Riforma protestante riassunto

 

 

 

Riforma protestante riassunto

 

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SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI

MARTIN LUTERO

 

LA RIFORMA PROTESTANTE

 

    di Giandomenico Ponticelli - ( http://digilander.libero.it/ponticellig )

    La rivoluzione della concezione religiosa ad opera dei protestanti, nei primi anni del 500, non riguarderà solamente l’Europa centro settentrionale, ma in varie forme coinvolgerà, da una parte l’Europa orientale, ed in misura minore anche Francia, Spagna e Italia. Gli uomini che condussero a questo cambiamento sostanziale erano uomini di chiesa, alcuni come Lutero erano frati, ciò che inizialmente contestavano era la corruzione del clero, il potere temporale del papa e le indulgenze, la matrice antipapale e nazionale che era contenuta nella polemica contro la chiesa non poteva non suscitare le simpatie di molti signori locali, che vedevano nelle nuove dottrine religiose la possibilità di poter eliminare le ingerenze cattoliche dai propri territori.

 

Lutero


Inizialmente Lutero ancora monaco agostino si scaglia essenzialmente contro i troppi privilegi della chiesa, e soprattutto contro il meccanismo delle indulgenze, che dietro pagamento di una somma, garantisce l’assoluzione da tutti i peccati commessi in vita, rendendo superflue la confessione in punto di morte. Per Lutero l’uomo e totalmente succube della volontà di dio, sono quindi inutili qualsiasi azione o opera buona, (anche se meritevoli) ai fini della salvezza dopo la morte. La rettitudine morale e la misericordia di dio sono l’unica via di salvezza Le critiche di Lutero si scagliano contro il vescovo della basilica di san Pietro a Magdeburgo e su Johannes Tetzel predicatore domenicano, incaricato di divulgare nel regno le modalità per ottenere l’indulgenza. I due riuscivano ad ottenere grosse elargizione di denaro per un periodo della durata di otto anni, devoluti in favore della basilica di San Pietro, il ricavato ovviamente finiva per metà nelle tasche del vescovo e  per metà al papa. Sintesi di questa critica sono le famose 95 tesi di Wittenberg (vedi documento allegato), testo che gli tornerà utile per catturare la simpatia di Federico “il saggio” elettore di Sassonia, stanco di vedere prosciugare dalla chiesa il denaro dei propri sudditi. Nel 1519 e negli anni successivi maturano le altre tesi, che lo allontaneranno definitivamente dalla chiesa e da ogni tentativo di riforma della stessa dall’interno.

    Nel 1520 la prima reazione papale di Leone X con la bolla exsurge domine, che condanna 41 delle sue tesi, intimandogli il ritrattamento entro 60 giorni, altrimenti la scomunica. Nel dicembre dello stesso anno Lutero risponde bruciando la bolla papale in pubblica piazza. Nel 1521 la seconda bolla dect romanum pontificem gli comunicano la scomunica. Nello stesso anno la nuova dottrina si diffonde nelle varie aree della Germania, tutte le classi ne sono coinvolte, Lutero coglie l’occasione per rimarcare la netta riprovazione per ogni movimento e ribellione sociale.

    Con la Dieta di Worms, riunita alla presenza dell’imperatore Carlo V, dell’inquisitore della Germania Alberto di Magonza, dei nunzi pontifici: la chiesa intende lanciare un attacco mortale a Lutero e alla sua dottrina, schiacciandolo definitivamente. Carlo V, che non intende inimicarsi una parte dei principi tedeschi, non reagisce come il papato spera, Lutero che partecipa alla dieta con un salvacondotto imperiale difende le sue tesi, e la fedeltà alla chiesa, ma viene messo al bando e la sua dottrina e definita eretica, ma riesce a scappare. Federico il saggio suo protettore lo fa scortare fino al castello di Wartburg.

 

    L’esigenza di organizzare la chiesa su basi nazionali ed indipendenti.
La negazione di tutti i sacramenti ad eccezione del battesimo e dell’eucaristia, perché sintesi dell’esistenza di dio.
Il libero esame delle sacre scritture.
La negazione del valore della buone azioni ai fini della salvezza.
La fine della mediazione ecclesiastica.
Il principio del sacerdozio universale.
Una nuova dottrina dei sacramenti (religione interiore e chiesa invisibile).
Tabella 1 Tesi fondamentali di Lutero -Musi

 

    Erasmo da Rotterdam Monaco agostino, nel 1488 scioglie i voti, le riflessioni che di li a qualche anno lo renderanno famoso, sono impregnate di umanismo e che anche se critiche verso la chiesa la riconoscono come unica depositaria del volere divino.
Tesi che sono sintetizzate nell’opera pubblicata nel 1524, “de libero Arbitrio”, su cui Lutero, che in un primo momento aveva preferito il dialogo, polemizza apertamente, con il “de servo arbitrio”, sancendo la rottura definitiva dei rapporti fra i due religiosi.

    Si prefigurano quindi due strade, una in totale disaccordo con la chiesa, prefigurata da Lutero, e l’altra in polemica con la chiesa, ma a favore di una riforma ecclesiastica dall’interno dell’istituzione religiosa, motivata da Erasmo.

    Unità e pacificazione cristiana attraverso la tolleranza
Il dubbio sistematico come metodo intellettuale
Il primato della volontà dell’uomo nella sua capacità di fare del bene e di evitare il male
Assoluta credenza nelle sacre scritture
La certezza della salvezza attraverso la fede
Tabella 2 Tesi di Erasmo -Musi

    Primi fermenti sociali
Sulla scia di questi avvenimenti s’innescano diversi fermenti sociali, il primo dei quali e tra Federico di Sassonia e l’arcivescovo di Magdeburgo, sul quale si aggiungono le proteste degli altri principi protestanti. La rivolta dei cavalieri, che si coalizzano contro l’arcivescovo di Treviri, in nome di un impero germanico libero dal potere della grande feudalità laica ed ecclesiastica, tentativo che viene sedato con l’aiuto dei principi protestanti che vedono minacciata la loro autorità. Una serie di lotte “contadine” che prendono spunto dalle idee rivoluzionarie di un seguace di Lutero Thomas Muntzer, inneggianti all’uguaglianza sociale.
Quali erano le loro rivendicazioni? Il ritorno all’ideale evangelico dell’organizzazione comunitaria dei fedeli, alle fonti della chiesa primitiva, al modello della povertà ecclesiale e dell’abolizione delle disuguaglianze sociali e del privilegio. Alle origini delle ribellioni popolari è la situazione sociale nelle campagne tedesche, sulle quali gravano il potere signorile, il dominio personale della feudalità, la limitazione dei diritti dei vassalli e i rapporti di servitù, gli abusi e l’estensione del dominio feudale anche nelle terre comuni.
Partita nel 1524 dalla selva nera, la rivolta si diffonde in Renania, in Svevia, in Turingia, in Francoforte, Alsazia, Corinzia. Nel 1525 le campagne della contea del Tirolo, che comprende i due principati vescovili di Trento e Bressanone, sono in fermento: il leader dei contadini e Michael Gaismair, che da forma a un progetto politico tendente a staccare dall’area Asburgica la contea del Tirolo e a farla gravitare intorno alla confederazione elvetica.
La composizione sociale dei rivoltosi e molto più amplia di quello che si può pensare, oltre ai contadini, vi erano abitanti delle città soggette ai principi territoriali, cittadini esclusi dagli uffici, minatori.

