Politica Comparata e Internazionale appunti

 


 

Politica Comparata e Internazionale appunti

 

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Politica Comparata e Internazionale appunti

 

APPUNTI DI FABBRINI, by p.a.m. (PARTE I)

 

POLITICA COMPARATA EUROPEA ED INTERNAZIONALE.

 

La logica del sistema internazionale si basa sul fatto che gli stati cercano di massimizzare il loro potere. Questo è quello che ritiene la SCUOLA REALISTA delle relazioni internazionali.

La politica internazionale è dominata dalla competizione tra stati, ma anche della natura del regime politico degli stati. Su questo fatto è basato il nostro corso. Nelle prime lezioni perciò, cercheremo di imparare alcuni concetti sui vari regimi politici.

 

LA POLITICA:

Politica = attività separata da altre discipline sociali. È questo che caratterizza in bene l’Occidente. Nell’Occidente la politica si è emancipata da altre discipline.

 

1.- La politica si è emancipata dalla morale, e in particolare dalla religione.

Il bene politico non coincide con il bene morale.

La politica ha perciò una sfera di influenza separata da quella delle religione.

La politica si sviluppa in società sempre più complesse e prende atto che nella società ci sono più morali.

La politica cerca delle mediazioni nella società. La morale invece cerca delle verità assolute.

In altre contesti, invece, si ritiene che la politica debba essere sottomessa alla morale. È la morale a legittimare la politica.

Secondo il pensiero occidentale, invece, la politica si legittima di per sé stessa.

Eppure, anche in Occidente, c’è una continua tensione tra morale e politica. Per forza di cose la politica guarda alle preferenze morali.

Isaiah Berlin: a quale morale la politica deve guardare?

 

2.- La politica moderna si è emancipata anche dell’economia.

Le decisioni politiche spesso non sono utili, ma necessarie.

Liberismo economico liberalismo politico.

 

3.- La politica si è emancipata dallo Stato.

La politica cioè, non coincide con il diritto.

Si argomenta: perché Politica e Diritto non coincidono?

Il diritto è una parte della politica, ma non è il tutto della politica. Il diritto costruisce il contesto nel quale la politica si svolge.

 

1648, Pace di Westfalia: nascono gli stati territoriali.

Stato = entità territoriale, con una popolazione che deve essere governata.

 

SISTEMA POLITICO:

= insieme strutturato al cui interno interagiscono regole e attori. Il sistema si evolve. Concetto che differisce della FORMA. La Forma (di Governo) è una cosa stabile. La forma di governo non è il sistema di governo.

 

La Politica è perciò una SCIENZA EMPIRICA.

M. Weber: “Il lavoro intellettuale come professione”: chi vuole fare politica deve avere in mente l’etica delle responsabilità. Quando si fa politica bisogna saper distinguere i fatti dai valori.

Le cose che contano nella politica, sono le regolarità che si presentano. La politica si svolge in uno spazio strutturato da regole, che incentivano o disincentivano certi comportamenti. Questi comportamenti avvengono con certe regolarità. E sono queste regolarità ad essere studiate dalla scienza politica.

La politica si svolge in un contesto di vincoli e opportunità.

Il conservatorismo è l’esaltazione del vincolo. Il radicalismo, invece, è l’esaltazione delle opportunità. La politica oscilla tra questi due poli.

 

LA COSTITUZIONE:

Il vincolo più importante è la costituzione. La costituzione è un concetto moderno, anche se esistono degli esempi più remoti (Magna Charta).

Costituzione = pone una serie di regole che limitano il potere, che è un male necessario (remember “if we were angels…”).

Costituzione: nasce in Inghilterra, ma trova la sua esaltazione negli USA.

La costituzione è espressione del liberalismo. Il potere è un male necessario, che va limitato.

Il potere corrompe (remember Lord Byron): lo diciamo sulla base della realtà empirica. Se ciò è vero, bisogna limitarlo.

Nella costituzione americana il potere è visto come qualcosa da difendersi. Al di fuori di questi limiti, il resto è lasciato alla libera iniziativa.

(“Il Federalista” di Madison).

La realtà europea si svolge in un contesto diverso, dove vigeva un “ancient regime”.

Comunque, sia in Europa che negli USA, il potere diviene come una cosa da limitare.

Il liberalismo afferma, tramite la costituzione, il principio di STATO DI DIRITTO.

 

STATO DI DIRITTO DEMOCRAZIA:

1.- Stato di Diritto = organizzazione costituzionale del potere.

2.- Democrazia = entrata delle masse nel potere.

 

Spesso si ritiene che senza Democrazia non ci sia Stato di Diritto. Eppure, le vicende storiche hanno mostrato che lo stato di diritto si è affermato prima della democrazia. I due concetti, perciò, sono differenti.

Le vicende di Philadelphia e di Parigi del XVIII secolo mostrano che le costituzioni sono arrivate prima della democrazia. Queste costituzioni sono state fatte da delle elite che volevano isolare i vecchi poteri. In questi casi la democrazie sono arrivate dopo l’affermazione dello Stato di Diritto.

In Europa sta nascendo la prima democrazia sovranazionale.

 

LA COSTITUZIONE AMERICANA: IL COLLEGIO ELETTORALE.

Costituzione americana:

  1. Limitazione del potere.
  2. Limitazione dell’impatto del popolo sul potere.

 

Doppia faccia del costituzionalismo americano, che in parte ha influenzato il costituzionalismo europeo.

USA: diffidare dal potere e dai cittadini. Il costituzionalismo USA è più liberale che democratico.

La costituzione USA ha creato diverse barriere che mitigano il potere dei cittadini.

 

Una di queste è appunto il COLLEGIO ELETTORALE:

= meccanismo elettorale in base al quale i cittadini eleggono chi eleggerà il Presidente. Il liberismo diffida dai cittadini. Se essi eleggono direttamente il Presidente, c’è la possibilità di creare dei demagoghi. Madison studiò la storia europea e si accorse che, con l’elezione diretta di un vertice, c’è la possibilità di creare figure populiste. Gli elettori, attraverso i singoli stati, eleggono dei Grandi Elettori che, 40 giorni dopo gli elezioni (ci vuole calma, e sangue freddo!!), eleggeranno il Presidente.

 

Tecnica del Collegio Elettorale:

USA: paese federale. Sono i singoli stati ad eleggere il Presidente.

 

Ogni stato avrà diritto ad un numero di Grandi Elettori equivalente al numero dei membri della Camera che quello stato dispone più 2 membri del Senato.

  • Membri del Senato: 2 per ogni stato (100).
  • Membri della Camera: 435 membri. Ogni stato ha un numero di deputati in proporzione alla popolazione (circa 1 GE ogni 600.000 abitanti).

 

Questo è il famoso Compromesso di Philadelphia. Al Senato ogni stato pesa uguale. Non così alla Camera, dove ogni stato pesa in base alle proprie dimensioni. Non è un vero principio democratico: “1 uomo, 1 voto”. Uno stato piccolo come il Vermont, in Senato pesa quanto la California. In Senato, il cittadino del Vermont pesa di più di quello californiano. E il Senato è potentissimo (il più forte del mondo).

