Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 2

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 2

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 2

 

pantàno, sm. 1 Terreno fangoso e ricoperto d'acqua stagnante. ~ acquitrino, palude. 2 Intrigo, pasticcio.
 sm. quagmire, bog.

pantanóso, agg. Che è pieno di fango.

pantedésco, agg. Che riguarda tutti i tedeschi.

panteìsmo, sm. Dottrina filosofico religiosa che identifica l'intero mondo con Dio; Dio è l'essenza e il mondo è una manifestazione dell'essenza divina. Diffusa in oriente, in alcune correnti induistiche, e in occidente (neoplatonici, naturalisti rinascimentali, B. Spinoza), a essa è contraria la religione cristiana, che invece professa la trascendenza di Dio rispetto al mondo materiale.

panteìsta, sm. e sf. Chi segue il panteismo.

panteìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al panteismo.

pantelìsmo, sm. Ogni concezione della volontà come fondamento metafisico.
 comp. dal greco pâs tutto + télos fine.

Pantellerìa Isola del mare Mediterraneo, appartenente alla provincia di Trapani, situata a circa 70 km dalle coste tunisine. Dominata dalla Montagna Grande (836 m) che sorge al centro dell'isola, è quasi completamente priva di acqua potabile. Tuttavia, grazie alla fertilità del suolo, vi si svolge una discreta attività agricola; sono inoltre presenti allevamenti di asini e pecore, ma l'economia si basa anche sul turismo e sulla pesca. I primi insediamenti risalgono al neolitico; fu poi colonizzata da fenici, greci e romani (di cui divenne colonia nel 217 a. C.), quindi fu occupata da vandali, bizantini, arabi e, infine, normanni.
Pantelleria
Comune in provincia di Trapani (7.484 ab., CAP 91017, TEL. 0923).

Pantèna Valle dei monti Lessini, in provincia di Verona, attraversata dal torrente Progno.

pànteon => "pantheon"

pantèra, sf. 1 Nome indicante alcuni Felidi. 2 Automobile molto veloce del pronto intervento della polizia.
 sf. 1 panther. 2 (della polizia) patrol car.
Con il nome scientifico Panthera si indica un genere di Mammiferi della famiglia dei Felidi, cui appartengono leopardo, giaguaro, tigre e leone.
Altro nome del leopardo, in riferimento a due specie dell'Asia meridionale (il leopardo nebuloso e la pantera nera).

Pantèra Ròsa Nome italiano del cartone animato Pink Panther. Creato da Friz Freleng per la sequenza dei titoli di testa del film La pantera rosa (1964), del regista inglese Blake Edwards, accompagnato dal caratteristico tema musicale di henry Mancini, riscosse un successo tale da spingere l'autore alla produzione di una serie di cortometraggi con la pantera rosa come agente segreto (Pinkfinger) o in un'ambientazione di cultura giovanile (Psychedelic Pink), musicale (Pink, plunk, plink) o surreale (Pink punch). Quando Edward diresse l'anno successivo il seguito del film, L'ispettore Clouzot, venne prodotta una serie di cartoni animati intitolata L'ispettore, con la pantera rosa nei panni di un ispettore un po' pasticcione.

Pantera rosa colpisce ancora, La Film commedia, britannico (1974). Regia di Blake Edwards. Interpreti: Peter Sellers, Christopher Plummer, Catherine Schell. Titolo originale: The Return of the Pink Panther

Pantera rosa sfida l'ispettore Clouseau, La Film giallo-rosa, britannico (1976). Regia di Blake Edwards. Interpreti: Peter Sellers, Herbert Lom, Colin Blakely. Titolo originale: The Pink Panther Strikes Again

pantésco, agg. e sm. agg. Relativo o appartenente all'isola di Pantelleria.
sm. Abitante dell'isola di Pantelleria.

p´ntha rhêi, loc. avv. Espressione greca, tratta da un frammento di Eraclito, che significa "tutto scorre". Viene considerata la sintesi indicativa del suo pensiero.

pàntheon, sm. 1 Attualmente vengono così definiti gli edifici in cui vengono sepolte le personalità più illustri di una nazione. 2 Complesso delle divinità adorate nelle religioni politeistiche.
Nell'antichità è un tempio consacrato a tutti gli dei. Il più noto è quello di Roma, la cui storia si dipana nei secoli. Le sue origini risalgono al 27 a. C. quando Marco Agrippa, genero di Augusto, lo costruì come luogo di culto dedicato a tutti gli dei. Un incendio lo compromise in parte nell'80 d. C., ma solo nel 118 d. C. Adriano lo ricostruì. Nel 609 d. C. papa Bonifacio IV lo ebbe in dono dall'allora imperatore di Bisanzio Foca e decise di consacrarlo come chiesa di Santa Maria ai Martiri. In seguito, il Pantheon sopportò parecchie trasformazioni e spoliazioni: nel 663, in occasione della visita dell'imperatore di Bisanzio Costantino II, il Pantheon perdette le sue tegole dorate che furono portate a Costantinopoli. Durante l'esilio dei papi ad Avignone, all'inizio del XIV sec., il Pantheon venne fortificato e nel 1632 papa Urbano VIII fece utilizzare il bronzo del portico per il baldacchino in San Pietro, opera del Bernini; quest'ultimo aggiunse in quell'epoca due torrette al Pantheon. Esse però mal si collocavano vicino alla cupola e dietro il porticato, quindi furono soppresse nel 1883. Considerato uno dei più significativi monumenti di Roma, lo stesso Stendhal lo giudicò quanto di più perfetto dell'architettura romana. Il pronao a base rettangolare è posto sul lato anteriore ed è ornato da colonne che reggono un frontone, recante iscrizioni che citano Marco Agrippa e i restauri di Caracalla. Il pronao si fonda sui resti dell'antico tempio di Agrippa e nasconde all'esterno la meravigliosa cupola, dalle proporzioni perfette: diametro e altezza sono uguali a 43,3 m. Nonostante le dimensioni, il progetto architettonico è perfettamente realizzato e il peso della cupola si ripartisce su otto archi interni che poggiano su pilastri. I muri del tamburo sono spessi fino a sei m. Il soffitto è ornato da cassettoni di legno e al centro vi è l'unica apertura verso l'esterno (ocullus), di nove metri di diametro, che fa filtrare la luce. Il pavimento reca disegni romani originali, restaurati alla fine del XIX sec. All'interno, nelle nicchie trovano posto le tombe di Vittorio Emanuele II (completata nel 1888) e di Raffaello Sanzio, morto nel 1520. Il sarcofago è posto sotto la scultura della Madonna del Lorenzetto (1524) e porta un'iscrizione del poeta Pietro Bembo: Qui giace quel Raffaello, dal quale, vivo, la gran madre di tutte le cose, la natura, temette di essere vinta e, lui morto, di morire.

Pantigliàte Comune in provincia di Milano (4.872 ab., CAP 20090, TEL. 02).

pantoclastìa, sf. L'impulso morboso alla distruzione che caratterizza le crisi isteriche e maniacali.
 comp. dal prefisso panto-+ il greco klastós rotto.

pantocratóre, sm. Immagine iconografica rappresentante un Cristo che benedice. Si trova soprattutto nell'arte bizantina del X sec.

pantofobìa, sf. Fobia generalizzata in cui l'oggetto dell'angoscia cambia a seconda delle situazioni.

pantòfola, sf. Calzatura da casa di vario materiale. ~ babbuccia, ciabatta, pianella.
 sf. slipper.

pantofolàio, agg. e sm. agg. Indolente, pigro. ~ casalingo, tranquillo.
sm. Chi fa o vende pantofole.

pantografìsta, sm. Artigiano che esegue lavori di incisione con il pantografo.

pantògrafo, sm. 1 Strumento che serve per fare copie di disegni in varie scale di grandezza. 2 Apparecchio che serve per trasmettere la corrente elettrica dai fili aerei alla motrice ferroviaria. il guasto al pantografo della motrice bloccò tutta la linea ferroviaria locale.
 da panto-+-grafo.

pantomìma, sf. 1 Azione scenica rappresentata con gesti e danze. ~ messinscena, pagliacciata. 2 Il gesticolare di chi vuole comunicare con qualcuno, senza parlare, evitando che altri se ne accorgano. fare la pantomima, avere atteggiamenti che rispecchiano falsi sentimenti.
 sf. pantomime.
 franc. pantomime.

pantomìmico, agg. (pl. m.-ci) Che attiene alla pantomima.

pantomìmo, sm. 1 Pantomima. 2 Attore che esegue pantomime.

pantonalità, sf. Pratica della musica contemporanea consistente nell'uso simultaneo di tutte le tonalità, cioè nella quale ogni suono si riferisce a tutte le scale del sistema tonale.

pantotènico, agg. (pl. m.-ci) Nella locuzione acido pantotenico, vitamina del gruppo B.

Pantotèrii In paleontologia, gruppo di Mammiferi di piccole dimensione risalenti al Mesozoico. Gli autori americani con questo termine indicano un ordine che, assieme a quello dei simmetrodonti, forma il gruppo dei tritubercolati. Secondo altri autori il termine indica invece un gruppo di terii a cui appartengono gli ordini dei simmetrodonti, dei tritubercolati e degli eupantoterii.

pantun, sm. invar. Termine malese indicante una forma metrica caratteristica delle letterature indonesiane.

P´nuco Fiume (508 km) del Messico. È formato dall'unione dei fiumi Moctezuma e Tamuín e sfocia nel Golfo del Messico.

panùnto, sm. 1 Fetta di pane unta con grasso di arrosto. 2 Fetta di pane abbrustolita e condita con olio, aglio e sale.

panzàna, sf. Bugia, fandonia, frottola. ~ bubbola, invenzione.
 sf. tall story, fib.

panzanélla, sf. Fette di pane raffermo bagnate, spezzettate e condite con olio, sale, aceto, basilico e pomodori.

panzaròtto, sm. Involtino fritto di pasta sfoglia, ripieno di mozzarella, prosciutto crudo, uova e altro.

pànzer, sm. invar. 1 Carro armato. 2 Persona che travolge ogni ostacolo.

panzerfaust, sf. invar. Bomba controcarri che venne utilizzata durante la seconda guerra mondiale dall'esercito tedesco.
 comp. dal tedesco panzer corazza + faust pugno.

Panzìni, Alfrédo (Senigallia, Ancona 1863-Roma 1939) Narratore. Tra le opere La lanterna di Diogene (1907) e Il padrone sono me (1922).

Pàola (comune) Comune in provincia di Cosenza (17.093 ab., CAP 87027, TEL. 0982). Centro agricolo (coltivazioni ortofrutticole), turistico (balneazione nella frazione di Marina) e industriale (prodotti meccanici e alimentari). Nel 1416 vi nacque San Francesco di Paola. Vi si trova un santuario del XVIII sec. Gli abitanti sono detti Paolani.

Pàola (santa) Santa e matrona romana. Dopo aver perso il marito si ritirò nel cenobio di Marcella sull'Aventino. Più tardi seguì con il figlio Eustochio San Girolamo fino a Betlemme, dove fondò un cenobio.

Paolàna, caténa Catena montuosa della Calabria nordoccidentale, compresa fra il passo dello Scalone e il Vallo del Crati. Vetta più elevata il monte Cocuzzo (1.541 m).

Pàoli, Gìno (Monfalcone 1934-) Cantautore italiano. Il suo successo, iniziato negli anni '60 con canzoni come Il cielo in una stanza, Sapore di sale, Che cosa c'è prosegue tuttora. Dal 1987 è entrato in politica come deputato del PCI. In seguito ha aderito al PDS.

Pàoli, Pasquàle (Morosaglia 1725-Londra 1807) Politico e patriota corso che guidò la lotta contro il dominio genovese sull'isola. Riuscì a liberare alcuni territori in cui introdusse notevoli riforme economiche e sociali. Nel 1768, quando la Corsica fu ceduta alla Francia nel trattato di Versailles, combatté i francesi ma finì sconfitto a Pontenuovo (1769). Tentò ancora nel 1794 una rivolta antifrancese, ma fallì nuovamente e dovette trasferirsi definitivamente a Londra, dove rimase fino alla morte.

Paolìne Casa editrice italiana di ispirazione cattolica, volta alla diffusione del messaggio cristiano. Venne fondata ad Alba (Cuneo) da don Giacomo Alberione nel 1914 come Società San Paolo.

paolinìsmo, sm. Termine utilizzato dagli studiosi di storia del cristianesimo con tre significati principali: 1. Insegnamento del messaggio evangelico quale risulta dalla predicazione e dagli scritti di san Paolo; 2. Periodo del cristianesimo primitivo legato alla predicazione dell'apostolo Paolo; 3. Sviluppo in senso universalista del cristianesimo primitivo attraverso la predicazione di san Paolo.
La trattazione più sistematica della dottrina di san Paolo è contenuta nella sua ampia Lettera ai Romani. Secondo san Paolo, la salvezza viene unicamente da Dio per i meriti di Gesù Cristo. Dio ha inviato Gesù come messia tra gli uomini. Gesù ha rinnovato la condizione umana, unico Signore e Salvatore di tutti gli uomini, giudei e pagani, come attesta la sua Resurrezione dai morti. La fede è tutto: Dio accoglie come suoi quelli che credono. Il battesimo costituisce l'atto con il quale gli uomini, uniti a Cristo, nascono a una nuova vita, nella grazia di Dio Padre. I cristiani devono lasciarsi guidare dallo Spirito, perché lo Spirito di Dio abita in loro. 'Chi crede in lui non sarà deluso. Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato'. Al timore connaturato alla legge di Mosè è subentrata la certezza dell'amore di Dio.

paolìno, agg. e sm. agg. 1 Relativo a San Paolo. 2 Relativo a un papa di nome Paolo.
sm. Scudo d'oro avente impresso la figura di San Paolo. Venne coniato per la prima volta da papa Paolo III nel 1535.

Paolìno d'Aquilèia (Premariacco 726-Cividale 802) Santo e teologo. Scrisse Expositio fidei. Membro della Schola palatina, fu voluto da Carlo Magno come missus. Diede il suo contributo ai concili di Ratisbona (792) e Francoforte (794). Convocò un sinodo a Cividale. Contrastò strenuamente l'adozionismo (Libellus sacrosyllabus contra Elipandum, 794).

Paolìno di Nòla (Bordeaux 353-Nola 431) Santo. Al secolo Meropio Ponzio Paolino, fu di famiglia nobile. Studiò con il grammatico Ausonio (310-395). Nel 379 fu eletto governatore della Campania. Successivamente, si ritirò dalla politica e si fece cristiano. Venne battezzato nel 389 insieme con la moglie Terasia, che aveva conosciuto in Spagna. Ritornato a Nola, si dedicò al culto di san Felice. Nel 409 divenne vescovo di Nola. Di Paolino restano circa 50 Lettere dirette ai personaggi più importanti del tempo e 33 poemetti (Carmina), dei quali ben 24 sono dedicati a san Felice. L'opera rivela la cultura letteraria e retorica dell'autore. La sua festa si celebra il 22 giugno.

Paolìsi Comune in provincia di Benevento (1.680 ab., CAP 82010, TEL. 0823).

Pàolo (papi e sovrani) Papi Paolo I
(Roma ca. 700-767) Papa, santo. Nobile romano, fratello di papa Stefano II, venne eletto papa nel 757. Trovandosi a fronteggiare le pretese dei longobardi di Desiderio sui territori dell'Italia centrale, considerati ormai possesso della chiesa, ricorse all'aiuto dei franchi di Pipino il Breve. L'intervento franco si limitò a contatti diplomatici, che servirono comunque a comporre la vertenza.
Paolo II
(Venezia 1417-Roma 1471) Pietro Barbo, papa dal 1464. Fece costruire palazzo Venezia a Roma e fu invano tra i promotori della crociata contro i turchi.
Paolo III
(Canino 1468-Roma 1549) Alessandro Farnese, papa dal 1534. Nel 1545 convocò il concilio di Trento e investì il figlio Pier Luigi del ducato di Parma e Piacenza. Rimase neutrale nel conflitto franco-asburgico, preoccupato per l'indipendenza dello stato della chiesa.
Paolo IV
(Sant'Angelo della Scala 1476-Roma 1559) Gian Pietro Carafa, papa dal 1555. Nel 1524 fondò l'ordine teatino con Gaetano Thiene. Scrisse Index librorum proibitorum (1559).
Paolo V
(Roma 1552-1621)Camillo Borghese, giurista, dopo la carriera ecclesiastica venne eletto al pontificato nel 1605; entrò in conflitto con Venezia per la controversia sui fori ecclesiastici; internamente, fu favorevole a una riforma della chiesa e si dedicò a promuovere l'attività missionaria in America, Cina, India, Africa; durante il suo pontificato fu condannato il sistema copernicano (1616).
Paolo VI
(Concesio 1897-Castel Gandolfo 1978) Giovanni Battista Montini, eletto pontefice nel 1963, successore di Giovanni XXIII. Nel corso del suo pontificato venne continuato e concluso il lavoro del concilio Vaticano II. Importante fu la sua attività per l'unione della chiesa e per il sostegno alla pace nel mondo. Le sue encicliche più importanti sono la Christi Matri (pace in Viet Nam, 1966), Populorum progressio (popoli in via di sviluppo, 1967), Humanae vitae (controllo delle nascite, 1972).
Grecia Paolo I di Grecia
(Atene 1901-1964) Figlio di Costantino I e fratello di Giorgio II, succedette a quest'ultimo come re di Grecia nel 1947.
Russia Paolo I di Russia
(Pietroburgo 1754-1801) Zar di Russia. Figlio dello zar Pietro III e di Caterina II detta la Grande. Ebbe una giovinezza inquieta, amareggiata dagli intrighi della stessa imperatrice madre, che sembra volesse impedirgli la successione in tutti i modi. Di simpatie filoprussiane, sposò successivamente due principesse tedesche: Guglielmina di Darmstadt (Natalia Alekseevna), sposata nel 1773 e, dopo la morte di questa, Maria Sofia di Württemberg (Maria Fëdorovna), sposata nel 1776. Salì al trono nel 1796, alla morte di Caterina II. In politica interna, cercò di limitare il potere della nobiltà e di rafforzare l'autorità imperiale. In politica estera, assunse inizialmente un atteggiamento conciliante, quindi appoggiò la seconda coalizione contro la Francia (1798), e, dopo l'occupazione di Malta da parte degli inglesi, la costituzione di un'alleanza tra Russia, Svezia e Danimarca in funzione antibritannica (1800). Morì assassinato da alcuni ufficiali della guardia imperiale, preoccupati per i segni di squilibrio mentale manifestati negli ultimi anni.

Pàolo (santo) (Tarso, Cilicia 10 ca.-Roma 67 ca.) Santo e apostolo. Cittadino romano di famiglia ebraica (il suo nome era Saulo), della tribù di Beniamino (come egli stesso riferisce in un passo della Lettera ai Romani), studiò presso il rabbino Gamaliele il Vecchio a Gerusalemme. Come riferito dagli Atti degli Apostoli, attribuiti all'evangelista Luca, Saulo perseguitò i cristiani e fu presente alla lapidazione di santo Stefano. Si convertì improvvisamente, folgorato dall'apparizione di Cristo mentre stava avvicinandosi a Damasco. In seguito a quell'evento traumatico (per la luce accecante della visione, perse temporaneamente la vista) e miracoloso, Saulo ricevette il battesimo, recuperò la vista e si dedicò alla diffusione del cristianesimo. Grazie alla sua attività di predicazione, la nuova fede mosse passi decisi verso l'universalizzazione. Nel suo primo viaggio missionario (45-48), si recò con Barnaba a Cipro e in Asia Minore. Successivamente intraprese almeno altri due viaggi (50-52; 53-57) in Asia Minore, Macedonia, Grecia (e forse in Spagna). Nel 58 fu arrestato a Gerusalemme e imprigionato per due anni. Appellatosi all'imperatore in quanto cittadino romano, nel 600 fu condotto a Roma, dopo un viaggio avventuroso per mare, e trattenuto agli arresti domiciliari. Secondo la tradizione, sarebbe stato successivamente rilasciato. Arrestato una seconda volta a Roma verso l'anno 66, durante il regno di Nerone, venne decapitato. Nel Nuovo Testamento gli sono attribuite diverse lettere, indicate secondo il nome dei destinatari, che sono, nell'ordine: ai Tessalonicesi (2, 51-52), ai Galati (54), ai Filippesi (54-55), ai Corinzi (2, 55-57), ai Romani (57), a Filemone, ai Colossesi, agli Efesini, a Timoteo (2, 65-66), a Tito. La redazione delle lettere di san Paolo, effettuata in lingua greca, è antecedente alla redazione dei vangeli. Gli scritti di San Paolo nei quali è trasfusa l'energia della testimonianza diretta dell'incontro con Gesù Cristo costituiscono, insieme ai quattro Vangeli, uno dei pilastri del Nuovo Testamento. La lingua di San Paolo ha influenzato profondamente il linguaggio della teologia cristiana, che ha adottato quasi integralmente la terminologia coniata da san Paolo. La diffusione capillare del suo messaggio attraverso la lettura dei suoi scritti, frequentemente inseriti nella liturgia, ha fatto sì che san Paolo rappresenti la personalità che più di ogni altra ha modellato la lingua delle chiese cristiane. La sua festa si celebra, insieme a quella di san Pietro, il 29 giugno.

Pàolo délla Cróce (Ovada, Alessandria 1694-Roma 1775) Santo. Nome con il quale è conosciuto Paolo Francesco Dainei, fondatore dell'ordine dei padri passionisti (1725). Nel 1747 fu nominato superiore generale dell'ordine da lui fondato. La regola dell'ordine, scritta nel 1720, venne approvata da papa Benedetto XIV. Attività dei passionisti sono essenzialmente la preghiera, la penitenza e la predicazione degli esercizi spirituali. La sua festa si celebra il 28 aprile.

