Sistema Museale

 

 

 

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Sistema Museale

 

1) Il Sistema Museale: definizione, caratteristiche, obiettivi

Il sistema museale è un insieme di servizi che comprendono l’informazione, la ricerca, la pubblicazione, la promozione, la formazione e l’aggiornamento del personale in un contesto che preveda lo scambio delle esperienze professionali e delle competenze sviluppate. Indica nella convenzione lo strumento attraverso cui realizzare le relazioni sistemiche fra le parti. I sistemi museali sono caratterizzati da due elementi comuni:

  1. l’integrazione di servizi ed attività dei musei nel sistema;
  2. la gestione finalizzata agli obiettivi e alle funzioni che si intendono trasferire al sistema.

La relazione sistemica punta a raggiungere tre obiettivi principali:

  1. Il coordinamento e l’attuazione condivisa delle politiche di marketing e comunicazione,
  2. La facilitazione di accesso a finanziamenti pubblici e privati,
  3. L’allineamento a standard minimi di qualità del prodotto.

Esempi: il sistema Bologna dei Musei (musei cittadini pubblici e privati proposti come unico complesso fruibile, attività coordinate da una solo organizzazione che li valorizza nel loro insieme), sistema Musei Senesi, in Umbria rete che comprende tutti i musei, raccolte e siti di interesse locale, la Regione coordina l'erogazione dei finanziamenti per le nuove sedi.

2) Bourdieu e le classi sociali

Secondo Bourdieu, in seguito ad uno studio degli anni ’60, emersero tre modalità distinte di fruizione dei musei, correlate alla classe sociale:

  1. i visitatori della classe alta visitano il museo da soli o accompagnati da un amico competente, evitano la folla e le visite guidate, facendo riferimento alla propria conoscenza e cultura personale;
  2. i visitatori delle classi medie leggono cataloghi del museo e utilizzano ogni artefatto disponibile, visitano il museo accompagnati da una guida, cercano di apprendere il più possibile. Aspirano a diventare classi colte, ma così facendo sono subordinate ad esse, dimostrando di essere inferiori;
  3. la classe operaia non va al museo perché è incapace di codificare i codici museali, manca del capitale culturale necessario per entrare nelle sale senza provare imbarazzo o sentirsi osservata in modo ostile. Nemmeno la guida può aiutare la classe operaia perché sarebbe la prova della sua ignoranza.

3) Stakeholder del museo e funzioni

Gli stakeholder sono soggetti in grado di condizionare l’esistenza del museo ed il suo funzionamento; le principali categorie sono:

  1. visitatori, che fruiscono del sistema di offerta del museo, possono essere intenzionali quando hanno naturale inclinazione al consumo di prodotti museali; eventuali, quando non si rivolgono del tutto la museo;
  2. soggetti istituzionali, che esprimono il loro potere di condizionamento in forma diretta, attraverso l’erogazione di contributi, sussidi… o in forma indiretta, contribuendo alla sua promozione e supportando iniziative culturali;
  3. finanziatori, che possono essere soggetti pubblici o privati, i primi interessati al valore sociale del museo, i secondi all’aspetto economico; sono gli sponsor che concentrano i loro interessi nei ritorni economici;
  4. il personale del museo, a cui va indirizzato il marketing interno al fine di promuovere il loro coinvolgimento nei confronti dell’istituzione di appartenenza. 

 

4) Il significato di valore per Simmel

Secondo Simmel il valore non è una caratteristica degli oggetti, ma solo un giudizio del soggetto su di loro; non è il fatto che le cose abbiano valore che rende difficile il loro reperimento, ma siamo noi ad attribuire valore a quelle cose che oppongono resistenza al nostro desiderio di ottenerle. Il soggetto ritiene che le cose abbiano valore indipendentemente dal fatto che qualcuno lo attribuisca a d esse.

 

5) Le teorie autoriali

Le teorie autoriali sono quell’insieme di teorie che considerano l’opera d’arte come prodotto esclusivo dell’artista che l’ha creata; l’artista è un individuo straordinario che grazie al suo talento, produce oggetti tali da essere annoverati fra le opere d’arte. L’artista è il genio che esplica la sua attività in isolamento, e le sue opere presentano quelle caratteristiche, riconosciute da tutti, che le fanno classificare come artistiche.

Le teorie autoriali vennero invalidate da Houser, che sostenne la storicità di questa concezione di artista, frutto del periodo romantico, mentre i de - costruzionisti ne hanno svelato la funzione di costrutto linguistico - discorsivo.