Se la maggioranza selettiva degli elettori di un stato vota il candidato A, in base a una legge fatta tra gli stati (“Winner takes all” rule), il vincitore prenderà tutti i Grandi Elettori di quello stato. Se in California Bush vince, prenderà tutti i 55 Grandi Elettori californiani.

 

Ricapitoliamo:

50 stati = 435 camera + 100 senato + 3 (Washington DC, che non vanno in Congresso, ma eleggono il Presidente).

Poi, sono 538 Grandi Elettori che eleggono il Presidente. Basta il 50% più 1 dei voti dei Grandi Elettori.

I Grandi Elettori si incontrano 40 giorni dopo le elezioni popolari. Non c’è alcun vincolo che il Grande Elettore voti il candidato che si era impegnato a votare (se non lo fa, semplicemente lo ammazzano!). Potrebbero esserci dei cambiamenti. È successo solo una volta: alcuni Grandi Elettori repubblicani non votarono Nixon.

I Grandi Elettori vanno a votare nelle capitali dei singoli stati. Gli esiti del voto verranno comunicati al Presidente del Senato, che è anche il Vice-Presidente (remember Al Gore). Dopo questo, passerà del tempo, e in genere il Presidente viene nominato il 20 gennaio.

Il sistema ammette la possibilità che un candidato che viene eletto, abbia preso complessivamente meno voti dell’avversario.

Che un candidato venga eletto con il 50,1% dei votti, o con il 99% in uno stato, non rileva. Il numero di Grandi Elettori di quello stato rimarrà infatti tale.

Il voto NON è UN DIRITTO. Bisogna prima iscriversi alle liste elettorali.

Come si vede, è un meccanismo estremamente macchinoso. Per capirlo, bisogna conoscere i fatti storici del paese.

Gli USA inventano la Costituzione scritta (primo paese “con data di nascita”).

I meccanismi di modifica della Costituzione, sono anch’essi estremamente complicati. Ci vogliono percentuali dei ¾.

La schiavitù era ammessa costituzionalmente (remember: “le differenze che Dio ha creato…”). La Camera la voleva abolire. Il Senato regolarmente voleva mantenerla. Perciò, per abolirla, parte la guerra civile.

 

DAL COSTITUZIONALISMO AL LIBERALISMO:

Il liberalismo si connota per 2 aspetti:

1.- Rule of law: il governo è un governo delle leggi.

2.- Il governo delle leggi deve avere una forma di stato costituzionale.

 

L’individuo è debole di fronte al potere:

Per il liberalismo la società è una società di individui. Per questo è necessario limitare il potere con la costituzione. (remember: Sartori – costituzione “garantista”).

 

Liberalismo = teoria dei diritti individuali. Il singolo individuo è depositario di diritti inalienabili (remember “è il individuo che crea lo stato, e non viceversa”).

 

In altre società è impensabile che l’individuo sia più importante della società. In molte società i diritti collettivi sono più forti dei diritti individuali. E i diritti collettivi sono espressione dei più forti.

 

Per il liberalismo nessuno può farsi imporre delle cose non volute.

Nella tradizione americana il popolo è una CONCEZIONE PLURALISTA. La Costituzione americana inizia con la locuzione “WE THE PEOPLE” (remember: paradosso singolare –“the people”- e plurale –“we”- mixed!).

Nella tradizione europea invece, il popolo è visto come una cosa unitaria.

 

Occidente: scoperta dell’individuo.

 

LIBERALISMO LIBERISMO:

1.- Liberismo: riguarda il sistema economico.

2.- Liberalismo: riguarda il sistema politico.

 

3 CARATTERISTICHE DEL LIBERALISMO:

1.- RULE OF LAW: governo delle leggi e non governo degli uomini.

Così no è stato e così non è in molti posti del mondo.

Legalità non significa legittimità. Per governare bisogna avere delle leggi, che sono obiettive e universali (remember anche: principi de irretroattività e nullum crimen nulla poena sine lege).

Il liberalismo fa proprio il principio de Kant: una decisione è morale se è universale. La legge è scritta e vale per tutti, anche per chi detiene il potere (remember: “la legge è uguale per tutti” –meno per il presidente del consiglio!-).

Noi diamo per scontato tutto ciò. Ma ciò non è affatto scontato.

La Rule of Law vale su un piano interno allo Stato. Bisogna fare molta strada ancora affinché valga sul piano internazionale:

Pace di Westfalia (1648):

  • nascita dello Stato.
  • L’autorità del Principe vale sui suoi sudditi (religione del Principe religione del suddito).
  • La politica è divisa in unità territoriali a disposizione del Principe. Il Principe esercita la propria autorità sul territorio (remember sovranità).
  • Nasce la politica degli Stati. Si sono create le condizioni per democratizzare il territorio. La sovranità viene del basso (un’altra barzelletta!).

Nello stato liberale il potere deve perciò essere legittimato.

 

2.- COSTITUZIONALIZZAZIONE DEL RULE OF LAW: Stato costituzionale (XVII-XVIII) Costituzioni fatte da delle elite.

Potere giudiziario indipendente: La rivoluzione liberale ha reso il potere giudiziario indipendente dagli altri poteri. Questo è un passaggio fondamentale. Senza l’indipendenza della magistratura non vi è stato liberale.

Magistratura = POTERE TERZO tra chi detiene il potere e chi non lo detiene. 

I fallimenti che si sono avuti negli ultimi decenni nei processi di democratizzazione, sono avvenuti perché la magistratura non è stata resa indipendente. Ciò lo si vede in Irak, in Palestina, nell’America Latina, in Africa.

Il fatto che la gente vada a votare, non significa che non sta nascendo una democrazia liberale.

Là dove ci sono elezioni ma non c’è un Rule of Law, vedremo cadere la democrazia, oppure vedremo il consolidamento di oligarchie al potere (Uzbekistan, ecc.) (achtung: Fabbrini sembra essere da Sartori: per quest’ultimo ci sono diverse democrazie).

La leadership palestinese è fallita poiché non c’era un potere terzo di controllo. L’assenza di tale potere ha reso la corruzione interna al PLO endemica.

3.- L’unità di base del liberalismo e l’INDIVIDUO e non il gruppo. Noi abbiamo creato un sistema di diritti legato all’individuo. Questi diritti erano inizialmente garantiti da un gruppo particolare (uomini bianchi e territoriali) ma poi si sono estesi e si stanno estendendo a tutti (gay, lesbiche, e altri hhhhh). Le libertà del liberalismo sono libertà politiche (remember Sartori).

Come conciliare diritti individuali con diritti di gruppo, comunque esistenti anche in Occidente?

Per rafforzare l’individuo, il liberalismo ha affermato il DIRITTO DI PROPRIETA’. Tale diritto crea le condizioni affinché l’individuo diventi indipendente dal potere. Nel passaggio della concentrazione del potere alla diffusione del potere vedremo l’affermazione di principi liberali e democratici. Ricordiamo comunque che liberalismo e democrazia non coincidono.

La Cina sta cercando di fare una transizione economica senza una transizione politica. È possibile fare ciò? Ancora non lo si può dire.

