Le Alpi

 

 

 

Le Alpi

 

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Le Alpi

 

Le Alpi sono montagne molto elevate con cime aguzze, spesso ricoperte da nevi perenni. Oltre i 3000 m di altitudine si trovano i ghiacciai che alimentano numerosi fiumi che attraversano la Pianura Padana e la rendono fertile. Ad altitudini inferiori i fianchi delle montagne sono ricoperti da boschi e da pascoli.

Parallela alla catena alpina si estende la catena delle Prealpi: sono rilievi più bassi con pendii dolci e cime arrotondate, attraversati da ampie conche e vallate che ospitano i maggiori laghi italiani di origine glaciale.

La catena alpina è attraversata da numerosi valli che hanno origine diversa.
Le valli glaciali hanno la caratteristica forma a U e sono scavate dai ghiacciai che un tempo ricoprivano gran parte del territorio alpino.
Le valli fluviali si riconoscono per la loro tipica forma a V e hanno avuto origine dall’erosione dovuta allo scorrimento dei fiumi verso la pianura.

 

LA SUDDIVISIONE DELLA CATENA ALPINA

Questa lunga catena montuosa può essere suddivisa in tre parti principali.
Le Alpi Occidentali sono montagne maestose, formate da roccia dura che si erode molto lentamente e ricoperte da numerosi ghiacciai.
Le Alpi Occidentali comprendono i massicci più alti non solo d’Italia, ma anche d’Europa.
Le  Alpi Centrali comprendono montagne maestose, ma meno elevate della parte occidentale. Anche questi rilievi sono formati da rocce granitiche e ricoperti da nevi perenni e ghiacciai.
Nelle Alpi Orientali le cime più elevate si trovano sulle Dolomiti, famose per la loro bellezza e per il caratteristico colore rosato che assumono al tramonto.

La forza dell’acqua
L’uomo ha sfruttato la forza di scorrimento dei numerosi fiumi che scendono dalle Alpi costruendo dighe e centrali idroelettriche da cui ricava energia

                                                                                                                                                        

 

LE DOLOMITI, FIGLIE DEL MARE

Le Dolomiti devono le loro forme caratteristiche e le colorazioni che assumono al tramonto al tipo di rocce che le costituiscono, rocce formatesi milioni di anni fa grazie all’azione di minuscoli animali marini che costruirono immense scogliere.
Milioni di anni fa queste scogliere emersero dal mare; in seguito l’azione erosiva delle piogge, dei venti e del gelo ha scavato profonde vallate nei terreni più teneri isolando i blocchi dolomitici.
Nelle vallate, ora ricoperte di abetaie e pascoli, sono stati ritrovati diversi fossili di conchiglie, di pesci e di altri piccoli animali che testimoniano la loro origine marina.

 

Le Alpi sono sempre state una difesa naturale per l’Italia, ma hanno creato anche problemi per i trasporti, i collegamenti e la vita quotidiana.

Le vie di comunicazione
Fin dai tempi più antichi le Alpi vennero attraversate utilizzando i valichi naturali. Oggi sono stati costruiti strade, trafori (lunghe gallerie), e viadotti (lunghi ponti che uniscono due valli) per facilitare gli spostamenti.

  

 

 

Le attività economiche
La maggior parte della popolazione abita nei fondovalle, dove il clima è meno rigido.
Parte della popolazione si dedica ancora alle attività tradizionali: allevamento e lavorazione del legno.
Nella fascia prealpina si coltivano la vite e gli alberi da frutta.
Tra le attività economiche il turismo, soprattutto sportivo, costituisce una risorsa molto importante per queste zone, anche se spesso l’ambiente ha subito dei danneggiamenti.

 

Agricoltura e allevamento
L’ uomo, specialmente nell’ultimo secolo, ha abbandonato la montagna, preferendo a questa le zone collinari.
Chi è rimasto si dedica all’allevamento di ovini e caprini e all’artigianato.

  

 

Il turismo
Negli ultimi decenni sta gradualmente aumentando il turismo: molte zone si sono attrezzate per consentire lo svolgimento di sport invernali o favorire servizi e accoglienza adeguata per coloro che visitano parchi e riserve naturali.
Il turismo culturale è la forma più recente: molti turisti, infatti, amano visitare i paesini arroccati sulle zone più alte dei momti, che mantengono ancora vive le antiche tradizioni.