 

6) La didattica museale

L’esperienza del museo può essere considerata didattica in quanto già da tempo si pensava che i giovani potessero imparare meglio se fosse stato possibile vedere e fare qualcosa piuttosto che leggere e studiare i libri. Oggi questa pratica è molto diffusa ma si deve ricordare che non esiste una sola via didattica nell’avvicinare le scuole al museo bensì numerose opzioni.

La guida svolge un importante ruolo educativo; non si limita a fornire informazioni ma accompagna in un’avventura, senza cadere in banali “lezioni di storia”.

 

7) Le quattro dimensioni dell’arte secondo Gallino

  1. Dimensione genetica: si pone in primo piano il momento della produzione dell’opera, che può essere intesa come produzione materiale dell’oggetto “opera” oppure come produzione economica della stessa. Per la prima indagine ci si riferisce a fattori che favoriscono la creatività degli artisti, ne influenzano sensibilità ed interessi, ovvero ci si basa sul rapporto società – ruolo dell’artista – opera; sul piano economico l’attenzione si sposta sui processi usati da galleristi, editori, mercanti, critici, direttori di musei, e collezionisti che valorizzano di proposito certe opere rendendole una merce.
  2. Dimensione sintattica: si discute del valore relativo o assoluto dell’arte; per alcuni è ciò che in una data società viene ammirato, discusso e comprato da un pubblico come arte e quindi per quel tempo è arte; per altri l’arte è forma di attività pratico – intellettuale orientata a produrre cose belle senza altro fine strumentale.
  3. Dimensione semantica: riguarda la corrispondenza fra arte e società (l’arte riflette il suo tempo). L’arte è un’opera più o meno fedele dell’ambiente sociale. Secondo l’interpretazione marxista la rappresentazione sarà più riuscita se è realistica, mentre spesso viene deformata in senso naturalistico o idealistico.
  4. Dimensione pragmatica: si riferisce a strutture sociali valutate negativamente, sottolineando la funzione di strumento ideologico inteso a sublimare l’ordine sociale, mentre quando è prodotta in strutture giudicate positivamente si sottolinea la funzione pedagogica.

 

8) Piano sincronico e piano diacronico

Queste due categorie sono necessarie per analizzare come gli artefatti mentali si formano. Sul piano sincronico gli artefatti mentali hanno a che fare con informazioni testuali (oggetti esposti, dipinti, sculture) e con informazioni contestuali (organizzazione dello spazio, illuminazione); sul piano diacronico la dimensione cruciale è la carriera estetica del singolo visitatore e quindi quali sono state le sue esperienze in campo museale.

 

 9) Artefatti mentali ed artefatti materiali

Gli artefatti mentali sono realtà immateriali che si formano nella mente del visitatore attraverso le sue esperienze, mentre gli artefatti materiali sono gli oggetti concreti di cui si può avere esperienza diretta; infatti il museo, tramite il cosiddetto “effetto museo”, trasferisce l’esistenza dell’oggetto materiale a livello mentale, creando uno stereotipo nella mente del visitatore che associa così un concetto ben preciso a quel determinato oggetto.

 

10) Visitatore ed utente modello

Il visitatore modello è colui che si presta meglio a recepire le informazioni che il museo vuole dare; egli è quindi più sensibile agli allestimenti ed al tipo di supporto informativo. E' il tipo di visitatore che i curatori hanno in mente quando allestiscono una mostra e comprende l'insieme delle istruzioni che accompagnano la mostra stessa. L’utente è invece colui che usufruisce del museo a livello di servizio, è sensibile a orari di apertura, prezzo del biglietto, guide…

 

11) Definizione di museo secondo l’ICOM

Il museo è un istituzione permanente senza scopo di lucro al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che ha come obiettivo l’acquisizione, la conservazione, la ricerca, la comunicazione e l’esposizione per scopi di studio, educazione, diletto, delle testimonianze materiali dell’umanità e dell’ambiente.

 

12) Significato di arte con riferimento a Gallino

L’arte può essere concepita come un sistema di segni simbolo a più dimensioni, veicolato da supporti materiali (pittura, scultura), corporei (danza) o sonori (musica) o da varie combinazioni di questi (teatro, opera). I caratteri essenziali sono:

  1. predominio della componente espressiva rispetto a quella strumentale e cognitiva;
  2. attitudine a stabilire da sé le regole della propria coerenza interna;
  3. inesauribile ambiguità dal punto di vista genetico, semantico e pragmatico.

