Disturbo dell' apprendimento

 

 

 

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Disturbo dell' apprendimento

DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO

Nella mia breve esperienza lavorativa in qualità di docente di sostegno ricordo il caso di un alunno che frequentava la prima classe di un Istituto Professionale con disturbi specifici dell’apprendimento di tipo associato. Il ragazzo era inserito in un classe di 25 alunni maschi,  abbastanza eterogenea: un alunno con diagnosi, 5 alunni stranieri, alunni con problemi di attenzione sostenuta e focalizzata,  altri mancavano di motivazione allo studio. Nella classe spiccavano solo pochi alunni motivati che facevano da modello positivo di riferimento ed erano risorsa per la classe. Nella diagnosi redatta dalla Dott.ssa referente del servizio unità operativa di neuropsichiatria infantile risultavano per il suddetto ragazzo  difficoltà specifiche di apprendimento nella lettura, nella scrittura e nel calcolo. Compromissione  delle capacità intellettive di tipo lieve, del linguaggio di tipo lieve, delle autonomie di tipo lieve, turbe affettivo relazionali di tipo lieve.
Espressioni sintetiche delle funzioni di area maggiormente compromesse:

  • Area cognitiva e del linguaggio : difficoltà specifiche nell’apprendimento della lettura, della scrittura, del calcolo. Linguaggio verbale espressivo scarsamente strutturato.
  • Area affettivo relazionale: sentimenti di insicurezza. Comportamento collaborante
  • Area delle autonomie: scarsa autonomia nelle attività di lettura, scrittura, di calcolo.

