Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale O parte 2

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale O parte 2

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale O parte 2

 

ombrellàio, sm. Chi fa o vende ombrelli.

ombrellàta, sf. Colpo sferrato con l'ombrello.

Ombrellìfere Famiglia di piante per lo più erbacee dalle foglie alterne spesso composte dell'ordine delle Ombrelliflore a cui appartengono numerosi ortaggi e piante medicinali e aromatiche. Sono diffuse in tutto l'emisfero settentrionale.

ombrellifìcio, sm. Fabbrica di ombrelli.

Ombrelliflòre Ordine di piante Dicotiledoni Dialipetale a cui appartiene la famiglia delle Ombrellifere.

ombrellifórme, agg. Che ha forma d'ombrello.

ombrellìno, sm. Piccolo ombrello usato come parasole.

ombrèllo, sm. 1 Arnese per ripararsi dalla pioggia o dal sole, fatto di stoffa applicata a un telaio di stecche e sostenuto da un bastone. ~ parapioggia, parasole. 2 Riparo, difesa. l'ombrello aereo predisposto dall'esercito sembrava funzionare.
 sm. umbrella.
 lat. tardo umbrella, dimin. di umbra.

ombrellóne, sm. Grande ombrello usato in spiaggia, in giardino e in terrazzo per proteggere dal sole.
 sm. beach umbrella.

ombrétto, sm. Cosmetico per sfumare le palpebre.
 sm. eye shadow.

ombrìna, sf. Nome volgare dell'Umbrina cirrosa, un pesce perciforme, appartenente alla famiglia degli Scienidi, che sotto l'estremità della mandibola presenta un barbiglio grosso e corto. Vive nell'Atlantico e nel Mediterraneo.

ombrinàle, sm. Foro praticato nei fianchi di una nave per favorire lo scarico delle acque.

ombròfilo, agg. Di pianta, che sopporta bene le piogge continue e forti.

Ombróne Nome di due fiumi toscani, uno nel grossetano e uno nel pistoiese. L'Ombrone grossetano (161 km) nasce dalle colline del Chianti e, dopo aver toccato Grosseto, sfocia nel mar Tirreno. L'Ombrone pistoiese (38 km) nasce vicino al passo della Porretta e tocca Pistoia, prima di affluire nell'Arno, vicino a Signa.

ombrosità, sf. L'essere ombroso.

ombróso, agg. 1 Pieno d'ombra. ~ ombreggiato. 2 Che fa ombra. una quercia ombrosa dominava la campagna. 3 Di animale che si spaventa facilmente. ~ bizzoso. 4 Di persona permalosa, suscettibile. ~ irascibile. non credevo potesse essere una persona così ombrosa.
 agg. 1 shaded, shady. 2 (persona, permaloso) easily offended. 3 (cavallo) skittish.
 lat. umbrosus.

Omdurman Città (526.000 ab.) del Sudan, nella provincia di Khartoum, sul fiume Nilo.

Òme Comune in provincia di Brescia (2.655 ab., CAP 25050, TEL. 030).

omèga, sm. Ultima lettera dell'alfabeto greco.

Omégna Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (15.371 ab., CAP 28026, TEL. 0323). Centro industriale (prodotti del legno, tessili, chimici e meccanici) sul lago d'Orta. Gli abitanti sono detti Omegnesi.

omelette, sf. invar. Frittata, a volte farcita. ~ crêpe.

omelìa, sf. invar. 1 Sermone tenuto dal sacerdote nelle funzioni religiose. ~ predica. 2 Discorso noioso.
 sf. invar. sermon, homily.

omènto, sm. 1 Membrana che avvolge l'intestino. 2 Pieghe del peritoneo.

omeo- Primo elemento di parole composte.
 dal greco hómoios simile.

omeomerìe Secondo la filosofia di Anassagora, le particelle elementari che compongono la realtà.

omeomorfìsmo, sf. In cristallografia, fenomeno per il quale sostanze diverse dal punto di vista chimico possono cristallizzare in forme simili.

omeomòrfo, agg. Che presenta il fenomeno dell'omeomorfismo.

omeòpata, sm. e sf. Medico che pratica l'omeopatia.

omeopatìa, sf. Metodo terapeutico basato sull'impiego di minime quantità di composti, di origine vegetale, animale o minerale, che, in dosi normali, produrrebbero effetti simili all'affezione da curare, secondo il principio che ogni malattia dovrebbe essere curata con agenti simili a quelli che l'hanno provocata. In questo modo, si provocherebbe l'insorgenza di una malattia più debole di quella originaria, stimolando le difese dell'organismo e la sua capacità di guarigione. Fu sviluppata dal medico tedesco S. Hahnemann verso la fine del XVIII sec. ed è tuttora praticata in molti paesi, nonostante non sia riconosciuta dalla medicina ufficiale.
homoeopathy.

omeopàtico, agg. e sm. agg. Che concerne l'omeopatia.
sm.
Chi cura con il metodo dell'omeopatia.
 agg. homeopathic.

omeopolàre, agg. 1 Di composto i cui atomi sono uniti da legami covalenti. 2 Dei legami che caratterizzano un composto omeopolare.

omeopòlio, sm. Forma di mercato in cui i venditori offrono beni uguali dal punto di vista economico.

omeopsònio, sm. Forma di mercato in cui gli acquirenti hanno una condizione economica identica.

omeostàsi, sf. 1 Caratteristica di mantenere costanti le variabili fisiologiche del mezzo interno al variare delle condizioni esterne. Viene attuata attraverso meccanismi di regolazione. 2 In cibernetica indica la caratteristica di un sistema all'autoregolazione.

omeostàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'omeostasi.

omeotelèuto, agg. Che ha la stessa desinenza.

omeotermìa, sf. Termine con il quale si indica la condizione degli esseri viventi che mantengono costante la loro temperatura corporea a prescindere dalle variazioni della temperatura ambientale.

omeotèrmo, agg. e sm. 1 Di corpo che ha la stessa temperatura. 2 Che ha temperatura costante.

omeprazòlo, sm. Farmaco che inibisce la sintesi di acido cloridrico bloccando la pompa protonica delle cellule parietali dello stomaco.

omeràle, agg. 1 Relativo all'omero. 2 Ampia fascia portata durante le funzioni religiose dal celebrante cattolico.
Arteria omerale
Arteria del braccio che va dall'ascella al gomito; qui si divide nelle arterie radiale e ulnare.

omèrico, agg. 1 Relativo a Omero. ~ epico.

Omèro (IX sec. a. C.) Sommo poeta epico greco. Incerte le notizie biografiche, secondo un passo autobiografico attribuitogli (Inno ad Apollo), era cieco e girovago. La città natale non è nota e le città di Chio, Smirne, Atene, Argo, Salamina, Rodi e Colofone si disputavano, già nell'antichità, l'onore di avergli dato i natali. Un'analisi linguistica delle opere sembra far prevalere comunque un'origine ionica. La questione omerica, sull'autore, del quale viene messa in dubbio anche l'esistenza, e sulle opere, ebbe inizio in età ellenistica, con Xenone ed Ellanico che attribuirono a Omero la sola Iliade. Cicerone riportò l'attribuzione della redazione dell'Iliade e dell'Odissea a letterati dei tempi di Pisistrato (VII sec. a. C.). Ciononostante Omero fu ritenuto personaggio storico fino all'inizio del XVIII sec., quando F. H. d'Aubignac e G. B. Vico sostennero che la poesia di Omero è in realtà opera di più rapsodi. Nel Prolegomena ad Homerum (1795) F. A. Wolf, sulla base di numerose contraddizioni all'interno delle due opere, sostenne l'inesistenza di Omero e fece risalire l'origine dei due poemi a due canti, opera di più aedi e poi ampliati e sistemati ad Atene, al tempo di Pisistrato. Nonostante i pareri discordanti, sembra ormai accertata l'ipotesi secondo la quale l'Iliade e l'Odissea hanno origine da materiale della tradizione orale, raccordato da interventi successivi. L'Odissea è comunque ritenuta da tutti posteriore all'Iliade. Secondo la tradizione altre opere di Omero sarebbero gli Inni, la Piccola Iliade, la Batracomiomachia e i due poemetti Margites e Focide.
Iliade
Poema in ventiquattro libri e 15.693 esametri. L'azione narrata si svolge in cinquantuno giorni del decimo anno della guerra di Troia. Sono i giorni del ritiro di Achille dal combattimento, per protesta contro Agamennone, dell'uccisione di Patroclo, amico di Achille, da parte di Ettore e del rientro in battaglia di Achille stesso, che uccide Ettore, portando la Grecia alla vittoria.
Odissea
Poema epico in ventiquattro libri e 12.110 esametri. Narra il ritorno dell'eroe greco Ulisse da Troia a Itaca, le peripezie del viaggio e la vittoriosa lotta contro i Proci che intendevano usurparne il regno insidiando la moglie Penelope.

òmero, sm. Osso lungo che forma lo scheletro del braccio ed è dotato di tre superfici articolari sporgenti. La superiore, articolata con la scapola, è detta testa dell'omero e consente al braccio un'ampia libertà di movimento rispetto al tronco, mentre le due inferiori sono articolate con il radio (condilo) e con l'ulna (troclea) e costituiscono l'articolazione del gomito, che permette all'avambraccio una flessione di quasi 180° nei confronti del braccio. L'omero è collegato a numerosi muscoli preposti ai movimenti della spalla (trapezio, deltoide e grande pettorale) e del gomito (bicipite e tricipite).

omertà, sf. Intesa tra malavitosi al fine di ostacolare la ricerca del colpevole.
 sf. conspiracy of silence.

ométtere, v. tr. Tralasciare. ~ evitare. <> inserire.
 v. tr. to omit.
 lat. omittere, comp. da ob-+ mittere mandare.

ométto, sm. 1 Piccolo uomo. 2 Birillo del biliardo.

omiciàttolo, sm. Uomo di poco conto.

omicìda, agg., sm. e sf. agg. Che dà la morte.
sm. e sf. (pl. omicidi) Chi ha commesso un omicidio. ~ assassino.
 agg. murderous, homicidal. sm. murderer. sf. murderess.

omicìdio, sm. Delitto commesso da chi provoca la morte di una o più persone, indipendentemente dall'età e dalle condizioni di salute della o delle vittime. Il reato di omicidio si distingue in omicidio volontario o doloso, preterintenzionale e colposo. La legge italiana punisce l'omicidio volontario con la reclusione da ventuno anni all'ergastolo. ~ uccisione, delitto.
 sm. 1 murder. 2 (colposo) culpable homicide.
 lat. homicidium, comp. da homo,-inis uomo +-cidium, deriv. da caedere uccidere.

Omicidio in diretta Film thriller, americano (1998). Regia di B. De Palma. Interpreti: N. Cage, G. Sinise, C. Cugino.

òmicron, sm. invar. 1 Lettera dell'alfabeto i cui simboli corrispondenti erano o e O. 2 Segno numerico usato dagli antichi Greci. Scritto accompagnato da un apice (o') equivaleva a settanta mentre con un apice in basso a sinistra (,o) valeva 70.000.

Omignàno Comune in provincia di Salerno (1.542 ab., CAP 84060, TEL. 0974).

omilàtica, sf. (pl.-che) L'arte del comporre e riportare un discorso sacro.

omilèta, sm. Autore di omelie.

omilètico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che ha il carattere di conversazione. 2 Relativo all'omelia.

ominazióne, sf. Processi evolutivi che hanno portato all'attuale specie umana.

omìnidi Famiglia di Primati che presentavano i caratteri tipici dell'Homo sapiens come la postura eretta, la mancanza di coda e la locomozione bipede. Gli ominidi più antichi, gli australopitecidi, vissero da cinque a sei milioni di anni fa nell'Africa meridionale e orientale.

Omìnidi Famiglia di primati con caratteri propri dell'Homo sapiens. Le forme più antiche (australopitecidi) risalgono a 5-6 milioni di anni fa e sono state rinvenute nell'Africa orientale e meridionale. Rispetto alle Scimmie presentano struttura eretta e locomozione bipede.

omìno, sm. 1 Piccolo uomo. 2 Nano. 3 Fanciullo assennato.

ominòidi, o omonoidèi Secondo alcuni autori, i Primati di aspetto antropoide, privi di coda e con locomozione bipede a cui appartengono anche i primi ominidi.

ominóso, agg. Che costituisce un presagio.

omissióne, sf. 1 Mancata esecuzione di un atto o mancata adozione di un comportamento dovuti. ~ trascuratezza. 2 La cosa omessa. ~ dimenticanza. <> inclusione.
 sf. 1 omission. 2 (di soccorso) failure to assist.
 lat. tardo omissio,-onis, deriv. da omissus, p.p. di omittere.
Nel caso l'atto o il comportamento siano dovuti per legge si ha il reato di omissione. L'omissione può essere un reato contro l'amministrazione pubblica, quando è commessa da un pubblico ufficiale o da un addetto a un pubblico servizio che rifiuta di compiere un atto del suo servizio o ufficio (omissione d'atti d'ufficio), oppure contro la persona, quando è commessa da chi non avvisa l'autorità del ritrovamento di persona ferita o in pericolo di vita o di minore di età inferiore ai dieci anni, o comunque di persona non in grado si provvedere a se stessa (omissione di soccorso).

omissis, sm. invar. Formula latina usata in documenti per indicare l'omissione di parole o frasi inutili. il documento presentato aveva diversi omissis sui particolari.
 abbrev. dal lat. ceteris omissis omesse le altre cose.

Omiya Città (404.000 ab.) del Giappone, nella prefettura di Saitama, sull'isola di Honshu.

OMM Sigla di Organizzazione Meteorologica Mondiale.

ommatìdio, sm. Ognuno degli occhi semplici che formano l'occhio composto degli Artropodi.

Ommatostrèfidi Famiglia di Molluschi Cefalopodi Decapodi.

Ommini e bestie Opera di poesia di Trilussa (1908).

omnia mea mecum porto, loc. avv. Espressione latina che significa "porto con me tutti i miei averi". Veniva usata dagli antichi saggi che vagavano sprovvisti di ogni bene al di fuori della loro sapienza.

òmnibus, sm. invar. 1 Vettura a cavalli adibita al trasporto di persone. 2 Treno in servizio locale su linee secondarie.
 dal latino omnibus (per tutti), che i francesi utilizzarono per indicare il nuovo tipo di vetture, forse giocando con la vicinanza col cognome (Omnès) del primo imprenditore di tali trasporti.

omnicomprensìvo, agg. Che comprende tutto.

òmnium, sm. invar. Gara sportiva a cui sono ammesse più categorie di concorrenti.

omnium consensu, loc. avv. Locuzione latina che significa "con l'approvazione di tutti".

omo- 1 Prefisso usato nella terminologia chimica per denominare un composto che contiene in genere uno o più atomi di carbonio rispetto a un altro composto che viene indicato nel termine stesso. 2 Primo elemento di parole composte.
 dal greco homós simile, uguale.

Òmo Fiume (760 km) dell'Etiopia. Nasce dall'altopiano etiopico e sfocia nel lago Turkana.

Omobòno (?-Cremona 1197) Santo, mercante cremonese. È protettore di sarti e mercanti.

Omocèli Ordine di spugne calcaree.

omocèntrico, agg. (pl. m.-ci) Di un fascio di raggi luminosi passanti per uno stesso punto.

omocèrco, agg. (pl. m.-chi) Di pinna caudale, tipica dei Pesci Teleostei, munita di due lobi uguali.

omocromìa, sf. Tendenza di alcuni organismi viventi ad assumere il colore dell'ambiente in cui vivono.

omòcromo, agg. Che ha lo stesso colore.

Omodèo Lago (22 km2) artificiale della Sardegna centrale, in provincia di Cagliari, formato dallo sbarramento del fiume Tirso.

Omodèo, Adólfo (Palermo 1889-Napoli 1946) Storico. Tra le opere Studi sull'età della Restaurazione (postumo, 1970).

omodónte, agg. Di dentatura di Mammiferi, Pesci, Rettili e Anfibi costituita da denti tutti uguali.

omofagìa, sf. Nell'antica Grecia, rito caratteristico del culto di Dionisio consistente nel mangiare la carne cruda della vittima sacrificata.

omofilìa, sf. Sinonimo di omosessualità

omofonìa, sf. Parole diverse che hanno identico suono.

omofònico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'omofonia.

omòfono, agg. Relativo a segni grafici o parole uguali per suono. un brano musicale omofono.
 greco homòphonos di uguale suono, comp. da homòs uguale + deriv. da phonè lingua, suono.

omofòrio, sm. Paramento liturgico dei vescovi orientali rappresentato da un'ampia sciarpa serica che pende davanti e dietro.

omogamìa, sf. 1 In botanica, la condizione di una pianta i cui fiori hanno pistilli e stami che maturano nello stesso momento. 2 In biologia, tendenza all'accoppiamento tra individui che presentano caratteri affini.

omogeneità, sf. L'essere omogeneo.

omogeneizzàre, v. tr. Rendere omogeneo.

omogeneizzàto, agg. e sm. agg. Reso omogeneo.
sm. Alimento per l'infanzia.
 agg. homogenized. sm. baby food.

omogeneizzazióne, sf. Operazione dell'omogeneizzare.

omogèneo, agg. 1 Che è della stessa specie. ~ affine. <> differente. 2 Simile. avevano dei gusti omogenei in fatto di donne. 3 Che è composto di sostanze affini. ~ amalgamato. <> eterogeneo. la squadra non sembrava molto omogenea.
 agg. homogeneous.
 greco homògenes della stessa stirpe, comp. da homòs uguale + deriv. di gènos genere.

omogenìsmo, sm. Teoria per la quale non esistono razze metamorfiche, ma solo dei meticci i cui discendenti ripresenteranno nel tempo i caratteri somatici delle razze di origine.

omografìa, sf. Il carattere delle parole omografe.

omògrafo, agg. Relativo a parola uguale a un'altra ma con significato diverso. fonemi omografi.
 greco homògraphos, comp. da homòs uguale +-graphos scritto, da gràphein scrivere.

omoioidèo, agg. e sm. Relativo a un muscolo digastrico che collega la scapola all'osso ioide.

omologàre, v. tr. Dare effetto legale, convalidare. ~ ratificare.
 v. tr. 1 (ratificare) to ratify. 2 (registrare) to register. 3 (convalidare) to approve.
 lat. mediev. homologare, deriv. dal greco homòlogos concorde.

omologazióne, sf. L'omologare. ~ approvazione.

omologìa, sf. (pl.-gìe)L'essere omologo.
 greco homologìa.

omòlogo, agg. (pl. m.-ghi) Conforme, corrispondente per origine.

omomorfìsmo, sm. (o morfismo) Corrispondenza tra due strutture algebriche dello stesso tipo A e A' che associa a ogni elemento a appartenente ad A uno e un solo elemento a' appartenente ad A' e che conserva costanti, operazioni e relazioni.
Ad es. F che a x associa 2x è un omomorfismo tra l'insieme dei numeri reali dotato dell'operazione "+" e della identità "0" (x+0 = 0+x = x) e l'insieme dei numeri reali positivi dotato dell'operazione "·" e dell'identità "1" (1·x = x·1 = x) è un omomorfismo: F(0) = 20 = 1 (l'identità viene trasformato nell'identità): F(x+y) = 2x+y = 2x·2y = F(x)·F(y) (il risultato dell'operazione tra due elementi viene mandato nel risultato dell'operazione dei loro trasformati).

omomòrfo, agg. 1 In botanica, che ha forma e aspetto uniforme. 2 In matematica, di insiemi che si corrispondono in un omomorfismo.

Omonèuri Sottordine di Insetti Lepidotteri che hanno la nervatura delle ali anteriori e posteriori quasi identica.

omonimìa, sf. 1 Persone o cose che hanno lo stesso nome. 2 L'essere omonimo.

omònimo, agg. e sm. agg. Che ha lo stesso nome di un altro.
sm. 1 Vocabolo che ha lo stesso suono e grafia di un altro, ma significato diverso. 2 Individuo, oggetto o luogo che presenta lo stesso nome di un altro. non gli era mai capitato di conoscere un suo omonimo.
 agg. with the same name. sm. namesake.
 lat. tardo homonymus, dal greco homònimos, comp. da homòs uguale, + deriv. da ònyma, da ònoma nome.

omopàusa, sf. Lo strato dell'atmosfera compreso tra 80 e 100 Km.

omoplàta, sf. Scapola.

omosessuàle, agg., sm. e sf. Che, o chi, è affetto da omosessualità. ~ donna lesbica; uomo invertito.
 agg., sm. e sf. homosexual.

omosessualità, sf. Attrazione sessuale verso persone dello stesso sesso.

omosfèra, sf. Regione dell'atmosfera terrestre con composizione atmosferica costante.

omotermìa, sf. 1 Caratteristica di un corpo omotermo. 2 Fenomeno che si verifica durante l'inverno in alcuni laghi consistente nell'equilibrio termico della massa delle acqua dovuto a un rimescolamento delle stesse.

omotetìa, sf. In matematica, particolare caso di omologia in cui l'asse coincide con la retta impropria.

omotètico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'omotetia.

omotopìa, sf. Nella topologia algebrica, esistenza di una deformazione continua tra due sottospazi R e S di uno spazio topologico T che trasforma R in S e viceversa.

Omòtteri Sottordine di Insetti Emitteri con due paia di ali uguali generalmente membranose. Hanno una testa fornita di occhi composti, ocelli e un rostro situato nella parte posteriore. Spesso hanno metamorfosi incompleta.

omousiàni I seguaci della formula stabilita dal concilio di Nicea del 325 che proclamava la consustanzialità di Padre e Figlio e condannava la dottrina di Ario.

omozigòte, agg. e sm. Gene che in una cellula diploide è identico nei due cromosomi omologhi. Cellula o organismo che presenta geni allelomorfi uguali per un dato carattere. <> eterozigote.

OMS Sigla di Organizzazione Mondiale della Sanità.

Omsk Città (1.148.000 ab.) della Russia, nella Siberia occidentale. Capoluogo della provincia omonima, sul fiume Irtys. Nodo ferroviario e centro commerciale della regione. Le principali industrie sono quelle meccaniche, tessili, chimiche, petrolchimiche, alimentari, conciarie e del legno. Fondata nel 1916, si sviluppò dopo la costruzione della ferrovia transiberiana.

omùncolo, sm. Uomo di poco conto.

on, prep. invar. Posizione di un interruttore per cui nel circuito passa corrente elettrica.

on line, loc. avv. invar. Operazioni che possono essere effettuate durante il normale funzionamento di una macchina.

on the road, loc. avv. L'espressione è relativa a quegli spettacoli ambientati o ispirati lungo le strade ed è tratta dall'omonimo romanzo di J. Kerouac.

on the rocks, loc. avv. L'espressione è riferita a una bevanda alcolica ripiena di cubetti di ghiaccio.

Ona Fiume (752 km) della Russia. Nasce dai monti Saiani Orientali e confluisce con il fiume Cuna.

onàgro, sm. 1 Asino selvatico di origine asiatica, più agile e intelligente di quello domestico. 2 Macchina da guerra antica utilizzata per lanciare grosse pietre.

