Storia di internet

 

 

 

Storia di internet

 

I riassunti, le citazioni e i testi contenuti in questa pagina sono utilizzati per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche e vengono forniti gratuitamente agli utenti.

 

La storia di INTERNET

Internet è nata da un progetto del Ministero della Difesa americano, realizzato già nel 1969. Questo progetto comprendeva la possibilità di realizzare una rete di computer tra alcuni esponenti impegnati nella ricerca militare, e alcune università americane. La rete veniva chiamata ARPANET. Advanced Research Projects Administration Net (Net sta per rete).
Oggi l'agenzia Arpanet, ancora esistente, viene chiamata DARPA ove D sta per Defence.
La caratteristica veramente importante di questo esperimento era che la rete poteva funzionare anche se uno dei nodi, ovvero dei collegamenti, fosse stato distrutto dal nemico. Utilizzava infatti un sistema detto routing dinamico, che permetteva l'indirizzamento dei dati da trasmettere senza indicare una via preferenziale da seguire. Un dato trasmesso, qualora non avesse raggiunto l'obiettivo, poteva essere automaticamente reindirizzato verso altri collegamenti fino a rintracciare il destinatario.
La funzionalità di Arpanet divenne presto popolare e tutte le università del paese chiesero di entrare a partecipare al progetto. L'aumento di utenti divenne presto ingestibile, così la rete si scisse in due rami: MILNET e una più piccola ARPANET.
Le due reti ad ogni buon conto restarono collegate utilizzando uno schema di trasmissione dati chiamato IP Internet Protocol. La particolarità di questo protocollo era che il suo utilizzo poteva comprendere teoricamente decine di migliaia di reti funzionanti in collegamento.
In particolare la grande possibilità data dal protocollo IP era che due computer potevano comunicare tra loro ignorando il resto dei computer presenti e funzionanti in rete.
Raggiunti gli anni '80 le principali Università americane realizzarono reti interne di computer, utilizzando software di gestione spesso basati su UNIX, un Sistema Operativo. realizzato in collaborazione tra la AT&T e l'Università di Berkeley. L'improvviso aumento di utilizzatori nelle università saturò ben presto la rete gestita dalla ARPANET, mettendo in risalto le sue limitazioni.
Si resero perciò indispensabili dei supercomputers che fossero in grado di gestire il nuovo traffico presente sulla rete. La NSF National Science Foundation giunse in aiuto e istituì cinque centri di supercomputer da 10 milioni di dollari ciascuno. La filosofia era che gli utenti sparsi nelle varie università potevano trasmettere a questi supercomputer un programma da far girare e questi, eseguito il lavoro, dovevano trasmettere il risultato al mittente.
A questo punto il piano di utilizzo di ARPANET fallì per ragioni politiche e tecniche e la NSF approfittò dell'occasione per costruire una nuova potente e veloce rete.
Negli anni 90 la NSFNET dimostrò di essere in grado di funzionare a meraviglia. ARPANET venne dichiarata obsoleta e chiusa, mentre i movimenti gestiti dalla stessa passavano di competenza a NSFNET. I centri di supercomputer gestiti da NSFNET però si rivelarono una scelta infelice. Alcuni non funzionavano e quelli che lo facevano avevano costi eccessivi. NSFNET smantellò così i supercomputer e mantenne in vita Internet. Nel 1994 numerose reti commerciali tra cui la grande IBM integrarono e sostennero la Internet di allora e ciò bastò.

Attualmente MSFNET è chiusa è il suo traffico è stato rilevato da altre reti commerciali.
Già nel 1973 vennero istituite le prime connessioni Internet con l'Inghilterra e la Norvegia.
Il termine Internet è stato coniato nel 1982 in occasione del lancio del protocollo IP da parte di DARPA.


I Newsgroup - Gruppi di discussione

Internet è nata principalmente per la necessità di scambiare informazioni utili. Da questa necessità è nata tutta la rete con tutti i suoi pregi e difetti. Nonostante le profonde trasformazioni a cui Internet si è autoimposta, una cosa particolarmente legata alla necessità dello scambio culturale, è rimasta viva e vegeta Questa è costituita dai gruppi di discussione ovvero dai forum. La partecipazione ad un forum è possibile con due metodi: come spettatore passivo e come interlocutore attivo.
Naturalmente è consigliabile, per tutti coloro che iniziano questa attività, impiegare almeno un certo periodo di tempo ad ascoltare, ovvero a leggere, i vari interventi sul tema. E' comunque sempre possibile intervenire, ma è consigliabile farlo in modo garbato e diretto. La simpatia, la correttezza e la pazienza, faranno in modo da garantire la nostra presenza nel gruppo. Infatti è spesso presente un moderatore in grado di filtrare gli interventi, o gli intervenuti, qualora questi divengano inutili, dispersivi, o comunque poco consoni al livello presente nella discussione.
I migliori browser sono dotati della necessaria interfaccia e pertanto non sarà necessario dotarsi di ulteriore software. Le tematiche relative ai gruppi di discussione sono pressoché infinite ed è possibile perciò ricercare quella che fa più al caso nostro o che ci interessa particolarmente mediante una semplice ricerca sulla rete o sui motori di ricerca. Se non intendiamo limitarci a partecipare a discussioni tipicamente nazionali, ma non per questo meno interessanti, sarà però necessario imparare con un certo impegno la lingua inglese. Un buon aiuto, se non altro agli ascoltatori dei forum in inglese, ma non solo a quelli, è dato dalla possibilità di scaricare dalla rete alcuni programmi freeware di traduzione dall'inglese all'italiano. Sarà così possibile, una volta attivati, cliccare sulla parola sconosciuta e ottenere un'immediata e utilissima traduzione.

Le chat

Le chat in rete equivalgono alle chiacchiere tra amici o tra vecchie signore. Esistono in rete appositi programmi scaricabili come ICQ oppure C6, che permettono di stabilire se un nostro amico, del quale conosciamo il nomignolo e l'indirizzo di posta elettronica, sia presente in rete in quel momento oppure no. Un segnale sonoro può avvertirci della sua presenza e a quel punto è possibile lanciargli un messaggio e incominciare a chiacchierare in privato oppure aprire la chat anche ad altri utenti.
E' altresì possibile entrare in particolari tipi di chat di gruppo aperti a più utenti. La ricerca sui principali motori permetteranno di entrare a far parte di questo particolare angolo di Internet.