 

13) Significato di museologia e museografia

Museologia e museografia sono le discipline di studio dei musei: la prima studia la storia dei musei, i criteri con i quali vengono costruiti gli edifici museali e gli ambienti espositivi, con le relative tecniche espositive; la seconda si occupa invece del significato profondo della vita del museo, rapportandolo alla società ed ai fini prefissati. Entrambe le discipline operano in ambito storico, ripercorrendo i criteri usati nel passato per costruire i musei, catalogare ed esibire le opere; in ambito tecnico la museografia opera come scienza di progettazione e costruzione materiale, mentre la museologia fornisce le indicazioni per una migliore conservazione ed esposizione dei materiali.

 

14) Definizione di patrimonio culturale

Il patrimonio culturale è l’insieme delle cose, dette beni, che per particolare rilievo storico, culturale ed estetico sono di interesse pubblico e costituiscono la ricchezza di un luogo o anche di un soggetto giuridico, pur restando legati alla fruizione collettiva. I beni culturali che costituiscono il patrimonio sono la testimonianza materiale avente valore di civiltà, comprendono quindi beni di interesse storico – artistico, monumenti, beni archeologici, archivistici, librari, e paesistico – ambientali. Possiedono le seguenti caratteristiche:

  1. sono testimonianza dell’ambiente passato che le ha prodotte e di quello presente che le accoglie;
  2. esprimono valori irripetibili e irriproducibili della società di emanazione;
  3. hanno forti connotati estetici ed espressivi;
  4. costituiscono un sistema fondato su elementi stilistici, urbanistici, tipologici, iconografici, di paternità di committenza, di proprietà e per l’uso dei materiali.

 

15) Definizione di ecomuseo

La definizione più efficace di ecomuseo, coniata da De Varine, fa riferimento alla distinzione fra musei tradizionali ed ecomusei: gli ecomusei fanno riferimento al patrimonio, cioè all’insieme di elementi che costituiscono un luogo, mentre il museo si definisce attorno ad una collezione; l’ecomuseo è legato indissolubilmente ad un territorio, mentre il museo è connesso all’immobile in cui è ospitato; l’ecomuseo vede come protagonista la popolazione del territorio a cui si riferisce, mentre il museo ruota attorno al pubblico. Si possono trovare sei elementi che lo costituiscono:

Interpretazione in situ, «Fragmented museum», Interdisciplinarità-olismo, Rapporto con la comunità locale,  Attenzione al non pubblico, Il territorio come oggetto. E' difficile dare inoltre una definizione di ecomuseo, si può comunque definire come: ecomuseo (o museo diffuso), molto diverso da un normale museo, è un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione.  L'ecomuseo interviene sullo spazio di una comunità, nel suo divenire storico, proponendo "come oggetti del museo" non solo gli oggetti della vita quotidiana ma anche i paesaggi, l'architettura, il saper fare, le testimonianze orali della tradizione, ecc...L'ecomuseo si occupa della promozione di attività didattiche e di ricerca grazie al coinvolgimento diretto della popolazione e delle istituzioni locali. Può essere un territorio dai confini incerti ed appartiene alla comunità che ci vive. Un ecomuseo non sottrae beni culturali ai luoghi dove sono stati creati, ma si propone come uno strumento di riappropriazione del proprio patrimonio culturale da parte della collettività

 

16) La classificazione storica dei musei

I musei possono essere classificati storiograficamente in base ai periodi cronologici a cui si riferiscono:

  1. antichità, che comprende tutte le opere anteriori al III secolo d.C., oppure si riferisce anche al periodo compreso fra 1200 e 1700;
  2. Medioevo, che comprende un lungo periodo fra III e IV secolo d.C., e può comprendere la sottocategoria di “alto Medioevo” per le opere comprese fra III e IX secolo d.C.;
  3. Evo moderno e contemporaneo, che comprendono rispettivamente il periodo fra il XV secolo e le rivoluzioni Francese e Industriale, e quello fra la fine del XVIII secolo ed oggi.

 

17) L’autenticità secondo Benjamin e MacCannell

Secondo Benjamin l’autenticità di una cosa è la quintessenza di tutto ciò che, fin dall’origine di essa, può essere tramandato, dalla sua durata materiale alla sua virtù di testimonianza storica. Poiché la seconda è direttamente collegata alla prima, quando viene a mancare l’esistenza materiale dell’oggetto esso perde il suo ruolo, e quindi la cosa perde autorità. L'ambito dell'autenticità si sottrae alla riproducibilità tecnica. L'autentico mantiene la sua piena autorità di fronte alla riproduzione manuale, questo non accade con la riproduzione tecnica.