    “L’evento del 1525 registrò una partecipazione sociale assai ampia. Il movimento contadino riuscì a provare di saper di tener vivo un concreto disegno politico, e non di essere sorto come sola ribellione protestatoria. La predicazione del vangelo, nel clima della riforma protestante, non fu la causa della rivoluzione del 1525, ma nel diritto divino i contadini trovavano l’ideologia che cementò e sostenne le loro azioni. Il concorso delle classi alla ribellione si ampliò per la risposta favorevole che le città diedero al movimento. Nella coscienza contadina le insurrezioni erano legittime perché dirette contro l’introduzione di oneri non previsti dalla tradizione, l’obiettivo dei moti era limitato alla cancellazione dei nuovi tributi, nulla più. Il rapporto tra signori e contadini continuava a svolgersi all’interno di una feudalità convinta (R1)”.

    Abbattere la struttura per ceti.
Formare una federazione di leghe su base corporativa, ispirate al vangelo.
Sottrarre prerogative politiche alla nobiltà.
Espropriazione di beni ecclesiastici e religiosi.
Tabella 3 obiettivi dei rivoltosi -Musi

    Lutero in un primo intervento tenta di mediare tra i contadini e i signori, esortandoli alla pace, ed in particolare dice dei contadini: devono assoluta obbedienza ai re proprio perché il Vangelo condanna qualsiasi forma di ribellione. Quando il conflitto s’inasprisce Lutero condanna le masse di rivoltosi nel suo scritto, “Contro le masnade rapaci e assassine dei contadini”, ed esorta in principi alla repressione più feroce di tutti coloro che si ribellano.
Dopo alcuni successi iniziali, gli eserciti contadini sono sconfitti, nella battaglia decisiva di Frankenhausen, un esercito di contadini e cittadini, forte di 10000 uomini, è distrutto, ma si calcolano che complessivamente circa 100000 uomini morirono in battaglia, furono massacrati, trafitti, arsi vivi, accecati.
Tutte le loro rivendicazioni furono ignorate.

    Zwingli (1484- 1531)

    Huldrych Zwingli, e ordinato sacerdote nel 1506, nel 1518 è cappellano del duomo di Zurigo, operando nella svizzera tedesca, luogo tradizionalmente aperto e senza censura, gli è possibile elaborare una riforma del culto con il consenso della cittadinanza. Le caratteristiche fondamentali delle sue tesi sono di ispirazione luterana, come Lutero respinge il primato papale, come Erasmo ricorre allo studio filosofico delle sacre scritture, ma a differenza degli altri crede in una forte accentuazione dello spirito comunitario dei fedeli. Il predestinato e colui che a fede, compie una critica sistematica dei sacramenti, contestandoli tutti tranne due, battesimo ed eucaristia, perché il segno della testimonianza di cristo.
Nel 1522 il consiglio municipale di Zurigo istituisce per il riformatore un posto di predicatore, sancendo con quest’atto un’alleanza fra Zwingli e le autorità locali.
Nel 1524 un decreto municipale abolisce dalle chiese immagini e reliquie, l’anno dopo aboliva la messa in latino; conventi e monasteri, soppressi nel cantone Zurighese, sono trasformati in scuole e ospedali. E’ abolito il servizio mercenario, viene istituito il tribunale matrimoniale e dei costumi.
Zwingli cerca di coinvolgere anche gli altri principi Luterani, in un disegno politico anti asburgico, trovano consenso solo nel principe Filippo d’Assia.
Nel 1531 perde la vita in uno scontro con i cantoni cattolici a Kappel.

 

    Opposizione al sacerdozio, al celibato, ai santi.
Opposizione alla messa come sacrificio.
Una religiosità puramente evangelica.
Tabella 4 tesi di Zwingli -Musi

    Anabattisti

    Gli anabattisti proclamavano una rigida disciplina comunitaria e dichiaravano apertamente la loro separazione dallo stato: essere perfetti cristiani significa tralasciare la cosa pubblica. Prendendo spunto dalle Teorie Millenaristiche , vivevano all’interno di comunità isolate, quasi segregate, in attesa del regno del signore; conducevano una vita diversa rispetto agli altri religiosi e praticavano la poligamia. La chiesa ufficiale teme gli esiti di una diffusione del culto dalle radici anti statali. I circoli anabattisti zurighesi guidati da Konrad Grebel e Felix Mantz, sono perseguitati, ed in parte distrutti. Alcuni seguaci riescono a fuggire in Germania e nei paesi bassi, dove alimenteranno le spinte più radicali della Riforma.
Fortemente perseguitati fino ad essere trucidati nel 1535 a Munster dove avevano istaurato una sorta di dittatura.

    Calvino ( 1509-15)

    (VEDI ANCHE IL CALVINISMO)

    Nel 1536, a Basilea, pubblica l’Institutio Christiana, dove sono già espressi i fondamenti della concezione calvinista
Nella sua opera più importante “ordinanze ecclesiastiche” del 1541, afferma che una giusta riforma deve riformare prima di tutto i ministri di culto, per questo propone una nuova gerarchia ecclesiastica formata da:

    Pastori Addetti all’insegnamento dei sacramenti e del vangelo
Dottori Specializzati nelle dottrine cristiane
Anziani Addetti al controllo della condotta morale dei fedeli
Diaconi Addetti all’assistenza e alla cura dei bisognosi
Tabella 5 Gerarchie ecclesiastiche secondo Calvino -Campanelli

    Il concistoro era un organo a maggioranza laica preposto alla sorveglianza generale.
Nel 1564 per la seconda volta a Ginevra, realizza il modello di riforma da lui teorizzato caratterizzato da una forte compenetrazione fra religione, politica, istituzioni locali. Lo stato è una struttura fondamentale e ogni cittadino deve vivere per la gloria di dio, per la realizzazione della società.
Per Calvino le opere sono indispensabili come segno dell’elezione divina, della predestinazione. Tutta l’attività dell’uomo è così impregnata di spirito religioso, che contribuisce a svolgere nel migliore dei modi possibili le azioni del fedele nel mondo: dalla sua professione ai suoi affari, alla produzione, al commercio, tutta l’attività umana deve essere vissuta dal calvinista come realizzazione della vocazione. Per l’uomo medievale le opere buone sono un premio di assicurazione per l’eternità, per l’uomo calvinista sono solo un mezzo per corrispondere all’elezione e ai disegni divini. Città, lavoro, professione: questo trinomio è esaltato nella concezione calvinista.

    Predestinazione
Ogni uomo nasce predestinato alla gloria eterna o alla dannazione. E la dottrina della doppia predestinazione che assegna il primato alla grazia, alla quale l’eletto non può sottrarsi e per la quale è portato ad agire nell’osservanza dei divini sacramenti, a seguire la propria vocazione ad adempiere ai propri compiti e a raggiungere un successo pratico.

