Cani e la loro storia

 

 

 

Cani e la loro storia

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Cani e la loro storia

 

IL CANE E LA SUA STORIA

 

“SIAMO TUTTI PRIGIONIERI DELLA NOSTRA FISIOLOGIA” HENRY BESTON

 

Le facoltà mentali del cane e molte delle sue attitudini comportamentali sono determinate dalla fisiologia del suo cervello. Il suo ,come il nostro, è il risultato di una specifica storia evolutiva. Perciò per comprendere la mente del cane domestico , dobbiamo in primo luogo  conoscere le origini biologiche ,l’ evoluzione e la storia.

 

 

                                               I primi cani

 

Esiste una vasta narrativa popolare sul primo cane. Secondo gli indiani Kato della California ,dio Nagaiche creò il mondo. Dapprima eresse quattro grandi colonne agli angoli del cielo per sostenerlo e per scoprire la terra, poi cominciò a passeggiare qua e là creando le cose.

Sembra che per i Kato l’ idea di un essere umano che giri senza un cane fosse impensabile ,una cosa inaudita. Il cane è sempre esistito.

Il fascino di questo mito risiede nel fatto che comprende un elemento di verità ,nel senso che l’ associazione dell’ umanità con i cani precede le prime vestigia della civilizzazione.

Infatti il primo animale addomesticato fu il cane.

 

Le traccie sul primo cane si perdono nel vago. Il primo reperto fossile certo di cane addomesticato risale a circa quattordicimila anni fa. Era il compagno di un gruppo di uomini paleolitici che vivevano nelle caverne della regione chiamata oggi Iraq.

 

L’ uomo di Neanderthal dominava ancora l’ Europa quarantamila anni fa, e i primi umani fisicamente indistinguibili da noi apparvero trai  trenta e trentacinquemila anni fa.

 

Della stessa epoca è un altro ritrovamento archeologico che suggerisce come i cani servissero da guardia e anche da compagnia.

 

E circa diecimila anni fa esistevano in Danimarca due distinte razze di cani domestici di taglia differente.

 

                                      Gli Antenati del cane

 

Esistono diverse teorie sulla provenienza biologica dell’ attuale cane domestico ,ma pochissimi elementi a loro sostegno . La prima traccia della famiglia dei canidi risale a circa trentotto milioni di anni fa.

I canidi che fanno parte del più vasto gruppo dei carnivori , comprendono svariate creature simili al cane,le più note delle quali sono il lupo ,la volpe, lo sciacallo ,il coyote,il dingo e il cane selvatico.

La genealogia completa del cane non ci sarà mai nota, ma esistono elementi sufficienti per chiarire qualche passaggio.

I paleolitici sono concordi nel ritenere che il precursore del cane fosse un curioso animaletto arboricolo chiamato macis.

L’ animale visse una quarantina di milioni d’ anni fa, ossia non molto dopo l’ apparizione dei mammiferi moderni ma parecchio prima delle grandi scimmie.

Il macis aveva grosso modo le dimensioni di un mustelide ,con zampe corte,coda lunga e corpo slanciato.

Oltre a essere l’ antenato di tutti i canidi ,macis lo è anche degli orsi e,curiosamente , dei gatti.

Il ramo evolutivo che porta al cane prosegue con un animale detto cynodictis.

Questa specie comparve nel pliocene, circa dodici milioni di anni fa. Aveva gli artigli parizialmente retrattili, e pertanto può essere vissuto sugli alberi o esservi salito per proteggersi o cacciare.

Il cynodictis passava più tempo al suolo del macis ed era meglio attrezzarto per la corsa.

Diede vita a due linee evolutive .La prima il cynodesmus ,comprendeva grossi animali molto somiglianti alla iena e con qualche caratteristica felina.

Il secondo ramo era il tomarctus da cui derivano tutti i canidi. A una prima occhiata il tomarctus ci sarebbe apparso più  o meno simile a un cane moderno. Tuttavia alcune caratteristiche ,oltre a differenziarlo a livello anatomico ,fanno pensare che fosse meno intelligente.

Oggigiorno ci sono lamento trentanove specie di canidi.

Tutti i cani domestici appartengono alla specie Canis familiaris, estremamente differenziata ,si contano oltre 800 razze al mondo.

