Cani educazione dei cuccioli

 

 

 

Educazione dei cuccioli

 

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Cani

 

Educazione dei cuccioli

 

 

COMUNICARE CON IL CUCCIOLO

 

Ogni messaggio emesso dal proprietario è costituito da tre componenti: la componente VERBALE (le parole), la componente PARAVERBALE (il tono e il ritmo della voce) e la componente NON VERBALE (la postura, i gesti, la mimica, la cinetica del proprietario).

Il cucciolo riesce a percepire il “senso” del messaggio grazie alla “lettura” del tono della voce e del ritmo, della postura, dei gesti e della cinetica del proprietario... mentre non è in grado di comprendere le parole.

 

COSA FARE:

Posizione accucciata, sorriso, voce dolce = “messaggio” di tranquillità!

  • Per interagire con il cucciolo (es. gioco, richiamo) è opportuno chiamarlo, abbassarsi un pochino (non posizionatevi di fronte al cucciolo e non guardatelo mentre sta arrivando), sorridere ed utilizzare una voce dolce e suadente;
  • Appena il cane si avvicina ricompensatelo (vedi scheda);

 

 

In piedi, busto leggermente inclinato in avanti, mani sui fianchi, sguardo sul dorso del cane (sulla schiena vicino alla coda), movimenti lenti e tono autoritario = “messaggio” di irritazione!

  • Quando dovete “sgridare” un’azione indesiderata del cane assumete una posizione di “irritazione” (mani sui fianchi, busto leggermente inclinato in avanti, sguardo sul dorso del cane, movimenti lenti e tono autoritario).

 

COSA NON FARE:

  • Emettere un messaggio “discordante” in cui le tre componenti non sono in accordo tra loro come ad es. chiamare il cucciolo assumendo la posizione di “irritazione” o rincorrerlo poiché il cucciolo si allontanerà sempre di più;
  • Cercare di prendere il cucciolo, assumendo la “posizione di tranquillità”, per punirlo.

 

ATTENZIONE: quando il proprietario fissa insistentemente negli occhi il cucciolo, il messaggio ricevuto dal cane è “Sto per aggredirti”…è opportuno guardarlo sul dorso in modo da rafforzare la posizione di “educatore” del proprietario stesso. 

 

 

IL TONO DELLA VOCE

 

Durante l’emissione del messaggio è opportuno utilizzare differenti toni di voce….per facilitarne la “lettura” è necessario “esasperarli” anche in modo un po’ teatrale.

 

COSA FARE:

  • Utilizzate un tono dolce, invitante = ricompensa;
  • Utilizzate un tono pacato, normale = indicazione di una azione (es. VIENI, SIEDI, VAI AL TUO POSTO);
  • Utilizzate un tono autoritario = punizione (NO, BASTA).

 

COSA NON FARE:

  • Utilizzare un tono di voce autoritario per chiamarlo, mandarlo al suo posto, ecc.;
  • Alzare il tono della voce per “convincere” il cucciolo ad eseguire ciò che gli è stato richiesto…il cane “non è sordo” e così facendo si abituerà a rispondere solamente quando il proprietario utilizzerà un tono di voce molto alto;
  • Gridare, gesticolare o correre per cercare di controllare l’agitazione del cucciolo….al di là di una certa soglia di eccitazione il cane non è più in grado di controllarsi e non riesce più ad “ascoltare gli ordini”…quindi si ottiene esattamente l’effetto opposto.

 

 

 

LA RICOMPENSA

 

L’apprendimento del cucciolo avviene tramite la somministrazione dei premi (cibo, carezze, tono di voce, sguardi). Il premio rinforza positivamente un comportamento, cioè quella data azione sarà nuovamente eseguita in futuro.

 

 

COME DEVE ESSERE ESEGUITA:

  • Al termine dell'azione che si desidera rinforzare (ad es. appena il cucciolo ha terminato l’evacuazione dell’urina o delle feci);
  • Sistematicamente (cioè ogni volta) all’inizio poi saltuariamente (una volta ogni tanto) quando i risultati ottenuti sono più che soddisfacenti.

 

 

PUO ESSERE:

  • Il cibo: deve essere molto appetibile e insolito per il cane (ad es. un pezzettino grande come una nocciolina di prosciutto cotto);
  • I contatti fisici: carezze, “pacche”, abbracci;
  • Il tono di voce: dolce, carezzevole, quasi giocoso;
  • Uno sguardo diretto negli occhi della durata di pochi secondi.

 

ATTENZIONE: La ricompensa è sempre più efficace della punizione durante l’apprendimento del cucciolo.

