Europa

 

 

 

Europa

 

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Commissione europea
Direzione generale Stampa e comunicazione
Manoscritto ultimato nel maggio 2005

 

Esploriamo l’Europa!

 

Europa: un magnifico continente con una storia affascinante. Ha dato i natali a numerosi dei più celebri scienziati, inventori, artisti e compositori famosi in tutto il mondo, nonché a personaggi in voga del mondo dello spettacolo e a sportivi di successo.

Per secoli l’Europa è stata martoriata da guerre e divisioni. Ma nell’ultima cinquantina d’anni i paesi di questo vecchio continente hanno finalmente ritrovato la pace, l’amicizia e l’unità, che hanno permesso di costruire un’Europa migliore in un mondo migliore.

Questo testo per ragazzi (all’incirca tra 9 e 12 anni) ne racconta la storia in modo semplice e chiaro. Ricco di informazioni interessanti e di illustrazioni colorate, tratteggia vivacemente l’Europa e spiega sinteticamente cosa sia l’Unione europea e come funzioni.

Ciascun capitolo è collegato a un quiz in linea (europa.eu.int/europago/explore), senza contare che sul sito «Europa Go» (europa.eu.int/europago/welcome.jsp) sono disponibili vari giochi.

Divertitevi a esplorare!

 

                                                                                                          Unione europea


 

Esploriamo l’Europa!

Salve! Benvenuti in Europa, la nostra patria.

È un posto magnifico e ricco di manifestazioni.
Quanto lo conoscete?

Venite con noi ed esploriamo l’Europa insieme! Sarà un viaggio avventuroso attraverso il tempo e lo spazio e troverete un sacco di cose interessanti.

Man mano che andremo avanti, potrete verificare quanto avrete imparato. Visitate il nostro sito Internet europa.eu.int/europago/explore e provate a rispondere al quiz proposto per ciascun capitolo.

Potete inoltre divertirvi con giochi e attività sul sito «Europa Go»:
europa.eu.int/europago/welcome.jsp

Pronti? Allora cominciamo!


Che c’è in questo libro?
Pagina

Un continente da scoprire                                         ..

In giro per l’Europa                                                   ..

Il clima e la natura                                                     ..

L’agricoltura                                                              ..

Il mare                                                                       ..

Un viaggio nel tempo                                                ..

Quaranta volti famosi, dalla A alla Z                                    ..

Le lingue parlate in Europa                                       ..

Una famiglia di popoli                                              ..

Ricongiungere la famiglia:
la storia dell’Unione europea                                    ..

Cosa fa l’Unione?                                                     ..

L’Unione europea e i suoi vicini                               ..

Come vengono prese le decisioni nell’Unione          ..

Domani… e oltre                                                       ..

 


Un continente da scoprire

L’Europa è uno dei sette continenti del mondo. Gli altri sono l’Africa, l’America settentrionale e l’America meridionale, l’Antartide, l’Asia e l’Oceania.

L’Europa si estende complessivamente dall’Artico a nord al mar Mediterraneo a sud, e dall’oceano Atlantico a ovest fino al continente asiatico a est. Ha molti fiumi, laghi e catene montuose. La cartina a pagina 4 riporta i nomi di alcuni tra i più grandi.

La montagna più alta in Europa è il monte Elbrus, nei rilievi del Caucaso, al confine tra la Russia e la Georgia. La sua cima più elevata si trova a 5 642 metri sul livello del mare.

Il monte più alto nell’Europa occidentale è il Monte Bianco, nelle Alpi, al confine tra la Francia e l’Italia. La sua vetta supera i 4 800 metri sul livello del mare.

Nelle Alpi è situato anche il Lago di Ginevra, il più vasto lago di acqua dolce dell’Europa occidentale. Si trova tra la Francia e la Svizzera, è profondo 310 metri e contiene circa 89 trilioni di litri di acqua.

Il lago più grande nell’Europa centrale è il Balaton, in Ungheria. È lungo 77 chilometri (km) e copre un’area di circa 600 chilometri quadrati (km²). Nell’Europa settentrionale ci sono laghi ancora più vasti, quali il Saimaa in Finlandia (1 147 km²) e il Vänern in Svezia (oltre 5 500 km²).


Il continente europeo

Uno dei fiumi più lunghi d’Europa è il Danubio. Sorge nella regione della Foresta Nera e attraversa o lambisce dieci paesi (Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria, Romania, Moldova e Ucraina) fino alla Romania, dove forma un delta sulla costa del Mar Nero. Complessivamente copre una distanza di circa 2 850 km.

Altri grandi fiumi sono il Reno (lungo circa 1 320 km), l’Elba (circa 1 170 km) e la Loira (oltre 1 000 km). Riuscite a individuarli sulla cartina?

I grandi corsi d’acqua sono utilissimi per trasportare su e giù per i fiumi merci di ogni tipo, caricate su chiatte, tra i porti di mare europei e città dell’entroterra anche molto distanti.

 


In giro per l’Europa

Per viaggiare in Europa, le strade e le ferrovie sono ancora più utili dei fiumi.

Sapevate che la ferrovia è stata inventata in Europa? George Stephenson ha introdotto il primo treno passeggeri nel 1825. La sua locomotiva più famosa era chiamata «il razzo» e raggiungeva una velocità di più di 40 chilometri orari (km/h), veramente straordinaria per quei tempi.

Oggi i treni elettrici europei ad alta velocità sono molto diversi dalle prime motrici a vapore. Sono estremamente confortevoli e viaggiano a velocità superiori a 330 km orari su binari appositamente realizzati. Sono in costruzione numerose linee ferroviarie, per permettere alle persone di spostarsi il più rapidamente possibile tra le maggiori città europee.

Le strade e i binari talvolta devono attraversare catene montuose, ampi fiumi o persino mari. Ecco perché gli ingegneri hanno costruito ponti e gallerie molto lunghi. Il tunnel stradale più lungo in Europa è il Laerdal in Norvegia, tra Bergen e Oslo. Supera i 24 chilometri ed è stato inaugurato nel novembre 2000.

Il tunnel ferroviario più lungo è quello della Manica. Al suo interno, sotto il tratto di mare tra Calais in Francia e Folkestone in Inghilterra, viaggiano treni ad alta velocità; complessivamente, supera i 50 chilometri.


Il ponte più alto al mondo (245 metri) è il viadotto di Millau in Francia, aperto nel dicembre 2004.

Due dei ponti più lunghi in Europa sono il ponte stradale e ferroviario dell’Öresund (lungo 16 km), situato tra la Danimarca e la Svezia, e il ponte stradale Vasco de Gama (lungo oltre 17 km) sul fiume Tago in Portogallo. Il ponte Vasco de Gama prende il nome da un famoso esploratore, sul quale potete trovare alcune informazioni nel capitolo «Un viaggio nel tempo».

In Europa le persone viaggiano anche in aereo, perché è un mezzo veloce. Alcuni dei migliori aerei del mondo sono costruiti in Europa, l’Airbus per esempio. Diversi paesi europei realizzano varie parti di un Airbus e successivamente gli ingegneri le assemblano. Il più grande aereo passeggeri del mondo è l’Airbus A380, progettato per trasportare 840 persone. Il suo primo volo è avvenuto nell’aprile 2005.

Il più veloce aereo passeggeri di tutti i tempi, il «Concorde», è stato progettato da un gruppo di ingegneri francesi e britannici. Il Concorde era in grado di volare a 2 160 km/h, il doppio della velocità del suono, ed attraversava l’Atlantico in meno di tre ore! (La maggior parte degli aerei impiega circa otto ore).

Più veloci di qualsiasi aereo sono i razzi spaziali, come Ariane, un progetto congiunto tra diversi paesi europei. Essi non trasportano persone, ma sono usati per lanciare i satelliti, che sono necessari per le reti televisive e di telefonia mobile, per la ricerca scientifica e così via. La massima parte dei satelliti attualmente inviati nello spazio dai paesi di tutto il mondo viene messa in orbita mediante questi razzi europei.

Il successo del Concorde, dell’Airbus e di Ariane mostra cosa sia possibile ottenere quando diversi paesi europei lavorano insieme.


Il clima e la natura

La maggior parte dell’Europa ha un clima «temperato», ossia né troppo caldo, né troppo freddo. I luoghi più freddi si trovano nell’estremo nord e in alta montagna, dove d’inverno le temperature minime possono raggiungere i – 40 °C. I luoghi più caldi sono situati nell’estremo sud e sud-est, dove in estate le massime possono arrivare a + 40 °C.

Il clima è più caldo e secco in estate (press’a poco da giugno a settembre) e più freddo d’inverno (all’incirca tra dicembre e marzo). Tuttavia, il tempo in Europa è molto variabile e in numerosi posti può piovere quasi in ogni periodo dell’anno.

 

Affrontare i rigori dell’inverno

Gli animali selvatici che vivono nelle regioni fredde hanno di solito una spessa pelliccia oppure piume per preservare il calore corporeo; i loro manti possono essere di colore bianco, per permettere loro di camuffarsi nella neve. Alcuni trascorrono l’inverno dormendo per risparmiare energia. Questo fenomeno si chiama letargo.


Molte specie di uccelli vivono nutrendosi di insetti, di piccole creature acquatiche o di altro cibo che non può essere facilmente reperito durante i freddi mesi invernali. Per questo volano verso sud in autunno e fanno ritorno solamente a primavera. Alcuni percorrono migliaia di chilometri, attraversano il mar Mediterraneo e il deserto del Sahara, per svernare in Africa. Questi spostamenti stagionali sono chiamati migrazioni.

 

Godersi la primavera e l’estate

Quando in Europa arriva la primavera (da marzo a maggio), il tempo diventa più caldo. La neve e il ghiaccio si sciolgono. Torrenti e stagni pullulano di pesciolini e larve di insetti. Gli uccelli migratori fanno ritorno per nidificare e allevare i loro piccoli. I fiori sbocciano e le api portano il polline da una pianta all’altra.

Sugli alberi spuntano nuove foglie, che catturano la luce del sole e ne sfruttano l’energia per crescere. Nelle regioni montuose i contadini trasferiscono le mandrie sugli alti pascoli, dove c’è in quel momento una grande quantità di erba fresca.


Anche gli animali a sangue freddo come i rettili hanno bisogno del sole come fonte di energia. Spesso in estate, specialmente nell’Europa meridionale, si possono vedere lucertole che si espongono al sole e si può udire lo stridìo di grilli e cicale.

 

Autunno: un periodo di cambiamenti

Alla fine dell’estate e in autunno, le giornate si accorciano e le notti diventano più fredde. Molti frutti deliziosi maturano in questo periodo dell’anno e i contadini sono impegnati nella raccolta. Anche le noci maturano in autunno e gli scoiattoli ne accumulano grandi scorte per il periodo invernale.

Molti alberi perdono le foglie in autunno, perché con lo scemare della luce del sole si atrofizzano. Esse cambiano gradualmente colore dal verde a sfumature di giallo, rosso, oro e marrone. Quindi cadono, tappezzando il terreno di vari colori. Le foglie cadute muoiono, rendendo il suolo ricco di sostanze nutritive, utili per le future generazioni di vita vegetale.

Questo ciclo annuale delle stagioni e i cambiamenti che ne derivano rendono le regioni rurali europee affascinanti e molto varie.


L’agricoltura

In alta montagna e nell’estremo nord dell’Europa l’agricoltura è impossibile, perché fa troppo freddo per le coltivazioni. Ma alberi sempreverdi, come pini e abeti, possono sopravvivere a inverni rigidi. Ecco perché i luoghi più freddi dell’Europa sono coperti da foreste sempreverdi. Il legno di queste foreste viene usato per costruire le cose più svariate, dalle abitazioni e i mobili alla carta e agli imballaggi di cartone.

Più lontano, a sud, la maggior parte delle terre sono invece adatte alla coltivazione. Esse producono un’ampia varietà di raccolti che comprendono il frumento, il granturco, la barbabietola da zucchero, la patata e ogni genere di frutta e verdura.

Là dove la luce solare abbonda e il gelo è quasi totalmente assente (nell’area mediterranea, per esempio), gli agricoltori possono coltivare frutti come arance e limoni, uva e olive. Le olive contengono olio, che si ottiene dalla spremitura del frutto ed è usato nella preparazione dei cibi. Anche le uve sono spremute per ottenere succo e questo viene a sua volta trasformato in vino. L’Europa è famosa per i suoi buoni vini, che sono venduti in tutto il mondo.


I contadini mediterranei coltivano anche tantissimi altri tipi di frutta e verdura. I pomodori, ad esempio, raggiungono un buon grado di maturazione al sole del sud. Ma i vegetali hanno bisogno di una gran quantità d’acqua; ecco perché gli agricoltori delle regioni calde e asciutte devono irrigare spesso i loro raccolti. Questo significa innaffiarli con acqua proveniente dai fiumi e dal sottosuolo.

L’erba cresce dove piove abbastanza, anche se il suolo è poco profondo o non è molto fertile. Molti coltivatori europei hanno animali che si nutrono di erba, quali mucche, pecore o capre. Essi forniscono latte, carne o altri prodotti utili come la lana e la pelle.

Molti agricoltori possiedono anche maiali o polli. Questi animali possono essere allevati quasi dovunque, perché possono stare al chiuso e mangiare cibi appositamente preparati. I polli forniscono non solo la carne, ma anche le uova ed alcune fattorie ne producono migliaia ogni giorno.


Le grandezza delle fattorie europee è molto variabile. Infatti ce ne sono di molto grandi e di molto piccole. Alcune hanno vasti campi, che rendono facile il raccolto mediante l’uso di grossi macchinari. Altre, per esempio quelle delle aree collinari, possono avere piccoli campi. Muretti o siepi poste tra i campi aiutano ad impedire che il vento e la pioggia portino via parti di suolo e possono essere utili anche per la fauna selvatica.

Molte persone che abitano in città trascorrono il fine settimana e le vacanze in campagna, godendosi lo scenario, la pace, la tranquillità e l’aria pulita. Dobbiamo tutti fare il possibile per aver cura delle aree rurali e mantenerle in buone condizioni.


Il mare

L’Europa ha una magnifica linea costiera, lunga migliaia e migliaia di chilometri, variamente modellata dalla natura. Ci sono alte scogliere rocciose e belle spiagge coperte di sabbia o ciottoli colorati, che si sono formati nel corso dei secoli per lo scagliarsi violento del mare sulle rocce.

In Norvegia i ghiacciai hanno intagliato la costa, creando valli dai fianchi scoscesi chiamate fiordi. In altri paesi, il mare e il vento accumulano la sabbia formando le dune. La duna più alta in Europa (117 metri) è la Dune du Pyla, vicino ad Arcachon in Francia.


Molte specie di pesci e altri animali vivono nei mari che bagnano le coste europee. Essi forniscono cibo per gli uccelli e i mammiferi marini quali le foche. Nei punti in cui i fiumi si versano nei mari, stormi di trampolieri arrivano a nutrirsi, con la bassa marea, di creature che vivono nella fanghiglia.

