La geografia economica del turismo

 

 

 

La geografia economica del turismo

 

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La geografia economica del turismo

 

La geografia economica del turismo

 

Il turismo è caratterizzato da una domanda, da un’offerta e da un mercato, oggi quantitativamente molto rilevanti.

 

Il turismo è caratterizzato da una domanda, da un’offerta e da un mercato oggi molto rilevanti. Una peculiarità del turismo è che “a differenza degli altri beni di consumo, l’offerta turistica non può spostarsi: deve essere apprezzata sul luogo, anche in funzione di tale particolarità che la scienza geografica ha elaborato al suo interno una branca specifica della disciplina : la geografia economica del turismo che si occupa di studiare, analizzare o pianificare il comportamento economico.

 

La domanda turistica può venir espressa in più modi:

  • in termini fisici, numero di turisti rilevati nelle due tradizionali “arrivi” e “presenze”
  • tasso di attività turistica, rapporto tra numero di turisti  e numero di abitante autoctona
  • in termini di valore, l’ammontare della spesa turistica

 

l’offerta turistica invece viene perlopiù espressa attraverso la misurazione quantitativa delle attività ricettive  e complementari.

 

Essa è soprattutto funzione del costo  e della qualità della manodopera disponibile, della disponibilità  e del costo dell’area  dove si vuole localizzare l’attività turistica.

Fino agli anni 70 l’offerta di beni turistici erano caratterizzate da alta stagionalità : le ferie erano si svolgevano concentrate in un mese all’anno e solo in rari casi ci si concedeva periodi non estivi, al massimo per Natale.

 

Il mercato turistico è stato caratterizzato  anche da una certa elasticità perché:

dal lato della domanda: il turismo era la prima delle spese ad essere sacrificate in caso di necessità;

dal lato dell’offerta: l’impostazione del lavoro in ambito turistico  era di tipo famigliare e poco imprenditoriale e si adattava bene  agli alti e bassi della domanda

 

Con l’evoluzione  della società da industriale a post industriale il mercato turistico cambia notevolmente:

  • mercato meno stagionale (mare d’inverno e montagna d’estate)
  • minore elasticità dell’offerta
  • grandi e medie aziende fortemente professionalizzate

 

inoltre ora il turismo  è considerato un fattore di sviluppo locale , una risorsa che genera  reddito e può ridurre sensibilmente la disoccupazione  e rivitalizzare la cultura locale.

 

Il declino dell’Italia turistica è connesso all’assenza  di inventiva e collaborazione  nel proporre nuovi prodotti urbani di base da comunicare al nuovo ceto medio internazionale , perché manca il ceto professionale  che svolga il ruolo di broker economico e culturale dal lato dell’offerta facilitando gli scambi di beni e servizi, ripetuti e costanti, s’impone pertanto per risollevare l’incoming italiano, l’alta formazione dei professionisti, figure che siano capaci interpreti del genius loci, interpreti nel senso che operano tra la cultura locale, la cultura turistica e la cultura importata tramite turismo.

 

Genius loci : il quid fisico, umano e culturale (geografico) che come un genio protettore  caratterizza fortemente una regione attribuendole una fortuna che  altrimenti non avrebbe.

Quid : dal latino quis (pronome e sostantivo) : chi, che cosa = cosa

 

Uno dei flussi più importanti  nel fenomeno turistico è costituito dalle transazioni finanziarie, dalla frase:  “spendono in luogo redditi percepiti altrove” definizione della parola turismo deduciamo l’ingente spostamento di denaro che si verifica.

Possiamo distinguere 3 principali forme di transazione finanziaria:

  • nel turismo in uscita , si verifica un flusso di valuta in uscita per il paese che può destare preoccupazione
  • nel turismo in entrata si verifica un flusso di valuta in entrata, talora olto interessante per lo sviluppo economico del paese
  • nel turismo domestico flussi valutari interni offrono interessanti opportunità di ridistribuzione dei redditi all’interno  di uno stato, senza intaccare la bilancia estera.

Ma se è appurato che il turismo sia un importante apportatore di valuta dall’esterno, sorgono però gravi problemi di equa distribuzione di tali capitali all’interno, sia in ottica intra generazionale, sia in ottica inter   generazionale.

