Agricoltura biologica
Agricoltura biologica
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AGRICOLTURA BIOLOGICA
L’agricoltura biologica è quel tipo di agricoltura che ottiene i suoi prodotti seguendo il più possibile i ritmi biologici della terra. Non vengono utilizzate sostanze chimiche di sintesi quali fitofarmaci, erbicidi e fertilizzanti.
ALLEVAMENTO BIOLOGICO
Nell’allevamento biologico non vengono  utilizzati ormoni della crescita e antibiotici. Non vengono utilizzati prodotti  modificati geneticamente. L’allevamento in gabbia è proibito e gli animali  devono vivere al pascolo.
  Vengono utilizzate, sia in agricoltura sia  in allevamento, specie rustiche e resistenti (per prevenire malattie ecc…).
PER MIGLIORARE LE CARATTERISTICHE FISICO-CHIMICHE DEL TERRENO
- Maggese: riposo del campo;
 - Rotazione: alternanza di specie differenti;
 - Sovescio: interramento di piante fatte crescere su quel terreno;
 - Concimazione: stallatico e compost.
 
Rotazione
  Per rotazione si intende l’alternanza nello  stesso appezzamento di più coltivazioni nel corso degli anni. Nelle rotazioni  sono sempre inserite delle leguminose, piante che arricchiscono il  terreno di azoto. Infatti nelle radici delle leguminose vivono in  simbiosi batteri detti azoto-fissatori,  sono in grado di catturare l’azoto allo stato aereiforme presente nell’aria e  trasformarlo in azoto minerale utilizzato dalle piante. Tra le leguminose  utilizzate ci sono il trifoglio e  l’erba  medica che vengono sovesciate o sfalciate. Per sovescio si intende il  loro interramento.
  Concimazione
  La  concimazione arricchisce il terreno di sostanze nutritive per le piante che si  vogliono coltivare. In agricoltura biologica è consentito l’uso dello  stallatico e del compost. Lo stallatico è costituito da escrementi bovini o  equini, mescolati a paglia e lasciati per un periodo a maturare. Il compost è  una sostanza che si ricava dalla fermentazione dei rifiuti solidi organici di  origine domestica o agricola.
LOTTA AI PARASSITI
Per parassiti si intendono quegli organismi  che recano danno alla pianta riducendone la produttività e o danneggiando il  raccolto. 
  I principali parassiti sono insetti, acari e funghi.
CONTRO GLI INSETTI
- Agricoltura tradizionale: trattamenti a calendario. Molto inquinanti e non sempre utili;
 - Lotta programmata: consiste nell’intervenire quando è necessario. Viene monitorata la presenza dell’insetto mediante trappole a base di feromoni (sostanze di richiamo sessuali);
 - Lotta biologica: consiste nell’immettere esseri viventi che sono nemici naturali degli insetti dannosi alle colture.
 
NORME PER L’AGRICOLTURA BIOLOGICA
Per la certificazione delle produzioni come “PRODOTTO DA AGRICOLTURA BIOLOGICA”, l’azienda agricola deve aver rispettato le regole dell’agricoltura biologica per un periodo di almeno due anni prima della semina o, nel caso delle colture perenni diverse dai prati, di almeno tre anni prima del raccolto. Durante questo periodo le produzioni sono certificate come “PRODOTTO IN CONVERSIONE ALL’AGRICOLTURA BIOLOGICA”. I prodotti biologici riportano in etichetta la dicitura “DA AGRICOLTURA BIOLOGICA”. Deve esserci anche il nome per esteso dell’organismo di controllo, l’autorizzazione ministeriale e il codice dell’azienda. Ci può essere anche il logo comunitario.
LOTTA BIOLOGICA
Gli insetti si possono dividere in due  grandi gruppi per ciò che riguarda le loro fasi di sviluppo:
- METAMORFOSI COMPLETA
 
UOVOàLARVAàCRISALIDE o PUPAàADULTO
  La larva è  estremamente differente dall’adulto;
- METAMORFOSI INCOMPLETA
 
UOVOàNEANIDE o NINFAàADULTO
  È un modello di  sviluppo più graduale e le forme intermedie di NEANIDE e NINFA sono  molto simili all’adulto, anche se non alati.
 