Pàolo Diàcono (Cividale del Friuli ca. 720-Montecassino 799) Storico e grammatico longobardo. Dal 782 al 786 fu maestro di grammatica alla corte di Carlo Magno. Nel 787 si ritirò nell'abbazia di Montecassino. Tra le opere sono da ricordare la Expositio super Regulam sancti Benedicti e la Historia Langobardorum chenarra la storia dei longobardi dalle origini al re Liutprando. L'opera, notevole per la ricchezza di materiale documentario, intende affermare la continuità tra il mondo latino e la nuova cultura germanica.

Paolo e Virginia Romanzo di J. H. Bernardin de Saint Pierre (1788). L'opera costituisce il quarto volume degli Studi della natura con i quali l'autore intende dimostrare la perfezione della natura e la bontà originaria dell'uomo. È ambientata nell'isola Mauritius nell'oceano indiano. Paolo e Virginia sono due adolescenti coetanei che vivono felici nell'isola. L'idillio si incrina nel momento in cui il governatore dell'isola invita Virginia a partire per la Francia per raggiungere una zia che vuole darle un'istruzione adeguata per poi lasciarle in eredità i suoi beni. Virginia obbedisce, Paolo è sconvolto dal dolore. La tragedia si consuma al ritorno, quando Virginia, che non ha resistito alla nostalgia, muore sotto gli occhi di Paolo nel naufragio della nave che la riporta dalla Francia. Paolo muore a sua volta per la disperazione della perdita.

Paolo il caldo Romanzo di V. Brancati (rimasto incompiuto, è stato pubblicato postumo nel 1955 con una prefazione di Alberto Moravia). Ultimo in ordine di tempo della cosiddetta "trilogia del gallismo", insieme a Don Giovanni in Sicilia (1941) e a Il bell'Antonio (1944), è ambientato nella città di Catania come gli altri due. Protagonista dell'opera è Paolo Castorini, ossessionato fin dall'adolescenza dalla sua esuberante sensualità. Il matrimonio con la giovane Caterina non placa la sua ossessione malsana, ma si risolve con l'abbandono da parte della moglie. La narrazione interrotta consente solo di immaginare una conclusione pessimistica dell'opera.

Pàolo Lùcio Emìlio (?-216 a. C.) Politico romano. Nel 216 fu console insieme a G. Terenzio Varrone. Perì a Canne, combattendo contro Annibale.
Paolo Lucio Emilio
(228?-160 a. C.) Figlio dell'omonimo e padre di Scipione Emiliano, fu console nel 182. Sconfisse i liguri ingauni e nel 178 vinse la terza guerra macedonica, battendo Perseo a Pidna.

Pàolo Uccèllo (Pratovecchio 1397-Firenze 1475) Paolo di Dono, detto Paolo Uccello, pittore del Quattrocento fiorentino. Operò per breve tempo a Padova e a Urbino, poi passò a Firenze. Dopo anni di solitaria ricerca, giunse alla creazione di un'originale pittura che si esprime attraverso le deformazioni prospettiche e le figure sviluppate in schemi geometrici semplici. Scarsamente seguito dai contemporanei, tranne dal giovane Piero della Francesca, ha raccolto entusiastici consensi solo in questo secolo, vicinissimo spiritualmente alle stilizzazioni della pittura contemporanea. Fu aiuto del Ghiberti nella realizzazione della seconda porta del battistero di Firenze. Tra le opere, la Genesi (Firenze), il monumento equestre a Giovanni Acuto (1436, Firenze, Santa Maria del Fiore), la Battaglia di San Romano (1456, opera in tre pannelli, conservati rispettivamente a: Firenze, Uffizi; Parigi, Louvre; Londra, National Gallery), Caccia notturna (dopo il 1460, Oxford, Ashmolean Museum).

Pàolo Veneziàno (Venezia not. ca. 1320-1362) Pittore. Tra le opere Incoronazione della Vergine (1324, Washington, National Gallery) e Dormitio Virginis (1333, Vicenza, Museo Civico).

Paolòzzi, Eduàrdo (Edimburgo 1924-) Scultore inglese di origine italiana. Tra le opere I was a rich man's plaything (1947, Londra, Tate Gallery).

paonàzzo, agg. e sm. agg. Che ha colore bluastro o violaceo.
sm. Il colore paonazzo.
 agg. purple.

pap test => "Papanicolau, Georgiu"

papà, sm. Padre. ~ babbo.
 sm. daddy, dad.

pàpa, sm. (pl. i) Capo della chiesa cattolica e vescovo di Roma, vicario di Cristo in Terra, successore di Pietro. ~ pontefice, santo padre.
 sm. pope.
Il termine deriva dal greco pápas (padre) e viene attribuito in esclusiva in occidente al vescovo di Roma solo dall'VIII sec., mentre presso le chiese orientali esso è ancora titolo di patriarchi e vescovi. Il papa è detentore del primato all'interno della chiesa cattolica; il dogma dell'infallibilità (concilio Vaticano I, 1870) gli conferisce autorità assoluta in materia di fede e di morale. Il papa viene eletto dal collegio dei cardinali, a partire dal 1059, con l'elezione di Niccolò II, mentre in epoca antecedente la designazione era fatta dal clero e dal popolo e successivamente doveva avvenire previo assenso dell'autorità imperiale (da Giustiniano) e delle potenti famiglie romane. Al conclave partecipano tutti i cardinali con meno di ottant'anni. Il papa è anche primate d'Italia e patriarca dell'occidente e non può essere deposto dalla carica, benché possa eventualmente abdicare.
I papi
I periodi di sovrapposizione dei pontificati corrispondono a incertezze storiche o a elezioni non universalmente riconosciute.

Periodo Papa

64-67 San Pietro
67-76 San Lino
76-88 Sant'Anacleto o Cleto
88-97 San Clemente
97-105 Sant'Evaristo
105-115 Sant'Alessandro I
115-125 San Sisto I
125-126 San Telesforo
136-140 Sant'Igino
140-155 San Pio I
155-166 Sant'Aniceto
166-175 San Sotero
175-189 Sant'Eleuterio
189-199 San Vittore I
199-217 San Zefirino
222 San Callisto I
217-235 Sant'Ippolito
222-230 Sant'Urbano I
230-235 San Ponziano
235-236 Sant'Antero
236-250 San Fabiano
251-253 San Cornelio
251-258 Novaziano
253-254 San Lucio I
254-257 Santo Stefano I
257-258 San Sisto II
259-268 San Dionisio
269-274 San Felice I
275-283 Sant'Eutichiano
283-296 San Caio
296-304 San Marcellino
308-309 San Marcello I
309 Sant'Eusebio
311-314 San Milziade
314-335 San Silvestro I
336 San Marco
337-352 San Giulio I
352-366 Liberio
355-365 Felice II
366-384 San Damaso I
366-367 Ursino, diacono
384-399 San Siricino
399-401 Sant'Anastasio I
401-417 Sant'Innocenzo I
417-418 San Zosimo
418-422 San Bonifacio I
418-419 Eulalio
422-432 San Celestino I
432-440 San Sisto III
440-461 San Leone I, Magno
461-468 Sant'Ilario
468-483 San Simplicio
483-492 San Felice III (II)
492-496 San Gelasio I
496-498 Anastasio II
498-514 San Simmaco
498, 501-507 Lorenzo, arciprete
514-523 Sant'Ormisda
523-526 San Giovanni I
526-530 San Felice IV (III)
530 Dioscoro
530-532 Bonifacio II
533-535 Giovanni II
535-536 Sant'Agapito I
536-537 San Silverio
537-555 Vigilio
556-561 Pelagio I
561-574 Giovanni II
575-579 Benedetto I
579-590 Pelagio II
590-604 San Gregorio I Magno
604-606 Sabiniano
607 Bonifacio III
608-615 San Bonifacio IV
615-618 Sant'Adeodato I
619-625 Bonifacio V
625-638 Onorio I
640 Severino
640-642 Giovanni IV
642-649 Teodoro I
649-655 San Martino I
654-657 Sant'Eugenio I
657-672 San Vitaliano
672-676 Adeodato II
676-678 Sant'Agatone
682-693 San Leone II
684-685 San Benedetto II
685-686 Giovanni V
686-687 Conone
687 Teodoro
687-692 Pasquale, arcidiacono
687-701 San Sergio I
701-705 Giovanni VI
705-707 Giovanni VII
708 Sisinnio
708-715 Costantino
715-731 San Gregorio II
731-741 San Gregorio III
741-752 San Zaccaria
752 Stefano II
752-757 Stefano II (III)
757 Teofilatto, arcidiacono
757-767 San Paolo I
767-768 Costantino II
768 Filippo
768-772 Stefano III (IV)
772-795 Adriano I
795-816 San Leone III
816-817 Stefano IV (V)
817-824 San Pasquale I
824-827 Eugenio II
827 Valentino
827-844 Gregorio IV
844 Giovanni, arcidiacono
844-847 Sergio II
847-855 San Leone IV
855-858 Benedetto III
855 Anastasio, Bibliotecario
858-867 San Niccolò I
884-885 Sant'Adriano III
885-891 Stefano V (VI)
891-896 Formoso, vescovo
896 Bonifacio VI
896-897 Stefano VI (VIII)
897 Romano
897 Teodoro II
898-900 Giovanni IX
900-903 Benedetto IV
903-904 Leone V
903-904 Cristoforo
898, 904-911 Sergio III
911-913 Anastasio III
913-914 Landone
914-928 Giovanni X
928 Leone VI
928-931 Stefano VII (VIII)
931-935 Giovanni XI
936-939 Leone VII
939-942 Stefano VIII (IX)
942-946 Marino II
955-964 Giovanni XII, Ottaviano di Tuscolo
963-965 Leone VIII
964-965 o 966 Benedetto V
965-972 Giovanni XIII
973-974 Benedetto VI
974, 984-985 Bonifacio VII
974-983 Benedetto VII
983-984 Giovanni XIV, Pietro di Carinzia
997-998 Giovanni XVI, Giovanni Filagato
999-1003 Silvestro II, Gerberto di Aurillac
1003 Giovanni XVII
1004-1009 Giovanni XVIII
1009-1012 Sergio IV
1012-1024 Benedetto VIII, Teofilatto di Tuscolo
1012 Gregorio
1024-1032 Giovanni XIX
1032-1045 Benedetto IX, Teofilatto di Tuscolo
1045 Silvestro III, Giovanni di Sabina
1045-1046 Gregorio VI, Giovanni Graziano
1046-1047 Clemente II, Suitgero di Morsleben e Hornburg
1047-1048 Benedetto IX
1048 Damaso II
1049-1054 San Leone IX, Brunone di Egisheim-Dagsburg
1055-1057 Vittore II, Gebeardo di Dollnstein-Hirschberg
1057-1058 Stefano IX (X), Federico di Lorena
1058-1059 Benedetto X
1059-1061 Niccolò II, Gherardo di Borgogna
1061-1073 Alessandro II, Anselmo da Baggio
1061-1072 Onorio II
1073-1085 San Gregorio VII, Idebrando di Soana
1080, 1084-1100 Clemente III
1086-1087 B. Vittore III, Desiderio di Montecassino
1088-1099 B. Urbano II, Ottone di Lagery
1099-1118 Pasquale II
1100-1102 Teodorico, vescovo
1105-1111 Silvestro IV
1118-1119 Gelasio II, Giovanni Caetani
1118-1121 Gregorio VII, Maurice Bourdin
1119-1124 Callisto I, Guido di Borgogna
1124 Celestino II, Teobaldo Buccapeco
1124-1130 Onorio II, Lamberto Scannabecchi
1130-1143 Innocenzo II, Gregorio Papareschi
1130-1138 Anacleto II, Pietro Pierleoni
1138 Vittore IV, Gregorio Conti
1143-1144 Celestino II, Guido di Città di Castello
1144-1145 Lucio II, Gherardo Caccianemici
1145-1153 B. Eugenio III, Bernardo Paganelli
1153-1154 Anastasio IV
1154-1159 Adriano IV, Niccolò Breakspear
1159-1181 Alessandro III, Rolando Bandinelli
1159-1164 Vittore IV (V), Ottaviano di Monticelli
1164-1168 Pasquale III, Guido da Crema
1168-1178 Callisto III
1179-1180 Innocenzo III, Lando di Sezze
1181-1185 Lucio III, Ubaldo Allucingoli
1185-1187 Urbano III, Uberto Crivelli
1187 Gregorio VIII, Alberto di Morra
1187-1191 Clemente III, Paolo Scolari
1191-1198 Celestino III, Giacinto di Pietro di Bobone
1198-1216 Innocenzo III, Lotario Conti
1216-1227 Onorio III, Cencio Savelli
1227-1241 Gregorio IX, Ugolino Conti
1241 Celestino IV, Goffredo Castiglioni
1243-1254 Innocenzo IV, Sinibaldo Fieschi
1254-1261 Alessandro IV, Rinaldo Conti
1261-1264 Urbano IV, Giacomo Pantaleon
1265-1268 Clemente IV, Guido Fulcodi
1271-1276 B. Gregorio X, Teobaldo Visconti
1276 B. Innocenzo V, Pietro di Tarantasia
1276 Adriano V, Ottobone Fieschi
1276-1277 Giovanni XXI, Pietro Ispano
1277-1280 Niccolò III, Giovanni Gaetano Orsini
1281-1285 Martino IV, Simone de Brie
1285-1287 Onorio IV, Giacomo Savelli
1288-1292 Niccolò IV, Girolamo Masci
1294 San Celestino V, Pietro del Morrone
1294-1303 Bonifacio VII, Benedetto Caetani
1303-1304 B. Benedetto XI, Niccolò Boccasini
1305-1314 Clemente V, Bertrando di Goth
1316-1334 Giovanni XXII, Jacques Duèze
1328-1330 Niccolò V, Pietro Rainalducci
1334-1342 Benedetto XII, Jacques Fournier
1342-1352 Clemente VI, Pierre Roger
1352-1362 Innocenzo VI, Stefano Aubert
1362-1370 Urbano V, Guillaume de Grimoard
1370-1378 Gregorio XI, Pierre Roger de Beaufort
1378-1389 Urbano VI, Bartolomeo Prignano
1389-1404 Bonifacio IX, Pietro Tomacelli
1404-1406 Innocenzo VII, Cosimo Gentile de' Migliorati
1406-1415 Gregorio XII, Angelo Correr

Obbedienza avignonese
1378-1394 Clemente VII, Roberto di Ginevra
1394-1422 o 1423 Benedetto XIII, Pedro Martinez de Luna
1423-1429 Clemente VIII, Egidio Sanchez de Munoz
1425-1430 Benedetto XIV, Bernardo Garnier

Obbedienza pisana
1409-1410 Alessandro V, Pietro Filargo
1410-1415 Giovanni XXIII, Baldassarre Cossa

1417-1431 Martino V, Ottone Colonna
1431-1447 Eugenio IV, Gabriele Condulmer
1439-1449 Felice V, Amedeo di Savoia
1447-1455 Niccolò V, Tomaso Parentucelli
1455-1458 Callisto III, Alfonso Borgia
1458-1464 Pio II, Enea Silvio Piccolomini
1464-1471 Paolo II, Pietro Barbo
1471-1484 Sisto IV, Franceso Della Rovere
1484-1492 Innocenzo VIII, Giovanni Battista Cybo
1492-1503 Alessandro VI, Rodrigo Borgia
1503 Pio III, Francesco Piccolomini
1503-1513 Giulio II, Giuliano Della Rovere
1513-1521 Leone X, Giovanni de' Medici
1522-1523 Adriano VI, Adriano Florensz di Utrecht
1523-1534 Clemente VII, Giulio de' Medici
1534-1549 Paolo III, Alessandro Farnese
1550-1555 Giulio III, Giovanni Maria Ciocchi
1555 Marcello II, Marcello Cervini
1555-1559 Paolo IV, Gian Pietro Carafa
1559-1565 Pio IV, Giovanni Angelo De' Medici
1566-1572 San Pio V, Antonio Michele Ghisleri
1572-1585 Gregorio XIII, Ugo Boncompagni
1585-1590 Sisto V, Felice Peretti
1590 Urbano VII, Giovanni Battista Castagna
1590-1591 Gregorio XIV, Niccolò Sfondrati
1591 Innocenzo IX, Giovanni Antonio Facchinetti
1592-1605 Clemente VII, Ippolito Aldobrandini
1605 Leone XI, Alessandro de' Medici
1605-1621 Paolo V, Camillo Borghese
1621-1623 Gregorio XV, Alessandro Ludovisi
1623-1644 Urbano VIII, Maffeo Barberini
1644-1655 Innocenzo X, Giovanni Battista Pamphili
1655-1667 Alessandro VII, Fabio Chigi
1667-1669 Clemente IX, Giulio Rospigliosi
1670-1676 Clemente X, Emilio Altieri
1676-1689 Innocenzo XI, Benedetto Odescalchi
1689-1691 Alessandro VIII, Pietro Ottoboni
1691-1700 Innocenzo XII, Antonio Pignatelli
1700-1721 Clemente XI, Gianfrancesco Albani
1721-1724 Innocenzo XIII, Michelangelo Conti
1724-1730 Benedetto XIII, Pietro Francesco Orsini
1730-1740 Clemente XII, Lorenzo Corsini
1740-1758 Benedetto XIV, Prospero Lambertini
1758-1769 Clemente XIII, Carlo Rezzonico
1769-1774 Clemente XIV, Giovanni Vincenzo Ganganelli
1775-1799 Pio VI, Giannangelo Braschi
1800-1823 Pio VII, Luigi Barnaba Chiaramonti
1823-1829 Leone XII, Annibale della Genga
1829-1830 Pio VIII, Franceso Saverio Castiglioni
1831-1846 Gregorio XVI, Bartolomeo Alberto Cappellari
1846-1878 Pio IX, Giovanni Maria Mastai Ferretti
1878-1903 San Pio X, Giuseppe Melchiorre Sarto
1914-1922 Benedetto XV, Giacomo Della Chiesa
1922-1939 Pio XI, Achille Ratti
1939-1958 Pio XII, Eugenio Pacelli
1958-1963 Giovanni XXIII, Angelo Giuseppe Roncalli
1963-1978 Paolo VI, Giovanni Battista Montini
1978 Giovanni Paolo I, Albino Luciani
1978 (vivente) Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla

Papà cerca moglie Film commedia, americano (1933). Regia di Normann Taurog. Interpreti: Maurice Chevalier, Helen Twelvetrees, Baby Le Roy. Titolo originale: A Bedtime Story

Papà è in viaggio d'affari Film commedia, jugoslavo (1985). Regia di Emir Kusturica. Interpreti: Miki Manojlovic, Mirjana Karanovic, Moreno De Bartoli. Titolo originale: Otac na sluzbenom putu

Papà gambalunga Film musicale, americano (1955). Regia di Jean Negulesco. Interpreti: Fred Astaire, Leslie Caron, Terry Moore. Titolo originale: Daddy Longlegs

Papà Goriot Romanzo di H. de Balzac (1834). L'opera fa parte del ciclo La commedia umana. La descrizione minuziosa della pensione Vauquer, nella quale Papà Goriot, ex fabbricante di spaghetti, si è ritirato dopo aver sistemato le sue due figlie, Delphine e Anastasie, crea l'atmosfera dei drammi che vi si svolgeranno. Nella squallida pensione vivono, insieme a Papà Goriot, uno studente, Eugène de Rastignac, e Vautrin, che si saprà poi essere un evaso. Papà Goriot vede raramente le figlie, sposate entrambe a personaggi nobili. Esse vengono da lui solo per farsi dare denaro, tanto che, a poco a poco, si è ridotto in povertà per soddisfare i loro capricci. Morirà senza aver rivisto le figlie, recatesi a un ballo. È uno dei più noti romanzi del ciclo, che rientra nelle Scene della vita parigina. Balzac descrive con estrema minuzia il quartiere, l'edificio, l'interno nel quale vivono i suoi eroi; si interessa alle cose in modo appassionato e attribuisce loro una vita intensa. Il lettore si trova davanti le descrizioni che preparano il racconto, come altrettanti documenti. I personaggi della pensione, gli ambienti e i comportamenti che ruotano intorno alle due figlie di Goriot presentano un campionario di arrivisti senza scrupoli e senza morale, ai quali fa riscontro il dramma domestico del padre. Con un'implicita condanna.

Papà prende moglie Film commedia, americano (1941). Regia di Jack Hively. Interpreti: Gloria Swanson, Adolphe Menjou, John Howard. Titolo originale: Father Takes a Wife

Pàpa, mónte dél Vetta (2.005 m) più elevata del massiccio del monte Sirino, nell'Appennino Lucano, in provincia di Potenza.

papàbile, agg. 1 Cardinale con probabilità di essere eletto papa. 2 Di persona tra i favoriti a ricoprire una carica. ~ eleggibile, nominabile.

Papad´ki, Eléni (Atene 1908-1944) Attrice greca. Fin da giovane rivelò un profondo interesse per ogni forma artistica, in particolare per la letteratura e per la musica. Dedicatasi al teatro di prosa, eccelse soprattutto interpretando testi di L. Pirandello. Famose sono le sue interpretazioni di ruoli tragici, che l'hanno resa popolarissima nel teatro ateniese. Tra le sue interpretazioni: Così è (se vi pare) e Sei personaggi in cerca d'autore (1925).

Papadiamandis, Alexandros (Skiathos, Isole Sporadi 1851-1911) Narratore greco. Tra le opere L'assassina (1903).