 

Gli Europei e il mare

Il mare è importante anche per le persone. Il Mediterraneo era importante per i Romani che lo chiamavano Mare nostrum: «il mare nostro». Nel corso dei secoli, gli Europei hanno navigato su tutti gli oceani, scoperto ed esplorato gli altri continenti, hanno commerciato con le nuove terre e vi si sono anche stanziati. Nel capitolo «Un viaggio nel tempo» si possono trovare maggiori informazioni su questi grandi viaggi di scoperta.

Le navi da carico provenienti da tutto il mondo trasportano ogni genere di merci (spesso imballate in container) verso i maggiori porti europei. Lì queste sono scaricate su treni, camion e chiatte. Quindi le navi sono caricate di beni prodotti in Europa, destinati ad essere venduti in altri continenti.


Alcune delle migliori navi al mondo sono state costruite nel nostro continente. Queste comprendono la Queen Mary 2, il più grande transatlantico per passeggeri al mondo. Essa ha compiuto il suo viaggio inaugurale nel gennaio 2004.

Le località balneari europee sono posti magnifici per le vacanze. Si possono praticare tutti tipi di sport acquatici, dal surf e dal canottaggio allo sci d’acqua e alle immersioni subacquee. Oppure ci si può semplicemente rilassare, esponendosi al sole e rinfrescandosi in mare.

 

La pesca

La pesca è stata sempre importante per gli Europei. Intere città si sono sviluppate intorno a porti dove era fiorente la pesca e migliaia di persone si guadagnano da vivere catturando o vendendo pesce oppure svolgendo attività rivolte ai pescatori e alle loro famiglie.

Le moderne barche da pesca, come i motopescherecci a strascico, possono catturare enormi quantità di pesce. Per essere certi che i mari non si svuotino, i paesi europei hanno concordato norme sulle catture massime di pesce da catturare e sull’uso di reti a maglie larghe, che consentano agli esemplari più piccoli di sfuggire.


Un altro modo per essere sicuri di avere abbastanza pesce è allevarlo. Sulle coste del Nord Europa, i salmoni sono tenuti in mare in grosse gabbie. Anche alcuni crostacei, come le cozze, le ostriche e i molluschi possono essere coltivati nello stesso modo.

 

Proteggere le coste europee

Le coste e i mari europei sono importanti per la fauna selvatica e le persone. Ecco perché dobbiamo averne cura. Dobbiamo impedire che siano inquinati dai rifiuti prodotti dalle fabbriche e dai centri abitati. Le petroliere sono spesso vittime di incidenti, che causano la fuoriuscita in mare di enormi quantitativi di greggio. Questo annerisce le spiagge e uccide migliaia di uccelli marini.

I paesi europei stanno lavorando insieme per cercare di prevenire questi fenomeni e assicurarsi che le nostre coste restino belle, a vantaggio delle future generazioni.


Un viaggio nel tempo

Nel corso di migliaia di anni, l’Europa è cambiata in maniera considerevole.
Si tratta di una storia affascinante! Ma è anche lunga, per cui qui sono riportati solo alcuni degli eventi principali.

L’età della pietra

I primissimi europei erano cacciatori e vivevano in caverne. Sui muri di alcune di esse hanno realizzato magnifiche pitture raffiguranti scene di caccia. Successivamente hanno imparato a coltivare i campi e allevare gli animali e quindi a vivere in villaggi.

Si costruivano le armi e gli attrezzi con la pietra, affilando pezzi di selce, per esempio.

 

Imparare a usare il metallo: l’età del bronzo e l’età del ferro

Diverse migliaia di anni prima della nascita di Cristo, gli uomini scoprirono come ottenere diversi metalli riscaldando ad altissime temperature vari tipi di rocce. Il bronzo, una lega di rame e stagno, era abbastanza resistente per realizzare utensili ed armi. L’oro e l’argento erano malleabili, oltre che di bell’aspetto, e potevano essere trasformati in ornamenti.

Successivamente fu scoperto un metallo ancora più duro: il ferro. Il migliore derivato del ferro era l’acciaio, che era resistente e non si spezzava facilmente, per cui era adatto per costruire buone spade. Ma realizzare l’acciaio era molto complicato; ecco perché le spade di ottima fattura erano rare e costose!


L’antica Grecia: approssimativamente dal 2000 al 200 a.C. («a.C.» significa prima della nascita di Cristo.)

In Grecia, circa 4 000 anni fa, gli uomini cominciarono a costruire le città. All’inizio erano governate da sovrani. Successivamente, intorno al 500 a.C., la città di Atene introdusse la «democrazia»,che significa «governo del popolo». (Invece di avere un re, gli Ateniesi prendevano le decisioni mettendole ai voti.) La democrazia è un’importante invenzione europea che si è diffusa in tutto il mondo.
Ma l’eredità lasciataci dai Greci comprende anche:

  • magnifiche storie riguardanti divinità ed eroi, guerre e avventure;
  • templi eleganti, statue di marmo e stupendo vasellame;
  • i giochi olimpici;
  • teatri ben progettati e grandi autori, le cui opere sono rappresentate ancora oggi;
  • maestri quali Socrate e Platone, che ci hanno insegnato la logica;
  • matematici come Euclide e Pitagora, che hanno elaborato le regole e i modelli della geometria e dell’aritmetica;
  • scienziati quali Aristotele (che ha studiato piante e animali) ed Eratostene (che ha dimostrato che la terra è una sfera e ne ha calcolato la grandezza).

L’Impero romano: approssimativamente dal 500 a.C. al 500 d.C.
(«a.C.» significa prima della nascita di Cristo.)

 

Roma ha esordito come una semplice città italiana. Ma i Romani erano molto bene organizzati, avevano un buon esercito e pian piano conquistarono tutte le terre intorno al Mediterraneo. Alla fine, l’impero romano si estendeva complessivamente dall’Inghilterra settentrionale al deserto del Sahara e dall’Atlantico fino alle porte dell’Asia.

Ecco alcune delle cose che i Romani ci hanno lasciato:

strade agevoli e diritte che collegavano tutte le parti dell’impero;

  • magnifiche abitazioni con cortili e pavimenti a mosaico;
  • ponti e acquedotti resistenti (per trasportare l’acqua su lunghe distanze);

archi a tutto sesto, che rendevano gli edifici solidi e resistenti nel tempo;

nuovi materiali da costruzione, come il cemento e il calcestruzzo;

nuove armi, come le catapulte;

leggi importanti, applicate tutt’oggi in molti paesi europei;

la lingua latina;

grandi scrittori come Cicerone e Virgilio.


 

Il Medioevo: approssimativamente dal 500 al 1500

Al crollo dell’Impero romano, diverse parti d’Europa passarono nelle mani di varie tribù. Per esempio…

I Celti. I loro discendenti oggi vivono principalmente in Bretagna (Francia), Cornovaglia (Inghilterra), Galizia (Spagna), Irlanda, Scozia e Galles. In queste parti d’Europa, sono molto vive le lingue e la cultura celtiche.

I popoli germanici. Non tutti si stanziarono in Germania.

  • Gli Angli e i Sassoni si spostarono in Inghilterra e la governarono fino al 1066.
  • I Franchi conquistarono un’ampia porzione dell’Europa, che comprendeva la Francia, all’incirca tra il 500 e l’800 d.C. Il loro re più famoso fu Carlomagno.
  • I Goti (Visigoti e Ostrogoti) istituirono regni in Spagna e in Italia.
  • I Vichinghi vissero in Scandinavia. Tra l’800 e il 900 d.C. navigarono verso altri paesi, sottraendo tesori, commerciando e stanziandosi dove c’erano terre fertili.

 

I Normanni, ovvero «Uomini del Nord», erano Vichinghi stanziatisi in Francia (nella regione che chiamiamo Normandia) e conquistarono l’Inghilterra nel 1066. Un famoso arazzo normanno mostra scene riferite a questa conquista. Esso è conservato in un museo nella città di Bayeux.


Gli Slavi si stanziarono in molte parti dell’Europa orientale e diventarono gli antenati degli odierni popoli di lingua slava, che comprendono Bielorussi, Bulgari, Croati, Cechi, Polacchi, Russi, Serbi, Slovacchi, Sloveni e Ucraini.
I Magiari si fermarono nell’Europa orientale e fondarono il regno d’Ungheria nel corso del 900 d.C. I loro discendenti vivono oggi in Ungheria ed altri paesi limitrofi.

 

Durante il Medioevo, re e nobili in Europa spesso entravano in lotta fra di loro e così scoppiavano molte guerre. (Era il tempo in cui i cavalieri in armatura combattevano a cavallo). Per difendersi dagli attacchi, re e nobili vivevano di solito in fortezze circondate da spesse mura di pietra. Alcuni di questi castelli erano così resistenti che si sono conservati fino ad oggi.

Nel corso del Medioevo il cristianesimo diventò la religione principale in Europa e quasi ovunque furono costruite chiese. Alcune sono molto imponenti, soprattutto le grandi cattedrali, con alti campanili e vetrate colorate.

Nella Spagna meridionale, dove l’Islam era la religione più importante, i governanti edificarono moschee e minareti bellissimi. I più famosi giunti fino a noi sono la moschea di Cordova e il minareto della Giralda a Siviglia.


Il Rinascimento: approssimativamente dal 1300 al 1600

Durante il Medioevo, la maggior parte delle persone era analfabeta e conosceva solo quello che imparava in chiesa. Solo pochi docenti universitari avevano copie di libri scritti dagli antichi Greci e Romani. Ma nel corso del Trecento e del Quattrocento, gli studiosi cominciarono a riscoprire i testi antichi. Erano attratti dalle grandi idee e dalle conoscenze contenute in essi e le notizie iniziarono così a circolare.

Le persone ricche e istruite, per esempio a Firenze in Italia, furono investite da quest’ondata culturale. Esse potevano permettersi di acquistare libri, specialmente in seguito all’invenzione della stampa in Europa (1445), e si innamorarono dell’antica civiltà greca e romana. Avevano case costruite secondo lo stile dei palazzi romani e pagavano artisti e scultori di talento per decorarle con scene tratte da storie dell’antichità classica e con statue di divinità, eroi ed imperatori.

Era come se un mondo perduto di bellezza e saggezza fosse rinato. Ecco perché questo periodo è chiamato «Rinascimento» (ossia «rinascita»). Esso ha dato al mondo:

  • grandi pittori e scultori come Botticelli e Michelangelo;
  • architetti di talento come Brunelleschi;
  • lo straordinario inventore e artista Leonardo da Vinci;
  • grandi pensatori, quali Tommaso Moro, Erasmo e Montaigne;
  • scienziati come Copernico e Galileo (che scoprirono che la terra e gli altri pianeti si muovono intorno al sole);
  • magnifici edifici, quali i castelli nella valle della Loira;
  • un nuovo interesse per le conquiste della mente umana.

 


Grandi scoperte e idee nuove: approssimativamente dal 1500 al 1900

All’epoca del Rinascimento, il commercio con paesi lontani divenne molto importante per i mercanti europei. Questi vendevano per esempio i loro beni in India e riportavano in patria spezie di grande valore insieme a pietre preziose. Ma viaggiare via terra era complicato e richiedeva molto tempo, per cui i mercanti cominciarono a desiderare di raggiungere l’India via mare. Il problema era che lungo la traiettoria sorgeva l’Africa, un continente peraltro immenso!

Tuttavia, se veramente la terra era rotonda (come si stava cominciando a credere), le navi europee sarebbero state in grado di raggiungere l’India navigando verso ovest. Così, nel 1492, Cristoforo Colombo e il suo equipaggio salparono dalla Spagna e attraversarono l’Atlantico. Ma invece di arrivare in India, scoprirono le Bahamas (isole del Mar dei Caraibi, vicino alla costa americana).

Ben presto seguirono altri esploratori. Negli anni 1497-98, Vasco de Gama, un ufficiale di marina portoghese, fu il primo europeo a raggiungere l’India circumnavigando l’Africa. Nel 1519, un altro esploratore europeo, Ferdinando Magellano, capitanò la prima spedizione per navigare intorno al mondo!

In breve tempo, gli Europei esplorarono le isole caraibiche e l’America (che chiamarono il «nuovo mondo») e vi fondarono colonie. In altre parole, si impossessarono delle terre, affermando che oramai appartenevano alla loro madrepatria europea. Portarono con sé le proprie convinzioni e tradizioni, le loro lingue: è questo il motivo per cui l’inglese e il francese sono diventate le lingue parlate nel Nordamerica, mentre lo spagnolo e il portoghese si sono diffuse nell’America centro-meridionale.

Con il passare del tempo, gli Europei si spinsero sempre oltre, raggiungendo con le loro navi la Cina, il Giappone, il Sudest asiatico, l’Australia e l’Oceania. I marinai che tornavano da queste terre lontane raccontavano di aver visto strane creature, molto diverse da quelle presenti in Europa. Questa curiosità spinse gli scienziati ad esplorare i nuovi luoghi e riportare animali e piante da esporre nei musei europei. Nel corso dell’Ottocento, gli esploratori europei si addentrarono nel cuore dell’Africa; nel 1910 le nazioni europee avevano colonizzato l’intero continente africano.


Nel frattempo, in Europa gli scienziati stavano facendo sempre più scoperte sul funzionamento dell’universo. I geologi, studiando rocce e fossili, cominciarono a chiedersi in che modo si fosse formata la terra e quanto tempo fa. Due grandi scienziati, Jean-Baptiste Lamarck e Charles Darwin, alla fine conclusero che gli animali e le piante si erano «evoluti», passando da una specie all’altra nel corso di milioni e milioni di anni.

Nel corso del Settecento nacquero altri due importanti interrogativi: quale forma di governo avrebbero dovuto avere un paese e quali diritti e libertà avrebbero dovuto avere i cittadini? Lo scrittore francese Jean-Jacques Rousseau affermò l’uguaglianza di tutti. Un altro scrittore francese, Voltaire, disse che il mondo sarebbe stato migliore se la ragione e la conoscenza avessero preso il posto dell’ignoranza e della superstizione.

Quest’epoca di nuove idee, chiamata «Illuminismo», scatenò rivoluzioni in alcuni paesi, per esempio la rivoluzione francese del 1789, durante la quale furono decapitati re e regine, insieme a molti nobili.

 

La Rivoluzione industriale: approssimativamente dal 1750 al 1880

Un diverso tipo di «rivoluzione» scoppiò in Europa circa 250 anni fa, nel mondo dell’ «industria». Prese origine da una crisi energetica. Per migliaia di anni, legna e carbone di legna erano stati i principali combustibili. Ma in quel periodo, in alcune parti d’Europa le foreste cominciarono a scarseggiare! Quale altro materiale poteva essere impiegato come fonte energetica?

