Esercizi di grammatica

 


 

Esercizi di grammatica

 

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Esercizi di grammatica

 

1) Nel seguente brano evidenzia i verbi intransitivi e quelli transitivi. Poi volgi al presente storico, prestando attenzione al corretto utilizzo dei tempi verbali

 

Raffaello Sanzio

 

Era nato ad Urbino. Suo padre faceva il pittore, ma il giovane Raffaello superò molto presto l'arte paterna. Bello di persona, gentile di modi, venne chiamato a Roma, dove il Papa lo volle sempre vicino e gli affidò i lavori più delicati. Le sue pitture era­no dolcissime e piene di grazia, specialmente se ritraevano la Madonna. Una di que­ste Madonne dipinte da Raffaello s'intitola la “Madonna dell'Impannata”, sapete per­ché? Perché sullo sfondo si vede una finestra chiusa da un panno bianco. In quei tempi il vetro costava caro ed erano pochi i palazzi con le finestre a vetri. Si preferiva mettere alle finestre panni bianchi, non però come tende, ma tesi tra le imposte, che per questo si chiamavano "impannate". Raffaello morì improvvisamente a 37 anni. Gli allievi posero in capo al suo letto di morte il quadro non finito della “Trasfi­gurazione” mentre tutta Roma prendeva il lutto. Fu detto che quando Raffaello chiu­se gli occhi, la pittura rimase cieca!

 

P. Bargellini

 

2) Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi attivi e passivi, quindi trasforma le frasi attive in passive e viceversa.

 

1) Gli scolari spesso desiderano la promozione senza sforzo. 2) Il giovane atleta è salu­tato affettuosamente dai suoi tifosi. 3) I ragazzi applaudono con entusiasmo la nota rockstar. 4) L'onesto è rispettato da tutti. 5) La realizzazione del laghetto sportivo rallegra i pescatori. 6) Le antiche vittime venivano condotte agli altari dai sacerdoti. 7) Il dottor Christiaan Barnard effettuò il primo trapianto cardiaco della storia. 8) I se­natori hanno respinto la legge approvata dai deputati. 9) Le buone letture affinano gli intelletti. 10) Il nubifragio ha gravemente danneggiato molte colture in tutta l'a­rea su cui si è abbattuto. 11) Quell’oncologo è considerato da molti studiosi di medicina un grande scienziato per le sue ricerche sulla cura del cancro.

 

 

3) Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi riflessivi, quindi raggruppali secondo il tipo (propri, apparenti, reciproci, intransitivi pronominali).

 

1) Il bagnino si tuffò in acqua per soccorrere l'anziana signora. 2) La donna si voltò, si avvicinò al bambino e lo trascinò con sé. 3) Quell'estate fummo ingiustamente ac­cusati perciò ci lamentammo. 4) Domani mi assenterò dal lavoro per sottopormi ad alcuni esami medici. 5) Noi ci amiamo così tanto da spaventarci da soli per questo sentimento. 6) Quando mi svegliai il sole era già alto. 7) Il nonno si pentì del regalo che aveva fatto alla nipote. 8) Perché ti metti lo stesso abito che hai indossato ieri?

 

4) Nel seguente racconto sottolinea i verbi e analizzali.

 

3 luglio 1998

 

Tutti speriamo che il risultato della partita di questa sera contro la Francia basti a qualificare la nostra squadra nazionale di calcio per i quarti di finale del campionato del mondo. Se questo non avvenisse, saremmo molto delusi; essendo sconfitti, infatti, gli azzurri dovrebbero dire addio al campionato. Gli italiani seguiranno certamente l’incontro con ansia e partecipazione, come sempre è avvenuto quando è stata impegnata la nazionale di calcio. Non tradite, azzurri, le aspettative dei vostri tifosi!

 

 

5) Volgi al passato il seguente brano scegliendo i tempi opportuni, quindi analizza le forme verbali

 

È un pomeriggio silenzioso e chiaro. La piazza è deserta. I colombi dormono sul cornicione del palazzo reale, sulle braccia delle statue; ogni tanto se ne stacca uno, fa un volo rotondo, per aria, senza toccar terra, e ritorna al suo posto. A un tratto si ode un largo fruscio, un batter d'ali sordo e precipitoso; e tutto lo stormo dei colombi vien giù. In mezzo ad essi una bimba con una gonnelluccia corta e uno scialletto che le avvolge il busto, cava dalla tasca manate di granturco e ne lascia fil­trare i grani fra le dita. I colombi formano intorno a lei un circolo fitto fitto, pizzi­candosi, beccandosi, per arrivare al granturco. Mentre cadono i grani ella guarda i colombi, fissamente, con certi occhi verdini, glauchi. Quando non trova più nulla nella tasca, una espressione di melanconia le si diffonde in faccia. I colombi restano ancora un poco, cercando gli ultimi grani, pigolando, beccandole le scarpette: poi, a gruppetti di tre, di quattro, volano via, se ne vanno sul campanile...

