Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 12

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 12

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 12

 

Spirito allegro Film commedia, britannico (1945). Regia di David Lean. Interpreti: Rex Harrison, Kay Hammond, Costance Cummings. Titolo originale: Blithe Spirit

Spirito della terra, Lo Dramma di F. Wedekind (1895).

Spirito delle leggi, Lo Opera di filosofia e politica di C. L. de Montesquieu (1748).

Spirito malvagio Lumpazivagabundus, Lo Commedia di J. N. Nestroy (1833).

spiritosàggine, sf. L'essere spiritoso, arguto. ~ facezia, lazzo.
 sf. witticism.

spiritosità, sf. 1 L'essere spiritoso. 2 Azione o frase spiritosa. ~ lazzo.

spiritóso, agg. 1 Che contiene alcool. 2 Che ha brio, prontezza e garbo nella battuta.
 agg. witty.

spiritual, sm. invar. Canto popolare di ispirazione religiosa delle popolazioni nere degli Stati Uniti d'America. ~ blues.

spirituàle, agg. 1 Che riguarda lo spirito, che è incorporeo. ~ immateriale. 2 Relativo all'attività religiosa. <> temporale.
 agg. spiritual.
Appartenente a una minoranza di frati francescani che nel XIII-XIV sec. propugnarono un'interpretazione rigoristica della regola francescana, in particolar modo per ciò che concerne la povertà, combattendo il potere temporale della chiesa. Furono condannati nel 1317 da Giovanni XXII.

spiritualìsmo, sm. Corrente di pensiero filosofico italiano e francese del XIX e XX sec.; sorta in contrapposizione al positivismo e al materialismo scientifico, si riallacciò alla concezione soggettivistica di Cartesio e Pascal, proponendo un recupero dell'analisi interiore di Sant'Agostino. Per gli spiritualisti la filosofia era intesa come analisi e chiarificazione della coscienza, intrisa di profondi valori cristiani. I massimi esponenti furono Maine de Biran, Bergson, Blondel, Rosmini e Gioberti. In Italia è sorto come opposizione alla filosofia idealistica e alla corrente teologica della neoscolastica; ha evidenziato la necessità di porre come fondamento della filosofia i principali valori della metafisica.

spiritualìsta, agg. e sm. (pl.-i) agg. Che è seguace dello spiritualismo.
sm. Chi sostiene le idee dello spiritualismo.

spiritualìstico, agg. (pl. m.-ci) Riguardante lo spiritualismo.

spiritualità, sf. invar. 1 L'essere spirituale. 2 L'insieme dei valori spirituali contrapposti a quelli materiali.

spiritualizzàre, v. tr. Idealizzare, rendere spirituale.

spiritualizzazióne, sf. L'atto di spiritualizzare.

spiritualménte, avv. 1 Intellettualmente, moralmente 2 Per quanto riguarda lo spirito. 3 Idealmente.
 avv. in spirit.

spiro- Primo elemento di parole composte.
 dal greco spêira spirale.

spirochetàcee Famiglia di Batteri spiralati anaerobi asporigeni, lunghi e sottili, muniti di filamenti che ne consentono il movimento. Appartengono all'ordine degli Spirochetali.

spirochetòsi, sf. In medicina e veterinaria, denominazione generica di malattie provocate da Batteri spirochetali.

spirogyra, sf. invar. Genere di Alghe clorofite pluricellulari coniugate dal tallo filamentoso appartenenti alla famiglia delle Zignematacee, ordine delle Zignematali, caratterizzato dal fatto che la clorofilla si trova in cloroplasti spiralati o nastriformi.

spiroidàle, agg. Simile a una spirale.

spirometrìa, sf. Tecnica per lo studio del ricambio d'aria nei polmoni e per determinare la capacità polmonare nonché la composizione dell'aria espirata. Serve all'identificazione di malattie polmonari e si esegue con l'uso di strumenti detti spirometri.

spiròmetro, sm. In fisiologia, dispositivo atto a determinare la capacità vitale di una persona e, più in generale, le variazioni di volume dei gas espirati nel corso di movimenti respiratori. Funziona misurando il volume d'aria espirato durante un'espirazione forzata successiva a una profonda inspirazione.

spirorbis, sm. invar. Genere di Anellidi policheti sedentari appartenenti alla famiglia dei Serpulidi.

spirotrìchi Ordine di Protozoi ciliati dal peristoma ampio.

spìrto => "spirito"

spìrula, sf. Genere di Molluschi Cefalopodi dibranchiati della famiglia degli Spirulidi a cui appartiene la sola specie Spirula spirula. Vive nei mari caldi.

Spirùlidi Famiglia di Molluschi Cefalopodi dibranchiati.

Spiruroidèi Ordine di nematodi parassiti.

spitfire, sm. invar. Nome di un aeroplano da caccia inglese che divenne famoso durante la seconda guerra mondiale.
 termine inglese che significa sputafuoco.

Spitteler, Carl (Liestal, Basilea 1845-Lucerna 1924) Poeta. Tra le opere Prometeo e Epimeteo (1881) e Primavera olimpica (1900-1905).

spitz, sm. Originario della Germania, è un buon cane da compagnia. Presenta un'indole più dolce negli esemplari nani, mentre gli appartenenti alla razza grande sono più diffidenti e scontrosi.

Spitzbergen Isola della Norvegia, nel mar Glaciale Artico. La maggiore dell'arcipelago delle Svalbard.

Spitzer, Leo (Vienna 1887-Forte dei Marmi 1960) Linguista austriaco. Tra le opere Studi di stile e letteratura romanza (1931) e Linguistica e storia letteraria (1948).

spiumacciàre, v. tr. Sprimacciare.

spiumacciàta, sf. Sprimacciata.

spiumàre, v. intr. Perdere le piume.

spizzicàre, v. tr. Assaggiare, mangiare una piccola parte.

spìzzico, sm. (pl.-chi) Nella locuzione avverbiale a spizzico, un po' per volta, saltuariamente.

splancn(o)- Primo elemento di parole composte.
 dal greco splánchnon viscere.

splàncnico, agg. Si dice di ciò che è in relazione con la vita vegetativa, come la cavità splancnica e gli organi splancnici. I nervi splancnici escono dai gangli toracici del simpatico e procedono oltre il diaframma nel ganglio semilunare.

splancnocrànio, sm. La parte del cranio che racchiude il tratto iniziale del tubo digerente.

splancnologìa, sf. Studio degli organi viscerali interni.

splancnoplèura, sf. In embriologia, strato del mesoderma che costituisce il foglietto viscerale del celoma.

splancnoptòsi, sf. Abbassamento dei visceri addominali.

splash, sm. invar. Nei fumetti, termine che riproduce il suono prodotto da un oggetto o da una persona che cade nell'acqua.

Splash (Una sirena a Manhattan) Film fantastico, americano (1984). Regia di Ron Howard. Interpreti: Daryl Hannah, Tom Hanks, John Candy. Titolo originale: Splash

splashdown, sm. invar. L'ammaraggio di una navicella spaziale.

spleen, sm. invar. Malinconia profonda. ~ malessere, malumore. <> benessere, buonumore.

Spleen di Parigi, Lo Prosa di C. Baudelaire (1861-1868).

splen(o)- Primo elemento di parole composte.
 dal greco spl¿Â¿n, splenós milza.

splenalgìa, sf. Dolore della milza.

splendènte, agg. 1 Luminoso. <> oscuro. 2 Intenso.
 agg. shining, bright.

splèndere, v. intr. 1 Emanare un'intensa luce. 2 Manifestare sentimenti profondi.
 v. intr. 1 to shine. 2 (brillare) to sparkle, to glitter.
 lat. splendere.

splendidézza, sf. 1 Splendore. 2 Magnanimità.

splèndido, agg. e sm. agg. 1 Che emana splendore. 2 Stupendo. 3 Generoso.
sm. Ricco, generoso.
 agg. 1 splendid. 2 (sfarzoso) magnificent. 3 (splendente) shining.
 lat. splendidus, deriv. da splendere.

splendóre, sm. 1 L'emanare un'intensa luce. 2 Massimo sviluppo, culmine. lo splendore della civiltà. 3 Bellezza fuori dal normale. 4 Motivo di vanto, di onore. 5 Generosità. persona di grande splendore munifico.
 sm. 1 splendour. 2 (luce) brilliance. 3 (bellezza) beauty.
 lat. splendor,-oris, deriv. da splendere splendere.

Splendore e miseria delle cortigiane Romanzo di H. de Balzac contenuto nell'opera La commedia umana (1839-1847).

Splendore e morte di Joaquin Murieta Dramma di P. Neruda (1967).

splenectomìa, sf. In medicina e in veterinaria, asportazione chirurgica della milza.

splenètico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo alla milza. 2 Che è malato alla milza.

splénico, agg. (pl. m.-ci) Riguardante la milza.
Arteria splenica
Arteria che (nonostante il nome) irrora principalmente il pancreas.

splènio, sm. Termine anatomico che designa un muscolo pari del collo che serve per estendere il capo.

splenìte, sf. Termine medico che designa genericamente un'infiammazione della milza.

splenomegalìa, sf. Aumento di volume della milza.

split, sm. invar. Nell'industria tessile, intervallo lasciato tra due gruppi di ordito al fine di ottenere due pezze legate tra di loro solo dalle trame.

Spluga Valico stradale (2.118 m) che separa le Alpi Lepontine dalle Alpi Retiche, sul confine italo-svizzero. Collega le valli del Reno Posteriore (cantone dei Grigioni) e di San Giacomo (Sondrio).

Splùga délla Prèta Voragine carsica nei monti Lessini occidentali, in provincia di Verona, sul versante nordorientale del Corno d'Aquilio.

SPM Sigla di Sue Proprie Mani.

spòcchia, sf. Arroganza, alterigia, boria. ~ altezzosità. <> semplicità, umiltà.

spocchióne, sm. Individuo spocchioso.

spocchióso, agg. Altezzoso, arrogante.

spodestàre, v. tr. 1 Privare del potere, deporre. 2 Privare dei beni.
 v. tr. 1 to deprive of power. 2 (da carica) to depose. 3 (da proprietà) to dispossess.

spodogràmma, sm. (pl.-i) In biologia e in botanica, determinazione della composizione minerale di un tessuto effettuata su sezioni incenerite dello stesso o, in biologia, ottenuta sottoponendo il tessuto all'azione di ossidanti energici.
 comp. dal greco spodós cenere + gráphein scrivere.

spodùmene, o spodùmeno, sm. Silicato di alluminio e litio, usato per l'estrazione del litio, che si presenta in cristalli prismatici. Appartiene al gruppo dei pirosseni monoclini.

spoetizzànte, agg. Che disgusta, spoetizza.

spoetizzàre, v. v. tr. 1 Togliere le illusioni, ogni carattere poetico. 2 Disgustare.
v. intr. pron. Perdere passione.

spòglia, sf. 1 L'atto di mutare pelle, la pelle stessa della muta. 2 Ciò di cui qualcuno o qualcosa si può spogliare, rivestimento esterno la - del granturco 3 Salma. 4 L'armatura sottratta al nemico.
 sf. 1 hide, skin. 2 (salma) remains.

spogliàre, v. v. tr. 1 Togliere i vestiti. ~ denudare. la spogliò e la mise a dormire. 2 Portare via, sottrarre, derubare. gli avevano spogliato completamente la casa. 3 Fare lo spoglio. 4 Selezionare.
v. rifl. 1 Togliersi i vestiti. 2 Privarsi di qualcosa.
v. intr. pron. Perdere il rivestimento esterno.
 v. tr. 1 to undress. 2 (privare) to deprive, to strip. v. intr. pron. 1 to undress. 2 (privarsi) to strip oneself. 3 (pregiudizi) to rid oneself of.
 lat. spoliare, deriv. da spolium spoglia.

spogliarellìsta, sf. e sm. Chi esegue spettacoli di spogliarello.
 sf. stripper.

spogliarèllo, sm. Numero di varietà in cui una ballerina si spoglia seguendo il ritmo della musica. ~ streap tease.
 sm. striptease.

spogliatóio, sm. (pl.-oi) Locale in cui ci si può cambiare di abiti.
 sm. locker room, changing room, dressing room.

spogliatóre, sm. Che esegue lo spoglio.

spòglio, agg. e sm. agg. 1 Spogliato, squallido. ~ nudo. 2 Sgombro.
sm. Classificazione scrupolosa di scritti o documenti.
 agg. bare. sm. 1 (esame) scrutiny. 2 (conteggio) counting.

Spohr, Ludwig (Braunschweig 1784-Kassel 1859) Compositore tedesco. È autore, tra l'altro, di 10 opere, 9 sinfonie, concerti per violino e clarinetto, musica da camera.

spoiler, sm. invar. 1 Dispositivo di varie forme e profili che applicato a un veicolo migliora l'aerodinamica. lo spoiler posteriore dell'auto veniva estratto solo alle alte velocità. 2 Dispositivo frenante che aumenta la resistenza aerodinamica negli aerei.
 ingl. spoiler.

Spokane Città degli USA nordoccidentali (170.000 ab.), sorge sulle rive del fiume omonimo. Agricoltura. Industrie alimentari, metallurgiche, tessili.

spòla, sf. 1 Bobina che assieme alla navetta permette di creare le trame dei tessuti. 2 Il percorrere più volte il tragitto che separa due luoghi.
 sf. 1 shuttle. 2 (rocchetto) spool. 3 (bobina) cop. 4 (fare la spola) to go backward and forward.
 longob. spola.

Spoléto Comune (38.000 ab., CAP 06049, TEL. 0743) dell'Umbria, a 396 m, in provincia di Perugia. Principali risorse economiche sono, le industrie meccaniche, alimentari, tessili, grafiche, dell'abbigliamento, dei fiammiferi, chimiche, calzaturiere, del cuoio, del cemento. Intenso il movimento turistico. Dal 1958 è sede del festival dei Due Mondi, manifestazione culturale (teatro, musica e danza) promossa da C. Menotti. Antichissima città fondata dagli umbri, fu sotto la dominazione romana dal III sec. a. C. Conquistata dai goti (V sec.), sotto i longobardi fu capitale del ducato di Spoleto (570). Nel 1230 fu annessa ai domini della chiesa. Dopo aver conosciuto il dominio di Perugia (1324), la signoria degli Orsini (1383), di Gian Galeazzo Visconti (1400), di Braccio da Montone (1419) e dei Tomacelli (1424), fu sottomessa all'autorità del papato nel 1440. Notevoli i monumenti medievali e i resti romani tra cui le mura, gli archi di Monterone (XIII sec. a. C.) e di Druso (23 d. C.), il ponte Sanguinario (età augustea), l'anfiteatro (II sec.), il duomo romanico (XII sec.), chiesa di San Gregorio Maggiore (XII sec.), di San Domenico (XIII sec.), di San Lorenzo (XII sec.), dei Santi Giovanni e Paolo (XII sec.), la rocca del XIV sec. e palazzo Comunale del 1200.

spolétta, sf. 1 Congegno che provoca l'esplosione nei proiettili delle armi da fuoco pesanti e nelle bombe. spoletta a tempo, a pressione. 2 Rocchetto su cui è avvolto il filo da utilizzare nella cucitura.
 dimin. di spola.

spolettàre, v. tr. Fornire la spoletta a un ordigno.

spoliazióne, sf. Depredazione, lo spogliare. ~ latrocinio, ruberia.

spoliticizzàre, v. v. tr. 1 Sottrarre all'influenza politica. 2 Scoraggiare l'impegno verso la politica.
v. intr. pron. Sottrarsi all'influenza della politica.
 v. tr. to depoliticize.

spoliticizzazióne, sf. L'atto di spoliticizzare o spoliticizzarsi.

spollonàre, v. tr. Tagliare i polloni che non sono più utili dalle viti.

spollonatùra, sf. L'operazione di spollonare.

spolmonàrsi, v. intr. pron. Sgolarsi, affaticarsi eccessivamente nel parlare. ~ arrochirsi.

spolpàre, v. tr. 1 Togliere la polpa. 2 Sottrarre del denaro.
 v. tr. to strip the flesh off.

spolpàto, agg. 1 Senza polpa. 2 Molto dimagrito.

Spoltóre Comune in provincia di Pescara (12.930 ab., CAP 65010, TEL. 085). Centro industriale (prodotti dell'abbigliamento, alimentari e meccanici). Gli abitanti sono detti Spoltoresi.

spoltrìre, v. v. tr. Spoltronire.
v. intr. pron. Levarsi di dosso la poltroneria.

spoltronìre, v. tr. Scuotere dalla poltroneria.

spolveràre, v. tr. 1 Ripulire dalla polvere. 2 Cospargere, coprire con una sostanza in polvere. 3 Disegnare con la tecnica dello spolvero.
 v. tr. 1 to dust. 2 (spazzolare) to brush. v. intr. to dust.

spolveràta, sf. L'atto di spolverare velocemente. ~ ripasso.

spolveratùra, sf. 1 Lo spolverare. dare una spolveratura alla lezione, ripassarla velocemente. 2 L'atto di cospargere di polvere. 3 La sostanza che viene cosparsa. 4 Conoscenza superficiale di un argomento.

spolverìno, sm. 1 Bastone ricoperto su un'estremità con delle penne o dei fasci di stracci, utilizzato per spolverare. 2 Recipiente bucherellato per spargere sostanze polverizzate. 3 Soprabito leggero maschile.

spolverìo, sm. 1 Il sollevarsi di molta polvere minuta. 2 Il mangiare tutto. 3 Nell'industria chimica, fenomeno rappresentato da un turbinio delle frazioni granulometriche più fini che si verifica quando si informano le materie prime per la produzione di un vetro.

spolverizzàre, v. tr. 1 Frantumare, ridurre in polvere. 2 Spargere una sostanza spolverizzata. 3 Riprodurre a spolvero un disegno.

spólvero, sm. 1 L'atto di spolverare. 2 Conoscenza superficiale. aveva solo uno spolvero di quella tecnica. 3 Tecnica di riproduzione di un disegno consistente nel praticare fori sul contorno dell'oggetto disegnato e applicarvi della polvere colorata che passa, tramite i fori, al foglio sottostante.
 deriv. da spolverare.

spompàre, v. v. tr. Sfiancare, levare ogni forza.
v. intr. pron. Spossarsi.

spompàto, agg. Senza vigore, senza forze.

spónda, sf. 1 Riva, argine. la sponda del canale era stata rialzata. 2 Bordo laterale rialzato. sulle sponde della nave la folla si accalcava salutando i parenti a terra.
 sf. 1 shore. 2 (bordo) edge. 3 (riva) bank.
 lat. sponda sponda del divano.

spondàico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un elemento della metrica latina e greca.

spondèo, sm. Nella metrica antica, piede composto da due sillabe lunghe così denominato perché veniva inizialmente utilizzato nei canti che accompagnavano le libagioni rituali.

sponderuòla, sf. Pialla utilizzata per lavorare le sponde.

spondilartìte, o spondiloartrìte, sf. Infiammazione reumatica delle vertebre.

spondilartròsi, o spondiloartròsi, sf. Artrosi che colpisce la colonna vertebrale.

Spondìlidi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi a cui appartiene il solo genere Spondylus.

spondilìte, sf. Infezione localizzata alle vertebre, dovuta nella maggior parte dei casi a stafilococchi, che si manifesta con irrigidimento della colonna e dolore irradiato al tronco e agli arti.
Spondilite tubercolare, o morbo di Pott
Localizzazione di un'osteoartrite tubercolare tra due vertebre, con distruzione del disco intervertebrale, usura con schiacciamento dei corpi e deformazione della colonna.

spondilolistèsi, sf. Scivolamento di un tratto della colonna vertebrale sul tratto sottostante.

Spongàno Comune in provincia di Lecce (3.850 ab., CAP 73038, TEL. 0836).

Spòngidi Famiglia di spugne demosponge, appartenenti all'ordine dei Dictioceratidi, avente lo scheletro costituito da spongina.

spongifòrme, agg. A forma o con consistenza di spugna.