L’alunno presentava grosse difficoltà nella lettura, nell’elaborazione di concetti scritti. La situazione si presentava ulteriormente aggravata dalla costante distrazione durante lo svolgimento delle lezioni, in particolar modo durante le spiegazioni orali.
Nella programmazione dell’attività educativa e didattica si stabiliva che l’alunno avrebbe seguito la medesima programmazione curricolare prevista per la classe, con eventuali adeguamenti di riduzione di contenuti.
Per l’allievo il consiglio di classe predisponeva un percorso didattico – educativo, individualizzato  e semplificato in vista degli obiettivi didattici e formativi riconducibili globalmente ai programmi ministeriali, agli obiettivi educativi delineati dal Collegio dei docenti, agli obiettivi delineati dal Consiglio di classe, agli obiettivi curricolari previsti da ogni singolo docente.
L’intervento dell’insegnante di sostegno, da realizzarsi mediante attività di recupero, potenziamento e studio guidato, è stato finalizzato alla comprensione dei contenuti dei concetti generali e dei termini specifici di un contenuto disciplinare nel corso della lezione curricolare, alla discussione guidata, alla mediazione linguistica, allo svolgimento di esercizi di approfondimento e alle esercitazioni di correzioni  e di autocorrezioni.
Al termine dell’anno scolastico,dal punto di vista relazionale l’alunno era riuscito, almeno in parte a superare quell’inibizione che lo penalizzava durante le verifiche orali, aveva instaurato un buon rapporto con tutti gli insegnanti, nei cui confronti si è rivolto sempre educatamente e con rispetto. L’alunno aveva sempre rispettato le regole scolastiche.
Nell’area cognitiva e del linguaggio l’alunno aveva seguito con attenzione le lezioni, ma la partecipazione non era stata sufficientemente attiva in quanto l’inibizione che lo contraddistingueva gli aveva impedito di fare interventi pertinenti.
L’alunno era riuscito a memorizzare adeguatamente solo i contenuti ripetuti con frequenza. Nella lettura non si erano verificati miglioramenti quindi risultava ancora impacciata e poco espressiva.
Per quanto concerne le capacità nelle operazioni logiche erano da sottolineare i significativi miglioramenti che si erano avuti in matematica rispetto alla situazione di partenza, dove erano stati raggiunti quasi tutti gli obiettivi dell’anno scolastico. In scienze si erano registrate difficoltà nel calcolo dei fusi orari e delle distanze, mentre in economia aziendale l’alunna aveva avuto incertezze su quasi tutti gli argomenti trattati. Enormi difficoltà erano state riscontrate nella lingua inglese dove l’alunno aveva avuto grandi difficoltà ad applicare in modo logico le regole studiate.
Caratteristiche diagnostiche
I Disturbi dell'Apprendimento vengono diagnosticati quando i risultati ottenuti dal soggetto in test standardizzati, somministrati individualmente, su lettura, calcolo, o espressione scritta risultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base all'età, all'istruzione, e al livello di intelligenza.
I problemi di apprendimento interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura, di calcolo, o di scrittura. Possono essere usati diversi metodi statistici per stabilire se un divario è significativo. Di solito viene definito sostanzialmente inferiore un divario di più di 2 deviazioni standard tra i risultati ed il QI. Si utilizza talora un divario minore tra i risultati ed il QI (per es., tra 1 e 2 deviazioni standard), specie nei casi in cui la prestazione del soggetto nel test di QI può essere stata compromessa da un disturbo associato dell'elaborazione cognitiva, da un disturbo mentale o da una condizione medica generale concomitanti o dal retroterra etnico o culturale del soggetto. Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà di apprendimento devono andare al di là di quelle di solito associate al deficit. I Disturbi dell'Apprendimento possono persistere nell'età adulta.
Manifestazioni e disturbi associati 
Demoralizzazione, scarsa autostima, e deficit nelle capacità sociali possono essere associati ai Disturbi dell'Apprendimento. La percentuale di bambini o adolescenti con Disturbi dell'Apprendimento che abbandonano la scuola è stimata intorno al 40% (o circa 1,5 volte in più rispetto alla media). Gli adulti con Disturbi dell'Apprendimento possono avere notevoli difficoltà nel lavoro o nell'adattamento sociale. Molti soggetti (10-25%) con Disturbo della Condotta, Disturbo Oppositivo Provocatorio, Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, Disturbo Depressivo Maggiore, o Disturbo Distimico, sono affetti anche da Disturbi dell'Apprendimento.
Esistono prove che i ritardi di sviluppo del linguaggio possono insorgere in associazione con i Disturbi dell'Apprendimento (specie il Disturbo della Lettura), anche se questi ritardi possono non essere sufficientemente gravi da giustificare la diagnosi separata di Disturbo della Comunicazione. I Disturbi dell'Apprendimento possono anche essere associati ad una più alta incidenza del Disturbo di Sviluppo della Coordinazione. Possono esservi anomalie sottostanti dell'elaborazione cognitiva (per es., deficit della percezione visiva, dello sviluppo del linguaggio, dell'attenzione, della memoria, o una combinazione dei precedenti) che spesso precedono i Disturbi dell'Apprendimento, o sono associati ad essi.
I test standardizzati per la valutazione di questi processi sono di solito meno affidabili e validi rispetto ad altri test psicoeducazionali. Sebbene una predisposizione genetica, una lesione perinatale, e varie condizioni neurologiche o condizioni mediche generali possano essere associate con lo sviluppo dei Disturbi dell'Apprendimento, la presenza di queste condizioni non predice invariabilmente l'esito in un Disturbo dell'Apprendimento, e vi sono molti soggetti con Disturbi dell'Apprendimento che non hanno un'anamnesi di questo tipo. I Disturbi dell'Apprendimento si trovano comunque spesso associati ad una varietà di condizioni mediche generali (per es., avvelenamento da piombo, sindrome fetale da alcool, o sindrome dell'X fragile).
Caratteristiche collegate alla cultura 
Ci si dovrebbe assicurare con cura che le procedure per la valutazione dell'intelligenza riflettano un'adeguata attenzione al retroterra etnico o culturale del soggetto. Ciò si realizza di solito usando test in cui le caratteristiche rilevanti dell'individuo sono presenti nel campione di standardizzazione del test, oppure impiegando un esaminatore che ha familiarità con gli aspetti del retroterra etnico o culturale del soggetto. Per fare diagnosi di Disturbo dell'Apprendimento si richiede sempre una somministrazione individualizzata del test.
Prevalenza 
Le stime della prevalenza dei Disturbi dell'Apprendimento variano dal 2 al 10% a seconda della natura della valutazione e delle definizioni utilizzate. A circa il 5% degli studenti delle scuole pubbliche negli USA è stato diagnosticato un Disturbo dell'Apprendimento.
Diagnosi differenziale 
I Disturbi dell'Apprendimento devono essere differenziati da normali variazioni nei risultati scolastici e da difficoltà scolastiche dovute a mancanza di opportunità, insegnamento scadente, o fattori culturali.
Un'istruzione inadeguata può avere come risultato una scadente prestazione ai test standardizzati di rendimento. I bambini con retroterra etnico o culturale diverso rispetto alla cultura scolastica prevalente, o che seguono i loro studi in lingue diverse dalla lingua madre, o i bambini che hanno frequentato scuole dove l'insegnamento è stato inadeguato possono avere punteggi bassi ai test di rendimento. I bambini con questo stesso retroterra possono anche essere a rischio maggiore di assenteismo scolastico dovuto a malattie più frequenti o ad ambienti di vita impoveriti o caotici. Una compromissione visiva o uditiva può danneggiare la capacità di apprendimento e dovrebbe essere studiata con test di screening audiometrico o visivo. Un Disturbo dell'Apprendimento può essere diagnosticato in presenza di tali deficit sensoriali solo se le difficoltà di apprendimento vanno al di là di quelle solitamente associate con quei deficit.
Nel Ritardo Mentale le difficoltà di apprendimento sono proporzionate alla compromissione generale del funzionamento intellettivo. Comunque, in alcuni casi di Ritardo Mentale Lieve, il livello di apprendimento nella lettura, nel calcolo, o nell'espressione scritta è significativamente al di sotto dei livelli previsti in base all'istruzione del soggetto e alla gravità del Ritardo Mentale. In questi casi dovrebbe essere ulteriormente diagnosticato l'appropriato Disturbo dell'Apprendimento. Dovrebbe essere fatta una diagnosi aggiuntiva di Disturbo dell'Apprendimento nel contesto di un Disturbo Generalizzato dello Sviluppo solo quando la compromissione scolastica è significativamente al di sotto dei livelli previsti in base al funzionamento intellettivo e all'istruzione del soggetto. Può accadere che in soggetti con Disturbi della Comunicazione il funzionamento intellettivo debba essere valutato usando misurazioni standardizzate della capacità intellettiva non verbale. In casi in cui il rendimento scolastico è significativamente inferiore rispetto ai risultati della misurazione di questa capacità, si dovrebbe diagnosticare il Disturbo dell'Apprendimento appropriato.
Il Disturbo del Calcolo e il Disturbo dell'Espressione Scritta insorgono assai frequentemente in associazione con il Disturbo della Lettura. Quando vengono soddisfatti i criteri per più di un Disturbo dell'Apprendimento, tutti quanti dovrebbero essere diagnosticati.