 

M. Serao

 

6) Volgi al futuro il seguente brano scegliendo i tempi opportuni, quindi analizza le forme verbali.

 

Dopo l'acquazzone

 

Il cielo era tornato asciutto e limpido: non v'erano più che poche nuvole, ma anche quelle come impaurite e in fuga davanti al venticello che le spazzava via in disordi­ne, oltre i monti, al pari di spugne strizzate. L'aria lavata e fresca odorava di terre e di verdure; e la terra inzuppata, più bruna, pareva ribollire ai raggi del sole già alto. Le piante, ancora grondanti di pioggia, stormivano leggermente facendo fiammeg­giare come diamanti le gocciole d'acqua sospese alle foglie lustre.

 

A. Soffici

 

7) Volgi al presente il seguente brano, quindi analizza le forme verbali.

 

Il seminatore

 

Avanzava per il campo dirittamente con una lentezza misurata. Gli copriva il capo una berretta di lana verde e nera con due ali che scendevano lungo gli orecchi all'an­tica foggia frigia. Un sacco bianco gli pendeva dal collo per una striscia di cuoio, scendendogli davanti alla cintura piena di grano. Con la manca egli teneva aperto il sacco, con la destra prendeva la semenza e la spargeva. Il suo gesto era largo, gagliardo e sapiente, moderato da ritmo uguale. Il grano involandosi dal pugno bril­lava talvolta nell'aria come faville d'oro, e cadeva sulle porche umide, ugualmente ripartito. Il seminatore avanzava con lentezza, affondando i piedi umidi nella terra cedevole, levando il capo nella santità della luce. Il suo gesto era largo, gagliardo e sa­piente; tutta la sua persona era semplice, sacra e grandiosa. »

 

G. D'Annunzio

 

8) Nel seguente racconto sottolinea i verbi e analizzali.

 

«La giara nuova! Quattr'onze di giara! Non incignata ancora!» Voleva sapere chi gliel'avesse rotta! Possibile che si fosse rotta da sé? Qualcuno per forza doveva averla rotta, per infamità o per invidia! Ma quando? Ma come? Non si vedeva segno di violenza! Che fosse arrivata rotta dalla fabbrica? Ma che! Sonava come una campana! Appena i contadini videro che la prima furia gli era caduta, cominciarono a esortar­lo a calmarsi. La giara si poteva sanare. Non era poi rotta malamente. Un pezzo solo. Un bravo conciabrocche l'avrebbe rimessa su, nuova. C'era giusto Zi' Dima Licasi, che aveva scoperto un mastice miracoloso, di cui serbava gelosamente il segre­to: un mastice, che neanche il martello ci poteva, quando aveva fatto presa. Ecco: se don Lollò voleva, domani alla punta dell'alba, Zi' Dima Licasi sarebbe venuto lì e, in quattro e quattr'otto, avrebbe aggiustato la giara, meglio di prima.

 

L. Pirandello, La giara e altre novelle

 

9) Fa' dipendere il seguente brano dall’espressione “John pensava…”, modificando opportunamente le forme verbali.

 

Tom aveva passato l'intero pomeriggio a lavorare con Pilgrim, che li osservava dal lato opposto del recinto, luccicante di sudore. Joe era appena tornato da scuola e come sempre li aveva raggiunti. Ogni tanto, nelle ultime ore, Annie aveva dato un'occhiata a Tom e Grace avvertendo dentro di sé qualcosa che, se non si fosse conosciuta bene, avrebbe scambiato per gelosia. Le cosce le dolevano per la cavalca­ta mattutina. Muscoli che non usava da trent'anni stavano facendosi sentire, ma lei era soddisfatta di quel dolore. Erano anni che non provava l'entusiasmo che l'aveva animata quel mattino. Era stato come se qualcuno l'avesse liberata da una corazza. Ancora eccitata l'aveva raccontato a Grace appena Diane l'aveva lasciata davanti a casa. Prima di assumere l'espressione di disinteresse con cui accoglieva qualsiasi cosa le dicesse sua madre, la ragazzina aveva tradito un moto di sgomento e Annie si era maledetta per aver parlato.