Così come è stato creato l’istituzione della Rule of Law e dello Stato Costituzionale, L’Occidente ha creato l’istituzione del MERCATO. Ma tale istituzione è subordinata alla Rule of Law. Se non c’è Rule of Law, non c’è Mercato. Così è avvenuto in Occidente. Cosa avverrà in Cina? Si sta creando un mercato ma non la Rule of Law. Non c’è una risposta. È una problematica aperta.

Non c’è una TERZA VIA tra democrazia e mercato. Sono il fine a cui tendere. Ciò non significa che ci sia un unico mercato e un’unica democrazia. Vi sono un’infinita di modi per organizzare la democrazia e il mercato. Non esiste un modello unico a cui tendere.

La strada da percorrere dipende dalle condizione specifiche.

 

Liberalismo: nasce tra XVII e XVIII secolo, con l’esigenza di uscire dall’ancient regime.

3 periodi costituzionali:

 

1° Periodo

Si dovevano mettere al sicuro certi LIBERTA’ CIVILI

Life, Freedom, Property, Pursue of Happiness.

2° Periodo (s. XVIII-XIX)

Affermazione delle

LIBERTA’ POLITICHE

Voto, Diritti dei Lavoratori, cittadini, donne.

3° Periodo (s. XX)

LIBERTA’ SOCIALI

Welfare State: salute, educazione, pensioni.

 

Nell’Occidente la sequenza è stata scandita nel tempo.

Oggi, I PVS cercano di sviluppare le 3 libertà contemporaneamente. Ciò crea dei problemi.

 

Differenze tra liberalismo e democrazia:

 

LIBERALISMO

DEMOCRAZIA

Richiede eguaglianza di diritti e leggi uguali.

Libertà specifiche, tipiche di alcune categorie (diritti delle donne, dei lavoratori, ecc.).

S’incentra sull’individuo.

Si incentra sulla società.

 

Il liberalismo è in primo luogo una tecnica di controllo e di limitazione del potere dello Stato.

La democrazia è l’inserimento del potere popolare nello Stato.

 

DEMOCRAZIA:

Può essere studiata in 2 modi:

1.- democrazia come Sistema di idee.

2.- democrazia come Sistema Politico.

 

1.- La democrazia come SISTEMA DI IDEE:

Interpretazione della filosofia politica.

La democrazia è un’idea sulla legittimità del potere.

Democrazia = potere legittimato dal consenso del popolo. Idea Pluralista del popolo –“We the people”, USA-(remember Dahl). Nella tradizione europea vi è una concezione unitaria del popolo.

Le correnti autoritarie nell’Europa non sono, come ha detto B. Croce, una parentesi storica.

Nel pluralismo è dato uguale spazio a tutti.

Per es.: Gli interessi della classe operaia non devono prevalere su quelli imprenditoriali. O Gli interessi del nord non devono prevalere su quelli del sud.

 

Nel pluralismo vince chi sa argomentare meglio.

 

Nella tradizione USA si è partiti da una visione pluralista (We the people). IN Europa il pluralismo è un punto de arrivo: LA DEMOCRAZIA DEVE ESSERE PLURALISTA.

Un governo è democratico perché il consenso è verificato da precise procedure / da istituzioni.

 

Democrazia come sistema di idee: approccio descrittivo / approccio prescrittivi.

Ci può essere una discordanza tra i 2 approcci. La realtà empirica (approccio descrittivo) può differire da ciò che si voleva costruire (app. prescrittivi).

Bisogna cercar di avvicinare la democrazia “così come è” alla democrazia “così come dovrebbe essere”.

La democrazia non è perfetta. Lo dice la realtà empirica. È però un sistema perfettibile? Robertinho Dahl risponde: nella realtà le democrazie sono “poliarchie” (check Dahl!).

Sul piano politico la democrazia è un sistema in cui vi sono partiti competitivi attraverso i quali la maggioranza governa rispettando la minoranza.

La maggioranza ha delle autolimitazioni poste dalla Rule of Law e dalla costituzione.

La minoranza ha dei diritti che vanno rispettati.

Non è possibile la democrazia se non vi è pluralismo di informazione.

“To agree to disagree”: per questo è necessario che le idee circolino.

Madison ha studiato le democrazie ateniesi, le Repubbliche italiane e il loro fallimento.

Perché sono fallite queste democrazie? Nelle piccole democrazie italiane e ateniesi, c’è stato il fallimento per le loro piccole dimensioni.

La Democrazia sopravive se è di grandi dimensioni.

Si sono create delle maggioranze che hanno schiacciato delle minoranze.

 

2.- Democrazia come Sistema Politico:

Può essere organizzata con modalità diverse.

La democrazia deve avere delle istituzioni particolari per essere tale.

Democrazia = ISTITUZIONALIZZA IL PLURALISMO.

Un’istituzione fondamentale è la MINORANZA. Tutti i paesi hanno un governo. Ma solo la democrazia ha un’opposizione che può anche sostituire la maggioranza.

Nelle democrazie è insito il dissenso. Il CONFLITTO è trasformato in DISSENSO. (remember: “from bullets to ballots!”)

Quando parliamo di democrazia facciamo riferimento ad un PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA. Ma quale uguaglianza?

L’uguaglianza politica!

Ma la democrazia non produce però l’uguaglianza socio-economica.

La democrazia deve garantire il diritto di voto, ma non il diritto di uguaglianza socio-economica. Ci sono opinioni contrastanti a riguardo (check Sartori!).

 

Rapporto LIBERTA’-UGUAGLIANZA:

è un rapporto in continua tensione. Se si dà più valore all’uno si danneggia l’altro. La democrazia è comunque il ponte che collega i due concetti.

 

Democrazia: sistema in continua evoluzione. Sono però possibili delle evoluzioni all’indietro.

Ma la democrazia è il miglior sistema perché è un sistema AUTOCORRETTIVO. A differenza di altri regimi, la democrazia può correggersi. (remember anche Churchill!).

 

QUALE DEMOCRAZIA?

Democrazia: prende decisioni in base alle esigenze dei cittadini. “La Democrazia è stata fatta per i cittadini…”.

G. Sartori: Politica e democrazia si distinguono nettamente da altre categorie.

Fabbrini: Politica e democrazia vengono influenzate dalla società, dal modo in cui gli individui si organizzano.

Anche nelle 24 democrazie OCSE non vi è un modello univoco di democrazia. Diverse democrazie, poiché le 24 società sono diverse. La democrazia si è sviluppata per dare delle risposte a queste società.

Ci sono degli elementi comuni, ma anche delle differenze.

Cittadini: diversità socio-economiche: società differenziate.

 

DEMOCRAZIE COMPETITIVE: deve portare alla formazione di una maggioranza.

Nonostante le diversità socio-economiche, i diversi ceti condividono certi valori comuni.

La maggioranza al Governo, non metterà perciò in discussione certi principi. La minoranza può dormire sonni tranquilli: entrambe condividono dei principi comuni.

Queste sono le democrazie competitive, che sono basate su un sistema bipartitico che si fonda sulle divisioni socio-economiche.

 

Vi sono però delle Democrazie che si basano su fratture identitarie, e non socio-economiche.

Una frattura identitaria (cleveage) è ad esempio la frattura religiosa. Vi sono poi fratture linguistiche (Belgio: Fiamminghi e Valloni), fratture di tipo culturale-etnico (Alto Adige).