    L’etica protestante e lo spirito del capitalismo
“Lo storico sociologo Max Weber, nel suo celebre saggio “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”, pur sostenendo che il capitalismo era gia presente nel medioevo, ha messo in relazione lo spirito del capitalismo moderno, razionale e con una forte base etica, con la dottrina calvinista della vocazione, soprattutto nei suoi sviluppi del XVII e XVIII secolo…attraverso il lavoro professionale indefesso, continuo, sistematico, compiuto a gloria di dio e non per godere delle ricchezze acquisite (R2)”…

    “L’uomo non deve servire dio come il monaco, mediante un’ascesi che lo allontana dal mondo verso l’ozio senza amore, ma dio vuol essere glorificato nel mondo, sempre però mediante l’ascesi. Perciò l’uomo deve lavorare per gli altri, perché la volontà di dio sia fatta in questo mondo con la produzione di opere efficaci; egli non deve lavorare per godere il guadagno e avere successo, ma anzi senza goderne… L’instancabile progettare e produrre da parte dell’imprenditore e del lavoratore non mirano quindi al guadagno e al godimento, ma alla ricerca di un indizio che determini l’assegnazione allo stato di grazia. Se l’imprenditore incominciasse a godere il suo guadagno invece di impiegarlo ad allargare ancora il suo successo e a glorificare pertanto dio nel mondo, egli avrebbe un indizio del contrario.”(R3)

Carlo V
All’inizio del ‘500, Carlo V si sforza di mediare tra la chiesa e i principi protestanti, nella speranza di poter restaurare l’impero con l’aiuto del protestantesimo, e di poter realizzare il suo sogno di una riforma politica religiosa all’interno dell’impero. Nel 1525 dopo la rivolta dei contadini, i principi cattolici stringono un’alleanza contro i principi Luterani, questi un anno dopo stringono un analoga intesa. La Germania si trova quindi spaccata su due fronti, fino all’incoronazione di Carlo V imperatore, il nuovo tentativo di pacificazione è rappresentato dalla dieta di Augusta (1530), attraverso la mediazione di F ilippo Melantone. Il problema spinoso, è quello della giurisdizione vescovile nelle città imperiali, esse si oppongono a una sua restaurazione, strettamente connessa alla restituzione dei patrimoni ecclesiastici. Il 27 febbraio nasce la lega Smalcalda, la lega diventa il centro delle forze anti asburgiche e stringe relazioni con la Francia e L’Inghilterra.
Nel 1542, alla Dieta di Spira, i protestanti chiedono all’imperatore il riconoscimento ufficiale della loro posizione a esso condizionano gli aiuti militari e finanziari contro i Turchi. La guerra tra la Lega di Smalcalda e l’imperatore scoppia nel 1546. A Muhlberg (1547), Carlo V infligge una dura sconfitta alle forze protestanti, ma negli anni successivi le truppe imperiali sono battute, nel 1555 Carlo V è costretto a firmare la pace religiosa di Augusta, secondo la quale ogni principe può decidere quale culto professare nei suoi possedimenti.

    Riforma cattolica
La contro riforma

    Il primo atto della chiesa in materia di contro riforma e la convocazione del concilio di Trento, 1545-63, il cui ordine perentorio era la sconfessione della politica anti clericale di Lutero, e di tutti coloro che ne facevano propaganda.
Si decide un intervanto sui fedeli, da farsi attraverso le proprie strutture pastorali per il recupero dello spirito e della morale, ed in ultimi si realizzano piani di massima per la riconquista dei territori persi.

    La riforma degli ordini e un movimento parallelo alla controriforma ma pone le sue basi già prima del concilio di Trento.

    I punti fermi sono:
* La nascita di nuovi ordini religiosi , in tutti e forte l’adesione al sociale, ai poveri e ai bisognosi.
Teatini
Fatebenefratelli
Cappuccini
Francescani

 

     * Educare il clero, spesso rozzo e ignorante che non conosceva neppure il latino, attraverso l’istituzione dei seminari.
Però i finanziamenti non sono sufficienti, e i seminari sono costretti a chiudere poco dopo la loro apertura. Nelle situazioni più drammatiche ai seminaristi si chiedeva il pagamento della retta e di portare con sé il letto o addirittura il pane.

    * Eliminare pratiche comuni ritenute dannose per la morale, come il concubinaggio.
Il concubinaggio era un contratto matrimoniale stipulato dai genitori di due fanciulli, la promessa di matrimonio permettendo alla ragazza di vivere a casa dello sposo futuro: tutto ciò avveniva perché c’era molta povertà e in questo modo si sarebbe salvata almeno la figlia. Per combattere quest’usanza i missionari, procuravano dei grossi sacconi di tela, per evitare la promiscuità sessuale, ed infine ordinavano al parroco di impedire ai genitori l’accesso alla chiesa.

    * Le armi a disposizione dei vescovi:

    Riunioni con il clero delle diocesi
Visite pastorali Obbligatorie ogni anno
Relazionis ad umina Ogni tre anni
>
* Evitare l’accumulo di benefici da parte del clero.

    Il beneficio era una forma di contratto tra il sacerdote e un secondo contraente, che poteva essere un signore, un nobile, o i membri di una comunità, in cui il sacerdote si impegnava ad espletare le funzioni in cambio di un corrispettivo in denaro, all’interno di una cappella o di una chiesa.
I benefici potevano essere:

    Per libera collazione.
Per giuspatronato laico.

    Prima del concilio di Trento non c’era limite nel numero di benefici che si potevano accumulare, ma soprattutto non esisteva nessuna norma che ne regolasse l’usufrutto, così poteva capitare che lo stesso sacerdote espletava le sue funzioni in una diocesi e un beneficio in un’altra diocesi, ed era molto difficile che il sacerdote riuscisse a rispettare tutti gli impegni. Dopo il concilio, i benefici non sono aboliti, ma n’è vietato l’accumulo. Dopo di ciò, si sviluppò un nuovo tipo di finanziamento, le “pensioni ecclesiastiche”, beneficio concesso ai vescovi alla fine del loro servizio in una diocesi, il vescovo superiore stabiliva in maniera arbitraria l’accollazione, che gravava sulla mensa vescovile. Esisteva anche un altro tipo di pensione deciso dalla santa sede a favore di persone che avevano un minimo di 8 o 9 anni di servizio, in genere chierici con la prima tosatura.

    Ordini religiosi
Con il fallimento della riforma della cosiddetta “chiesa secolare”, incominciarono a diffondersi gli ordini religiosi, che in poco tempo riescono a colmare le lacune generate da anni di cattiva professione del culto o addirittura di totale inadempienza. L’ordine dei gesuiti, tra il 500 e il 600, sarà il protagonista di questo cambiamento, che attraverso delle missioni sul territorio, si avvicinava al popolo cercando di correggerne le cattive abitudine, sia in materia religiosa che nell’ambito del comportamento sociale.
Le missioni avevano due caratteristiche fondamentali, la prima definita “centrale” e la seconda “strepitosa”. Quando i gesuiti arrivavano in un posto stabilivano subito un centro in un luogo specifico, per poi girare per le vallate circostanti in cerca di villaggi da riorganizzare, vagavano per le campagne in cerca da recuperare, richiamavano la popolazione cantando ritornelli religiosi, il loro obiettivo era di raccoglierli all’interno della chiesa, dove realizzavano uno spettacolo le cui caratteristiche particolarmente cruente impressionavano a tal punto i contadini ignoranti da spingerli alla redenzione.

