Guerre puniche
Guerre puniche
Roma alla conquista della  penisola
  Parallelamente  allo svolgersi delle lotte interne tra patrizi e plebei, Roma era impegnata  all'esterno nella conquista della penisola. Questo cammino verso il dominio  dell'Italia centro-meridionale la occupò per più di due secoli, dall'inizio del  V ai primi venticinque anni del III. Cominciò con lo sconfiggere i suoi vicini,  cioè Latini, Sabini,
 Equi, Volsci, in una serie di scontri i cui  eroi furono celebrati dalle leggende. Seguì la conquista della potente città  etrusca di Veio (406-396). Poi la  serie delle vittorie subì un brusco arresto a causa del saccheggio di Roma a  opera dei Galli (390), che si  allontanarono solo dopo il pagamento di un forte riscatto. 
  Più di cinquant'anni (343-290)  durarono le Guerre sannitiche,  combattute contro i Sanniti, un  avversario durissimo che fu alla fine sconfitto dando ai Romani il dominio  della Campania. Questo ciclo si concluse con la guerra contro Taranto, difesa dal re dell'Epiro, Pirro, che terminò con la vittoria di  Roma a Benevento (275) e con la  successiva conquista di tutta l'Italia meridionale.
Ai territori conquistati in Italia Roma diede un'organizzazione piena di sfumature, che andava dai popoli chiamati alleati latini, a quelli chiamati alleati italici, ai municipi. A questi si aggiungevano le colonie romane e le colonie latine fondate nei territori conquistati. Ciascuna di queste definizioni comportava diritti e doveri diversi e aveva lo scopo di integrare a vari livelli i popoli conquistati nello Stato romano. Questa fu la prima organizzazione politica della penisola e diede a Roma la forza di resistere contro ogni tipo di nemico esterno.

 Roma CONTRO CARTAGINE
Roma CONTRO CARTAGINE
  Sconfiggere  Pirro ed estendere le proprie conquiste fino allo stretto di Messina significò  per Roma rendere inevitabile lo scontro con Cartagine, la potente città fenicia  dell'Africa settentrionale che aveva importanti scali commerciali in Sicilia.  Cartagine si aspettava, infatti, che i Romani, prima o poi, estendessero la  loro influenza sull'isola. A loro volta, i Romani non intendevano rinunciare a  una delle regioni più fertili del Mediterraneo e, approfittando di un incidente,  sbarcarono in Sicilia.
  
Scoppiò cosi la Prima guerra punica (264-241) che, grazie a tre vittorie navali, Milazzo, Capo Ecnomo, Isole Egadi, si concluse con la sconfitta dei Cartaginesi e con l'occupazione della Sicilia e poi della Sardegna e della Corsica da parte dei Romani, nonostante la disastrosa spedizione in Africa di Attilio Regolo.


Dopo vent'anni, tuttavia,  Cartagine riprese la lotta. Questa volta le sorti non furono decise sul mare:  la Seconda guerra punica (218-202)  ebbe come protagonista il cartaginese Annibale,  che, partito dalla Spagna, varcò le Alpi e portò la guerra nel cuore  dell'Italia. Quattro sconfitte, al Ticino,  alla Trebbia, al Trasimeno e a Canne,  portarono Roma sull'orlo della rovina. Resse però l'organizzazione politica che  essa aveva dato all'Italia: sebbene alcuni popoli italici fossero passati dalla  parte di Annibale, un forte nucleo di alleati rimase con Roma e, dopo una prima  riscossa al fiume Metauro, i suoi  eserciti riuscirono a battere i Cartaginesi. Il protagonista della vittoria fu Publio Cornelio Scipione Africano, che  attaccò Cartagine e vinse in Africa la battaglia di Zama (202), costringendo Annibale a lasciare per sempre l'Italia. Tra  le ragioni della sconfitta di Cartagine, la superiorità degli eserciti romani (composti da cittadini), rispetto  a quelli cartaginesi (composti da mercenari); inoltre la fedeltà di molti  alleati di Roma, grazie all'intelligente ordinamento politico dato alla  penisola dopo le prime conquiste.
Roma CONQUISTA IL MEDITERRANEO
  I territori conquistati durante  le guerre puniche non furono dichiarati «alleati», ma resi province. I loro abitanti divennero sudditi di Roma, costretti a  versarle tributi e governati da un proconsole o da un propretore. Sconfitta  Cartagine, nessuna potenza antica sembrava più in grado di fermare l'espansione  romana. Alla prima serie di province, si aggiunse la Macedonia, sconfitta nelle battaglie di Cinoscefale (197) e di Pidna (168). La Siria era stata sconfitta  nel 189. La Grecia divenne provincia  romana dopo la distruzione di Corinto (146). 
