India

 

 

 

India

 

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INDIA
L'India è uno stato dell'Asia meridionale (= del Sud). Il nome India viene dal nome del fiume Indo.

Storia

I primi uomini hanno abitato l’India più di 9000 anni fa. Loro hanno costruito i loro villaggi vicino al fiume Indo.
Dal III secolo a.C. fino al XVI secolo d.C. ci sono stati imperi e regni importanti. In questo periodo gli imperatori e i re hanno fatto crescere molto la scienza, l'arte, la letteratura, e l'astronomia (= lo studio delle stelle). L’ultimo impero importante è stato l’impero Moghul.
Dal XVI secolo d.C. molti paesi europei, per esempio il Portogallo, i Paesi Bassi, la Francia e la Gran Bretagna, sono arrivati in India per fare il commercio. Questi paesi hanno costruito delle colonie, cioè delle città dove si faceva il commercio. Piano piano le colonie dei paesi europei sono diventate sempre più importanti e forti.
A metà del XIX secolo l'India è diventata una colonia dell'Impero Britannico.
Negli anni Venti e Trenta del Novecento Gandhi  ha fondato (= ha fatto nascere) un movimento pacifico per fare avere all’India l’indipendenza dalla Gran Bretagna. Gandhi e le altre persone del movimento non erano mai violenti, ma chiedevano solo di avere più diritti e dicevano che alcune leggi inglesi non erano giuste, per questo gli Indiani potevano anche non rispettare queste leggi. Questo modo di fare protesta è non– violento e si chiama disobbedienza civile.
Nel 1947 l’India è diventata uno Stato indipendente. Anche il Pakistan è diventato uno Stato indipendente. Tutti i musulmani sono andati a vivere in Pakistan e tutti gli indù sono andati a vivere in India. Indù e musulmani hanno continuato ad avere idee diverse e per questo è scoppiata una guerra civile.
Nel 1948 Gandhi ha detto che voleva andare in Pakistan, per portare gli indù e i musulmani alla pace. Gli indù non hanno capito perché Gandhi voleva fare la pace con i musulmani e per questo, il 30 gennaio 1948, un indù ha ucciso Gandhi.


Geografia
L'India si trova a nord dell'equatore.
La costa indiana è molto lunga e varia: ci sono molte spiagge di sabbia, molte distese di fango o paludose, alcune parti di costa con le rocce e gli scogli.  
La catena montuosa dell’ Himalaya dà origine a grandi fiumi che attraversano il nord dell'India. Tra questi fiumi ci sono il Gange e il Brahmaputra.
L'India ha due arcipelaghi: le Laccadive, vicino alla costa sud-occidentale e le Andamane e Nicobare, di origine vulcanica, nel mare delle Andamane.
Il clima indiano è molto influenzato dall'Himalaya e dal deserto di Thar, che guida i venti monsoni. L'Himalaya ferma i venti freddi che vengono dall'Asia centrale; per questo le terre del Sud dell’India sono più calde di regioni che si trovano alla stessa latitudine.
Il deserto di Thar attira i venti del monsone estivo, che sono venti umidi. Questi venti arrivano in India  tra giugno e ottobre e portano la maggior parte delle piogge.
In India ci sono quattro tipi di clima: tropicale umido, tropicale secco, subtropicale umido, e montano.
Il clima tropicale umido ha queste caratteristiche: è caldo e piove molto.
Il clima tropicale secco ha queste caratteristiche: è caldo e piove poco.
Il clima subtropicale umido ha queste caratteristiche: è caldo (ma un po’ meno caldo del clima tropicale) e piove molto.
Il clima montano ha queste caratteristiche: è freddo in inverno e fresco in estate.

 

La popolazione

Oggi l’India ha circa 1,10 miliardi di abitanti. L’India è il secondo paese più popolato nel mondo.
Quasi il 70% degli indiani abita in campagna, ma negli ultimi decenni molte persone sono andate ad abitare in città. Le più grandi città dell’India sono Bombay, Delhi, Calcutta, Madras, Bangalore.
Non tutti gli indiani sanno leggere e scrivere: solo 54 donne su 100 sono alfabetizzate e solo 75 uomini su 100 sono alfabetizzati.
Religione
L’ 80% degli indiani è di religione induista. In India ci sono anche musulmani (circa il 13 %) e pochi rappresentanti di altre religioni, come cristiani e buddisti.

 

Lingue

L’Hindi è lingua ufficiale del governo. L’Inglese è la lingua più usata in economia.

Ordinamento dello stato

L'India è una federazione di stati con parlamenti e governi autonomi. Ci sono 28 stati federati e 7 territori. Ogni stato federato e ogni territorio è diviso in distretti.

Costituzione indiana
La Costituzione indiana è la più lunga e la più completa costituzione nel mondo. La Costituzione indiana è entrata in vigore il 26 gennaio 1950.
Il Presidente dell'India è il capo di Stato. Il Primo Ministro ha il potere esecutivo. Il Parlamento ha il potere legislativo
Cultura
La cultura indiana è molto varia e ricca.
La letteratura ha prodotto nel tempo molti testi legati alle religioni e alle filosofie presenti nel paese, come l’Induismo e il Buddismo. Il poeta Rabindranath Tagore ha vinto  il Premio Nobel per la letteratura nel 1913.
Il teatro indiano è fatto con la musica e la danza, con dialoghi scritti e anche non scritti. Spesso il teatro racconta le storie della mitologia induista, ma anche le storie dei romanzi medievali, oppure notizie di interesse sociale ed eventi politici.
L'industria cinematografica indiana si chiama Bollywood. Bollywood è la più grande industria cinematografica al mondo e produce moltissimi film.
La musica indiana è molto varia e cambia da una zona all’altra del paese.  Comprende la musica classica e la musica folk, cioè la musica popolare.
In India lo sport è praticato soprattutto dalle persone ricche. Lo sport nazionale è il Cricket, ma sono molto importanti anche l'Hockey su prato e il Polo. Il Calcio non è molto seguito.

 

Tradizioni

La cucina indiana ha tantissimi stili regionali, molto particolari. I prodotti alimentari più usati sono il riso e il frumento. Molte delle feste indiane sono di origine religiosa.