PREDATORI: 
  sono insetti che divorano le loro prede ad  esempio la Coccinella e la Crisopa che si nutrono di Afidi,  i pidocchi delle piante. 

Coccinella Afidi
Larva di Crisopa che mangia un Afide
PARASSITI:  sono insetti che depongono un uovo all’interno della larva, questo viene poi  divorata dall’interno. Per esempio l’Encarsia Formosa parassitizza le  larve della Mosca Bianca.
  Gli insetti utili vengono allevati in grandi  laboratori, detti biofabbriche.

Mosca Bianca:  insetto dannoso                       
                     
 L’Encarsia Formosa depone le 
  uova   all’interno della  larva della mosca bianca 
   
Larva di Mosca Bianca parassitizzata
Fonte: http://www.icpacinotti.net/documents/Agricoltura%20biologica.doc
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Agricoltura biologica
Cos'è l'agricoltura biologica
 di Roberto Pinton  
 Come si coltivano i campi 
 I fertilizzanti sono naturali, come il letame opportunamente    compostato; nell'agricoltura convenzionale dei mega-allevamenti industriali    il letame è considerato un rifiuto, e costituisce un enorme problema: non c'è    terreno a sufficienza per smaltirlo. In agricoltura biologica, invece,    costituisce una ricchezza insostituibile in sostanze nutrienti per il    terreno. Si usano anche altre sostanze organiche compostate (sfalci, ecc.) e    sovesci, cioè incorporazioni del terreno di piante appositamente seminate,    come trifoglio 0 senape. 
 Come si allevano gli animali 
 Ma ci si può fidare 
 Altre agricolture altre differenze 
 
 Un'attenzione crescente 
 Non basta? 
 Cosa succede in Italia 
 Un po' di storia e qualche numero 
 
 
 L'evoluzione del mercato 
 La distribuzione e il consumo La produzione e i prezzi 
 Il settore della produzione si è modernizzato, costituendo    consorzi e società per la commercializzazione, che concor dano con le singole    aziende la programmazione delle produzioni. L'agricoltura biologica italiana    ha effettuato investimenti consistenti per un progetto strategico che ha    l'obiettivo di indirizzare con sicurezza, strumenti efficienti e adeguati lo    sviluppo per i prossimi anni. Un'affermazione frequente è quella che il    prodotto biologico costa di più. 
 Un'agricoltura per i giovani  | 
  
Autore: di Roberto Pinton
  Fonte: http://eticamente.altervista.org/Documenti/Agricoltura/agricoltura_biologica.doc
- Cosa si intende per agricoltura biologica
 
Per  agricoltura biologica si intende un metodo di produzione in grado di assicurare  l'autosostenibilità dell'azienda agricola poiché si fonda sull'utilizzo di  prodotti e processi presenti in natura, riducendo drasticamente l'impiego di  input esterni al processo produttivo attraverso l'esclusione di prodotti e  medicinali chimici di sintesi.
  L'agricoltura  biologica, dunque, contribuisce al conseguimento dei seguenti obiettivi:
- produrre alimenti di alta qualità, almeno sotto il profilo della sicurezza alimentare, per l'aspetto attinente la "qualità chimica" degli alimenti;
 - ridurre l'impatto ambientale dei sistemi agricoli;
 - costruire, per quanto possibile, un "sistema chiuso" con particolare attenzione al riciclo della sostanza organica e degli elementi nutritivi;
 - valorizzare gli effetti benefici determinati dalla presenza di microrganismi, flora e fauna del suolo, piante e animali utili;
 - mantenere la diversità genetica del sistema agricolo e dell'ambiente circostante;
 - manipolare i prodotti agricoli, con particolare attenzione ai metodi di trasformazione, mantenendo l'integrità biologica e le qualità essenziali del prodotto in tutte le varie fasi.
 
