Uomo di Neanderthal la sua storia

 


 

Uomo di Neanderthal la sua storia

 

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L’  EVOLUZIONE  DELL’  UOMO
1. Più di 20.000.000 di anni fa viveva nelle foreste che ricoprivano la terra una specie animale appartenente all’ordine dei  primati,  di cui facevano parte le scimmie antropomorfe ( dal greco antropos = uomo e morfè = forma ), cioè simili all’uomo, come scimpanzè, gorilla , orangutango.  Essi vivevano sugli alberi, saltando da un ramo all’altro;  scendevano a terra raramente, ma quando lo facevano, usavano gambe e braccia per camminare.


2. Ad un certo punto il clima cambiò e di conseguenza la foresta fitta di alberi fu sostituita dalla savana, cioè una distesa di erbe alte  con radi alberi.  In seguito a  questo avvenne che alcune scimmie antropomorfe si ritirarono nelle parti interne dove la foresta rimaneva ancora, altre invece riuscirono ad adattarsi al nuovo ambiente ed a poco a poco impararono a camminare eretti solo sulle gambe ( forse per una particolare conformazione dell’osso dell’anca diversa da quella delle altre scimmie ).
3. Le scimmie che impararono a poco a poco a camminare erette formarono un gruppo diverso da quello delle scimmie antropomorfe: il gruppo degli  ominidi.  Essi erano agli inizi più simili alle scimmie che all’uomo: avevano la fronte sfuggente, il cranio piccolo, la mandibola molto sporgente, il corpo tutto ricoperto dal pelo.  Per questo nel nome con cui indichiamo gli ominidi compare la parola “piteco” (dal greco pitecos = scimmia ).


Il più antico degli ominidi fu il Ramapiteco vissuto circa 12 milioni di anni fa; vi fu poi l’ Australopiteco (5 milioni di anni fa ) che camminava ormai eretto ed era in grado di utilizzare pietre  scheggiate accidentalmente;
poi l’ Homo Habilis (2 milioni di anni fa) accanto al cui scheletro furono trovate delle pietre rozzamente lavorate. In seguito vi furono l’ Homo Erectus  e l’ Homo Sapiens, da cui ebbero origine l’uomo di Neanderthal  ( 100.000 anni fa )  e l’uomo di Cro-Magnon  ( 35.000 anni fa  ) ormai molto simile all’uomo attuale.
4. Mentre le scimmie antropomorfe rimasero sempre uguali e lo scimpanzè di oggi si comporta come quello di un milione di anni fa, gli ominidi subirono una evoluzione e nel corso di milioni di anni si differenziarono sempre di più dalle scimmie, diventando sempre più simili all’uomo. ( Evoluzione = lenta trasformazione da forme semplici a forme più complesse. )


5. Il fatto di camminare eretti accelerò la evoluzione degli ominidi, in quanto, avendo le mani libere, cominciò ad usarle  innanzitutto per afferrare oggetti come pietre o bastoni, per procurarsi cibo o difendersi. Vivevano allora di raccolta, cioè si cibavano di quello che trovavano:  frutti,  radici, bacche, piccoli animali.  Fu forse per scavare meglio o per colpire un animale che pensarono di appuntire un bastone o una pietra.   Iniziò così  la lavorazione della pietra, che diventando sempre più perfezionata richiese all’ominide un lavoro di analisi dei materiali, di progettazione, di valutazione e di confronto dei risultati. Tutto questo a poco a poco sviluppò l’intelligenza,  facendo di conseguenza aumentare la scatola cranica.


6. Con la lavorazione della pietra avviene una definitiva distinzione tra l’ominide e le scimmie.  Infatti nessun animale è in grado  di utilizzare degli utensili o meglio di modificarli a seconda dell’uso che intende farne. Come è potuto avvenire ciò? Evidentemente quegli ominidi  all’inizio apparentemente tanto simili alle scimmie, avevano invece qualcosa che le scimmie non possedevano e cioè l’ INTELLIGENZA e inoltre  caratteri fisici diversi quali: l’osso dell’anca  adatto anche all’andatura eretta, il pollice opponibile che permetteva oltre alla presa di forza  anche la presa di precisione e l’alluce non opponibile (andatura eretta).


7. Un’altra tappa importante nella evoluzione fu la scoperta del fuoco che modificò profondamente la vita dell’uomo, portandogli molti vantaggi: infatti col fuoco egli potè  riscaldarsi, tenere lontano gli animali, illuminare la caverna, più tardi usarlo per cacciare, cuocere la carne e questo rese la sua mandibola meno sporgente. Inoltre ,tenuto dapprima sempre acceso nella caverna, era un punto di riferimento a cui tornare e intorno al quale si formano i primi nuclei familiari.
8. Più tardi l’ominide non si limitò ad una attività di raccolta, ma, per soddisfare il bisogno di cibo ed anche per difendersi, egli   diventò cacciatore  anche di grossi animali.


fonte: http://reteintercultura.it/attachments/190_02_EvoluzioneUomo.doc

Autore: Lidia Ballestrazzi

 

 


 

Uomo di Neanderthal la sua storia

 

La comparsa dell’Uomo in Europa
Semplificazione e adattamento di A. Strazzari

L’Uomo è comparso in Europa in tempi antichissimi .

