Storia Roma antica e imperiale

 

 

 

Storia Roma antica e imperiale

 

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  • Storia Romana

 

=>272 a.C.     (repubblica) non si interessa alla scienza e alla ricerca, pur presenti nelle colonie della Magna Grecia. 
Invece, per motivi strategici, economici, di prestigio, costruisce grandi strade, acquedotti, edifici. 
241 a.C.          Roma, in guerra con Cartagine (per terra e mare) ha conquistato tutta la Sicilia, tranne Siracusa, facendone la prima provincia romana. 
238 conquista la Sardegna (conflitto tra Cartaginesi e mercenari libici). La Corsica era già stata presa qualche anno prima. 
228-29            conquista della costa adriatica (Teuta, regina dei pirati Illirici). Corfù e le altre città greche dello Ionio sono sotto la protezione di Roma. Atene e Corinto si alleano con Roma in funzione antimacedone. 
225-222          Roma combatte i Galli in Italia del nord (Insubri a Milano) 
218-201         Roma combatte Cartagine (Asdrubale)  in Spagna, e vorrebbe attaccarla in Africa, ma Annibale arriva in Italia. 
216  a Canne i romani perdono 50 mila uomini e muore il console Lucio Emilio Paolo. A questo punto alcune colonie del sud Italia,  Siracusa e Filippo V di Macedonia si alleano con i Cartaginesi. Sono invece alleati di Roma Pergamo, la Grecia occidentale, Attalo I di Pergamo. 
204-202         Scipione porta la guerra in Africa (si allea con Massinissa). Roma reagisce su tutti i fronti. Fa pace con Filippo V, caccia i Cartaginesi della Spagna  e sottomette Cartagine.
202-197         Filippo V si allea con Antioco III di Siria per attaccare l'Egitto. Atene, Rodi, e il regno di Pergamo chiedono aiuto a Roma. Viene inviato Tito Quinto Flaminino e inizia la seconda guerra macedone. 
196                 durante i giochi storici di Corinto, Tito Quinto Flaminino rende la libertà alle città greche, da 150 anni sotto il dominio macedone. 
200-190          conquista della Gallia cisalpina. Fondazione di Aquileia 
190                 pace di Apamea, Antioco III cede l'Asia minore a Rodi e al regno di Pergamo. Roma è padrona del Mediterraneo orientale. 
171-168         Perseo, figlio di Filippo V, combatte la III guerra macedone contro i romani di Lucio Emilio Paolo. La Macedonia, sconfitta, è divisa in quattro parti, e diventa provincia romana. 
146                 una rivolta delle città greche provoca la distruzione di Corinto e l'annessione della Caria alla provincia di Macedonia. 
133                 Attalo III lascia del regno di Pergamo in eredità a Roma (provincia d'Asia). 
197 la Spagna è divisa in c esteriore e ulteriore (che comprende il Portogallo). Le rivolte vengono domate. 
149-6             III guerra punica e distruzione di Cartagine (Massinissa). 
136-2             rivolta degli schiavi in Sicilia (guerra servile). 20000 schiavi sono crocefissi. 
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Fino al 71 a.C. nessun nome per la cultura. 
Il medico Asclepiade di Bitinia, a Roma, sostiene che l'organismo è formato da atomi in continuo movimento, e pori. Quando gli atomi possono circolare, si è in salute, quando i pori si restringono c’è la malattia, che si cura con bagni caldi messaggi.  La teoria avrà a seguito fino a Rinascimento. 

  • ~200 si sviluppano Roma il teatro e l’epica. 
  • Plauto 
  • Ennio (di Taranto) Annuali e Satire
  • Polibio (205-120) storico greco, amico degli Scipioni 
  • Fino a ~150 Terenzio (commedia) 
  • Catone il Censore (‘Origines', prima opera storica latina) 
  • Lucilio, satira 
  • Pannio??, filosofo storico 

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133-71 a.C.    riforma dei Gracchi (uccisi). Guerra contro Giugurta re di Numidia.  A Roma Mario e Silla. Roma combatte contro i barbari Galli e Teutoni in Francia e nord Italia. 
~90                 guerra sociale - i popoli dell'Italia centrale reclamano la cittadinanza. 
88-32             Silla contro Mario - guerra civile. 
Mitridate era del Ponto invade la Bitinia e la provincia d'Asia. 80000 romani sono massacrati in un giorno (vespri di Efeso). 
Seguono due guerre mitridatiche (la prima condotta da Silla). 
=>79                dittatura di Silla, rientrato a Roma (liste di proscrizione dei Mariani). 
70    Cneo Pompeo riporta la Spagna, requisita dai Mariani esuli, sotto l'autorità di Roma. 
73    altra rivolta degli schiavi guidati dal trace Spartaco, domata da Licinio Crasso.  6000 prigionieri vengono crocifissi lungo la via Appia; 5000 gladiatori in fuga sono intrappolati in Etruria e dall'esercito di Pompeo che torna dalla Spagna. 
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71-44     Cesare e Pompeo

67-64 Pompeo in oriente e sconfigge (con 170 navi!) e i pirati annidati in Asia minore, sconfigge ancora una volta Mitridate, annette Siria e Palestina ai domini romani. Ponto, Siria, Palestina e Cilicia diventano provincia romana. Armenia, Cappadocia, Galizia, Colchide e Giudea sono stati vassalli col compito di difendere i territori romani dalla minaccia che regno dei Parti. 
Degli antichi regni ellenistici rimane solo l’Egitto dei Tolomei. 
Cesare, Pompeo e Crasso concludono un patto privato, contro il Senato (Cesare è nipote di Mario).

56        Cesare è console e poi proconsole in Gallia e Illiria;  Pompeo è in Spagna, Crasso in Sicilia. Ma Crasso, in cerca di gloria, attacca i Parti ed è ucciso a Carre (53). 
52       Pompeo rimasto a Roma col favore del Senato si fa leggere console unico. 
49 Cesare conquiste Italia, Spagna, e passa il Rubicone; Pompeo e alcuni senatori si rifugiano in Grecia. Cesare passa in Epiro, sconfigge Pompeo a Farsalo. Pompeo si rifugia in Egitto presso Tolomeo XIV. 
48       Cesare sbarca ad Alessandria, dove Cleopatra è in lotta col fratello Tolomeo (guerra alessandrina 48-47). Per ingraziarsi Cesare, Tolomeo fu uccidere Pompeo, ma sul trono finisce Cleopatra. 
47       Cesare sconfigge poi i sequenza Farnace, figlio di Mitridate re del Ponto; in Spagna i figli di Pompeo, Metello Scipione, Catone l’Uticense, Giuba re di Numidia, a  apso nel 46. 

