Estetica della città europea

 


 

Estetica della città europea

 

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Estetica della città europea appunti

 

Estetica della città europea

 

 

Piazze (vere e proprie): quelle tematizzate da un comportamento o da un sentimento socialmente riconosciuto e rilevante, connesso a un consolidato tema collettivo con un aspetto architettonico riconoscibile e codificato.

 

Tematizzare: porre un argomento al centro del discorso, rendendolo evidente come tema da trattare.

 

Strada principale: larga da consentire il mercato e con le botteghe, che se incrocia con una di meno importanza realizzando un incrocio di strade; corrispondono al tema sociale della ricchezza e la loro fine e l’inizio sono contrassegnati da temi collettivi.

Differenza tra strada principale ottocentesca (dove vengono abbattute le case per fare spazio) e precedente; quest’ultima rimane strada principale della città interna ma di secondo livello e con negozi di qualità e prezzo inferiori.

Esistono anche strade principali che tematizzano interi settori cittadini.

E’ il simbolo dell’egemonia mercantile.

 

Piazza principale: dal XII secolo, il palazzo municipale diventa simbolo della dignità istituzionale cittadina  ed è connesso a uno spazio pubblico più ampio destinato all’assemblea di tutta la cittadinanza; diventa simbolo della civitas.

Prima le assemblee cittadine si facevano fuori dalle mura in n prato.

Per differenziarsi dalla strada principale alla piazza viene assegnata una forma quadrata rettangolare.

 

Piazza del mercato: nelle strade principali si sono trasferite le case dei mercanti più prestigiosi che prima rimanevano fuori dalle mura.

Le  bancarelle e le botteghe precarie continuano ad affollarsi in uno spazio libero.

I commerci nelle città nuove occuperanno il largo spazio centrale della strada principale, mentre nelle città consolidate ingombreranno la nuova piazza principale davanti al municipio.

Emersione di un certo rigetto per la disordinata contaminazione della piazza principale in cui da ora verranno ammesso solo le corporazioni di maggior prestigio e i commerci più nobili.

I mercati saranno spostati lungo il corso d’acqua o lì vicino alla strada principale.

Stoffe, calzature, oli e vino andranno in un sito appartato, con intorno case porticate con le loro botteghe: ecco la piazza del mercato.

Piazza principale e piazza del mercato non saranno mai così separate e tematizzate come son state descritte.

 

Prato della fiera: ai margini o fuori dalle mura adibito ai commerci intercittadini.

Le città hanno continuato a mantenere fino ad oggi un distinto e riconoscibile prato della fiera.

 

Piazza conventuale: piazza conventuale aperta negli estesi campi coltivati inclusi da cerchie murarie sempre più ampie, davanti alle chiese dei frati predicatori.

Tenderanno a non distinguersi da tutte le altre piazze della chiesa.

 

Piazza della chiesa: Pur essendo la chiesa un tema collettivo la sua piazza non avrebbe alcun significato, non sarebbe l’esito di alcun processo di tematizzazione.

Tant’è vero che nelle città le nuove chiese verranno disposte più vicine alla piazza centrale ma prospetteranno quasi sempre su una strada laterale offrendo alla piazza centrale soltanto il fianco.

La tematizzazione di una piazza della chiesa incomincia a diffondersi da allora, ma ancora per molto, la chiesa madre verrà costruita nella piazza principale, accanto o di fronte al palazzo municipale piuttosto che in una vera piazza del duomo.

Nel XII e XIII occupa un sito marginale.

 

Permanenza della tematizzazione: il significato simbolico dei temi collettivi perdura anche se il loro originario tema sociale è declinato, sicché la piazza principale potrà mantenere o assumere il ruolo di cuore politico cittadino anche quando il palazzo municipale sia stato trasferito altrove.

Le piazze tematizzate sono una specifica invenzione europea che rende la città un organismo intessuto di significati simbolici.

La tematizzazione delle piazze europee non è pensata come un monumento.

Piazza monumentale, piazza nazionale e ancora altre piazze:

 

Piazza della signoria: non accompagnato da alcuna tematizzazione sociale dello spiazzo antistante; viene disposto nelle piazze già tematizzate.

Con il termine signoria indicheranno il governo cittadino; spesso si trova accanto alla cattedrale e integra simbolicamente il castello esterno spesso legato da un corridoio (come a Torino).

 

Un rivolgimento estetico: all’orizzonte delle signorie c’è dunque l’ambizione di tematizzare una piazza cittadina con il proprio palazzo, ma a questo palazzo non corrispondeva  un tema sociale dal quale possa scaturire una piazza.

