Giornalismo il quotidiano

 

 

 

Giornalismo il quotidiano

 

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IL QUOTIDIANO

 

Un quotidiano è una pubblicazione periodica informativa che esce almeno con sei numeri alla settimana. Insieme alla televisione e alla radio costituisce uno dei maggiori strumenti informativi del nostro tempo. Il nome deriva dall'aggettivo quotidiano (= che avviene ogni giorno, riferito alla periodicità). Il primo esempio di quotidiano, inteso come pubblicazione giornaliera contenente il resoconto degli avvenimenti politici e di attualità, risale al 59 a.C. quando a Roma Giulio Cesare istituì gli "Acta Diurna populi Romani" (o semplicemente Acta Diurna), una sorta di gazzetta ufficiale che veniva affissa nei luoghi pubblici. Il quotidiano, nella forma moderna, nasce nel '600 in Germania. Il primo quotidiano è la cosiddetta 'Einkommende Zeitung', fondata nel 1650 a Lipsia. All'epoca era letto principalmente dai ricchi ed era costituito da notizie di cronaca, economia, politica interna ed estera. Solo dopo qualche secolo, tra l'Ottocento e il Novecento, ci fu un progressivo aumento della diffusione del quotidiano, grazie all'aumento dell'alfabetizzazione e all'industrializzazione che caratterizzò l'epoca. Il giornale si diffuse tra tutta la popolazione nel corso del Novecento, grazie all'avvento della società di massa, ma nel corso degli anni è stato affiancato da altri media, come la radio, la televisione, il cinema e internet.

 

UN PO’ DI STORIA Le origini del giornalismo moderno possono esser fatte risalire intorno al 1500, e sono strettamente collegate con l’invenzione di Gutenberg della stampa a caratteri mobili attorno alla metà del Quattrocento. È in questi anni infatti che cominciano a diffondersi i “notiziari” delle compagnie di navigazione, con informazioni di tipo economico, commerciale e politico.
La nascita delle prime pubblicazioni a carattere periodico va fatta invece risalire alla fine del ‘500, con il perfezionamento delle tecniche di stampa.
Le prime pubblicazioni a stampo giornalistico nascono invece intorno ai primi anni del 1600:

  • nel 1605 la Nieuwe Antwerwsche Tijdinghe di Anversa
  • nel 1615 il tedesco Frankfurter Journal
  • nel 1626 l’inglese The Weekly Newes
  • nel 1631 la francese Gazette, voluta da Richelieu

Si tratta di prodotti di piccolo formato a periodicità tipicamente settimanale, che contenevano anche illustrazioni di battaglie, o ritratti di sovrani e uomini politici.
Il primo periodico italiano di cui si ha notizie nasce a Firenze nel 1636. Seguono Genova nel 1639 la romana Gazzetta pubblica di Gioacchino Bellini nel 1640, poi altre pubblicazioni a Milano e Bologna (1642) e Torino (1645).
In ritardo il sud, con le prime pubblicazioni in Sicilia nel 1675 e a Napoli nel 1678. Caratteristica delle pubblicazioni italiane era l’assenza di una titolazione, e la struttura a “raccoglitore” di semplici notizie.


La nascita dei quotidiani
Il primo quotidiano nasce a Lipsia nel 1660, col titolo "Notizia fresche sugli affari della guerra e del mondo" (successivamente Leipziger Zeitung), che continuerà ad essere stampato fino al 1921. Il primo quotidiano inglese di cui si ha notizia è invece la London Gazette, del 1665. Caratteristica di questi nuovi giornali è il formato maggiore, denominato “a foglio”, a cui corrisponde una nuova impaginazione.
I quotidiani trovano maggiore sviluppo nel corso del 1700, in corrispondenza della rivoluzione industriale e di quella francese.
La nazione che vede la loro maggiore diffusione e crescita di importanza è l’Inghilterra, dove la quotidianità delle pubblicazioni si riflette anche nei titoli delle riviste nate in quegli anni, come The Daily Courant del 1702, The Daily Post del 1719 e The Daily Journal del 1720.
Sempre in Inghilterra nascono i primi giornali della sera, pubblicazioni trisettimanali dedicate alle zone lontane dalla capitale londinese, e le prime forme di giornalismo leggero, con il periodico The Tatler e lo Spectator diretto da Joseph Addison.