Rientrato a Roma celebra un triplice trionfo: sui Galli, sugli egizi, su Farnace e su Giuba.  Il Senato ovviamente non è contento. 
Cesare sarà assassinato nel 44 

71-44,  arte e cultura 

  • Correnti filosofiche:  Epicureismo e stoicismo. 
  • M.T. Cicerone (106-43) 
  • Lucrezio (96-55) 
  • Catullo (87-c 94) 
  • Giulio Cesare (-44) 
  •  Verre, saccheggiatore di tesori greci, passa addirittura alla storia (orazioni ‘verrine’) 

Si eseguono copie di opere d'arte greche. 
Nel 52 a.C. Pompeo fa costruire il primo teatro romano. 
Costruzione del Forum Iulii e della Basilica Iulia (Cesare) 
Dopo la caduta delle città greche, cessano gli studi  scientifici; a Roma gli eruditi si occupano di storia (ev. naturale),  geografia agricoltura, filologia. 
M. Terenzio Varrone (116-27) posto da Cesare a capo della prima biblioteca pubblica, pubblica la prima Enciclopedia, in cui appare che la tecnica romana è quasi solo militare. 
(Pollione) Vitruvio, architetto e ingegnere, gran progettatore di macchine belliche, fortificazioni, ponti militari. 
Calendario Giuliano, in vigore fino a 1582 (12 mesi di 30 giorni con un giorno in più ogni quattro anni) 
Cesare dà grande impulso a tecniche e cultura (tentativo di prosciugare le paludi pontine). 
Temisone di Laodicea fonda una scuola medica ancora più primitiva di quella di Asclepiade, al punto che Cesare concede automaticamente la cittadinanza romana a tutti i medici greci. 
44-30             Ottaviano Augusto - Cultura 
Asinio Pollione              (retore, 76-5 d.C.) è a capo della biblioteca. 
Sallustio          (87-35) Storia della guerra Catilinaria e Giugurrtina. 
Cornelio Nepote           (100-27) Biografie. 
30-14 d.C.     Principato di Augusto
Marco Vipsanio Agrippa ( 63 - 12) carte geografiche dell'impero. 
Strabone (65-20) greco. Geografia delle coste del Mediterraneo e delle rotte commerciali. 
L.C. Columella - I sec. d.C.- agricoltura
P. Vitruvio - De architectura 
Virgilio (70-19) 
Orazio (65-8) 
T rullo (55-19) 
Ovidio (43-17 d.C.) 
A esimio Pollione (76-5 d.C.) 
Tito Livio (59-17 d.C.), 142 libri ‘Ab Urbe condita’.
~130                sono autonome Sparta, Atene, Marsiglia con la Provenza, e il regno di Numidia. 

Alla morte di Cesare Roma possiede: 

  • Le due province della Spagna (compreso Portogallo) 
  • Le Gallie (cisalpina, Narbonese, Gallia fino al Reno) 
  • L’Illiria e la Macedonia, con l’Acaia
  • Le provincie d’Asia (Ponto, Cilicia, Cipro e parte delle Siria) 
  • La provincia d’Africa con la Numidia

Sono stati vassalli: il regno del Bosforo (Crimea),  un tempo unito all' Armenia, la Cappadocia, la Giudea e il regno d'Egitto. 

Legione romana: 3300 uomini, 3x1000 fanti, 300 cavalieri, e tre consoli.

  • In seguito il doppio do fanti, 1800 cavalieri  e 2 consoli.
  • Legione: da leggere, raccogliere, scegliere. 
  • 60 centurie - …. manipoli 
  • Una coorte = 3 manipoli

 
43 a.C. con l’accordo di Bologna  e la battaglia di Filippi, si spartisce l’impero:

  • A Ottaviano: occidente e Italia 
  • A Antonio: l’oriente 
  • A Lepido: l’Africa (che poi passa a Pompeo) 
  •  Antonio sposa Ottavia, la sorella di Ottaviano. 

 39    Sesto Pompeo (figlio Cneo Pompeo), si impadronisce di Sicilia, Corsica e Sardegna. Ma Ottaviano gli manda contro la flotta di Antonio, al comando di M. Vipsanio Agrippa. 
Antonio che ha combattuto invano contro i Parti, e ripudiato Ottavia, vive da satrapo in Egitto con Cleopatra. 
32 ca              Ottaviano  ottiene la condanna di Antonio come traditore e la guerra contro Cleopatra (guerra tolemaica, 32-30) 
Ad Azio (Grecia occidentale), Antonio e Cleopatra fuggono lasciando flotta ed esercito nelle mani di Ottaviano, che fa dell'Egitto sua proprietà personale. 
27 a.C.           M. Vipsanio Agrippa  (generale e genero di Augusto) fa erigere il Pantheon a gloria della gente Iulia, il Foro di Augusto, il tempo di Marte Ultore, l’Ara Pacis Augustae 
Antonio Musa, allievo di Asclepiade, cura con bagni freddi e una dieta speciale. Guarisce Augusto, che decreta l'esenzione dalle tasse (immunitas) e l'impiego statale di tutti medici (archiatri). Le cure per il popolo sono gratuite. 
I bagni popolari si trasformano in terme, più sofisticate (M.V. Agrippa). 
Fa freddo - nel 170 Gela il Tevere. Ma d.C. le temperature salgono (colture di vite e ulivo). 
45-50 d.C.     gravi siccità in Egitto, medio oriente, Grecia, Italia. 
4-65                 Lucio Anneo Seneca, stoico, letterato, precettore e consigliere di Nerone. 
54-68             Nerone 
Petronio, satirico 
Quintiliano, ‘istitutio oratoria’, unico tritato di pedagogia giuntoci dall’antichità.
34-62  Flacco - satirae 
40-104            Marziale -  epigrammi 
58-140            Giovenale - satire 
55-120            Tacito - annali e storie (sull’impero) 
Arco di Tito e Colosseo (cominciato da Vespasiano e finito da Tito) 
Plinio il Vecchio, 37 libri di storia naturale, documento prezioso sulla scienza del mondo antico.

Pomponio Mela - Cronologie (sul tipo di Strabone) e tentativi di carte geografiche. 
14-37             Tiberio
37-41              Caligola 
41-54              Claudio 
54-68              Nerone 
69-79              Vespasiano, dinastia Flavia 
79-81              Tito 
81-96              Domiziano 
Celso (~Tiberio) autore di un'enciclopedia (Artes) di cui resta solo il De medicina (8 libri). 
Scuola pneumatica (~Claudio) 'pneuma' 
Plinio il Vecchio tratta molto di farmacologia. 
Il circo massimo, per le corse dei cani, accoglie fino a 150000 spettatori. 

 

96-193   Imperatori Adottivi

Roma con un milione di abitanti e la più grande città del mondo antico. 
Apuleio                          (125-180), africano, Metamorfosi o l'Asino d'oro 
Plinio il giovane            (62-112) Panegirico di Traiano 
Svetonio                         (70-140) Vite dei Cesari
Tertulliano     (155-220), pagano convertito, scrive di teologia 
Plutarco                          (56-125) Vite Parallele
Appiano -       Storia di Roma 
Pausania -      descrizione della Grecia 
Luciano di Samosata (120-180) varie 
Epitteto                          (50-115) filosofo stoico, come Socrate non scrive nulla. 
Mercati e Foro Traiano
Mole Adriana (Castel Sant'Angelo) 
Villa Adriana a Tivoli 

125 - ricostruzione del Pantheon (Adriano) con una cupola di 43 m di diametro 
90-168            Claudio Tolomeo, al museo di Alessandria  scrive l'Almagesto. Il suo sistema eliocentrico sarà accettato fino a Copernico e Galileo (XVI secolo) 
Tratta di geografia, e accurate carte geografiche. 
Scrive un'Astrologia per la società imperiale. 
Con Adriano, l'Italia conta 4500 chilometri di vie navigabili. 
In medicina, scuola eclettica (umori e pneuma) 

  • Agatino di Sparta I-II sec. 
  • Areteo di Cappadocia 
  • Sorano di Efeso (78-117) Le malattie delle donne, pregiato fino al Rinascimento 

Galeno di Pergamo (129-200)
Diventa medico personale di Marco Aurelio - Ars medica, testo fondamentale fino al 1600 
" ogni organismo è creato secondo un piano prestabilito da un ente supremo; il corpo è strumento dell'anima" 
Riprende l'anatomia e fisiologia sperimentale alessandrina, e afferma la patologia locale. 
La medicina di Galeno verrà insegnata per secoli  anche ad Alessandria e Bisanzio. 

I Severi e gli imperatori militari 193-305 
203-270          Plotino, neo Platonico 
200-258          Cipriano (martire) vescovo di Cartagine 
In medicina si pratica la dissezione animale 
Con Augusto, nelle tre biblioteche pubbliche di Roma vengono raccolte solo opere di tipo letterario - retorico e storiografico. Nulla di simile al museo di Alessandria. Aggiusto non ha nessun interesse per la scienza. 