La piazza della signoria sarà caratterizzata dalla sua bellezza architettonica.

 

Piazza monumentale: (periodo rinascimento dalla metà del XIV) se la piazza nel suo insieme è considerata un tema estetico dev’essere costruita con il medesimo principio architettonico di tutti gli altri edifici di pregio che debbono ora venire progettati da un solo architetto secondo un criterio di rigorosa coerenza; ovvero disegnata come un unico edificio.

La piazza incarna nelle forme rinascimentali il tema secolare della bellezza di una piazza e sarà più bella se progettata da un unico architetto.

E’ subito chiaro che non si tratta di una nuova piazza tematizzata dal suo palazzo ma soltanto di un’innovazione formale innestata da su una aspirazione estetica alla bellezza.

Lo schema della piazza è il medesimo: due facciate simmetriche a cornice di un tema di qualche rilievo (schema a U) realizzato di fronte a temi più diversi e talvota anche soltanto a edifici che si intende rendere più solenni.

Possono racchiudere: davanti al palazzo municipale così facendolo si ha una veduta frontale dell’edificio; davanti al palazzo della signoria o del castello; davanti a una chiesa.

Piazze municipali monumentali piazza Vittorio Veneto Torino.

Faranno col tempo da cornice anche a teatri, alla borsa alla stazione es. Torino.

 

La piazza monumentale pura: le plazas mayores e le places royales

 

La plazas mayores: progetto unitario delle facciate su tutti i lati della piazza, così si inaugura il modello di una piazza monumentale tematizzata proprio dal solo fatto della sua architettura uniforme e non dal suo essere la cornice di un tema collettivo.

Questa conclude la gamma delle piazze monumentali perché questa sua forma non costituisce più un tema ma è in se stesso uno specifico tema della civitas.

Sono diffuse in Spagna, sono chiuse e accessibili sotto grandi arconi; la facciata del palazzo municipale non si differenzia dall’architettura uniforme dei quattro lati per diversità ma solo per una maggiore grandiosità; c’è il mercato.

 

Place Royale: dal 400 verranno disposte statue equestri nelle piazze.

E’ una piazza contornata da case identiche tra loro e conclusa da una statua equestre al centro; come piazza San Carlo a Torino (foto delle due chiese e monumento).

Le dinastie europee tenderanno per qualche tempo a suggellare simbolicamente la propria primazia.

Alla fine del 700 la place royal costituisce un evidente simbolo della monarchia in quanto quadro di una statua del re.

Non ci sono ovviamente nelle repubbliche.

La piazza monumentale in quanto complesso ad architettura uniforme è comunque in se stessa un tema collettivo della civitas, che continua a riconoscervi l’antico motivo sociale della bellezza.

 

Piazza nazionale: realizzata dalle città per celebrare la loro appartenenza alla nazione.

L’idea è di concentrare le istituzioni politiche e culturali di ogni regione in una grande piazza, che rappresenti il cuore della città e del suo territorio in quanto parte della nazione.

E’ caratterizzata dalla presenza di banche, posta, dai palazzi di previdenza e assistenza sociale, dal palazzo delle amministrazioni statali (tribunali, prefetture, questure) e da qualche museo simbolo di un accesso egualitario al patrimonio culturale sul quale è fondato il sentimento di identità nazionale.

Il tema prediletto però sarà la statua di un eroe fondatore della cultura nazionale o della nazione politica.

Inoltre sono nazionali anche quelle con il monumento ai caduti, al milite ignoto e ai morti locali.

I palazzi del parlamento invece no perché non possono essere riprodotti nelle città minori.

In una città esistono più piazze nazionali.

 

Altre piazze tematizzate: piazze non coordinate ma d’impianto simmetrico a cornice di qualsiasi tema, quasi un suo arricchimento ma anche un arricchimento estetico dell’intera città.

Es. piazze tematizzate da un giardino pubblico nella parte centrale e possono essere quadrate o circolari.

 

La strada monumentale: nel corso del 300 accanto alle strade principali prende corpo la strada monumentale dove le elites cittadine erigono palazzi ambiziosi e duraturi.

Il nuovo tema modificherà la geografia della città sostituendo a una distribuzione dei palazzi aristocratici spesso a scacchiera il modello della concentrazione lungo uno strada.

La strada monumentale è costituita da una schiera di palazzi diversi tra loro, cospicui per veste architettonica e per dimensione.

