Borghi della Montagna pistoiese

 

 

 

Borghi della Montagna pistoiese

 

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Borghi della Montagna pistoiese

 

Arte e architettura del territorio

 

Borghi della Montagna pistoiese:

San Marcello Pistoiese

 San Marcello Pistoiese ha conosciuto nella sua storia vicende travagliate e noti personaggi storici: Vanni Fucci, Castruccio Castracani, Francesco Ferrucci, capitano le cui gesta vengono evocate ogni estate nel paese di Gavinana.

Il borgo, forse di origine romana, offre al visitatore le testimonianze dei secoli passati, quando, fin dal Trecento, si contendeva con Cutigliano la sede del Capitanato della Montagna. Noto per il lancio della mongolfiera detta pallone di Santa Celestina, San Marcello rinnova ogni 8 settembre il ricordo del primo lancio fatto nel 1854 di un pallone costruito nella Cartiera Cini, probabilmente in base agli schizzi dei fratelli Montgolfier ospiti della famiglia Cini con la quale erano in rapporti di amicizia e di affari.

Poco distante da San Marcello Pistoiese sorgono i paesi di Maresca, al margine della splendida Foresta demaniale del Teso, Gavinana, con il Museo Ferrucciano e la Chiesa di S. Maria Assunta e la frazione di Lizzano, i ci edifici si ornano di murales dalle vivaci tinte, ispirati, per lo più alla vita del luogo. In località Pian dei Termini nei pressi di Gavinana,è attivo l’Osservatorio Astronomico.

A Mammiano è possibile visitare il Ponte Sospeso più lungo del mondo. Tutto costruito in corda metallica, è lungo 227 metri e alto 36 dall’alveo del fiume Lima.

 

Cutigliano

Borgo di origine medioevale, Cutigliano conserva ancora oggi quasi tutte le testimonianze del suo passato. Edificato lungo un importante tracciato viario già documentato in età longobarda, che valicava il Passo della Croce Arcana per dirigersi a settentrione, Cutigliano si sviluppò dopo il 1368, quando, sotto Pistoia, divenne sede della Magistratura della Montagna.

Punto focale del borgo è la piazza del Municipio dominata dal Palazzo Pretorio o dei Capitani della Montagna, eretto alla fine del Trecento e ampliato nei secoli successivi. Lo scorrere del tempo su queste antiche mura è documentato dai numerosi stemmi in pietra e in terracotta policroma dei Capitani chiamati a ricoprire l’ambita magistratura, mentre un grande stemma della famiglia de’ Medici, sormontato dalle insegne papali di Leone X, sovrasta il portale d’ingresso. Un altro simbolo del predominio fiorentino è la statua del Marzocco collocata sulla colonna di pietra nella piazza, copia della scultura originale che si conserva nella prospiciente loggia rinascimentale. Il comune di Cutigliano ha ricevuto nel 2005 dal Touring Club Italiano la “Bandiera Arancione”, marchio di qualità turistico-ambientale per l’entroterra.

I dintorni di Cutigliano offrono la possibilità di passeggiate ed escursioni di notevole valore ambientale come per esempio il Lago Scaffaiolo, il Melo, Pianosinatico, Pian di Novello e Sestaione. Di particolare interesse sono Pian degli Ontani, patria della poetessa pastora Beatrice Bugelli, e Rivoreta, piccolo borgo dove ha sede il Museo della Gente dell’Appennino Pistoiese inserito nei punti museali dell’Ecomuseo dell’Appennino Pistoiese.

Prodotto tipico della zona è il “tortello del Melo” inserito nel 2002 dalla Regione Toscana nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali.

 

Gavinana

Gavinana conserva ancora oggi la struttura di borgo medioevale nelle stradine tortuose che salgono fino alla piazza principale e nelle antiche case in muratura rustica di pietra locale, con piccole finestre e portali incorniciati. La storia del paese è legata ad un eroe: Francesco Ferrucci, condottiero delle milizie della Repubblica fiorentina che il 3 agosto del 1530 guidò i suoi soldati nella strenua battaglia contro le truppe imperiali. Nella piazza principale sorge l’antica pieve di santa Maria Assunta, edificata nel XII secolo e trasformata all’interno nel corso del Seicento. Qui si conservano due pregevoli opere cinquecentesche in terracotta invetriata realizzate da Benedetto Buglioni, e un prezioso organo ottocentesco di Cesare e Luigi Tronci, uno strumento che fa parte (per approfondire visita il sito della Fondazione Accademia di Musica Italiana per Organo) della prestigiosa tradizione musicale pistoiese.