 

http://www.inretelab.altervista.org/geografia.html

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 


 

India

INDIA

 

Dati generali
Capitale          Nuova Deli
Superficie       3.287.260 sq km (WB 2002)
Forma di governo       Repubblica Federale
Moneta           Rupia indiana
Popolazione    1.048.279.000 (WB 2002)
Crescita pop.   1,46 annual % (WB 2002)
Dens. pop.      318,891 people / sqkm (WB 2002)
Pil        515.012.400.000 current US$ (WB 2002)
           

INTRODUZIONE

L'Unione Indiana, la più grande democrazia del mondo,  è uno Stato  dell'Asia occidentale composto da 25 Stati, ciascuno dotato di assemblea legislativa e governi propri e 7 territori amministrativi del governo centrale. La capitale federale è Nuova Delhi.
L'India è considerata un subcontinente, in quanto entità geografica e geologica a se stante rispetto al resto del continente asiatico, caratterizzato da varietà di ambienti e di clima e dall'avvicendarsi di gente e culture.
Confina ad ovest e nord-ovest con il Pakistan, a nord con la Cina e il Nepal, a nord-est con la Cina e il Bhutan, a est con la Birmania. Ad ovest è bagnato dal Mar Arabico, a sud dall'Oceano Indiano e ad est si affaccia sul golfo del Bengala.
La capitale federale è Nuova Delhi.
La civiltà della valle dell’Indo, una delle più antiche al mondo, risale ad almeno 5000 anni fa. Alcune Tribù di stirpe ariana provenienti dal Nordovest l’invasero intorno al 1500 a.C. e la loro fusione con gli abitanti autoctoni diede vita alla civiltà indiana classica. Le incursioni arabe iniziate nell’ottavo secolo e quelle turche del 12esimo furono seguite dalle più pacifiche visite dei commercianti europei iniziate alla fine del ‘400. A partire dal 19esimo secolo la Gran Bretagna assunse il controllo politico praticamente di tutte le terre indiane. La resistenza non-violenta al colonialismo britannico, sotto la guida diMohandas Gandhi e Jawaharlal Nehru, ha portato all’indipendenza dell’India nel 1947. Il subcontinente è stato poi diviso nello stato secolare dell’India e nel più piccolo stato musulmano del Pakistan. Una terza guerra tra i due Paesi nel 1971 ha segnato, nel Pakistan orientale, la nascita dello stato separato del Bangladesh. I problemi più spinosi in India riguardano il protrarsi della contesa sul Kashmir con il Pakistan, l’eccessiva sovrappopolazione, il degrado ambientale, l’enorme povertà e i conflitti etnici e religiosi, tutto ciò a dispetto degli impressionanti progressi negli investimenti economici e nella produzione.
Rischi naturali
Il Paese è afflitto da periodiche siccità e inondazioni provocate dalle piogge monsoniche.

STORIA RECENTE

Per millenni l’India è stata per lo più ignorata dagli europei finché, nel 16° secolo, Compagnie come quella britannica delle Indie Orientali avviarono un fiorente e fruttuoso scambio di merci nella regione asiatica. Nel 19° secolo inizia il dominio della corona britannica: durerà quasi novanta anni e terminerà con l’indipendenza indiana del 1947, il cui raggiungimento si deve in larga parte all’opera di Mohandas Karamchand Gandhi, promotore di un movimento rivoluzionario basato sulla non violenza (o Satyagraha) e sulla disobbedienza civile.
L’indipendenza sancisce anche la separazione politica e territoriale tra India e Pakistan: alla prima vengono assegnate le regioni a maggioranza indù, al secondo quelle in prevalenza musulmane. Bengala e Punjab vengono invece posti sotto la tutela di una commissione britannica. Questa sistemazione dei territori è pensata per pacificare la regione ma non ha successo: violenti scontri esplodono tra i fedeli induisti, islamici e sikh provocando l’emigrazione di milioni individui e facendo centinaia di migliaia di vittime. Questioni irrisolte permangono ancora oggi, come conferma la disputa indiano-pakistana sul territorio del Kashmir.
Dopo l’indipendenza e nonostante le tensioni religiose, i Governi indiani si adoperano per l’industrializzazione del paese. Negli anni ’60 due conflitti animano la storia del paese: la guerra con la Cina (1962) e la seconda guerra del Kashmir (1965). Il 1966 è l’anno dell’ascesa al potere di Indira Ghandi: nominata Primo ministro, rimane in carica fino al 1977, quando perde le elezioni e viene sostituita da Morarji Desai. Viene rieletta nel gennaio 1980, ma viene assassinata 4 anni dopo.
Seguono due decenni caratterizzati da una forte spinta alla modernizzazione ma anche da una precaria stabilità politica segnata dal continuo alternarsi di governi di coalizione e maggioranze in carica per uno o due anni. Il 1998 l’India dimostra al mondo di essere una potenza nucleare facendo esplodere 5 ordigni atomici a Pokhran. Due anni dopo il presidente statunitense Bill Clinton organizza negoziati tra India e Pakistan per arrestare la corsa agli armamenti nucleari e fa riprendere il dialogo di pace tra le due nazioni. Oggi l’India attraversa una fase di forte crescita economica ma deve fare i conti con la crescente sovrappopolazione e la povertà di ampi strati del tessuto sociale.