  
Restava il problema di Cartagine, che stava rifiorendo dopo le sconfitte e che perciò preoccupava i Romani. Con la stessa brutalità con cui fu decisa nel 146 la distruzione di Corinto, colpevole solo di offrire un ricco bottino, fu decisa anche la distruzione di Cartagine: nello stesso anno 146, la città africana fu rasa al suolo e anche il suo territorio divenne provincia romana.
Dispense – prof. Giorgio  Gentile              
  Fonte: http://www.insegnareitaliano.it/documenti/Laboratorio%20docenti/storia/Gentile%20Giorgio/Dcoumenti/Conquiste%20di%20Roma%20-%20In%20breve.doc
Guerre puniche
(Lidia Ballestrazzi)           
   STORIA    DI   ROMA   DALLE    ORIGINI   ALLA   FINE    DELL’  IMPERO  
  1.  L’ITALIA PRIMA DELLA NASCITA DI ROMA
  Nell’VIII sec. a.C. l’Italia era abitata da molti  popoli chiamati ITALICI nella parte centrale.   In Toscana c’erano gli Etruschi che   hanno poi conquistato terre più a nord nella Pianura Padana ed a sud  nella Campania. Nel Sud dell’Italia  c’  erano  le COLONIE GRECHE (= dei Greci) in  Campania, Calabria e Sicilia  e  le   COLONIE FENICE  (= dei Fenici)  in   Sicilia  e  Sardegna.   ( cartina 1 )
  Tra gli Italici si  distinguono i LATINI, che vivevano nel Lazio e che fondano Roma. Roma  all’inizio era un  piccolo  villaggi del Lazio : a poco a poco  diventa  una grande città grazie alla sua  posizione che era molto favorevole per i seguenti motivi :
  1. Era vicina al fiume Tevere nel punto dove  c’era  l’Isola  Tiberina  che permetteva di  attraversare più facilmente il fiume  (  cartina 2 )
  2. Si trovava su dei colli e quindi non poteva  essere allagata dal fiume come  altri villaggi  nella pianura
  3.  Era vicina al mare e si trovava  al  centro di   importanti  vie  di   comunicazione  e  di   commerci  tra nord e sud,  cioè   tra  Etruschi  e   Greci. 
  Si  trovava   tra il mare e l’interno, dove  passavano i carri  pieni di  sale,    che  hanno dato il nome alla Via  Salaria. ( cartina 3 )
  2.TAPPE DELLA STORIA DI ROMA   756 a.C   -  509 a.C  MONARCHIA |  509  a.C. -  31 a.C. REPUBBLICA   |   31 a.C. -   476 d.C. IMPERO
  3. LA   MONARCHIA 
  Durante questo periodo secondo la leggenda a Roma  ci sono stati 7 re. Il primo re fu Romolo, che fonda Roma. Gli ultimi tre sono  stati re etruschi e questo dimostra che gli Etruschi hanno conquistato  Roma.  Nel 509 i Romani cacciano l’ultimo  re  e  Roma diventa una repubblica.
  4. LA    REPUBBLICA
  a)  L’Ordinamento  dello Stato
  In questo periodo a Roma invece del solo re hanno  il potere diversi magistrati ( cioè persone che  governano lo Stato). Al posto del re ci  sono DUE CONSOLI,  poi c’è il  SENATO,  una assemblea di anziani,  che prende le decisioni più importanti.   Altri magistrati sono :
  I PRETORI che amministravano la giustizia.  Gli EDILI   che controllavano l’ordine pubblico, la manutenzione di strade ed  edifici.   I QUESTORI che controllavano le finanze dello Stato. I CENSORI che  registravano i nomi ed i beni dei cittadini ed ogni cinque anni facevano il  censimento.  Se lo Stato si trovava in  pericolo eleggevano un  DITTATORE  che aveva tutti i poteri,  ma restava in carica solo sei mesi.
  b)  La  società romana 
  In questo periodo la società romana era divisa in  2 classi : 
  1. I PATRIZI   : erano i proprietari delle terre, erano ricchi e solo loro  partecipavano al governo dello Stato
  2. I PLEBEI : erano contadini ed artigiani, erano  poveri, non potevano partecipare al governo dello Stato, non avevano diritti. I  plebei lottano a lungo contro i patrizi ed alla fine ottengono l’uguaglianza di  fronte alla legge ed ottengono anche l’elezione dei TRIBUNI DELLA PLEBE, che  erano due magistrati che difendevano gli interessi dei plebei e se una legge  danneggiava i plebei, loro avevano il DIRITTO DI VETO, cioè potevano far  cancellare la legge.