 

N. Evans, L'uomo che sussurrava ai cavalli

 

10) Nel seguente racconto sottolinea i verbi e analizzali.

 

Poco dopo mezzogiorno, il mare era calmissimo e la marea si era ritirata così lonta­no, che potei avvicinarmi fino a un quarto di miglio dalla nave; dove sentii rinno­vellati tutto il mio dolore, perché vidi chiaramente che, se fossimo rimasti a bordo, ci saremmo salvati tutti, cioè saremmo giunti salvi a terra ed io non sarei stato disgraziato al punto da trovarmi completamente privo di conforto e di compagnia, com'ero allora; questo pensiero mi fece venire le lacrime agli occhi, ma siccome le lacrime non mi erano di sollievo, decisi di tentare di raggiungere la nave; mi tolsi gli abiti, tanto più che faceva un gran caldo, e mi buttai in acqua.

 

D. Defoe, Robinson Crusoe

 

 

11) Fa' dipendere il seguente brano dall’espressione “Mi pare …”, modificando opportunamente le forme verbali.

 

Una città di coralli

 

Nella luce chiara del meriggio, la varietà e la bellezza di tinta dei coralli sono anche più impressionanti che di sera. Proprio sotto di me brilla un cespuglio di un rosso-pèsca: vi riconosco i coralli a coppa. Coralli a stilo si spiegano in mazzi di viole, e, in mezzo, altri coralli di un bel rosso cinabro. Dozzine di coralli a stella crescono in palle multicolori; candidi coralli a cardo riempiono gli avvallamenti; coralli a raggiera allungano le rosee punte ramificate. Tutto, qui, sembra com­petere in bellezza di colori. E, al disopra di quei campi elisi, vagano, come farfal­le, pesci corallini...

Qui i pesci sono molto più numerosi e, dalle profondità cerùlee, baluginano formazioni coralline come non ne ho mai viste di più belle.

 

 

12) Ricordando che il brano che segue è immaginato al passato, prendi i verbi che trovi all’infinito presente fra parentesi e coniugali opportunamente.

 

Le nubi

 

Uniche passeggere che (venire) _______________ a (salutare) _______________ci (essere) _______________ le nubi. Esse (vagare) _______________ in lenta processione, bianche come spuma lattea, gonfie, bislunghe, ricciute, ondulate e dalle formi più strane. Alcune, più basse, (annaspare) _______________ i loro fiocchi attorno alle guglie rocciose altre, superbe, bianche come la neve, (navigare) _______________ sull'azzurro, (seguire) _______________ da un corteo di nembi e di cirri; altre ancora, più sottili e trasparenti, (parere) _______________ lembi di garza leggera o fiocchi di bambagia (cardare) _______________ dal vento. La divina processione (continuare) _______________. (avanzare) _______________ ora, ad angolo aperto con la punta (protendersi) _______________ verso la direzione del vento, una schiera vaporosa di angeli bianchi... Un giorno (venire) _______________ dal Nord e (parere) _______________ (riflettere) _______________ nel loro freddo biancore il gelido clima dei lontani paesi scandinavi. Nelle loro strettoie, nelle loro pieghe flessuose, io (rivedere) _______________  l'immagine dei grandi fiordi, delle banchise polari, degli icebergs. Una di esse, (isolarsi) _______________ , dalla forma acuta con una raggiera in alto, mi (ricordare) _______________  il mulino a vento nelle pianure olandesi; un'altra, tutta irta di punte e bucherellata, (riprodurre) _______________  una delle tante cattedrali gotiche che (ingemmare) _______________  le città della Germania. La mia immaginazione (lavorare) _______________ a traverso quei vaporosi fantasmi che in un miraggio mi (riflettere) _______________ tutto quello che la mia mente (rievocare) _______________.

 

G. Deledda

 

13) Fa' dipendere il seguente brano dall’espressione “Se io avessi dovuto descrivere il protagonista de Il vecchio e il mare di Hemingway, allora …” modificando opportunamente le forme verbali.