Papadopulos, Georgios (Eleochórion 1919) Militare e politico greco che condusse i colonnelli nel colpo di stato del 1967; in seguito divenne primo ministro della giunta. Nel 1973 favorì la proclamazione della repubblica, ma fu poi rovesciato da un altro gruppo di golpisti. Con la caduta del regime militare venne arrestato e condannato a morte (1975); la condanna è stata poi commutata nella pena dell'ergastolo.

papagallésco, agg. (pl. m.-chi) Che è simile al pappagallo. ~ automatico, macchinale, meccanico.

papagallìsmo, sm. 1 Tendenza a ripetere parole e gesti altrui. 2 Comportamento di chi importuna le donne per strada.

Papagos, Alexandros (Atene 1883-1955) Uomo politico e generale greco che guidò la resistenza contro l'attacco italo-tedesco durante l'ultimo conflitto mondiale. In seguito capeggiò i monarchici contro i comunisti nel corso della guerra civile greca. Nel 1951 fondò il Partito raggruppamento ellenico, con cui vinse le elezioni; fu poi presidente del consiglio dal 1952 al 1955.

papàia, sf. Albero tropicale che produce frutti simili a meloni.

papaìna, sf. In farmacologia, enzima proteolitico che si trova nei frutti acerbi di Carica papaya.

papàle, agg. Che concerne il papa. ~ apostolico, papalino, pontificio.
 agg. papal.

papalìna, sf. Berretto da casa, un tempo portato dagli anziani.

papalìno, agg. e sm. agg. Che concerne il papa, pontificio.
sm. 1 Soldato del papa. 2 Sostenitore dei poteri temporali del papa.

Papandreu, Andreas (Chio 1919-Atene 1996) Politico greco, figlio di Georgios. Dal 1981 al 1989 fu presidente del consiglio e fu rieletto nel 1993. Fondò il PASOK, Partito socialista panellenico.

Papandreu, Georgios (Kalenzi 1888-Atene 1968) Uomo politico greco, fondatore del partito socialdemocratico greco. In seguito aderì all'Unione di centro e, dopo la vittoria elettorale del 1963, divenne presidente del consiglio, carica che mantenne fino al 1965.

Papanicolau, Georgios (Komi 1883-Miami 1962) Biologo statunitense. Di origine greca, elaborò un test per la diagnosi precoce dei tumori nell'endometrio e della cervice uterina (pap test).

paparàzzo, sm. Fotografo di professione.

Papas, Irène (Corinto 1926-) Attrice cinematografica greca. Interpretò Zorba il greco (1964), Le troiane (1971), Cristo si è fermato a Eboli (1979), Tutto in una notte (1984) e Cronaca di una morte annunciata (1986).

Papasìdero Comune in provincia di Cosenza (1.185 ab., CAP 87020, TEL. 0981).

papàto, sm. 1 Pontificato. 2 Periodo di tempo in cui un papa esercita la sua potestà.
 sm. papacy.

Papaveràcee Famiglia di piante laticifere per lo più erbacee, appartenenti all'ordine delle Readali, originarie delle zone temperate e subtropicali dell'emisfero boreale.

papàvero, sm. 1 Pianta dai grossi fiori rosei o violacei. 2 Persona altolocata e potente.
 sm. poppy.
Genere di piante erbacee (Papaver) appartenenti alla famiglia delle Papaveracee e all'ordine delle Readali. Le specie sono moltissime e sono diffuse sia nelle zone temperate sia in quelle subtropicali; nel territorio italiano cresce spontaneamente il Papaver rhoeas (detto rosolaccio), dal caratteristico colore rosso. Altre varietà sono coltivate a scopo ornamentale; dai frutti del Papaver somniferum (papavero da oppio) molto diffuso in Asia, si estrae un olio alimentare (dai frutti non maturi si ricava l'oppio).

Papavero e memoria Opera di poesia di P. Celan (1952).

Pape In informatica è il nome di un linguaggio di programmazione progettato agli inizi degli anni '70 per i sistemi di telecomunicazione.

Papeete Capoluogo della Polinesia francese (24.000 ab., 104.000 ab. l'agglomerato urbano) situato sulla costa nordoccidentale dell'isola di Tahiti. È centro turistico e commerciale e porto commerciale.

Papen, Franz von (Werl 1879-Obersasbach 1969) Uomo politico tedesco appartenente al Partito cattolico del centro che guidò il governo del paese nel 1932; privo di una solida maggioranza parlamentare, nel 1933 si alleò con il Partito nazionalsocialista divenendo vicecancelliere di Hitler. Fu assolto dall'accusa di crimini di guerra nel processo di Norimberga.

Paper Moon (Luna di carta) Film commedia, americano (1973). Regia di Peter Bogdanovich. Interpreti: Ryan O'Neal, Tatum O'Neal, Madeline Kahn. Titolo originale: Peper Moon

pàpera, sf. 1 La femmina del papero. 2 Errore involontario. ~ granchio, sbaglio, svarione.
 sf. 1 young goose. 2 (svarione) blunder, slip of the tongue.

paperback, sm. invar. Libro economico, spesso tascabile, reperibile anche nelle edicole.

Paperìno Nome italiano di Donald Duck, personaggio di cartoni animati e fumetti creato da W. Disney che rappresenta un papero irascibile e sfortunato, succube del ricco zio Paperone.

pàpero, sm. Oca giovane.
Camminare come un papero
Camminare tenendo i piedi rivolti verso l'esterno.

papésco, sm. (pl.-chi) Del papa, detto in senso spregiativo.

papèssa, sf. 1 Donna che secondo la leggenda, fu elevata al papato. 2 Donna che vive nell'agiatezza.

Pàpi, Giusèppe Ùgo (Capua 893-Roma 1989) Economista italiano. Si occupò di politica economica e finanziaria. Scrisse, tra l'altro, Variazioni di costo e sviluppo dei cicli economici (1929) e Teoria della condotta economica dello Stato (1956).

papiaménto, sm. Lingua creola parlata nelle Antille olandesi.

Papilionàcee Famiglia di pianti Dicotiledoni, erbacee o legnose, appartenente all'ordine delle Rosali, comprendente circa cinquecento generi e diecimila specie. Le papilionacee hanno fiori a corolla papilionacea e foglie per lo più composte. Vi appartengono i legumi (fagioli, piselli, fave ecc.), numerose piante medicinali o velenose e diverse foraggere (trifogli, erba medica ecc.).

papilionàceo, agg. Di corolla, dipetala e zigomorfa, con fiori di forma simile a quella di una farfalla.

Papiliònidi Famiglia di Insetti Lepidotteri eteroneuri a cui appartengono farfalle con grandi ali dai colori variopinti e antenne corte.

papìlla, sf. Nome che indica strutture anatomiche sporgenti di piccole dimensioni.
 lat. papilla, dimin. di papula pustola.
La papilla dermica (o tattile) è una protuberanza del derma che si inserisce nell'epidermide e costituisce l'organo sensibile della funzione tattile.
La papilla lacrimale è collocata lungo i margini delle palpebre.
La papilla ottica è presente sulla retina, nel punto in cui il nervo ottico si innesta nel bulbo oculare.
La papilla del pelo è una formazione situata in fondo al follicolo pilifero e la sua distruzione provoca la perdita definitiva del pelo.
La papilla gustativa (o linguale) è una piccola formazione presente sulla lingua che svolge la funzione gustativa.
La papilla renale si trova all'interno del rene e costituisce l'apice della piramide di Malpighi.

papillàre, agg. Relativo a papilla.

papillon, sm. invar. Cravatta con nodo a forma di farfalla. ~ cravattino, farfallino.

Papin, Denis (Blois 1647-Londra 1714) Fisico e medico francese. Tentando di applicare il vapore a una macchina a pistone inventò l'autoclave.

Papìni, Giovànni (Firenze 1881-1956) Scrittore protagonista del movimento futurista, fondatore della rivista Il Leonardo assieme a G. Prezzolini (1903); fondò poi la rivista Lacerba con A. Soffici (1913). Nel 1907 pubblicò Il crepuscolo dei filosofi, nel 1912 Un uomo finito e Parole e sangue, nel 1915 Cento pagine di poesia; in seguito abbracciò la fede cattolica e a quest'ultimo periodo appartengono Storia di Cristo (1921), La felicità dell'infelice (1956), Diario (pubblicato postumo nel 1962).

papiràceo, agg. Relativo a papiro.

papìro, sm. Angiosperma (Cyperus papyrus) della famiglia delle Ciperacee e dell'ordine delle Ciperali. Pianta erbacea, cresce spontanea in Siria, in Palestina, nell'Africa tropicale e in Sicilia mentre, nell'Egitto, lungo le sponde del Nilo e nelle paludi del suo delta, dove anticamente era diffusa, è oggi scomparsa. Ha il fusto nudo, a sezione triangolare verso la punta, manca di vere foglie e ha un'infiorescenza sotto la quale si trovano brattee simili a foglie. Anticamente utilizzato per molteplici impieghi, come nell'edilizia e nell'abbigliamento, ma soprattutto, in Egitto, come materiale su cui scrivere. Per fabbricare i fogli di papiro, secondo anche la testimonianza di Plinio il Vecchio, si estraeva il midollo dalla corteccia tagliandolo in pezzi di circa 40 cm che venivano a loro volta tagliati in sottili filamenti successivamente battuti, pressati e lisciati e infine ritagliati; il colore era bianco e la qualità più pregiata aveva fibre più larghe. Fin dal I sec. d. C., i fogli di papiro, erano legati uno di seguito all'altro (normalmente una ventina) a formare un rotolo. Si scriveva con un giunco, la cui punta, dopo essere stata macerata, diventava come un sottile pennello; l'inchiostro (nerofumo o ocra rossa) era una soluzione gommosa e veniva conservato allo stato solido. Nel VI sec. a. C., il papiro passò dall'Egitto ai greci che lo diffusero in tutto il mondo classico. ~ pergamena, documento.
 sm. papyrus.

papirologìa, sf. Disciplina scientifica che si occupa dello studio e dell'interpretazione degli antichi papiri; i papiri più antichi risalgono al periodo egizio, ma la maggior parte sono greci e latini (ci sono anche papiri in altre lingue, come l'aramaico o il copto). Fino a questo momento i documenti recuperati ed esaminati sono circa 3.000, di vario argomento, dalla letteratura alle documentazioni giuridiche, pubbliche o private.

papiròlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di papirologia.

papìsmo, sm. 1 Insieme delle istituzioni e delle dottrine cattoliche che riconoscono l'autorità del papa. 2 L'insieme dei papisti.

papìsta, sm. e sf. (pl.-i) 1 Seguace del papismo. 2 Cattolico così definito polemicamente dai protestanti.

papòcchio, sm. (pl.-i) Pasticcio, guazzabuglio. ~ imbroglio.

Papòzze Comune in provincia di Rovigo (1.873 ab., CAP 45010, TEL. 0426).

pàppa, sf. 1 Minestra di pane cotto nell'acqua o nel brodo. avere la pappa al posto del cervello, di persona poco intelligente; pappa reale, sostanza altamente energetica prodotta dalle api. 2 Gli alimenti nel linguaggio infantile. ~ cibo, impiastro, poltiglia.
 sf. baby cereal, baby food.
 lat. papa.

pappafìco, sm. (pl.-chi) La vela più alta sull'albero chiamato di trinchetto, avente forma quadrata.

pappagallésco, agg. (pl. m.-chi) 1 Da, di pappagallo. 2 Nella locuzione ridire le cose in modo pappagallesco, ripetere le cose in maniera meccanica.

pappagallìsmo, sm. 1 Il comportamento dei pappagalli da strada. 2 Il ripetere le cose in modo pappagallesco.

pappagàllo, sm. 1 Uccello dei paesi tropicali, dai colori smaglianti. 2 Chi ripete le parole senza saperne il significato. ~ pecorone, bue. 3 Chi per strada importuna le passanti. ~ cascamorto, cicisbeo. 4 Attrezzo medico utilizzato per consentire ai malati di orinare rimanendo a letto.
 sm. 1 parrot. 2 (molestatore) wolf. 3 (per bisogni fisiologici) urinal.
Nome generico utilizzato per indicare vari Uccelli appartenenti alla specie degli Psittaciformi, caratterizzati da un becco ricurvo molto robusto e zampe munite di quattro dita, due anteriori e due posteriori. Popolano le foreste di Australia, Oceania e America meridionale ma sono anche allevati soprattutto per i colori vivaci del piumaggio e per la capacità di imitare la voce umana.

Pappagallo verde, Il Dramma di A. Schnitzler (1899).

pappagòrgia, sf. Carne pendente sotto il mento, detta anche doppio mento.
 sf. double chin.

Pappalàrdo, Salvatóre (Villafranca Sicula 1918-) Religioso. Dal 1973 fu cardinale di Palermo e fu attivo nella lotta contro la mafia.

pappamòlle, sm. Persona indolente.

pappardèlla, sf. Lasagne lessate e condite con sugo e carne. ~ lasagna.

pappàre, v. tr. Mangiare ingordamente. ~ divorare, ingollare, trangugiare.
 v. tr. to gobble up.

pappàta, sf. 1 Il pappare. 2 Pasto abbondante.

pappatàci, sm. sm. Persona che non denunzia fatti illegali o vergognosi per il proprio vantaggio.
sm. pl. In zoologia, altro nome dei flobotomi, Insetti Ditteri parassiti dell'uomo.

pappatóre, sm. Chi pappa, gran mangiatore.

pappatòria, sf. Il pappare. ~ cibo, pasto, pranzo, vivanda, abbuffata.

pappìna, sf. 1 Impiastro di semi di lino. 2 Pappa per i bambini o i malati.

pàppo, sm. In botanica, formazione che si trova alla base della corolla di molti fiori, costituita da setole, squame o peli, piumosi o semplici.

Pàppo di Alessàndria (sec. IV) Matematico greco. Elaborò importanti teoremi sull'area e sul volume dei solidi di rivoluzione e scrisse Collezioni matematiche, in cui fornì commenti e miglioramenti a Diodoro, Tolomeo ed Euclide.

pappóne, sm. Mangione, mangiatore. ~ buona forchetta, trippone.

pàprica, sf. Droga alimentare piccante ottenuta essiccando e triturando una varietà di peperoncino rosso.
 sf. paprika.

Paprika Film commedia, italiano (1990). Regia di Tinto Brass. Interpreti: Debora Caprioglio, Stephane Ferrara, Martine Brochard.

pap-test, sm. invar. Esame citologico volto ad accertare la presenza di anomalia delle cellule del collo uterino. Il prelievo viene effettuato, nel corso di una normale visita ginecologica, raccogliendo con una spatolina il secreto vaginale, che contiene cellule provenienti dalle pareti vaginali e dalla cervice. Dopo essere stato strisciato su un vetrino, il campione viene poi colorato con ematossilina e fissato con alcol. L'esame microscopico del vetrino consente di valutare l'esistenza di cancro della cervice con un'accuratezza dell'80-90 %. Per una valida prevenzione, l'esame deve essere ripetuto almeno con frequenza annuale.
 sm. invar. smear test.

Papua Nuòva Guinèa Stato insulare dell'oceano Pacifico, che occupa la parte orientale dell'isola di Nuova Guinea; confina a ovest con la provincia Indonesiana di Irian Jaya. Comprende inoltre le isole dell'Ammiragliato, l'arcipelago di Bismarck, le Salomone settentrionali, le isole D'Entrecasteaux, l'arcipelago della Louisiade e le isole Trobriand.
Il territorio è prevalentemente montuoso ed è attraversato da sud-ovest a nord-est da un'imponente successione di catene montuose (Catena Centrale, monti Bismarck, monti Owen Stanley) che comprendono molte cime che superano i 4.000 m (Sukarno, 5.029 m; Daam, 4.922 m; Trikora, 4.750 m); più a nord, separate da profonde valli, si collocano rilievi di minore elevazione, paralleli alla costa.
La parte meridionale è occupata da ampi altopiani calcarei e da una vastissima pianura alluvionale, coperta di foreste e percorsa da vari corsi d'acqua.
I fiumi principali sono, a nord delle catene montuose, il Sepik e il Ramu, a sud il Fly, il Kikori e il Purari; molto ricchi d'acqua per le abbondanti piogge, sono navigabili per lunghi tratti e rappresentano spesso le sole vie di comunicazione verso l'interno.
Il clima è tropicale, con piogge molto copiose, che favoriscono una densissima vegetazione forestale.
La popolazione si concentra prevalentemente sulla costa, dove sorgono le pochissime città di qualche rilievo, come Port Moresby, la capitale, sulla costa meridionale, Lae e Madang su quella orientale.
Il paese, nonostante un ricco patrimonio minerario e notevoli potenzialità idroelettriche e forestali, rimane largamente dipendente dagli investimenti esteri, specie dall'Australia, e dalla presenza di numerosissime società straniere.
Ben il 71% della popolazione attiva è occupata nell'agricoltura, prettamente orientata a coltivazioni per uso locale; si coltivano cereali (riso, mais, sorgo) patate dolci, manioca e banane, mentre le colture commerciali, relativamente poco praticate, annoverano caffè, cacao, cocco, caucciù, arachidi e tè.
Le risorse forestali sono ingentissime, ma poco sfruttate.
Modesto l'allevamento, limitato ai suini. Registra invece un discreto incremento la pesca.
Rilevanti sono le ricchezze minerarie: rame, oro, argento, platino e petrolio.
Le industrie sono quasi esclusivamente dedite alla lavorazione dei prodotti locali: produzione di olio di palma, complessi alimentari, tessili, cartiere, manifatture di tabacchi, lavorazione del legno e produzione di materiali da costruzione.
STORIA L'isola viene scoperta nel XVI sec. dai portoghesi. Nel 1828 gli olandesi occupano la parte occidentale della Nuova Guinea. Nel 1884 la Germania stabilisce un protettorato nel nord-est, mentre la Gran Bretagna annette il sud-est, che cede (1906) all'Australia. Nel 1921 la zona tedesca è affidata, con mandato della Società delle Nazioni, all'Australia. Alla fine della seconda guerra mondiale questa tutela è confermata dall'ONU. Nel 1969 la Nuova Guinea olandese viene definitivamente unita all'Indonesia. Nel 1975 la parte orientale ottiene l'indipendenza con il nome di Papua Nuova Guinea, stato membro del Commonwealth.
Abitanti-4.070.000
Superficie-461.691 km2
Densità-8,8 ab./km2
Capitale-Port Moresby
Governo-Stato indipendente nell'ambito del Commonwealth
Moneta-Kina
Lingua-Inglese, pidgin-english, idiomi papuani
Religione-Protestante, cattolica, minoranze animiste

pàpua, o papuàno, agg. e sm. agg. 1 Relativo alla popolazione dei papua. 2 Di un gruppo di lingue parlate nella Nuova Guinea, in Indonesia e in altri arcipelaghi della Melanesia.
sm. Il gruppo delle lingue parlate nella Nuova Guinea, in Indonesia e in altri arcipelaghi della Melanesia.

pàpula, sf. Lesione della pelle consistente in un rilievo cutaneo solido e circoscritto.
 lat. papula pustola.

par avion, loc. avv. Espressione francese che significa "per via aerea" e che viene scritta sulla corrispondenza da spedire per posta aerea.

par(a)- Primo elemento di termini chimici designante i derivati bisostituiti del nucleo nella serie benzenica, in posizione 1,4.

parà, sm. invar. Paracadutista.

pàra, sf. 1 Caucciù che si ottiene dall'albero della gomma. 2 Primo elemento di parole composte indicante vicinanza, similitudine o contrapposizione.
 sf. para rubber.

para- 1 Primo elemento di parole composte derivato dal verbo parare e usato col significato di "parare, proteggere da qualcosa". 2 Primo elemento di parole composte, tratto dal greco pará, utilizzato col significato di "simile a", "a fianco di".

paràbasi, sf. Parte della commedia greca in cui il coro esprime le idee dell'autore.

parabèllum, sm. invar. 1 Pistola automatica adottata nel 1900 dall'esercito germanico. 2 Mitra russo con caricatore a tamburo.

Parabiàgo Comune in provincia di Milano (23.099 ab., CAP 20015, TEL. 0331). Centro industriale (calzaturifici, concerie, prodotti chimici, tessili e meccanici). Gli abitanti sono detti Parabiaghesi.

paràbile, agg. Che si può parare.

parabiòsi, sf. In biologia, unione sperimentale di due organismi ottenuta con una particolare modalità di innesto, l'innesto siamese.