Il paese inoltre ospita presso Palazzo Achilli il Punto Informativo Centrale dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese (per maggiori informazioni http://www.provincia.pistoia.it/ecomuseo), attrezzato con laboratori interattivi, strutture di accoglienza, archivi sonori e visivi sulle tradizioni della zona

 

 

Piteglio

Il borgo di Piteglio domina la Val di Lima. Situato sul tracciato dell’importante e antica strada transappenninica che univa Pistoia alla Garfagnana, nell’XI-XII secolo Piteglio era un castello fortificato sotto il controllo pistoiese, le cui testimonianze architettoniche oggi si leggono nelle antiche case che si affacciano lungo le strette viuzze. Al centro del paese sorge la chiesa di Santa Maria Assunta, il cui campanile dalla forma squadrata rivela l’antica funzione di torre d’avvistamento. Nel piccolo borgo sono presenti due chiese: la pieve della Santissima Assunta, che la tradizione vuole fondata da Matilde di Canossa, documentata già nel 1040, e la chiesa di Santa Maria Assunta, risalente al XIII secolo e modificata nei secoli successivi.

 

Popiglio

Il paese di Popiglio era un antico feudo dei conti Guidi già intorno al Mille ed oggi la sua storia è ampiamente testimoniata dalla ricchezza del suo patrimonio artistico. Per la sua posizione strategica di controllo del territorio sul confine lucchese, fu spesso il centro delle aspre guerre fra Pistoia e Lucca che videro più volte la distruzione del borgo fortificato. Significative tracce del passato si evidenziano nelle torri e nei resti del castello medioevale, nella struttura architettonica del centro abitato, ma soprattutto nella pieve di Santa Maria Assunta, uno dei monumenti sacri di maggior rilievo della Montagna Pistoiese.

Fondata nel 1271, la chiesa conserva all’esterno la struttura romanica, con la facciata decorata da bassorilievi in pietra, mentre lo spazio interno fu modificato nella seconda metà del Cinquecento e arricchito nel corso dei secoli con opere d’arte di grande pregio che ancora stupiscono il visitatore.

All'interno della Chiesa vi è anche un Organo storico fabbricato nel 1665 da Giuseppe Testa, famoso organaro romano, che disponeva nella sua versione originaria di 12 registri e 3 mantici. Nel 1823 fu ingrandito da Giosué Agati di Pistoia (per approfondire visita il sito della Fondazione Accademia di Musica Italiana per Organo).

Il vicino Museo d’Are Sacra, allestito nell’antica sacrestia e nell’oratorio della Compagnia del Corpus Domini, che raccoglie dipinti, sculture, arredi e parati liturgici, completa questo importante percorso di arte e religiosità popolare compreso nel sistema dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese.

Dalla pieve partono quattro suggestivi itinerari che seguono i sentieri della antiche rogazioni, no dei quali scende verso il torrente Lima e conduce al ponte medioevale ad una sola arcata detto di Castruccio, un luogo incantato immerso nel verde.

 

Calamecca

Già dalla metà del XI secolo vi sono testimonianze del castello fortificato di Calamecca, che costituiva un luogo di sosta sugli antichi percorsi viari che qui confluivano e mettevano in comunicazione, attraverso Femminamorta, Casore del Monte e Serravalle Pistoiese, le valli di Pescia e Pistoia. Il tempo ha trasformato e ampliato l’antico borgo, ma ancora si conservano le tracce delle strutture duecentesche del castello, ricostruito dopo il 1182, quando fu distrutto dai pistoiesi perché ribelle nei confronti delle magistrature cittadine. Segni di un passato cinquecentesco si riconoscono nella chiesa parrocchiale dedicata a San Miniato e in alcuni palazzi nobiliari.

Ancora memorie di castelli medievali si possono scoprire in alcune località vicine, come per esempio a Lanciole, che conserva ancora il tipico impianto di fortezza, e a Crespole, castello che durante la dominazione medicea divenne residenza privilegiata di nobili famiglie.

 

Serra Pistoiese

La prima memoria di Serra si ha nel 1040 come roccaforte dei conti Alberti di Capraia, ceduta poi ai pistoiesi alla fine del XIII secolo. Il castello fu distrutto nel 1327 ma riedificato in poco tempo. Visitando l’antico borgo si coglie subito la particolarità della sua struttura urbanistica che si snoda lungo il crinale del monte, con una via unisce le due antiche porte di accesso ancora visibili nelle antiche mura. All’interno del perimetro fortificato sorge la chiesa di San Leonardo, che conserva bellissimi capitelli medioevali in pietra nonché un organo di Pietro Agati del 1780 (per approfondire visita il sito della Fondazione Accademia di Musica Italiana per Organo). Nel campanile, in origine torre di guardia, si apre l’antica porta del castello, sormontata da uno stemma mediceo in pietra.

Di particolare interesse è la Pieve di Furfalo, situata nel bosco, lungo un cammino oggi percorribile solo a piedi che in epoca medievale era la strada di collegamento fra Serra e Panicagliora. Di questa antica chiesa, documentata fin dal X secolo, rimangono oggi imponenti resti del XII secolo: una piccola “San Galgano” da cui è possibile ammirare un inedito panorama del borgo medievale di Serra.