 

COSA NON FARE:

  • Quando un cane si eccita alla vista di un altro cane sono premi le carezze date per “tranquillizzarlo” e qualsiasi atteggiamento apprensivo manifestato dal proprietario (così facendo il proprietario premia l’eccitazione);
  • Quando un cucciolo ha paura, trema, piagnucola sono premi le carezze date per “rincuorarlo” (così facendo il proprietario premia la paura);
  • Quando un cane salta addosso per “fare le feste” e in cambio è accarezzato o respinto con le mani l’azione tenderà a diventare più frequente;
  • Quando il proprietario parla con amici e il cucciolo è tranquillo, sdraiato al proprio posto tutti lo ignorano; appena si alza e comincia a saltare sulle ginocchia, mordicchiare, abbaiare, ecc. tutti i presenti (soprattutto i proprietari) lo guardano, lo accarezzano, gli danno del cibo, cercano di tranquillizzarlo.....il messaggio ricevuto dal cucciolo è “Quando rimango tranquillo tutti mi ignorano, mentre quando comincio a saltare, mordicchiare, e abbaiare ricevo molti premi…ecco, è così che mi devo comportare in futuro”.

 

 

 

LA PUNIZIONE

 

L’apprendimento del cucciolo avviene tramite la somministrazione della punizione. Grazie alla punizione quella data azione non sarà effettuata in futuro.

 

COME DEVE ESSERE ESEGUITA:

  • Durante o al termine dell’azione che si desidera punire…non si deve punire un’azione effettuata in precedenza;
  • La punizione deve essere sgradevole, proporzionata all’azione commessa e facilmente comprensibile dal cucciolo;
  • Deve essere preceduta da una “minaccia” es. un richiamo vocale (NO) e in seguito sarà utilizzato solo quest’ultimo;
  • La punizione deve essere sistematica (cioè deve essere effettuata ogni volta);
  • Per facilitare l’apprendimento è necessario “che ogni no sia seguito da un ”…punire l’azione indesiderata e chiedere al cucciolo l’esecuzione ad es. del seduto ricompensandolo molto calorosamente.

 

PUO ESSERE:

  • Diretta (o etologica):

A)        Collocare la mano sulla collottola del cucciolo comprimere verso il basso e trattenerlo fino al rilassamento (riproduzione del comportamento materno);

B)        Girare delicatamente il cucciolo a pancia all’aria, esercitare una leggera pressione sul torace e trattenerlo fino al rilassamento (riproduzione del comportamento materno);

 

  • A distanza:

            A)        Il tono di voce autoritario;               

  • Un colpo secco con la mano su di tavolo.

 

ATTENZIONE: La ricompensa è sempre più efficace della punizione durante l’apprendimento del cucciolo.

 

ATTENZIONE: si punisce sempre e solo l’azione del cane non il cane…utilizzare una punizione fisica nei confronti di un cane ha poco significato per la specie in oggetto poiché normalmente non esiste tale punizione in natura.

 

ATTENZIONE: l’area cerebrale necessaria per fare i “dispetti” (il lobo frontale) è poco sviluppata nel cane…quando, al seguito della punizione, il cucciolo ripete nuovamente l’azione indesiderata significa che il messaggio non è stato ben compreso.

 

COSA NON FARE:

  • Punire il cane dopo che ha eseguito l’azione (ad es. dieci minuti o un’ora dopo) …ad es. al rientro a casa;
  • Premiare e punire la stessa azione;
  • Mandare “a cuccia” il cucciolo…il cane potrebbe associare un’esperienza negativa;
  • Continuare a punire il cane che emette segnali di “sottomissione” (rilassato, gira la testa distogliendo lo sguardo, ventre a terra con le orecchie basse, su di un fianco, a pancia all’aria, che fa la pipì dall’emozione) poiché nel linguaggio canino significa “Ho accettato la punizione”.

 

 

INSEGNARGLI A FARE I BISOGNINI NEL LUOGO APPROPRIATO

 

All’età di circa due mesi il cucciolo è in grado di sporcare al di fuori della cuccia dove riposa con la madre e con i fratelli….ma riesce a trattenere le deiezioni solo per pochi minuti.

Solo all’età di quattro mesi il cucciolo è in grado di trattenere l’urina e le feci per alcune ore…ma per essere “educato alla pulizia” nel senso umano del termine (cioè per urinare e defecare nell’ambiente esterno) è necessario un apprendimento.