La risposta fu il carbone. In Europa era presente in grandi quantità e i minatori cominciarono ad estrarlo. Il carbone forniva energia alle macchine a vapore appena inventate. Esso poteva essere arrostito e trasformato in «coke», che è un combustibile molto più pulito, ideale per realizzare il ferro e l’acciaio.

Circa 150 anni fa, un uomo chiamato Henry Bessemer inventò un «altoforno» che poteva produrre grandi quantità di acciaio a costi molto contenuti. Ben presto l’Europa cominciò questa produzione ed essa cambiò il mondo! L’acciaio ottenuto a bassi costi rese possibile la costruzione di grattacieli, ponti imponenti, transatlantici, automobili, frigoriferi… ma anche di cannoni e bombe.


Il mondo moderno: dal 1880 a circa oggi

Altre invenzioni europee dal 1870 in poi contribuirono a creare il mondo di oggi.

Per esempio:
Il telefono                               1875                La televisione e le autostrade  anni venti
Il motore a benzina                 1886                Il radar e la penna biro                        1935
I primi messaggi radio             1901                Il caffè istantaneo                   1937
La bachelite, la prima plastica 1909                Il primo aviogetto                   1939
L’illuminazione al neon                      1912                Il primo computer                   anni quaranta

 

Oggi circa un quarto dei lavoratori europei è impegnato nella produzione di beni necessari al mondo moderno: cibi e bevande; telefoni cellulari e computer; abbigliamento e arredamento; lavatrici e televisori; automobili, autobus e camion, e molto di più.

Circa sette lavoratori europei su dieci sono impiegati nel settore dei «servizi». In altre parole, in negozi e uffici postali, banche e compagnie assicurative, hotel e ristoranti, ospedali, scuole ecc., vale a dire nella vendita di beni e nella fornitura di servizi necessari per le persone.

 

Imparare dalla storia

Purtroppo la storia dell’Europa non è fatta solo di grandi conquiste di cui possiamo essere fieri. Ci sono anche molte cose di cui vergognarsi. Nel corso dei secoli, le nazioni europee si sono fronteggiate in terribili guerre. Queste riguardavano solitamente il potere e la proprietà, oppure la religione.

I colonizzatori europei hanno ucciso milioni di indigeni in altri continenti, combattendoli o maltrattandoli, o anche diffondendo accidentalmente tra loro malattie tipicamente europee. Gli Europei hanno, inoltre, costretto a lavorare milioni di Africani come schiavi.

Da questi orribili misfatti fu inevitabile trarre degli insegnamenti. Il commercio di schiavi in Europa fu abolito nel XIX secolo. Le colonie ottennero la libertà nel XX secolo. Da ultimo venne pacificata l’intera Europa. Per vedere in che modo, si veda il capitolo «Riunire la famiglia: la storia dell’Unione europea».


Quaranta volti famosi, dalla A alla Z

Molti grandi artisti, compositori, comici, inventori, scienziati e sportivi famosi in tutto il mondo hanno origini europee. Nei capitoli precedenti ne abbiamo menzionato alcuni. Non possiamo assolutamente includerli tutti in questo testo, per cui qui troverete solo altri 40 nomi, in ordine alfabetico, originari di vari paesi europei, in qualche caso con la loro foto.

Abbiamo lasciato uno spazio in bianco a pagina 29 per la vostra scelta personale. Potrebbe essere un personaggio famoso del vostro stesso paese oppure la squadra sportiva europea o il gruppo pop che preferite. Perché non trovare una loro foto e incollarla nello spazio bianco, insieme ad alcune brevi notizie?

Nome                         Nazionalità                Cosa li ha resi famosi

Abba

Svedesi

Gruppo pop: le loro canzoni sono state grandi successi in tutto il mondo negli anni settanta.

Štefan Banič

Slovacco

Inventore: inventò il paracadute nel 1913.

The Beatles

Britannici

Gruppo pop: le loro canzoni sono state grandi successi in tutto il mondo negli anni sessanta.

Henri Becquerel

Francese

Scienziato: scoprì la radioattività nel 1896.

Ludwig van Beethoven

Tedesco

Compositore: autore di numerose opere musicali di grande fama. L’Inno alla gioia (l’inno europeo) è tratta dalla sua nona sinfonia.

Tim Berners-Lee

Britannico

Inventore: inventò il World Wide Web, su cui si basa Internet.

Niels Bohr

Danese

Scienziato: vinse il Premio Nobel per la fisica nel 1922, grazie alle sue scoperte sulla struttura dell’atomo.

Robert Boyle

Irlandese

Scienziato: famoso per i suoi esperimenti sui gas e la scoperta della «legge di Boyle».

Charlie Chaplin

Britannico

Regista, nonché uno dei migliori attori comici al mondo.
Tra i suoi film più famosi figura Tempi moderni.

Fryderyk Chopin

Polacco

Compositore e pianista: scrisse molti brani per pianoforte, tra cui i famosi Preludi.

Nadia Comaneci

Romena

Atleta: la prima persona al mondo a totalizzare un punteggio pieno (10 su 10) nella ginnastica ai giochi olimpici del 1976.

Marie Curie
(Maria Sklodowska)

Polacca

Scienziata: insieme a suo marito Pierre scoprì il radio, un metallo radioattivo. Entrambi vinsero il Premio Nobel per la fisica nel 1903.

Salvador Dalí

Spagnolo

Artista, famoso per i suoi quadri bizzarri e con atmosfere oniriche di tipo «surrealista».

Marlene Dietrich

Tedesca

Attrice: recitò in molti film, compresa la versione originale de Il giro del mondo in 80 giorni.

Antonín Dvořák

Ceco

Compositore: una delle sue massime opere è la Sinfonia del nuovo mondo.

Albert Einstein

Tedesco

Scienziato: scoprì la «relatività», in altre parole, il modo in cui la materia, l’energia e il tempo sono in relazione tra loro.

Federico Fellini

Italiano

Regista: i suoi grandi film, tra cui La Strada,
gli valsero cinque premi Oscar.

Milos Forman

Ceco

Regista: vinse due premi Oscar per i suoi film Amadeus e Qualcuno volò sul nido del cuculo.

Sigmund Freud

Austriaco

Psichiatra: inventò la «psicanalisi», una teoria per spiegare come funziona il nostro inconscio.

Justine Henin-Hardenne

Belga

Tennista: vinse la medaglia d’oro ai giochi olimpici del 2004.

Hergé (Georges Rémi)

Belga

Artista e scrittore: creò le avventure di Tintin e molte altre serie di libri di fumetti.

Heinrich Hertz

Tedesco

Scienziato: nel 1888 dimostrò l’esistenza delle onde radio.

Georges-Henri Lemaître

Belga

Scienziato: nel 1933 elaborò la teoria del «Big Bang», sulla nascita dell’universo.

Franz Liszt

Ungherese

Compositore: è l’autore di alcune delle pagine per pianoforte più impegnative mai scritte, come gli Studi trascendentali.

Claude Monet

Francese

Artista: famoso per i suoi quadri «impressionisti», tra cui varie serie di Ninfee.

Wolfgang Amadeus Mozart

Austriaco

Compositore: scrisse musiche celeberrime, come l’opera Il flauto magico.

Isaac Newton

Britannico

Scienziato: nel Seicento scoprì come funziona la forza di gravità e come si muovono i pianeti nello spazio.

Alfred Nobel

Svedese

Scienziato: inventò la dinamite nel 1866 e istituì il Premio Nobel per le grandi scoperte.

Erkki Nool

Estone

Atleta: vinse la medaglia d’oro nel decathlon ai giochi olimpici del 2000.

Louis Pasteur

Francese

Scienziato: scoprì che molte malattie sono causate da germi e nel 1862 inventò la «pastorizzazione», un procedimento per uccidere i batteri presenti nel cibo.

Pablo Picasso

Spagnolo

Artista: diventò famoso grazie ai suoi dipinti «cubisti», come Les demoiselles d’Avignon.

Marco Polo

Veneziano /Dalmata (Croazia)

Grande esploratore: oltre 700 anni fa attraversò l’Asia fino alla Cina e viceversa.

Rembrandt

Olandese

Artista: famoso per l’uso di un cromatismo ricco di luci e di ombre. Tra i suoi dipinti figura La ronda di notte.

Michael Schumacher

Tedesco

Pilota di Formula 1: ha vinto il campionato mondiale per diversi anni.

Jean Sibelius

Finlandese

Compositore: una delle sue massime opere è il poema sinfonico Finlandia.

U2

Irlandesi

Complesso di musica rock: le loro canzoni sono grandi successi in tutto il mondo fin dal 1980.

Vincent van Gogh

Olandese

Artista: i suoi numerosi dipinti comprendono diversi Girasoli.

Antonio Vivaldi

Italiano

Compositore: scrisse molti concerti, tra cui Le quattro stagioni.

Alessandro Volta

Italiano

Scienziato: intorno al 1799 inventò la pila elettrica.

Zinedine Zidane

Francese

Calciatore: acclamato quale miglior giocatore dell’anno nel 1998 e nel 2000.

UN ALTRO PERSONAGGIO A VOSTRA SCELTA

 

 

                                                                                  Personaggio a vostra scelta:


Le lingue parlate in Europa

In Europa si parlano diverse lingue. La maggior parte di esse appartiene a tre grandi gruppi o «famiglie»: germaniche, slave e romanze. Le lingue di ciascun gruppo hanno in comune una parentela linguistica, in quanto discendono dagli stessi antenati. Per esempio, le lingue romanze discendono dal latino, la lingua parlata dai Romani.

Ecco come si dice «Buongiorno» o «Salve» in alcune di queste lingue.

Gruppo germanico                                                              Gruppo romanzo

Danese                        Godmorgen                                        Francese          Bonjour
Olandese         Goedemorgen                                    Italiano           Buongiorno
Inglese                        Good morning                                               Portoghese      Bom dia
Tedesco          Guten Morgen                                               Spagnolo         Buenos días
Svedese          God morgon

Gruppo slavo

Ceco              Dobré ráno
Polacco          Dzień dobry
Slovacco        Dobré ráno
Sloveno          Dobro jutro

Non è difficile individuare la parentela linguistica in questi esempi. Ma ci sono altre lingue europee che hanno affinità molto minori, o non ne hanno per nulla.
Ecco come si dice «Buongiorno» o «Salve» in una dozzina di queste lingue.

Basco                          Egun on                                  Ungherese       Jó reggelt       
Bretone                       Demat                                    Irlandese         Dia dhuit
Estone                         Tere hommikust                      Lettone           Labrīt
Finnico                       Hyvää huomenta                    Lituano           Labas rytas
Gaelico (Scozzese)     Madainn mhath                      Maltese           L-Ghodwa t-Tajba
Greco                          Kalimera                                Gallese                        Bore da

Nella lingua dei Rom, che vivono in molte parti d’Europa, «Buongiorno» si dice: «Lasho dyes».

Imparare le lingue può risultare estremamente divertente ed è importante in un continente come il nostro. A molti di noi piace andare in vacanza in altri paesi europei e conoscere le popolazioni locali. Si tratta di una grande opportunità per praticare le frasi che conosciamo in varie lingue.


Una famiglia di popoli

Noi Europei apparteniamo a diversi paesi, con lingue, tradizioni, abitudini e convinzioni diverse. Tuttavia formiamo insieme, per una serie di ragioni, una grande famiglia.
Eccone alcune.

  • Abbiamo condiviso questo continente per migliaia di anni.
  • Le nostre lingue sono spesso imparentate tra loro.
  • In ciascun paese vi sono numerosi discendenti di persone provenienti da altri paesi.
  • Le nostre tradizioni, abitudini e festività spesso hanno le stesse origini.
  • Abbiamo in comune e apprezziamo produzioni musicali e artistiche di grande qualità, oltre a una tradizione teatrale e narrativa alimentata nel corso dei secoli da artisti delle varie regioni europee.
  • Quasi tutti in Europa credono in ideali come la lealtà, la cortesia, la libertà di esprimere le proprie opinioni, il rispetto per l’altro e l’assistenza alle persone bisognose.

 

Così siamo felici di quanto c’è di diverso e speciale nel nostro paese e nella nostra regione, ma anche di quello che abbiamo in comune come Europei.

 

Guerra e pace

Purtroppo ci sono stati molti contrasti nell’ambito della famiglia europea, vertenti perlopiù su chi dovesse governare un paese o a quale paese spettasse una data porzione di territorio. Talvolta un sovrano voleva ottenere più potere conquistando i paesi vicini.

In un modo o nell’altro, per centinaia di anni, ci sono stati terribili guerre in Europa. Nel XX secolo due grandi guerre sono scoppiate su questo continente e si sono poi estese coinvolgendo paesi in ogni parte del mondo. Ecco perché sono state chiamate guerre mondiali. Esse hanno ucciso milioni di persone e hanno lasciato l’Europa povera e distrutta.

Era possibile fare qualcosa per impedire che ciò accadesse di nuovo? Gli Europei avrebbero mai imparato a sedersi a un tavolo per discutere insieme anziché combattersi? La risposta è sì. Questa è la storia del nostro prossimo capitolo: la storia dell’Unione europea.


Ricongiungere la famiglia:
la storia dell’Unione europea

La seconda guerra mondiale si concluse nel 1945. Le terribili distruzioni e i massacri terribili di quegli anni si erano scatenati proprio in Europa. In che modo i leader dei paesi europei avrebbero potuto impedire che queste orribili cose si ripetessero? C’era bisogno di un buon piano che non fosse stato mai sperimentato in precedenza.

 

Un’idea totalmente inedita

Un francese di nome Jean Monnet rifletté intensamente sulla questione. Si rese conto che vi erano due cose di cui un paese aveva bisogno per poter iniziare una guerra: il ferro per produrre l’acciaio (necessario a costruire carri armati, cannoni, bombe ecc.) e il carbone per fornire energia alle industrie e alle ferrovie. L’Europa aveva grandi quantità di carbone e acciaio: ecco perché i paesi europei erano stati facilmente in grado di costruire le armi e intraprendere le guerre.

Così Jean Monnet ebbe un’idea nuova e molto audace. I governi di Francia e Germania, e forse anche quelli di altri paesi europei, non avrebbero più dovuto gestire le loro fabbriche di carbone e acciaio. L’organizzazione di queste ultime sarebbe invece stata affidata a persone appartenenti a tutti i paesi coinvolti, che avrebbero dovuto sedersi a un tavolo per discutere e decidere insieme. In questo modo, la guerra tra loro sarebbe stata impossibile!

Jean Monnet intuiva che questo piano avrebbe veramente funzionato solo se i dirigenti europei avessero avuto la volontà di sperimentarlo. Ne parlò al suo amico Robert Schuman, all’epoca ministro del governo francese. Quest’ultimo la ritenne un’idea brillante e la annunciò in un importante discorso, il 9 maggio 1950.


Il discorso convinse non solo i dirigenti francesi e tedeschi, ma anche quelli di Belgio, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Tutti decisero di riunire le loro industrie di carbone e acciaio e di formare un’associazione chiamata Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). Essa avrebbe operato per scopi pacifici e contribuito a far risorgere l’Europa dalle macerie della guerra. La CECA fu istituita nel 1951.