Queste fratture non hanno a che fare con la destra o la sinistra, con i poveri o i ricchi.

Quando ciò avviene non siamo nell’ambito della Democrazia Competitiva, ma della Democrazia Consensuale.

QUID: Da questi esempi vediamo che non vi è un unico modello di Democrazia. La democrazia si forma sulle diverse società.

 

2 grandi classi di Democrazia:

  • DEMOCRAZIE COMPETITIVE: formazione di maggioranze, basate su diversità socio-economiche.
  • DEMOCRAZIE CONSENSUALI: Non si formano maggioranze. Altrimenti le minoranze si sentirebbero escluse e minacciate. In Belgio i Fiamminghi si sentirebbero minacciati da una maggioranza Vallona. In queste democrazie, osserviamo sistemi multipartitici, con governi di coalizione. La maggioranza include tutte le minoranze che contano e nascono dopo le elezioni.

 

Le due democrazie sono frutto di due strutture diverse. Non vi è un modello migliore. Dipende dal contesto.

Entrambe sono democrazie, con delle caratteristiche comuni (governo del popolo), ma le strutture sono assai differenziate.

Gli studiosi politici, che inizialmente erano prevalentemente anglosassoni, erano convinti che le democrazie competitive fossero il modello migliore. Ma molti studiosi europei hanno evidenziato che in contesti diversi (e differenziati), altri modelli di democrazia possono essere più efficaci.

 

Nelle democrazie consensuali BISOGNA CONSOCIARE: bisogna creare consenso.

La 1° Repubblica Italiana (prima del 1993), la 4° Repubblica Francese e la Finlandia, hanno funzionato come democrazie consensuali. Queste democrazie si sono create delle strutture identitarie ideologiche (comunisti e anticomunisti).

Queste democrazie si sono mosse verso un sistema consensuale, che cercava il consenso delle opposte comunità ideologiche. In Francia e Italia il Parlamento ha assunto un potere più forte che altrove: nel Parlamento, e non nel Governo, si cercava il consenso.

Nelle democrazie consensuali con diverse fratture, è stato più facile (o meglio possibile) mettere le minoranze nel Governo. Ciò era impossibile in Francia e Italia.

 

DIFFERENZA NELLE DECISIONI:

1.- In una democrazia consensuale tutti partecipano alle decisioni. Le decisioni sono infatti frutto del consenso.
2.- Invece, nelle democrazie competitive, le decisioni sono della maggioranza.

 

UN’ALTRA DIFFERENZA:

1.- Nelle democrazie competitive le maggioranze si formano prima delle elezioni. 2.- Invece, nelle democrazie consensuali, le maggioranze sono post-elettorali.

 

Ricapitoliamo:

Diverse strutture sociali: diversi modelli di democrazia.

1) Democrazie Competitive:

  • differenze socio-economiche,
  • formazioni di maggioranze, che condividono comuni con le minoranze.

2) Democrazie Consensuali:

  • fratture nelle società (cleavages)
  • maggioranze post-elettorali
  • vi è una sfiducia di fondo tra le diverse comunità,
  • è la risposta ad una società divisa.
  • La democrazia funziona attraverso il consenso. In queste democrazie il consenso avviene tramite le elite, e non tramite i cittadini.
  • Queste democrazie devono tenere il conflitto sotto controllo.

 

UN’ALTRA DIFFERENZA: IDENTITA’ POLITICA:

Questi due modelli di democrazia si basano su identità politiche diverse:

  1. Democrazie Competitive: identità politica omogenea.
  2. Democrazie Consensuali: identità politica disomogenea.

 

ALCUNI ESEMPI:

1.- Gli USA si mettono in mezzo ai due modelli. Sono difficili da collocare. Sono un paese di immigrati, provenienti da culture politiche diverse.

Ma perché non si è formato il partito degli italiani, dei cinesi, degli ispanici, ecc.?

Gli immigrati, scegliendo di andare negli USA, hanno però deciso di aderire alla scelta fatte dall’elite, dai Fondatori: Sistema Costituzionale, Bipartitico, ecc.

Se si fossero fondati dei partiti che rispecchiavano tali fratture, gli USA non esisterebbero.

Nonostante le divisioni, si è perciò andati verso un sistema bipartitico.

 

2.- Francia: è passata in pochissimo tempo de una democrazia consensuale a una competitiva. Perché? Tale passaggio è stato un compromesso tra le élite, che hanno trovato un accordo.

Lo stesso dicasi per la Spagna, ma non per l’Italia. L’Italia si trova ancora in una fase di transizione. Non vi sono più quelle fratture ideologiche di prima (comunisti e anticomunisti). Non c’è più il 33% di elettori che votano PC. Ma non c’è ancora il passaggio verso una democrazia competitiva. Le élite non hanno trovato ancora il consenso. Sono divise.

 

CONCLUSIONI:

La democrazia è una risposta alle divisioni.

2 grandi divisioni:

         a) socio-economiche.

         b) culturale-identitaria.

 

Queste due divisioni comportano 2 diversi modelli di organizzare la democrazia.

 

Democrazia come sistema politico: si adatta al contesto sociale, politico, ecc.

 

Dibattito attuale: 2 approcci:

  1. La democrazia ha una struttura ben definita: è questa struttura a dover essere copiata.
  2. La democrazia si modella alle strutture della società in cui prende corpo. (approccio più empirico)

 

Tale dibattito è osservabile anche tra gli economisti sul concetto di mercato: esiste un unico modello di mercato o diversi modelli possibili?

 

Mercato e Democrazie sono risposte a società conflittuali, con diversità all’interno.

Chi dice che la democrazia va fatta su società all’inglese e su economie avanzate, lo dice senza un fondamento empirico.

Infatti, con la ricerca empirica, si è evidenziata l’esistenza di un doppio modello democratico, a seconda dei cleavage esistenti in una società.

 

COME SI STRUTTURA UN MODELLO DI GOVERNO?

Che cosa è un MODELLO DI GOVERNO?

È una modalità di organizzazione del processo politico-decisionale.

 

La democrazia deve produrre BENI COLLETTIVI  tramite questo processo decisionale. Non ha senso che la democrazia non risolva i problemi, non produca questi beni.

Si è spesso studiato la democrazia come intervento dei cittadini nella politica. Ma se la partecipazione è staccata dalla decisione non c’è alcun senso.

 

PARTECIPAZIONE e DECISIONE fanno parte della democrazia. Questo è importantissimo, ma ciè voluto del tempo per avere questo riconoscimento.

Perciò la decisione, e non solo la partecipazione, è insita nella democrazia.

 

PARTECIPAZIONE: input della democrazia.

DECISIONE: output della democrazia.

 

La democrazia come decisione è spesso stata guardata con sospetto.

Allo stesso tempo, la LEADERSHIP concentrata nelle mani di un leader, viene vista come negativa dall’Europa Continentale.

Questo per ragioni storiche. Alcune democrazie europee sono cresciute con la paura del tiranno. E questo ha reso molte democrazie estremamente inefficienti.

Una leadership concentrata produce più velocemente delle decisioni. Perciò questi due timori avevano una radici comuni.