Da quando nasce si ha la convinzione che sia un tema collettivo che abbelisce la città; comincia a profilarsi l’idea che una vera strada monumentale cittadina dovrebbe venir meno sottratta all’arbitrio dei singoli e progettata secondo principi unitari del rinascimento, proprio come una piazza monumentale.

(non sempre le elites rispettano l’uniformità architettonica preferendo una varietà stilistica)

A volte può essere voluta da una collettività  che ne realizza le facciate con criteri di rigorosa uniformità architettonica come via Po a Torino.

 

Strada trionfale: sono strade dritte da porta a porta, dal 200 rincomincia a venire tracciata rettilinea per esaltare lo sfondo delle porte.

Importante la prospettiva delle porte (di mura, chiese o palazzi) dal centro della città.

Nella sua forma più essenziale la porta è ridotta a un arco trionfale.

La loro dimensione è variabile e in seguito verranno spiccate davanti a teatri, palazzi, chiese, cimiteri, stadi, caserme e scuole.

Il tema finale della strada trionfale è la piazza tematizzata, sicché alcune città ottocentesche concluderanno con una piazza nazionale, facendola diventare nelle capitali il percorso appropriato per le parate militari.

Esempio di veduta diritta di un palazzo al termine di una strada borgo e castello della venaria reale Torino.

 

La passeggiata alberata: tematizzazione di strade dove mantenendo la dovuta separazione tra ceti, possa rispecchiarsi l’intera società: è un processo che darà luogo a la passeggiata alberata, dove l’elite compare verso sera in costose carrozze.

Qualche volta nel 700 diventerà il luogo privilegiato per il formarsi dell’opinione pubblica della nascente democrazia  nazionale quando è interna ala città.

Aperta e conclusa da un tema collettivo o da qualche rilevante fatto architettonico; se c’è un arco assume anche il carattere di trionfale.

Larghezza enorme, almeno di 40 metri, solitamente una sola in città e se ce ne sono due esse si distinguono vistosamente per il loro diverso ruolo nella struttura della città.

Nell’800 compaiono in ogni città più di una passeggiata, quasi ciascuna fosse destinata a un suo settore o a un suo quartiere tutte peraltro segnate da dimensioni cospicue e dall’essere chiuse da entrambe i lati.

 

I boulevard: viali alberati larghi 35/40 metri, mentre la passeggiata con il suo rituale era riservata alle elites e il popolo vi faceva la sua comparsa come spettatore serpeggia ora il tema di una sorta di passeggiata per tutti i cittadini, altrettanto alberata ma di dimensioni meno rilevanti che si materializza in sezioni specifiche delle mura.

I buolevard sono svariati in una città, sono tratti di strada rettilinei non conclusi da alcun tema collettivo e sono sempre immaginati come grandi parterre alberati di supporto a un futuro uso residenziale.

Sono fiancheggiati da case senza alcuna pretesa di coordinamento architettonico e la loro caratteristica è di essere disposti uno di seguito all’altro.

Talvolta singoli boulevard sono marcati da un tema collettivo all’inizio e alla fine assumendo il ruolo di passeggiate.

 

I viali alberati e le strade alberate: i signori per motivi di ordine meramente estetico fanno bordare di alberi le strade.

I viali alberati sono diretti alle altre città lontane, tracciati idealmente rettilinei.

Nell’800 l’alberatura cessa di essere una caratteristica solo di boulevard, passeggiate e viali per diventare un elemento decorativo che non designa strade tematizzate ma spesso semplici strade alberate.

E’ facile confondersi tra queste categorie.

L’unico elemento utile è la differenza delle sezioni stradali (strade alberate 20/30 metri).

Le piazze tematizzate al contrario non sono mai tematizzate.

 

Portici: la discrasia (alteramento della composizione) che le vetrine e le insegne hanno a causa della moda a un certo punto è stata ricomposta imponendo di erigere davanti alle botteghe una fila di portici.

Sopra i possessori ampliavano i loro piani superiori, ricostituendo così la compattezza complessiva delle facciate mentre le case nuove sorgevano già con un portico per poi affittarlo a qualche bottega.

Le strade principali di moltissime città europee vengono così fiancheggiate da portici e diventa legittimo che una strada porticata sia una strada principale, il cui rango sarà precisato dalla qualità dei suoi negozi.

A volte i portici estesi o resi obbligatori anche alle città minori.

Dal 200 anche nelle piazze principali almeno quando siano anche piazze di mercato quindi circondate da negozi.

Il materiale inizialmente è il legno ma poi si passa alla pietra e al mattone.

