Oleodotti e gasdotti cosa sono

 

 

 

Oleodotti e gasdotti cosa sono

 

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Oleodotti e gasdotti cosa sono

Oleodotto.
Un oleodotto è una condotta particolare utilizzata per il trasporto di idrocarburi allo stato liquido dai pozzi o dai centri di stoccaggio fino ai porti o alle raffinerie. Oltre al sistema di tubazioni anche le stazioni di pompaggio e controllo fanno parte dell’oleodotto. Benché a rigore non sia corretto talvolta si disegna come oleodotto anche il gasdotto.
          
Percorsi    
Uno dei problemi maggiori nelle costruzioni di oleodotti è nella scelta del percorso, sia per quanto riguarda i costi di costruzione, ovviamente maggiori in caso di percorso più lungo, sia nella necessità di garantire la sicurezza del trasporto, messa spesso a repentaglio dalla presenza nelle zone attraversate da particolari situazioni di guerra. Inoltre, la scelta del percorso risponde solitamente a interessi geopolitica regionali, in quanto i fornitori hanno spesso interesse ad usare il contorno sulle frontiere come leva di influenza politico-economica sui territori attraversati ed i clienti finali.

Oleodotto dell’amicizia.
L’oleodotto dell’amicizia è il più lungo del mondo e trasporta petrolio per circa 4.000 km dalla Russia all’Ucraina, Ungheria, Polonia e Germania. Il nome si riferisce al fatto che l’oleodotto fornisce petrolio alle regioni occidentali dell’Unione Sovietica povere di idrocarburi, ai paesi dell’ex blocco sovietico e oggi all’Europa Occidentale. Oggi questo oleodotto è la maggiore arteria per il trasporto di petrolio russo verso l’Europa.

STORIA.
Il 18 dicembre 1959, la decima sessione del Comecon, tenutasi a Praga, addottò una decisione e un accordo che prevedeva la costruzione di un oleodotto per il greggio dall’Unione Sovietica alla Polonia, Cecoslovacchia, Repubblica Democratica Tedesca e Ungheria.
Ogni paese doveva fornire il necessario materiale di costruzione, i macchinari e la manodopera. Nel 1962, per la prima volta il petrolio raggiungeva la Cecoslovacchia, nel settembre del 1963 l’Ungheria, nel novembre del 1963 la Polonia, nel dicembre dello stesso anno la Repubblica Democratica Tedesca e l’Ungheria.

PERCORSO.
L’oleodotto dell’amicizia parte dal Tatarstan, dove raccoglie il petrolio della Siberia occidentale, dagli Urali e dal Mar Caspio. Si dirige a Mazyr nella Bielorussia e la Polonia per arrivare in Germania. Rifornisce le raffinerie di Plock e di Schwedt. Mediante l’oleodotto Plock-Danzica è collegato al terminale Naftoport di Danzica, usato per la ri-esportazione del petrolio.
Il ramo meridionale corre attraverso l’Ucraina.  A Brody è collegato con l’oleodotto Odessa-Brody, che ora viene usato per trasportare il petrolio verso il Mar Nero. Questo oleodotto dopo si divide ancora in due rami uno verso la Slivacchia e l’altro verso l’Ungheria. Il ramo slovacco si divide ancora a Bratislava: un tratto punta verso nord-ovest diretto in Repubblica Ceca e l’altro punta verso sud diretto in Ungheria dove fornisce la raffineria Duna e Tisza.

 

Oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan.
L’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan è un oleodotto costruito nel 2006 e adibito al trasporto del petrolio estratto dal giacimento petrolifero del Mar Caspio fino alle coste del Mar Mediterraneo. Prende il suo nome dalle tre città principali che attraversa, la sua lunghezza complessiva è di 1176 km (il secondo più lungo del mondo dopo l’oleodotto dell’Amicizia), si estende in Azerbaigian per 440 km, poi ella Georgia per 260 km e infine in Turchia per 1076 km, è in grado di trasportare un milione di barili al giorno e può contenere complessivamente dieci milioni.
Il 10 maggio del 2005 è stato pompato al suo interno il primo carico di petrolio da Baku che è arrivato a destinazione il 28 maggio 2006, l’apertura ufficiale è stata il 25 maggio 2005 e l’inaugurazione ufficiale il 13 luglio 2006.
Gasdotto.
Il gasdotto è una condotta utilizzata per il trasporto di gas (naturale o artificiale)dal posto di produzione a quello di consumo. Fa parte del gasdotto anche il sistema si stazioni di pompaggio e di controllo associati alle tubazioni.
Caratteristiche.
La maggior parte dei gasdotti trasporta gas naturale,si calcola la lunghezza totale delle condotte in tutto il mondo ammonti a circa un milione di chilometri,ovvero più di 25 volte la circonferenza della terra.
Le tubazioni sono per lo più terrestri ,interrate a circa un metro di profondità in aree popolate,oppure collocate a terre nelle aree desertiche o dove la terra è troppo dura da scavare a causa del permafrost. Il loro diametro varia tra i 50millimetri e i 1.400millimetri.l'inaridimento delle fonti e la presenza di aree di produzione a grandi distanze hanno portato alla realizzazione di condotte sottomarine.
Le carte su South Stream il gasdotto che porterà il gas russo in Italia e nell'Europa meridionale evitando la rotta ucraina.

Gasdotti famosi.
Tra i più famosi gasdotti attualmente in utilizzo possiamo ricordare:
Bleu Stream,che collega la Russia con la Turchia;
Greenstream,che collega l'Italia alla Libia;
gasdotto Enrico Mattei,che collega l'Italia all'Algeria via Tunisia.
Gasdotti in progetto.                      
Nuovi gasdotti in progetto di cui tre approvati.
Fra i gasdotti in progettazione di maggiore rilevanza strategica, geopolitica ed internazionale,si annoverano:
-White Stream,diramazione del gasdotto del Caucaso;
-Nord Stream,collegamento tra Russia e Bulgaria attraverso il mar baltico,scavalcando l'ucraina;
-South Stream,collegamento tra Russia e Bulgaria attraverso il mar nero;le sue due diramazioni punterebbero poi verso l'Italia o l'Austria(la superiore)ed il canale di otranto e l'italia (l'inferiore);
-Tap-gasdotto trans- adriatico,conosciuto con l'acronimo inglese di TAP (trans adriatico pipeline),collegamento Italia-Grecia via Albania per l'approvvigionamento di gas proveniente dal mar Caspio e dalla zona del Caucaso.
-Nabucco,collegamento terrestre tra regione caspica ed Europa occidentale,attraverso Turchia, Bulgaria, Romania, Ungheria ed Austria.
Gasdotti e indipendenza economica.
Nabucco e South Stream :i due progetti di gasdotto rappresentare,per l'Europa,il bivio epocale. Ancor più di quanto non sia l'affanno dell'attuale euro-crisi.
South Stream,un progetto ENI-GASPROM,prevede la costruzione di un gasdotto che partendo dalla Russia escluda il passaggio sul territorio Ucriano. E questo per ottenere due risultati:
a)evitare di sottostare al controllo che l'Ucraina esercitò sul flusso di gas dalla Russia all'Europa negli anni recenti.
b)conseguentemente,ri-permettere alla Russia di poter esercitare il massimo condizionamento sulle politica ucraina ,fondamentale snodo costante e storico dell'imperialismo Russo il termine non è nè forte nè fuori luogo se si considera la storia dei rapporti tra Russia ed Ucraina anche solo limitatamente al secolo scorso!
Percorso del gasdotto South Stream.

Il  Nabucco è un progetto volto alla realizzazione di una nuova via di importazione del gas naturale proveniente dalla zona del Caucaso, del mar Caspio e, potenzialmente, del medio Unione Europea nel suo complesso. A gasdotto ultimato, infatti, il gas che affluirà sul mercato comunitario proverrà da nuovi fornitori attraverso un nuovo corridoio di approvvigionamento .

 

Percorso del gasdotto Nabucco.

 

Rigassificatore.
Un rigassificatore è un impianto industriale che permette di riportare il prodotto dallo stato liquido (GNL) utilizzato nel trasporto marittimo a quello gassoso utile per il trasporto terrestre ed il consumo finale. Gli impianti di rigassificazione possono essere realizzati a terra, oppure in alto mare (su strutture offshore), o su particolari navi dette "unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione" (o FSRU, dall'inglese Floating Storage and Regasification Unit).