 

Turismo e seconde case

 

Il turismo residenziale determina una sorta di privatizzazione dello spazio turistico che per il moltiplicarsi delle seconde case  diventa sempre di più inaccessibile a tutti coloro che non sono proprietari.

(vedi la mia zona)  senza fare esagerazioni maggiore è la richiesta di seconda casa dall’estero o cmq persone non residenti, più vengono alzati i prezzi in modo da escludere i residenti meno abbienti, soprattutto giovani in cerca di primo lavoro e prima abitazione (confermo e sottoscrivo).

Ma il rialzo dei prezzi favorisce la popolazione che possiede un bene immobiliare specialmente se di valore  

 

 

 

La geografia della popolazione si arricchisce di due principali flussi :

  • il flusso sempre crescente di turisti
  • il flusso di dei lavoratori che trovano un’occupazione in professioni turistiche in zone distanti dal loro luogo di residenza, dando origine a migrazioni  talvolta definitive, talvolta temporanee

Il turismo possiede anche in molti casi la capacità di evitare o perlomeno attenuare  notevolmente i flussi migratori di una regione qualora si verifichi una crisi economica dovuta all’esaurirsi delle risorse economiche del territorio.

 

Il turismo rivoluziona notevolmente anche la distribuzione delle popolazione attiva nei settori economici all’interno della stessa area  facendo innalzare notevolmente il numero degli addetti nel terziario e facendo calare in aniera rilevante l’occupazione in altri settori.

 

Strettamente  collegati  all’occupazione  e alla stabilità della popolazione  residente , sono 2 gli aspetti importanti da esaminare:

  • la formazione di un capitale umano
  • l’eventuale reperibilità dall’esterno qualora non fosse disponibile in loco

 

le comunità locali necessitano quindi di scuole per la formazione  tecnica o professionali di operatori turistici ma anche di formazione superiore , universitaria e perfino  post-universitaria i manager turistici che puntino ad un’elevatissima qualificazione  del personale di attività turistiche.

 

Il professionista dello sviluppo locale (secondo Costa)

 

Oltre ad essere abile nelle 4 P del tradizionale marketing industriale applicato al turismo di massa deve conoscere le regole:

- del potere politico, per trattare eventuali finanziamenti o avere le autorizzazioni necessarie per costruire  e gestire  una struttura ricettiva  alberghiera o extralberghiera all’interno del piano di sviluppo locale

- Delle pubbliche relazioni  , per operare con sicurezza  nella società dell’informazione  allo scopo di ottenere il più ampio consenso possibile da parte

degli stakeholder

 

                                                  

 

Fra i principali fattori che determinano la fortuna  di una stazione turistica vi è senz’altro la distanza  che intercorre fra questa località che si vuole di turismo passivo e le località di turismo attivo cui essa si rivolge.

 

Ma la nozione di distanza non è facile da definire tant’è che le sono state date numerose accezioni:

  • distanza espressa in termini di spazio
  • spazio – tempo
  • spazio – costo

per il turismo generalmente si usa esprimere la distanza con spazio – tempo e ancora meglio con spazio – costo, ma grazie all’aereo e alle compagnie low cost la distanza fra i vari continenti, stati si riduce notevolmente.

Le migliori condizioni di trasporto in termini di spazio- costo hanno fatto si che accanto  ad un turismo di lunga permanenza e residenziale  nascesse anche  un turismo più breve durante i weekend o i ponti che a poco a poco si sono imposti .

 

Principali vie di comunicazioni d’Italia 

 

TRASPORTI FERROVIARI: 17,000 km di linee dai quali 16,000 sono gestiti da Trenitalia

 

TRASPORTI AEREI : oltre una decina di cui 2 continentali  Roma, Malpensa, svariati internazionali: linate, Genova,  ecc

TRASPORTI MARITTIMI : le navi traghetto costituiscono il servizio di trasporto marittimo  più diffuso d’Italia. Stretto di Messina, Sardegna, Sicilia ecc

TRASPORTI SU STRADA: 6000 km di autostrade  circa 300000 km di strade statali, provinciali, e comunali.

ALTRI MEZZI DI TRASPORTO: navigazione interna sui grandi laghi prealpini, bicicletta, camper, treni di montagna ecc

 

 

La geografia politica, la geopolitica e il turismo

 

Geografia politica indaga sul binomio territorio-popolazione, ne studia i caratteri e le modalità, individua le motivazioni dell’agire politico territoriale e ne coglie i risultati rispetto a quella conosciutasi in precedenza e/o in dipendenza di altre forze naturali non antropiche.

