Il reticolato geografico

 

 

 

Il reticolato geografico

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Il reticolato geografico

 

Appunti Scienze della Natura.


IL RETICOLATO GEOGRAFICO.
Il reticolato geografico è il sistema di riferimento rispetto al quale viene individuata, qualsiasi essa sia, la posizione di un oggetto sulla superficie del nostro pianeta. Esso è una specie di “maglia” immaginaria che avvolge l’intera superficie terrestre; le linee che formano il reticolato geografico si chiamano paralleli e meridiani.
I meridiani sono piani che passano per l’asse di rotazione, e perciò perpendicolari al piano dell’equatore, essi sono circoli passanti per i poli; i meridiani non sono delle vere e proprie circonferenze, infatti per meridiano geografico si intende solo una semicirconferenza compresa tra i due poli, l’altra semicirconferenza, che si trova sullo stesso piano, prende il nome di antimeridiano.  I piani contenenti l’asse terrestre, con i quali possiamo immaginare di tagliare la terra sono infiniti, ma si usa prendere in considerazione soltanto 180 piani alla distanza angolare di un grado (1°) l’uno dall’altro: per cui le semicirconferenze sono quindi 360 (180 meridiani e 180 antimeridiani). La longitudine varia, perciò, da 0° a 180° Est e da 0° a 180° Ovest rispetto al meridiano passante per Greenwich (ossia il meridiano di riferimento, che per definizione ha longitudine 0°). Pertanto si hanno 360 meridiani di grado (il 180esimo meridiano Est coincide con il 180esimo meridiano Ovest). La longitudine è l’arco di circonferenza tra il punto da posizionare e il meridiano di Greenwich misurato sul parallelo passante per il punto; essa si misura in gradi e frazioni di grado Est o West a seconda della posizione del punto rispetto al meridiano fondamentale.
I paralleli sono circonferenze su piani perpendicolari all’asse di rotazione terrestre; tali circonferenze sono parallele all’equatore; a seconda della distanza del piano di intersezione dal centro della terra, la circonferenza individuata sarà più o meno grande e tutte le circonferenze saranno tra loro parallele. Quando il piano di intersezione passa per il centro della terra, sulla superficie terrestre si ottiene la circonferenza più lunga: l’Equatore. Come i piani che individuano i meridiani, anche i piani perpendicolari all’asse terrestre sono infiniti e, di conseguenza anche il numero di paralleli è infinito. Tuttavia si prendono in considerazione solo 180 circonferenze, la cui distanza l’una dall’altra è sempre di 1°. Perciò si dice che i paralleli sono 90 a Nord dell’Equatore e 90 a Sud. Due paralleli di grande importanza sono il Topico del Cancro (che si trova 23°27’ a Nord dell’Equatore) e il Tropico del Capricorno (che si trova a 23°27’ a Sud dell’Equatore). Perché angolo complementare all’angolo d’inclinazione dell’asse terrestre sul piano dell’eclittica (63° 33’). La latitudine varia da 0° a 90° Nord e da 0° a 90° Sud, includendo l’Equatore si hanno 180 paralleli di grado; inoltre si deve tenere presente che i due paralleli che situati al 90° a Nord e a Sud dell’Equatore non sono due circonferenze, bensì punti, e rappresentano rispettivamente il Polo Nord e il Polo Sud. La latitudine è l’arco di circonferenza compreso fra il punto che si deve posizionare e l’equatore misurato sul meridiano passante per il punto, misurato in gradi e frazione di grado Nord o Sud.

Per calcolare la latitudine e la longitudine di una città bisogna eseguire una proporzione, ossia devo “tracciare” il parallelo e il meridiano che passa per la città; bisogna tenere presente che la carta geografiche è una proiezione del globo su una superficie piana, perciò devo sapere quanto vale tale misura in arco di circonferenza. Prendiamo per esempio la città di Savona, che si trova tra il 44° e il 45° parallelo:

 

                           A

 

Savona

             45°N

          
44° S
B

       ASavona: AB = X’: 60’
Latitudine: 44°19’N
ASavona: la distanza effettiva, misurata con la riga, che c’è, sull’atlante in uso, tra il punto A e Savona;
AB: la distanza effettiva, misurata con la riga, che c’è tra i due paralleli sull’atlante;
60’ è la differenza che c’è  tra i due paralleli di riferimento, espressa in primi.
(ovviamente tale distanza dipende dall’atlante in uso)

 

                     8°W  A                               9°E

 