Spongìllidi Famiglia di spugne demosponge dell'ordine degli Aploscleridi a cui appartiene il genere Spongilla.

spongìna, sf. Scleroproteina che costituisce le fibre delle spugne cornee.

sponsàle, agg. e sm. agg. Coniugale.
sm. pl. Solenne promessa di matrimonio.

spònsio, sm. Promessa verbale solenne e formale costitutiva di obbligazione del diritto romano.

spònso, sm. Sposo o fidanzato.

sponsor, sm. invar. Chi finanzia attività sportive, artistiche, benefiche a scopo pubblicitario.

sponsorizzàre, v. tr. Finanziare per scopi pubblicitari.
 v. tr. to sponsor.

sponsorizzatóre, sm. Chi sponsorizza.

sponsorizzazióne, sf. L'atto dello sponsorizzare.
 sf. sponsorship.

spontaneìsmo, sm. sing. Insieme di teorie e pratiche che si basano sulla spontaneità di chi partecipa e aderisce.

spontaneìsta, sm. e sf. (pl.-i) Chi segue o asseconda lo spontaneismo.

spontaneìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo allo spontaneismo.

spontaneità, sf. Naturalezza.

spontàneo, agg. 1 Naturale, istintivo. 2 Libero, volontario. 3 Che si sviluppa, cresce naturalmente.
 agg. 1 spontaneous. 2 (persona) natural.
 lat. spontaneus, deriv. da spons, spontis libera volontà.

Spontìni, Gàspare Luìgi Pacìfico (Maiolati, oggi M. Spontini 1774-1851) Compositore e direttore d'orchestra, dopo una breve parentesi operistica italiana, si trasferì nel 1803 a Parigi dove divenne uno dei massimi esponenti dell'ambiente musicale francese. Dopo la sconfitta di Napoleone si recò a Berlino dove accettò di dirigere l'Opera e dove compose le opere Lalla Rookh (1821), Alcidor (1825). Il suo capolavoro La Vestale, scritta nel 1807, è contraddistinta da una marcata cantabilità, tipica degli operisti italiani del primo Ottocento, dall'attuazione dei principi di C. W. Gluck e da un'ambientazione spettacolare.

spooler In informatica è il nome di un programma o di un dispositivo che permette di effettuare una stampa senza interrompere le altre operazioni.

spopolaménto, sm. L'effetto di spopolare.

spopolàre, v. v. tr. Far diminuire la popolazione di un luogo, eliminarla del tutto. la nube di gas tossico spopolò la città.
v. intr. Avere successo. stava spopolando con quella sua ultima canzone.
v. intr. pron. Svuotarsi, privarsi della popolazione.
 v. tr. to leave deserted, to empty, to depopulate. v. intr. to be a big success. v. rifl. to become depopulated.
 da s-+ deriv. da popolo.

spopolàto, agg. Privo di popolazione. ~ abbandonato, desertico. <> popolato.

spor(o)- Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica indica una relazione con il seme o con la spora.
 dal greco sporá.

spòra, sf. In botanica è la cellula di microrganismi inferiori in grado di riprodursi agamicamente. Possiede un numero di cromosomi aploide oppure un corredo diploide in grado di creare un individuo identico a quello che lo ha prodotto.
In zoologia è il germe dei Protozoi Sporozoi, originato da riproduzione sessuata.

Spòradi Isole greche del mar Egeo, divise in più arcipelaghi.
Sporadi meridionali
Arcipelago della Grecia, nel mar Egeo, situato di fronte alle coste turche; le isole principali sono Samo, Icaria, Rodi, Scarpanto. Le attività principali sono l'agricoltura e la pesca, anche se la fonte principale di ricchezza rimane il turismo.
Sporadi settentrionali
Arcipelago dell'Egeo, a nord dell'Eubea, comprese nel nomo di Magnesia. Comprende le isole di Sciro, Skiatos e Scopelo.

Spòradi Equatoriàli Gruppo di isole, conosciute anche con il nome di Sporadi della Polinesia Centrale, nell'oceano Pacifico.

sporadicità, sf. L'essere sporadico, saltuario.

sporàdico, agg. (pl. m.-ci) Saltuario, senza continuità. ~ discontinuo. <> sistematico.
 lat. sporadicus, dal greco sporadikòs disseminato.

sporàngio, sm. Sacco di dimensioni minuscole dei vegetali contenente cellule in grado di moltiplicare l'individuo dette spore di propagazione.

sporcaccióne, sm. 1 Chi è molto sporco o sporca sempre. 2 Scostumato, porco.

sporcàre, v. v. tr. 1 Insudiciare. 2 Macchiare.
v. rifl. Insudiciarsi, imbrattarsi.
 v. tr. 1 to soil, to dirty. 2 (fig.) to soil. v. intr. pron. to get dirty.

sporcìzia, sf. 1 L'essere sporco. 2 Immondizia, sudiciume.
 sf. 1 filth, dirt. 2 (oscenità) obscenity.

spòrco, agg. e sm. (pl. m.-chi) agg. 1 Sudicio, non pulito. ~ lurido. avere la fedina penale sporca, avere subito condanne penali. 2 Volgare, sconcio. <> morale. barzelletta sporca, oscena. 3 Disonesto. affari sporchi.
sm. Sporcizia.
 agg. dirty. sm. filth, dirt.
 lat. spurcus.

sporgènte, agg. Che sporge.
 agg. protruding, projecting.

sporgènza, sf. 1 L'essere sporgente. 2 Ciò che sporge.
 sf. protuberance, protrusion, projection.

spórgere, v. v. tr. 1 Mettere fuori, protendere in avanti. <> ritrarre. 2 Presentare una denuncia al tribunale. sporgere querela.
v. intr. Venire in fuori, verso l'esterno.
v. intr. pron. Protendersi in fuori. si sporse pericolosamente dal finestrino, rischiando di cadere.
 v. tr. 1 to stick out, to put out. 2 (allungare) to stretch out. v. intr. to stick out, to jut out, to project. v. intr. pron. to lean out.
 lat. exporrigere stendere, comp. da ex-+ porrigere.

sporificàre, v. intr. Produrre spore.

sporìgeno, agg. 1 Che produce spore. 2 Di specie batterica che è in grado, in condizioni ambientali sfavorevoli, di assumere uno stato di quiescenza formando delle spore endogene.

Spormaggióre Comune in provincia di Trento (1.062 ab., CAP 38010, TEL. 0461).

Sporminóre Comune in provincia di Trento (653 ab., CAP 38010, TEL. 0461).

sporobolus, sm. invar. Genere di piante erbacee, temperate e tropicali, appartenenti alla famiglia delle Graminacee.

sporocìste, sf. 1 In botanica, organo di alcuni Funghi in cui si formano le spore agame. ~ oociste. 2 In zoologia, stadio del ciclo riproduttivo dei trematodi distomidi. 3 In zoologia, speciale capsula protettiva dello sporangio.

sporofìllo, sm. Foglia fertile che porta le spore.

sporofìto, sm. Organismo vegetale diploide che deriva dall'unione di due cellule aploidi e dal quale sono formate le spore.

sporogonìa, sf. Forma di riproduzione che avviene per mezzo di spore e di sporozoiti.

sporogònio, sm. Lo sporofito delle Briofite.

sporologìa, sf. sing. Studio delle spore vegetali.

sporotricòsi, sf. In medicina e in veterinaria, micosi che può colpire l'uomo e i Mammiferi domestici causata da Funghi del genere Sporotrichum.

Sporozòi Classe del sottoregno animale dei Protozoi, comprendente organismi dotati di ciglia e flagelli quali organi della locomozione e per la fissazione agli organismi di cui sono parassiti; il Plasmodium è l'agente patogeno della malaria. Hanno riproduzione mista, ora agamica ora gametica con produzione di spore.

spòrt, sm. invar. Attività fisiche praticate singolarmente o in gruppo per divertimento o per migliorare la condizione fisica del corpo. fare per sport, senza interesse di lucro o per trarre vantaggi.
 sm. invar. sport.
 ingl. sport, dal franc. desport.

spòrta, sf. 1 Borsa capace utilizzata per fare la spesa. 2 La quantità di roba contenuta in una sporta. comprò una sporta di patate.
 sf. shopping bag.
 lat. sporta, cesta.

sportellìsta, sm. e sf. (pl. m.-isti) Impiegato addetto a trattare con i clienti allo sportello.

sportèllo, sm. 1 Imposta, chiusura girevole, su cardini. 2 L'apertura praticata su una parete di separazione, attraverso cui l'impiegato comunica con il cliente. sportello informazioni; sportello bancario, filiale locale di una banca. 3 Portiera di un veicolo.
 sm. 1 door. 2 (di ufficio) window counter. 3 (automatico) cash dispenser.
 deriv. da porta, incrociato con sporgere.

sportività, sf. 1 L'essere sportivo. 2 Insieme di valori di onestà, correttezza, lealtà nella competizione.

sportìvo, agg. e sm. agg. 1 Riguardante lo sport. articoli sportivi. 2 Che pratica o segue con interesse uno sport. 3 Leale, corretto. sapeva perdere in modo sportivo.
sm. 1 Chi pratica uno sport. 2 Chi segue con passione uno sport.
 agg. 1 sports. 2 (persona) sporty. sm. sportsman.

spòrto, agg. e sm. agg. Proteso in fuori.
sm. 1 Ciò che sporge. 2 Apertura, imposta che ruota su cardini verso l'esterno.

sportsman, sm. invar. Termine inglese corrispondente all'italiano sportivo.

sportswear, sm. invar. Abbigliamento per praticare sport.

spòrtula, sf. 1 Dono che veniva fatto nel medioevo ai giudici e al personale subalterno dei tribunali per i singoli atti del processo. 2 Nell'antica Roma, elargizione in natura e, in seguito, in denaro, fatta dal patrono al proprio cliente quotidianamente.

spòsa, sf. La donna che contrae il matrimonio, nel giorno delle nozze. ~ consorte, coniuge.
 sf. 1 bride. 2 (moglie) wife.

Sposa di Lammermoor, La Opera di Walter Scott (The bride of Lammermoor, 1819). Ambientata in Scozia alla fine del XVI secolo, narra la storia dell'amore di Lucia per Edgardo di Ravenswood, contrastato dal fratello di lei, Lord Enrico Ashton, che odia da sempre Edgardo e vuole far sposare alla sorella Lord Arturo Bucklaw. I due amanti si scambiano un anello, pegno di eterno amore, prima della partenza di Edgardo per l'estero. A seguito di un inganno ordito da Lord Enrico (che fa credere alla sorella che Edgardo intrattiene una relazione con un'altra donna), Lucia accetta di sposare Arturo. Edgardo, avvertito, torna poco dopo le nozze e le restituisce l'anello pretendendo la restituzione del suo. Lucia, in preda a una terribile crisi, uccide lo sposo, impazzisce di dolore e muore. L'innamorato Edgardo, sconvolto dalla notizia della morte di Lucia, si uccide a sua volta.

Sposa era in nero, La Romanzo di C. Woolrich (1940).

Sposa in nero, La Film drammatico, francese (1968). Regia di François Truffaut. Interpreti: Jeanne Moreau, Michel Bouquet, Jean-Claude Brialy. Titolo originale: La mariée était en noir

Sposa venduta, La Opera comica in tre atti di B. Smetana, libretto di K. Sabina (Praga, 1866).

sposalìzio, sm. (pl.-zi) La cerimonia del matrimonio. ~ nozze. <> divorzio.
 sm. wedding.

sposàre, v. v. tr. 1 Unire in matrimonio. 2 Dare in matrimonio. 3 Prendere in moglie o marito. ha sposato la donna che amava. 4 Sostenere una causa. aveva sposato gli ideali del partito. 5 Unire, congiungere.
v. intr. pron. Unirsi in matrimonio.
 v. tr. 1 to marry. 2 (sostenere una causa) to espouse, to embrace. v. intr. pron. to marry, to get married.
 lat. sponsare, da spondere, promettere.

sposàto, agg. Coniugato, che ha contratto un matrimonio.
 agg. married.

sposìna, sf. 1 Giovane sposa. 2 Tipo di anatra.

sposìno, sm. Giovane sposo.

Sposizioni dei Vangeli Novelle di F. Sacchetti (1378-1381).

spòso, sm. 1 L'uomo che contrae il matrimonio, nel giorno delle nozze. 2 pl. Coniugi appena sposati.
 sm. 1 bridegroom. 2 (marito) husband.
 lat. sponsus, p.p. di spondere promettere.

spossaménto, sm. Stanchezza, sfinimento.

spossànte, agg. Estenuante, che priva di energie.
 agg. exhausting.

spossàre, v. v. tr. Sfinire, estenuare, ridurre senza energie. ~ affaticare.
v. intr. pron. Perdere le forze, sfiancarsi.

spossatézza, sf. L'essere spossato, sfinito.
 sf. weakness, exhaustion.

spossessàre, v. v. tr. Levare i possedimenti.
v. intr. pron. Privarsi dei possedimenti a favore di altri.

spostaménto, sm. L'atto si spostare o spostarsi.
 sm. 1 shift. 2 (trasferimento) transfer.

spostàre, v. v. tr. 1 Trasferire da un posto a un altro. ~ rimuovere. 2 Differire. l'appuntamento era stato spostato di un'ora. 3 Danneggiare, rovinare.
v. intr. pron. 1 Cambiare la propria posizione. 2 Trasferirsi.
 v. tr. 1 to move, to shift. 2 (differire) to postpone. 3 (trasferire) to transfer. 4 (orario) to change. v. intr. pron. to move.
 da s-+ deriv. da posto.

Spostati, Gli Film drammatico, americano (1961). Regia di John Huston. Interpreti: Clark Gable, Marilyn Monroe, Montgomery Clift. Titolo originale: The Misfits

spostàto, agg. e sm. agg. Che è stato rimosso, tolto da un posto.
sm. Individuo che ha difficoltà a inserirsi nella vita sociale.
 agg. (disadattato) ill-adjusted. sm. misfit.

spot, sm. invar. 1 Annuncio pubblicitario. gli ultimi spot pubblicitari assomigliano a dei piccoli film. 2 Raggio luminoso che inquadra una zona circoscritta e limitata del palcoscenico.
 sm. commercial.
 ingl. spot luogo.

Spotórno Comune in provincia di Savona (4.264 ab., CAP 17028, TEL. 019).

SPQR Sigla di Senatus PopulusQue Romanus (il senato e il popolo romano, usato nelle iscrizioni).

sprànga, sf. (pl.-ghe) Sbarra di metallo o legno, utilizzata per chiudere dall'interno le imposte. ~ barra.
 sf. bar.
 longob. spanga.

sprangàre, v. tr. 1 Chiudere con una spranga. 2 Picchiare con una spranga.
 v. tr. to bar.

sprangàta, sf. Colpo dato con la spranga.

sprangàto, agg. 1 Sbarrato, chiuso. 2 Picchiato con la spranga.

sprangatùra, sf. L'atto di chiudere, fissare con una spranga.

Spranger, Bartholomaeus (Anversa 1546-Praga 1611) Pittore fiammingo. Tra le opere Trionfo dell'imperatore Rodolfo II (1592, Vienna, Kunsthistorisches Museum).

spray, sm. invar. agg. invar. In forma di liquido nebulizzato.
sm. invar. 1 Spruzzatore. 2 Il liquido contenuto nello spruzzatore.

spràzzo, sm. 1 Spruzzo, in gocce minute. 2 Bagliore di luce. 3 Barlume. quel ragazzo non mostrava alcun sprazzo di intelligenza.
 sm. 1 flash. 2 (di felicità) burst.
 voce onom.

Sprèa Fiume (403 km) della Germania. Nasce dai monti Metalliferi e confluisce nel fiume Havel.

spread spectrum, loc. sost. m. invar. Nelle telecomunicazioni, tecnica di modulazione che espande la banda di un segnale disperdendo l'informazione associata su di un ampio intervallo di frequenze.
 locuzione inglese che significa spettro aperto.

spreadsheet, sm. invar. In informatica indica una categoria di programmi specializzati nella gestione di dati numerici soprattutto nell'ambito dell'analisi finanziaria e nella gestione dei bilanci.

sprecàre, v. v. tr. Sciupare, consumare inutilmente. sprecare il fiato, parlare a persone che non vogliono ascoltare.
v. intr. pron. 1 Impiegare le proprie forze in un'attività che richiede o merita sforzi minori. 2 Non impegnarsi al meglio.
 v. tr. to waste. v. intr. pron. to waste one's energy.
 etimo incerto.

sprecàto, agg. Che viene sciupato, non sfruttato al meglio.

sprèco, sm. (pl.-chi) L'effetto di sprecare. ~ dissipazione, scialo. <> economia, parsimonia.
 sm. waste.

sprecóne, agg. e sm. agg. Che spreca.
sm. Chi spreca, scialacquatore.

spregévole, agg. 1 Ignobile, da disprezzare. 2 Di poco valore, insulso.
 agg. despicable, contemptible.

spregevolézza, sf. L'essere spregevole.

spregiàre, v. tr. Disprezzare, non considerare. ~ disdegnare. <> apprezzare.

spregiatìvo, agg. 1 Che mostra disprezzo, spregio. 2 In grammatica, di nomi e aggettivi che alterano il significato in senso negativo tramite l'aggiunta dei suffissi-uccio,-accio,-ucolo. attorucolo è lo spregiativo di attore.
 deriv. da spregiare.

spregiatóre, sm. (f.-trìce) Chi spregia.

sprègio, sm. (pl.-gi) Atto di disprezzo. ~ disitima, sdegno. <> apprezzamento, considerazione.

spregiudicatézza, sf. L'essere spregiudicato.

spregiudicàto, agg. e sm. agg. 1 Senza pregiudizi, libero. 2 Senza scrupoli.
sm. Chi non ha pregiudizi, scrupoli.
 agg. unscrupulous, unbiased.

sprèmere, v. v. tr. 1 Schiacciare facendo fuoriuscire il liquido contenuto. ~ strizzare. spremere lacrime, costringere al pianto. 2 Far pagare, far sborsare. cercava di spremere i suoi nonni.
v. intr. pron. 1 Impegnarsi totalmente. 2 Sborsare molti soldi.
 v. tr. to squeeze.
 lat. volg. expremere, comp. da ex-+ premere.

spremiagrùmi, sm. invar. Arnese utilizzato per estrarre il succo dagli agrumi.

spremifrùtta, sm. invar. Arnese utilizzato per estrarre il succo dalla frutta.

spremilimóni, sm. invar. Arnese utilizzato per spremere i limoni, estraendone il succo.

spremitùra, sf. L'atto dello spremere.

spremùta, sf. 1 Lo spremere, la spremitura. 2 Ciò che viene ottenuto spremendo.
 sf. 1 juice. 2 (d'arancia) fresh orange juice.

spremùto, agg. 1 Che ha subito la spremitura. 2 Che è ottenuto spremendo.

Spresiàno Comune in provincia di Treviso (8.658 ab., CAP 31027, TEL. 0422).

spretàrsi, v. rifl. Abbandonare il sacerdozio.

spretàto, agg. e sm. agg. Che ha abbandonato l'ufficio del sacerdozio.
sm. Chi ha abbandonato l'ufficio del sacerdozio.

sprezzànte, agg. Che mostra disprezzo. ~ schifato, sdegnoso. <> amabile, cordiale.
 agg. contemptuous, scornful.

sprezzàre, v. tr. Sdegnare, disprezzare.

sprezzatùra, sf. Lo sprezzare, alterigia.

sprèzzo, sm. 1 Disprezzo. 2 Noncuranza.

Spriàna Comune in provincia di Sondrio (156 ab., CAP 23020, TEL. 0342).

sprigionaménto, sm. L'atto di sprigionare o sprigionarsi.

sprigionàre, v. v. tr. 1 Far uscire dal carcere. 2 Emanare.
v. intr. pron. Fuoruscire e propagarsi attorno.
 v. tr. to give off, to emit. v. intr. pron. 1 to emanate. 2 (con irruenza) to burst out.

sprimacciàre, v. tr. Battere un guanciale per distribuire uniformemente l'imbottitura e renderlo più morbido.

sprimacciàta, sf. L'azione e l'effetto dello sprimacciare.

springer spaniel, loc. sost. m. invar. Nome di due cani da caccia da ferma, una inglese e una gallese.

