critica ad Ada di V. Nabokov; una raccolta di racconti dal titolo Shiloh (1982) e un romanzo, In country (In campagna, 1985).

Mason, James (Huddersfield 1909-Losanna 1984) Attore inglese. Interpretò Il fuggiasco (1946), Operazione Cicero (1952), 20.000 leghe sotto i mari (1952), Lolita (1962) e Lord Jim (1965).

Masóne Comune in provincia di Genova (4.296 ab., CAP 16010, TEL. 010).

masonìte, sf. Materiale, isolante termico e acustico in pannelli di legno.

masorèta, sm. (pl.-i) Denominazione dei dottori ebrei che composero la masora.

Maspéro, Gaston (Parigi 1846-1916) Egittologo francese. Tra le sue opere, Le storie dell'antico Egitto (1882) e Storia antica dei popoli nell'oriente classico (1895-1899).

Màspes, Antònio (Milano 1932-) Corridore ciclista. Fu sette volte campione mondiale dei professionisti di velocità su pista (1955, 1956, 1959-1962, 1964).

masque, o mask, sm. invar. Termine inglese che indica un genere drammatico che ebbe il suo momento di massimo successo durante il regno di Giacomo I (1603-1625), soprattutto nell'ambito della corte. Costituito da un insieme di musica, poesia e coreografia, aveva soggetto mitologico o allegorico.

Masquerade Film giallo, americano (1967). Regia di Joseph Leo Mankiewicz. Interpreti: Rex Harrison, Susan Hayward, Cliff Robertson. Titolo originale: The Honey Pot

mass media, sm. invar. Parola di derivazione inglese che rappresenta i mezzi di comunicazione di massa.

màssa, sf. 1 Quantità di materia raccolta in un sol pezzo. ~ grumo. 2 Mucchio. ~ ammassamento. 3 Moltitudine di gente. ~ assembramento. 4 Quantità di materia di cui un corpo è costituito. 5 In elettrotecnica, sinonimo di terra. 6 In architettura, volume di una costruzione.
 sf. 1 mass. 2 (elettr.) earth. 3 (mucchio) heap.
 lat. massa pasta, dal greco màza focaccia, deriv. da màssein impastare.
In fisica è la grandezza fondamentale associata a ogni corpo materiale e ne esprime la tendenza a opporsi alle variazioni del proprio stato di moto. Nel Sistema Internazionale si misura in chilogrammi (kg). I concetti di massa inerziale, pari al rapporto tra la forza applicata al corpo e l'accelerazione risultante, ed esprimente la resistenza opposta dal corpo stesso alle forze che cercano di modificarne il moto, e di massa gravitazionale, che causa l'attrazione reciproca dei corpi, sono stati unificati attraverso la verifica dell'identità numerica delle masse e gli studi di Einstein sui sistemi inerziali. Secondo la teoria della relatività la corrispondenza tra l'energia e la massa di un corpo è stabilita dalla relazione E = mc2. Nella meccanica relativistica la massa di un corpo varia al variare della sua velocità, tendendo all'infinito se la velocità è prossima alla velocità della luce.
Massa atomica
È il valore esatto della massa di un atomo, in rapporto con la massa dell'atomo neutro dell'isotopo 12C.
Massa critica
È la quantità di materiale fissile oltre la quale la reazione nucleare a catena si mantiene. Nel caso dell'uranio 235U, la massa critica è di circa 1 kg.

Màssa Città (68.000 ab., 65 m, CAP 54100, TEL. 0585) della Toscana e capoluogo della provincia di Massa Carrara. Si trova alle falde sudoccidentali delle Alpi Apuane. È il centro per l'estrazione e la lavorazione dei marmi e sede di industrie meeccaniche, chimiche, del legno e della carta. Centro turistico balneare a Marina di Massa. Nel X sec. fu corte del vescovo di Luni. Successivamente fu occupata da lucchesi, pisani, milanesi e fiorentini e quindi dal XV al XVIII sec. entrò a far parte della signoria dei Malaspina, diventando la capitale del ducato. Nel 1790 passò ai Lorena.
Provincia di Massa
(200.000 ab., 1.156 km2) Territorio prevalentemente montuoso (Appennino ligure e toscoemiliano e Alpi Apuane) e collinare, tranne una breve fascia costiera sul mare Tirreno. Le principali risorse sono collegate all'estrazione e lavorazione del marmo delle Alpi Apuane. Numerosi i centri turistici e balneari sulla costa.

Màssa (Ducato di) e Carràra (Principato di) Stato costituito dalle città di Massa e Carrara nel XV sec. che durò fino al XIX sec. retto dai Malaspina, dai Cybo-Malaspina, dai Cybo-Este e dagli Asburgo-Este.

Màssa d'Àlbe Comune in provincia di L'Aquila (1.291 ab., CAP 67050, TEL. 0863).

Màssa di Sómma Comune in provincia di Napoli (5.492 ab., CAP 80040, TEL. 081).

Màssa e Cozzìle Comune in provincia di Pistoia (6.598 ab., CAP 51010, TEL. 0572).

Massa e potere Saggio di E. Canetti (1960).

Màssa Fermàna Comune in provincia di Ascoli Piceno (976 ab., CAP 63020, TEL. 0734).

Màssa Lombàrda Comune in provincia di Ravenna (8.513 ab., CAP 48024, TEL. 0545).

Màssa Lubrènse Comune in provincia di Napoli (12.029 ab., CAP 80061, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazione di agrumi, uva e olive) e turistico (balneazione) della penisola di Sorrento. Gli abitanti sono detti Massesi.

Màssa Marìttima Comune in provincia di Grosseto (9.518 ab., CAP 58024, TEL. 0566).

Màssa Martàna Comune in provincia di Perugia (3.622 ab., CAP 06056, TEL. 075).

Màssa Trabària Regione storica delle Marche oggi compresa nella provincia di Pesaro e Urbino.

Massachusetts Stato federato degli Stati Uniti d'America (5.928.000 ab., 21.456 km2) con capitale Boston. Il territorio è pianeggiante lungo la costa atlantica, con la penisola di Cape Cod. È attraversato dai fiumi Taunton, Connecticut e Merrimac e dalla catena montuosa degli Appalachi, la cui vetta più alta è il monte Greylock (1.064 m). L'economia è prevelentemente industriale (tessile, cartaria, calzaturiera, elettrotecnica, meccanica, navale, graficoeditoriale) e importante è la pesca, con il porto di Boston che è il più importante porto peschereccio degli Stai Uniti. Dopo l'esplorazione della costa da parte di Giovanni da Verrazzano, nel 1524, vi si stabilirono i padri pellegrini (Pilgrim fathers) nel 1620 e nel 1629, un gruppo di 900 puritani guidati da J. Winthrop. Nel 1776 divenne stato indipendente e nel 1780 si diede una costituzione autonoma. Famose l'università di Harvard e altre istituzioni culturali.

Massachusetts Bay Insenatura degli USA, nell'oceano Atlantico, sulla costa del Massachusetts.

Massaciùccoli, làgo di Lago della Toscana occidentale, presso Viareggio.

massacrànte, agg. Che stanca, intollerabile.

massacràre, v. tr. 1 Trucidare, fare strage. ~ sterminare. massacrarono l'intero paese, non risparmiando nessuno. 2 Danneggiare, rovinare. ~ disastrare. 3 Sfinire. quel lavoro lo massacrava. 4 Picchiare con violenza. lo massacrarono di botte per fargli capire la lezione.
 v. tr. 1 to slaughter, to massacre. 2 (stancare) to exhaust.
 franc. massacrer.

massàcro, sm. 1 Scempio, strage. ~ carneficina. 2 Disastro. ~ sfacelo, sconquasso.
 sm. slaughter, massacre.
 franc. massacre.

Massacro di Fort Apache, Il Film western, americano (1947). Regia di John Ford. Interpreti: Henry Fonda, John Wayne, Shirley Temple. Titolo originale: Fort Apache

Massafiscàglia Comune in provincia di Ferrara (4.168 ab., CAP 44025, TEL. 0533).

Massàfra Comune in provincia di Taranto (30.623 ab., CAP 74016, TEL. 099). Centro agricolo (coltivazione di olive, agrumi e viti) e industriale (prodotti dell'abbigliamento e alimentari). Vi si trovano il castello del XV sec., le cripte di San Leonardo e della Candelora e varie grotte abitate nel Medioevo. Gli abitanti sono detti Massafresi.

massaggiagengìve, sm. invar. Oggetto usato per alleviare il fastidio alle gengive, nella prima dentizione.

massaggiàre, v. tr. Fare il massaggio.
 v. tr. to massage.
 deriv. da massaggio.

massaggiatóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi esegue massaggi a scopo estetico o curativo. 2 Apparecchio per massaggi.
 sm. masseur.

massàggio, sm. Frizione prolungata dei muscoli e delle articolazioni. sentiva di avere bisogno di un massaggio rilassante alla schiena.
 sm. massage.
 franc. massage, di origine araba.

massàia, sf. Donna che ha il governo della casa. ~ casalinga.
 sf. housewife.

Massàia, Guglièlmo (Piovà d'Asti 1809-San Giorgio a Cremano 1886) Missionario e cardinale dal 1884. Consigliere di Menelik, scrisse I miei trentacinque anni di missione in alta Etiopia (1885-1895).

massàio, o massàro, sm. 1 Chi controlla la coltivazione di un podere. 2 Amministratore.

Massaléngo Comune in provincia di Lodi (2.872 ab., CAP 20070, TEL. 0371).

Massanzàgo Comune in provincia di Padova (3.543 ab., CAP 35010, TEL. 049).

Massarènti, Giusèppe (Molinella 1867-1950) Politico socialista. In qualità di sindaco di Molinella tra il 1910 e il 1914 sollevò un vasto movimento contadino.

Massàri, Lèa (Roma 1933-) Attrice cinematografica. Interpretò I sogni nel cassetto (1957), L'avventura (1960), Soffio al cuore (1971), Allonsanfànt (1974) e Segreti, segreti (1985).

massàro, sm. 1 Anticamente, coltivatore di manso. 2 Nelle regioni dell'Italia del centro e del sud, fattore di un'azienda agricola o pastorizia.

Massaròsa Comune in provincia di Lucca (18.897 ab., CAP 55054, TEL. 0584). Centro agricolo (coltivazione di viti e olivi) e industriale (prodotti calzaturieri). Vi si trova la chiesa di San Pantaleone, costruita tra l'XI e il XII sec. Gli abitanti sono detti Massarosesi.

Massaua Città dell'Eritrea (35.000 ab.) sul mar Rosso, celebre per l'occupazione del 1895 da parte degli italiani che l'elessero capitale dell'Eritrea (fino al 1897). Nel 1990 è stata semidistrutta durante la guerra per l'indipendenza eritrea.

Massàzza Comune in provincia di Biella (619 ab., CAP 13030, TEL. 0161).

massebah, sf. invar. Nell'Antico Testamento, specie di stele eretta a scopo funebre o commemorativo.
 termine ebreo che significa [pietra]eretta.

massellàre, v. tr. Ridurre un metallo in masselli.

massellatùra, sf. Operazione del massellare.

massèllo, sm. 1 Lingotto di metallo battuto. 2 Blocco di pietra a forma di parallelepipedo.
 deriv. da massa.

Massèllo Comune in provincia di Torino (88 ab., CAP 10060, TEL. 0121).

Masséna, André (Nizza 1758-Parigi 1817) Militare francese. Maresciallo, nel 1796 e 1797 si distinse nella campagna d'Italia, ma nel 1800 si dovette arrendere agli austriaci a Genova. Nel 1806 occupò il regno di Napoli e nel 1809 si distinse a Essling e Wagram.

Massenet, Jules-Émile (Montaud 1842-Parigi 1912) Musicista francese. Studiò al conservatorio di Parigi con G. Thomas. Nello stesso conservatorio insegnò composizione dal 1878 al 1894. Nel 1863 vinse il Prix de Rome con la cantata David Rizzio. Famose la Manon (1884) dal romanzo Manon Lescaut di A.-F. Prévost, e il Werther (1892). Tra le circa trenta opere teatrali, sono da ricordare Hérodiade (1881), Le Cid (1885), Thaïs (1894) e Don Quichotte (1910). Inoltre, Massenet è autore di circa 200 liriche per canto e pianoforte. Fu il principale esponente operistico della terza repubblica. Le sue opere sono caratterizzate dalla fluidità della vena musicale e dalla cura dell'orchestrazione.

Massènzio, Màrco Aurèlio Valèrio (278?-Roma 312) Imperatore romano. Figlio di Massimiano, fu escluso dalla successione in favore di Severo e si fece nominare imperatore dalla guardia pretoriana (306), opponendosi a Costantino. Sconfitto da Costantino prima a Verona e poi al Ponte Milvio a Roma (312), fuggendo annegò nel Tevere. Nel 308 fece costruire a Roma la basilica che porta il suo nome.
Basilica di Massenzio
Antico edificio romano detto anche Basilica Nova. Venne iniziato da Massenzio nel 308 ca. e terminato da Costantino che apportò modifiche al progetto originale.