    Utilizzavano ogni cosa pur di impressionare le persone, si ungevano i capelli con la cenere, brandivano teschi, fruste, catene. Alle luci soffuse delle candele accompagnavano le parole funeste sulle pene a cui avrebbero dovuto soccombere tutti quelli che non si attenevano alla legge divina. Le missioni avevano una durata massima di 15 giorni, e l’ultimo giorno aveva luogo una processione, in cui la popolazione tutta, aveva la possibilità di espiare i propri peccati.

    Alla fine di questo breve passaggio, tutti i conflitti e le faide tra i paesi erano appianati, i mali peggiori come la prostituzione, il concubinaggio e in alcuni casi l’assassinio, erano estirpati, ma gli effetti erano brevi e di lì a qualche mese tutto ritornava come prima.

    Con i redentoristi invece gli effetti hanno una durata più stabile, partiti dalle tecniche adoperate dai gesuiti vengono rielaborate, in modo da poter avvicinare il popolo, senza impressionarlo, e di renderlo cosciente delle propri cattive abitudini. Sparivano quindi i teschi e tutto ciò che spaventava gli ignoranti e venivano sostituiti dalle parole semplici del popolo, le loro missioni avevano una durata più lunga, mai meno di 20 giorni, e ogni tre mesi venivano eseguite dei controlli sui territori per verificarne i risultati.

    Il declino degli ordini
Tra il 1768 e il 1771 vengono emanate in molti stati europei delle leggi di ammortizzazione tese a limitare le proprietà di monasteri e conventi: limitavano o proibivano la cosiddetta “mano morta ”, rendevano le proprietà concesse a censo dai luoghi pii a contadini per più di 15 anni, proprietà effettive dei contadini. Allo stesso tempo e un proliferare di scritti contro la chiesa, ad opera di giuristi e letterati, che messi all’indice dalla “Congregazione dell’indice ”, condannavano inesorabilmente i loro esecutori.
Cosimo Amidi, “la chiesa e la repubblica dentro i loro limiti”; Carlo Antonio Pilati “di una riforma d’Italia” del 1767, scritti che denunciavano la diffusione della proprietà ecclesiastica e la scarsa preparazione del clero. In una serie di istanze denunciavano la mancanza di vocazione del clero, la soppressione del clero regolare, la riduzione del clero secolare, la sottrazione di ricchezze alla chiesa e la successiva trasformazione in pubblici servizi.
A partire dagli anni ‘50 vengono prese una serie di provvedimenti giuridici nei confronti degli ordini, negli anni ‘40 Carlo di Borbone incominciò una politica di soppressione dei conventi minori, e con i beni incamerati e venduti vengono realizzati il teatro San Carlo e l’ospizio dei poveri. Nel ‘59 il Portogallo espelle la “Compagnia di Gesù ” ed in successione anche Spagna, Regno di Napoli e gli altri stati italiani, consentendo così di recuperare immense proprietà ecclesiastiche e di avviare la laicizzazazione dell’istruzione. Le terre della Compagnia di Gesù vengono messe a censo, comportando un grosso trasferimento di terre dalla chiesa nelle mani della borghesia e della nobiltà.

(By: Giandomenico Ponticelli)

 

Fonte: http://www.niccolov.it/dispense/riforma%20protestante.doc

 

 


 

Riforma protestante riassunto

 

1 La dottrina delle indulgenze
La riforma luterana ruppe in maniera irreversibile l’unità della cristianità in Europa, con la riforma si intrecciano motivi di ordine religioso, politico e culturale, ma l’episodio che fece scatenare il tutto fu la grande indulgenza del 1517. La dottrina delle indulgenze affermava che Gesù e i santi avevano creato un tesoro di indulgenze di cui il papa e il suo clero poteva usufruire, così da rimettere le proprie pene che avrebbero dovuto scontare nel purgatorio. A tale dottrina la chiesa del tempo aggiunse delle false credenze, si pensava cosi che le indulgenze non riguardassero solo le pene canoniche, ciò quelle commesse dal clero, ma anche quelle inflitte da Dio. Esse inoltre potevano cancellare oltre alla pena anche la colpa, comprese quelle dei parenti defunti. Alla fine del 400’ la pratica delle indulgenze era molto diffusa, e fu da una polemica intorno a queste che nacque la più grande crisi della chiesa cristiana. All’inizio del 1515 Alberto di Hohenzollern discendente di una importante famiglia tedesca, e gia possessore di due vescovadi, chiese anche di poter avere l’importante vescovado tedesco di Magonza. L’accumulo di cariche era vietato, ma Leone X era disposto a affidare questo vescovado dietro il pagamento di 10000 monete d’oro. Alberto si fece prestare quella somma dal banchiere Jacob Fugger, e per restituirli concordo con il papa il bando di un’indulgenza della durata di due anni. I soldi delle offerte dei fedeli sarebbero serviti: una parte a Alberto per saldare il debito con Fugger, l’altra a Leone X per la costruzione della basilica di San Pietro.

 

1.1 Le 95 tesi di Martin Lutero
Nel 1517 i frati domenicani impegnati nella diffusione delle lettere di indulgenza giunsero in Sassonia. Le indulgenze sarebbero dovute essere concesse gratuitamente dal papa ai fedeli, e si sarebbe dovuto chiedere solo di fare un offerta spontanea, altrimenti si sarebbe parlato di simonia, ma i frati non chiarirono questa condizione e con una due semplici rime convinsero i fedeli che “non appena la moneta cade nella cassetta, vola in paradiso l’anima benedetta”. Il monaco agostiniano Martin Lutero, venuto a conoscenza dell’arrivo dei frati domenicani, mise in guardia i suoi parrocchiani di Wittenberg, secondo lui il papa non poteva sostituirsi al potere di Dio. Lutero per condannare le indulgenze, scrisse 95 tesi, scritte in latino, ciò successe alla fine di ottobre del 1517. Lutero non era il primo ad accendere delle polemiche su questo argomento, ma tutti quelli che ci avevano provato prima di lui erano incappati in sanzioni disciplinari da parte della chiesa, il popolo però era a favore delle indulgenze. Ma le 95 tesi di Lutero ebbero un vantaggio dalla loro, la stampa, che permetteva di diffondere con estrema rapidità le opinioni e di amplificare le polemiche suscitate da quest’ultime, qualcuno tradusse in tedesco le tesi, creando dei brevi opuscoli, che in breve fecero il giro della Germania.