Springfield (Illinois) Città (105.000 ab.) degli USA, capitale dello stato dell'Illinois, nella pianura del Sangamon River. Mercato di prodotti agricoli (tabacco e cereali) e di bestiame. Nella zona sono presenti miniere di carbone. Le principali industrie sono quelle chimiche, metallurgiche, metalmeccaniche, grafico-editoriali, alimentari, tessili e del legno. Vi si trovano la casa e il mausoleo di A. Lincoln.

Springfield (Massachusetts) Città (152.000 ab.) degli USA, nello stato del Massachusetts.

Springfield (Missouri) Città (133.000 ab.) degli USA, nello stato del Missouri.

Springs Città (154.000 ab.) della Repubblica Sudafricana, nel Mpumalanga.

Springsteen, Bruce (Freehold 1949-) Cantante e cantautore rock statunitense. Tra le opere Born to run e Born in the USA.

sprint, sm. invar. 1 Scatto in prossimità del traguardo. 2 Capacità di scatto, ripresa.

sprinter, sm. invar. Atleta dotato di sprint.

sprizzàre, v. v. intr. 1 Spruzzare attorno. 2Zampillare.
v. tr. 1 Manifestare apertamente. 2 Spruzzare.
 v. tr. e v. intr. to spurt.

sprìzzo, sm. Ciò che viene sprizzato in modo improvviso.

sprofondaménto, sm. 1 Lo sprofondare. 2 Depressione.

sprofondàre, v. v. intr. 1 Rovinare, cadere. ~ franare. 2 Presentare un cedimento. il terreno è sprofondato in seguito al peso eccessivo. 3 Affondare. sprofondare nel fango.
v. tr. Far cadere, gettare.
v. intr. pron. Cadere, cedere.
v. rifl. Abbandonarsi, immergersi totalmente.
 v. intr. 1 to collapse. 2 (terreno) to give way, to subside. 3 (affondare) to sink. v. rifl. 1 (poltrona) to sink into. 2 (fig.) to become immersed.
 da s-+ deriv. da profondo.

sprofóndo, sm. Cavità, depressione.

sproloquiàre, v. intr. Fare sproloqui. ~ blaterare, farneticare.

sprolòquio, sm. (pl.-i) Discorso noioso e lungo che non giunge mai a una conclusione. ~ ciancia, farneticamento.

spronàre, v. tr. Stimolare, incitare. ~ sollecitare. <> controllare, frenare.
 v. tr. to spur.

spronàta, sf. 1 Colpo dato con lo sprone. 2 Incitamento, sostegno incoraggiante.

spróne, sm. 1 Sperone. a spron battuto, senza indugi, in tutta fretta. 2 Stimolo, incitamento. quel premio gli era da sprone per continuare al meglio. 3 Contrafforte, sostegno presente in alcuni edifici.
 sm. spur.
 franco sporo.

sproporzionàto, agg. 1 Che presenta dimensioni non in proporzione fra loro. 2 Eccessivo.
 agg. out of proportion, disproportionate.

sproporzióne, sf. L'essere senza proporzione.
 sf. disproportion.

spropositàre, v. intr. Fare degli spropositi.

spropositàto, agg. 1 Esagerato, eccessivo. 2 Sbagliato, con molti errori.
 agg. 1 excessive, huge. 2 (enorme) enormous.

spropòsito, sm. 1 Ciò che è inopportuno e sconveniente. quel ragazzo diceva solo spropositi. 2 Sbaglio, errore enorme. ~ corbelleria. 3 Quantità eccessiva. riteneva di avere pagato uno sproposito per quel vestito.
 sm. inopportunely, blunder.
 da s-+ proposito.

sprovincializzàre, v. v. tr. Far perdere i caratteri tipici dell'atteggiamento del provinciale.
v. intr. pron. Perdere le abitudini, gli atteggiamenti da provinciale.

sprovincializzazióne, sf. L'atto di sprovincializzare o sprovincializzarsi.

sprovvedére, v. tr. Sguarnire, privare del necessario.

sprovvedutézza, sf. Ingenuità, mancanza di abilità ed esperienza.

sprovvedùto, agg. e sm. agg. Che manca di esperienza, ingenuo.
sm. Chi non ha esperienza e si comporta da ingenuo.
 agg. inexperienced.

sprovvìsto, agg. 1 Che manca, non fornito. 2 Nella locuzione avverbiale alla sprovvista, di sorpresa.
 agg. without, lacking in.

sprùe, sf. invar. Anomalo assorbimento dei grassi che restano così nell'intestino (morbo celiaco), con conseguenti fenomeni irritativi, diarrea, aumento della flora batterica e dei processi fermentativi; è dovuta a intolleranza, di natura non completamente chiarita, verso il glutine presente nel grano, associata a una carenza del complesso vitaminico B, nello stesso tempo effetto del malassorbimento e concausa del progredire della malattia.

spruzzabiancherìa, sm. invar. Contenitore con il coperchio bucherellato, utilizzato per spruzzare acqua sulla biancheria da stirare.

spruzzàre, v. v. tr. 1 Gettare un liquido in forma di gocce minute. ~ schizzare. 2 Inumidire con piccole quantità di liquido. 3 Sporcare, imbrattare. gli aveva spruzzato d'inchiostro la camicia. 4 Spolverare. spruzzarono dello zucchero a velo sulla torta.
v. intr. Piovere.
v. rifl. Sporcarsi, schizzarsi.
 v. tr. to sprinkle, to spray.
 voce onom.

spruzzàta, sf. 1 L'effetto di spruzzare. 2 Breve pioggia.
 sf. 1 sprinkling. 2 (di pioggia) light shower.

spruzzatóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi spruzza. 2 Arnese utilizzato per spruzzare i liquidi.
 sm. sprinkler.

spruzzatùra, sf. L'atto di spruzzare.

spruzzétta, sf. Piccolo spruzzatore utilizzato per emettere, in forma di gocce minutissime e fini, i liquidi.

sprùzzo, sm. Getto di sostanza liquida in forma di gocce, schizzo. ~ fiotto.
 sm. 1 sprinkle. 2 (vaporizzato) spray, splash.
 deriv. da spruzzare.

spudoratézza, sf. Sfacciataggine, impudenza. ~ sfrontatezza. <> pudore.

spudoràto, agg. 1 Senza pudore. 2 Sfacciato, irriverente.
 agg. cheeky, shameless.
 lat. expudoratus, comp. da ex-+ deriv. da pudor,-oris pudore.

spùgna, sf. 1 Animale marino costituito di sostanza molle che presenta diverse piccole cavità. 2 Scheletro dell'animale marino, opportunamente trattato, in grado di assorbire liquidi. 3 Tessuto poroso e soffice in grado di assorbire liquidi.
 sf. 1 sponge. 2 (stoffa) terry towelling.
 lat. spongia, dal greco spongìa.
Organismo appartenente ai Poriferi; nome comune di Spongia officinalis e Spongia equina, particolarmente utilizzate per le caratteristiche dello scheletro, corneo, elastico e morbido, formato da spongina. Una volta pescate, vengono portate in superficie per essere compresse al fine di eliminare la sostanza organica; asciugate e purificate dalle parti molli con imbiancanti, vengono commercializzate come spugne da bagno. Tipica dei mari caldi e delle acque non molto profonde, viene pescata attivamente anche nel Mediterraneo.

spugnàre, v. tr. Pulire mediante spugna.

spugnatùra, sf. L'atto di bagnare con una spugna.

spugnòla, sf. Genere di funghi della famiglia delle Morchellacee e della classe degli Ascomiceti. Vi appartengono la spugnola comune (Morchella esculenta) e la spugnola deliziosa (Morchella deliciosa), entrambi commestibili.

spugnosità, sf. invar. La qualità di ciò che è spugnoso.

spugnóso, agg. Che mostra caratteristiche della spugna.
 agg. spongy.

spulàre, v. tr. Liberare il grano dalla pula.

spulciàre, v. tr. 1 Liberare dalle pulci. 2 Cercare con grande minuziosità.

spùma, sf. 1 Schiuma. 2 Minerale utilizzato per fabbricare pipe. 3 Bevanda analcolica.
 sf. 1 foam. 2 (bevanda) mineral water.
 lat. spuma bava, deriv. da spuere sputare.

spumànte, agg. e sm. agg. Che produce spuma.
sm. Vino frizzante di qualità pregiata che produce spuma quando viene versato.
 agg. e sm. sparkling wine.

spumantizzazióne, sf. Processo con cui si rende spumante il vino.

spumàre, v. intr. Emettere spuma.

spumeggiànte, agg. 1 Che produce spuma. 2 Vivace, frizzante.
 agg. 1 (vino) sparkling. 2 (birra) foaming.

spumeggiàre, v. intr. 1 Produrre spuma. 2 Tenere un'atteggiamento brillante, vivace.
 v. intr. to froth, to foam.

Spumellàrii Sottordine di Protozoi radiolari. ~ peripilei.

spumóne, sm. Dolce a base di albume sbattuto e montato.
 sm. mousse.

spumosità, sf. invar. L'essere spumoso.

spumóso, agg. Che produce molta spuma.

spùnta, sf. 1 Verifica, controllo da effettuare. 2 Segno grafico fatto su prospetti, elenchi di verifiche, controlli per indicare quelli che sono già stati svolti.

spuntàre, v. v. tr. 1 Rompere, consumare la punta. 2 Accorciare. voleva solo che gli spuntasse i capelli. 3 Staccare. 4 Superare, avere la meglio. spuntarla, averla vinta. 5 Tracciare un segno grafico a fianco a un oggetto listato, per indicare un controllo o verifica già svolta.
v. intr. Sorgere, uscire fuori. le spuntò un sorriso sulle labbra.
v. intr. pron. Perdere, consumare la punta.
 v. tr. 1 (smussare) to blunt. 2 (ottenere) to get. 3 (piante) to sprout. 4 (apparire) to appear. 5 (astro) to come out. 6 (sporgere) to peep out, to stick out. 7 (verificare) to tick off, to check off. v. rifl. to become blunt.
 da s-+ deriv. da punta; nei significati [3], [4], [5]: da s-+ deriv. da punto.

spuntàta, sf. 1 Lo spuntare o tagliare una punta. 2 Spunta.

spuntàto, agg. Privo di punta. ~ troncato. <> appuntito.

spuntatùra, sf. 1 L'operazione di spuntare. aveva bisogno di una lieve spuntatura ai capelli. 2 Ciò che è stato spuntato.
 deriv. da spuntare.

spuntìglio, sm. Polvere abrasiva a grana molto fine.

spuntìno, sm. Pasto leggero e veloce, fatto durante la giornata. ~ merenda, stuzzichino.
 sm. snack.

spùnto, sm. 1 Ispirazione che fornisce l'avvio di un lavoro. fornire lo spunto per un lavoro. 2 Scatto. l'auto aveva perso lo spunto iniziale. 3 Il sapore del vino quando si altera e tende a diventare aceto.
 sm. 1 (fig.) starting point. 2 (teatro) cue.
 deriv. da spuntare.

spuntóne, sm. 1 Enorme punta metallica o di legno. 2 Grossa spina. 3 Parte di roccia sporgente e acuminata.

spupazzàre, v. v. tr. Tenere una piacevole compagnia, far divertire.
v. intr. pron. Divertirsi con qualcuno.

spurgàre, v. v. tr. Liberare un condotto da ciò che lo ingombra.
v. intr. pron. Espellere il catarro.
 v. tr. to clear, to clean.
 lat. expurgare, comp. da ex + purgare.

spùrgo, sm. (pl.-ghi) 1 L'atto di spurgare. 2 Ciò che viene spurgato.

spùrio, agg. 1 Illegittimo. 2 Non autentico.

sputacchiàre, v. v. intr. Sputare continuamente.
v. tr. Ricoprire di sputi.

sputacchièra, sf. Recipiente in cui si può sputare.

sputacchìna, sf. Insetto (Philaenus spumarius) della famiglia dei Cercopidi e dell'ordine degli Emitteri. Diffusa in Europa, vive nei prati. La sua larva è avvolta da una schiuma protettiva.

sputàcchio, sm. (pl.-chi) Grosso sputo.

sputafuòco, sf. Pistola, arma da fuoco.

sputàre, v. v. tr. 1 Espellere dalla bocca. 2 Faticare molto.
v. intr. 1 Emettere sputi. 2 Rifiutare, disprezzare.
 v. tr. e v. intr. 1 to spit. 2 (fig.) to belch out.

sputasentènze, sm. e sf. invar. Chi esprime continuamente con aria saccente giudizi non richiesti su cose o persone. ~ saccente.

sputàto, agg. Che è molto somigliante a un'altra persona. ~ identico, preciso. <> dissimile, differente.

Sputnik Primi satelliti artificiali sovietici.
Sputnik 1
Primo satellite artificiale della storia, lanciato in un'orbita ellittica compresa tra 227 km (perigeo) e 940 km (apogeo). Venne lanciato in orbita il 4 ottobre 1957 e vi rimase fino al 4 gennaio 1958.
Sputnik 2
Satellite artificiale sul quale venne imbarcato il primo essere vivente, la cagnetta Laika; fu lanciato in orbita il 3 novembre 1957.

spùto, sm. La saliva che viene sputata.
 sm. spittle, spit.
 lat. sputum, deriv. da spuere sputare.

sputtanaménto, sm. L'atto di sputtanare.

sputtanàre, v. v. tr. Rovinare la reputazione di qualcuno.
v. intr. pron. Rovinarsi la reputazione.

spy story, sf. invar. 1 Storia di spionaggio. 2 Genere letterario basato su storie di spionaggio.

squadernàre, v. v. tr. 1 Sfogliare ripetutamente un libro, un quaderno alla ricerca di qualcosa. 2 Spiattellare, mostrare apertamente. gli squadernò davanti i risultati degli esperimenti per convincerlo.
v. intr. pron. Rovinarsi, squinternarsi.
 da s-+ deriv. da quaderno.

squàdra, sf. sf. 1 Strumento dalla forma di triangolo rettangolo, usato come riferimento per costruire o misurare angoli retti. essere in squadra, perpendicolare.
sf. coll. 1 Insieme di persone che svolgono lo stesso lavoro o attività. squadra di calcio. 2 Il minimo insieme di persone che è operativo in un esercito, affidato a un graduato. squadra di artificieri.
 sf. 1 team, squad. 2 (operai) gang. 3 (mobile) flying squad. 4 (da disegno) set square.
 deriv. da squadrare.

squadràccia, sf. (pl.-ce) Banda di malviventi, delinquenti.

squadràre, v. tr. 1 Mettere in squadra, tracciare linee parallele e perpendicolari fra loro. 2 Osservare una persona fissamente. lo squadrò a lungo per capire cosa volesse. 3 Ridurre a una forma quadrata. squadrare il legname.
 v. tr. 1 to square. 2 (osservare) to look up and down, to look at closely.
 lat. exquadrare, comp. da ex-+ deriv. da quadrus quadrato.

squadràto, agg. Che ha una forma quadrata.

squadratùra, sf. L'atto di squadrare.

squadrìglia, sf. 1 Insieme di navi o sommergibili che costituiscono un'unità della marina alle dipendenze di un comandante. 2 Gruppo di quattro aerei comandati da un capitano dell'aeronautica. fu inviata una squadriglia di supporto alle operazioni.
 sf. 1 (navale) squadron. 2 (aerea) flight.
 spagn. escuadrilla.

Squadriglia dell'aurora, La Film di guerra, americano (1930). Regia di Howard Hawks. Interpreti: Richard Barthelmess, Douglas Fairbanks jr., Neil Hamilton. Titolo originale: The Dawn Patrol (The Flight Commander)

squadrìsmo, sm. L'insieme delle squadre d'azione fasciste e dei loro interventi.

squadrìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Appartenente alle squadre d'azione fasciste.

squàdro, sm. 1 L'atto di squadrare. 2 Strumento utilizzato in topografia. 3 Pesce angelo.

squadróne, sm. Unità della cavalleria costituita da cento cavalli. ~ compagnia, reparto.
 sm. squadron.

squagliàre, v. v. tr. Sciogliere.
v. intr. pron. 1 Sciogliersi, liquefarsi. 2 Scappare, andarsene in fretta.
 v. intr. pron. 1 to melt. 2 (scappare) to sneak off.

Squàlidi Famiglia di Pesci Selaci squaliformi dal corpo fusiforme che vivono nelle acque fredde.

squalìfica, sf. (pl.-che) Esclusione da una gara in seguito a un comportamento scorretto, a un'infrazione dei regolamenti.
 sf. disqualification.

squalificàre, v. v. tr. 1 Escludere da una gara tramite squalifica. 2 Intaccare la validità, il credito di qualcuno.
v. intr. pron. Mostrarsi incapaci, perdendo la fiducia altrui.
 v. tr. to disqualify. v. intr. pron. to discredit oneself.

squalificàto, agg. 1 Screditato. 2 Escluso a causa di squalifica.

Squalifórmi Ordine di Pesci Selaci a cui appartengono gli squali.

squallidézza, sf. Squallore.

squàllido, agg. 1 Pallido. 2 Logoro, misero. ~ Povero. 3 Spoglio, disadorno. 4 Deprimente. ~ desolato, triste.
 agg. bleak, dreary, wretched.
 lat. squalidus, deriv. da squalere.

squallidùme, sm. sing. Insieme di cose squallide.

squallóre, sm. L'essere squallido.
 sm. bleakness, wretchedness.
 lat. squalor,-oris.

squàlo, sm. In zoologia è il termine con il quale si indicano alcuni Pesci Condritti, ossia pesci fusiformi, di grandi dimensioni, dotati di muscoli che consentono di raggiungere elevate velocità. È formato da cinque o sette fessure branchiali, bocca ventrale e pinna caudale asimmetrica. Sono tipici dei mari temperati e caldi e sono molto pericolosi per l'uomo. Tra i maggiori, lo squalo balena (Rhineodon typus) e lo squalo elefante (Cetorhinus maximus); tra quelli presenti nel Mediterraneo, lo squalo grigio (Carcharhinus plumbeus). ~ pescecane.
 sm. shark.

Squalo, Lo Film fantastico, americano (1975). Regia di Steven Spielberg. Interpreti: Robert Shaw, Roy Scheider, Richard Dreyfuss. Titolo originale: Jaws

squàma, sf. 1 Formazione tegumentale cornea (Anfibi, Uccelli, Rettili, Mammiferi) o ossea (Pesci) che protegge la pelle. 2 Lamina fogliacea di dimensioni ridotte. 3 Lesione cutanea le cui cellule formano lamine che si sfaldano.
 sf. scale.

squamàre, v. v. tr. Togliere le squame, le scaglie dell'epidermide.
v. intr. pron. 1 Perdere le squame. 2 Perdere lo strato più esterno dell'epidermide.
 v. tr. to scale. v. intr. pron. to flake off.

Squamàti Ordine di Rettili il cui tegumento ha squame cornee, a cui appartengono i lacertili e i serpenti.

squamàto, agg. Che presenta rivestimento di squame.

squamóso, agg. Coperto di squame. ~ scaglioso, squamato. <> levigato, liscio.

squarciagóla, loc. avv. A gran voce, urlando.
 avv. at the top of one's voice.

squarciaménto, sm. L'atto di squarciare.

squarciàre, v. v. tr. 1 Stracciare con violenza. 2 Mostrare improvvisamente qualcosa che era nascosto.
v. intr. pron. Lacerarsi in modo improvviso.
 v. tr. to tear open, to rip open.

squàrcio, sm. (pl.-ci) 1 Lacerazione enorme. 2 Brano estratto da un contesto più ampio.