Paràbita Comune in provincia di Lecce (10.039 ab., CAP 73052, TEL. 0833). Vi si trova un castello del XVI sec. Gli abitanti sono detti Parabitani.

paràbola, sf. 1 Breve narrazione che ha il fine di impartire un insegnamento di carattere morale o religioso, in particolare riferimento al Nuovo Testamento. ~ favola, metafora. 2 Curva piana aperta appartenente alle coniche definita come luogo dei punti di un piano equidistanti da un punto fisso (il fuoco) e una retta fissa (la direttrice). 3 Traiettoria che fa un proiettile nell'aria.
 sf. 1 (rel.) parable. 2 (mat.) parabola.

parabòlico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che ha forma di parabola. 2 Di parabola.

parabolòide, sm. Superficie matematica quadrica con un asse tale che le sezioni prodotte con piani paralleli a quest'asse determinano parabole, e le sezioni prodotte con piani perpendicolari all'asse determinano coniche.

paraboloìdico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a un paraboloide. 2 Che ha forma di paraboloide.

parabordo, sm. Riparo applicato ai fianchi di una nave per attutire gli urti e gli sfregamenti.

parabrézza, sm. Il vetro che sta negli autoveicoli dinanzi al conducente e serve per proteggerlo dal vento e dalla polvere.
 sm. windscreen.

paracadutàre, v. v. tr. Lanciare da un aereo cose o persone munite di paracadute.
v. rifl. Lanciarsi con il paracadute.

paracadùte, sm. invar. Dispositivo costituito da una calotta di tessuto (nylon, cotone, o seta), atto a rallentare la velocità di caduta di un corpo nell'atmosfera grazie alla resistenza aerodinamica della sua superficie. È stato inventato nel XV sec. da Leonardo da Vinci, ma venne sperimentato solo alla fine del 1700 in Francia. Il suo utilizzo pratico ebbe inizio nel corso del primo conflitto mondiale. Viene utilizzato anche per frenare aerei in atteraggio o capsule spaziali dopo il rientro nell'atmosfera terrestre.
 sm. invar. parachute.

paracadutìsmo, sm. L'uso dei paracadute e la pratica dei lanci in ambito sportivo o bellico.

paracadutìsta, sm. e sf. Chi è preparato a lanciarsi con il paracadute.
 sm. e sf. parachutist.

paracàlli, sm. Anello di gomma o di feltro che viene posto sul dito del piede in cui si sia formato un callo per proteggerlo dal contatto con la scarpa.

paracamìno, sm. Telaio con il quale si chiude la bocca del camino, quando questo è spento.

paracàrro, sm. Piolo di pietra o cemento, posto solitamente lungo le strade per indicarne il ciglio.
 sm. roadside post, kerbstone.

Paracelso (Einsiedeln 1493-Salisburgo 1541) Philipp Theophrast Bombast von Hohenheim, filosofo e medico svizzero che esercitò la professione di medico in varie città tedesche e svizzere. Egli promosse la riforma della scienza medica e farmacologica, secondo la sua particolare concezione della natura. Sostenne la sperimentazione e l'osservazione della natura alla base di qualsiasi possibile rimedio alle malattie. Fra le sue opere, Opus Paramirum (1531) in cui contribuì al rinnovamento della medicina e della patologia generale tradizionali, La grande chirurgia (1536), Paragranum (1565).

paracénere, sm. Riparo metallico che viene posto davanti alla fiamma del caminetto per evitare che la cenere si sparga sul pavimento.

paracèntesi, sf. Puntura effettuata allo scopo di liberare una cavità dal liquido che si è formato in essa.

paràclito (o paracléto), sm. (in orgine, agg.) 1 In teologia, "Consolatore": nome (o attributo) dato allo Spirito Santo e talvolta anche a Gesù Cristo. 2 Uno degli eoni della dottrina gnostica di Valentino.
 greco paraklêtos invocato.

paràcqua, sm. invar. Altro nome dell'ombrello.

paracusìa, sf. Disturbo dell'udito consistente nella cattiva ricezione del suono (paracusia tonale) o nella difficoltà a localizzarlo (paracusia di localizzazione).
 comp. dal greco pará a fianco + akúein ascoltare.

Parade Balletto in un atto di J. Cocteau, musica di E. Satie (Parigi, 1917).

paradènti, sm. invar. Apparecchio usato dai pugili a protezione dei denti.

paradènzio, sm. In istologia, l'insieme dei tessuti che sorreggono il dente e lo assicurano all'alveolo.
 comp. dal greco pará a fianco + dente.

paradìgma, sm. (pl.-i) Esemplare, modello. ~ diagramma, traccia.

paradigmàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a un paradigma. 2 Fornito di valore esemplare.

Paradisèidi Famiglia di Uccelli Passeriformi detti anche uccelli del paradiso. ~ paradisea.

Paradisi artificiali, I Saggio di Ch. Baudelaire (1861).

Paradìsi, Agostìno (Vignola 1736-Reggio Emilia 1783) Economista e poeta. Studiò a Roma e Francesco III, duca di Modena, lo chiamò alla cattedra di economia all'università. Scrisse Lezioni di economia civile, opera molto famosa all'epoca, ispirata alle riforme realizzate nel ducato di Modena da Ercole III. Scrisse inoltre Versi sciolti (1762).

paradisìaco, agg. (pl. m.-ci) Relativo al paradiso. Cosa che, per la sua eccezionalità, fa pensare al paradiso. ~ celestiale, delizioso. <> infernale.

Paradiso Romanzo di J. Lezama Lima (1966).
Paradiso
Romanzo di Ph. Sollers (1980).

paradìso, sm. 1 Condizione e luogo di felicità eterna, delle anime giuste, dopo la morte. ~ beatitudine eterna. <> inferno. 2 Uccello dal piumaggio variopinto tipico della Nuova Guinea.
Termine derivato dal greco parádeisos (giardino) che designa il luogo di beatitudine e felicità eterna in cui si contempla direttamente la divinità, nelle religioni cristiana ed ebraica. Concetti simili a questo si riscontrano anche in altre religioni, come l'islamismo e il buddhismo.
 sm. heaven, paradise.
 lat. paradisus, dal greco paràdeisos giardino.
Paradiso terrestre
Secondo la Bibbia si tratta del giardino dell'Eden nel quale Dio pose Adamo ed Eva, la prima coppia di uomini.

Paradiso della ragione, Il Opera di critica letteraria di G. Macchia (1960).

Paradiso perduto Poema in 12 libri di J. Milton (1667). Adamo è l'eroe del poema, Satana il suo avversario. L'opera si apre con l'invocazione alla musa divina; quindi descrive l'espulsione di Satana dal Cielo, la guerra degli angeli, la creazione dell'Inferno e la progenie di Satana, il Peccato e la Morte. L'opera si conclude con la dolorosa partenza di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre. Argomento del poema è la narrazione della prima disobbedienza dal punto di vista cristiano (tentazione, caduta e promessa di redenzione). L'opera nella quale appare una profonda conoscenza della tradizione greca, latina ed ebraica, offre il suo stile maestoso e i suoi eroi quale alternativa cristiana all'eroismo pagano dell'epica classica.

Paradiso riconquistato, Il Poema di J. Milton (1671).

paradóre, sm. Fila di pali, ai quali sono appoggiati gabbioni e fascine, il cui scopo è di formare il primo arresto della rotta di un argine.

paradossàle, agg. 1 Ciò che è, o pare, illogico, insensato. 2 Stravagante.
 agg. paradoxical.

paradossalità, sf. L'essere paradossale.

Paradossi dell'infinito Opera di filosofia e matematica di B. Bolzano (postuma 1851).

paradòsso, sm. 1 Affermazione, tesi, opinione che, nonostante appaia come un'assurdità, sia contrastante con l’esperienza o l'opinione comune, si dimostra di fatto fondata. 2 Argomentazione volutamente audace e sorprendente (esprimersi per paradossi). 3 Argometazione che appare corretta ma che porta a una contraddizione. 4 antinomia (in filosofia). 5 In fisica e altri ambiti scientifici, esperimento o fenomeno che appare in contrasto con le teorie al momento accettate.
 comp. dal greco pará dietro + doxa opinione.
 sm. paradox.
Alcuni esempi:
Paradosso del mentitore - "Questo enunciato è falso". Se è vero dovrebbe essere falso e se fosse falso dovrebbe essere vero. Questa formulazione è una delle tante varianti di un paradosso che nell'antichità era spesso espresso come "io sto mentendo". Non ha niente a che fare (nonostante quel che a volte si legge in qualche manuale di filosofia) col celebre sofisma del pensiero antico (che risale a una lettera di Paolo di Tarso, nel contesto di una delle sue tante polemiche contro i "circoncisi", tra i cui profeti individuava Epimenide) per cui il cretese Epimenide, affermando che tutti i cretesi mentono sempre, mentirebbe se dice la verità, oppure direbbe la verità se mente: l'unica conclusione che si potrebbe trarre è invece che dice una cosa falsa (perchè altrimenti non sarebbe un cretese), il che non conduce a "contraddizioni" (la negazione che tutti i cretesi mentono sempre è che ce ne sia qualcuno che ogni tanto dica la verità). Questo paradosso viene superato introducendo la distinzione tra linguaggio e metalinguaggio: se L è il linguaggio in cui esprimo la frase "questo enunciato è falso", quando commento la verità della frase mi sposto in un metalinguaggio L', in cui discuto di L.
Paradosso del postino - "Prendo la posta per tutti coloro che non se la prendono da soli e non la prendo per coloro che la prendono da soli". E la mia posta? Se la prendo allora si presume che non la prenda; se non la prendo si presume che io la prenda. Questo gioco di parole, e altri simili, non porta a "contraddizioni" linguistiche, ma mette solo in luce mie contraddizioni o menzogne (vedi quanto detto sopra per Epimenide).
Paradosso di Achille e della tartaruga - Achille sfida una tartaruga in una gara di corsa dandole un certo vantaggio; quando Achille avrà raggiunto la posizione da cui è partita la tartaruga questa sarà nel frattempo avanzata, e avrà quindi ancora un vantaggio su di lui; Achille raggiunge poi la nuova posizione raggiunta dalla tartaruga, ma nel frattempo questa è ulteriormente avanzata; Achille non potrà "mai" raggiungere la tartaruga. Questo è uno dei paradossi del movimento formulato dal filosofo greco Zenone. Il paradosso potrebbe essere interpretato come frutto di un errore di ragionamento di Zenone (o di un gioco di parole con cui, come nel gioco delle tre carte, si cercherebbe di distrarre l'interlocutore): il "mai" non è riferito al tempo della corsa di Achille, ma al tempo del mio procedimento. Infatti non uso una unità di tempo costante, ma ogni volta considero intervalli di tempo più piccoli. Se Achille (A) e la tartaruga (T) hanno velocità rispettive di 10 m/s e 0.1 m/s e T ha un vantaggio di 10 m, dopo 1 s A arriva dov'essa era T mentre T nel frattempo ha fatto altri 0.1 m, in altri 0.01 s (ovvero in 1.01 s dalla partenza) A raggiunge questa nuova posizione e nel frattempo T ha fatto 0.001 m, in 0.0001 s (1.0101 s dalla partenza) A raggiunge la nuova posizione e nel frattempo T ha fatto 0.00001 m, …. Potrò poi capire qual è la situazione dopo 1.010101 s, dopo 1.01010101 s, … ma ragionando in questo modo non arriverò "mai" a discutere di che cosa accade ad es. 2 s dalla partenza. Con le nostre notazioni, possiamo dire che A raggiunge T dopo 1.010101…s ossia dopo 1 secondo e 1/99 di secondo (1/99 = 0.010101…), dopo aver percorso 10 m e 1/99 di metro. In realtà Zenone sapeva benissimo che A avrebbe raggiunto e superato T, voleva solo mettere il luce le contraddizioni di coloro che sostenevano concezioni (sulla divisibilità e la molteplicità delle cose, sul movimento, …) contrarie a quelle del suo maestro Parmenide, il cui pensiero per altro, anche per la frammentarietà di quel ci è pervenuto, non ci è facile capire.
Paradosso dei numeri pari - I numeri pari (0, 2, 4, …) sono meno dei numeri naturali (0, 1, 2, 3, 4 , 5, …). Ma ad ogni numero naturale posso associare il suo doppio e, viceversa, ad ogni numero pari posso associare il numero naturale che ne è la metà: i numeri pari sono tanti quanti i numeri naturali. Questo paradosso è stato formulato da Galileo (ma esitono paradossi simili formulati anteriormente). Esso mette in luce che il concetto di "essere meno di" tra insiemi infiniti assume caratteristiche diverse rispetto al caso degli insiemi finiti (problema che sarà risolto nell'ambito di una opportuna trattazione matematica dei numeri transfiniti).
Paradosso dei gemelli - Paradosso della teoria della relatività speciale di Einstein (per la quale la quale la velocità della luce è la stessa per due soggetti che viaggiano uno a velocità costante rispetto all'altro, da cui si può conseguire che all'avvicinarsi alla velocità della luce l'uno vede l'orologio dell'altro viaggiare più lentamente), secondo il quale se un uomo fa un lungo viaggio andata-ritorno con una navicella spaziale velocissima, quasi quanto la luce, al suo ritorno a terra trova il suo gemello più vecchio (la disputa su questo paradosso, ideato nel 1911, dura da molti anni: essa è legata alla spiegazione del motivo per cui non ci dovrebbe essere simmetria nella dilatazione del tempo da parte dei due gemelli).
Paradossi della visione :
Paradossi algebrici : un esempio (clicca ">>>" per i commenti all'es.).

Paradosso sull'attore Opera di filosofia di D. Diderot (postuma 1830).

Paradzanov, Sergej (Tbilisi 1924-Erevan 1990) Regista cinematografico armeno. Diresse Le ombre degli avi dimenticati (1965), Sayat Nova (1968), La leggenda della fortezza di Suram (1984) e Achik Kerib (1988).

paraèlica, sf. (pl.-che) Struttura di metallo il cui scopo è di proteggere l'elica di un'imbarcazione.

paràfa, sf. Sigla di ratifica di un documento.

parafàngo, sm. (pl.-ghi) Protezione metallica posta sopra le ruote di un veicolo, destinata a proteggere dagli schizzi.
 sm. mudguard.

parafàre, v. tr. Sottoscrivere con la parafa il testo di un trattato internazionale in corso di perfezionamento.

parafasìa, sf. In medicina, disturbo del linguaggio consistente nella deformazione di parole e nell'uso di termini con significato diverso da quello voluto.

parafernàle, agg. Beni posseduti dal coniuge prima del matrimonio.

paraffìna, sf. Sostanza composta da una miscela di idrocarburi derivati del petrolio utilizzata (a seconda della composizione) per vari scopi, come la produzione di candele, emollienti, creme, oli lubrificanti, per la protezione di cuoio e pellami, per la pulizia dei pavimenti ecc.
 sf. paraffin wax, paraffin.

paraffinàre, v. tr. Cospargere o impregnare qualcosa di paraffina.

paraffinàto, agg. 1 Addizionato di paraffina. 2 Spalmato di paraffina. 3 Impregnato di paraffina.

parafiàmma, sm. invar. Paratia divisoria composta di materiale refrattario.

parafìmosi, sf. Strozzamento prodotto dal prepuzio sul glande durante un brusco spostamento all'indietro che si può verificare quando il prepuzio ha diametro ridotto.

parafiscàle, agg. Concernente la parafiscalità.

parafiscalità, sf. L'insieme delle tasse e dei tributi che sono riscossi da enti pubblici non territoriali sotto l'autorità dello stato.

paràfisi, sf. 1 Tipo di ifa sterile che si interpone tra gli elementi fertili dell'imenio dei Funghi Ascomiceti e Basidiomiceti. 2 Filamenti sterili dei Muschi.

parafrasàre, v. tr. Esposizione personalizzata del contenuto di un testo. ~ chiosare.

paràfrasi, sf. invar. Spiegazione di un testo con parole proprie.

parafràste, sm. Chi parafrasa.

parafràstico, agg. (pl. m.-ci) Che contiene una parafrasi.

parafrenìa, sf. Sistema delirante cronico in individui di età adulta.

parafùlmine, sm. Asta metallica posta sul tetto degli edifici che protegge dai fulmini.
 sm. lightning conductor.
 da para-+ fulmine, come il franc. para-foudre.

parafuòco, sm. (pl.-chi) Paratia che si mette davanti al caminetto per diminuire il calore diretto.

paragàmbe, sm. invar. Piccolo scudo di lamiera che viene attaccato nella parte anteriore del telaio dei motocicli per proteggere le gambe del conducente dagli spruzzi.

paragànglio, sm. In anatomia, formazione endocrina accessoria del sistema nervoso periferico.

paràggio, sm. 1 Tratto di mare vicino alla costa. 2 Luogo vicino. ~ adiacente, vicinanza.

paragócce, agg. invar. Tappo particolare che evita lo sgocciolio.

paragòge, sf. invar. Figura metrica in cui si aggiunge a una parola terminante con una vocale accentata una sillaba o una lettera. ~ epitesi.

paragonàbile, agg. Ciò che si può paragonare. ~ comparabile, confrontabile. <> inconfrontabile.

paragonàre, v. v. tr. 1 Confrontare due o più cose. ~ comparare, raffrontare. non poteva paragonare quei due personaggi perché hanno agito in contesti e epoche completamente diverse. 2 Assomigliare. 3 Saggiare una sostanza per confronto con altra.
v. rifl. Porsi a confronto. non riteneva utile paragonarsi con suo padre.
 v. tr. to compare.
 greco parakonàn, affilare, comp. da para-, da parà + akonàn affilare.

paragóne, sm. 1 Azione che si compie al fine di confrontare più cose o persone. ~ comparazione, raffronto. 2 Esame. 3 Affinità. non c'era proprio paragone fra quei due studenti. 4 Esempio, analogia citata per chiarire un concetto. ~ parallelo. usava sempre dei paragoni calzanti, che chiarivano immediatamente quanto diceva.
 sm. 1 comparison. 2 (esempio) parallel, analogy.
 deriv. da paragonare.

paragonìte, sf. Mica sodica che si trova in alcuni micacisti sotto forma di piccole scaglie giallognole o grigie. Appartiene alla serie delle muscovite.

paragrafàre, v. tr. Suddividere in paragrafi.

paràgrafo, sm. Ogni parte o divisione di un capitolo e il segno grafico (§) corrispondente. ~ articolo, capitoletto.
 sm. paragraph.

Paragua, Río Fiume (580 km) del Venezuela. Nasce dai monti della Serra Pacaraima e confluisce nel Río Caroní.

Paraguay (fiume) Fiume (2.400 km) dell'America Meridionale. Nasce in Brasile nell'altopiano del Mato Grosso e confluisce nel fiume Paran´ a nord di Corrientes, dopo aver attraversato lo stato omonimo. Navigabile fino a Porto Esperança in Brasile. I suoi principali affluenti sono i fiumi Taquari, Pilcomayo e Bermejo. Bagna le città di Concepción e Assunción. S. Caboto lo navigò nel 1526.

Paraguay (stato) Repubblica dell'America meridionale; confina a nord con la Bolivia, a est col Brasile, a sud e a ovest con l'Argentina.
Il paese prende il nome dal suo principale fiume, il Paraguay, che lo attraversa da nord a sud per un migliaio di chilometri e che, insieme al Paran´, rappresenta la principale via di comunicazione e di accesso al mare, compensando almeno in parte la mancanza di sbocchi diretti all'Atlantico.
Il corso del Paraguay divide il paese in due regioni nettamente distinte per caratteri fisici.
La parte orientale è caratterizzata da una serie di colline e altopiani, propaggini del Mato Grosso brasiliano, che scendono dolcemente a sud-est verso la valle del fiume Paran´ e più bruscamente a ovest verso la pianura sul lato sinistro del fiume Paraguay.
La parte occidentale (Chaco) è invece occupata da un grande tavolato stepposo, solcato dai numerosi affluenti di destra del Paraguay, dal corso tuttavia assai irregolare.
Il Paran´, uno dei principali fiumi del Sud America, interessa il Paraguay solo per un tratto del suo corso, che traccia anche buona parte del confine con l'Argentina e riceve, sul confine meridionale, le acque del Paraguay.
Il Paraguay ha un clima subtropicale, con variazioni in funzione dell'altitudine e della latitudine e con tratti continentali; escursioni termiche notevoli sia stagionali, che giornaliere e piogge più frequenti d'estate.
L'unica grande città è Asunción, grosso centro che da solo raccoglie quasi un settimo della popolazione del paese. Sorge sulla riva sinistra del Paraguay, in prossimità del confine argentino. È il centro di smistamento dell'intero traffico fluviale del paese, oltre che capitale amministrativa, culturale ed economica.
Altri centri di qualche rilevanza sono: San Lorenzo, Lamboré, Concepción e Encarnación sul Rio Paran´.
Le attività primarie, agricoltura e allevamento, continuano a rappresentare la base dell'economia paraguayana, occupando quasi la metà della popolazione attiva, coprendo il fabbisogno interno e producendo risorse per l'esportazione.
Nel complesso l'agricoltura è piuttosto diversificata; le principali colture alimentari destinate al consumo locale sono la manioca, il mais, il riso, il frumento, la patata dolce e i legumi, in particolare i fagioli; ben rappresentata la frutticoltura con prevalenza di agrumi, banane e ananas.
Tra le colture commerciali, destinate all'esportazione, prevale il cotone, che ha registrato considerevolissimi sviluppi; notevole rilevanza hanno inoltre il tabacco, la canna da zucchero, il caffè, la soia e altre oleaginose, tra cui il ricino, le arachidi, la palma da cocco e da olio.
Una grande risorsa del Paraguay è costituita dalle foreste, che coprono quasi la metà del territorio nazionale; da esse si ricava il legname e varie sostanze pregiate, tra cui il tannino, ottenuto dal quebracho e la yerba mate, impiegata per la preparazione di una bevanda aromatica molto diffusa.
L'allevamento è stato a lungo un fattore essenziale ed è tuttora un settore trainante dell'economia del paese. La disponibilità di ampi territori destinati a pascolo ha permesso lo svilupparsi di un allevamento estensivo, particolarmente bovino, che oltre a coprire la domanda interna, avvia all'esportazione ingenti quantitativi di carne. Non mancano allevamenti collaterali di suini e volatili da cortile.
Le risorse minerarie accertate sono piuttosto scarse, limitate a pochi giacimenti di manganese, rame e ferro.
Il settore meno evoluto dell'economia rimane quello industriale, anche per la tradizionale opposizione dei grandi proprietari terrieri; il settore più rappresentato rimane quello della trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici; numerosi infatti sono i complessi per la conservazione della carne, le raffinerie di zucchero, gli oleifici, gli impianti molitori, i birrifici e le distillerie, senza dimenticare gli impianti tessili per la lavorazione del cotone, le manifatture di tabacchi, e le lavorazioni del legno, del cuoio e della ceramica.
Qualche rilevanza hanno assunto le industrie chimiche e petrolchimiche.
Tuttavia un elemento che potrebbe imprimere una forte accelerazione all'industrializzazione del paese è rappresentato dallo sfruttamento del potenziale idroelettrico. Già autosufficiente in campo energetico fin dagli anni '70, il paese si appresta a diventare un importante esportatore di energia elettrica, al completamento della colossale diga di Itaipù sul fiume Paran´, che alimenterà la più grande centrale idroelettrica del mondo.
STORIA Popolato dagli indiani guaraní, il bacino del Paraguay viene esplorato all'inizio del XVI sec. dagli spagnoli. Nel 1585 i gesuiti colonizzano la regione, facendone una provincia separata (1604). Gli indiani vengono chiusi in riserve (villaggi indigeni proibiti ai coloni) nelle quali le attività sono dirette dai missionari che li evangelizzano. Nel 1767 i gesuiti vengono espulsi; le riserve sono abolite e gli indiani dispersi. Nel 1813 viene proclamata l'indipendenza della repubblica del Paraguay.
Da allora il paese conosce una successione di dittature. Dal 1865 al 1870 una guerra contro l'Argentina, il Brasile e l'Uruguay rovina il paese. Questo disastro favorisce lo sviluppo del sistema oligarchico contrassegnato dalla rivalità tra gli azules (liberali anticlericali) e i colorados (conservatori e cattolici). La guerra del Chaco (1932-1935) contro la Bolivia è vinta dal Paraguay.
Ufficiali nazionalisti prendono in mano le redini del paese. Dal 1954 al 1989 s'impadronisce del potere il generale Stroessner. Costantemente rieletto, governa come padrone assoluto. Nel 1989 Stroessner viene rovesciato da un'insurrezione militare guidata dal generale Andrés Rodriguez. Confermato alla guida dello stato con un'elezione presidenziale, quest'ultimo porta il paese sulla via della democratizzazione. Nel 1992 viene adottata una nuova costituzione. L'anno successivo i civili ritornano al potere con l'elezione di Juan Carlos Wasmosy alla presidenza della repubblica. Nel 1998 diventa presidente Raul Cubas Graudel partito Colorado.
Abitanti-4.830.000
Superficie-406.752 km2
Densità-11,9 ab./km2
Capitale-Asunción
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Guaraní
Lingua-Spagnolo e guaraní
Religione-Cattolica

paraguiaiàno, agg. e sm. agg. Relativo al Paraguay.
sm. Nativo del Paraguay.