Masseràno Comune in provincia di Biella (2.283 ab., CAP 13063, TEL. 015).

masserìa, sf. Fattoria, vasto podere con fabbricati.

masserìzia, sf. I mobili e le suppellettili di una casa.
 sf. pl. household furnishings.

massetère, sm. Termine anatomico che designa il muscolo che ha il compito di alzare la mandibola, presente nella parte posteriore della faccia.

masseterìno, sm. 1 Di arteria, ramo della mascellare interna, che irrora il muscolo massetere. 2 Di nervo, ramo collaterale del nervo mandibolare, che finisce nel massetere.

masséto, sm. Luogo roccioso, pieno di massi.

massétto, sm. Blocco formato da conglomerato cementizio di spessore compreso tra i 5 e i 20 cm.

massicciaménte, avv. In modo massiccio.

massicciàre, v. tr. Fare la massicciata.

massicciàta, sf. Strato di ghiaia e pietrisco che fa da fondamento di una strada o ferrovia.
 sf. 1 roadbed. 2 (ferroviaria) ballast.

massìccio, agg. e sm. agg. 1 Solido. 2 Pieno. ~ compatto. <> leggero, vuoto. 3 Di grande spessore. aveva una massiccia collana d'argento. 4 Pesante, grosso. 5 Di grande partecipazione. l'astensione dal lavoro fu massiccia.
sm. Gruppo montano su un'unica grande base. ~ acrocoro. il massiccio del Gran Sasso.
 agg. 1 solid. 2 (corporatura) stout. 3 (imponente) massive. sm. massif.
 deriv. da massa.

Massìccio Centràle Vasta regione a carattere montuoso nella Francia centromeridionale. È compresa tra il bacino di Parigi a nord, l'Aquitania a ovest, le Cevenne a sud e i fiumi Rodano e Saône a est. L'altezza media sul livello del mare è di circa 700 m e le vette principali sono il Puy-de-Sancy (1.886 m), il Cantal (1.858 m) e il Puy-de-Dôme (1.465 m).

màssico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'unità di massa.
Coefficiente di assorbimento massico
Il coefficiente di assorbimento massico di una sostanza rispetto a una radiazione elettromagnetica o corpuscolare data è il rapporto tra il coefficiente di assorbimento della sostanza e la sua densità.

Màssico Rilievo dell'Antiappennino Campano (812 m) di origine calcarea.

massicot, sm. invar. Ossido di piombo (PbO) rombico che si trova in masse terrose di colore giallo o rossastro formatesi per alterazione di alcuni minerali di piombo (es. la galena).

massificàre, v. tr. Ridurre gli individui a una massa anonima. ~ appiattire, livellare. <> differenziare, diversificare.

massificazióne, sf. Il massificare.

Massignàno Comune in provincia di Ascoli Piceno (1.571 ab., CAP 63010, TEL. 0735).

massilìpedi Le appendici simmetriche che nei Crostacei costituiscono le prime paia di arti toracici (uno o tre) che sono poste a servizio della bocca. Sono detti anche piedi ascellari o mascellipiedi.

màssima, sf. 1 Principio generale che serve di norma. ~ normalità. era solito enunciare delle massime; in linea di massima, in generale. 2 Sentenza morale. 3 Massima temperatura. la radio tardava ad annunciare le massime giornaliere.
 sf. 1 rule, maxim, principle. 2 (accordo di massima) outline agreement.
 franc. maxime, dal lat. maxima più importante.

massimàle, agg. e sm. agg. Massimo.
sm. Limite massimo.
 sm. maximum.

massimalìsmo, sm. Estremismo politico che mira a realizzare il massimo di un programma.
Corrente del socialismo che propugnava il programma massimo per la conquista immediata del potere. Nel Partito socialista la corrente fu guidata da G. M. Serrati (dal 1919 al 1924), in opposizione alla corrente riformista moderata guidata da F. Turati. Il termine è diventato sinonimo di intransigenza ed estremismo.

massimalìsta, agg., sm. e sf. (pl-m-i) Estremista, seguace del massimalismo politico. ~ integralista.

massimalìstico, agg. (pl. m.-ci) Ispirato al massimalismo.

massimaménte, avv. Principalmente, soprattutto.

massimàrio, sm. Raccolta di massime.

massime, avv. Soprattutto. ~ principalmente.
 lat. maxime, avverbio di maximus il più grande.

Massime capitali Opera di filosofia di Epicuro (IV-III sec. a. C.).

Massime e pensieri Saggio di N. de Chamfort (postumo, 1795).

Massimèno Comune in provincia di Trento (91 ab., CAP 38086, TEL. 0465).

Massimiàno (? 498-Ravenna 556) Santo. Figura esemplare di vescovo di Ravenna, primo in occidente ricevette la nomina ad arcivescovo, con l'incarico di sovrintendere un gruppo di metropoli vescovili. La sua festa viene celebrata il 21 febbraio.

Massimiàno, Màrco Aurèlio Valèrio (Pannonia ca. 240-Marsiglia 310) Imperatore romano che regnò insieme a Diocleziano dal 286 al 305 e dal 306 al 308. Padre dell'imperatore romano Massenzio e genero dell'imperatore Costantino il Grande, del quale aveva sposato la figlia Fausta. Fu Diocleziano stesso che, rinunziando al trono, lo costrinse nel 305 a lasciare la corona imperiale. L'anno successivo, però, riconquistò il potere e lo conservò fino a quando, nel 308, Diocleziano lo obbligò nuovamente ad abdicare.

Massimiliàno Nome di sovrani.
Sacro Romano Impero Massimiliano I d'Asburgo
(Wiener Neustadt 1459-Wels 1519) Figlio di Federico III, divenne re di Germania nel 1493 e fu eletto imperatore nel 1508. Sposò la figlia del duca di Borgogna Carlo il Temerario, Maria. Alla morte del duca, fu costretto a combattere con il re di Francia Luigi XI che aveva occupato la Borgogna. Tramite accorti matrimoni del figlio Filippo il Bello con l'erede di Spagna Giovanna (la Pazza) e dei nipoti con i figli del re di Boemia e d'Ungheria Ladislao II Jagellone, pose le basi del futuro impero degli Asburgo.
Massimiliano II d'Asburgo
(Vienna 1527-Ratisbona 1576) Figlio di Ferdinando I d'Asburgo (1503-1564), gli succedette come imperatore del Sacro Romano Impero dal 1564. Nel 1548 aveva sposato la figlia di Carlo I di Spagna (Carlo V imperatore di Germania), Maria, sua cugina. Adottò una politica tollerante verso i riformati sperando di ripristinare la pace religiosa.
Baviera Massimiliano I di Wittelsbach
(Monaco di Baviera 1573-Ingolstadt 1651) Duca di Baviera dal 1597 al 1623 ed elettore. Figlio di Guglielmo V di Baviera, nel 1609 promosse la lega cattolica dei principi tedeschi che nella guerra dei trent'anni si schierò con gli Asburgo, ottenendo una vittoria contro la Lega protestante nella battaglia della Montagna Bianca (1620). Nella pace di Vestfalia (1648), come ricompensa dei suoi servigi, ottenne l'ereditarietà della carica di elettore e l'Alto Palatinato.
Massimiliano I Giuseppe
(Mannheim 1756-Nymphenburg 1825) Elettore dal 1799 al 1806 e quindi re di Baviera. Inizialmente alleato di Napoleone. Preoccupato di salvare l'integrità dello stato, nel 1813 prese posizione antifrancese e nel 1818 concesse una costituzione liberale.
Massimiliano II Giuseppe
(Monaco 1811-1864) Figlio di Luigi I di Witthelsbach, gli succedette come re di Baviera dal 1848. Temendo un'egemonia prussiana sugli stati tedeschi, si alleò con l'Austria.
Messico Massimiliano d'Asburgo
=> "Massimiliano Ferdinàndo Giusèppe"
Milano Massimiliano Sforza
(Milano 1493-Parigi 1530) Duca di Milano. Figlio di Ludovico Maria Sforza detto il Moro, mutò il proprio nome (Ercole) adottando quello dell'imperatore Massimiliano I d'Asburgo presso il quale era riparato nel 1500 quando il padre aveva perso il ducato di Milano. Con l'aiuto della lega santa, riuscì a sottrarre Milano ai francesi, divenendone duca dal 1512 al 1515, quando, sconfitto nella battaglia di Marignano, dovette rinunciarvi. Trasferitosi in Francia, fece testamento in favore del re di Francia Francesco I.

Massimiliàno d'Asbùrgo (1558-1618) Arciduca d'Austria. Figlio dell'imperatore Massimiliano II d'Asburgo, tentò per due volte (nel 1588 e nel 1592) senza successo di impadronirsi del trono di Polonia.

Massimiliàno di Baden (Baden-Baden 1867-Costanza 1929) Politico tedesco. Erede al trono del granducato del Baden, divenne cancelliere dell'impero germanico (dal 4 ottobre 1918). Tentò inutilmente di salvare il trono suggerendo all'imperatore Guglielmo II di abdicare e cedere il potere al governo provvisorio del socialista F. Ebert. Dopo il 1918, si ritirò dall'attività politica e si dedicò a iniziative culturali. Morì in esilio sul lago di Costanza.

Massimiliàno Enrìco di Wittelsbach (? 1621-Bonn 1688) Arcivescovo di Colonia (1650), elettore. Nel 1671 concluse un trattato di alleanza con il re di Francia Luigi XIV, ma ne ebbe solo distruzioni e devastazioni fino alla conclusione della pace del 1674 con l'imperatore Leopoldo I d'Asburgo.

Massimiliàno Ferdinando Giuseppe (Vienna 1832-Querétaro 1867) Arciduca d'Austria e imperatore del Messico. Fratello di Francesco Giuseppe, nel 1857 fu nominato governatore del Lombardo-Veneto e dopo la seconda guerra d'indipendenza si ritirò a Trieste nel castello di Miramare. Nel 1863, con l'aiuto di Napoleone III, ottenne la corona di imperatore del Messico, ma riuscì a mantenere l'impero soltanto con l'aiuto di truppe francesi. Nel 1867 fu rovesciato dall'esercito repubblicano guidato da B. Juarez e fucilato.

Massimìno (comune) Comune in provincia di Savona (151 ab., CAP 12071, TEL. 019). Centro agricolo (ortaggi, frutta) nell'alta valle del Tanaro.

Massimìno (eretico) (IV-V secolo) Vescovo dei Goti, eretico ariano. Associato a una spedizione militare in Africa, affrontò a Ippona sant'Agostino in un pubblico confronto teologico (428).

Massimìno (santi) Nome di santi.
Massimino di Treviri
(Silly, Aquitania 285-346) Esponente dell'ortodossia religiosa nei confronti dell'eresia ariana, fu vescovo di Treviri. La sua festa viene celebrata il 29 maggio.
Massimino di Provenza
(IV secolo) Secondo notizie leggendarie avrebbe evangelizzato la Provenza, divenendo vescovo di Aix. La sua festa viene celebrata l'8 giugno.

Massimìno (sovrani) Nome di sovrani.
Massimino Gaio Giulio Vero, detto il Trace
(Tracia 170 ca-Aquileia 238) Imperatore romano. Nel 235, dopo la morte di Alessandro Severo, fu acclamato dalle truppe imperatore a Magonza. Nel 236 e 237 lottò contro gli alamanni, i sarmati e i daci, spingendosi fino alla Pannonia. Sconfessato dal senato romano che lo dichiarò nemico pubblico, mentre marciava verso l'Italia fu ucciso ad Aquileia dai suoi stessi soldati, insieme al figlio Massimo.
Massimino Daia, Gaio Galerio Valerio
(??-Tarso 313) Imperatore romano. Originario della Tracia, fu Cesare d'oriente dal 305 sotto Galerio, suo zio e padre adottivo, che era Augusto insieme a Costanzo Cloro. Nel 308 fu acclamato Augusto dalle truppe. Nel 313, Licinio, alleato di Costantino lo sconfisse presso Adrianopoli. Morì avvelenato durante la ritirata. Noto per le sue persecuzioni nei confronti dei cristiani.

massimizzàre, v. tr. Rendere massimo.

màssimo, agg. e sm. agg. 1 Grandissimo. 2 Il più grande. ~ assoluto. <> minimo. 3 Tutt'al più. 4 Atleta appartenente alla maggiore categoria della lotta (atleti di peso maggiore di 87 kg) e del pugilato (atleti di peso maggiore di 79,378 kg).
sm. Quantità massima.
 agg. 1 maximum, greatest. 2 (il più elevato) top. 3 (il migliore) best. 4 (estremo) utmost, extreme. 5 (al massimo) at the most. sm. maximum.
 lat. maximus, superlat. di magnus grande.
In matematica è l'elemento di una classe maggiore di tutti gli altri e, se il numero di elementi è finito, esiste sempre. Nello studio delle funzioni, si dice massimo relativo il valore massimo assunto dalla funzione all'interno di un intervallo chiuso, mentre il massimo assoluto è il valore massimo assunto dalla funzione nell'intervallo di definizione. Massimo comun divisore è il più grande dei divisori comuni a più numeri.
Tempo massimo
Periodo di tempo a disposizione degli atleti per raggiungere il traguardo stabilito.

Màssimo (santi) Nome di santi.
Massimo di Gerusalèmme
(??-ca. 350) Vescovo di Gerusalemme. Torturato e condannato ai lavori forzati nelle miniere durante la persecuzione scatenata da Massimino Daia. Prese posizione contro gli eretici ariani. La sua festa viene celebrata il 5 maggio.
Massimo I
(sec. IV-V) Primo vescovo (ca. 397-ca. 408) della città di Torino attestato dai documenti. Ha lasciato circa cento sermoni. La sua festa viene celebrata il 25 giugno.
Massimo II
(sec. V) Vescovo di Torino. È attestata la sua attività come vescovo nel periodo dal 451 (partecipazione al sinodo di Milano) al 465 (partecipazione al sinodo di Roma).
Massimo il Confessore
(Costantinopoli 580 ca.-Schemari, Caucaso 662) Padre della chiesa, teologo bizantino. Segretario dell'imperatore d'oriente Eraclio (575-641), dal 613 si ritirò nel monastero di Crisopoli in Bitinia. Si oppose alle eresie del monotelismo (professato, tra gli altri, dallo stesso imperatore Eraclio) e del monofisismo ottenendo la convocazione del concilio lateranense nel 649. Per questo suo atteggiamento, fu imprigionato nel 653, processato, esiliato (655), mutilato della mano destra e della lingua (662). La sua festa viene celebrata il 13 agosto.

