Ideologia e utopia

 

 

 

Ideologia e utopia

 

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Ideologia e utopia

 

IDEOLOGIA E UTOPIA

IDEOLOGIA

Per Marx: non ogni tipo di pensiero è definito ideologico. Solo gli stati sociali che hanno utilità a nascondere i propri fini , cadono vittime di queste esperienze ingannevoli. Le ideologie sono idee situazionalmente trascendenti che non riescono ma ad attuare i progetti in esse impliciti

 

Ideologia Particolare

 

Ideologia Totale

 

SOCIOLOGIA DELLA CONOSCENZA

3° passo – sorge per cercare di spiegare le condizioni per cui nascono e si affermano certi problemi e discipline.

Problema della falsa coscienza

Mentire a stessi

Relativismo

 

Relazionismo

Secondo il relazionismo non ci sono verità in assoluto, ma solo nei termini della prospettiva posta da una determinata situazione. Relazione ad una certa situazione sociale.

UTOPIA

Una mentalità si dice utopica quando è in contraddizione con il presente. Ci si può orientare verso oggetti che sono estranei alla realtà e che trascendono l’esistenza attuale e concorrere contemporaneamente al consolidamento dell’ordine delle cose esistenti. Si passa all’utopia quando si tende a rompere i legami dell’ordine esistente. Un’idea irrealizzabile in via di principio

 

IDEOLOGIA PARTICOLARE                                                                       IDEOLOGIA TOTALE

 

 

                                                    Forma generale della concezione totale dell’ideologia

 

 

Concezione non valutativa                                             Concezione valutativa

 

Prospettive della politica scientifica….

Ogni processo sociale consta di una parte razionale (un viaggio adesso è tutto calcolato e lascia poco all’imprevedibile ad es.), e una parte irrazionale. Il problema della relazione tra teoria e pratica sorge quando ci troviamo di fronte ad una situazione nuova non ancora penetrata dalla ragione. La politica si rende indispensabile per organizzare questa parte irrazionale. In politica l’impostazione di un problema e le tecniche logiche ad esso implicite variano con la posizione politica dell’osservatore.

Correnti politico sociali del XIX e XX secolo:

Conservatorismo burocratico

Tendenza a tramutare il pensiero politico in una questione amministrativa. Risolve ogni rivoluzione con un decreto eccezionale. Questa mentalità elabora sistemi statici di pensiero. Il pensiero burocratico non nega la possibilità di una scienza politica ma la fa coincidere con la scienza dell’amministrazione.

Storicismo conservatore

Questo pensiero fu proprio della nobiltà e dell’intellettualità borghese che avevano il potere e la guida del paese. Riconoscono l’esistenza di fattori irrazionali e sanno che non possono essere controllati dagli organismi amministrativi. E’ dominio della politica.

Pensiero borghese liberale-democratico

La nascita della borghesia fu accompagnata da un radicale intellettualismo, questo esigeva una scienza politica e procedette a fondare questa disciplina. Questo pensiero cerca di controllare l’irrazionale, separa la teoria dalla pratica e non tollera alcun pensiero emozionalmente fondato. Il marxismo scoprì che non può esistere alcuna pura teoria. Dietro ogni dottrina si cela la coscienza di una classe (ideologia). Il suo merito consiste nel mostrare che ogni forma di pensiero storico e politico è condizionata dalla situazione concreta di colui che pensa e del gruppo cui appartiene. Stretto legame tra pensiero politico e vita sociale. Marx attaccò l’elemento utopico del socialismo.

Concezione socialista-comunista

Il marxismo scoprì che non può esistere alcuna pura teoria. Dietro ogni dottrina si cela la coscienza di una classe (ideologia). Il suo merito consiste nel mostrare che ogni forma di pensiero storico e politico è condizionata dalla situazione concreta di colui che pensa e del gruppo cui appartiene. Stretto legame tra pensiero politico e vita sociale. Marx attaccò l’elemento utopico del socialismo. Per lui il comunismo è un movimento che distrugge le presenti condizioni.

Compito del Marxismo è l’analisi delle tendenze che influenzano il carattere della situazione reale. Queste tendenze vanno in una triplice direzione:

  1. la sfera politica di una società è rappresentata dallo stato dei rapporti di produzione prevalenti, questi rapporti sono concepiti in senso dinamico.
  2. I cambiamento di tale assetto economico sono legati alle trasformazioni nei rapporti di classe.
  3. È possibile riconoscere l’intera struttura del sistema ideale prevalente in un certo periodo e determinare la direzione di ogni mutamento che avviene al suo interno.

E’ PROPRIO LA STRETTA CONNESSIONE DELL’ASPETTO ECONOMICO, SOCIALE E IDEOLOGICO A CONFERIRE ALLE IDEE DI MARX UNA QUALITA’ PENTERANTE.

Il pensiero marxista vuole rendere razionale l’irrazionale.

Fascismo

E’ attivistico e irrazionale. Apoteosi dell’azione diretta, fiducia nell’atto risolutore e nell’iniziativa di un’élite dirigente. E’ importante la sottomissione incondizionata ad un capo. Rifiuta qualsiasi interpretazione della storia. La scienza è qualcosa di incerto. La politica come scienza è possibile in un senso ristretto, come mezzo per illuminare l’azione. Il pensiero non è utile per la comprensione del futuro.