 

La (in) cultura romana 

4-65                 L.A. Seneca, stoico, letterato, precettore e consigliere di Nerone
54-68              Nerone 
Petronio          Satyricon
Quintiliano     Istitutio oratoria, unico trattato di pedagogia giuntoci dall'antichità 
Marziale         40-104 Epigrammi 
58-140            Giovenale: Satire
55-120            Tacito: annali e storie (sull'impero) 
Arco di Tito e Colosseo (cominciato da Vespasiano e finito da Tito)
24-79            Plinio il vecchio; 37 libri di storia naturale, documento prezioso sulla scienza del mondo antico. 
Pomponio Mela - Cronologie (sul tipo di Strabone) e tentativi di carte geografiche. 
14-37             Tiberio
37-41              Caligola 
41-54              Claudio 
54-68              Nerone 
69-79              Vespasiano, dinastia Flavia 
79-81              Tito 
81-96              Domiziano 
Celso (~Tiberio) autore di un'enciclopedia (Artes) di cui resta solo il De medicina (8 libri). 
Scuola pneumatica (~Claudio) 'pneuma' 
Plinio il Vecchio tratta molto di farmacologia. 
Il circo massimo, per le corse dei cani, accoglie fino a 150000 spettatori. 

 

Letterati Latini

L'alfabeto venne da Cuma (greca), e anche le prime forme metriche (Saturnio, esametro).
Livio Andronico (III sec. a.C.) schiavo tarantino, tradusse l'Odissea; nel 240 prima commedia su modello greco.
Nevio  (270-201) testi teatrali di tipo greco; Bellum poenicum.
Plauto ( 259-184) teatro; 21 commedie

II sec ó cultura ellenistica

Circolo degli Scipioni:
Ennio (239-169) calabro; Annnales
Terenzio (190-159) africano; teatro
Polibio () greco
Panezio () greco
Catone (Tuscolo, 234-149) reazionario, anti-ellenico' Origines, De agricoltura
I Gracchi () oratoria
Lucilio () Satire

II-I sec. Età di Cesare

Primo periodo 'classico', però con molte guerre civili (mario-Silla, Cesare-Pompeo, Antonio-Ottaviano); fine della repubblica.
Cicerone (106-43)
Terenzio Varrone (116-27) 'Summa'
Cornelio Nepote (99024)
Catullo () Carmi
Lucrezio (99-55) De rerum natura
Cesare (100-44) Commentarii de bello gallico, de bello civili
Sallustio (86-35) Satire

Età Augustea 44-14 a.C.

Virgilio   (70-19)  Bucoliche, Georgiche, Eneide
Orazio          (65-8)          Satire, Epistole, Odi
Livio             (59-17 d.C.)   ?
Tibullo         (55-18)       E poeti minori
Properzio     (50-15)      
Ovidio          (43-18 d.C.)   Poeta maggiore

Età Imperiale - Dinastia Giulio-Claudia

Petronio       (m. 66 dC)      Satyricon

Età dei Flavi e di Traiano (69-117)

Quintiliano  (35-90)       Istitutiones oratiriae
Plinio il Vecchio (23-70)
Plinio il Giovane (62-113)
Marziale      (40-104)     spagnolo; epigrammi
Giovenale    (65-140)     Satire
Tacito          (55-120)     Storico

Antonini, II sec. dC

 Marco Aurelio (161-180) Ricordi, in greco
Apuleio        (125-170)   Metamorfosi
Svetonio      (70-140)     biografie
[vari giuristi]
L'impero è bilingue e bi-culturale; nel 303 persecuzioni di Diocleziano; col cristianesimo, la capitale passa a Bisanzio (330) . Nel 395, alla morte di Teodosio, l'impero si scinde. L'impero d'Occidente finisce nel 476.
Giuliano l'Apostata (361) vuol far risorgere la cultura pagana
[Grammatici e filologi]
Macrobio                         Saturnali
Marziano Capella          greco
Marcellino   (330-400) continua l'opera di Tacito
Poi scrittori cristiani; il cristianesimo non è culturalmente forte, fino all'Arianesimo che occorre fronteggiare.
Origene? Plotino?

 

Fonte: http://hist.science.free.fr/conferences/DocsDistrib/VersioniIt/StoriaRoma_.doc

sito web: http://hist.science.free.fr/

Autore del testo: F.Soso

 

Storia Roma antica e imperiale

LA SOLUZIONE IMPERIALE

 

  • 28 a.C.: Ottaviano rinuncia al potere, rimettendolo nelle mani del senato e del popolo, con un ritorno alle forme repubblicane
  • 27 a.C.: Il senato però gli concede un imperium sulle provincie non pacificate (quelle in cui erano stanziati eserciti) e gli conferisce il titolo di Augusto (legato all’ambito religioso, attributo di Giove, evocante tutto ciò che non è umano, ma divino).
  • 23 a.C.: Augusto abbandona il consolato e diventa proconsole di tutte le provincie. Ottiene il potere dei tribuni, che gli dà il controllo della vita politica (proposta delle leggi, convocazione delle assemblee, diritto di veto). I senatori possono salire alla carica di consoli, lasciata vacante.

 

Schema augusteo:

  • rispetto della legalità repubblicana sul piano formale e propagandistico
  • accentramento di poteri ottenuto mediante l’utilizzazione e la forzatura delle istituzioni cittadine
  • esercizio delle funzioni della magistratura senza rivestirla, in modo da poter cumulare più poteri inconciliabili (potere dei tribuni e proconsolare)
  • 12 a.C.: Morto Lepido, Augusto è proclamato Pontefice Massimo.

 

Augusto e l’organizzazione del governo

Il senato continuò ad essere la sede in cui venivano discussi i problemi, ma di fatto fu esautorato delle sue concrete funzioni. I senatori, invece, e qui sta la forza del regime augusteo, continuarono individualmente ad essere utilizzati per una serie di compiti sotto gli ordini del principe.
La maggioranza delle provincie era nella sfera di competenza diretta dell’imperatore, il governo era affidato però a legati (senatori che avevano rivestito almeno la pretura). Alcune provincie erano affidate a procuratori, dipendenti direttamente da lui, presi dall’ordine equestre. Africa, Asia, Betica e Narbonense erano affidate a proconsoli.
Nelle provincie rette da legati erano stanziate legioni; nelle procuratorie erano stanziate truppe ausiliarie.
Un’unica provincia, l’Egitto, mantenne un assetto particolare: considerata proprietà di Augusto fu governata da un suo prefetto ed era vietato ai senatori di entrarvi senza permesso.
Augusto governava personalmente la città e per la sua assenza resuscitò la carica della prefettura della città, resa stabile nel 17 a.C.
Suoi provvedimenti furono:

  • creazione della prefettura dell’annona, che riforniva i viveri di prima necessità, per la questione degli approvigionamenti
  • istituzione della guardia dei pretoriani
  • introduzione di un corpo di vigili per la polizia ordinaria

Le provincie governate dal senato versavano il loro tributo all’erario; le provincie imperiali direttamente all’imperatore, ciò che fu all’origine dello sviluppo di un tesoro parallelo, il fisco.

In politica estera, le mete di Augusto erano:

  • l’obbligo morale della ripresa della lotta contri i Parti
  • la conquista della Germania, abitata da tribù
  • l’organizzazione della difesa dell’impero, attraverso l’intervento in zone come Spagna e Danubio, dove c’erano ancora sacche di resistenza e di incertezza organizzativa.

Nelle grandi conquiste Augusto fallì e il suo fallimento fu mascherato solo dalla propaganda. Nella sistemazione dei settori nevralgici ebbe invece successo.