Onan Personaggio biblico, nipote di Giacobbe. La legge del levirato lo costrinse a sposare la vedova di suo fratello, ma egli, non volendo figli da lei, disperse per terra lo sperma.

Onanì Comune in provincia di Nuoro (539 ab., CAP 08020, TEL. 0784).

onanìsmo, sm. Masturbazione. ~ autoerotismo.

onanìsta, sm. e sf. Chi è dedito alla masturbazione.

Onàno Comune in provincia di Viterbo (1.278 ab., CAP 01010, TEL. 0763).

ONAS Sigla di Ordine Nazionale Autori e Scrittori.

Onassis, Aristotelis (Smirne 1906-Parigi 1975) Armatore argentino. Di origine greca, fu celebre costruttore di superpetroliere. Sposò Jacqueline Bouvier, vedova di J. F. Kennedy, nel 1968.

ONC Sigla di Opera Nazionale dei Combattenti.

Onchìdidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi polmonati appartenenti all'ordine dei Soleoliferi diffusi in tutti i mari.

óncia, sf. (pl.-ce) 1 Nell'antichità la dodicesima parte della libbra. 2 Unità di misura di peso usata in Italia e in altri paesi, prima del sistema metrico decimale.
 sf. ounce.

onciàle, sf. Genere di scrittura greca e latina che costituì fino alla fine del VII sec. la scrittura libraria delle edizioni di lusso. Derivata dalla scrittura capitale, si differenziava da essa per la forma rotondeggiante di alcune lettere.

oncìdio, sm. Genere di orchidee Epifite che comprende numerose specie dai fiori vistosi riuniti in pannocchie e
o grappoli originarie nell'America tropicale.

Oncìno Comune in provincia di Cuneo (129 ab., CAP 12030, TEL. 0175).

oncocercòsi, sf. In medicina e veterinaria, malattia causata nell'uomo e nei Mammiferi dalle oncocerche, dei nematodi filarioidei.

oncogène, sm. Gene responsabile della trasformazione neoplastica di una cellula.

oncogènesi, sf. Settore dell'oncologia che studia la genesi e lo sviluppo dei tumori.

oncògeno, agg. Capace di produrre tumore.
Fattori oncogeni
Gli agenti che favoriscono la comparsa dei tumori.

oncologìa, sf. (pl.-gìe)Studio dei tumori.
 da onco-+-logia.

oncològico, agg. (pl. m.-ci) Che concerne l'oncologia.

oncòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di oncologia.
 sm. oncologist.

oncotòpo, sm. Cavia nel cui embrione è stato inserito un oncogene per stimolare lo sviluppo di un tumore.

oncovìrus, sm. invar. Virus dei retrovirus che causa particolari leucemie sia negli uomini che negli animali.

ónda, sf. 1 Oscillazione compiuta dall'acqua sotto l'azione del vento o di altri elementi. ~ flutto. 2 Vibrazioni o oscillazioni che si propagano in un mezzo fisico.
 sf. 1 wave. 2 (mandare in onda) to broadcast.
 lat. unda.
Propagazione di una perturbazione tra due punti dello spazio, associata a un trasferimento di energia ma senza trasferimento di materia. La perturbazione è visibile per lo spostamento del fronte d'onda, ovvero del luogo di punti che in un determinato istante si muovono in concordanza di fase. Le principali caratteristiche di un'onda sono l'ampiezza, ovvero la distanza tra il punto di massimo spostamento e la posizione di riposo, il periodo, ovvero il minimo intervallo di tempo trascorso perché un punto dell'onda riassuma la stessa posizione, la frequenza, pari all'inverso del periodo, ovvero il numero di volte che un punto dell'onda riassume le stesse caratteristiche di moto nell'unità di tempo, la velocità di propagazione, dipendente dal mezzo nel quale l'onda si sposta e la lunghezza d'onda, o distanza tra due punti in concordanza di fase. Se l'onda si propaga in direzione parallela alla vibrazione si dice che l'onda è longitudinale, mentre se la direzione di propagazione e la vibrazione sono perpendicolari si parla di onda trasversale. Fenomeni fisici caratteristici delle onde sono la diffrazione, l'interferenza e, per le onde trasversali, la polarizzazione.
Onda elettromagnetica
Onda nella quale si propagano un campo elettrico e un campo magnetico, che vibrano in direzioni perpendicolari tra loro e su un piano perpendicolare alla direzione di propagazione (onda trasversale). Nel vuoto le onde elettromagnetiche si propagano alla velocità della luce. Sono onde elettromagnetiche la luce, le onde radio, i raggi X, i raggi , i fotoni cosmici, i raggi ultravioletti e infrarossi.
Onda gravitazionale
Variazione del campo magnetico gravitazionale che si propaga nello spazio alla velocità della luce, generata dall'accelerazione di masse. Gli oggetti celesti che possono generare onde di questo tipo si distinguono in sistemi semplici o binari; i primi sono in grado di produrre onde gravitazionali impulsive (di breve durata) attraverso fenomeni esplosivi, quali l'esplosione di nove e supernove o la formazione di un buco nero; si ritiene che anche il big bang originario dell'universo abbia potuto dare luogo alla formazione di onde di tale tipo, che si sarebbero evolute sotto forma di radiazioni isotrope. Onde gravitazionali periodiche sono generate da sistemi binari stretti, cioè con stelle doppie in orbita molto piccola.
Onda meccanica
Moto oscillatorio di materia che si origina in un punto di un mezzo materiale elastico, propagandosi poi a tutti i punti del mezzo con la stessa legge e con un ritardo proporzionale alla distanza dall'origine dell'onda.
Onda radio
Dette anche onde hertziane, sono onde elettromagnetiche con frequenza compresa tra i 3 KHz e i 300 GHz, usate per radiodiffusione e telediffusione.
Onda marina
Onda trasversale della massa marina, causata dalla pressione del vento o da maremoti e risultante in un'oscillazione della superficie del mare che sembra propagarsi orizzontalmente.
Onda sismica
Onda meccanica di propagazione dell'energia di un terremoto. Le onde sismiche si differenziano in onde interne, originate nell'ipocentro e comprendenti le onde longitudinali primarie (P) e le onde trasversali secondarie (S) e onde superficiali, originate nell'epicentro, che imprimono al terreno moti più complessi.
Onda sonora
Onda meccanica longitudinale con frequenza compresa tra 20 e 20.000 hertz, percepibile dall'orecchio umano. Le onde sonore di frequenza superiore sono dette ultrasuoni, mentre quelle di frequenza inferiore sono dette infrasuoni.

Onda dell'incrociatore, L' Romanzo di P. A. Quarantotti Gambini (1947).

ondàmetro, sm. 1 Risonatore a cavità che serve a misurare la frequenza delle microonde. 2 Frequenziometro elettronico a circuito contatore a radiofrequenza che viene anche utilizzato per effettuare la misura della frequenza delle microonde.

ondàta, sf. 1 Colpo di onda. le ondate sul fianco della nave si facevano più forti. 2 Imponente spostamento di uomini o cose contro un ostacolo o verso un obiettivo. le ondate dei barbari causarono la fine dell'impero romano. 3 Propagazione. sentì un'ondata di caldo provenire dalla cantina.
 sf. wave.

ondàtra, sf. Mammifero roditore della famiglia dei Cricetidi (Ondatra zibethica), noto con il nome di topo muschiato. Ha testa grossa, coda compressa lateralmente e dita palmate. Tipiche le due ghiandole nei pressi dei genitali che secernono un liquido dal caratteristico odore di muschio. Originaria delle zone ricche d'acqua dell'America settentrionale, si è diffusa anche in Europa, a causa dell'allevamento per la produzione di pellicce (rat musqué).

ónde, avv. e cong. avv. 1 Di dove. 2 Di cui, per cui, con cui.
cong. Affinché, perché.
 cong. 1 (insieme al congiuntivo) in order that, so that. 2 (insieme all'infinito) in order to so as to.

ondeggiaménto, sm. Movimento ondeggiante.

ondeggiànte, agg. Che ondeggia.

ondeggiàre, v. intr. 1 Oscillare come onde. ~ fluttuare. la barca ondeggiava placidamente sul lago. 2 Barcollare, vacillare. ~ traballare. 3 Essere incerto nel decidere. ondeggiava fra propositi opposti.
 v. intr. 1 to sway. 2 (acqua) to ripple. 3 (barca sulle onde) to rock, to roll.

ondìna, sf. Divinità del mare e dei fiumi. 2 Nuotatrice esperta.

Ondo Stato (3.884.000 ab.) della Nigeria, capoluogo Akure.

ondosità, sf. L'essere ondoso.

ondóso, agg. 1 Che è pieno di onde. 2 Delle onde.
 lat. undosus.

ondulànte, agg. Che ondula.

ondulàre, v. v. tr. Piegare a onde.
v. intr. Ondeggiare un poco.

ondulàto, agg. 1 Fatto a onde. 2 In chimica, relativo a un tipo di lastra di vetro che viene colato, laminato e profilato in una macchina a ondulazione continua. 3 In fisica, di grandezza fisica che ha frequenza che varia periodicamente nel tempo senza inversioni di segno.

ondulatòrio, agg. 1 Che si propaga a onde. 2 Di terremoto che si propaga in senso orizzontale.

ondulazióne, sf. 1 Moto ondulatorio, oscillazione. 2 Disposizione a onde. ~ increspatura.
 sf. undulation.

ondurégno, agg. e sm. agg. Relativo all'Honduras.
sm. Nativo dell'Honduras.

Onega Lago (9.610 km2) della Russia, il secondo d'Europa dopo il Ladoga, con una profondità massima di 110 m. Nel settore settentrionale ha coste frastagliate e, vicino all'istmo, una forma allungata. Una fitta rete di canali lo unisce al mar Baltico, al mar Bianco e al bacino del Volga. A ovest vi sorge la città di Petrozavodsk.
Onega
Fiume (416 km) della Russia, emissario del lago Laca, sfocia nel mar Bianco.

Onéglia Centro della Liguria sulla sinistra del torrente Impero. Dal 1923, insieme a Porto Maurizio, costituisce la città di Imperia.

O'Neill, Eugene (New York 1888-Boston 1953) Drammaturgo. Tra le opere Strano interludio (1928), Il lutto si addice a Elettra (1931) e Lungo viaggio verso la notte (postumo, 1956).

oneràre, v. tr. 1 Imporre un onere. 2 Gravare di un obbligo o di responsabilità.

oneràrio, agg. Relativo a nave da carico degli antichi Romani.

oneràto, agg. e sm. agg. Gravato.
sm. Chi è tenuto all'adempimento di quanto disposto dal testatore.

ònere, sm. 1 Obbligo imposto da norme giuridiche. 2 Peso, responsabilità gravosa. ~ carico.
 sm. 1 burden. 2 (spesa) charge. 3 (fiscali) pl. taxes.
 lat. onus,-eris.

onerosaménte, avv. In modo oneroso.

onerosità, sf. L'essere oneroso.

oneróso, agg. Gravoso, pesante. ~ faticoso. <> leggero, lieve.
 agg. onerous, heavy.
 lat. onerosus, deriv. da onus,-eris.

onestà, sf. L'essere onesto. ~ moralità. <> disonestà.
 sf. honesty.
 lat. honestas,-atis, deriv. da honestus onorato.

onestaménte, avv. In modo onesto.

one-step, sm. invar. Danza a coppie a movimento vivace che ha un passo per ogni tempo.

Onesti, Gli Romanzo di B. Tecchi (1965).

onèsto, agg. e sm. agg. 1 Che opera in conformità alle leggi dell'onore e della correttezza morale. ~ giusto. <> corrotto. onesto lavoratore, che mette impegno in ciò che fa. 2 Equo, moderato. riteneva che fosse un guadagno onesto quello che cercava. 3 Dignitoso.
sm. 1 Chi è onesto. gli onesti non sempre vengono premiati. 2 Ciò che è onesto.
 agg. 1 honest. 2 (giusto) fair.
 lat. honestus, deriv. da honos,-oris dignità.

Onéta Comune in provincia di Bergamo (716 ab., CAP 24020, TEL. 035).

Onetti, Juan Carlos (Montevideo 1909-Madrid 1994) Scrittore uruguaiano. Tra le opere La vita breve (1950), Lasciamo che parli il vento (1979), Quando ormai non importa (1993).

onfalìte, sf. Infiammazione dell'ombelico, frequente nel neonato.

ònfalo, sm. Ombelico.

Óngaro, Albèrto (Venezia 1925-) Scrittore italiano. Inviato speciale di diversi giornali, ha scritto anche vari romanzi, tra cui Un romanzo d'avventura (1975), Il segreto di Caspar Jacobi (1983), L'ombra agitata (1988) e Passaggio segreto (1993).

ònice, sf. Pietra dura, varietà dell'agata.
 sf. onyx.

onicofagìa, sf. Abitudine di rosicchiarsi le unghie.

Onicòfori Tipo della classificazione del regno animale, sottoregno dei Metazoi, che riunisce circa 70 specie di animali terrestri diffusi in ambiente tropicale, simili a vermi, ma dotati di numerose appendici locomotorie. Si nutrono di notte di termiti e insetti.

onicogrifòsi, sf. Ipertrofia delle unghie che diventano dure e convesse.

onicolìsi, sf. Scollamento del bordo delle unghie.

Onicotèutidi Famiglia di Molluschi Cefalopodi Decapodi dalle braccia munite di piccole ventose.

Onifài Comune in provincia di Nuoro (746 ab., CAP 08020, TEL. 0784).

Onifèri Comune in provincia di Nuoro (1.003 ab., CAP 08020, TEL. 0784).

onìrico, agg. (pl. m.-ci)Relativo a sogno o simile a sogno.
 deriv. dal greco òneiros sogno.

onirìsmo, sm. Attività psichica caratterizzata da intensa produzione fantastica e perdita del senso della realtà.

onirologìa, sf. (pl.-gìe)Scienza che tratta i sogni.

Onìscidi Famiglia di Crostacei isopodi detti anche porcellini di terra.

onìsco, sm. (pl.-chi) Genere di Crostacei isopodi terrestri appartenenti alla famiglia degli Oniscidi che vivono nei posti umidi.

Onitsha Città (345.000 ab.) della Nigeria, nello stato di Anambra, sul fiume Niger.

online, loc. agg. Nel linguaggio informatico questo termine viene usato per definire lo stato di un dispositivo connesso a un computer.

ONMI Sigla di Opera Nazionale Maternità e Infanzia.

ONMIC Sigla di Opera Nazionale per i Mutilati e gli Invalidi Civili.

onni- Primo elemento di parole composte.
 dal greco omnis tutto.

onnicomprensìvo => "omnicomprensivo"

onnipossènte, agg. Onnipotente.

onnipotènte, agg. e sm. agg. Che può tutto. ~ potente.
sm. Dio. ~ Creatore, Padreterno.
 agg. almighty.

onnipotènza, sf. L'essere onnipotente.
 lat. cristiano onnipotentia.

onnipresènte, agg. Che è presente in ogni luogo.

onnipresènza, sf. L'essere presente in ogni luogo.

onnisciènte, agg. Che sa tutto di ogni cosa.

onnisciènza, sf. Conoscenza di tutte le cose.

onniveggènte, agg. Che può vedere tutto.
 agg. all-seeing.

onniveggènza, sf. Caratteristica di chi è onniveggente.

onnìvoro, agg. Che mangia di tutto.

Òno San Piètro Comune in provincia di Brescia (892 ab., CAP 25050, TEL. 0364). Centro agricolo (cereali, foraggi, uva) e dell'allevamento (bovini) in val Camonica.

Onòfri, Artùro (Roma 1885-1928) Poeta. Tra le opere Liriche (1907) e Orchestrine (1917).

onomasiologìa, sf. Settore della linguistica che studia i nomi dei concetti in aree linguistiche apparentate.

onomàstica, sf. 1 Lo studio dei nomi di persona. 2 L'insieme dei nomi propri.

onomàstico, agg. e sm. agg. Detto del giorno in cui si celebra la festa del santo o della santa di cui si porta il nome.
sm. Giorno dell'onomastico.
 sm. name day.
 greco onomastikòs, deriv. da onomàzein nominare.

onomatopèa, sf. Parola o frase che imita col proprio suono l'oggetto che esprime.

onomatopèico, agg. Relativo a onomatopea, che presenta onomatopea.

ononis, sf. invar. Genere di piante erbacee e arbustacee spinose diffuse in Eurasia, appartenenti alla famiglia delle Papilionacee, con fiori bianchi, rosati o gialli.

onoràbile, agg. Degno di essere onorato.

onorabilità, sf. 1 Buona fama. ~ reputazione. 2 L'essere onorabile. ~ rispettabilità.
 sf. honour.

onorànza, sf. Atto o segno d'onore. ~ festeggiamento.
 sf. honours.

onoràre, v. tr. 1 Mostrare stima e rispetto. ~ rispettare. <> disprezzare. non sembrava onorare a sufficienza i suoi genitori. 2 Venerare e adorare. onorare le spoglie di un santo. 3 Costituire motivo di onore, di orgoglio. una simile visita onorava la sua umile casa.
 v. tr. 1 to honour. 2 (far onore a) to do credit to.
 lat. honorare, deriv. da honos,-oris onore.

onoràrio, agg. e sm. agg. 1 Fatto o conferito a titolo d'onore. 2 Insignito a titolo onorario.
sm. Compenso spettante per la prestazione resa. ~ emolumento, parcella.
 agg. honorary. sm. fee.

onoratézza, sf. L'essere onorato, buona reputazione.

onoràto, agg. 1 Degno di stima e rispetto. ~ probo. <> improbo. la sua vita onorata non era minimamente in discussione. 2 Onorevole. onorata sepoltura.
 agg. 1 honoured. 2 (rispettabile) honourable.

onóre, sm. ~ moralità. <> disonore. 1 Consapevolezza della propria dignità e stima per quella altrui. dare la propria parola d'onore, giurare in modo solenne. 2 Gloria, vanto. ~ orgoglio. <> infamia. a onor del vero, a dire la verità. 3 Privilegio riservato a pochi. 4 Castità, pudore. è una donna d'onore. 5 Dignità molto elevata. 6 Piacere. gli faceva onore con quella visita.
 sm. 1 honour. 2 (in onore) in honour. 3 (a onor del vero) to tell the truth.
 lat. honos,-oris.
Il dado è tratto. Frase pronunciata da Giulio Cesare mentre passava il Rubicone.

Onóre Comune in provincia di Bergamo (694 ab., CAP 24020, TEL. 0346).

Onore perduto di Katharina Blum, L' Romanzo di H. Böll (1974). Il romanzo è ispirato alla cronaca. In una nota premessa al testo, l'autore afferma: "I personaggi e la vicenda del racconto sono liberamente inventati. Se nella descrizione di certe pratiche giornalistiche dovesse emergere una somiglianza con le pratiche adottate dalla Bild Zeitung, queste somiglianze non sono né intenzionali né casuali, ma inevitabili." Katharina Blum, protagonista dell'opera, è una giovane e bella governante, la quale come secondo lavoro si occupa del buffet in occasione di ricevimenti e di feste. Mantiene un comportamento modesto e, poiché rifiuta le avances degli uomini, viene definita "la suora". Durante una festa di carnevale, la donna si innamora di un giovane, ricercato dalla polizia per attività illegali. Ella lo aiuta a fuggire. Con questa azione si viene a trovare al centro di una vicenda sensazionale, gonfiata da un grande giornale scandalistico. Quotidianamente vengono pubblicati resoconti, nei quali Katharina viene definita "moglie dell'assassino" e "amante del fuorilegge". L'ossessivo attacco e l'impatto violento delle accuse del giornale, viene reso dall'autore con le occorrenze della parola giornale scritte in tutte lettere maiuscole (ZEITUNG). Braccata in continuazione e fatta oggetto di lettere anonime e telefonate offensive, Katharina viene a trovarsi in una situazione insostenibile. Ormai ossessionata, uccide il giornalista Werner Tötges.
Il romanzo può essere considerato un atto d'accusa contro i metodi di certa stampa che per montare un colpo giornalistico non esita ad annientare una persona innocente. È considerato l'attacco più violento dell'autore contro un'istituzione e contro i pericolosi comportamenti da essa adottati.

onorévole, agg., sm. e sf. agg. 1 Titolo che spetta ai membri del parlamento. 2 Degno di onore. era senza ombra di dubbio una persona onorevole. 3 Di cosa che dà o fa onore. cercavano una soluzione onorevole per entrambi.
sm. e sf. Parlamentare. gli onorevoli della minoranza fecero mancare il numero legale per la votazione.
 agg. honourable. sm. e sf. member of parliament.
 lat. honorabilis.

onorevolménte, avv. In modo onorevole.

onorificènza, sf. Decorazione, titolo dato in segno d'onore.
 sf. honour, decoration.

onorìfico, agg. (pl. m.-ci)Conferito a titolo d'onore.
 agg. honorary.
 lat. honorificus.

Onòrio Nome di papi e antipapi.
Onorio I
(?-Roma 638) Papa dal 625. Diffuse il cristianesimo tra i longobardi e in Inghilterra.
Onorio II antipapa
(?-Parma 1072) Antipapa nel 1061, opposto ad Alessandro II.
Onorio II
(Fagnano d'Imola-Roma 1130) Papa dal 1124. Appoggiò Lotario II contro Corrado III e riconobbe a Ruggero II il ducato di Puglia.
Onorio III
(?-Roma 1227) Cencio Savelli, fu papa dal 1216. Incoronò Federico II imperatore e approvò gli ordini domenicano e francescano.
Onorio IV
(Roma 1210-1287) Giacomo Savelli, fu papa dal 1285.

Onòrio, Flàvio (Costantinopoli 384-Ravenna 423). Imperatore d'occidente. Figlio di Teodosio I, gli succedette nel 395, mentre il fratello Arcadio diventava imperatore d'oriente. Inizialmente fu suo tutore il generale vandalo Stilicone che nel 402 a Pollenza sconfisse i visigoti. Nel 402 portò la capitale dell'impero a Ravenna. Fatto uccidere Stilicone, Onorio fu sconfitto da Alarico che nel 410 saccheggiò Roma con i suoi visigoti. Nel 421 diede la sorella Galla Placidia in sposa al generale Costanzo, che associò al regno e che riuscì a sconfiggere Ataulfo, successore di Alarico, spingendolo in Spagna.

Onsager, Lars (Oslo 1903-Miami 1976) Chimico statunitense. Di origine norvegese, compì importanti studi di temodinamica e fu insignito del premio Nobel nel 1968.

ónta, sf. Vergogna, disonore. ~ infamia.
 sf. 1 shame. 2 (affronto) affront.
 franc. honte, dal german. haunitha beffa.

ontanéto, sm. Terreno piantato a ontani.

ontàno, sm. Angiosperma (Alnus) della famiglia delle Betulacee e dell'ordine delle Fagali. Ne esistono varie specie; in Italia sono presenti le varietà nera (Alnus glutinosa) e verde (Alnus viridis).
 sm. alder.