 

Il mercato comune

I sei paesi andavano talmente d’accordo che ben presto decisero di dar vita a un’altra associazione, chiamata Comunità economica europea (CEE), che prese avvio nel 1957.

«Economica» significa «attinente all’economia», in altre parole, al denaro, agli affari, al lavoro e agli scambi.

Una delle idee di fondo era che i paesi europei avrebbero dovuto condividere un «mercato comune», per poter commerciare tra loro più facilmente. Fino ad allora, i camion, i treni e le chiatte che trasportavano i beni da un paese all’altro avevano l’obbligo di fermarsi alle frontiere, dove venivano controllati i documenti e riscossi i cosiddetti «dazi doganali». Tutto questo ostacolava il commercio e rendeva i prodotti esteri più costosi.

L’interesse di istituire un mercato comune era l’eliminazione di tutti quei controlli e ritardi alle frontiere, nonché dei dazi, per consentire ai paesi di commerciare tra loro come se si trovassero all’interno di un unico paese.

 

I prodotti alimentari e l’agricoltura

La seconda guerra mondiale aveva reso difficile produrre in Europa beni alimentari o importarli da altri continenti. Da noi, il cibo scarseggiava persino nei primi anni cinquanta. Pertanto, la CEE approvò una disposizione per favorire l’aumento della produzione di beni alimentari e garantire agli agricoltori una vita più decente.

Questa disposizione fu chiamata «politica agricola comune» (PAC). Funzionò bene. Così bene, infatti, che gli agricoltori finirono per produrre beni alimentari in eccesso e la disposizione dovette essere modificata! Oggi la PAC sovvenziona gli agricoltori principalmente per la cura delle aree rurali.


Dalla CEE all’Unione europea

Il mercato comune non tardò ad agevolare la vita degli abitanti della CEE. Essi ebbero più denaro da spendere, più cibo da mangiare e una maggiore varietà di prodotti nei negozi. I paesi limitrofi se ne accorsero e negli anni sessanta alcuni cominciarono a chiedere l’ingresso nella Comunità. Dopo anni di discussioni, Gran Bretagna, Danimarca e Irlanda vi aderirono nel 1973. Col 1981 venne il turno della Grecia, cui seguirono Portogallo e Spagna nel 1986, quindi Austria, Finlandia e Svezia nel 1995. A quel punto la Comunità contò 15 membri.

Col passare degli anni, la Comunità cominciò a cambiare. Alla fine del 1992 aveva completato il «mercato unico» (secondo la nuova denominazione) e le sue attività si estendevano a molti altri settori. Per esempio, i paesi della CEE cooperavano per proteggere l’ambiente e migliorare i collegamenti stradali e ferroviari in tutta Europa. I paesi più ricchi aiutavano quelli più poveri nella costruzione di strade e in altri progetti importanti.

Per agevolare gli spostamenti delle persone, la maggior parte dei paesi della CEE aveva eliminato i controlli dei passaporti alle frontiere. Una persona residente in uno Stato membro era libera di recarsi, vivere e cercare lavoro in un altro paese membro. Inoltre i governi discutevano nuove proposte, per esempio, come le forze di polizia di diversi paesi avrebbero potuto aiutarsi reciprocamente per catturare criminali, trafficanti di droga e terroristi.

In breve, la Comunità riuscì a raggiungere un tale livello di diversificazione e integrazione che nel 1992 si decise di cambiarne il nome in «Unione europea» (UE).


 

Ricongiungere la famiglia

Nel frattempo, eventi straordinari si stavano verificando al di là delle frontiere dell’UE. Per molti anni, la parte orientale e quella occidentale dell’Europa erano rimaste separate. Non erano in guerra, ma i rispettivi leader erano in forte disaccordo. I governanti della parte orientale credevano in un sistema di governo chiamato «comunismo», che non lasciava molta libertà alle persone. Per il modo in cui erano governati, quei paesi erano poveri rispetto all’Europa occidentale.

La divisione est-ovest era talmente forte da essere comparata a una «cortina di ferro». In molti paesi la frontiera era segnata da alte barriere o da un alto muro, come quello che attraversava la città di Berlino e divideva in due la Germania. Era molto difficile ottenere il permesso per attraversare questa linea di confine.

Il 1989 segnò la fine della divisione e delle divergenze. Il muro di Berlino fu abbattuto e la «cortina di ferro» cessò di esistere. Presto la Germania fu riunificata. I popoli dell’Europa orientale scelsero nuovi governi, sbarazzandosi del vecchio e rigido sistema comunista. Erano finalmente liberi! Furono giorni di tripudio.

I paesi che avevano ottenuto la libertà cominciarono a chiedere l’adesione all’Unione europea e presto ci fu una lunga lista di paesi «candidati», che aspettavano di diventare membri dell’UE.

Prima che un paese possa aderire all’Unione, la sua economia deve funzionare correttamente. È necessario inoltre che sia democratico, in altre parole, i suoi cittadini devono essere liberi di scegliere i loro governanti. In più deve rispettare i diritti umani. (Questi ultimi comprendono il diritto di esprimere la propria opinione, il diritto di non essere incarcerati senza giusto processo, il diritto di non essere torturati e numerose altre prerogative).

I paesi candidati hanno lavorato sodo per raggiungere tutti questi requisiti e, dopo alcuni anni, dieci di essi erano pronti ad aderire all’UE il 1º maggio 2004: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.

Mai prima di allora un numero così alto di paesi aveva aderito all’UE contemporaneamente, per cui questa fu un’occasione veramente speciale. Le popolazioni erano particolarmente soddisfatte, in quanto si trattava di un vero e proprio ricongiungimento familiare, grazie al quale la parte orientale e quella occidentale dell’Europa erano finalmente riunite.


Cosa fa l’Unione?

L’UE si impegna per migliorare la qualità della vita in diversi modi. Eccone alcuni.

L’ambiente

L’ambiente appartiene a tutti, per cui i paesi devono impegnarsi assieme per salvaguardarlo. L’UE prevede norme per il controllo dell’inquinamento e la protezione (per esempio) degli uccelli selvatici. Queste norme si applicano in tutti i paesi UE e i loro governi devono accertarsi che siano rispettate.

 

Il lavoro

È importante che le persone abbiano un lavoro che le soddisfi e per il quale si sentano predisposte. Una parte del loro reddito serve a pagare ospedali e scuole o l’assistenza agli anziani. Ecco perché l’UE sta facendo di tutto per creare posti nuovi e migliori per tutte le persone in grado di lavorare. Essa fornisce assistenza nella creazione di nuove imprese e sovvenziona la formazione dei lavoratori per attività di tipo nuovo.

Libertà!

All’interno dell’UE i cittadini sono liberi di vivere, lavorare o studiare in qualunque paese desiderino e l’Unione sta facendo il possibile per agevolare il trasferimento da un paese all’altro. Nel passare le frontiere tra la maggior parte dei paesi UE, non c’è più bisogno del passaporto. L’Unione incoraggia gli studenti e i giovani a trascorrere un periodo di studio o di tirocinio in un altro paese europeo.


L’euro

In passato ogni paese aveva la propria moneta o «valuta». Ora ne esiste una sola, l’euro, che tutti i paesi dell’Unione possono adottare, se lo desiderano. Avere una moneta unica rende più semplice commerciare, viaggiare e fare acquisti in tutta l’UE, senza dover cambiare da una valuta all’altra.

Ci sono voluti nove anni di lavoro impegnativo e attenta programmazione per introdurre l’euro. Le banconote e le monete metalliche sono entrate in circolazione il 1º gennaio 2002. L’euro ha sostituito le vecchie valute in 12 paesi membri. Negli altri non è ancora stato adottato. Se si mettono a confronto le varie monete metalliche in euro, su una delle facce si può vedere un disegno che rappresenta i singoli paesi in cui sono state coniate. L’altra faccia è identica per tutti i paesi.

Aiutare le regioni in difficoltà

La qualità della vita non è la stessa nelle varie parti dell’Europa. In alcuni luoghi non ci sono posti di lavoro sufficienti, perché le miniere o le fabbriche hanno dovuto chiudere i battenti. In determinate aree, l’agricoltura è resa difficile dal clima oppure può essere complicato il commercio perché non ci sono abbastanza strade e ferrovie.

L’UE fronteggia questi problemi riscuotendo fondi da tutti gli Stati membri e adoperandoli per aiutare le regioni in difficoltà. Per esempio, fornisce assistenza finanziaria per la costruzione di nuove strade e di collegamenti ferroviari e aiuta le imprese nell’offerta di nuovi posti di lavoro.


Aiutare i paesi poveri

In molti paesi del mondo le persone muoiono oppure vivono in modo stentato a causa di guerre, malattie e disastri naturali, quali siccità e inondazioni. Spesso questi paesi non hanno fondi sufficienti per costruire scuole e ospedali, strade e abitazioni per i loro cittadini.

L’UE fornisce aiuti finanziari a questi paesi e invia insegnanti, medici, ingegneri e altri esperti a lavorare sul posto. Acquista, inoltre, molti prodotti di questi paesi senza imporre dazi. In questo modo, i paesi poveri possono guadagnare di più.

 

La pace

L’UE ha riconciliato molti paesi europei. Essi non sempre concordano su tutto, ma questo è normale. (I membri di una famiglia sono sempre d’accordo su tutto?) È però positivo che i leader dei paesi dell’Unione europea siedano intorno a un tavolo per trovare una soluzione ai punti di disaccordo, invece che stare a combattersi.

Così il sogno di Jean Monnet e Robert Schuman si è realizzato: l’UE ha portato la pace tra i suoi membri. Essa si attiva inoltre per mantenere la pace tra i suoi vicini e in tutto il mondo. Per esempio, i soldati e gli ufficiali di polizia dell’UE stanno operando in favore della pace nella ex Iugoslavia, dove pochi anni fa ci furono aspri combattimenti.

Queste sono solo alcune delle missioni dell’UE: ce ne sono molte altre. Infatti, l’appartenenza all’Unione europea migliora qualitativamente più o meno ogni aspetto della nostra vita.

L’Europa ha la sua bandiera e il suo inno, l’Inno alla gioia,tratto dalla nona sinfonia di Beethoven. Il testo originale è in tedesco, ma quando viene usato come inno europeo è privo di parole, compare, cioè, solo in versione strumentale. È possibile ascoltarlo su Internet al seguente indirizzo: europa.eu.int/abc/symbols/anthem/index_it.htm


L’Unione europea e i suoi vicini

Legenda:
I paesi colorati sono membri dell’Unione europea (UE).
I paesi a strisce hanno in programma di aderire all’UE.
I paesi rimanenti, compresi quelli indicati da un cerchietto, sono i vicini dell’UE.
I punti corrispondono alle capitali.
La Città del Vaticano si trova a Roma.
Alcune isole e altre porzioni di territorio appartenenti a Francia, Portogallo e Spagna fanno parte dell’Unione. Sono però molto distanti dal continente europeo, per cui le abbiamo inserite in un riquadro (in alto a destra).

 


I paesi dell’Unione europea

I paesi sono elencati in ordine alfabetico, secondo la denominazione nelle rispettive lingue (che figura tra parentesi).

Bandiera            Paese                 Capitale             Popolazione

Belgio                         Bruxelles                     10,4 milioni di abitanti
(België; Belgique)       (Brussel; Bruxelles)

Repubblica ceca         Praga                           10,2 milioni di abitanti
(Česká republika)       (Praha)

Danimarca                  Copenaghen                5,4 milioni di abitanti
(Danmark)                  (København)

Germania                   Berlino                                    82,5 milioni di abitanti
(Deutschland)             (Berlin)

Estonia                                   Tallinn                        1,4 milioni di abitanti
(Eesti)                         (Tallinn)

Grecia                        Atene                          11 milioni di abitanti
(Ελλάδα/Ellada)          (Αθήνα/Athinai)

Spagna                                   Madrid                        40,7 milioni di abitanti
(España)                     (Madrid)

Francia                                   Parigi                           59,6 milioni di abitanti
(France)                      (Paris)

Irlanda                                   Dublino                       4 milioni di abitanti
(Ireland; Eire)             (Dublin; Baile Atha Cliath)    

Italia                           Roma                          57,3 milioni di abitanti
(Italia)                        (Roma)           

Cipro                          Nicosia                                    0,7 milioni di abitanti
(Κύπρος/Kypros)        (Λευκωσία/Lefkosia)
(Kibris)                                   (Lefkosa)

Lettonia                      Riga                            2,3 milioni di abitanti
(Latvija)                     (Riga)

Lituania                      Vilnius                        3,5 milioni di abitanti
(Lietuva)                    (Vilnius)

Lussemburgo              Lussemburgo              0,5 milioni di abitanti
(Luxembourg)                        (Luxembourg)

Ungheria                    Budapest                     10,1 milioni di abitanti
(Magyarország)                      (Budapest)

Malta                          La Valletta                  0,4 milioni di abitanti
(Malta)                                   (Valletta)

Paesi Bassi                 Amsterdam                 16,2 milioni di abitanti
(Nederland)                (Amsterdam)

Austria                                   Vienna                        8,1 milioni di abitanti
(Österreich)                (Wien)

Polonia                                   Varsavia                      38,2 milioni di abitanti
(Polska)                      (Warszawa)

Portogallo                   Lisbona                                   10,4 milioni di abitanti
(Portugal)                   (Lisboa)

Slovenia                     Lubiana                       2,0 milioni di abitanti
(Slovenija)                  (Ljubljana)

Slovacchia                  Bratislava                    5,4 milioni di abitanti
(Slovensko)                (Bratislava)

Finlandia                    Helsinki                      5,2 milioni di abitanti
(Suomi; Finland)        (Helsinki; Helsingfors)

Svezia                        Stoccolma                   8,9 milioni di abitanti
(Sverige)                     (Stockholm)

Regno Unito (1)          Londra                        59,3 milioni di abitanti
(United Kingdom)      (London)

 

(1) Il nome completo di questo paese è «Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord»; per abbreviarlo la maggior parte delle persone lo chiama però Gran Bretagna o Regno Unito (UK).

I dati sulla popolazione risalgono al 1º gennaio 2004.
Fonte: Eurostat.


Come vengono prese le decisioni nell’Unione

Come si può immaginare, occorrono notevoli sforzi da parte di molte persone per organizzare l’UE e farla funzionare a dovere. Come sono ripartiti i compiti?

 

La Commissione europea

A Bruxelles, 25 uomini e donne (uno per ogni paese membro) si riuniscono ogni mercoledì per discutere sulle attività da intraprendere. Sono chiamati «commissari» e insieme formano la Commissione europea. Il loro compito consiste nell’elaborare le strategie più efficaci per l’intera Unione e nel proporre la nuova legislazione più confacente. Nel loro lavoro sono assistiti da esperti, giuristi, segretari, traduttori ecc.

