Scambi e mercati

 

 

 

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Scambi e mercati

 

ECONOMIA POLITICA schema n. 3

SCAMBI E MERCATI

 

La nostra società è caratterizzata dalla divisione del lavoro e dalla specializzazione produttiva; questo significa che le persone si specializzano nella realizzazione di un particolare prodotto o servizio che poi scambiano con i prodotti e i servizi realizzati da altri soggetti.

 

Lo scambio è l'atto che permette a ognuno di procurarsi ciò di cui ha bisogno ed è coerente con una economia basata sulla divisione del lavoro. Nel nostro ordinamento, lo scambio è regolato dal contratto.

 

Il mercato è il luogo economico nel quale avvengono gli scambi; può anche definirsi come l'insieme delle contrattazioni che riguardano un particolare bene o servizio.

 

La moneta facilita la realizzazione degli scambi > è un bene, generalmente accettato da tutti i soggetti economici come mezzo di pagamento per l'acquisto di beni o servizi. Dunque, nelle economie di mercato, i prezzi si esprimono in moneta.

Si parla di prezzi assoluti con riferimento ai prezzi dei beni e dei servizi; di prezzi relativi per indicare i rapporti di scambio tra i vari beni > gli operatori economici sono attenti ai prezzi relativi e non ai prezzi assoluti.

 

Abbiamo affermato che la divisione del lavoro e lo scambio sono vantaggiosi in economia: la specializzazione produttiva > consente di ottenere una maggiore quantità di beni e di raggiungere un più alto livello di benessere per tutta la collettività.

Torniamo al concetto di mercato: ogni atto di scambio instaura una relazione tra due soggetti dei quali uno vende e l'altro acquista > il mercato è costituito dall'insieme delle relazioni tra compratori e venditori > inoltre, il mercato mette in relazione le decisioni indipendenti degli operatori economici.

Infatti, gli scambi avvengono su base volontaria e non vi è alcuna forma di coordinamento tra le decisioni dei produttori su quanto produrre e le decisioni dei consumatori sulle quantità da acquistare; se guardiamo al sistema economico nel suo complesso, ci rendiamo conto che sono innumerevoli le relazioni che si intrecciano nel suo ambito così come sono innumerevoli le cd. scelte allocative che riguardano, per esempio, le quantità di beni da produrre, i materiali da utilizzare nella produzione, il numero dei lavoratori da occupare, il luogo in cui localizzare l'impresa.... Sulla base di quanto affermato, diciamo che un sistema economico è efficiente se realizza il più elevato livello di benessere per la collettività date le risorse disponibili.

A questo punto, ci si potrebbe chiedere come sia possibile che le decisioni prese autonomamente da milioni di individui possano poi tradursi in un risultato ottimale; a questa domanda risponde Adam Smith, vissuto circa 200 anni fa e considerato il fondatore della moderna scienza economica, il quale afferma che l'efficienza del mercato è garantita dalla libera concorrenza > ogni individuo, mosso dal proprio personale tornaconto, è portato da una mano invisibile a realizzare un risultato ottimale dal punto di vista collettivo.

 

SISTEMI ECONOMICI

SISTEMI CAPITALISTICI > sono sistemi economici che riconoscono il diritto di proprietà e la libertà di iniziativa economica; le decisioni allocative (cosa, quanto e come produrre) vengono prese dal mercato.

ECONOMIE PIANIFICATE > non riconoscono il diritto di proprietà e la libertà di iniziativa economica; nelle economie pianificate le decisioni allocative vengono prese dallo Stato.

 

LE CONDIZIONI DI EFFICIENZA

Per dare vita ad un sistema di scambi, è necessario che tutti i contraenti posseggano qualcosa ed è necessario che nessuno goda di posizioni di potere. Sono, dunque, condizioni di efficienza del mercato:

  • la dotazione iniziale di risorse;
  • l'assenza di posizioni dominanti.

Quando tali condizioni si realizzano, tra le imprese si realizza una sana competizione per produrre i beni domandati al minimo costo e per massimizzare, così, il profitto. E' così che il libero mercato raggiunge una posizione finale efficiente > si produce quanto desiderato dai consumatori al minimo costo e il prezzo dei beni è determinato dal libero gioco tra domanda e offerta. Ma, per garantire tale risultato, è indispensabile che lo Stato intervenga per far rispettare le condizioni che rendono efficiente una economia di mercato.

 

FALLIMENTO DEL MERCATO

Si verifica quando i mercati non sono in grado di raggiungere posizioni di efficienza. In effetti, perchè si abbia efficienza sono necessarie alcune condizioni:

  • assenza di beni pubblici > l'unico in grado di fornire tali beni e servizi è lo Stato che, attraverso il potere coercitivo, può imporre un sistema di pagamento diverso dal prezzo: il prezzo dei tributi che coprano i costi di produzione e di distribuzione di tali beni;
  • assenza di esternalità > con il termine di “esternalità” si indicano gli effetti provocati dalle attività di consumo o di produzione da parte di alcuni individui, effetti che ricadono su altri senza che vi siano riflessi sui prezzi pagati. Se l'effetto è positivo, si parla di economie esterne; se è negativo, si parla di diseconomie esterne; in ogni caso, le esternalità sono dannose in quanto influenzano la capacità dei prezzi di mercato di offrire un'informazione accurata circa le quantità che devono essere prodotte o comprate. Lo Stato normalmente interviene per correggere le esternalità, nella maggior parte dei casi, attraverso la regolamentazione, fissa dei limiti massimi delle diseconomie e degli standard di produzione.

 

IL RUOLO DELLO STATO NEL GARANTIRE L'EFFICIENZA E L'EQUITA' > lo Stato deve:

  • garantire le condizioni che permettano l'efficienza dei mercati (dotazione iniziale delle risorse, assenza di posizioni dominanti) > attraverso l'emanazione di norme che garantiscano il diritto di proprietà, la libera iniziativa economica e impediscano le grandi concentrazioni economiche;
  • integrare o sostituire la libera concorrenza laddove questa si riveli insufficiente o impossibile > tramite un insieme di norme e un sistema fiscale che regolino le esternalità nonché attraverso la produzione diretta di beni pubblici;
  • impedire che si producano situazioni di grave ingiustizia sociale > attraverso il sistema dello Stato sociale e l'attivazione di servizi pubblici che garantiscano a tutti condizioni di vita dignitose.

 

Fonte: http://share.itismajo.it/polotecnicobraidese/1213-3d/Materiali/scambi%20e%20mercato.doc

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