Paraíba Stato del Brasile (3.280.000 ab.) situato nella parte settentrionale del paese con capitale João Pessoa. Territorio prevalentemente pianeggiante affacciato sull'oceano Atlantico, vede la presenza di giacimenti minerari (stagno e rame) all'interno, mentre sulla costa viene praticata l'agricoltura; altra risorsa economica è l'allevamento bovino. Il porto della capitale dispone di alcune strutture commerciali.

Paraíba do Norte Fiume (550 km) del Brasile. Nasce dai monti della Serra Jabitac´ e sfocia nell'oceano Atlantico.

Paraíba do Sul Fiume (1.061 km) del Brasile. Nasce dai monti della Serra do Mar e sfocia nell'oceano Atlantico.

parainfluenzàle, agg. Riferito a virus, che ha caratteristiche simili a quelle dei virus influenzali.

paraipotàssi, sf. Forma dell'italiano antico che combina paratassi e ipotassi in modo che una subordinata retta da gerundio sia introdotta dalle coordinate e, si e così.

Parakou Città (107.000 ab.) del Benin, capoluogo della provincia di Borgou.

paralalìa, sf. Tipo di dislalia in cui le parole che sono pronunciate troppo in fretta vengono rimpiazzate da altre simili dal punto di vista fonetico.

paraldèide, sf. Polimero liquido dell'aldeide acetica. È incolore e solubile in dodici parti d'acqua.

paralipòmeni, sm. pl. Supplemento a uno scritto contenente qualcosa che è o si suppone sia stato tralasciato.
 greco paraleipómena, da paraléipein tralasciare.

Paralipomeni della Batrocomiomachia Poema di G. Leopardi (postumo 1845).

paràlisi, sf. invar. In medicina indica la perdita della capacità motoria provocata da lesioni nervose. Si distinguono diverse tipologie patologiche, classificate in base alla sede della lesione (paralisi centrale e periferica), ai sintomi (paralisi spastica e flaccida) e al quadro clinico. Le paralisi centrali sono dovute a lesioni cerebrali o del midollo spinale, mentre quelle periferiche vengono causate da lesioni a carico dei motoneuroni. Indipendentemente dalla causa, le paralisi spastiche provocano anomale tensioni muscolari e le flaccide causano un innaturale rilassamento dei muscoli, che possono addirittura rischiare l'atrofia. Le paralisi si differenziano infine in base agli organi colpiti e al decorso della patologia, come la paralisi agitante (morbo di Parkinson), la paralisi idiopatica o a frigore (favorita dalle basse temperature, colpisce i muscoli facciali), la paralisi laringea e la paralisi cerebrale infantile. ~ paresi, paraplegia.
 sf. invar. paralysis.

paralìtico, agg. e sm. agg. Relativo a paralisi.
sm. Infermo per paralisi.
 agg. e sm. paralytic.

paralizzàre, v. tr. 1 Rendere paralitico. ~ atrofizzare. 2 Bloccare qualcosa. ~ fermare, immobilizzare. <> agevolare, favorire.
 v. tr. to paralyse.
 franc. paralyser.

paralizzàto, agg. Colpito da paralisi.

parallàsse, sf. È lo spostamento apparente di un oggetto rispetto a un altro quando viene osservato da due punti diversi. La distanza fra i due punti di osservazione è la linea di base.
Angolo di spostamento apparente di un astro rispetto allo sfondo delle stelle fisse, causato dal moto proprio dell'osservatore terrestre. Si distingue così la parallasse annua, causata dal moto di rivoluzione annuale della Terra intorno al Sole, e diurna, causata dal moto di rotazione giornaliero della Terra. La parallasse diurna è nulla per le stelle, essendo a elevatissima distanza, e si applica pertanto solo ai corpi del sistema solare (Sole e Luna compresi). La base per la triangolazione è il raggio dell'orbita terrestre nel caso di parallasse annua. Il calcolo della distanza Sole-Terra è basato sulla misura della parallasse solare diurna (che risulta di 8,7941" d'arco) mentre la parallasse annua di stelle vicine permette di calcolare la distanza fino a circa 300 anni luce.

parallàttico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla parallasse.
Montatura parallattica
In astronomia, montatura per strumenti in grado di seguire il moto apparente di un astro.

parallèla, sf. sf. In matematica, retta avente la stessa direzione di una data.
sf. pl. Attrezzo da palestra usato nella ginnastica e costituito da due sbarre di legno flessibili fissate a 1,6 m di altezza e aventi una lunghezza pari a 3,5 m.
 sf. parallel.

Parallelamente Opera di poesia di P. Verlaine (1889).

parallelepìpedo, agg. e sm. agg. Detto di oggetto a forma di parallelepipedo.
sm. Figura solida di sei facce appartenente ai parallelogrammi.

parallelinèrvio, agg. Di foglia, che ha nervature parallele.

parallelìsmo, sm. 1 Qualità di enti paralleli. ~ analogia, equivalenza. 2 Valutazione di fenomeni per analogia. ~ coincidenza. il parallelismo fra questi due personaggi purtroppo si limita a solo un aspetto.
 deriv. da parallelo.

 

parallèlo, agg. e sm. agg. Di retta o piano equidistante da altra retta o piano.
sm. 1 Circolo immaginario parallelo all'equatore, generato dall'intersezione della superficie di una sfera (in particolare, la Terra) con un piano perpendicolare all'asse di rotazione della sfera stessa, con cui si calcola la latitudine. A questo scopo, si misurano i paralleli in base alla loro distanza in gradi dall'equatore (da 0 a 90 nell'emisfero boreale e da 0 a-90 in quello australe). 2 Confronto. 3 Collegamento di componenti elettrici.
 agg. e sm. parallel.
Parallelo astronomico
I circoli minori della sfera celeste paralleli al piano dell'eclittica o all'equatore secondo il sistema delle coordinate.
Parallelo celeste
Luogo dei punti paralleli all'equatore e con uguale declinazione.

parallelogràmma, sm. Figura piana di quattro lati, paralleli a due a due.

parallergìa, sf. Situazione allergica che si manifesta con reattività nei confronti di antigeni diversi da quello sensibilizzante e con una sintomatologia non uguale a quella di partenza.

paralogìsmo, sm. Ragionamento errato dal punto di vista formale.

paralogizzàre, v. intr. 1 Ragionare per paralogismi. 2 Costruire un'argomentazione su basi false.

paralùce, sm. invar. Dispositivo usato per proteggere l'obiettivo delle macchine fotografiche dalla luce diretta.

paralùme, sm. Schermo utilizzato per attenuare la luce delle lampade.
 sm. lampshade.

paramagnètico, agg. (pl. m.-ci) Sostanza attratta da una calamita.

paramagnetìsmo, sm. Proprietà che hanno le sostanze con momento magnetico permanente di magnetizzarsi parallelamente al campo magnetico in cui sono immerse.

paramàno, sm. 1 Risvolto della manica. 2 Mattone usato per rivestimenti esterni.

Paramaribo Città (180.000 ab.), capitale del Suriname situata sull'estuario del fiume omonimo. Porto sull'Atlantico attivo per il commercio e l'esportazione di bauxite e dei prodotti agricoli della regione. Industrie del cemento, della birra, del tabacco. Importante centro amministrativo è sede vescovile cattolica, di un aeroporto nei pressi di Zanderj e nodo ferroviario.

paramècio, sm. Genere di Protozoi dotato di ciglia per il movimento (classe dei Ciliati), dal corpo tondeggiante e gelatinoso, presente nelle acque stagnanti. Sono organismi unicellulari usati in laboratorio per ricerche di genetica grazie alla loro semplicità.

paramèdico, agg. e sm. Che, o chi, lavora nel settore della medicina, in attività diverse da quella di medico.
 agg. paramedical. sm. paramedic.

paraménto, sm. 1 Veste indossata dal sacerdote nelle funzioni religiose. 2 Arredi sacri. 3 Drappo per addobbo. ~ guarnizione, ornamento. 4 Superficie laterale di una costruzione muraria.
 sm. pl. paraments.
 lat. tardo paramentum, deriv. da parare preparare; nel significato [4]: franc. parement.

paramètrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un parametro.

paramètrio, sm. Tessuto cellulare lasso, compreso tra i legamenti larghi, che circonda la parte dell'utero sopra la vagina.

parametrìte, sf. Processo infiammatorio a carico del parametrio.

paràmetro, sm. 1 variabile da cui dipende l’andamento di una funzione, di una curva, di una legge fisica o l'insieme delle soluzioni di una equazione o il valore calcolato da una formula o … stabilito di usare la formula Imposta = (Reddito-QuotaEsente)·P per calcolare l'imposta nella prima fascia di reddito, restano da decidere i valori dei parametri QuotaEsente e P 2 variabile impiegata per descrivere un oggetto matematico o (in informatica) una procedura consideriamo la curva descritta da x = t 2, y = t+1 al variare del parametro t in [-2,2] 3 Criterio di giudizio, esempio. ~ metro, valutazione. non aveva scelto un buon parametro per valutare il suo rendimento.
 sm. parameter.
 deriv. dal greco parametrèin commisurare, comp. da para-, da parà presso + metrèin misurare.

paramezzàle, sm. Ognuna delle travi longitudinali che, nelle imbarcazioni in legno o in ferro, sono parallele alla chiglia.

paramilitàre, agg. Che adotta principi simili a quelli militari.

paramìne, sm. invar. Apparecchio usato per evitare le mine subacquee.

paramnesìa, sf. Disturbo della memoria consistente nella creazione di falsi ricordi o in un'errata localizzazione temporale degli stessi.

paramosche, sm. Scacciamosche.

Paramount Casa americana di produzione cinematografica. Istituita nel 1917 con il nome di Famous Players Lasky Corp., assunse il nome Paramount Pictures Inc. nel 1935 sotto la presidenza di Barney Balaban. Nel 1966 venne incorporata dalla Gulf and Western Industries.

Paran´ (città) Città (162.000 ab.) dell'Argentina, capoluogo della provincia di Entre Ríos. Fondata nel 1671, è stata capitale dell'Argentina per un breve periodo nel 1800. Importante il commercio, anche grazie alle strutture portuali sul fiume omonimo.

Paran´ (fiume) Fiume dell'America meridionale che nasce in Brasile, dalla confluenza di Rio Grande e Paranaíba, scorre verso sud-ovest, entra in Argentina e sfocia nel Río de la Plata. Navigabile per un lungo tratto, è stato esplorato da S. Caboto nel 1526.

Paran´ (stato) Stato del Brasile (9.160.000 ab.) situato nella parte meridionale del paese, con capitale Curitiba. Affacciato sulla costa atlantica, il suo territorio è ricco di fiumi e foreste tropicali ed è prevalentemente montuoso. Il clima tropicale favorisce la coltivazione di caffè, canna da zucchero, frutti tropicali e altro; presente anche l'allevamento di suini, bovini e ovini e l'industria, nei settori alimentare, della lavorazione del legno, tessile e della carta.

Paran´, Alto Dipartimento (404.000 ab.) del Paraguay orientale, fra il Mato Grosso e il fiume Paran´. Capoluogo Ciudad del Este.

Paranaíba Fiume (800 km) del Brasile sudoccidentale. Nasce dai monti della Serra da Canastra e confluisce con il Rio Grande.

Paranapanema Fiume (900 km) del Brasile. Nasce dai monti della Serra do Paranapiacaba e confluisce nel fiume Paran´.

parancàre, v. intr. Manovrare un paranco.

parànco, sm. (pl.-chi) Sistema composto da due o più carrucole per sollevare pesi gravosi. ~ argano, carrucola, elevatore.
 lat. volg. palanca.

paraneoplàstico, agg. (pl. m.-ci) Di formazione patologica il cui sviluppo è legato a quello di un tumore in evoluzione.

paranève, sm. Dispositivo di protezione utilizzato nelle linee ferroviarie e nelle strade in zone caratterizzate da frequenti e intense nevicate.

paranìnfo, sm. 1 Nell'antica Grecia, parente o amico dello sposo che aveva l'incarico di accompagnare la coppia a casa dello sposo dopo il banchetto nuziale. 2 Chi combina matrimoni. ~ mezzano.

paranòia, sf. In psicologia il termine definisce un delirio cronico che non è associato ad altri disturbi della personalità. L'assunzione di sostanze tossiche, come gli stupefacenti, o stati di isolamento possono provocare stati d'animo di questo tipo.
 sf. paranoia.

paranòico, agg. e sm. agg. Relativo a paranoia.
sm. Malato di paranoia.
 agg. e sm. paranoic.

paranòide, agg. 1 Relativo alla paranoia. 2 Simile alla paranoia.

paranormàle, agg. e sm. agg. Relativo a fenomeni che non hanno corrispondenza con le normali leggi fisiche e psichiche. dedicò la sua esistenza allo studio delle persone con poteri paranormali.
sm. 1 Insieme di fenomeni che non rispettano le usuali leggi fisiche. il paranormale lo affascinava. 2 Ciò che è anormale.
 agg. e sm. paranormal.
 da para-+ normale.

parànza, sf. 1 Imbarcazione provvista di vela latina usata per la pesca. 2 Rete usata per la pesca a strascico.

paraòcchi, sm. invar. 1 Parte dei finimenti del cavallo che ripara gli occhi dell'animale. 2 Intenzionale disinteresse per cose evidenti. ~ chiusura, limitatezza.
 sm. invar. pl. blinkers.

paraòlio, sm. invar. Dispositivo costituito da un anello di gomma che impedisce la fuoruscita di olio lubrificante nelle costruzioni meccaniche.

paraorécchi, o paraorécchie, sm. invar. 1 Prolungamenti laterali dei berretti che servono a proteggere le orecchie dal freddo. 2 Casco imbottito usato dagli avanti della squadra di rugby per proteggere le orecchie durante lo svolgimento della mischia.
 sm. invar. earflap.

parapendìo, sm. invar. 1 Tipo di paracadute rettangolare, orientabile, con il quale si può planare da una cima. 2 Lo sport praticato con l'apposito paracadute.

parapettàto, agg. Nel gergo teatrale, di scena che raffigura un interno, chiusa sui tre lati.

parapètto, sm. 1 Struttura di protezione posta ai lati di un ponte, di una finestra e simili. ~ balaustra, ringhiera. si sporse troppo sul parapetto del balcone, rischiando di cadere. 2 Riparo nelle antiche fortezze e nelle trincee.
 sm. parapet, balustrade.
 da para-+ petto.

parapìglia, sm. invar. Assembramento, confuso di persone. ~ agitazione, baraonda, caos.
 sm. invar. uproar, commotion.

parapiòggia, sm. invar. Altro nome di ombrello.

paraplàsma, sm. (pl.-i) In citologia, l'insieme delle sostanze non viventi che sono accumulate nel protoplasma. ~ metaplasma.

paraplegìa, sf. Paralisi dei due arti superiori o inferiori.

paraplègico, agg. e sm. Affetto da paraplegia.

parapòdio, sm. Estensione laterale dei metameri degli Anellidi polimeri che funziona come un remo durante il nuoto.

parapsicologìa, sf. Disciplina dedita allo studio di quei fenomeni che non possono essere spiegati secondo le leggi scientifiche conosciute. È divisa in due filoni, uno dei quali si occupa della percezione extrasensoriale (telepatia, precognizione ecc.), l'altro dei fenomeni psicocinetici, ossia di quei fenomeni (telecinesi, levitazione ecc.) in cui si produce un movimento di oggetti senza averne contatto. ~ metapsichica.

paràre, v. v. tr. 1 Coprire con parati. ~ addobbare, adornare, arricchire. 2 Riparare, difendere, schermare. parò il colpo con lo scudo e attaccò a sua volta. 3 Nel calcio e in sport simili, compiere una parata. 4 Ornare. ~ pavesare. la città fu parata a festa. 5 Porgere. il mendicante parava il cappello chiedendo l'elemosina.
v. intr. Andare a finire, tendere. non capivo dove voleva andare a parare con tutti quei discorsi.
v. rifl. 1 Presentarsi, opporsi. 2 Abbigliarsi con paramenti. 3 Difendersi.
 v. tr. 1 to adorn. 2 (proteggere) to protect. 3 (evitare) to parry. 4 (sport, nel calcio parare un goal) to make a save.
 lat. parare, preparare, procurare.

pararenàle, agg. Vicino al rene.

parasartìa, sf. Nel gergo marinaro, ciascuno dei tavolino orizzontali che vengono utilizzati per fissare le estremità inferiori delle sartie degli alberi maggiori e dei paterazzi degli alberi minori.

parascènio, sm. Nel teatro dell'antica Grecia, ognuno degli elementi scenici posti a delimitare il palcoscenico.

parascève, sf. 1 Presso gli ebrei, la vigilia del sabato nella quale viene preparato il cibo per la domenica, giorno in cui sono proibite tutte le attività domestiche. 2 Presso i cristiani, il venerdì santo.
 greco paraskeuê preparazione.

parascolàstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a istituzione che integra la scuola.

paraselène, sm. Fenomeno astronomico che consiste nell'apparizione accanto alla Luna di immagini lunari fittizie; tale fenomeno è causato dalla riflessione e dalla rifrazione della luce sui cristalli ghiacciati presenti nell'alta atmosfera ed è più diffuso a latitudini elevate.

parasintètico, agg. Detto di vocabolo composto da un nome con un prefisso e un suffisso.

parasóle, sm. invar. 1 Ombrello per riparare dal sole. 2 Paraluce nelle macchine fotografiche professionali.
 sm. invar. sunshade, parasol.

paraspìgolo, sm. Elemento di varia forma e materiale che protegge gli spigoli da eventuali urti.

parassiàle, agg. Vicino all'asse.

parassìta, agg. e sm. 1 Animale o vegetale che sfrutta un altro organismo. 2 Chi mangia o vive a spese di altri. ~ mantenuto, scroccone. 3 Inutile, dannoso.
 agg. parasitical. sm. parasite (in tutti i sensi); drone, sponger (fig.).
I parassiti possono essere interni al corpo dell'ospite (endoparassiti) o esterni (ectoparassiti). Un'ulteriore suddivisione va operata fra parassiti obbligati e facoltativi: i primi non possono vivere indipendentemente dall'ospite, mentre i secondi possono vivere anche autonomamente. In varie specie viventi sono annoverati parassiti, come i batteri, i protozoi, i funghi ecc.

parassitàre, v. tr. Invadere un organismo, animale o vegetale, traendo direttamente da questo i mezzi per la sopravvivenza.

parassitàrio, agg. Relativo ai parassiti o al parassitismo.

parassìtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a parassita.

parassitìsmo, sm. 1 Condizione di parassita nella società. 2 Proprietà biologica di un organismo di vivere a spese di un altro.

parassitologìa, sf. Ramo della biologia che studia i parassiti in quanto causa di malattia per l'uomo.

parassitòsi, sf. 1 L'azione svolta da un parassita nei confronti dell'organismo. 2 Denominazione generica di affezioni prodotte da parassiti.

parastatàle, agg., sm. e sf. agg. Relativo a ente non statale, ma di pubblica utilità, sottoposto al controllo governativo.
sm e sf. Chi lavora in un ente parastatale.

parastàto, sm. L'insieme degli enti parastatali.

parastìnchi, sm. invar. Cuscinetto di protezione degli stinchi, usato dagli atleti in vari sport.

paràta, sf. 1 Il parare. 2 Nello sport, parare un colpo o tiro. assunse una posizione di parata, difensiva. 3 Mostra, sfoggio. ~ sfilata. 4 Sfilata militare. l'esercito sfilò in parata.
 sf. 1 (sport) save. 2 (sfilata) parade, review.
 deriv. da parare.

paratàssi, sf. invar. Costruzione del periodo che si basa sulla coordinazione.

paratìa, sf. 1 Ogni tramezza con cui vengono divise le parti immerse di una nave, in vari compartimenti. 2 Struttura protettiva che impedisce il passaggio dell'acqua da un locale all'altro.
 sf. bulkhead.

