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Veneto

Il Veneto e una regione dell'Italia settentrionale. Si affaccia a sud-est sul mar Adriatico, confina a ovest con la Lombardia e il Trentino-Alto Adige, a nord per un breve tratto con l'Austria, a nord-est con il Friuli-Venezia Giulia, a sud con l'Emilia-Romagna. È suddivisa nelle province di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza. Il capoluogo regionale è Venezia.

 

Storia

Come tutta la Valle Padana, anche il Veneto, centinaia di migliaia di anni fa, era coperto dall'Adriatico, emergevano solo le montagne più alte. Quando le acque si ritirarono, a poco a poco emerse la pianura. I primi ad abitarla furono i popoli Euganei, poi i Veneti, i Celti, i Reti.
Essi si allearono più tardi con i Romani e riuscirono insieme a respingere i Galli al di là delle Alpi. Sotto l'impero di Augusto, le Tre Venezie formarono la Decima Regione d'Italia.
Durante le invasioni barbariche, la popolazione cercò scampo rifugiandosi sulle isolette della Laguna Veneta e così nacque Venezia.
Nel Medioevo il Veneto subì l'invasione longobarda, anche se la zona litoranea rimase soggetta all'Impero Romano d'Oriente.
Intorno all'anno 800, Venezia era una salda Repubblica e iniziava la sua espansione commerciale, rimase estranea all’organizzazione feudale. Durante i secoli XI e XII le maggiori città si costituirono in Comuni, i più importanti furono quelli di Verona, Vicenza, Padova, Treviso, che poi, stretti nella famosa Lega Veronese, seppero imporsi all'imperatore tedesco Federico Barbarossa.
Il secolo XII segnò il punto più alto d'ascesa dei Comuni e il successivo affermarsi del­le Signorie degli Scaligeri di Verona, dei Carraresi di Padova, dei da Camino di Treviso.
Ma a poco a poco Venezia s'impose e tutte le terre dall'Adda all'Istria furono unite nella gloriosa Repubblica. Per secoli e secoli, il leone di San Marco assicurò pace e prosperità.
Nel 1571 la flotta veneta, insieme con quella di Genova, si unì ad altre nazioni cristiane e sconfisse i Turchi a Lepanto, salvando l'Europa dall'invasione musulmana.
Tanta potenza e tanta gloria si offuscarono nel 1797, col Trattato di Campoformio, quando Napoleone cedette Venezia all'Austria. Infine nel 1815, nel Congresso di Vienna, si stabilì che il Veneto venisse unito alla Lombardia sotto il dominio austriaco.
Durante il Risorgimento anche il Veneto fu animato da fermenti di libertà. Quando nel 1848 Venezia insorse, tutte le città venete l’aiutarono. Nel 1859, col trattato di Villafranca l'esercito piemontese vittorioso fu fermato sulle rive del Mincio e il Veneto fu sacrificato. Solo nel 1866, con la Terza guerra d'indipendenza, Venezia fu libera e fu annessa al Regno d'Italia.
Nella Prima guerra mondiale, il Veneto subì ancora l'invasione tedesca (1914-1918). La regione fu un baluardo nella lotta contro gli Austriaci. Basterà ricordare .a resistenza sul Piave e le battaglie sul Grappa.
Nella Seconda guerra mondiale (1940-1945) i bombardamenti aerei devastarono le città venete., ma la ricostruzione fu animata dalla grande tenacia dei Veneti. Dal dopoguerra ad oggi hanno saputo ottenere brillanti risultati in campo economico e assicurarsi una buona qualità di vita.


Territorio

I1 nome Veneto, derivato, come quello di Venezia, dall'antico popolo dei veneti che vi .fondò le sue colonie fin dalla preistoria, indicava nei secoli scorsi le province di terraferma della repubblica di Venezia, comprese quelle lombarde situate al di là del Mincio, il Friuli e la maggior parte dell'Istria.
Ora il Veneto comprende un territorio molto più limitato, che si estende dalle Alpi alle spiagge dell'Adriatico, tra colline, altipiani, pianure.
La zona litoranea veneta compresa tra il delta del Po e la foce del Tagliamento, è bassa e orlata di lagune. Al centro si trova la città di Venezia.