 

1.2 La condanna papale delle Tesi luterane
Mentre in Germania continuavano le polemiche, furono inviate a Roma le Tesi. I tipografi continuavano a stampare di tutto sull’argomento, e Lutero si scoprì abile polemista. Nell’estate del 1518, la chiesa di Roma emise una prima condanna verso Lutero, invitandolo a venire a Roma per discolparsi, ma intanto egli aveva trovato un protettore in Federico il Savio, il principe protettore di Sassonia. Successivamente però queste polemiche passarono in secondo piano, infatti nel gennaio 1519 era morto l’imperatore Massimiliano d’Asburgo, e per molto tempo le corti dei principi furono occupate dalla scelta del nuovo imperatore, infine il 28 giugno fu eletto Carlo d’Asburgo nipote di Massimiliano. All’inizio del 1520 venne formulata una seconda condanna verso Lutero, resa pubblica il 15 giugno, nella bolla papale che cominciava con le parole “Exsurge Domine”, ma Federico si intromise e chiese che Lutero fosse ascoltato alla prima dieta del nuovo imperatore, nella primavera del 1521.

 

1.3 Le ripercussioni politiche della protesta di Lutero
Quando Lutero partecipò alla dieta erano passati ormai tre anni dall’inizio della contesa, e le idee del frate avevano creato una vera e propria trasformazione culturale e politica in Germania. Ma ciò avvenne per una particolare arretratezza dell’allora nazione tedesca rispetto alle altre monarchie. In quel periodo si aveva la formazione di sovranità regionali coincidenti con i grandi ducati , anche se ostacolata dalla presenza di troppe autonomie cittadine, piccole sovranità della chiesa e dispersi poteri feudali, l’entità tedesca era data solo dall’autorità imperiale. Inoltre si avevano dei problemi finanziari a causa del troppo denaro proveniente dalla Germania che arrivava in Italia, a causa del papa, e le polemiche sollevate da Lutero per questo argomento furono assecondate da molti principi tedeschi. Di tutti questi problemi si sarebbe dovuto parlare alla dieta. Lutero era appoggiato anche dalla piccola nobiltà dei cavalieri (i Ritter), che aspiravano ad impossessarsi dei beni ecclesiastici.

 

2 La formazione religiosa di Lutero
Le tesi di Lutero una rimprovero agli abusi attuati dalla chiesa, esse erano infatti le riflessioni del frate riguardo il peccato e la natura  umana. Martin Lutero era nato a Eisleben, in Sassonia, il 10 novembre 1483. Entrò nel 1501 all’università di Erfurt per studiare diritto, nel 1505 entro nell’ordine degli agostiniani. Nel 1507 divenne sacerdote, e messosi a studiare teologia, arrivo a Wittenberg. Il senso del peccato perseguitava Lutero, spingendolo a confessarsi continuamente. Lutero giunse ad alcune conclusioni:

  • Nessun uomo può essere privo di sentimenti malvagi, qualunque cosa faccia.
  • Tutti i comandamenti sono per noi impossibili ad adempiersi.
  • Sapendo ciò l’uomo deve essere colto da un’angoscia insanabile.

Lutero, nel 1510, schiacciato dal peso del peccato, compì un viaggio a Roma, ma questo viaggio non gli recò alcun conforto, e tornato a Wittenberg, divenne dottore in Teologia, e nel 1513, iniziò ad insegnare. E proprio durante l’insegnamento leggendo le lettere di Paolo ai romani, il senso del cristianesimo cambiò ai suoi occhi.

  • Sono inutili le buone opere per ottenere la salvezza, troppo grande è la malvagità umana.
  • I comandamenti servono affinché l’uomo riconosca la propria impotenza al bene.

 

2.1  Lutero ed Erasmo da Rotterdam

Nel 1520 Lutero pubblicò quattro opuscoli, il primo di questi è il “Del papato romano” dove egli affermava che:

  • Il papa non può essere considerato superiore alle sacre scritture.
  • Il cristiano deve dimostrare di essere tale interiormente e non con la sudditanza alla curia romana.

In accordo con le tematiche luterane che affermavano che i cristiani non dovevano sottostare al volere del papa, c’era Erasmo da Rotterdam, il più grande rappresentante dell’umanismo tedesco. Egli nel 1516 aveva pubblicato un’edizione a stampa del Nuovo testamento, con il testo originale in greco, e la traduzione in latino, secondo lui infatti non può esistere la religiosità cristiana senza il contatto diretto con la parola di Dio, egli affermava che ognuno doveva apprendere e comprendere le sacre scritture secondo uno stile personale. Fra Lutero ed Erasmo esistevano però anche delle importanti differenze, infatti Lutero aveva la visione dell’uomo come essere totalmente corrotto, idee non proprie ad Erasmo.

 

2.2 Gli opuscoli del 1520
Nel 1520 Lutero pubblicò quattro brevi opuscoli, che sono:

    • Il primo è il “Del papato romano” dove egli affermava che:
  • Il papa non può essere considerato superiore alle sacre scritture.
  • Il cristiano deve dimostrare di essere tale interiormente e non con la sudditanza alla curia romana.
    • Il secondo è “La cattività babilonese della chiesa” dove egli affermava che:
  • Perché i sacramenti siano veramente compiuti, non basta siano impartiti, ma bisogna prestare fede a essi.
  • Il vero sacramento è uno solo: l’accettazione attraverso la fede della promessa di Dio.
  • Il terzo è “Della libertà del cristiano” dove egli affermava che:
  • Le opere non salvano, ma vanno compiute gratuitamente, per amore verso il prossimo.
    • Il quarto è “Alla nobiltà di nazione tedesca” dove egli chiedeva che:
  • I principi tedeschi intervenissero nell’opera di riforma della chiesa.
  • L’abolizione dei monasteri e dei conventi, ed l’eliminazione dei numerosi divieti.

 

2.3 La fede e i sacramenti
Come Lutero afferma nel “La cattività babilonese della chiesa”  i veri sacramenti non sono sette, ma solo uno (vedi su), egli crede infatti che il matrimonio, pur essendo una cerimonia di piena sacralità, ha a che fare con la vita civile, e non con la fede, non può essere dunque un sacramento. Egli rifiuta anche la cresima e l’estrema unzione, ritenendoli insignificanti e ritualistici. Secondo lui i veri sacramenti sono altri, l’eucaristia prima di tutto, in quanto egli non mise mai in dubbio la reale presenza del corpo e del sangue di cristo nel pane e nel vino. Un altro vero sacramento e il battesimo, simbolo della morte e della resurrezione. Riguardo la confessione, Lutero afferma che non è di nessun aiuto per arrivare al pentimento, e che il confessore non può cancellare i peccati, ma solo dare conforto.