Ontario Provincia (1.068.000 km2, 9.546.000 ab., capoluogo Toronto) canadese. Confina a nord con la baia di Hudson e la baia di James, a est con la provincia di Quebec, a sud con i Grandi Laghi e a ovest con la provincia di Manitoba. Il territorio è pianeggiante a nord, attraversato da numerosi fiumi e caratterizzato dal clima freddo e dalla vegetazione tipica della tundra, mentre a sud è più ondulato e coperto da foreste. Le città più importanti sono, oltre al capoluogo, Ottawa, Kingston, Sudbury e Thunder Bay. Le principali risorse economiche sono l'agricoltura, con le coltivazioni di cereali, prodotti ortofrutticoli e tabacco, le foreste e i giacimenti minerari di oro, argento, rame, nichel, uranio, cobalto, platino e ferro. Importanti le centrali idroelettriche e le industrie chimiche, meccaniche, alimentari e le raffinerie. Fu esplorata dai francesi nel XVII sec. e passò all'Inghilterra nel 1763. Nel 1867 entrò a far parte della confederazione canadese.
Lago Ontario
Lago dell'America settentrionale, è il più piccolo (18.941 km2) dei Grandi Laghi. La sponda settentrionale appartiene al Canada, mentre quella meridionale allo stato di New York, degli Stati Uniti d'America. Il principale immissario è il fiume Niagara, mentre l'emissario principale è il San Lorenzo. È navigabile per la maggior parte dell'anno e accoglie numerose strutture portuali a Toronto, Kingston, Orchestre e Hamilton.

òntico, agg. (pl. m.-ci) Nel linguaggio esistenzialistico è relativo alla conoscenza di oggetti specifici e delle loro proprietà empiriche senza riferirsi al loro essere originario.

ontogènesi, sf. L'insieme delle fasi di sviluppo dell'individuo.

ontogenètico, agg. (pl. m.-ci)Che concerne l'ontogenesi.

ontologìa, sf. (pl.-gìe) Branca della filosofia che studia il concetto dell'essere in sé stesso.

ontologicaménte, avv. Dal punto di vista dell'ontologia.

ontològico, agg. (pl. m.-ci)Che riguarda l'essere in quanto tale.

ontologìsmo, sm. Filosofia che imputa alla mente umana una conoscenza originaria, immediata dell'essere assoluto.

ONU Sigla dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Erede della Società delle nazioni, fu fondata a San Francisco nel 1945 da Stati Uniti d'America, URSS, Gran Bretagna, Francia e Cina. Dal 1951 ha sede a New York e la sua struttura è costituita da sei organismi fondamentali: l'assemblea generale, il consiglio di sicurezza, il consiglio economico e sociale, il consiglio di amministrazione fiduciaria, la corte internazionale di giustizia e il segretariato. L'assemblea generale è composta dai rappresentanti di tutti i paesi membri: elegge dieci membri del consiglio di sicurezza, in carica per due anni, che si aggiungono ai cinque rappresentanti permanenti dei paesi fondatori, ed elegge il segretario generale. Gli scopi dell'organizzazione sono il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale e lo sviluppo della cooperazione economica, sociale e culturale dei popoli.

onùsto, agg. Carico.

Ónzo Comune in provincia di Savona (229 ab., CAP 17030, TEL. 0182).

oo- Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica significano uovo.
 dal greco oión.

oòfago, agg. (pl. m.-gi) Relativo a quegli Insetti che depositano le loro uova all'interno di quelle di altri Insetti; per questa ragione vengono impiegati nella lotta biologica contro gli Insetti dannosi.

oogònio, sm. Cellula in cui si forma il gamete femminile.

oolìte, sf. 1 Denominazione in uso in Inghilterra per indicare i piani geologici del Baiociano e del Batoniano. 2 Aggregato globulare formato da un nucleo e da un involucro a strati concentrici.

Oomicetìdi, o Oomicèti Sottoclasse di Funghi Mastigomiceti a ife non settata, che comprende quattro ordini.

OOMM Sigla di Opere Marittime.

OOP In informatica è la sigla di Object Oriented Programming (programmazione orientata agli oggetti). Si tratta di una tecnica di programmazione che unisce in un'entità logica (l'oggetto) i dati e le procedure per agire sull'entità stessa.

OOPP Sigla di Opere Pubbliche.

OORR Sigla di Ospedali Riuniti.

Oort, Jan Hendrick (Franeker 1900-Leida 1992) Astronomo olandese, fu autore di una famosa teoria relativa all'origine delle comete (nube di Oort). Riuscì a individuare la corretta posizione del Sole nella nostra galassia e la forma a spirale della stessa grazie a misure accurate delle emissioni radio.

oosfèra, sf. Gamete femminile che genera lo zigote dopo essere stato fecondato.

oospòra, sf. Zigote generato dalla fecondazione di una oosfera nelle Alghe e nei Funghi.

OOSS Sigla di Organizzazioni Sindacali.

ootèca, sf. Contenitore che racchiude le uova degli Insetti blatteri e ortotteri.

oozòide, o oozoìte, sm. Soggetto sterile di una colonia animale che per gemmazione origina i blastozoidi.

OP Sigla di Ordine dei Predicatori.

op là, inter. Incitamento a compiere un salto.

op. cit. Abbreviazione della locuzione latina OPere CITato con cui si rinvia a un'opera citata in precedenza.

òpa, sf. In borsa, acquisto di azioni tramite offerta pubblica a prezzo prefissato.

opacaménte, avv. 1 Senza espressività. 2 Ottusamente.

opacità, sf. 1 Mancanza di vivacità. 2 L'essere opaco. 3 In astronomia uno dei numerosi parametri con i quali è possibile classificare una stella in base alla sua struttura.
 lat. opacitas,-atis.

opacizzànte, sm. Sostanza inserita in uno smalto o in una miscela vetrificabile per poter opacizzare il materiale.

opacizzàre, v. v. tr. Rendere opaco.
v. rifl. Il diventare opaco.

opàco, agg. (pl. m.-chi)1 Che non lascia passare la luce. ~ torbido. i vetri opachi erano fastidiosi in certi frangenti. 2 Privo di lucentezza. ~ annebbiato, offuscato. <> terso, trasparente. 3 Che non lascia passare le radiazioni. il piombo è un materiale opaco ai raggi X. 4 Poco brillante. <> lucido. una prova opaca, segnò la fine della sua partecipazione al mondiale.
 agg. 1 opaque. 2 (senza lucentezza) dull.
 lat. opacus.

opàle, sm. Minerale composto di ossido idrato di silicio, di colore variabile, e lucentezza vitrea o cerosa. Le varietà più pregiate, usate come pietre preziose, sono le opali nobili, dai riflessi rossi o multicolori e spesso iridescenti. Altre varietà sono la ialite, l'opale xiloide e l'idrofane.
 sm. opal.

opalescènte, agg. Che ha iridescenze e semitrasparenza, come l'opale.

opalescènza, sf. Aspetto latteo di una sostanza solida o liquida.

opalìna, sf. 1 Tipo di vetro opalescente. 2 Stoffa di cotone rada e leggera. 3 Cartoncino lucido per biglietti da visita.

opalìne, sf. od opale, sm. Vetro bianco opacizzato.

Opalìnidi Ordine di Protozoi Flagellati che parassitano l'intestino di Anfibi, Rettili e Pesci.

opalìno, agg. 1 Simile all'opale. 2 Che ha colore giallo e azzurro.

Oparin, Alexsandr Ivanovic (Uglic 1894-Mosca 1980) Biochimico russo. Formulò una celebre ipotesi sull'origine della vita sulla Terra.

opcit Sigla di opera citata.

ope legis, loc. agg. Di effetto, che è conseguenza della diretta applicazione di una norma di legge.

OPEC Sigla della Organization of the Petroleum Exporting Countries (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio), costituita a Baghdad nel 1960 e con sede a Vienna. I membri fondatori furono Arabia Saudita, Iran, Iraq, Kuwait, Venezuela e successivamente entrarono a farne parte Algeria, Ecuador, Emirati arabi uniti, Gabon, Indonesia, Libia, Nigeria e Qatar. Il coordinamento ha provocato all'inizio degli anni '70 il rincaro dei prezzi del petrolio, con la conseguente crisi dei paesi consumatori industrializzati. Le strategie di contenimento dei consumi e la debolezza dell'organizzazione ha permesso di uscire dalla cosiddetta crisi petrolifera.

Opel Fabbrica di automobili tedesca fondata da Adam Opel nel 1862. Dal 1929 fa parte del gruppo della General Motors Corporation.

open, agg. invar. Detto di competizione sportiva cui possono partecipare sia i professionisti che i dilettanti.

open space, loc. sost. m. invar. Espressione utilizzata in architettura per indicare ambienti (d'ufficio o a uso abitativo) in cui non esistono pareti divisorie.

òpera, sf. 1 Attività rivolta a uno scopo. ~ impresa, lavoro. 2 Risultato, effetto. ~ risultanza. 3 Rappresentazione musicale nella quale i personaggi si esprimono attraverso il canto in un ambito teatrale. ~ componimento.
 sf. 1 work. 2 (azione) deed, action. 3 (mus.) work, opera. 4 (istituzione) institution.
 lat. opera.
Nonostante l'origine dell'opera possa essere fatta risalire alle sacre rappresentazioni, la data di nascita dell'opera viene fissata nel 1594 con la dafne di O. Rinuccini, con musica di J. Peri e J. Corsi. Nelle opere di C. Monteverdi iniziò la maturazione del modello melodrammatico (Orfeo, 1607; Arianna, 1608; L'incoronazione di Poppea, 1642). L'opera si diffuse poi a Napoli, e quindi in Austria, Germania e Inghilterra e i principali esponenti dell'epoca furono l'allievo di Monteverdi F. Cavalli e G. B. Lulli, J. P. Rameau, J. J. Fux, H. Schütz e G. F. Händel. Iniziò anche la differenziazione di diversi tipi di opera, dall'opera buffa degli italiani G. B. Pergolesi e D. Cimarosa, all'opera seria di H. Purcell, G. F. Händel e alle innovazioni di C. W. Gluck. Il genio di W. A. Mozart riuscì nella sintesi dei diversi generi creando capolavori che aprirono la strada all'opera romantica. Nel XIX sec. si svilupparono due filoni. Da un lato la sintesi dell'opera italiana di G. Rossini e, passando per V. Bellini e G. Donizetti, il dramma popolare verdiano per giungere all'opera verista di G. Puccini, P. Mascagni e Leoncavallo; dall'altro l'opera romantica tedesca di C. M. Weber e R. Wagner. In Francia invece il XIX sec. vide la nascita della grand-opéra (D. F. Auber) e lo sviluppo prima di G. Gounod e J. Masssenet e poi di G. Bizet e C. Debussy. Nel nostro secolo vale la pena menzionare compositori come A. Schönberg, A. Berg, I. Stravinskij, A. Honegger, R. Strauss, P. Hindemith, I. Pizzetti, L. Berio, G. Manzoni, H. Pousseur, G. Menotti, S. Bussotti e L. Nono.

Òpera (comune) Comune in provincia di Milano (13.245 ab., CAP 20090, TEL. 02). Centro industriale (prodotti alimentari, chimici, tessili e meccanici). Gli abitanti sono detti Operesi.

Opera (musica) Rappresentazione in tre atti di L. Berio, testo proprio (Santa Fé, 1970).

Opéra (Théatre de) Il più importante teatro lirico francese. Costruito da C. Garnier a Parigi è oggi adibito a uso esclusivo della danza.

Opera al nero, L' Romanzo di M. Yourcenar (1968).

Opera aperta Saggio di U. Eco (1962).

Opera da tre soldi, L' Dramma in 3 atti, in versi (19 canzoni e un prologo) e prosa, di B. Brecht (1928) con musica di Kurt Weill. L'azione si svolge verso l'inizio del secolo nel quartiere malfamato di Soho a Londra. Macheath, capo di una banda, sposa in segreto Polly, figlia di Peachum. Questi lo denuncia per avergli portato via la figlia. Arrestato, Macheath fugge dal carcere; arrestato una seconda volta, dovrebbe essere impiccato. A sorpresa, la regina gli concede la grazia, un castello e una pensione.
Rifacimento in chiave grottesca dell'Opera dei mendicanti di John Gay (1728). La vita dei delinquenti e degli emarginati è per Brecht la metafora della società borghese. La musica di Weill è stata composta su precisa indicazione di Brecht. Utilizzando motivi del jazz, del cabaret e della tradizione liederistica, essa mette in risalto il contenuto testuale e ha contribuito a creare un capolavoro del teatro musicale.
Opera da tre soldi, L'
Film drammatico, tedesco (1931). Regia di Georg Wilhelm Pabst. Interpreti: Rudolph Forster, Carola Neher, Fritz Rasp. Titolo originale: Die Dreigroschenoper

Opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, L' Saggio di W. Benjamin (1936).

Òpera déi congrèssi Organizzazione cattolica fondata nel 1874 da dirigenti della Società della gioventù cattolica per consolidare la cultura cattolica nella società liberale. Inizialmente tenne una posizione intransigente, coerente con il divieto alla partecipazione dei cattolici alla politica nazionale in forma organizzata. Per i dissidi interni tra i settori conservatori e quelli progressisti, fu sciolta nel 1904 da papa Pio X.

Opera del mendicante, L' Satira del melodramma di J. Gay (1728).

Opera di Rabelais e la cultura popolare medioevale e rinascimentale, L' Saggio letterario di M. M. Bachtin (1965).

òpera òmnia, loc. sost. f. invar. Raccolta di tutte le opere di un solo autore.

Opera prima Opera di poesia di G. Papini (1917).

opéra-ballet, sm. invar. Genere di spettacolo musicale francese in cui le danze sono inframmezzate da episodi cantati. Gli atti sono basati su soggetti diversi che hanno però un tema comune.

operàbile, agg. Che si può operare.

operabilità, sf. L'essere operabile.

Opéra-comique (Théatre de) Il più importante teatro lirico francese dopo l'Opéra, è oggi utilizzato per l'opéra-comique.

operàio, sm. Chi esercita un'attività lavorativa manuale. ~ lavoratore, salariato.
 sm. worker.
Movimento operaio
Complesso delle attività organizzative e di lotta della classe operaia. Ebbe origine dalla rivoluzione industriale e dall'avvento del capitalismo, che provocarono la concentrazione di grandi masse di operai, tra le quali si sviluppò una coscienza di classe, anche per il diffondersi delle ideologie socialiste e comuniste. Fin dai primi anni del XIX sec. le rivendicazioni del movimento operaio investivano i miglioramenti economici e sociali da una parte e il desiderio di un radicale rinnovamento dello stato dall'altra. All'ottenimento dei miglioramenti contribuirono le organizzazioni sindacali, mentre le organizzazioni politiche dei lavoratori portarono alla nascita di partiti rappresentanti, attraverso i quali il movimento operaio venne coinvolto con il governo dello stato in Europa occidentale o assunse direttamente il potere in URSS, Repubblica popolare cinese e paesi dell'Europa orientale.

operaìsmo, sm. Tendenza a dare esclusiva importanza alle esigenze dei lavoratori dell'industria.

operànte, agg. 1 Che opera, che è divenuto esecutivo. ~ operativo. <> inoperante. 2 Efficace. ~ valido. <> scaduto.

operàre, v. v. tr. 1 Fare, realizzare, ~ compiere, porre in essere. 2 Sottoporre a intervento chirurgico. 3 Ricamare disegni su stoffa.
v. intr. 1 Agire, fare. ~ occuparsi. 2 Influire. 3 Condurre operazioni belliche. 4 Eseguire un intervento chirurgico.
 v. tr. 1 to perform, to do, to make. 2 (med.) to operate. v. intr. to work, to operate.
 lat. operari, deriv. da opus,-eris lavoro.

operatività, sf. L'essere operante.

operatìvo, agg. 1 Relativo all'esecuzione di qualcosa. ~ fattivo. <> improduttivo. il piano operativo di recupero dell'azienda sembrava funzionare. 2 Che produce effetti. 3 Che è in fase esecutiva. 4 Attinente a operazioni militari. la manovra operativa di accerchiamento fallì miseramente. 5 Pratico. scienza operativa.
 agg. operating, operative.
 lat. tardo operativus.

operàto, agg. e sm. agg. 1 Relativo a organo o persona sottoposta a intervento chirurgico. l'organo operato sembrava aver ripreso pienamente le sue funzionalità. 2 Detto di tessuto fatto con disegni.
sm. 1 Opera, comportamento. ~ condotta. il suo operato non aveva l'approvazione di tutti. 2 Chi ha subito un'operazione chirurgica. 3 Di tessuto, carta o cuoio lavorati in rilievo.

operatóre, agg. e sm. agg. Che opera.
sm. 1 Addetto al funzionamento di macchine e strumenti. 2 Chi opera.
 sm. operator.
In matematica è il simbolo di un'applicazione che determina l'operazione da eseguire sugli elementi di un determinato insieme. La natura di un operatore dipende dal numero e dalla natura degli operandi (operatore unario o binario, operatore logico, algebrico, vettoriale ecc.). Ad es. gli operatori lineari sono le applicazioni A tra spazi vettoriali che soddisfino le proprietà A(x + y) = Ax + Ay e A(kx) = kA(x).

operatòrio, agg. Relativo a un'operazione chirurgica.
 agg. operating.

operazionàle, agg. Relativo alle operazioni o agli operatori.
Amplificatore operazionale
Amplificatore usato per operare linearmente (derivazione e integrazione) sui segnali.

operazióne, sf. 1 Intervento chirurgico. 2 Azione che mira a uno scopo. ~ azione, iniziativa. 3 Calcolo aritmetico. 4 Azione di guerra. ~ campagna.
 sf. operation.
 lat. operatio,-onis.
In matematica è il procedimento che agisce su due o più enti detti operandi, generando un ente detto risultato, che può appartenere o meno allo stesso insieme degli operandi. Nel primo caso si dice che l'insieme degli operandi è chiuso rispetto all'operazione stessa. Le operazioni sono anche distinte in funzione del numero di operandi, e le più diffuse sono le operazioni binarie, ovvero tra due elementi, come la somma, la sottrazione, la moltiplicazione ecc.
In medicina l'operazione chirurgica è l'atto curativo, cruento o incruento eseguito con tecniche strumentali o manuali. Le operazioni incruente non prevedono sanguinamento (riduzione delle fratture, riduzione delle lussazioni ecc.) mentre le operazioni cruente prevedono l'incisione di tessuti di rivestimento come la cute o le mucose con conseguente perdita di sangue.

Operazione Apfelkern Film di guerra, francese (1946). Regia di René Clément. Interpreti: attori non professionisti Titolo originale: La bataille du rail

Operazione sottoveste Film commedia, americano (1959). Regia di Blake Edwards. Interpreti: Cary Grant, Tony Curtis, Arthur O'Connell. Titolo originale: Operation Petticoat

opercolàre, agg. Detto di un tipo di deiscenza che si manifesta per distacco di un opercolo.
Ossa opercolari
Ossa dermiche che formano l'opercolo nei Pesci Actinopterigi.

opèrcolo, sm. Nome generico di ogni parte mobile che chiuda un'apertura in un organismo.

Opere e dramma Saggio di R. Wagner (1851).

Opere e i giorni, Le Poema di Esiodo (VIII-VII sec a. C.).

Opere mistiche Opera di teologia di Meister Eckhart (1290-1327).

Operetta Dramma di W. Gombrowicz (1966).

operétta, sf. 1 Breve componimento letterario. 2 Rappresentazione teatrale di contenuto leggero. l'operetta italiana riscuoteva continui consensi; eroe da operetta, poco serio, frivolo.
 sf. light opera, operetta.
 dimin. di opera.

Operette morali Opera di filosofia di G. Leopardi (1827, 1834 e postuma 1845).

operettìstico, agg. (pl. m.-ci)Relativo all'operetta musicale.

operìstico, agg. (pl. m.-ci)Relativo all'opera musicale.

òperon, o operóne, sm. Complesso funzionale formato da un gruppo di geni strutturali, che hanno l'informazione per sintetizzare un gruppo di enzimi, e un gene operatore, che consente l'attività dei suoi geni strutturali solo quando questa è utile alla cellula.

operosaménte, avv. In modo operoso, con attività intensa.

operosità, sf. L'essere operoso.
 lat. operositas,-atis.

operóso, agg. Che svolge il proprio lavoro con notevole impegno. ~ laborioso. <> inoperoso.
 agg. active, busy.
 lat. operosus.

ophioglossum, sm. invar. Genere di piccole Pteridofite cosmopolite che appartengono alla famiglia delle Ofioglossacee.

Ophüls, Max (Saarbrücken 1902-Amburgo 1957) Pseudonimo del regista tedesco Max Oppenheimer. Esordì in teatro, dapprima come attore e poi come regista. Passò al cinema nel 1932 con il film La sposa venduta tratto da B. Smetana. Tra le altre opere La signora di tutti (1934) e Lola Montès (1955).

Òpi Comune in provincia di L'Aquila (534 ab., CAP 67030, TEL. 0863).

opifìcio, sm. Stabilimento industriale. ~ fabbrica, industria.
 sm. factory.

opiliòne, sf. Aracnide (Phalangium opilio) della famiglia dei Falangidi e dell'ordine degli Opilionidi. Misura circa 8 mm; la femmina fecondata talvolta divora il maschio.

Opiliònidi Ordini di Aracnidi che presentano l'addome e il cefalotorace fusi insieme e hanno zampe lunghe ma fragili.

opìmo, agg. Grasso, abbondante.

opinàbile, agg. Che comporta un'opinione personale. ~ discutibile, controvertibile. <> inopinabile.
 lat. opinabilis, deriv. da opinari credere.

opinàre, v. tr. e intr. Pensare, avere un'opinione. ~ ipotizzare.
 lat. opinari.

Opìnio, Lùcio Console romano dal 121 a. C. In opposizione a Gaio Gracco, diresse le operazioni che portarono alla sua morte.

opinion maker, loc. sost. m. invar. Termine con cui si indica una persona che può esercitare una forte influenza sul pubblico che lo segue, indirizzandone persino le convinzioni.
Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica significano indietro.
 dal greco ópisthen.

opinióne, sf. 1 Convinzione. ~ idea. era sua opinione che bisognasse agire al più presto. 2 Concetto soggettivo. ~ tesi. opinione pubblica, il pensiero della maggioranza delle persone. 3 Considerazione. ~ stima, reputazione. l'opinione generale su di lui era scarsa.
 sf. opinion.
 lat. opinio,-onis, deriv. da opinari credere, supporre.
La matematica non è un'opinione. Frase di Filippo Mariotti usata per esprimere che in certe circostanze non si può negare l'evidenza dei dati numerici.

Opinioni di un clown Romanzo di H. Böll (1963).

opinionìsta, sm. e sf. Autore di commenti su fatti politici e di costume.
 sm. e sf. columnist.

opistion, sm. invar. Punto craniometrico posto nel punto mediano del bordo posteriore del foro occipitale.