Paràtico Comune in provincia di Brescia (3.265 ab., CAP 25030, TEL. 035).

paratìfo, sm. Malattia infettiva dell'apparato digerente provocata da un batterio (Salmonella paratyphi) simile all'agente del tifo. Si manifesta, dopo incubazione di uno o due giorni, come un'enterite contagiosa, con nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, febbre, disidratazione.

paratiròide, sf. In anatomia è il nome che definisce ognuna delle quattro ghiandole situate nel collo, presso la tiroide; queste ghiandole secernono un ormone (ormone paratiroideo) che regola la quantità di calcio presente nell'organismo. Le eventuali alterazioni del corretto funzionamento di queste ghiandole possono ridurne (ipoparatiroidismo) o aumentarne (iperparatiroidismo) le secrezioni anche a livelli patologici. L'ipoparatiroidismo produce dolorosi crampi ai muscoli volontari (tetania). L'iperparatiroidismo causa invece anomali rilassamenti muscolari, che possono anche essere associati a calcoli renali e degenerazioni scheletriche.

paràto, agg. e sm. agg. Preparato, pronto.
sm. 1 Drappo usato per ornamento. 2 Carta o tessuto usato per rivestire pareti e mobili. 3 Ciascuno dei pezzi di legno posto di traverso sopra lo scalo al momento del varo di una nave.

paratóia, sf. Sbarramento mobile che regola il deflusso nei canali o nei corsi d'acqua.

paratormóne, sm. Ormone proteico elaborato dalla tiroide. Regola il metabolismo di calcio e fosforo.

paraùrti, sm. invar. 1 Dispositivo posto davanti e dietro agli autoveicoli, al fine di attenuare eventuali urti. colpì leggermente il paraurti dell'auto parcheggiata, senza danneggiarlo. 2 Respingente fissato al terreno e posto al termine di un binario morto.
 sm. invar. bumper.
 da para-+ urti.

paravènto, sm. 1 Riparo mobile, costituito da pannelli usato per nascondere. ~ copertura, riparo, schermo. 2 Protezione. aveva bisogno di qualcuno che gli facesse da paravento, che coprisse quanto stava facendo.
 sm. screen, folding screen.
 da para-+ vento.

Paravìa, Giovàn Battìsta (Torino 1765-1826) Editore e fondatore, nel 1782 a Torino, dell'omonima casa editrice.

Parazzòli, Ferrùccio (Roma 1935-) Romanziere. Tra le opere O città o Milano (1976) e Il giro del mondo (1977).

Parbhani Città (109.000 ab.) dell'India, nello stato di Maharashtra. Capoluogo del distretto omonimo.

parbleu, inter. Esclamazione francese corrispondente all'italiano perbacco. ~ perdinci.

parboiled, agg. invar. Tipo di riso grezzo trattato in modo da resistere maggiormente alla cottura.

parcàre, v. tr. 1 Disporre in un parco artiglierie, automezzi e simili. 2 Parcheggiare.

parce sepulto, loc. avv. Frase latina tratta dall'Eneide che significa "perdona a chi è sepolto". Viene usata per invitare a non parlare male di chi è morto o a non rammentare difetti e colpe di chi è ormai stato dimenticato.

parcèlla, sf. Onorario spettante al professionista, per una prestazione. ~ competenze, nota, emolumento.
 sf. fee, bill, account.
 franc. parcelle, dal lat. particella, dimin. di pars, partis parte.

parcellàre, agg. 1 Relativo a terreno diviso in parcelle. 2 Relativo a una piccola parte.

parcellazióne, sf. Divisione di un terreno in piccoli appezzamenti.

parcellizzàre, v. tr. Suddividere un insieme in piccole quantità. ~ frammentare.

parcheggiàre, v. tr. Disporre l'autoveicolo entro gli appositi spazi predisposti per la sosta.
 v. tr. to park.

parchéggio, sm. 1 Spazio delimitato da strisce, per la sosta degli autoveicoli. ~ posteggio. 2 Manovra effettuata per parcheggiare. ~ arresto. mentre effettuava il parcheggio andò a sbattere contro l'auto davanti. 3 Sosta. ~ stazionamento. il parcheggio era vietato nelle ore mattutine.
 sm. 1 parking. 2 (area) car park. 3 (posto singolo) parking space.
 deriv. da parcheggiare.

parchettatùra, sf. Pavimento che viene coperto da parquet.

parchettìsta, sm. e sf. (pl.-i) Operaio specializzato nella posa dei pavimenti di legno.

parchìmetro, sm. Apparecchio a orologio che misura la durata della sosta di un veicolo in un parcheggio.
 sm. parking meter.

Parcìnes (in ted. Partschins) Comune in provincia di Bolzano (2.911 ab., CAP 39020, TEL. 0473).

pàrco, agg. e sm. agg. Parsimonioso, moderato. ~ misurato, modesto, modico. <> abbondante, opulento, ricco.
sm. 1 Zona recintata, di solito ricca di alberi, adibita a usi specifici, come la conservazione al suo interno della flora e della fauna. ~ giardino, riserva. 2 L'insieme dei mezzi custoditi in un'apposita area.
 agg. 1 moderate. 2 (avaro) sparing. sm. 1 park. 2 (luogo di deposito) depot.
Parco nazionale
Territorio che viene sottoposto alla tutela da parte di qualche organismo (stati, regioni ecc.), con finalità di conservazione e protezione dell'ambiente. I parchi di maggiore estensione del mondo si trovano negli Stati Uniti, in Canada e in Africa. In Italia sono regolati da una legge a livello nazionale; i più noti sono quelli del Gran Paradiso, dello Stelvio, d'Abruzzo, della Calabria, del Circeo.

pàrdo, sm. e sf. sm. Antica denominazione di leopardo.
sf. Femmina del leopardo.

pardon, inter. Locuzione francese, usata per chiedere scusa.

Paré Comune in provincia di Como (1.328 ab., CAP 22020, TEL. 031).

parécchio, agg., avv. e pron. agg. indef. Che è in quantità, misura o numero, più che sufficiente. ~ notevole. <> esiguo. parecchia gente partecipò ai funerali civili.
avv. Alquanto, in misura notevole. ~ abbondante. <> poco, scarso. aveva faticato parecchio in quel lavoro.
pron. indef. Chi, o ciò che, è in quantità, misura o numero, più che sufficiente. saranno parecchi a saperlo fra qualche giorno.
 agg. 1 plenty of, quite a lot of. 2 (di tempo) quite a long. pron. quite a bit, quite a lot, quite a few. avv. quite a bit, quite a lot.
 lat. pariculus, simile, dimin. di par uguale.

pareggiàbile, agg. Che si può pareggiare.

pareggiaménto, sm. Il pareggiare.

pareggiàre, v. v. tr. 1 Eguagliare. ~ assimilare, parificare. <> differenziare, diversificare. per quell'anno non sarebbero riusciti a pareggiare il bilancio, a rendere le entrate pari alle uscite. 2 Ridurre allo stesso livello. iniziarono finalmente i lavori per pareggiare la strada. 3 Ottenere un risultato di parità. le squadre pareggiarono, imponendo la necessità dei calci di rigore.
v. rifl. Adeguarsi, equipararsi.
 v. tr. 1 to balance. 2 (livellare) to level. v. intr. (sport) to tie, to draw.
 deriv. da pari.

pareggiàto, agg. Reso pari per livello o valore.

paréggio, sm. 1 In un bilancio, è il raggiungimento della parità tra entrate e uscite. 2 Risultato conseguito al termine di una gara sportiva e simili.
 sm. 1 balance. 2 (sport) draw.
 deriv. da pareggiare.

parèlio, sm. Fenomeno che consiste nell'apparizione di immagini false del Sole accanto o sopra di esso; è simile al paraselene, che riguarda la Luna.
Questo fenomeno è causato dalla rifrazione e riflessione della luce sui cristalli di ghiaccio che si trovano nell'alta atmosfera.

Parèlla Comune in provincia di Torino (484 ab., CAP 10010, TEL. 0125).

paremìa, sf. Proverbio contenente l'enunciazione di un principio giuridico.

paremìaco, agg. (pl. m.-ci) Nella metrica greca, dimetro anapestico catalettico che veniva usato come clausola nei periodi anapestici della poesia drammatica e talvolta negli embateri.

paremiografìa, sf. Raccolta di proverbi, massime e simili.

parènchima, sm. Insieme delle cellule che svolgono le funzioni biologiche fondamentali di un tessuto.

parenchimatóso, agg. e sm. agg. Soprattutto di lesioni, relativo al parenchima.
sm. pl. Formazione di Metazoi primitivi sprovvisti di celoma che hanno il corpo occupato da una massa compatta di mesenchima.

parènesi, sf. Esortazione. ~ ammonimento.
 greco paráinesis, da parainêin ammonire.

parenètico, agg. Che si propone di esortare o ammonire.

parentàdo, sm. 1 L'insieme dei parenti. ~ congiunti, famiglia. 2 Legame di parentela.

parentàle, agg. Relativo a genitori o parenti.

parentalìe, o parentàli, sf. pl. Feste per lo più private dell'antica Roma che venivano celebrate ogni anno dal 13 al 21 febbraio.

parènte, sm. e sf. 1 Chi è legato da vincoli di parentela a un'altra persona. ~ consanguineo, famigliare. 2 Cosa che, in senso figurato, ha stretta affinità con un'altra. ~ affine.
 sm. e sf. relation, relative.
 lat. parens,-entis genitore.

parentèla, sf. 1 Vincolo che lega i parenti. ~ parentado. parentela di sangue, non acquisita. 2 Parentado. ~ consanguineità, imparentamento. dovette visitare tutta la parentela al suo ritorno a casa. 3 Similitudine. ~ affinità. non c'era parentela di idee fra quei due.
 sf. 1 relationship. 2 (parentado) relatives.
 lat. parentela, deriv. da parens,-entis, parente.

parenteràle, agg. Che è somministrato per via intramuscolare, endovenosa o sottocutanea.

parèntesi, sf. invar. 1 Frase chiarificatrice, posta all'interno di un discorso. ~ digressione, divagazione, inciso. fra parentesi, per inciso. 2 Il segno grafico che la rappresenta. 3 Un periodo di tempo particolare. la sua parentesi di lavoro all'estero si concluse subito.
 sf. invar. 1 parenthesis, bracket. 2 (inciso) digression.
 lat. tardo parenthesis, dal greco parènthesis inserzione, deriv. da parentithènai inserire, comp. da parà presso + entithènai porre dentro.

parentètico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a parentesi. 2 Che costituisce una parentesi nel discorso.

Parènti Comune in provincia di Cosenza (2.244 ab., CAP 87040, TEL. 0984).

Parenti terribili, I Dramma di J. Cocteau (1938).

Parènti, Frànco (Milano 1921-1989) Attore e regista teatrale. Dal 1972 fu direttore del Salone Pier Lombardo di Milano. Realizzò Il dito nell'occhio (1953) e Sani da legare (1954).

Parènzo Città (4.000 ab.) della Croazia (dal 1991), situata in Istria. Importante centro portuale e turistico della penisola istriana, era una colonia romana (Iulia Parentium); nel XII sec. cadde sotto il dominio di Venezia e in seguito dell'impero austriaco. La città fu incorporata all'Italia al termine del primo conflitto mondiale, mentre nel secondo dopoguerra passò alla Iugoslavia.

parèo, sm. Indumento tipico delle isole Hawaii, da avvolgere intorno al corpo.

parére, sm. e v. intr. sm. Opinione, giudizio. ~ ottica, visione. a mio parere, secondo me.
v. intr. 1 Sembrare, apparire. ~ assomigliare. pareva che quella persona fosse la scelta ideale. 2 Pensare, ritenere probabile, giusto. ~ reputare. non gli pareva vero di poter tornare a casa.
 sm. 1 opinion. 2 (consiglio) advice. v. intr. 1 to appear, to seem. 2 (pensare) to think.
 lat. parere apparire.

pàresi, o parèsi, sf. Riduzione della capacità di contrazione dei muscoli. ~ paralisi.

parestesìa, sf. Alterazione sensoriale soggettiva, in assenza di stimoli o provocata da stimoli normalmente insufficienti, che si manifesta come formicolio, scossa, puntura di spilli, sensazioni termiche. Può essere dovuta all'irritazione di un nervo sensitivo periferico o centrale, senza alcuna specificità, oppure a fatti isterici.

paretàio, sm. 1 Trappola. 2 Terreno preparato con reti, per la cattura degli uccelli.

paréte, sf. 1 Ogni muro interno di un edificio che separa le varie stanze. ~ divisorio, pannello. le pareti domestiche, la propria casa. 2 La superficie esterna di qualcosa. ~ facciata. la parete del tubo era consumata. 3 Pendio di una montagna. ~ versante. parete rocciosa.
 sf. 1 wall. 2 (rocciosa) face.
 lat. volg. pares,-etis.

Paréte Comune in provincia di Caserta (9.026 ab., CAP 81030, TEL. 081).

parètico, agg. (pl. m.-ci) Che presenta paresi.

paretimologìa, sf. In linguistica, etimologia apparentemente plausibile ma senza fondamento scientifico.

Paréto Comune in provincia di Alessandria (703 ab., CAP 15010, TEL. 019).

Paréto, Lorènzo (Genova 1800-1865) Geologo e uomo politico. Convinto carbonaro e mazziniano per un breve periodo nel 1848, occupò la carica di ministro degli esteri nei ministeri Balbo e Casati; quella di presidente della camera dei deputati e, nel 1864, divenne senatore. Scrisse anche alcune opere di geologia relative ai propri studi compiuti in Toscana, Veneto e Corsica.

Paréto, Vilfrédo (Parigi 1848-Céligny 1923) Sociologo, economista e politico italiano. Si accostò allo studio dell'economia dopo una carriera di ingegnere, disciplina in cui si era formato; insegnò economia politica a Losanna. Le sue prime opere sono Corso di economia politica (1897) e Manuale di economia politica (1909) in cui elabora una serie di leggi originali sui redditi e sull'introduzione di regole matematiche in relazione a vari settori dell'economia. In seguito propone il modello dell'ottimo parietano. Nel Trattato di sociologia (1916) si spinge nell'ambito della disciplina sociologica, suo ultimo interesse.

pargasìte, sf. Varietà di orneblenda di colore verde scuro.
 da Pargas località finlandese.

Parghelìa Comune in provincia di Vibo Valentia (1.385 ab., CAP 88035, TEL. 0963).

pargoleggiàre, v. intr. Compiere azioni o fare discorsi infantili.

pàrgolo, sm. Bambino. ~ bebè, bimbo, lattante, neonato.
 lat. parvulus, dimin. di parvus piccolo.

pàri, agg. invar., loc. avv., sm. e sf. agg. Uguale, equivalente. ~ equipollente. <> differente, diseguale.
loc. avv. Ugualmente, in confronto.
sm. e sf. Persona della stessa condizione.
 agg. 1 equal. 2 (stesso) same. 3 (essere pari) to be level. 4 (mat.) even. 5 (adesso siamo pari) now we are quits. sm. 1 draw. 2 (alla pari) au pair. 3 (persona, pari grado) equal. 4 (punteggio) in a draw, all square.
In matematica sono i numeri interi divisibili per due.
In politica è un titolo che designava anticamente quegli individui giudicabili solo da persone dello stesso livello, mentre ora indica i membri di una delle camere del parlamento britannico.

pària (1), sm. invar. In India, appartenente alla casta sociale più infima. ~ schiavo, servo.

parìa (2), sf. Nel medioevo, l'insieme degli appartenenti alla classe sociale dei pari.

Paricutín Vulcano (2.774 m) del Messico, nello stato di Michoac´n.

Pàride Eroe della mitologia greca figlio del re di Troia Priamo e di Ecuba. Da bambino fu chiamato dagli dei per dirimere la disputa su chi fosse più bella fra Era, Atena e Afrodite. Scelse Afrodite e ottenne per questo di sposare Elena di Troia, che rapì provocando una guerra. Nel corso della guerra scagliò la freccia che uccise Achille, colpendolo al tallone. A sua volta fu ucciso da una freccia, scagliata da Filottete.

Paride ed Elena Dramma musicale in cinque atti di Ch. W. Gluck, libretto di R. de Calzabigi (Vienna, 1770).

Pàridi Famiglia di Uccelli Passeriformi dal piumaggio morbido dai colori tenui, il becco corto e appuntito e le unghie ricurve, a cui appartengono le cince.

parietàle, agg. 1 Relativo a un osso laterale del cranio. 2 Fatto su parete.

Parietàli Ordine di piante Dicotiledoni con placentazione parietale.

parietoccipitàle, agg. Riferito al parietale e all'occipitale.

parìfica, sf. Forma del linguaggio burocratico per parificazione.

parificàre, v. tr. Rendere pari, uguale. ~ accomunare, assimilare. <> differenziare, diversificare.

parificàto, agg. Pareggiato.
 agg. (scuola) officially recognized.

parificazióne, sf. Il parificare.

Parìgi Capitale (2.176.000 ab.) della Francia, situata alla confluenza dei fiumi Senna e Marna nella regione dell'Île-de-France, raccoglie nella sua zona all'incirca un sesto (più di 8.700.000 ab.) dell'intera popolazione francese. Città di importanza mondiale, si distende sulle due sponde della Senna, a 170 km ca. dalla foce; annovera importanti istituzioni culturali e scientifiche, come l'università della Sorbona (costituita nel 1257), il collegio di Francia, l'Istituto Pasteur (fondato da L. Pasteur nel 1888), la Biblioteca Nazionale francese, la Scuola nazionale superiore di Belle Arti, il conservatorio, ma anche famosi teatri come l'Opéra, la Comedie-Française e altri. Le attività produttive sono rilevanti in tutti i settori (si trovano qui le sedi centrali di tutte le principali imprese francesi), dal terziario (con attività amministrative, di servizi, banche, strutture alberghiere) all'industria (meccanica, aeronautica, elettronica, elettrotecnica, cinematografica ecc.) i cui siti produttivi sono collocati nelle zone periferiche. Come capitale, è centro di istituzioni politiche, diplomatiche e giuridiche, nonché sindacali, amministrative e di comunicazione. Nell'area parigina sono stati ritrovati resti di insediamenti umani risalenti al Paleolitico, ma si può far risalire il nuclo originale della città al III sec. a. C., con la presenza di popolazioni celtiche (i parisii) nella zona dell'Île de la Cité, l'attuale cuore della metropoli. Nel corso dell'occupazione romana della Gallia da parte di Cesare, la città assunse prima il nome di Lutetia, in seguito quello di Lutetia parisiorum per divenire infine Parisii. Nel III sec. in città era diffuso il cristianesimo: la fede nella nuova religione costò il martirio al suo primo vescovo, Saint-Denis. Nel 497 divenne capitale del regno di Clodoveo che vi stabilì la residenza. Subì quindi saccheggi a opera dei normanni e recuperò un certo sviluppo grazie ai capetingi, nell'XI sec., trovando poi, con il ruolo di capitale, una notevole importanza a livello europeo. Nel corso della guerra dei cent'anni che oppose Francia e Inghilterra dal 1337 al 1453, fu conquistata dagli inglesi, per essere poi liberata da Carlo VII (nel 1437). In seguito venne devastata da feroci conflitti di carattere religioso (come quello fra cattolici e ugonotti, con il massacro di San Bartolomeo del 1572, e l'assassinio di Enrico IV del 1610). Richelieu, ministro sotto il regno di Luigi XIII, ne fece una delle più importanti città d'Europa. Lo sviluppo di Parigi non venne rallentato neanche dalla decisione di Luigi XIV di trasferire la residenza reale e della corte presso Versailles, decisione presa a seguito della rivolta della Fronda (1648-1653). Parigi rivestì un ruolo primario in campo culturale al tempo dell'illuminismo e fu il fulcro della successiva rivoluzione (14 luglio 1789) che portò allo sconvolgimento della nazione francese e all'esportazione degli ideali rivoluzionari in tutta Europa. In seguito fu proclamata capitale imperiale da Napoleone III. La struttura urbanistica della città venne radicalmente modificata da Haussmann, che diresse il piano urbanistico nel 1859, per assumere l'aspetto che la contraddistingue ancora oggi: grandi viali alberati e larghe vie di comunicazione ne sono la prima caratteristica. Nel 1871 fu occupata dalle truppe tedesche. Nello stesso anno la città fu teatro di una rivolta culminata con la costituzione della Comune. Agli inizi del secolo affermato centro della cultura mondiale, ebbe a soffrire le conseguenza della prima guerra mondiale e della successiva crisi. Nuovamente occupata dai tedeschi nel 1940, fu liberata nel 1944. Nel corso del dopoguerra ha segnato un notevole sviluppo economico, culturale e urbanistico. Per quanto concerne la parte monumentale e architettonica, la città non mantiene testimonianze notevoli dell'epoca gallo romana. Il romanico è limitato al coro di St. Martin-des-Champs, alla chiesa di St. Germain-des-Prés, e alla cripta della cattedrale di St. Denis. Le realizzazioni gotiche sono invece importanti, come la cattedrale di Notre-Dame (1163-1182) e la Sainte Chapelle (consacrata nel 1248), edificate nell'Île de la Cité, assieme alla Conciergerie e al palazzo di Giustizia (XIV sec.). I lavori per la realizzazione del Louvre ebbero inizio nel 1204 e terminarono nel 1870. Altri monumenti importanti sono le chiese di St.-Pierre-de-Montmartre, di St.-Julien-le-Pouvre, di St.-Denis, di St.-Séverin (tutte costruite fra il XII e il XIII sec.), l'Hôtel de Cluny e l'Hotel de Sens (XV sec.). Al XVII sec. risalgono opere come l'Hôtel des Invalides (tomba di Napoleone), la Place de Vosges, la Place Vendôme, il Pont Royal, il palazzo del Lussemburgo, il Pantheon, l'Hôtel de Ville, il Pont Neuf, il ponte di Notre Dame. Nel corso dell'Ottocento sono state realizzate la colonna Vendôme, la chiesa della Madeleine, l'Opéra, L'Arco di Trionfo dell'Étoile, e la Tour Eiffel, costruita nel 1889 per l'Esposizione universale, e che è poi divenuta il simbolo della città. Al secolo contemporaneo si deve la costruzione della basilica del Sacré-Coeur (1919) a Mont Martre, del Palais de Chaillot (1936), del quartiere della Défense, della piramide del grande Louvre. I musei presenti sono moltissimi; il più noto è il Louvre, altri sono il museo de la Gare d'Orsay, il museo dell'Uomo, il museo del Pantheon, il museo di Arte Moderna, il museo Picasso.
Conferenze di Parigi
Nel 1858, nel 1859 e nel 1866 si occuparono della situazione di Moldavia e Valacchia; nel 1869 si occuparono dell'insurrezione a Creta e del contrasto fra Grecia e Turchia; nel 1921, 1922 e 1923 si occuparono della determinazione delle riparazioni di guerra dei tedeschi; nel 1946-1947 servirono alla stesura di vari trattati di pace (con Finlandia, Italia, Ungheria, Bulgaria, Romania).
Trattati di Parigi
Serie di accordi stipulati con sede a Parigi, come i primi del 1229 e del 1259 fra Luigi IX re di Francia ed Enrico III d'Inghilterra; quello del 1783, che sanciva il riconoscimento dell'indipendenza americana, quello del 1856, successivo alla guerra di Crimea, e l'ultimo, del 1973 fra Stati Uniti, Vietnam del Sud e Vietnam del Nord, con l'accordo di ritiro delle truppe statunitensi e di unificazione del Vietnam.