 

3 La riforma in Germania
Il 6 gennaio 1521 Lutero venne ufficialmente scomunicato, e il 27 dello stesso mese si aprì la dieta di Worms, dove CarloV avrebbe dovuto incontrare i sette principi elettori e i principi ecclesiastici e laici. Per molti principi, giudicare Lutero era un compito che avrebbe dovuto svolgere la dieta e non la curia romana, in quanto era una faccenda che riguardava molto da vicino tutta la Germania. Se Lutero avesse deciso di attenuare alcune sue tesi alla dieta, avrebbe inflitto comunque un duro colpo alle pretese romane sull’impero tedesco. Così il 17 e 18 aprile 1521 egli si presento d’avanti all’assemblea, ma non ritratto nulla riguardo i suoi scritti, anzi cercò di aprire una discussione dottrinaria. Carlo V così diede ordine di catturarlo, ma ancora una volta Federico il Savio salvò Lutero, tenendolo nascosto nei suoi castelli. Lutero durante la “prigionia” scrisse la traduzione in tedesco del Nuovo testamento. Quando nel 1522 Lutero fece ritorno a Wittenberg la schiera dei suoi seguaci si era allargata. In quel periodo la Germania fu attraversata da un potente moto iconoclasta, cosi immagini sacre e reliquie vennero per lo più distrutte. Il clero fu costretto a dire la messa in tedesco e a prendere moglie, lo stesso Lutero si sposò con un ex-suora. Nello stesso anno i Ritter renani, i cavalieri, furono guidati da Ulrich von Hutten, umanista, e Franz von Sickingen, cavaliere, contro l’arcivescovo  elettore di Treviri. Questa rivolta feudale venne però bloccata da uno dei maggiori principi tedeschi.

 

3.1 La guerra contadina tedesca
In occasione della rivolta dei cavalieri Lutero si schierò con i principi, abbandonando i due capi ribelli, che lo avevano protetto precedentemente. Nello stesso modo si comporto in occasione della grande rivolta tra il 1522 e il 1523. Un ex-prete, Thomas Muntzer, che affermava la continua ispirazione a Dio del vero cristiano, e che bisognasse andare oltre la lettera delle sacre scritture, si trovò al centro della grande rivolta contadina che sconvolse la Germania dal 1524 al 1525. Egli infatti, interpretando a suo modo il vangelo, spinse i contadini a distruggere senza pietà gli empi. La ribellione contadina è data dalla crisi della società signorile,che aumentava sempre di più i gravami feudali, ai quali i contadini risposero progetti di riforma, ad’esempio i dodici articoli dei ribelli della Svevia, dove chiedevano che l’elezione di un parroco fosse affidata agli stessi fedeli. Luterò definì la rivolta come un flagello di Dio, ma alcuni lo accusavano di essere il creatore della rivolta, cosi scrisse “Contro le empie e scellerate bande di contadini”. Il 15 maggio 1525 i contadini furono sconfitti dai cavalieri dei duchi, Muntzer fu giudicato come eretico, torturato e ucciso, e circa 100.000 contadini massacrati.

 

3.2 La rottura con Erasmo
Nel 1525 ci fu uno scontro tra Lutero ed Erasmo. Erasmo infatti pubblicò uno scritto denominato “De libero Arbitrio” dove affermava che la fede si basava sulla ragione e sulla libera scelta dell’uomo. Poco tempo dopo Lutero replicò scrivendo il “De servo arbitrio” dove affermava che l’uomo è schiavo delle passioni, e lo stesso Dio ha creato il potere temporale donandogli la spada, per tenere a freno le nostre passioni, in breve la ribellione contro l’Autorità e come ribellarsi a Dio.

 

3.3 L’intervento dei principi
La riforma in seguito venne appoggiata anche dai principi di Brandeburgo, del Palatinato, e della Prussica, oltre a quelli che gia vi aderirono, ovvero i principi di Sassonia e Assia. Per i principi accettare la riforma, oltre ad andare in contro ai cittadini, significava anche impossessarsi dei beni del clero cattolico. Nel frattempo anche in Svezia e Danimarca la riforma veniva imposta alla decisione dei sovrani. Nel 1526 si tenne una dieta a Spira, che lasciò la libertà ai principi di aderire o meno alle idee Luterane. Ma tre anni dopo, sempre a Spira questa scelta venne negata, infatti Filippo d’Assia a nome dei luterani oppose una protestatio che era una contestazione alla decisione della dieta. Alla nuova dieta tenuta ad Augusta nel 1530 i protestanti presentarono la loro confessione di fede, ma Carlo V gli ordinò di abbandonare le dottrine professate. Dopo ciò, nel 1530, i principi luterani crearono la lega di Smalcalda, creando un’organizzazione che lasciava nelle loro mani le sorti del protestantesimo.

 

Fonte: http://anki.altervista.org/appunti/riassunti/Lutero_riassunto_federico.doc

autore: Casula Federico          

 