 

Venezia  ð

 

ï Delta del Po

 

Dietro la zona litoranea, si stende la pianura prolungamento orientale della Pianura Padana.
Parte di questa zona; il Polesine, è detta l’“Olanda veneta”, perché spesso è stata contesa alle acque. In alcuni punti essa si trova infatti sotto il livello del mare. Nella parte più alta della pianura, intensamente coltivata, emergono i Colli Euganei, i Monti Berici, i Colli Veronesi, costellati di ville principesche e castelli. Poi ecco le Prealpi, e molti nomi di queste montagne appartengono alla storia della Prima guerra mondiale: Monte Baldo, Monti Lessini, Pasubio, Altopiano d'Asiago, Monte Grappa e le catene di Belluno. Si giunge così alle Dolomiti, il gruppo montuoso chiuso fra il Brenta e il Piave, dominate da alte cime fra cui la vetta isolata della Marmolada, le Tofane, il Monte Cristallo, le Tre Cime di Lavaredo, le Pale di San Martino.

 

Tre cime di Lavaredo

 

Marmolada

 

 

Tra le regioni italiane, il Veneto risulta una delle più uniformemente popolate, sia per numero di abitanti sia per densità; infatti, malgrado l'esistenza di un gran numero di centri abitati, vi è una percentuale elevata di popolazione che vive nelle campagne. A differenza di quanto è avvenuto nelle maggiori regioni del Nord-Ovest, dove si sono formate grandi aree metropolitane,il Veneto è rimasto "a misura d'uomo".
Il territorio è, come già detto, occupato da una vasta pianura, solcata da molti corsi d'acqua. Il Po interessa la regione solo nel suo tratto inferiore; a differenza dei fiumi piemontesi e lombardi, i maggiori fiumi del Veneto sono indipendenti dal corso del Po, sfociando direttamente nell'Adriatico. Il più importante è l'Adige, secondo fiume d'Italia per lunghezza (410 km), tra gli altri si segnalano il Brenta (160 km), il Piave (220 km, il maggiore fiume che scorre interamente nel Veneto), il Bacchiglione (118 km, che bagna Vicenza), il Sile (95 km, che bagna Treviso) e il Livenza (112 km).
Tutti questi fiumi trasportano ciottoli e sabbia che si accumulano in mare oltre la foce, formando degli sbarramenti che racchiudono tratti di mare, le cosiddette lagune. Dopo aver attraversato la vasta e fertile pianura si giunge alle colline e alle Prealpi, coperte le prime da vigneti, le seconde cosparse di numerosi pascoli. Una zona molto interessante è quella dell'Altopiano di Asiago, il cui terreno è di natura carsica. È disseminato da cavità circolari, dette doline, scavate dalle acque superficiali e sotterranee. Proseguendo verso l’interno si giunge infine nella regione alpina delle Dolomiti venete. Oltre al lago di Garda, per metà veneto, moltissimi laghi alpini rallegrano questa regione: quelli di Misurina. di Pieve di Cadere, di Alleghe, d'Auronzo.

 

Clima

Il Veneto ha in generale un clima temperato, nel quale sono presenti sia i caratteri continentali sia quelli marittimi, mediterranei; le sue manifestazioni climatiche variano passando dalla pianura alle zone montuose. Gli inverni sono quasi ovunque freschi o addirittura rigidi. Venezia in gennaio ha una media di 3 °C. Nell'interno il clima è rigido e non solo alle alte quote. Le estati sono fresche sui rilievi mentre sono molto calde nella Pianura Padana.
Le precipitazioni hanno due periodi in cui si concentrano, uno primaverile e uno autunnale ma, risalendo verso le Alpi, tendono a saldarsi in un unico periodo più piovoso, quello estivo.