Le mailing list

Le mailing list sono degli elenchi di indirizzi di posta elettronica mediante i quali il fornitore del servizio invia dei messaggi, a tutti gli iscritti contemporaneamente. E' possibile iscriversi semplicemente inviando una e-mail di conferma a particolari siti o organizzazioni, i quali inviano regolarmente i propri comunicati a tutti coloro che ne hanno richiesto la sottoscrizione. In genere si tratta di uno specifico argomento (ad esempio astronomia, cucina, giardinaggio e infiniti altri) di specifico interesse comune degli iscritti. Il funzionamento si basa sull'utilizzo di procedure informatiche automatizzate che provvedono ad inviare il comunicato opportunamente memorizzato dal gestore del servizio, in tutte le caselle di posta elettronica degli utenti iscritti.
E' possibile, per ogni utente delle mailing list inviare a sua volta un proprio messaggio. Il gestore della m.l. deciderà se il vostro messaggio è meritevole di pubblicazione. A differenza dei newsgroup i messaggi inviati al gestore della list non sono visibili agli utenti se non dopo l'intervento del gestore stesso.
Alcune mailing list si comportano invece come dei semplici fornitori di notizie o informazioni. Periodicamente viene inviata agli iscritti una specie di rivista detta newsletter contenente gli ultimi aggiornamenti sul tema. In questo caso non è previsto però l'invio di messaggi da pare degli utenti.
Alcuni di questi servizi sono davvero utili, altri servono solo per saturare le caselle di posta elettronica. Generalmente è sempre possibile far cancellare il nostro indirizzo di posta elettronica dalla mailing list, a tale scopo si deve strettamente attenersi alle istruzioni contenute solitamente prima o dopo il messaggio utile ad ogni arrivo.

I blog

Un blog è una pagina html, principalmente solo testuale, dove in maniera disinteressata e amatoriale, una persona comune pubblica notizie, informazioni di vario genere, link e riflessioni personali di vario tipo.
I weblogs li definirei "interfacce mentali", sono un sistema eccezionale per mettere in relazione persone sparse in tutto il mondo e per scambiare e soprattutto sviluppare a velocità mai viste idee e progetti.
Un blog, abbreviazione di web log, è un sito web autogestito dove vengono pubblicate in tempo reale notizie, informazioni, opinioni o storie di ogni genere.
Il blog è quindi uno strumento di libera espressione, una via di mezzo tra il forum di discussione e la homepage personale, che tiene traccia (log) degli interventi dei partecipanti.
Un blog può essere personale, un diario online costantemente aggiornato che tutti possono leggere, oppure un spazio sul web attorno al quale si aggregano navigatori che condividono degli interessi comuni.
Un'idea semplice ma efficace, contagiosa come un'epidemia e capace di solleticare anche l'ingegno dei frustrati new-economisti, sempre alla ricerca della "killer application" che dovrebbe far guadagnare una montagna di soldi, ma sempre in ritardo nell'individuare le tendenze di un medium come Internet, troppo dinamico per essere imbrigliato con metodi di ricerca tratti da altri contesti.
I primi blog compaiono nel 1997 e poco dopo arrivano i siti che permettono di crearli senza specifiche competenze, come www.blogger.com (acquistato da Google) e www.splinder.com (che conta ormai decine di migliaia di blog). Su questi siti, basta iscriversi, definire l'area tematica in cui verrà catalogato il proprio diario virtuale, e scegliere l’aspetto grafico selezionando un "template". Fatto questo si è già on line, senza aver scritto una riga di codice!

L'FTP

FTP significa testualmente File Transfer Protocol, ed è un altro dei processi praticamente indispensabili di Internet. L'FTP è un utile servizio che ci consente di scambiare file di interesse verso o da un sito senza che le informazioni presenti e in transito siano visibili (a differenza del HTTP/HTML).
Il File Transfer Protocol, in acronimo FTP è il protocollo di trasferimento di file che permette a Internet di essere uno strumento interattivo e soprattutto accessibile a tutti. Mediante l'FTP è possibile ad ogni utente autorizzato e in possesso dell'apposito account, trasferire i file costituenti il proprio sito all'interno del server del provider e quindi renderlo disponibile in tutto il mondo per 24 ore su 24.
Mediante l'uso del protocollo HTTP, è possibile anche esplorare i siti e navigare attraverso i file che costituiscono la rete. Con il protocollo FTP è possibile prelevare un programma, un file di testo o altri file di nostro interesse da qualunque sito che permetta questo tipo di accesso.
Visti dalla parte del provider tutti i files costituenti Internet sono distribuiti e gestiti in modo simile a quelli presenti su di un normale PC. Vi sono infatti directory e file similmente a quelli visibili ad esempio in “gestione del computer” di windows. La loro trasposizione, scambio e/o copiatura è però possibile solo se il provider consente l'accesso. E' chiaro che molti file costituenti il funzionamento del sistema sono saggiamente inarrivabili (tranne agli hackers), e che ad un utente normale può essere concesso solo l'accesso a determinati tipi di file che sono disposizione all'interno di apposite cartelle dette pubbliche.
Durante la navigazione potrà spesso capitare di trovare parole tipo “download” (letteralmente scarico) che consentono di prelevare file, programmi, immagini ecc. Cliccandoci sopra appare una finestra di dialogo che avverte che si è scelto di scaricare un file e chiede dove salvarlo. Eseguita la scelta della posizione, il file comincia a trasferirsi sul nostro computer ad una velocità variabile a seconda del tipo di connessione, del tipo di modem, dell'affollamento di utenti, della rumorosità della linea telefonica ecc. Eseguito il download, il computer ci avverte di aver completato l'operazione, solitamente con un suono. Il nostro file appare quindi (solitamente è un file compresso) nel punto desiderato. A quel punto è sufficiente scompattarlo e utilizzarne appieno le funzionalità, o se è un programma, procedere alla sua installazione sul PC.
In certi casi può capitare che il programma di trasferimento si blocchi causando la perdita delle informazioni già scaricate. In questo caso sarà necessario ripetere il download dall'inizio. Infatti l'FTP non è in grado di ricostruire i file avendone due pezzi separati. C'è però qualche programma, sempre scaricabile da Internet, che consente anche questa funzionalità, ad esempio Go-zilla (è un programma che provvede automaticamente a riprendere a scaricare il file dal punto in cui lo scaricamento precedente ha fallito o la connessione è stata interrotta per qualsiasi motivo).
L'uso di FTP, in certi casi può essere del tutto inibito dal provider. A sua volta la rete interna Intranet è strettamente collegata alla rete internazionale Internet. La possibilità che via FTP un computer qualsiasi scarichi un virus collegato ad un file di programma o di posta elettronica è elevatissimo, e la possibilità che un virus, una volta scaricato, si distribuisca in tutta la rete, in assenza di software antivirus, è praticamente certa. Ci si può dotare di un metodo particolare per controllare la totalità degli accessi a Internet di tutti gli utenti abilitati a questo servizio. Tra la rete interna (Intranet) e quella esterna (Internet) si pone una barriera costituita da un computer server proxy molto veloce detto firewall (letteralmente: muro di fuoco) il quale ha il compito di verificare tutti i dati che lo attraversano e eliminare qualsiasi contagio da virus.