  • 16-15 a.C.: I figliastri Tiberio e Druso completano la conquista della fascia alpina. Lo scopo è stabilire solidi confini verso l’Oriente danubiano.
  • 14-9 a.C.: Con lo stesso scopo è occupata la Pannonia (attuale Ungheria)
  • 12-9 a.C.: Campagna di Druso in Germania. Druso muore e il disegno è ripreso da Tiberio
  • 4-5 d.C.: Tiberio passa il Reno e raggiunge l’Elba
  • 6 d.C.: Gli Svevi passano alla controffensiva e le tribù germaniche si uniscono contro l’invasore. In Pannonia scoppia una rivolta dovuta anche alla pressione tributaria.
  • 9 d.C.: Mentre la rivolta pannonica si spegne, la rivolta dei Germani segna la disfatta romana. I Romani rinunciano all’espansione.
  • 11 d.C.: Tiberio e Germanico (figlio di Druso) conducono campagne in Germania, ma l’obiettivo è limitato a mostrare ai nemici e all’opinione pubblica che l’esercito è ancora in grado di attaccare. La politica in Germania sarà ora quella di suscitare il consenso filoromano fra i ceti elevati e i capi germanici. Così Tiberio riuscirà per anni a controllare la Germania senza soldati.

 

Per ciò che riguarda l’impero partico, l’area di reciproca interferenza erano Armenia e Siria. Dal punto di vista politica c’era una rivendicazione ormai divenuta permanente. Dal punto di vista sociale e culturale erano difficili da assimilare al controllo romano.
Augusto cercò di rinunciare a campagne militari, sostituendole con un gioco diplomatico.
Tiberio impose sul trono armeno il filoromano Tigrane II e ricevette le insegne prese a Crasso nel 53 a.C. Tigrane fu poi ucciso dalla fazione filopartica e Tiberio rifiutò di intervenire nuovamente.

  • 1 a.C.: Il figlio adottivo di Augusto, Gaio, inviato in Oriente, stabilisce con il re partico le reciproche sfere di influenza
  • 4 d.C.: Gaio muore
  • 6 d.C.: Morto Tigrane IV, l’Armenia torna nell’orbita partica

 

Augusto orientò in senso difensivo l’intero organismo dell’impero: le legioni vennero dislocate nelle provincie più esposte, con accampamenti stabili. I veterani furono mandati nei luoghi dove avevano prestato lunghi anni di servizio e integrati nelle comunità urbane locali.

  • 14 d.C.: Morte di Augusto

Tiberio (14-37 d.C.)

Conservatore, rinuncia al titolo di imperator e cerca la collaborazione del senato, cui trasferisce le elezioni dei magistrati. Ma il senato non voleva più usare la sua autonomia, preferendo legarsi al principe.

  • 17 d.C.: Germanico, nipote di Tiberio, da lui adottato, è mandato in Oriente a riconquistare l’influenza sul re d’Armenia. Ma qui egli muore.

In Germania, dove si trova Druso, figlio di Tiberio, il controllo della situazione è mantenuto sfruttando le discordie tra i capi germanici

In politica estera, Tiberio operò una politica di contenimento alle frontiere e rinuncia ad avventure di prestigio.
Agrippina, madre di Germanico, voleva la successione nella sua famiglia. Nel 23 d.C. la morte di Druso riaccese le dispute intorno al trono. Tiberio abbandonò Roma e raggiunse Capri, da dove continuò a governare.

  • 29 d.C.: Agrippina è esiliata. Seiano sposa la vedova di Druso. Ma Tiberio, contrario ai suoi atti, lo fa uccidere.
  • 35 d.C.: Tiberio adotta il figlio di Germanico, Caligola.

 

Tiberio aveva dimostrato che l’impero non era a Roma: aveva infatti assicurato la continuità del governo lontano da essa, senza far avvertire alcuna scossa all’impero.


Caligola (37-41 d.C.)

Con lui cominciò una lunga serie di stravaganze e capricci.
In politica estera, creò confusione in Germania, organizzando uno sbarco in Britannia che poi non attuò.

  • 39 d.C.: Una congiura a Magonza è scoperta e repressa
  • 41 d.C.: Una seconda congiura che coinvolge senatori, cavalieri e pretorio riesce e Caligola è assassinato

 

Il suo impero dimostrò che quando si rompevano gli equilibri augustei esistevano forze capaci di coalizzarsi, pur con diversi interessi. E anche che nessuno metteva in discussione la continuità imperiale: fu eletto come successore lo zio di Caligola, Claudio.


Claudio (41-54 d.C.)

Ritornò lo schema augusteo, ma modificato nella sua connotazione autoritaria. Alla punizione degli uccisori di Caligola, essenziale per il rispetto dell’impero, fece seguito la riconciliazione con il senato. Ma Claudio non gli lasciò molto spazio.
In politica estera, furono create nuove provincie, si conquistò la Britannia e ci fu la colonizzazione della Gallia, delle provincie danubiane e dell’Italia.
Sotto Claudio vi fu una preminenza di liberti che si occupavano dell’amministrazione imperiale.
L’ultima moglie di Claudio, Agrippina, aveva come obiettivo principale l’ascesa del figlio (Nerone) al potere. A questo scopo lo fece adottare da Claudio, nel 50 d.C. Ma Claudio aveva anche un altro figlio, Britannico, che nominò erede alla pari con Nerone. Agrippina, d’accordo coi pretoriani, uccise il marito e fece acclamare Nerone. L’anno dopo eliminarono anche Britannico.


Nerone (54-68 d.C.)

Nerone, nel cosiddetto ‘quinquennio felice’ (54-58 d.C.), sotto l’influenza di Afranio Burro, prefetto del pretorio, e di Seneca, sembrò voler governare in modo tradizionale.

  • 58 d.C.: Nerone comincia un governo di tipo tradizionale:
    • abolizione delle imposte indirette
    • creazione di speciali prefetti per la gestione dell’erario
    • tentativo di instaurare l’autocrazia
    • uccisione della madre

L’Armenia era stata sottratta quattro anni prima all’influenza romana, alla quale l’aveva ricondotta Claudio. Ora si assiste alla presa della città Tigranocerta e all’imposizione di un re filoromano, Tigrane V.

  • 62 d.C.: Tiridate costringe Tigrane a ritirarsi, ma accetta la corona dei Romani e nel 66 va a Roma per essere incoronato

Nerone fa uccidere la moglie Ottavia, con l’accusa di adulterio.

  • 64 d.C.: Incendio di Roma, che pone per la prima volta in evidenza i Cristiani, scelti dall’imperatore come capro espiatorio
  • 65 d.C.: Congiura di Calpurnio Pisone
  • 66 d.C.: Nerone compie un viaggio in Grecia:
    • inaugura il taglio dell’istmo
    • partecipa ai giochi
    • concede l’esenzione fiscale ai cittadini della Provincia d’Acaia

Ribellione della Giudea, dove è mandato il generale Vespasiano.

  • 68 d.C.: Nerone si decide a tornare, ma la situazione è precipitata: si ha un pronunciamento (vale a dire una presa di posizione delle autorità militari in vista di un colpo di stato) in Gallia (Vindice), nella Spagna Tarragonense (Galba) e in Lusitania (Salvio Otone). Nerone si fa uccidere da uno schiavo.

Le forze reali del principato non erano più solo a Roma e non tolleravano che l’azione di un imperatore ledesse i loro interessi. Le truppe si sentivano rappresentate dai loro comandanti e subivano l’influenza dell’opinione pubblica dei luoghi in cui dove vivevano e dei suoi problemi. I soldati avevano capito che un imperatore poteva essere creato altrove che a Roma


La Guerra Civile (68-69 d.C .) Galba, Vitellio, Otone e Vespasiano

Galba, a Roma, attuò una repressione antineroniana; sul Reno, le legioni acclamarono il loro legato Vitellio; i pretoriani Otone.

