Scoliosi

 

 

 

Scoliosi

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Scoliosi

 

Scoliosi
è un problema abbastanza importante anche per la frequenza di insorgenza di questa patologia.


Cosa si intende per scoliosi?

La scoliosi può essere un sintomo o una malattia.

 

  • Sintomo: quando ho mal di schiena e mi atteggio con una postura particolare del rachide producendo una curvatura scoliotica.
  • Malattia: è una deviazione vera e propria del rachide sul piano frontale per cui il rachide presenta una curvatura scoliotica che può essere determinata da diverse causa. La curva può essere unica oppure si può avere una curva principale e delle curve di compenso. La curva sul piano frontale non può esistere perché le uniche curvature fisiologiche del rachide sono solo sul piano ortogonale e sono: la cifosi dorsale, la lordosi cervicale e la lordosi lombare .

Classificazione
→ classificazione topografica :  la curva può essere localizzata in varie sedi della struttura rachidea e in base alla sede la possiamo classificare in:

  • scoliosi cervicale
  • scoliosidorsale
  • scoliosi lombare

oppure

  • scoliosi cervico-dorsale
  • scoliosi dorso-lombare.

→ classificazione per età d’insorgenza:

  • scoliosi del neonato: viene valutata prendendo per le caviglie il neonato, lo alziamo con la testa in basso e i piedi in alto, di solito questa è una scoliosi a curva unica, ampia.
  • scoliosi del bambino dai 3 ai 5 anni
  • scoliosi dell’adolescente
  • scoliosi del giovane

Questa differenziazione per età è importante ai fini prognostici infatti:

  • se una curva scoliotica si palesa all’età di 12, 13, 14 anni in un soggetto di sesso femminile che ha appena avuto il menarca quella scoliosi io so che avrà una progressione di almeno 4, 6,8 anni anche 10 e quindi avrà una grande potenzialità evolutiva
  • se la scoliosi si presenta intorno ai 4,5 anni la situazione sarà decisamente peggiore
  • se la scoliosi si presenta in un soggetto all’età di 16, 17, 18 anni, quasi al termine della crescita la prognosi sarà più favorevole.

La scoliosi è una delle patologie più frequenti dell’accrescimento e che è molto più frequente nel soggetto di sesso femminile e meno in quello maschile.
La forma di scoliosi più pericolosa è quella idiomatica cioè senza causa.

 

Cosa bisogna tenere presente quando si visita un soggetto
BAMBINO- ADOLESCENTE:

  1. vedere come cammina (osservare la deambulazione) ci aiuta a capire se ci sono delle patologie dell’arto inferiore o del rachide
  2. vedere com’è l’appoggio del piede al suolo, i bambini fino ai 3-4 anni hanno il piede praticamente piatto e la tendenza al ginocchi valgo non per questo siamo nella patologia, ma se questo appoggio si manterrà anche all’età di 5- 6 anni allora si parlerà di patologia
  3. valutazione dell’eventuale deviazione dell’asse degli arti inferiore
  4. la visita del soggetto scoliotico si fa a pz nudo, in ortostatismo (soggetto in carico) e con il soggetto sdraiato perché in clinostatismo il soggetto può correggere la curva scoliotica e la può ripalesare quando torna in carico.
  5. si fa inclinare il pz in avanti e si vede se la curva scoliotica è presente e tende a correggersi o tende ad aumentare, se tende a correggersi siamo di fronte a una situazione non di patologia, ma a un vizio posturale che non desta preoccupazioni. Ma se con la manovra di flessione anteriore del tronco la curva si accentua quella è una vera e propria curva scoliotica.