Una volta concordato il testo legislativo da proporre, la Commissione lo invia al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Unione europea.

 

Il Parlamento europeo

Il Parlamento europeo rappresenta tutti i cittadini dell’UE. Ogni mese si riunisce in sessione plenaria, a Strasburgo, per discutere le nuove leggi proposte dalla Commissione europea. Se il Parlamento non approva una proposta, può chiedere alla Commissione di modificarla fino a quando il testo non lo soddisfa.

Il Parlamento europeo conta 732 membri. Ogni cinque anni vengono scelti tramite elezioni alle quali tutti i cittadini adulti dell’UE hanno la possibilità di partecipare.


Il Consiglio dell’Unione europea

I deputati europei non sono le uniche persone a decidere sulle nuove leggi dell’UE. Queste devono essere discusse anche dai ministri dei vari governi dei paesi dell’Unione. Quando questi ultimi si riuniscono tutti insieme formano il «Consiglio dell’Unione europea».

Dopo aver discusso una proposta, il Consiglio la mette ai voti. Esistono norme relative al numero di voti attribuito a ciascun paese e al volume totale di voti necessario per approvare una legge. In alcuni casi, la norma stabilisce che il Consiglio deve pronunciarsi all’unanimità (ovvero che ogni paese deve dare il proprio assenso).

Una volta che il Consiglio e il Parlamento hanno approvato una nuova legge, i governi dell’UE devono assicurarsi che sia rispettata nei propri paesi.

 

La Corte di giustizia

Se un paese non applica la legislazione dell’Unione in maniera adeguata, la Commissione europea lo ammonirà e potrà presentare un ricorso dinanzi alla Corte di giustizia europea, che ha sede a Lussemburgo. Il compito della Corte è assicurare che le norme UE vengano rispettate e applicate in modo uniforme ovunque. Essa è composta da un giudice per ogni paese dell’Unione europea.

Esistono altri gruppi di persone (comitati di esperti e via dicendo) coinvolti in queste decisioni, giacché è importante che siano prese nel modo giusto. Per ulteriori informazioni si può consultare l’opuscolo Come funziona l’Unione europea, disponibile su Internet:      
europa.eu.int/comm/publications/booklets/eu_glance/53/index_it.htm
È stato concepito per adulti, ma è comunque di facile lettura.


 

Domani… e oltre

In questa fase il mondo si trova di fronte a grandi sfide. Eccone alcune:

  • Com’è possibile fermare l’inquinamento che sta modificando il clima mondiale?
  • Come fare per proteggere le foreste del mondo e altri ambienti naturali?
  • Come possiamo migliorare le condizioni di vita per le popolazioni povere e affamate in varie parti del pianeta?
  • Come pacificare le aree del mondo segnate da tensioni e conflitti?
  • Come fare per affrontare il terrorismo?

 

Si tratta di questioni che l’Unione sta affrontando, ma che non è in grado di risolvere da sola. Ha bisogno di cooperare con molteplici altri paesi. E, naturalmente, occorre che tutti i responsabili politici concordino sul da farsi.

Cosa vorreste che l’UE facesse riguardo ai grandi problemi del mondo?
Avete qualche buona idea per migliorare le cose?
Perché non discuterne in famiglia, con i vostri amici e con gli insegnanti…?

Noi siamo i ragazzi europei di oggi: tra breve saremo gli adulti dell’Europa.
Sta a noi decidere il futuro, insieme!

 

Fonte:  http://ec.europa.eu/publications/young/Letsexplore-it.doc

 

 


 

Europa


LABORATORIO DI EDUCAZIONE
INTERCULTURALE
TANTE  TINTE IN RETE
Verona 2007

 

 

UNITA’ DI APPRENDIMENTO AD ALTA COMPRENSIBILITA’

DI GEOGRAFIA

 

EUROPA FISICA

 

Insegnanti:  Pasini Marika, Uldini Maida

 

 

EUROPA FISICA

 

 

L’Europa è un continente, cioè un territorio molto grande, circondato dalle acque degli oceani. E’ unita all’Asia, per questo si chiama anche continente euro-asiatico.

 

 

 

 

 

CONFINI

L’Europa confina:
a est: monti Urali, fiume Ural, mar Caspio;
a sud: monti del Caucaso, mar Nero, stretto del Bosforo, stretto dei Dardanelli, mar Mediterraneo e stretto di Gibilterra;
a ovest: oceano Atlantico;
a nord: mar Glaciale Artico

  

 

 

 

 

 


IL TERRITORIO EUROPEO

 

Il territorio dell’Europa è:

  • pianeggiante: piatto, ad una altitudine dal mare da 0 a 300 metri;
  • collinare: con colline alte dai 300 ai 600 metri dal livello del mare;
  • montuoso: con montagne alte dai 600 metri in su dal livello del mare

 

 

 

 

Tipo di territorio

Principali pianure,
montagne e colline

Dove sono

 

Territorio montuoso

Alpi Scandinave

Urali

Massiccio Centrale

Massiccio Renano

Alpi

 

Appennini

Pirenei

Carpazi, Balcani

Norvegia-Svezia

Russia

Francia

Germania

Francia, Italia, Svizzera,
Austria, Slovenia

Italia

Spagna, Francia

Slovacchia, Polonia, Ucraina,
Romania

Territorio collinare

Alture del Volga

Rialto del Valdaj

Rialto Centrale Russo

Russia

Russia

Russia

Territorio pianeggiante

Bassopiano Siberiano
Occidentale

Bassopiano Sarmatico

Bacino di Londra

Bassopiano Germanico

Bacino di Parigi

Bacino d’Aquitania

Pianura Padana

Pianura Ungherese

Valacchia

Russia

 

Russia

Gran Bretagna

Germania, Polonia

Francia

Francia

Italia

Ungheria

Romania

 

GLOSSARIO
Massiccio: montagna con una grande base
Altura:luogo alto
Bassopiano: luogo pianeggiante

Bacino: zona più bassa rispetto al territorio che la circonda.

  

 

 

 


 

 

 

Esercizio 1

Quale catena montuosa divide l’Europa dall’Asia?
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
In quale parte dell’Europa ci sono più montagne?
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
In quale parte dell’Europa ci sono più pianure?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

 

Esercizio 2

Trova sulla cartina: le Alpi, i Pirenei, i Carpazi e gli Urali

Trova sulla cartina: il Bassopiano Sarmatico, il Bacino di Londra, la Pianura Padana e la Pianura Ungherese

 

 

I MARI EUROPEI

 

L’Europa è bagnata da due mari più grandi:

  • l’Oceano Atlantico
  • il Mar Mediterraneo

Le penisole e le isole formano tanti mari più piccoli, collegati da molti stretti. L’Oceano Atlantico è diviso in 5 mari: Mare del Nord, Mare Baltico,Mare d’Irlanda, Mare di Barents e Mar di Norvegia.
Il Mar Mediterraneo è tra l’Europa e l’Africa ed è diviso in 7 mari più piccoli: Mar Ligure, Mar Tirreno, Mar Adriatico, Mar Ionio, Mar Egeo, Mar Nero e Mar Caspio.

 

 

GLOSSARIO

 

Isola: terra completamente circondata dal mare. 
Penisola: terra bagnata dal mare tranne una parte che è unita al continente .

Stretto: apertura attraverso la quale le acque di due mari si incontrano.

 
 
Esercizio 3

Quali sono i due mari più grandi dell’ Europa?
........................................................................................................................................

In quanti mari più piccoli è diviso il mar Mediterraneo?
.......................................................................................................................................

Attraverso quale stretto comunicano il mare del Nord e l’Oceano Atlantico?
......................................................................................................................................

Attraverso quale stretto comunicano l’Oceano Atlantico e il mare Mediterraneo?
.........................................................................................................................................

Quali sono i mari più piccoli in cui è diviso il mare Mediterraneo?
........................................................................................................................................

Esercizio 4

Scrivi vero o falso vicino alle frasi:

  • il mar Nero è il mare più grande d’Europa............
  • il canale di Sicilia divide la Sicilia dalla Calabria...........
  • l’Oceano Atlantico e il mar Mediterraneo comunicano attraverso lo stretto di Gibilterra................
  • il Mar Caspio è a Nord dell’Europa..................

 

LAGHI E FIUMI D’EUROPA

 

I laghi più grandi sono in Russia, in Scandinavia e nelle Alpi.
I laghi più grandi d’Europa sono:

  • il Ladoga e l’ Onega in Russia
  • il Vaner e il Vattern in Scandinavia

Questi laghi sono ghiacciati per molti mesi durante l’anno.
Nelle Alpi ci sono grandi laghi:

  • lago di Ginevra e il lago di Costanza in Svizzera
  • lago di Garda e il lago Maggiore in Italia

Questi laghi sono tutti glaciali e hanno una forma stretta e allungata. In Italia ci sono laghi vulcanici, laghi che occupano il cratere di vulcani spenti da molto tempo. Questi laghi sono rotondi e sono:

  • lago di Bolsena
  • lago di Bracciano
  • lago di Vico

 

GLOSSARIO

Lago: raccolta d’acqua.
Ghiacciaio: grande quantità di ghiaccio che non si scioglie.
Lago glaciale: occupa la parte finale di una valle scavata da un ghiacciaio
Lago vulcanico: occupa il cratere di un vulcano spento

 

In Europa i fiumi più lunghi sono in Russia, nella penisola Balcanica e nell’Europa Occidentale.

 

Possiamo dividere i fiumi principali a seconda del mare o oceano dove finiscono il loro percorso.

Mare/Oceano

Fiume

Km

Caratteristiche

Mar Mediterraneo

Ebro
Rodano
Po

910
812
652

Sono corti. Hanno una portata irregolare, con
piene in autunno e inverno e magre in estate.

Mar Nero

Danubio

2860

E’ il secondo fiume più lungo d’Europa

Mar Baltico

Dvina
Occidentale
Vistola

1020

1047

Sono fiumi con una portata regolare, per questo sono navigabili.

Mare del Nord

Elba
Reno
Mosa
Senna

1165
1326
950
776

Attraversano la pianura franco-germanica
( pianura della Francia e della Germania)

Oceano Atlantico

Loira
Garonna
Duero
Tago
Guadiana

1020
650

1007

Loira e Garonna sono navigabili.
Duero, Tago, Guadiana hanno un regime irregolare.

 

GLOSSARIO
Portata di un fiume: quanta acqua passa in un secondo in un certo punto del fiume.
Piena di un fiume: quando il fiume trasporta la più grande quantità d’acqua.
Magra di un fiume: quando il fiume trasporta poca acqua

 

 

 

 

Esercizio 5

Scrivi vero o falso vicino alle frasi
_ I principali laghi europei sono di origine glaciale……………..

_ I più grandi laghi europei sono in Italia……………………….

_ Il lago di Garda è in Svizzera………………………………….

_ I laghi glaciali hanno una forma rotonda………………………

_ I laghi vulcanici hanno una forma allungata e stretta…………

_ Il Danubio finisce nel Mar Mediterraneo……………………..

 

ISOLE E PENISOLE D’EUROPA

 

Nell’Europa del nord le isole più grandi sono:

  • la Gran Bretagna (l’isola più grande d’Europa),
  • l’Irlanda
  • l’Islanda.

 

Nell’Europa del sud le isole più grandi sono:

  • le isole Baleari (Spagna)
  • ,la Sicilia (Italia),
  • la Sardegna (Italia),
  • la Corsica (Francia)
  • Creta (Grecia).

Esercizio 6
Quali sono le isole più grandi dell’Europa del nord?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………
Quali sono le isole più grandi dell’Europa del sud?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………
Qual è l’isola più grande d’Europa?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………..
Qual è l’isola più grande del Mediterraneo?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Esercizio 7
Trova sulla cartina: l’Islanda, la Sicilia e Creta.

 

Esercizio 8
Quali sono le penisole del Nord Europa?
……………………………………………………………………………………………………………………………………
Quali sono le Penisole a Sud dell’Europa?
…………………………………………………………………………………………………………………………………….


 

Esercizio 9
Trova sulla cartina: la penisola scandinava, la penisola italica e la penisola di Crimea.

 

L’Europa è formata per il 27% da penisole.
A nord, intorno al mar Baltico ci sono:

  • la penisola Scandinava, è la più grande d’Europa
  • la penisola di Kola
  • la penisola dello Jutland

A sud, intorno al mar Mediterraneo ci sono:

  • la penisola Iberica
  • la penisola italiana
  • la penisola balcanica

 

Nel mar Nero c’è la penisola di Crimea

Fonte: http://www.comprensivovr11.it/europa_fisica_secondaria.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

L’Europa

Europa (geografia) Per convenzione, uno dei sette continenti del mondo. Sebbene se ne parli come di un continente, l'Europa è effettivamente soltanto l'estremità occidentale dell'Eurasia, la grande massa continentale estesa dall'Atlantico al Pacifico che rappresenta oltre il 70% delle terre emerse. I geografi moderni identificano nei monti Urali, nel fiume Ural, in parte del mar Caspio e nei rilievi del Caucaso il confine tra Europa e Asia. Il nome del continente deriva probabilmente da Europa, nella mitologia greca la figlia del re fenicio di Tiro, o da Ereb, parola fenicia che significa "tramonto".
Nonostante la superficie ridotta, circa 10.360.261 km2, l'Europa è il secondo continente più popolato dopo l'Asia, con circa 701.925.000 di abitanti (1995). La sua estremità settentrionale è Capo Nord, in Norvegia; quella più meridionale è Punta de Tarifa, nella Spagna meridionale, nei pressi di Gibilterra. Da ovest a est il continente si estende dal Cabo da Roca, in Portogallo, alle pendici nordorientali degli Urali, in Russia.