Parigi, fedelmente Prosa di L. P. Fargue (1932).

Parigina, La Dramma di H. Becque (1885).

parigìno, agg. e sm. 1 Relativo alla città di Parigi. 2 Abitante di Parigi.
 agg. e sm. Parisian.

Parigìno, bacìno Regione della Francia, al cui centro si trova Parigi, compresa fra le Ardenne, i Vosgi, il Massiccio Centrale e i monti della Bretagna.

parìglia, sf. 1 Coppia di cavalli da tiro. 2 Coppia di cose uguali. ~ paio. 3 Stesso trattamento.
 sf. pair.

parigràdo, sm. e sf. invar. Chi è di grado equivalente.

pariménti, avv. Nello stesso modo.

Parini maggiore Opera di critica letteraria di G. Carducci (1907).

Parini minore Opera di critica letteraria di G. Carducci (1903).

Parìni, Giusèppe (Bosisio 1729-Milano 1799) Poeta. Di umili origini, studiò a Milano. Il suo esordio poetico risale al 1752, con Alcune poesie di Ripano Eupilino. Fu ordinato sacerdote nel 1754 e svolse l'attività di precettore prima in casa Serbelloni (fino al 1762) quindi in casa Imbonati (1762-1768). Nel 1763 pubblicò, con grande successo, la prima parte (Il mattino) de Il Giorno, poema in cui colpisce satiricamente i costumi degli aristocratici milanesi suoi contemporanei. A essa seguì la seconda parte (Il mezzogiorno) nel 1765 (le ultime due parti, Il vespro e La notte, incompiuta, furono pubblicate postume). Diresse poi La Gazzetta di Milano (1768). Nel 1769 iniziò l'insegnamento delle lettere presso il ginnasio di Brera. Nel 1796, all'arrivo del Bonaparte a Milano, entrò a far parte delle strutture amministrative della città, ma dopo un breve periodo rinunciò a ogni incarico. Tra le altre opere composte, si ricordano il Dialogo sopra la nobiltà (1757) vicino alle idee illuministe, il Discorso sopra la poesia (1761) che auspicava una poesia capace di educare, le Odi (fra cui La vita rustica, esaltazione della vita campagnola, La salubrità dell'aria, che auspica interventi per migliorare la qualità dell'aria, L'innesto del vaiolo, sulla necessità di diffondere la vaccinazione, Il bisogno, che indica nella povertà l'origine prima dei comportamenti criminali, La musica, sull'uso di ragazzi evirati come voci bianche, L'impostura, L'educazione, La caduta, Il pericolo, Il dono, Il messaggio, A Silvia). Rappresentante di una letteratura impegnata, attacca le disuguaglianze sociali con l'ironia, raffrontando un ideale sociale positivo classico e razionale con la società nobiliare contemporanea, con i suoi modelli parassitari, oziosi e prepotenti. Il Parini fu alieno da una visione rivoluzionaria e si limitò ad additare i modelli classici della laboriosità e del merito, allo scopo di educare la nobiltà destinataria delle sue osservazioni.

pàrio, agg. Relativo all'isola di Paro.

Pàris, Rènzo (Celano, L'Aquila 1944-) Narratore e poeta. Nell'opera Album di famiglia (1990) sono raccolti i versi dell'esordio. In seguito i temi del '68 costituirono l'ossatura delle sue opere: Cani sciolti (1973), La casa in comune (1977), il saggio Il mito del proletariato nel romanzo italiano (1977), il romanzo Filo da torcere (1982).

Parìse, Goffrèdo (Vicenza 1929-Treviso 1986) Giornalista e scrittore, autore di opere in cui si dedicava all'analisi critica e ironica del mondo provinciale e della società in generale (Il prete bello, 1954; Il fidanzamento 1956; Il padrone, 1965) e di racconti (Il crematorio di Vienna, 1969; Sillabario n. 1, 1972; Sillabario n. 2, 1982). La sua attività giornalistica è consistita nella collaborazione con vari quotidiani e nella scrittura di alcuni reportage (Cara Cina, 1966; New York, 1977).

parisìllabo, agg. e sm. agg. Composto da un numero pari di sillabe.
sm. Nome della terza declinazione latina che ha lo stesso numero di sillabe nel nominativo e nel genitivo.
 lat. par, paris pari, uguale + deriv. da sillaba.

parisìte, sf. Fluorocarbonato di calcio, lantanio, cerio e didimio che si presenta in cristalli prismatici triangolari di colore giallo o bruno.

parità, sf. 1 L'essere pari. ~ eguaglianza, equilibrio. <> disparità. 2 Il risultato di pari in una competizione.
 sf. 1 parity. 2 (uguaglianza) equality. 3 (sport) tie, draw.
 lat. paritas,-atis.
In economia la parità aurea è il valore in oro di una moneta, utilizzato come base per il cambio; la parità monetaria consiste nel rapporto fra i valori di unità monetarie di paesi diversi; la parità salariale è un principio che stabilisce salari uguali per lavori uguali per i lavoratori, indipendentemente da differenze di razza, sesso, età o religione.
In matematica differenzia gli enti, suddividendoli in pari o dispari.
In meccanica quantistica è una proprietà della funzione d'onda, che descrive lo stato di una particella. La funzione d'onda ha parità pari o dispari a seconda che cambiando il segno di una o più variabili, essa cambi o meno di segno.

paritàrio, agg. Che offre condizioni di parità.

paritètico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a commissione composta dallo stesso numero di rappresentanti delle parti in causa.

Park Chung Hee (Sonsangun 1917-Seul 1979) Militare e politico sudcoreano. Nel 1961 salì al potere con un colpo di stato e dal 1963 fu presidente della repubblica. Morì per mano del capo dei servizi segreti.

parka, sm. invar. Indumento impermeabile con cappuccio, originario degli eschimesi e diventato parte dell'abbigliamento sportivo.

Parker Charlie (Kansas City 1920-New York 1955) Detto The Bird. Sassofonista contralto statunitense di jazz. È stato il maggiore esponente del bop; suonò prima con D. Gillespie e poi da solo.

Parker, Alan (Londra 1944-) Regista cinematografico inglese. Diresse Fuga di mezzanotte (1977, vincitore di due Oscar), Saranno famosi (1980), Birdy (1985), Angel Heart-Ascensore per l'inferno (1987), Mississippi burning-Le radici dell'odio (1988), The Commitments (1991), Morti di salute (1994), Evita (1996).

Parkes, Alexander (Birmingham 1813-West Dulwich, Londra 1890) Inventore inglese. Avvalendosi delle sue ampie conoscenze nel campo della chimica, oltre ai diversi processi metallurgici, inventò il metodo di vulcanizzazione a freddo della gomma e produsse la parkesina, una materia plastica derivante da nitrocellulosa e canfora, che in seguito fu alla base della celluloide di Hyatt.

Parkhurst, Helen (1887-1959) Pedagogista statunitense. Ispirandosi a M. Montessori, ideò e nel 1919, a Dalton nel Massachusetts, mise in atto un metodo didattico attivo (Dalton laboratory plan, Piano Dalton). Tra le sue opere, Education on the Dalton plan (L'educazione secondo il piano Dalton, 1922) ed Exploring the child's world (Esplorando il mondo del bambino, 1951).

Parkinson, James (Hoxton 1755-Londra 1824) Medico inglese che si dedicò allo studio dell'appendicite e sue complicazioni, e delle malattie del sistema nervoso.
Morbo di Parkinson
Malattia cronica del sistema nervoso, di causa sconosciuta, con andamento progressivo, che si manifesta in soggetti di età matura o avanzata (dai cinquant'anni in poi) con un tremore caratteristico, difficoltà nei movimenti, nella scrittura, nel parlare, pur senza danneggiare le capacità intellettive dei malati né i loro apparati sensoriali.

parkinsonìsmo, sm. Sindrome neurologica i cui sintomi ricordano il morbo di Parkinson. Può verificarsi in seguito a intossicazioni, traumatismi cranici o encefalite letargica.

Parla, ricordo Memorie di V. Nabokov (1967).

parlamentàre, agg., sm. e v. agg. Relativo al parlamento, che concerne il parlamento. ~ camerale. immunità parlamentare, concessa ai rappresentanti eletti democraticamente in parlamento, nel sostenere le loro opinioni.
sm. Appartenente al parlamento. ~ deputato, onorevole, senatore.
v. intr. 1 Trattare verbalmente con il nemico per raggiungere un accordo. ~ patteggiare, trattare. 2 Discutere con qualcuno.
 agg. parliamentary. sm. member of parliament. v. intr. to parley, to negotiate.
 deriv. da parlamento, discorso.

parlamentarìsmo, sm. Il sistema di governo esercitato tramite il controllo del parlamento.

parlamentìno, sm. 1 Piccolo parlamento. 2 Riunione di poche persone.

parlaménto, sm. 1 Conversazione. 2 Pubblica adunanza. 3 Assemblea elettiva di rappresentanti del popolo che, in epoca moderna, ha lo scopo di esercitare la funzione legislativa e di partecipare alla gestione del potere dello stato.
 sm. parliament.
In Italia il parlamento è costituito nella camera dei deputati (630 membri) e nel senato della repubblica (315 membri eletti oltre agli ex presidenti della repubblica e ai senatori a vita, nominati, in numero massimo di cinque, dal presidente della repubblica). Normalmente i due rami del parlamento operano in modo distinto ma in alcuni casi possono anche deliberare assieme (come per l'elezione del presidente della repubblica).
Parlamento europeo
Assemblea di 518 membri eletti a suffragio universale diretto dai cittadini della CEE. Si riunisce a Strasburgo e a Bruxelles ed essendo privo di funzioni legislative opera solo come organo consultivo e di controllo sull'attività della Comunità europea.

Parlamento de Ruzante che iera vegnù de campo Commedia del Ruzante (1529).

Parlamento degli uccelli, Il Poema di G. Chaucer (1382).

parlànte, agg. e sm. agg. Che parla. ~ espressivo.
sm. Coloro che parlano una specifica lingua.

parlantìna, sf. Grande facilità e scioltezza di parola. ~ chiacchiera, dialettica.
 sf. talkativeness.

parlàre, v. v. tr. Comunicare per mezzo di una determinata lingua. parlava solo il dialetto.
v. intr. 1 Esprimere con parole pensieri e affetti. ~ proferire. <> tacere. parlare a quattr'occhi, senza testimoni. 2 Conversare. ~ dibattere. sentir parlare il professore su quell'argomento lo confortava.
v. rifl. Rivolgersi la parola.
 v. tr. e. v. intr. to talk, to speak.
 lat. volg. paraulare, dal lat. mediev. parabolare, deriv. da parabola parola.

Parlàsco Comune in provincia di Lecco (133 ab., CAP 22040, TEL. 0341).

parlàta, sf. Modo di parlare con determinate espressioni locali. ~ idioma, lingua.

parlàto, agg. e sm. agg. 1 Di lingua quotidianamente usata. 2 Di manifestazioni, film e simili con componente sonora.
sm. 1 Tipo di recitazione. il parlato di quella rappresentazione lasciava a desiderare. 2 Parte che viene parlata invece di essere cantata in uno spettacolo.
 sm. dialogue.

parlatóre, sm. (f.-trìce) Chi si esprime con facilità. ~ comiziante, conferenziere.

parlatòrio, sm. Luogo adibito all'incontro tra persone.
 sm. 1 parlour. 2 (di carcere ecc.) visiting room, visitors' room.

Parler, Peter (Schwäbisch Gmünd 1330-Praga 1399) Scultore e architetto tedesco. Tra le opere Tombe di Prémyslidi (Praga, Cattedrale), San Vito (1353-1374) e Ponte di Carlo IV (1357) a Praga.

Parliamo tanto di me Saggio di C. Zavattini (1931).

Parlo, Dita (Stettino 1906-Parigi 1971) Attrice cinematografica tedesca. Interpretò L'Atalante (1934) e La grande illusione (1937).

parlottàre, v. intr. Parlare a bassa voce e in modo misterioso. ~ bisbigliare, mormorare.

parlottìo, sm. Parlare sommessamente e animatamente.

Pàrma Città (170.000 ab., CAP 43100, TEL. 0521) dell'Emilia Romagna situata nella parte occidentale della regione alla confluenza del fiume Parma con il Baganza. Importante centro del commercio agricolo e del bestiame, dell'industria alimentare, di industrie chimiche, meccaniche, farmaceutiche, grafiche ecc. I primi insediamenti sono probabilmente etruschi; la città, nel 183 a. C. divenne una colonia romana. Subì varie invasioni, fino a quella dei franchi, nel 774. Coinvolta nella lotta per le investiture imperiali (XI sec.), divenne poi libero comune, ma cadde sotto il controllo di Gioberto da Gente, Ghiberto da Correggio e dei Rossi, poi dei Visconti, degli Sforza e dei francesi, finché fu incorporata nello stato pontificio per poi costituire il ducato di Parma e Piacenza (1545). Nel 1860 entrò a far parte del regno sabaudo. Molti gli edifici e i monumenti importanti, fra cui la cattedrale romanica (XI sec.), il battistero (XII-XIV sec.), le chiese di San Pietro Apostolo, di San Giovanni Evangelista e della Madonna della Steccata (tutte del periodo rinascimentale), il palazzo Ducale (XV-XVII sec.), il palazzo Farnese con relativo teatro (1618). Di notevole interesse anche la Galleria Nazionale e la bibioteca Palatina. Ospita un'università fondata nel XIII sec.
Provincia di Parma
(3.449 km2, 400.000 ab.) La provincia di Parma è prevalentemente costituita da un territorio montuoso e collinare ed è compresa fra la riva destra del Po e l'Appennino Ligure e Tosco-Emiliano; è attraversata da molti fiumi e torrenti, come l'Enza, il Taro e il Parma. Notevole lo sviluppo agricolo, sia nelle zone collinari e montuose sia in pianura, affiancato dall'allevamento di bovini e suini. Forte anche la presenza industriale, nel settore alimentare per la trasformazione dei prodotti agricoli, per la produzione di vino, formaggi e salumi, ma anche nei settori chimico e meccanico. Salsomaggiore Terme è un importante centro di turismo termale.
Parma
Fiume (100 km) dell'Emilia. Nasce dal monte Orsaro, nell'Appennino Tosco-Emiliano, e confluisce nel Po.

Pàrmalat spa Società industriale. Iniziò l'attività nel 1961 producendo prodotti lattiero-caseari. Negli anni '80 ha allargato il settore alla produzione di alimenti di diverso tipo, dai succhi di frutta ai prodotti da forno, dai derivati del pomodoro ai passati di verdura al vino in cartone.

Parmènide (VI-V sec. a. C.) Filosofo greco fondatore e massimo esponente della scuola di Elea. Nella sua opera maggiore, Sulla natura, di cui è sopravvissuta solo una parte, egli sostiene che solo l'essere è, negando l'esistenza del non-essere e, come conseguenza, del movimento e del divenire. Il pensiero di Parmenide influenzò in modo notevole la filosofia greca dell'epoca.
Parmenide
Opera di filosofia di Platone (prima metà IV sec. a. C.).

Parmenióne (400?-Ecbatana 330 a. C.) Militare macedone. Generale di Filippo II e più tardi di Alessandro Magno, partecipò alle vittorie contro i persiani nel 334 a Granico, nel 333 a Isso e nel 331 a Gaugamela. Fu giustiziato poiché coinvolto nella congiura contro Alessandro.

parmigiàna, sf. Pietanza a base di melanzane, salsa di pomodoro e formaggio parmigiano.

Parmigianìno (Parma 1503-Casalmaggiore 1540) Francesco Mazzola il suo vero nome, fu uno dei maggiori pittori e incisori del manierismo emiliano, nonché uno dei primi a utilizzare la tecnica dell'acquaforte. Oltre a una notevole serie di decorazioni (Madonna della Steccata a Parma), è importante anche la sua attività di ritrattista, con opere come Autoritratto allo specchio (1523, Vienna, Kunsthistorisches Museum), Galeazzo Sanvitale (1524), Schiava turca (1530). Tra le altre opere, Il mito di Diana e Atteone (1523 ca., Fontanellato, Rocca Sanvitale).

parmigiàno, agg. e sm. agg. Relativo alla città di Parma. alla parmigiana, secondo le loro usanze.
sm. Tipo di formaggio a pasta dura e granulosa, prodotto principalmente a Parma e Reggio Emilia.
 sm. parmesan cheese.
 da Parma +-igiano.

parmigiano-reggiàno, sm. Pregiato tipo di formaggio grana che viene prodotto esclusivamente nelle province di Parma e di Reggio Emilia.

Parnaíba Fiume (1.700 km) del Brasile nordorientale. Nasce dalla Chapada das Mangabeiras e sfocia nell'oceano Atlantico.

parnàsio, o panàssio, agg. 1 Relativo al monte Parnaso. 2 Riferito ad Apollo e alle muse.

parnàso, sm. 1 Poesia. 2 L'insieme dei poeti di una nazione.

Parnàso Gruppo montuoso situato in Grecia centrale (altezza massima 2.457 m). Gr. Parnassós. Nell'antichità era un luogo sacro, dedicato al culto di Apollo e Dioniso, e ritenuto dimora delle muse. Sui suoi fianchi si trovano la grotta Coricia e la fonte Castalia. Qui sorgeva anche il santuario di Delfi.

Parnaso contemporaneo Raccolta di poesie di L. de Lisle, T. Gautier, Ch. Baudelaire e altri (1866, 1871, 1876).

Parnaso spagnolo, Il Opera di poesia di F. de Quevedo y Villegas (1648).

parnassianésimo, sm. (o parnassianismo) Corrente letteraria di ispirazione classica, nata in Francia nel XIX sec.

parnassiàno, agg. e sm. agg. Relativo alla scuola parnassiana e ai suoi appartenenti.
sm. Appartenente alla scuola parnassiana.

Parnell, Charles Stewart (Avondale 1846-Brighton 1891) Politico irlandese. Dal 1875, quale deputato ai comuni, lottò per l'autonomia del paese attuando una politica ostruzionistica.

Parnone Catena montuosa (1.935 m) della Grecia, nel Peloponneso sudorientale, tra la valle del fiume Eurota e il golfo di Nauplia.

pàro, sm. 1 Pari. 2 Nella locuzione a paro, in modo uguale. ~ parimenti.

Pàro Isola greca (7.000 ab.) situata nella parte meridionale del mare Egeo, nell'arcipelago delle Cicladi, ha come capoluogo il centro omonimo. È un'isola montuosa, sovrastata dal monte Sant'Elia (747 m). I primi insediamenti risalgono alla preistoria; nel 129 a. C. fu occupata dai romani e in seguito venne conquistata da bizantini, veneziani e turchi, per essere infine inserita nello stato greco nel 1830. L'economia si basa sull'agricoltura, la pesca e il turismo.