Definizione di scoliosi:
deviazione laterale della colonna vertebrale su un piano frontale, persistente e non modificabile che si accentua e si accompagna a una torsione e rotazione dei corpi vertebrali e di tutte le strutture anatomiche che fanno capo   ai corpi vertebrali (muscoli, capsule, legamenti …), proprio per questo viene utilizzato anche il termine di rotoscoliosi proprio per ricordarsi che esiste anche la rotazione dei corpi vertebrali.
Atteggiamento scoliotico: È una deviazione funzionale,è la postura che per una situazione di dolenza assume un soggetto ( sul banco di scuola) il soggetto con la volontà riesce a correggere questo atteggiamento.


Eziologia

  • nota: congenite → il corpo vertebrale che si forma con dei suoi centri di ossificazione può avere un disturbo particolare per cui magari si forma solo metà corpo vertebrale e allora si forma una curva scoliotica, oppure due vertebre vicine non si separano per la presenza del disco intervertebrale e si forma una barra e allora sopra e sotto queste situazioni di questi due somi vertebrali collegati fra loro si forma una curva scoliotica
  • nota: acquisita → dinamiche: neurologiche quali per esempio la poliomielite

miogene  per esempio la distrofia muscolare
→ statiche: si formano per esempio anche in un soggetto adulto quando si ha
una frattura del corpo vertebrale ( post-traumatiche)                                                                                                   
→ patologiche: legate alla presenza di un tumore dell’osso o a metastasi

  • idiopatiche ( sono le più frequenti ) circa il 75%

→ infantile
→ giovanile
→ adolescenziale
questa classificazione è importante ai fini prognostici per programmare l’ intervento
più adeguato
esame clinico
esaminiamo il soggetto

  • sdraiato
  • in ortostatismo
  • in flessine anteriore, questa è la manovra importante che fa sparire l’atteggiamento scoliotico o fa accentuare  la curva scoliotica
  • il bending test vengono fatti fare al soggetto alcuni movimenti di inclinazione laterale per vedere se la curva tende a modificarsi o a migliorare, per vedere quindi se la curva scoliotica è elastica ( passiva di trattamento) o rigida .

 il prof mostra varie immagini:

    • soggetto osservato di schiena presenta un ampia curva scoliotica dorso-lombare sinistro convessa e ha un compenso cervico-dorsale e se noi facciamo l’appiombo partendo col filo dall’apofisi spinosa della 7^ vertebra cervicale che è quella prominente che possiamo palpare bene e facciamo cadere il filo a piombo questo non cadrà mai nel solco intergluteo ma sarà spostato quindi vuol dire che c’è già un problema di baricentro che si è venuto a creare per la curva scoliotica. Altra cosa da considerare è il triangolo della taglia , c’è una diversità abbiamo un’accentuazione dalla parte della concavità e la scomparsa dalla parte della convessità. Se facciamo inclinare il soggetto verso l’avanti la curva scoliotica tende ad aumentare e in questo caso abbiamo la comparsa di quello che viene chiamato gibbo costale posteriore. Il gibbo si forma perché se il corpo vertebrale è ruotato causerà una protuberanza costale dalla parte della convessità e una protuberanza anteriore dalla parte della concavità.

 la scoliosi non vuol dire solo malattia ma anche deformità questo è quello che preoccupa molti pz.
L’esame clinico deve essere poi avvalorato dall’esame radiografico.


Valutazione radiografica
La radiografia è tutt’ora il sistema migliore per monitorare la curva scoliotica nel tempo. La radiografia però vuol dire anche esposizione a raggi, quindi al giorno d’oggi è importante non sprecare questo esame, ma se questo esame deve essere fatto per lo studio di una scoliosi deve essere un esame fatto in modo ineccepibile. L’esame deve essere fatto con una teleradiografia del rachide in ortostatismo che comprende il bacino, le articolazioni coxofemorali e la base del cranio. Nelle due posizioni standard antero-posteriore e latero-laterale.
Se l’ rx ha questi requisiti allora possiamo dire:

  • la sede della curva
  • misurare in gradi l’angolo della curva, ci sono diversi metodi
  • misurare la rotazione vertebrale
  • individuare la curva principale e quelle secondarie di compenso
  • valutare la crescita del soggetto, l’età scheletrica, quindi comparare l’età scheletrica con l’età cronologica del soggetto

una cosa abbastanza semplice che può fare anche il medico di base quando ha l’rx è la misurazione angolare della curva infatti se riuscissimo ad ottenere una valutazione angolare in gradi al controllo che facciamo fare a 6 mesi, 1 anno … possiamo scegliere le stesse vertebre, valutare lo stesso angolo e vedere se progredisce, diminuisce o aumenta nel tempo. È importante questo metodo per cui si sceglie una curva, si traccia la tangente al piano di inizio della curva e al piano di fine della curva, poi si tracciano le perpendicolari alle tangenti, l’incontro delle perpendicolari determina l’angolo di scoliosi.
Altro metodo che praticamente non sa fare neanche lo specialista ortopedico è la valutazione della rotazione del corpo vertebrale, per fare questo andiamo a valutare sull’rx AP i peduncoli vertebrali.
Oltre alla determinazione dell’età cronologica e dell’età ossea si può utilizzare il test di Risser per vedere la maturità scheletrica di un soggetto e siccome nell’rx chiesta per la scoliosi sono comprese anche le ossa del bacino dobbiamo vedere le creste iliache se appare il nucleo di accrescimento della cresta iliaca e come si sta sviluppando e se è sparito:

  • Risser 0: non c’è ancora il nucleo di ossificazione
  • Risser 1: il nucleo di ossificazione è appena apparso
  • Risser 2: formazione di più nuclei
  • Risser 3: fusione dei nuclei dal lato esterno della cresta
  • Risser 4: estensione mediale
  • Risser 5: il nucleo non c’è più si è fuso con la cresta iliaca, il soggetto è a maturazione scheletrica avvenuta.

Cosa si può fare per la cura della scoliosi
Premesso che la ginnastica fa bene allo scoliotico ma soprattutto alla palestra le possibilità che noi abbiamo di fare una terapia incruenta sono:

  • potenziamento muscolare per fare in modo che la curva non progredisca o comunque sia controbilanciata
  • corsetto gessato nel caso in cui la curva abbia già superato certi gradi di avanzamento misurati secondo il metodo di Cobb, una curva che supera i 30-35°
  • corsetti ortopedici di Milwaukee e di Lionese ma ne esistono molti altri, che ci aiutano a contenere questa curva magari tra una tappa di correzione in gesso e un’altra o tra un presidio di fisioterapia e ginnastica e un altro.

Il prof mostra diverse immagini di casi clinici mostrando l’evoluzione della scoliosi e i vari trattamenti effettuati.

Il corsetto ha la funzione di contenere e bloccare la progressione della curva.
Il corsetto è qualcosa che si costruisce sul bacino del soggetto che ha dei punti di spinta (pleope) che contrastano la curva, la spinta è dovuta al corsetto e alla parte superiore che è a  livello sternale, però quando il soggetto esce dal corsetto torna uguale a prima, la correzione del corsetto è una correzione puramente passiva.
Corsetto di Lionese: presa sul bacino, parte centrale con le pleope di spinta…
Voi dovete tenere presente la sofferenza di queste persone che vanno avanti magari anni, il corsetto deve essere sistemato adattato, lo si può portare sotto gli abiti però è una bella seccatura.
L’importante è che la scoliosi non superi certi gradi perchè se no si possono avere anche dei disturbi importanti a livello generale dovuti alla capacità respiratoria, si è infatti visto nei soggetti scoliotici si ha un aumento delle problematiche cardiocircolatorie e respiratorie.
Intervento chirurgico: si cerca di stabilizzare la scoliosi con vari sistemi per esempio la barra di Harrington che mantiene in distrazione la curva scoliotica e poi si mettono tanti piccoli trapianti ossei  sui corpi vertebrali per creare una fusione, un artrodesi della colonna, la barra ha inizialmente una funzione di stabilizzazione e sostegno poi non ha nessuna funzione.
Esistono poi dei letti apposta per la correzione della scoliosi in cui il soggetto è sospeso e sotto trazione di forze che ruotano permettono la realizzazione di un corsetto gessato , se il corsetto gessato non è eseguito in modo corretto può dare dei grossi problemi a livello addominale soprattutto e si può arrivare fino al decesso. A livello del corsetto si fanno poi delle aperture che permettono e una respirazione e il gioco del diaframma… il corsetto gessato va tenuto qualche mese poi bisogna levarlo dando un sostegno con un corsetto ortopedico, si inizia la fisioterapia.