 

  
 

Gli appenini

 

Gli Appennini sono formati da fasci di catene parallele, che si succedono l’una all’altra spesso anche distaccandosi notevolmente. Presentano cime non molto elevate e di forma arrotondata; sono infatti costituite da rocce che si erodono facilmente sotto l’azione degli agenti atmosferici.
I monti degradano verso il mare, in alcuni casi con versanti ripidi (lungo il Mar Tirreno), in altri più dolcemente (lungo il Mar Adriatico).
Ai margini dell’Appennino, soprattutto lungo il versante tirrenico, si trova l’ Antiappennino formato da rilievi che si differenziano per il diverso tipo di rocce e di suolo che li compongono.

 

LA SUDDIVISIONE DELLA CATENA APPENNINICA

I geografi suddividono la catena appenninica in tre parti principali a cui si aggiunge l’Appennino Siculo. Ciascun settore è poi suddiviso in catene minori che prendono il nome delle regioni a cui appartengono.
L’Appennino Settentrionale comprende le Alpi Apuane, famose per le cave di marmo. Si chiamano così perché la loro forma accidentata e aspra ricorda quella delle Alpi (il termine Apuane deriva dal nome degli antichi abitanti del luogo: gli Apuani)
L’Appennino Centrale comprende le vette appenniniche più elevate: la più alta è la cima del Gran Sasso (2912 m), l’unica che presenta nevi perenni e un ghiacciaio.
L’Appennino Meridionale comprende anche la Sila e l’Aspromonte ed è formato da massicci isolati più che da vere catene. Tra questi vi è anche il Vesuvio, un vulcano ancora attivo.

 

 

Fonte: http://www.comprensivocassanomagnago2.it/italia.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

LE ALPI
Le Alpi formano un’importante catena montuosa lunga circa 1300Km, che separa l’Italia dal resto dell’Europa.
Le montagne alpine sono elevate, con cime appuntite ed ospitano le vette più alte d’Europa.
La catena alpina si divide in tre settori:

  • ALPI OCCIDENTALI

Comprendono il Monte Bianco (che è la vetta più alta d’Europa), il gran Paradiso, il Monviso. Sono formate da rocce dure e resistenti all’erosione.

  • ALPI CENTRALI

Anch’esse sono formate da rocce dure e resistenti. Le vette principali sono il Monte Rosa, il Cervino, il Pizzo Bernina.

  • ALPI ORIENTALI

Hanno cime meno elevate, fatta eccezione per il suggestivo gruppo delle Dolomiti.
A sud della Alpi ci sono le Prealpi: montagne più basse che digradano verso le colline.

PIANTE E ALTITUDINE

 

 

ANIMALI E ALTITUDINE

Al di sopra dei 3000mt le nevicate sono frequenti e la temperatura è molto bassa: ciò ha permesso la formazione di alcuni ghiacciai, nevi perenni che non si sciolgono mai.
I ghiacciai non sono immobili ma scendono lentamente verso il basso, trascinando molti detriti (cioè frammenti di roccia).
I detriti con il passare del tempo si sono accumulati e hanno formato colline chiamate MORENE.
Nel loro lento spostamento i ghiacciai hanno scavato delle valli a forma di U, dette VALLI GLACIALI.
Scendendo a bassa quota le temperature più alte provocano lo scioglimento dei ghiacciai, formando corsi d’acqua. Questi, scorrendo verso le pianure, hanno scavato il terreno formando valli a forma di V, dette VALLI FLUVIALI.
Superare le Alpi non è impresa facile. Il passaggio è permesso dall’esistenza di vie naturali, i PASSIVALICHI, presenti tra una montagna e l’atra.
Con il passare del tempo l’uomo ha sentito la necessità di costruire TRAFORI (galleria che permette di attraversare un monte) e VIADOTTI (ponte che permette di attraversare le valli), che permettono di accelerare e facilitare i collegamenti stradali e ferroviari.