La nascita dei periodici a tema
I primi esempi di stampa periodica a carattere non informativo compaiono invece già intorno a metà del Seicento: si tratta soprattutto di pubblicazioni a carattere letterario, culturale o scientifico. Esempio è il settimanale Journal des Scavants (poi Journal des Savants), pubblicato a Parigi il 5 gennaio 1665. La formula del giornale letterario verrà poi importata con successo in Italia, con il trimestrale romano Il giornale dei letterati (1668) e il veneziano Giornale dei letterati d’Italia (1710), ma soprattutto con Il Caffè di Pietro Verri del 1764, “casa” degli Illuministi italiani.
Da citare anche l’inglese Gentleman Magazine del 1731, tipico esempio di pubblicazione periodica da cui è derivato il termine “magazine” per indicare proprio questo genere di giornali.
gio semplice, colloquiale, ricco di umorismo e contribuirono a creare un’opinione

 

Elzeviro



Versione tedesca di un trattato di Salvatore Fabris pubblicato a Leida da Isaac Elzevier nel 1619.
L'elzeviro è un carattere tipografico, nitido ed elegante, ideato nel XVI secolo dalla famiglia di tipografi e editori olandese Elzevier, e creato per loro dall'incisore Christoffel van Dyck. Il carattere era curviforme, con occhio chiaro e risultava facilmente leggibile.[1]
Nella stampa italiana del Novecento, il termine ha preso a indicare l'articolo di apertura della Terza pagina. Solitamente era un pezzo di critica letteraria o teatrale, oppure una riflessione erudita su un tema di attualità o di costume.
Apparve per la prima volta sul quotidiano romano Il Giornale d'Italia di Alberto Bergamini [2]. Bergamini scelse per l'articolo principale della Terza pagina del suo quotidiano il carattere tipografico Elzevier che, avendo un modello triangolare, conferiva più leggerezza alla pagina e permetteva inoltre di utilizzare un corpo più ridotto pur mantenendo una grande leggibilità. Gli elzeviri sono infatti articoli molto estesi.
Dal 3 gennaio 1905 il Corriere della Sera iniziò a fare altrettanto e l'elzeviro venne così codificato e "istituzionalizzato", passando a indicare, più che il carattere, l'articolo scritto con quel carattere. Da allora tutti gli articoli di apertura delle Terze pagine dei quotidiani vengono chiamati elzeviri. Negli anni venti e trenta del secolo XX, l'elzeviro contribuì in modo decisivo a diffondere in Italia il gusto per la "prosa d'arte": la scrittura era caratterizzata dall'uso di figure retoriche e dalla ricchezza stilistica. Tra i maestri riconosciuti del genere, il critico Emilio Cecchi. Anche le grandi recensioni teatrali d'autore andarono in elzeviro.
Per il prestigio della sua collocazione nella Terza pagina, gli autori degli elzeviri erano esclusivamente scrittori affermati: non potevano scrivere elzeviri i giornalisti. Per questo, l'elzeviro rappresentò per molte generazioni di scrittori un punto d'arrivo, la dimostrazione del raggiungimento di un livello di eccellenza.
Nel dopoguerra l’elzeviro perse il suo carattere di "vertice della cultura". I direttori dei quotidiani decisero che l'apertura della Terza pagina doveva essere interessante anche per un pubblico non intellettuale e quindi aprirono l'elzeviro ai giornalisti di professione. Su alcuni quotidiani l'elzeviro divenne anche una rubrica fissa, affidata a uno o più giornalisti in rotazione. Non era infrequente, poi, che alcuni di loro raccogliessero i propri elzeviri in volume: è il caso ad esempio di Farfalla di Dinard e Auto da fé, due opere che raccolgono gli elzeviri composti da Eugenio Montale, per il Corriere della Sera.
Oggi, scomparsa la Terza pagina, il termine elzeviro sopravvive come titolo di rubrica in alcuni quotidiani:

  • La Stampa, dov'è collocato in alto nella seconda pagina della Cultura (generalmente è una recensione);
  • il Corriere della Sera, nella sole edizioni del lunedì e del giovedì [3] (lunedì è sempre una recensione).

Recentemente il termine ha assunto anche una sfumatura spregiativa: per elzeviro s'intende a volte un articolo scritto con un'eccessiva cura formale ma che non presenta particolari motivi d'interesse.
Il nome degli stampatori olandesi Elzevier viene continuato oggi da una casa editrice tuttora esistente in Olanda, la Elsevier specializzata in testi scientifici.
La prima pagina è la pagina di apertura di un giornale, in particolare di un quotidiano.
È la pagina più importante di un quotidiano poiché, generalmente, è la sola visibile prima dell'acquisto del giornale. Per la redazione è di fondamentale importanza che sia sufficientemente sintetica, per presentare tutti i fatti del giorno, e attraente, per favorire l'acquisto ed incontrare i desideri del lettore. Inoltre, deve fornire utili indicazioni su cosa il lettore troverà dentro il giornale.
In generale, la prima pagina presenta la testata (ovvero il nome del quotidiano) e i riassunti delle principali notizie (lasciando un rimando specifico nelle pagine interne), eventualmente corredate da una o più immagini. In maniera facoltativa può presentare anche un editoriale (ossia un articolo di opinione del direttore o di un giornalista autorevole del quotidiano), una vignetta satirica, messaggi pubblicitari o altri elementi caratteristici. L'importanza di una notizia rispetto ad un'altra è determinata sia dalla posizione solitamente quelle più rilevanti vengono collocate in alto), sia dallo spazio e dalle dimensioni dei caratteri che essa ricopre nella prima pagina.