Le nuove piazze del mercato nasceranno con i portici che tenderanno a scomparire dalle piazze principali che vogliano tenere lontano il mercato.

Ad ogni campata del portico corrispondeva una bottega.

 

La loggia dei mercanti: quando piazza principale e piazza del mercato sono distinte e ognuna ha dei portici allora nella piazza principale ci sarà la loggia dei mercanti.

Non vengono eretti portici per proteggere le botteghe.

I primi palazzi municipali sono costituiti dalla grande sala di riunione al primo piano e da una loggia al piano terreno.

Un tema distinto che rispecchia il tema sociale dell’elite mercantile.

La loggia diventa al piano terreno un portico corrente tutt’intorno al palazzo municipale, dando una forma architettonica più nobile a palazzi originariamente più modesti.

Nei palazzi simili a castelli la loggia e un portico con un muro cieco o è un fabbricato a parte.

 

Semantica del portico: non tutte le piazze di mercato sono porticate, i portici tenderanno a scomparire dalle place royales perché incompatibili con il loro programma aulico.

 

Il portico come motivo architettonico: un portico esclusivamente esornativo, che non suggerisca le botteghe e non rinvii a un tema vero e proprio non ha in verità molto seguito.

A volte i porticati diventati puri elementi architettonici, costituiranno ancora una volta il seme di un processo di astrazione che ridurrà il portico a una nozione astratta del tutto sconnessa dai suoi significati originari.

In principio non si poteva immaginare che i potessero migliorare comunque il livello estetico degli edifici.

 

Sequenze: (successione di temi con una consapevole intenzione estetica) Strade e piazze tematizzate costituiscono una novità essenziale nel paesaggio delle città perché consentono di sostituire alla mera giustapposizione dei temi e dei loro recinti la possibilità di disporli in una sequenza (successione di temi con una consapevole e deliberata intenzione estetica) che li esalta reciprocamente.

Il ventaglio di possibili accostamenti è virtualmente illimitato (le piazze tematizzate possono essere costituite da palazzo municipale, convento, signoria, statue, giardini etc.) ma di fatto l’efficacia simbolica delle piazze e delle strade tematizzate è tanto maggiore quanto più le sequenze cui danno luogo siano in numero limitato, consolidate e ricorrenti in tutta l’europa.

 

Croci di strade: serve per distinguere una coppia privilegiata di strade.

 

Strada principale, piazza principale e piazza del mercato: la prima occasione di una sequenza è la strada principale con le porte che la concludono e con le halle; la sequenza canonica è il tratto tra la piazza principale e una porta).

La piazza principale con il palazzo municipale verrà collocata al centro dell’urbs, quasi a costituirne il cuore.

Quest’ultima può diventare il centro di sequenze più articolate con le altre piazze del mercato e della chiesa.

Anche le piazze principali che non abbiano mai avuto il palazzo civico sono collegate in sequenza con le altre piazze.

Solitamente il cuore della civitas è quasi sempre in sequenza con la strada principale.

La piazza del mercato è un ulteriore sequenza poiché è collegata con la piazza principale attraverso la strada principale crea una sequenza più caratterizzata rispetto alla più consueta piazza principale/ strada principale/ porta.

Più frequentemente è il palazzo municipale a separarle anche se solitamente le due piazze si sovrappongono.

 

Strada monumentale e piazza monumentale: in un primo momento i nuovi palazzi confluiranno nelle strade principali (prime prove di una strada monumentale).

In seguito, quando appariranno come tema riconoscibile tenderanno a disporsi in sequenza con la strada principale.

Per distinguerla non basta l’architettura uniforme, l’unico modo per riconoscerla è il suo far parte di una sequenza con altri  temi immediatamente riconoscibili che in qualche modo la contrappuntino soprattutto con la piazza monumentale.

La piazza monumentale è spesso in sequenza con la strada monumentale ma non sempre con quella principale.

Spesso si trova a margine dell’incasato e viene disposta a concluderlo; farà da cerniera tra la città vecchia e quella nuova.

 

Piazza nazionale: realizzata nella parte più centrale della città, ma in quanto spesso anche monumentale è sovente disposta a cerniera tra la parte vecchia e quella nuova.

 

Strada trionfale: originariamente interne alle mura e tematizzate dal fondale della porta, saranno costruite in seguito anche all’esterno, sicché gli archi trionfali hanno il doppio compito di tematizzare sia le strade interne che li inquadrano che i viali alberati che vi convergono dall’esterno-

 

Passeggiata alberata: con qualche eccezione verranno sistemate accanto alle mura o sopra, con un lato quindi rivolto alla campagna.