 

Fonte:

http://matt7692.altervista.org/Archivio%20Sbobinature%2002-04/sbobinatureX/ortopedia/07.Ortopedia-15.05.2003.doc

 

Lezione del 15-5-03 h.13.30-15.30
Sbob Francesca Bianchi

 

Parola chiave google : Scoliosi tipo file : doc

 

Le scoliosi

Una scoliosi è una curvatura vertebrale sul piano frontale con rotazione. Questa curvatura può essere fissa (si dice che si tratta di una scoliosi strutturale), ma si può anche trattare di una semplice curva di compensazione, non fissa, detta atteggiamento scoliotico.
* Le curve di compensazione o atteggiamenti scoliotici si vedono di solito nei disequilibri del bacino, per dismetria degli arti inferiori. Si può trattare anche di curvature antalgiche o legate a una contrattura muscolare. In questi atteggiamenti scoliotici, le vertebre hanno una forma normale. La curva di compensazione si corregge con la scomparsa della causa.



Scoliosi maggiore : curvatura e rotazione delle vertebre            Misura della curvatura su di una radiografia frontale

Le curvature strutturali si caratterizzano per una deformazione delle vertebre, che divengono trapezoidali o cuneiformi durante la crescita. La curva si accompagna a una rotazione vertebrale che si traduce all’esame in una gibbosità. (Cf capitolo di semeiologia e radiologia).

La rotazione vertebrale è responsabile della gibbosità che è ben visibile nella posizione inclinata in avanti.

Le scoliosi idiopatiche sono più frequenti delle scoliosi strutturali e le loro cause rimangono oscure.
Il corpo vertebrale ruota verso la convessità e nel segmento toracico porta con sè le coste. La gibbosità è quindi molto marcata in questa regione. Al di sopra e al di sotto della curvatura strutturale (o primitiva), si sviluppano curve di compensazione mobili grazie alle quali pelvi e spalle sono equilibrate.
La deformazione rachidea si accompagna ad un accorciamento del tronco che può essere responsabile di disturbi respiratori e cardiaci.

Scoliosi dorsale                  Scoliosi dorso lombare            Scoliosi lombare                Scoliosi combinata

Esempi di scoliosi

In un bambino in crescita, l’evoluzione naturale è l’aggravamento. Talvolta ci sono delle eccezioni in certi casi di scoliosi infantile, in cui la guarigione è spontanea.
- La prognosi dipende dall’età di inizio. Dopo la fine della crescita non c’è praticamente più evoluzione. La prognosi dipende anche dal livello della curvatura e dall’eziologia. Come regola generale, più la scoliosi è alta, peggiore è la prognosi.

 


Scoliosi con aggravamento molto rapido alla pubertà

Si controlla radiologicamente il grado di curvatura con molta regolarità, fino alla saldatura delle cartilagini di coniugazione (ci si basa soprattutto sull’aspetto delle creste iliache, la cui ossificazione è indice del grado di maturazione ossea: test di Riesser). Il periodo critico è al momento della pubertà in cui è necessaria una stretta sorveglianza (Duval, Beaupère).
- Le scoliosi strutturali possono essere congenite (emi-vertebra, blocco vertebrale, fusione o assenza di coste).
- Le scoliosi paralitiche rappresentano un’altra eziologia frequente. La causa è un disequilibrio muscolare del tronco o dei muscoli spinali. Causa più frequente è la poliomielite. Ci sono scoliosi anche nella neurofibromatosi, nelle paralisi cerebrali, nella spina bifida, nella siringomielia, nella malattia di Friedreich e nelle miopatie.