 


Cos'è XML

XML è l'acronimo per eXtensible Markup Language. A dispetto del nome non si tratta propriamente di un linguaggio, ma di un meta linguaggio, cioè un linguaggio per costruire altri linguaggi.

L'XML e' stato inventato dal comitato W3C(World Wide Web Consortium) guidato da Tim Berners Lee l'inventore dell'HTML

Si tratta di uno standard di descrizione di documenti. Non esiste una lista di comandi XML, perché l'XML non è come l'HTML una lista di comandi di formattazione di una pagina di testo, ma permette invece di definire dei nuovi comandi adatti al tipo di documento che vogliamo descrivere.(In effetti sarebbe più corretto dire che l'XML permette di definire nuovi linguaggi di marcatura come l'HTML:linguaggi specializzati nel descrivere un particolare tipo di documento).
Come HTML (Hyper Text Markup Language) è un derivato del SGML (Standard Generalized Markup Language).
Il problema che ha portato alla creazione di questi tre linguaggi è la rappresentazione elettronica di documenti.
Chi utilizza documenti elettronici vorrebbero che questi fornissero i seguenti vantaggi.

  • Dovrebbero essere facilmente comprensibili
  • Dovrebbero essere versatili, cioè utilizzabili in sistemi diversi, quindi dovrebbero facilitare il flusso dell'informazione.
  • Dovrebbero essere indipendenti dalla pubblicazione, quindi chi scrive un documento dovrebbe focalizzare la sua attenzione sul contenuto ignorando i problemi relativi al metodo con cui questo sarà pubblicato (una pagina web, una presentazione, una relazione)

Una soluzione a questi problemi è la separazione del contenuto dalla forma.
La nascita e lo sviluppo dei suddetti linguaggi ha inizio nel 1969, quando IBM sviluppa un linguaggio di markup non specifico per un particolare sistema.
Questo linguaggio viene chiamato GML (Generalized Markup Language), diverrà successivamente (nel 1986) uno standard internazionale (ISO 8879) e prenderà il nome di SGML. La potenza espressiva dell'SGML viene impiegata per descrivere complessi documenti come, ad esempio, i manuali del Boeing.
Mentre SGML ha un parto lungo e travagliato, l'HTML ha invece uno sviluppo molto più rapido, nasce dallo sviluppo di un semplice tipo di documento , che utilizzava SGML standard. Da questo semplice documento nasce una versione per ipertesti, prototipo dell'HTML.
La semplicità dei documenti HTML renderà questo linguaggio il linguaggio utilizzato per pubblicare documenti nel web.
Col passare del tempo gli sviluppatori dell'HTML si scontrano sempre più spesso con le limitazioni espressive di questo linguaggio, nasce quindi l'esigenza di un nuovo linguaggio: XML. Anch'esso è derivato da un sottoinsieme dell'SGML, ma non ne possiede tutte le opzioni, che rendono l'SGML più potente, ma al contempo più complesso.
I tre markup language: SGML, HTML e XML nascono in tempi diversi per esigenze diverse. sarebbe sbagliato considerarli in competizione e quindi pensare che uno di questi possa soppiantare un altro, tutti e tre continueranno ad esistere ed ad essere utilizzati nell'ambito in cui le loro caratteristiche si rendano più interessanti.
L'obiettivo dell'XML è di consentire ad un generico documento SGML di essere fornito, ricevuto ed elaborato sul Web nel modo in cui adesso è possibile con HTML.
Con l'arrivo dell'XML, il vecchio HTML diventa solo uno dei tanti modi possibili di definire dei documenti. Per questo motivo ora sta diventando XHTML cioè un insieme di comandi definiti da particolari specifiche XML.
Continueremo a scrivere pagine HTML. In ogni caso l'HTML costituirà sempre il collante di Internet,la sua lingua franca.Le pagine XML invece serviranno a definire quelle parti di Internet che devono essere condivise da software diversi che girano magari all'interno di organizzazioni estranee tra di loro. Inoltre tutta quella parte di Internet che attualmente e' in formato non HTML (ad es. documenti Word,Latex,etc) potrebbe passare gradualmente a un formato XML indipendente dal programma che ha creato il documento.
Un altro problema dell'HTML e' che non e' adatto a rappresentare alcuni tipi di informazioni:ad esempio formule matematiche, grafica vettoriale, etc che invece possiamo rappresentare senza problemi con l'XML, evitando la necessità di dover introdurre dei formati speciali di file come il postscript o il pdf.
XML e SGML servono allo stesso scopo (SGML è un vecchio standard) ma XML ha la maggior parte della funzionalità di SGML con una complessità ridotta al minimo.
I browser non sono gli unici programmi che capiscono l'XML; il browser è solo uno dei tanti programmi che capiscono l'XML. In effetti, dato che l'XML si configura come una rappresentazione standard di qualsiasi tipo di informazione. La Microsoft sta usando l'XML come una maniera standard di rappresentare informazione che deve essere condivisa tra programmi diversi come un database, Word, un foglio elettronico e il browser.
Anche se l'XML è una rappresentazione standard dell'informazione che tra poco sarà capita da qualsiasi programma, non possiamo attualmente usarlo per rappresentare database poiché l'XML va bene per rappresentare il contenuto di un database al di fuori dello stesso(ad es. per esportare il database) ma dato che il database ha sempre bisogno di un motore (un programma specializzato) questo programma dovrà sempre usare una sua rappresentazione proprietaria. La rappresentazione XML, almeno per ora, non si presta per rappresentare l'informazione all'interno del database. Magari in futuro diverranno prevalenti dei database XML, ma non sembra che la cosa sia imminente (almeno per le applicazioni "serie" di database). Tra l'altro l'XML non ha ancora un modo standard di rappresentare campi differenti da stringhe, come numeri e date!
I documenti XML possono essere collegati tra di loro e la maniera con la quale possono essere collegati è molto più sofisticata dei normali link HTML. La maniera come collegarli è descritta dalla specifica W3C XLink. In generale i documenti XML di un sito sono disposti a formare una complessa struttura gerarchica che non si presta molto bene a essere rappresentata ne da un database relazionale ne da uno ad oggetti. Per questo cominciano a sorgere dei sistemi specializzati che sostengono questi siti XML come prima succedeva con i sistemi tipo SQLSERVER basati solo su database relazionali. Un sistema del genere che potremmo anche chiamare impropriamente "database XML" può servire in grandi organizzazioni a gestire in maniera integrata la loro informazione. Esso potrebbe usare in alcune aree i database tradizionali come sostegno.