Màssimo di Èfeso (Efeso ?-371) Filosofo greco. Noto per essere stato maestro di Giuliano l'Apostata, poi suo protettore. Morto Giuliano, fu imprigionato e successivamente giustiziato come responsabile di un presunto complotto.

Màssimo di Tìro (Seconda metà del sec. II) Filosofo greco. Divulgatore della filosofia greca (platonismo e stoicismo), ha lasciato le 41 Dialèxeis (41 Dissertazioni) nelle quali brilla la sua eccezionale abilità dialettica, ispirata alla seconda sofistica.

Màssimo il Grèco (Arta, Epiro 1480-Mosca 1556) Umanista russo di origine greca. Fu monaco nel monastero del monte Athos. Curò l'edizione in slavo dei manuali liturgici greci (1516). Tra le opere, Elogio dei santi apostoli Pietro e Paolo.

Màssimo Màgno (?-Aquileia 388) Usurpatore nel 383 dell'impero romano d'occidente, acclamato dalle truppe in Britannia. Provò a invadere l'Italia e a costringere Valentiniano II a riparare in oriente; nel 388 ad Aquileia venne sconfitto da Teodosio e quindi ucciso dai suoi stessi soldati.

Màssimo Petrònio (396-Roma 455) Imperatore romano d'occidente. Nel 455, dopo l'assassinio di Valentiniano III, fu posto sul trono come suo successore. Regnò per soli due mesi. L'invasione dei vandali mostrò la sua incapacità di governare. Fu ucciso mentre tentava di allontanarsi da Roma.

Massine, Léonide (Mosca 1896-Borken 1979) Ballerino e coreografo russo naturalizzato statunitense. Creò Parade (1917) e Il cappello a tre punte (1920) per i Balletti Russi di Diaghilev.

Massinìssa (240 ca.-148 a. C.) Re di Numidia, figlio del re Gaia. Fu alleato dei cartaginesi in Spagna (211-206 a. C.) ma, perso il regno a favore di Siface, divenne alleato di Roma, contribuendo alla sconfitta di Cartagine con l'appoggio alle truppe di Scipione a Zama (202 a. C.) e ottenendo come ricompensa la restituzione del regno e parte del territorio cartaginese.

Massìno Viscónti Comune in provincia di Novara (967 ab., CAP 28040, TEL. 0322).

Massiòla Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (192 ab., CAP 28020, TEL. 0323).

massìvo, agg. 1 Che riguarda un'intera massa. 2 Massiccio, abbondante.

massmediologìa, sf. Studio dei mass media.

massmediòlogo, sm. Chi si interessa dei problemi connessi con i mass media.

màsso, sm. 1 Grosso sasso o roccia. ~ macigno. 2 Pesantezza o insensibilità.
 sm. rock, block, boulder.
 da massa.

Masson, André (Balagny 1896-Parigi 1987) Pittore francese. Tra le opere Cavalcata di pesci (1927, New York, Museum of Modern Art).

massóne, sm. Affiliato alla massoneria.
 sm. freemason.

massonerìa, sf. Società segreta diffusa a livello mondiale a scopi filantropici e di mutua assistenza tra i membri, derivata dalle corporazioni artigiane francesi e tedesche. Nell'epoca moderna, fu fondata a Londra nel 1717, da dove si diffuse in Europa e America. Napoleone la introdusse in Italia, dove la massoneria dovette lottare con la scomunica della chiesa cattolica. Notevole l'influenza nel risorgimento, anche per gli importanti esponenti dell'epoca, tra i quali D. Manin, G. Garibaldi, Cavour e F. Crispi. Nel 1925 fu sciolta dal fascismo, ma si ricostituì dopo la seconda guerra mondiale. Recentemente (1981) la loggia P2 è stata oggetto di indagine e di un'inchiesta parlamentare. Attualmente è un'associazione privata, non più segreta. Gli appartenenti alla massoneria sono divisi nelle tre categorie principali di apprendista, compagno e maestro e si riuniscono in logge, guidate da un venerabile. L'associazione di più logge forma una gran loggia, guidata da un gran maestro, mentre tutte le logge di uno stato dipendendono da un Grand'Oriente.
 sf. freemasonry.

 

massònico, agg. Relativo alla massoneria.

massoterapìa, sf. Terapia basata sul massaggio.

mast(o)- Primo elemento di parole composte.
 greco mastós mammella.

mastaba, sf. invar. Termine arabo utilizzato per designare le tombe di privati che nell'antico regno egizio venivano raggruppate in quartieri regolari intorno alle piramidi dei faraoni.

Mastacembelifórmi Ordine di Pesci Actinopterigi d'acqua dolce privi di pinne ventrali, originari dell'Asia e dell'Africa.

mastalgìa, sf. Tensione dolorosa della mammella. Di solito è legata a disendocrinia.

Mastallóne Torrente alpino del Piemonte (25 Km) che affluisce da sinistra nel Sesia.

Mastàrna Personaggio mitologico. Eroe etrusco identificato con Servio Tullio o piuttosto con Porsenna. Si sarebbe impadronito del potere a Roma.

mastectomìa, sf. Asportazione chirurgica, totale o parziale, della mammella.

Mastellétta, Giovànni Andrèa Dondùcci détto il (Bologna 1575-1655) Pittore italiano. Formatosi alla scuola del Carracci, subì anche l'influenza dei Bassano, dei pittori manieristi emiliani e dei paesaggisti romani. Tra le opere, l'Adorazione dei pastori (Parma, Galleria Nazionale), Passaggio del Mar Rosso, Mosè fa scaturire le acque (Roma, Galleria Spada) e due tele raffiguranti i Miracoli di San Domenico per la chiesa omonima a Bologna (1613-1615).

mastèllo, sm. Recipiente di legno, a doghe, più largo nella parte superiore che alla base. ~ tinozza.
 sm. tub.

master, sm. invar. Nell'ordinamento scolastico, il laureato che frequenta un corso di perfezionamento o di specializzazione in una disciplina presso un istituto postuniversitario e il titolo ottenuto.
 termine inglese che significa signore, capo.

Masters, Edgar Lee (Garnett, Kansas 1869-Melrose Park, Pennsylvania 1950) Poeta statunitense. Avvocato a Chicago, aspirò soprattutto a conquistare fama letteraria. Nel 1915 pubblicò L'antologia di Spoon River, che ispirandosi agli epigrammi sepolcrali greci dell'Antologia Palatina, fa rivivere i morti di un cimitero di una piccola città del Midwest, tracciando in versi asciutti ma partecipi, un ritratto corale della provincia americana. Il libro ebbe un successo immediato e clamoroso che assicurò la notorietà internazionale all'autore. Le opere successive come La nuova Spoon River, del 1924 e le biografie di americani illustri (Lincoln, Lindsay, Whitman e Mark Twain) ebbero scarsa accoglienza da parte del pubblico.

masticàbile, agg. Che si può masticare.

masticaménto, sm. Masticazione.

masticàre, v. tr. 1 Tritare il cibo con i denti. non riusciva a masticare a lungo uno stesso boccone. 2 Brontolare, borbottare. ~ mormorare. 3 Sopportare in silenzio. ~ rimuginare. continuava a masticare quella situazione, sperando in un cambiamento.
 v. tr. to chew.
 lat. tardo masticare, dal greco mastichan.

masticatìccio, sm. Ciò che si sta masticando.

masticatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, o chi, mastica.

masticatòrio, agg. Che è relativo alla masticazione.

masticatùra, sf. 1 Cosa masticata. 2 Avanzo di cosa masticata.

masticazióne, sf. Il masticare.

màstice, sm. Tipo di colla usato per vetro e fessure in genere. ~ collante.
 sm. 1 mastic. 2 (sigillante) putty.
 lat. mastix,-ichis, dal greco mastìche resina del lentisco.

mastigòforo, sm. Nell'antica Grecia, funzionario armato di frusta che aveva l'incarico di mantenere l'ordine e anche di eseguire pene corporali.
 greco mastigophóros portatore di frusta.

Mastigomicèti, o Mastigomicòtini Classe di Funghi inferiori forniti di zoospore flagellate. Un tempo erano compresi nella classe dei Ficomiceti.

mastìno, sm. Cane originario dell'Italia, nella varietà mastino napoletano, presenta diverse tipologie di colore. Di carattere coraggioso, è un buon cane da guardia. Ha aspetto imponente e massiccio, da cui il nome, e una testa grande con grosse pieghe che si addensano sul collo. Nonostante l'apparenza feroce (i romani lo usavano nei combattimenti da circo) è un cane pacifico ed equilibrato.
 sm. mastiff.

Mastino dei Baskerville, Il Racconto di A. C. Doyle (1902).

mastìte, sf. Infiammazione della ghiandola mammaria. Provocata da un'infezione batterica, si manifesta principalmente durante l'allattamento. Quando la mastite si estende, può originare fistole cutanee dolorose, spesso accompagnate da febbre, e obbliga a sospendere l'allattamento, per evitare di provocare infezioni gastroenteriche al bambino. La patologia può essere risolta con antibiotici e impacchi caldi ma, talvolta, richiede l'intervento chirurgico.

mastodinìa, sf. Nevralgia della mammella.

mastodónte, sm. 1 Mammifero dell'epoca terziaria, simile all'elefante. 2 Persona grossa e goffa.

mastodòntico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di mastodonte. 2 Enorme, spropositato. ~ ciclopico. <> minimo.

Mastodòntidi Famiglia di Mammiferi proboscidati che vissero dall'Oligocene al Pleistocene in Africa, Europa, Asia e America settentrionale.

mastòide, sf. Apofisi, di forma simile a quella della mammella, situata sulla parte inferiore dell'osso temporale.
 greco mastós mammella.

mastoidèo, agg. Relativo alla mastoide (apofisi dell'osso temporale presente dietro l'orecchio).

mastoidìte, sf. Complicazione infiammatoria conseguente all'otite media.

mastopatìa, sf. Denominazione di affezioni della mammella.

mastoplàstica, sf. (pl.-che) Operazione chirurgica in cui si esegue una protesi estetica della mammella.

Mastotermìtidi Famiglia di Insetti isotteri costituito da termiti dalle ali anteriori larghe e corte e dalle antenne multiarticolate comprendente una sola specie attuale, il Mastotermes darwiniensis.

màstra, sf. 1 Specie di madia usata dai fornai. 2 In marina, apertura effettuata nei ponti, provvista di rinforzi, atta al passaggio e al sostegno degli alberi.

Mastrèlli, Càrlo Albèrto (Firenze 1923-) Glottologo italiano, vicepresidente dell'Accademia della Crusca. Si è occupato di lingue classiche, di toponomastica e soprattutto di lingue germaniche. Ha scritto, tra l'altro, La lingua di Alceo (1953), Grammatica gotica (1967) e Il tesoro di Galognano (1977).

màstro, sm. 1 Artigiano provetto. 2 Registro contabile principale di un'azienda.
 sm. (registro) ledger.

Mastro don Gesualdo Romanzo di G. Verga (1888). Narra l'ascesa e la caduta del muratore Gesualdo Luperini, diventato Mastro don Gesualdo grazie alla sua intelligenza e alla sua tenacia. Diventato ricco, subordina ogni suo comportamento al calcolo della convenienza economica. La logica dell'interesse lo porterà al disastro umano: rinuncia a una donna che lo ama, per sposare una nobile che non lo ama e che è già incinta di un altro uomo. Ne deriva che al successo economico corrisponde il fallimento totale nella sfera degli affetti familiari. Odiato dai compaesani, estraneo ai parenti, morirà solo nell'indifferenza generale. Ambientato in Sicilia dal 1820 al 1848, è il secondo romanzo del ciclo I vinti, che nel progetto dell'autore avrebbe dovuto comprendere, dopo I Malavoglia (1881), l'incompiuto La Duchessa de Leyra e altri due romanzi (L'onorevole Scipioni e L'uomo di lusso) che non saranno neppure iniziati.

Mastroiànni, Marcèllo (Fontana Liri 1924-Parigi 1996) Attore. Tra i principali attori del cinematografo e teatro italiano, di fama internazionale. Ha recitato con i più importanti registi italiani, Antonioni, Blasetti, Bolognini e Fellini. I suoi film più importanti sono Cronache di poveri amanti (1954), Peccato che sia una canaglia (1954), Le notti bianche (1957), I soliti ignoti (1958), La dolce vita e Il bell'Antonio (1960), Divorzio all'italiana (1961), Cronaca familiare (1962), 8 1/2 (1963), La cagna (1972), Una giornata particolare (1977), La città delle donne (1980), Ginger e Fred (1985), Il volo (1986), Oci Ciornie (1987), Che ora è (1989), Verso sera (1990), Sostiene Pereira (1995). Nel 1972 ricevette il premio per il miglior attore al festival di Cannes, con il film Dramma della gelosia.

Mastroiànni, Umbèrto (Fontana del Liri, Frosinone 1910-Marino, Roma 1998) Scultore. Tra le opere Apparizione alata (1957, Torino, Galleria d'Arte Moderna).

Mastronàrdi, Lùcio (Vigevano 1930-1979) Scrittore. Le sue opere sono caratterizzate dall'ironia con cui descrive l'ambiente provinciale pavese nel quale visse, con vena polemica e realistica. Le opere principali sono Il calzolaio di Vigevano (1959), Il maestro di Vigevano (1962), Il meridionale di Vigevano (1964), L'assicuratore (1975). Nel 1977 è stata pubblicata, con il titolo Gente di Vigevano, la raccolta delle opere.

mastrùca, sf. (pl.-che) Veste di pelle, solitamente di capra, che viene indossato dai pastori sardi.

masturbàre, v. v. tr. Provocare orgasmo sessuale mediante manipolazione degli organi genitali.
v. rifl. Compiere pratiche masturbatorie su se stessi.
 lat. masturbare.

masturbatóre, sm. Chi pratica la masturbazione.

masturbatòrio, agg. Relativo alla masturbazione.

masturbazióne, sf. Atto del masturbare. ~ onanismo.
 lat. masturbatio,-onis.

