Musica giapponese

 

 

 

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Musica giapponese

 

 MUSICA GIAPPONESE         

                                                                   

La musica giapponese comprende molti generi diversi. Molti cantanti spaziano dalla musica popolare alla musica classica europea. Il termine musica in giapponese moderno è (ongaku), ottenuto combinando l'ideogramma  (suono) con l'ideogramma  (musica, piacere).
Il panorama musicale nel Giappone moderno comprende una larga schiera di cantanti i cui interessi variano dal rock giapponese alla salsa giapponese, dal tango giapponese al country giapponese. Il popolo ama molto la musica e va matto per il karaoke, una forma di spettacolo dilettantistico di canto su di una base musicale, che si svolge nei bar e nelle piccole discoteche.
Fuori dal Nippon (Giappone) la gente ha una opinione particolare della musica giapponese: essa è considerata una sorta di bubblegum pop, composto da canzoni con un miscuglio di testi in giapponese e di ritornelli in un inglese incomprensibile. Le pop star di questo genere musicale (aidoru kashu in giapponese), generalmente giovani attraenti, formano band di ragazzi e gruppi di ragazze. Il compositore di canzoni John Clewley ha descritto la produzione musicale giapponese come un coacervo di generi che spazia dal buddismo antico salmodiato dei vecchi stili urbani agli stili popolari del kayokyokue e dell'enka, dalla musica classica occidentale al jazz e ad ogni forma di musica pop occidentale.
La musica giapponese è sempre stata collegata a rituali legati alla cultura, alla letteratura ed alla danza del paese. La musica per il teatro è un settore molto importante nella tradizione giapponese. La musicologa Isabel Wong attribuisce all' "amore dei giapponesi per la narrazione il rituale della loro musica classica" e rileva anche quanto i giapponesi siano molto più attenti alle parole che alla musica. È per questo motivo che tutti gli strumenti musicali giapponesi furono musica popolare del XIV secolo suonata dallo shamisen uno strumento simile alla chitarra.

 

KOTO

Il koto è uno strumento musicale cordofono appartenente alla famiglia della cetra(strumento musicale appartenente alla famiglia dei cordofoni). Fu introdotto in Giappone durante il periodo Nara.
Lo strumento era inizialmente costruito come la lira ma con una cassa armonica di dimensioni maggiori, in legno. Con queste caratteristiche la cetra ebbe una notevole diffusione sin dall'antica Grecia dov'era suonata da citaredi professionisti; il suo uso inoltre prese corpo anche a Roma.
Nel corso dei secoli la sua struttura venne ulteriormente modificata, fino ad intendere per cetra uno strumento dalla cassa di risonanza piatta le cui doppie corde metalliche venivano pizzicate, dotato di un lungo manico e dalla struttura paragonabile a quella di una pera. Questo modello di cetra venne utilizzato soprattutto dal XVI fino al XVIII secolo.
Il corpo dello strumento è costituito da una cassa armonica, lunga circa due metri e larga tra i 24 ed i 25 cm, costruita, in genere, con legname di Paulownia (Paulownia Tomentosa o kiri, in giapponese). Su di essa corrono tredici corde di uguale diametro ed aventi stessa tensione, ognuna delle quali poggia su di un ponticello mobile. Il koto viene paragonato al corpo di un drago cinese disteso. Per tale motivo, le diverse parti di cui esso è formato assumono dei nomi che ricordano quelle del mitico animale, come ad esempio:

  • Ryuko (schiena del drago): è la parte superiore della cassa armonica,
  • Ryuto e ryubi (testa e coda del drago): sono le estremità dello strumento

 

 

Fonte: http://cmapspublic2.ihmc.us/rid=1HCR5VHHM-1SRLF66-2BN/Documento.rtf

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