La presente struttura della società permette la possibilità di una scienza politica che non sia scienza di parte, ma che considera la realtà nel suo insieme. La sociologia politica dovrebbe giungere alla più ampia sintesi delle tendenze di un’epoca. E’ possibile una scienza politica.

Tre modi per considerare le teorie politiche:

  1. tipologia in superficie (nessuna connessione con il momento storico e situazioni sociali)
  2. Approccio filosofico
  3. Storico (errore opposto legarle troppo alla storia)

Tra un eccesso di svincolo dei fatti dalla storia e un eccessivo storicismo c’è una via d’uscita: comprendere le teorie in stretta relazione ai gruppi collettivi e alle tipiche situazione.

LA MENTALITA’ UTOPICA

Una mentalità si dice utopica quando è in contraddizione con il presente.

Le ideologie sono idee situazionalmente trascendenti che non riescono ma ad attuare i progetti in esse impliciti. L’idea dell’amore fraterno rimane nella società fondata sulla servitù realtà irrealizzabile, quindi ideologica.

Vari tipi di mentalità ideologica:

  1. caso in cui il soggetto conoscente è trattenuto dal divenire consapevole
  2. mentalità ipocrita
  3. fondata sull’inganno consapevole

Anche le utopie trascendono la situazione sociale.

Mannheim considera il termine utopia riferendolo a ciò che sembra inattuabile dal punto di vista di un determinato ordine sociale già affermato.

E’ SEMPRE IL GRUPPO DOMINANTE, IN PIENO ACCORDO CON L’ORDINE VIGENTE, A DETERMINARE CIO’ CHE DEVE ESSERE CONSIDERATO UTOPICO, E’ SEMPRE IL GRP IN ASCESA E IN CONTRASTO CON LA SITUAZIONE VIGENTE A STABILIRE QUANTO DEVE VENIRE RIGUARDATO COME IDEOLOGICO.

 

Mutamenti nella configurazione della mentalità utopica: sviluppi nell’età moderna

  1. Chiliasmo orgiastico degli anabattisti

Attaccamento alla terra. Non furono le idee a spingere questi uomini, la forza era nell’energia di tipo estatico ed orgiastico, elementi trascendenti la realtà. Il chiliasta è unito al suo immediato presente, l’importante è che si verifichi la rottura qui ed ora. Periodo medievale.

  1. L’idea liberale umanitaria

Questa utopia nacque  dal conflitto con l’ordine esistente. In questo caso l’idea è concepita come un fine razionale proiettato nel futuro. Atteggiamento CRITICO nei confronti della realtà piuttosto che distruttore (come per i chiliasti). Ceto medio.

  1. ideale conservatore

Non ha alcuna utopia, si trova in armonia con la realtà. Solamente la reazione delle classi avversarie e la loro tendenza a rompere l’ordine esistente spingono la mentalità conservatrice a mettere in discussione la base del suo dominio e porta i conservatori a riflettere sulla loro posizione. Nasce così una controutopia come mezzo di difesa.

d)l’utopia socialista-comunista

Il socialismo concorda con l’idea liberale, nel senso di collocare l’avvento della libertàà nel futuro, però il socialismo colloca questo momento più specificatamente in quello della dissoluzione della cultura capitalistica. La concezione liberale del futuro era formale e astratta, questo è invece un atteggiamento più concreto.

Gli intellettuali  guardavano il mondo dalla stessa prospettiva utopica che era propria del gruppo in cui si identificavano, la loro posizione diviene problematica, quando il gruppo cui si riferivano arriva al posto di comando. Si sciolgono e divengono indipendenti.

La sociologia della conoscenza

Studia la relazione tra conoscenza ed esistenza. Nasce per superare il relativismo. La soc della conoscenza è strettamente collegata all’ideologia. Lo studio delle ideologie ha fatto il suo compito di smascherare gli inganni. La sociologia del sapere non si occupa delle menzogne che nascono da un deliberato sforzo di ingannare, ma studia i differenti modi in cui la realtà si rivela al soggetto il conseguenza della sua posizione sociale. La soc della conoscenza studia l’ideologia nella sua concezione totale. La sociologia della conoscenza è da un lato teoria e dall’altro metodo storico-sociologico di ricerca. Come teoria può prendere due forme:

  1. indagine meramente empirico-descrittiva
  2. ricerca epistemologica (studio dei fondamenti del sapere scientifico).

L’acquisto di una prospettiva come precondizione di una sociologia del sapere.

Contadino che ha sempre vissuto in campagna, contadino che è andato in città torna in campagna e può analizzare con un certo distacco. Relazionismo il ragazzo campagnolo inurbato giudica rustiche talune opinioni politiche o sociali dei suoi parenti, egli non discute queste opinioni come membro omogeneo, egli lo riferisce ad un certo mlodo di interpretare il mondo che a sua volta viene riportato ad una certa struttura sociale che costituisce la sua situazione.

 

Fonte: http://www.sociologia.uniroma1.it/users/studenti/Riassunti/Istituzioni%20di%20Sociologia/IDEOLOGIA_E_UTOPIA.doc

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