Squarcióne, Francésco (Padova 1397-1468) Pittore. Tra le opere San Gerolamo e Santi (1449, Padova, Museo Civico).

square, sf. invar. Piazza di forma quadrangolare.

squartaménto, sm. L'atto di squartare.

squartàre, v. tr. Spezzare, ridurre in pezzi.
 v. tr. to cut up, to quarter.

squartatóio, sm. (pl.-oi) Grosso coltello da macellaio.

squartatóre, sm. (f.-trìce) Chi squarta.

squash, sm. invar. Sport e gioco praticato con racchetta e palla, simile al tennis, di origine anglosassone. Viene praticato in un ambiente chiuso e prevede due giocatori che cercano di lanciare alternativamente la palla sui muri della stanza e di ostacolare ognuno il proprio avversario.
 inglese squash.

squassaménto, sm. L'atto di squassare.

squassàre, v. tr. Scuotere con violenza e forza. ~ agitare.

squàsso, sm. Sconquasso. ~ sfacelo.

squatìna, sf. Genere di Pesci Selaci squaliformi dal corpo depresso appartenenti alla famiglia degli Squatinidi.

Squatìnidi Famiglia di Pesci Selaci squaliformi caratterizzati da pinne pettorali ampie e bocca in posizione terminale.

squattrinàto, agg. Chi è senza quattrini.
 agg. hard up, penniless.

squaw, sf. invar. Donna di una tribù indiana dell'America settentrionale.

squelch, sm. invar. Nel linguaggio informatico indica l'azione di eliminare i diritti di accesso a Internet da parte del gestore di sistema.

squilibràre, v. v. tr. 1 Far perdere l'equilibrio, portare in una situazione di non equilibrio. 2 Sbilanciare.
v. intr. pron. Perdere l'equilibrio.

squilibràto, agg. e sm. agg. Pazzoide, che non ha pieno controllo delle facoltà mentali.
sm. Chi non ha completo controllo delle proprie facoltà mentali.
 agg. 1 unbalanced. 2 (mentale) mentally deranged.

squilìbrio, sm. 1 Situazione in cui manca equilibrio. 2 Sbilancio, disavanzo.
 sm. 1 (mentale) derangement. 2 (econ.) imbalance.

squìlla, sf. 1 Piccola campana. 2 Pannocchia.

Squillàce Comune in provincia di Catanzaro (3.144 ab., CAP 88069, TEL. 0961).
Squillace
Golfo della Calabria centro-orientale, sul mar Ionio, tra capo Rizzuto e punta Stilo.

squillànte, agg. 1 Relativo a un suono molto acuto. 2 Relativo a un colore molto intenso.
 agg. sharp, shrill.

squillàre, v. intr. Emettere squilli. ~ trillare.
 v. intr. 1 to ring. 2 (di tromba) to blare.

Squìllidi La sola famiglia dei Crostacei stomatopodi.

squìllo, sm. Suono molto chiaro ad acuto, come quello prodotto da campane o trombe.
 sm. 1 ring. 2 (di tromba) blare. 3 (ragazza squillo) call girl.

Squillo per l'ispettore Klute, Una Film poliziesco, americano (1971). Regia di Alan J. Pakula. Interpreti: Jane Fonda, Donald Sutherland, Charles Cioffi. Titolo originale: Klute

squìncio, sm. (pl.-ci) Sguancio.

squinternàre, v. v. tr. Scompaginare, sconvolgere.
v. intr. pron. Scompaginarsi, danneggiarsi.

squinternàto, agg. e sm. agg. Che presenta i fascicoli sconnessi e in disordine.
sm. Persona squilibrata.

Squinzàno Comune in provincia di Lecce (15.821 ab., CAP 73018, TEL. 0832). Centro agricolo (coltivazione di viti, tabacco e cereali) e industriale (prodotti per l'edilizia, dell'abbigliamento, del legno e alimentari). Vi si trova una chiesa parrocchiale del XVII sec. e nelle vicinanze la chiesa di Santa Maria delle Cerrate, risalente al XII sec. Gli abitanti sono detti Squinzanesi.

squisitaménte, avv. In modo squisito.

squisitézza, sf. L'essere squisito. ~ bontà, prelibatezza. <> schifezza.

squisìto, agg. 1 Raffinato. 2 Eccellente. 3 Pregevole.
 agg. exquisite.
 lat. exquisitus, p.p. di exquirere ricercare.

squittìo, sm. Lo squittire con continuità.

squittìre, v. intr. 1 Emettere suoni striduli e sommessi. il topo ormai nella trappola squittiva e si agitava inutilmente. 2 Emettere piccoli gridi o parole incomprensibili.
 v. intr. (topo) to squeak.
 voce onom.

Sr Simbolo chimico dello stronzio.

sradicaménto, sm. L'effetto dello sradicare.

sradicàre, v. v. tr. 1 Strappare dalle radici. 2 Eliminare un atteggiamento, un sentimento, sopprimerlo.
v. intr. pron. Staccarsi dalle radici.
 v. tr. 1 to root out, to uproot. 2 (fig.) to eradicate.
 lat. volg. exradicare, comp. da ex-+ deriv. da radix,-icis radice.

sradicàto, agg. 1 Divelto. 2 Che è stato separato brutalmente dal proprio ambiente.

Sràffa, Pièro (Torino 1898-Cambridge 1983) Economista. Tra le opere Produzione di merci a mezzo di merci (1960) e Le leggi dei rendimenti in regime di concorrenza (1926).

sragionàre, v. intr. Fare ragionamenti o discorsi senza logica. ~ delirare, blaterare. <> ragionare.
 v. intr. to rave, to talk nonsense.

sregolatézza, sf. L'essere sregolato. ~ smodatezza. <> regolatezza.

sregolàto, agg. Senza regola, dissoluto, intemperante.
 agg. 1 disorderly. 2 (dissoluto) dissolute.

Sri Lanka (Ceylon) Stato dell'Asia meridionale costituito dall'isola omonima dell'oceano Indiano e da alcune isole minori, a sud-est della penisola del Deccan, da cui lo separa un braccio di mare largo circa 35 km.
L'isola è formata a nord da una fascia pianeggiante, in parte coperta da savane; la parte meridionale è occupata da un altopiano che culmina a 2.527 m nel Pidurutalagala e digrada verso il mare con una serie di terrazze.
Dal massiccio centrale scendono vari fiumi in tutte le direzioni, quasi tutti a regime stagionale, tra cui il Kals Oya, il Kelani, il Kirindi Oya; il più lungo è il Mahawel, lungo 332 km e in parte navigabile.
Il clima è caldo umido, caratterizzato da modeste escursioni termiche stagionali e diurne; le piogge sono governate dal regime monsonico e solo le regioni di nord nord-est sono relativamente asciutte, protette dal rilievo.
La maggior parte della popolazione si raccoglie oggi nella parte sudoccidentale, mentre il centro dell'isola è spopolato e malsano.
La capitale è Colombo, centro amministrativo e culturale, nonché attivo porto commerciale fin dai tempi coloniali e più recentemente sede di industrie.
Altre città sono Dehiwala-Mt. Lavinia, la seconda del paese, Jaffna, Negombo, Kandy e Moratuwa.
Lo Sri Lanka è un paese prevalentemente agricolo, il cui retaggio coloniale ne condiziona e rallenta il progresso economico. L'economia del paese infatti si regge tuttora essenzialmente su due sole colture di piantagione, il tè e il caucciù, introdotte dagli inglesi nel secolo scorso.
Per il consumo locale, la coltura fondamentale è quella del riso, cui si aggiungono la manioca, la patata, gli ortaggi, e la frutta in genere.
Oltre al tè e al caucciù si coltivano per l'esportazione anche la palma da cocco, le spezie, il tabacco, la canna da zucchero, il cotone e il caffè.
Nelle aree dell'interno una buona risorsa è offerta dalle foreste, ricchissime di legno pregiato ed essenze.
Poco sviluppati sono invece l'allevamento e la pesca.
Scarse sono le risorse del sottosuolo; mancano i minerali energetici; principali prodotti minerali sono la grafite e talune pietre preziose (rubini, zaffiri, topazi); esistono piccoli giacimenti di ferro, oro, minerali radioattivi.
Tra le industrie prevalgono quelle tessili e in genere quelle che lavorano i prodotti agricoli locali: zuccherifici, fabbriche di gomma, concerie, cartiere, manifatture di tabacco, oleifici; si hanno inoltre piccoli cementifici, impianti siderurgici e una raffineria di petrolio di importazione.
STORIA Nel III sec. a. C. viene introdotto nel paese il buddhismo. Alla fine del X sec. d. C. la monarchia di Anuradhapura è rovesciata da un re cola. Nel 1070 l'isola viene riconquistata da un principe cingalese. Nei secc. XIV-XVI un regno tamil indipendente occupa la penisola di Jaffna. Nel XVI sec. il Portogallo occupa la costa mentre il re di Kandy domina il centro di Ceylon. Nel l658 gli olandesi scacciano i portoghesi. Nel 1796 la Gran Bretagna annette l'isola e nel 1815 s'impadronisce del regno di Kandy. Nel 1931 Ceylon è dotata di uno statuto di autonomia interna. Nel 1948 l'isola ottiene l'indipendenza. Dal 1948 al 1956 i conservatori sono al potere con D. S. Senanayake (1948-1952) e quindi con i figli Dudley Senanayake (1952-1953) e J. Kotelawala (1953-1956).
Dal 1956 al 1965 la sinistra, guidata da Salomon Bandaranaike e quindi, dopo il suo assassinio (1959) dalla sua vedova Sirimavo Bandaranaike, governa il paese. Dal 1965 al 1970 ritorna al potere D. Senanayake. Gli succede S. Bandaranaike (1970-1977). A partire dal 1974 organizzazioni tamil combattono per la creazione di uno stato tamil indipendente. Nel 1977 diventa primo ministro il conservatore D. R. Jayawardene. L'anno dopo diventa presidente. Dal 1983 numerosi scontri oppongono tamil e cingalesi minacciando l'unità del paese.
Nel 1989 R. Premadasa diventa presidente della repubblica. L'intervento di truppe indiane (1987-1990), in accordo con lo Sri Lanka, non riesce a risolvere il conflitto interno del separatismo tamil. Nel 1993 R. Premadasa viene assassinato. Gli succede alla guida dello stato Dingiri Banda Wijetunga. L'anno successivo Chandrika Kuamaratunga, leader dell'opposizione di sinistra è eletto presidente della repubblica. Due anni dopo un accordo di cessate il fuoco viene concluso tra il governo e i separatisti tamil; quando questi rompono la tregua, l'armata singalese lancia contro di loro una vasta offensiva (presa di Jaffna, dicembre).
Abitanti-18.354.000
Superficie-65.610 km2
Densità-279,7 ab./km2
Capitale-Colombo
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Rupia singalese
Lingua-Singalese e tamil, inglese
Religione-Buddhista, con minoranze di induisti (tamil), musulmani, cattolica

Srikakulam Città (68.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Andhra Pradesh. Capoluogo del distretto omonimo.

Srinagar Città (588.000 ab.) dell'India, capitale dello stato di Jammu e Kashmir.

Srl Sigla di Società a responsabilità limitata.

srotolàre, v. v. tr. Svolgere un rotolo.
v. intr. pron. Disfarsi.
 v. tr. to unroll.

SSN Sigla di Servizio Sanitario Nazionale.

Ssu-ma Hsiang-ju (Chengtu 179-117 a. C.) Poeta cinese. Tra le opere Mei-jen, Ta-jen e Shang-lin.

Staal de Launay, Marguerite Jeanne Cordier baronéssa di (Parigi 1684-Genevilliers, Parigi 1750) Scrittrice francese. Dama di compagnia della duchessa del Maine, con lei si occupò delle promozioni teatrali e mondane di Sceaux nonché dell'organizzazione della congiura di Cellamare, a favore del re di Spagna. Tra le opere, Memorie, in quattro libri, due commedie e una raccolta di Lettere, pubblicata nel 1755.

Stabat mater Sequenza di Iacopone da Todi (XIII-XIV sec.).

stabbiàre, v. v. tr. 1 Far trascorrere la notte su un terreno. 2 Far concimare un terreno dagli animali.
v. intr. Concimare un terreno, trascorrendovi la notte.

stàbbio, sm. 1 Recinzione in cui vengono lasciati gli animali durante la notte. 2 Concime.
 lat. stabulum stalla, deriv. da stare fermarsi.

stàbile, agg. e sm. agg. 1 Ben fisso. ~ instabile, mobile. aveva propositi stabili. 2 Che dura nel tempo. 3 Permanente. in pianta stabile.
sm. Edificio, costruzione. avevano piazzato una bomba nello stabile.
(colore) fast. 4 (tempo) settled. sm. building.
 lat. stabilis, deriv. da stare star fermo.

Stàbile, Mariàno (Palermo 1888-Milano 1968) Baritono italiano. Ha interpretato numerose opere tra cui quelle di Mozart, quelle di Wagner e quelle della scuola verista.

stabiliménto, sm. 1 Insediamento. 2 Edificio, costruzione destinata a un'attività produttiva.
 sm. 1 plant, factory. 2 (termale) thermal spa. 3 (edificio) establishment.

stabilìre, v. v. tr. 1 Fissare, accordare. dovevano ancora stabilire i termini della consegna. 2 Decretare, deliberare. la cassazione stabilì che non era legittimo alcun rimborso.
v. intr. pron. Fissare la propria dimora in un luogo.
(accertare) to ascertain. 3 (decidere) to decide. 4 (fissare) to fix. v. intr. pron. to settle.
lat. stabilire rendere stabile, deriv. da stabilis.

stabilità, sf. invar. L'essere stabile, fermo.
 sf. stability.
In matematica è una proprietà delle soluzioni di un problema che, dopo una variazione dei dati iniziali, si mantengono all'interno di un intervallo stabilito precedentemente.
In meccanica è una nozione fondamentale usata nella determinazione della misura in cui le posizioni o le configurazioni dell'equilibrio di un sistema risentono di una perturbazione esterna.
Stabilità di una struttura
Nella scienza delle costruzioni, è la proprietà che la struttura possiede di resistere a sollecitazioni alle quali è soggetta; principalmente la stabilità dell'equilibrio elastico della struttura, ossia dell'equilibrio tra le forze esterne e le tensioni interne.

stabilìto, agg. Ben definito e fissato.

stabilizzànte, agg. e sm. agg. Che rende stabile una reazione chimica.
sm. Sostanza che rende stabile una reazione chimica.

stabilizzàre, v. v. tr. Rendere stabile, normalizzare. ~ consolidare. <> destabilizzare.
v. intr. pron. Diventare stabile.

stabilizzatóre, sm. 1 Ciò che stabilizza. 2 Oggetto che impedisce il rollio nelle navi. 3 Circuito elettrico che mantiene stabile e priva di oscillazioni l'alimentazione elettrica. si era danneggiato lo stabilizzatore del televisore.

stabilizzazióne, sf. L'atto di stabilizzare.

stabilménte, avv. In modo stabile. ~ definitivamente. <> momentaneamente.

stabulàre, v. v. tr. Tenere in una stalla.
v. intr. Di animali, vivere in una stalla.

stabulàrio, sm. Reparto di un laboratorio o di un istituto destinato a tenere gli animali per la sperimentazione.

stabulazióne, sf. Il mettere il bestiame nelle stalle.

stacanovìsmo, sm. 1 Eccessivo zelo nel compiere il proprio lavoro. 2 Sistema di lavoro basato sull'aumento della produttività individuale, introdotto in Unione Sovietica dopo il 1935
Per lo stacanovismo il miglioramento della produttività lavorativa si conseguiva attraverso l'utilizzo dello spirito di emulazione e la sollecitazione del ricorso all'esperienza professionale degli operai. Il termine deriva da A. G. Stackanov, minatore che nel 1935 mise in pratica una nuova tecnica estrattiva che gli permise di stabilire un record circa la quantità di carbone estratta in un solo giorno da un lavoratore. Divenne inevitabilmente modello per il regime stalinista.

stacanovìsta, sm. (pl.-i) Chi svolge con grande zelo il proprio lavoro.

stacanovìstico, agg. (pl.-ci) Riguardante lo stacanovismo.

staccàbile, agg. Che può essere staccato.

staccàre, v. v. tr. 1 Togliere qualcosa che era attaccato, rimuovere. staccare la corrente elettrica, interromperne l'erogazione. 2 Allontanare, distanziare. era riuscito a staccare il gruppo dei ciclisti. 3 Scandire le parole.
v. intr. 1 Risaltare. 2 Finire il proprio turno di lavoro. decise di andare a prenderla quando staccava dal lavoro.
v. intr. pron. Cadere.
v. rifl. Allontanarsi.
3 (scostarsi) to move away.
 da s-+ deriv. da tacca.

staccàto, agg. e sm. agg. Separato, disgiunto.
sm. Il suonare le note, intercalandole con brevi intervalli.

stacciàre, v. tr. 1 Far passare nello staccio. 2 Setacciare. 3 Vagliare con attenzione.

stacciatùra, sf. L'operazione di stacciare.

stàccio, sm. (pl.-ci) Setaccio. ~ crivello.

staccionàta, sf. 1 Insieme di pali di recinzione uniti con delle traverse orizzontali di legno. 2 Ostacolo nelle gare di ippica.
 sf. wooden fence.

stàcco, sm. (pl.-chi) 1 L'atto di staccare. 2 Distacco. lo stacco accumulato dal gruppo di testa era ingente. 3 Risalto, spicco.
 deriv. da staccare.

stachys, sf. invar. Genere di piante erbacee o subarbustacee appartenenti alla famiglia delle Labiate diffuse nelle zone temperate.

stack, sm. invar. Letteralmente significa pila. In informatica designa una struttura di dati mediante la quale le informazioni sono inserite ed estratte in modo lineare.

stadèra, sf. Bilancia formata da un'asta graduata e da un unico piatto.
 lat. statera, dal greco statèr statere.

stàdia, sf. Strumento utilizzato per rilievi topografici.

stàdio, sm. (pl.-i) 1 Arena adibita ad accogliere competizioni sportive. 2 Fase, periodo. 3 Segmento. 4 In aeronautica è ognuno degli elementi propulsivi di un missile vettore che si staccano quando è esaurito il loro propellente. 5 Antica misura di lunghezza greca, di 600 piedi, variabile intorno a 180 m.
 sm. 1 football ground, stadium. 2 (fase) phase, stage.
I più grandi stadi sono il Maracaná di Rio de Janiero (200.000 posti), il Nou Camp di Barcellona (150.000 posti) e l'Hampden Park di Glasgow (140.000 posti).

Stadio dello specchio come formatore della funzione dell'Io, Lo Opera di psicologia di J. Lacan (1949).

Stadio di Wimbledon, Lo Romanzo di D. Del Giudice (1983).