 

Democrazia = DEVE PRODURRE DECISIONI.

Democrazia: “to agree to disagree”

Non è detto che le decisioni siano giuste o condivisibili. Blair ha appoggiato gli USA. Gli inglesi non volevano. Ma la decisione è stata presa.

È comunque fondamentale che queste decisioni vengano prese. Altrimenti la democrazia non ha senso.

 

INPUT e OUTPUT della Democrazia:

1.- INPUT: Partecipazione dei cittadini nella politica.

Tale partecipazione deve essere organizzata secondo un Sistema elettorale e politico.

Il sistema elettorale va organizzato a seconda del contesto: sistema proporzionale o maggioritario.

Se vi è una pluralità di cleavages è preferibile un sistema proporzionale. Questo sistema infatti rispetta le diverse posizioni presenti nella società. Un sistema maggioritario va invece a premiare una particolare visione. Le minoranze si sentiranno perciò escluse.

Se si sbaglia metodo si possono creare o accentuare i conflitti. Gli inglesi hanno adottato il maggioritario nell’Irlanda del Nord. Questo ha creato delle esclusioni tra i gruppi religiosi (minoranza catolica). E ciò ha enfatizzato le tensioni. Il maggioritario poteva invece funzionare in Inghilterra, dove la società è più coesa.

Guardiamo a casa nostra. L’Alto Adige non può funzionare con il maggioritario. La minoranza italiana verrebbe esclusa.

 

2.- OUTPUT: la democrazia deve produrre Decisioni.

Le decisioni producono degli effetti. Queste decisioni possono essere messe in discussione durante le elezioni.

Le decisioni private prese dalle imprese non possono invece essere prese in discussione. (but!! remember Sartori “democrazia industriale”)

La democrazia produce decisioni che possono essere messe in discussione.

In Russia le decisioni prese non possono essere messe in discussione. La Russia non è una democrazia. Putin ha un’influenza sul processo decisionale che è incontrollabile (anzi: Putin è amico di Berlusca!).

 

L’input della democrazia:

Caso Irak: Diverse comunità di riferimento: i sunniti (20%) hanno governato fino ad ora, de quando il partito Bahatista prese il potere. Gli sciiti (60%) e i curdi (20%) venivano esclusi.

Attualmente bisogna fare partecipare le diverse comunità, senza escluderne nessuna. Questo può avvenire con un sistema proporzionale e con delle quote di partecipazione per ciascuna comunità. Devono essere previsti dei poteri di veto per le minoranze. Questo avviene col prezzo del rallentamento dei processi decisionali.

Questo sistema però non fa parte della tradizione americana.

L’Iraq può solo funzionare su un modello confederale, nel quale ci saranno delle decisioni prese congiuntamente (gestione del petrolio e dei confini) e delle decisioni prese autonomamente.

 

Un sistema maggioritario ha senso in una società che condivide valori politici comuni. Il maggioritario ha senso dove la minoranza condivide molti dei valori della maggioranza.

 

ACHTUNG! DIFFERENZA IMPORTANTE:

  • Il proporzionale enfatizza l’input a scapito dell’output. I leader che emergono sono degli arbitri tra le parti in gioco (leadership governativa). Sono dei mediatori che non riescono a prendere decisioni forti. Una personalità troppo forte, in questo contesto, fa paura alle minoranze.
  • Il maggioritario invece, enfatizza il processo decisionale. Enfatizza l’output a scapito dell’input. Leadership competitiva: il leader che emerge dal maggioritario, ha una personalità forte. Prende decisioni forte. Non è visto come una minaccia. Piuttosto è visto come un bene.

 

L’OUTPUT della democrazia:

Riprendiamo l’analisi dell’output della democrazia:

L’output (capacita di generare decisioni) dipende dal SISTEMA DI GOVERNO.

 

SISTEMA DI GOVERNO = è quel sistema che organizza il processo decisionale e che si struttura nelle relazioni tra istituzioni e attori.

  • Istituzioni: formali e informali.
  • Attori: si comportano all’interno di queste istituzioni.

 

La relazione tra sistema elettorale e sistema di governo influisce sul rapporto tra input e output.

 

Modello di democrazia:

 

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SOVRANITÀ POPOLARE: si istituzionalizza sul rapporto tra sistema elettorale e di governo.

 

SISTEMA DI GOVERNO:

  • Legislativo
  • Esecutivo
  • Capo dell’Esecutivo.

 

In base a questi 3 aspetti si strutturano 3 sistemi di governo:

 

1.- SISTEMA PARLAMENTARE:

Tipico dell’Europa.

Gli elettori creano un Legislativo. Questo crea un esecutivo nel quale emerge un capo dell’esecutivo.

Modello a FUSIONE DI POTERI.

Il centro del potere è il Parlamento.

In Europa pensiamo che se le decisioni non partono del Parlamento, c’è un deficit democratico. Da qui partono le critiche all’UE.

L’Esecutivo esegue ciò che è deciso dal Legislativo. Questo è avvenuto nella prima fase della storia del sistema parlamentare. Anche in Europa, nel tempo, è aumentato il ruolo dell’esecutivo. Sistema a fusione dei poteri, inventato nell’Inghilterra del XVII secolo. (remember English Parliament – Cabinet)

 

2.- SISTEMA PRESIDENZIALE:

Il processo decisionale è separato tra legislativo ed esecutivo.

Gli elettori votano il Legislativo e L’Esecutivo: doppia legittimazione.

Sistema a DIVISIONE DEI POTERI.

 

3.- SISTEMA SEMIPRESIDENZIALE:

Francia della 5° Repubblica. Weimar.

La sovranità rimane nel Parlamento. Il Legislativo produce un Esecutivo, all’interno del quale opera anche il Presidente eletto.

 

 

SISTEMI DI GOVERNO MONISTICI E DUALISTICI: Europa e USA.

Le democrazie funzionano con la divisione dei poteri. Ma tale divisione varia de sistema a sistema.

1.- Il sistema di governo che si basa sulla FUSIONE DI POTERI (Parlamentarismo) si rifà ad un MODELLO MONISTICO: questo modello è nato con la Gloriosa Rivoluzione inglese (1688). Questo è però il sistema europeo, dove c’è la SOVRANITA’ DEL PARLAMENTO.

2.- MODELLO DUALISTICO: negli USA non esiste un luogo di concentrazione del potere: la sovranità negli USA  è frammentata tra diverse istituzioni; concetto estraneo agli europei. Sistema a DIVISIONE DEI POTERI. (remember ambasciatore).

 

Istituzioni Frammentate: 4 poteri:

1 e 2: Legislativo, a sua volta diviso in 2 camere. Per più di un secolo i Senatori venivano eletti indirettamente. Ciò non era vero per i membri della Camera dei Rappresentanti.

3° potere: Presidenziale, eletto con il Collegio Elettorale.

La sovranità è ripartita ugualmente tra le 3 istituzioni: il Presidente ha un potere di veto (non assoluto): se è contrario ad una legge, la rimanda al Parlamento. Questo la potrà riapprovare. Ma la contrarietà del Presidente è molto importante. La riapprovazione deve infatti avvenire a maggioranza qualificata.