  C’erano poi   gli  SCHIAVI : erano proprietà dei  patrizi che li compravano e li vendevano e li facevano lavorare per loro. Non  erano considerati uomini, ma oggetti ed i padroni potevano anche ucciderli.
  c)  Le  conquiste  di  Roma
  Dopo essere  diventata una repubblica Roma inizia una serie di guerre vittoriose : sconfigge  i Latini e gli altri popoli italici, poi gli Etruschi ed i Greci delle colonie  e nel 270 a.C. è padrona dell’Italia dalla Toscana  alla Calabria.( cartina 4 ) A questo  punto si scontra con Cartagine, una colonia fenicia che è diventata la  più grande potenza marittima del Mediterraneo ed ha fondato colonie lungo  la costa settentrionale dell’Africa, sulla costa meridionale della Spagna, in  Sicilia ed in Sardegna. Contro i Cartaginesi i Romani combattono tre guerre  dette Guerre puniche dal 264  al  146 a.C. (Punici = Cartaginesi) e le  vincono. Con le guerre Puniche i Romani   conquistano : la Sicilia, la Sardegna, la Corsica, la Spagna; poi  conquistano anche la Pianura Padana ( detta Gallia Cisalpina),  la Grecia, la parte occidentale della Turchia : nel 133 Roma  a.C. è padrona di molte  terre intorno al Mar Mediterraneo. ( cartina 5 ) Prima della fine della  Repubblica nel 31 a.C. a queste terre si aggiungono la Francia   (detta Gallia Transalpina ) ,   le coste dell’Africa dalla Tunisia  all’Egitto,    la   Siria  e  la   Palestina  ( cartina 6 )
  d)  Conseguenze  delle conquiste
  Le conquiste portano ai Romani molte ricchezze e  terre, ma ricchezze e terre vanno tutte alle classi aristocratiche che sono già  ricche ed hanno molte terre, mentre i piccoli proprietari  per la concorrenza dei grandi proprietari  sono costretti a vendere a loro le  terre  e vanno a Roma in cerca di fortuna. Qui insieme agli altri poveri che sono  già  a Roma formano la classe dei  proletari (  che non hanno altra  ricchezza che la prole cioè i figli ). Nelle campagne scompare la piccola  proprietà e si formano i latifondi, grandi estensioni di terre che  appartengono ad un unico proprietario. I fratelli Gracchi, prima Tiberio, poi  dieci anni dopo Caio,  tentano di fare  una riforma agraria per distribuire le terre in modo più giusto, ma la riforma  fallisce per l’opposizione degli aristocratici che fanno uccidere i Gracchi,  uno nel 133 a.C. e  l’altro nel 123 a. C.
  e)  Guerre  civili e fine della Repubblica
  Dopo la morte dei Gracchi  a Roma restano forti disuguaglianze sociali  che portano ad una serie di guerre civili. Si formano due partiti: gli ottimati (aristocratici) e i popolari   che comprendono i proletari ed anche i cavalieri che si sono  arricchiti con i commerci e vogliono la distribuzione delle terre per  indebolire gli aristocratici.  A capo di  questi due partiti ci sono dei generali che con i loro eserciti dall’ 88 a.C.  fanno una serie di guerre civili per conquistare il potere a Roma. Prima vince Silla, capo degli ottimati contro Mario, capo dei popolari, poi vince  Cesare, capo dei popolari  contro Pompeo, capo degli ottimati.  Cesare   diventa dittatore a vita, fa delle riforme e distribuisce le  terre per migliorare le condizioni del popolo e limitare il potere del Senato,  ma poi i Senatori nel 44 a.C. lo fanno uccidere, perchè temono che voglia  diventare re e faccia finire la repubblica.   Dopo di lui ci sono ancora lotte tra Ottaviano (figlio adottivo  di Cesare) e Marco Antonio.  Nel  31 a.C. Ottaviano sconfigge in battaglia Marco Antonio e diventa padrone di  Roma, ma non accetta il titolo di re o di dittatore a vita e mantiene le  cariche della Repubblica,  ma in realtà  ha lui tutte le cariche più importanti e quindi   ha lui tutti i poteri ed è chiamato Augusto (= nobile, sacro )  Ottaviano Augusto dà inizio ad un lungo periodo di pace, fa costruire templi,  teatri, monumenti, strade e fa di Roma la città più grande, più bella e più  importante del mondo allora conosciuto. Con lui finisce la Repubblica.