Savona

             45°N

                 C                                                  D
44° S
B

       CSavona: CD = X’: 60’
Longitudine: 8°20’ E
CSavona: la distanza effettiva, misurata con la riga, che c’è, sull’atlante in uso, tra il punto C e Savona;
CD: la distanza effettiva, misurata con la riga, che c’è tra i due mediani sull’atlante;
60’ è la differenza che c’è  tra i due meridiani di riferimento, espressa in primi.
(ovviamente tale distanza dipende dall’atlante in uso)

 

I MOTI DELLA TERRA.
La terra compie diversi movimenti che fanno variare la sua posizione nello spazio rispetto agli altri corpi celesti. Uno dei movimenti principali è il moto di rotazione: il nostro pianeta gira su se stesso , più precisamente, ruota attorno a un asse passante per i poli, chiamato asse terrestre.
La rotazione avviene da Ovest a Est, cioè in senso inverso al movimento apparente che il Sole sembra compiere nel cielo dall’alba al tramonto. La Terra impiega 23 ore, 56 minuti e 4 secondi, cioè un giorno sidereo, a compiere una rotazione completa, mentre il giorno solare è di 24 ore perché si tiene conto dello spostamento della Terra nella sua orbita.


 

 

Il giorno sidereo rappresenta la durata effettiva della rotazione terrestre rispetto ad una stella che, data l’enorme distanza, ci invia un fascio di raggi paralleli tra loro. L’intervallo di tempo fra due culminazioni successive di una stella S su un meridiano M, esso corrisponde a una rotazione  di 360 ° e vale 23h 56’4’’ 

In un giorno solare, che dura 24h, la Terra deve ruotare di 360° più un angolo a corrispondente a due culminazioni successive del Sole sul meridiano M. L’angoloa equivale a circa 4’.  



La rotazione terrestre ha diverse conseguenze importanti:

  • in ogni luogo della Terra si alternano un periodo di illuminazione, il , e un periodo di oscurità, la notte; l’insieme del dì e della notte costituisce il giorno, cioè il tempo dell’intera rotazione;
  • ai Poli la Terra è più schiacciata che all’Equatore; questa particolarità della forma della Terra è dovuta alla diversa azione, ai poli e all’Equatore, della forza centrifuga dovuta alla rotazione ed esercitata nel corso di miliardi di anni (Geoide);
  • un oggetto che si muova liberamente sulla superficie terrestre viene deviato dalla forza di deviazioni di Coriolis, in questo modo la direzione iniziale varia verso destra o verso sinistra, a seconda che si trovi rispettivamente nell’emisfero settentrionale, detto boreale, o in quello meridionale, detto australe. (leggi di Coriolis e Ferrel).

 



                                      
Per questo motivo bisogna fare distinzione tra velocità lineare (ossia lo spostamento di un corpo nello spazio da un punto A ad un punto B)e velocità angolare (ossia la distanza della Terra dal punto di rotazione). 
La velocità angolare, ossia l’angolo descritto da un corpo nell’unità di tempo, è costante in tutti i punti della terra, infatti:

Va =      angolo
Tempo(24 h)
           360 °                 =  15°
24 h

Va: velocità angolare
Angolo: angolo descritto da un corpo
Velocità angolare, ossia la distanza tra un fuso orario e un altro

 

La velocità lineare cambia a seconda dei punti della terra, tant’è vero che ai Poli un corpo non “percorre” spazio, ma rimane “fermo” sullo stesso punto:


Vl =     spazio (2P r)
Tempo(24 h)
         6,28. 6.378    = 1.668 Km/h
24 h

Vl: velocità lineare
Spazio: circonferenza della terra all’Equatore
Velocità lineare all’equatore

Dalla formula si può notare che la velocità lineare è maggiore man mano che ci si avvicina all’equatore, mentre diminuisce via via che si giunge ai Poli infatti:


Vl =     spazio (2P r)
Tempo(24 h)
                 0             =      0 Km/h
24 h

Vl: velocità lineare
Spazio: circonferenza della terra ai Poli
Velocità lineare ai Poli

Si prenda la latitudine di Pavia, la velocità lineare sarà:


Vl  Pavia =     spazio (2P r)
Tempo(24 h)
       6,28. 3189            = 834 Km/h
24 h

Vl: velocità lineare sul 45° parallelo
Spazio: circonferenza della terra al 45° parallelo N
Velocità lineare a  Pavia

La legge di Coriolis, dunque agisce solo sui corpi dotati di moto non proprio come acque di un fiume, venti e correnti marine. Un caso particolare di applicazione della forza di Coriolis è quello che riguarda i moti che si svolgono parallelamente alla superficie terrestre; la direzione in cui agisce in questo caso la forza di Coriolis è stabilita dalla legge di Ferrel, secondo cui un corpo non è dotato di movimento proprio, ma subisce una deviazione verso destra nell’emisfero boreale e verso sinistra nell’emisfero australe (come dimostrano le correnti marine del Golfo del Messico).