 

http://www.marforio.org/appunti/sistemadielaborazionedelleinformazioni/La%20storia%20di%20internet.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 


 

Storia di internet

INTERNET ED IL LINGUAGGIO DI INTERNET
____________________________________________________________________

La rete delle reti
Variamente definita, Internet è sostanzialmente la "rete delle reti", cioè un insieme di reti di computer sparse in tutto il mondo e collegate tra loro, a cui possono accedere migliaia di utenti per scambiare tra loro informazioni binarie di vario tipo a definizione. Tecnicamente la definizione più corretta di Internet è forse quella di una federazione o un insieme di reti in grado di comunicare utilizzando il set di protocolli TCP/IP" (MARTIGNAGO E.- PASTERIS V.-ROMAGNOLO S., Sesto Potere, Apogeo, Milano, 1997).


La storia di Internet
Negli anni ’60, di fronte al successo scientifico rappresentato dal primo Sputnik sovietico (messo in orbita il 4 ottobre 1957) gli Usa da una parte lanciarono un programma spaziale che doveva portare l’uomo sulla luna, mentre dall’altra, a livello militare, predisposero un piano di difesa da un eventuale attacco atomico da parte dell’Urss, nell’ambito della cosiddetta Guerra Fredda. Fu così che il Pentagono creò A.R.P.A. (Advanced Research Projects Agency), un’agenzia per progetti scientifici a livello avanzato a scopi militari. Uno di questi progetti, presentato da Paul Baran nel 1962, mirava a creare un sistema di comunicazioni in grado di sopravvivere ad un attacco nucleare ed era basato sul sistema della trasmissione mediante commutazione di pacchetto (packet switching). Per raggiungere questo obiettivo era necessario che il sistema di comunicazione non avesse un punto centrale di controllo (no central authority), colpire il quale avrebbe significato mettere fuori uso l’intero sistema, ma avesse una struttura che garantisse le comunicazioni anche se parte dei collegamenti fossero stati distrutti. Bisognava che una comunicazione potesse seguire percorsi diversi in alternativa a quelli eventualmente distrutti. Nel 1969 Vinton Cerf creò Arpanet, collegando al nodo dell’Università di Los Angeles le tre Università americani di Santa Barbara (California), di Stanford e dell’Università dello Utah. Questo significò il passaggio dalle cosiddette LAN (Local Area Network, rete locale) ad una WAN (Wide Area Network, o rete su un’area vasta) fino all’attuale dimensione mondiale. Uscita dal controllo militare, Arpanet, infatti, ebbe come coordinatore la National Science Foundation, prendendo il nome di NSFN alla quale cominciarono a collegarsi reti regionali e locali, e successivamente internazionali.

 

COME FUNZIONA INTERNET
Forse il modo più semplice per spiegare il funzionamento di Internet è quello di seguire passo passo una comunicazione, cioè il passaggio di un’informazione da un computer di origine (o client) ad un computer di destinazione (server). Va infatti notato che, anche se un computer può comunicare con diversi altri in rapida successione, di fatto questa comunicazione avviene sempre tra due computer (client/server) di cui il client è l’emittente del messaggio e il server è il suo ricevente, o computer remoto.


Accesso a Internet
Va subito chiarito che normalmente l’utente privato non ha il computer fisicamente collegato alla rete Internet, ma che deve accedervi attraverso il computer di un access o service provider. Per connetterci a Internet dobbiamo anzitutto collegare, con un modem, il nostro computer ad una linea telefonica che, a sua volta ci collega, sempre con un modem, al computer del provider. L’unità di misura della velocità di trasmissione di un modem è chiamata bps (bit per second, o bit al secondo) e dal loro numero dipenderà la velocità della trasmissione dei dati. Oggi la misura standard di un normale modem è 33.600 bps.


Provider
Il provider ha sulla rete Internet un proprio computer a cui l’utente si collega. Tale computer si chiama host (in inglese host chi ospita distinto da guest che invece è chi viene ospitato). Tecnicamente, mentre il collegamento fra un utente e un host è un collegamento diretto su linea commutata, cioè un normale collegamento telefonico, sulla rete Internet la trasmissione dei dati avviene ad una velocità non compatibile con i normali modem (in genere 64.000 bps). Il provider deve quindi avere una attrezzatura in grado di ridurre la velocità di trasmissione dei dati per renderla compatibile con quella del modello posseduto dall’utente. C’è qui da ribadire che, una volta attivata la connessione tra il computer dell’utente e l’host del provider anche il computer dell’utente - limitatamente alla durata della connessione - fa fisicamente parte della rete Internet ed è quindi in grado di comunicare, almeno potenzialmente, con tutti gli altri computer ad essa collegati in tutto il mondo, diventando eventualmente a sua volta server di qualche altro utente.