Il cane è solo una versione addomesticata di uno dei canidi selvatici?Se non lo è si è evoluto da una delle altre specie di canidi attraverso un qualunque processo biologico?

 

Il lupo

In grande maggioranza ,gli esperti sono convinti che i cani si siano evoluti direttamente dal lupo.

 

Bruce Fogle: i cani sono lupi,sebbene a volte sembrino indossare i panni dell’ agnello.

 

Se questo è vero ,allora per scoprire la natura della mente e del comportamento del cane sarà sufficiente studiare la mente del lupo.

Un approccio apparentemente accettabile . Senza dubbio i lupi assomigliano ai cani come struttura generale: i lupi nordici sembrano a prima vista indistinguibili dal pastore tedesco; altri però sono più grossi e ricordano maggiormente gli alaskan malamute o gli husky. All’ estremo opposto troviamo i lupi , che per taglia,colore assomigliano piuttosto alla volpe.

Il coyote ,pur membro indiscutibile della famiglia dei canidi, viene spesso chiamato lupo della prateria malgrado alcuni esperti lo assegnino a un gruppo nettamente separato,ben distinto dai lupi.

 

Gli esperti convinti che il cane sia un lupo addomesticato sostengono che la gran varietà di taglie e conformazione sia da ascrivere a un’ analoga varietà , in epoche e luoghi diversi,degli antenati lupi.

Cosi il lupo nordico avrebbe dato origine non solo al pastore tedesco, ma anche all’ alaskan malamute, al samoiedo, al husky.

I caratteri tipici di questo gruppo comprendono il muso affilato, orecchie a punta e coda fluente.

I lupi di montagna ,come quelli tibetani ,hanno il muso più corto e vengono ritenuti gli antenati del segugio puro,del mastiff e del bulldog.

Il muso più tozzo e squadrato e la mandibola prominente rappresentano due tra i caratteri tipici di questa linea.

 

Lo sciacallo

 

Secondo K.Lorenz ,il cane discende dallo sciacallo, e non dal lupo, questa tesi non ha mai incontrato il favore degli altri specialisti.

Ho l’ impressione che tale teoria sia stata rifiutata in base a considerazioni più fantasiose che scientifiche.

Lo sciacallo ha la reputazione di spazzino e divoratore di carcasse.

Anatomicamente ,tuttavia, non presenta in pratica nessun tratto che lo separi dal lupo o dal cane domestico , e qualsiasi accurata descrizione della sua fisiologia e del suo comportamento si può altrettanto ben applicare ai lupi piccoli,al coyote o ad alcune varietà di cane domestico.

Fisicamente il cane e lo sciacallo hanno in comune una singolare caratteristica.

Molti sostengono che se in un punto qualsiasi del pelo di un cane c’ è una macchia bianca, per quanto minuscola,quasi certamente un minimo di colorazione bianca sarà presente anche sulla coda. A quanto pare lo sciacallo ha spesso macchie bianche sulla punta della coda.

Tale particolarità è servita a sostenere la teoria secondo cui i cani hanno dei geni in comune con lo sciacallo.

Quello che però mi colpisce di più nello sciacallo è la pupilla rotonda, no novale come in molti lupi, e ciò gli conferisce la tipica espressione che siamo abituati a vedere nel cane domestico.

 

La volpe

Tra tutti  i conidi,la volpe viene considerata l’ antenata meno probabile del cane. E’ caratterizzata da muso appiattito,zampe corte,pelliccia lunga, coda che da sopra può misurare dalla metà ai due terzi di testa e corpo messi insieme.Anche il comportamento sembra differire alquanto da quello dei cani.

La volpe è assolutamente onnivora: mangia insetti,vermi ,piccoli uccelli,altri mammiferi, uova,carogne e vegetali.

A differenza di altri membri della famiglia del cane non insegue la preda,ma le si avvicina silenziosamente e quindi le balza addosso,un po’ come fanno i gatti.

Le volpi famose per il loro carattere ombroso ,vivono solitarie per gran parte

dell’ anno e si riuniscono  solo nella stagione riproduttiva. Pur partorendo in tana, vivono all’ aperto e dormono nascoste tra le erbe o i cespugli.

Hanno addirittura le pupille a fessura,il  che dà loro un aspetto quasi felino.