In Europa invece, la sovranità è in mano al Parlamento.

 

4° potere: Corte Suprema. Questi giudici possono decidere di non applicare una legge, perché incostituzionale.

 

USA:

  1. Presidente: indirettamente eletto (Collegio Elettorale)
  2. Camera: direttamente eletta.
  3. Senato: direttamente eletto (indirettamente per più di un secolo).
  4. Corte Suprema: nominata dal Presidente con approvazione del Senato.

 

4 istituzioni con uguale potere che trovano il proprio fondamento nella Costituzione.

 

Ricapitoliamo:

 

Due diversi sistemi di Governo:

  1. Europa: Monastica – Fusione dei Poteri – Parlamento.
  2. USA: Dualistica – Divisione dei Poteri – PE/PL/PG

 

Visione dualistica americana. Distingue tra:

  1. Decisioni ordinarie: le decisioni aspettano a Camera e Senato federali.
  2. Decisioni straordinarie: le decisioni aspettano al popolo. Approvazione di Camera, Senato federali e Camere Nazionali.

 

ACHTUNG! IMPORTANTE:

La vicenda dell’UE assomiglia di più a quella USA  che a quella degli Stati Membri!!

Il Parlamento Europeo non dà vita ad un Governo. Con la Corte di Giustizia, l’Europa ha creato un Governo dei Giudici, come negli USA.

 

Un’altra differenza:

  1. VISIONE DUALISTICA: Il potere è concentrato nella Costituzione. Questa ha un preambolo: “We the people”. Il popolo crea la Costituzione. Le istituzioni solo legittimate dalla Costituzione, e non degli elettori.
  2. VISIONE MONISTICA: il potere è concentrato in una …

 

Un’altra differenza:

  1. Là dove c’è FUSIONE DEI POTERI, un’istituzione può licenziare le altre. Il Parlamento può fare dimettere il Governo, anche per un solo voto, come è accaduto a Prodi nel 1998.
  2. Là dove c’è la DIVISIONE DEI POTERI, nessuna istituzione può licenziare le altre.
    Ma se un Presidente abusa del potere, adotta un comportamento improprio nei confronti della Costituzione, il Congresso può aprire un impeachment, che può portare al “licenziamento” del Presidente (remember Nixon-Clinton).

 

Dove non c’è un luogo della sovranità, non c’è un’istituzione più forte. È un sistema di governo orizzontale.

Le istituzioni, in un sistema dualistico, legittimano il proprio comportamento sulla base della Costituzione.

Negli USA spesso il Presidente proviene de un partito diverso rispetto a quello che c’è la maggioranza al Congresso. Mail Congresso non può far cadere il Presidente. (rispetto a questo: caso speciale della”coabitazione” francese).

 

I TRE SISTEMI DI GOVERNO

Per conoscere bisogna comparare. Ma per comparare devo avere dei criteri:

1° Criterio: COME SI FORMA UN SISTEMA DI GOVERNO? à Elettività

2° Criterio: COSA FANNO I CAPI DI GOVERNO? à Operatività

3° Criterio: COME RENDE CONTO IL CAPO DI GOVERNO? à Rendiconto.

3 sistemi di governo: parlamentare, presidenziale, semipresidenziale.

Questi vanno distinti sulla base di questi 3 criteri.

 

1.- ELETTIVITA’:

1.1.- Elettività nel sistema presidenziale:

È indiretta perché il Presidente viene eletto in seguito.

È diretta perché anche se Bush non è stato ancora eletto per gli Elettori, sappiamo che lo sceglieranno come futuro presidente.

 

 1.2.- Elettività nel sistema semipresidenziale:

Non viene ridotta la sovranità del Parlamento, ma viene comunque eletto un Presidente.

C’è FUSIONE DI POTERI:

Francia:

  • Viene eletto un Parlamento che nomina un Governo.
  • Viene eletto un Presidente, eletto direttamente, che presiede l’esecutivo insieme al capo dell’esecutivo. (Modello inventato da De Gaulle)
  • Se nessun candidato a presidente ottiene la maggioranza assoluta al primo turno, si va al ballottaggio tra i primi 2 arrivati.
  • Il Presidente della Repubblica è capo dello Stato e presiede alle sedute del Governo, insieme al Presidente del Consiglio.
  • Sistema di governo DUALE: bifronte.

 

1.3.- In un Sistema Parlamentare il Capo dello Stato/Regina non ha alcun potere operativo.

 

Negli USA il Governo è l’insieme delle istituzioni separate: Presidente + Camera + Senato.

Il Presidente è capo dell’esecutivo e non del Governo.

Ulteriore distinzione con l’Europa Parlamentare.

 

Cosa avviene in Francia quando c’è una coabitazione nell’esecutivo?

  • Il Capo dello Stato ha un dominio riservato in ambiti riservati, in particolare Politica Estera e Politica Militare.
  • Il Presidente del Consiglio ha un dominio riservato in ambiti interni.

Questa distinzione è divenuta + difficile con l’integrazione europea. La distinzione tra politica interna ed estera è spesso vaga. Ciò ha creato dei problemi quando le due figure hanno visioni opposte, in particolare quando appartengono a coalizioni diverse.

 

2.- OPERATIVITA’:

2.1.- Operatività nel Parlamentarismo: 

L’esecutivo dipende dal legislativo (King “in” Parliament). L’esecutivo deve avere la fiducia del legislativo.

Il Governo dipende dal Parlamento.

Repubblica di Weimar (stronzata creata da Hans Kelsen): aveva un presidente eletto, un governo, un sistema di partiti in netta contrapposizione: PC, partito nazional-socialista, partiti di centro. Le ali estreme votavano un sacco di mozioni contro il Governo. L’operatività di questo sistema era perciò limitata. (Sindrome di Weimar).

Anche sul ricordo di questo, sono stati introdotti dei meccanismi per razionalizzare il potere del Parlamento e l’operatività del Governo. Uno di questi meccanismi è la c.d. “Sfiducia Costruttiva”: chi vota la sfiducia, deve proporre un nuovo Governo.

Nel sistema parlamentare, il governo trova il suo fondamento non nel Parlamento, bensì nell’opposizione (gran contributo degli inglesi alla politica moderna). È l’equilibrio tra opposizione e Governo che dà fondamento alla Democrazia.

È l’opposizione che controlla il governo, non il Parlamento. Più forte l’opposizione più è forte il Parlamento.

In molti sistemi di governo parlamentari sono stati introdotti dei meccanismi ri razionalizzazione. Il Parlamento deve auto-regolamentarsi.

Nel Parlamentarismo:

  • Potere: Governo
  • Contropotere: Opposizione.

Il parlamento è il luogo dove il governo governa e l’opposizione controlla.

Anche  nel Parlamentarismo troviamo delle differenze: sistemi concorrenziali e sistemi consensuali.

 

2.2.- Operatività nel Semipresidenzialismo:

Sistema francese della 5° Repubblica, voluto da De Gaulle:

Il parlamento non può tenere in ostaggio il governo. Il governo è espressione della maggiore minoranza che emerge dalle elezioni.

Spetta alle opposizioni di buttare giù il Governo. Il Governo non deve dimostrare di avere una maggioranza. Non deve chiedere una fiducia.