 

Lotta sul mare

 

Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand’era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne. Il vecchio era magro e scarno e aveva rughe profonde alla nuca. Sulle guance aveva le chiazze del cancro della pelle, provocato dai riflessi del sole sul mare tropicale. Le chiazze scendevano lungo i due lati del viso e le mani avevano cicatrici profonde che gli erano venute trattenendo con le lenze i pesci pesanti. Ma nessuna di queste cicatrici era fresca. Erano tutte antiche come erosioni di un deserto senza pesci. Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti.

 

E. Hemingway, Il vecchio e il mare

 

 

Fonte: http://blog.edidablog.it/edidablog/tuautem/files/2010/04/Esercizi-grammatica.doc

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Esercizi di grammatica

ESERCIZI DI GRAMMATICA

Qui di seguito si possono trovare esercizi di grammatica italiana, divisi per argomenti; ad ogni argomento seguono le relative soluzioni.

ARGOMENTI:
-articolo
-nome

L’ARTICOLO

Sottolinea tutti gli articoli dai seguenti brani e distingui tra articoli determinativi, indeterminativi e partitivi

“L'italiano moderno trae origine dal latino, e come i vari dialetti italiani e altre lingue romanze, proviene dal latino volgare (parlato dal popolo, volgo) e non dal latino illustre, che fu la lingua usata dai letterati dell'epoca.
Mentre la lingua letteraria rimase "cristallizzata" intorno al 1500 da regole grammaticali precise, frutto di un lavoro letterario lungo cinque secoli, nel corso dei secoli la lingua parlata si trasformò divenendo sempre più simile ai vari dialetti italiani attuali (e alle altre lingue romanze nel mondo romano fuori la penisola), adattandosi ai diversi accenti locali e subendo influenze diverse nelle varie regioni d'Europa.
Scomparvero così i casi e nacquero gli articoli: il numerale unus, per esempio, significava anche qualcuno, un tale e divenne articolo indeterminativo (unus indeterminativo lo usa anche il poeta Ovidio nelle "Metamorfosi"); i pronomi dimostrativi divennero articoli determinativi e nuovi dimostrativi vennero formati fondendo i vecchi ille e iste con eccu(m). Oppure nei verbi dalla terza persona Latina cadde la -t finale es."amat" diventa "ama".
Il primo documento sino ad oggi trovato in lingua italiana è l'Indovinello veronese, rinvenuto da Schiapparelli nella biblioteca Capitolare di Verona, è un testo vergato a mano da un amanuense sul bordo di un codice di origine spagnola tra la fine dell'VIII - inizio IX secolo d. C. Il secondo documento non è un'opera letteraria bensì un placito notarile, conservato nell'abbazia di Montecassino e risalente al 960 : è il cosiddetto Placito Capuano che in sostanza è una testimonianza giurata di un abitante circa una lite sui confini di proprietà tra la stessa abbazia di Montecassino ed un piccolo feudo vicino, il quale aveva ingiustamente occupato una parte del territorio dell'abbazia.” (citato da it.wikipedia.org  alla definizione “lingua italiana”)

 

La Volpe e il Gallo

Un giorno una volpe e un gallo stavano conversando insieme. «Quanti trucchi conosci?», disse la volpe.
«Ne conosco tre», disse il gallo.
«E tu quanti ne conosci?»
«Almeno settantatré», disse, sprezzante, la volpe.
«Sono davvero tanti. Dimmene uno».
«Be’, mio nonno mi ha insegnato a chiudere un occhio e lanciare un forte grido».
«E che ci vuole?», disse il gallo. «Saprei farlo anch’io».
E chiuse un occhio e lanciò un grido fortissimo.
Ma l’occhio che aveva chiuso era quello vicino alla volpe, così la volpe lo afferrò per il collo e se lo portò via.
Ma una brava donna vide il gallo che veniva trascinato via e strillò:
«Lascia andare quell’uccello. E mio».
Allora il gallo sussurrò alla volpe: «Dille che adesso appartengo a te».
La volpe aprì la bocca per parlare e lasciò cadere il gallo.
In un baleno quello volò sul tetto della casa e, con un occhio chiuso, lanciò un grido formidabile.
“ (citato dal sito: http://www.lefiabe.com/celtiche/volpe-gallo.htm)