 

LE PAROLE CHE SI USANO SU INTERNET
Internet oltre ad essere una rete particolare, oltre a funzionare con linguaggi criptati di rete, ha un enorme numero di parole, che entrano quotidianamente a far parte del linguaggio comune e che per certi versi ad alcuni sono incomprensibili. Di seguito è riportato il significato di qualche termine particolare legato ad Internet.


VOCABOLARIO DEL CIBERSPAZIO


accesso a Internet

Possibilità di connettersi a Internet. L'operazione è effettuabile chiamando un provider mediante un modem connesso al computer dell'utente oppure mediante una linea dedicata collegata a una LAN. Recentemente sta emergendo l'uso di set-top box con il televisore, che però consente solo l'accesso ai documenti del Web.

account

Codice necessario per accedere ai servizi di un provider o un fornitore di dati; serve, ad esempio, a chi offre il servizio di posta elettronica per spedire e recapitare le mail.

allegato (o attachment)

Qualsiasi file (testo, immagini o suoni) inserito all'interno di una E-mail.

Asymmetric Digital Subscriber Line (ADSL) e DSL

Tecnologie di trasmissione delle comunicazioni (voce e dati), che consentono di raggiungere a costi competitivi velocità trasmissive più elevate rispetto ai modem.

bit

La più piccola unità di informazione che un computer sia in grado di gestire. I byte, gruppi di 8 bit, permettono di rappresentare le lettere dell'alfabeto, i numeri etc.

cartella

Contenitore virtuale in cui inserire i dati, raccoglierli e organizzarli.

chat

Servizio che consente di dialogare, attraverso computer e Internet, con una o più persone, in tempo reale.

chip

Lastrina di silicio su cui vengono depositati i componenti elettronici di un computer, sotto forma di circuiti integrati.

ciberspazio

Il mondo virtuale della rete.

cliccare

Posizionare il puntatore del mouse e premere una volta il tasto sinistro su una zona del monitor,dell'immagine, sul pulsante o la parola, che s'intende attivare o selezionare.

client

Computer o processo che dipende da un servizio erogato da un altro computer o processo (chiamato "server").

dominio

Indirizzo su Internet identificato da un nome registrato presso le autorità nazionali ed internazionali competenti per la registrazione.

download

Prelievo di un file da un computer remoto (ad esempio tramite FTP).

E-mail

Messaggio in formato elettronico composto al computer e trasmesso via modem a un altro computer utilizzando una rete locale o Internet.

emoticon

Serie di caratteri (lettere, punteggiatura e numeri) che, uniti, disegnano espressioni facciali stilizzate per esprimere visivamente vari stati d'animo: scherzo, tristezza, gioia ecc.

home page

Pagina principale, presentazione iniziale di un sito web.

host

Computer sempre collegato a Internet che abilita i Client a connettersi alla Rete.

indirizzo IP

Codice composto da quattro gruppi di numeri (da 0 a 255) separati da un punto. Serve per identificare in modo univoco un dominio Internet.

ISDN (Integrated Services Digital Network)

Rete telefonica digitale che consente la trasmissione senza l’utilizzo di modem a una velocità superiore e con un' efficienza superiore rispetto alle reti analogiche.

Internet

Rete di computer formata dal collegamento di una molteplicità di server interconnessi mediante il protocollo di trasferimento dei dati TCP/IP.

Intranet

Applicazione e architettura di rete complessa interna all’azienda, che consente alla stessa di comunicare con dipendenti, filiali ecc.

IP (Internet Protocol)

Codice di comunicazione, protocollo standard, attraverso il quale i computer dialogano su Internet.

LAN (Local Area Network)

Rete Locale, una rete di computer limitata a un'area circoscritta.

link

Parola o immagine all’interno di un documento ipertestuale che, quando cliccata, trasporta in un'altra parte del documento o in un altro documento.

 

modem

Strumento che consente a un computer di collegarsi, via telefono, ad altri computer per lo scambio di informazioni. Esso svolge due operazioni fondamentali per la trasmissione dei dati: la modulazione e la demodulazione. In pratica, è compito del modem permettere ai dati elettronici di un computer, i bit, di viaggiare sulle normali linee telefoniche, concepite per trasportare segnali in forma vocale.

motore di ricerca

Strumento per effettuare ricerche e recuperare informazioni su Internet. Quando viene interrogato, il motore di ricerca fornisce elenchi di link corrispondenti a una determinata interrogazione.

nome utente (Username)

Identificativo con il quale si accede alle risorse o a un sistema. Il nome utente e la password rappresentano le credenziali di un utente con un account.

on line

In linea. Condizione in cui un dispositivo è attivo e pronto a funzionare.

pagina web

Documento in linguaggio HTML che contiene testo, grafica, immagini, audio, video, link, banner ecc. Le pagine web sono gli elementi di base che compongono un sito web.

password

Sequenza segreta di caratteri (lettere, numeri, ecc) che consente a chi ne è a conoscenza l'accesso a una determinata area.

POP (Point of Presence)

Punti di presenza di un Internet Service Provider e nodi di rete ai quali si collegano gli utenti.

POP3

Protocollo di trasferimento utilizzato per la ricezione della posta elettronica.

provider

Società che fornisce ai suoi utenti (aziende o privati) l'accesso alla rete Internet. (ISP)

query

Insieme di istruzioni per estrarre informazioni da un database.

rete

Sistema di computer connessi per stabilire una comunicazione e per facilitare lo scambio di informazioni tra utenti. Può essere semplice, come un cavo di pochi metri steso tra pochi computer, o complesso, come centinaia di migliaia di computer in tutto il mondo collegati attraverso cavi a fibre ottiche, linee telefoniche e satelliti.

server

1. Programma di gestione di un servizio che invia informazioni in un particolare formato ricevuto e interpretato da un programma Client dal lato ricevente. 2. Computer o processo che gestisce o eroga un servizio: il World Wide Web è un esempio di servizio server/client.

shareware

Software coperto da copyright, distribuito per permettere ai clienti di provarlo prima dell'acquisto. Dopo un certo periodo di tempo, chi desidera continuare a utilizzare il programma è invitato a pagare per ottenerne una versione definitiva.

spam

Invio di posta elettronica indesiderata, con annunci pubblicitari o catene di S. Antonio, a un gran numero di utenti contemporaneamente.