Territorio

L'Europa ha un territorio estremamente frammentato, formato da pianure, altipiani e catene montuose, articolato in numerose penisole, grandi come la Scandinavia, la penisola iberica e la penisola italiana, e di più modeste dimensioni, come lo Jutland e la Bretagna. Comprende inoltre un gran numero di isole al largo delle coste, fra cui l'Islanda, l'arcipelago britannico, la Sardegna, la Sicilia e Creta. L'Europa è aperta a ovest all'oceano Atlantico ed è delimitata dal Mar Glaciale Artico, dal Mare del Nord e dal mar Baltico a nord; dal mar Caspio a sud-est; dal Mar Nero e dal Mediterraneo a meridione. La vetta più elevata del continente è il Monte Bianco (4810 m), compreso nelle Alpi. La massima depressione è situata lungo la costa settentrionale del Caspio, a circa 28 m sotto il livello del mare.
Sotto il profilo geologico, la zolla europea presenta, da nord a sud, strutture diverse per età e costituzione. Comprende a nord una massa di rocce antiche, stabili, cristalline, a cui fanno seguito, nella parte mediana del continente, un'ampia fascia relativamente piana di materiali sedimentari e una zona di strutture composite, create da spinte, faglie, dislocazioni tettoniche e attività vulcaniche; a sud, infine, si trova una fascia di montagne di età relativamente recente, legate all'orogenesi alpina, con appendici peninsulari che rientrano nell'area del Mediterraneo, mare interno, residuo dell'antica Tetide, compresa tra Europa e Africa. Questa struttura geologica per fasce è all'origine delle diverse regioni geografiche dello spazio europeo.
Nella sezione settentrionale del continente si trova la piattaforma finno-scandinava, struttura arcaica, formatasi nel Precambriano, che costituisce l'imbasamento della Finlandia e di gran parte della restante penisola scandinava. Inclinata verso oriente, essa forma sia i rilievi della Svezia occidentale sia l'altopiano della Finlandia, meno elevato. Il sollevamento del suo bordo occidentale ha dato origine ai rilievi della Norvegia. Ciò avvenne nel corso dell'orogenesi caledoniana (circa 500-395 milioni di anni or sono) che determinò la formazione dei monti di Irlanda, Galles, Scozia, oltre a quelli della Norvegia occidentale. La successiva erosione ha demolito e arrotondato i monti dell'arcipelago britannico, ma le vette della Norvegia (vedi Alpi scandinave) raggiungono i 2470 m di altitudine. Qui, in seguito alle glaciazioni quaternarie, le vallate modellate dai ghiacciai che scendono verso la costa sono state invase dal mare, formando i fiordi che si succedono lungo tutto il contorno costiero norvegese.
La seconda regione significativa sotto il profilo geologico è formata da terre che si dispongono ad arco dalla Francia sud occidentale verso nord e verso est attraverso i Paesi Bassi, la Germania, la Polonia e la Russia. Si tratta di regioni formate da un substrato antico, appiattito, a cui si sono sovrapposti strati di rocce sedimentarie di varia epoca. Essa comprende anche una parte dell'Inghilterra meridionale. Seppur deformate localmente fino a dar vita ad alcuni bacini, quali il bacino di Londra e quello di Parigi, queste formazioni sedimentarie, ricoperte da uno strato di detriti di origine glaciale, sono all'origine dei bassopiani che formano le più estese pianure europee. Alcuni fra i terreni migliori d'Europa si trovano qui, in queste pianure, in particolare lungo il loro margine meridionale, dove si depositò il materiale argilloso di origine glaciale portato dal vento, il cosiddetto loess (vedi Deposito), adatto alla cerealicoltura. Questa fascia si amplia verso est, dove forma il grande bassopiano sarmatico, cioè le grandi pianure della Russia.
A sud delle grandi pianure, una fascia di strutture geologiche dissimili attraversa l'Europa dando origine ai movimentati paesaggi in cui si succedono fosse, altipiani, depressioni. Sono il risultato di contraccolpi subiti dalle masse continentali per effetto delle spinte che hanno dato origine alle Alpi e hanno determinato la successione di piegamenti che formano il Giura, le grandi faglie che hanno originato la fossa del Reno orlata dai monti Vosgi e dai monti della Foresta Nera, i picchi vulcanici del Massiccio Centrale, gli altipiani centrali della Francia e il sollevamento della Meseta Centrale spagnola.
La successiva fascia di strutture geologiche è quella, di origine recente, formatasi in seguito ai movimenti orogenetici che hanno dato origine alle catene montuose che attraversano il continente. Alla metà del Terziario, circa 40 milioni di anni or sono (vedi Oligocene), la placca afro arabica giunse a collisione con quella europea determinando l'orogenesi alpina (vedi Tettonica a zolle). Spinte generate dalla collisione sollevarono grandi masse di sedimenti cenozoici e mesozoici depositatisi nella Tetide, dando vita a diverse catene montuose quali le Alpi, i Pirenei, gli Appennini, i Balcani e i Carpazi. Queste catene comprendono i monti più elevati d'Europa e ne rappresentano la parte morfologicamente più soggetta ai processi di modellamento. È l'Europa mediterranea, instabile e giovane in contrasto con quella matura e stabilizzata che forma le sezioni settentrionali. La frequenza dei terremoti, insieme con la presenza del vulcanesimo, è testimone del fatto che in quest'area meridionale del continente sono ancora in corso delle trasformazioni.
Idrografia
La natura peninsulare del continente europeo e la varietà degli sviluppi orografici hanno determinato la formazione di una idrografia molto articolata. Può capitare così che i corsi d'acqua, che defluiscono dal cuore del continente verso gli opposti mari circostanti, abbiano la loro origine dagli stessi spartiacque. Il fiume più lungo d'Europa è il Volga, che drena le vaste superfici del bassopiano Sarmatico e scorre verso sud in direzione del mar Caspio, mentre il secondo fiume, il Danubio, che nasce nella Foresta Nera, defluisce da ovest a est immettendosi nel Mar Nero. Alcuni dei principali fiumi europei hanno origine nelle Alpi e versano le loro acque sia nel Mediterraneo (ad esempio il Rodano e il Po), sia nel Mare del Nord (ad esempio il Reno). Alla loro alimentazione contribuiscono in sensibile misura i ghiacciai. Gli altri fiumi che nascono dagli altipiani centrali hanno un corso maturo, un regime regolare e sono quindi navigabili. Si ricordano tra gli altri la Loira, la Senna, l'Elba, che sfociano nell'oceano Atlantico e nel Mare del Nord. L'Oder e la Vistola scorrono verso settentrione per raggiungere il mar Baltico. La rete idrografica, là dove si sviluppa tra i massicci antichi e i bassopiani, si presta al collegamento dei fiumi per mezzo di canali e oggi un sistema idroviario continentale consente ai natanti di passare dal Rodano al Reno e al Danubio.
Numerosi laghi sono presenti nelle zone prealpine della Svizzera, dell'Italia e dell'Austria, e nelle regioni pianeggianti quali la Svezia, la Polonia e la Finlandia, dove la loro formazione è legata alla morfologia glaciale. Il più grande lago d'acqua dolce d'Europa è il lago Ladoga, nella Russia nordoccidentale.
Clima
Sebbene gran parte dell'Europa si trovi a latitudini piuttosto elevate, i mari relativamente caldi che bagnano il continente, lambito anche dalla calda corrente del Golfo proveniente dall'Atlantico, fanno sì che gran parte dell'Europa centrale e occidentale goda di un clima temperato, nel quale risultano mitigati gli eccessi della continentalità. Nonostante ciò le masse d'aria artiche e siberiane fanno sentire spesso i loro influssi, abbassando le temperature, specie a nord delle Alpi. I venti occidentali prevalenti, riscaldati in parte al passaggio sopra l'Atlantico settentrionale, portano la pioggia per gran parte dell'anno.
Nell'area climatica mediterranea – Spagna, Italia e Grecia – i mesi estivi, dominati dalla persistenza degli anticicloni tropicali che bloccano l'afflusso dell'aria umida atlantica, sono solitamente caldi e secchi e le precipitazioni si concentrano nella stagione invernale. Nell'area che si estende dalla Polonia centrale verso est, gli effetti moderatori dei mari si riducono e, di conseguenza, prevale un clima continentale, più freddo e più secco. Anche le regioni settentrionali del continente presentano questo tipo di clima. La piovosità annua su gran parte dell'Europa varia da circa 510 mm a 1530 mm.
Flora
Sebbene gran parte dell'Europa fosse in origine ricoperta da foreste, la vegetazione è stata estesamente modificata dagli insediamenti umani e dai diboscamenti per far posto alle attività agricole. Solamente sui monti situati più a nord e, parzialmente, nella Russia europea centro settentrionale, il manto forestale è stato relativamente poco impoverito dalle attività umane. Una notevole opera di riforestazione è stata intrapresa a partire da epoche recenti, a cui si aggiunge oggi la ripresa del bosco sui terreni via via abbandonati dall'agricoltura.
La più ampia area di vegetazione in Europa è una fascia forestale che attraversa la metà centrale del continente, dall'Atlantico agli Urali. Vi predomina un bosco ricco di latifoglie (querce, olmi, aceri ecc.) inframmezzate da pini e abeti, che via via è sostituito, verso nord e verso est, da una foresta di conifere e betulle che assume le caratteristiche proprie della taiga, la foresta delle superfici continentali temperate fredde. Più a nord, lungo le regioni costiere artiche come nelle pendici più alte dei monti, succede la tundra, che consiste perlopiù di licheni, muschi, arbusti e fiori selvatici. Gran parte della grande pianura europea è ricoperta di praterie, aree di piante erbacee relativamente alte, mentre l'Ucraina è caratterizzata dalla steppa, superficie piatta e relativamente secca di erbe stentate. I territori bagnati dal Mediterraneo sono ricoperti da formazioni forestali, come la macchia, più o meno degradata dall'azione antropica, dove dominano i sempreverdi e le essenze aromatiche: il clima semitropicale, caldo e soleggiato, consente lo sviluppo di legnose che danno produzioni ricercate: oltre alla vite, gli olivi, gli agrumi, i fichi, gli albicocchi ecc.
Fauna
Un tempo in Europa viveva in gran numero un'ampia varietà di animali: cervi, alci, bisonti, cinghiali, lupi e orsi. Avendo però l'uomo occupato e trasformato l'ambiente naturale in gran parte del continente, molte specie hanno finito con l'estinguersi o con il ridurre enormemente il loro numero. Oggi è possibile trovare allo stato selvatico cervi, alci, lupi e orsi in numero consistente solamente nella Scandinavia settentrionale, in Russia e nella penisola balcanica; altrove essi vivono soprattutto nelle riserve. Le renne vengono allevate dai lapponi dell'estremo Nord. Camosci e stambecchi vivono ancora sulle più alte cime dei Pirenei e delle Alpi. In Europa vivono numerosi animali di piccole dimensioni, quali donnole, furetti, lepri, ricci, lemming, volpi e scoiattoli.
Fra il grande numero di uccelli autoctoni europei si annoverano rapaci come aquile e falchi, passeracei in gran quantità, come fringuelli, usignoli e passeri, rapaci notturni come i gufi ecc. Si ritiene che le cicogne portino fortuna alle case su cui nidificano, in particolare nei Paesi Bassi, mentre i cigni popolano fiumi e laghi. Il salmone scozzese, irlandese e renano è considerato un pesce di gran pregio; nelle acque marine litoranee si trova un'ampia varietà di pesci fra i quali, importanti sotto il profilo economico, merluzzi, sgombri, aringhe e tonni. Gli storioni, dai quali si ricava il caviale, si trovano nelle acque del Mar Nero e del Caspio.
Risorse minerarie
L'Europa possiede una notevole varietà di risorse minerarie. Grandi quantità di carbone si trovano in diverse località del Regno Unito; anche la Ruhr, in Germania, e l'Ucraina hanno estesi bacini carboniferi, e importanti giacimenti di carbone sono situati in Polonia, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Francia e Spagna. Le fonti principali di minerali di ferro sono le miniere di Kiruna nella Svezia settentrionale, della Lorena in Francia e dell'Ucraina. In alcune regioni europee si producono anche piccole quantità di petrolio e gas naturale, ma le due regioni petrolifere più importanti sono il Mare del Nord (i diritti di sfruttamento appartengono in gran parte a Gran Bretagna, Olanda, Germania e Norvegia) e le ex repubbliche sovietiche, soprattutto la Russia. In Europa esistono anche molti altri giacimenti di minerali diversi: rame, piombo, stagno, bauxite, manganese, nichel, oro, argento, potassa, argilla, gesso, dolomite e salgemma.


Popolazione

L'uomo comparve in Europa già nel Paleolitico; ma sull'origine degli uomini che hanno portato al popolamento attuale non si sa molto, anche se si può supporre che i primi gruppi umani siano giunti da oriente in ondate successive, sia dall'Asia Minore attraverso i Balcani sia dall'Asia centrale percorrendo le praterie a nord del Mar Nero. Non sono mancate immigrazioni da sud, dall'Africa attraverso Gibilterra e l'Italia meridionale. Importanti furono però soprattutto le ondate di popolazioni indoeuropee originarie delle pianure interne dell'Asia, da cui derivano i principali gruppi etnici dell'Europa, nei quali si sono inseriti più piccoli gruppi come quelli ugro-finnici (da cui discendono magiari e finlandesi).
I numerosi reperti archeologici sembrano comunque confermare che l'Europa fosse abitata da una popolazione relativamente numerosa già a partire dal 4000 ca. a.C., quando il Neolitico fioriva nella penisola balcanica e nella penisola italiana (nel contempo però le civiltà urbane in Egitto e in Medio Oriente erano già affermate). Barriere naturali quali foreste, monti e paludi contribuirono a mantenere divise le popolazioni in gruppi che rimasero a lungo quasi del tutto separati. Successivamente le migrazioni determinarono via via il mescolarsi delle diverse popolazioni.

 