Nulla di simile è osservabile in alcun cane domestico moderno. Non solo : la comune volpe rossa,presente in Europa,Nordamerica e Nordafrica ,ha un numero di cromosomi diverso dal cane. Da ciò discende che i due animali non dovrebbero essere interfertili. Tuttavia ,qualche raro resoconto di fonti per altri versi attendibili ventila l’ idea che cani e volpi si siano occasionalmente accoppiati,producendo prole fertile.

L’ ibridazione è probabilmente possibile con varietà di volpi le quali, a livello di struttura genetica, siano più affini allo sciacallo o al lupo.

 

Dinghi, cani selvatici e paria

 

L’ ultima serie di canidi da prendere in considerazione quali possibili antenati dei cani domestici sono i  cosiddetti cani selvatici.

Caratterizzati da musi triangolari, orecchie appuntite poste nella parte anteriore della testa ,arcata sopraccigliare piatta e occipitale marcato.

Questo gruppo di cani è diffuso in tutto il medio oriente , è una vasta popolazione esiste in Africa,Australia e Asia meridionale. Purtroppo ,della mente di questi canidi ne sappiamo ancora meno rispetto a quella di lupi,sciacalli e volpi.

La specie note come dingo, fisicamente molto simile al lupo asiatico, pare sia stata introdotta nel continente oceanico dai nomadi ,che oggi definiamo “aborigeni” .

E’ plausibile che a quell’ epoca i dinghi fossero semiaddomesticati, per poi tornare allo stato selvatico in tempi successivi.

Quando i primi europei giunsero in Australia scoprirono che molte famiglie   aborigene tenevano  cani ,in genere ben curati, decisamente apprezzati e attivamente usati per la ciaccia.

Parecchi esploratori notarono come questi cani fossero in pratica indistinguibili dai dinghi selvatici. Ciò non sorprende ,dato che molti aborigeni si procurano cani rubando i cuccioli ai dinghi.

Quando è allevato dagli esseri umani,il dingo diventa un cane domestico leale e fedele,solitamente affidabile quanto le altre razze domestiche.

E’ l’ unico grosso mammifero carnivoro presente in Australia.Si raduna in branchi, quasi con gli stessi criteri del lupo.

Tra le razze domestiche il basenji è il più simile ,essendo fisicamente indistinguibile dai cani selvatici di quelle regioni dell’ Africa una volta note come  Congo e Sudan.

Il basenji somiglia ai cani selvatici anche perché le femmine vanno in calore una sola volta all’ anno e non due come la maggior parte degli altri domestici.

Oltre il basenji ,un'altra razza con una buona dose di sangue selvatico è il rhodesian ridgeback. Si tratta di un grosso cane alto da sessanta a settanta centimetri al garrese , pesante circa 35kg.

Il ceppo originario risale a un selvatico addomesticato dagli ottentotti o khoi-khoi, una tribù imparentata con i boscimani che vive  nella regione sudafricana del Capo di buona speranza.

La caratteristica distintiva del rhodesian ridgeback è una cresta sul dorso formata da peli cresciuti in direzione opposta rispetto al resto del mantello.

Questa criniera inizia subito dietro le spalle e va assottigliandosi verso i fianchi.

E’ proprio un carattere simile collegare questa razza ai cani selvatici.

I dinghi e gli altri selvatici hanno un a cresta analoga ma non cosi pronunciata, che di solito  diventa visibile quando l’ animale è arrabbiato ,spaventato o provocato.

 

                   CARATTERI COMUNI AI CANI E AI LORO CUGINI

 

Dato che lo scopo di queste mie lezioni è promuovere la comprensione del comportamento dei domestici ,è bene prendere in considerazione alcune caratteristiche condivise dall’ intera famiglia dei canidi.

Dal punto di vista fisico, tutti i hanno petto ampio e vita stretta,il che li rende corridori velocissimi.Posseggono tutti una fortissima capacità di distinguere gli odori,e un buon udito.Quanto al cervello ,lo zoologo Fredrick Zeuner è arrivato alla conclusione che nei canidi “l’ intelligenza è di gran lunga superiore a quella degli altri carnivori ,compresi i felini”. Dal punto di vista del comportamento ,tutte le specie affini ai cani usano metodi simili di comunicare :stessi segnali corporali e facciali per manifestare rabbia, paura,piacere,dominio e sottomissione;tutti ululano.