WWW (World Wide Web)

Rete telematica mondiale. Sistema di informazioni globale, basato sulla combinazione di ricerca e recupero delle informazioni e tecniche ipertestuali. Utilizza diversi protocolli, principalmente il TCP/IP e l'HTTP e tramite il linguaggio HTML permette la visualizzazione di immagini, filmati e suoni. Il WWW è stato creato nel 1994 al CERN di Ginevra. Letteralmente significa "ragnatela mondiale".


QUESTIONARIO

  1. Che cos'è Internet? (è un insieme di reti di computers sparse in tutto il mondo e collegate tra loro)
  2. Quando venne messo in orbita il primo Sputnik sovietico? (04/10/1957)
  3. Quali università si unirono a quella di Los Angeles per creare l'Arpanet? (Santa Barbara, Stanford e Utah)
  4. Qual è il significato di LAN? (Local Area Network)
  5. Qual è l'unità di misura della velocità di trasmissione di un modem? (Bps)
  6. Come avviene la trasmissione dei dati sulla rete internet? (Ad una velocità non compatibile con i normali modem)
  7. Che cos'è un account? (Codice necessario per accedere ai servizi di un provider o un fornitore di dati)
  8. Che cos'è l'ADSL e DSL? (Una tecnologia di trasmissione delle comunicazioni)
  9. Che cos'è l'host? (Computer sempre collegato ad Internet che abilita a connettersi alla rete)
  10. Che cos'è il dominio? (Indirizzo su internet identificato da un nome registrato presso le autorità nazionali)
  11. Che cos'è l'ISDN? (Rete telefonica digitale che consente le trasmissioni senza l'utilizzo di un modem)
  12. Che cos'è il POP? (Punti di presenza di un internet service provider e nodi di rete ai quali si collegano gli utenti)
  13. Che cos'è un link? (Parola o immagine all'interno di un documento che trasporta in un altro documento)
  14. Che cos'è il shareware? (Software coperto da copyright, distribuito per permettere di provarlo prima dell'acquisto)
  15. Che cos'è una query? (Insieme di istruzioni per estrarre informazioni da un database)
  16. Che cos'è la rete? (Sistema di computers connessi per stabilire una comunicazione tra utenti diversi)
  17. Che cos'è un provider? (Società che fornisce ai suoi utenti l'accesso alla rete Internet)
  18. Che cosa è una cartella? (Contenitore virtuale in cui inserire i dati, raccoglierli ed organizzarli)
  19. Che cos'è una homepage? (Pagina principale, presentazione iniziale di un sito webPagina principale, presentazione iniziale di un sito web)

 

Fonte: http://www.comprensivoposatora.it/JOOMLA/images/M_images/quiz_senza_frontiere/le%20parole%20di%20internet.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

STORIA  DI  INTERNET

Il secolo XIX si era chiuso con l’invenzione della radio: il secolo XX è stato quello in cui l’uomo ha messo a frutto la potenza data dall’informazione di massa, e sviluppato quelle che sono generalmente chiamate Tecnologie dell’informazione.

 