L'agricoltura biologica è disciplinata dal Reg. CEE 2092/91, più volte modificato e integrato, il quale definisce le norme tecniche di produzione, i prodotti utilizzabili per la difesa, per la fertilizzazione, per la preparazione e la conservazione dei prodotti, i canoni per etichettare i prodotti da agricoltura biologica. Il regolamento indica perciò non tanto cosa sia vietato fare ma quello che è necessario fare o è possibile utilizzare per poter certificare la produzione come proveniente da agricoltura biologica.
Metodo produttivo  | 
    Definizione  | 
  
Agricoltura convenzionale  | 
    Metodo di coltivazione generalmente intensivo che prevede l'uso di prodotti chimici per la fertilizzazione e la difesa delle piante. Ciò può comportare il ritrovamento di residui (che devono comunque essere sotto i limiti di legge) nei prodotti e problemi ambientali legati ad alcune pratiche (monocoltura, impiego continuativo dello stesso principio attivo ecc.). Tuttavia, attualmente anche l'agricoltura convenzionale si muove verso un modello di produzione a basso impatto ambientale perciò meno intensivo  | 
  
Agricoltura integrata  | 
    Sistema di produzione che ammette l'impiego di mezzi chimici di sintesi sebbene come ultima possibilità di intervento, poiché devono essere privilegiate tecniche colturali di tipo agronomico e di lotta guidata  | 
  
Agricoltura biodinamica  | 
    L'azienda agricola è, analogamente all'agricoltura biologica, autosufficiente in tutto ma anche inserita nei ritmi cosmici; la Terra è considerata un grande organismo vivente di cui occorre conoscere le leggi per rispettarne e promuoverne la vita. In sostanza, occorre seguire specifici calendari per le varie attività agricole, mentre per la gestione della fertilità del terreno e la difesa dalle sono impiegati preparati particolari, non limitandosi a non utilizzare l'uso di prodotti chimici. I prodotti dell'agricoltura biodinamica sono comunque certificati in base al Reg. CEE 2092/91  | 
  
Agricoltura   | 
    Include tutti quei sistemi di produzione atti a ridurre l'impatto ambientale ottenendo prodotti finali a basso o nullo contenuto in residui (Reg. CEE 2078/92)  | 
  
Agricoltura sostenibile  | 
    Questa espressione è riconducibile ad una concezione più ampia di sostenibilità in termini sociali, ambientali ed economici  | 
  
Tab. 1 - Confronto tra metodi produttivi alternativi al biologico.
1.1 - Produzioni vegetali
L'adozione del criterio di coltivazione secondo il metodo biologico presuppone la conoscenza e l'attuazione degli interventi colturali ammessi nei seguenti ambiti:
- Gestione del suolo e protezione dell'ambiente
 - Lavorazioni del terreno
 - Avvicendamenti e consociazioni
 - Fertilizzazioni
 - Semina e impianto
 - Irrigazione
 - Controllo delle erbe infestanti
 - Disinfezione e disinfestazione del terreno
 - Interventi fitosanitari
 - Colture protette
 - Potatura e sistemi di allevamento
 - Tecniche di maturazione e conservazione
 - Raccolta di prodotti selvatici e spontanei
 - Coltivazione dei funghi
 - Magazzinaggio dei prodotti
 - Imballaggio e trasporto dei prodotti.
 
- Gestione del suolo e protezione dell'ambiente
 
Il suolo deve  essere protetto da fenomeni erosivi e ristagni idrici disponendo le opportune sistemazioni  idraulico agrarie per la regimazione delle acque superficiali e profonde.  Gli interventi devono essere effettuati limitando gli sbancamenti per evitare  di stravolgere eccessivamente il profilo del terreno interrando lo strato  superficiale più fertile.
  Sono vietate  le tecniche di coltivazione senza suolo (es. colture idroponiche, su  lana di vetro, di roccia).
  La pacciamatura con residui vegetali e con altri materiali naturali è una pratica consigliata,  mentre l'uso di materiali sintetici va limitato ad esigenze particolari, con  obbligo di recupero al termine del ciclo colturale. L'impiego di PVC è  proibito.
  Occorre  altresì promuovere la diversità e la complessità ambientale con la presenza di  siepi, macchie spontanee, specchi d'acqua, alberi sparsi, ossia aree che  possano costituire un ricovero per organismi antagonisti.
  Nel caso di  aziende agricole poste nelle vicinanze di fonti di inquinamento (strade,  fabbriche, colture convenzionali contigue ecc.), qualora cioè possono  verosimilmente sussistere fenomeni di deriva, è l'organismo di controllo  stabilire preventivamente se la locazione sia compatibile con il metodo di  produzione biologica.
- Lavorazioni del terreno
 