 

Geopolitica : (più difficile darne una definizione)1) lo studio dello stato in quanto considerato come un organismo geografico, così come si manifesta nello spazio. Definizione classica (e comprensibile)

( Kjellen)

2)il momento essenziale nel discorso geopolitica è la divisione dello spazio fra il “nostro” e il “loro” spazio; la sua funzione politica quella di incorporare e regolare “noi” in quanto “uguali” e distinti , da “loro” in quanto “diversi”

 

La seconda da rivedere e ricercare su internet

 

Geografia indaga binomio “territorio- popolazione”

Geografia politica (branca della geografia)  ha come oggetto di studio il governo di tale binomio.

 

Per Governo si deve intendere :

  • il potere politico legittimo di uno Stato (centrale, autonomie regionali e locali )
  • tutti i soggetti di governance  : partiti politici , sindacati, gruppi di opinione che assumono un importante funzione di direzione, orientamento e controllo dell’opinione pubblica e agiscono sul potere costituito.

 

Per binomio “territorio – popolazione ” si devono intendere le azioni aventi fina  preciso la gestione territoriale o demografica  E tutte quelle scelte che anche indirettamente agiscono sulla distribuzione delle risorse e della popolazione sul territorio e che ricoprono un interesse geografico.

 

Definito l’oggetto di studio l’indagine geografico - politica studia tale aspetto sotto diverse prospettive :

  • nei suoi caratteri  (cioè in cosa consiste)
  • nelle sue modalità
  •  nelle sue motivazioni
  • Nei suoi risultati

 

ESEMPIO:  funivia di cresta rossa

 

Nell’ambito della geografia del turismo la geopolitica è un importantissimo fattore  che influenza i flussi turistici internazionali sia nelle origini che nelle  destinazioni.

Moltissimi gli aspetti che influenzano gli spostamenti turistici:

  • il sistema politico- economico adottatati da un paese
  • conflitti armati
  • attentati terroristici
  •  alleanze o tensioni fra gli Stati
  • Scelte politico – amministrativi

 

Ma come il turismo può essere utilizzato per creare “discorso geopolitico”

Discorso : l’insieme delle pratiche sociali attraverso cui il mondo è reso intelligibile  e dotato di significato  a se stessi e agli altri, l’insieme di categorie , concetti, pratiche di significato attraverso cui noi diamo un senso al mondo; il discorso geopolitico è radicato nelle azioni della quotidianità, è naturalizzato ed è situato storicamente e culturalmente , la stessa geopolitica è il prodotto di un discorso e a sua volta ne produce .

 

 

Il turismo sociale tra geografia politica e geografia economica

 

1963 il BITS definì il turismo sociale “l’insieme delle relazioni e dei fenomeni che scaturiscono dalla partecipazione  al movimento turistico degli strati della popolazione aventi reddito modesto ai quali tale partecipazione è resa possibile o agevolata da provvedimenti di carattere sociale facilmente riconoscibili ”.

 

Non si deve dimenticare che le organizzazioni di turismo sociale hanno dato e tuttora possono dare un contributo all’equità sociale ed economica della popolazione di paese.

Ultimamente si sono affermate nuovi aspetti economici, politici e sociali che sembrano invece poter confermare  la validità di pratiche di turismo sociale :

1 nuove povertà (dal lato della domanda)

2 offre la possibilità di riattivare strutture ricettive in crisi, alla comunità locale e di ottimizzare la fruizione  e la promozione (dal lato dell’offerta)

 

Turismo sociale perciò non è più solo sinonimo di turismo povero ma soprattutto di turismo essenziale, di turismo equo, di turismo etico e anche di turismo che porta sviluppo laddove ce né bisogno.

Ora si tratta di turismo “glociale”  = una visione turistica insieme globale  e locale orientata all’equità sociale .

L’operatore turistico deve saper  soprattutto mettere in contatto i turisti  con quei siti e quegli eventi minori e più bisognosi di sviluppo, che tuttavia sappiano stimolare l’utente ad intraprendere un viaggio meno alla moda , in stagioni diverse  e in località più insolite.