 

CONTESTO POLITICO

L’India è una Repubblica democratica federale. Il Presidente è il capo dello stato e ha funzione di rappresentanza. Viene eletto insieme al Vice Presidente da uno speciale collegio elettorale ed entrambi restano in carica per 5 anni.
Il potere esecutivo è nelle mani del Governo centrale, rappresentato dal Consiglio dei Ministri (Gabinetto) e guidato dal Primo ministro dell’India. Questi viene nominato dal Presidente su indicazione dalla maggioranza parlamentare.
Il Parlamento (Sansad) è diviso in due Camere: il Consiglio degli Stati (Rajya Sabha) e la Camera del popolo (Lok Sabha). Il Consiglio è formato da 245 membri (12 nominati dal Presidente e gli altri dalle assemblee degli stati in proporzione ai loro abitanti) che si rinnovano per 1/3 ogni 2 anni. La Camera del popolo è invece composta da 543 membri eletti a suffragio diretto per 5 anni più 2 membri in rappresentanza della comunità anglo-indiana nominati dal Presidente.
L’India è composta da 28 stati, dotati di Assemblea legislativa e Governo propri, e da 7 territori amministrati dal Governo centrale. Le istituzioni giudiziarie indiane hanno iniziato la propria attività sotto la dominazione britannica e per questo il loro funzionamento è molto simile a quello delle nazioni anglosassoni. La Corte Suprema è costituita da 26 giudici nominati dal capo dello stato su indicazione del Primo ministro.
Il 22 maggio 2004 Manmohan Singh è stato nominato Primo ministro in seguito all’inattesa vittoria elettorale conseguita dal Congresso Nazionale Indiano. Già ministro delle finanze negli anni ’90, appena eletto Singh ha annunciato che le priorità del suo Governo sono la riduzione della povertà e la riforma dell’economia. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da forti tensioni politiche con il Pakistan in buona parte derivanti dall’irrisolta questione territoriale del Kashmir.
Con 655 milioni di votanti, l’India è considerata la più grande democrazia del mondo.

 

UNITÁ MONETARIA:  rupia indiana

 

SITUAZIONE ECONOMICA

La stagnazione del settore agricolo ha determinato in India una congiuntura economica negativa nel 2003, facendo scendere la crescita al 2,6% (nel 2002 era stata superiore al 5%). Il limitato afflusso di capitali esteri (in Cina gli investimenti stranieri sono di circa 10 volte superiori) ha contribuito ad aggravare la situazione. In questo contesto, l’indice di competitività internazionale Imd (relativo ai paesi con più di 20 milioni di abitanti) è sceso dal 17° posto nel 2002 al 20° del 2003, così come l’indice di globalizzazione A.T. Kearney è passato dal 49° posto nel 2002 al 56° nel 2003.

La produzione agricola indiana è destinata in parte al consumo diretto e in parte alle industrie per la trasformazione e la lavorazione. Il riso della pianura gangetica e della costa del Malabar, il frumento del Punjab e del Uttar Pradesh, la patata, la patata dolce, il sorgo e la banana sono le principali colture appartenenti alla prima categoria. Il tè dell’Assam, il caffè delle regioni meridionali, la canna da zucchero della piana gangetica, il cotone, la iuta e le arachidi sono, invece, le principali colture industriali.
L’India ha un ricco patrimonio di foreste (Ghati Occidentali, zona costiera del Malabar, monti Vindhya e Satura, Deccan interno) che fornisce grandi e ricche quantità di essenze da ebanisteria come il sandalo, il teak e il legno di rosa. Merita menzione il bambù del Bengala, utilizzato nella fabbricazione di carta.
La religione indù impone il divieto ai fedeli di cibarsi di carne bovina. Per questo i bovini da allevamento sono destinati in massima parte per il lavoro nei campi e per il latte. Koilon è il centro più importante per la pesca, mentre la sericoltura è diffusa negli stati di Assam, Karnataka, Jammu-Kashmir e Bengala Occidentale.
Le risorse minerarie sono caratterizzate dagli importanti giacimenti di carbone. I principali sono quelli di Raniganj, nel Bengala Occidentale e Jharia nel Bihar. A largo di Bombay si trovano giacimenti di petrolio off-shore. Altri sono situati nelle regioni del Gujarat, del Punjab, dell’Assam. In quest’ultima e nel bacino di Cambay si trovano anche giacimenti di gas naturale.
I minerali più estratti sono: manganese, mica, bauxite, minerali di ferro, oro, cromite, rame, piriti, lignite, piombo, zinco, uranio, magnesite, fosfati naturali. Lungo le coste, dai laghi nel Rajasthan e nel Gujarat e dai depositi di salgemma dell’Himachal Pradesh, si ricava il sale.
La maggior parte delle industrie siderurgiche si trova nelle regioni di Udaipur, di Jamshedpur e nella valle del Damodar, denominata la “Ruhr indiana”. Le maggiori raffinerie di petrolio, invece, sono a Ambalamugal, Barauni, Bombay-Trombay, Digboi, Haldie, Madras, Vadodara e Vishakhapatnam.
Le industrie metallurgiche si concentrano sulla produzione di piombo, rame, alluninio, zinco e cadmio. Nell’industria chimica di base si produce acido solforico, fertilizzanti azotati, ammoniaca, solfato ammonico, acido nitrico, su perfosfati e materie plastiche. Nel comparto chimico vanno anche menzionati gli impianti farmaceutici di Bangalore, Pulsar, Calcutta, Neyveli Pune-Pimpri e Sindri. Le industrie meccaniche producono soprattutto materiale ferroviario, macchine per la carta e per cucire, motori elettrici, automobili, cantieri navali, biciclette e trasformatori. Di notevole interesse sono anche le produzioni di filati e tessuti di cotone, lana, iuta e seta. Tipico del Kashmir è l’artigianato dei ricami e degli scialli. Altre industrie presenti nel territorio indiano sono quelle della carta, della gomma, del cuoio, degli oli commestibili, degli oli essenziali, dei sigari e dello zucchero.
Ma il vero cuore pulsante dell’attività industriale indiana è la cosiddetta “Silicon Valley indiana”, compresa tra Hyderabad e Bangalore, in cui sono localizzate le industrie ad alta tecnologia per la produzione aeronautica, elettromeccanica, informatica e di biotecnologie. In quest’area sorgono numerosi parchi scientifici e stabilimenti indiani (come la Satyam) e stranieri (come IBM, Hewlett-Packard, Microsoft, Texas Instruments, ecc.) e i centri elaborazione dati si molte grandi aziende come British Airways, Deutsche Bank, General Motors e Swissair. L’industria cinematografica, nota anche come Bollywood, è al primo posto nel mondo per numero di film prodotti ed ha il suo centro a Bombay.
Anche se l’India contribuisce al complesso del commercio mondiale in misura inferiore all’ l,1%, il paese è tra le prime 12 potenze industriali del mondo. Il recente avvio di una politica di liberalizzazione degli scambi e la creazione di zone franche a Cochin, Kandla, Madras, Noida, Phalta, Santa Cruz, Surat, e Vishakhapatnam lascia ben sperare in una ripesa delle attività economiche.
La banca centrale è la Federal Reserve of India. Le banche commerciali sono di quattro tipi: nazionalizzate, private, cooperative e straniere. Anche se vi sono ben 23 borse valori (le principali sono quelle di Ahmadabad, Bombay, Calcutta, Delhi, Madras), la capitalizzazione complessiva è modesta.