In agricoltura  biologica le lavorazioni devono essere effettuate in modo da ottenere i  maggiori benefici sulla fertilità e sulla struttura del terreno, minimizzando  gli effetti negativi sull'ambiente.
  In particolare  sono da evitare l'impiego di macchinari e attrezzi che provochino un eccessivo  interramento dello strato attivo (per le lavorazioni a profondità  maggiori di 25 - 30 cm dovrebbero essere utilizzati strumenti discissori) e che  danneggino la struttura del terreno (costipamento, polverizzazione  ecc.).
  Per garantire  il massimo rispetto della fertilità chimico fisica del terreno si può ricorrere  alle tecniche di minima lavorazione (minimum tillage) o di non lavorazione  (zero tillage).
- Avvicendamenti e consociazioni
 
Per i numerosi  vantaggi che apporta (conservazione della fertilità chimico-fisica,  contenimento delle infestazioni erbacee e parassitarie, incremento delle rese  produttive), l'avvicendamento colturale è una pratica fondamentale in  agricoltura biologica, sebbene ormai poco diffusa nei moderni sistemi adottati  nell'agricoltura convenzionale ove spesso cede il posto alla monocoltura.
  Nella scelta  della durata della rotazione e delle colture da avvicendare occorre considerare  tutti gli aspetti legati all'effetto delle colture sulla fertilità del terreno  (tab. 2), all'ambiente di coltivazione, alla tipologia aziendale e al mercato  di riferimento. In ogni caso, si consiglia di inserire sistematicamente negli  avvicendamenti una leguminosa annuale o poliennale oppure una coltura  da sovescio (meglio se consociazioni di colture da sovescio appartenenti a  famiglie diverse)
Colture da avvicendare  | 
    Effetti  | 
    Esempi  | 
  
Colture depauperanti  | 
    Sfruttano la fertilità residua del terreno senza apportare benefici  | 
    
  | 
  
Colture miglioratrici  | 
    Migliorano la fertilità chimico-fisica del suolo  | 
    
  | 
  
Colture da rinnovo  | 
    Lasciano il terreno in buone condizioni poiché richiedono elevati apporti di fattori produttivi (lavorazioni, concimazioni)  | 
    
  | 
  
Colture da sovescio  | 
    Migliorano la fertilità chimico-fisica del terreno (apporto di sostanza organica, miglioramento della struttura, riduzione dei fenomeni erosivi e di lisciviazione degli elementi nutritivi) e determinano un maggior controllo delle infestanti  | 
    
  | 
  
Tab. 2 -Classificazione delle colture in relazione agli effetti sul terreno.
Le consociazioni sono raccomandate per gli effetti positivi che esplicano nei confronti del terreno e della coltura.
- Fertilizzazioni
 
Le  disposizioni in materia di fertilizzazione per l'agricoltura biologica sono  contenute negli allegati I e II al Reg. CEE 2092/91.
  Il  mantenimento o l'incremento della fertilità e dell'attività biologica del suolo  deve essere promosso, attraverso la concimazione organica e, in via  preferenziale, mediante:
- la coltivazione di leguminose, di concimi verdi o di vegetali aventi un apparato radicale profondo nell'ambito di un adeguato programma di rotazione pluriennale;
 - l'incorporazione nel terreno di materiale organico, compostato o meno, prodotto da aziende che operano nel rispetto delle vigenti norme in materia di agricoltura biologica.
 