 

 

Staël, Anne-Louise-Germaine Necker Madame de (Parigi 1766-1817) Scrittrice. Figlia del ricco banchiere ginevrino Jacques Necker, ministro di Luigi XVI dal 1776 al 1781 e dal 1788 al 1790. Nel salotto della madre, ella dimostrò un'intelligenza estremamente precoce e si mostrò allieva entusiasta dei filosofi e uomini di cultura che regolarmente lo frequentano, tra i quali D. Diderot, J. D'Alembert, C. A. Helvétius, G. Buffon, Bernardin de Saint-Pierre e Mathieu de Montmorency. Nel 1786 andò sposa al barone Eric Magnus Staël de Holstein, ambasciatore di Svezia a Parigi. Il matrimonio la metterà relativamente al riparo dalle vicende della rivoluzione francese, consentendole di conservare una posizione influente nella società del tempo. Il 22 luglio 1787 le nacque Gustavine, la prima figlia, che morirà a poco più di un anno di età (7 aprile 1789); a questa sarebbero seguiti il figlio Auguste (1790), il secondo figlio Albert (settembre 1792) e la seconda figlia Albertine (1797). Nel 1812 avrebbe avuto Louis Alphonse da John Rocca. Allo scoppio della rivoluzione, la sua coscienza illuminista alimentò fervide speranze per un futuro costituzionale della Francia: nel 1791 partecipò attivamente all'elaborazione della nuova costituzione e ottenne anche che un suo amico, il conte Louis de Narbonne, entrasse nel nuovo governo. Gli sviluppi del movimento rivoluzionario, che coinvolsero anche il padre (licenziato dal re nel 1790) e gli eccessi del 1792 (i cosiddetti massacri di settembre) la costrinsero ad abbandonare Parigi, sfuggendo fortunosamente all'arresto. Prima raggiunse l'Inghilterra, in seguito si rifugiò nel castello di Coppet sul lago di Ginevra, acquistato dal padre nel 1784. Costretta all'inattività politica, aiutò la fuga di numerosi amici minacciati di morte e, soprattutto, si dedicò al lavoro letterario nel quale aveva esordito nel 1788 con la Lettera sul carattere e le opere di Jean-Jacques Rousseau, che può essere considerata il frutto precoce delle sue frequentazioni del salotto materno. Ebbe numerose relazioni, la più famosa delle quali fu quella con lo scrittore Benjamin Constant (durata dal 1794 al 1805, quando ella rifiutò la sua proposta di matrimonio). Dall'intensa attività letteraria, nacquero numerose opere: le Riflessioni sul processo alla regina, in difesa di Maria-Antonietta; un breve romanzo, Zulma; il Saggio sulle opere d'immaginazione (1794), saggio di teoria del romanzo; Sull'influenza delle passioni sulla felicità degli individui e delle nazioni (1796); Riflessioni sulla pace dirette a Pitt e ai francesi (1795), un appello alla pace, seguito dalle Riflessioni sulla pace interna. Nel 1798 scrisse Sulle circostanze attuali che possono terminare la rivoluzione e i principi che devono fondare la repubblica in Francia. All'indagine approfondita sulle conquiste della rivoluzione l'opera univa la denuncia dell'illegalità e degli estremismi. Lo scritto non venne pubblicato per l'avvenuta presa di potere da parte di Napoleone Bonaparte (9 novembre 1799 o 18 brumaio). Nel 1800 pubblicò il saggio Sulla letteratura considerata nei rapporti con le istituzioni sociali, che la fece conoscere in tutta Europa. In esso affermava il principio che la letteratura è legata alla nazione e alla sua storia, oltre che agli esempi stranieri. Intanto iniziò lo studio della lingua tedesca. In dicembre si separò dal marito. Nel 1802, Napoleone le vietò di mettere piede a Parigi, mentre un bando del 1803 le impose di restare almeno a quaranta leghe da Parigi. Per tutta risposta, ella organizzò un nuovo salotto a Coppet. Nello stesso anno effettuò un viaggio in Germania e a Weimar incontrò J. W. Goethe, F. Schiller e W. A. Schlegel, in compagnia del quale ritornò in Svizzera. Nel 1804, in primavera fu a Berlino e a Weimar; in dicembre partì per l'Italia (visite a Roma, Napoli, Firenze, Venezia e Milano). Intanto era morto il marito (9 maggio 1802) e il padre (maggio 1804). Nel 1810 pubblicò il secondo famosissimo saggio Sulla Germania, pregevole indagine sulla letteratura e filosofia romantica tedesca, considerata la sua opera più importante. L'esaltazione delle cose tedesche, che aveva lo scopo di rompere le barriere nazionalistiche, irritò tanto Napoleone che ordinò la distruzione della prima edizione ed esiliò l'autrice. Nel 1812 effettuò un viaggio toccando Vienna, Pietroburgo, Stoccolma e l'Inghilterra. Il libro Sulla Germania venne pubblicato a Londra nel 1813 e a Parigi nel 1814. Con la restaurazione (1814) poté ritornare a Parigi e riaprire un salotto. Nel 1815, la fuga di Napoleone dall'isola d'Elba (1° marzo) la convinse a tornare a Coppet. In questo periodo, anche Lord Byron frequentò il salotto di Coppet. Il 10 ottobre 1816 sposò in segreto John Rocca, un giovane ufficiale svizzero. La felicità fu di breve durata: la salute di Madame de Staël era compromessa; il 21 febbraio 1817 venne colpita da un attacco di apoplessia che la lasciò paralizzata. Morì il 14 luglio dello stesso anno. John Rocca morirà sei mesi più tardi, il 30 gennaio 1818. Tra le altre sue opere, si ricordano Sul carattere di Necker e la sua vita privata (1804), Dieci anni di esilio (1811), Considerazioni sui principali avvenimenti della rivoluzione francese (pubblicato postumo nel 1818); inoltre, due opere di narrativa, il romanzo epistolare Delphine (1802) e il romanzo-guida d'Italia Corinne ou l'Italie (1807), vicende di donne sole e di talento prese nella morsa di culture e di codici limitativi. Indipendentemente dal valore assoluto delle sue opere, Madame de Staël con la sua attività entusiasta e appassionata ha svolto un ruolo di primo piano nello sviluppo del romanticismo francese e della critica letteraria moderna. Nelle sue opere teoriche, Sulla letteratura considerata nei rapporti con le istituzioni sociali (1800) e Sulla Germania (1810) Madame de Staël analizzò con lucidità l'anima romantica con le sue inquietudini, la malinconia e l'entusiasmo lirico e la espresse con parole d'ordine che ebbero una presa eccezionale sui contemporanei: La poesia nuova deve essere moderna, cristiana e nazionale, non più un mestiere ma quasi una religione. Il saggio Sulla letteratura presenta un'analisi dell'influenza della religione, dei costumi e delle leggi sulla produzione letteraria, ispirata a Diderot e a Montesquieu. La sua sensibilità le consentì di interpretare con prontezza lo spirito del tempo traducendolo in formule felici che contribuirono a creare la coscienza romantica.

staff, sm. invar. Gruppo di persone specializzate che svolgono un'attività coordinati da un responsabile.

stàffa, sf. 1 Ognuno dei due oggetti metallici che cadono da una sella e in cui il cavaliere appoggia i piedi. perdere le staffe, arrabbiarsi; tenere il piede in due staffe, assumere un comportamento ambiguo. 2 Sostegno che collega due parti di una struttura. 3 Ossicino dell'orecchio.
 sf. 1 stirrup. 2 (perdere le staffe) to fly off the handle.
 longob. staffa predellino.

staffàle, sm. La parte della vanga su cui è possibile appoggiare la suola del piede allo scopo di spingere in profondità nel terreno.

Staffàrda Frazione del comune di Ravello, in provincia di Cuneo (Piemonte), posto nella pianura alla sinistra del Po. Possiede l'abbazia cistercense di Santa Maria (XII sec.).

staffàre, v. tr. Compiere la staffatura.

staffétta, sf. 1 Chi portava messaggi di corsa o a cavallo. 2 Corsa a squadre in cui gli atleti di ogni squadra gareggiano in successione portando e passandosi un oggetto detto testimone. 3 Insieme dei veicoli che precede un convoglio o corteo.
 sf. 1 (sport) relay. 2 (messo) dispatch rider.
 deriv. da staffa.

staffettìsta, sm. (pl.-i) Atleta che gareggia in una staffetta.

staffière, sm. Palafreniere.

staffilàre, v. tr. 1 Colpire violentemente con lo staffile. 2 Criticare aspramente.

staffilàta, sf. 1 Colpo di staffile. 2 Dura critica.

staffìle, sm. 1 Striscia di cuoio a cui è appesa la staffa. 2 Scudiscio.

Stàffolo Comune in provincia di Ancona (2.153 ab., CAP 60039, TEL. 0731).

Stafford Città (56.000 ab.) della Gran Bretagna, capoluogo della contea di Staffordshire, in Inghilterra (1.054.000 ab.), attraversata dal fiume Trent.

stafil(o)- Primo elemento di parole composte che nella terminologia medica significa ugola.

Stafilàcee Famiglia di piante legnose appartenenti all'ordine delle Celestrali diffuse nelle zone temperate dell'emisfero settentrionale.

Stafilìnidi Famiglia di Insetti Coleotteri cosmopoliti polifagi.

stafilocòcco, sm. Genere di batteri (Staphilococcus), appartenente alla famiglia delle Micrococcacee, consistente in individui sferoidali che si uniscono in grappoli. Possono essere saprofiti, parassiti e patogeni.
Stafilococco piogeno aureo
Agente di ascessi cutanei o interni, produttore di tossine, in grado di inquinare i cibi e provocare intossicazioni alimentari.

stage, sm. invar. Periodo di apprendimento, di perfezionamento riguardo le tecniche di un certo lavoro. ~ corso.

stagflazióne, sf. In economia termine che deriva dall'unione di stagnazione e inflazione; rappresenta una situazione in cui l'attività produttiva si contrae e contemporaneamente si verificano sintomi inflazionistici, tipici delle fasi ascendenti e dell'ultima fase del boom. La conseguenza immediata è un simultaneo aumento dei prezzi (dovuto alla diminuzione del valore della moneta) e della disoccupazione.

staggiàre, v. tr. Puntellare i rami degli alberi da frutta per tenerli sollevati.

stàggio, sm. (pl.-gi) 1 Stanga, asta di sostegno. 2 Parte della sedia che dallo schienale si prolunga verso i sostegni posti in basso.

stagionàle, agg., sm. e sf. agg. Che riguarda una determinata stagione. turismo stagionale, lavoro stagionale, che avviene solo in una determinata stagione.
sm. e sf. Chi svolge un lavoro che avviene solo in particolari stagioni.
 agg. seasonal.

stagionalità, sf. L'essere stagionale.

stagionaménto, sm. Stagionatura.

stagionàre, v. v. tr. 1 Conservare. 2 Invecchiare. misero il vino a stagionare nelle botti.
v. intr. pron. Conservarsi, invecchiare.
 1 (alimenti) to mature. 2 (legno) to season.
 deriv. da stagione.

stagionàto, agg. 1 Sottoposto a stagionatura. 2 Vecchio.

stagionatùra, sf. 1 Periodo necessario affinché la conservazione di un oggetto avvenga in modo ottimale o che l'oggetto acquisti determinate proprietà. 2 Tecnica per stagionare.

stagióne, sf. 1 Ognuno dei periodi di quattro mesi in cui gli equinozi dividono l'anno solare. 2 Condizioni atmosferiche e meteorologiche che caratterizzano ogni periodo. 3 Periodo dell'anno in cui si svolge una determinata attività. 4 Periodo di tempo.
 sf. season.
Le stagioni derivano dall'inclinazione dell'asse terrestre rispetto al piano dell'eclittica, che fa rivolgere alternativamente verso il sole uno dei due emisferi; questo cambiamento di durata e di inclinazione dell'irraggiamento solare incide molto sul regime dei cicli giornalieri dell'atmosfera e dell'idrosfera e causa situazioni meteorologiche tipiche di ogni stagione e della latidudine. La primavera è compresa tra l'equinozio di primavera (21 marzo) e il solstizio d'estate (21 giugno); l'estate va dal solstizio d'estate all'equinozio di autunno (23 settembre); l'autunno va dall'equinozio d'autunno al solstizio d'inverno (21 dicembre); l'inverno va da tale solstizio all'equinozio di primavera.

Stagione all'inferno, Una Prosa di A. Rimbaud (1873).

Stagìra Città greca della Calcidica che venne distrutta da Filippo II di Macedonia nel 349 e quindi da lui stesso ricostruita per intercessione di Aristotele del quale era la patria.

stagirìta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Di abitante della città di Stagira.
sm. 1 Abitante si Stagira. 2 Pseudonimo di Aristotele.

stagliàre, v. v. tr. 1 Tagliare in modo irregolare. 2 Fare un compromesso per risolvere una determinata questione.
v. intr. pron. Risaltare, evidenziarsi.
 v. intr. pron. to be silhouetted, to stand out.

Staglièno Località ligure, unita a Genova in cui si trova la tomba di G. Mazzini.

stagnàio, sm. (pl.-ai) Chi salda lo stagno e lavora con la latta. ~ lattoniere.

stagnànte, agg. 1 Che ristagna, non in movimento. 2 Inerte.

stagnàre, v. v. tr. 1 Bloccare la fuoruscita di un liquido. 2 Ricoprire di stagno o riparare con lo stagno. 3 Rendere impermeabile una superficie.
v. intr. 1 Rimanere fermo. 2 Non avere sviluppi. il commercio iniziò a stagnare.
v. intr. pron. Smettere di fuoriuscire.
 v. tr. 1 (barca) to make watertight. 2 (tegame) to tin-plate. 3 (sangue) to stop. v. intr. to stagnate.
 deriv. da stagno.

stagnatùra, sf. L'operazione di ricoprire una superficie con lo stagno a scopo protettivo.

stagnazióne, sf. Ristagno.

stagnicoltùra, sf. L'allevamento di pesci fatto in stagni.

stagnìno, sm. Stagnaio. ~ lattoniere, saldatore.

stàgno, agg. e sm. agg. Che è chiuso e che chiude ermeticamente.
sm. Piccolo e poco profondo specchio di acqua. 2 (solo sing.) Elemento chimico facilmente fusibile e malleabile di colore argenteo.
 agg. airtight, watertight. sm. 1 (specchio d'acqua) pool, pond. 2 (metallo) tin.
Elemento chimico con simbolo Sn, numero atomico 50 e peso atomico 118,7. Utilizzato già nei tempi antichi, veniva estratto dai minerali delle isole Cassiteriti (Cornovaglia). Sono due le forme allotropiche sotto le quali si presenta; quella bianca, stabile a temperature superiori a 13,2 °C e quella pulverulenta, che si trasforma spontaneamente nella prima; dovrebbe esistere anche una terza forma intorno ai 200 °C. È un ottimo resistente agli acidi organici, per questo motivo viene utilizzato per rivestire recipienti di altri metalli (ferro e rame) utilizzati per scopi alimentari, per fare bronzi, leghe fusibili e amalgami. Alcuni composti, utilizzati come pesticidi in agricoltura, sono molto pericolosi, mentre sono ritenute praticamente innocue piccole quantità di stagno presenti nei contenitori per gli alimenti.

Stàgno Lombàrdo Comune in provincia di Cremona (1.442 ab., CAP 26049, TEL. 0372).

stagnòla, sf. Lamina di stagno utilizzata per conservare gli alimenti.
 sf. tinfoil.

stagnòlo, agg. Fatto di stagno.

Stagnóne Gruppo di isole situate presso la costa occidentale della Sicilia, tra Marsala e Trapani.

stàio, sm. 1 Misura di capacità. 2 Recipiente cilindrico che contiene la capacità di uno staio.
[plurale: gli stai (recipienti), le staia (misura)]

Staìti Comune in provincia di Reggio Calabria (516 ab., CAP 89030, TEL. 0964).

Stalag 17 Film drammatico, americano (1953). Regia di Billy Wilder. Interpreti: William Holden, Don Taylor, Otto Preminger. Titolo originale: Stalag 17

stalagmìte, sf. Deposito calcareo tipico delle grotte, a forma di cono che si innalza dal pavimento.

stalattìte, sf. Deposito calcareo analogo alla stalagmite che pende dalla volta della grotta.

stalattìtico, agg. (pl. m.-ci) Che ha forma di stalattite.

Stalettì Comune in provincia di Catanzaro (2.429 ab., CAP 88060, TEL. 0961).

Stalin, Iosif Visarionovic Dzugasvili detto (Gori, Tbilisi 1879-Mosca 1953) Uomo politico sovietico, fu uno dei massimi personaggi della storia contemporanea mondiale. Iscritto al seminario di Tbilisi, venne cacciato nel 1898 per l'intensa propaganda a favore del Partito socialdemocratico russo; venne mandato in Siberia dal 1913 al 1917 per la sua attività sovversiva. Fece ritorno a San Pietroburgo all'indomani dello scoppio della rivoluzione di febbraio; venne eletto commissario alle nazionalità del primo governo sovietico, favorendo un pratico riconoscimento delle minoranze etniche presenti nell'URSS. Per le grandi doti organizzative, dimostrate nel corso della guerra civile, venne eletto segretario generale del Partito comunista (1922), dopo che Lenin fu colpito da emiplegia; in seguito alla morte di Lenin (1924), si alleò con Kamenev, esautorando così Trockij, sostituendo alla sua teoria della rivoluzione permanente la scelta della costruzione del socialismo in un solo paese. Cacciati dal partito Kamenev e Bucharin (1927) ed esiliato Trockij, attraverso il primo piano quinquennale, tentò la carta della rapida industrializzazione dell'Unione Sovietica e della collettivizzazione forzata dell'agricoltura (1930). Con il pretesto dell'assassinio di Kirov (1934), iniziò la campagna di purghe, con le quali (1935-1938) si liberò della vecchia guardia bolscevica instaurando un regime dittatoriale incentrato sul partito e sulla sua persona, rafforzato continuamente mediante l'uso del terrore e del controllo poliziesco. Dopo aver fornito un nuovo volto all'economia e alla società russa, intorno agli anni '30, Stalin ristabilì i contatti con l'occidente europeo, siglando nel 1939 un patto con Hitler di non aggressione e di spartizione della Polonia. All'indomani dell'attacco tedesco all'URSS del 1941, si alleò con gli angloamericani nella coalizione antinazista, segnando una tappa decisiva verso la sconfitta della Germania hitleriana. Nel dopoguerra diede avvio a una fase di ricostruzione del paese e all'incremento della potenza militare sovietica, cercando anche di rendere più simile al modello sovietico i governi dei paesi dell'Europa orientale.

Stalingràdo Nome della città di Caricyn, dal 1925 al 1961 nella Federazione russa, attribuito in onore di Stalin.
Battaglia di Stalingrado
Battaglia combattuta nell'agosto del 1942, nel corso della seconda guerra mondiale, tra i tedeschi e le armate russe; in seguito alle vittoriose offensive sul Don, le truppe germaniche puntarono sulla città, la cui conquista avrebbe significato il controllo della più importante via fluviale russa di rifornimento. Il 15 settembre i tedeschi, giunti al centro della città, dovettero affrontare una resistenza accanita dei sovietici che durò per tutto l'inverno; circondati i nemici, dopo sessantasette giorni di resistenza, le truppe del maresciallo Timosenko piegarono le truppe tedesche, comandate dai generali Von Paulus e Strecker: 91.000 tedeschi, fra cui 2.500 ufficiali e ventiquattro generali furono fatti prigionieri, mentre oltre 120.000 uomini rimasero uccisi. In seguito a questa battaglia iniziò una serie di sconfitte che nel giro di poco tempo decretò la fine della Germania hitleriana.

staliniàno, agg. Riguardante Stalin.

stalinìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Relativo alle idee di Stalin.
sm. e sf. Sostenitore politico di Stalin.

Stalker Film di fantascienza, russo (1980). Regia di Andreij Tarkowskij. Interpreti: Aleksander Kajdanovski, Anatolij Solonitsyn, Nikolaj Grinko. Titolo originale: Stalker

stàlla, sf. 1 Luogo coperto in cui è alloggiato il bestiame. 2 Il bestiame stesso. 3 Luogo sudicio e sporco.
 sf. 1 cowshed, cattleshed. 2 (per cavalli) stable.
 german. stalla.

stallàggio, sm. (pl.-gi) 1 La stalla annessa agli alberghi di un tempo. 2 Il pagamento per l'utilizzo di questa stalla.

stallàre, v. intr. 1 Di animali domestici, defecare. 2 Di aeroplano, andare in stallo.

stallàtico, agg. e sm. (pl.-ci) agg. Relativo alla stalla.
sm. 1 Concime. 2 Stalla.

stallìa, sf. Il periodo di tempo, indicato dal codice della navigazione italiano, durante il quale il capitano di una nave deve aspettare che sia eseguito il carico o lo scarico della merce di una nave senza che il noleggiatore debba corrispondere un compenso non compreso nel nolo.

stallière, sm. Individuo che tiene in ordine la stalla e ha cura delle bestie.