Agricoltura e pesca

L'agricoltura viene praticata nel Veneto in tutte le aree pianeggianti, in particolar modo nel Polesine, la regione fornisce un apporto del 10% circa della produzione agricola nazionale. Il settore è sempre più meccanizzato e specializzato nelle varie produzioni. La regione detiene i primati assoluti nella produzione di mais (un quarto del totale nazionale) e ancor più per la soia (quasi metà).
Un ruolo molto importante assumono l'orticoltura e la coltivazione degli alberi da frutto, principalmente nella provincia di Verona. La viticoltura è largamente diffusa in tutta la zona collinare e fornisce vini molto famosi (Bardolino, Soave e Valpolicella); per la produzione di vino il Veneto si colloca al terzo posto, dopo Sicilia e Puglia. Infine la regione è il secondo produttore nazionale, dopo l'Emilia-Romagna, di barbabietole da zucchero.
Il mais, un tempo alimento base dei contadini, è oggi al servizio soprattutto di un allevamento fiorentissimo. Importante è l'allevamento di bovini (oltre un milione di capi), per i quali il Veneto è preceduto solo dalla Lombardia.
La pesca ha un ruolo discreto, ma solo a livello locale; principale porto peschereccio è Chioggia.

 

Industria

 

 

Porto Marghera

 In passato il Veneto era una delle regioni più povere d'Italia, ora è una delle più ricche. L'industria ha avuto un notevole sviluppo, soprattutto intorno al polo di Porto Marghera, dove, in seguito alla costruzione di un porto industriale, sono sorte industrie chimiche, raffinerie di petrolio, acciaierie.
Ma il punto di forza dell'industria veneta è nel gran numero di piccole e medie imprese, molto ramificate sul territorio e condotte con uno spirito d'iniziativa che non ha uguali in Italia.
Nel polo industriale di Verona prevalgono i settori meccanico, agroalimentare e tipografico-editoriale. L'industria alimentare poggia sugli zuccherifici, concentrati nella provincia di Rovigo, che è grande produttrice di barbabietole da zucchero, e sui centri di produzione del vino, dove si distillano anche grappe di qualità; nelle valli vicentine sono numerosi gli stabilimenti tessili.
Si ricordano il Cadore per gli occhiali, Vicenza per l'oreficeria, Conegliano Veneto per gli elettrodomestici, Montebelluna per le calzature sportive, Murano per la lavorazione del vetro, Bassano del Grappa per i mobilifici, Valdagno per gli stabilimenti tessili.


Settore terziario

Grazie anche alla posizione geografica, il Veneto, e in particolare Venezia, è sempre stato nei secoli centro di commerci internazionali. Oggi, la città più importante per gli scambi commerciali è Verona che, collegata all'autostrada del Brennero, è la principale via d'accesso all'Europa centrale. La città dispone di uno degli interporti (l'area in cui le merci passano direttamente dai vagoni ferroviari ai camion e viceversa) più vasti e meglio attrezzati d'Europa.
Il sistema delle vie di comunicazione del Veneto è molto sviluppato. Il porto di Venezia è importantissimo per i traffici con l'Est europeo e con l'Asia; la regione inoltre è attraversata dalle principali linee stradali, autostradali (in particolare dall'autostrada Milano-Venezia, la Serenissima, che presso Verona si collega con la Brennero-Modena) e ferroviarie che percorrono la Pianura Padana. Dispone degli aeroporti internazionali di Venezia-Tessera (al terzo posto in Italia, dopo quelli di Roma e Milano) e di Verona-Villafranca.
Quanto al turismo, il Veneto supera qualsiasi altra regione, fornendo ben il 13,5% del fatturato nazionale. Venezia è visitata ogni anno da circa 10 milioni di turisti. In Veneto vi sono la più celebre località delle Alpi italiane, Cortina d'Ampezzo, frequentate stazioni balneari come Iesolo, Chioggia e Lido di Venezia, centri di villeggiatura del lago di Garda dove molto frequentati sono anche i parchi di divertimento come Gardaland, Caneva World e altri ancora e lo zoo safari con parco zoologico, celebri città d’arte (Verona, Vicenza, Padova, Treviso) e centri termali famosi (Abano Terme, in provincia di Padova, parco termale del Garda a Colà di Lazise).