Qualora i mezzi indicati si dimostrino insufficienti a soddisfare le esigenze di fertilità del terreno e, prevalentemente, previo riconoscimento della effettiva necessità da parte dell'organismo di controllo, è possibile l'integrazione con altri concimi organici o minerali ammessi dall'allegato II al Reg. CEE 2092/91 e successive modifiche e integrazioni (tab.3).
 gusci di cacao, radichette di malto ecc.)  | 
    
  | 
  
Tab. 3 - Prodotti fertilizzanti utilizzabili e condizioni d'impiego (allegato II, parte A Reg. CEE 2092/91 e relative modifiche e integrazioni).
- Semina e impianto
 
Le sementi e il materiale di propagazione vegetativa  impiegati per le colture erbacee (es. tuberi,  bulbini, rizomi, stoloni) o arboree (es. talee) devono provenire da  agricoltura biologica. Tuttavia, fino al 31 dicembre 2003 (tale termine  dovrebbe comunque essere prorogato) è possibile derogare a tale disposizione e  quindi utilizzare materiale di propagazione proveniente da agricoltura  convenzionale qualora sia dimostrato all'organismo di controllo  l'impossibilità di reperire materiale ottenuto con metodo biologico. In  pratica, l'operatore deve richiedere mediante lettera raccomandata all'Ente  Nazionale Sementi Elette (ENSE) la disponibilità di materiale proveniente da  agricoltura biologica e il luogo di reperimento, oppure, in caso di comprovata  irreperibilità, la deroga ad utilizzare materiale di propagazione da  agricoltura convenzionale.
  Al contrario,  per il trapianto di piantine orticole dovranno essere utilizzate solo piante provenienti da agricoltura biologica,  senza alcuna deroga.
  E' vietato  l'impiego di materiale di propagazione geneticamente modificato (OGM).
- Irrigazione
 
L'impiego di  acqua irrigua deve essere contenuto mediante l'adozione delle opportune  tecniche colturali e irrigue.
  E' vietato  l'uso di tubature in plastica "a perdere": è ammesso l'uso di  materiale plastico (eccetto PVC) vincolato all'obbligo di recupero al termine  del ciclo.
- Controllo delle erbe infestanti
 
Le erbe spontanee devono essere controllate attraverso una delle seguenti pratiche:
- diserbo meccanico;
 - pirodiserbo;
 - termodiserbo;
 - pratiche agronomiche (rotazioni, consociazioni, pacciamature, inerbimento controllato, false semine, impiego di sementi ad elevata purezza, adeguata regimazione delle acque meteoriche e gestione irrigua).
 
E' proibito l'uso di prodotti erbicidi di sintesi.
- Disinfezione e disinfestazione del terreno
 
E' proibita la  disinfezione e disinfestazione del terreno.
  In caso di  forte infestazione parassitaria sia animale che vegetale e qualora le altre  tecniche colturali ammesse non producano effetti sufficienti, l'organismo di  controllo può autorizzare la solarizzazione del terreno purché  all'intervento segua una coltura da sovescio. 
- Interventi fitosanitari
 
La difesa delle colture in agricoltura biologica si basa essenzialmente sulla prevenzione (interventi indiretti), pertanto i prodotti utilizzabili per il controllo diretto sono unicamente quelli riconducibili ai principi attivi autorizzati (tab. 4) il cui impiego è comunque subordinato alla sussistenza di condizioni tali da provocare seri danni economici qualora l'intervento diretto venisse meno.
Interventi  indiretti:
  Concorrono a  creare condizioni ambientali sfavorevoli allo sviluppo di patogeni e parassiti,  prevenendo l'infestazione delle colture.
  Le pratiche  adottabili in un'azienda biologica per la difesa indiretta dalle colture sono  riconducibili a tre tipologie di interventi:
- Difesa agronomica. Consiste nell'attuazione delle opportune pratiche di fertilizzazione, inerbimento e diserbo, rotazione, consociazione, densità di semina, regimazione delle acque, irrigazione, lavorazione del terreno e potatura.
 - Difesa genetica. La scelta del materiale d'impianto deve ricadere sulle specie e varietà più resistenti alle malattie che compromettono maggiormente la produzione. Si ricorda che è vietato l'impiego di materiale proveniente da tecniche di ingegneria genetica.
 - Equilibrio dell'agroecosistema. Occorre favorire le condizioni più adatte alla riproduzione e diffusione dei nemici naturali dei parassiti (presenza di siepi, luoghi per nidificare, diffusione di predatori e/o parassitoidi).
 
fonte: http://www.coldiretti.it/anagribios/documenti/documento.doc
sito web http://www.coldiretti.it/
Autore del testo: Il Presidente Marco Benvenuti ?
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