Teorema di Pitagora formule e dimostrazione

 


 

Teorema di Pitagora formule e dimostrazione

 

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Teorema di Pitagora formule e dimostrazione

 

TEOREMA   DI   PITAGORA

 

Il teorema di Pitagora nell'antichità

 

Si racconta, ma è leggenda, che Pitagora abbia scoperto il suo teorema mentre stava aspettando di essere ricevuto da Policrate. Seduto in un grande salone del palazzo del tiranno di Samo, Pitagora si mise ad osservare le piastrelle quadrate del pavimento. Se avesse tagliato in due una piastrella lungo una diagonale, avrebbe ottenuto due triangoli rettangoli uguali. Inoltre l'area del quadrato costruito sulla diagonale di uno dei due triangoli rettangoli risultava il doppio dell'area di una piastrella. Questo quadrato risultava infatti composto da quattro mezze piastrelle, cioè da due piastrelle. Ma i quadrati costruiti sugli altri lati del triangolo corrispondevano ognuno all'area di una piastrella.


Fig. 12  Dalle piastrelle del pavimento al teorema di Pitagora.

In altre parole il quadrato costruito sull'ipotenusa è equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui due cateti. Questo risultava evidente nel caso della piastrella quadrata, cioè di un triangolo rettangolo isoscele: Ma poteva essere vero, si chiese Pitagora, anche nel caso generale, con cateti di lunghezza diversa?


Fig. 13  Dai triangoli rettangoli isosceli al caso generale.

Studiando meglio la figura ottenuta dall'osservazione delle piastrelle, Pitagora si accorse che il quadrato formato da quattro piastrelle si poteva scomporre in quattro triangoli rettangoli equivalenti e in un quadrato il cui lato era uguale alla lunghezza dell'ipotenusa di uno dei triangoli. Non fu quindi difficile passare al caso generale di quattro triangoli rettangoli qualsiasi, non più isosceli per i quali, come vedremo, vale ancora il teorema.


Fig. 14  Il teorema di Pitagora.

In realtà la storia del teorema è molto più complessa e le sue origini, come abbiamo già detto, risalgono almeno ad un migliaio di anni prima che Pitagora si dedicasse allo studio dei triangoli rettangoli. Per avviare la nostra indagine sul teorema partiamo dalla formulazione che ne diede Euclide:
In ogni triangolo rettangolo il quadrato del lato opposto all'angolo retto è uguale ai quadrati dei lati che contengono l'angolo retto.
Se lo riscriviamo in termini più moderni abbiamo l'enunciato riportato generalmente nei testi scolastici:
In ogni triangolo rettangolo il quadrato dell'ipotenusa (oppure: l'area del quadrato costruito sull'ipotenusa) è equivalente alla somma dei quadrati dei due cateti (oppure: alla somma delle aree dei quadrati costruiti sui due cateti).
Se c indica la lunghezza dell'ipotenusa e a e b quelle dei due cateti possiamo scrivere il teorema in forma algebrica:


Il teorema di Pitagora era noto un tempo come "il ponte degli asini", il ponte che riusciva a superare soltanto chi dimostrava di possedere sufficienti attitudini per il pensiero astratto e per un metodo deduttivo da applicare a procedimenti matematici quali erano quelli proposti dai pitagorici.


Fig. 15  Una delle più semplici dimostrazioni di Pitagora, fondata sulle equivalenze fra aree.

 

Ecco come Einstein ricorda il suo primo incontro con il teorema:
Avevo 12 anni quando un mio vecchio zio mi enunciò il teorema di Pitagora e dopo molti sforzi riuscii a dimostrarlo. E’ stata un’esperienza meravigliosa scoprire come l’uomo sia in grado di raggiungere un tale livello di certezza e di chiarezza nel puro pensiero. E sono stati i Greci per primi ad indicarcene la possibilità, con la geometria.

 

 

Fonte: http://esmariarosaria.files.wordpress.com/2012/01/teorema-di-pitagora2.doc

Sito web: http://esmariarosaria.files.wordpress.com/

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Enunciato del teorema di Pitagora

 

In ogni triangolo rettangolo, l'area del quadrato costruito sull'ipotenusa è equivalente alla somma delle aree dei quadrati costruiti sui cateti.



Dato un triangolo rettangolo di lati a, b e c ed indicando con c la sua ipotenusa e con a e b i suoi cateti, il teorema è espresso dall'equazione:


o, in alternativa, risolvendolo per c:


Da cui si ricavano i rispettivi cateti:


I numeri che danno la misura di 3 lati del triangolo costituiscono una terna pitagorica.

 

Fonte: http://docentiprimab.wikispaces.com/file/view/Teorema+di+Pitagora.doc

 

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