Homo erectus

 

I resti dell’uomo più antico sono quelli dell’ Homo erectus .L’Homo erectus  era diverso dalle scimmie perché sapeva camminare stando in piedi.
 

 


Homo sapiens

 

Poi arrivò l’Homo Sapiens (= intelligente).
L’Homo Sapiens fu chiamato Uomo di Neanderthal perché gli archeologi trovarono i resti della sua presenza nella valle di Neanderthal  in Germania.
Gli uomini di Neanderthal erano capaci di accendere il fuoco, raccoglievano i frutti della terra, sapevano cacciare e pescare.
Gli uomini di Neanderthal sapevano anche costruire armi e altri oggetti utili.
Per farlo , utilizzavano una pietra molto dura : la selce.

 

L’Homo sapiens sapiens

 

Poi arrivò l’Homo sapiens sapiens  che è il nostro più diretto antenato.
Cioè, tutti noi siamo ,in un certo senso,i suoi figli.
L’Homo sapiens sapiens seppelliva i morti, disegnava graffiti ( =disegni) sulle pareti delle    caverne, era capace di costruire oggetti in pietra e metallo.
 

 


Questi uomini scoprirono anche l’agricoltura e incominciarono a vivere nelle capanne.
Con il tempo molte capanne formarono una villaggio, molti villaggi una città.

 

 


Adattato da Caocci, Cremonese, Gentile, Un mondo da scoprire, Europa : parte prima, Mursia Scuola, marzo 2004

 

http://www-3.unipv.it/iscr/programmi_dispense_05_06/lettere/strazzari/semplificazione%20di%20testi,%20uomini%20primitivi.doc

Autore del testo: Semplificazione e adattamento di A. Strazzari

 

LE ORIGINI DELL’UOMO

DEVE OFFENDERCI LA NOSTRA “PARENTELA” CON LE SCIMMIE ?

Darwin aveva esposto la sua teoria sull’evoluzione della natura vivente in un libro (L’origine della specie per selezione naturale) pubblicato nel 1859. Dodici anni più tardi, scrisse un altro libro in cui ipotizzò che anche l’uomo, per quanto “speciale” possa apparire, si fosse formato, come ogni altra specie, per evoluzione di specie più antiche. Il libro di Darwin, infatti, suggeriva l’esistenza di una “parentela” tra noi e le scimmie.


Questa ipotesi fu considerata “offensiva”, “scandalosa” e  “irreligiosa” da molti contemporanei : non avevano capito che riconoscere nell’uomo il frutto di una lunga avventura evolutiva, piuttosto che di un singolo atto di creazione, nulla toglie alla “nobiltà” delle nostre origini.
E’ affascinante sapere che abbiamo le stesse radici biologiche di altri esseri viventi, ma rispetto a questi abbiamo lentamente maturato uno straordinario patrimonio di capacità intellettive.

 

L’AFRICA, CULLA DELL’UMANITÀ’

Nell’Origine dell’uomo  Darwin scriveva : “E’ probabile che l’Africa fosse in passato abitata da scimmie ora estinte, strettamente affini al gorilla e allo scimpanzé e, dal momento che queste due specie sono al momento le più vicine all’uomo, è in qualche modo più probabile che i nostri antichi progenitori vivessero nel continente africano che non altrove”.
I fossile riportati alla luce dagli scienziati hanno pienamente confermato questa straordinaria intuizione di Darwin. L’Africa, infatti, e stata la culla dei più antichi membri della nostra “famiglia zoologica” (gli Omìnidi) e, più tardi, il luogo d’origine dei primi uomini “anatomicamente moderni”, cioè del tutto simili a noi nelle caratteristiche fisiche, diretti progenitori dell’intera umanità.

 

DAGLI INSETTIVORI AI PRIMATI

I biologi raggruppano l’uomo e tutte le scimmie in una categoria di mammiferi che viene definita “ordine dei Primati”, che comprende le proscimmie, le scimmie (tra cui le scimmie antropomorfe) e l’uomo. L’ordine dei Primati  sembra che si sia differenziato circa 70 milioni di anni fa da piccoli mammiferi insettivori, simili all’attuale tupaia ; risalgono infatti a quell’epoca i resti fossili di un animale, Purgatorius, poco più grande di uno scoiattolo, che viveva sugli alberi, si cibava non solo di insetti ma anche di foglie e frutti e aveva caratteristiche anatomiche intermedie tra gli Insettivori e i Primati odierni.