Tutti i canidi non disdegnano di strofinarsi occasionalmente contro una carogna,e altre porcherie maleodoranti.

Questo atteggiamento bizzarro pare abbia a che vedere con il loro apprezzamento estetico degli odori, che alcuni esperti hanno paragonato alla nostra passione per la musica.

Tutti i membri della famiglia dei canidi , tranne la volpe sono altamente sociali. Molti si riuniscono in branchi per cacciare o anche solo per compagnia. Tutti  dimostrano abitudini sociali ben sviluppate. Stabiliscono e mantengono una gerarchia,di dominio,incentrata sul capobranco ,e dimostrano lealtà al branco e a tutti i suoi componenti .Sono protettivi nei confronti dei cuccioli e spesso badano loro quando la madre è assente.

Tutti  i canidi usano l’ urina,mescolata con le secrezioni della glandola prepuziale,per marcare i limiti del loro territorio.Nei maschi ,questo comportamento si manifesta alzando la zampa e dirigendo l’ urina verso grossi oggetti,per piazzare l’ odore all’ altezza del naso degli altri cani e spargerlo su un più vaso raggio.

Alcuni esperti ritengono che i canidi ricavino un mucchio d’ informazioni da questi segnali odorosi.Si crede che l’ odore identifichi l’ urinatore, il suo sesso,l’ età ,lo stato di salute e ciò che ha mangiato.

Determinanti ormoni presenti nell’ urina possono anche informare gli altri riguardo lo stato psicologico dell’ animale al momento dell’ eiezione:arrabbiato, spaventato, contento,o fresco di accoppiamento.

Forse la caratteristica comune più rilevante è la capacità dei canidi di incrociarsi: Il lupo ,il coyote, lo sciacallo ,il dingo ,il cane selvatico e il cane domestico ,possono tutti quanti incrociarsi tra loro e mettere al mondo una prole viva e fertile.

 

 

                            LA VERA ORIGINE DEL CANE DOMESTICO

 

Con tali e tanti progenitori potenziali del cane domestico e comunanze fisiologiche e comportamentali tra le varie specie di canidi,possiamo trarre conclusioni definitive sulle sue origini?

Alcuni biologi dubitano che riusciremo mai a dare una risposta certa, ma la teoria più plausibile è che il cane domestico porti in sé in varia misura ,i geni di tutti i canidi selvatici ,lo credo che la domesticazione non sia stata un evento singolo. E’  invece provabilissimo che gli esseri umani abbiano addomesticato i cani in epoche differenti e in differenti aree geografiche.

Forse un gruppo di cacciatori paleolitici s’ imbattè in qualche cucciolo di lupo e lo allevò.

In un luogo diverso, un’ altro gruppo di cacciatori aveva forse trovato qualche cucciolo di sciacallo .Altrove ancora ,qualcuno rapì dei cuccioli di coyote o di cane selvatico e li allevò vicino al fuoco.

Nel corso di svariate generazioni si scelsero gli animali più arrendevoli e utili, e ciascuno diede origine a una razza : quindi un cane-sciacallo, altrove ancora un cane-dingo, o un cane –cane selvatico africano, o un cane-coyote.

Nelle sue migrazioni da un posto all’ altro ,senza dubbio la gentre si portava appresso i suo i cani.Quando proprietario del cane-lupo e del cane-sciacallo si incontravano ,mentre gli uomini si scambiavano merci ,beni ,cibo o ostilità ,i cani si scambiavano geni.

Perciò i commerci e i viaggi per tutto i l globo hanno creato numerose varietà esistenti di cane domestico, e forse ciascuna di esse ha in sé il completamento genetico per giustificare la denominazione di cane-lupo-sciacallo-coyote-dingo-volpe.

Un singola razza può essere per il 30%lupo,30%coyote,30% sciacallo,40%dingo,mentre un'altra razza è per il 60% lupo e per il 40% coyote,ecc...

All’ interno di questa miscela genetica l’uomo  ha isolato i geni del riporto, della punta, della caccia,del pascolare le greggi,del fare la guardia,e di numerose altre qualità fisiche e comportamentali.

La storia dei cani dimostra che,se guardiamo a fondo,di solito riusciamo a trovare specifici mix genetici ,che si adattano a qualsiasi nostra richiesta ;tutto quello che abbiamo che dobbiamo fare è trovare cani che possiedano,le caratteristiche desiderate per poi incrociarli selettivamente e creare una nuova varietà di cane domestico.