E’ considerata un tipo fisico concluso in se stesso e indifferente al contesto edilizio.

La sequenza è passeggiata/parco.

Se sono all’interno della città saranno in sequenza anche dei temi collettivi.

 

Buolevard: in genere la loro disposizione è circolare, ricalcando la cerchia muraria demolita oppure replicando più all’esterno il loro tracciato.

Costituiranno il nerbo tra la città vecchia e quella nuova, in una successione ritmata da rondò a piazze monumentali.

 

Tutte le strade:  la strada principale non innesca solo il processo di tematizzazione della parte centrale delle città e il raffinato instaurarsi delle prime sequenze ma induce un progressivo mutamento nello statuto simbolico di tutte le strade, perché le dimore dei mercanti schierate sulla strada principale sono più visibili dei palazzi aristocratici nelle viuzze.

Le strade minori nelle città nuove vengono tracciate più larghe.

L’espressione simbolica dell’appartenenza di ogni cittadino alla città dovrebbe essere nella prospettiva democratica della civitas equivalente, ma il fatto è che alcune case saranno più vicine al centro mentre quelle della periferia saranno prive di temi collettivi che garantiscano un’adeguata copertura simbolica.

Uno scarto rispecchiato del resto dal maggior valore dei terreni edificabili centrali.

Le strade principali dell’urbs disegnano una gerarchia simbolica che rispecchia l’ordine sociale della civitas.

La nostra immagine  della civitas è quella di una società aperta, mobile e democratica, una società nella quale tutti possono aspirare alle posizioni di vertice, ma i punti di partenza non sono i medesimi e i posti al vertice sociale sono limitati.

Infatti la gerarchia delle case dell’urbs mostra che la gerarchia sociale non è così mobile, lo testimonia anche l’addensamento simbolico nelle zone centrali e il suo rarefarsi nelle zone esterne.

Il termine periferia va a sottintendere questo scarto simbolico.

 

Nelle cittadine di nuova formazione: Il problema di chi disegna le strade è attenuare lo scarto simbolico tra le strade tematizzate e le semplici vie residenziali, tra centro e periferia.

La tematizzazione della piazza principale consiste nel suo allargamento e crea comunque una gerarchia.

Artefici:

  1. disporre la piazza principale tra una o due coppie di strade che la lambiscono.
  2. sovrapporre alle due coppie tangenti alla piazza una croce di strade.
  3. Allungare la forma della piazza disponendola trasversalmente per far si che tutte le strade fosse tematizzate a un capo dalla piazza principale e da una torre delle mura.

 

Nelle città più grandi: Questi artifici fin qui citati sono efficaci finché le città mantengono una dimensione modesta.

Nelle più grandi città la proporzione tra case e temi collettivi non può assicurare ad ogni strada un contrappunto adeguato.

I rimedi per questo problema:

- duplicazione: accettare che una città abbia una dimensione massima e duplicarla con tutta la gamma di temi collettivi (ma la rappresentazione d’insieme del suo urbs non può essere duplicata)

sottintende una dimensione ottimale della città ma contrasta con il principio di crescita flessibile e di ordine biologico.

- città satellite: maggiore esito pratico, mette in campo la grandezza minima di città vere e proprie con il loro intero corpo di temi collettivi che possano venire realizzate accanto a una città più grande per trasferirvi una parte della sua popolazione.

- quartieri: l’accorgimento principe per ridurre lo scarto simbolico dell’urbs è quello di esaltare i quartieri, che avevano rilievo contrappuntando le maggiori sequenze cittadine con temi e sequenze minori che sottolineassero la loro identità.

- dilatare le sequenze: il disegno di una rete di strade e di piazze non influisce tanto sulla percezione dei cittadini.

La strada trionfale verrà usata per lottizzare certi immensi terreni.

Verrà utilizzata solo una porta per tematizzare più strade.

Quelle interne spesso sono anche principali e monumentali quelle esterne si perdono nella campagna.

Le strade trionfali tematizzate da un arco (non chiesa o palazzo) sono di impiego più flessibile perché nulla impedisce di ritmare un viale alberato con nuovi archi trionfali disposti all’esterno.

Insomma la tematizzazione a volte viene assicurata da temi lontani che connotano le strade trionfali e viali alberati in passeggiate.

 

 

Fonte: http://www.scienzeturismo.it/wp-content/uploads/2009/05/individuare-i-temi-collettivi.doc

Sito web da visitare: http://www.scienzeturismo.it

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