 

 

uomo

 

proscimmie

 

tupaia

 

Il campo visivo è cambiato ,dalla tupaia, alle proscimmie, all’uomo : si è
ampliata la zona della visione stereoscopica ed è diminuita quella visione
laterale.

 

Differenziandosi dagli Insettivori, i Primati acquistarono caratteristiche che li resero agilissimi acrobati in un ambiente fitto di alberi ; tali sono ancora oggi le scimmie che popolano le foreste dell’America centromeridionale  e dell’Asia.


Invece nel continente africano, e solo in quello, l’evoluzione di un gruppo di scimmie arrivò, intorno a 7 milioni di anni fa, a un punto di biforcazione cruciale : da un lato generò gorilla e scimpanzé, dall’altro lato portò alla comparsa dei primi Ominidi.
Probabilmente, fu un importante cambiamento climatico a separare la “nostra” strada evolutiva da quella dei “cugini” scimpanzé e gorilla.

confronto fra le mani di alcuni primati : Il tarsio ha delle espansioni terminali
che gli consentono di aderire ai rami. La mano dell’uomo è la più abile nel compiere un gran numero di movimenti. Il confronto fra i piedi degli stessi animali mette in evidenza la notevole differenza del piede dell’uomo che ha subìto una serie di modificazione che lo ha reso adatto alla deambulazione in posizione eretta.

L’aumento di volume del cervello rispetto alle dimensioni del corpo e
la riduzione della zona di cervello dedicata all’olfatto a vantaggio di
quella dedicata alla vista.


Infatti, proprio intorno a 20 milioni di anni fa, a causa dei processi tettonici legati alla deriva dei continenti, si accentuò una profonda “ruga” del continente africano : la Grande Rift Valley, un complesso di avvallamenti e di alture esteso dal Mar Rosso al Mozambico. Questo fenomeno modificò il clima di tutta l’Africa orientale : lì le piogge divennero meno abbondanti e alla foresta si sostituì la savana, mentre a destra della Rift Valley rimasero foreste tropicali dove poté continuare l’evoluzione delle scimmie arboricole che sarebbero diventate i gorilla e gli scimpanzé odierni.


Invece, i Primati che vivevano nell’Africa orientale dovettero adattarsi a cercare cibo al suolo e a difendersi dai nemici in uno spazio aperto, scarso di alberi ; l’evoluzione selezionò in loro caratteristiche migliori per affrontare queste nuove esigenze.
Gradualmente essi acquistarono la capacità di stare eretti e di camminare su due arti ; le mani, liberate dal compito della locomozione, divennero più abili nel maneggiare oggetti ; il volume del cervello aumentò.
Da questi individui partì la linea evolutiva degli Ominidi.

 

Ramapiteco

Australopiteco

Homo abilis

Homo erectus

Uomo di Neandertal

Homo sapiens

 

Dal Ramapiteco all’Homo abilis l’evoluzione è soprattutto fisica ; da quest’ultimo all’uomo moderno, invece l’evoluzione è soprattutto nella crescita del cervello.

Gli Ominidi camminavano e correvano tra i cespugli, e avendo le mani libere utilizzarono pietre e pezzi di legno per difendersi.
La prima specie che si adattò perfettamente alle caratteristiche della savana fu il Ramapiteco, privo dei grandi canini delle scimmie ; il Ramapiteco scomparve circa 8 milioni di anni fa.
Circa 4 milioni di anni fa comparve il genere dell’Australopitecus. Fossili di Australopiteco  sono stati trovati in Africa : abbiamo resti di Australopitecus Afarensis  che successivamente fu sostituito dall’Australopitecus Africanus e dall’Australopitecus Robustus.


L’Australopiteco aveva un cranio di 400-500 cm3  e un’arcata dentale simile a quella attuale ; utilizzava inoltre oggetti per scuoiare animali o recuperare radici. Gli ultimi Australopiteci vissero fino a 2 milioni di anni fa ; a quest’epoca risalgono reperti fossili di una specie evoluta : l’Homo abilis, vissuto da 2 a 1,5 milioni di anni fa. Esso aveva il cranio grande 750 cm3 e i denti simili a quelli dell’uomo attuale ; esso è capace di scheggiare le pietre e costruire utensili primitivi. Con la specie Homo abilis siamo al genere Homo, con caratteristiche tipicamente umane.