Masùccio Salernitàno Nome con cui è noto Tommaso Guardati (Sorrento o Salerno ca. 1410-Salerno 1475) Novellista. Tra le opere Novellino (postumo, 1476).

masùla, sf. Imbarcazione formata da corsi di fasciame cuciti a punti incrociati con filacce di sparto usata in India, soprattutto nel Coromandel, nel Mandras.

Masùllas Comune in provincia di Oristano (1.238 ab., CAP 09090, TEL. 0783).

Masùria Regione pianeggiante della Polonia nordorientale, compresa tra i fiumi Vistola e Bug e il confine lituano e russo. La città principale è Olsztyn. Molto ricca di laghi, l'economia della regione si basa sull'agricoltura (patate, segale, foraggio), sullo sfruttamento delle foreste e sul turismo. Abitata anticamente da popoli slavi, fu conquistata nel medioevo dai cavalieri teutonici e fece parte di vari stati tedeschi fino al 1945. Durante la prima guerra mondiale fu teatro di battaglie tra le truppe tedesche e le truppe dello zar.

masùrio, sm. Elemento di numero atomico 43 la cui esistenza venne ipotizzata dai tedeschi Walter Noddack, Otto Berg e Ida Tacke, i quali comunicarono di averlo individuato per via spettroscopica.

Mat Distretto (79.000 ab.) dell'Albania, attraversato dal fiume omonimo. Capoluogo Burrel.

màta màta Rettile (Chelus fimbriatus) della famiglia dei Chelidi e dell'ordine dei Testudinati. Dotato di un guscio marrone, misura 40 cm di lunghezza. Vive nei corsi d'acqua amazzonici.

Matabeleland Meridionàle Provincia (1.212.000 ab.) dello Zimbabwe, capoluogo Bulawayo.

Matabeleland Settentrionàle Provincia (641.000 ab.) dello Zimbabwe, capoluogo Hwange.

Matadi Città (139.000 ab.) dello Zaire, sul fiume Congo. Capoluogo della regione del Basso Zaire.

matador, sm. invar. Nella corrida, il torero che uccide il toro con la spada.

Matamoros Città (303.000 ab.) del Messico, nello stato di Tamaulipas, sul Río Bravo, al confine con il Texas. Le principali risorse economiche si basano sull'agricoltura (cotone) e sulle industrie alimentari, chimiche e del legno.

Matanza Circondario (1.112.000 ab.) dell'agglomerato urbano di Buenos Aires, in Argentina.

Matanzas Città (119.000 ab.) dell'isola di Cuba, capoluogo della provincia omonima (596.000 ab.).

Matapàn, càpo Penisola della Grecia, che nel Peloponneso divide il golfo di Laconia da quello di Messenia.

Mataram Città (141.000 ab.) dell'Indonesia, capoluogo della provincia delle Isole della Sonda Occidentale.

Mataràzzo, Raffaèllo (Roma 1909-1966) Regista cinematografico. Diresse Catene (1949) e I figli di nessuno (1951).

matàssa, sf. 1 Filo avvolto su se stesso in più giri uguali. ~ viluppo, griviglio. 2 Affare intricato, imbroglio. ~ intrigo.
 sf. hank, skein.
 lat. mataxa, dal greco màtaxa seta.

match, sm. invar. Parola inglese che indica un incontro sportivo, specialmente di pugilato. ~ incontro.

match ball, loc. sost. m. invar. Nella pallavolo e nel tennis, palla che dà la possibilità di vincere l'incontro.

match point, loc. sost. m. invar. Nella pallavolo e nel tennis, punto che dà la possibilità di vincere l'incontro.

match winner, loc. sost. m. invar. Nel linguaggio sportivo, indica il giocatore che contruibuisce in modo fondamentale alla vittoria della sua squadra.

matè, sm. invar. Albero tipico del Sudamerica e la bevanda che si ottiene dall'infuso delle sue foglie.

matelassé, sm. invar. Tessuto imbottito e trapuntato.

Matèlica Comune in provincia di Macerata (10.085 ab., CAP 62024, TEL. 0737). Centro industriale (prodotti alimentari, meccanici, della lavorazione delle pelli e dell'abbigliamento). Vi si trovano le chiese in stile barocco del Suffragio e di San Francesco, il palazzo Pretorio, del XIII sec., e la Loggia degli Ottoni, del XVI sec. Gli abitanti sono detti Matelicesi o Mateliani.

matemàtica, sf. Scienza degli enti numerici e geometrici.
 sf. mathematics.
La matematica non è un'opinione. Frase di Filippo Mariotti usata per esprimere che in certe circostanze non si può negare l'evidenza dei dati numerici.
La matematica nacque nell'antichità come scienza cognitiva legata ai numeri (aritmetica) e alle figure (geometria). I greci ne fecero una scienza deduttiva, costruendo un sistema di assiomi sulla base dei quali studiare i vari enti cui essa era applicata. Lo studio della geometria portò al complesso di elementi di Euclide. L'introduzione di un sistema di numerazione avanzato e del simbolismo algebrico, dovuta ai matematici arabi che l'appresero dagli indiani, permise di superare i limiti della matematica greca, vincolata all'uso di riga e compasso. Le opere fondamentali di al-Khuwarizmi (dal cui nome deriva algoritmo) introdussero il sistema di numerazione e le regole e le operazioni per la semplificazione di equazioni. Il termine arabo che indica il trasporto di un addendo da un membro all'altro di un'equazione (al-giabr) diede il nome all'algebra. Nonostante l'opera di Fibonacci Liber abbaci (1202) che fece conoscere in occidente i risultati della scuola araba, un reale impulso all'algebra elementare fu dato soltanto dalla scuola di Bologna nel XVI sec. Necessarie premesse alla fisica, nel XVII sec. furono sviluppati la geometria analitica, principalmente per opera di Cartesio, e il calcolo infinetisimale da Leibniz e Newton. Nel XIX sec., Lobacevskij e Riemann dimostrarono la possibilità di esistenza di geometrie che non obbediscono ai postulati di Euclide e la geometria divenne lo studio di strutture definite da proprietà formali e governate da assiomi il cui unico requisito è la coerenza logica. La matematica è diventata il linguaggio in assoluto più potente per tutte le discipline scientifiche, indispensabile per la descrizione rigorosa dei fenomeni e per l'interpretazione dei risultati sperimentali.
Matematica finanziaria e attuariale
La matematica attuariale è la branca della matematica che studia la valutazione attuale di impegni futuri, basandosi sui premi assicurativi pagati, sui capitali assicurati e sull'indagine statistica. La matematica finanziaria studia tutte le operazioni finanziarie basate sul principio di equivalenza di somme diverse, da esigere in tempi diversi. Si occupa quindi di capitalizzazione, rendite, ammortamenti, annualità ecc.

matematicaménte, avv. 1 Tramite ricorso alla matematica. 2 Con la certezza e precisione delle scienze matematiche.

matemàtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Relativo alla matematica. ragionamento matematico. 2 Che ha il carattere di somma precisione ed esattezza. ~ esatto, preciso. : :a sicurezza matematica non era ancora stata raggiunta
sm. Chi professa le scienze matematiche. Venivano chiamati "matematici" anche gli iniziati alla dottrina pitagorica.
 agg. mathematical. sm. mathematician.
 lat. mathematicus, dal greco mathematikòs, deriv. da màthema apprendimento, deriv. da manthànein imparare.

Matèra Città (55.000 ab., 401 m, CAP 75100, TEL. 0835) e capoluogo di provincia della Basilicata. È situata sulle pendici occidentali delle Murge. Il nucleo storico (Sassi) si trova su uno sperone roccioso ed è in gran parte scavato nel tufo, mentre l'abitato più recente si è sviluppato negli avvallamenti circostanti. Fu colonia romana (Mateola) e fu distrutta più volte da Pirro, dai cartaginesi e dai goti. I longobardi la inclusero nel ducato di Benevento e fece poi parte dell'impero bizantino, fino alla conquista normanna del 1061. Nel XV sec. fu conquistata dagli Aragonesi e fece parte del regno di Napoli fino al 1860. I principali monumenti sono il duomo romanico del XII sec., le chiese di San Giovanni e San Domenico, di stile romanico gotico e le chiese rupestri di Santa Maria de Idris, con affreschi del XIV e XV sec., e di San Pietro Caveoso (XVII sec.).
Provincia di Matera
(207.000 ab., 3.447 km2) Territorio prevalentemente collinare, tra le Murge pugliesi e il golfo di Taranto. I fiumi che lo attraversano, Bradano, Basento, Agri e Sinni, hanno carattere irregolare. Le principali risorse sono l'agricoltura lungo la fascia costiera (ortofrutticoltura e viticoltura) e l'industria petrolchimica, intorno al giacimento di metano di Ferrandina.

materassàio, sm. Chi produce o aggiusta materassi, guanciali e simili.

materassìno, sm. 1 Tappeto imbottito usato in alcune pratiche sportive. 2 Piccolo materasso pneumatico da spiaggia o campeggio.
 sm. 1 mat. 2 (pneumatico) airbed.

materàsso, sm. Involucro imbottito steso sulla rete del letto, per appoggiare il corpo durante il sonno. materasso ortopedico, che permette di assumere posizioni corrette mentre si sta riposando.
 sm. mattress.
 arabo matrah cuscino.

matèria, sf. 1 Sostanza di cui sono composti i corpi esistenti. ~ elemento. 2 La sostanza grezza che serve di base per lavorazioni successive. 3 Argomento, soggetto. ~ tema. 4 Disciplina oggetto di studio e di insegnamento. ~ dottrina, scienza.
 sf. 1 material. 2 (di studio) subject. 3 (fis.) matter.
In filosofia il concetto di materia è noto fin dall'antichità; gli atomisti Democrito e Leucippo consideravano la materia come la sostanza unica e indivisibile, che costituiva tutti i corpi e tutto l'universo. Aristotele contrapponeva la materia alla forma, configurandola come elemento eterno e inconoscibile. La filosofia scolastica tolse alla materia il carattere di eternità, ponendo l'accento sulla sua incompletezza e imperfezione. Cartesio pose le basi del concetto di materia che restò in auge fino alla crisi determinata dalla meccanica quantistica, distinguendo tra res extensa (la materia vera e propria) e res cogitans (lo spirito) e assegnando alla materia il concetto di estensione regolata da leggi meccaniche causali. La sintesi einsteiniana tra massa ed energia ha tolto oggigiorno importanza alla definizione di materia, il cui approfondimento è stato sostituito dallo studio della struttura della materia. In fisica si considera materia tutto ciò che è dotato di inerzia, secondo i principi della meccanica classica. La scoperta e lo studio di un sempre maggior numero di particelle costituenti l'atomo ha portato alla scoperta della antimateria, ovvero di materia composta dai complementi delle particelle elementari, aventi gli stessi valori delle grandezze che li caratterizzano, ma segno opposto.

materiàle, agg. e sm. agg. 1 Relativo alla materia. 2 Che ha rapporto solo con la materia. ~ concreto. era interessato solo ai piaceri materiali. 3 Reale, effettivo. ~ pratico. <> immateriale. gli mancava proprio il tempo materiale di farlo. 4 Grossolano. fare errori materiali, per ignoranza.
sm. 1 Materia necessaria a un determinato scopo. 2 Strumenti usati per una determinata attività. il materiale a disposizione era scadente.
 agg. e sm. material.
 lat. tardo materialis.

materialìsmo, sm. 1 Dottrina filosofica che nega l'esistenza dello spirito. 2 Tendenza ad apprezzare solo i beni e i piaceri materiali.

materialìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Relativo al materialismo.
sm. e sf. Seguace del materialismo.

materialìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al materialismo.

materialità, sf. L'essere materiale.

materializzàre, v. v. tr. Rendere materiale. finalmente riuscirono a materializzare quell'idea in un progetto concreto.
v. intr. 1 Prendere aspetto e consistenza materiale. 2 Divenire concreto. quegli ideali non avrebbero mai potuto materializzarsi.

materializzazióne, sf. Il materializzare e il materializzarsi. ~ concretizzazione. <> smaterializzazione.

materialménte, avv. 1 In modo materiale. 2 Grossolanamente. 3 Entro i limiti di tempo e spazio possibili.

materiàre, v. tr. Rendere concreto.

matèrico, agg. Forma di pittura e scultura che utilizza materiali inusuali.

maternaménte, avv. In modo materno, con sentimenti materni.

maternità, sf. 1 L'essere madre. la maternità la rese più dolce verso gli altri. 2 Reparto ospedaliero destinato alle partorienti. era infermiera al reparto di maternità.
 sf. 1 maternity. 2 (reparto ospedaliero) maternity ward.
 lat. mediev. maternitàs,-atis, deriv. dal lat. maternus materno.

matèrno, agg. 1 Relativo alla madre. l'amore materno è indissolubile. 2 Da parte di madre. l'eredità materna era esigua.
 agg. maternal, motherly.
 lat. maternus, deriv. da mater,-tris madre.

Matése Massiccio calcareo tra la Campania e il Molise, nell'Appennino Campano. Vetta più elevata il monte Miletto (2.050 m).

Matheo (Attivo in Spagna nella seconda metà del XII sec.) Scultore francese. Tra le opere (?) Portico della Gloria della cattedrale di Santiago de Compostela (1188).

Màthi Comune in provincia di Torino (4.090 ab., CAP 10075, TEL. 011).

Mathieu d'Arras (Arras ?-Praga 1352) Architetto francese. Tra le opere il coro della cattedrale di San Vito a Praga (ca. 1343-1352) e il castello di Karlstein (1348-1367).