Opistobrànchi Classe di Molluschi Gasteropodi ermafroditi principalmente marini.

opistocèle, agg. e sm. agg. Di vertebra, caratteristica di alcune famiglie di Anfibi Anuri, la cui superficie articolare posteriore è concava.
sm. Al plurale, sottordine di Anfibi Anuri dalle vertebre opistoceli.

Opistocòmidi Famiglia di Uccelli galliformi di cui fa parte l'hoazin.

opistòcomo, sm. Genere di Uccelli galliformi a cui appartiene la sola specie Opisthocomus hoazin i cui individui, che vivono su alberi e arbusti delle foreste del sud America, hanno piumaggio bruno con un ciuffo di lunghe penne sul capo.

opistòdomo, sm. La parte posteriore del tempio greco di solito aperta verso l'esterno. <> pronao.

Opistopòri Ordine di Anellidi oligocheti che hanno i testicoli contenuti nell'ultimo segmento e i pori genitali maschili posteriori a tale segmento.

opitergìno, agg., sm. e sf. agg. Di Oderzo.
sm. e sf. Chi è nato o abita a Oderzo.

Oplà, noi viviamo! Dramma di E. Toller (1927).

oplìta, sm. Nell'antica Grecia, soldato con armatura pesante.

Oplocàridi Superordine di Crostacei Malacostraci a cui appartiene il solo ordine degli Stomatopodi.

Oplonemertìni Ordine di nemertini enopli con proboscide armata.

Opole Città (130.000 ab.) della Polonia, nell'Alta Slesia. Capoluogo del voivodato omonimo.

opòssum, sm. Nome comune di Marsupiali americani o australiani appartenenti alla famiglia dei Didelfidi. Il Didelfis marsupialis, o opossum della Virginia, ha le dimensioni di un grosso gatto ed è dotato di coda prensile, muso appuntito, orecchie grandi e pelo morbido formato da peli duri e rigidi. È carnivoro (caccia soprattutto roditori, piccoli mammiferi, uccelli ecc.), vive prevalentemente sugli alberi (predilige le zone boscose) e la madre porta per un certo periodo la prole sul dorso. Viene allevato per la sua pelliccia pregiata, color grigio chiaro nella parte inferiore, grigio bruno in quella superiore con la punta del pelo bianco giallastra e con grandi punti bianchi brillanti.

opoterapìa, sf. 1 Terapia che utilizza preparati che si ottengono con succhi estratti da organi. 2 Trattamento che si serve di organi o principi attivi estratti da un animale sano per sopperire la mancanza o l'insufficienza dell'organo corrispondente nell'uomo.

Oppeàno Comune in provincia di Verona (6.971 ab., CAP 37050, TEL. 045).

Oppenheimer, Robert Julius (New York 1904-Princeton 1967) Fisico statunitense. Collaborò con M. Born nell'elaborazione della teoria quantistica. Nel 1943 divenne direttore dei laboratori di Los Alamos, dove contribuì alla costruzione della prima bomba atomica. Nel dopoguerra divenne membro della commissione per l'energia atomica della quale fu anche presidente, ma ne fu allontanato per la sua opposizione al progetto e alla realizzazione della bomba all'idrogeno. Nel 1954 fu sottoposto a un'inchiesta e fu riabilitato solo nel 1963.

Òppi, Ubàldo (Bologna 1889-Vicenza 1946) Pittore. Tra le opere I chirurghi (1926, Vicenza, Museo Civico).

oppiàceo, agg. Che contiene oppio.

oppiàre, v. tr. Addormentare con oppio.

oppiàto, agg. e sm. agg. Mescolato con oppio.
sm. Farmaco contenente oppio.

Òppido Lucàno Comune in provincia di Potenza (4.004 ab., CAP 85015, TEL. 0971).

Òppido Mamertìna Comune in provincia di Reggio Calabria (6.252 ab., CAP 89014, TEL. 0966).

oppidum 1 Nell'antica Roma, luogo fortificato. ~ fortezza. 2 Città circondata da mura. 3 Città.

òppio, sm. Droga contenente circa venticinque alcaloidi come morfina, codeina, papaverina ecc. e dotata di proprietà ipnotiche e stupefacenti che può indurre assuefazione. Si ricava incidendo le capsule immature del Papaver somniferum e condensando il succo ottenuto.
 sm. opium.
Guerra dell'oppio
Fu combattuta da Inghilterra e Cina dal 1840 al 1842 e fu causata dal divieto cinese di importazione di oppio. La Cina fu sconfitta, ma da 1856 al 1860 si combatté nuovamente, in realtà per garantire l'accesso commerciale inglese.

oppiòide, agg. e sm. Composto chimico, solitamente alcaloide, che presenta proprietà uguali a quelle dell'oppio.

oppiòmane, agg. e sm. Che, chi è affetto da oppiomania.

oppiomanìa, sf. Vizio di usare oppio.

Oppland Contea (183.000 ab.) della Norvegia centro-meridionale. Capoluogo Lillehammer.

opponènte, agg., sm. e sf. Che, o chi, fa opposizione.
 agg. opposing. sm. e sf. opponent.

opponìbile, agg. Che si può opporre.

oppórre, v. v. tr. Contrapporre. ~ contestare.
v. rifl. Assumere una posizione opposta. ~ contrastare.
 v. tr. to oppose.

opportunìsmo, sm. Modo di agire senza tener conto di principi o ideali, ma al solo fine di trarne il massimo vantaggio.

opportunìsta, sm. e sf. Chi agisce con opportunismo. ~ arrivista, interessato.
 sm. e sf. opportunist.

opportunìstico, agg. (pl. m.-ci)Che è proprio dell'opportunismo.

opportunità, sf. Cosa opportuna, occasione. ~ contingenza.
 sf. 1 opportuneness, timeliness. 2 (occasione) opportunity.
 lat. oppurtunitas,-atis.

opportùno, agg. Che è utile in una determinata situazione.
 agg. 1 opportune, timely. 2 (giusto) right.

oppositìvo, agg. Che fa opposizione.

oppositóre, sm. Chi fa opposizione. ~ avversario. <> amico, fautore.
 sm. opponent, opposer.

opposizióne, sf. 1 Posizione o situazione opposta, divergente. ~ contrapposizione. <> intesa. 2 Relazione di esclusione tra due enunciati. 3 Il complesso di partiti contrari alla condotta del governo. 4 In astronomia è la reciproca posizione assunta da due corpi celesti quando le rispettive longitudini celesti geocentriche differiscono di 180°. 5 In diritto è un atto teso a paralizzare un altrui atto. Nel processo l'opposizione è l'attività prevista per bloccare l'esecuzione di un procedimento illegittimo per forma o merito.
 sf. 1 opposition. 2 (obiezione) objection.

oppósto, agg. e sm. agg. 1 Posto di fronte. ~ inverso, contrario.
sm. Ciò che è contrario od opposto.
 agg. opposite. sm. contrary.
 lat. oppositus, p.p. di opponere.

oppressióne, sf. 1 Sensazione di peso, affanno. ~ angoscia. 2 L'azione dell'opprimere e dell'essere oppresso. ~ schiavitù. <> indipendenza.
 sf. oppression.
 lat. oppressio,-onis, deriv. da oppressus, p.p. di opprimere.

oppressìvo, agg. Che opprime.
 agg. oppressive.

opprèsso, agg. e sm. Che, o chi, è costretto a subire oppressioni.
 lat. oppressus, p.p. opprimere.

oppressóre, agg. e sm. Che, o chi, opprime.
 sm. oppressor.

oppriménte, agg. Che opprime. ~ insopportabile.
 agg. oppressive.

opprìmere, v. tr. 1 Sottoporre ad angherie, tiranneggiare. ~ angariare, schiavizzare. la gelosia di quella donna lo opprimeva. 2 Gravare, premere. ~ caricare. <> alleggerire. gli impegni rischiavano di opprimerlo senza che potesse farci nulla.
 v. tr. 1 to oppress. 2 (premere) to weigh down.
 lat. opprimere, comp. da ob-+ premere premere.

oppugnàbile, agg. Che si può oppugnare.

oppugnabilità, sf. Stato di ciò che è oppugnabile.

oppugnàre, v. tr. Combattere con forza. ~ confutare.
 v. tr. to refute.

oppugnazióne, sf. 1 Assalto, attacco. 2 Opposizione, obiezione.

oppùre, cong. 1 Altrimenti, in caso contrario. 2 Ovvero.
 cong. or.

opsonìne Sostanze che si trovano nel siero del sangue e nei sieri immuni in grado di attivare la fagocitosi di Batteri da parte dei leucociti.

optàre, v. intr. Scegliere tra varie cose. ~ preferire.
 v. intr. to opt.
 lat. optare.

òptimum, sm. invar. Il risultato più favorevole a cui si può pervenire. ~ ideale.

optional, sm. invar. Accessorio che viene fornito su richiesta dell'acquirente.

opto- Primo elemento di parole composte.
 dal greco optikós ottico.

optometrìa, sf. Misurazione della vista.

optometrìsta, sm. Chi misura la vista.

optòmetro, sm. Strumento per misurare l'acuità visiva e scegliere le lenti necessarie a correggere eventuali difetti.

opulènto, agg. 1 Che è molto ricco. ~ sontuoso. <> misero. 2 Detto di persona dalla robusta corporazione. ~ florido, pasciuto. <> mingherlino, secco.

opulènza, sf. Qualità di ciò che è opulento.
 lat. opulentia.

opuntia, sf. invar. Genere di cactacee a cui appartengono circa trecento specie principalmente arbustacee tra le quali vi è il fico d'india.

Opunziàli Ordine di piante a cui appartiene la sola famiglia delle Cactacee. Fu creato da Rendle.

Opus Dei Nome con cui è conosciuta la società sacerdotale della Santa Croce che venne istituita nel 1928 a Madrid per opera del beato Escrivá de Balaguer e che dal 1982 papa Giovanni Paolo II ha trasformato in prelatura personale.

Opus Maius Opera di filosofia di R. Bacone (1267-1268).

Opus oxoniense Opera di filosofia e teologia di G. Duns Scoto (XIII-XIV sec.).

opùscolo, sm. Libro di poche pagine usato a carattere informativo o pubblicitario. ~ libretto.
 sm. 1 pamphlet, booklet. 2 (pubblicitario) brochure.

opzionàle, agg. Non obbligatorio, lasciato alla libera scelta. ~ facoltativo, discrezionale. <> obbligatorio.

opzióne, sf. 1 Possibilità di scegliere tra più soluzioni. 2 In borsa, privilegio riservato agli azionisti di acquistare un certo numero di nuove azioni.
 sf. option.
 lat. optio,-onis, deriv. da optare.

ór, avv. Troncamento di ora.

óra, avv., cong. e sf. avv. In questo momento. ~ al presente, adesso. <> prima.
cong. Dunque, allora. ~ pertanto.
sf. 1 Unità di misura degli intervalli di tempo, corrispondente a 3.600 secondi e a sua volta divisa in sessanta minuti; è anche la ventiquattresima parte del giorno solare medio.
2 Periodo indeterminato di tempo.
e cong. now. sf. 1 hour. 2 (tempo) time. 3 (non veder l'ora) to look forward. 4 (che ora fai?) what time do you make it?
Ora e sempre.
Era il motto della Giovine Italia, società politica segreta fondata da Mazzini nel 1832.
Ora di porto
Differenza di tempo con la quale si verifica l'alta marea in un luogo rispetto al passaggio della Luna sul meridiano locale.
Ora internazionale
Ora stabilita con il sistema convenzionale dei fusi orari. Gli organi di governo di ciascuna nazione devono stabilire, per legge, a quale fuso orario collegare tutti i propri orologi, indipendentemente dall'ora locale.
Ora legale
Anticipo di un'ora rispetto all'ora solare, adottato in alcune nazioni soprattutto nel periodo estivo.
Ora locale
Ora che viene calcolata in base alla posizione del Sole rispetto al meridiano che passa per il luogo in cui ci si trova.
Ora siderale
Ventiquattresima parte del giorno siderale, corrispondente a 59m 50s di tempo medio.
Ora solare
Ora che si riferisce al meridiano centrale del fuso orario che viene considerato convenzionalmente in una località.

Òra (in ted. Auer) Comune in provincia di Bolzano (2.637 ab., CAP 39040, TEL. 0471).

Ora d'amore, Un' Film commedia, americano (1932). Regia di Ernst Lubitsch. Interpreti: Maurice Chevalier, Jeanette MacDonald, Geneviève Tobin. Titolo originale: One Hour with You

ora et labora, loc. sost. f. invar. Espressione latina che significa "prega e lavora". Costituisce la regola dell'ordine dei Benedettini.

ora pro nobis Espressione (letteralmente prega per noi) che segue ogni titolo delle litanie lauretane.

ORACLE In informatica indica un sistema per la gestione dei dati sviluppato alla fine degli anni '70.

oracoleggiàre, v. intr. Prevedere il futuro.

oràcolo, sm. 1 La divinità che secondo gli antichi dava il responso. ~ divinazione, predizione. l'oracolo di Delfi. 2 Il responso stesso. 3 Persona che si ritiene molto saggia. ~ indovino, vate. aveva parlato l'oracolo.
 sm. oracle.
 lat. oraculum, deriv. da orare pronunciare formule di rito.

Oracolo manuale, L' Opera moralistica di B. Graci´n y Morales (1647).

Oradea Città (223.000 ab.) della Romania, al confine con l'Ungheria. Capoluogo del distretto di Bihor.

òrafo, sm. Chi esegue artigianalmente lavori di oreficeria.
 sm. goldsmith.

oràle, agg. e sm. agg. 1 Che riguarda la bocca. la cavità orale era infiammata. 2 Espresso con le parole, con la voce. ~ parlato. <> scritto. le tradizioni orali dei popoli antichi.
sm. Prova d'esame in cui il candidato sostiene un colloquio. il calendario degli orali tardava a essere affisso.
 agg. e sm. oral.
 dal lat. os, oris bocca.

oralità, sf. Caratteristica di ciò che è orale. l'oralità di un processo.

oralménte, avv. A voce.

oramài => "ormai"

Orange Fiume (1.860 km) dell'Africa meridionale. Nasce dai monti dei Draghi, presso il confine tra il Lesotho e il Natal e sfocia nell'oceano Atlantico, nell'Alexander Bay. Attraversa gli altopiani della provincia del Capo (dove l'assorbimento e l'evaporazione impoveriscono la sua portata) e segna il confine tra la Repubblica Sudafricana e la Namibia. Numerose dighe raccolgono le sue acque per scopi d'irrigazione ed elettrici.

Orange-Nassau => "Nassau"

orangìsta, agg., sm. e sf. 1 Relativo a chi aderisce alle associazioni protestanti dell'Irlanda del nord. 2 Relativo a chi nel periodo della seconda rivoluzione inglese del 1688 sosteneva la casa d'Orange e in particolare Guglielmo III d'Orange. 3 Relativo a chi in Belgio dopo la rivoluzione del 1830 sosteneva la Guglielmo di Orange-Nassau.

Orango Isola della Guinea-Bissau, nell'oceano Atlantico. La maggiore dell'Arcipelago di Bijagós.

oràngo, sm. Scimmia antropomorfa della famiglia dei Pongidi (Pongo pygmaeus). Di corporatura robusta, raggiunge i due metri di altezza e ha pelame rosso scuro e lungo e arti anteriori lunghi e robusti. Vive nelle foreste ricche di acqua e passa quasi interamente la sua vita sugli alberi, cibandosi di germogli e frutta. Durante la notte l'animale riposa sopra a piattaforme che egli stesso costruisce sugli alberi. Dal carattere docile, incapace di aggredire l'uomo, usa la sua dentatura possente solo quando è costretto perché ferito o impossibilitato a scappare. Vive solitario o a coppie e con la prole che riesce a provvedere a se stessa solo a un anno di età. Diffuso nelle foreste pluviali di Sumatra e del Borneo.

orangutàn, sm. invar. 1 Altra denominazione dell'orango. 2 Persona tozza.

Oràni Comune in provincia di Nuoro (3.212 ab., CAP 08026, TEL. 0784).

Orano Città (599.000 ab.) dell'Algeria, capoluogo del wilaya omonimo, sulla costa del Mediterraneo. Nella zona si trovano ricchi giacimenti di minerali ferrosi. Porto commerciale, centro amministrativo e culturale. Le principali industrie sono quelle alimentari, tessili, meccaniche, chimiche, del vetro, siderurgiche e del tabacco. Sede di un aeroporto, di un'università e di una grande moschea (sec. XVIII). La città, fondata dai musulmani andalusi nel X sec., divenne agli inizi del XVI sec. base di pirati e fu a lungo occupata dagli spagnoli.

orànte, agg., sm. e sf. agg. Che prega.
sm. e sf. Persona che sta pregando.

oràre, v. tr. Pregare.

oràrio, agg. e sm. agg. 1 Aggettivo con il quale si indica tutto ciò che è relativo all'ora, al tempo in generale.
sm. 1 Distribuzione di attività in un determinato periodo di tempo.
 agg. time, hourly. sm. 1 schedule, hours. 2 (tabella) time table. 3 (elastico) flexitime.

oràta, sf. Pesce della famiglia degli Sparidi e dell'ordine dei Perciformi (Sparus auratus). Ha corpo ovale di colore azzurro, raggiunge la lunghezza di 50 cm e si nutre di alghe e molluschi. Vive sul fondo del mare; durante la primavera si sposta negli stagni salati vicino alla costa, dove rimane fino all'autunno. Nel Mediterraneo è piuttosto comune e ricercata per l'ottima carne.
 sf. gilthead bream, sea bream.

Oratìno Comune in provincia di Campobasso (1.181 ab., CAP 86010, TEL. 0874).

Oratio de hominis dignitate Opera di filosofia di G. Pico della Mirandola (1486).

Orator Opera di retorica di M. T. Cicerone (46 a. C.).

oratóre, sm. 1 Persona esperta nel pronunciare discorsi. ~ conferenziere. 2 Chi tiene un discorso in pubblico.
 sm. orator.
 lat. orator,-oris, deriv. da orare parlare.

oratòria, sf. Genere letterario destinato alla declamazione in pubblico. ~ dialettica, eloquenza.
 sf. parish youth club.
Nacque probabilmente sulla scorta delle orazioni funebri a sfondo propiziatorio, tipiche delle religioni primitive, ma si sviluppò con la diffusione, nell'organizzazione civile, delle assemblee e quindi della necessità di parlare in pubblico. Il massimo esponente dell'oratoria politica greca fu Demostene, mentre a Roma Cesare e Cicerone dimostrarono notevoli qualità di oratori. In epoca imperiale, a parte la tendenza classica di Quintiliano, l'oratoria diventò una forma di panegirico (Plinio il Giovane, Panegirico a Traiano) e si trasformò poi in oratoria sacra, basata sull'interpretazione della Sacra Scrittura e motivata dal bisogno di diffondere la dottrina cattolica (San Basilio, San Giovanni Crisostomo, San Gregorio Nazianzeno, Sant'Ambrogio, Sant'Agostino). In epoca medioevale solo Gregorio Magno introdusse elementi originali nell'oratoria sacra che, sotto la spinta delle crociate, riprese vigore con Abelardo, San Bernardo, Pier Lombardo, San Pier Damiani, Piero l'Eremita, per raggiungere il massimo fulgore con la predicazione di J. Passavanti, Bernardino da Siena e G. Savonarola. Occorre poi attendere il XVII sec. per ritrovare la fioritura dell'oratoria religiosa di J. B. Bousset, in Francia. L'oratoria civile e politica ebbe i principali esponenti durante la rivoluzione francese in H. G. de Mirabeau, M. de Robespierre e G. J. Danton. L'oratoria parlamentare sviluppatasi successivamente perse tuttavia le caratteristiche di genere letterario.

oratoriàle, agg. Che riguarda l'oratorio vocale-strumentale.

oratoriàni 1 Denominazione dei membri dell'istituto dell'Oratorio di San Filippo Neri. 2 Nome degli appartenenti all'istituto dell'Oratorio di Gesù e di Maria Immacolata di Francia.

oratòrio, agg. e sm. agg. 1 Proprio dell'oratore. 2 Retorico.
sm. 1 Piccolo edificio sacro in cui si va a pregare. 2 Luogo presso le chiese parrocchiali, in cui i giovani svolgono attività ricreative.
 agg. oratorical. sm. oratory.
Dramma di argomento solitamente religioso e destinato all'esecuzione di tipo musicale, per voci e orchestra, senza alcuna forma scenica. Nacque nel XVI sec. a Roma, in epoca controriformista; l'oratorio si distingue in volgare, simile per molti aspetti al melodramma e in latino, articolato in parti per coro, recitativi, arie e parti strumentali, del quale G. Carissimi fu l'iniziatore. La narrazione è affidata ai vari personaggi e al coro, che rappresenta la folla, che commenta gli eventi, dialogando con i personaggi e intervenendo con esclamazioni o suppliche. I principali esponenti furono P. Metastasio, A. Vivaldi, A. Scarlatti, B. Marcello, G. B. Pergolesi, L. Boccherini, D. Cimarosa, G. F. Händel, J. S. Bach (famoso l'Oratorio di Natale, 1733-1734). Successivamente composero oratori H. Berlioz, F. Mendelssohn, F. Liszt, R. Wagner e I. Stravinskij.

Oràzi e Curiàzi Nomi di tre gemelli romani (Orazi) e tre fratelli di Alba (Curiazi) che, secondo la leggenda, si scontrarono per decidere le sorti della guerra tra Roma e Alba, durante il regno di Tullio Ostilio (673-642 a. C.). Inizialmente la vittoria sembrò arridere ai Curiazi che uccisero due degli Orazi, ma il terzo riuscì ad affrontare i Curiazi uno alla volta e a ucciderli tutti, dando così la vittoria a Roma.

Orazio Tragedia di P. Corneille (1640).

Oràzio Còclite (Coclite significa Cieco d'un occhio). Personaggio leggendario, eroe romano che nel 509 a. C. avrebbe da solo impedito agli etruschi di Porsenna di superare il ponte Sublicio, permettendo ai romani di abbatterlo. La sua impresa è divenuta sinonimo della fiera opposizione di un solo eroe contro molti avversari. Viene infatti citato in questa accezione da Ariosto nell'Orlando Furioso (Orazio sol contra Toscana tutta), espressione che riprende a sua volta il Petrarca.