LA TERRA GIRA INTORNO AL SOLE
Il moto della Terra attorno al Sole è detto Rivoluzione; la durata di tale moto definisce la lunghezza dell’anno. La Terra dunque si muove su un’orbita ellittica, di cui il Sole occupa uno dei due fuochi; il punto dell’orbita più vicino al Sole si chiama perielio, quello più lontano afelio.
Una conseguenza importante di rivoluzione terrestre è: la diversa durata del dì e della notte a seconda della latitudine e del periodo dell’anno. Ad esempio nel nostro emisfero in inverno “viene buio presto” e il Sole sorge più tardi che in estate, mentre nell’emisfero australe avviene il contrario. Ci sono però due giorni dell’anno durante i quali il dì e la notte hanno la stessa durata: sono il 21 marzo (equinozio di primavera) ed il 23 settembre (equinozio d’autunno). La durata massima del dì nell’emisfero boreale si ha il 21 giugno (solstizio d’estate); la durata minima del dì si verifica il 22 dicembre (solstizio d’inverno). Ovviamente per l’emisfero australe avviene il contrario: al solstizio d’estate corrisponde il dì più breve dell’anno e al a solstizio d’inverno quello più lungo.
Dunque agli equinozi il circolo di illuminazione passa esattamente per i poli; il dì e la notte hanno la stessa durata in tutti i luoghi della terra. Nonostante ciò, l’intensità del riscaldamento diminuisce man mano che ci si sposta verso il poli, per la forma sferica della terra: i raggi solari giungono sempre più inclinati all’aumentare della latitudine.
Quando la Terra si trova nell’orbita che corrisponde al solstizio d’estate il polo Nord è rivolto verso il Sole. L’illuminazione e il riscaldamento sono maggiori nei luoghi che si trovano nell’emisfero boreale, dove il dì è più lungo della notte. Nei luoghi posti a Sud dell’equatore la notte dura di più del dì. A Nord del circolo polare artico il giorno dura 24 h; al contrario al polo Sud  e nella calotta antartica è sempre notte. Durante il solstizio d’estate il mezzodì si trova allo zenit del Tropico del Cancro (cioè i suoi raggi sono perpendicolari ai luoghi che trovano sul tropico).
Quando la Terra si trova nell’orbita che corrisponde al solstizio di inverno è il polo Sud ad essere rivolto verso il Sole. L’illuminazione e il riscaldamento sono maggiori in tutti i luoghi dell’emisfero australe, mentre nell’emisfero boreale la notte è più lunga del dì; nelle regioni antartiche il girno dura 24 h, al contrario nella calotta antartica è sempre notte. Il  Sole a mezzodì è allo zenit del Tropico del Capricorno.
Tutto ciò è dovuto al fatto che l’asse terrestre è inclinato di 66°33’ rispetto al piano dell’orbita, ossia di 23°27’ rispetto alla perpendicolare a tale piano.

Ovviamente, si può dedurre, che la quantità di calore ricevuta da ciascun punto sulla superficie terrestre varia in funzione della durata del dì. Dato che questa durata è variabile durante il moto di rivoluzione della Terra, nel corso dell’anno variano  in modo corrispondente anche i periodi più caldi e i periodi più freddi, cioè si alternano le stagioni.
I due tropici e i due circoli polari hanno un’importanza particolare per le condizioni di illuminazione  e di inclinazione dei raggi solari nel corso dell’anno: essi dividono la superficie terrestre in 5 parti (zone astronomiche), caratterizzate da condizioni diverse di riscaldamento:

  • calotta polare artica
  • zona temperata boreale
  • zona intertropicale
  • zona temperata australe
  • calotta polare antartica

 Nelle calotte polari i raggi solari giungono sempre molto obliqui; in un  periodo dell’anno eesi non colpiscono affatto la superficie terrestre per tutte le 24h  e addirittura per più giorni consecutivi (circa 6 mesi ai poli).
Nelle zone temperate i raggi del sole arrivano sempre più o meno obliqui. Le durate del dì e della notte possono essere molto differenti.
Nelle zone intertropicali i raggi solari sono perpendicolari alla superficie terrestre due volte l’anno. La differenza tra il dì e la notte ( sempre nulla all’equatore) non è mai molto forte.