Composizione etnica
La popolazione dell'Europa è composta da numerosi gruppi etnici (individui identificati da una cultura comune e, soprattutto, da una lingua comune). Le nazioni in cui è suddiviso il continente sono in generale formate da un gruppo dominante che ha occupato un territorio nel quale ha imposto la sua cultura, come i tedeschi in Germania, i francesi in Francia ecc. Diversi paesi, in particolare nell'Europa sud orientale, presentano nutrite minoranze, e in quasi ogni paese vivono gruppi più piccoli, quali i baschi in Spagna e i lapponi in Norvegia, che rappresentano i residui di antichi popolamenti. Da un punto di vista etnico linguistico si possono riconoscere alcuni grandi raggruppamenti corrispondenti alle seguenti aree: quella germanica, quella neolatina, quella dei popoli slavi che si sono spinti verso ovest affacciandosi al Mediterraneo. Esistono poi gruppi minoritari, inseritisi nel tessuto socio-economico europeo come gli ebrei, oppure nomadizzanti, come gli zingari, spesso fieramente osteggiati, ma che non hanno mai perduto la loro identità. Occorre poi aggiungere l'apporto immigratorio più recente, rappresentato da un numero cospicuo di turchi, africani, arabi, asiatici ecc., attratti in Europa occidentale dalle occasioni di lavoro offerte dalla sua sviluppata economia, spesso solo come lavoratori temporanei.
Il crollo del comunismo tra il 1989 e il 1991 portò allo smembramento dell'URSS in quindici repubbliche indipendenti, ognuna delle quali, anche a ovest degli Urali, riconosce una propria identità, anche se le sue popolazioni derivano da un unico ceppo slavo, come in Russia i russi bianchi e gli ucraini. Nel 1991, i croati, gli sloveni e i macedoni, che costituivano la maggioranza della popolazione nelle rispettive repubbliche federate della ex-Iugoslavia, optarono tutti per la separazione dalla federazione e divennero nazioni indipendenti. La Bosnia Erzegovina, con un insieme etnicamente molto più complesso, fu invece teatro di un sanguinoso conflitto dopo la dichiarazione dell'indipendenza dalla Iugoslavia nel 1992. Il disegno dei serbi di costituire un'unica grande Serbia in un'area etnicamente omogenea continua a essere causa di inquietudini e conflitti.
Demografia
La distribuzione della popolazione in Europa non è mai stata stabile per lunghi periodi e ha subito mutamenti dovuti sia allo scarto fra tasso di natalità e tasso di mortalità, sia alle migrazioni. Negli anni Ottanta del Novecento l'Europa aveva la più elevata densità di popolazione rispetto a tutti gli altri continenti. La zona più popolosa era rappresentata da una fascia che iniziava dall'Inghilterra e proseguiva attraverso i Paesi Bassi, la Germania occidentale e orientale, la Cecoslovacchia, la Polonia per giungere infine alla parte europea dell'URSS. Anche l'Italia settentrionale presentava un'alta densità di popolazione.
Gli sviluppi demografici hanno conosciuto in Europa andamenti diversi attraverso i secoli, a causa di fattori negativi (guerre, epidemie, carestie ecc.) o positivi (crescita dell'economia, periodi di pace ecc.). Una sensibile crescita della popolazione si ebbe, ad esempio, verso il Mille, quando iniziò un periodo di prosperità economica legata agli sviluppi dell'urbanesimo. Nel XIV secolo la peste provocò gravi decimazioni, ma già nel secolo successivo si ebbe una sensibile ripresa. Sul finire del XVIII secolo la popolazione europea, grazie al diffondersi dell'economia industriale, cominciò a crescere fortemente e l'Europa giunse a contare, nei primi decenni dell'Ottocento, oltre 150 milioni di abitanti. Essi raddoppiarono nel corso del secolo successivo, nonostante le grandi migrazioni che portarono nelle terre d'oltremare ben 55 milioni di persone.
Nel corso del XX secolo si è passati dalla forte crescita dei primi cinquant'anni all'attuale, forte rallentamento. Il tasso medio annuo di crescita demografica tra il 1980 e il 1987 è stato solo dello 0,3% circa; nello stesso periodo la popolazione dell'Asia cresceva di circa l'1,8% annuo e l'America settentrionale di circa lo 0,9% annuo. Notevoli diversità nel tasso di crescita si registrano nei diversi paesi europei, a causa del mutato modo di vita e del diverso grado di benessere. Ad esempio, nei tardi anni Ottanta l'Albania aveva un tasso annuo di crescita demografica pari a circa l'1,9% e la Spagna di circa lo 0,5%, mentre la popolazione della Gran Bretagna non mostrava mutamenti apprezzabili e quella della Germania orientale calava. Il tasso di crescita demografica ovunque rallentato era dovuto soprattutto al basso tasso di natalità. Gli europei in generale godono della speranza media di vita più elevata alla nascita: 75 anni in gran parte dei paesi, contro i 40-60 anni dell'India e dei paesi africani.
Le migrazioni, volontarie o meno, hanno rappresentato una costante nella vita europea. Nel XX secolo, due movimenti migratori hanno avuto importanti effetti sulla distribuzione della popolazione in Europa: la migrazione da una nazione all'altra di persone in cerca di lavoro e quella dalle zone rurali alle aree urbane. Lavoratori italiani, iugoslavi, greci, spagnoli e portoghesi (insieme a quelli provenienti dalla Turchia, dall'Algeria e da altri paesi extraeuropei) si trasferirono – perlopiù temporaneamente – in Germania, Francia, Svizzera, Regno Unito e in altri paesi in cerca di occupazione. Per lo stesso motivo molti europei si spostarono, all'interno dei confini nazionali, dalle campagne alle città. Dal 1950 al 1975, la popolazione dell'Europa occidentale è diventata per il 70-80% urbana; quella dell'Europa orientale e dell'Europa meridionale lo è diventata per il 60%.
La condizione urbana ha dominato attraverso i secoli la vita dell'Europa, ne ha permeato l'economia, l'arte, la cultura. La città è stata sempre il centro di elaborazione dell'intera civiltà europea, il perno della sua organizzazione territoriale. Gli sviluppi maggiori dell'urbanesimo si sono avuti con la rivoluzione industriale, quando la città fu presa d'assalto dalle popolazioni delle campagne, impoverite dalla pressione demografica. Alla sua crescita corrispose però un abbassamento delle qualità che avevano segnato artisticamente e culturalmente la città storica, benché molte città europee abbiano conservato spesso intatto il loro volto tradizionale (è il caso di Venezia, Firenze, Amsterdam, Bruges, Praga, Cordova, Siviglia ecc.).
Nella maggior parte dei paesi europei la capitale nazionale è la città più estesa e maggiormente popolata, oltre che la più importante storicamente. Le capitali europee hanno un'enorme importanza sotto il profilo economico e culturale, e presentano un notevole interesse storico-artistico; tra le principali si ricordano Atene, Berlino, Budapest, Lisbona, Londra, Madrid, Mosca, Parigi, Praga, Roma, Stoccolma e Vienna. Gli sviluppi dell'urbanesimo sono stati imponenti soprattutto con l'imporsi della rivoluzione industriale nel XIX secolo. Il fenomeno ebbe le sue prime importanti manifestazioni in Gran Bretagna, ma poi anche in Germania, Francia e Italia, sebbene l'organizzazione territoriale nei diversi stati abbia dato luogo a forme diverse di sviluppo urbano: così in Francia esso si concentrò su Parigi e il Nord, in Germania nei distretti minerari e nella valle del Reno, in Italia nella pianura pedemontana alpina. Oggi in Europa si può riconoscere una megalopoli, un'unica grande direttrice di città legate da fitte relazioni, che si estende dall'Inghilterra meridionale ai Paesi Bassi, alla valle del Reno sino alla Pianura Padana, con 30-40 milioni di abitanti.
Lingua
Gli europei parlano una grande varietà di lingue. I principali domini linguistici sono quello slavo, che comprende russo, ucraino, bielorusso, ceco, slovacco, bulgaro, polacco, macedone e serbocroato; quello germanico, che abbraccia inglese, tedesco, olandese, danese, norvegese, svedese e islandese; quello delle lingue romanze, che include italiano, francese, spagnolo, portoghese e romeno. Queste lingue hanno una comune origine indoeuropea. Fra le altre lingue indoeuropee si annoverano greco, albanese e celtico (nelle sue diverse parlate quali il gaelico, il gallese e il bretone). Oltre a coloro che parlano lingue di comune origine indoeuropea, nel continente vi sono gruppi che usano lingue ugrofinniche – finlandese, magiaro, lappone ed estone – e altri gruppi ancora che si esprimono in basco e in turco.
Religione
La maggioranza degli europei è di religione cristiana. Il cattolicesimo è la confessione che conta il maggior numero di fedeli, diffusi in Francia, Spagna, Italia, Irlanda, Belgio, Germania meridionale e Polonia. Un altro gruppo numeroso è composto dai protestanti, concentrati nei paesi dell'Europa settentrionale e centrale: Inghilterra, Scozia, Germania settentrionale, Paesi Bassi e nazioni scandinave. Un terzo gruppo importante è costituito dai fedeli della Chiesa ortodossa, presenti soprattutto in Russia, Grecia, Bulgaria, Romania e in tutte le repubbliche della Iugoslavia, fatta eccezione per la cattolica Slovenia. Comunità ebraiche, inoltre, si trovano in quasi tutti i paesi europei (la più numerosa è in Russia), mentre il 70% degli albanesi e larghe frazioni degli altri stati balcanici (Macedonia e Bosnia Erzegovina, soprattutto) sono musulmani.
Cultura
L'Europa ha una lunga tradizione di grandezza in tutte le arti: letteratura, pittura, scultura, architettura, musica e danza. Tra il XIX e il XX secolo, Parigi, Roma, Londra, Madrid e Mosca conquistarono una fama particolare quali centri culturali, ma anche molte altre città hanno patrocinato le attività di importanti musei, gruppi musicali e teatrali, e altre istituzioni culturali. Gran parte dei paesi europei ha fortemente sviluppato, nella seconda metà del Novecento, i mezzi di comunicazione di massa (radio, televisione e cinema). In tutti gli stati sono in funzione eccellenti sistemi educativi e il tasso di alfabetizzazione nella maggioranza dei paesi è elevato. Alcune fra le più antiche ed eccellenti università del mondo hanno sede in Europa, basti pensare a quelle di Bologna e Padova, di Cambridge e Oxford, di Parigi, Heidelberg, Praga, Uppsala e Mosca.


Economia

L'Europa ha detenuto a lungo il primato nel campo delle attività economiche. Sin dal Medioevo furono attivi i commerci a livello continentale e al successo economico dei ceti mercantili urbani si devono molte delle iniziative che imposero il capitalismo nell'Europa centrosettentrionale sin dal XVII-XVIII secolo. Allo sviluppo eccezionale dell'economia europea contribuirono i commerci con i paesi d'oltreoceano e poi la loro sottomissione coloniale, che assicurò la fonte di approvvigionamento delle materie prime e lo sbocco dei prodotti al sistema industriale metropolitano.
Nel corso del secolo XIX, quale luogo di origine della rivoluzione industriale, l'Europa acquisì una superiorità tecnologica sul resto del mondo che ne fece l'incontrastata dominatrice sul piano produttivo e commerciale. La rivoluzione industriale, che aveva preso avvio in Inghilterra nel XVIII secolo, diffondendosi poi in tutto il mondo, rese possibile una grande trasformazione nei modi di produrre ricorrendo a macchine complesse e dando luogo a un prodigioso aumento della produzione agricola, nonché a nuove forme di organizzazione economica e a nuovi modi di vita. A partire dalla metà del secolo XX un grande impulso alla crescita è venuto dalla formazione di organizzazioni sovranazionali quali l'Unione Europea, l'Associazione europea di libero scambio (EFTA) e l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Agricoltura
Le attività agricole in Europa sono generalmente di tipo policolturale, vale a dire che nella stessa regione si ha una gran varietà di colture e di produzioni. La parte europea dell'ex URSS è una delle poche regioni di grande estensione in cui predomina la monocoltura. Nei paesi del Mediterraneo, produzioni agricole diverse sono consentite dalle condizioni climatico-ambientali e comprendono olive, uva e agrumi, oltre a frumento e altri cereali. In gran parte dei paesi mediterranei l'agricoltura riveste una parte importante nell'economia nazionale; meno rilevante è nelle aree settentrionali, dove è stata soverchiata dall'industria, ma dove però ha conosciuto processi di razionalizzazione che l'hanno resa molto redditizia. In quasi tutta l'Europa occidentale, ad esempio, l'allevamento di bovini da latte e la produzione di carne costituiscono attività di notevole rilievo.
L'agricoltura mantiene un ruolo importante nelle regioni orientali, come nella penisola balcanica, dove è spesso praticata in forme ancora tradizionali. Qui, durante i cinquant'anni di dominio comunista, il regime delle proprietà (basato sulla collettivizzazione) e l'intero settore agricolo non hanno ricevuto il rinnovamento e gli stimoli che ha avuto l'agricoltura dell'Europa occidentale. Le possibilità agricole del continente sono molto vaste: si possono praticare utilmente le colture più diverse, anche se l'Europa nel suo insieme è conosciuta in particolare quale produttrice di frumento e altri cereali; vi si coltivano comunque anche oleaginose, viti, barbabietole da zucchero, alberi da frutta e specie orticole d'ogni genere destinate ai grandi mercati urbani. Tradizionalmente, oltre ai bovini da latte e da carne, si allevano maiali, pecore, capre e pollame.
Risorse forestali e pesca
Le foreste del Nord, che si estendono dalla Norvegia sino alla Russia settentrionale, costituiscono ricche riserve di legname che forniscono la materia prima agli stabilimenti svedesi, norvegesi, finlandesi e russi, dove si producono pasta di legno, legname da costruzione e altri derivati. Nell'Europa meridionale, soprattutto in Spagna e in Portogallo, è diffusa la lavorazione del sughero ricavato da una specie diffusa di quercia (Quercus suber). Per quanto riguarda la pesca, tutti i paesi costieri dell'Europa sono attivi nel settore, ma essa assume particolare rilievo nelle aree che sfruttano i pescosi mari settentrionali, come la Norvegia, la Danimarca e l'Islanda. La pesca rappresenta una risorsa economica importante anche per paesi quali la Spagna, la Russia, la Gran Bretagna e la Polonia.
Risorse minerarie
In gran parte dell'Europa la distribuzione della popolazione è legata allo sviluppo dell'attività estrattiva verificatosi nel corso della rivoluzione industriale. La possibilità di sfruttare i giacimenti di carbone, in regioni quali le Midlands in Inghilterra, la Ruhr in Germania e l'Ucraina, determinò il sorgere di stabilimenti situati nei pressi delle miniere e contribuì a fondare i modelli industriali, legati all'urbanesimo, che ancora perdurano. Pur essendo lo sfruttamento delle miniere in rapido declino, soprattutto a causa della meccanizzazione, esistono ancora in Europa importanti centri minerari, quali la regione tedesca della Ruhr, la zona polacca della Slesia e l'Ucraina.
Grandi quantità di metalli ferrosi si estraggono nella Svezia settentrionale, nella Francia orientale e in Ucraina. Dalle miniere europee si ricava un'ampia varietà di altri minerali quali bauxite, rame, manganese, nichel e potassa, disponibili in cospicue quantità. Una delle più recenti e importanti industrie estrattive è quella del petrolio e del gas naturale, che sfrutta i giacimenti situati al largo delle coste bagnate dal Mare del Nord. Nella parte meridionale della Russia europea, in particolare nella regione del Volga, e in Romania sono state estratte, sin dagli inizi del XX secolo, ingenti quantità di idrocarburi.
Industria
A partire dalla rivoluzione industriale, l'industria è stata uno dei fattori dominanti dell'economia europea. Nell'Inghilterra centrale e settentrionale si svilupparono i primi centri dell'industria moderna, a cui si sono poi aggiunti i centri della Ruhr e della Sassonia in Germania, della Francia settentrionale, della Slesia in Polonia e dell'Ucraina. Prodotti quali ferro e acciaio, manufatti metallici, tessili, abbigliamento, navi, veicoli a motore e materiale rotabile hanno consentito, a partire dai primi dell'Ottocento, di porre le basi della modernizzazione in senso industriale dell'Europa, benché non tutti i paesi ne abbiano beneficiato allo stesso modo, come dimostra la storia europea del XX secolo, insanguinato da guerre spaventose scatenate dalla competizione fra potenze industriali.
Il campo dell'industria è estremamente ampio e, in diversi settori, molto avanzato. Importanti settori industriali sono quelli della chimica, dell'elettronica e, in generale, dell'alta tecnologia che hanno guidato la crescita economica nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. Nel complesso, l'industria si concentra tradizionalmente nella parte centrale del continente (un'area che comprende l'Inghilterra, la Francia orientale e meridionale, l'Italia settentrionale, il Belgio, l'Olanda, la Germania, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, la Norvegia e la Svezia meridionali), nella Russia europea e in Ucraina.
Energia
L'Europa è una grande consumatrice di energia, prodotta soprattutto dalla combustione di carbone, lignite, gas naturale e petrolio (in larga parte d'importazione), dagli impianti nucleari e dalle centrali idroelettriche; queste ultime si trovano soprattutto in Norvegia, Svezia, Francia, Svizzera, Austria, Italia e Spagna. L'energia nucleare ha un ruolo di rilievo in Francia, Gran Bretagna, Germania, Belgio, Lituania, Ucraina e nelle altre repubbliche ex sovietiche, in Svezia, Svizzera, Finlandia e Bulgaria. Anomala è la situazione della Repubblica d'Irlanda, dove l'elettricità è ricavata soprattutto dalla combustione della torba.
Trasporti e comunicazioni
L'Europa è dotata di sistemi di trasporto molto avanzati, in particolar modo nella parte centrale del continente e, in misura minore, in Scandinavia, nelle repubbliche dell'Europa orientale e nell'Europa meridionale. In Europa circola un gran numero di veicoli privati e le merci vengono perlopiù trasportate su gomma. Efficienti sono le reti ferroviarie, anch'esse impiegate per il trasporto di passeggeri e merci.
Un ruolo fondamentale per l'economia europea, secondo una tradizione che risale al mercantilismo dei secoli passati, è svolto dai trasporti marittimi; molti paesi, fra i quali Grecia, Gran Bretagna, Italia, Francia, Norvegia e Russia, sono dotati di grandi flotte mercantili. Rotterdam, nei Paesi Bassi, sbocco del cuore industriale del continente è, con Singapore, il porto marittimo più attivo del mondo. Altri porti europei di notevole importanza sono Anversa (Belgio), Marsiglia (Francia), Amburgo (Germania), Londra (Gran Bretagna), Genova (Italia), Danzica (Polonia), Bilbao (Spagna) e Göteborg (Svezia). Molte merci, all'interno del continente, vengono trasportate attraverso corsi d'acqua; tra i fiumi europei che sopportano un traffico notevole si annoverano il Reno, la Schelda, la Senna, l'Elba, il Danubio, il Volga e il Dnepr. L'Europa centrale è inoltre dotata di una considerevole rete di canali navigabili collegata ai fiumi.
Quasi tutti i paesi europei gestiscono una propria compagnia aerea nazionale e molte di queste – Air France, British Airways, Swissair, Lufthansa (Germania), KLM (Olanda) e Alitalia – sono fra i principali vettori internazionali. Quasi tutti i sistemi di trasporto nel continente sono controllati dai governi. A partire dalla seconda guerra mondiale sono stati costruiti numerosi oleodotti per il trasporto di petrolio e gas naturale che arrivano ai capolinea mediterranei e dei mari settentrionali.
Commercio internazionale
Quasi tutti i paesi europei svolgono una notevole attività sul piano del commercio internazionale. Gran parte degli scambi si realizza all'interno del continente, soprattutto fra i membri dell'Unione Europea, ma gli europei sono attivi anche nel commercio su larga scala con i paesi degli altri continenti. Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Paesi Bassi sono fra i maggiori attori del commercio mondiale. Gran parte degli scambi intercontinentali europei riguardano l'esportazione di prodotti finiti e l'importazione di materie prime.