  5.  L’  IMPERO
  a)  Primo  e secondo secolo d. C. :   espansione  dell’Impero
  Di fatto con Ottaviano Augusto finisce la  Repubblica ed inizia  l’Impero. Con l’ Impero tutti i poteri erano   dell’imperatore e alla sua morte passavano al figlio.   Nei primi due secoli dell’Impero ci sono  state  diverse dinastie di imperatori.  I primi imperatori fanno altre conquiste e  l’Impero raggiunge la sua massima grandezza intorno all’anno 100 d.C. con  l’imperatore Traiano ;   allora  l’ Impero Romano occupava tutte le terre  intorno al Mar Mediterraneo.  (  cartina 7 )  
  b)  Terzo   secolo d. C.  :  crisi dell’impero  ( anarchia )   e cri si   economica 
  Nel terzo    secolo inizia  la crisi dell’Impero.  L’esercito acquista sempre più potere e sono i soldati che eleggono imperatore  il loro comandante ed a volte ci sono due imperatori che combattono tra di loro  : in questo periodo in cinquant’anni ci sono stati venti imperatori che  duravano in carica due o tre anni e spesso erano uccisi anche dagli stessi  soldati  che li avevano eletti. Questo  periodo è detto periodo dell’anarchia militare. (anarchia = mancanza  di potere, quindi disordine ) La crisi fu anche crisi economica : i  latifondi venivano coltivati solo in parte ed inoltre molti contadini  abbandonavano le  terre  per andare come soldati a difendere i  confini, così le terre producevano meno ed i prezzi aumentavano ; gli  imperatori avevano bisogno di molti soldi per pagare i soldati per difendere i  confini, perciò mettevano nuove tasse. La conseguenza è che c’era  molta povertà. 
  c)  La diffusione del Cristianesimo e la  divisione dell’Impero
  Già dal I secolo dopo Cristo comincia a  diffondersi nell’Impero la religione cristiana. Molti imperatori  perseguitano e fanno uccidere i cristiani, perchè si rifiutavano di adorare  l’imperatore come un dio e per questo pensavano che la loro autorità poteva  diminuire. Solo nel 313 d.C. con l’Editto dell’imperatore  Costantino i cristiani sono liberi di  professare la loro religione. Nel 380 l’imperatore Teodosio dichiara il Cristianesimo  religione dello Stato e proibisce le altre religioni. Nel 395 sempre  l’imperatore Teodosio divide l’Impero tra i suoi due figli in due parti : Impero  Romano d’Occidente con capitale Roma ed Impero Romano d’Oriente con  capitale Costantinopoli   (  cartina 8 )
  d)  Invasioni  barbariche e  fine  dell’Impero
  All’inizio del quinto secolo cominciano le  invasioni barbariche : diverse tribù di barbari oltrepassano i confini  dell’Impero Romano, fanno saccheggi, distruzioni e alcuni arrivano a  saccheggiare anche Roma, altri si stabiliscono all’interno dell’Impero. Nel 476  d.C.  il re di una tribù di barbari  depone l’ultimo imperatore romano Romolo Augustolo.   Finisce così l’Impero Romano d’Occidente ed in  tutta l’Europa occidentale si  formano dei Regni Romano - Barbarici.     Resta  invece ancora l’Impero  Romano d’Oriente   ( cartina 9 ) 
  6. CAUSE DELLA CADUTA DELL’ IMPERO ROMANO    a)  L’anarchia militare      b)   La crisi economica      c)  Le invasioni barbariche
  d)  Il  Cristianesimo  che indebolisce l’Impero  Romano perché ha dei  valori contrari a  quelli  di Roma. Valori del Cristianesimo  : uguaglianza e amore tra gli uomini, pace. Valori dell’Impero Romano :  diversità tra gli uomini ( padroni e schiavi ), guerra, violenza  e conquiste. 
  Fonte: http://www.reteintercultura.it/attachments/190_07_ROMAstoria.doc
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