 

18) I tre modi di apprendimento di Maxim e la loro applicabilità nel museo

 

Maxim individua tre modalità di contatto dei giovani con il materiale:

  1. modalità simbolica, che privilegia la forma scritta, è usata nelle scuole primarie, ma è troppo astratta e si basa su un’insufficiente esperienza della realtà dei bambini;
  2. modalità iconica, che implica l’uso di rappresentazione della realtà attraverso film, modelli, o altri mezzi. In alcuni casi l’utente può interagire;
  3. modalità rappresentativa, che prevede l’uso di eventi, azioni e persone reali (ad esempio per una testimonianza in classe). E’ poco usato perché richiede pianificazione, coordinamento ed alti costi. Il museo può agevolmente fornire occasioni di apprendimento iconico e rappresentativo, stimolando conoscenza e capacità di pensiero.

 

19) Come analizzare un museo

Un museo deve essere analizzato in base a tre variabili:

  1. denominazione, ovvero di che genere di museo si tratta (museo, generico spazio/contesto espositivo stabile; galleria, raccolta di pezzi in cui prevalgono dipinti e sculture; pinacoteca, esposizione di pitture; quadreria, collezione di pitture successive al 1400; gliptoteca, raccolta di sculture e d opere plastiche; gipsoteca, raccolta di oggetti ed opere in gesso, compresi i calchi; accademia, istituzione didattica trasformata in area espositiva; palazzo o dimora – museo, collezione ospitata in un palazzo storico; antiquarium, raccolta di oggetti greco – romani; gabinetto, piccola area di opere specialistiche; palazzo delle esposizioni, luogo che ospita mostre ed esposizioni; case – atelier, dimore di artisti trasformate in musei monografici);
  2. struttura e caratteristiche in base al contenuto e all’ambiente,
  3. funzioni e servizi.

Rappresentazione e collezione: Rappresentazione consiste nel sistemare gli oggetti in modo da ricostruire una situazione globale. Questo richiede uno stacco da ciò che avrebbe circondato l'elemento nel suo contesto originale, e solitamente ha bisogno di un certo intervento da parte del museo (x esempio creazione fondali dipinti, manichini con costumi dell'epoca..), si ricostruisce l'habitat. Rappresentazione è occasione di identificazione. Collezione è il catalogare e mettere insieme diversi esempi di un certo tipo di oggetti; non c'è lo sforzo di ricostruire una totalità naturale, culturale e storica.  A differenza delle rappresentazioni, le collezioni richiedono un'estetica.

 

Immagine del museo nella percezione del visitatore

funzione sociale, prevale l’associazione del museo ad un luogo sacro (il tempio). Nella prospettiva interpretativa adottata, il risultato non appare del tutto positivo: infatti, è possibile attribuire all’immagine di tempio la più bassa funzione sociale, in quanto essa implica una relazione sostanzialmente individuale con la “divinità”. In secondo luogo, l’immagine dei musei viene associata alla scuola, cui è possibile attribuire una funzione sociale medio-bassa, in quanto l’incontro che avviene fra gli individui è, in larga misura, obbligato e preordinato. L’immagine dell’officina  rappresenta una funzione sociale medio-alta, in quanto associabile ad un lavoro collettivo finalizzato al raggiungimento di obiettivi comuni. Infine, il simbolo della piazza, quello con il contenuto più alto di democraticità

funzione ludica associata al museo, si distingue lo studio  caratterizzato da una percezione del divertimento medio-bassa – seguito dal viaggio percezione del divertimento medio-alta); visitatori associano al museo il termine lavorare e giocare  che esprime invece il più alto contenuto ludico.

funzione relazionale, vengono privilegiati i termini documentario  espressione di un grado di interattività medio-basso – e libro  grado di interattività medioalto. associa i musei al film (bassa interattività) e al termine videogioco, espressione del più alto livello di interazione.

funzione culturale, emerge come i musei, nella percezione dei visitatori, siano soprattutto in grado di stimolare rispetto ad insegnare, raccontare, stupire.

 

 

Fonte: http://www.scienzeturismo.it/wp-content/uploads/2009/12/domandine.doc

Sito web da visitare: http://www.scienzeturismo.it/

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