Senofane vita e opere

 

 

 

Senofane vita e opere

 

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Senofane vita e opere

 

SENOFANE

 

     Senofane nasce a Colofone  nella  Ionia intorno al 565 a. C. e muore probabilmente in Elea nel 473 a.C.

     Discepolo di Anassimandro abbandonò la sua patria a venticinque anni passando il resto della sua vita peregrinando come esule per varie città della Magna Grecia e della Sicilia, fra le quali Messina e Catania, nonché Elea dove morì.
Viene spesso confuso con i membri della scuola  Eleatica e con Parmenide. Viceversa egli fa parte a pieno titolo della cultura jonica!  Il suo linguaggio critico,  la sua opposizione al mondo aristocratico rappresentato dalla tradizione omerica, rivolto a conoscere e a descrivere la natura per controllarla nelle sue dimensioni concrete, l’esaltazione dell’impegno umano nello sforzo della conoscenza, lo pone nell’alveo della cultura tecnico-scientifica del sapere dell'Agorà.
Il primo punto della sua filosofia è infatti rappresentato dalla radicale critica all’antropomorfismo della religione greca. Le divinità greche, rappresentanti della cultura del tempio e del potere aristocratico dell’Acropoli, erano state ideate in modo da rappresentare gli esseri umani con tutti i difetti ed i pregi. Essi erano all’occorrenza bugiardi, traditori, invidiosi, corrotti e corruttori! Insomma erano sotto molti aspetti peggiori degli stessi uomini mortali. Contro queste divinità antropomorfizzate Senofane polemizza mostrandone la loro inutilità sul piano pratico- morale e sul fatto che, così come sono, non possono garantire nessun ordine alla polis. Infatti sulla loro autorità non può fondarsi il potere che proviene dal tempio e sul quale confidano gli aristocratici. Si ricordi infatti che le stirpi reali dovevano mostrarsi discendenti di divinità variamente incrociatesi con mortali attraverso innamoramenti vari.
La critica che egli muove ai culti di tali divinità è la seguente: “ Se avessero mani i bovi, i cavalli ed i leoni e fossero in grado di dipingere e di compiere con le proprie mani opere d’arte come gli uomini, i cavalli rappresenterebbero immagini di dei e plasmerebbero statue simili a cavalli, i bovi a bovi, in modo appunto corrispondente alla figura che ciascuno possiede.”   Del resto “Gli Etiopi asseriscono che i loro dei sono camusi e neri; i Traci che sono biondi e dagli occhi azzurri”.
Dunque le divinità del tempio non sono altro che proiezioni della condizione umana e non hanno nessuna realtà se non quella fantastica e mitica.
Senofane proporrà per primo  l’idea di una divinità unica che abbia un aspetto assolutamente diverso dagli esseri umani  e diverso nel modo di essere e di esistere. Questa divinità coincide con la totalità dell’universo. Esso è unico ma è anche immobile perché essendo una totalità che comprende tutto non potrebbe muoversi dal momento che non esiste un fuori da lui. E’ anche eterno perché non può esserci nulla prima e dopo di lui: è omogeneo e sferico.
Tale divinità può essere colta solo razionalmente, dal sapiente, attraverso appunto  un processo conoscitivo critico e razionale!
Non esiste alcuna rivelazione divina, alcuna trasmissione del sapere dalla divinità all’uomo o ad alcuni uomini che hanno l’accesso a tale verità per il ruolo sociale che occupano.
Le sensazioni si rivelano al pari “false” perché ci testimoniano una molteplicità del reale che non può essere data l’unicità  dell’uno-tutto. Così egli si esprimerà: “Il certo relativamente agli dei e relativamente a tutte le cose di cui parlo nessuno mai lo ha colto né alcuno ci sarà che lo colga. Pertanto se anche un individuo si trovasse come meglio non può a parlare di una cosa reale, tuttavia non la conoscerebbe per averla sperimentata direttamente. Pertanto a tutti è dato solo l’opinare”.
Dato che i sensi ci testimoniano una molteplicità che non è razionale ciò vuole dire che i sensi ci ingannano e che le uniche verità che abbiamo sono solo delle opinioni, delle approssimazioni alla verità, delle congetture soggettive.
Tuttavia la conoscenza, il sapere umano, non sono inutili. Inutile è credere agli dei che possiedono i vizi degli esseri umani e credere  nei miti a questi legati. Piuttosto la divinità che si identifica con la natura si disvela all’uomo lentamente, attraverso lo studio razionale della natura. Senofane trae la conclusione che noi giungiamo a delle conoscenze approssimativamente vere  attraverso l’uso di una ragione spregiudicata che porta a riconoscere la divinità coincidente con la natura. Questo attraverso un lento processo di accumulo di conoscenze faticosamente apprese con lo studio e l’applicazione. Egli dirà infatti: “ Non fin dal principio gli dei rivelarono tutto ai mortali. Ma questi nel corso del tempo e con la ricerca vengono trovando il meglio”.
Dunque il sapere è un lento accumulo di conoscenze che si sovrappongono con difficoltà e costanza nel tempo. Questo accumulo della conoscenza, del sapere, conduce l’uomo verso il meglio, gli permette cioè di raggiungere una conoscenza razionale della natura e di non credere nel mito religioso in modo cieco e irrazionale.
Anche la polemica verso gli ideali aristocratici della tradizione omerica che vedeva tributare dalle città grandi onori agli atleti vincitori viene condotta su un piano nuovo, appartenente alla mentalità di una società commerciale e mercantile. Senofane dirà che è assolutamente illogico tributare onori agli atleti vincitori  perché nella nuova società greca valevano molto di più gli uomini colti, che sapessero amministrare il tesoro delle città e dare loro leggi giuste, piuttosto che coloro che sapevano usare solo la forza fisica.
Siamo dunque ad una dimensione nuova e diversa del sapere che nasce non dal mito e dal sapere oracolare del tempio  ma piuttosto dall’accumulo razionale di conoscenze faticosamente ottenute.
Cultura laica e razionale che pone Senofane in un contesto culturale estraneo alla tradizione logica essenzialista della cultura oracolare dell’acropoli facendolo continuatore del pensiero fisico-descrittivo della scuola ionica.

 

Fonte: http://www.lombardoradicect.it/rinoparlante/SENOFANE-di-Elea-e-Alcmeone-di-Crotone.doc

visitate sito web : http://www.lombardoradicect.it/rinoparlante/

Autore del testo: Serafino  Busacca
Docente di Filosofia, Pedagogia, psicologia
Istituto Lombardo Radice di Catania

Parola chiave google : Alcmeone di Crotone tipo file : doc

 

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