L’ufficio ha portato aiuto a degli orfani o ai loro parenti vicini che avevano bisogno di medicine o analisi mediche. A tutti è stato distribuito un bicchiere di latte al giorno e del cibo nutriente. Delle persone della comunità non hanno subito compreso il valore dell’iniziativa e non l’hanno appoggiata, anche per via delle pubblicità che parlavano contro di noi. Tuttavia in seguito tutte le persone si sono dimostrate disposte a collaborare.” (brano inventato per l’esercizio)

Delle espressioni indicate, che presentano tutte un articolo più un nome, analizza l’articolo, e segna con una X se si tratta di un articolo:

-Femminile o Maschile
-Singolare o Plurale
-Determinativo, Indeterminativo o Partitivo

 

Se è possibile, trasforma la forma data in una forma contratta (come sarebbe, per esempio, lo stesso articolo davanti ad un nome iniziante con vocale.

 

Articolo + nome              _

F

M

S

P

Determinativo

Indeterminativo

Partitivo

Forma contratta

IL MARE

 

 

 

 

 

 

 

 

LO GNU

 

 

 

 

 

 

 

 

LE SIRENE

 

 

 

 

 

 

 

 

DEI COLORI

 

 

 

 

 

 

 

 

DEL PANE

 

 

 

 

 

 

 

 

LA MINESTRA

 

 

 

 

 

 

 

 

LO SCIOGLILINGUA

 

 

 

 

 

 

 

 

IL TAGLIACARTE

 

 

 

 

 

 

 

 

IL PORTAFOGLI

 

 

 

 

 

 

 

 

LE FORBICI

 

 

 

 

 

 

 

 

UN’IGUANA

 

 

 

 

 

 

 

 

UN PNEUMATICO

 

 

 

 

 

 

 

 

UN’AQUILA

 

 

 

 

 

 

 

 

UN ISTRICE

 

 

 

 

 

 

 

 

L’INDICE

 

 

 

 

 

 

 

 

L’INDICAZIONE

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ESTRO

 

 

 

 

 

 

 

 

LA GENTE

 

 

 

 

 

 

 

 

IL POPOLO

 

 

 

 

 

 

 

 

UNO SCIAME

 

 

 

 

 

 

 

 

DELLE MANDRIE

 

 

 

 

 

 

 

 

DEI BAMBINI

 

 

 

 

 

 

 

 

DELLA FRUTTA

 

 

 

 

 

 

 

 

GLI SCI

 

 

 

 

 

 

 

 

LO SPORT

 

 

 

 

 

 

 

 

UNO GNU

 

 

 

 

 

 

 

 

UN PANFILO

 

 

 

 

 

 

 

 

LO XILOFONO

 

 

 

 

 

 

 

 

IL TASTO

 

 

 

 

 

 

 

 

LE FORME

 

 

 

 

 

 

 

 

DELLE SCARPE

 

 

 

 

 

 

 

 

DELL’ACQUA

 

 

 

 

 

 

 

 

GLI STUPORI

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ASIA

 

 

 

 

 

 

 

 

LE INDIE

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ETNA

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ELBA

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ACQUITRINO

 

 

 

 

 

 

 

 

L’OTTAGONO

 

 

 

 

 

 

 

 

UN OTTAGONO

 

 

 

 

 

 

 

 

UN’ANESTESIA

 

 

 

 

 

 

 

 

UN’ESTETISTA

 

 

 

 

 

 

 

 

UN ESTETA

 

 

 

 

 

 

 

 

SOLUZIONI:

articoli determinativi
articoli indeterminativi
articoli partitivi
attenzione! (vedi dopo spiegazione)

L'italiano moderno trae origine dal latino, e come i vari dialetti italiani e altre lingue romanze, proviene dal latino volgare (parlato dal popolo, volgo) e non dal latino illustre, che fu la lingua usata dai letterati dell'epoca.
Mentre la lingua letteraria rimase "cristallizzata" intorno al 1500 da regole grammaticali precise, frutto di un lavoro letterario lungo cinque secoli, nel corso dei secoli la lingua parlata si trasformò divenendo sempre più simile ai vari dialetti italiani attuali (e alle altre lingue romanze nel mondo romano fuori la penisola), adattandosi ai diversi accenti locali e subendo influenze diverse nelle varie regioni d'Europa.
Scomparvero così i casi e nacquero gli articoli: il numerale unus, per esempio, significava anche qualcuno, un tale e divenne articolo indeterminativo (unus indeterminativo: lo * usa anche il poeta Ovidio nelle "Metamorfosi"); i pronomi dimostrativi divennero articoli determinativi e nuovi dimostrativi vennero formati fondendo i vecchi ille e iste con eccu(m). Oppure nei verbi dalla terza persona Latina cadde la -t finale es."amat" diventa "ama".
Il primo documento sino ad oggi trovato in lingua italiana è l'Indovinello veronese, rinvenuto da Schiapparelli nella biblioteca Capitolare di Verona, è un testo vergato a mano da un amanuense sul bordo di un codice di origine spagnola tra la fine dell'VIII - inizio IX secolo d. C. Il secondo documento non è un'opera letteraria bensì un placito notarile, conservato nell'abbazia di Montecassino e risalente al 960 : è il cosiddetto Placito Capuano che in sostanza è una testimonianza giurata di un abitante circa una lite sui confini di proprietà tra la stessa abbazia di Montecassino ed un piccolo feudo vicino, il quale aveva ingiustamente occupato una parte del territorio dell'abbazia.” (citato da it.wikipedia.org  alla definizione “lingua italiana”)