 

LINGUA

La lingua ufficiale è l' "hindi", insieme alle altre 14 lingue riconosciute. L'inglese  è la lingua veicolare.

 

RELIGIONE

L'induismo è professato dall'80% della popolazione, secondo è l'islamismo(11%9, seguono i silk, i buddisti, i cattolici e numerose altre confessioni. Purtroppo sono scoppiati numerosi scontri religiosi: nel Punjab sikh e indù si combattono da 10 anni; il Jamnu Kashmur, di religione musulmana, è favorevole all'annessione con il confinante Pakistan; il partito BJP-Bharatiya Janata Parti., improntato ad un certo fondamentalismo indù, nutre tensioni con la comunità musulmana. I gruppi più oltranzisti vorrebbero costruire, sull'ubicazione controversa d'una moschea del XVI sec. a Ayohhya, il tempio a ramo per simbolizzare la preminenza dell'induismo in terra indiana.

 

Fonte: http://www.paisi.it/schede/India/Scheda%20Paese%20India.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

Il colonialismo

 

L’Europa nel 1800 visse una nuova evoluzione sul piano industriale, successe così che nel 1873 in Europa c’erano troppe merci e grazie alla facilità del trasporto di esse si stavano vendendo sempre più le merci importate che non quelle locali. Iniziò quindi una grave crisi economica che duro sino al 1896 circa.

Si ristabilì allora il protezionismo, cioè l’instaurazione di dazi e dogane sui prodotti importati in modo che risultino più cari di quelli locali e quindi meno vendibili.

Questo inasprì però i rapporti fra i vari stati, esasperando l’orgoglio di appartenere ad un certo stato facendo nascere così il nazionalismo.

L’aumento della produzione industriale spinse gli stati europei a trovare nuovi mercati all’infuori del vecchio mondo dove vendere le proprie merci e trovare materie prime a basso costo.

Così Belgio, Inghilterra, Francia, Germania, e in seguito anche l’Italia ricorsero all’uso della violenza per crearsi un proprio impero coloniale nelle zone più povere del mondo, come Africa e Asia, che erano territori facili da conquistare perché non c’erano, a parte in India e in Cina stati gia consolidati, ma la maggior parte della popolazione era divisa in piccole tribù deboli, arretrate e spesso in conflitto tra loro.

I primi stati colonizzatori furono Francia e Inghilterra, ma principalmente l’Inghilterra che si espanse in India, in Sud-Africa e in Egitto.

L’India era la perla, il perno economico dell’impero britannico.

Gli Inglesi non si limitarono ad occupare tutto il territorio indiano, ma modificarono la cultura, le abitudini e le tradizioni della popolazione, restate pressoché inalterate fino ad allora.

Gli Inglesi imposero la loro lingua e il loro sistema governativo, la giustizia era nelle loro mani, avevano il monopolio del sale e sfruttavano gli indiani nei campi.

Nel tentativo di rendere l’India più efficiente anche nel trasporto delle merci gli inglesi costruirono reti ferroviarie e strade.

L’India riuscì a conquistare l’indipendenza solo nel 1947. Durante questo processo il paese fu dilaniato anche dal conflitto tra musulmani e induisti che portò alla divisione tra India e Pakistan, questa divisione causò lo spostamento forzato di milioni di persone da uno stato all’altro facendo aumentare le ostilità fra i due paesi.

Chi si distinse nella lotta per l’indipendenza fu Gandhi detto Mahatma (cioè grande anima).

Nacque a Portbandar, in india, il 2 Ottobre del 1869.

Dopo essersi laureato in giurisprudenza a Londra si trasferì in Sud-Africa dove restò per 21 anni.

Ad avvicinarlo alla politica fu la situazione in cui si trovavano i suoi connazionali in India, sottomessi alle discriminazioni Inglesi.

Gandhi per combattere questa situazione sostenne il suo metodo della non violenza.

Due erano i principi che reggevano la sua teoria:

  • La resistenza passiva;
  • La disobbedienza civile.

   

 

Nel 1915 Gandhi diventò leader del partito del congresso, per liberare l’India.
Nel 1919 lanciò la sua prima campagna di disobbedienza civile che gli costò anni e anni di persecuzioni e arresti, ma ogni volta che usciva dal carcere riprendeva la sua lotta con più forza e decisione.

Spesso rispose agli arresti con lunghi scioperi della fame. Il 15 Agosto del 1947 l’India conquistò l’indipendenza.

Gandhi visse però questo momento tanto atteso con tristezza perché era contrario alla divisione fra India e Pakistan.

Il 30 giugno 1948 morì assassinato da un’estremista indù.
Su Gandhi sono state scritte molte poesie dove si descriveva la sua bontà.

Io ne ho lette tante ma quello che mi ha colpito di più e stato un discorso fatto su di lui in Inglese:

 

Mahatma Gandhi

“ This man living was a blessing to heart,

his caracter truly spotless and bright,
whit every bit of immaculate truth in it,
in a great vast and mangled world of politics,
resolved to serve the nation,
and to be a true stalwart cum true knight.

His persevering and always got up for the right cause,
To crush evil with a stong force,
And gave infinite masses of people renewed hope.
His ideas were as firm bare unprocessed bricks,
Bore tense enigmatic moments in peace,
And cet ghastly crime on heart cease,
A quick glimpse of his weatish faces
Can reveal a just and fair case.
His steps to righteouse success were never stopped,
As they got might obstacles clopped.
He pointed to right way
Kept people round the globe alvays gay.
The essence of his benevolent deeds spread far and wide,
Preparess all humans for the onerous bout.
The ashes of his body still depict,
As to where the real freedom of India lives.”