Mathiez, Albert (La Buyère 1874-Parigi 1932) Storico francese. Studioso della rivoluzione francese alla quale sono dedicate le sue opere principali: La rivoluzione francese (1922-1927) e La reazione termidoriana (1929).

Mathis der Maler Opera in sette quadri di P. Hindemith, libretto proprio (Zurigo, 1938).

Matìlde di Canòssa (1046-Bondeno 1115) Figlia di Bonifacio di Toscana e di Beatrice di Lorena divenne, alla morte dei fratelli, signora della Toscana, di parte della Lombardia e della Lorena. Cercò di organizzare i propri possedimenti sotto forma di un principato feudale e sostenne il papato di Gregorio VII nella lotta contro Enrico IV, il quale nel 1077 dovette, nel castello di Canossa, fare atto di sottomissione al papa, ottenendo così la revoca della scomunica.

Matìlde di Magdebùrgo (Sassonia 1210 ca.-Helfta 1280) Religiosa tedesca e autrice di scritti di prosa e poesia mistica (Del fluire della luce divina).

Matìldidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi marini, appartenenti all'ordine dei Mesogasteropodi, aventi una sola conchiglia embrionale con giri sinistrorsi.

matinée, sf. invar. Spettacolo che ha luogo al mattino.

Matìno Comune in provincia di Lecce (11.370 ab., CAP 73046, TEL. 0833). Centro agricolo (coltivazione di tabacco, olive e uva) e industriale (prodotti alimentari e mobilifici). Gli abitanti sono detti Matinesi.

Matisse, Henri (Cateau-Cambrésis 1869-Nizza 1954) Pittore e scultore francese. Iniziò a interessarsi di pittura nel 1890 durante una convalescenza. Nel 1892 abbandonò l'impiego presso un avvocato per andare a studiare arte a Parigi. Allievo di G. Moreau, divenne il principale esponente del fauvisme, del quale la sua Natura morta con melanzane (1911-1912) rappresenta un esempio essenziale. Le principali opere sono Lusso, calma e voluttà (1904-1905, Parigi, collezione Signac), La gioia di vivere (1905, Merion, USA, Barnes Foundation), I giocatori di bocce e La danza (1906, New York, Museum of Modern Arts), La danza e La musica (1910, San Pietroburgo, Ermitage) el'Odalisca con calzoni rossi (1922, Parigi, Musée National d'Art Moderne). Nel 1952 nella sua città natale è stato inaugurato un museo dedicato alla sua opera. La sua pittura è caratterizzata dalle ampie stesure a colori violenti, più attente all'espressione che alla descrizione e al rispetto dello spazio prospettico.

matìta, sf. 1 Strumento per scrivere o disegnare costituito da un cilindro di grafite racchiuso in un involucro di legno o altro materiale. ~ lapis. 2 Oggetto simile a una matita usato in cosmetica.
 sf. pencil.
 lat. tardo haematites, dal greco haimatìtes pietra sanguigna.

Mato Grosso Stato federato (1.931.000 ab., 901.421 km2) del Brasile, con capitale Cuiab´, al confine con la Bolivia. È la parte centrale dell'altopiano brasiliano e ha vegetazione molto abbondante, a causa del clima subtropicale. Le risorse principali sono l'agricoltura (riso, canna da zucchero, mais), le piantagioni di caucciù, l'allevamento estensivo di bovini e l'attività estrattiva di diamanti, oro, ferro e manganese.
Mato Grosso do Sul
Stato federato (1.775.000 ab., 357.472 km2) del Brasile centrooccidentale, con capitale Campo Grande. È compreso tra i fiumi Paran´ e Paraguay e confina con Bolivia e Paraguay. Il territorio è prevalentemente montuoso, tranne la regione a nord-ovest con le paludi del Rio Negro e del São Lourénço.

matràccio, sm. Recipiente sferico di vetro con lungo collo, usato in chimica.

matralìe, sf. pl. Nell'antica Roma, festa celebrata in onore della Mater Matula ogni 11 di giugno. A tale festa partecipavano solo le matrone sposatesi una sola volta.

matriàrca, sf. Donna che svolge un ruolo autorevole o dominante in ambito familiare.

matriarcàle, agg. Relativo al matriarcato.

matriarcàto, sm. Istituzione sociale in cui la donna è il centro della famiglia e della società.

matricària, sf. Genere di Composite erbacee, perenni o annue, a cui appartiene la camomilla.

Matrìce Comune in provincia di Campobasso (1.077 ab., CAP 86030, TEL. 0874).

matrìce, sf. 1 Utero. 2 Ciò da cui ha origine un fenomeno. ~ radice. 3 Nei registri a madre e figlia, la parte del modulo che resta attaccata al registro.
 sf. 1 (origine) background. 2 (stampo) matrix. 3 (comm.) counterfoil.
 lat. matrix,-icis.
In matematica è una tabella di numeri, ognuno dei quali è identificato dalla coppia di numeri che indicano rispettivamente la riga e la colonna della tabella in cui è collocato. Quando il numero delle righe è uguale al numero delle colonne, la matrice si dice quadrata e alla matrice è associato un numero detto determinante. Il nome matrice è stato introdotto da J. Sylvester nel 1850 e sviluppato da Hilbert nella sua trattazione dell'algebra delle matrici infinite. Il calcolo matriciale, ovvero l'insieme delle operazioni che possono essere eseguite sulle matrici, è utilizzato in tutti i problemi che richiedono l'uso di matrici per la propria intrinseca complessità (risoluzione di sistemi di equazioni lineari, trasformazioni lineari tra spazi vettoriali, meccanica quantistica-W. K. Heisenberg, 1925).
In mineralogia indica la massa rocciosa che include un minerale o un cristallo.

matriciàle, agg. Relativo a matrice.

matricìda, sm. e sf. Uccisore della propria madre.

matricìdio, sm. Uccisione della propria madre.

matricinàre, v. tr. Segnare con un martello forestale le piante di un bosco che fungeranno da matricine.

matrìcola, sf. 1 Numero di registro che individua una persona, una cosa. la matricola dell'auto era stata contraffatta. 2 Il registro stesso. 3 Studente universitario iscritto al primo anno. non aveva intenzione di andare alla festa delle matricole.
 sf. 1 (numero di registro) registration number. 2 (studente universitario) fresher, freshman.
 lat. matricula, dimin. di matrix,-icis matrice.

matricolàre, v. tr. Immatricolare.

matricolàto, agg. Individuo dotato di particolare abilità o notorietà.

matrìgna, sf. 1 Seconda moglie del padre. 2 Madre crudele.
 lat. tardo matrigna.

matrilineàre, agg. Detto di discendenza in linea materna.

matrilinearità, sf. Sistema di discendenza per linea materna.

Matrimoni a sorpresa Film commedia, americano (1952). Regia di Edmund Goulding. Interpreti: Ginger Rogers, Fred Allen, Victor Moore. Titolo originale: We're not Married

matrimoniàbile, agg. Di persona, che è in grado di sposarsi.

matrimoniàle, agg. Relativo al matrimonio. ~ coniugale.
 agg. marriage, matrimonial.

matrimonialìsta, sm. e sf. Avvocato esperto in diritto matrimoniale.

matrimònio, sm. 1 Unione, sancita dalla legge e dalla religione, dell'uomo e della donna per creare una famiglia. ~ connubio. 2 Cerimonia laica e religiosa che sancisce l'unione matrimoniale. ~ cerimonia nuziale, nozze.
 sm. 1 marriage, matrimony. 2 (cerimonia) wedding.
 lat. matrimonium.
Il matrimonio è il sepolcro dell'amore. Dall'Epistolario di Francesco Domenico Guerrazzi, lettera inviata ad Antonio Mangini.
Unione di due persone di sesso diverso, sancita in presenza di un ufficiale di stato civile (matrimonio civile) o di un sacerdote (matrimonio religioso), in seguito alla quale i due coniugi assumono obblighi reciproci nella comunanza di vita materiale e spirituale. Si basa sull'uguaglianza giuridica e morale dei coniugi. Il matrimonio è vietato, salvo apposita dispensa del tribunale, tra minorenni e, senza possibilità di dispensa, tra ascendenti e discendenti, sia legittimi che naturali, tra fratelli e sorelle e tra affini in linea retta (suocero e nuora, suocera e genero). Con apposita dispensa è invece possibile tra zii e nipoti, tra affini collaterali in secondo grado (cognati) e tra figli adottivi. Nel matrimonio religioso, i ministri celebranti il sacramento sono gli sposi e il sacerdote è un testimone della chiesa. I diritti e i doveri dei coniugi sono stati parificati con il nuovo diritto di famiglia (1975); è possibile scegliere tra il regime di comunione o di separazione dei beni, dal quale restano comunque esclusi i beni personali e quelli posseduti prima del matrimonio. Il matrimonio religioso è indissolubile, mentre il matrimonio civile può essere sciolto con il divorzio.
Matrimonio morganatico
Matrimonio tra un uomo di classe nobiliare e una donna di rango inferiore, che esclude la donna e i di lei figli dai diritti giuridici del padre. Attualmente è previsto per gli appartenenti a famiglie reali ed esclude i figli nati nel matrimonio dal diritto alla successione al regno.

Matrimonio alla moda Dramma di J. Dryden (1672).

Matrimonio all'italiana Film commedia, italiano (1964). Regia di Vittorio De Sica. Interpreti: Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Aldo Puglisi.

Matrimonio di Figaro, Il Commedia di P. A. Caron de Beaumarchais (1784). Opera teatrale basata sull'intrigo e l'amore, abbinati alla satira. La vicenda narrata costituisce il seguito del Barbiere di Siviglia dello stesso autore. Il conte di Almaviva trascura la moglie Rosina e fa la corte alla fidanzata di Figaro, Susanna. Su suggerimento della contessa, Susanna finge di concedergli un appuntamento, al quale si reca invece la contessa vestita da cameriera, mentre la cameriera indossa gli abiti della contessa. Dopo molto trambusto e le necessarie spiegazioni, la commedia si conclude con la soluzione di tutti gli equivoci. Figaro sposerà finalmente Susanna. L'opera rappresenta il capolavoro dell'autore. Il personaggio di Figaro incarna la richiesta popolare di una maggiore giustizia sociale. Alla prima rappresentazione pubblica della commedia l'autore venne giudicato un precursore della rivoluzione. Per una dichiarazione avventata rilasciata dopo il successo, l'autore dovette scontare alcuni giorni di prigione. La commedia, ridotta in libretto da L. Da Ponte, è stata musicata da W. A. Mozart nel 1786.

Matrimonio di Maria Braun, Il Film drammatico, tedesco (1978). Regia di Rainer Werner Fassbinder. Interpreti: Hanna Schygulla, Klaus Löwitsch, Ivan Desny. Titolo originale: Die Ehe der Maria Braun

Matrimonio segreto, Il Melodramma giocoso in due atti di D. Cimarosa, libretto di G. Bertati (Vienna, 1792).

Matrimonio, Un Film commedia, americano (1978). Regia di Robert Altman. Interpreti: Carol Burnett, Paul Dooley, Amy Stryker, Mia Farrow, Vittorio Gassman, Luigi Proietti. Titolo originale: A Wedding

matriòsca, sf. (pl.-che) 1 Nell'artigianato russo, insieme di bamboline di legno cave dai colori vivaci e di dimensione decrescente, ciascuna delle quali ne contiene una più piccola. 2 In economia, società per azioni controllata da un'altra società, il cui pacchetto azionario è a sua volta tenuto da un'altra società. ~ società marsupio, scatola cinese.

matrizzàre, v. intr. Essere somigliante alla madre, per indole, carattere o aspetto fisico.

matroclìna, sf. Di eredità nella quale i caratteri dei discendenti derivano dalla madre.

matròna, sf. 1 Titolo dato alle antiche signore romane. 2 Donna autorevole. ~ signora. 3 Donna imponente e formosa.
 sf. (donna imponente) matronly woman.
 lat. matrona, deriv. da mater,-tris madre.

matronàle, agg. Relativo a matrona. ~ imponente. <> mingherlino.

matronàlie, sf. pl. Nell'antica Roma, feste in onore di Giunone durante le quali le schiave venivano servite dalle padrone. Erano celebrate il 1° marzo nel bosco vicino al tempio di Giunone Lucina.

matronèo, sm. In alcune chiese paleocristiane, settore riservato alle donne.

matronìmico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Nome derivato da quello della madre.

matronìsmo, sm. Disendocrinia propria delle bambine consistente nell'assunzione precoce di caratteristiche somatiche tipiche delle donne adulte e nella presenza di mestruazioni.

Matsu Arcipelago (15.000 ab.) di Taiwan, nello stretto di Formosa.

Matsudo Città (456.000 ab.) del Giappone, nella prefettura di Chiba.

Matsumoto Città (201.000 ab.) del Giappone, nella prefettura di Nagano, sull'isola di Honshu.

Matsuyama Città (443.000 ab.) del Giappone, sull'isola di Shikoku. Capoluogo della prefettura di Ehime.

màtta, sf. Carta da gioco che può assumere ogni valore. Detta anche jolly.
 spagn. mata, da matar uccidere.

Matta Echaurren, Roberto Sebastian (Santiago del Cile 1911-) Pittore cileno. Tra le opere Ascoltate vivere (1941, New York, Museum of Modern Art) e La vertigine di Eros (1944, New York, Museum of Modern Art).

mattacchióne, sm. Persona allegra per carattere. ~ burlone.

mattaccìno, sm. 1 Nei secc. XV e XVI, danza pantomimica di carattere grottesco con la quale si eseguiva una parodia delle danze guerriere dell'antichità. 2 Buffone, giullare che si esibiva in pubblico eseguendo giochi di abilità e scherzi.

mattaménte, avv. Nel modo proprio dei matti, in modo stravagante.

mattàna, sf. Umore mutevole e capriccioso. ~ stramberia.

mattànza, sf. Fase finale della pesca al tonno.
 spagn. matanza strage, deriv. da matar.

mattanzàre, v. tr. Eseguire una mattanza.

mattàre, v. tr. 1 Nel gioco degli scacchi, dare scacco matto al re avversario. 2 Vincere. ~ sopraffare.

mattarèllo => "matterello"

mattàta, sf. Azione da pazzo.