 

COSA FARE:

  • Insegnare al cucciolo a fare i bisogni nell’ambiente esterno fin dal primo momento (scegliere un particolare giardinetto pubblico e in questo sempre un punto preciso ben identificabile dal cucciolo con erba come substrato, oppure effettuare la stessa cosa con il giardino antistante la casa);
  • Allestire nell’abitazione un box costituito da una rete rigida saldata ad “L” alta quanto basta e le cui ali siano fissate al muro; i lati e le diagonali di questa struttura dovranno avere una lunghezza uguale o superiore ad almeno tre volte la lunghezza del cucciolo. In un angolo si metterà la ciotola del cibo, nell’altro quella dell’acqua, nell’altro la cuccia e nell’ultimo un substrato adatto all’evacuazione (ad es. un giornale strappato a striscioline). Il cucciolo deve essere gradatamente abituato a rimanere chiuso nel box…il box sarà utilizzato soprattutto quando il proprietario non è in casa;
  • Accompagnare il cucciolo sistematicamente dopo ogni somministrazione di cibo o acqua, ogni attività di gioco e al risveglio dopo un sonnellino (quindi circa ogni due ore) nel luogo prescelto per l’evacuazione (nell’ambiente esterno o nel box);
  • Accompagnare il cucciolo nel luogo predisposto all’evacuazione quando comincia a girare su se stesso, ad annusare il suolo e ad accovacciarsi poiché questo comportamento prelude all’evacuazione;
  • Per favorire un corretto apprendimento il proprietario deve seguire il cucciolo, accertarsi che abbia emesso le deiezioni e Ricompensarlo subito dopo ogni evacuazione correttamente eseguita;
  • Punire il cucciolo (pronunciando un NO con un tono di voce autoritario e battendo violentemente le mani) quando inizia a girare su se stesso e ad accovacciarsi…quindi accompagnarlo rapidamente (prendendolo in braccio) nell’ambiente esterno e attendere che faccia i “bisognini”;
  • Somministrare il cibo ad orari fissi aiuta il cucciolo ad imparare i “ritmi” della famiglia;
  • In assenza del proprietario è opportuno confinare il cucciolo nel box o in una singola stanza.

 

COSA NON FARE:

  • Far rientrare il cucciolo anche se non ha fatto i bisogni;
  • Terminare la passeggiata subito dopo l’evacuazione di urina e di feci;
  • Punirlo durante l’evacuazione dell’urina e delle feci…il cucciolo potrebbe trattenere i bisognini per un giorno intero;
  • Punirlo se si trovano deiezioni al rientro a casa (il cane non è in grado di associare due eventi distanti nel tempo);
  • Pulire i bisogni del cucciolo effettuati in casa in sua presenza…condurlo in un’altra stanza; (NB è opportuno utilizzare carta assorbente con acqua e aceto bianco);
  • Mettergli il naso dentro poiché non serve a nulla.

 

ATTENZIONE: La ricompensa è sempre più efficace della punizione durante l’apprendimento del cucciolo.

 

ATTENZIONE: il messaggio trasmesso al cucciolo con l’utilizzo del box (o dei giornali) è il seguente “In questo luogo si può evacuare”....ma così facendo si crea un apprendimento che potrebbe permanere anche in futuro….anche quando il box e i giornali non ci saranno più. Inoltre il cucciolo faticherà ad apprendere a trattenere le deiezioni in quanto “sa” che è possibile evacuare nel box quando ne ha bisogno. L’utilizzo del box, quindi, deve essere solo temporaneo!

 

ATTENZIONE: le feci del cucciolo effettuate in città, ai giardini, in spiaggia, nei sentieri in montagna, ecc. devono sempre essere raccolte e gettate negli appositi contenitori. Sarebbe anche opportuno insegnare al cucciolo a fare “la pipi’ ”solo sull’erba e negli appositi spazi, non sui muri delle case, sulle panchine dei parchi.....altrimenti i cani saranno sempre banditi da ogni spazio verde, spiaggia, lungomare.

 

ATTENZIONE: un cane ha bisogno di “essere portato fuori” (anche se vive in giardino/cortile)...

  • almeno sei volte al giorno se cucciolo;
  • almeno cinque volte al giorno se giovane (8-24 mesi);
  • almeno quattro volte al giorno se adulto (oltre due anni) per almeno un’ora in totale;
  • il fine settimana è caldamente consigliabile aumentare questi tempi (3-4 ore) portando il cucciolo/cane adulto in passeggiata (preferibilmente in libertà) al fiume, in montagna, al mare, ecc.

 

 

 

INSEGNARGLI A RESTARE SOLO

 

Il cane è un animale sociale, cioè vive all’interno di un gruppo…difficilmente rimane isolato per lungo tempo dai componenti del gruppo. Il cucciolo, quindi, deve imparare a rimanere da solo.