Oràzio Flàcco, Quinto (Venosa 65-Roma 8 a. C.) Poeta latino. Figlio di un liberto, compì la propria formazione a Roma (presso la scuola del grammatico Orbilio, che definirà successivamente plagosus Orbilius) e poi ad Atene in un momento di crisi politica. Giulio Cesare era stato assassinato a Roma e i repubblicani di Bruto avevano scelto la Grecia come base delle operazioni militari. Il giovane Orazio, fresco di studi, attratto dall'ideale della libertà e lusingato da prospettive di carriera militare, si arruolò nell'esercito di Bruto e ricevette il comando di una legione e il titolo di tribuno militare. La battaglia di Filippi segnò la fine della sua carriera militare. Poté tornare a Roma nel 41 a. C. grazie a un'amnistia. La piccola proprietà paterna era stata però confiscata e Orazio dovette trovare un impiego per guadagnarsi da vivere. Verso la metà del 38 a. C., Vario Rufo e Virgilio lo presentarono a Mecenate, ministro di Ottaviano, uomo di lettere e protettore di letterati, del quale divenne amico. Quando Mecenate gli donò una villa in Sabina, probabilmente nel 33 a. C., si ritirò in campagna, rifiutando incarichi ufficiali e dedicandosi alla poesia e alla meditazione. Da quel momento, la sua vita si svolse senza eventi significativi, scandita soltanto dalla pubblicazione delle sue opere sotto il patronato di Mecenate e più tardi dello stesso Augusto. Con Augusto fu in una relazione cordiale, ma non servile, tanto che Orazio declinò con garbo ma con fermezza l'offerta di diventare suo segretario personale. Morì a due mesi di distanza dal suo protettore Mecenate. Le sue opere principali sono due libri di satire (Saturae o Sermones, diciotto componimenti in esametri), un libro di Epodi (Epodon liber, diciassette componimenti in giambi), quattro libri di odi (Carmina)e due libri di epistole (Epistulae, venti componimenti in esametri), la più famosa delle quali è la terza, un trattato in 476 esametri, che Quintiliano chiamò Ars poetica. Orazio fu seguace dell'epicureismo e divenne il poeta della moderazione (aurea mediocritas) e della gioia della vita serena, consapevole che la vita stessa e il piacere non sono eterni (carpe diem). Per il loro tono moraleggiante, le Satire e le Epistole di Orazio sono state costante oggetto di studio, anche nel medioevo. La finitezza e l'equilibrio dello stile oraziano, appena temperato da un velo di ironia, ne hanno fatto un modello insuperabile di latino classico.

orazióne, sf. 1 Preghiera. 2 Discorso solenne tenuto in pubblico. ~ arringa.
 sf. 1 prayer. 2 (discorso) oration.
 lat. oratio,-onis.

Orazioni Opera di oratoria di Iseo (V-IV sec. a. C.).

Orazioni funebri Opera di oratoria di J. B. Bousset (1657-1687).

Órba Torrente piemontese (60 Km). Sorge dall'Appennino Ligure e si getta da destra nel Bormida a sud di Alessandria.

orbàce, sm. 1 Tessuto di lana di pecora, tipico della Sardegna. 2 Uniforme fascista.

orbàre, v. tr. Privare di qualcosa.

Orbassàno Comune in provincia di Torino (20.650 ab., CAP 10043, TEL. 011). Centro industriale (calzaturifici, prodotti del legno, tessili e meccanici). Gli abitanti sono detti Orbassanesi.

òrbe, sm. 1 Circonferenza, sfera. 2 La Terra e i suoi abitanti.

orbène, o or bène, cong. Dunque, sicché.
 cong. well, so.

Orbetèllo Comune (15.000 ab., CAP 58015, TEL. 0564) in provincia di Grosseto, sulla punta di una piccola penisola che si protende nella laguna omonima. Una diga collega Orbetello al vicino monte Argentario. Le principali risorse economiche sono costituite dalla pesca e dalle industrie chimiche, alimentari, tessili e del cemento. Fu fondata probabilmente dagli etruschi e nel medioevo appartenne al feudo degli abati delle Tre Fontane (805). Nel 1414 entrò a far parte della Repubblica di Siena e nel 1555 divenne capitale dello stato dei Presidi. Dal 1815 appartenne al Granducato di Toscana. Il principale monumento è il duomo, iniziato nel 1376 e compiuto solo nel XVII sec.
Orbetello, laguna di
Lago (26 km2) della Toscana, in provincia di Grosseto, esteso intorno al centro omonimo. Racchiuso da due cordoni lunghi circa 450 m, è profondo mediamente 1,5 m. Tramite alcuni canali, comunica con il fiume Albegna e con il mare.

orbettìno, sm. Rettile (Anguis fragilis) della famiglia degli Anguidi e dell'ordine degli Squamati. Lungo 40 cm, vive fra la vegetazione in Europa e in Asia Minore.

orbicolàre, agg. Termine anatomico che indica genericamente un muscolo di forma circolare.

òrbita, sf. 1 In anatomia è la cavità del cranio formata da più ossa che racchiude l'occhio. 2 Traiettoria descritta da un corpo in movimento rispetto a un altro per effetto della reciproca attrazione gravitazionale. In particolare sono orbite le traiettorie della Terra rispetto al Sole e dei satelliti intorno alla Terra. I satelliti per telecomunicazioni vengono immessi in orbite dalle quali essi appaiono immobili a un osservatore posto sulla Terra (orbita geostazionaria).
 sf. 1 orbit. 2 (oculare) eye socket.

orbitàle, agg. 1 Relativo all'orbita. 2 Posto in una determinata orbita.
In fisica è la regione dello spazio intorno al nucleo di un atomo (orbitale atomico) o ai nuclei di una molecola (orbitale molecolare) nella quale si ha la massima probabilità di trovare un elettrone. Ogni orbitale è definito da quattro numeri quantici e può contenere al massimo due elettroni. La forma spaziale degli orbitali permette la loro classificazione in quattro gruppi, contrassegnati dalle lettere s, p, d e f. Gli orbitali molecolari sono formati dalla sovrapposizione degli orbitali atomici e sono responsabili dei legami tra i diversi atomi di una molecola.

orbitànte, agg. Che si muove attorno a un altro corpo.

orbitàre, v. intr. 1 Descrivere un'orbita. il satellite che orbitava attorno alla Terra è scomparso dai radar. 2 Gravitare. numerosi studenti orbitano attorno alla zona universitaria
 deriv. da orbita.

Orbitéli Gruppo di Aracnidi arancidi dall'addome rotondo e con le zampe anteriori più sviluppate delle posteriori.

Orbitòidi Gruppo di Foraminiferi fossili di grandi dimensioni dal guscio a stella o lenticolare e perforato.

Orbitolìnidi Famiglia di Foraminiferi fossili di grandi dimensioni dal guscio aranaceo conico e non perforato.

òrbo, agg. 1 Privato per sempre. ~ derubato. 2 Privo della vista. ~ cieco.
 lat. orbus.

òrca, sf. 1 Cetaceo (Orcinus orca) della famiglia dei Delfinidi. 2 Bastimento antico olandese dotato di tre alberi usato da carico.
Può raggiungere la lunghezza di 9 m e il corpo è nero con parti bianche sopraoculari e ventrali. Predatore carnivoro e ottimo nuotatore, terribile nemico degli altri tipi di cetacei, si nutre anche di delfini, foche, pinguini ecc. Si accoppia durante l'inverno e la gestazione dura circa dodici mesi. Vive prevalentemente nei mari circumpolari.

Òrcadi, ìsole Arcipelago (976 km2, 19.000 ab.) della Gran Bretagna e regione scozzese, composto da più di settanta isole a nord-est della Scozia. Le isole principali sono Mainland, sulla quale si trova il capoluogo Kirkwall, Hoy, Sanday, Rousay e Westray. Le principali risorse economiche sono costituite dalla pesca delle aringhe e dall'allevamento bovino e ovino. Sono presenti industrie conserviere, casearie, tessili e distillerie di whisky. Possedimento norvegese, furono cedute alla Scozia nel 1468. Interessanti i resti preistorici (III millennio a. C.) di Skara Brae (villaggio neolitico), i tumuli di Maes Howe e il Ring of Brodgar (cerchio di ventisette monoliti).

Orcàgna (Attivo dal 1343 al 1368) Andrea di Cione detto Orcagna. Pittore e scultore. Tra le opere Cristo in gioia tra angeli e santi (1354-1357, Firenze, Santa Maria Novella) e Tabernacolo della Madonna (1355-1359, Firenze, Orsanmichele).

orchéssa, sf. 1 Femminile di orco. 2 Donna cattiva.

orchèstra, sf. Spazio generalmente semicircolare posto tra la scena e le gradinate e destinato, nel teatro greco, alle danze del coro e, nel teatro romano, ai magistrati e ai senatori.
Per estensione, il complesso degli strumenti musicali che eseguono un brano musicale e l'insieme dei suonatori. La composizione dell'orchestra si è sviluppata a partire dal rinascimento e attualmente prevede cinque gruppi strumentali distinti, ovvero gli archi, i legni, gli ottoni, le
percussioni e gli strumenti supplementari.
 sf. orchestra.

orchestràle, agg., sm. e sf. agg. Che è relativo all'orchestra.
sm. e sf. Chi suona in un'orchestra.

orchestràre, v. tr. 1 Scrivere le parti destinate a ciascuno strumento dell'orchestra in un'esecuzione musicale. ~ musicare. 2 Predisporre, coordinare, organizzare.
 v. tr. 1 to orchestrate. 2 (fig.) to stage-manage.

orchestrazióne, sf. 1 Scrittura delle parti dei vari strumenti musicali in un'orchestra. 2 Organizzazione, preparazione.

orchestrìna, sf. Piccolo gruppo musicale. ~ complesso.

Orchestrine Opera di poesia di A. Onofri (1917).

orchétto marìno, loc. sost. m. (pl. orchétti marìni) Nome volgare della Melanitta nigra, un uccello anseriforme appartenente alla famiglia degli Anatidi diffuso nelle regioni più settentrionali di Europa e Asia.

orchi- Primo elemento di parole composte.
 dal greco órchis-idos testicolo.

orchialgìa, sf. Dolore di uno o di entrambi i testicoli.

Orchidàcee Famiglia di piante erbacee perenni diffuse nelle regioni tropicali appartenenti all'ordine delle Ginandre. Hanno fiori vistosi isolati o raccolti in grappoli, pannocchie o spighe e di solito ermafroditi, radici aeree, pseudotuberi e frutti generalmente costituiti da una capsula deiscente.

orchidèa, sf. Angiosperma (Orchis) della famiglia delle Orchidacee e dell'ordine delle Ginandre. Pianta erbacea di origine tropicale di cui esistono numerose specie, tanto da essere considerata la seconda famiglia del regno vegetale. È diffusa in tutto il mondo a eccezione di alcune zone desertiche dell'Asia e dell'Antartide. È caratterizzata da fiori vistosi di colore e forme diverse a seconda dell'ambiente in cui crescono, posizionati a testa in giù. Viene coltivata per scopi ornamentali.
 sf. orchid.

orchidopessìa, sf. Intervento chirurgico consistente nel fissare il testicolo allo scroto. Viene effettuato in caso di ectopia testicolare.

orchiepididimìte, sf. Infiammazione che colpisce il testicolo e l'epididimo.

orchis, sf. invar. Genere di orchidee terrestri a cui appartengono circa cento specie diffuse in Africa, America, Europa e Asia.

orchìte, sf. Termine medico che designa genericamente un'infiammazione del testicolo.

Órcia Fiume (30 km) della Toscana. Nasce dal monte Cetona e confluisce nel fiume Ombrone.

Orciàno di Pésaro Comune in provincia di Pesaro (2.305 ab., CAP 61038, TEL. 0721).

Orciàno Pisàno Comune in provincia di Pisa (568 ab., CAP 56040, TEL. 050).

órcio, sm. Vaso di terracotta panciuto dotato di manici e bocca ristretta. ~ anfora, giara.

òrco, sm. 1 Mostro delle fiabe. 2 Persona di aspetto mostruoso.
 dal lat. orcus divinità infernale.
 sm. ogre.
Rappresenta un personaggio spaventoso delle favole, di grande statura, crudele, forte, ma solitamente timido, pauroso e sciocco e quindi vinto con l'astuzia dall'uomo. Ha generalmente testa grossa, ventre enorme, capelli e barba ispidi e folti. Può trasformarsi in oggetti o animali e quasi sempre abita in palazzi meravigliosi. In Norvegia, Svezia e Danimarca il troll rappresenta l'orco. Quasi sempre proprietario di castelli costruiti in montagna, è custode di tesori. A volte è descritto come essere gigantesco e a volte come nano. In Grecia l'orco è rappresentato da un drago, mentre per i tartari e i lituani è un serpente a sette teste. In alcuni racconti fiabeschi francesi sono orchi i saraceni.

Òrco Feglìno Comune in provincia di Savona (824 ab., CAP 17020, TEL. 019).

Orcòmeno Nome di due antiche città greche.
Orcomeno d'Arcadia
Citata nell'Iliade, ebbe importanza nel VI e V sec. a. C. Fece parte della lega del Peloponneso (VI sec. a. C.) e della lega achea (223-199 a. C.).
Orcomeno di Beozia
Fu il principale centro della Beozia, prima del fiorire di Tebe. Partecipò alla guerra corinzia come alleata di Sparta (395-386 a. C.), fu distrutta dai tebani nel 364 a. C. e riedificata dal re macedone Filippo II nel 338 a. C. Nell'86 a. C. fu teatro della vittoria di L. Silla su Archelao, generale dell'esercito di Mitridate VI del Ponto.

òrda, sf. Gruppo di barbari nomadi e predatori. ~ torma, frotta.
 sf. horde.
 tartaro horda.

ordàlia, sf. Giudizio di Dio, nel Medioevo.

ordàlico, agg. (pl. m.-ci)Relativo a ordalia.

Ordelàffi, Scarpétta (?-1317) Signore di Forlì e capitano del popolo, nel 1304 capeggiò la lega di Bologna contro i guelfi neri.

Ordet (La parola) Film drammatico, danese (1955). Regia di Carl Theodor Dreyer. Interpreti: Henrik Malberg, Emil Hass, Christensen Preben. Titolo originale: Ordet

ordìgno, sm. 1 Strumento meccanico complesso. ~ meccanismo. 2 Oggetto esplosivo. ~ bomba.
 sm. device.

ordinàbile, agg. Che si può ordinare.

ordinàle, agg. Di numero, che segna l'ordine progressivo in una serie.
 agg. ordinal.

ordinaménto, sm. 1 Ordine funzionale e coerente. ~ organizzazione. 2 Disposizioni relative a una data materia. ~ normativa.
 sm. 1 regulations. 2 (sistema scolastico, giuridico) system.

ordinàndo, sm. Chi sta per ricevere gli ordini sacri.

ordinànte, sm. Chi conferisce gli ordini sacri.

ordinànza, sf. 1 Ordinamento riguardante l'ambito militare. 2 Militare di servizio a un ufficiale, attendente. 3 Provvedimento preso da un magistrato. ~ norma.
 sf. 1 order. 2 (militare) orderly. 3 (mil.) regulation.
 franc. ordonnance.
In diritto è un provvedimento emanato da un'autorità e può essere di carattere legislativo o amministrativo. Nel corso di un processo civile o penale può essere adottata dal giudice per questioni incidentali come l'ammissione di testi, problemi procedurali ecc., senza che assuma valore di giudizio. Nel processo penale l'ordinanza può essere impugnata soltanto con la sentenza, mentre nel processo civile può essere impugnata dinanzi al collegio del quale fa parte il giudice istruttore che l'ha emanata.

ordinàre, v. tr. 1 Mettere secondo un determinato ordine. ~ sistemare. <> scompigliare. non riusciva a ordinare le idee in quei frangenti confusi. 2 Regolare con leggi e statuti. ~ decretare, sancire. 3 Dare ordine, comandare. ~ disporre. aveva ordinato un nuovo computer, ma la consegna continuava a tardare. 4 Conferire gli ordini sacri.
 v. tr. 1 to order. 2 (mettere in ordine) to arrange, to put in order.
 lat. ordinare mettere in ordine, deriv. da ordo,-inis ordine.

ordinariaménte, avv. Di solito, abitualmente. ~ normalmente.

ordinariàto, sm. Il grado e l'ufficio di un professore ordinario o di un vescovo.

ordinarietà, sf. Stato di ciò che è ordinario.

ordinàrio, agg. e sm. agg. 1 Che è e rimane, nella norma, nella consuetudine. ~ normale. <> straordinario. treni ordinari. 2 Grossolano, rozzo. ~ mediocre. <> pregiato, elegante. aveva delle maniere ordinarie.
sm. 1 Consuetudine, normalità. voleva sempre risultare come un tipo fuori dall'ordinario. 2 Professore di ruolo. 3 Vescovo di una diocesi o delle forze armate.
 agg. 1 ordinary. 2 (rozzo) common. 3 (biglietto) full fare. sm. 1 ordinary. 2 (professore universitario) full professor.
 lat. ordinarius, conforme alla regola, deriv. da ordo,-inis ordine.

Ordinàrio délla méssa Libro formato dalle parti invariabili della messa e dalle regole che governano la celebrazione eucaristica.

ordinàta, sf. 1 Sistemazione frettolosa. 2 L'asse verticale in un sistema cartesiano. 3 In aeronautica, elemento trasversale di fusoliera, scafo e simili.

ordinataménte, avv. Con ordine.

ordinatàrio, sm. Beneficiario di un titolo di credito.

ordinatìvo, agg. Che serve a ordinare, a disporre.

ordinàto, agg. 1 Che ha ordine, che fa tutto con ordine. ~ sistemato. <> disordinato. 2 Che ha ricevuto gli ordini sacri.
 agg. tidy, neat, orderly.

ordinatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, o chi, ordina.

ordinazióne, sf. 1 L'ordinare. 2 Commissione di merce. ~ ordinativo. 3 Conferimento di un ordine sacro.
 sf. 1 order. 2 (rel.) ordination.

órdine, sm. 1 Disposizione razionale di ogni cosa. ~ assetto. <> disordine. 2 Comando militare. 3 Modo di schierare i soldati. 4 Nella classificazione sistematica, in biologia, è la categoria che si trova gerarchicamente tra la classe e la famiglia. ~ catalogazione.
 sm. 1 order. 2 (di prim'ordine) first-class. 3 (di infimo ordine) third-class.
Ordine architettonico
Stili dell'architettura greco romana definiti sistematicamente da Vitruvio (I sec.) sulla base di caratteristiche della forma e della decorazione delle colonne che supportano la trabeazione. In successione cronologica si distinguono gli ordini dorico, ionico, corinzio, tuscanico e composito.
Ordine cavalleresco
Istituzione civile o religiosa. Gli ordini cavallereschi sorsero nel medioevo e dopo il XIV sec. assunsero significato politico e onorifico, con il quale i sovrani gratificavano i nobili per assicurarsene l'appoggio. I più importanti furono l'ordine della giarrettiera (Inghilterra, 1347 ca.), l'ordine del toson d'oro (Asburgo, 1429), l'ordine di San Michele (Francia, 1469) e in Italia l'ordine di Santa Annunziata (Savoia, 1364) e l'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1572). Nella Repubblica italiana è stato istituito l'ordine al merito della repubblica (1951), distinto nei cinque gradi di cavaliere, ufficiale, commendatore, grand'ufficiale e cavaliere di gran croce. A esso si sono aggiunti l'ordine militare di Vittorio Veneto e l'ordine al merito del lavoro.
Ordine pubblico
In diritto è l'insieme delle norme e dei principi politici sui quali si basa l'organizzazione dello stato. All'aspetto normativo si affianca l'aspetto amministrativo, espletato dalla polizia e dai servizi di sicurezza interna dello stato.
Ordine religioso
Istituzione basata sulla vita comune nella quale almeno una parte dei membri devono pronunciare i voti solenni. L'ordine religioso può essere costituito da un prim'ordine, che si rifà alla regola istituita dal fondatore, un second'ordine, del quale fanno parte le monache che seguono la regola del prim'ordine e un terz'ordine, al quale appartengono i laici che partecipano alla vita dell'ordine e ne sostengono gli scopi. Attualmente gli ordini religiosi sono di quattro tipi: canonici regolari, monaci (benedettini, camaldolesi, cistercensi ecc.), mendicanti (domenicani, francescani, agostiniani ecc.) e chierici regolari (barnabiti, gesuiti, teatini ecc.). Tra il XII e il XIV sec. furono fondati anche ordini religiosi militari, con lo scopo di difendere la Terra Santa e di combattere i musulmani e gli infedeli. I più famosi furono l'ordine dei templari, i cavalieri dell'ordine di Malta e i cavalieri teutonici.
Relazione d'ordine
Relazione esistente tra coppie di elementi di un insieme ordinato che permette di stabilire quale dei due elementi della coppia preceda l'altro. Se la relazione esiste per tutte le possibili coppie di elementi dell'insieme, si dice che l'ordine è completo.

Òrdine Nuòvo Rivista diffusa a Torino tra il 1919 e il 1925 fondata da Gramsci, Tasca, Terracini e Togliatti. Sospesa da Mussolini nel 1922 fu ripresa nel novembre del 1924.

ordìre, v. tr. 1 Mettere in ordine i fili sul telaio, per tessere la tela. 2 Tramare, congiurare. ~ congegnare, architettare. sembra che lo scopo della sua giornata sia ordire continuamente inganni. 3 Mettere ordine nelle idee.
 v. tr. to scheme, to plot.
 lat. ordire, tessere la trama.

ordìto, sm. 1 Messo sul telaio. 2 Insieme di fili sul telaio, tesi orizzontalmente, vicini e paralleli, destinati alla tessitura. 3 Tramato, architettato.
 sm. warp.

orditóio, sm. Macchina per ordire, per tessere.

orditóre, sm. (f.-trìce) 1 Operaio tessile addetto all'orditura. 2 Chi congiura, chi trama.

orditùra, sf. 1 L'operazione di ordire o il risultato ottenuto. tessuto a orditura rada. 2 L'insieme delle strutture portanti di un tetto. 3 L'organizzazione di una congiura, di un inganno.

Ordóna Comune in provincia di Foggia (2.445 ab., CAP 71040, TEL. 0885).

Ordoñez, Bartolomé (Burgos ca. 1490-Carrara 1520) Scultore spagnolo. Tra le opere Statue funebri di Filippo il Bello e Giovanna la Pazza (1519-1520, Granada, Cappella Reale).

ordos, sm. invar. Dialetto mongolo parlato nella regione dello Huang he.

 

Ordoviciàno Secondo periodo del Paleozoico durato da circa 500 a 420 milioni di anni fa e compreso tra il Cambriano e il Siluriano. Durante l'Ordoviciano si ebbe l'inizio dell'orogenesi caledoniana, con la formazione di parte dei monti Appalachi. I più comuni animali fossili risalenti a questo periodo sono i Graptoliti, i Brachiopodi, i Trilobiti, gli Echinodermi e i Tunicati. La flora era composta solamente da alghe calcaree.

Ordu Città (101.000 ab.) della Turchia, sulla costa del mar Nero, alla foce del fiume Melet. Capoluogo della provincia omonima.

Ore disperate Film drammatico, americano (1955). Regia di William Wyler. Interpreti: Humphrey Bogart, Fredric March, Martha Scott. Titolo originale: The Desperate Hours

Ore d'ozio Opera di poesia di G. G. Byron (1807).

ore rotundo, loc. agg. Espressione latina del poeta Orazio che significa "con la bocca rotonda". Indica un linguaggio pieno di grazia e di armonia.

orèade, sf. Ninfa dei monti.