  • 69 d.C.: Viene eletto Otone e Galba è ucciso. Otone cerca l’accordo con il senato, ma non riesce ad arrivare a un compromesso con Vitellio. Le provincie si schierano, tramite gli eserciti stanziati:
    • Africa e Oriente: per Otone
    • Occidente: per Vitellio

Ricomincia la guerra civile, ma ora i protagonistisono gli eserciti e i comandanti provinciali.

La guerra tra i due imperatori si concluse con una battaglia e con il suicidio di Otone. Ma gli eserciti d’Oriente reagirono proclamando Vespasiano. In una nuova battaglia i vitelliani furono vinti e nella marcia su Roma Vitellio fu ucciso.

 

Vespasiano (69-79 d.C.)

Fu il primo esponente della dinastia Flavia.
Per la prima volta, l’imperatore non apparteneva alla vecchia aristocrazia romana, ma era di estrazione italica e di nobiltà recente.
Vespasiano rinnovò l’accordo con il senato, molto cambiato, perché decimato dalla guerra civile della sua aristocrazia tradizionale. Proclamò un programma di restaurazione e conservazione, in linea con la tradizione romana e italica. Per assicurare la stabilità, affermò la volontà di fondare una dinastia, associandosi con il figlio Tito, e nominando cesare (designandolo cioè in posizione inferiore) l’altro figlio Domiziano.
Intanto, in Giudea, gli elementi antiromani avevano ripreso la lotta.

  • 70 d.C.: Tito si impadronisce di Gerusalemme e distrugge il tempio, prendendo drastiche misure contro la pratica religiosa ebraica
  • 71 d.C.: Vespasiano ricostruisce il tempio di Giove.
  • 72-74 d.C.: Vespasiano caccia da Roma astrologi e filosofi e riveste la censura. Fa entrare in senato italici e occidentali, provenienti dal ceto equestre.
  • 73 d.C.: La fortezza giudea di Masada, dove erano i ribelli, viene distrutta. Avviene la diaspora ebraica
  • 79 d.C.: Improvvisa morte di Vespasiano

Tito (79-81 d.C.)

  • 79 d.C.: Eruzione del Vesuvio, con scomparsa di Pompei ed Ercolano
  • 80 d.C.: Incendio di Roma

 

Per questi motivi, Tito potè agire con munificenza. Durante il suo regno non ci furono condanne a morte. Egli fu esaltato come imperatore.

  • 81 d.C.: Morte improvvisa di Tito

 

Domiziano (81-96 d.C.) e Nerva (96-98 d.C.)

In politica estera, si limitò ad intervenire senza forzare nei settori di maggiore importanza, ottenendo un discreto successo.

  • 83 d.C.: Prime operazioni sul settore tra Reno e Danubio contro i Catti, che impedivano il consolidamento di quella parte della frontiera
  • 85 d.C.: Matura il problema della Dacia (oggi Romania): il re Decebalo ha dato una certa coesione alle tribù daciche e le ha spinte in incursioni nel territorio romano.
  • 88 d.C.: Rivolta di Saturnino in Germania, conclusa con la pace.

 

Domiziano annunciò l’autocrazia: tenne ininterrottamente il consolato dall’82 all’88 e progetto un consolato vitalizio, poi divenuto decennale. Nell’84 e nell’85 si fece proclamare censore a vita. Perseguì i senatori, impose il rinnovo della legge augustea sulla morale e condannò le Vestali che avevano violato il voto.

  • 94 d.C.: Domiziano espelle filosofi e retori
  • 96 d.C.: L’imperatore è ucciso in una congiura che sceglie come successore Cocceio Nerva (96-98 d.C.). Egli designa a sua volta come suo successore Traiano, allora governatore in Germania.

Traiano (98-117 d.C.)

La sua ascesa rappresentò la fine della prevalenza di italici in senato e nell’esercito e quindi la possibilità che un provinciale (era di origine spagnola) salisse all’impero.
Traiano riprese la politica di espansione fondata sulla conquista militare, con l’acquisizione di territori, non solo per motivi difensivi.
Riconobbe la funzione essenziale delle classi dirigenti e del loro privilegio e volle arrivare ad una adesione fra questa funzione e i principi del governo.

  • 101-102 d.C.: Prima Guerra Dacica. Si pensava che in Dacia vi fosse oro. Decebalo si arrende, ma è riconosciuto ancora re.
  • 105-106 d.C.: Seconda Guerra Dacica. La Dacia diviene provincia e in poco tempo diventa regione fortemente urbanizzata
  • 113 d.C.: Il regno partico riprende la questione armena. Traiano annette parte dell’Armenia e della Mesopotamia e arriva fino al Golfo Persico
  • 115-117 d.C.: Guerra contro i Parti. Una reazione antiromana diffusa tra la popolazione ridà forza alla dinastia partica. Traiano muore e non resta quasi nulla delle sue conquiste in Oriente.

 

ADRIANI e ANTONINI
L’ETA’ AUREA del PRINCIPATO

 

Adriano (117-138 d.C.)

Di estrazione spagnola, come il cugino Traiano.
Attuò il mito dell’imperatore estetizzante, amante della cultura e delle arti, tipicamente greco e il senato non lo ebbe in simpatia, per questo.
Passò dodici dei suoi anni di governo in viaggio. Ad Atene si fece nominare arconte (magistrato cittadino). Diede forte impulso alle manifestazioni di cultura.
In politica estera, ritornò alla concezione difensiva. Tra 132 e 135 d.C. represse decisamente una nuova rivolta in Giudea. Ammise ogni religione che non ponesse problemi politici.

 

Antonino Pio (138-161 d.C.)

Preciso e attento, insistette molto sul richiamo al passato di Roma e ai costumi degli antenati.

 

Marco Aurelio (161-180 d.C.)

Con lui, si realizzò il sogno degli intellettuali: un filosofo al potere. Marco era uno stoico e aveva teorizzato la monarchia come governo del saggio.
A causa delle difficoltà, si associò nel governo il fratello, Lucio Vero, inaugurando la prassi dell’impero collegiale.

  • 161-166 d.C.: Guerra con i Parti, condotta da Lucio, anche se con lentezza. Si pone sul trono d’Armenia un filoromano
  • 166-167 d.C.: Invasione dei Marcomanni e dei Quadi
  • 170-172 d.C.: Vittorie su Quadi e Marcomanni

 

Commodo (180-192 d.C.)

Instaurò un clima di disordine, sia nelle abitudini private, sia nella scelta dei suoi uomini.

  • 182 d.C.: Una prima congiura contro di lui è repressa
  • 182-185 d.C.: Il governo è praticamente nelle mai del prefetto del pretorio Tigidio Perenne, poi ucciso.

 

Per il comportamento dell’imperatore, si ha la rivolta degli eserciti nelle provincie, che tornano a rivendicare un loro ruolo.

  • 192 d.C.: Una nuova congiura elimina il tiranno, ma apre stavolta la strada ai pronunciamenti militari, lontano da Roma.

DECLINO e RIPRESA dell’IMPERO

 

Il sistema dei Severi

Elvio Pertinace, senatore, era stato acclamato imperatore dai pretoriani. Ma le Provincie, coi loro eserciti, aveva ormai un grosso peso, che influenzò il corso degli eventi.

  • 193 d.C.: Tre mesi dopo l’acclamazione, i pretoriani uccidono Pertinace e scelgono Didio Giuliano, un altro senatore. Le provincie danubiane proclamano invece il legato della Pannonia, Settimio Severo. Ma le provincie orientali eleggono Pescennio Nigro, governatore della Siria, e in occidente quello della Britannia, Clodio Albino. La lotta dura quattro anni.