L’immediato seguire del periodo storico della Guerra Fredda, e la corsa alla tecnologia spaziale, sono stati i fattori decisivi per il rapido sviluppo di un’unica tecnologia trasversale, tendente ad integrare tutte le conoscenze .
La nascita di internet permise di garantire comunicazioni stabili ed efficienti tra le sedi delle forze armate statunitensi oltre che tra le università e i centri di ricerca che lavoravano a progetti di natura militare. Col tempo, si è evoluta in una rete prettamente universitaria e oggi, dopo l'avvento dell'interfaccia grafica che ne facilita la navigazione, è diventata uno strumento di massa, aperto alla divulgazione di notizie e alla vendita di prodotti e servizi. Chiunque disponga di un personal computer e di un modem può utilizzarla. Non è una questione di moda e non si tratta neppure di un semplice strumento per divertirsi e raccogliere programmi gratis, ma si tratta di una fonte d'informazioni talmente ampia e variegata che può produrre benefici considerevoli tanto nel lavoro quanto nello studio, se ben utilizzata. L'importante è non perdersi nella navigazione ed evitare la frequentazione di zone equivoche, la cui esistenza tra l'altro dovrà essere necessariamente limitata o per lo meno regolamentata.
La prima apparizione di questa forma d'interconnessione risale al 1969 quando il Ministero della Difesa Statunitense creò un'agenzia, arpa, preposta allo sviluppo di una rete che potesse reggere al bombardamento nucleare, garantendo la continuità di comunicazione tra località diverse. Il progetto coinvolse centri di ricerca, università e qualche azienda privata, tutti in qualche modo legati all'attività militare e dotati di computer che all'epoca costituivano quanto di più moderno la tecnologia informatica americana potesse offrire. Contestualmente i Bell Laboratories (famoso centro di ricerca americano di proprietà di AT&T) stavano lavorando allo sviluppo del sistema operativo Unix, che sarebbe diventato uno standard per il mondo accademico e della ricerca e anche per molte applicazioni militari. L'unione di questi filoni porta ad Internet, ma il percorso è costituito da alcuni eventi determinanti.
Il primo esempio di internet consiste nel collegare quattro università diverse: Stanford University, ucla (University of California at Los Angeles), ucsb (Univesity of California at Santa Barbara) e la University of Utah, usando linee telefoniche e installando in ciascuna di queste un imp (Information Message Processor), vale a dire un particolare computer che gestiva il traffico in rete. L'impianto divenne attivo il 2 settembre 1969 e così nacque arpanet. Tutto il traffico che viaggiava su queste connessioni non era confidenziale e serviva prevalentemente a titolo di ricerca e sperimentazione. All'epoca i sistemi per trasmettere messaggi da una località all'altra non erano molto efficaci e il primo obiettivo dei ricercatori fu proprio quello di trovare soluzioni funzionali per convogliare i pacchetti su arpanet. Decisero di adottare un modello il cui sviluppo era già iniziato in Europa (in Gran Bretagna e Francia)  che sarebbe poi diventato comune in molti altri sistemi di comunicazione: la commutazione di pacchetto. Mediante questa tecnica, i messaggi e le informazioni vengono suddivisi in pacchetti di lunghezza fissa e ogni singolo pacchetto diventa un'entità a se stante, capace di viaggiare sulla rete in modo completamente autonomo perchè dotata al proprio interno dell'indirizzo sia di provenienza sia di destinazione.
Non è importante che tutti i pacchetti che compongono un determinato messaggio rimangano uniti durante il percorso e non è nemmeno indispensabile che arrivino nella sequenza giusta. Le informazioni che essi convogliano al proprio interno sono sufficienti per ricostruire, una volta arrivati a destinazione, l'esatto messaggio originale, indipendentemente dal percorso seguito da ciascuno dei suoi frammenti. Grazie a questo sistema si ottengono due benefici immediati: qualunque sia lo stato della rete, il pacchetto può sempre trovare una via alternativa per giungere alla propria destinazione (requisito utile per gli obiettivi militari e per chiunque desideri avere un impianto il più possibile resistente ai guasti, anche a quelli accidentali). Inoltre i vari pacchetti provenienti da fonti diverse possono essere convogliati tutti assieme su una singola linea ad alta velocità anzichè dover ricorrere a tante linee separate, usate solo parzialmente. Si riesce in questo modo a condensare il traffico su una linea collegata in permanenza che ripartisce dinamicamente la propria capienza tra i vari computer collegati e che, in ogni caso, è quasi sempre attraversata da qualche tipo di traffico e perciò giustifica il proprio costo. Se la linea venisse usata da una singola macchina o da poche macchine, resterebbe quasi sempre inattiva visto che anche l'utente più veloce passa la maggior parte del tempo a lavorare in locale (leggendo quello che gli è arrivato dalla rete o preparando una risposta) e solo molto sporadicamente trasmette o riceve qualcosa. In effetti Internet usata con un modem su linea commutata, cioè la linea normale telefonica, non è molto efficiente poichè esistono numerosi tempi morti dovuti al nostro personale modo di lavorare e al ritardo di reazione dei server con cui chiediamo di collegarci.
Il primo protocollo sviluppato per la commutazione di pacchetto su arpanet si chiamava ncp (Network Control Protocol), ma non era particolarmente efficiente. Col passare del tempo i progettisti di arpanet definirono un insieme di circa 100 protocolli per regolare il trasferimento dei pacchetti e questo insieme si è evoluto in quella che noi oggi conosciamo con il nome di Internet Protocol Suite: una raccolta di standard trasmissivi che verte su due protocolli primari, il Transmission Control Protocol (tcp) e l'Internet Protocol (ip), più molti altri secondari che consentono la comunicazione tra computer e reti molto diverse. La prima definizione di tali protocolli risale al 1973 e nel 1974 Vincent Cerf e Robert Kahn ne stilarono le caratteristiche su un documento intitolato IEEE Transactions on Communications (l'Institute of Electrical and Electronics Engineers è l'associazione di categoria che riunisce tutti gli ingegneri americani). Quello stesso anno fu pubblicata la prima specifica per i protocolli da utilizzare su Internet. Si dovette attendere fino al 1 gennaio 1983 per l'adozione ufficiale dell'intera Internet Protocol Suite.
Tornando un attimo indietro nel tempo vediamo che il 1972 rappresentò un'altra tappa importante: l'Università dello Utah realizzò un sistema per controllare un computer a distanza su arpanet e divenne possibile trasferire file da un computer all'altro per mezzo del protocollo ftp (File Transfer Protocol). Combinando tcp/ip ed ftp si era giunti al coronamento dell'obiettivo tecnologico di arpanet: trasferire dati da un punto all'altro della rete. Quel che ancora rimaneva da dimostrare era se i dati sarebbero potuti fluire tra due macchine di tipo diverso, utilizzando i tipi più disparati di collegamento (incluso l'etere). L'esperimento chiave in questo senso fu condotto nel 1978: un computer che viaggiava a bordo di un camion su un'autostrada californiana inviò dati a un altro computer che si trovava a Londra. Il camion era collegato via radio con un terzo computer in California, il quale inoltrava le informazioni sulla rete, queste attraversavano l'intero continente nordamericano su linee terrestri e infine superavano l'Atlantico per mezzo di una connessione satellitare. Già nel 1980 arpanet si trasformò in uno strumento vitale per le università e per i centri di ricerca americani, che avevano un bisogno sempre maggiore di scambiare informazioni e di coordinare le proprie attività. Nacque così la posta elettronica che si affiancava al semplice trasferimento di file, che aveva costituito la prima applicazione di arpanet. Nel 1983 Internet divenne a tutti gli effetti la rete delle reti, utilizzando arpanet come dorsale (rete ad alta velocità che unisce tra loro altre reti locali).
Tuttavia restavano ancora esclusi tutti quegli atenei che non avevano rapporti con il Dipartimento della Difesa. Al fine di risolvere questo problema e di estendere l'accesso a tutti gli interessati, il Dipartimento della Difesa creò una propria rete alternativa, detta milnet, così da non dover più dipendere esso stesso da arpanet e da lasciare campo libero al mondo accademico, mentre il governo americano istituì la National Science Foundation (nsf) con il duplice scopo di fornire risorse di elaborazione alle università (mediante l'uso centralizzato di supercomputer) e di favorire la crescita di un sistema di comunicazione veloce tra queste ultime.
Nei primi anni Ottanta la nsf costruì csnet, una rete che univa le varie facoltà d'informatica statunitensi; alla fine degli anni Ottanta costituì nsfnet con lo scopo dichiarato di rimpiazzare arpanet per mezzo di una rete dorsale alternativa. La transizione è stata relativamente lunga e in effetti arpanet è stata smantellata definitivamente solo nel 1990.
Nel 1991 il governo degli Stati Uniti ha emanato una legge, l'High Performance Computing Act, che decretava la nascita della National Research and Education Network (nren - detta anche "autostrada elettronica") il cui scopo è quello di costituire reti ad alta velocità che uniscano le varie università e i vari centri di ricerca americani, fornendo anche l'infrastruttura per eventuali attività commerciali. Sempre quello stesso anno, il cern (Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare) poneva le basi per una nuova architettura capace di semplificare enormemente la navigazione di Internet, la World Wide Web. Nel 1993 è stato inventato il primo strumento grafico per esplorare Internet, il programma Mosaic. A partire dal 1994 la World Wide Web ha trasformato Internet in un fenomeno di massa e oggi esistono dorsali alternative a nsfnet che servono sia per aumentare la quantità di traffico che può circolare su Internet sia per consentire la presenza di servizi commerciali che sono vietati nel contesto accademico definito dalla National Science Foundation.
A differenza delle quattro università che parteciparono alla versione originale di arpanet, l'Internet moderna si compone di migliaia di singole reti, ciascuna che raccoglie a sua volta un numero più o meno grande di host (macchine individuali). Il termine non si riferisce ai singoli oggetti fisici al suo interno, bensì allo spazio complessivo che questo insieme di computer rappresenta e che può essere attraversato in lungo e in largo da chi cerca notizie, documenti, messaggi e file da scaricare. La natura dei protocolli tcp/ip è tale da consentire l'interconnessione dei network più eterogenei: dalle lan convenzionali (come Ethernet) alle reti geografiche che si spargono sul territorio attraverso l'impiego di linee telefoniche più o meno veloci, governate coi metodi trasmissivi più disparati. Non esiste computer al mondo che non possa dialogare con il tcp/ip e questo comprende i personal computer, i mini computer e i grandi mainframe (i mostri da centro di calcolo). Il sistema fisico di connessione può essere il più vario: fibra ottica per le grandi distanze, cavo coassiale e doppino telefonico, satellite, onde radio, raggi infrarossi. Si tratta di un mondo in continua trasformazione, con pezzi che si aggiungono e pezzi che scompaiono, ma nel suo insieme lo spazio Internet è sempre disponibile, a qualsiasi ora, e la sua esistenza non dipende dall'iniziativa di una singola azienda oppure di un singolo governo. L'universalità di questa rete consente agli utenti di scegliere il computer e i programmi che preferiscono, di decidere liberamente il tipo di connessione da utilizzare (modem su linea privata, linea isdn, rete locale con collegamento geografico ad alta velocità).
Abbiamo visto che uno dei punti fondamentali per la comunicazione tramite internet è l’invio dei messaggi tramite pacchetti, i quali sono totalmente indipendenti tra di loro, perché contengono l’indirizzo del mittente e del destinatario. La souite delle regole che forma internet si compone di due protocolli principali il tcp e l’ip. In particolare l’ip si occupa dell’instradamento sulla rete. Per quanto riguarda la commutazione di pacchetto esistono due tipi di instradamento:

  • Dinamico
  • Statico

L’instradamento statico a sua volta presenta due diverse versioni e cioè:

      • Packet flooding
      • Random routing

La prima tecnica consiste nell’inviare a tutti i nodi della rete lo stesso pacchetto. Quando un nodo riceve per la seconda volta lo stesso pacchetto lo elimina cosi viene minimizzato il pericolo di loop. Questa tecnica presenta le seguenti caratteristiche:
-ogni pacchetto viene spedito su tutti i canali in uscita;
-alto tme(traffic multiplication effect);
-alto carico di rete;
-alta affidabilità;
-buon tempo di attraversamento rete;
-un nodo può eliminare pacchetti in arrivo ad altri già spediti.
Questa tecnica viene usata in campo militare in quanto è  molto sicura ed affidabile.
La seconda tecnica invece consiste nell’inviare casualmente sui nodi i pacchetti. Così ogni pacchetto percorre strade diverse e il lavoro sui nodi risulta bilanciato staticamente. Questa tecnica presenta le seguenti caratteristiche:
-ogni nodo sceglie a caso il canale su cui inviare il pacchetto;
-bilanciamento statico del carico;
-percorsi non ottimali;
-tempo di attraversamento rete non ottimale;
-carico di rete non minimizzato;
-rischio di loop con pacchetto che non giunge a destinazione.
In aggiunta a questi due tipi di instradamento statici ne esiste uno dinamico chiamato Arpanet in questo sistema ogni nodo conosce lo stato dei nodi adiacenti e procede con il calcolo della strada più veloce per raggiungere un determinato nodo. Queste informazioni sono memorizzate in una tabella presente in ogni nodo. La rete viene aggiornata ogni 10 secondi perché le velocità di percorrenza da nodo a nodo possono cambiare.
L’utilizzo di questo sistema d’instradamento ha come vantaggio la possibilità di trasmettere sulla strada più breve ed ottimizzare il bilanciamento sui vari nodi cercando di evitare la congestione su un nodo che è molto pericolosa perché quando si verifica coinvolge a macchia d’olio tutti gli altri nodi circostanti, e se non si dovesse riuscire a risolvere questo inconveniente è necessario resettare la rete con conseguente perdita dei pacchetti già presenti. Inoltre nonostante il numero elevato di host, che ne usufruiscono,  questo sistema è molto sicuro.
I principali obiettivi dell’arpanet sono:
1)fornire una tecnica che tenga conto delle mutevoli condizioni di una rete;
2)fornire un modo veloce per evitare di utilizzare un nodo con dei problemi.
I principali inconvenienti sono:
1) tecnica adattativi molto complessa;
2) il carico dovuto al packet flooding appesantisce i nodi;
3) ogni tanto qualche pacchetto entra in loop o viene perso;
4) l’interscambio tra due stazioni qualsiasi può avvenire su percorsi diversi;
5) pacchetti destinati allo stesso utente possono giungere in ordine diverso da quello di partenza.


http://www.uicfrosinone.it/uic2.0/file/tesina_01_07_2005.doc

Autore: non indicato nel documento di origine del testo

 

Storia di internet

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Storia di internet

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

Storia di internet