Macchine asincrone

 

 

 

Macchine asincrone

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Macchine asincrone

 

Le macchine asincrone sono  essenzialmente formate da una parte attiva fissa   – STATORE- costituente il sistema induttore  e da una parte interna rotante -  ROTORE - coassiale costituente il sistema indotto sostenuta da due supporti detti CUFFIE o SCUDI , sovente sorretti dalla carcassa: tra la superficie del pacco magnetico statorico e quella del rotore, troviamo uno spazio detto TRAFERRO, spazio che può variare dai  2 mm ai  50 mm passando dalle macchine di piccola a quelle di grande potenza.
Tratteremo la macchina solo come motore alimentato in tensione alternata trifase di modesta potenza.


CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E FUNZIONALI DEGLI STATORI


Lo statore dei motori comuni è costituito dalle seguenti parti:

  • CARCASSA
  • PACCO MAGNETICO STATORICO
  • AVVOLGIMENTI INDOTTI
  • ACCESSORI

Carcassa

Deve realizzare una struttura rigida, robusta e indeformabile che ha il compito di centrare e sostenere l’intero pacco magnetico statorico, gli scudi e ha unicamente compiti meccanici e di protezione; si utilizzano per la realizzazione GHISA, ACCIAIO SALDATO  o FUSO (ormai sempre più raramente ) e ALLUMINIO o altre LEGHE LEGGERE ( peso spec. £ 3 gr/cm3)
 La carcassa viene realizzata in un solo pezzo nelle macchine di piccolo diametro mentre può essere realizzata divisa in 2, 3, 4 parti per quelle di maggior diametro, ciò per ragioni di trasporto, di manutenzione e di assemblaggio.

 

Spesso per motori di piccola potenza vengono utilizzati  sistemi di carcasse semplificate che non rappresentano più una vera e propria struttura meccanica a se stante :

 

 

 

 1° TIPOLOGIA  :

 

 

  ANELLO DI COMPRESSIONE     LAMIERINO STATORICO       CARCASSA ASSEMBLATA

 

 


2° TIPOLOGIA  :

 

LAMIERINO CON INTAGLIO A CODA DI RONDINE                   NUCLEO MAGNETICO ASSEMBLATO

 

 


Il nucleo magnetico così assemblato verrà inserito in una struttura portante mediante la PRESSOFUSIONE

 

 

3° TIPOLOGIA

 

La carcassa è realizzata da 4 ¸ 6 traverse di acciaio saldate alle estremità a due anelli di testata che serviranno a centrare il nucleo e contemporaneamente a sostenere le cuffie

 

 

Pacco magnetico statorico

 

Il pacco magnetico ovviamente è laminato ed è realizzato da un insieme di corone circolari di lamierini aventi spessore 0,5 ¸ 1 mm e con cifra di perdita di 3 ¸1,5  W/kg; se il diametro supera i 1000 mm [ eccezionalmente i 1500 mm ] la corona statorica viene realizzata mediante l’accostamento di settori, adottanda la tecnica dello “ strato pari – strato dispari “. I lamierini sono isolati su una o su entrambe le facce  mediante strato di vernice o affidandosi al solo strato di ossido ottenuto mediante trattamento chimico – fisico.

Le cave possono essere di tipo aperto o di tipo semichiuso: le prime sono utilizzate in macchine di grossa potenza ove si utilizzano anche piattine di dimensioni grandi, ciò permette un migliore isolamento degli avvolgimenti e maggiori tensioni . Le cave vengono poi chiuse con biette isolanti. Le cave semichiuse vengono utilizzate con conduttori in fili di adeguato diametro e vengono chiuse con biette e cartocci

 

 


CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E FUNZIONALI DEGLI AVVOLGIMENTI STATORICI

 

Gli avvolgimenti nelle macchine sincrone sono “ avvolgimenti distribuiti “ossia formati da conduttori attivi distribuiti uniformemente e collegati a gruppi mediante connessioni frontali di varie forme

 

 

                SPIRA                           MATASSA

 

 


Le  testate di matassa si dividono in due forme :

 

 

 

 


                                      CONCENTRICHE                                               EMBRICATE

 

 

 

 

Le matasse con testate embricate, appartenenti allo stesso avvolgimento, sono tutte uguali tra loro : esse possono essere collocate nelle cave sia disposte ad uno strato che  a doppio strato ( ossia il lato della matassa occupa da solo la cava o in ogni cava vi sono i lati di due matassa diverse: in questa situazione i lati appartenenti allo stesso strato “piegano” dalla stessa parte e quelli appartenenti a strati diversi piegano invece nel verso opposto.