Dall’Homo abilis discende l’Homo erectus, i cui fossili risalgono da 1,5 milioni di anni fa a circa 100.000 anni fa. La sua scatola cranica raggiunge il volume di 1.000 cm3, esso manteneva sempre  la stazione eretta cioè  la posizione verticale ; quest’uomo migrò dalle regioni tropicali  dell’Africa verso l’Europa e l’Asia ,viveva in gruppi e circa 400.000 anni fa scoprì il fuoco che gli permise di cuocere gli alimenti , di scaldarsi e quindi di sopravvivere in ambienti più freddi.
Da questa specie ebbe origine l’Homo sapiens e contemporaneamente l’Homo Sapiens Neanderthalensis ; quest’ultimo era tanto brutto rispetto a noi che alcuni scienziati si rifiutarono di riconoscere in lui un nostro antenato, gli fu dato questo nome dal fatto che i primi resti di quest’uomo furono ritrovati nella valle di Neander, in Germania. Viveva nelle caverne e nelle grotte per ripararsi dal clima molto rigido, era cacciatore e con  lui comparvero, per la prima volta, manifestazioni religiose come il culto dei morti .


La sua capacità di affrontare il clima freddo fu anche molto probabilmente la causa della sua scomparsa, perché, quando i ghiacciai iniziarono a sciogliersi e il clima divenne più mite, l’uomo di Neanderthal, fu sostituito dal gruppo dell’Homo Sapiens-Sapiens, sicuramente meno specializzato di lui, ma più adattabile al cambiamento di clima. L’Homo sapiens-sapiens ha raggiunto il più alto gradino dell’evoluzione biologica umana e con esso inizia l’evoluzione culturale.

 

 


 EVOLUZIONE CULTURALE

Per evoluzione culturale si intendono tutti quei cambiamenti che avvengono nel campo della conoscenza, nell’invenzione di nuove tecnologie, nell’arte,  nelle credenze religiose, in tutto ciò che non è sotto il controllo biologico, che non può essere trasmesso per via genetica , ma appunto per via culturale. Il che vuol dire che ogni generazione lo apprende dalla generazione precedente .
Durante un lunghissimo periodo l‘uomo vive come cacciatore e raccoglitore, ha a disposizione molte scoperte e tecnologie : uso del fuoco, abitazione artificiale , strumenti  di pietra molto raffinati. I membri si dividevano molto probabilmente i ruoli :alcuni cacciavano, altri raccoglievano, altri ancora costruivano strumenti.


 Ricostruzione della vita nel paleolitico ;
uomini intorno al fuoco intenti a scuoiare un orso ; gli uomini del paleolitico si riunivano in gruppi per cacciare gli animali di grossa taglia, come mammut, orsi e bisonti.

 


 

Levigatura

 

Scheggiatura a pressione

 

Percussione
indiretta

 

Percussione
diretta

 

 

Diversi tipi di lavorazione  delle pietre usati dagli uomini della Preistoria : dalla percussione diretta alla levigatura.

 

 

E’ probabile  anche una divisione per sesso: la raccolta dei vegetali veniva praticata dalle femmine, mentre i maschi  si dedicavano alla caccia
La necessità di provvedere alla cura dei piccoli deve aver favorito l’unione all’interno del gruppo. Il lavorare in gruppo ha favorito lo sviluppo delle capacità di comunicare, di organizzare  e di prevedere .
Ma più che scoperte di tipo tecnologico, ciò che realmente determina  il suo rapido progresso è lo sviluppo di un nuovo sistema di comunicazione : il linguaggio, che ha permesso agli uomini di comunicare  agli altri le esperienze e le idee. Chi scopriva qualche mezzo più efficace per cacciare o per conservare il cibo , poteva comunicarlo a tutti i componenti del gruppo .
Circa 10.000 anni fa avvenne una svolta fondamentale per il genere umano : l’inizio dell’agricoltura. L’uomo infatti  impara a coltivare frumento e orzo, e poi anche altre piante , quali il lino ed alcuni legumi . Sfrutta le piante anche per ricavarne fibre , corteccia e legno , e con quest’ultimo  costruisce case e imbarcazioni.
Sorgono i primi nuclei abitati stabili e le prime città , si assiste  a una sorta di esplosione demografica , dovuta forse alla maggiore disponibilità di risorse , e i popoli agricoltori si diffondono alla ricerca di nuove terre da coltivare.
L’uomo scopre i metalli e impara a lavorarli , e dal linguaggio verbale si passa a quello scritto per tramandare agli eredi le proprie conoscenze .
Progressi, scoperte e tecniche mai prima immaginate ora sono attuali e tale processo di continua evoluzione tecnologica sembra inarrestabile . Auguriamoci  solo che l’uomo non usi questo suo straordinario potere per cancellare e distruggere tutto quanto la vita ha costruito in 4.5 miliardi di anni di evoluzione.

 

Fonte: http://sitoprof.altervista.org/doc/EVOLUZIONE.doc

Autore non indicato nel documento di origine del testo

 

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