Örebro Città (123.000 ab.) della Svezia, sul fiume Svart. Capoluogo della contea omonima.

orécchia, sf. 1 Variante di orecchio di uso regionale. 2 Piegatura che si forma agli angoli della pagina di un libro o di un quaderno.
 lat. auricola, dimin. di auris orecchio.

orecchiàbile, agg. Detto di motivo musicale, che si ricorda facilmente.
 agg. catchy.

orecchiànte, agg., sm. e sf. 1 Detto di chi esprime giudizi o parla di argomenti che non conosce. 2 Detto di chi canta o suona a orecchio senza conoscere la musica.

orecchiàre, v. intr. Tendere l'orecchio per ascoltare.

orecchiétta, sf. 1 In anatomia, ognuna delle due cavità superiori del cuore. ~ atrio. 2 Tipo di pasta a forma di piccolo orecchio.

orecchìno, sm. Ornamento che si porta all'orecchio.
 sm. earring.

orécchio, sm. 1 Organo dell'udito dei Vertebrati. ~ orecchia. 2 Il padiglione dell'orecchio. 3 Facoltà di percepire i suoni e di ripeterli. ~ intuito. 4 Udito. 5 Ascolto.
 sm. 1 ear. 2 (avere orecchio musicale) to have an ear for music.
È un complesso di strutture deputate alla ricezione dei suoni e al mantenimento dell'equilibrio. Si divide in tre strutture principali: l'orecchio esterno, che comprende il padiglione auricolare e il condotto uditivo esterno terminante con il timpano; l'orecchio medio, situato in una cavità dell'osso temporale comunicante con la faringe e costituito da una serie di ossicini adiacenti, in grado di trasmettere le vibrazioni sonore dal timpano alla finestra ovale; l'orecchio interno, formato dalla chiocciola o coclea, dove le vibrazioni sono trasformate in impulsi nervosi inviati al cervello dal nervo acustico, e dal labirinto, l'organo deputato all'equilibrio. Nell'uomo l'orecchio è sensibile alle frequenze sonore comprese tra i 40 e i 25.000 Hz.

orecchióne, sm. sing. sm. Grosso orecchio
sm. pl. Infiammazione della ghiandola parotide. ~ parotite.

orecchióni, sm. pl. Parotite.
 sm. pl. mumps.

orecchiùto, agg. Che ha grandi orecchi.

oréfice, sm. 1 Chi lavora artigianalmente le gemme e i metalli preziosi, per farne ornamenti. ~ orafo. 2 Negoziante che commercia oggetti di oreficeria. ~ gioielliere.
 sm. jeweller, goldsmith.
 lat. aurifex,-ficis.

oreficerìa, sf. 1 Arte di lavorare metalli preziosi, in particolare oro, argento, platino per ricavarne oggetti destinati all'ornamento o all'uso. 2 Il negozio o il laboratorio dell'orefice.
 sf. 1 goldsmith's art. 2 (negozio) jeweller's shop.
La fusione dell'oro ebbe inizio nell'età del bronzo e fu nota in tutte le civiltà precedenti il I millennio a. C.: Mesopotamia, Egitto, Siria, Creta, Micene ecc. Nel I millennio a. C. si diffusero le lavorazioni a stampa e a granulazione, con decorazioni floreali e geometriche, dell'oreficeria ionica (VII-VI sec. a. C.) e di quelle fenicia ed etrusca, caratterizzata da tecniche raffinate (granulazione, filigrana, a sbalzo ecc.). Dal V al III sec. a. C. l'oreficeria greca assunse sempre maggiore vistosità e pesantezza. Meno raffinata e caratterizzata dall'uso di paste vetrose e di pietre fu l'oreficeria romana, che proseguì nell'epoca barbarica, mentre a Bisanzio la tecnica raggiunse la massima perfezione con l'impiego anche di smalti policromi (pala aurea di San Marco, Stauroteca del duomo di Limburgo). L'avvento del gotico introdusse i motivi decorativi dell'architettura anche nell'oreficeria, soprattutto in Francia e Germania, mentre dopo il XV sec. furono le botteghe fiorentine e italiane a dominare la scena in tutta Europa. Nel XVII sec. lo stile barocco si diffuse dalla Francia, anche a causa dell'espulsione degli ugonotti, tra i quali vi erano molti orefici. Con il rococò tornarono in auge tecniche più raffinate, mentre nel XIX sec. iniziò la produzione su scala industriale, con conseguente diminuzione del livello artistico delle opere, con l'eccezione dei movimenti arts and crafts e art nouveau della fine del secolo.

Oregon Stato (251.419 km2, 2.828.000 ab., capitale Salem) degli Stati Uniti d'America. Confina a nord con lo stato di Washington, a est con l'Idaho, a sud con California e Nevada e a ovest con l'oceano Pacifico. Il territorio è montuoso a ovest dove è attraversato dalla Catena delle Cascate (vetta massima il monte Hood, 3.427 m) e dalla Catena Costiera, mentre a est è un altopiano. I fiumi principali sono il Columbia, il Willamette e il Deschutes. I centri principali sono Portland, Eugene e Medford. Le principali risorse economiche sono l'agricoltura (cereali, ortaggi e frutta), la pesca (salmoni, sgombri), l'allevamento, lo sfruttamento delle foreste e le risorse minerarie (nichel) e idroelettriche. Presenti industrie per la trasformazione dei prodotti alimentari, cartarie e chimiche. Fu esplorato dagli spagnoli (1774) ed entrò a far parte degli Stati Uniti d'America nel 1859.

Orel Città (337.000 ab.) della Russia, sul fiume Oka. Capoluogo della provincia omonima.

Orèlli, Giórgio (Airolo, Canton Ticino 1921-) Poeta svizzero di lingua italiana. Dopo aver esordito con la raccolta di versi Né bianco né viola (1944) ha scritto anche Nel cerchio familiare (1960), Sinopie (1977) e Spiracoli (1989). Ha pubblicato anche i saggi Quel ramo del lago di Como e altri accertamenti manzoniani (1990) e Foscolo e la danzatrice (1992).

Orèlli, Giovànni (Bedretto, Canton Ticino 1922-) Narratore svizzero di lingua italiana. Dopo aver esordito con L'anno della valanga (1965) ha scritto tante altre opere tra cui Il gioco del Monopoly (1980) e Il treno delle italiane (1996).

Orenburg Città (547.000 ab.) della Russia, sul fiume Ural. Capoluogo della provincia omonima.

Orense Città (109.000 ab.) della Spagna, nella Galizia. Capoluogo della provincia omonima.

Oréro Comune in provincia di Genova (610 ab., CAP 16010, TEL. 0185).

Oreste (letteratura) Tragedia di Euripide (408 a. C.). È una delle 19 tragedie di Euripide conservate (delle circa 90 attribuitegli). Inizia appena dopo l'uccisione di Clitennestra. Oreste, che delira assistito amorevolmente da Elettra e dall'amico Pilade, è in attesa di giudizio in quanto colpevole del delitto. Menelao evita di prendere posizione a favore dei due fratelli. Un messo annuncia la condanna a morte per Oreste e per la sorella Elettra. Pilade decide di morire con loro, ma vuole vendicarsi di Menelao uccidendo Elena. Il finale convulso presenta numerosi eventi improbabili (Elena assunta tra gli immortali, assoluzione di Oreste, nozze di Pilade con Elettra, nozze di Oreste con Ermione figlia di Menelao). Come altre opere teatrali del tempo tratta il tema del matricidio compiuto da Oreste per vendicare il padre Agamennone (come Eschilo nelle Coefore e Sofocle in Elettra).

Orèste (mitologia) Nella mitologia greca fu il figlio di Agamennone e Clitennestra e fratello di Ifigenia ed Elettra. Ricevuto da Apollo l'ordine di vendicare la morte del padre, uccise l'amante della madre Egisto e la madre stessa. Per il matricidio fu perseguitato dalle Erinni. Sposò poi Ermione, figlia di Menelao e regnò su Micene, Argo e Sparta. Il mito di Oreste ispirò Eschilo, Euripide, Voltaire e Alfieri.

Orestea (indicata anche con il titolo originale greco, Oresteia) Trilogia di tragedie, comprendente Agamennone, Coefore ed Eumenidi, l'unica di Eschilo pervenutaci completa (458 a. C.). La trilogia porta sulla scena l'uccisione di Agamennone a opera della moglie Clitennestra e dell'amante Egisto (Agamennone); la vendetta di Oreste, che ucciderà la madre e il suo amante (Coefore); la persecuzione di Oreste da parte delle Erinni e la sua assoluzione finale che placherà le Erinni divenute benigne (Eumenidi significa benigne).

Øresund Passaggio marittimo tra la costa della Danimarca e la costa sudoccidentale della Svezia.

òrfano, agg. e sm. Chi ha perduto uno o entrambi i genitori.
 agg. e sm. orphan.
 lat. tardo orphanus, dal greco orphanòs.

Orfano della famiglia Chao, L' Dramma di Chi Chün-h-siang (XIII sec.).

orfanotròfio, sm. Istituto di ricovero e di educazione degli orfani.
 sm. orphanage.

Orfèi Famiglia di artisti e direttori di circo. Paolo fu il fondatore nel 1820 del primo circo Orfei, che si avvalse anche dell'opera del figlio Ferdinando e del nipote Paolo. Liana Orfei e Moira Orfei fondarono altri due circhi.

Orfeide, L' Trilogia di G. F. Malipiero costituita dalle opere La morte delle maschere, Sette canzoni e Orfeo, testo proprio (Düsseldorf, 1925).

Orfèo Nella mitologia greca era il figlio di Eagro e di una Musa, capace con il suo canto di ammansire le belve e di muovere gli alberi. Discese agli inferi e con il suono della sua lira riuscì a convincere Plutone a restituirgli la sposa Euridice. Non riuscì tuttavia a portare Euridice sulla terra perché si voltò a guardarla prima di essere uscito dagli inferi, contrariamente all'intimazione di Plutone. Secondo altre versioni, riuscì invece nell'impresa. Morì divorato dalle baccanti tracie che aveva respinto. A lui si deve il mistero greco che prese il nome di orfismo.
Orfeo
Opera in un prologo e cinque atti di C. Monteverdi, libretto di A. Striggio (Mantova, 1607).
Orfeo
Dramma di J. Cocteau (1927).
Orfeo
Film drammatico, francese (1950). Regia di Jean Cocteau. Interpreti: Jean Marais, Maria Casarès, François Périer. Titolo originale: Orphée

Orfeo all'inferno Opera in due atti di J. Hoffenbach, libretto di H. Meilhac e L. Halévy (Parigi, 1858).

Orfeo ed Euridice Opera in tre atti di Ch. W. Gluck, libretto di R. de Calzabigi (Vienna, 1762).

Orfeo in paradiso Romanzo di L. Santucci (1967).

Orfeo negro Dramma di V. de Moraes (1956).

òrfico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Relativo a Orfeo o all'orfismo. inni orfici, raccolta letteraria attribuita al poeta Orfeo; sette orfiche. 2 Misterioso. quei riti orfici lo incuriosivano.
sm. Seguace dell'orfismo.
 lat. Orphicus, dal greco Orphikòs, deriv. da Orphèus Orfeo.

orfìsmo, sm. Mistero greco che viene fatto risalire a Orfeo e si sviluppò a Creta e nella Magna Grecia tra il VI e il V sec. a. C. in ambienti pitagorici e neoplatonici. Si basava su una complessa cosmogonia centrata su Dioniso, figlio di Zeus, e perseguiva la liberazione dell'anima dal corpo e il raggiungimento dell'immortalità attraverso pratiche mistiche e ascetiche.

org, invar. In informatica è il nome di dominio che viene assegnato a un'organizzazione senza fini di lucro in Internet.

organàrio, agg. Riferito agli organi con particolare riferimento alla loro costruzione.

orgàndi, o organdis, sm. Organza.

organétto, sm. Piccolo organo meccanico portatile che si suona girando una manovella.
 sm. barrel organ.

orgànica, sf. Arte militare che stabilisce i criteri di organizzazione delle forze armate di un paese.

organicaménte, avv. In modo organico.

organicazióne, sf. Processo di trasformazione dei composti minerali delle piante in sostanza organica.

organicìsmo, sm. 1 Dottrina filosofica basata sulle analogie tra mondo fisico e organismi viventi. 2 In sociologia, tendenza a considerare la società come un unico grande organismo vivente di cui le persone formano gli organi.
 deriv. da organico.

organicìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Fautore dell'organicismo.

organicità, sf. L'essere organico.

orgànico, agg. e sm. agg. 1 Che si riferisce a organi. le funzioni organiche del corpo umano. 2 Che è fatto di parti ben ordinate e armoniche. ~ funzionale. <> disorganico. il suo discorso organico e completo impressionò la commissione.
sm. L'insieme di tutti i lavoratori dipendenti di una ditta. ~ struttura. la crisi economica imponeva riduzioni di organico.
 agg. organic. sm. staff, personnel.
 lat. organicus, dal greco organikòs, deriv. da òrganon strumento.

organigràmma, sm. (pl.-i) 1 Rappresentazione grafica della struttura funzionale e gerarchica di un'azienda. 2 In elettronica, diagramma delle operazioni di calcolo.
 sm. organization chart.

organìno, sm. Organetto.

organìsmo, sm. 1 Qualsiasi essere vivente composto di vari organi vitali. ~ corpo. l'organismo con il passare del tempo diventa sempre più debole e vulnerabile. 2 Complesso di elementi tra loro organizzati e funzionali. ~ complesso, ente. l'organismo dello Stato aveva fallito in questa occasione.
 sm. 1 organism. 2 (corpo) body.
 franc. organisme.

organìsta, sm. e sf. Suonatore d'organo.

organìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'organo o all'organista.

organizzàre, v. tr. 1 Ordinare, armonizzare. ~ impostare. <> disorganizzare. doveva organizzare le idee per l'esposizione finale. 2 In biologia, il formarsi degli organi del corpo animale o vegetale. 3 Dare una struttura, preparare. ~ strutturare. <> dissestare. organizzò tutto da solo quella magnifica festa.
 v. tr. to organize.
 lat. mediev. organizàre rendere conforme.

organizzatìvo, agg. 1 Relativo all'organizzazione. 2 Atto a organizzare.

organizzàto, agg. e sm. Che, o chi, è membro di un'organizzazione.

organizzatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, o chi, organizza.
 agg. organizing. sm. organizer.

organizzazióne, sf. 1 L'azione dell'organizzare. ~ disposizione. <> disorganizzazione. la prima priorità consisteva nell'organizzazione razionale dei compiti. 2 Ordine, efficienza. ~ sistemazione, strutturazione. <> caos. : :'esercito doveva essere l'esempio dell'organizzazione. 3 Ente. l'organizzazione sanitaria non brillava per efficienza
 sf. organization.

Organizzazióne dégli Stàti americàni (OSA) Organizzazione che comprende le repubbliche del continente americano che opera dal 1951 (anche se è stata fondata nel 1948) per risolvere in maniera pacifica eventuali controversie che potrebbero nascere nei paesi americani.

Organizzazióne internazionàle dél lavóro (OIL) Organizzazione internazionale con sede a Ginevra che si prefigge di migliorare le condizioni tecniche e giuridiche del lavoro. L'Italia vi ha cominciato a far parte dal 1945.

Organizzazióne mondiàle délla sanità (OMS) Organismo dell'ONU con sede a Ginevra che si prefigge lo scopo di portare tutti i popoli del mondo a un più alto grado di salute e igiene pubblica.

Organizzazione sfida l'ispettore Tibbs, L' Film poliziesco, americano (1971). Regia di Don Medford. Interpreti: Sidney Poitier, Barbara McNair, Gerald S. O'Loughlin. Titolo originale: The Organization

òrgano, sm. 1 Parte di un corpo animale o vegetale, dotata di funzione, forma e struttura specifica. 2 Congegno che esercita una precisa funzione. ~ apparecchiatura. 3 Strumento musicale a tastiera. 4 Struttura nell'ambito di un'organizzazione pubblica o privata. 5 Pubblicazione periodica di divulgazione di determinate correnti politiche e simili. ~ notiziario.
 sm. 1 organ. 2 (apparecchiatura) part.
 lat. organum, dal greco òrganon strumento.
In musica è uno strumento a tastiera costituito da una serie di canne metalliche o lignee nelle quali un mantice immette aria. Le canne sono suddivise, in funzione di particolari caratteristiche sonore, in gruppi, detti registri, dal timbro omogeneo. L'organo elettronico fu inventato da L. Hammond nel 1932 e in esso il suono è generato da una serie di oscillatori elettronici, i cui segnali sono amplificati e inviati ad altoparlanti.

organogènesi, sf. invar. Studio della formazione embrionale e dello sviluppo degli organi.

organògeno, agg. Che ha natura organica.

organografìa, sf. 1 Descrizione morfologica degli organi animali e vegetali. 2 Descrizione dei caratteri tecnici degli strumenti musicali.

organolèttico, agg. (pl. m.-ci) Le proprietà di una sostanza che possono essere percepite dai sensi.

organologìa, sf. 1 Ramo dell'anatomia che studia la struttura e la funzione degli organi. 2 Lo studio degli strumenti musicali.

Organon Opera di filosofia di Aristotele (dopo il 335 a. C.).

orgànza, sf. Tessuto di cotone, molto leggero e trasparente, usato per abiti femminili estivi.

organzìno, sm. Seta composta da più fili ritorti per ordito.

orgàsmico, agg. Relativo all'orgasmo sessuale.

orgàsmo, sm. 1 Forte eccitazione. ~ godimento. 2 Agitazione, ansia. ~ tensione.
 sm. 1 orgasm. 2 (fig.) agitation.
 greco orgasmòs agitazione, deriv. da orgàn essere agitato.
Fase terminale del coito caratterizzata dalla massima eccitazione e dal raggiungimento del massimo piacere. Nel maschio è accompagnato dall'eiaculazione.

òrgia, sf. (pl.-ge) 1 Nel mondo greco-romano, festa in onore di Bacco e di altre divinità. ~ baccanale. 2 Bagordo, gozzoviglia. ~ crapula.
 sf. orgy.

Orgiàno Comune in provincia di Vicenza (2.973 ab., CAP 36040, TEL. 0444).

orgiàsta, sm. e sf. Chi partecipa a un'orgia.

orgiàstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a orgia.

orgóglio, sm. 1 Stima eccessiva di sé e dei propri meriti. ~ boria, presunzione. <> modestia. il suo smisurato orgoglio lo rendeva antipatico ai colleghi. 2 Fierezza, dignità. aveva troppo orgoglio per accettare quella proposta. 3 Ciò che rappresenta motivo di vanto. ~ gloria, perla. <> onta, vergogna. quell'unico figlio era l'orgoglio della famiglia.
 sm. pride.
 franco orgoli.

Orgoglio degli Amberson, L' Film drammatico, americano (1942). Regia di Orson Welles. Interpreti: Dolores Costello, Joseph Cotten, Anne Baxter. Titolo originale: The Magnificent Ambersons

Orgoglio e pregiudizio Romanzo di Jane Austen (1813) È il romanzo più gioioso dell'autrice. Ritratto della vita sociale della provincia inglese, ravvivato dal dialogo vivace e dal tono ironico della narrazione, l'opera prende le mosse dalla ricerca di una sistemazione delle sorelle Bennet, resa difficile dalle loro modeste condizioni economiche. La narrazione ruota intorno alla spiritosa e vivace Elizabeth Bennet e alla sua relazione con l'orgoglioso proprietario terriero Mr. Darcy. L'iniziale ostilità di Elizabeth nei riguardi di Darcy le vale a guadagnarsene il rispetto, mentre anche Darcy abbandona il suo orgoglio arrogante. Proposto inizialmente con il titolo Prime impressioni, venne rifiutato dagli editori. In seguito fu rielaborato dall'autrice e pubblicato con l'attuale titolo. È l'opera più popolare della Austen e forse la più perfetta dal punto di vista strutturale. La visione della vita dell'autrice è morale e nello stesso tempo fondata sulle gerarchie sociali: non si tratta di superiorità e inferiorità determinate semplicemente dalla nascita; il privilegio implica doveri; l'intelligenza e il senso morale sono doti considerate superiori alla ricchezza.

orgogliosaménte, avv. In modo orgoglioso.

orgoglióso, agg. 1 Pieno di orgoglio. ~ dignitoso. <> dimesso. 2 Superbo, altero. ~ fiero. <> modesto.
 agg. proud.

Orgòsolo Comune in provincia di Nuoro (4.779 ab., CAP 08027, TEL. 0784).

Orhon Fiume (1.124 km) della Mongolia centrosettentrionale. Nasce dai monti Hangaj orientali e confluisce nel fiume Selenga.

Òria Comune in provincia di Brindisi (15.089 ab., CAP 72024, TEL. 0831). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, cereali, olive, tabacco e uva). Vi si trovano la cripta di Santa Daria e di San Crisante, del IX sec., e il castello di Federico II, del XIII sec. Gli abitanti sono detti Oritani.

Oriana Commedia di S. Lopez (1889).

Oriàni, Alfrédo (Faenza 1852-Casola Valsenio 1909) Scrittore. Di famiglia aristocratica, criticò la decadenza morale dei contemporanei. Influenzato da F. W. Nietzsche, fu considerato un precursore del fascismo dallo stesso B. Mussolini. Le opere principali sono romanzi che descrivono passioni violente (Gramigna, 1879; Gelosia, 1894; Vortice, 1889; Olocausto, 1902) e scritti politici e polemici con forti accenti nazionalistici (Fino a Dogali, 1889; La lotta politica in Italia, 1892; La rivolta ideale, 1908).

Oriàni, Bàrnaba (Garegnano 1752-Milano 1832) Astronomo italiano. Dimostrò che Urano era un pianeta e non una cometa.

oricàlco, sm. (pl.-chi) Tipo di bronzo per statue, gioielli, monete e strumenti musicali utilizzato nell'antica Grecia e a Roma.

òrice, sf. Mammifero (noto anche come orice d'Arabia, Oryx leucoryx) della famiglia dei Bovidi e dell'ordine degli Artiodattili. Alto 1 m, presenta corna lunghe dritte. Vive in Africa e in Asia, ormai solo in riserve.

oricèllo, sm. Sostanza colorante rossa che si estrae da alcuni Licheni del genere Roccella e Pertusaria.

Orìcola Comune in provincia di L'Aquila (897 ab., CAP 67063, TEL. 0863).

orientàbile, agg. Che si può orientare.

orientàle, agg., sm. e sf. agg. 1 Situato o che proviene da oriente. ~ asiatico. <> occidentale, europeo. i confini orientali dell'Italia sono ben presidiati militarmente. 2 Caratteristico dell'oriente. : :si e costumi orientali
sm. e sf. Abitante dei paesi orientali. ~ levantino.
 1 eastern. 2 (asiatico) oriental. sm. e sf. oriental.
 lat. tardo orientalis.

Orientàle (Ghana) Regione (2.003.000 ab.) del Ghana meridionale, capoluogo Koforidua.