LESSICO ALPINO    
Prealpià complesso di catene montuose che affiancano le Alpi e digradano verso le colline.
Moreneà collina che si è formata dall’accumulo dei detriti trasportati dai ghiacciai a fondovalle.
Turismo invernaleà spostamento di persone che dalla loro sede di soggiorno abituale, si spostano, per svago o per scopi istruttivi, verso altre località, nel periodo invernale.
Turismo estivoà spostamento di persone che dalla loro sede di soggiorno abituale, si spostano, per svago o per scopi istruttivi, verso altre località, nel periodo estivo.
Allevamento allo stato bradoà allevamento di bestiame che viene fatto pascolare liberamente in ampi spazi aperti, in modo naturale.
Energia idroelettricaà energia che sfrutta la trasformazione di masse d’acqua in movimento.
Viadottoà costruzione a forma di ponte a più archi che, scavalcando una vallata o un tratto di terreno depresso o un fiume, permette il passaggio di veicoli e persone.
Galleriaà apertura che attraversa un monte, per la quale passa una ferrovia, una strada o un canale.
Traforoà perforazione del terreno approssimativamente orizzontale molto lungo che serve per attraversare le montagne.
Magmaàinsieme di roccia fusa che può essere presente entro la crosta terrestre e risulta visibile in caso di eruzione alla superficie terrestre.
Cratereà apertura da cui i vulcani eruttano le materie incandescenti.
Lapilloà piccolo frammento di lava infuocata lanciato durante un’eruzione vulcanica.
Sismaà terremoto.
Zona sismicaà zona soggetta a fenomeni sismici, cioè a terremoti.

 

Verifica sulle Alpi


Rispondi alle domande
1-Qual è il nome dei tre settori in cui si dividono le Alpi?
2-In quale settore si trova il Monte Bianco?
3-In quale il Monte Rosa e il Cervino?
4-Ricordi altri monti che superano i 1.000 metri?
5-Qual è la cima più alta delle Alpi Centrali?

Indica con SI o NO quali dei seguenti elementi sono caratteristici del Paesaggio Alpino.              

 

                                                                

 

SI

NO

1-Laghi artificiali formati da dighe.

x

 

2-Coste basse e sabbiose.

 

x

3-Boschi di conifere.

 

x

4-Ampi spazi coltivati.

 

x

5-Trafori e viadotti per il traffico stradale e ferroviario.

x

 

6-Autostrade ampie e rettilinee.

 

x

7-Spazi coltivati ristretti.

x

 

8-Centri abitati piccoli e raccolti.

x

 

9-Grandi città.

 

x

10-Ampi spazi naturali dedicati all’allevamento.

x

 

11-Vegetazione naturale e selvaggia.

x

 

12-Ampi corsi d’acqua.

x

 

13-Terreni rocciosi.

 

 

 

GLI APPENNINI
Gli Appennini sono un sistema montuoso lungo circa 1.200 km che attraversa tutta la penisola italiana da nord a sud disegnando un arco con la parte convessa a ovest. L'estremità settentrionale è costituita dal Colle di Cadibona, mentre quella meridionale è data dalla punta estrema dell'Aspromonte, di fronte allo stretto di Messina in Calabria.
L'estensione in larghezza degli Appennini varia da un minimo di 30 km ad un massimo di 250 km dove, tra Ancona ed il Monte Argentario, la penisola italiana si dilata maggiormente.
Il rilievo siculo può essere considerato la continuazione della catena appenninica al di là del breve tratto di mare dello Stretto di Messina; affonda nel Mediterraneo (Canale di Sicilia) per riemergere nell'Africa Settentrionale da Capo Bon (Tunisia) al Marocco, con la catena dell'Atlante.
Essi sono completamente in territorio italiano se si eccettua il Monte Titano appartenente alla Repubblica di San Marino.
A paragone con l'altro sistema montuoso italiano, le Alpi, gli Appennini hanno una diversa conformazione ed una altezza inferiore. L'Appennino è formato in prevalenza da rocce calcaree dure e da argille molli; solamente la Sila e l'Aspromonte sono costituiti da rocce granitiche. La cima più alta è il Corno Grande, nel Gruppo del Gran Sasso (Abruzzo) che raggiunge i 2.912 metri di altitudine sul livello del mare.
Anche il paesaggio naturale appenninico, con la diversità delle rocce e del clima appare molto differente da quello alpino. Gli Appennini hanno un aspetto uniforme: in genere le cime appaiono tondeggianti e lento il declivio dei due versanti, tirrenico ed adriatico. Spiccano solo le ardite forme dei gruppi di compatta roccia calcarea d'Abruzzo (Gran Sasso) e quelle tronco-coniche dei vulcani dai crateri ormai spenti e attualmente occupate da laghi (colli Albani); o di quelli attivi (Campi Flegrei, Vesuvio) del versante tirrenico.
Le vallate appenniniche sono spesso impervie, perché soggette in molte regioni a frane e scoscendimenti. Data infatti la composizione prevalentemente argillosa del suolo e in conseguenza pure del disboscamento dei tempi passati, le acque di superficie agiscono rovinosamente: scavano solchi (calanchi), rendono inabitabili vaste superfici e provocano lo slittamento di interi pendii, che nei periodi di pioggia si trasformano in pericolosi fiumi di fango.
La catena appenninica divide la superficie della Penisola in due versanti: tirrenico ed adriatico, differenti tra loro sotto molti aspetti. La più appariscente è data dall'asimmetria dei due pendii: quello adriatico è breve, quello tirrenico è ampio.
I numerosi e facili valichi che permettono di passare, ad altezze quasi sempre inferiori ai 1.000 m, dall'uno all'altro versante, vengono indicati nella parlata locale, secondo le loro forme caratteristiche, con i nomi di passo, bocca, forca, portella e gola.
Negli Appennini è presente un solo ghiacciaio, il Calderone sul Gran Sasso.