I FUSI ORARI
A causa del moto di rotazione che la terra compie da Ovest verso Est e per evitare inconvenienti legati all’uso dell’ora vera (ossia l’ora di ogni località, posta sullo stesso meridiano, riferita all’apparente moto giornaliero del Sole), la superficie terrestre è stata suddivisa in 24 spicchi, detti fusi orari, ognuno dei quali copre 15° di longitudine. Tra un fuso e quello adiacente c’è la differenza di un’ora.
Il primo fuso rispetto al quale si calcolano le ore di tutti gli altri, è quello che ha al centro il meridiano che passa per la località di Greenwich; al suo opposto si trova il tredicesimo fuso, che è diviso a metà dalla linea di cambiamento di data; per cui le due parti del tredicesimo fuso hanno la stessa ora, ma di un giorno diverso: a Est, cioè verso le Americhe, è il giorno precedente a quello in cui ci trova ad Ovest, cioè verso l’Asia.


LE CARTE GEOGRAFICHE
La carta geografica è una rappresentazione approssimata, ridotta e simbolica di un determinato territorio; approssimata perché non è uguale alla realtà, in quanto la superficie sferica della terra non può essere sviluppata in piano senza subire delle deformazioni; ridotta perché è prodotta in scala; simbolica perché è ricca di segni convenzionali  utili per leggere la carta.
Per rappresentare in piano il reticolato geografico, e dunque la superficie terrestre, si usano vari sistemi, detti proiezioni geografiche. Essi si distinguono in proiezioni pure, modificate, convenzionali.
Dato che non è possibile rappresentare la Terra con le sue vere dimensioni, le  carte geografiche utilizzano delle scale di riduzione, cioè il rapporto tra le lunghezze misurate sulla carta e quelle corrispondenti sul terreno. Ad esempio, se un tratto lungo 1 km nella realtà sulla carta con un segmento lungo 1 cm, il rapporto tra le due grandezze è 1cm/1km, cioè 1 cm/100.000 cm. Cioè 1/100.000. Le lunghezze reali sono state ridotte di 100.000 volte sulla carta: si dice che la scala è “uno a centomila” e si scrive 1:100.000.
Le carte geografiche possono essere classifica in base alla loro scala o la loro contenuto.
In base alla scala di riduzione, le carte si classificano:

  • piante o mappe: con scala maggiore di 1:10.000
  • carte topografiche: con scala compresa tra 1:10.000 e 1: 150.000
  • carte corografiche: con scala compresa tra 1: 150.000 e 1:1.000.000
  • carte geografiche: propriamente dette con scala minore di 1:1.000.000

In base al contenuto, le carte si classificano:

  • carte generali: (carte fisiche, politiche e fisico-politiche)
  • carte speciali: (sono le carte costruite per un particolare scopo, come quelle nautiche o aeronautiche)
  • carte tematiche: ( sono le carte  che mettono in risalto un particolare tema, come le carte climatiche, quelle della vegetazione, quelle economiche).

 

Fonte: http://www.itcboselli.it/Scienze%20_reticolat%20geograf.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Parola chiave google : Il reticolato geografico tipo file : doc

 

IL RETICOLATO GEOGRAFICO.

 

Definizione reticolato geografico della terra

 

 

reticolato geografico significato e coordinate geografiche

- La rotazione della Terra intorno al proprio asse determina due punti naturali, i poli, che costituiscono la base per “disegnare” il “reticolo geografico”, ovvero l’insieme di linee derivate dagli infiniti :

* piani meridiani, contenenti l’asse terrestre,

* piani paralleli, perpendicolari all’asse terrestre e paralleli tra loro,

* meridiani, circonferenze generate sulla superficie terrestre dai piani meridiani (ogni circonferenza è divisa, dall’asse terrestre, in due semicirconferenze chiamate meridiano e antimeridiano),

* paralleli, circonferenze generate sulla superficie terrestre, dai piani paralleli.

 

- Meridiani e paralleli si intersecano ad angolo retto e il reticolo geografico permette di definire la posizione di un punto (o la sua proiezione) sulla superficie terrestre mediante un sistema cartesiano convenzionalmente definito:

* in ascisse come latitudine, nord o sud rispetto all’Equatore,

* in ordinate come longitudine, meridiano progressivamente indicato con rotazione oraria rispetto a quello fondamentale (Greenwich).

 

Fonte: http://www.protezionecivilefoligno.unipg.it/didattica/dispense/appunticartografia.doc

Autore:Cattuto

 

Nel nostro sito puoi trovare appunti di geografia, riassunti , ricerche scolastiche, tesine, testi utili per studenti delle scuole medie , scuole superiori e università.

 

 

 

Ciao clicca qui per visitare la nostra pagina principale grazie

 

 

 

Il reticolato geografico

definizione reticolo geografico della terra

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

Il reticolato geografico della terra significato e coordinate geografiche

 


 

Larapedia.com