Mattatìa (?-165? a. C.) Sacerdote ebreo, padre dei Maccabei. Apparteneva alla famiglia degli Asmonei. Si ribellò ad Antioco IV Epifane e al tentativo di quest'ultimo di ellenizzare il popolo ebreo. I figli Simone, Giuda e Gionata furono i prosecutori della sua lotta.

mattatóio, sm. Macello.

Mattatoio n. 5 Romanzo di K. Vonnegut (1969).

mattatóre, sm. 1 Chi si occupa di uccidere gli animali nei mattatoi. 2 Che riesce a emergere per le proprie capacità.

Mattatore, Il Film commedia, italiano (1960). Regia di Dino Risi. Interpreti: Vittorio Gassman, Anna Maria Ferrero, Peppino De Filippo.

Mattèi, Enrìco (Acqualagna 1906-Bascapè 1962) Imprenditore. Dal 1953, quale presidente dell'ENI, cercò accordi diretti con i paesi produttori di petroli. Perì in un incidente aereo, probabilmente causato da una bomba.

Mattèo (Cafarnao I sec.) Santo e apostolo, autore del primo dei quattro Vangeli. Di professione esattore, seguì l'invito di Gesù a seguirlo. La festa si celebra il 21 settembre. L'originale del Vangelo era probabilmente in ebraico o aramaico, ma è andato perso e ne è stata tramandata la versione greca, forse ridotta. È forse il più fedele alla cronologia dei fatti e sembra essere rivolto agli ebrei, per i riferimenti all'Antico Testamento e per l'importanza data alla figura di Gesù come Messia. In esso è riportata la fondazione della chiesa su Pietro.

Mattèo da Bàscio (1495?-Venezia 1552) Frate francescano. Iniziò il movimento di riforma che originò i cappuccini.

Matteòtti (brigate) Formazioni partigiane della seconda guerra mondiale. Furono organizzate dal partito socialista italiano nel settembre 1943, dopo la firma dell'armistizio, in onore di Giacomo Matteotti.

Matteòtti, Giàcomo (Fratta Polesine 1885-Roma 1924) Politico. Appartenne alla corrente riformista del Partito socialista, della quale fu anche dirigente, schierandosi però contro l'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale. Nel 1919 fu eletto deputato e nel 1922 divenne segretario del Partito socialista unico. Denunciò pubblicamente i brogli elettorali e le violenze dei fascisti, ma fu rapito da una banda fascista e assassinato. La sua morte provocò vaste reazioni politiche e morali, che sfociarono nella secessione parlamentare dell'Aventino, nella destituzione del capo della polizia De Bono e nell'arresto e condanna degli assassini, amnistiati poco dopo.

matterèllo, sm. Legno lungo e tondo usato in cucina per assottigliare la pasta sfoglia.
 sm. rolling pin.

matterìa, sf. 1 Bizzarria, stranezza. ~ stravaganza. 2 Azione da matto. ~ stoltezza.

màttero, sm. Ramo di orniello usato per intrecciare ceste.

Matteùcci Armàndi Avògli Tròtti, Nicòla (Bologna 1926-) Studioso di filosofia politica italiano e professore di filosofia morale all'università di Bologna. Ha scritto opere tra le quali Il liberalismo in un mondo in trasformazione (1972), Organizzazione del potere e libertà (1976), Alla ricerca dell'ordine politico (1984), Alexis de Tocqueville (1990) e Lo stato moderno (1993).

Matteùcci, Càrlo (Forlì 1811-Ardenza, Livorno 1868) Fisico e uomo politico italiano. Famoso per aver enunciato, indipendentemente da Faraday, le leggi dell'elettrolisi, ha effettuato importanti ricerche sugli effetti fisiologici dell'elettricità e sull'elettricità muscolare. Fu ministro della pubblica istruzione, nel 1862, e fondò, insieme a R. Piria, il Nuovo Cimento.

Matteùcci, Felìce (Lucca 1808-Firenze 1887) Fisico, matematico e ingegnere. Inventò, in collaborazione con E. Barsanti, il primo motore a scoppio endotermico per applicazioni industriali. Progettò il prosciugamento del lago Bolsena per incarico del granduca di Toscana.

Matthau, Walter (New York 1920-) Nome d'arte dell'attore cinematografico e teatrale statunitense W. Matuschankaynsky. Divenne famoso soprattutto per i ruoli comici nelle commedie classiche. Le migliori interpretazioni sono Sciarada (1964), Non per soldi... ma per denaro (1966, premio Oscar come miglior attore non protagonista), La strana coppia (1968), Prima pagina (1974), Buddy Buddy (1981) Il piccolo diavolo (1988).

Matthes, Roland (Poessneck 1950-) Nuotatore tedesco. Alle olimpiadi del 1968 e del 1972 vinse l'oro in specialità dorso, e detenne il record mondiale dal 1967 al 1976.

Matthiae, Pàolo (Roma 1940-) Archeologo italiano. Scopritore di Ebla, ha svolto ricerche (a Tell Afis e a Tell Fray) che hanno dato un contributo fondamentale alla revisione storica delle culture della Siria.

Mattìa (I sec. d. C.) Santo e discepolo di Gesù. Sostituì l'Iscariota tra gli apostoli per volere di Pietro. Probabilmente si dedicò all'evangelizzazione della Giudea e della Macedonia. Fu ucciso dagli ebrei quando tornò a Gerusalemme.

Mattìa d'Asbùrgo (Vienna 1557-Vienna 1619) Imperatore e re d'Ungheria e Boemia. Figlio di Massimiliano II, nel 1578 fu nominato governatore dei Paesi Bassi ma i disordini sociali e religiosi lo costrinsero all'esilio nel 1581. Appoggiò le rivendicazioni religiose della nobiltà ungherese e nel 1608 divenne re d'Ungheria e quindi di Boemia nel 1611. Alla morte del fratello, l'imperatore Rodolfo II (1612), gli successe al trono. Il suo regno fu caratterizzato dall'intolleranza religiosa e dal sostegno dato alla controriforma. La nomina a suo successore del cugino Ferdinando di Stiria provocò la rivolta dei cechi e la defenestrazione di Praga (1618) e portò quindi alla guerra dei trent'anni.

Mattìa I Corvìno (Koloszv´r 1440-Vienna 1490) Re d'Ungheria. Figlio di Giovanni Hunyadi, con l'appoggio della nobiltà ungherese fu nominato re d'Ungheria nel 1458. Combatté l'espansione turca e conquistò la Moravia, la Slesia e la Lusazia. Nel 1485-1486 conquistò anche parte dell'Austria, compresa la città di Vienna. Riformò l'amministrazione e il fisco, contrastando l'aristocrazia latifondista. Fu splendido mecenate e accolse a corte moltissimi artisti, tra i quali numerosi italiani. Fondò l'università di Bratislava e la Biblioteca Corviniana.

Mattiàcci, Eliséo (Cagli di Pesaro 1940-) Artista italiano. Ha studiato a Pesaro e a Roma. Inizialmente dedicatosi all'arte pop, negli anni '60 si è rivolto all'arte povera (Tubo, 1967).

Màttie Comune in provincia di Torino (662 ab., CAP 10050, TEL. 0122).

Mattièlli, Lorènzo (Vicenza 1682-Dresda 1748) Scultore. Lavorò prevalentemente a Vienna, dove realizzò i gruppi mitologici in pietra nel palazzo Schwarzenberg (1719-1724) e la decorazionedel convento di Melk. Successivamente si trasferì a Dresda, dove realizzò settantotto statue per la chiesa di corte.

mattìna, sf. La parte del giorno tra l'alba e il mezzogiorno. ~ mattinata.
 sf. morning.
 lat. matutina (hora) (ora) del mattino.

mattinàle, agg. 1 Relativo alla mattina. 2 Di rapporto di polizia, militari e simili, compilato ogni mattina.
 franc. matinal.

mattinàta, sf. 1 Tutto lo spazio della mattina. 2 Spettacolo dato di mattina.
 sf. morning.

Mattinàta Comune in provincia di Foggia (6.245 ab., CAP 71030, TEL. 0884).

mattinièro, agg. Che si leva presto al mattino.
 agg. early-rising.

mattìno, sm. 1 Tempo che intercorre fra l'alba e il sorgere del sole. svegliarsi di primo mattino, molto presto. 2 Prima mattina. non c'erano più treni del mattino.
 sm. morning.
 lat. matutinum, del mattino.

Mattiòli, Raffaèle (Vasto 1895-Roma 1973) Banchiere. Fino al 1972 fu presidente della Banca commerciale italiana. Curò la direzione della collezione dei classici italiani per la casa editrice Ricciardi.

Mattiòli, Ròcco (Ripa Teatina 1953-) Pugile. Dal 1977 al 1979 fu campione mondiale WBC dei pesi medi junior.

màtto, agg. e sm. agg. 1 Pazzo, folle. ~ psicopatico. <> sano, normale. è una testa matta; andare matto per qualcosa o qualcuno, avere forte passione. 2 Falso.
sm. 1 Chi ha perso l'uso della ragione. ~ mattoide. agiva da matto, senza riflettere. 2 Chi si comporta in modo stravagante. 3 Carta dei tarocchi che rappresenta la figura del buffone. 4 In senso figurato e nel gioco degli scacchi, mossa vincente e risolutiva.
 agg. 1 crazy, mad. 2 (scacco matto) checkmate. sm. madman.
 lat. tardo mattus ubriaco; nel significato sm. [4]: dall'arabo-persiano Shah mat il re è morto.

mattòide, agg. Che è un po' matto, stravagante. ~ pazzoide. <> sano, normale.

Mattoli, Màrio (Tolentino 1898-Roma 1980) Regista. Lanciò e diresse nel cinema Totò e Macario.

mattonàia, sf. Area, vicina al forno di cottura, in cui vengono fatti essiccare naturalmente i mattoni.

mattonàio, sm. Chi lavora nella produzione di laterizi.

mattonàre, v. tr. Lastricare di mattoni.

mattonàta => "ammattonata"

mattonàto => "ammattonato"

mattonatùra => "ammattonatura"

mattóne, agg. e sm. agg. invar. Che ha colore rosso cupo, tipico della terracotta.
sm. 1 Laterizio pieno o forato di forma parallelepipeda, di terracotta, usato nell'edilizia. 2 Discorso, scritto e simili, pesante, noioso. non poteva sopportare un altro mattone del genere.
 sm. 1 brick. 2 (fig.) bore.
 etimo incerto.

mattonèlla, sf. 1 Piastrella sottile, usata per rivestire muri e simili. 2 Sponda laterale del biliardo. non era capace di giocare di mattonella, di sfruttare l'urto della pallina sulle sponde. 3 Tipo di gelato.
 sf. tile.
 dimin. di mattone.

mattonièra, sf. Machina per la fabbricazione di mattoni e altri elementi in laterizio, costituita da un propulsore che spinge l'argilla in un condotto avente la sezione desiderata per l'elemento da produrre.

mattonifìcio, sm. Fabbrica di mattoni.

mattutìno, agg. e sm. agg. Relativo al mattino.
sm. 1 La prima parte dell'ufficio divino. 2 Suono della campana che annuncia il sorgere del sole.

maturàndo, sm. Chi deve sostenere l'esame di maturità.

maturàre, v. v. tr. 1 Condurre a maturazione, a completo sviluppo. le disgrazie lo maturarono precocemente. 2 Considerare, ponderare. ~ decidere. 3 Promuovere al termine degli studi secondari superiori.
v. intr. 1 Diventare maturo. ~ stagionare. maturare i tempi, giungere nelle condizione favorevoli. 2 Giungere al pieno sviluppo delle proprie capacità. 3 Di interessi bancari esigibili.
 v. tr. to make mature, to ripen. v. intr. 1 to ripen. 2 (ascesso) to come to a head. 3 (fig.) to mature.
 lat. maturare.

maturatóre, sm. In apicoltura, grande recipiente in cui si conserva il miele dopo la smielatura fino al completamento della maturazione.

maturazióne, sf. 1 Il maturare. 2 Di interessi, affitti e simili esigibili.
 lat. maturatio,-onis.
In botanica è l'insieme dei processi per mezzo dei quali le diverse parti di una pianta si evolvono al fine di assolvere le proprie funzioni. La maturazione coinvolge l'ovulo, il granulo pollinico, i semi e i frutti, per i quali si distingue la maturazione economica, determinata dalle esigenze commerciali e di raccolta, dalla maturazione fisiologica, nella quale il seme diventa in grado di svolgere la propria funzione.

Maturín Città (207.000 ab.) del Venezuela, capitale dello stato di Monagas.

maturità, sf. 1 L'essere maturo. aveva una maturità di giudizio impressionante per la sua giovane età. 2 Età dell'uomo tra la giovinezza e la vecchiaia. 3 Pieno sviluppo delle proprie facoltà. non aveva ancora raggiunto la piena maturità artistica. 4 Diploma che si ottiene sostenendo un esame al termine degli studi medi superiori.
 sf. 1 maturity. 2 (diploma scolastico) school-leaving examination.
 lat. maturitas,-atis.

matùro, agg. 1 Di frutti e simili venuti a completo sviluppo. ~ pronto. <> acerbo. aveva raccolto tutta l'uva matura. 2 Di persona giunta a maturità. ~ adulto, sensato. <> immaturo, infantile. 3 Di processo giunto al culmine. i tempi erano maturi per procedere con il piano.
 agg. mature, ripe.
 lat. maturus.

matùsa, sm. e sf. invar. Persona superata, non più in linea con i tempi.