 

Questo testo parla di Gandhi e dice che era una benedizione del cuore, col suo carattere immacolato e gioioso era sempre pronto a servire la sua nazione con coraggio.

 

Era sempre dalla parte del giusto e con ogni forza cercava di contrastare il male. Ha ridato a tanta gente la speranza che aveva perso. Superando tanti ostacoli e lottando e riuscito a far cessare tanti mali nel mondo.

L’unica cosa che Gandhi non è riuscito a risolvere è il problema delle caste.
Infatti, anche se la costituzione indiana proclama l’uguaglianza dei cittadini la religione induista è così forte che viene seguita lo stesso.

Gli induisti credono nella reincarnazione, per cui ogni individuo dopo la morte si reincarna in un altro essere vivente perciò ogni persona ha infinite vite e a seconda di come si è comportata nella vita passata, nella vita presente appartiene ad una casta superiore o meno.

Ci sono tante caste, ma le principali sono:

  • I brahamani: la casta più alta (sacerdoti)
  • I katrya: (i detentori della legge)
  • I vaiscya: (commercianti, artigiani…)
  • I paria o intoccabili: (macellai e custodi di animali, perché sono considerati lavori impuri).

Le persone appartenenti ad una casta non si possono sposare con una persona di casta superiore. Le caste sono, infatti, chiuse e vi si appartiene per nascita. Questo significa che non è possibile l’ascesa da una casta all’altra.

In Europa invece fin dalla fine del 700 si è imposto il principio illuministico che gli uomini sono tutti uguali perché tutti dotati dell’uso della ragione.
Questo principio si è affermato dopo la rivoluzione francese, scoppiata in Francia nel 1789 con il moto “libertè, fraternìté, egalité”.

En Europe depuis la fin du 700, le principe de l’ illuminisme s’ est imposé at dit que touts les hommes sont egaux, purre que done’s de la raisoin.
Ce principe s’est affermè  apres la revolutìon françoise, eclatée en France en 1789 avec le dicton <<liberté, fraternité, égalité>>.
Questo periodo è stato immortalato da molte opere in cui il popolo combatte per la libertà.
Famoso è a questo proposito un dipinto di Eugene Delacroix, considerato il principale esponente del movimento romantico nel suo paese, “la libertà che guida il popolo” è la sua opera più importante.

 

E’ tra le prime composizioni politiche della pittura moderna, e ha segnato il momento in cui la pittura ha cessato di rivolgersi ai modelli dell’antichità e ha cominciato a partecipare alla vita contemporanea.

L’autore, pur non combattendo aveva aderito ai moti del 1730 che determinarono la caduta di Carlo X e la nascita della monarchia di Luigi Filippo.

In una lettera indirizzata al fratello Delacroix aveva scritto così: <<Ho cominciato un tema moderno, una barricata…. Se non ho vinto per la patria almeno dipingerò per essa..>>.

Sul dipinto “la libertà che guida il popolo” Delacroix ha rappresentato l’episodio dei moti parigini con elementi realistici e simbolici.

 Nella scena il pittore ha rappresentato le categorie sociali appartenenti al popolo, e ogni classe brandisce l’arma che ha potuto trovare.

In primo piano ci sono i cadaveri dei soldati rappresentati con crudo realismo. Sullo sfondo invece si vedono le torri della cattedrale Parigina di Notre Dame.

La libertà è impressionata da una figura femminile che impugna con una mano il fucile e con l’altra la bandiera tricolore della rivoluzione.
Ritornando all’India volevo parlare della sua parte geografica. L’India è uno dei giganti del mondo.

La terra dei monsoni, ed è proprio a causa di questi che l’anno Indiano risulta diviso in due stagioni: quella secca e quella delle piogge.

Dove le precipitazioni sono più abbondanti cresce una fitta giungla, mentre nelle zone più secche troviamo la savana, quindi la steppa.

Fra l’India e il Pakistan troviamo anche un deserto caldo, quello del Thar.

Da sempre il riso ha rappresentato per l’India una base alimentare, però è anche una grande produttrice di miglio, sorgo e frumento. I grassi alimentari derivano da arachidi e sesamo.

A causa del disboscamento l’India ha dimezzato le sue foreste, anche se restano ancora grandi fornitrici di legname.

Essa dispone anche di materie prime come il carbone, petrolio e gas naturale.

Fra i minerali prevale il ferro anche se non mancano sali minerali, zinco, magnesio, titanio, ecc…
Presso i maggiori giacimenti di carbone sorgono le principali acciaierie.

Molto importanti sono le industrie che producono locomotive, vagoni ferroviari e trasformatori. Oggi l’India è considerato un paese emergente.

Le imprese occidentali trasferiscono in India le loro attività, perché c’è una grossa disponibilità di manodopera a basso costo.

In oltre la rupia sta diventando sempre più forte del dollaro, e ogni anno il paese sforna decine di migliaia di ingegneri che si confrontano non solo con lavori puramente esecutivi, ma anche con aspetti innovativi e creativi.

A Bangalore, cuore pulsante dell’industria tecnologica indiana, che sta vivendo un continuo sviluppo, ci sono centinaia di multinazionali che si contendono gli ingegneri più bravi, offrendo loro non solo soldi, ma anche incarichi stimolanti e interessanti, e responsabilità crescenti.

Ogni giorno, malgrado la crisi economica globale, in India l’industria del software e il terziario sono in continuo sviluppo, soprattutto in città come Bangalore, Calcutta, Dheli, Mumbai.

Quello dell’elettronica e dell’informatica è il settore più in crescita in India. Infatti, il governo ha messo la promozione dell’hi-tech tra le priorità nazionali.

Gli stanziamenti per la formazione del settore sono sempre maggiori, e il ministro dell’information technology ha dichiarato che entro tre o quattro anni, si vogliono attivare in tutto il paese almeno diecimila punti internet.

Attualmente in India il 40% dei centri abitati non dispone, né di infrastrutture stradali, ne di linee telefoniche. Il 70% di indiani dipende dall’agricoltura. Il 38% è analfabeta.

Riuscirà allora la più grande democrazia del mondo a trasformare il boom del software in un benessere diffuso?