Disturbo della Lettura
Caratteristiche diagnostiche
La caratteristica fondamentale del Disturbo della Lettura è data dal fatto che il livello di capacità di leggere raggiunto (cioè, precisione, velocità, o comprensione della lettura misurate da test standardizzati somministrati individualmente) si situa sostanzialmente al di sotto di quanto ci si aspetterebbe data l'età cronologica del soggetto, la valutazione psicometrica dell'intelligenza, e un'istruzione adeguata all'età (Criterio A). L'anomalia della lettura interferisce notevolmente con l'apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura (Criterio B). Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nella lettura vanno al di là di quelle di solito associate con esso (Criterio C).
Nei soggetti con Disturbo della Lettura (che è stato anche definito "dislessia"), la lettura orale è caratterizzata da distorsioni, sostituzioni o omissioni; sia la lettura orale che quella a mente sono caratterizzate da lentezza ed errori di comprensione.
Manifestazioni e disturbi associati
Il Disturbo del Calcolo e il Disturbo dell'Espressione Scritta sono comunemente associati con il Disturbo della Lettura, ed è relativamente raro che uno di questi disturbi venga rilevato in assenza di un Disturbo della Lettura.
Caratteristiche collegate al genere
Il 60-80% dei soggetti a cui viene diagnosticato un Disturbo della Lettura sono maschi. Le procedure di segnalazione possono spesso risultare fuorvianti rispetto all'identificazione dei maschi, perchè essi mostrano più spesso comportamenti dirompenti in associazione con i Disturbi dell'Apprendimento. Si è riscontrato che il disturbo si manifesta in percentuale più bilanciata tra maschi e femmine quando si usa una valutazione diagnostica attenta e criteri rigorosi piuttosto che la segnalazione da parte della scuola e le procedure diagnostiche tradizionali.
Prevalenza
La prevalenza del Disturbo della Lettura è difficile da stabilire perché molti studi sono centrati sulla prevalenza dei Disturbi dell'Apprendimento senza un'attenta distinzione in disturbi specifici della Lettura, del Calcolo, o dell'Espressione Scritta. Il Disturbo della Lettura, da solo o in associazione con il Disturbo del Calcolo o il Disturbo dell'Espressione Scritta, è responsabile di circa 4 casi su 5 di Disturbo dell'Apprendimento. La prevalenza del Disturbo della Lettura negli USA è stimata del 4% dei bambini in età scolare. Minore incidenza e prevalenza del Disturbo della Lettura si possono trovare in altri paesi in cui si usano criteri più stretti.
Decorso
Sebbene i sintomi di difficoltà di lettura (cioè, incapacità a distinguere tra lettere comuni, o di associare fonemi comuni con simboli letterali) possano insorgere anche all'asilo, il Disturbo della Lettura è di rado diagnosticato prima della fine dell'asilo o dell'inizio delle scuole elementari perché l'insegnamento formale della lettura di solito non inizia prima di questo livello nella maggior parte degli ambienti scolastici. Specie quando il Disturbo della Lettura è associato con un QI alto, il bambino può funzionare al livello della classe o quasi nelle prime classi, e il Disturbo della Lettura può non essere pienamente evidente fino alla quarta elementare o oltre. Con la diagnosi e l'intervento precoce, la prognosi è buona in una percentuale significativa di casi. Il Disturbo della Lettura può persistere nell'età adulta.
Familiarità
Il Disturbo della Lettura presenta una concentrazione familiare e la sua prevalenza è maggiore tra i parenti biologici di primo grado di soggetti con Disturbi dell'Apprendimento.