Orientàle (Kenya) Provincia (4.193.000 ab.) del Kenya, al confine con l'Etiopia. Capoluogo Embu.

Orientàle (Sierra Leone) Provincia (961.000 ab.) della Sierra Leone, capoluogo Kenema.

Orientàle (Sri Lanka) Provincia (1.214.000 ab.) dello Sri Lanka, capoluogo Trincomalee.

Orientàle (Sudan) Stato del Sudan orientale (340.650 Km2, 2.210.000 ab.) che ha per capoluogo Port Sudan. Confina con l'Etiopia e il Mar Rosso.

Orientàle (Uganda) Provincia (2.015.000 ab.) dell'Uganda, capoluogo Mbale.

Orientàle (Zambia) Provincia (973.000 ab.) dello Zambia, capoluogo Chipata.

orientaleggiànte, agg. Tendente a forma o aspetti propri dell'oriente.

Orientalis Nome del cratere di origine meteoritica presente sul suolo lunare, nella fascia oscura.

orientalìsmo, sm. Simpatia verso ciò che proviene dall'Oriente.

orientalìsta, sm. e sf. (pl.-i) Studioso dell'oriente.

orientalìstica, sf. Disciplina che studia le civiltà e le lingue d'oriente.

orientalizzàre, v. v. tr. Avvicinare agli usi e costumi orientali.
v. rifl. Avvicinarsi alla cultura e ai costumi orientali.

orientalizzazióne, sf. Il processo dell'orientalizzare o dell'orientalizzarsi.

Orientamenti Opera di poesia di O. Elitis (1940).

orientaménto, sm. 1 Determinazione della posizione rispetto ai punti cardinali. ~ direzione, rotta. aveva un senso innato dell'orientamento. 2 Tendenza, indirizzo. ~ predisposizione. l'orientamento generale è per affrontare un obiettivo per volta; il centro di orientamento scolastico determina le inclinazioni degli studenti e quindi consiglia il percorso di studi migliore.
 sm. 1 orientation. 2 (posizionamento) positioning. 3 (tendenza) trend.

orientàre, v. v. tr. 1 Rivolgere a oriente. 2 Disporre in una determinata posizione corrispondente ai punti cardinali. ~ orizzontare, posizionare. 3 Indirizzare. ~ instradare. aveva orientato quel giovane agli studi scientifici.
v. intr. pron. 1 Riconoscere il luogo dove ci si trova rispetto ai punti cardinali. ~ orizzontarsi. 2 Ritrovarsi da uno stato di confusione. ~ raccapezzarsi. non riusciva più a orientarsi con tutti quei nomi di strade simili. 3 Indirizzarsi verso una scelta.
 v. tr. 1 to orient. 2 (fig.) to direct. v. intr. pron. 1 to get one's bearing's. 2 (fig.) to find one's way. 3 (indirizzarsi) to go in for.
 deriv. da oriente.

orientativaménte, avv. In modo da orientare.

orientatìvo, agg. Diretto a orientare.

orientazióne, sf. La posizione in rapporto ai punti cardinali.

Oriente Regione (372.000 ab.) dell'Ecuador, compresa tra il versante orientale della Cordigliera Orientale e il confine con il Perú.

oriènte, sm. Punto cardinale dal quale sembra sorgere il Sole. ~ est, levante. <> ovest, occidente. 2 Luogo posto a est rispetto a un altro. 3 Termine che ha assunto per estensione il significato di insieme dei paesi asiatici rispetto all'Europa. Si distingue il Medio oriente, costituito dall'Asia sudoccidentale e l'Estremo oriente, costituito dalla parte orientale dell'Asia (Cina, Giappone e sud-est asiatico).
 sm. east.
 lat. oriens,-entis, deriv. da oriri sorgere.

Orient-Express Treno internazionale a lungo percorso che originariamente metteva in comunicazione Parigi con Istanbul passando da Monaco, Vienna, Belgrado, Sofia (o Bucarest, Costanza). Creato nel 1883 è stato soppresso nel 1968 per riprendere successivamente a percorso ridotto (fino a Vienna, al massimo Bucarest).

orifiàmma, sf. Stemma di colore rosso cosparso di stelle, insegna dei re di Francia.

orifìzio, sm. Foro, apertura. ~ buco.
 lat. orificium, deriv. da os, oris bocca.

origàmi, sm. L'arte di creare figure piegando fogli di carta.

orìgano, sm. Angiosperma (Origanum vulgare) della famiglia delle Labiate e dell'ordine delle Tubiflore. Pianta erbacea, cresce spontanea nella regione mediterranea. Viene utilizzato come aromatizzante.
 sm. oregano.

Orìgene (Alessandria 185?-Tiro 254?) Scrittore e teologo greco cristiano. Allievo di Clemente Alessandrino, insegnò nella scuola catechetica di Alessandria dove riorganizzò il Didaskalèion. Si trasferì poi in Cappadocia a Cesarea (230) dove fondò la propria scuola. Morì per le torture subite durante la persecuzione di Decio. Elaborò il pensiero cristiano secondo la filosofia neoplatonica. Nelle sue opere sostenne anche la reincarnazione delle anime, teoria condannata dal concilio ecumenico di Costantinopoli (553). Rimangono soltanto poche delle numerose opere in greco (i commenti a Giovanni e Matteo, un trattato contro Celso, alcune omelie, l'Esortazione al martirio e Sulla preghiera), oltre alla versione latina del De Principiis, la sua opera più importante. Si occupò anche di esegesi biblica con l'opera Hexapla, nella quale il testo ebraico è confrontato con la versione translitterale greca e con quattro traduzioni.

Orìggio Comune in provincia di Varese (5.882 ab., CAP 21040, TEL. 02).

originàle, agg. e sm. agg. 1 Che si ha dall'origine. edizione originale di un libro, la prima stampata. 2 Non imitato, nuovo. ~ inedito. <> usuale. 3 Autentico. fu ritrovato un manoscritto originale dell'autore. 4 Strano, stravagante. ~ insolito. <> comune.
sm. 1 Opera originale. 2 Modello. ~ prototipo. 3 Persona o cosa bizzarra. gli piaceva apparire originale alle feste.
 agg. 1 original. 2 (eccentrico) eccentric. sm. original.
 lat. originalis originario, deriv. da origo,-inis origine.

originalità, sf. L'essere originale.
 sf. 1 originality. 2 (stravaganza) eccentricity.

originalménte, avv. In modo originale, con originalità.

originàre, v. tr. Dare origine. ~ creare.
 v. tr. to produce, to bring about.

originariaménte, avv. In origine.

originàrio, agg. 1 Che ha origine. ~ iniziale. 2 Di origine. ~ proveniente.
 agg. 1 native. 2 (originale) original.
 lat. tardo originarius.

orìgine, sf. 1 Momento iniziale di qualsiasi cosa. ~ principio. <> esito, seguito. 2 Insieme di elementi astratti o concreti da cui discende qualcosa o qualcuno. 3 Causa, motivo. ~ cagione.
 sf. 1 origin. 2 (dare origine a) to give rise at.
 lat. origo,-inis, deriv. da oriri sorgere.
Origine dell'universo
Problema al quale tentano di proporre una spiegazione, supportata da prove scientifiche, le moderne teorie di cosmologia. Le principali tesi oggi accreditate sono il modello del big bang e la teoria dello stato stazionario. I sostenitori della tesi del big bang ipotizzano che l'origine dell'universo sia dovuta a un'esplosione primordiale, avvenuta dieci o venti miliardi di anni fa, che ha creato tutta la materia e ha dato inizio all'espansione dell'universo stesso.

Origine della specie attraverso la selezione naturale, L' Opera di scienze di Ch. Darwin (1859).

Origine dell'uomo, L' Opera di scienze di Ch. Darwin (1871).

Origines Opera di storia di M. P. Catone (III-II sec. a. C.).

Origini del totalitarismo, Le Opera di storia e filosofia di H. Arendt (1951).

Origini della Francia contemporanea, Le Opera di storia di H. A. Taine (1876-1894).

origliàre, v. intr. Ascoltare di nascosto.
 v. intr. to eavesdrop.
 franc. oreiller, deriv. dal lat. auricola orecchio.

orìna, sf. Urina.

orinàle, sm. Recipiente in cui si orina.

orinàre, v. intr. Emettere orina. ~ mingere.
 v. intr. to urinate.

orinatóio, sm. Luogo attrezzato per orinare.
 sm. public urinal.

orinazióne, sf. L'orinare.

Orìno Comune in provincia di Varese (664 ab., CAP 21030, TEL. 0332).

Orinoco Fiume (2.140 km) dell'America meridionale in Venezuela che sfocia nell'oceano Atlantico, a sud dell'isola di Trinidad. Nasce vicino al confine brasiliano dalla Sierra Parima, segna il confine con la Colombia, formando lungo il suo corso numerose anse fino alla confluenza con il fiume Ventuari. I suoi principali affluenti sono il Guadiare, il Vichada, l'Arauca e il Meta che provengono tutti dalla Cordigliera della Columbia e dalla Cordigliera di Merida; dopo la confluenza con l'Apure riceve i fiumi Caura e Caroni. L'immenso delta del fiume è formato da numerose diramazioni: importanti lavori di drenaggio hanno consentito la navigazione del ramo meridionale a navi di grande tonnellaggio che caricano il ferro presso i porti di San Félix e Puerto Ordaz. Caratterizzato da piene e magre regolari, il fiume non presenta una grande pendenza; è unito attraverso un canale al Rio Negro che lo mette così in comunicazione diretta con il Rio delle Amazzoni. Fu avvistato da Cristoforo Colombo, nel 1498, durante il suo terzo viaggio nel nuovo mondo. L'esplorazione del suo corso iniziò con Diego de Ord´s nel 1530 che lo risalì per 600 km. Fu esplorato anche dai gesuiti nel XVII sec. Le sorgenti furono raggiunte solo nel 1951 da un gruppo di esploratori franco-venezuelani.

Òrio al Sèrio Comune in provincia di Bergamo (1.186 ab., CAP 24050, TEL. 035).

Òrio Canavése Comune in provincia di Torino (790 ab., CAP 10010, TEL. 011).

Òrio Lìtta Comune in provincia di Lodi (1.823 ab., CAP 20080, TEL. 0377).

Oriòlidi Famiglia di Uccelli Passeriformi cui appartengono i rigogoli.

oriòlo, sm. Orologio.

Oriòlo Comune in provincia di Cosenza (3.212 ab., CAP 87073, TEL. 0981).

Oriòlo Romàno Comune in provincia di Viterbo (2.338 ab., CAP 01010, TEL. 06).

Orióne Costellazione di grandi dimensioni, caratterizzata dalla sua forma rettangolare, formata da stelle di intensa luminosità (Betelgeuse, Rigel e Bellatrix); visibile nelle notti invernali, viene attraversata in parte dalla Via Lattea. Attraversa l'equatore celeste.
Nebulosa di Orione
Nebulosa con estensione di circa 1.000 anni luce, situata in prossimità della costellazione omonima; è formata da nubi di idrogeno e in essa sono in formazione altre stelle.

Oriòne, Luìgi (Pontecurone 1872-Sanremo 1940) Sacerdote nel 1895 e beato. Lavorò attivamente in opere educative, missionarie e assistenziali e fondò la piccola opera della Divina Provvidenza.

oriònidi Sciame di meteore il cui radiante cade nella costellazione di Orione; sono osservabili intorno al 20 ottobre. È associato alla cometa di Halley.

Orissa Stato (155.782 km2, 26.370.000 ab., capitale Bhubaneswar) federato dell'Unione indiana. Confina a nord-est con il Bengala, a nord con il Bihar, a nord-ovest con il Madhya Pradesh, a sud con l'Andhra Pradesh e a est con il golfo del Bengala. Le principali risorse economiche sono costituite dall'agricoltura (riso, canna da zucchero, iuta), dalla pesca, dai giacimenti minerari (ferro, manganese, carbone, cromite). Sono presenti anche industrie metallurgiche, siderurgiche, cartarie, tessili, alimentari e del cemento.

Oristàno Città (33.000 ab., CAP 09170, TEL. 0783) della Sardegna e capoluogo della provincia omonima. Le principali risorse economiche sono l'agricoltura, con coltivazioni di cereali e prodotti ortofrutticoli, l'artigianato (ricami, vasellame) e le industrie alimentari, chimiche, meccaniche, del legno, della carta. Fu fondata nell'VIII sec. e fu capitale del giudicato di Arborea dal XIII al XV sec. I principali monumenti sono la torre di San Cristoforo (XIII sec.), il duomo con il campanile (XIV sec.), le chiese di Santa Giusta (XII sec.) e San Francesco (1838). Interessante anche il museo archeologico Antiquarium Arborense.
Provincia di Oristano
(2.631 km2, 160.000 ab.) Fu istituita nel 1974 e comprende un territorio pianeggiante (Campidano) e uno collinare (Arborea). È attraversata dal fiume Tirso che sfocia nel golfo di Oristano, dopo aver formato il lago Omodeo. Presso la foce del Tirso si trovano gli stagni costieri di Cabras e di Santa Giusta. Le principali risorse economiche sono l'agricoltura, con le coltivazioni di cereali, olive, uva e ortaggi, l'allevamento ovino e caprino e la pesca.
Golfo di Oristano
Insenatura della Sardegna occidentale, fra capo San Marco e capo di Frasca.

orittèropo, sm. Mammifero (Orycteropus afer) della famiglia degli Oritteropodi e dell'ordine dei Tubulidentati. Lungo 70 cm, è ricoperto di setole rade. Diffuso nelle foreste e nelle savane dell'Africa centromeridionale, si scava la tana con le sue robuste unghie.

oriùndo, agg. e sm. Detto di chi è originario di un determinato luogo. ~ nativo.
 lat. oriundus, deriv. da oriri sorgere.

orizzontàle, agg. e sm. agg. 1 Relativo all'orizzonte. 2 Che è parallelo al piano dell'orizzonte. ~ disteso. <> verticale. 3 Relativo a oggetti, cose dello stesso piano, analoghi. associazioni sindacali orizzontali, sindacati diversi della stessa zona geografica.
sm. Posto in posizione orizzontale. ~ disteso, sdraiato.
 agg. horizontal.

orizzontalità, sf. L'essere orizzontale.

orizzontalménte, avv. In situazione orizzontale.

orizzontaménto, sm. 1 Orientamento rispetto ai punti cardinali. 2 Struttura edilizia con funzioni di copertura o di sostegno.

orizzontàre, v. v. tr. 1 Mettere in una determinata posizione rispetto all'orizzonte. 2 Orientare.
v. intr. pron. 1 Orientarsi. cercava di orizzontarsi facendo riferimento alle stelle. 2 Raccapezzarsi. non riusciva a orizzontarsi in mezzo a quella selva di conti.
 v. intr. pron. to get one's bearings.
 deriv. da orizzonte.

orizzónte, sm. 1 Linea apparente che separa il cielo dalla terra o dal mare. 2 Quadro complessivo. 3 Prospettiva. ~ panoramica.
 sm. horizon.
Orizzonte artificiale
Strumento applicato sul sestante e che permette l'osservazione di un astro anche quando l'orizzonte vero non è visibile. In aeronautica un dispositivo analogo permette di individuare il piano dell'orizzonte indipendentemente dall'assetto del velivolo.
Orizzonte astronomico
Circolo massimo della sfera celeste perpendicolare alla verticale che passa per il punto dal quale si effettua l'osservazione. Se il piano è tangente alla Terra, anziché passare per il centro, si definisce orizzonte apparente.
Orizzonte celeste
Circolo massimo della sfera celeste che ha per poli il nadir e lo zenit.
Orizzonte di un buco nero
Superficie che circonda il buco nero e sulla quale la velocità di fuga è superiore a quella della luce; può essere rappresentata come la superficie oltre la quale tutti i corpi, compresa la luce, si dirigono verso il centro del buco nero.
Orizzonte terrestre
Linea circolare dentro la quale viene racchiusa una porzione di superficie terrestre.

Orizzonte perduto Film fantastico, americano (1937). Regia di Frank Capra. Interpreti: Ronald Colman, Thomas Mitchell, Edward Everett Horton. Titolo originale: Lost Horizon

Orizzonti di gloria Film drammatico, americano (1957). Regia di Stanley Kubrick. Interpreti: Kirk Douglas, Adolphe Menjou, Ralph Meeker. Titolo originale: Paths of Glory

ORL Sigla di Otorinolaringoiatria.

Orlàndi Malaspìna, Rìta (Bologna 1935-) Soprano italiano. Interprete particolare di Verdi e Puccini ha cantato nei teatri di tutto il mondo.

Orlando (o Orlando furioso) Dramma in tre atti di A. Vivaldi, libretto di G. Braccioli (Venezia, 1727).
Orlando
Opera in tre atti di G. F. Händel, libretto anonimo (Londra, 1733).
Orlando
Film fantastico, britannico (1992). Regia di Sally Potter. Interpreti: Tilda Swinton, Billy Zane, Lothaire Bluteau. Titolo originale: Orlando

Orlando furioso Poema in XLVI canti, in ottave, di L. Ariosto (1516-1532). L'opera riprende il poema Orlando innamorato interrotto da M. M. Boiardo. L'intreccio del poema si occupa delle vicende di numerosissimi personaggi (Le donne, i cavalier, l'arme, gli amori / le cortesie, le audaci imprese io canto), che vengono narrate in parallelo, troncandole e riprendendole successivamente. Ogni canto presenta una sorta di introduzione nella quale l'autore inserisce le sue considerazioni di carattere morale prendendo spunto dalle vicende raccontate.
Le molteplici vicende e il loro vario incrociarsi non possono essere facilmente descritti; a scopo orientativo è utile ricordare i tre filoni narrativi principali: la guerra del moro Agramante contro Carlo Magno, che costituisce il nucleo centrale dell'intreccio al quale sono collegati in vario modo tutti gli altri avvenimenti narrati; l'amore di Orlando per la bella Angelica, il suo vano inseguimento della donna, la sua pazzia; le vicende di Ruggiero e Bradamante, che dopo innumerevoli peripezie, si sposeranno, dando origine al casato degli Este.
L'inizio dell'azione vede Carlo Magno che affida Angelica a Namo di Baviera per evitare la disputa tra i suoi due innamorati, Orlando e Rinaldo. Angelica approfitta dello scontro armato per fuggire: la sua fuga si concluderà alla fine del canto XXIII con le nozze con Medoro, avvenimento che provocherà la pazzia di Orlando. Nel canto II iniziano le avventure di Bradamante che si concluderanno solo alla fine del poema (canto XLVI).
Tra le tante vicende secondarie, si possono ricordare: quelle della buona maga Melissa, la quale fa conoscere a Bradamante tutta l'illustre discendenza che da lei deriverà; la maga Alcina, che tiene prigionieri diversi cavalieri tra cui Astolfo; quelle ambientate nel castello fatato e labirintico del mago Atlante sui Pirenei; l'episodio di Cloridano e Medoro con la loro drammatica sortita notturna; il viaggio di Astolfo con l'ippogrifo attraverso l'inferno, il paradiso terrestre e poi sulla luna dove recupera il senno di Orlando.
Il tema principale del poema è stato individuato dai critici nella ricerca (una donna, un uomo o anche semplicemente un oggetto) che i vari personaggi indirizzano verso mete che continuano a sfuggire. La ricerca principale di Bradamante abbraccia tutta l'estensione dell'opera, concludendosi con la fine di essa. L'autore mantiene sempre un sorriso distaccato nei confronti dei suoi personaggi, che si agitano in iniziative spesso legate a illusioni, inganni o follie.

Orlando innamorato Poema in 60 canti, in ottave, di M. M. Boiardo (1476-1494). Il punto dal quale muove tutta la vicenda del poema è la bella figlia del re del Cataio, Angelica, della quale sono innamorati tutti i cavalieri cristiani e saraceni. Ella sarà di chi vincerà lo scontro con il fratello di lei, Argalia. Angelica non è d'accordo e fugge, inseguita da Orlando e Ranaldo. Nella selva delle Ardenne interviene la magia delle fonti: a quella dell'amore beve Angelica che si innamora di Ranaldo, a quella dell'odio beve Ranaldo che inizia a odiare Angelica. Dopo varie vicende, si verifica ancora, invertita, la magia delle fonti, e Ranaldo, innamorato di Angelica, viene a contesa con Orlando. Interviene il re Carlo che promette la fanciulla al più valoroso nell'imminente battaglia con i saraceni.
L'opera, diretta al pubblico delle corti (Signori e cavalier che ve adunati / per udir cose dilettose e nove), riprende poeticamente i temi cavallereschi introducendo elementi importanti di novità: la virtù come affermazione individuale dell'uomo e l'amore come edonismo e passione. La sua popolarità ha reso i nomi di due dei fieri cavalieri, Rodomonte e Gradasso, sinonimi spregiativi di autori di imprese incredibili.

Orlando paladino Dramma in tre atti di F. J. Haydn, libretto di N. Porta (Eszterh´za, 1782).

Orlàndo, Ruggèro (Verona 1907-Roma 1994) Giornalista italiano. Antifascista e partigiano nella Resistenza fu eletto deputato nel 1972 nelle file del PSI. Dopo aver collaborato con l'Eiar prima, passò alla RAI dove è stato uno dei più noti corrispondenti all'estero.
agg. Relativo alla città di Orleans e ai suoi abitanti.
sm. Abitante o nativo di Orleans.

Orlàndo, Vittòrio Emanuèle (Palermo 1860-Roma 1952) Politico e giurista. Deputato dal 1897 e vicino alla posizione politica di Giolitti, dopo la sconfitta di Caporetto divenne presidente del consiglio e affidò il comando militare ad A. Diaz. Partecipò alla conferenza di pace di Versailles, abbandonandola per l'insuccesso delle rivendicazioni italiane su Fiume e sulla Dalmazia, e dimettendosi subito dopo (1919). Sostenne inizialmente il fascismo e la legge elettorale maggioritaria, ma si ritirò dalla vita politica e passò all'opposizione. Nel 1931 il regime gli tolse la cattedra universitaria. Fu deputato dell'assemblea costituente (1946) e senatore dal 1948). Le principali opere, su argomenti di diritto pubblico, sono Principi di diritto costituzionale (1889) e Principi di diritto amministrativo (1890).

orlàre, v. tr. Fornire di orlo.
 v. tr. 1 to hem. 2 (bordare) to edge.

orlàto, agg. Che ha l'orlo.

orlatóre, sm. (f.-trìce) 1 Operaio che esegue orli. 2 Accessorio della macchina da cucire per orlare.

orlatùra, sf. 1 L'orlare. 2 Orlo.

orleanìsmo, sm. Tendenza di coloro che auspicavano l'avvento al trono francese di un principe della casa d'Orleans.

orleanìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Relativo all'orleanismo.
sm. e sf. Partigiano dei principi della famiglia d'Orleans.