Comunque anche il settore tessile e l’industria del cotone rappresentano un settore molto importante dell’economia indiana.

A differenza delle altre aree asiatiche in India la popolazione non si concentra solo nelle valli vicino ai fiumi, anche se restano quelle le aree preferite.

Nel 1947, quando l’India e il Pakistan si separarono, come ho gia detto, milioni di persone furono costrette a spostarsi da un paese all’altro, e andarono a vivere nelle città.

Per questo in India le città hanno gravi problemi di sovrappopolamento, di igiene, di alloggi e di disoccupazione.

Il paese ha un ordinamento istituzionale di tipo federale per garantire piena autonomia ai ventotto stati che la compongono.

L’India dall’Inghilterra ha ereditato tante tradizioni, tante abitudini, e insieme a queste anche uno sport, il cricket. Questo sport, ideato in Inghilterra tra il XIV e il XV secolo, è diventato subito popolare tra la borghesia. Nel 1900 fece parte dei giochi olimpici.

E’ uno sport a squadre giocato fra due gruppi di undici giocatori. E’ uno sport molto complicato, a causa della difficile terminologia usata, dei lunghi intervalli e della durata delle partite (a volte anche giorni).

Si gioca in un campo in erba, ovale o rettangolare dalle dimensioni non definite. Al centro del campo c’è una corsia ai cui lati sono posti dei paletti che formano il wikets.

La squadra è impegnata a lanciare la palla e a difendere il campo, un giocatore sta alla battuta fino a quando viene eliminato, quindi sostituito, fino all’eliminazione del decimo giocatore.

Lo scopo del gioco è quello di mettere a segno più punti possibile, e di non farsi eliminare quando si è in battuta.
L’India è un paese la cui vastità culturale e geografica è evidente anche nell’arte e nella musica. Gli otto secoli di dominazione araba hanno lasciato numerose tracce.

Nel nord del subcontinente si è sviluppata la forma musicale dell’Hindustana, mentre a sud si sviluppò lo stile carnatico. Quest’ultimo dà molta enfasi alla voce, che viene accompagnata dalla vina, uno strumento a corde, dal venù, da un violino e da un flauto.

Gli strumenti più caratteristici dell’Hindustana sono invece la tabla e il sitar. La tabla è costituita da due tamburi.

Il sitar è uno strumento di grandi dimensioni che viene suonato coricato per terra.

Per suonare questi strumenti occorrono decenni di pratiche e studi, ma con l’impegno costante si possono raggiungere eccellenti livelli.

Con la prof. Pinna abbiamo letto un testo sull‘India, di Dominique Lapierre, tratto dal libro “gente e viaggi”, intitolato: “Calcutta: l’inferno e l’estasi”. Parla delle meraviglie, dei misteri e delle contraddizioni, della più grande città Indiana: Calcutta.

Una metropoli affascinante in cui dodici milioni di persone ogni giorno mettono in scena uno spettacolo in cui coesistono ricchezza e miseria, modernità e sottosviluppo, lotta per la sopravivenza e amore. Il titolo del brano riassume in poche parole tutto il tema.

Calcutta infatti è una metropoli tra le più attive dell’Asia.
Grazie alle sue fabbriche, ai suoi mulini e ai suoi porti distribuisce un reddito pro capite molto alto.

Ma è anche una città che soffre di sovrappopolamento, infernali ingorghi stradali, un clima diabolico, un’aria avvelenata dallo smog, migliaia di senzatetto sui marciapiedi, continue interruzioni di corrente elettrica, e una rete telefonica malridotta.

Molti mali che ci sono in India sono dovuti anche ad un’ingiustizia geografica. Infatti l’India, la terra dei monsoni, è terra anche di siccità, di inondazioni, di cicloni, di maremoti e di sismi.

Calcutta a causa dei suoi dodici milioni di abitanti, di cui la metà ammucchiati in 3000 bidonvilles, è diventata sinonimo di moltitudine, di folla. Di fronte ad un tempio dedicato agli Dei indù, sorge un caravanserraglio dove tantissime suore, tra cui c’era anche madre Teresa, curano i moribondi presi dalla strada. Questo luogo viene chiamato “la città della gioia”, ed è una delle tante Bidonvilles di Calcutta.

Orani, 22/06/2009.                    

      Autore:  Irene Mogoro
Fonte: http://skuola.tiscali.it/sezioni/tesine/gandhi_india.doc

 

INDIA                                                     

 

    

 

Capitale: Nuova Delhi
Tipo di governo: repubblica parlamentare federale
Indipendenza dal Regno Unito: 14-8-1947

Superficie: 3.287.263 km²
Popolazione: 1.156.897.766
Densità: 349 ab./km²

Stima del PIL: 3.288.345 milioni di $  (4º)
PIL pro capite:  2.563 $  (165º)
Indice di Sviluppo Umano:  0,619 (128º)
Valuta corrente: rupia

Lingue ufficiali: hindi, inglese, etc.
Gruppi etnici (in percentuale): indoariani
Religioni: induismo, islamismo, cristianesimo, sikh

 

 