- Il trattamento delle scoliosi idiopatiche dipende dall’evolutività della curva e dalla prognosi formulata.

* La migliore correzione possibile viene ricercata dapprima con una serie di gessi. Il contenimento con corsetti in plastica è poi adottata fino alla fine della crescita.

Confezione del corsetto gessato su di un telaio speciale impiegando delle cinghie al fine di rimodellare la curva

I corsetti gessati vengono rinnovati fino alla correzione migliore per poi essere sostituiti da corsetti più leggeri

 
Esempi di corsetti diversi, più o meno costrittivi in funzione del tipo di scoliosi trattata

 

* La chirurgia si impone talvolta dopo i 10-12 anni: consiste in un’artrodesi di tutte le vertebre facenti parte della curvatura, dopo aver ottenuto una correzione strumentale.
* Si può realizzare una riduzione con via di accesso posteriore con barre di HARRINGTON, associate ad innesto esteso su tutti gli archi posteriori delle vertebre interessate. Esistono altri materiali per realizzare queste stabilizzazioni su più livelli: materiale di COTREL-DUBOUSSET, di HARTSHILL, sistema  COLORADO ecc..).
* Queste correzioni si possono anche realizzare con una via di accesso anteriore con materiali differenti che prendono appoggio sui corpi vertebrali stessi (o con materiale di DWYER o di ZIELKE, o con placche avvitate).

 

Fonte: estratto da http://www.lerat-orthopedie.com/IT/cours/word/Capitolo%203%20Rachide.doc

Autore: J-L Lerat

 

10 domande e 10 risposte a proposito di…. scoliosi

 

  1. Che cos’è la SCOLIOSI?

 

La scoliosi è una malattia della colonna vertebrale caratterizzata da una deviazione del suo normale asse su tutti e tre i piani corporei che coinvolge anche altre regioni corporee, in specie, il torace e gli organi in esso contenuti.
Queste alterazioni sono caratterizzate da uno o più curve del rachide con rotazione nello spazio dei corpi vertebrali. Nel tratto toracico la rotazione vertebrale si accompagna a rotazione delle coste con formazione di una deformità detta “gibbo”. Ancora oggi rimangono incerte le cause della scoliosi, ma sappiamo che è più frequente e progressiva nelle femmine e che alcune famiglie sono più colpite di altre.
La scoliosi compare in genere in età infantile e può aggravarsi negli anni fino al periodo della massima crescita corporea, ossia due-tre anni dopo l’inizio del menarca (prima mestruazione) nella donna e dopo la comparsa del timbro vocale maschile nell’uomo, anche se vi possono essere incrementi delle curve fino all’età di circa 20 anni ed anche in certe situazioni della vita adulta come la gravidanza.

 

  1. Qual’è la differenza fra SCOLIOSI e ATTEGGIAMENTO SCOLIOTICO?

 

Gli atteggiamenti scoliotici e le scoliosi posturali non sono scoliosi “vere” perchè le deviazioni della colonna sono evidenziabili solo sul piano frontale. Infatti se facciamo flettere in avanti un paziente con scoliosi comparirà una deformazione del tronco, più o meno evidente in rapporto alla gravità della malattia, mentre negli atteggiamenti scoliotici non si rileverà alcuna asimmetria.

 

  • Come si fa la diagnosi di SCOLIOSI?