 

Settimio Severo (193-211 d.C.)

  • 194-195 d.C.: Severo muove contro Nigro e si impadronisce di Antiochia e Bisanzio
  • 196 d.C.: Severo nomina cesare il figlio Caracalla
  • 197 d.C.: Sconfitta di Albino, che si era ribellato alla nomina di Caracalla
  • 197-198 d.C.: Guerra contro i Parti con risultati positivi
  • 198 d.C.: Caracalla è associato al padre. Prevale di nuovo la soluzione dinastica
  • 211 d.C.: Severo muore, dopo essere partito per la Britannia, a ristabilire la sicurezza minacciata dalle popolazioni locali.

 

Caracalla (211-217 d.C.)

Allargò a tutti gli abitanti dell’impero la cittadinanza romana.
Ciò che determinò la sua fine fu la sua megalomania: inseguendo il mito di Alessandro Magno, si impegnò in una guerra ambiziosa contro i Parti, allora in crisi interna per l’emergere di una nuova dinastia. L’esito fu disastroso e Caracalla perdette l’appoggio dei soldati e fu ucciso.
Il suo prefetto del pretorio, Macrino, cercò di salire al potere, ma incontrò le resistenze del senato e dei soldati.

 

Elagabalo (218-222 d.C.)

Il suo governo aprì la strada agli ufficiali, gli unici che potessero assumere la difesa dell’impero e risultassero accettabili all’esercito.
Cercò di imporre a Roma il culto di un dio siriaco di famiglia, ma ciò non era accettabile per l’opinione pubblica romana.

  • 222 d.C.: Viene eliminato con una congiura

 

Severo Alessandro (222-235 d.C.)

Rispettò la tradizione di governo cara all’aristocrazia, tuttavia presentò un’incapacità militare (reazione alla pressione persiana, campagna contro Germani e Alamanni)

  • 235 d.C.: Le incertezze dell’imperatore esasperano i soldati, che lo uccidono e lo sostituiscono

 

IMPERO MILITARE e IMPERO SENATORIO:
ANARCHIA POLITICA e CRISI SOCIALE

 

Massimino il Trace (235-238 d.C.)

Di origine balcanica ed estrazione modesta, fu il primo imperatore militare.
Fu il primo a non andare a Roma, perché trattenuto, dopo la sua elezione.

  • 238 d.C.: La situazione precipita in Africa, dove i grandi proprietari senatori, mediante la formazione di un esercito privato, si ribellano e proclamano imperatore il proconsole d’Africa Gordiano.

In Italia, il senato approfitta della rivolta, riconoscendo il nuovo imperatore e nominando un comitato di venti membri per la difesa dell’Italia contro Massimino. Sceso in Italia, Massimino è ucciso.

 

Gordiano III (238-244 d.C.)

La sua estrazione senatoria lo legò a un ambiente tradizionalista e alcuni atti compiuti indicano una certa volontà di restaurazione.

  • 243 d.C.: Il prefetto del pretorio, Filippo, è acclamato imperatore dall’esercito e Gordiano viene ucciso.

 

Filippo l’Arabo (244-249 d.C.)

Proveniente dall’aristocrazia municipale araba, la tradizione gli fu ostile, perché a lui risale l’uccisione dell’imperatore senatorio. Ma anche il suo fu un governo all’insegna della tradizione.
Invasioni nei Balcani lo costrinsero ad inviare un seantore, Decio. Il risultato fu il solito: al suo successo, seguì l’acclamazione a imperatore. Seguì uno scontro a Verona, che vide Decio vincitore.

 

Decio (249-251 d.C.)

Tornò ad una politica dura di restaurazione del culto ufficiale e fu il primo persecutore del cristianesimo.
Con un editto, impose ai sudditi dell’impero di sacrificare nei modi dovuti all’imperatore e di farsi rilasciare dalle autorità un certificato attestante l’atto.
I Goti invasero i Balcani e Decio morì nel tentativo di fermarli.
Successive proclamazioni da parte degli eserciti tormentarono gli anni dal 251 al 253 d.C.
Treboniano Gallo fu eletto imperatore, si associò un figlio di Decio e fece sposare una figlia di Decio a suo figlio Volusiano.
Il governatore della Mesia, Emiliano, fu proclamato imperatore dai soldati.

  • 253 d.C.: I tre imperatori si scontrano a Terni. Si muove da Roma, per portare aiuti alla guerra contri i Goti, Valeriano, senatore e collaboratore di Decio. È proclamato imperatore e i tre sono uccisi dai loro eserciti.

 

Valeriano e Gallieno (253-268 d.C.)

Il senatore si associò il figlio Gallieno e gli affidò l’Occidente. Per la prima volta si divisero i compiti dell’impero.

  • 257-258 d.C.: Valeriano riprende la persecuzione anticristiana.

Tenta di risolvere il problema della difesa, ma è catturato dal re persiano Sapore.

  • 259 d.C.: Una dinastia locale di Palmira, in Oriente, assume un atteggiamento indipendente verso Roma e si difende dai Persiani. Lo stesso fa la Gallia (imperium Galliarum)
  • 262 d.C.: Gallieno reagisce, battendo gli Alamanni a Milano e i Goti in Tracia (267 d.C.). Riconosce l’autonomia gallica e palmirena.

Egli tornò a una politica tollerante verso i Cristiani.
Distaccò alcune truppe all’interno dell’impero, come reparti mobili di riserva. Ma quelle stanziate a Milano elessero un loro imperatore, Aureolo, e uccisero Gallieno. Ma subito morì anche Aureolo, sostituito da Claudio II.

 

Claudio II il Gotico (268-270 d.C.)

Combattè i Goti e gli Alamanni (già penetrati in Italia).
Alla sua morte, i soldati elessero Aureliano, originario dell’Illiria

 

Aureliano (270-275 d.C.)

Vandali, Iazigi, Iutungi invasero l’Italia ed ebbero alcuni successi, finchè Aureliano non li sconfisse. Soppresse i regni separatisti, sacche interne di resistenza.

  • 273 d.C.: Distrugge Palmira
  • 274 d.C.: Distrugge l’Imperium Galliarum

 

Ridimensionò i confini, abbandonando la Dacia.
Introdusse il culto del Sole, praticato dall’esercito, fondando il tempio del Sol Invictus. L’imperatore si identificava col culto solare e così si caratterizzava come autocrate divino.
Alla sua uccisione, il senato nominò il suo princeps e lo fece accettare dall’esercito: Claudio Tacito.

 

Claudio Tacito (275-276 d.C.)

Mentre era in Asia Minore a combattere un’invasione di Goti, fu ucciso e la lotta per la successione si riaprì tra gli eserciti.

 

Aurelio Probo (276-282 d.C.)

Soldato di origine illirica.
Riuscì a far fronte alle popolazioni germaniche lungo il Reno e a difendere il settore danubiano. Perseguì verso i barbari una polltica di accordi, facendo loro largo spazio nell’esercito, ma anche come contadini.
In Oriente, organizzò una campagna contro la Persia, che però gli costò la vita: i soldati, stanchi della ferrea disciplina, lo uccisero.
In Occidente, l’esercito proclamò, indipendentemente, imperatore il prefetto del pretorio, Aurelio Caro (282 d.C.)

 

Aurelio Caro (282-283 d.C.)

Dopo aver vinto la guerra persiana, fu ucciso. Subito dopo fu ucciso il figlio e l’esercito scelse un ufficiale, Diocleziano.


Diocleziano (285-305 d.C.)