1 Origine del nome
Il nome deriva dal fiume Indo. Nella Costituzione indiana, ci si riferisce all'India anche con il termine di Bharat. L'Hindustan, che in persiano significa "Terra degli indù", è il termine che storicamente si riferisce al nord del paese, ma talora è usato come sinonimo di India.
2 Geografia
2.1 Confini
È bagnata dall'Oceano Indiano a sud, dal Mar Arabico a ovest e dal Golfo del Bengala a est. Confina con il Pakistan a ovest, Cina, Nepal e Bhutan a nord-est, Bangladesh e Birmania ad est. Separati dall'Oceano Indiano sono lo Sri Lanka a sud-est e le Maldive a sud-ovest.
2.2 Rilievo
La penisola indiana si estende su 4 milioni di km2 ed è formata da tre grandi regioni naturali: a nord la regione montuosa dell’Himalaya, che isola l’India dal resto dell’Asia ed è bordata a sud dai monti Siwalik; a sud, l’altopiano del Deccan, che si protende a forma di triangolo nell’Oceano Indiano; al centro il bassopiano dell’Hindustan, una vasta pianura alluvionale formata da due fiumi, l’Indo e il Gange. Attualmente fanno parte della penisola indiana sette stati (in parentesi le capitali): da ovest il Pakistan (Islamabad), l’India (Nuova Dehli), il Nepal (Katmandù), il Bhutan (Punakha), il Bangladesh (Dacca), l’arcipelago delle Maldive (Male) e l’isola dello Sri Lanka (Colombo).
La montagna più alta del mondo è l’Everest (8848 m), che presenta il versante est più facilmente transitabile. Ad ovest, il Nanga Parbat supera gli 8000 m, mentre all’estremità orientale il Namcha Barrea è alto oltre 7700 m. A nord dell’Himalaya, la catena, chiamata Karakorum (con la vetta del K2, 8610 m) a est e Transhimalaya a ovest, è altrettanto imponente e rappresenta l’orlo meridionale dell’altopiano del Tibet. I ghiacciai più importanti del Karakorum, come il Biafo e il Baltoro, fanno sfigurare i maggiori tra quelli alpini.
All’estremità occidentale della regione himalayana, l’India si protende tra Cina e Pakistan con il territorio del Kashmir, formato da fertili pianure dal clima mite. A est, la regione comprende l’Assam, chiuso fra le estreme propaggini dell’Himalaya e i monti della Birmania e formato dalla vallata del fiume Brahmaputra.
Il Deccan, che si protende tra il mare Arabico, il golfo del Bengala e l’Oceano Indiano, è orlato da due catene montuose: i Ghati Occidentali e i Ghati Orientali. I primi seguono il lato occidentale della regione, a breve distanza dalla costa, e creano una barriera contro i monsoni del Golfo del Bengala. Nella striscia più a sud, il Kerala, il clima è equatoriale. Il Deccan centrale, chiuso ai monsoni provenienti dal mare arabico dai Ghati Occidentali, è una regione calda e arida.
Fra la regione himalayana e il Deccan si estende la valle del Gange, che nasce dall’Himalaya ed è lungo 2500 km. La grande pianura formata dai detriti del Gange è la regione più fertile dell’India, influenzata dal monsone di sud-est, con inverni miti e estati calde. Il Gange e il Brahmaputra, provenienti dal versante tibetano dell’Himalaya, sfociano a delta nel Golfo del Bengala.
L’India possiede solo il lembo orientale della pianura dell’Indo, che scorre quasi interamente in Pakistan. La regione è arida, comprende a nord il Punjab, al centro il deserto del Thar (in realtà un’area a steppe che si estendono tra il fiume e i monti Aravalli) e a sud la piana putrida del Kutch e la penisola di Kathiawan, antiche isole unitesi al continente. L’Indo sfocia nel mare Arabico, come l’altro corso d’acqua notevole, il Narmada.
Al largo della costa del Malabor, si protende verso sud una dorsale sottomarina, le cui sommitù di origine vulcanica emergono a formare vari arcipelaghi: le Maldive, le Laccadive e le Chagos.
2.3 Fiumi, laghi, isole
L'India ha due arcipelaghi: le Laccadive, atolli corallini vicini alla costa sud-occidentale nel mar Arabico, e le Andamane e Nicobare, un arcipelago di origine vulcanica situato nel mar delle Andamane nella baia del Bengala, vicino alla costa del Myanmar. Qui sorge l'unico vulcano attivo indiano, l'isola Barren.
La nazione ha circa 14.500 km di corsi d'acqua navigabili, i quali originano dalle catene dell'Himalaya, dalle catene Vindhya e Satpura (India centrale) e dai Gati occidentali. Mentre gli altri sistemi fluviali dipendono dal regime dei monsoni, i primi sono alimentati dai ghiacciai; i maggiori sono:
1. Il Gange scorre verso oriente attraversando le pianure del nord dell'India e il Bangladesh. Ha una lunghezza di 2.510 km e le sue sorgenti sono localizzate sul ghiacciaio di Gangotri, nell'Himalaya centrale. Sfocia nel Golfo del Bengala con un ampio delta. Per millenni ha goduto di una posizione preminente nell'induismo ed è adorato come dea Ganga.
2. Il Brahmaputra (in sanscrito "figlio di Brahma") nasce dal monte Kailash nel Tibet occidentale e scorre, da ovest ad est, a nord della cresta principale dell'Himalaya, in territorio cinese per la maggior parte del corso, poi, dopo avere aggirato la catena himalaiana, piega bruscamente a sud, e, col nome di Brahmaputra, attraversa l'Assam e il Bangladesh. Confluisce col Gange in corrispondenza del delta di quest'ultimo. Spesso, per via delle forti portate d'acqua, il fiume esonda allagando intere regioni e sommergendo, col Gange, buona parte del Bangladesh.
3. L'Indo è il più lungo fiume del subcontinente indiano e il terzo più grande in termini di portata annua. Nasce negli altipiani del Tibet vicino al Lago Mansarovar e scorre attraverso le valli dei Monti Ladakh e da nord a sud lungo tutto il Pakistan prima di gettarsi nel Mar Arabico attraverso un ampio delta accanto alla città di Karachi. Quest'ultimo, chiamato Sapta Sindhu ("Sette Fiumi"), è formato anche da altri sei fiumi, uno dei quali estinto.
Scorre in India centrale il Narmada, la cui sorgente si trova sulla cima dell'Amarkantak e che costituisce la tradizionale linea di demarcazione tra il nord e il sud dell’India. Scorre verso ovest per 1.291 km prima di gettarsi nel Golfo di Cambay (Khambat) nel Mar Arabico, 50 km a ovest della città di Bharuch.
Tra i grandi laghi dell'India, sono il lago Chilka, il più grande lago d'acqua salata della nazione, il lago Kolleru, il lago Loktak
2.4 Particolarità della flora e della fauna