Il governo deve operare con il sostegno del Parlamento.

Il Capo dello Stato è uno dei 2 capi di governo.

Il presidente deve tenere presente la maggioranza parlamentare. Ciò non crea problemi quando c’è consonanza tra Presidente e maggioranza parlamentare: è più forte il Presidente in quanto eletto direttamente.

Se vi è dissonanza politica il Presidente dipende dalla maggioranza. Questo crea problemi. In questo caso, il primo ministro e il presidente sono in concorrenza.

 

Ricapitoliamo:

  • Esecutivo (Raffarin): espressione della maggioranza parlamentare.
  • Presidente della Repubblica (Chirac): espressione della maggioranza elettorale.

Il semipresidenzialismo ha risolto alcuni dei problemi del Parlamentarismo, ha però due difetti che non lo rendono applicabile alla realtà italiana:

  • cosa avviene in Italia se c’è una coabitazione?
  • Il sistema funziona se c’è una netta divisione tra i compiti del 1° ministro e i compiti del Presidente. Abbiamo visto che questa distinzione è sempre meno chiara.

 

2.3.- Operatività nel Presidenzialismo:

Esecutivo ed legislativo sono reciprocamente indipendenti. Le 2 istituzioni sono autonome e distinte. Operano senza la fiducia degli altri. (Ma si controllano nelle sue attività).

 

3.- RENDICONTO:

3.1.- Rendiconto nel Parlamentarismo:

È collettivo. Si guarda a cosa fa il governo, composto da persone.

 

3.2.- Rendiconto nel Presidenzialismo:

È individuale. Si guarda cosa ha fatto il Presidente.

 

3.3.- Rendiconto nel Semipresidenzialismo:

Rendiconto collettivo per quanto riguarda il Governo, e individuale per quanto riguarda il Presidente.

 

CONCLUSIONE:

Abbiamo visto i tre maggiori ideali di forme di governo. Questi non sono comunque unici.

Esistono diverse forme di governo, e diverse forme di democrazia.

 

 

Politica Comparata e Internazionale appunti

APPUNTI DI FABBRINI, by p.a.m. (PARTE II)

 

SEMIPRESIDENZIALISMO:

Cerca di combinare aspetti del sistema parlamentare (il governo ha un Primo Ministro che riceve la fiducia del Parlamento) e del sistema presidenziale (c’è un Capo dello Stato eletto direttamente dai cittadini).

 

ACHTUNG! DIFFERENZE CON PRESIDENZIALISMO AMERICANO:

  1. Il sistema francese prevede comunque un unico luogo della sovranità, che è il Parlamento (≠ presidenzialismo).
  2. Siamo di fronte a una fusioni di poteri.
  3. Il Presidente francese non ha, come quello americano, il potere di veto sugli atti del Parlamento: grandissima differenza. Se c’è una maggioranza parlamentare che approva una legge, il  Capo dello Stato non la può bloccare. Questo perché c’è fusione dei poteri.

 

    • Se nel semipresidenzialismo francese c’è dissonanza: il potere è in mano al Primo Ministro, perché ha alle spalle la maggioranza parlamentare. Il Presidente dipende dalla maggioranza parlamentare anche se ha autonomia in politica estera e militare.
    • Se c’è consonanza, è il Presidente chi diventa il vero leader.

 

Tendenza alla preminenza del Primo Ministro sul Presidente in una situazione di disonanza.

Il modello francese è stato adottato da tantissimi paesi invia di democratizzazione.

I francesi tengono sotto controllo la dissonanza politica attraverso la definizione di ambiti separati per le 2 teste del “piano bifronte”. Questo sta creando dei problemi oggi, poiché la distinzione tra politica interna ed estera sono sempre più sfumate.

 

Problemi della consonanza:

Il Presidente della Repubblica diviene un iper Presidente della Repubblica: beneficia del sostegno popolare (eletto direttamente), e di una maggioranza parlamentare a suo favore. Il Presidente della Repubblica francese diviene più potente di quello americano. Quest’ultimo infatti, ha un Congresso a lui indipendente.

In questi casi nessuno è a livello del iper Presidente della Repubblica.

 

Il modello francese ha anche influenzato il Trattato della Costituzione Europea.

  • Presidenza del Consiglio Europeo attuale: a rotazione di 6 mesi dei paesi membri.
  • Proposta della Costituzione: il Presidente rimane in carica per 2,5 anni ed è rieleggibile. Questo per evitare i problemi visti in precedenza.
  • Il Trattato ha aumentato il potere della Commissione e del Presidente. Questo è possibile anche perché c’è la legittimazione parlamentare.

Ci sono perciò 2 figure centrali, i 2 Presidenti, come nel modello francese.

 

IL PRESIDENZIALISMO AMERICANO:

Che cosa è il governo nel sistema a separazione dei poteri (USA)?

  1. Nei sistemi a fusione dei poteri c’è un “CABINET” che ha l’appoggio parlamentare. Chiamiamo questa istituzione Governo: questa prende le decisioni ultime.
  2. L’America è invece un sistema di governo senza governo. Istituzioni separate condividono le stesse funzioni di governo.
    Negli USA il governo è la somma e l’interazione di Camera, Senato e Presidente. Questo non è capito dagli europei.

 

Adozione di una decisione:

Negli USA una decisione è presa dalla Camera dei Deputati eletti ogni 2 anni.

Le decisione deve essere presa anche dal Senato. Senato: 100 senatori, 2 per ogni stato (territori come soggetto politico à grandissima novità)

Firma del presidente, che ha potere di veto (non assoluto).

Nessun potere è costretto a dare fiducia all’altro, poiché ogni istituzione dipende da un elettorato diverso.

Da un lato sono state create delle istituzioni indipendenti (separazione dei poteri), dall’altro lato bisogna trovare dei meccanismi per fare cooperare le istituzioni.

“Check & Balances” (Madison)

Ogni istituzione ha dei poteri che possono essere utilizzati per fare funzionare le altre istituzioni. Tutte le istituzioni sono separate, ma ogni istituzione ha bisogno delle altre per poter funzionare.

Per alcune decisioni si può arrivare ad una paralisi decisionale. Tale paralisi va superata con un accordo.

 

Ricapitoliamo:

  • Non c’è un governo fisico.
  • Istituzioni con stesso potere governativo.
  • Check & Balances: per neutralizzare decisioni indesiderate e non per imporre decisioni. Negli USA una decisione è frutto dell’accordo tra le 3 istituzioni.
  • I meccanismi di Check & Balances altro non sono che “poteri di veto”.
  • Là dove si formano sistemi politici che nascono dall’aggregazione di unità territoriali distinte e asimmetriche, bisogna trovare dei meccanismi per fare stare insieme queste unità.
  • Grandi e piccoli hanno bisogno l’uno dell’altro.
  • Negli USA le 13 colonie volevano unirsi in funzione anti-coloniale.
  • La CEE-6 si è unita per non ricadere nella trappola della guerra.
  • Nell’UE-25 si vuole cercare di rispondere alle esigenze della globalizzazione.
  • Ma affinché le diverse unità stiano insieme, devono vedersi riconosciuti dei poteri: il potere di veto.