 

La Volpe e il Gallo

Un giorno una volpe e un gallo stavano conversando insieme. «Quanti trucchi conosci?», disse la volpe.
«Ne conosco tre», disse il gallo.
«E tu quanti ne conosci?»
«Almeno settantatré», disse, sprezzante, la volpe.
«Sono davvero tanti. Dimmene uno».
«Be’, mio nonno mi ha insegnato a chiudere un occhio e lanciare un forte grido».
«E che ci vuole?», disse il gallo. «Saprei farlo anch’io».
E chiuse un occhio e lanciò un grido fortissimo.
Ma l’occhio che aveva chiuso era quello vicino alla volpe, così la volpe lo **afferrò per il collo e se lo ***portò via.
Ma una brava donna vide il gallo che veniva trascinato via e strillò:
«Lascia andare quell’uccello. E mio».
Allora il gallo sussurrò alla volpe: «Dille che adesso appartengo a te».
La volpe aprì la bocca per parlare e lasciò cadere il gallo.
In un baleno quello volò sul tetto della casa e, con un occhio chiuso, lanciò un grido formidabile.
“ (citato dal sito: http://www.lefiabe.com/celtiche/volpe-gallo.htm)

L’ufficio ha portato aiuto a degli orfani della zona o ai loro parenti vicini che avevano bisogno di medicine o analisi mediche. A tutti è stato distribuito un bicchiere di latte al giorno e del cibo nutriente. Delle persone della comunità non hanno subito compreso il valore dell’iniziativa e non l’****hanno appoggiata, anche per via delle pubblicità che parlavano contro di noi. Tuttavia in seguito tutte le persone si sono dimostrate disposte a collaborare.” (brano inventato per l’esercizio)

Le parti evidenziate in fucsia NON sono articoli perché in realtà sono dei pronomi, ovvero parti di discorso che sostituiscono la funzione dei nomi a cui si riferiscono (confronta con le schede sui pronomi):

*lo usa anche il poeta Ovidio: anche il poeta Ovidio usa Unus
** la volpe lo afferrò: la volpe afferrò il gallo
*** e se lo portò via: e portò via il gallo
****non l’hanno appoggiata: non hanno appoggiato l’iniziativa

TABELLA

Articolo + nome            _

F

M

S

P

Determinativo

Indeterminativo

Partitivo

Forma contratta

IL MARE

 

X

X

 

X

 

 

 

LO GNU

 

X

X

 

X

 

 

L’

LE SIRENE

X

 

 

X

X

 

 

 

DEI COLORI

 

X

 

X

 

 

X

 

DEL PANE

 

X

X

 

 

 

X

 

LA MINESTRA

X

 

X

 

X

 

 

 

LO SCIOGLILINGUA

 

X

X

 

X

 

 

L’

IL TAGLIACARTE

 

X

X

 

X

 

 

 

IL PORTAFOGLI

 

X

X

 

X

 

 

 

LE FORBICI

X

 

 

X

X

 

 

 

UN’IGUANA

X

 

X

 

 

X

 

 

UN PNEUMATICO

 

X

X

 

 

X

 

 

UN’AQUILA

X

 

X

 

 

X

 

 

UN ISTRICE

 

X

X

 

 

X

 

 

L’INDICE

 

X

X

 

X

 

 

 

L’INDICAZIONE

X

 

X

 

X

 

 

 

L’ESTRO

 

X

X

 

X

 

 

 