Matusalèmme 1 Patriarca biblico, figlio di Enoch, vissuto prima del diluvio universale, cui la tradizione attribuisce un'eccezionale longevità. Sarebbe infatti vissuto 969 anni (Genesi 5, 25). 2 Persona molto vecchia (in senso ironico).

Matute, Ana María (Barcellona 1926-) Narratrice spagnola. Autrice di notevole successo in patria e all'estero, ha pubblicato numerosi romanzi e racconti nei quali ha reso magistralmente la psicologia dei personaggi, particolarmente dei bambini. Tra le sue opere, si ricordano Festa al nordest (1953), La piccola vita (1953), Piccolo teatro (1954), In questa terra (1956), I bambini tonti (1956), Il tempo (1956), I figli morti (1958), I soldati pregano di notte (1964) e La torre di guardia (1973).

màu => "mao"

Maud (catena della Regina) Regione montuosa dell'Antartide scoperta nel 1911 da Amundsen. Situata oltre i ghiacciai della barriera di Ross, ha diverse cime che superano il 4.000 m (es. monte F. Nansen).

Maudit, Mont Vetta (4.468 m) al confine italo-francese, nelle Alpi Graie. Fa parte del massiccio del Monte Bianco.

Maugham, William Somerset (Parigi 1874-Nizza 1965) Romanziere inglese. Studiò medicina a Heidelberg. Abbandonò la professione medica per la letteratura. Tra le opere di narrativa Liza di Lambeth (1897), La luna e sei soldi (1919), ispirato alla vita del pittore P. Gauguin, Il velo dipinto (1925), Vacanze di Natale (1939) e Il filo del rasoio (1944). Il romanzo Schiavo d'amore (1915) fu accolto come il suo capolavoro e una delle maggiori opere del realismo del primo Novecento. Inoltre, sono da ricordare le commedie Il cerchio (1921) e Ad est di Suez (1922). La critica più recente ha rivalutato i racconti di Maugham, raccolti sotto il titolo Pioggia e altri racconti (1932), in quanto espressione originale ed efficace della lezione naturalista di G. Maupassant.

Maui Isola (81.000 ab.) degli Usa, nell'arcipelago delle Hawaii.

Maulbertsch, Franz Anton (Langenargen 1724-Vienna 1796) Pittore tedesco. Tra le opere Il trionfo di Aurora (ca. 1785-1786, Vienna, Österreichische Galerie).

Maule, VII Regione VII (834.000 ab.) del Cile centrale, al confine con l'Argentina. Capoluogo Talca.

Mauna Kea Vulcano (4.205 m) spento degli USA, sull'isola di Hawaii. Cima più elevata dell'isola e dell'arcipelago (4.205 m). Durante la stagione invernale la sua vetta è sempre coperta di neve.

Mauna Loa Vulcano (4.170 m) degli Usa, sull'isola di Hawaii.

Maupassant, Guy de (Miromesnil 1850-Parigi 1893) Scrittore francese esponente del naturalismo. Nato nel castello di Miromesnil presso Dieppe, acquisì una conoscenza profonda della campagna normanna. Cacciato dal seminario di Yvetot per il suo razionalismo, terminò gli studi al liceo di Rouen. Nel 1870 si arruolò coma guardia e assistette alla sconfitta francese, che evocherà più tardi in numerose novelle. Dopo il 1871, accettò un posto di commesso in un ministero. Tra il 1871 e il 1880 iniziò a scrivere poesie e subì l'influenza di G. Flaubert, amico d'infanzia della madre, che lo costrinse a osservare la realtà con occhi nuovi e gli impose esercizi di stile. Nello stesso periodo conobbe É. Zola. Una novella, Palla di sego, apparsa nel 1880 in Soirées de Médan ebbe un notevole successo e determinò la sua vocazione di scrittore. Dal 1880 al 1891 pubblicò cica 300 novelle e sei romanzi. Il successo gli aprì le porte dell'alta società. Gli ultimi romanzi raffigurano la vita mondana e sono ispirati direttamente dai tormenti legati alle sue relazioni femminili. Per effetto dell'impegno intellettuale e delle droghe iniziò a soffrire di allucinazioni, di angoscia e a essere ossessionato dalla paura della morte. La pazzia esplose nel 1891. Dopo un suicidio mancato, venne internato in una casa di cura dove morì nel 1893 senza aver recuperato la lucidità. Nelle novelle e nei romanzi Maupassant narrò la vita della campagna e gli usi normanni della fanciullezza, la guerra del 1870 e la sconfitta francese, la mediocrità della borghesia parigina, caratterizzata dall'avarizia e dalla ricerca di erotismo e sopraffatta dalla banalità e dalla mancanza di moralità. Tra le novelle sono da ricordare soprattutto le prime raccolte pubblicate: La casa Tellier (1881), La signorina Fifì (1882) e i Racconti della beccaccia (1883), che comprendono racconti scarni, animati di una vivacità aspra e sarcastica come La beccaccia, La paura, Palla di sego, La casa Tellier, Una scampagnata, La signorina Fifì, Due amici e Chiaro di luna e sono considerati tra i vertici della sua produzione. Tra i sei romanzi, tutti intrisi di un pessimismo razionale e disperato, ma che non raggiungono la coerenza e l'efficacia dei racconti, si ricordano Una vita (1883), Bel-Ami (1885), Pietro e Giovanni (1888) e Forte come la morte (1889).

Maupertuis, Pierre Louis Moreau de (Saint-Malo 1698-Basilea 1759) Filosofo e scienziato francese, esponente dell'illuminismo. Diresse l'Accademia delle Scienze di Berlino (1741-1756). Seguace di Newton, studiò lo schiacciamento terrestre, previsto dalle teorie di Newton e in contrasto con le teorie di Cartesio. Guidò una spedizione in Lapponia per la misura del grado di meridiano terrestre. Come matematico, studiò in particolare le curve piane.

Màuri, Càrlo (Rancio di Lecco 1930-1982) Esploratore e alpinista. Conquistò il Gascherbrum IV (Karakorum) e il Sarmiento (Terra del Fuoco). Ripercorse l'itinerario di Marco Polo a cavallo.

Màuri, Glàuco (Pesaro 1930-) Autore, attore e regista teatrale. Interpretò Shakespeare, Cechov, Sofocle, Pirandello, Molière e Brecht e scrisse, diresse e interpretò Quaderni di conversazione di Beethoven (1974).

Màuria Passo (1.298 m) delle Prealpi Carniche. Collega il Cadore con la Carnia.

Mauriac, François (Bordeaux 1885-Parigi 1970) Scrittore francese. Influenzato dalla rigida educazione religiosa ricevuta, descrisse il conflitto tra il male, espresso come sfrenata concupiscenza, e la grazia e la morale cattolica, ambientando il contrasto nella vita borghese di provincia. Nel 1952 ricevette il premio Nobel per la letteratura. Le opere principali sono Il bacio al lebbroso (1922), Teresa Desqueyroux (1927), Groviglio di vipere (1932), La fine della notte (1935), Gli angeli neri (1936), La Farisea (1941) e il saggio critico sulla Vita di Gesù (1936).

Maurice Robinson, Joan Violet (Camberley, Surrey 1903-Londra 1983) Economista inglese. Rappresentante della scuola postkeynesiana, ha insegnato a Cambridge ed è considerata tra le voci più autorevoli dell'economia contemporanea. Tra le opere, Economia della concorrenza imperfetta (1933), Introduzione alla teoria dell'occupazione (1956), L'accumulazione del capitale (1956), Marx e la scienza economica (1957), Saggi sulla teoria dello sviluppo (1962), Eresie dell'economia (1971), Introduzione all'economia moderna (1973), Economia moderna (1978).

Maurin, Col de Passo (2.637 m) al confine italo-francese, nelle Alpi Cozie, tra la Val Maira e la valle del torrente Ubaye in Francia.

Mauritània Repubblica dell'Africa Occidentale, confina a nord con il Marocco, a nord-est con l'Algeria, a est e a sud con il Mali, a sud con il Senegal, mentre a ovest si affaccia all'oceano Atlantico.
Il territorio è prevalentemente pianeggiante. La larga fascia occidentale si affaccia all'Atlantico per circa 750 km, tra il Capo Bianco e la foce del fiume Senegal, con una costa piatta.
Verso l'interno il territorio si eleva in un tavolato lievemente mosso da una successione di colline di scarsa altezza.
Se si eccettua il fiume Senegal, che traccia il confine con lo stato del Senegal con il suo tratto medio e inferiore, il Paese presenta la tipica idrografia sahariana, priva di fiumi veri e propri, ma con corsi d'acqua brevi e temporanei (i cosiddetti uidian).
In certe zone c'è una certa ricchezza d'acqua sotterranea, che ha determinato la formazione di vaste oasi.
Il clima è tropicale arido, leggermente più umido nelle regioni meridionali, dove permette la formazione della savana.
La capitale è Nouakchott, il massimo centro economico del paese (393.000 ab.), con un discreto movimento portuale e commerciale in genere.
Altri centri sono Nouadhibou, Kaèdi e Zonérate.
L'agricoltura può contare su spazi molto esigui, ridotti dalle ricorrenti e gravi siccità e dalla conseguente avanzata del deserto, che tra il 1980 e il 1984 ha inghiottito l'80% delle terre precedentemente tenute a pascolo con evidenti enormi perdite per l'agricoltura e l'allevamento.
Diffusa è la coltivazione di cereali, miglio, sorgo e riso; nelle oasi si coltivano frutta e palma da dattero.
Le foreste, di scarsa estensione, offrono gomma arabica, oltre a modesti quantitativi di legname.
Più rilevante rimane l'allevamento, essenzialmente nomade (ovini, caprini, bovini, volatili da cortile e cammelli).
Ben sviluppata è la pesca, praticata sia nel fiume Senegal, che in Atlantico, che tende ad assumere carattere industriale, grazie ai vari conservifici installati nel centro portuale di Nouadhibou.
Apprezzabile è la ricchezza delle risorse minerarie, in particolare di ferro e inoltre rame, gesso, fosfati e ilmenite.
Modesta è l'attività industriale, prevalendo piccoli impianti per la trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici e i conservifici del pesce; ci sono inoltre una raffineria di petrolio e un complesso siderurgico.
STORIA Alla fine del neolitico il progressivo avanzamento della regione desertica comporta la migrazione verso sud dei primi abitanti negroidi. All'inizio dell'era cristiana questi vengono progressivamente sostituiti da pastori berberi. Tra l'VIII e il IX sec., terra di contatto tra l'Africa nera e il Maghreb, la Mauritania viene convertita all'islam. Nell'XI sec. subisce la conquista almoravide che costituisce un immenso impero che si espande dal Senegal alla Spagna. Nei secoli XV-XVIII gli arabi Hassani organizzano il paese in emirati; gli europei, e primi tra essi i portoghesi, si insediano sulle coste. Nel 1902 la conquista francese, avviata nella metà del secolo precedente, viene portata a termine da Coppolani. Nel 1920 la Mauritania diventa colonia all'interno dell'Africa occidentale francese. Nel 1934 tutto il territorio della Mauritania è sotto il dominio francese.
Alla fine della seconda guerra mondiale, la Mauritania diventa territorio d'oltremare. Nel 1957 viene fondata Nouakchott. Nel 1958 viene proclamata la Repubblica islamica di Mauritania con Moktar Ould Daddah come presidente (1958-1978). Nel 1960 diventa indipendente. Nel 1976 occupa la parte sud del Sahara occidentale, avviando in tal modo il conflitto con i Sahraouis del Fronte Polisario. Tre anni dopo rinuncia a ogni pretesa sul Sahara occidentale. Nel 1984 governa il paese il colonnello Ould Taya, che si è imposto con un colpo di stato. Nel 1989, scontri interetnici tra senegalesi e mauritani, provocano tensioni con il Senegal. Nel 1991 viene adottata una nuova costituzione che instaura il multipartitismo. L'anno successivo il colonnello Ould Taya viene eletto presidente della repubblica; il suo partito ottiene una notevole vittoria alle elezioni legislative, boicottate dall'opposizione. La Mauritania ristabilisce le proprie relazioni diplomatiche con il Senegal.
Abitanti-2.274.000
Superficie-1.030.700 km2
Densità-2,2 ab./km2
Capitale-Nouakchott
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Ouguiya
Lingua-Arabo, francese, lingue locali
Religione-Musulmana sunnita

Maurìzio (imperatore) (Arabisso, Cappadocia 539?-Nicomedia 602) Imperatore bizantino dal 582. Fino al 591 respinse diplomaticamente i persiani, ma non poté fermare l'invasione slava nei Balcani. Durante il suo regno, riorganizzò l'amministrazione e costituì i due esarcati: l'Africa con capitale Cartagine e l'Italia con capitale Ravenna. Difese l'Italia dai longobardi. In seguito a una rivolta dei soldati ai quali aveva ridotto il soldo e la percentuale di bottino a loro devoluta, Foca lo depose e lo uccise.

Maurìzio (santo) (III sec.) Santo e martire. Fu al comando della Legione tebea che contava seimila soldati cristiani e sarebbe stato martirizzato con alcuni di essi, tra i quali Eusperio, Vitale, Innocenzo, Candido e Vittore, da Massimiano nei pressi di Agauno (l'odierna Saint-Maurice nel Vallese). Si era infatti rifiutato di perseguitare altri cristiani.