Disturbo del Calcolo
Caratteristiche diagnostiche
La caratteristica principale del Disturbo del Calcolo è una capacità di calcolo (misurata con test standardizzati somministrati individualmente sul calcolo o sul ragionamento matematico) che si situa sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base all'età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell'intelligenza, e a un'istruzione adeguata all'età (Criterio A). Il disturbo del calcolo interferisce in modo significativo con l'apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di calcolo (Criterio B). Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nelle capacità di calcolo vanno al di là di quelle di solito associate con esso (Criterio C).
Nel Disturbo del Calcolo possono essere compromesse diverse capacità, incluse le capacità "linguistiche" (per es., comprendere o nominare i termini, le operazioni, o i concetti matematici, e decodificare problemi scritti in simboli matematici), capacità "percettive" (per es., riconoscere o leggere simboli numerici o segni aritmetici e raggruppare oggetti in gruppi), capacità "attentive" (per es., copiare correttamente numeri o figure, ricordarsi di aggiungere il riporto e rispettare i segni operazionali) e capacità "matematiche" (per es., seguire sequenze di passaggi matematici, contare oggetti, e imparare le tabelline).
Manifestazioni e disturbi associati
Prevalenza
La prevalenza del Disturbo del Calcolo è difficile da stabilire perché molti studi sono centrati sulla prevalenza dei Disturbi dell'Apprendimento senza un'attenta distinzione in disturbi specifici della Lettura, del Calcolo, o dell'Espressione Scritta. La prevalenza del solo Disturbo del Calcolo (cioè, quando non è associato con altri Disturbi dell'Apprendimento) è stata stimata a circa 1 caso su 5 di Disturbo dell'Apprendimento. Si valuta che l'1% dei bambini in età scolare abbiano un Disturbo del Calcolo.
Decorso
Sebbene sintomi di difficoltà nel calcolo (per es., confusione nei concetti numerici o incapacità di contare con precisione) possano insorgere anche all'asilo o in prima elementare, il Disturbo del Calcolo è di rado diagnosticato prima della fine della prima elementare perchè un sufficiente insegnamento formale del calcolo non viene di solito messo in atto prima di questo livello nella maggior parte degli ambienti scolastici. Esso diviene di solito evidente durante la seconda o la terza elementare. Specie quando il Disturbo del Calcolo è associato con un QI alto, il bambino può funzionare al livello della classe o quasi durante le prime classi, e il Disturbo del Calcolo può non essere evidente fino alla quinta elementare o oltre.