 

Portici di Treviso

 

 

 

  Cortina d’Ampezzo 


Zoo safari e parco zoologico “Natura Viva"


Curiosità

Alcuni degli stupendi palazzi di Venezia, che sembrano sorgere dal mare, poggiano su zatteroni di legno, sostenuti da colossali tronchi di 8 metri d'altezza, conficcati nel fondo della laguna. Oggi l'agglomerato urbano copre centodiciotto isolette.
Le acque del Garda, il lago più esteso d'Italia, non sono mai buie del tutto perché dentro al lago zampillano alcune sorgenti di acqua calda, la più nota è quella di Sirmione.
Sul Brenta c'è il famoso ponte di Bassano, cantato dagli alpini nel conflitto del 1915-1918. Distrutto nell'ultima guerra, oggi è stato ricostruito uguale a quello originario.

 

Ponte di Bassano del Grappa

 

Prodotti tipici

Il Veneto offre una vasta gamma di souvenir tipici quali: gli oggetti artistici dell'antica vetreria di Murano, i merletti di Burano; il ferro lavorato, i mosaici di Venezia; i filati e i tessuti di Vicenza, le tovaglie di canapa di Verona; i lavori in cuoio di Belluno, gli oggetti intagliati nel legno di Cortina d'Ampezzo.
Anche per i più ghiotti vi è una vasta scelta: i baìcoli di Venezia, biscotti duri e buonissimi, il pandoro di Verona, le ciliegie giganti di Marostica, pesche e le pere di Verona, i profumati meloni del Delta, i cedri e i limoni del Garda, i vini (Valpolicella, Bardolino, Soave, Pinot, Cabernet, il caviale, le anguille marinate di Rovigo, l’anguilla fritta, il baccalà alla vicentina, riso e bisi, polenta e osei, fegato alla veneziana e altro ancora.

Merletti di Burano

 


La leggenda

I Veronesi sono orgogliosi del loro teatro all'aperto, la celebre Arena e raccontano una leggenda sulla sua costruzione.

Arena di Verona

 

A Verona c'era una volta un ricco signore che era stato incarcerato e poi condannato a morte con una grave accusa. La sera che precedeva il giorno dell'esecuzione, nella sua cella comparve il diavolo.
«Messere» gli disse lo spirito maligno «io posso salvarti!» «E come?» chiese il condannato. «Da tempo i Veronesi desiderano un grande teatro: offriti di costruirlo e chiedi in cambio la libertà.» «Ma io debbo morire domattina...» replicò il disgraziato. «Nessuno può far sorgere un teatro in una notte.» «Io lo posso tare!» si vantò il principe delle tenebre. «Ma sappi che io in cambio voglio la tua anima.».
Stretto dal terrore della morte, il condannato accettò il patto. L'accordo non era stato ancora firmato che la notte veronese si riempì di demoni che lavoravano alacremente. Ma il condannato non aveva pace e nel buio della sua cella pregava: «Salva la mia anima. Vergine Santa! Io non sapevo ciò che facevo...». Lunghe e angosciose passarono le ore della notte. Allo stupendo teatro non mancava che un piccolo pezzo per essere completato. Tuttavia, a un tratto le campane cominciarono a suonare le dolci note dell'Angelus: una mano invisibile le aveva messe in moto qualche minuto prima dell'alba. A quel sacro suono, con un urlo di rabbia e di spavento, i demoni sprofondarono nell'inferno. L'Arena non era compiuta, il demonio aveva perduto la sua preda. La sincera preghiera del condannato era arrivata fino alla Vergine Maria che aveva inviato i suoi angeli a suonare le campane anzitempo. Lo stupendo teatro, però, bastò ad assicurare la libertà al prigioniero, Da quell’episodio, secondo la leggenda, nacque l’arena.

 

Fonte: http://digilander.libero.it/cfolli/richerche_relazioni/Veneto.doc
Autore: Lorenzo Grementieri

 

 


 

 

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