Stallings, Laurence (Macon, Georgia 1894-1968) Drammaturgo e romanziere statunitense. Tra le opere, Plumes (1924, Piume) e What Price Glory? (1924, Il prezzo della gloria), First Flight (1925, Primo volo), The Buccaneer (1925) scritte per il teatro con M. Anderson, oltre ai numerosi lavori cinematografici.

stallìno, agg. 1 Relativo alla stalla. 2 Di animale, nato e allevato in stalla. 3 Di un tipo di allevamento di bovini, ovini ed equini che viene effettuato completamente al chiuso, nella stalla, negli ovili o nella scuderia.

stallìvo, agg. Di cavallo, che è rimasto per lungo tempo in scuderia.

stàllo, sm. 1 Scanno, sedile. 2 Posizione del re negli scacchi in cui è impossibile muovere in quanto finirebbe in scacco. 3 Immobilismo. 4 Riduzione della portanza sulle ali di un aereo.
 deriv. da stallare; nel significato [4]: dall'ingl. to stall.

stallóne, sm. Cavallo da riproduzione.
 sm. stallion.

Stallone d'argento, Lo Romanzo di J. B. Cabell (1926).

Stallone, Sylvester (New York 1946-) Attore e regista cinematografico statunitense. Interpretò i cinque film su Rocky (1976, 1979, 1982), i tre su Rambo (1982-1990), Sorvegliato speciale (1989), Tango & Cash (1990), Cliffhanger (1993), Lo specialista (1994), Assassins (1995).

stamàne, o stamàni, avv. Nella mattinata di oggi.
 avv. this morning.
 lat. ista mane.

stamattìna => "stamane"

Stamattina, stasera, troppo presto Racconto di J. Baldwin (1965).

stambécco, sm. Mammifero (Capra ibex) della famiglia dei Bovidi e dell'ordine degli Artiodattili. Piuttosto tozzo e di dimensioni notevoli, è di colore bianco e grigio, alto sino a 105 cm, è dotato di lunghe corna (raggiungono anche i 90 cm misurati lungo la curvatura) negli esemplari maschi. Vegetariano, vive sulle montagne, dalle Alpi all'Abissinia, solitario o in piccoli gruppi dimostrando un'eccezionale capacità di movimento tra le rocce, grazie alla struttura particolare degli zoccoli e al suo straordinario equilibrio. Nel periodo degli amori (dicembre-gennaio), i maschi si contendono le femmine ingaggiando lotte a colpi di corna; quindi, lasciando alle femmine la cura della prole, ritornano al loro abituale peregrinare. In Italia, la specie più nota è lo stambecco delle Alpi, attualmente distribuita in luoghi strettamente controllati, quali il parco nazionale del Gran Paradiso. Simile allo stambecco delle Alpi sono lo stambecco abissino, quello nubiano dell'Africa orientale, quello del Caucaso e la capra sibirica dell'Asia centrale; differente invece è lo stambecco dei Pirenei.
 sm. ibex.

stambèrga, sf. (pl.-ghe) Tugurio, casa molto squallida e malandata.

stambùgio, sm. (pl.-gi) Piccola stanza, sgabuzzino.

stamburàre, v. v. intr. Suonare a lungo il tamburo.
v. tr. Divulgare, diffondere ai quattro venti.

stàme, sm. 1 Filo dell'ordito. 2 Filo di lana sottile. 3 Organo maschile del fiore.

staménto, sm. Ognuno degli stati o bracci che componevano il parlamento sardo del periodo aragonese.

stamìgna, o stamìna, sf. Tessuto, tela robusta e ruvida.

staminàle, sm. L'insieme degli scalini più bassi in una nave.

staminàto, o staminìfero, agg. Di fiore, munito di stami.

staminìfero, agg. Che è provvisto di stami.

staminòde, o staminòdio, sm. Stame sterile a causa dell'aborto delle antere che non producono polline.

Stamitz, Jan (Némecky 1717-Mannheim 1757) Compositore boemo. È autore, tra l'altro, di 67 sinfonie, concerti e musiche da camera.

Stamitz, Karel Filip (Mannheim 1745-Jena 1801) Compositore tedesco. È autore, tra l'altro, di 89 sinfonie, 50 concerti e oltre 300 composizioni da camera.

stamnos, sm. invar. In archeologia, vaso greco di forma globulare, provvisto di due anse orizzontali, in cui veniva versato olio o vino o che serviva per contenere monete.

Stamp, Terence (Stepney, Londra 1940-) Attore cinematografico inglese. Interpretò Billy Bud (1961), Wall Street (1987) e Alien Nation (1988).

stàmpa, sf. 1 L'atto di stampare. 2 Ciò che viene stampato. 3 L'insieme delle pubblicazioni giornalistiche. 4 L'insieme dei giornalisti. 5 Tecnica di riproduzione su carta di immagini o testi.
 sf. 1 printing. 2 (riproduzione) print. 3 (sala) pressroom. 4 (insieme delle pubblicazioni e dei giornalisti) press.
Venne introdotta nel VI sec. in estremo oriente, come tecnica per riprodurre un originale inciso su legno (xilografia) e successivamente fuso in piombo. L'invenzione della stampa è comunque attribuita al tedesco Johan Genfleisch Gutenberg, che a partire dal 1438 iniziò i primi esperimenti. A lui si deve il merito di aver creato il sistema di caratteri mobili, di piombo, e la stampa sui torchi a leva. In un documento del 1460 dichiara di aver scritto un libro senza l'aiuto di penne; il primo libro stampato (1449) fu la Bibbia (in latino a caratteri gotici) detta Bibbia delle 42 righe. Nel 1455 due operai di Gutenberg si stabilirono in Italia, a Subiaco, e qui stamparono nel 1465 il primo libro. Negli anni che seguirono le tipografie si diffusero in tutt'Europa, (Boemia, Francia, Polonia, Spagna ecc.). La prima tipografia del Nuovo Mondo fu fondata a Città del Messico nel 1539, mentre nel 1546 si svolse a Lipsia la prima fiera del libro. Solo nel 1870 fu utilizzata (Londra) la prima rotativa. Le forme di stampa usate sono piane o cilindriche, sempre rigide; l'inchiostro è trasferito dalla forma al supporto congiungendo, in pressione, direttamente questi due elementi. Quando i grafismi sono trasferiti dalla forma su un rullo di gomma e da questo al supporto, si parla di stampa tipografica indiretta, detta anche tipografia offset. La stampa flessografica prevede l'uso di forme rilievografiche in gomma ed è impiegata per la stampa di prodotti per imballaggi in carta e materie plastiche. La stampa planografica comprende tutti i procedimenti di stampa che impiegano forme con i grafismi non in rilievo rispetto al piano di stampa; può essere diretta (litografia, dal 1796) o indiretta, quando i grafismi inchiostrati vengono trasferiti dalla forma a un cilindro intermedio rivestito con materiale elastico e successivamente al supporto di stampa (offset). La litografia è impiegata soprattutto per la stampa d'arte e l'offset per libri molto illustrati, riviste e carte geografiche. La stampa incavografica comprende tutti quei procedimenti di utilizzo di forme di stampa con i grafismi incisi in incavo (rotocalco e calcografia); la prima è adottata per riviste illustrate a grande tiratura e per giornali, mentre la seconda per i francobolli. La permeografia utilizza le forme permeografiche che consentono il trasferimento su qualsiasi supporto dell'inchiostro passante tramite zone stampanti della forma (serigrafia); tipica della stampa su vetro, materie plastiche e metalli. La stampa ha avuto, grazie all'applicazione di tecnologie informatiche, un notevole sviluppo in questi ultimi decenni.
Libertà di stampa
Diritto costituzionale che prevede la libertà di diffondere, su mezzo cartaceo, il pensiero proprio o altrui. Esso è strumentale alla libertà di pensiero, che non potrebbe essere rivolto a più destinatari se non tramite la stampa. L'autorità giudiziaria può limitare questo diritto, solo nel caso in cui le pubblicazioni siano contrarie al buoncostume oppure nel caso in cui, tramite stampa, sia stato commesso un delitto.

Stàmpa, Gàspara (Padova 1523-Venezia 1554) Poetessa. Tra le opere Rime (postumo, 1554).

Stàmpa, Massimiliàno marchése di Soncìno (??-1552) Governatore di Milano alla morte di Francesco II Sforza, offrì Milano all'imperatore Carlo V. In cambio, ottenne il marchesato di Soncino dall'imperatore.

stampàggio, sm. (pl.-gi) 1 Lavorazione a caldo di metalli malleabili, mediante presse. 2 Stampa.

stampànte, agg. e sf. agg. 1 Che stampa.
sf. Unità di un sistema informatico che riproduce su carta i dati elaborati a video.
 sf. printer.

stampàre, v. v. tr. 1 Imprimere, riprodurre segni, caratteri tramite la tecnica della stampa. stampare un volantino pubblicitario. 2 Pubblicare. 3 Sviluppare su carta fotosensibile i negativi delle macchine fotografiche. 4 Lasciare delle tracce, impronte.
v. intr. pron. Restare impresso, imprimersi. quella sfortunata vicenda gli si stampò nell'animo.
 v. tr. 1 to print. 2 (imprimere) to impress. 3 (pubblicare) to publish, to print. 4 (coniare) to coin.
 german. stampon imprimere.

stampàta, sf. Ciò che è stato stampato velocemente.

stampatèllo, sm. Scrittura manuale che cerca di ricalcare, imitare quella ottenuta tramite caratteri di stampa.
 sm. block letters.

stampàto, agg. e sm. agg. 1 Scritto, riprodotto a stampa. 2 Impresso.
sm. Foglio ottenuto tramite stampa. doveva compilare quel modulo stampato prima di poter accedere.

stampatóre, agg. e sm. agg. Che stampa.
sm. 1 Tipografo. 2 Chi è addetto allo stampaggio.

stampatrìce, sf. Macchina che stampa su carta le pellicole fotografiche.

stampèlla, sf. Sostegno utilizzato da chi ha problemi agli arti inferiori. ~ gruccia.
 sf. crutch.

stamperìa, sf. Officina in cui si producono stampaggi.

stampìglia, sf. Timbro che riproduce sigle o diciture brevi.

stampigliàre, v. tr. Imprimere con una stampiglia.

stampigliatrìce, sf. Macchina utilizzata per fare stampigliature.

stampigliatùra, sf. L'atto di stampigliare. ~ scritta, dicitura.

stampinàre, v. tr. Disegnare mediante stampino.

stampìno, sm. 1 Superficie di metallo sagomata e traforata in modo da riprodurre un motivo, utilizzata per stampare passandovi sopra del colore o spruzzo. 2 Attrezzo per fare buchi nel cuoio.
 dimin. di stampo.

stàmpo, sm. 1 Arnese in rilievo che riproduce disegni quando cosparso di colore o vernice e appoggiato su una certa superficie. 2 Recipiente di varie forme, in cui vengono versate sostanze fuse le quali, indurendosi, ne assumono la forma. stampo per dolci. 3 Tempra, carattere. era una persona di vecchio stampo.
 sm. 1 mould. 2 (indole) sort, kind.
 deriv. da stampare.

stampóne, sm. Nell'industria grafica, la prima prova di stampa di una riproduzione grafica o di un cliché. ~ bozza.

stanàre, v. tr. 1 Far uscire dalla tana. 2 Far uscire qualcuno dal luogo in cui si nasconde.
 v. tr. to drive out.

stànca, sf. Fase in cui la marea raggiunge il massimo livello, prima di decrescere.

stancàre, v. v. tr. 1 Togliere vigore. quel duro lavoro lo aveva completamente stancato. 2 Infastidire, annoiare. non doveva stancarlo con discorsi stupidi.
v. intr. pron. 1 Perdere vigore, energie. 2 Annoiarsi.
 v. tr. 1 to weary, to tire. 2 (infastidire) to bore. 3 (annoiare) to annoy. v. intr. pron. to get tired, to grow tired.
 deriv. da stanco.

stanchévole, agg. Che causa stanchezza.

stanchézza, sf. L'essere stanco, privo di energie.
 sf. fatigue, tiredness.

stànco, agg. (pl. m.-chi) 1 Che è stremato e necessita di riposo. ~ energico. 2 Sfruttato. terreno stanco. 3 Annoiato. 4 Privo di entusiasmo, di vivacità.
 agg. 1 tired. 2 (di) fed up with, tired of.

stand, sm. invar. 1 Reparto assegnato in una fiera mostra, a chi ha qualcosa da esporre. 2 Terreno in cui si pratica il tiro a volo.

STANDA Sigla di Società Tutti Articoli Nazionali Dell'Arredamento e abbigliamento.

standard, sm. invar. Modello medio di riferimento, convenzionalmente accettato. standard di vita, di consumo.
 ingl. standard norma.

standardbred, sm. invar. Cavallo da trotto molto veloce, originario dell'America del Nord.

standardizzàre, v. tr. 1 Rendere standard, unificare i modelli. 2 Produrre in serie.

standardizzàto, agg. 1 Uniforme, conforme a un modello standard. 2 Prodotto in serie.

standardizzazióne, sf. L'atto di standardizzare.

stand-by, sm. invar. In attesa.

standìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi cura l'allestimento di uno stand.

stànga, sf. (pl.-ghe) 1 Sbarra, lungo pezzo di metallo o legno. 2 Persona molto alta e magra. 3 Miseria.
 sf. 1 bar. 2 (carro) shaft.

stangàre, v. tr. 1 Sbarrare le porte o finestre con una stanga. 2 Dare un colpo di stanga. 3 Danneggiare, respingere.

stangàta, sf. 1 Colpo dato con una stanga. 2 Danno economico, spesa superiore al previsto.
 sf. 1 blow, knock. 2 (fiscale) tax squeeze. 3 (cattivo risultato) poor result.

Stangata, La Film commedia, americano (1973). Regia di George Roy Hill. Interpreti: Paul Newman, Robert Redford, Robert Shaw. Titolo originale: The Sting

Stanghèlla Comune in provincia di Padova (4.580 ab., CAP 35048, TEL. 0425).

stanghétta, sf. 1 Piccola sbarra di metallo che compone la serratura e che viene mossa girando la chiave. 2 Asticella di sostegno degli occhiali sulle orecchie.

stangóne, sm. 1 Individuo molto alto. 2 Sbarra di metallo utilizzata per mescolare il ferro in fusione.

Stanislào Nome di sovrani.
Polonia Stanislao I Leszczy¿Õ¿ski
(Leopoli 1677-Lunéville 1766) Re di Polonia dal 1704 al 1736, assunse al trono per volere di Carlo XII di Svezia dopo aver deposto Augusto II. Russia e Austria tentarono invano di opporgli Augusto III di Sassonia, dando origine alla guerra di secessione polacca (1733-1738). Alla sua abdicazione, Stanislao ottenne i ducati di Lorena e di Bar.
Stanislao II Augusto Poniatowski
(Wolczyn 1732-San Pietroburgo 1798) Ultimo re di Polonia, regnò dal 1764 al 1795. Fu amante della futura imperatrice di Russia Caterina II, che lo volle a San Pietroburgo come ambasciatore di Polonia.

Stanislào Kostka (Rostkow 1550-Roma 1568) Santo polacco, discepolo di San Pietro Canisio. Andò a Roma dove si fece gesuita e morì.

Stanislavskij, Konstantin Sergeevic (Mosca 1863-1938) Pseudonimo di Konstantin Stanislavskij Alekseev. Saggista. Tra le opere La mia vita nell'arte (1926) e Il lavoro dell'attore su sé stesso (1938).

Stanley, sir Henry Morton (Denbigh 1841-Londra 1904) Pseudonimo di John Rowlands, giornalista ed esploratore inglese. Dopo la sua precoce fuga negli Stati Uniti fu inviato come corrispondente nell'Africa orientale. Da qui inviò numerosi reportage al New York Herald che furono molto apprezzati e lo resero famoso, anche grazie al suo spirito d'avventura (nel 1871 lo troviamo alla guida di una spedizione alla ricerca di D. Livingstone). Nel 1879, ottenuto l'incarico da re Leopoldo II del Belgio, iniziò la penetrazione bianca nel bacino del grande fiume Congo. Nel 1887 intraprese una nuova spedizione, per correre in soccorso a Emin Pascià, durante la quale gettò le basi per la costituzione del protettorato britannico dell'Africa orientale. Tra le opere pubblicate, Come trovai Livingstone (1872), Attraverso il continente nero (1878), Nel cuore dell'Africa (1890).

stànnico, agg. (pl. m.-ci) Dei composto dello stagno trivalente.

stannìfero, agg. Che contiene stagno.

stannìte, sf. Solfuro di stagno, rame e ferro che si trova in aggregati globulari o in cristalli tetragonali di colore simile a quello del ferro. Contiene anche tracce di antimonio, zinco, cadmio, antimonio e argento.

stannóso, agg. Dei composti dello stagno bivalente.

stanòtte, avv. In questa notte, passata o immediatamente prossima.
 avv. 1 tonight. 2 (la notte passata) last night.

Stanotte sorgerà il sole Film drammatico, americano (1949). Regia di John Huston. Interpreti: Jennifer Jones, John Garfield, Pedro Armendariz. Titolo originale: We Were Strangers

Stanovoj Regione montuosa della Russia, in Siberia, a nord-est del lago Bajkal e a ovest dei monti Stanovoj. Vetta più elevata nei monti Kodar (2.999 m).

stànte, agg., prep. e sm. agg. 1 Presente, corrente. seduta stante, subito. 2 Nella locuzione a sé stante, autonomo.
prep. impr. A causa, per. stante le pessime condizioni atmosferiche, la gita è stata rimandata.
sm. Aferesi di istante.
 prep. (a sé) separate, independent.

stantìa, sf. Obbligazione medievale contratta in presenza di tre uomini liberi.

stantìo, agg. e sm. agg. 1 Raffermo, non più fresco. 2 Vecchio.
sm. Odore di cosa vecchia.
 agg. 1 stale. 2 (rancido) rancid. 3 (vecchio) old.

stantùffo, sm. Pistone che scorre in un cilindro per produrre o ricevere il moto in una macchina.
 sm. piston.

stànza, sf. 1 Ogni locale interno a un appartamento, confinato da pareti. abitazione con tre stanze. 2 Dimora. presero stanza in paese.
 sf. 1 room. 2 (da letto) bedroom.
 deriv. dal lat. stans, stantis, p.p. di stare star fermo.

Stanza del vescovo, La Romanzo di P. Chiara (1976).

Stanza enorme, La Romanzo autobiografico di E. E. Cummings (1922).

Stanza tutta per sé, Una Saggio di A. V. Woolf (1929).

Stanza, La Dramma di H. Pinter (1957).

Stanze della funicolare Opera di poesia di G. Caproni (1952).

Stanze per la giostra Opera di poesia di Poliziano (1475-1478).

Stanze per la morte del padre Opera di poesia di J. Manrique (1477).

stanziàbile, agg. Che può essere stanziato.

stanziàle, agg. Che ha dimora fissa in un luogo. ~ residente, stabile. <> girovago.

stanziaménto, sm. L'atto di stanziare.
 sm. 1 allocation. 2 (insediamento) settlement.

stanziàre, v. v. tr. 1 Collocare in un luogo. 2 Fissare, stabilire la quantità di denaro che deve essere spesa in qualche modo.
v. intr. Soggiornare, essere stabile in un luogo.
v. intr. pron. Insediarsi in un luogo.
 v. tr. to allocate.

stanziatóre, sm. Chi effettua stanziamenti.

stanzìno, sm. Piccola stanza, in genere senza finestre, adibita a ripostiglio.
 sm. box-room.

Stanzióne, Màssimo (Orta di Atella, Caserta, 1585?-Napoli 1656) Pittore. Tra le opere Pietà (1638, Napoli, Certosa di San Martino) e Storie della Vergine (1640-1643 e 1647, Napoli, Santa Maria Regina Coeli).

stappàre, v. tr. Togliere il tappo, aprire.
 v. tr. to open, to uncork.

star, sf. invar. 1 Stella, diva dello spettacolo. 2 Imbarcazione a vela per regate. 3 In informatica indica un tipo di rete locale nel quale il punto centrale viene collegato direttamente a tutte le stazioni.