Storia

Preistoria
Molto frammentarie sono le testimonianze della presenza in Europa dell'Homo erectus, che vi sarebbe giunto circa 1.500.000 anni fa, provenendo dall'Africa. Le documentazioni paleontologiche più consistenti datano a 900.000 anni or sono e sono costituite da resti di fauna e da strumenti di pietra. Altri significativi reperti segnalano la trasformazione dell'Homo erectus in esperto cacciatore, la sua vita in accampamenti all'aperto o in grotte e l'uso abituale del fuoco (400.000 anni fa). Risalendo la storia si rintracciano molti resti dell'uomo di Neanderthal, alla cui scomparsa all'epoca del Paleolitico superiore (circa 35.000 anni fa) fece seguito l'arrivo dell'Homo sapiens sapiens: presente in tutti i continenti, si identifica in Europa con l'uomo di Cro-Magnon, dal nome della località di rinvenimento nella Francia meridionale.
I rivolgimenti climatico-ambientali crearono le premesse per il passaggio dal nomadismo dei cacciatori alla sedentarietà degli agricoltori-allevatori. Ebbe così inizio il Neolitico, la cui diffusione in Europa avvenne a partire da est (area danubiana e balcanica) e da sud (area mediterranea). Le stesse direzioni seguì la diffusione dei metalli, il cui utilizzo si accompagnò alla nascita delle prime unità statali, all'inizio del secondo millennio. Queste comparvero nell'area mediorientale, quando in Europa prevalevano insediamenti meno elaborati sul piano politico, come le culture della terramare e quella villanoviana in Italia, o le società palafitticole presenti nelle lagune e ai bordi dei laghi. Il passaggio dall'età del Bronzo all'età del Ferro corrispose per l'Europa a un periodo di grandi mutamenti: nelle zone centrosettentrionali, la cultura cosiddetta "dei campi di urne" (caratterizzata tra l'altro dal rituale della cremazione, ricorrente dall'Est europeo alla penisola iberica) cedeva il passo al diffondersi della cultura di Hallstatt, mentre nel Mediterraneo orientale le migrazioni indoeuropee dalla Russia modificavano profondamente il panorama demografico.
Storia antica
All'alba della storia si delineò una frattura non solo geoclimatica, ma anche di civiltà, che divise l'Europa antica in due settori ben distinti: da una parte una cultura mediterranea, che si sviluppò grazie ai contatti con l'Egitto e il Medio Oriente, zone molto progredite, e dall'altra una cultura continentale che non sviluppò sistemi sociali altrettanto complessi, rimanendo nel quadro di un'economia di villaggio quasi autosufficiente.
All'inizio del I millennio a.C., in Italia la sovrapposizione tra elementi differenti, quello celtico, quello indoeuropeo e quello greco, fu più marcata che altrove e determinò il nascere di una società capace di raffinate elaborazioni simboliche ed espressioni artistiche, come quella degli etruschi. Nello stesso periodo, sul Mediterraneo la fioritura delle città-stato della Magna Grecia creava ulteriori collegamenti con le evolute civiltà orientali.
L'impero romano fu il più potente fattore di unificazione della regione europea, tra la linea Reno-Danubio e il Mediterraneo, comprendente anche la Francia, l'Inghilterra e la Spagna. Il quadro mutò sostanzialmente ai tempi di Marco Aurelio, quando si verificò la prima grande invasione di popolazioni germaniche, avanguardia di quelle ondate migratorie che, nel V e VI secolo, portarono dentro i confini dell'impero popoli provenienti dall'est, che i romani chiamarono "barbari". L'insediamento di popolazioni germaniche e slave disgregò l'impero romano d'Occidente. L'imponente movimento di unni, ostrogoti, visigoti, alani, vandali, svevi, franchi e germani non distrusse però il tessuto intimo della civiltà romana che, mentre assimilava le genti dell'est nelle sue strutture, ne veniva a sua volta radicalmente modificata. La caduta di Roma fece venire meno quella divisione dell'Europa, che Roma stessa aveva operato, tra il mondo tribale dei barbari e quello dei popoli amministrati da Roma.
Età medievale
Alla fine dell'VIII secolo, dopo i grandi rivolgimenti delle invasioni barbariche e dopo la breve riconquista operata da Giustiniano, il quadro parve stabilizzarsi con il consolidamento di differenti domini: il regno dei franchi a occidente; il regno dei longobardi insediato nell'Italia settentrionale; l'impero bizantino nel sud dell'Italia e nei Balcani.
L'assimilazione dell'elemento germanico con quello romano fu favorita dall'affermazione del regno dei franchi, la più solida forma politica del Basso Medioevo, che Carlo Magno portò alla massima estensione. Fondamentale fu il ruolo della Chiesa, riorganizzata sul piano disciplinare e attrezzata culturalmente allo scopo di operare l'inquadramento e il disciplinamento delle popolazioni. Nell'Est dell'Europa, la Chiesa cattolica entrò in competizione con quella bizantino-ortodossa, organizzata a Costantinopoli: la rottura tra Chiesa occidentale e Chiesa orientale (1054) ne fu la conseguenza.
L'unità del grande impero carolingio fu ben presto minata dalle spinte centrifughe delle aristocrazie, dalle quali derivò un numero crescente di signorie regionali. Il dissolversi dell'ordinamento pubblico carolingio fu indotto altresì dalle invasioni di normanni, ungari, saraceni, che favorirono ovunque il processo di incastellamento, ossia la dimensione militare e politica di piccola gittata territoriale, basata su vincoli di fedeltà locale più che su ampie strutture istituzionali.
Con l'XI secolo si avviò una forte ripresa dell'Europa: si incrementarono gli scambi interni e ci furono un notevole sviluppo economico, frutto di una rivoluzione agraria, e un forte rinnovamento culturale, nato nelle università e nei monasteri. Tutto ciò fu accompagnato da un cambiamento ai confini orientali: ungari, cechi e polacchi si stanziarono nelle regioni dell'Europa centrale e si convertirono al cristianesimo, creando con la loro presenza una barriera difensiva di fronte ai nomadi delle steppe. Le frontiere dell'Europa, sempre mutevoli, si stabilizzarono intorno a tre grandi spazi politico-culturali: il primo era quello delle regioni centroccidentali (Italia, Francia, Germania) a cui il neonato Sacro romano impero dava una parvenza di unità istituzionale, ma a cui la Chiesa imprimeva l'identità più forte; il secondo coincideva con un'indefinita zona periferica di missione e di conquista, lungo i margini orientali a est del Danubio, che si stavano trasformando in periferia della civiltà europea; il terzo si proiettava oltre quei confini – verso nazioni e popoli che fino al Settecento saranno comunemente considerati barbari – tra le pianure dell'Ucraina e gli Urali, tra l'Ungheria e il Caucaso, tra il Baltico e il Circolo polare artico.
Il cuore dell'Europa era quindi l'Occidente plasmato dal sistema feudale e via via riorganizzatosi in unità politiche, sorte su base regionale o nazionale, che andavano dai comuni alle signorie, dagli stati regionali alle città-stato patrizie, dalle repubbliche mercantili ai regni nazionali. Tra queste forme di dominio le monarchie dinastiche con ampia giurisdizione territoriale erano destinate a esercitare un ruolo preminente, grazie al monopolio della forza militare, all'assoggettamento del territorio, all'utilizzazione di funzionari al servizio dello stato.
Età moderna
L'Europa nell'età moderna si trovò divisa in tante unità politiche, tra le quali emersero Spagna, Francia e Inghilterra, che tra XVI e XVII secolo avrebbero assunto un ruolo-guida negli equilibri statali del continente. La cultura dell'umanesimo e del rinascimento diede un'impronta di alta civiltà all'Europa che stava uscendo dal Medioevo e fornì un modello di creatività culturale che spezzò le forme statiche e autoritarie del sapere.
All'alba dell'età moderna un altro fattore di trasformazione decisivo è rintracciabile nella rottura dell'unità religiosa provocata dalla Riforma protestante. Proprio le confessioni religiose contribuirono a definire le unità culturali di tipo nazionale in Germania e nel Nord Europa e resero coeso lo spazio cattolico della Controriforma; d'altro canto emarginarono le minoranze religiose e azzerarono i valori della tolleranza. In quello stesso periodo gli europei si espandevano al di fuori del proprio habitat millenario, intraprendendo in Asia, Africa e America, viaggi di esplorazione e conquiste, che diedero origine alla lunga epoca coloniale conclusasi nella seconda metà del XX secolo. L'ultima guerra di religione si consumò nel XVII secolo: si tratta della guerra dei Trent'anni, che fu però anche guerra per l'egemonia politica. Dopo il 1648 gli stati europei non avrebbero più combattuto guerre di religione e, fino a Napoleone, avrebbero evitato di turbare un sistema di equilibri dal quale era cancellata l'idea che un solo stato fosse predominante.
Il Settecento, secolo dei Lumi e della Rivoluzione francese, fornì una più intima coesione culturale all'Europa, che sviluppò un linguaggio internazionale della politica e visse tensioni ideologiche comuni, mentre l'espansione rivoluzionaria e napoleonica della Francia travolse i vecchi equilibri delle monarchie assolute. L'età della Restaurazione, inaugurata dal congresso di Vienna (1814-15), conobbe un disegno d'ordine politico e di stabilità internazionale di cui si resero garanti le grandi potenze, ma che non resse l'onda d'urto di insurrezioni nazionali, indipendentistiche e sociali, che a più riprese ne scompaginarono il quadro.

 

Età contemporanea
Processi di indipendenza e unificazioni statali (Grecia, Belgio, Italia, Germania) crearono un'Europa distinta in due settori: da una parte gli stati nazionali, retti perlopiù da monarchie liberali, dall'altra i tre grandi imperi tedesco, austroungarico e russo, aggregazioni multinazionali e plurietniche, tendenzialmente esposte a forme autoritarie di potere. Crescita demografica e sviluppo economico indotto dall'industrializzazione modificarono la fisionomia sociale e materiale dell'Europa: nascevano le città industriali, si formavano ceti medi e proletariato, si elaboravano moderne ideologie e forme di partecipazione nuove che esprimevano la transizione dalle società elitarie alle società di massa. Alla fine dell'Ottocento si esasperò il nazionalismo e lo sviluppo industriale scatenò mire imperialistiche. Questi fattori furono fra le cause dello scoppio, nel 1914, della prima guerra mondiale, un conflitto di dimensioni continentali.
La guerra mondiale divenne crogiolo di tensioni sociali che si arroventarono nell'immediato dopoguerra, rinfocolate dalla crisi economica che produsse disoccupazione e inflazione. Esasperazione dei ceti medi, sottoposti a perdita di reddito e di prestigio, spirito di rivalsa dei ceti abbienti nei confronti del movimento operaio, attesa di soluzioni rivoluzionarie sull'esempio del bolscevismo in Russia furono altrettanti elementi che infuocarono il clima europeo e predisposero gli animi alle soluzioni autoritarie e illiberali: il fascismo prima e il nazismo poi furono la risposta totalitaria e di massa ai conflitti del primo dopoguerra. La seconda guerra mondiale fu innanzitutto lo scontro tra democrazie e dittature, che prese una dimensione internazionale. Il secondo dopoguerra aprì la strada al ripristino della democrazia e alla ricerca di integrazioni politiche ed economiche che scongiurassero futuri conflitti tra gli stati. L'Europa come un mercato unico in un'area di grande civiltà, con diffusi livelli di benessere, con ampie garanzie di libertà personali e con standard tecnologici d'avanguardia, è l'obiettivo finale del processo di unificazione attualmente in corso (vedi Unione Europea).
Per ulteriori approfondimenti vedi le sezioni storiche dei singoli stati europei; le voci Cecoslovacchia, Iugoslavia e Unione Sovietica; le voci relative ai principali episodi della storia europea.

 

Fonte: http://ipertestiscuola.altervista.org/geografia/variegeo/europa.zip

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

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