Nuove forze erano emerse con prepotenza:

  • l’esercito: integrandosi con le regioni periferiche dove viveva, aveva assunto un importante ruolo politico. E ora era anche importante nella modificazione del potere imperiale verso l’assolutismo e la divinizzazione del capo (scontro con il cristianesimo)
  • cristiani: erano ormai penetrati nelle classi elevate, offrendo nel disorientamento dei valori tradizionali un elemento di stabilità
  • barbari

Intanto, l’impero era in ebollizione nelle sue aree nevralgiche e ciò determinò la riforma di Diocleziano: la tetrarchia.

  • 286 d.C.: L’imperatore si associa un generale, Massimiano, affidandogli il compito di reprimere una rivolta di contadini gallici e poi di combattere Carausio, prefetto delle flotta della Manica, che voleva essere riconosciuto imperatore
  • 293 d.C.: Ai due si affiancano due cesari: Costanzo Cloro, in Occidente, con Massimiano, e Galerio, in Oriente, con Diocleziano.

 

La tetrarchia doveva servire a governare un impero che, per le difficoltà militari, non poteva più essere retto da uno solo. Si poneva così su basi solide anche il problema della successione. Il governo imperiale aveva anche una sanzione ideologico-religiosa: Diocleziano assunse il titolo di Giovio e Massimiano quello di Erculeo. Insieme, i tetrarchi riuscirono a dominare le rivolte.

  • 297 d.C.: Pace di Nisibi con i Persiani. Roma ottiene di far svolgere il traffico commerciale solo attraverso questa città, per controllare la pressione persiana. Si formano oltre il Tigri degli stati cuscinetto all’espansione persiana.

 

Si tornò ad una strategia militare di difesa: l’esercito fu accresciuto e stanziato ai confini. Una parte formò il comitatus, esercito mobile a disposizione dell’imperatore.
Per ragioni politiche ed economiche le provincie furono suddivise in unità molto piccole, con due governatori (civile e militare). Solo le provincie di grande prestigio ebbero ancora proconsoli.
L’Italia fu assimilata all’ordinamento provinciale: non fu più il centro né militare né politico né economico e la sede dell’attività imperiale si spostò nei punti nevralgici: Massimiano a Milano e Diocleziano in Oriente.
In campo religioso, Diocleziano riprese la prassi degli editti di persecuzione. Ma nel 311 d.C. Galerio emanò un editto che iniziò ufficialmente la politica di tolleranza della religione cristiana da parte dello Stato.


Costantino (306-337 d.C.)

Quando Costantino e Massimiano abdicarono nel 305 d.C., Costanzo Cloro e Galerio divennero augusti, ma alla morte del primo, il suo esercito problamò imperatore il figlio Costantino. Contemporaneamente, anche il figlio di Massimiano, Massenzio, si fece eleggere a Roma, con l’appoggio dei pretoriani e della plebe. Così, anche il padre tornò in Uzza. Massimiano, che tentò di tornare augusto, fu chiuso ad Arles da Costantino e costretto al suicidio.

  • 311 d.C.: Muore Galerio
  • 312 d.C.: Massenzio è battuto a Ponte Milvio da Costantino

 

Costantino ordinò di  porre sulle insegne un segno della simbologia cristiana. Poiché anche Massenzio aveva i suoi dei, la battaglia assunse l’aspetto di una lotta fra divinità. La vittoria diede a Costantino la sicurezza della scelta e accentuò la sua adesione al cristianesimo

  • 313 d.C.: Restano due imperatori: Costantino e Licinio, generale di Diocleziano. La tetrarchia è fallita, l’ultima parola è toccata agli eserciti.

Con l’Editto di Milano, Costantino e Licinio concedono libertà di culto ai Cristiani.

Ma la questione religiosa divenne presto la base dello scontro tra Costantino e Licinio, nel controllo dell’impero.

  • 324 d.C.: Costantino attacca Licinio, che si è fatto più intollerante nei confronti dei Cristiani, come un eroe della fede. Licinio è sconfitto. Costantino è imperatore unico.

 

Venne incrementato l’esercito mobile (il comitatus) a spese di quello stanziato ai confini. La Chiesa entrò nello Stato. E lo Stato combattè le battaglie della Chiesa.

  • 325 d.C.: Concilio di Nicea. Condanna dell’arianesimo.
  • 331 d.C.: Inaugurazione di Costantinopoli, la nuova Roma, fondata per ragioni politiche e strategiche e per sottrarsi all’ambiente aristocratico romano. La persistenza del modello di Roma è però presente nella capitale cristiana.
  • 337 d.C.: Morte di Costantino.

 

Ci fu una lotta dinastica fra i diversi figli e parenti, conclusasi in una vera e propria strage.
Si salvò Costanzo II che elesse Gallo cesare in Oriente e Giuliano cesare in Gallia.


Giuliano l’Apostata (361-363 d.C.)

Partecipe della cultura ellenistica, convertitosi al paganesimo, concepì un programma di restaurazione dei valori pagani e della tradizione classica.
Fu nominato augusto dopo la vittoria contro gli Alamanni in Gallia.
Il programma di Giuliano, con l’eliminazione dei maestri cristiani e l’abolizione dei privilegi della Chiesa, era inattuabile a questo stadio dello sviluppo del cristianesimo. Incontrò forti resistenze fra i Cristiani, ma anche tra i pagani.
Tentò la campagna persiana, ma giunto al Tigri, senza più speranze, bruciò la flotta perché non cadesse in mano nemica. L’esercito, stremato, piegò verso nord, ma nel 363 d.C. Giuliano morì. Il successore scelto dall’esercito, Gioviano, stipulò una pace, ma morì l’anno seguente.

 

Valentiniano (364-375 d.C.)

Affidò l’Oriente al fratello minore Valente e si associò il figlio Graziano

 

Graziano (367-383 d.C.)

Fu il primo a rinunciare al titolo pagano di Pontefice Massimo, altro passo di allontanamento dalle strutture tradizionali.

  • 375 d.C.: Alla morte di Valentiniano, l’esercito elegge il figlio Valentiniano II, di soli quattro anni
  • 378 d.C.: Finisce, con la battaglia di Adrianopoli, il governo di Valente in Oriente: i Goti hanno invaso l’impero e l’imperatore è morto.
  • 379 d.C.: Graziano affida il governo dell’Oriente al generale Teodosio

 

Teodosio (379-395 d.C.)

Affrontò in modo nuovo il problema dei Goti: permise lo stanziamento di un gruppo di essi nella penisola balcanica, con un trattato di alleanza con Roma. I Goti si governarono con proprie leggi, mentre i Romani li trattavano come cittadini dell’impero. Fu infatti il primo stato cosiddetto romano-barbarico.

  • 380 d.C.: Nuovo Concilio di Nicea, contro l’asianesimo
  • 381-383 d.C.: Altri concilii
  • 382 d.C.: Scontro tra Aurelio Simmaco e Sant’Ambrogio, per la decisione imperiale di rimuovere tutti i simboli del culto classico.
  • 383 d.C.: Massimo uccide Graziano. Teodosio è costretto a riconoscerlo per la mancanza di una figura imperiale
  • 388 d.C.: Teodosio marcia contro Massimo e lo batte
  • 388-391 d.C.: Teodosio si trova tra il paganesimo della sempre importante classe senatoria e il cristianesimo di Ambrogio.
  • 390 d.C.: Tessalonica si ribella a una legge di Teodosio sui vizi contro natura. L’imperatore ordina un massacro e Ambrogio si scaglia contro di lui. È il primo scontro Chiesa-Stato. Teodosio fa atto di penitenza e subito dopo intensifica l’azione antipagana. È la fine della religione pagana.
  • 395 d.C.: Morte di Teodosio: Oriente ad Arcadio, Occidente a Onorio.