 

Marliana

Il Comune di Marliana, posto nell’Alta Valdinievole, comprende un territorio molto vasto, in prevalenza montano. La presenza di un Castello a Marliana è documentata fin dal XII secolo. Esso aveva mura di cinta, una rocca dove si trovava la dimora del capitano, la torre e la cisterna per l’acqua, elemento importantissimo in caso di assedio. Di tale sistema difensivo oggi sono ancora leggibili brani di mura perimetrali nella parte nord dell’abitato, mentre nella parte sud è possibile individuare l’antica porta di accesso al paese fortificato. La Chiesa di San Niccolò si trovava all’interno della rocca e viene menzionata nei documenti a partire dal XIV secolo. Nel corso del tempo ha subito tutta una serie di interventi che ne hanno modificato l’antico volto romanico. Significativi sono, anche, gli antichi borghi incastellati di: Avaglio, con la trecentesca Chiesa di San Michele ricostruita nel 1700; Casore del Monte, un tempo castello che sorgeva su uno snodo importante per il controllo della viabilità dell’epoca; Panicagliora, Momigno, Montagnana e Serra Pistoiese.

 

Sambuca Pistoiese

Posto al confine tra la Toscana e l’Emilia, il Comune di Sambuca costituisce il punto d’incontro tra due territori che convivono affiancati con la loro cultura e le loro tradizioni su questa parte della montagna pistoiese.

Le alte valli dei due torrenti Limentra e del torrente Limentrella, sono state in passato zone di grande rilievo, con i loro intrecci di strade, come la via Francesca della Sambuca, che collegavano la Toscana centro-occidentale alla valle del Reno e quindi alle città della via Emilia e alla pianura Padana. Su queste antiche vie di comunicazione sorsero nel medioevo chiese, monasteri, ospizi dei quali oggi rimane memoria sui documenti e visibili testimonianze sul territorio. Percorrere i sentieri di questa parte della nostra montagna vuol dire andare alla scoperta di un illustre passato e d’immergersi in un paesaggio di rara bellezza.

Il castello della Sambuca, eretto a partire dalla metà dell’XI secolo come postazione di controllo, ebbe un ruolo strategico nelle secolari contese tra Bologna e Pistoia, alla quale fu annesso definitivamente solo nel 1775. il paese è rimasto quello di due secoli fa, con le sue case allineate sopragli orti terrazzati che guardano mezzogiorno, la piccola piazza che porta alla chiesa e, in alto i resti dell’antica rocca. La massiccia torre mozzata è la memoria evidente del carattere militare del castello, mentre i resti delle antiche mura si trovano inglobate nella canonica e nella chiesa di San Giacomo Maggiore, patrono di Pistoia con il nome di San Jacopo. Camminando in questo antico borgo il visitatore si immerge in uno spazio affascinante e si riappropria di suoni e di rumori quasi dimenticati come l’acqua che scorre dalla fontana pubblica, le chiacchiere di chi cammina o sosta nelle strette vie e nei piccoli spazi; il paese infatti è inaccessibile alle auto.

Una roccaforte importante del sistema difensivo in questa parte della montagna era il castello di Torri, documentato fin dal XI secolo e del quale rimangono visibili alcune tracce. In questo suggestivo borgo montano, caratterizzato da strette vie lastricate in pietra sorge su un rilievo naturale la chiesa di Santa Maria Assunta, di origine medievale, che oggi si presenta nella sua veste sei-settecentesca.

 

Montale

Le notizie più antiche sulla terra di Montale risalgono all'età romana e si riferiscono a Hellana, stazione della via Cassia riconosciuta in una località distante sei miglia da Pistoia, ubicata tra San Salvatore in Agna e la villa Smilea. La pianura, in gran parte paludosa, si andò popolando soltanto a partire dall'XI secolo, quando le nuove tecnologie consentirono la bonifica delle terre ancora invase dalle acque e lo scavo degli alvei artificiali dei torrenti Bure e Brana.
A partire dai primi del XII secolo si affermò il potere dei conti Guidi, signori del vicino castello di Montemurlo, i quali estesero progressivamente i propri diritti feudali su queste terre. Il Comune di Pistoia edificò allora una propria roccaforte, che si chiamò Montale perché ubicata sull'alto di un colle, allo scopo di contenerne la spinta espansionistica. La fortezza di Montale svolse un ruolo molto importante durante i secoli Xlll e XIV, quando divenne strategicamente fondamentale per il comune di Pistoia, che intendeva arginare i tentativi di espansione di Firenze. Il secolo XV e buona parte del XVI videro Montale e le località limitrofe teatro delle aspre e rovinose lotte che opponevano le due famiglie pistoiesi dei Cancellieri e dei Panciatichi; a questi ultimi appartenne la potente rocca sulla destra del torrente Agna, poi trasformata nella villa Smilea. Con l'istituzione del Granducato mediceo Montale, come altre terre soggette a Firenze, visse in pace, anche se soltanto nel XVIII secolo, con il governo lorenese, conobbe una vera ripresa economica e un rilevante incremento demografico.

 

Rielaborazione di testi tratti dal sito di Pistoia Turismo

 

 

Fonte: http://www.cultura.pistoia.it/images/pistoia_cultura/DOC/borghimontagna.doc

Sito web da visitare: http://www.cultura.pistoia.it/

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