Star Trek Film di fantascienza, americano (1979). Regia di Robert Wise. Interpreti: William Shatner, Leonard Nimoy, De Forest Kelley. Titolo originale: Star Trek (The Motion Picture)

Stara Zagora Città (156.000 ab.) della Bulgaria, alle falde meridionali dei Balcani. Capoluogo del distretto omonimo.

Staranzàno Comune in provincia di Gorizia (5.980 ab., CAP 34079, TEL. 0481).

staràre, v. v. tr. Far perdere la taratura a un apparecchio.
v. intr. pron. Perdere le condizioni di taratura e quindi alterare il funzionamento.

staratùra, sf. Il mettere fuori taratura uno strumento di misura e l'effetto di tale operazione.

stàre, v. intr. 1 Essere fermo, immobile in un luogo o posizione. stare ai patti, attenersi. 2 Trattenersi. 3 Trascorrere del tempo in un luogo. 4 Abitare, vivere in un luogo. stava da poco in quella città. 5 Essere situato. 6 Consistere, dipendere. 7 Accettare. 8 Seguito da un gerundio, indica azione continuata nel tempo.
 v. intr. 1 to stay. 2 (abitare) to live. 3 (rimanere) to remain. 4 (essere situato) to be situated. 5 (stare a vedere) to wait and see. 6 (accettare) to accept. 7 (stare in piedi) to stand. 8 (starsene) to be.
 lat. stare stare fermo, ritto.

staretz, sm. invar. Denominazione che in Russia, nel periodo antecedente la rivoluzione, designava alcuni eremiti o monaci, taumaturghi o profeti, che erano rispettati per la santità della vita che conducevano e che erano per questo presi come guide spirituali.

stargiàre, v. tr. Tagliare col coltello le pinne dei pesci.

starlet, sf. invar. Giovane aspirante star, stellina.

stàrna, sf. Uccello (Perdix perdix) della famiglia dei Fasianidi e dell'ordine dei Galliformi. Di colore brunastro, è diffusa nelle zone ricche di vegetazione dell'Europa e dell'Asia. Sedentaria e nidificante in Italia, si nutre di insetti e vegetali. Il maschio presenta una macchia scura a ferro di cavallo sul ventre. È preda ambita dai cacciatori.

starnàre, v. tr. Privare gli uccelli appena cacciati delle interiora.

starnazzàre, v. v. intr. 1 Agitare le ali, picchiandole sul terreno. 2 Fare molto chiasso.
v. tr. Sbattere le ali sul terreno.
 deriv. da starna.

starnutàre, v. intr. Starnutire.

starnutìre, v. intr. Fare starnuti.
 v. intr. to sneeze.

starnùto, sm. Improvvisa inspirazione e rumorosa espirazione forzata di aria attraverso naso e bocca, in seguito a irritazione della mucosa nasale.
 sm. sneeze.
 lat. tardo sternutum, deriv. da sternuere.

Starobinski, Jean (Ginevra 1920-) Critico letterario. Tra le opere Jean-Jacques Rousseau: la trasparenza e l'ostacolo (1958) e L'occhio vivente (1961).

star-system, sm. invar. Termine cinematografico con il quale si designa il sistema per cui attori e attrici vengono sfruttati in modo sistematico e intensivo al fine di trasformarli in star o per mantenerli tali.

start, sm. invar. Partenza.

START Sigla con la quale si indicano le Strategic Arms Reduction Talks (trattative sulla riduzione delle armi strategiche), negoziati tra USA e URSS iniziati nel 1982 e conclusi nel 1991 con la firma di un accordo per la riduzione del 35% dei rispettivi potenziali strategici (bombardieri, missili, testate nucleari).

starter, sm. invar. 1 Chi dà il segnale di partenza. 2 Dispositivo per l'avviamento a freddo di motori a scoppio.

Stary Oskol Città (161.000 ab.) della Russia, nella provincia di Belgorod.

stasàre, v. tr. Eliminare ciò che ottura un condotto. ~ disintasare, sbloccare. <> ingorgare, bloccare.

staséra, avv. Questa sera, in questa serata.
 avv. tonight, this evening.

Stasera a casa di Alice Film commedia, italiano (1990). Regia di Carlo Verdone. Interpreti: Carlo Verdone, Ornella Muti, Sergio Castellitto.

Stasera ho vinto anch'io Film drammatico, americano (1949). Regia di Robert Wise. Interpreti: Robert Ryan, Audrey Totter, George Tobias. Titolo originale: The Set up

stàsi, sf. invar. 1 Ristagno. 2 Momento in cui non c'è sviluppo in un'attività.

stasifobìa, sf. Impressione morbosa di non essere in grado di mantenere la stazione eretta.

stàsimo, sm. Canto corale dell'antica tragedia greca generalmente composto da sequenze liriche seguenti la triade stesicorea che separa un episodio dall'altro.

statàle, agg. e sm. agg. Riguardante lo Stato.
sm. Impiegato dello Stato.
 agg. state. sm. civil servant, state employee.

statalìsmo, sm. Concezione politica il cui fine è aumentare al massimo il controllo che lo stato ha in ogni campo, soprattutto in quello economico.

statalìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi sostiene che ogni attività debba essere controllata direttamente dallo Stato.

statalìstico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda le idee degli statalisti.

statalizzàre, v. tr. Mettere sotto il controllo dello Stato, il quale acquisisce le proprietà. ~ nazionalizzare. <> destatalizzare.

statalizzazióne, sf. L'atto di statalizzare, il nazionalizzare.

Staten Island Isola degli USA, situata nella baia di New York, di fronte alla costa del New Jersey, nello Stato di New York.

statère, sm. 1 Moneta metallica usata in diversi sistemi economici greci con peso e valore variabili. 2 Unità di peso in uso presso i greci, equivalente a dodici once.

Stàti Unìti Repubblica Federale dell'America Settentrionale; confina a nord col Canada, a sud col Messico; le coste sono bagnate a est dall'oceano Atlantico, a sud dal golfo del Messico e a ovest dall'oceano Pacifico.
Il territorio statunitense include tutti i principali tratti morfologici dell'America settentrionale; si tratta, procedendo da est a ovest, dei monti Appalachi, delle pianure centrali, delle Montagne Rocciose, con gli altopiani interconnessi e delle catene costiere prospicienti l'oceano Pacifico.
La pianura costiera orientale, affacciata all'Atlantico e al golfo del Messico, è una fascia che va dalla foce dell'Hudson al corso del Rio Bravo del Norte/Rio Grande, più stretta nella parte settentrionale e man mano più ampia verso sud. La costa è più articolata a nord, incisa profondamente dagli estuari di numerosi fiumi e si fa più bassa, orlata da cordoni sabbiosi nella parte meridionale, in particolare quella che si affaccia sul golfo del Messico, dominata dal delta del Mississippi; la piattezza dell'entroterra rende il deflusso delle acque molto lento e favorisce la formazione di zone acquitrinose.
A ridosso delle costa orientale, in direzione nord-est/sud-ovest, si snoda il sistema degli Appalachi; esso è costituito, dal Maine all'Alabama, da una serie di rilievi di modesta altitudine; più a sud, oltre la valle del fiume Hudson, si estendono i monti Adirondack (monte Marcy, 1.629 m) e le catene parallele degli Allegheny e della Blue Ridge (monte Mitchell, 2.037 m), digradante verso l'interno con una serie di altopiani (monti Catskill, altopiano del Cumberland).
Fra il sistema appalachiano e le Montagne Rocciose si allarga la vasta regione delle pianure interne (Interior Plains), che si spinge a nord fino alla regione dei grandi laghi, con il cosiddetto Bassopiano Centrale; la gigantesca pianura alluvionale del Mississippi è mossa soltanto dalla regione montuosa degli Ozark e degli Ouachita.
Le pianure interne si elevano gradualmente verso ovest in una fascia di altopiani che giungono fino ai piedi delle Montagne Rocciose; si tratta di un grande sistema montuoso formato da una serie di catene e da altopiani elevati, che si frappongono e ostacolano le comunicazioni tra le due coste. La parte più compatta coincide con la Front Range, in Colorado, in prossimità della quale sorge il picco più alto (monte Elbert, 4.399 m), e le Sangre de Cristo Mountains; verso nord i rilievi si aprono in uno dei più vasti altopiani, quello del Wyoming, dominato da grandiosi dorsali: i monti Uinta a sud-ovest, la catena del Wyoming a nord-ovest, Telon Range a nord, che si prolunga ulteriormente nella Bitteroot Range.
Il versante occidentale delle Montagne Rocciose digrada verso una serie di altopiani, orlati a loro volta a ovest da una lunga serie di catene a ridosso della costa del Pacifico.
I tre principali altopiani sono quelli del Columbia, del Colorado, dal nome dei fiumi che li solcano, e il Gran Bacino, caratterizzato per le profonde depressioni (valle della Morte, 86 m sotto il livello del mare) e dalla presenza dei laghi salati (Gran Lago Salato, lago Utah, lago Lahontan).
La regione dei bacini interni è chiusa a ovest da una serie di catene parallele: la Catena delle Cascate a nord, la Sierra Nevada, dove si erge il monte Whitney (4.418 m) e la Catena Costiera lungo la costa, divisa in due dalla valle del Sacramento.
I fiumi principali si snodano nella zona delle grandi pianure. Il bacino più rilevante è costituito dal sistema Mississippi-Missouri, che porta al golfo del Messico anche le acque di numerosi affluenti, fra i quali il Wisconsin, l'Illinois, l'Ohio, il Tennessee da sinistra, il Platte, il Kansas, l'Arkansas e il Red River da destra.
Al golfo del Messico scendono anche, tra gli altri, il Rio Grande, il Brazos, il Trinity, l'Alabama.
I fiumi del versante atlantico hanno sviluppo assai inferiore (Hudson, Potomac, Savannah), ma assumono tuttavia grande importanza economica, sia per la produzione di energia elettrica, che per la navigazione.
All'oceano Pacifico scendono il Columbia (cui confluiscono le acque dello Snake e del Willamette), il Sacramento e infine il Colorado, che scorre nel Grand Canyon, spettacolare solco scavato dal fiume, e sfocia nel golfo di California.
I laghi sono numerosi; i più estesi sono il Michigan, l'Huron, l'Erie, l'Ontario e il lago Superiore, situati nella sezione nordorientale del paese, dei quali tuttavia solo il primo appartiene interamente agli USA, mentre gli altri appartengono in parte al Canada.
Per la grande estensione del territorio, sia in latitudine, sia in longitudine, le condizioni climatiche sono estremamente varie. La costa atlantica settentrionale ha un clima di tipo marittimo con inverni rigidi, estati calde e piovosità abbondante, ma verso sud risente dell'influsso della Corrente del Golfo, e si riscontrano, come in Florida, caratteristiche sub tropicali; la regione degli Appalachi ha un clima umido sul versante orientale, ma arido e ventoso verso le pianure interne, dove diventa continentale.
La regione delle Montagne Rocciose risente sia della distanza dal mare che dell'altitudine; il clima è fortemente continentale, a tratti decisamente arido.
La costa del Pacifico, per l'influenza della corrente calda della California, ha un clima mite e piovoso a nord, sempre più arido e con piovosità invernale di tipo mediterraneo a sud.
La capitale della confederazione è Washington, principale centro politico e amministrativo, dove è ubicata la Casa Bianca, sede del presidente degli Stati Uniti.
New York è la più notevole tra le megalopoli della costa atlantica, centro industriale, finanziario, commerciale, attivissimo porto, ma anche centro di grande fermento culturale.
Numerose sono le città la cui area urbana supera il milione di abitanti; tra queste si possono annoverare Filadelfia, polo urbano e industriale della Pennsylvania; Baltimora, anch'essa fortemente industrializzata; Boston, porto attivissimo, centro commerciale, industriale, finanziario, e culturale (università di Harvard, la più antica degli USA); Pittsburgh, uno dei massimi centri siderurgici del mondo; Cleveland, anch'essa con grandi impianti siderurgici; Detroit, capitale mondiale dell'automobile; Chicago, sede di industrie anche legate all'agricoltura e all'allevamento delle regioni interne.
Nella valle del Mississippi i principali centri urbani sono Minneapolis, Memphis, Saint Louis e New Orleans, porto di fondazione francese presso la foce del Mississippi. Dallas e Houston sono attivissimi centri industriali e petrolchimici.
L'ovest è ancora scarsamente popolato; vi sorgono Denver, con varie industrie attinenti ai settori agricoli, zootecnici ed estrattivi; Salt Lake City, sede di attività industriali e minerarie; Phoenix, vivacissima per commerci e industria leggera ad alta tecnologia.
Le metropoli californiane sono San Francisco e Los Angeles, sedi di commerci e di impianti nel settore aeronautico e aerospaziale, San Diego, San Bernardino.
Sulla costa del nord-ovest si trova Seattle, grosso centro industriale, nonché attivissimo porto sull'oceano Pacifico.
L'economia statunitense è la più evoluta e la più ricca del mondo. Alla base del suo sviluppo c'è innanzitutto un ambiente naturale propizio, largamente dotato delle più variate risorse, sia di superficie che del sottosuolo. Inoltre altri fattori, prima tra tutte la stabilità politica, hanno contribuito al primato mondiale degli Stati Uniti in molti settori dell'economia, sia per quantità prodotte, che per produttività raggiunta.
La superficie coltivata è pari al 45% del territorio nazionale. Oltre alle ottime risorse naturali, si deve tenere conto dell'estrema razionalizzazione del loro sfruttamento e di un altissimo grado di meccanizzazione.
Una prima distinzione del territorio individua due zone, l'ovest, dalla costa fino all'incirca al 100° meridiano, caratterizzata da clima arido e da capillari opere di irrigazione e l'est dal 100° meridiano all'Atlantico, dal clima più favorevole. Si usa inoltre compiere un'ulteriore distinzione del territorio in aree dette belts (fasce), relativamente uniformi per superficie e clima, ciascuna estensivamente destinata a una monocoltura.
La spring wheat belt, zona del grano primaverile, è la regione nordatlantica e dei Grandi Laghi, che ha promosso attività agricole in grado di fornire prodotti richiesti dalle città, come ortaggi, frutta, prodotti caseari; le condizioni ambientali sono soprattutto favorevoli all'allevamento in stalle; nella Nuova Inghilterra è diffusissimo l'allevamento dei volatili da cortile.
La corn belt, la cintura del mais, occupa la sezione nordorientale delle Pianure centrali (Iowa, Illinois, Indiana, Missouri e Nebraska).
La cotton belt, cintura del cotone, a sud della corn belt, è tradizionalmente occupata da immense piantagioni di cotone, ma recentemente vede l'introduzione, con successo, anche di nuove colture più redditizie, come la soia.
La subtropical belt, individuabile nella fascia costiera del golfo del Messico e della penisola di Florida, è caratterizzata da colture subtropicali, quali frutta (agrumi, ananas), ortaggi e canna da zucchero.
La dairy belt, la cintura casearia, si estende a ovest del Mississippi, dove diffuso è l'allevamento estensivo dei bovini da carne, specie nelle praterie più povere, ai piedi delle Montagne Rocciose. Nell'ovest semi-arido si praticano colture varie, dal cotone alla frutticoltura, anche di tipo subtropicale.
Infine l'area californiana presenta colture subtropicali, specialmente frutta, agrumi e ortaggi.
Per completare il quadro delle colture cerealicole vanno ricordati il sorgo (Arizona), l'orzo (Dakota del nord), l'avena (Minnesota) e il riso, presente nelle zone irrigue del sud e sud-ovest. Ingente è la produzione di patate, coltivate soprattutto negli stati settentrionali e larga diffusione ha anche la patata dolce.
Le principali produzioni orticole riguardano i pomodori, le cipolle, i cavoli e i fagioli; ortaggi e frutta alimentano una fiorente industria conserviera.
La cotonicoltura statunitense alimenta una poderosa industria olearia; tra le oleaginose predomina però nettamente la soia, seguita dal girasole, dalle arachidi e dal lino. Tra le altre colture industriali vanno ricordati il tabacco, la barbabietola e la canna da zucchero.
Molto ingente è il patrimonio boschivo, che ricopre oltre il 30% del territorio nazionale e che viene razionalmente sfruttato, dando origine a una rilevantissima produzione di legname e di prodotti collaterali, in particolare pasta di legno e carta.
All'allevamento dei bovini si affianca quello dei suini, mentre per quanto riguarda ovini e soprattutto caprini le cifre sono piuttosto modeste. Importante e razionalmente organizzato è invece l'allevamento dei volatili da cortile.
La pesca, ottimamente organizzata, dispone di una flotta peschereccia modernamente attrezzata. Data l'estensione delle coste su latitudini molto diverse, ampia è la gamma del pescato: sgombri, sardine, aringhe, acciughe, tonno, sogliole, salmoni, merluzzi, tartarughe e ostriche. Una parte significativa alimenta un'attiva industria conserviera.
Le risorse minerarie e le fonti di energia sono imponenti.
Tra i minerali metallici spiccano il ferro, che ha i suoi più importanti depositi nella zona del lago Superiore; il rame, estratto in Arizona, Montana e Utah; l'uranio, nel New Mexico, nel Wyoming nel Colorado, lo zinco, nel Tennessee, nell'Idaho, nello Stato di New York e nel Colorado. Si estraggono inoltre stagno e bauxite.
In generale la produzione dei minerali metallici tende a diminuire nel tempo e comunque non soddisfa l'ingente domanda dell'industria nazionale, che ricorre a forti importazioni da giacimenti sudamericani, posti peraltro sotto il diretto controllo di società statunitensi.
Discreta è la produzione di minerali preziosi (argento, radio, vanadio e mercurio); l'estrazione dell'oro è tuttavia limitata per ragioni di politica monetaria.
Tra i minerali non metallici notevoli sono le produzioni di marna da cemento, zolfo e fosfati.
Alla base della potenza industriale statunitense è tuttavia la grandissima disponibilità di fonti energetiche. Gli Stati Uniti dispongono di ingentissimi giacimenti di carbone, petrolio e gas naturale. La disponibilità di energia idroelettrica è non meno rilevante, prodotta da impianti giganteschi, costruiti sui grandi fiumi.
L'industria di base ha nella siderurgia un settore di eccezionale capacità produttiva, nonostante la grave crisi che attraversa. L'industria dell'acciaio è collocata principalmente nella regione dei Grandi Laghi, sulla media costa atlantica e in Alabama.
L'industria metallurgica è particolarmente rinomata per la produzione di alluminio, e in generale per la lavorazione dei minerali, sia di produzione interna, che di provenienza sudamericana; notevoli impianti sono infatti sorti nelle vicinanze dei porti atlantici e del golfo del Messico. Si lavorano ferro, rame, piombo, zinco, magnesio e uranio.
L'industria meccanica ha conseguito uno sviluppo senza eguali nel mondo e ha i suoi settori di punta nell'industria automobilistica e aeronautica.
Il settore automobilistico, pur avendo ceduto il primato al Giappone, ha dimensioni pur sempre colossali; si concentra nel Michigan, in particolare a Detroit, e fa capo a poche grandi compagnie, tra le quali predomina la General Motors.
Proporzioni colossali ha anche l'insieme delle attività indotte, tra cui spicca l'industria della gomma.
Nelle zone sudoccidentali, a clima asciutto (il cosiddetto sun belt), dove il clima è particolarmente stabile, si sono insediate le industrie elettronica (Silicon Valley), areonautica (Seattle, Los Angeles, San Diego) e aerospaziale; queste attività richiedono un quantitativo di materie prime relativamente scarso, ma sono ad alto contenuto tecnologico e vedono l'incontrastato dominio degli Usa nella produzione mondiale.
Meno importante, ma pur sempre di rilievo è l'industria navale, che annovera cantieri soprattutto sulla costa atlantica, ma, seppure in misura minore, anche sulle altre coste marittime e sui laghi interni.
Le industrie chimica e petrolchimica possono senz'altro vantare il primato mondiale. Molti sono i settori: materie plastiche, detersivi, cosmetici, prodotti farmaceutici, tutti all'avanguardia, sostenuti anche da ingenti investimenti nella ricerca. L'industria petrolchimica viene condotta da un numero ristretto di grandi compagnie, che hanno sede prevalentmente nei porti del golfo del Messico e in prossimità delle aree di estrazione del greggio e possono vantare circa un terzo dell'intera produzione mondiale.
Ingente è la produzione di cemento e di materiali da costruzione in genere.
L'industria tessile è rappresentata soprattutto dai cotonifici, settore che non è rimasto indenne dalla concorrenza internazionale. Il lanificio è in pratica limitato agli stati nordorientali, l'industria della seta al New Jersey; il settore delle fibre tessili artificiali e sintetiche è invece sviluppatissimo e pone gli Stati Uniti al primo posto nella produzione mondiale.
Il settore della trasformazione dei prodotti alimentari è estremamente vario e include macelli, complessi molitori, birrifici, zuccherifici, conservifici di carne, pesce, frutta, ortaggi; sviluppata è la manifattura di tabacchi.
Infine, il settore terziario ha ormai assunto, nel suo complesso, un ruolo importantissimo nell'economia statunitense, contribuendo in misura sempre più significativa alla produzione del reddito nazionale e all'occupazione. Vanno ricordati i settori finanziari e bancario, la pubblica amministrazione, i trasporti, i settori della consulenza, le assicurazioni, il settore pubblicitario, quello medico-assistenziale, per non citarne che alcuni.
Una menzione particolare va all'industria cinematografica, con sede principale a Hollywood.
STORIA Nel XVI sec. i francesi si insediano nel Canada, mentre la Florida è annessa all'impero spagnolo. Nel 1607 ha inizio la colonizzazione inglese mentre i francesi proseguono la loro espansione lungo il Mississippi, fondando la Louisiana. A seguito di movimenti politici e religiosi in Inghilterra, l'immigrazione cresce notevolmente. Con fondazioni successive o tramite annessione dei territori olandesi si creano tredici colonie inglesi. Il sud (Virginia, Maryland), controllato da una società di piantatori proprietari di grandi domini e sfruttato grazie al ricorso agli schiavi neri, si oppone al nord (Nuova Inghilterra), borghese e mercantile, caratterizzato da un puritanesimo rigoroso. Nel 1763 alla fine della guerra dei Sette Anni, il trattato di Parigi esclude definitivamente la minaccia francese e apre l'ovest ai coloni inglesi. Le colonie sopportano a fatica l'autorità dell'Inghilterra e si rivoltano contro i monopoli commerciali della metropoli; nel 1774 un primo congresso continentale si riunisce a Filadelfia e nel 1775 il blocco di Boston inaugura la guerra di indipendenza, segnata dall'alleanza con la Francia. Il 4 luglio 1776 il congresso proclama l'indipendenza degli Stati Uniti e nel 1783 la pace di Parigi riconosce l'esistenza della repubblica federale degli Stati Uniti.
La convenzione di Filadelfia nel 1787 elabora una costituzione federale, tuttora in vigore, e nel 1789 George Washington diventa presidente degli Stati Uniti. L'applicazione della costituzione sviluppa due tendenze politiche: i federalisti, sostenitori di un potere centrale forte, i repubblicani, desiderosi di conservare le libertà locali. Nel 1803 gli Stati Uniti acquistano la Louisiana dalla Francia ed escono vittoriosi (1812-1815) dalla seconda guerra di indipendenza, avviata dalla Gran Bretagna. Nel 1819 gli Stati Uniti acquistano la Florida dagli spagnoli e il repubblicano Monroe (1817-1825) conferma la volontà di neutralità degli Stati Uniti e la loro opposizione a ogni ingerenza europea nel continente americano. Nel 1837 l'elezione alla presidenza di Andrew Jackson segna una nuova tappa dell'evoluzione democratica delle istituzioni. A seguito della guerra contro il Messico (1846-1848), gli Stati Uniti annettono il Texas, il Nuovo Messico e la California.
L'antagonismo tra il sud, agricolo e libero scambista, e il nord, in via di industrializzazione e protezionista, è aggravato dal problema dello schiavismo, sconfessato dal nord. Nel 1854 viene creato un partito repubblicano, risolutamente antischiavista e nel 1860 il suo candidato, Abramo Lincoln, è eletto alla presidenza. I sudisti dichiarano allora la secessione e si costituiscono in Stati Confederati d'America. I nordisti vincono la guerra di secessione (1861-1865) e aboliscono la schiavitù. Lincoln è assassinato.
Gli stati sudisti sono privati delle loro istituzioni politiche e viene imposta loro l'eguaglianza civile dei neri e dei bianchi. Nel 1867 gli Stati Uniti acquistano l'Alaska dalla Russia e il paese entra nell'età dell'oro. La popolazione passa da poco più di 40.000.000 a più di 75.000.000 di abitanti, mentre il prodotto nazionale lordo è quadruplicato. La rete ferroviaria passa da 80.000 a 300.000 km. L'ascesa del grande capitalismo provoca per contraccolpo una grave crisi populista che contribuisce a formare e a rafforzare il sindacalismo. Nel 1898 gli Stati Uniti aiutano Cuba a raggiungere l'indipendenza ma le impongono la loro tutela e annettono Guam, Porto Rico e le Filippine. Il Panamá nasce sotto la tutela degli Stati Uniti, che si fanno cedere la zona del canale (acquistata nel 1914). Sotto la presidenza del democratico Theodor W. Wilson, gli Stati Uniti intervengono nel Messico (1914) e ad Haiti (1915).
Entrati in guerra nel 1917, gli Stati Uniti hanno un grande peso nella soluzione rapida del conflitto, ma il presidente Wilson non riesce a far ratificare dal senato i trattati di pace e l'ingresso degli Stati Uniti nella Società delle Nazioni. I presidenti repubblicani Harding, Coolidge e Hoover si succedono al potere e rafforzano il protezionismo. L'assenza di ogni regola economica conduce alla sovrapproduzione e alla speculazione, mentre la proibizione dell'alcol (1919) favorisce il gangsterismo. Nel 1929 il crack nella borsa di Wall Street (giovedì nero) inaugura una crisi economica e sociale senza precedenti. Nel 1933 il democratico Franklyn D. Roosevelt sale alla presidenza. La sua politica del New Deal si sforza di rimediare con misure di indirizzamento dell'economia americana. Nel 1941 gli Stati Uniti entrano nella seconda guerra mondiale e compiono un formidabile sforzo economico e militare.
Nel dopoguerra sotto la presidenza del democratico Truman, gli Stati Uniti affermano la loro volontà di opporsi all'espansione sovietica: è l'inizio della guerra fredda. Nel 1948 viene adottato un piano di aiuti economici all'Europa (piano Marshall) e l'anno successivo la firma del trattato dell'Atlantico Nord (NATO) rafforza l'alleanza delle potenze occidentali. Il presidente Truman impegna le forze americane nella guerra di Corea (1950-1953). I democratici Kennedy (assassinato nel 1963) e Johnson si sforzano di lottare contro la povertà e la segregazione razziale, non perdendo d'occhio la situazione internazionale (crisi di Cuba, 1962). Nel 1964 gli Stati Uniti intervengono direttamente nel Viet Nam. Il repubblicano Richard Nixon si riavvicina in modo spettacolare alla Cina (viaggio a Pechino) e migliora le proprie relazioni con l'URSS (accordi Salt). Nel 1973 il presidente ritira le truppe americane dal Viet Nam, ma lo scandalo Watergate lo obbliga a dare le dimissioni: gli succede il vicepresidente Ford. Nel 1977 i democratici ritornano al potere con Jimmy Carter. Il repubblicano Ronald Reagan (1981-1984) ridona un'impostazione offensiva alla politica estera (intervento militare a Grenada, 1983) e commerciale degli Stati Uniti; egli riesce a rilanciare l'economia americana e questo gli consente di essere trionfalmente rieletto (1984). Reagan rinnova il dialogo con l'URSS (incontri Reagan-Gorbaciov), culminato nel dicembre 1987 con la firma a Washington da parte di Reagan e Gorbaciov di un accordo per lo smantellamento dei missili a medio raggio in Europa. Continuando la linea politica di Reagan, il repubblicano George Bush porta avanti, agli esteri una politica di apertura (dialogo con l'URSS) e di fermezza (intervento militare a Panamá, 1989). All'interno, tuttavia, non riesce a risolvere i problemi economici e sociali. Nel 1991 gli Stati Uniti guidano la forza multinazionale che interviene contro l'Iraq (gennaio) e libera il Kuwait (febbraio). È sempre grazie alla loro iniziativa che si tiene la conferenza di pace sul Medio Oriente (ottobre). Nel 1993 il democratico Bill Clinton diventa presidente. Nel gennaio 1994 viene dichiarata la zona di libero scambio con il Canada e il Messico (NAFTA). Gli Stati Uniti sostengono lo sforzo di pace in Medio Oriente e intervengono ad Haiti (settembre) per riportare al potere J. B. Aristide. Le elezioni a metà mandato (novembre) sono vinte dai repubblicani che ottengono la maggioranza alla camera dei rappresentanti e al senato. Nel 1995 gli Stati Uniti si impegnano a far firmare l'accordo di pace sulla Bosnia-Erzegovina e partecipano ampiamente alla forza multinazionale incaricata di applicare tale accordo. Alla fine del 1996 Bill Clinton è rieletto presidente. Nel 1999 gli Stati Uniti sono i maggiori sostenitori dell'intervento militare della NATO in Kosovo.
Abitanti-263.000.000
Superficie-9.363.123 km2
Densità-28 ab./km2
Capitale-Washington
Governo-Repubblica federale di tipo presidenziale
Moneta-Dollaro USA
Lingua-Inglese, spagnolo
Religione-Protestante, cattolica con altre minoranze cristiane, ebraiche, musulmane

