Normalità e anormalità o patologia in psicologia

 


 

Normalità e anormalità o patologia in psicologia

 

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Normalità e anormalità o patologia in psicologia

 

Prima lezione

Normalità e anormalità o patologia in psicologia. Ancora oggi ci troviamo a confrontare cos’è normale e cosa non lo è. Ci sono situazioni in cui l’organismo si altera e può andare in contro alla morte. Il problema di qualcuno che sta male c’è ovunque e c’è sempre. Esistono le malattie,esiste la morte e non è mai gradita,in tutto il mondo.

Psichiatria:condizione in cui si altera il funzionamento mentale. Una persona si alza la mattina e non sa più chi è,cosa deve fare ecc.,sente delle voci che gli suggeriscono cosa fare e come comportarsi. Le allucinazioni determinano una disfunzione,uno sconvolgimento della vita.

Turba mentale:quando l’individuo perde la libertà di essere libero  di poter essere(es è il caso delle fobie,come quella di prendere l’aereo,non siamo liberi di andare in vacanza, soprattutto nelle isole). Con le fobie si attiva l’angoscia e quindi non siamo più liberi di autodeterminarci. Il valore della salute mentale lo definiamo come autodeterminazione:il fatto che io mi finalizzo di ottenere uno scopo che dà senso alla mia vita e non sono in grado di portarlo avanti,perdo il progetto esistenziale,in quanto me lo impedisce qualcosa di mentale,di intrapsichico. In questo senso si parla di turba psicopatologica.

Ci sono molti comportamenti che limitano la libertà del modo di essere o che ci costringono a comportarci per forza in un certo modo(come nel caso degli schizofrenici,dei paranoici o di chi è affetto da disturbi di personalità). La sofferenza c’è sempre,c’è sempre stata nel corso del tempo e spesso si colloca nel mondo interno. Ci sono alcuni disturbi mentali che presenti in un luogo del mondo e in altri no(come le sindromi etniche). La psichiatria si è sviluppata,insieme alla psicologia positivistica,a metà 800. Ci sono stati però sa sempre metodi primitivi di tipo magico(es gli stregoni,quelli che tolgono il malocchio). In ogni caso,tutti i rituali sfruttano l’elemento suggestivo;è la suggestione che riesce a modificare gli stati psicofisici.

La ritenzione in manicomio non faceva altro che fare aumentare le patologie,infatti vivere in cattività è innaturale. Chi entrava in manicomio era difficile che ne usciva. E chi non era pazzo,ci diventava. Ci sono casi di persone nate e cresciute in manicomio,poiché spesso i malati mentali fra loro avevano rapporti sessuali,e chi rimaneva incinta veniva fatta abortire o veniva fatta partorire e il figlio veniva poi affidato alle suore(o in orfanatrofio)oppure cresceva in manicomio,con la madre. Spesso anche il figlio aveva problemi mentali. La psichiatria si porta dietro il pregiudizio legato ai manicomi e alle tecniche che venivano utilizzate. Basaglia,si è ribellato a questa situazione e ha lottato contro la ritenzione in manicomio. Il disturbo mentale in alcuni casi (come il disturbo maniacale o dell’umore)può essere transitorio. Le 2 tecniche più usate in manicomio,che soprattutto facevano paura,erano:

  • Elettroshock: (tecnica applicata soprattutto agli schizofrenici)la corrente elettrica a 110w attraversava il cervello. Si pensava che dopo una crisi epilettica indotta il delirio e le allucinazioni cessavano. E così le crisi epilettiche venivano procurate artificialmente. In alcuni casi si guariva. Oggi questa tecnica non viene più usata come in passato.
  • lobotomia:veniva effettuata ai pazienti più agitati;dopo aver effettuato l’elettroshock,il paziente era tramortito,quindi(senza anestesia)si entrava dall’occhio per arrivare sino al cervello. Consisteva nel recidere le connessioni della corteccia prefrontale dell'encefalo. Il risultato era il cambiamento della personalità del paziente:diventava passivo,inerme e gestibile. Con la lobotomia si dava la “pace” alla sofferenza del paziente,ma è anche vero che a causa di questa tecnica il paziente non gioiva neanche più. La lobotomia può anche essere effettuata sui pazienti che non rispondono ai farmaci.