Orléans Città (103.000 ab.) della Francia e capoluogo del dipartimento di Loiret, sulle rive della Loira. Le principali risorse economiche sono le industrie alimentari (zucchero, birra), tessili (cotone), meccaniche, chimiche, elettriche e il commercio di vini, spumanti, aceto e cereali. Fortificata dai galli, fu distrutta da Giulio Cesare nel 55 a. C. e ricostruita nel 273 da Aureliano, dal quale prese il nome. Nel 498 fu conquistata da Clodoveo e nel 612 fu annessa al regno di Borgogna. Durante la guerra dei cent'anni fu più volte assediata e fu liberata nel 1429 da Giovanna d'Arco. Nel XVI sec. fu dapprima conquistata dagli ugonotti e poi ripresa dai cattolici, per sottomettersi infine a Enrico IV nel 1594. I principali monumenti sono la cattedrale gotica ricostruita tra il XVII e il XVIII sec. e il palazzo comunale di stile rinascimentale (XVI sec.). Interessanti il museo di Belle Arti e il museo storico.
Scuola d'Orléans
La più celebre scuola di diritto romano della Francia medievale osteggiata però a Parigi per paura di una possibile dipendenza politica del regno dall'impero.

Orléans, Filìppo II d' (Saint-Cloud 1674-Versailles 1723) Reggente di Francia. Nipote di Luigi XIV e figlio di Filippo d'Orleans, alla morte di Luigi XIV (1715) fu nominato reggente fino alla maggiore età di Luigi XV (1723). Restituì potere alla nobiltà contro la borghesia e sostenne le riforme finanziarie di J. Law (1716-1720), con risultati tragici per l'economia della Francia.

Orléans, Henriette-Anne Stuart (Exeter 1644-Saint-Cloud 1670) Figlia del re d'Inghilterra Carlo I (1600-1649), nel 1661 andò sposa a Filippo d'Orléans (fratello di Luigi XIV) e godette di notevole prestigio nella corte francese.

Orléans, Louis-Philippe-Joseph d' (Saint-Cloud 1747-Parigi 1793) Politico francese. Cugino di Luigi XVI, si oppose alla sua politica sostenendo la necessità di convocare gli stati generali. Deputato giacobino alla convenzione (1792) con il nome di Philippe Égalité, votò per la condanna a morte di Luigi XVI ma fu arrestato e condannato alla ghigliottina dopo la diserzione del figlio, il futuro re Luigi Filippo.

órlo, sm. 1 Estremità di qualcosa. ~ margine. 2 Zona posta al margine di una superficie. ~ ciglio. 3 Cucitura dell'estremo lembo di una stoffa. ~ bordura.
 sm. 1 edge. 2 (bordo) border. 3 (di bicchiere, recipiente ecc.) brim, rim. 4 (di vestito) hem.

òrlon, sm. invar. Resina sintetica usata soprattutto nella fabbricazione di filati.

orlov, sm. Cavallo da trotto dal mantello morello e grigio, originario della Russia.

Orlov, Grigorij Grigorevic (Novgorod 1734-Mosca 1783) Politico russo. Nel 1782 organizzò il colpo di stato che portò al regno di Caterina II di cui fu il favorito.

Orly Città della Francia (22.000 ab.) nel dipartimento della Marna a nord-est dell'omonimo aeroporto (ora adibito a uso prettamente commerciale) che serviva Parigi prima del Charles de Gaulle.

órma, sf. 1 Traccia di piede o zampa lasciata sul terreno. ~ impronta. seguire le orme di una persona, seguirne l'esempio. 2 Tracce, segni. ~ pesta. le orme dell'antica civiltà egiziana sono ancora evidenti in tutto l'Egitto.
 sf. 1 footprint. 2 (di animale) track. 3 (traccia) trace.
 deriv. da ormare.

ormài, avv. 1 Già, adesso. ormai è tardi per recuperare. 2 A questo punto. ormai poteva lasciarlo andare, era tutto terminato. 3 Con significato futuro, momento imminente. non puoi lasciare adesso: ormai ce l'hai quasi fatta.
 avv. 1 by this time, by now. 2 (passato) by then.
 da ora-+ mai.

ormàre, v. tr. Seguire un animale dalle orme che ha lasciato sul terrreno. ~ inseguire.

Orme, Philibert de l' (Lione ca. 1510-Parigi 1570) Architetto francese. Tra le opere il castello di Anet (1545-1555) e il progetto per la tomba di Francesco I a Saint-Denis (1547).

Ormèa Comune in provincia di Cuneo (2.284 ab., CAP 12078, TEL. 0174).

Ormèa, Càrlo Francésco Vincènzo Ferréro di Ràsio (Mondovì 1680-Torino 1745) Politico piemontese. Condusse le trattative per il riconoscimento di Vittorio Amedeo II come re di Sardegna da parte della Santa Sede (1726). Fu ministro degli interni di Carlo Emanuele III (1730) e promosse la partecipazione del regno di Sardegna nella guerra di successione polacca e austriaca.

ormeggiàre, v. tr. e rifl. v. tr. Ancorare con cavi e simili, un'imbarcazione. ~ attraccare. <> salpare. attendevano il permesso dalla capitaneria per ormeggiare nel porto.
v. rifl. Fissarsi gli ormeggi. si ormeggiarono di fortuna in una piccola insenatura.
 v. tr. to moor.
 lat. mediev. hormizàre, dal greco hormìzein, deriv. da hòrmos luogo per l'ancoraggio.

ormeggiatóre, sm. Lavoratore marittimo che, nei porti, aiuta i marinai nelle manovre di ormeggio.

orméggio, sm. L'ormeggiarsi e il modo.
 sm. 1 mooring. 2 (posto) pl. moorings.

Ormèlle Comune in provincia di Treviso (3.619 ab., CAP 31010, TEL. 0422).

Ormesson, Jean Lefèvre cónte d' (Parigi 1925-) Romanziere. Tra le opere Un amore per niente (1960) e La gloria dell'impero (1971).

Ormogonàli Ordine di Alghe Cianoficee filamentose.

ormogònio, sm. Parte della colonia filamentosa di un'alga cianoficea che origina un'altra colonia filamentosa.

ormonàle, agg. Relativo agli ormoni.

ormòne, sm. Sostanza sintetizzata nelle ghiandole endocrine o in particolari tessuti e liberata nel sangue in risposta a determinati stimoli. Gli ormoni sono in grado di esercitare azioni specifiche su singoli organi, detti organi bersaglio, generalmente lontani dal luogo in cui l'ormone è prodotto. L'organo bersaglio è raggiunto tramite la circolazione sanguigna e riconosciuto grazie a specifici ricettori. A carico degli ormoni è la regolazione di buona parte delle funzioni vegetative. Il fegato presiede alla regolazione della concentrazione di ormoni nel sangue, opponendosi alla produzione delle ghiandole endocrine. Il sistema endocrino preposto alla produzione di ormoni conta la tiroide, l'ipotalamo, l'ipofisi, il pancreas, le ghiandole surrenali, le ovaie, i testicoli, il timo e l'epifisi.
 sm. hormone.
 deriv. dal greco ormàn eccitare.

ormònico, agg. (pl. m.-ci) Ormonale.

ormonoterapìa, sf. Utilizzo a scopo terapeutico di ormoni estrattivi o sintetici.

Ornàgo Comune in provincia di Milano (3.076 ab., CAP 20060, TEL. 039).

ornamentàle, agg. Che serve da ornamento. ~ decorativo. <> essenziale.
 agg. decorative, ornamental.

ornamentazióne, sf. L'ornare.

ornaménto, sm. 1 Abbellimento eseguito con decorazioni. ~ guarnizione. 2 Ciò che serve per ornare. ~ fregio.
 sm. decoration, ornament.
 lat. ornamentum.

Ornamento delle nozze spirituali, L' Opera mistica di J. Ruysbroeck (1350).

ornàre, v. v. tr. 1 Abbellire con decorazioni. ~ addobbare. cercava di ornare il suo discorso finale, di aggiungere espressioni stilisticamente eleganti. 2 Arricchire spiritualmente.
v. rifl. Abbellirsi, indossare abiti particolari. la contessa amava ornarsi di gioielli preziosissimi.
 v. tr. to decorate, to adorn.
 lat. ornare, allestire, abbellire.

ornatìsta, sm. e sf. (pl.-i) Artigiano che esegue lavori di ornamento.

ornatìvo, agg. Che serve a ornare.

ornàto, agg. e sm. agg. 1 Adorno. la sala ornata di fiori costituiva uno spettacolo mozzafiato. 2 Fornito, dotato. scriveva con un eccellente stile ornato, con stile elegante.
sm. Motivi ornamentali e decorativi in architettura.
 agg. ornate.
 lat. ornatus,-us, deriv. da ornare.

ornatóre, sm. (f.-trìce)Chi adorna, decoratore.

ornatùra, sf. L'ornare, l'ornato.

Ornavàsso Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (3.302 ab., CAP 28027, TEL. 0323).

Orne Dipartimento (293.000 ab.) della Francia, nella Bassa Normandia, attraversato dal fiume omonimo. Capoluogo Alençon. Territorio pianeggiante a nord e collinoso (rilievi della Perche) nella parte meridionale. Il clima atlantico (mite e umido) favorisce la coltivazione di foraggi e cereali. Sviluppato anche l'allevamento (bovini ed equini) e lo sfruttamento boschivo. Il sottosuolo è ricco di ferro e quarzo. Le principali industrie del dipartimento sono quelle alimentari (caseifici) e meccaniche. L'artigianato è rinomato per la produzione manifatturiera di scialli, guanti e soprattutto pizzi. Centri principali sono: Argentan, Flers e l'Aigle.

orneblènda, sf. Silicato di sodio, calcio, alluminio, magnesio e ferro. Appartiene al gruppo degli anfiboli monoclini.

Ornìca Comune in provincia di Bergamo (261 ab., CAP 24014, TEL. 0345).

ornièllo, o ornèllo, sm. Nome comune del frassino da manna, specie eurasiatica caratterizzata dalla comparsa dei fiori prima di quella delle foglie. È utilizzato per estrarre la manna e per la produzione del legno.

ornit(o)- Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica significano uccello.
 dal greco órnis-ithos.

ornitìna, sf. Acido 2,5-diamminovalerianico. Agisce come catalizzatore del processo ureogenetico che avviene nel fegato.

Ornitìschi Uno dei due ordini in cui sono suddivisi i dinosauri.

ornitofilia, sf. In botanica l'impollinazione effettuata da uccelli.

ornitòfilo, agg. Caratterizzato da ornitofilia.

ornitologìa, sf. Ramo della zoologia che studia gli Uccelli.
 sf. ornithology.

ornitològico, agg. (pl. m.-ci) Che concerne l'ornitologia.

ornitòlogo, sm. (pl.-gi)Studioso di ornitologia.

ornitomanzìa, sf. Arte di predire avvenimenti basandosi sull'osservazione del volo degli uccelli.

Ornitòpodi Sottordine di dinosauri ornitischi bipedi e digitigradi.

Ornitorìnchidi Famiglia di Mammiferi monotremi cui appartiene il solo genere ornitorinco.

ornitorìnco, sm. Mammifero monotremo (Ornithorhynchus anatinus) diffuso in Australia e Tasmania, che raggiunge i 50 cm di lunghezza. Oviparo, dal corpo tozzo e ricoperto da una folta pelliccia bruna è dotato di becco d'anatra e di corti piedi palmati forniti di cinque dita; per queste sue particolari caratteristiche e per il modo di riprodursi ricorda gli Uccelli. Di abitudini notturne, buon nuotatore, vive vicino ai corsi d'acqua tranquilli dove conduce una vita anfibia e dove si nutre di molluschi e crostacei.

órno, sm. 1 Frassino selvatico. 2 Orniello.

òro, sm. Elemento chimico di simbolo Au, numero atomico 79, peso atomico 196,967, temperatura di fusione 1.064 °C e temperatura di ebollizione di 2.908 °C. La sua densità è di 19,3 g/cm3. Nel sistema periodico degli elementi occupa il gruppo I B, dei metalli pesanti, insieme a rame e argento. Deve il simbolo al nome latino aurum, con il quale era noto fin dall'antichità. In natura si trova allo stato libero (oro nativo) associato a quarzo o pirite, o in giacimenti secondari (sabbie aurifere) generati dal disfacimento dei giacimenti di oro nativo. È un metallo di colore giallo ed è il più malleabile di tutti i metalli noti: è lavorabile fino a spessori di 0,0001 mm. Esso è inattaccabile dall'aria e dai reattivi chimici, mentre è solubile in acqua regia (tre parti di acido cloridrico e una di acido nitrico). Buon conduttore di calore ed elettricità, è utilizzato nei collegamenti elettrici per i contatti, nei rivestimenti di pregio, nel conio di monete e in protesi dentarie, ma l'uso principale è in gioielleria e oreficeria. Data la sua relativa tenerezza è spesso usato in lega con altri metalli come rame e argento. La purezza dell'oro viene misurata in millesimi o in ventiquattresimi di carato. L'oro puro è a ventiquattro carati, mentre in oreficeria si usa spesso l'oro a 18 carati (750 millesimi), sia in lega con il rame (oro rosso), sia con argento, palladio o nichel (oro bianco). Fin dall'antichità l'oro assunse la funzione di mezzo di pagamento e di riferimento universale per la determinazione del valore delle merci. Nell'uso più comune fu a mano a mano sostituito dall'argento che ne prese il posto durante il tardo medioevo, a causa della pressoché totale scomparsa dell'oro. Fino al XVIII sec. le monete d'oro e d'argento coesistettero (bimetallismo). Nel XIX sec. furono scoperti nuovi giacimenti in California, Australia, Alaska, Transvaal, Sudafrica e Colorado e si passò quindi al sistema di riferimento aureo, in vigore fin dopo la prima guerra mondiale. Nel 1934 gli Stati Uniti d'America fissarono la parità aurea del dollaro al valore di 35 dollari l'oncia che restò valida fino al 1971, quando il dollaro fu dichiarato non più convertibile in oro. Il ruolo dell'oro come riserva è andato così via via diminuendo pur rimanendo importante per le Banche centrali.
 sm. 1 gold. 2 (fig., occasione) golden.
 lat. aurum.

oro- Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica significano montagna.
 dal greco óros.

Oro del mondo, L' Romanzo di S. Vassalli (1987).

Oro del Reno, L' Vigilia in quattro scene che fa parte della tetralogia L'anello del Nibelungo di R. Wagner, libretto proprio (Monaco, 1869).
In fondo al Reno è custodito dalle Ondine l'oro del fiume e il suo segreto: chi saprà forgiare un anello con esso, dominerà il mondo e solo chi rinuncia all'amore potrà farlo. Alberich, uno gnomo maligno, ruba l'oro e fugge. Costruisce l'anello e con esso tiene in potere tutti i Nibelunghi, ma, mediante un'astuzia, lo gnomo viene preso prigioniero e condotto nel mondo degli dei. Alberich è costretto a cedere alla loro volontà, ma scaglia una maledizione per la quale chi non possiede l'anello lo vorrà e chi lo avrà morirà. La profezia si avvera mentre le Ondine piangono l'oro perduto.

Oro di Napoli, L' Racconto di G. Marotta (1947).
Oro di Napoli, L'
Film commedia, italiano (1954). Regia di Vittorio De Sica. Interpreti: Totò, Sophia Loren, Paolo Stoppa, Silvana Mangano, Vittorio De Sica, Eduardo De Filippo.

Orobancàcee Famiglia di piante dell'ordine delle Tubiflore, sprovviste di clorofilla, che vivono nell'emisfero settentrionale.

Orobànche Famiglia di piante erbacee per lo più cosmopolite senza radici e clorofilla che vivono parassitando. Appartiene all'ordine delle Orobancacee.

Oròbie, Àlpi Sezione delle Alpi Centrali, fra il lago di Como, la Valtellina e la Val Camonica. Vetta più elevata il Pizzo di Coca (3.052 m). Di origine calcarea sono chiamate anche Alpi Orobiche. Le valli principali sono: Val Brembana e Val Seriana.

Oròde Nome di sovrani.
Orode I
Re dei parti dal 80 al 76 ca. a. C.
Orode II
Re dei parti dal 57 ca. al 37 a. C. Nel 53 a. C. sconfisse il romano Crasso a Carre, ma in seguito, sconfitto da Ventidio Basso nel 39-38 a. C., abdicò in favore del figlio Fraate IV, che lo uccise.
Orode III
Re dei parti dal 4 al 7 ca.

oròfita od oròfilo, agg. e sm. Riferito a quelle piante che si sono adattate a vivere in ambiente montano.

orogènesi, sf. Complesso dei processi di deformazione della crosta terrestre e della formazione dei rilievi. Numerose sono state le teorie proposte per spiegare il fenomeno, alcune delle quali ormai di interesse puramente storico (teoria plutonica, della contrazione e isostatica). Le teorie si dividono in verticaliste e orizzontaliste, in funzione della maggiore importanza riconosciuta alle spinte verticali o orizzontali. La teoria che oggi raccoglie i maggiori consensi è la teoria della tettonica a zolle, interpretazione moderna della deriva dei continenti.

orogenètico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'orogenesi.

orografìa, sf. Descrizione fisica dei rilievi terrestri e la relativa rappresentazione cartografica.

orogràfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'orografia.

oroidrografìa, sf. Descrizione fisica delle montagne e dei corsi d'acqua di una regione.

orologerìa, sf. 1 Arte del fabbricare e riparare orologi. 2 Negozio dove si vendono orologi. 3 Meccanismo simile a quello dell'orologio.
 sf. watchmaker's shop, clockmaker's shop.

orologiàio, sm. Chi vende o ripara orologi.
 sm. watchmaker, clockmaker.

Orològio Costellazione, scoperta da L. N. Lacaille nel 1752, con la parte settentrionale visibile nelle notti invernali dalle latitudini italiane; si trova a sud dell'Eridano, nell'emisfero celeste australe.

orològio, sm. Strumento usato per misurare lo scorrere del tempo. I primi orologi erano basati sulla posizione dell'ombra proiettata da un indicatore (meridiana) oppure dal fluire di acqua o sabbia in contenitori appositi (clessidra). Nel XIV sec. comparvero i primi orologi meccanici e nel XVI sec. i primi orologi portatili. Le parti fondamentali dell'orologio meccanico sono il motore, un organo oscillante con periodo costante (oscillatore), un organo in grado di trasformare il moto oscillante in moto rotatorio intermittente (scappamento), una serie di rotismi per la trasmissione del moto e un complesso di indicatori (lancette). La precisione dell'orologio è determinata sostanzialmente dalla costanza del periodo di oscillazione dell'oscillatore e sono stati quindi sviluppati orologi che utilizzano oscillatori sempre più precisi (diapason, orologi al quarzo) fino ad arrivare all'orologio atomico, basato sulla transizione di stato dell'isotopo Ð133ÐCs, usato anche per la definizione dell'unità di tempo.
 sm. 1 clock. 2 (da polso) watch.
 lat. horologium, dal greco horològion.
Orologio della morte
Insetto (Trogium pulsatorium) della famiglia dei Trogidi e dell'ordine degli Psocotteri. Di piccolissime dimensioni, è di colore arancione a macchie rosse. Vive nelle abitazioni.

Oronte Fiume (380 km) del Vicino Oriente. Si forma dall'unione di alcuni corsi d'acqua che scendono dalle catene del Libano e dell'Antilibano e sfocia nel mar Mediterraneo.

Oròpa Centro del Piemonte (1.180 m) nel comune di Biella, nella valle percorsa dal torrente omonimo. Celebre per il famoso santuario dominato da una statua lignea ivi portata nel IV sec. da Gerusalemme da sant'Eusebio.

oròscopo, sm. Secondo l'astrologia è l'esame di una circostanza considerata in relazione alla sua posizione rispetto agli astri in un determinato momento cosmico. L'oroscopo, per mezzo dell'astrologia natale, tende a determinare lo sviluppo e l'avvenire di un individuo, partendo dalla collocazione degli astri al momento della sua nascita. Esiste anche l'astrologia oraria, fondata sulla formazione del tema astrale e tendente a prevedere l'andamento o l'esito di una qualsiasi impresa in un determinato momento. L'oroscopo di nascita fornisce il quadro generale di tutte le disposizioni e le influenze cui è soggetto l'individuo. L'oroscopo basato sull'astrologia oraria indica solo possibilità generiche mentre, considerato insieme al primo, fornisce un giudizio sulla congiuntura astrale dell'individuo interessato. Queste due tecniche possono essere più o meno complesse e possono portare a differenti previsioni col variare dei sistemi di valutazione astrologica della situazione cosmica considerata.
 sm. horoscope.
 lat. horoscopus, dal greco horoskòpos.

Orosèi Comune in provincia di Nuoro (5.264 ab., CAP 08028, TEL. 0784).
Orosei, golfo di
Insenatura del mar Tirreno, nella costa orientale della Sardegna.

Oròsio, Pàolo (IV-V sec.) Storico latino. Tra le opere Historiae adversus paganos (inizio V sec.).

Orotèlli Comune in provincia di Nuoro (2.484 ab., CAP 08020, TEL. 0784).

Orozco, José Clemente (Zapotl´n 1883-Città del Messico 1949) Pittore messicano. Tra le opere gli affreschi del Palacio de Bellas Artes di Città del Messico (1934) e del Museum of Modern Art di New York(1940).

orpellàre, v. tr. 1 Coprire con orpello. 2 Mascherare la realtà con falso splendore.

orpèllo, sm. 1 Lamina di rame o di ottone di colore giallo, simile all'oro. 2 Apparenza ingannevole. ~ fronzolo, frappola, ornamento.

Orpheus Balletto in tre quadri di I. Stravinskij (New York, 1948).

orpiménto, sm. Sostanza chimica di colore giallo oro.

orrèndo, agg. Che fa orrore. ~ orribile, mostruoso. <> bellissimo.
 agg. 1 dreadful. 2 (orribile) horrible.
 lat. horrendus, gerundivo di horrere.

orrettìzio, agg. In diritto canonico, viziato da orrezione. ~ obrettizio.

Òrria Comune in provincia di Salerno (1.443 ab., CAP 84060, TEL. 0974).

orrìbile, agg. 1 Che provoca orrore. ~ orrendo, pessimo. <> meraviglioso.
 agg. horrible, awful.

Orribile verità, L' Film commedia, americano (1937). Regia di Leo McCarey. Interpreti: Cary Grant, Irene Dunne, Alexander D'Arcy. Titolo originale: The Awful Truth

orrìbilménte, avv. In modo orribile.

orridézza, sf. L'essere orrido.

òrrido, agg. e sm. agg. Orribile, che provoca orrore.
sm. Luogo pauroso. ~ precipizio.
 agg. horrid, fearful.
 lat. horridus, deriv. da horrere essere orrido.

orripilànte, agg. 1 Che provoca raccapriccio, orrore. ~ orrendo. 2 Che fa venire la pelle d'oca.
 agg. horrifying, hair-raising.

orripilazióne, sf. Reazione a una emozione, per cui i peli tendono a drizzarsi.
 lat. tardo horripilatio,-onis, deriv. da horripilare.

 

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_o.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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