Quando viene trasportato per mare il gas naturale subisce nel porto di partenza un processo di liquefazione per ridurre il volume del prodotto, che può essere così trasportato con maggiore efficienza ed in condizioni di sicurezza (non essendo infatti infiammabile allo stato liquido). Il processo avviene mediante un forte abbassamento della temperatura, che viene portata al disotto della temperatura di ebollizione del metano, principale componente della miscela, che a pressione atmosferica è pari a -161.4 °C. Il gas liquefatto viene quindi imbarcato su speciali navi dette metaniere, dotate di cisterne criogeniche che si occupano di mantenere il carico allo stato liquido sino al porto di destinazione, dove subisce il processo inverso per poter essere riportato in forma aeriforme e quindi immesso nelle condotte della rete di distribuzione.
Il processo di rigassificazione.    
Il processo di rigassificazione viene avviato con l'attracco di una nave metaniera presso l'impianto di rigassificazione. Il gas normalmente viene trasportato in condizioni di pressione atmosferica e ad una temperatura di circa -163 °C, tuttavia è possibile che il trasporto avvenga, soprattutto quando si tratta di piccole navi, all'interno di serbatoi pressurizzati e dunque a temperature meno basse.
Il gas, ancora liquido, viene trasferito dalla nave ad un serbatoio di stoccaggio all'interno del rigassificatore, dove mantiene le medesime condizioni fisiche di trasporto. Successivamente viene inviato ad un vaporizzatore che agendo sulla temperatura effettua la gassificazione con l'espansione del gas, che torna allo stato naturale. La variazione di temperatura avviene in genere tramite lo scambio termico in fasci tubieri tra gas liquido e acqua di mare, che cede il proprio calore al gas; la pressione invece viene ridotta tramite l'espansione del gas in appositi serbatoi. A questo punto il gas può essere immesso nella rete di distribuzione nazionale.
Anziché disperdere inutilmente il "freddo" in mare, i rigassificatori possono essere abbinati ad impianti che prevedono l'uso di basse temperature (ad esempio stabilimenti di surgelazione di cibi), "riciclando" così l'energia frigorifera con notevoli risparmi energetici. La cosa è teoricamente fattibile, ma di fatto non esiste e il freddo in eccesso si riversa in mare con conseguente spreco energetico e danno ambientale.

                                                   

 

                                                      In funzione .

  • Rigassificatore di Panigaglia, Panigaglia (SP), Liguria, (3,4 km3/anno), azionista: GNL Italia, società del gruppo ENI. Presentata domanda per incremento capacità fino a 8 km cubi l’anno.
  • Terminale GNL Adriatico, Rovigo, Porto Tolle/Porto Viro, (8 km3/anno), azionisti: 45% ExxonMobil, 45% Qatar Petroleum, 10% Edison. Tipologia: Offshore Gravity based.[1] La prima metaniera carica di GNL proveniente dal Qatar, la Dukhan, è arrivata il 10 agosto 2009.

                    Progetti approvati.

  •   Gioia Tauro (RC) (12 km3/anno), azionista: LNG Med Gas Terminal (49% CrossNet gruppo Belleli, 25,5% Sorgenia, 25,5% IRIDE)
  • Priolo Gargallo (SR)[10] (8 km3/anno), azionisti: 50% ERG, 50% Shell
  • Zaule, Trieste (8 km3/anno), azionista: Gas Natural, in accordo con SNAM
  • Capobianco (BR) (8 km3/anno), azionisti: British Gas, onshore.

 

Sitografia:

  • Mappa mundi rivista italiana di geopolitica.
  • http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Nabucco_Gas_Pipeline-en.svg&page=1
  • http://it.wikipedia.org/wiki/Rigassificatore_(GNL)
  • http://it.wikipedia.org/wiki/Rigassificatore_(GNL)

 

Fonte: http://www.itchiavari.it/didattica/vaccarezza/uploads/Oleodotto.doc

Sito web da visitare: http://www.itchiavari.it/

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