 

                   GLI EFFETTI DELLA DOMESTICAZIONE SUL CANE

 Supponiamo di sapere per certo che un particolare membro della famiglia dei canidi è l’ unico antenato dei cani domestici.

Saremo tentati di credere che se ha  un certo comportamento o dimostra una specifica dote mentale, gli stessi caratteri dovrebbero ritrovarsi nei cani.

Sfortunamente non è vero.

Il processo stesso di domesticazione ha reso i cani diversi dai loro cugini bradi, non solo fisicamente ma anche psicologicamente.

I cambiamenti più rivelanti sono dovuti al fatto che,nel creare razze,l’uomo ha sistematicamente selezionato basandosi sulle caratteristiche del cucciolo.

Il termine tecnico è neotenia.

In poche parole, l’ adulto mantiene molte delle caratteristiche dell’ animale immaturo.

Questa forma di neotenia riguarda sia la fisiologia  che il comportamento.

Fisicamente,una delle principali differenze tra i  cani e i canidi selvatici è che i primi hanno muso più corto e “infantile”.Il naso è un po’ appiattito e in certe razze i denti si assiepano.

Esempi limite di ciò sono i bulldog e i boxer,esempio estremo sono i levrieri.

Una seconda differenza è la taglia.In generale i cani sono più piccoli dei lupi e sciacalli. L’ alano ed il san bernardo sono eccezioni.

Ma come dimostrerò in seguito questi sono cani appositamente progettati e allevati per la loro taglia gigante ,e rappresentano vere e proprie rarità.

Anche i colori sono cambiati. I lupi ,gli sciacalli e i cani selvatici hanno una tinta relativamente uniforme,con qualche occasionale macchia chiara sul  muso,sul ventre e sulla punta delle zampe.

Nei domestici invece i colori variano enormemente. Ci sono molte più sfumature di bianche che in natura. Poi gli spettacolari rossi dei setter irlandesi, lo splendore purpureo dei kerry blue terrier,le magnifiche macchie dei dalmata .

Alcune varianti del manto sono state scelte per motivi artistici,altre per funzionalità. Un terrier dal pelo duro o ruvido risulta meglio protetto dalle rocce aguzze attorno alle tane o dai denti della sua preda. Il malamute ha bisogno di un mantello molto folto e isolante per proteggersi dal clima artico.

Nel barbone ,la continua crescita del pelo sembra semplicemente fornirci infinite opportunità di rimodellarlo  in sintonia con i nostri gusti mutevoli.

Quanto alle orecchie ,nessun cane adulto le ha naturalmente pendule o mozze: tutti i canidi le hanno ritte e appuntite. Invece i cuccioli di molti cani selvatici hanno spesso le orecchie cadenti,che però si raddrizzano appena raggiunta la maturità.

Ovviamente parecchi domestici selezionati secondo neotenia,come gli spaniel e i  segugi, mantengono le orecchie pendule del cucciolo per tutta la vita.

Dal punto di vista comportamentale, i nostri animali domestici sono più simili ai cuccioli.Quando leccano la faccia di una persona,atto comunissimo,in effetti stanno mimando il comportamento dei piccoli che leccano il muso della madre per ottenere cibo rigurgitato.

Quindi i baci del vostro cane in realtà significano che vi sta trattando come un genitore e chiedendo uno spuntino.

Altra caratteristica comportamentale del cane domestico è la sua relativa docilità .Un effetto della neotenia è quello di far si che il cane agisca  come un cucciolo,e i cuccioli non sfidano i membri adulti del branco per ottenere il predominio. In natura i canidi in crescita sfidano prima i membri più piccoli e deboli del branco ,quindi risalgono la gerarchia.

Nelle razze di taglia più grande abbiamo spesso coltivato livelli di attività inferiori a quelli usuali nei canidi selvatici. Cani come gli alani, i san bernardo e i terranova vengono spesso ritenuti cani da compagnia, poiché ,se si presenta l’ occasione, si acciambellano davanti al camino per ore intere.

Inoltre i cani domestici sono stati selezionati in modo da ridurre la loro neofobia , ossia la paura di cose e persone nuove.