 

E’ necessaria una accurata anamnesi ed una attenta visita medica con cui si ricercano pochi ma fondamentali segni clinici. In alcuni casi dubbi è necessario rivisitare il giovane paziente a distanza di qualche mese. Si rende poi necessario eseguire un esame radiografico che deve essere fatto in piedi e generalmente in due proiezioni, frontale e laterale. Questo ci permette di valutare il tipo e la gravità della scoliosi e di definire anche la maturità ossea del paziente per prevedere la potenziale evolutività della malattia.

 

  1. Si può curare la SCOLIOSI?

 

      La scoliosi si manifesta con una ampia varietà di quadri e di gravità. Oggi grazie alla diagnosi         precoce si riesce nella maggior parte dei casi a controllare l’evoluzione della malattia con il trattamento conservativo e solo in rarissimi casi si ricorre all’intervento chirurgico.

 

  1. Su cosa si basa il trattamento conservativo della SCOLIOSI?

 

E’ necessario inquadrare bene il singolo caso per poter successivamente impostare uno specifico programma rieducativo. Nei casi più leggeri può essere sufficiente un  apposito approccio cinesiologico, con modesto impegno del paziente, ma talvolta protratto nel tempo finchè non si raggiunge un’adeguata stabilità del sistema muscolo-scheletrico. Nei casi più accentuati può rendersi necessario l’uso di un corsetto ortopedico, specifico per il tipo di scoliosi, da indossare per un certo numero di ore al giorno e per un periodo di tempo variabile. Anche qui si assocerà un programma cinesiterapico che il paziente dovrà eseguire anche a domicilio per prevenire l’ipotrofia muscolare provocata dalla costrizione del busto.

 

  1. Che tipo di cinesiologia è più indicata nella SCOLIOSI?

 

Esistono diversi metodi riconosciuti validi nel trattamento riabilitativo della scoliosi. I principi fondamentali su cui si basano sono:

  • riequilibrare le asimmetrie globali corporee
  • mobilizzare le regioni vertebrali troppo rigide (curva primaria)
  • irrigidire le curve vertebrali mobili (curve secondarie)
  • agire sempre tridimensionalmente
  • valutare e trattare asimmetrie degli arti, del capo e del bacino
  • automatizzare e fissare nella motricità quotidiana le posture corrette ottenute
  1. Gli ZAINETTI SCOLASTICI possono causare la scoliosi?

 

No. In adolescenti con problemi del rachide è importante ridurre ugualmente il peso degli zaini ed il tempo di carico.

 

  1. Tenere POSTURE SCORRETTE fa venire la scoliosi?

 

No. E’ comunque utile educare i ragazzi a mantenere posizioni posturali corrette.

 

  1. Quale SPORT è più indicato nella scoliosi?

 

Non esiste uno sport ideale (una volta si consigliava il nuoto) e non esiste uno sport assolutamente controindicato. In ogni singolo caso bisogna valutare le aspettative e le opportunità del giovane in rapporto al grado di malattia. Spesso è più importante l’intensità che il tipo di attività sportiva praticata. In linea teorica e generale meglio sollecitare la pratica di una attività fisica moderata, rispetto alla eccessiva sedentarietà.

 

  1.  Si può GUARIRE dalla scoliosi?

 

In linea di massima l’obiettivo di ogni trattamento conservativo della scoliosi è quello di arrestare l’evoluzione della malattia. In alcuni casi, specie se il trattamento è stato eseguito precocemente e correttamente,  si possono però ridurre i gradi delle curve.
In ogni caso il trattamento cinesiologico deve servire ad educare e sensibilizzare il giovane paziente ad uno stile di vita più sano che lo aiuterà da adulto a condurre una vita normale.

                                                                  
autore: a cura del Dr. Stefano Guidotti Firenze

fonte:

http://www.stefanoguidotti.it/argomenti.htm

http://www.stefanoguidotti.it/10%20domande%20e%2010%20risposte%20sulla%20scoliosi.doc
Sito web: http://www.stefanoguidotti.it

 

Scoliosi

 

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Scoliosi

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

Scoliosi