Disturbo dell'Espressione Scritta
Caratteristiche diagnostiche
La caratteristica fondamentale del Disturbo dell'Espressione Scritta è una capacità di scrittura (misurata con un test standardizzato somministrato individualmente o con una valutazione funzionale delle capacità di scrittura) che si situa sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base all'età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell'intelligenza, e a un'istruzione adeguata all'età (Criterio A). L'anomalia dell'espressione scritta interferisce notevolmente con l'apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di scrittura (Criterio B). Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nelle capacità di scrittura vanno al di là di quelle di solito associate con esso (Criterio C).
Esiste in genere un insieme di difficoltà nella capacità del soggetto di comporre testi scritti, evidenziata da errori grammaticali o di punteggiatura nelle frasi, scadente organizzazione in capoversi, errori multipli di compitazione (disortografia), e calligrafia deficitaria. Questa diagnosi non viene di solito fatta se vi sono solo errori di compitazione o calligrafia deficitaria (disgrafia) in assenza di altre compromissioni dell'espressione scritta. Rispetto ad altri Disturbi dell'Apprendimento, si sa relativamente poco riguardo ai Disturbi dell'Espressione Scritta e alla loro correzione, specie quando essi insorgono in assenza di Disturbo della Lettura. Tranne che per la compitazione, i test standardizzati in questo ambito sono meno sviluppati rispetto ai test per le capacità di lettura o di calcolo e la valutazione della compromissione delle capacità di scrittura può richiedere un paragone tra ampi campioni di lavori scolastici scritti del soggetto e la prestazione prevista in base all'età e al QI. Ciò accade specialmente nel caso di bambini piccoli nelle prime classi elementari. Compiti in cui al bambino viene chiesto di copiare, di scrivere sotto dettatura e di scrivere spontaneamente possono essere tutti necessari per valutare la presenza e l'entità di questo disturbo.
Manifestazioni e disturbi associati
Il Disturbo dell'Espressione Scritta si trova comunemente in associazione con il Disturbo della Lettura o col Disturbo del Calcolo. Vi è qualche riscontro che deficit del linguaggio e percettivo-motori possono accompagnare questo disturbo.
Prevalenza
La prevalenza del Disturbo dell'Espressione Scritta è difficile da stabilire perchè molti studi sono centrati sulla prevalenza dei Disturbi dell'Apprendimento in generale senza una distinzione precisa in disturbi specifici della lettura, del calcolo, o dell'espressione scritta. Il Disturbo dell'Espressione Scritta è raro quando non è associato con altri Disturbi dell'Apprendimento.
Decorso
Sebbene la difficoltà di scrittura (per es., calligrafia o capacità di copiare particolarmente scadenti, o incapacità di ricordare sequenze di lettere in parole comuni) possano apparire anche in prima elementare, il Disturbo dell'Espressione Scritta viene di rado diagnosticato prima della fine della prima elementare perchè un sufficiente insegnamento formale della scrittura non ha di solito avuto luogo fino a questo livello nella maggior parte degli ambienti scolastici. Il disturbo di solito si manifesta in seconda elementare. Il Disturbo dell'Espressione Scritta può essere riscontrato occasionalemente in bambini più grandi o in adulti, e si sa poco sulla sua prognosi a lungo termine.
Diagnosi differenziale
Un disturbo limitato alla sola compitazione o calligrafia (disgrafia), in assenza di altre difficoltà di espressione scritta, di solito non autorizza una diagnosi di Disturbo dell'Espressione Scritta. Se la calligrafia scadente è dovuta ad una compromissione della coordinazione motoria, si dovrebbe prendere in considerazione una diagnosi di Disturbo di Sviluppo della Coordinazione .

Disturbo dell'Apprendimento Non Altrimenti Specificato
Questa categoria è per i disturbi dell'apprendimento che non soddisfano i criteri per alcun Disturbo dell'Apprendimento specifico. Questa categoria può includere problemi in tutte le tre aree (lettura, calcolo ed espressione scritta) che insieme interferiscono in modo significativo nell'apprendimento scolastico, anche se la prestazione ai test che valutano ciascuna singola capacità non è sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base all'età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell'intelligenza, e all'istruzione adeguata all'età.

 

Fonte: http://sos-teniamoci.pbworks.com/f/disturbi+dell'apprendimento.doc

Sito web da visitare: http://sos-teniamoci.pbworks.com/

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