Maurìzio (stato) Stato insulare dell'Africa orientale, nell'oceano Indiano, che coincide con l'isola omonima nel gruppo delle Mascarene a est del Madagascar. Comprende inoltre alcune isole minori: Rodriguez, Agalega e Saint Brandon.
L'isola è occupata da un altopiano centrale (altitudine media 400 m), risultato dell'erosione di una serie di antichi rilievi vulcanici. Solo in prossimità delle coste settentrionali e meridionali si elevano numerosi picchi che raggiungono gli 800 m.
Le coste sono generalmente alte, ma rettilinee, orlate da scogliere coralline.
I corsi d'acqua di modesto sviluppo (Grand Rider South East, Black River) scendono a raggiera dall'altopiano, alimentati dalle abbondanti piogge.
Il clima è tropicale caldo e umido, influenzato dagli alisei di sud-est.
La città principale è la capitale Port Louis, attivo scalo marittimo e sede delle maggiori industrie.
Tutti sull'altopiano interno sono invece gli altri principali centri: Beau Bassin-Rose Hill, Curepipe, Vacoas-Phoenix e Quatre Bornes.
L'economia è fortemente specializzata nella produzione di un solo prodotto: lo zucchero. Le piantagioni di canna da zucchero occupano la maggior parte delle aree coltivabili e lo zucchero è la voce principale (più del 60%) delle esportazioni.
La monocoltura ha naturalmente determinato gravi squilibri all'economia del paese, esponendolo all'andamento del mercato internazionale e rendendolo fortemente dipendente dall'estero per il soddisfacimento del fabbisogno interno.
Per il consumo locale si coltivano cereali, manioca, patate, ortaggi vari e banane; tra le principali colture industriali si annoverano, oltre naturalmente a quella della canna da zucchero, tè, caffè, tabacco, palma da cocco e vaniglia. Modesto è l'allevamento caprino e bovino.
Tra l'industria prevale quella di trasformazione dei prodotti locali (zucchero, rhum) più modesta quella chimica (fertilizzanti) e petrolchimica.
In fase di espansione è il turismo.
STORIA All'inizio del XVI sec. l'isola viene scoperta dai portoghesi (Afonso de Albuquerque). Nel 1598 gli olandesi ne prendono possesso e le assegnano il nome, in onore di Maurizio di Nassau. Tra il 1638 e 1710 un insediamento olandese si stabilisce nell'isola che diventa successivamente centro di deportazione. Nel 1715 l'isola cade sotto la dominazione francese e prende il none di isola di Francia. Nel 1810 si impadronisce dell'isola la Gran Bretagna. Il trattato di Parigi del 1814 conferma il dominio britannico sull'isola, che riprende il nome di Maurizio. Nel 1833 l'abolizione della schiavitù ha come conseguenza l'immigrazione massiccia di lavoratori indiani. Nel 1961 l'isola diventa semiautonoma, con primo ministro Seewoosagur Ramgoolam. Nel 1968 diventa indipendente, ma conserva legami stretti con la Gran Bretagna. Nel 1982 viene eletto primo ministro Aneerood Jugnauth. Nel 1992 l'isola Maurizio diventa una repubblica, rimanendo però all'interno del Commonwealth. Nel 1995 viene eletto primo ministro Navin Ramgoolam.
Abitanti-1.117.000
Superficie-2.045 km2
Densità-546,2 ab./km2
Capitale-Port Louis
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Rupia di Maurizio
Lingua-Inglese, creolo-francese, hindi
Religione-Induista, cattolica, musulmana

Maurìzio di Nassau (Dillenburg 1567-L'Aia 1625) Figlio di Guglielmo I d'Orange e principe di Orange, guidò la lotta contro la Spagna, ottenendo la liberazione delle province settentrionali (1591-1597). Diventato la guida del partito dei calvinisti radicali, in contrapposizione ai gomaristi che appoggiavano J. van Oldenbarneveldt, fece giustiziare quest'ultimo, conservando i pieni poteri e riprendendo nel 1621 la guerra contro la Spagna.

màuro, agg. e sm. agg. 1 Relativo all'antica Mauritania. 2 Relativo alla popolazione dei mauri.
sm. 1 Nativo o abitante dell'antica Mauritania. 2 Appartenente alla popolazione dei mauri.

Màuro (Roma 512?-Glanfeuil 584) Santo e benedettino. Secondo tradizione, fu l'organizzatore della vita monastica in Gallia, dopo un primo periodo in cui aveva seguito San Benedetto a Subiaco e Montecassino. Da lui prende il nome una congregazione del XVII sec. riformata, quella dei maurini. Fondò inoltre il monastero di Glanfeuil.

Màuro (Fra) (?-Venezia 1459) Monaco camaldolese autore di carte geografiche. Fu direttore di una scuola di cosmografia a Murano, nel convento di San Michele. Famoso è il mappamondo che stese tra il 1457 e il 1459 e che è conservato nel Palazzo ducale di Venezia.

Maurocordàto, Alessàndro (Istanbul 1791-Egina 1865) Politico greco. Nel 1821 guidò con altri l'insurrezione che portò alla dichiarazione d'indipendenza, da lui redatta. Nel 1822 e 1823 fu presidente del governo provvisorio e in seguito tre volte primo ministro (1841, 1844 e 1853-1856).

Maurois, André (Elbeuf, Seine-Maritime 1885-Neuilly-sur-Seine 1967) Pseudonimo di Emile Herzog. Scrittore e storico francese. Tra le opere I discorsi del dottor O'Grady (1922) e Nuova storia degli Stati Uniti (1963).

Maurras, Charles (Martigues, Provenza 1868-Saint-Symphorien, Tours 1952) Politico francese. Tra le opere Inchiesta sulla monarchia (saggio, 1909) e Antinea (romanzo, 1901).

Mauser, Paul (Oberndorf 1838-1914) Armaiolo tedesco. Fondò con il fratello Wilhelm una fabbrica di armi di precisione.

Mauser, Wilhelm (Oberndorf 1834-1882) Armaiolo tedesco. Fondò con il fratello Paul una fabbrica di armi di precisione.

mausolèo, sm. Sepolcro grandioso. ~ tomba.
 lat. mausoleum, dal greco mausòleion, dal nome del satrapo Mausolo.

Mausoleum Opera di poesia di H. M. Enzensberger (1975).

Màusolo (Milasa IV sec. a. C.) Satrapo della Caria dal 377 al 353 a. C. Conquistò nuove terre in Licia, in Lidia e nella Ionia greca. Artemisia, sua moglie e sorella, gli eresse ad Alicarnasso il famosissimo monumento funebre.

Mauss, Marcel (Épinal 1872-Parigi 1950) Sociologo francese. Tentò di fondere i vari fenomeni sociali e quelli esplicitamente religiosi in un'interpretazione unitaria. Tra le sue opere, Saggio sulla funzione del sacrificio (1899) e Saggio sul dono (1925).

Mauthausen Centro dell'Austria situato a sud-est di Linz, tristemente famoso per il campo di concentramento nazista in cui vennero internati ebrei e deportati di ogni nazionalità e prigionieri di guerra sovietici dei quali oltre 150.000 vi trovarono la morte.

mauve, agg. invar. Che ha colore rosa tendente al viola.

Mavra Opera buffa in un atto di I. Stravinskij, libretto di B. Kochno (Parigi, 1922).

Mawenzi Vetta (5.355 m) della Tanzania, nel gruppo del Kilimangiaro.

Max e i fagociti bianchi Opera di critica letteraria di H. Miller (1938).

maxi- Primo elemento di parole composte che indica dimensioni grandi.

maxicappòtto, sm. Cappotto lungo fino alle caviglie.

maxigónna, sf. Gonna lunga fino alle caviglie.

maxillofacciàle, agg. Che si riferisce alla mascella e al viso.

Maxim, Hiram Stevens (Sangerville, Maine 1840-Streatham, Londra 1916) Ingegnere statunitense naturalizzato inglese. Noto per essere riuscito a trasformare un fucile Winchester modello 1866 in fucile automatico (1883) e per aver costruito una delle prime mitragliatrici (1884, prodotta in serie dal 1887) capace di sparare fino a 500 colpi al minuto. L'arma utilizzava l'energia dei gas prodotti dallo sparo per l'espulsione del bossolo della cartuccia sparata e il riarmo del percussore fino a quando si teneva premuto il grilletto o fino all'esaurimento delle cartucce.

maximum, sm. invar. Prezzo massimo.

Maximus: poesie Opera di poesia di Ch. Olson (1953-1975).

maxiprocèsso, sm. Dagli anni '80, processo che coinvolge un gran numero di imputati.

maxwell, sm. invar. Unità di misura del flusso di induzione magnetica.

Maxwell, Elsa (Keokuk, Iowa 1883-New York 1963) Giornalista e scrittrice statunitense. Redattrice per la cronaca mondana del New York Post. Tra le opere, Ho vissuto di espedienti (1937), I miei ultimi cinquant'anni (1943) e Ho sposato il mondo (1955).

Maxwell, James Clerk (Edimburgo 1831-Cambridge 1879) Fisico e matematico britannico. Iniziò a studiare la composizione dei colori ma si interessò soprattutto dei fenomeni di elettricità e magnetismo, continuando gli studi di Faraday sull'etere e sviluppando la teoria dei fenomeni elettromagnetici. Descrisse matematicamente il concetto di campo magnetico (equazioni di Maxwell) nel quale la velocità di propagazione delle modificazioni fisiche dello spazio circostante una carica in moto diventa, nel vuoto, uguale alla velocità della luce. Si occupò anche di teoria cinetica dei gas, formulando la legge di distribuzione statistica delle velocità delle molecole di un gas (distribuzione di Maxwell). Tra i lavori principali, Sulle linee di forza di Faraday (1865) e il Trattato sull'elettricità e il magnetismo (1873).
Ponte di Maxwell
Dispositivo per misurare l'induttanza utilizzando il metodo del ponte.

May, Ernst (Francoforte sul Meno 1886-Amburgo 1970) Architetto tedesco. Tra le opere il piano regolatore di Breslavia (1925) e il quartiere di Sankt Lorenz a Lubecca (1954-1955).

màya, agg. invar. Relativo all'antica popolazione dei maya.
Antica popolazione indigena dell'America centrale che conta ancora circa 2.000.000 di appartenenti, distribuiti tra Messico, Guatemala, El Salvador e Honduras. Conserva ancora oggi tradizioni e usanze degli antenati precolombiani e parla lingue maya distinte in due gruppi principali: lo huazteco e il maya. L'inizio della civiltà maya è datato nei primi decenni del IV secolo e la storia di questa popolazione si protrae fino al IX secolo. Le numerose città fondate nella regione del Messico, come Palenque, Copan, Uaxactun, si contesero il dominio dello Yucatan e dell'importante istmo di Tehuantepec. Pur risalendo probabilmente al terzo millennio a. C., le più antiche testimonianze di questo popolo risalgono al 320 circa, anno a cui si fa attribuisce il più antico reperto archeologico (un vaso) ritrovato a Tikal, nel Guatemala.
Le conquiste dei toltechi portarono alla nascita di un nuovo impero, situato nello Yucatan e durato dal 900 al 1697, benché la conquista spagnola (1523) della regione coincidesse con l'inizio dello sterminio e della decadenza. I maya furono eccellenti astronomi e matematici. Il loro calendario si basava su un anno solare di 365 giorni e adottarono come sistema di numerazione un sistema vigesimale. La scrittura era di tipo ideografico ed è stata solo parzialmente decodificata. La struttura sociale dei maya era fortemente gerarchica. La classe sacerdotale dominò il periodo classico, mentre la classe guerriera ebbe il potere nel periodo tolteco del nuovo impero. La schiavitù era molto diffusa. Per mezzo di una buona rete viaria, il commercio divenne fiorente e furono costruite magnifiche città, che servivano sia da centri commerciali che da centri religiosi, come Tikal, Palenque, la città sacra Chichen Itz´ con i meravigliosi templi del Castillo e dei Guerrieri, Tulum, Labn´ e Uxmal. La religione maya era di tipo politeista. Le principali divinità erano Itzamma, dio del sole, e Ixchel, dea della luna. Alle divinità erano dedicate le piramidi, enormi terrapieni con ripide scalinate sulla sommità delle quali si trova un piccolo tempio. L'influenza tolteca introdusse il culto del serpente piumato e l'uso dei sacrifici umani.

Mayagüez Città (100.000 ab.) e porto, sulla costa occidentale dell'isola di Puerto Rico.

mayaìte, sf. Silicato che veniva usato dai Maya per fabbricare oggetti ornamentali. È costituito da una miscela isomorfa di diopsite e giadeite.

maya-quiché, sm. invar. Gruppo linguistico dell'America centrale diviso nei sei sottogruppi cakchiquel, chol, huaxteco, mam, maya, quiché e tzeltan.

mayday, sm. invar. Richiesta radiotelegrafica di soccorso immediato che deve essere preceduta da un segnale di SOS.
 franc. m'aidez aiutatemi.

Mayenne Dipartimento (278.000 ab.) della Francia nordoccidentale, capoluogo Laval.

Mayenne, Càrlo di Lorèna dùca di (Alençon 1554-Soissons 1611) Politico francese. Figlio di Francesco I di Guisa, capeggiò la lega cattolica nelle ultime fasi delle guerre di religione; venne battuto a Ivry e ad Arques dagli ugonotti, avviò trattative con Enrico IV e nel 1595 gli si dovette sottomettere dopo la resa di Parigi.

Mayer, Julius Robert (Heilbronn 1814-1878) Fisico e medico tedesco. Riuscì a determinare sperimentalmente l'equivalente meccanico del calore.

Mayer, Marìa Goeppert (Katowice 1906-1972) Fisico statunitense. Di origine polacca, elaborò la teoria della struttura nucleare a guscio con J. H. Jensen e nel 1963 fu insignito del premio Nobel.

Mayo Contea (115.000 ab.) dell'Irlanda, nel Connacht. Capoluogo Castelbar.

Mayo-Danai Dipartimento (225.000 ab.) del Camerun, nella provincia dell'estremo nord. Capoluogo Yagoua.

Mayo-Kebbi Prefettura (820.000 ab.) del Ciad, al confine con il Camerun. Capoluogo Bongor.

Mayon Vulcano (2.421 m) attivo delle filippine, sull'isola di Luzon.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_m.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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