 

Gli ostelli per la gioventù

Gli scopi degli ostelli per la gioventù sono fratellanza sociale, formazione culturale, educazione ambientale.

Gli ostelli sono nati all’inizio del XX secolo come espressione di libertà e di comunione tra giovani di tutti i Paesi, grazie alla genialità di un maestro tedesco, Schirmann.

Era il 1909 anno di trasformazioni sociali e e crisi economica e quell’insegnante si era posto il problema di sviluppare turismo scolastico  come mezzo per favorire le esperienze culturali  e l’aggregazione sociale dei giovani.

 

Per evitare che l’esperienza in questione  fosse riservata solo a pochi ragazzi  benestanti , il maestro pensò alla semplice modifica notturna delle aule.

Via i banchi, arrivarono le brande che si trasformarono  presto in allegre  e chiassose camerate, l’esperimento ebbe successo  e in breve tempo molti colleghi dell’insegnte ne seguirono l’esempio, in breve tempo la Germania ebbe una rete di ostelli per la gioventù.

Nel 1932 si erano già formate 11 associazioni in Europa e  nonostante la guerra si riunirono nella federazione chiamata : International Youth Hotel Federation.

In Italia fu Pessina che sentì il bisogno di creare un’organizzazione di questo tipo e nel 1945 fondò l’ A.I.G. e curò la realizzazione dei primi ostelli italiani.

 

La IYHF ha tuttora sede a Londra acquisendo respiro mondiale , ora vi confluiscono oltre 80 associazioni da tutto il mondo.

 

L’opportunità di fare sistema: i sistemi turistici locali e interregionali

 

Qualche avvisaglia di rinnovata cura  dell’affare turistico è rintracciabile a partire dal 1997 quando la legge Bassanini rafforza le competenze regionali in materia  e soprattutto dal 2001 , quando , si riconosce ai comuni e alle province un ruolo di qualificazione dell’offerta turistica , si rinnova il concetto di esigenza  di fissazione di uno standard minimo e si ribadisce  l’importanza delle azioni tese  alla creazione di reti  o sistemi di infrastrutture  a valenza  interregionale , compresi i piani di localizzazione  di approdi turistici in concertazione con gli enti locali.

 

Dall’articolo 5 della legge del 2001 emergono tre elementi:

  • il sistema territoriale, che è dato dalla presenza sul territorio di monumenti o attrazioni paesistiche e dalla vocazione a uno o più prodotti tipici  che caratterizzano il luogo geografico;
  • la comunità locale, costituita da imprenditori locali , commercianti, comuni, associazioni, forme di aggregazionismo  spontaneo e volontaristico che insieme possono contribuire  al rilancio della zona o al miglioramento dei servizi offerti;
  • il progetto  di sviluppo, che prevede fondi di cofinanziamento da parte delle Regioni e che è fondamentale per lo start up del sistema.

 

Lo scopo della legge  è di valorizzare il territorio  e le sue specificità paesistiche , storiche, gastronomiche e turistiche in genere per creare sistemi  elastici, rinnovabili e flessibili.

Ogni regione  ha risposto  alla legge  come riteneva opportuno e proficuo allo sviluppo turistico  del proprio territorio e i fatti hanno dimostrato  che i sistemi turistici locali sono stati sovente  calati dall’alto da assessori e dirigenti regionali che hanno tentato di mettere d’accordo enti locali comuni e imprenditori.

 

La sfida futura sarà quella di creare o modificare  i sistemi turistici esistenti in occasioni di promozione e marketing del prodotto Italia all’estero.

 

Il sistema turistico  del Po

 

Le province che costituiscono  il sistema turistico del Po sono Cremona, Lodi, Mantova e Pavia. La sua presentazione in Regione risale al 1998 con l’obiettivo di valorizzare  gli aspetti ambientali, le testimonianze storiche  e  artistiche  dei territori, le peculiarità gastronomiche e i percorsi pedonali e ciclabili nel verde.

 

 

 

Fonte: http://gatcunisalento.altervista.org/joomla/attachments/article/60/Geografia%20del%20Turismo%20-%20Bagnoli%20-%20CAP%20II.doc

Dal manuale di Geografia del Turismo (Bagnoli)

Sito web : http://gatcunisalento.altervista.org/joomla/index.php/riassunti/67-geografia-del-turismo-d-viterbo/60-geografia-del-turisto-bagnoli

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