Tale paura è abbastanza comune nei canidi selvatici e non è facile da eliminare.

 

Vediamo più dettagliatamente quali sono gli stadi previsti dalla teoria neotenica:

 

1°.STADIO (STADIO DEL NEONATO)

E’ il primo stadio neotenico,hanno caratteristiche fisiche prepotentemente infantili, tipiche dei cuccioli di lupo nel primo e secondo mese di vita.

Il muso è corto ,le orecchie piccole e pendenti ,il cranio tondeggiante,il corpo tozzo e l’ andatura è goffa.

Psicologicamente il cucciolo è legato esclusivamente alla madre e ai fratelli.

Appartengono a questo stadio tutti i molossoidi.

Questi cani sono lottatori senza inibizioni rituali (che compaiono nel lupo adulto), ottimi guardiani perché estremamente territoriali, non molto adatti alle attività che richiedono un alto temperamento (velocità di reazione agli stimoli) e spirito

d’ iniziativa.

 

2°.STADIO (STADIO DEL GIOCO)

Si avvicinano al cucciolo di lupo dal terzo al quarto mese di vita. Manifestano curiosità e vivacità verso gli stimoli esterni,giocano spontaneamente con i fratelli e con i genitori ,cominciano a uscire dalla tana e a interagire con altri membri del branco, ma diffidano ancora di ciò che conoscono.

Provano grande piacere nel prendere tutto in bocca.

L’ aspetto fisico presenta: orecchie più lunghe, ma in posizione ancora pendente o semieretta,muso allungato e corpo agile e proporzionato.

Rientrano in questi gruppi la maggiorparte dei braccoidi e soprattutto i retrievers.

Sono poco adatti a compiti di guardia e difesa.

 

3°.STADIO (STADIO DEL PARATORE)

Corrisponde al lupacchiotto di 4-6 mesi.

Le orecchie sono ormai erette o quasi,il muso si è ulteriormente allungato ,l’ andatura è agile e sciolta.

Meno appassionato al riporto ;manifesta invece la tendenza a sorpassare qualsiasi oggetto in movimento.

In natura ,dai 3 ai 6 mesi ,avvengono le fasi di ordinamento gerarchico e di ordinamento del branco;quindi questi cani sono già molto gerarchici e collaborativi.

Appartiene a questo gruppo la maggior parte dei lupoidi ,specialmente quelli da pastore.

Sono adatti a compiti di guardia e di difesa.

Le razze che appartengono a questo gruppo sono quelle più duttili ed eclettiche,perché mostrano una maturità psichica “quasi” adulta ma restano assai dipendenti dai suoi gerarchici.

 

4°.STADIO (STADIO DEL TALLONATORE)

La prima teoria neotenica ,si fermava a questo stadio,raggruppando tutto il periodo che va dall’ adolescenza all’ età adulta.

Oggi si tende ad aggiungere un quinto stadio per rappresentare il cane completamente adulto.

Nello stadio del tallonatore il cane presenta un fisico simile a quello del lupo adulto, orecchie dritte,muso lungo ,muscolatura ben sviluppata,corpo agile .I tallonatori sono indipendenti e capaci di prendere iniziative in proprio e fortemente predatori.

Sono fortemente gerarchici ma rispettano solo il capo branco.

Con loro è più efficace una dominanza “seriosa” di una sdolcinata e ricca di coccole. Appartengono a questo stadio alcuni levrieri,tutti  i cani nordici da caccia, il samoiedo e l’ alaskan malamute.

 

5°.STADIO (STADIO DELL’ ADULTO)

Il cane somiglia fisicamente e caratterialmente a un lupo adulto .Non abbaia quasi più ,ma può ululare per motivi sociali. Molto indipendente e predatore, può avere un legame assai forte solo con i membri di rango superiore che sappiano conquistarsi sua stima.

Rientrano in questo stadio i levrieri primitivi (azawakh) e le rimanenti razze nordiche Siberian husky e groelandese.

 

Fonte: http://www.marcellomessina.com/upload/IL%20CANE%20E%20LA%20SUA%20STORIA.doc

 

 

Sito web da visitare per ulteriori informazioni sulla salute dei cani : http://www.marcellomessina.com/

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Parola chiave google : Cani e la loro storia tipo file : doc

 

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Cani e la loro storia

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

Cani e la loro storia