Ogni pagina ha un proprio impianto di fondo il cui primo elemento fondamentale è il numero di colonne: 9 per il giornale di formato standard, 6 colonne per il tabloid.


Schema generico di una prima pagina:
██ testata
██ articolo di fondo
██ articolo di spalla
██ taglio alto
██ taglio medio
██ taglio basso
Non esistono regole fisse nella determinazione dello schema da seguire, né negli argomenti da inserire nella creazione di una prima pagina. La redazione di un quotidiano, a seconda dell'orientamento editoriale, è completamente libera sia nella scelta della scaletta delle notizie a cui si vuole dare risalto, sia nella presentazione grafica di queste ultime. Si può scegliere, ad esempio, di riportare interamente la notizia principale in prima pagina, sviluppando le altre nelle pagine interne, oppure di dare spazio a più notizie possibili, sintetizzandone il contenuto e rinviando la lettura completa all'interno del giornale.
In linea di principio, si possono individuare alcune zone tipiche di una prima pagina di un quotidiano:

  • la testata, nella quale compare il nome e/o il logo del quotidiano, presente all'estremità in alto;
  •  l'articolo di fondo (o semplicemente fondo), firmato dal direttore, e/o un articolo d'opinione di una grande firma, collocato in una colonna in alto a sinistra;
  • l'articolo di spalla (o spalla), pubblicato su una colonna in alto a destra;
  • il taglio alto, collocato al di sotto della testata e dedicato generalmente alla notizia principale del giorno, che costituisce la cosiddetta apertura;
  • il taglio medio, che occupa la sezione centrale della prima pagina, dedicata ad altre notizie importanti;
  • il taglio basso, che ricopre la zona inferiore, riservata a notizie minori e/o ai corsivi.

Diffusione

 

Quotidiani italiani
La diffusione di un quotidiano, così come quelle delle riviste a diversa periodicità, si misura attraverso la somma delle copie vendute, in edicola, su abbonamento o in blocco, e di quelle distribuite gratuitamente. Questo dato, rilevato da Ads, è più indicativo di quello relativo alla tiratura, che registra le copie stampate e che, quindi, include anche quelle non vendute (i resi).
A diffusione nazionale
I principali quotidiani italiani a diffusione nazionale sono in ordine elencati con i dati relativi alle copie diffuse ed effettivamente vendute. Il rilevamento dei dati dichiarati dai rispettivi editori è stato effettuato da Prima Comunicazione da ottobre 2009 a settembre 2010.[1]

 


Testata

Copie diffuse

Copie vendute

Corriere della Sera

495.002

442.141

La Repubblica

455.770

413.836

La Gazzetta dello Sport

330.897[2]

299.339

Il Sole 24 Ore

265.842

162.191

La Stampa

283.601

242.694

Corriere dello Sport-Stadio

195.280[3]

192.537

Il Giornale

188.201

182.595

Libero

106,.201

93.278

Tuttosport

99.580 [4]

97.818

Il Fatto Quotidiano

78.765

69.199

Avvenire

106.623

19.910

Italia Oggi

86.512

27.775

L'Unità

47.008

41.608

Il Tempo

44.243

42.733

Il Manifesto

19.958

16.694

 

Quotidiani online
Lo sviluppo tecnologico sta portando, inoltre, ad un progressivo sviluppo di testate giornalistiche a "tiratura" quotidiana prettamente consultabili online.
Questo è possibile in quanto, lo strumento informatico gemellato con la possibilità della diffusione mezzo rete internet, ha reso attuabile la creazione di una fitta maglia comunicativa e divulgativa a stretto contatto con il pubblico lettore.
Da un'indagine ISTAT sui quotidiani online, in Italia nel 2003 erano disponibili 145 titoli online di cui 91 corrispondevano a quotidiani con versione a stampa e 54 erano quotidiani esclusivamente online. Di questi 145 titoli, 122 (84,1%) erano a carattere generalista, mentre 22 (15,2%) erano quotidiani specialistici (economia, sport, scienze, ecc.).
Il primo giornale online sul web è stata L'Unione Sarda che sin dal luglio 1994 ha pubblicato regolarmente contenuti su Internet.