 

Negli USA non c’è un governo fisico. Perciò è nato il concetto di GOVERNANCE.

GOVERNANCE = processo in cui le decisioni vengono prese a più livelli, ma il processo non è istituzionalizzato.

In un government le decisioni vengono prese all’interno di uno schema istituzionalizzato.

La Governance nasce negli USA perché non c’è un governo, ma le decisioni vengono comunque prese in base a degli accordi tra istituzioni.

Per tutto ciò abbiamo sempre visto gli USA come un caso assai particolare, non capito dagli europei.

 

FROM USA TO UE:

Quando l’Europa ha iniziato ad integrarsi politicamente, ha creato un sistema di governo che non è applicato da nessuno degli stati membri. Ha degli elementi tipici dei diversi sistemi nazionali. Nel complesso ha, però, un sistema particolare. L’UE sta andando verso un sistema di separazione dei poteri.

 

L’UNIONE EUROPEA:

 

L’UE è un sistema politico eccezionale?

È un sistema politico ≠ dai sistemi politici degli stati membri. Ma non è un sistema eccezionale: infatti troviamo elementi tipici dei sistemi a separazione dei poteri.

Nell’UE troviamo un sistema di governo senza governo.

  1. Governance, che non esiste nei sistemi degli stati membri: sistema di governo nel quale la decisione emerge da modalità orizzontali. Decisione politica risultato di accordi informali orizzontali.
  2. Government, tipico dei paesi membri: processo formalizzato: presuppone rapporti verticali tra istituzioni formalizzate (“democrazia deliberativa”: conta la capacità di argomentare per spingere il processo decisionale verso una direzione.)

Italia: il government è Palazzo Chiggi.

USA, UE: il government non è un luogo preciso à GOVERNANCE. Il governo è ripartito tra istituzioni diverse.

 

 

Consiglio dei Ministri: Ministri degli Stati divengono i Legislatori sul piano sovranazionale. Analogia con gli stati federali.

 

Commissione:

  • Ha la potestà di iniziare una decisione: potere di impulso.
  • Nominata dal Consiglio Europeo. Inizialmente questo pensava di avere uno staff a sua disposizione. Tutto questo è divenuto impossibile con le esigenze degli stati. In realtà la Commissione è in grado di influenzare le decisioni del Consiglio Europeo e del Consiglio dei Ministri. La Commissione ha infatti un vero e proprio potere di agenda.

 

Parlamento:

  • Si è conquistato dei poteri legislativi assieme al Consiglio dei Ministri.
  • Si è conquistato dei poteri politici: dà il consenso al Consiglio per la nomina della Commissione (cfr. vicenda Bottiglione).

 

Commissione e Parlamento:

  • Organi comunitari.
  • Esistono pio dei comitati di raccordo tra organi comunitari e organi intergovernativi.
  • Da tutto ciò vediamo come il governo non ha un centro unico.
  • Tutte queste istituzioni separate formano il Governo.

 

Commissione: fonte di legittimazione che viene dall’elettorato europeo (Parlamento) e dal Consiglio dei Ministri.

 

Consiglio Europeo e Consiglio dei Ministri:

  • Legittimati dagli elettorati nazionali.
  • Fonti di legittimazioni diverse, scadenze diverse, elettorati diversi: molte analogie con il sistema americano.

 

à Ogni istituzione ha una sua legittimazione: perciò non possiamo parlare di un deficit democratico.

Molti ritengono che ci sia un deficit democratico. Ad esempio il Parlamento, unica istituzione eletta, non ha il potere de dare vita alla Commissione.

Questi suggeriscono di dare più potere al Parlamento. Ma se si dà più potere al Parlamento, i paesi piccoli si sentirebbero discriminati. Non sarebbero incentivati a rimanere nell’UE. Ma la loro presenza nell’Unione è indispensabile affinché il sistema rimanga in piedi.

 

Sistema Politico dell’UE: 2 presupposti:

1.- gli stati nazionali.

2.- la popolazione e gli elettorati.

 

L’UE è nata come organizzazione internazionale (CEE). Tuttavia il processo storico ha trasformato l’UE in una cosa diversa de un’organizzazione internazionale. Si è avuto un processo di istituzionalizzazione, promosso anche dalla Corte di Giustizia, all’interno dell’UE.

 

UE:

Non è un sistema internazionale. Non è un sistema nazionale.

È un sistema sovranazionale che ha sommato sovranità plurime senza negarle.

L’UE non ha abolito gli stati nazione. Li ha ricompressi in entità più grandi di loro.

L’UE ha prodotto delle decisioni che non solo vincolano gli stati (come in tutte le organizzazioni internazionali), ma vincolano anche i cittadini degli stati membri (particolarità).

La legislazione comunitaria è preminente su quella nazionale, anche se questa avviene in seguito.

Grande Particolarità rispetto alle organizzazioni internazionali: tale particolarità p stata portata avanti dalla Corte Europea di Giustizia.

La volontà del Parlamento e dei Governi nazionali non è più l’ultima parola. Spesso questa spetta all’UE, e in particolare all’istituzione giudiziaria dell’UE.

Si può dire che ora si governa con i giudici. E questo sarà sempre più vero. Il potere giudiziario europeo ha un vero e proprio potere legislativo, come la Corte Suprema americana. Mentre la seconda trova la sua legittimazione nella Costituzione, la prima trova la sua legittimazione nei trattati.

Per questo Bruxelles è più simile a Washington che alle altre capitali europee.

 

Ricapitoliamo:

  • UE: non è un sistema eccezionale.
  • Non soffre di un deficit democratico.
  • Non siamo di fronte né ad un modello di democrazia consensuale, né ad un modello di democrazia competitiva: è una DEMOCRAZIA COMPOSITA: le decisioni non sono prese da un governo fisico/da un’unica istituzione. L’UE è obbligata a dare una rappresentanza a territori ed individui. Deve tener conto delle fratture ideologiche degli individui e delle fratture tra gli stati.
  • UE, USA: 2 specie diverse di democrazia composita. Sono due entità NATE PER AGGREGAZIONE.

 

Conclusione:

Nel corso abbiamo visto 3 tipi diversi di democrazia:

  1. Democrazie Consensuali.
  2. Democrazie Competitive.
  3. Democrazie Composite.

 

Un’altra differenza importante:

    • Stato unitario: sovranità unica.
    • Stato confederale: sovranità unica. Ogni stato continua ad avere la propria sovranità.
    • Stato federale: Doppia sovranità. Problema di definizione delle competenze tra federazione e singoli stati. Questo è un grande problema per il potere giudiziario (USA, Germania).

 

L’UE è a metà strada tra sistema federale e confederale.

Più l’UE rimarrà isolazionista più diverrà confederazione. Più l’UE interverrà, più ci si sposterà verso un sistema federale.

 

That’s all, folks!

 

 

 

Fonte:

http://www.glocaltrento.com/int_affairs/ia_documents/01_APPUNTI_FABBRINI.doc

http://www.glocaltrento.com/int_affairs/ia_documents/01_APPUNTI%20FABBRINI_parte2.doc

Sito web: http://www.glocaltrento.com/int_affairs/ia_politics.html

 

Autore del testo: by P.A.M

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