LA TRASFORMAZIONE del MONDO ANTICO

 

L’impero dopo Teodosio
Arcadio (395-408 d.C.) imperatore d’Oriente
Onorio (395-423 d.C.) imperatore d’Occidente

In Occidente comandava Stilicone, comandante vandalico, che tentò di mantenere una supremazia anche sulla parte orientale e di continuare la politica duttile coi barbari.
Questi i punti caratterizzanti la situazione politica in Occidente:

  • la precarietà delle frontiere favorisce la prevalenza dei controlli militari sull’apparato di corte e sull’attività dell’aristocrazia
  • la corte è dominata da elemeti favorevoli a soluzioni dure nei confronti dei barbari
  • l’aristocrazia romana è ancora potente, si mantiene intransigente verso nuove soluzioni e difende la tradizione.

I punti caratterizzanti la situazione politica in Oriente sono invece:

  • l’aristocrazia meno indipendente
  • le strutture di corte e burocratiche hanno il controllo della politica e hanno meno bisogno di affidarsi ai militari, ma sono intransigenti nell’esclusione di contatti coi barbari
  • 402 d.C.: Stilicone batte i Goti di Alarico

 

Le difficoltà militari consigliarono di spostare la corte a Ravenna, che diventerà sede stabile dell’imperatore in Occidente.

  • 406 d.C.: Nuovo sforzo di Stilicone contro Alani, Svevi e Vandali. Controlla anche Alarico.
  • 408 d.C.: Stilicone è ucciso dai soldati, irritati dalla presenza barbara nell’esercito

 

Teodosio II (408-450 d.C.) imperatore d’Oriente

  • 410 d.C.: Alarico prende Roma e la saccheggia.

Ataulfo, successore di Alarico, porta i Goti in Gallia, ma con loro la sorella di Onorio, Galla Placidia, che diviene sua moglie.

  • 413 d.C.: I Burgundi sono autorizzati a costituire un regno fra Magonza e Worms
  • 417 d.C.: Galla Placidia, riscattata dal fratello, sposa il generale Costanzo
  • 418 d.C.: Il nuovo re dei Goti batte Vandali e Alani in Spagna
  • 430 d.C.: Ezio, generale dell’esercito, cresciuto fra gli Unni.

 

Valentiniano III (425-455 d.C.) imperatore d’Occidente

  • 429 d.C.: I Vandali passano in Africa
  • 435 d.C.: I Vandali, insediati stabilmente in Africa, sono riconosciuti nei loro nuovi possedimenti
  • 437 d.C.: Ezio e gli Unni si scontrano con successo coi Visigoti
  • 438 d.C.: I Vandali prendono Cartagine. Gli Svevi continuano la loro espansione in Spagna.
  • 442 d.C.: Genserico, capo dei Visigoti, ottiene un nuovo trattato con Roma
  • 440 d.C.: Genserico devasta le coste della Sicilia con una serie di scorrerie
  • 449 d.C.: Gli Unni si rivolgono contro l’Occidente. Attila riceve da Giusta Grata Onoria, sorella di Valentiniano III, una promessa di matrimonio, come vendetta. Il re chiede il mantenimento della promessa e la consegna di metà dei territori occidentali. L’imperatore rifiuta.
  • 451 d.C.: Attila invade la Gallia, ma Ezio sconfigge gli Unni un tempo alleati.
  • 452 d.C.: Attila riprende le ostilità, minacciando di marciare su Roma. Interviene la Chiesa: Papa Leone induce Attila a desistere
  • 453 d.C.: Attila muore e il suo impero, privo di coesione, si dissolve.
  • 454 d.C.: L’imperatore Valentiniano III, sostenuto da alcuni funzionari, uccide Ezio. Il suo esercito si ribella.
  • 455 d.C.: Valentiniano III è ucciso. Genserico saccheggia Roma

 

Dal 455 al 476 d.C., quando la sede imperiale d’Occidente fu lasciata vacante, gli imperatori si succedettero rapidamente rappresentando solo strumenti nelle mani dei capi barbari in lotta.

 

Marciano (450-457 d.C.) imperatore d’Oriente

La Gallia elesse un suo imperatore, Eparchio Avito. Egli indusse il re dei Visigoti, Teodorico, a portare il suo esercito in Spagna. Il vero padrone era però il generale Ricimero, che accordandosi in Italia con l’aristocrazia senatoria, forte dell’appoggio dell’esercito, determinò la caduta dell’imperatore e impose sul trono Maggiorano.

 

Maggiorano (457-461 d.C.) imperatore d’Occidente
Leone I (457-474 d.C.) imperatore d’Oriente

Maggiorano cercò di ridimensionare la potenza vandala e mandò una flotta sulle coste spagnole; Genserico sorprese i Romani e ottenne condizioni di pace molto favorevoli.

  • 461 d.C.: Questa azione indebolisce Maggiorano e Ricimero lo elimina

 

Libio Severo (461-465 d.C.) imperatore d’Occidente
Antemio (467-472 d.C.) imperatore d’Oriente

Antemio fu eletto da Leone I.

  • 468 d.C.: Una spedizione di Leone I contro i Vandali fallisce. Il tentativo di ridimensionare i Visigoti da parte di Antemio fallisce.
  • 472 d.C.: Antemio è eliminato da Ricimero. Il generale però muore.

 

Leone tentò di imporre sul trono Giulio Nepote, nel 473 d.C., ma l’esercito propose Romolo Augustolo.
Odoacre, capo dei federati barbari, deposto Romolo lasciò vacante la sede imperiale e si proclamò re. Fu la fine dell’impero romano d’Occidente.

 

Zenone (474-491 d.C.) imperatore d’Oriente


L’impero romano d’Oriente nel V sec. d.C.

 

L’Oriente eliminò i barbari dall’esercito subito dopo la morte di Teodosio. Di conseguenza, la corte ebbe un peso assai maggiore nella politica imperiale.
Il problema erano le dispute religiose e l’organizzazione della Chiesa. Le culture locali alimentavano movimenti religiosi che diventarono un aspetto della lotta fra Chiese (Antiochia, Costantinopoli, Alessandria).

  • 488 d.C.: Teodorico, re degli Ostrogoti, si dirige verso l’Italia, con l’incarico, conferitogli da Zenone, di combattere Odoacre. È la creazione, in Occidente, di un regno ostrogotico.

 

Anastasio (491-518 d.C.) e Giustino (518-527 d.C.) imperatori d’Oriente

 

Oriente e Occidente nel IV sec. d.C.

 

Giustiniano (527-565 d.C.)

Il disegno che ci si proponeva era la riconquista dell’Occidente.

  • 532 d.C.: Rivolta contro Giustiniano, repressa dal generale Belisario
  • 533 d.C.: Riconquista dell’Africa vandalica
  • 535 d.C.: Belisario sbarca in Sicilia e marcia fino a Napoli. È la conquista dell’Italia ostrogotica, favorita dalla crisi dinastica seguita alla morte di Teodosio (526 d.C.)
  • 537 d.C.: Belisario, presa Roma, è assediato dal re ostrogoto Vitige, ma riesce a liberarsene
  • 538 d.C.: Gli Ostrogoti, grazie all’incertezza dei generali Belisario e Narsete e all’appoggio dei Franchi, prendono Milano
  • 539 d.C.: Belisario assedia Ravenna
  • 540 d.C.: Belisario batte gli Ostrogoti e si decide che essi debbano trasferirsi a nord del Po.
  • 550 d.C.: Gli Ostrogoti riprendono l’Italia
  • 552 d.C.: Narsete batte gli Ostrogoti e riorganizza l’Italia.
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Fonte: http://www.saecula.it/public/aree/roma/storia.doc
Sito web: http://www.saecula.it/ (ci sono ottimi contenuti riguardo differenti discipline delle culture antiche)
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