 

Fonte: http://www.digila.it/public/iisbenini/transfert/Saccani/CLASSI%20SECONDE%20BeC%2020102011/QUOTIDIANO.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

IL GIORNALE

L’articolo di Cronaca

E’ definito così l’articolo che tratta argomenti ed eventi di attualità
Possono essere di:

  1. cronaca politica,che trattano di dibattiti,eventi,provvedimenti della politica interna o internazionale
  2. cronaca giudiziaria,che si riferiscono a processi,indagini,vicende giudiziarie in genere
  3. cronaca nera,relativi a eventi delittuosi o vicende cruente
  4. cronaca rosa,che trattano di eventi mondani o sentimentali(Gossip)
  5. cronaca bianca,su vicende connesse alla vita civile o di interesse generale

 

Regole del giornalismo di informazione

 

  1. seguire le 5 W+1H

le regole fondamentali del giornalismo di informazione vengono tradizionalmente identificate con le famose 5W (corrispondenti alle iniziali delle parole inglesi “Who:chi, What:che cosa,Where:dove,When:quando,Why:perché, +How:come”)

  1. Background

Altre informazioni dettagliate che si aggiungono tra le quali quelle relative allo”sfondo”(background),cioè a fatti o dati precedenti o comunque utili alla comprensione dell’evento descritto

  1. Lead

“attacco”,cioè l’esordio dell’articolo(lead, in inglese),molto importante perché cattura l’attenzione del lettore

  1. Articolazione in paragrafi

La descrizione della cronaca,insieme alla eventuale espressione di commento personale,è articolata in paragrafi,meglio se distinti con i capoversi,corrispondenti alle varie fasi e ai vari aspetti dell’episodio descritto

  • Notizie /opinioni

In genere, è considerato un giornalismo corretto quello che permette di distinguere tra notizie oggettive e opinioni soggettive

Linguaggio giornalistico

  • struttura del periodo

frasi brevi,a prevalenza paratattica,con frequente ellissi del verbo

  • sintassi del nome e del verbo

costante ordine di posizione di soggetto,predicato,complementi;prevalenza dell’indicativo presente

  • lessico

prevalenza di termini oggettivi;presenza di termini espressivi;presenza di termini tecnici,gergali e di espressioni particolari

  • stile

presenza di figure retoriche(soprattutto metafore e analogie)

Raccolta della documentazione
La documentazione può essere raccolta dal giornalista direttamente alla fonte o da testimonianze,oppure può essere ricavata dai comunicati diramati dalle agenzie di stampa.I testi  delle agenzie si chiamano “comunicati stampa”(seguono le cinque W + 1H).Le più famose sono: Associated  Press ,Reuters,Ansa, Adn Kronos.Operano naturalmente anche in internet.

Tipi di articoli

Articolo culturale:relativo al dibattito culturale in corso o a specifiche aree culturali.Si chiamano anche articoli di terza pagina anche se on si trovano necessariamente alla terza pagina del giornale. I contenuti sono prevalentemente umanistici,anche se oggi si trovano articoli anche di carattere scientifico e tecnologico.Talvolta le pagine culturali sono associate a quelle riguardanti gli spettacoli.Contengono spesso,oltre ad articoli in forma di saggio breve,anche recensioni di  libri,di film,di eventi culturali,nonché interviste a personaggi famosi.
Di solito non seguono le regole delle 5 W+1H
Il testo può essere di carattere informativo e argomentativi;i termini sono di facile comprensione con talvolta dei tecnicismi relativi al tema trattato e con sintassi moderatamente ipotatticata.

Articolo specialistico:Hanno uno spiccato contenuto tecnico(a volte con qualche spiegazione per il lettore inesperto),riferito all’ambito trattato(economia,scienze ecc.)Possono riferirsi a notizie di attualità,nel qual caso seguono le regole delle 5W.Altrimenti si strutturano come saggi brevi
La tipologia è prevalentemente informativa e argomentativa.Di solito è strutturato in serie di paragrafi,ben distinti tra loro
La sintassi può essere paratattica o ipotattica

Articolo di opinione:Pur riferendosi ad avvenimenti di attualità hanno lo scopo di esprimere l’opinione del giornalista.Sono quindi a carattere argomentativo e ricchi di elementi espressivi.Fanno parte di questa tipologia ,l’articolo di fondo  o il corsivo che di solito è di carattere ironico.Anche le vignette che accompagnano  la I pagina  fanno parte di questa tipologia, solo che usano le immagini invece delle parole.Non vengono seguite necessariamente le 5W
Il lessico è vario:piano,ad effetto,colloquiale,dotto,ricercato. I titoli sono efficacissimi e si rifanno alle regole pubblicitarie

 

Fonte: http://gold.indire.it/datafiles/BDP-GOLD00000000001F8AF7/regole%20di%20giornalismo%20e%20di%20informazione.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

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