Con la legge del 1880 nessun malato può essere ricoverato in ospedale senza la sua volontà; in alcuni casi estremi(come nei casi di tentativo di omicidio)possono essere ricoverati per un massimo di 30 giorni. Oggi non abbiamo strutture in cui i malati possono essere curati,ma devono curarsi a casa,e sono quindi a carico della famiglia,che spesso non li accetta e li abbandona. All’estero le cose sono diverse,per es in Germania ci sono delle case(come dei residence)per la degenza dei malati.

Le angosce dell’uomo,o paure terrificanti sono 2:

  1. la paura della nostra morte o dei nostri cari
  2. la paura della malattia mentale

Bisogna superare queste angosce. La psicologia ha in mano uno strumento che può modificare i meccanismi psicologici che inducono ad un certo comportamento(es gli ultrà)che provoca la morte.

Ognuno di noi ha delle forme di psicopatologia fisiologica(es un lutto porta alla depressione vera e propria,perché il cervello si modifica,accade qualcosa al suo interno. Poi ognuno reagisce a suo modo,c’è chi(quando il disinnesto funziona)riesce a superare questo momento,superando la depressione,e c’è invece chi cade nella depressione cronica. Il gruppo è molto importante, poiché sta vicino a chi soffre(per es gli porta da mangiare,per farlo sentire meglio). Dopo i 6 mesi,circa,la persona riprende il contatto con la realtà e modifica il modo di vedere il lutto.

Cause del suicidio principali:lutto,divorzio,perdita del lavoro.

Schizofrenia

Grave malattia ad esordio giovanile(tra i 18 e i 22 anni),con andamento cronico(nel 25% si può migliorare, ma mai a guarire del tutto,spesso si va in contro a crisi ricorrenti) caratterizzata da una compromissione di vario grado delle funzioni percettive e di pensiero a cui si associano lungo il decorso della malattia,deficit cognitivi riguardanti: l’attenzione,le funzioni esecutive,l’elaborazione delle informazioni e la metacognizione.

Kraepelin la definì “dementia praecox”,cioè demenza precoce,in quanto i giovani,per certi versi,somigliavano agli anziani. Successivamente fu chiamata “schizofrenia”,cioè mente divisa. E’ ereditaria?Non ha trasmissione diretta,ma chi ha discendenti affetti da questa malattia,potrebbe svilupparla,c’è una certa familiarità. Spesso capita,nel caso dei gemelli identici,che se uno dei due è schizofrenico,l’altro non lo è. Questa malattia porta allucinazioni(visive o uditive)che guidano l’individuo,lo spingono severamente a fare qualcosa. Ha spesso stereotipia motoria(es passarsi la mano in testa),acatisia(movimento ripetuto del piede). Può oscillare tra periodi di gravità e periodi di miglioramento(durante questi periodi l’individuo può anche lavorare). Nancy Andreasen ha intervistato John Mesh(al quale è stato ispirato il film “a beautiful mind”),un professore di matematica,caso particolare di schizofrenia che non ha lasciato deficit cognitivi. Anche il figlio era affetto da questa malattia,ma ha un quadro psicopatologico più grave. L’esordio della malattia del figlio di Mesh(anche lui prof di matematica)sono state le allucinazioni uditive. Le voci gli dicevano severamente di uscire e andare in autostrada. Fa sempre uno strano movimento con la bocca(tipo bacio)è un effetto collaterale dei cronolettici.

La schizofrenia è una malattia che può anche essere causata da fatti ambientali(es cattivo nutrimento del feto,malformazione della placenta,parto difficile che causa la perdita di neuroni,come asfissia),ma non solo,infatti non incide come si cresce,cioè che tipo di vita si fa. Si può essere schizofrenici e venire da una buona famiglia.

La percezione è uno dei principali problemi della schizofrenia. E’ una funzione psichica complessa  in grado di organizzare le sensazioni provenienti dalla stimolazione degli organi di senso e di integrarle con l’esperienza. Es:triangolo di Kanisza:si vedono cose che in realtà non ci sono,si percepisce più di quanto ci sia nello stimolo fisico. Non c’è corrispondenza tra l’oggetto fenomenico(percepito)e l’oggetto fisico.

 

Fonte: http://www.hafricah.net/public/Appunti/Prima%20lezione.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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