Le vette appenniniche sono meno elevate di quelle alpine perché sono formate da rocce calcaree e argillose, facilmente sgretolabili dagli agenti atmosferici.
Nell’Appennino Settentrionale le cime non sono molto elevate. Lungo i pendii argillosi le piogge scavano profondi solchi, i calanchi.
Nell’Appennino centrale si trovano le vette più alte di tutta la catena. La principale, il Gran Sasso è anche l’unico ghiacciaio degli Appennini.
Nell’Appennino meridionale le vette raggiungono altezze elevate nel Monte Pollino e nel massiccio dell’Aspromonte. Gli Appennini proseguono poi in Sicilia, con la catena dei Nebrodi, dei Peloritani e delle Madonie.

Lessico appenninico

Calanchià solchi causati dall’erosione delle acque.
Dolineà valli scavate dalle acque o dai detriti.
Fenomeno carsicoà fenomeno di erosione della roccia calcareo provocato dagli agenti atmosferici .
Terrazzamentoà sistemazione di un terreno con forte pendenza mediante una serie di terrazze sostenute da muretti e da terrapieni.
Monoculturaà procedimento produttivo agricolo che consiste nel coltivare un’unica specie vegetale.
Smottamento à  fenomeno di cedimento e caduta di un terreno, chiamato anche frana.
Agriturismoà forma di turismo costituita  da soggiorni con vitto e alloggio  in una azienda agricola.

 

L’UOMO E LA MONTAGNA – ALPI E APPENNINI A CONFRONTO
Le montagne occupano circa un terzo del territorio italiano, ma la popolazione è scarsa.  Questo perché il clima freddo, il territorio aspro e le difficoltà di comunicazione rendono la vita difficile. L’uomo ha saputo comunque superare molte difficoltà e sviluppare anche qui le sue attività.


ALPI

APPENNINI

Si raccolgono frutti di bosco e funghi

Si pratica l’allevamento dei bovini, in alcune zone è diffuso l’alpeggio che consiste nel condurre il bestiame nella stagione estiva, fino ad alta quota (circa 2000 mt).

La grande ricchezza di acqua permette all’uomo di produrre energia elettrica grazie a dighe e sbarramenti dei corsi d’acqua.

E’ molto sviluppata l’agricoltura, che produce vite, ulivo, cereali. Inoltre lo sfruttamento del legname dei numerosi boschi è utile per le costruzioni e l’artigianato.

E’ diffuso l’allevamento degli ovini.
Da bovini  e ovini si ottengono ottimi formaggi.

 

Il turismo è una grande ricchezza delle zone montane. Sia nelle Alpi che negli Appennini sono sorte numerose strutture attrezzate ad ospitare turisti durante tutte le stagioni dell’anno.

 

Le frane
Molti rilievi italiani, soprattutto negli Appennini, sono costituiti da rocce friabili e argillose, facilmente erodibili dall’acqua e perciò soggetti a frane.

 

Fonte: http://www.bellascuola.altervista.org/oldsite/documenti/GEOGRAFIA2PARTE.doc

Sito da visitare: http://www.bellascuola.altervista.org/oldsite/

Autore del testo: Agostini

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