Paròdi Lìgure Comune in provincia di Alessandria (745 ab., CAP 15060, TEL. 0143).

parodìa, sf. 1 Versione comica di qualcosa di serio. ~ caricatura. 2 Cattiva imitazione. ~ scimmiottatura. 3 Imitazione ironica di un'opera musicale, letteraria, cinematografica ecc. ~ satira.
 sf. parody.
Questo genere ha avuto origine fin nell'antichità: fra tutte vale la pena ricordare la Batracomiomachia, un'opera satirica a imitazione dell'Iliade. Per quanto riguarda i tempi moderni, un esempio è rappresentato dalla parodia del petrarchismo concepita da F. Berni, mentre Rabelais si dedicò alla parodia della letteratura epica e H. Fielding del romanzo sentimentale.

parodiàre, v. tr. Imitare in modo comico.

parodìsta, sm. e sf. Chi esegue parodie.

parodìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a parodia. ~ comico, ridicolo.

pàrodo, sm. o sf. (pl. m. pàrodi, f. pàrodoi) Nella tragedia, il primo canto eseguito dal coro nel momento in cui entra in scena.

paròla, sf. Unità linguistica minima dotata di significato. ~ termine, vocabolo.
 sf. 1 word. 2 (chiacchiere) talk. 3 (permesso) leave to speak. 4 (facoltà) speech. 5 (d'ordine) password.
 lat. volg. paraula, dal lat. tardo parabola.
Parole! Parole! Parole! Risposta di Amleto a Polonio quando gli domanda che cosa sta leggendo.
Le parole possono essere distinte in diverse categorie, sia dal punto di vista grammaticale (articolo, nome, aggettivo ecc.), sia dal punto di vista sintattico (soggetto, predicato ecc.). In alcune lingue si può arrivare a esprimere un'intera frase in una sola parola.

Parola ai giurati, La Film drammatico, americano (1957). Regia di Sidney Lumet. Interpreti: Henry Fonda, Lee J. Cobb, Ed Begley. Titolo originale: Twelve Angry Men

parolàccia, sf. Parola volgare, offensiva. ~ brutta parola, scurrilità.
 sf. curse, swear word.

parolàio, agg. e sm. agg. Prolisso di parole e inconcludente. ~ fanfarone.
sm. Chi parla molto. ~ chiacchierone, inconcludente.

Paròldo Comune in provincia di Cuneo (249 ab., CAP 12070, TEL. 0174).

Parole Opera di poesia di J. Prévert (1946).

Parole di un credente Prosa di H. F. R. de Lamennais (1834).

Parole e le cose, Le Opera di filosofia di M. Foucault (1966).

Parole sono pietre, Le Romanzo di C. Levi (1955).

Parole tra noi leggere Romanzo di L. Romano (1969).

Parole, Le Memorie di J. P. Sartre (1964).

parolière, sm. Autore di testi per canzoni e simili.
 sm. lyricist.

parolìna, sf. 1 Diminutivo di parola. 2 Parola gentile. 3 Breve discorso confidenziale, anche di biasimo.

Parolìse Comune in provincia di Avellino (648 ab., CAP 83050, TEL. 0825).

parolóna, sf. 1 Parola lunga. 2 Parola difficile o raramente usata.

Paróna Comune in provincia di Pavia (1.500 ab., CAP 27020, TEL. 0384).

paronimìa, sf. In linguistica, rapporto tra paronimi.

parònimo, sm. In linguistica, parola avente la stessa forma di un'altra parola, ma significato diverso.

paronomàsia, sf. Figura retorica che accosta parole di suono simile ma di significato diverso.

Parop´misus Catena montuosa (3.594 m) dell'Afghanistan, al confine con il Turkmenistan e il Qala-i-Naw.

parosmìa, sf. Allucinazione olfattiva consistente nel sentire un odore, in genere sgradevole, che in realtà non esiste.

parossìsmo, sm. La fase della manifestazione di una malattia in cui i sintomi raggiungono la massima intensità. ~ acutizzazione, culmine.

parossìstico, agg. (pl. m.-ci) 1 Dominato da parossismo. 2 Della più forte intensità.

parossìtono, agg. Parola con l'accento sulla penultima sillaba.

paròtia, sf. Genere di uccelli del paradiso comprendente la Parotia sefilata o paradisea dalla sei penne, che vive nella Nuova Guinea ed è caratterizzata dalla presenza sul capo di sei penne lunghe e filiformi terminanti in un ciuffo.

paròtide, sf. Termine anatomico che designa la ghiandola salivare. Di forma acinosa e aspetto lobulato, presenta abbondante infiltrazione adiposa, pesa circa 30 g ed è posta (bilateralmente) all'esterno del massetere. La parotide versa nella bocca la saliva tramite il dotto di Stenone, che emerge nel vestibolo della cavità orale, in corrispondenza del secondo molare superiore. La ghiandola è attraversata dall'arteria carotide esterna e dai nervi facciale e auricolotemporale.

parotidèo, agg. 1 Relativo alla parotide. 2 Che appartiene alla parotide.

parotìte, sf. In medicina è l'infiammazione della parotide. La parotite epidermica, comunemente nota come orecchioni, è una forma virale contagiosa della malattia, che aggredisce le ghiandole salivari in generale, la parotide in particolare, e può provocare complicazioni a carico del pancreas, delle ghiandole sessuali, della mammella.

parpagliòla, sf. Tipo di moneta usata nell'Italia settentrionale nel XVI sec.

parquet, sm. invar. Pavimento formato da listelli di legno.

Parr, Catherine (Kendal 1512-Sudeley 1548) Regina d'Inghilterra. Sposò il re d'inghilterra Enrico VIII nel 1543, sesta delle sue mogli. L'anno seguente assunse la reggenza per lo scoppio della guerra contro la Francia. Dopo la morte del marito (1547), si risposò con lo zio del nuovo re, il barone Thomas Seymour di Sudeley, e l'anno successivo morì di parto.

Parra, Nicanor (Chillan 1914-) Poeta cileno. Tra le opere Poesie e antipoesie (1954) e Versi da salotto (1962).

Parràno Comune in provincia di Terni (622 ab., CAP 05010, TEL. 0763).

Pàrre Comune in provincia di Bergamo (2.457 ab., CAP 24020, TEL. 035).

Pàrri, Ferrùccio (Pinerolo 1890-Roma 1981) Politico italiano. Nel 1927 organizzò l'espatrio clandestino di F. Turati; arrestato e condannato al confino, rientrò solo nel 1933. Fondò il partito d'azione e organizzò il movimento Giustizia e libertà. Dopo l'8 settembre 1943 fu attivamente impegnato nella resistenza. Dal giugno al novembre del 1945 fu presidente del consiglio. Lasciò il partito d'azione e e fondò il partito della democrazia repubblicana. Entrato nel partito repubblicano, divenne senatore nel 1948. Lasciato il partito repubblicano perché contrario alla legge elettorale maggioritaria, entrò nelle fila del partito socialista per cui fu eletto senatore nel 1958. Nel 1963 fu nominato senatore a vita.

parricìda, sm. e sf. Chi commette un parricidio.
 sm. e sf. parricide.

parricìdio, sm. L'uccisione del proprio padre.

parrocchétto, sm. Vela quadra collocata sopra la vela di trinchetto, facente parte delle gabbie.

parròcchia, sf. 1 Circoscrizione ecclesiastica. 2 Insieme dei fedeli appartenenti alla stessa circoscrizione. ~ ambiente, gruppo.
 sf. parish, parish church.

parrocchiàle, agg. Relativo a parrocchia o a parroco.

Parrocchiani, I Romanzo di N. S. Leskov (1872).

parrocchiàno, sm. L'appartenente a una determinata parrocchia.

pàrroco, sm. Sacerdote di una determinata parrocchia.
 sm. parish priest.

Parrot, André (Désandans, Doubs 1901-Parigi 1980) Archeologo francese. Insegnante presso l'École du Louvre, ottenne l'incarico di conservatore dei musei nazionali francesi e direttore degli scavi archeologici nel Vicino Oriente. Fra gli altri suoi saggi, pubblicò Tello (1948), Ziggurats et tour de Babel (1949), Mission archéologique de Mari (1956-1967), Summer (1960) e Mari, capitale fabuleuse (1974).

parròzzo, sm. Dolce abruzzese composto di farina di mais, burro, uova e zucchero e rivestito di cioccolato.

parrùcca, sf. Acconciatura fatta di capelli posticci. ~ parrucchino.
 sf. wig.

parrucchière, sm. Acconciatore di capelli.
 sm. 1 hairdresser. 2 (da uomo) barber.

parrucchìno, sm. Parrucca da uomo che copre solo parte della testa.

parruccóne, sm. Uomo all'antica. ~ antiquato, medievale.

parsec, sm. invar. Unità di misura utilizzata nel calcolo delle distanze astronomiche; ha come simbolo pc e rappresenta la distanza da cui il semiasse maggiore dell'orbita della Terra attorno al Sole è visto sotto un angolo di 1''di arco. Corrisponde a 3,26 anni luce.

Parseier, pùnta Vetta (3.036 m) dell'Austria, nelle Alpi Centrali del Tirolo.

parser In informatica designa un programma che verifica la consistenza grammaticale di un insieme di simboli. Viene utilizzato in una fase della compilazione.

Parsifal Personaggio leggendario di diversi romanzi del ciclo bretone, figlio di Gamuret, padre di Lohengrin, cavaliere di Artù. Grazie alla purezza del suo cuore può affrontare il compito della ricerca del santo Graal. Fece la sua comparsa nell'opera Conte du Graal di Chrétien de Troyes (XII sec.) e venne poi ripreso nel XIII sec. da W. von Eschenbach e da R. Wagner (1882).
Parsifal
Azione scenica in tre atti di R. Wagner, libretto proprio (Bayreuth, 1882).
Parsifal
=> "Perceval" di Chrétien de Troyes.

parsimònia, sf. Moderazione nello spendere. ~ economia, misura. <> abbondanza, larghezza.
 sf. thrift, frugality.

parsimonióso, agg. Moderato nello spendere.

Parsons, Talcott (Colorado Springs, Colorado 1902-Monaco di Baviera 1979) Sociologo statunitense. Diede importanti contributi al funzionalismo. Tra le sue opere, Struttura sociale e personalità (1963) e Teoria sociologica e società moderna (1967).

partàccia, sf. (pl.-ce) 1 Rimprovero duro. 2 Parte o comportamento sgradevole.

Partànna Comune in provincia di Trapani (11.741 ab., CAP 91028, TEL. 0924). Centro agricolo (coltivazione di cereali) della valle del Belice. Venne distrutta dal terremoto del 1968. Gli abitanti sono detti Partannesi.

pàrte, avv. e sf. avv. Quantità limitata e approssimativa.
sf. 1 Ogni porzione in cui è diviso un intero. ~ frazione, pezzo. <> intero, tutto. fare le parti, procedere a una distribuzione. 2 Passaggio, direzione. : :i accompagnò dalla parte del nuovo edificio. 3 Ruolo teatrale. ~ personaggio. 4 Luogo. ~ zona, terra. accorsero da tutte le parti d'Italia
 avv. 1 separately. 2 (in disparte) to one side. 3 (per conto di) on behalf of. sf. 1 part. 2 (lato) side. 3 (eccetto) apart from. 4 (dir.) party.
 lat. pars, partis.

Parte sbagliata, La Racconto di A. Wilson (1949).

partecipàbile, agg. Che si può partecipare.

partecipànte, agg., sm. e sf. Che, o chi, partecipa.
 sm. e sf. participant.

partecipàre, v. v. tr. Rendere noto, comunicare.
v. intr. Prendere parte. ~ intervenire, associarsi. <> dissociarsi, scindersi.
 v. intr. 1 to take part. 2 (condividere) to share. 3 (spese) to to contribute to.
 lat. participare, comp. da pars, partis parte + deriv. da capere prendere.

partecipatìvo, agg. Che ha carattere di partecipazione.

partecipazióne, sf. Il partecipare e l'effetto.
 sf. 1 participation. 2 (comm.) sharing. 3 (annuncio) card. 4 (comm.) interest.
 lat. participatio,-onis.
In economia definisce una quota del capitale di una società detenuta da altri (azienda industriale, finanziaria, bancaria ecc.). Qualora consenta di esercitare il controllo operativo della società viene definita partecipazione di maggioranza (o di controllo).
Partecipazioni statali
Forma di partecipazione in cui il proprietario delle quote azionarie è lo Stato. Questo tipo di intervento pubblico nell'economia nazionale è stato particolarmente attuato in Italia, mediante una serie di enti appositi (IRI, ENI, EFIM ecc.) e la costituzione del ministero delle partecipazioni statali, peraltro abolito a seguito di un referendum del 1993. Dopo l'abolizione, le competenze di questo ministero sono state trasferite al ministero dell'industria.

partécipe, agg. Che fa parte, che prende parte.
 agg. 1 participating. 2 (consapevole) to be aware of.
 lat. particeps,-cipis.

parteggiàre, v. intr. Sostenere una persona, un partito ecc. ~ appoggiare, favoreggiare. <> avversare, contrastare.
 v. intr. to side with.

Partènio => "Montevegine"

partènio, sm. Nell'antica Grecia, componimento lirico, avente origine eolica o dorica, eseguito da un coro di fanciulle.

parteno- Primo elemento di termini del linguaggio biologico significante vergine.
 dal greco parthenós.

partenocarpìa, sf. Denominazione data nel 1902 dal botanico tedesco Fritz Noll a quel tipo di sviluppo dei frutti che avviene senza la fecondazione della oosfera.

partenogènesi, sf. In biologia è un tipo di riproduzione in cui si ha lo sviluppo di un uovo che non è stato fecondato. Particolarmente presente in Insetti e piante, si alterna di solito con la riproduzione sessuata. Se avviene in uova che normalmente si sviluppano solo se vengono fecondate, è detta facoltativa o accidentale. Il termine è stato coniato da R. Owen nel 1849.

partenogenètico, agg. Che si sviluppa per partenogenesi.

Partenóne Tempio eretto nel V sec. a. C. sull'acropoli ateniese in onore della dea Atena Parthénos, per volere di Pericle, dagli architetti Ictino e Callicrate. È un tempio dorico, periptero, dotato di diciassette colonne sui lati lunghi e otto sui lati corti. Le decorazioni scultoree furono progettate da Fidia, come la statua di Athena Parthénos, andata perduta. L'edificio, adibito a polveriera dai turchi, fu parzialmente distrutto da un'esplosione. Agli inizi dell'Ottocento gran parte delle statue fu trasferita a Londra.

partenopèo, agg. Napoletano.

partènza, sf. Atto del partire. ~ avviamento, avvio. <> arrivo.
 sf. 1 departure. 2 (sport) start.

parterre, sm. invar. 1 Posto di platea nelle sale. 2 L'insieme delle aiuole nei giardini alla francese.

parthenocissus, sm. invar. Genere di piante rampicanti, appartenenti alla famiglia delle Vitacee, tipiche di India, Estremo Oriente e America del nord.

pàrti Antica popolazione che abitava nella zona dell'attuale Khorasan (Iran). Il periodo di maggiore potenza dei parti va dal III sec. a. C. al III sec. d. C. Alcune delle novità architettoniche e urbanistiche introdotte dai parti furono poi riprese dall'architettura islamica.

particèlla, sf. Minima entità.
 sf. particle.
In fisica è un'entità di piccole dimensioni che costituisce la materia. Le particelle possono essere dotate di massa o avere massa nulla, ed essere perciò costituite di pura energia.
Particelle elementari
Costituente elementare della materia; l'insieme delle particelle elementari è oggetto di studi e di variazioni continue, che ne rende mutevole la classificazione. Fino al sec. scorso, si consideravano ancora indivisibili le molecole e gli atomi. Dopo la scoperta dell'elettrone, avvenuta solo nel 1897, il numero delle cosiddette particelle elementari è continuamente aumentato. Attualmente se ne conoscono più di cinquanta, divise in leptoni e adroni, questi ultimi suddivisi a loro volta in mesoni e barioni. Le teorie più recenti, tuttavia, sostengono che tutti gli adroni sono ulteriormente composti da quark. Sarebbero quindi questi ultimi, insieme ai leptoni, le uniche (fino a prova contraria) particelle elementari.

particellàre, agg. Che si riferisce a particelle o è costituito da particelle.

participiàle, agg. Relativo a participio.

particìpio, sm. Forma nominale del verbo, utilizzata come aggettivo o sostantivo.
 sm. participle.

partìcola, sf. L'ostia consacrata.

particolàre, agg. e sm. agg. 1 Che si riferisce a una singola parte. ~ esclusivo, singolare. <> universale. 2 Specifico. le condizioni particolari dell'assunzione non erano note.
sm. 1 Ciò che riguarda una singola parte di qualcosa. ~ dettaglio. 2 Interesse del singolo individuo.
 agg. 1 particular. 2 (caratteristico) characteristic. 3 (non comune) peculiar. sm. detail.
 lat. tardo particolaris, deriv. da particula piccola parte.

particolareggiàre, v. tr. e intr. Raccontare minuziosamente. ~ circostanziare. <> abbozzare.

particolareggiàto, agg. Che contiene ogni dettaglio. ~ circostanziato. <> particolareggiato.

particolarìsmo, sm. Tendenza a favorire qualcuno.

particolarìstico, agg. Che mostra particolarismo.

particolarità, sf. L'essere particolare, speciale. ~ singolarità.
 sf. detail, particularity, feature.

partigiàna, sf. Varietà di alabarda usata dal XV sec.

partigianerìa, sf. Faziosità, favoritismo.

partigianésco, agg. (pl. m.-chi) Relativo a partigiano.

partigiàno, agg. e sm. agg. Di parte. ~ favoreggiatore.
sm. 1 Chi segue una parte. ~ sostenitore. era un partigiano della pace. 2 Chi partecipa alla guerriglia contro gli invasori del proprio paese. ~ guerrigliero, resistente.
 agg. e sm. partisan. sm. 1 supporter. 2 (mil.) partisan.
 deriv. da parte.

Partigiano Johnny, Il Romanzo di B. Fenoglio (postumo, 1968). Protagonista è lo stesso personaggio che compare nel romanzo Primavera di bellezza (1959) dello stesso autore e presenta chiari caratteri autobiografici. Johnny, studente con la passione dei classici inglesi, decide di unirsi ai partigiani. L'esperienza partigiana passa attraverso varie fasi: entusiasmo, dubbio, scelta della solidarietà. Il romanzo contiene il racconto dell'impresa della liberazione della città di Alba e della successiva perdita a distanza di poche settimane, alla quale azione lo stesso autore partecipò direttamente da partigiano. La fine del romanzo appare come interrotta bruscamente. In realtà, l'autore non ebbe il tempo di dare una sistemazione definitiva ai suoi lavori, che, tranne I ventitré giorni della città di Alba (1952), La malora (1954) e Una questione privata (1959), vennero pubblicati postumi. Il partigiano Johnny è considerato il capolavoro di Fenoglio.

Partinìco Comune in provincia di Palermo (27.182 ab., CAP 90047, TEL. 091). Centro agricolo (coltivazione di olive, viti, cereali e agrumi) e industriale (produzione di farina, olio e vino, prodotti per l'edilizia e meccanici). Fondata dai monaci dell'ordine di Santa Maria di Altofonte nel XIV sec. Gli abitanti sono detti Partinicesi o Partinicoti.

partìre, v. v. tr. 1 Tagliare in varie parti. 2 Suddividere.
 lat. partiri, deriv. da pars, partis parte.
v. intr. 1 Separarsi, allontanarsi. ~ andarsene, avviarsi. <> arrivare, giungere. 2 Cominciare a muoversi. ~ avviarsi. l'automobile non voleva partire quella mattina.
 v. intr. 1 to leave. 2 (iniziare) to start. 3 (provenire) to come.
 lat. partire.

partìta, sf. 1 Registrazione contabile. ~ nota, libro mastro, registro partitario. 2 Quantità di merce. ~ blocco, carico, lotto. 3 Sfida, competizione. 4 Composizione musicale.
 sf. 1 game. 2 (di merce) stock, lot. 3 (contabile) entry.
In musica definisce una composizione strumentale tipica del periodo barocco costituita da variazioni su un tema di danza (per esempio, ciaccona, nella Seconda partita per violino solo di J. S. Bach). All'inizio del XVIII sec. il termine assunse anche il significato di suite. Tra gli autori di partite, si ricordano: J. S. Bach (6 Partite per clavicembalo e 3 Sonate e 3 Partite per violino senza accompagnamento) e G. Frescobaldi (Toccate e partite d'intavolatura di Cimbalo, 1615 e Correnti et altre partite d'intavolatura di Cimbalo et Organo, 1627).
Partita contabile
In economia sono le scritture effettuate su un libro.
Partita di giro
Registrazione contemporanea di entrate e uscite di bilancio di pari valore.
Partita doppia
Registrazione contemporanea delle partite su due conti distinti (dare e avere) che, nella gestione di un'impresa, consente di avere una visione globale dei suoi aspetti finanziari e reddituali.
Partita IVA
Numero attribuito dall'ufficio IVA (Imposta sul valore aggiunto) circoscrizionale a ciascun soggetto giuridico che esercita stabilmente una qualsiasi attività lavorativa indipendente (imprenditori, artisti, professionisti ecc.) nel territorio dello stato italiano. L'interessato deve richiedere la partita IVA entro trenta giorni dall'inizio dell'attività e indicarla in ogni documento che abbia valore contabile (fattura, ricevuta ecc.) e nella dichiarazione annuale IVA. Qualora l'impresa non sia costituita da una singola persona fisica (società, enti) il numero di partita IVA ha anche valore di codice fiscale.
Partita semplice
Registrazione delle variazioni su un solo conto. Consente di rilevare il solo aspetto finanziario della gestione di un'impresa (evidenziando entrate, uscite e variazioni di debito e credito).

Partita a quattro Film commedia, americano (1933). Regia di Ernst Lubitsch. Interpreti: Gary Cooper, Fredric March, Miriam Hopkins. Titolo originale: Design for Loving

Partita a scacchi, Una Dramma di G. Giacosa (1873).

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_p.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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