LA GENTE

X

 

X

 

X

 

 

L’

IL POPOLO

 

X

X

 

X

 

 

 

UNO SCIAME

 

X

X

 

 

X

 

 

DELLE MANDRIE

X

 

 

X

 

 

X

 

DEI BAMBINI

 

X

 

X

 

 

X

 

DELLA FRUTTA

X

 

 

X

 

 

X

 

GLI SCI

 

X

 

X

X

 

 

 

LO SPORT

 

X

X

 

X

 

 

L’

UNO GNU

 

X

X

 

 

X

 

 

UN PANFILO

 

X

X

 

 

X

 

 

LO XILOFONO

 

X

X

 

X

 

 

L’

IL TASTO

 

X

X

 

X

 

 

 

LE FORME

X

 

 

X

X

 

 

 

DELLE SCARPE

X

 

 

X

 

 

X

 

DELL’ACQUA

X

 

X

 

 

 

X

 

GLI STUPORI

 

X

 

X

X

 

 

 

L’ASIA

X

 

X

 

X

 

 

 

LE INDIE

X

 

 

X

X

 

 

 

L’ETNA

 

X

X

 

X

 

 

 

L’ELBA

X

 

X

 

X

 

 

 

L’ISOLA

X

 

X

 

X

 

 

 

UN’ISOLA

X

 

X

 

 

X

 

 

UN OTTAGONO

 

X

X

 

 

X

 

 

UN’ANESTESIA

X

 

X

 

 

X

 

 

UN’ESTETISTA

X

 

X

 

 

X

 

 

UN ESTETA

 

X

X

 

 

X

 

 

 

IL NOME

Trova tutti i nomi nel brano che segue , e poi con una X segna nella tabella se sono
-Femminile o Maschile
-Singolare o Plurale
-Proprio o Comune
-Concreto o Astratto
-Composto?
-Alterato? Segna con l’iniziale se è un Diminutivo, un Accrescitivo, un Vezzeggiativo, o uno Spregiativo Collettivo?
-Invariabile? (cioè non cambia da singolare a plurale)
Inoltre determina il suo maschile se è il nome dato è femminile e viceversa (cioè cambia il genere)
Determina anche il suo plurale se il nome dato è singolare e viceversa (cioè cambia il numero)

In fondo c’è la soluzione; nella tabella di risoluzione a volte ho inserito anche gli articoli, per specificare meglio genere e numero. I nomi che compaiono più di una volta sono analizzati comunque una volta sola.

Hansel e Gretel

Nella periferia di un piccolo villaggio, al limite del bosco, viveva una famiglia di taglialegna composta dai genitori e da due figli: Hansel e Gretel. I bambini vivevano felici a contatto con la natura che li circondava. Il loro lavoro preferito era quello di raccogliere i frutti del bosco. Una sera, mentre stavano per rincasare, dopo aver giocato nel centro del bosco, udirono un lontano suono simile al pianto di un bambino.

  • È il pianto di un neonato… - Esclamò Gretel.
    - Cerchiamolo- Disse Hansel.
    Penetrarono tra gli alberi, nella direzione dalla quale proveniva il lamento. Nel frattempo si stava facendo buio e tutto diventava grigio.
    - Torniamo, ho una paura tremenda! -Disse Gretel.
    - Sei una codarda e una fifona! - Replicò spavaldamente Hansel.
    - Tua sorella ha ragione, Hansel. È da stupidi girare per il bosco a quest'ora, quindi è meglio che torniate indietro!
    I bambini ebbero un sobbalzo. Chi aveva parlato?
    - Sono io, sono qui… Siete forse ciechi?
    Hansel fu il primo a vederlo:
    - Un corvo che parla? - Disse.
    - In realtà -Rispose il corvo - io sono un nano dalla barba bianca che ha subìto un incantesimo. È stata una strega e il suo maleficio continuerà fino alla sua morte.
    - Hai sentito il pianto di un bambino? -Chiese Gretel.
    - State tranquilli, avete udito me.
    - Sei tu?!- Rise Hansel - Non dire fesserie! Tu hai la voce come quella del vecchio Snipe, l'ubriacone del villaggio: cavernosa.”D
    Di Jachob e Wilhelm Grimm (brano citato dal sito: http://www.lefiabe.com/grimm/hansel-gretel.htm)

 

Fonte: http://coitaliano.files.wordpress.com/2011/11/esercizi-articoli.doc

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