La crisi religiosa e la riforma protestante                                          

  1. La polemica sulle indulgenze: causa immediata della riforma
    1. La dottrina ufficiale delle indulgenze: remissione della pena inflitta dalla chiesa;
    2. Pratica tollerata e abusi: remissione di tutte le pene, della colpa, proprie e altrui dietro pagamento secondo un tariffario;
    3. La vicenda: Alberto di Sassonia; Leone X, Jacob Fugger; indulgenza plenaria del 1515; 1517 Lutero pubblica le 95 tesi:
      1. Papa non può rimettere pena e colpe;
      2. Pratica indulgenze è simonia;
      3. Dannazione eterna a chi praticava le indulgenze;
    4. Reazione di Roma: prima condanna nel 1518; elezione imperiale nel 1519; nel 1520 seconda condanna con Exurge Domine;
    5. Lutero sotto la protezione di Federico il Savio partecipa alla dieta di Worms del 1521
  2. La teologia Luterana: analisi e diffusione della dottrina luterana;
    1. Diffusione sistema dottrinario Lutero (1483 Erfurt - e formazione movimento riformatore di massa;
    2. Il senso del peccato: umanità massa damnationis, uomo intrinsecamente malvagio; impossibilità di compiere il bene, certezza dannazione;
    3. Dottrina della giustificazione: cosa deve fare l'uomo per essere reso giusto agli occhi di dio e guadagnare la salvezza?
      1. Irrilevanza opere: impossibile adempiere legge dio causa imperfezione uomo;
      2. Il giusto vivrà per la sua fede: fede dell'uomo nella salvezza e grazia divina;
      3. Morale della gratuità contro morale del calcolo;
      4. Religione come processo interiore e non adesione esteriore al rito e al dogma;
    4. Lutero ed Erasmo: analogie e differenze:
      1. Lutero, "Del papato romano": superiorità delle scritture e religiosità nell'interiorità individuale;
      2. Erasmo, riedizione Bibbia: strategia ritorna al principio:
        1. eliminazione dalla parola divina di ogni interpretazione arbitraria;
        2. contatto diretto tra fedele e parola di dio ed eliminazione mediazione chiesa;
        3. ritorno del cristiano ad un modello evangelico di vita ed eliminazione riti e dogmi;
      3. Differenze: Erasmo rimane un umanista che ha fiducia nella capacità dell'uomo a ben operare; Lutero possiede una concezione pessimista e medioevale dell'uomo.
    5. I principi della teologia Luterana: contenuti in "La cattività babilonese della chiesa": e fondati sul:
      1. Primato della fede: la religione consiste in un rapporto diretto tra il fedele e dio che avviene nell'interiorità della propria anima e non può essere mediato da istituzioni esterne come la chiesa;
      2. Dottrina dei sacramenti: ne consegue che i sacramenti hanno valori solo in quanto di presti fede ad essi e non in quanto riti esteriori:
        1. Eliminazione cresima, ordinazione, estrema unzione, matrimonio, confessione;
        2. inutilità della chiesa come unica speranza di salvezza per l'uomo attraverso l'amministrazione dei sacramenti;
      3. Sacerdozio universale: religiosità = interiorità = tutti sono sacerdoti; eliminazione mediazione chiesa, ministri eletti;
      4. Libera interpretazione delle scritture: rapporto diretto fedele parola di dio = eliminazione monopolio ecclesiastico scritture;
      5. Conseguenze: ruolo chiesa viene completamente meno = pericolo per l'esistenza stessa della chiesa; eliminazione ordini monastici; voti e pellegrinaggi; ozio monacale; matrimonio clero;
      6. Concezione esistenza: non contano le opere ma le fede; le opere vanno compiute per amore del prossimo: vita laboriosa e utilità per gli altri e la società.
    6. La concezione politica di Lutero: "Alla nobiltà cristiana di nazione tedesca"
      1. Critica corruzione chiesa e alla pretesa del papa di esercitare un potere temporale;
      2. Invito ai principi a ribellarsi alla chiesa e a operarne la riforma.
  3. La riforma in Germania: dalla dieta di Worms alla guerra di religione in Germania
    1. Cronologia: dalla scomunica alla Lega di Smalcalda
      1.  1521: gennaio: 21, scomunica di Lutero; 27, dieta di Worms; aprile: Lutero non ritratta; maggio: Carlo V ne ordina l'arresto;
      2. 1522: esce la traduzione in tedesco del nuovo testamento di Lutero;
      3. 1522 - 1525: rivolta cavalieri e contadini;
      4. 1525: rottura con Erasmo e il movimento umanista;
    2. Cause successo riforma: sono di vario tipo:
      1. Umanisti: sentono anch'essi l'esigenza di un rinnovamento della chiesa;
      2. Opinione pubblica: esigenza riforma e lotta alla corruzione; sottrarre Germania allo sfruttamento economico esercitato dal papato;
      3. Principi: esigenza di liberarsi dal peso politico ed economico del papato e dal potere dell'imperatore;
    3. Dinamica eventi: prende avvio un profondo moto riformatore che dal terreno religioso investe anche quello economico, politico e sociale:
      1. Moto iconoclasta: contro il clero, gli ordini, le immagini e i riti tradizionali;
      2. Insurrezioni politico religiose: luterani passano dalla riforma religiosa alla riforma politica e sociale:
        1. Rivolta dei cavalieri: 1522 - 23; ceto in declino, riscatto sociale contro gerarchie dell'epoca;
        2. Rivolta dei contadini: 1524 - 25, Thomas Munzer, ugualitarismo evangelico, anticlericalismo, antifeudalesimo;
        3. Reazione di Lutero: 1525, condanna rivolte, riforma è interiore e religiosa, non temporale e politica; necessità mantenere appoggio principi. Per la sua malvagità l'uomo può essere controllato solo tramite il potere dei principi e con la forza. Invito ai principi alla strage nei confronti dei contadini;
      3. La dottrina politica di Lutero: per la sua corruzione l'uomo non deve libero nel mondo esteriore. Dio affida la spada - potere temporale - ai principi, perché con la forza controllino gli uomini. La rivolta contro i principi è rivolta contro dio;
      4. Rottura con Erasmo: polemica sul libero arbitrio. Alla fiducia di Erasmo nelle possibilità dell'uomo di realizzare con le sue opere il bene nella terra, Lutero contrappone nel de servo arbitrio al sua concezione della malvagità costitutiva dell'uomo.
    4. I tentativi di compromesso: Carlo V, conciliazione, mantenere unità della chiesa e mantenere unità impero;
      1. Dieta Spira: libertà di coscienza per i principi, negata dai cattolici: 1529 protestatio principi luterani;
      2. Dieta Augusta 1530: confessione dottrinaria protestanti, respinta dai cattolici;
      3. Lega di Smalcalda 1530: lega militare difensiva dei principi protestanti

Gianfranco Marini

Fonte: http://anki.altervista.org/appunti/riassunti/riforma_protestante_sintesi.doc

 

Tabella cronologica dei più importanti eventi della Riforma Luterana.

DATA

EVENTO

1517

Martin Lutero scrive le 95 tesi in latino contro la corruzione del Papato, destinate quindi ad un ambiente universitario.

Primavera 1518

Un numero impressionante di volantini e manifesti con le 95 tesi luterane viene distribuito nelle città tedesche.

Inverno 1518

Il Papato lancia una prima condanna verso le tesi luterane che però viene smorzata dall'imminente elezione dell'imperatore tedesco.

15 Giugno 1520

Viene pubblicata dal Papato la bolla Excurge Domini, la quale è una vera e propria condanna verso le tesi luterane.

Inverno 1520

Lutero pubblica 4 tesi per affermare le proprie idee: nella 1°tesi condanna la figura del Papa e dei suoi subalterni perchè trattano i cristiani come sudditi.
Nella 2°tesi viene affermato da Lutero quali sono i veri sacramenti, il battesimo e la comunione, il quale significato simbolico viene però cambiato.
La 3°tesi abolisce l'idea del compiere atti caritatevoli per eliminare il peccato, ma di compierli per amore verso il prossimo.
La 4°tesi è la più risonante poichè attacca direttamente il Papato per le proprie ed immense ricchezze e per il concubinato.

6 Gennaio 1521

Lutero viene scomunicato.

27 Gennaio 1521

Dieta di Worms. Quest'incontro avviene tra l'imperatore Carlo V e i principi tedeschi, e  ha come obbiettivo di raggiungere un'idea comune sulle tesi di Lutero.
Si decide che Lutero deve attenuare le proprie tesi per non rompere i legami con il Papato; Lutero viene perciò invitato il 17 aprile ma non ritratta alcuna idea.

8 Maggio 1521

Lutero è ufficialmente ricercato, e viene organizzata un'imboscata per catturarlo, ma il monaco viene salvato dal suo amico Francesco il Savio che lo nasconde in uno dei suoi castelli dove rimarrà per alcuni anni.

1522

Lutero traduce in tedesco il Nuovo Testamento e cominciano a essere celebrate le messe luterane.

1522-23-24-25

Cominciano numerose rivolte della piccola nobiltà tedesca e di tutta la classe contadina che leggendo il Vangelo in tedesco ha maturato delle malsane idee di uguaglianza tra ricchi e poveri. Tutte le rivolte vengono represse nel sangue e lo stesso Lutero si schiera contro queste.

1526

Dieta di Spira nella quale si decide il futuro del luteranesimo.

1530

Carlo V decide che ogni stato dell'impero tedesco è libero di accettare o no il luteranesimo e viene creata l'unione degli stati luterani, la Lega di Smalcalda.