  

 

 

 

 

 

 


Le matasse con testate concentriche, appartenenti allo stesso avvolgimento, sono tra loro diverse: esse sono collocate nelle cave disposte ad uno o due  strati e le teste sono ripiegate in modo da essere disposte in due, tre, … ordini distinti

 

 

 

TIPI DI RAGGRUPPAMENTO DELLE MATASSE DEGLI AVVOLGIMENTI DI FASE LUNGO LE CAVE ROTORICHE

Si prenderanno in considerazione solamente le situazioni nelle quali q risulterà intero :            i raggruppamenti in oggetto potranno essere effettuati in due tipi :

*TIPO A o  a matasse lunghe o a poli omonimi : lo si ottiene  collegando i conduttori di fase sotto un polo con quelli corrispondenti che si trovano sotto il polo consecutivo; si costruiscono così tante matasse quante sono le coppie polari.  Si possono realizzare sia con testate embricate che con quelle concentriche.

*TIPO B o  a matasse corte o a poli alterni : lo si ottiene  collegando parte ( la metà) dei conduttori di fase che si trovano sotto un polo, con parte di quelli che si trovano sotto il polo seguente e parte con quelli che si trovano sotto il polo precedente; si costruiscono così tante matasse quante sono i poli ( si realizzano un numero di matasse doppio di quello del corrispondente TIPO A ).  Si possono realizzare sia con testate embricate che con quelle concentriche.

 

 

TIPI DI COLLEGAMENTO FRA LE MATASSE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI AVVOLGIMENTI DI FASE

 

Si realizzano, in pratica, solo due tipi :

* collegamento a spirale : lo si ottiene collegando in serie fra loro i conduttori di una stessa matassa avanzando e arretrando e unendo poi le varie matasse così ottenute per formare l’avvolgimento di fase

* collegamento ondulato : lo si ottiene collegando in serie un conduttore posto sotto un polo con il suo corrispondente posto sotto il polo successivo di tipo e proseguendo fino al collegamento di tutti i lati attivi dell’avvolgimento di fase; si può realizzare un avvolgimento progressivo o a regressione

 

TIPI DI AVVOLGIMENTI  FRA LE MATASSE CHE RENDONO REALIZZABILE LA DIVISIBILITA’ DELLA MACCHINA IN DUE PARTI

 

Per ragioni costruttive e di trasporto spesso gli statori delle macchine sincrone sono progettati divisibili in due parti per poter essere successivamente assemblati secondo piani orizzontali : ciò comporta che anche l’avvolgimento indotto sia divisibile.

Le condizioni che devono essere soddisfatte affinché ciò sia possibile sono :

  • l’avvolgimento deve essere ad un solo strato
  • l’avvolgimento deve essere di TIPO A
  • le testate di matassa, se realizzate di tipo concentrico, devono essere disposte in tre ordini
  • il numero delle coppie polari deve essere divisibile per 2   ossia    p              PARI

 

COLLEGAMENTO FRA GLI AVVOLGIMENTI DI FASE

Due sono i modi principali :

a STELLA   U  : collegando assieme le fini degli avvolgimenti e mandando i principi ai morsetti della macchina. Come noto dalla elettrotecnica, applicheremo ai morsetti una tensione  pari a   la tensione per la quale sono stati dimensionati gli avvolgimenti di fase e  le correnti dei conduttori di linea saranno identiche a quelle nei conduttori di fase

a TRIANGOLO  D : effettuando il collegamento nel modo noto ( “la fine del….con il principio del…). Applicheremo ai morsetti una tensione  pari alla tensione per la quale sono stati dimensionati gli avvolgimenti di fase e le correnti dei conduttori di linea saranno pari a  quelle nei conduttori di fase

Si desume quindi che, a parità di potenza e di tensioni ai morsetti, :

-  nel collegamento a stella necessitano un numero di spire in serie per fase pari a

  • nel collegamento a stella, l’isolamento verso massa deve essere commisurato alla tensione stellata ( quindi minore di quella concatenata !! )

 

 

Fonte: estratto da http://82.104.121.96/didonline/doc/Elettrotecnica_ed_Automazione/5aea/TDP/Lezione/LODATTI_LEONARDO/Macchine_Asincrone_Lod.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Parola chiave google : Macchine asincrone tipo file : doc

 

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Macchine asincrone

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

Macchine asincrone