Il clima tropicale ha reso la vegetazione dell'India lussureggiante. Presso i villaggi crescono banani, palme da cocco e altre piante da frutto. Si trovano in abbondanza in tutto il paese numerose varietà di loto e gigli d'acqua.
Per quanto riguarda la fauna, sono presenti la tigre del Bengala (nella foresta del Sundarbans) e il leone asiatico, oltre che varie specie di leopardi e scimmie. Tra i rettili, ci sono tartarughe, pitoni, coccodrilli e diverse razze di serpenti velenosi.
Molte delle specie animali discendono da quelle presenti nel continente preistorico del Gondwana, cui apparteneva l'India. Molti mammiferi di origine asiatica penetrarono nella regione attraverso l'Himlaya. Alcuni esempi di animali originari della regione sono il Trachypithecus johnii (una scimmia) e il Bufo beddomii (un rospo) dei Ghati Occidentali.
3 Storia
Nel 1600 la penisola indiana è invasa dagli Arya: i Dravidi, dalla pelle più scura, si spostano più a sud. L'organizzazione sociale è caratterizzata, fin da questo momento, dalla religione induista e dal sistema delle caste. Prima Alessandro Magno nel IV sec. a.C., poi i Mongoli nel XVI invadono la regione. Gli Europei vi giungono relativamente tardi: alla fine del XV sec. i Portoghesi toccano le coste occidentali; alla fine del XVI Inglesi e Francesi si scontrano per il possesso dell'India e prevalgono i primi, che a metà dell'Ottocento fanno dell'India una colonia britannica (In un primo tempo, l'iniziativa è in mano ai privati della Compagnia delle Indie i quali colonizzano l'India per conto della corona) e moltiplicano i latifondi. Tra la prima e la seconda guerra mondiale, è fondato un movimento indipendentista che è animato dal Partito del Congresso, guidato dal socialista Nehru e da Gandhi, dal Partito Comunista e dalla Lega Musulmana. Nel 1947, l'India ottiene l'indipendenza, ma vive una crisi economica, dovuta al fallimento della riforma agraria che ha provato invano a cancellare i latifondi e della politica industriale. Dall'India sono staccati il Pakistan e il Bangladesh, dove vanno a vivere i mussulmani e che restano uniti fino al 1971,quando il Bangladesh, a prezzo di una terribile guerra, ottiene l'indipendenza.
La popolazione indiana è concentrata nelle pianure alluvionali. L'infertilità delle terre, i debiti e le calamità naturali portano ad un esodo verso le città, dove si sviluppa l'industria: Bengala e Bombay diventano metropoli. Questo stato di cose è istituzionalizzato grazie al sistema delle caste, che genera rassegnazione. La casta più importante è quella dei bramini (i sacerdoti), poi vengono i guerrieri, i coltivatori, gli artigiani, i mercanti e infine i paria o intoccabili.
Il tempio induista è un luogo di incontro e soggiorno per i fedeli. In alcune ricorrenze più di 100000 fedeli lo raggiungono, talora dopo viaggi di settimane. In esso è una vasca centrale, intorno a cui si vendono profumi, incensi, gioielli. Nella triade induista, Brahma è il creatore, Shiva il distruttore e Visnù il conservatore. Altre divinità sono: Hanuman (il dio scimmia), Naga (il dio serpente), Ganesha (dalla testa di elefante), Shakti (la creatrice), Lakshmi (la prosperità), Parvati (moglie di Shiva), che talora si confonde con Kalì, la dea oscura dalle quattro braccia.
4 Economia
Per la maggior parte della sua storia dopo l'indipendenza, l'India ha adottato un sistema quasi socialista. Dal 1991, ha poi aperto i propri mercati e ridotto i controlli statali sul commercio e sugli investimenti. Ciò ha consentito al sistema economico una delle crescite più rapide al mondo. Tuttavia, la distribuzione della ricchezza vede il 10% della popolazione che possiede il 33% della ricchezza. Un quarto della popolazione si trova sotto la soglia di povertà.
L'India possiede la seconda più grande forza lavoro del mondo: il 60% è impiegato nel settore agricolo, il 12% nel settore industriale. Le principali colture agricole includono riso, frumento, semi oleosi, cotone, iuta, tè, canna da zucchero, patate. Le grandi industrie sono attive nel settore automobilistico, nella produzione di cemento, prodotti chimici, elettronica di consumo.
Più recentemente molte multinazionali hanno delocalizzato le loro produzioni in India, che è diventata grande esportatrice di software, ricerca e servizi tecnologici.
4.1 Risorse del sottosuolo
Le risorse del sottosuolo indiano comprendono mica (1° produttrice al mondo), cromite e barite (2°), carbone (3°), minerali di ferro (4°), bauxite e acciaio grezzo (5°), manganese (7°), alluminio (8°). Possiede anche importanti quantità di diamanti, calcare, gas naturale, petrolio, titanio, uranio; suo è un quarto della produzione mondiale di torio. In India sono situate 400 fonti termali che producono energia geotermica.
5 Città più importanti
Dehli è stata ricostruita sette volte; delle dinastie che l'hanno governata restano monumenti come il Forte Rosso, il minareto Qutub Minar, la moschea Jama Masjid. L'ottava città, Nuova Delhi, fu costruita dagli Inglesi per farne il centro della capitale.
Benares è la città santa dell'India: si affaccia sul Gange, meta di pellegrinaggi per gli indu che vi "lavano" i loro peccati.
Mumbai (Bombay) era formata da sette isole che i suoi abitanti, i pescatori Koli, chiamarono così dal nome della loro dea. Portata in dote dalla principessa portoghese Caterina di Braganza al marito Carlo II d'Inghilterra, Mumbai si è trasformata in una metropoli grandiosa, tanto che è talora chiamata la "Mini Manhattan".
Calcutta, il cui nome deriva da quello della dea Kalì, fu fondata da Job Charnock nel 1690 per conto della Compagnia delle Indie Orientali. L'agglomerato, sul fiume Hooghly, sarebbe diventato una delle città più popolate al mondo con 11 milioni d'abitanti. Cinquant'anni prima della fondazione, l'imperatore Shah Jehan ringraziò il suo medico inglese Gabriel Boughton che l'aveva guarito, concedendogli qui il libero scambio commerciale tra Bengala e Inghilterra. Grazie alle sue ricchezze naturali, alle fabbriche di tele di juta, di cotone e di prodotti industriali e al suo porto, Calcutta è oggi uno dei motori dell'economia indiana.



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