 

Fonte: http://anki.altervista.org/appunti/riassunti/Lutero_cronologia_marchetti.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

Martin Lutero
(Eisleben, 1483 - 1546)

Martin Lutero nacque nella famiglia di un minatore sassone di origine contadina che aveva fatto una certa fortuna economica. Dopo i primi studi venne inviato all’università di Erfurt, dove nel 1505 conseguì il titolo di magister nella facoltà delle Arti liberali. In quello stesso anno, mentre tornava a Erfurt dopo una visita ai genitori, venne quasi colpito da un fulmine e fece voto di farsi monaco. Entrò allora nel convento degli agostiniani di Erfurt, divenendo sacerdote nel 1507. I suoi superiori lo indirizzarono allo studio della teologia e in seguito lo destinarono all’università di Wittemberg, dove insegnò filosofia e teologia. Nel 1510-11 fu inviato a Roma per discutere una questione interna dell’ordine, ma la missione fallì.
A partire dal 1511 Lutero visse un periodo di grande travaglio spirituale, che lo portò negli anni seguenti a formulare le basi rivoluzionarie della sua teologia. Nel 1517 pubblicò le 95 tesi sulla dottrina delle indulgenze che diedero inizio al vasto movimento della riforma protestante. Scomunicato dalla Chiesa di Roma, nel 1521 arrivò a una rottura anche con l’assemblea riunita a Worms dall’imperatore Carlo V. Poiché, rifiutandosi di sconfessare le proprie teorie, Lutero rischiava la vita, il principe di Sassonia lo protesse nel suo castello di Wartburg, dove Lutero cominciò a tradurre la Bibbia in tedesco per permettere a tutti di leggerla.
Ritornato a Wittemberg nel 1522, si mise alla guida del movimento riformatore, ma pose nelle mani dei principi la salvaguardia del nuovo ordinamento religioso. Durante la guerra dei contadini si schierò apertamente contro i rivoluzionari, spingendo i principi ad annientarli con la forza. Nel 1525 entrò in polemica con Erasmo da Rotterdam e con gli umanisti sulla questione del libero arbitrio. Dedicò gli ultimi anni della sua vita all’organizzazione delle nuove chiese evangeliche.

 

Fonte: http://kidslink.bo.cnr.it/ic6-bo/scuolainospedale/unita_did/Martin%20Lutero.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

Riforma protestante

L'insieme dei movimenti religiosi che nel XVI secolo produssero la frattura della cristianità, dando vita alle Chiese protestanti. Benché la Riforma abbia avuto inizio nel XVI secolo, quando Martin Lutero sfidò l'autorità della Chiesa, le sue origini vanno ricondotte a eventi di carattere politico, economico e culturale risalenti ai secoli precedenti.

Il teologo tedesco Martin Lutero fu l'iniziatore della Riforma protestante; nel 1517 pubblicò le 95 tesi in cui criticava aspramente la vendita delle indulgenze e la simonia delle autorità ecclesiastiche. Lutero asseriva che l'essenza del cristianesimo non risiede nella complicata organizzazione che fa capo al Papa, ma nella comunicazione diretta tra l'individuo e Dio. Le dottrine luterane ispirarono altri movimenti protestanti, come il calvinismo e il presbiterianesimo.

 

Nel XIV secolo il riformatore inglese John Wycliffe attaccò direttamente il papato, sia criticando il commercio delle indulgenze, i pellegrinaggi e il culto smodato dei santi, sia denunciando la corruzione delle gerarchie ecclesiastiche.
In precedenza, la cosiddetta "cattività avignonese" dei papi e il Grande Scisma avevano già gravemente minato l'autorità della Chiesa, divisa al suo interno tra sostenitori dell'uno o dell'altro papa. Le autorità ecclesiastiche riconoscevano la necessità di una riforma, che venne discussa al concilio di Costanza dal 1414 al 1418, senza però determinare mutamenti decisivi.
L'invenzione della stampa a caratteri mobili accrebbe notevolmente la circolazione di libri e idee in Europa.
La Riforma protestante ebbe inizio in Germania, quando Martin Lutero, nel 1517, pubblicò le sue 95 tesi schierandosi contro il commercio delle indulgenze.
Invitato a ritrattare le proprie tesi e a sottomettersi all'autorità della Chiesa, Lutero divenne più intransigente, reclamò una radicale riforma della Chiesa, attaccò il sistema dei sacramenti, affermò che la religione si fonda sulla fede individuale di ciascun credente, illuminata e alimentata dalla Bibbia. Minacciato di scomunica dal papa, Lutero bruciò pubblicamente la bolla di scomunica e con essa un libro di diritto canonico: questo atto di sfida simboleggiava una rottura definitiva con l'istituzione ecclesiastica. Nel tentativo di arginare l'ondata di rivolta, nel 1521 l'imperatore Carlo V convocò Lutero dinanzi alla Dieta di Worms, ordinandogli di ritrattare. Questi rifiutò e venne bandito dall'impero. Per quasi un anno Lutero visse nascosto nel castello di Wartburg, sotto la protezione del principe elettore Federico il Savio, scrivendo opuscoli che esponevano i suoi principi e traducendo il Nuovo Testamento in tedesco. Benché i suoi scritti fossero stati proibiti per editto imperiale, essi vennero venduti pubblicamente, rivelandosi così un potente strumento di propaganda che trasformò le grandi città tedesche in centri di diffusione del luteranesimo.

 

Massimo e Michele    7/11/02

Fonte: http://kidslink.bo.cnr.it/ic6-bo/scuolainospedale/unita_did/riforma_protestante_rinascimento.doc

 

Erasmo da Rotterdam
(Rotterdam, 1466 - Friburgo (?), 1536)

Desiderio Erasmo nacque nel 1466 in Olanda, nella città da cui prese poi il nome con cui divenne uno dei più famosi umanisti del Cinquecento. Non ebbe una famiglia regolare perché il padre era già sacerdote e visse i suoi primi anni con i nonni paterni a Gouda, dove cominciò i suoi studi. Dopo la morte dei genitori, i suoi tutori lo mandarono in una scuola religiosa con l’intento di avviarlo alla vita monacale. Alcuni anni più tardi infatti Erasmo entrò in un convento di agostiniani e prese i voti, ma ben presto rimase deluso di quel genere di vita e della grossolanità dei frati. Comunque fu in grado di dedicarsi con passione agli studi, che poté continuare all'università di Parigi dopo la sua ordinazione, avvenuta nel 1492.
Nel 1499 intraprese il primo viaggio in Inghilterra, dove conobbe Thomas More di cui divenne grande amico. Nel 1500 tornò a Parigi e si dedicò intensamente alle sue pubblicazioni, ma due anni dopo dovette andarsene per sfuggire alla peste. In seguito intraprese numerosi viaggi in Italia e in Inghilterra e alternò la sua residenza fra Basilea e Lovanio.
Nel 1519, Lutero gli chiese di pronunciarsi esplicitamente in favore della riforma da lui propugnata, ma Erasmo si rifiutò di farlo, anzi nel 1524 lo attaccò esplicitamente sulla questione del libero arbitrio (Diatriba del libero arbitrio). Nonostante ciò, nel 1527 la dottrina di Erasmo venne condannata a Parigi e nel 1529 dovette rifugiarsi in Germania, a Friburgo, per sfuggire alla persecuzione della riforma protestante che aveva raggiunto Basilea. Angustiato dalla scomparsa dei suoi più cari amici, tutti condannati a morte, nel 1535 Erasmo rifiutò la proposta del papa Paolo III (1534-1549) di nominarlo cardinale.

 

http://kidslink.bo.cnr.it/ic6-bo/scuolainospedale/unita_did/Erasmo%20da%20Rotterdam.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

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