staticaménte, avv. Senza moto o movimento.

stàtice, sm. Genere di piante erbacee perenni cespugliose appartenenti alla famiglia plumbaginacee. Ha fiori in pannocchie, e foglie lanceolate o ovate. È diffuso sui litorali di molti paesi, tra cui anche l'Italia.

staticìsmo, sm. Tendenza a un comportamento statico.

staticità, sf. invar. L'essere statico, non dinamico.

stàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che è in quiete, in equilibrio. 2 Che non evolve, non ha movimento. 3 Che riguarda la stabilità. le condizioni statiche del palazzo erano critiche.
 greco statikòs atto a fermare, deriv. da histastahai stare fermo.

statìno, sm. 1 Modulo che attesta la posizione regolare di uno studente rilasciato dalle segreterie universitarie e che permette di sostenere un esame. 2 Stato di servizio.

station-wagon, sm. invar. Automobile di tipo giardinetta, ampia e spaziosa.
 sm. invar. station wagon, estate car.

statìsmo, sm. In un sistema sottoposto a regolazione di velocità, rapporto tra la differenza tra velocità massima e minima e la velocità media. ~ grado di staticità.

statìsta, sm. e sf. (pl.-isti) Uomo di stato, dirigente attivo degli affari di uno stato. ~ diplomatico, governante.
 sm. statesman.

statìstica, sf. 1 Scienza che si occupa dell'analisi quantitativa di fenomeni collettivi di ogni genere, utilizzando metodi matematici basati sul calcolo delle probabilità per ottenere informazioni sintetiche; viene solitamente applicata nelle scienze naturali e sociali. Le informazioni raccolte su un campione vengono utilizzate per generalizzare i risultati a livello più ampio e per creare modelli di previsione e di decisione. 2 Calcolo.
 sf. statistics.
Statistica fisica
Insieme di metodi matematici usati per studiare sistemi fisici formati da un numero molto grande di particelle; descrive il comportamento più probabile delle singole particelle.
Statistica matematica
Base scientifica della statistica metodologica, comprende le teorie del calcolo delle probabilità, lo studio delle curve di distribuzione, la teoria degli errori ecc.
Statistica metodologica
Scienza che fornisce gli strumenti per studiare fenomeni collettivi, con un elevato numero di osservazioni che devono essere in seguito elaborate e interpretate. Ci sono quattro fasi principali, ossia la rilevazione, lo spoglio e classificazione dei dati; misurazione del materiale statistico raccolto; integrazione e comparazione dei dati per calcolare gli errori evitabili e le imperfezioni. Esiste poi una fase deduttiva nella quale vengono generalizzati e interpretati i risultati delle rilevazioni.

statisticaménte, avv. Da un punto di vista statistico.

statìstico, agg. e sm. (pl.-ci) agg. Riguardante la statistica. le rilevazioni statistiche fornivano dei risultati sorprendenti.
sm. Studioso di statistica.
 agg. statistical.
 deriv. da stato.

statìvo, agg. e sm. agg. Permanente, stazionario in un luogo.
sm. Sostegno di strumenti di precisione.
 lat. stativus, deriv. da status,-us lo stare fermo.

statizzàre, v. tr. Nazionalizzare, statalizzare.

statizzazióne, sf. Nazionalizzazione, statalizzazione.

stàto, sm. 1 L'essere fermo. 2 Condizione, modo di essere o sentire sensazioni e sentimenti di un individuo. 3 Posizione sociale, economica. 4 Insieme delle condizioni esterne che caratterizzano una data situazione storica in un certo momento. 5 Comunità di persone che si è data un'organizzazione politica su un certo territorio.
 sm. 1 state. 2 (condizione) condition, state. 3 (dir.) status. 4 (mil., stato maggiore) staff. 5 (stato di servizio) record of service. 6 (essere in stato d'accusa) to be committed for trial.
 lat. status,-us, deriv. da stare rimanere fermo.
Lo stato sono io. Frase pronunciata da Luigi XIV il 13 aprile 1655, dopo essere entrato in Parlamento, ancora diciassettenne, in risposta alle osservazioni del primo presidente che gli parlava degli interessi dello Stato. FRS: Libera chiesa in libero stato. Frase pronunciata da Cavour mentre stava morendo.
Il codice penale italiano prevede un titolo dedicato ai delitti contro la personalità dello stato, internazionale e interna. Tra i principali, quelli contro la personalità internazionale, gli attentati contro l'unità statale, il sabotaggio di opere militari, l'attentato contro il presidente della repubblica, il vilipendio della bandiera ecc.
Stato assoluto
Stato nel quale tutti i poteri sono concentrati nelle mani del sovrano.
Stato di aggregazione
In fisica è ognuno dei vari modi di associazione delle particelle che formano la materia. Ne esistono di quattro tipi, ossia quello solido, liquido, aeriforme e gas ionizzato.
Stato guida
Stato preso a modello da altri, per il preminente ruolo politico e ideologico esercitato.
Stato totalitario
Stato nel quale l'obiettivo principale è quello di garantire l'interesse del partito unico che è al potere. Si contrappone a quello di diritto, nel quale il governo è vincolato alle norme giuridiche.
Teoria dello stato stazionario
Teoria cosmologica secondo cui l'universo è sempre esistito con le stesse proprietà medie e non ha avuto un'origine definita; questa teoria che si oppone a quella del big bang non viene più presa in considerazione.

Stato delle cose, Lo Film drammatico, tedesco (1982). Regia di Wim Wenders. Interpreti: Patrick Bauchau, Paul Getty III, Viva Auder. Titolo originale: Der Stand der Dinge

Stato e anarchia Opera di politica di M. A. Bakunin (1873).

statoblàsto, sm. 1 Ogni organo di senso statico che si trova sul margine dell'ombrello delle idromeduse. 2 Nei briozoi lofopodi d'acqua dolce, gemma duratura rivestite da una cuticola e a volte da uncini.

statocìsti, sf. invar. Organo di senso molto diffuso consistente in una vescicola, chiusa o aperta verso l'esterno, all'interno della quale risiedono dei corpuscoli che si spostano sotto l'effetto della forza gravitazionale premendo contro i peli sensitivi delle cellule che ricoprono la parete della scitocisti e dando così un'indicazione della posizione che l'animale ha nello spazio.

statolatrìa, sf. Culto e fede cieca nei poteri dello Stato.

statolderàto, sm. 1 Carica e dignità di statolder. 2 L'insieme delle funzioni esercitate da uno statolder e l'esercizio delle stesse.

statolìte, o statolìto, sm. 1 In botanica, granulo d'amido mobile che, con la sua pressione sul citoplasma, gli farebbe percepire lo stimolo della gravità terrestre, esercitando una funzione di orientamento della radice. 2 In zoologia, ogni concrezione, in generale calcarea, contenuta nelle statocisti.

statolìtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo agli statoliti.

statóre, sm. Parte fissa in un motore elettrico, contrapposta al rotore che è in movimento.

statoscòpio, sm. 1 Particolare microbarografo. 2 Apparecchio estremamente sensibile atto a misurare la pressione atmosferica utilizzato, soprattutto in passato, per stabilire e mantenere costante la quota di volo di un aeromobile.

Stàtte Comune in provincia di Taranto (15.300 ab., CAP 74010, TEL. 099).

stàtua, sf. Rappresentazione scultorea di una persona, un oggetto o un animale. fare la statua, rimanere immobile; statua equestre, di un personaggio a cavallo.
 sf. statue.
 lat. statua, deriv. da statuere porre collocare.

statuàle, agg. Relativo allo Stato.

statualità, sf. L'insieme delle caratteristiche e delle funzioni dello stato.

statuària, sf. L'arte di scolpire statue.

statuàrio, agg. e sm. (pl. m.-ari) agg. Che è relativo a una statua. ~ scultoreo.
sm. Scultore.
 lat. statuarius.

statuìre, v. tr. 1 Concordare. 2 Innalzare.

statunitènse, agg. e sm. agg. Relativo agli Stati Uniti d'America.
sm. Abitante degli Stati Uniti d'America.
 agg. United States.

statùra, sf. 1 Altezza di un individuo. 2 Levatura morale.
 sf. stature, height.
 lat. statura, deriv. da stare stare.

status, loc. sost. m. invar. 1 Condizione giuridica di un individuo. 2 Condizione economica o sociale di un individuo.

status quo, loc. avv. Situazione esistente di fatto in certo luogo, in un dato momento.

status symbol, sm. invar. Segno, simbolo che esprime la condizione sociale di un individuo.

statutàrio, agg. Stabilito da uno statuto.

statùto, sm. 1 Legge fondamentale che determina l'ordinamento di uno stato, costituzione. 2 Insieme di norme che regola associazioni commerciali, istituzioni ecc.
 sm. constitution, statute.
 lat. tardo statutum, s. neutro di statutus, p.p. di statuere stabilire.
In relazione a una persona giuridica pubblica o privata è un atto normativo che disciplina gli organi della stessa e indica le modalità secondo le quali devono essere svolte determinate attività.
In relazione a uno stato sovrano, il termine indica la sua carta costituzionale. La sua funzione principale era quella rinforzare il diritto romano, evitando così la sopraffazione di quello giustinianeo; difese il diritto locale contro l'ingerenza uniformatrice di quello comune e tradusse in norme scritte le consuetudini. In epoca moderna, il termine venne ad assumere il significato di costituzione; fu così per quella (in ottantaquatro articoli) emanata il 4 marzo 1848 da Carlo Alberto per il regno sardo, diventata poi costituzione del regno d'Italia; restò in vigore fino al 1946.

staurolìte, sf. Silicato di alluminio, magnesio e ferro che si trova negli scisti corallini in cristalli rombici prismatici di solito germinati a croce.

Stauromedùse Ordine di scifozoi a cui appartengono sia forme libere sia in forme fisse diffuse nelle acque fredde presso le coste.

Staurotèutidi Famiglia di Molluschi Cefalopodi ottopodi che vivono nei mari profondi.

Stavanger Città (101.000 ab.) della Norvegia sudoccidentale, capoluogo della contea di Rogaland.

stavòlta, avv. Questa volta.
 avv. this time.

Stavropol Città (318.000 ab.) della Russia, capoluogo del Territorio omonimo.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_s.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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