 

 

COSA FARE:

LA PARTENZA
  • Ignorare il cucciolo durante i 20-30 minuti che precedono la partenza (niente cibo, coccole, frasi rassicuranti o sguardi);
  • Collocare il cucciolo nel box (vedi scheda) o in una stanza appositamente preparata;
  • Uscire con tranquillità, senza nascondersi o “salutare” il cucciolo;
  • E’opportuno iniziare con assenze molto brevi (ad es. 15 minuti) ed aumentarne progressivamente la durata.

 

IL RITORNO
  • Ignorare il cucciolo quando si agita, piange o fa “le feste” (niente cibo, coccole, frasi rassicuranti o sguardi);                                                                                                             
  • Togliere il cucciolo dal box o aprire la porta della stanza in cui si trova, solamente quando si è tranquillizzato;
  • E’ opportuno ricordare che più “le feste” sono intense più il cucciolo ha sofferto durante l’assenza dei proprietari.

 

COSA NON FARE:

  • “Salutare” il cucciolo prima di uscire…il messaggio recepito è “Addio, non tornerò mai più”;
  • Premiare con cibo, carezze, ecc. le “feste” del cucciolo…queste ultime diventeranno sempre più intense;
  • Rinchiudere il cucciolo in spazi a lui sconosciuti o troppo piccoli;
  • Sgridare il cucciolo al rientro in quanto ha effettuato delle distruzioni…il cucciolo imparerà ad associare una punizione quando appaiono i proprietari ed è presente una distruzione…e, di conseguenza, scapperà a nascondersi (postura di sottomissione);
  • Riordinare o pulire in presenza del cucciolo…tutto ciò potrebbe essere considerato un “nuovo gioco”.

 

 

LA GERARCHIA

 

Il cane è un animale sociale e considera la famiglia in cui vive come un “branco” in cui si possono distinguereuna coppia (un maschio e una femmina) che svolgono il ruolo di capogruppo e altri individui che, invece, svolgono ruoli più marginali all’interno della famiglia. Il capogruppo è eletto “a pieni voti” dai componenti della famiglia (non assume il potere grazie alla forza fisica) e mantiene il proprio ruolo grazie “ai privilegi” posseduti. Durante la crescita (a partire dallo svezzamento) il cucciolo troverà il “proprio posto” all’interno del “branco” alla pubertà (all’età di circa 6 - 7 mesi nelle razze di piccola e media taglia mentre nelle razze di taglia grande a 12 - 15 mesi) avverrà l’inserimento gerarchico.

I “privilegi” del capogruppo riguardano il:

 

comportamento alimentare...

  • Il capogruppo mangia per primo, lentamente (poco per volta), mentre gli altri componenti della famiglia lo guardano;
  • “Seleziona” il cibo…è un tipo “dai gusti difficili”;
  • Ha il diritto di interrompere il pasto degli altri componenti della famiglia.

 

controllo dello spazio...

  • Il capogruppo sorveglia gli spostamenti dei componenti della famiglia;
  • Occupa una posizione “strategica”… centrale (davanti agli ingressi, sul pianerottolo, nel corridoio, davanti al cancello), se possibile sopraelevata (letto, poltrone, divano, gradini);
  • Il capogruppo gestisce abbaiando le partenze e gli arrivi…impedisce agli ospiti (e anche ai proprietari) di entrare o di uscire dalla proprietà.

 

Al raggiungimento della pubertà ci occuperemo anche de:

 

  • i rapporti sociali;

 

  • il comportamento sessuale
  • I cavalcamenti effettuati dal cucciolo non hanno un significato sessuale ma fanno parte dei rituali di comunicazione…è opportuno allontanarsi ed ignorare tali comportamenti.

 

 

ATTENZIONE: il cucciolo crea con il proprietario “preferito” un legame molto speciale (il legame di “attaccamento”) …che gli consente di crescere e di raggiungere l’autonomia comportamentale. La madre naturale, a partire dallo svezzamento alimentare, inizia ad allontanare il cucciolo (ad es. impedendogli di dormire a contatto) …il legame di “attaccamento” verrà reciso alla pubertà…il proprietario metterà, quindi, in atto il “distacco”.

 

I PASTI  

 

COSA FARE:

  • I pasti del cucciolo devono essere somministrati 10 minuti dopo il termine dei pasti dei proprietari (quando viene tolta la tovaglia) o in tempi diversi (es. una o due ore prima);
  • Il cucciolo deve consumare il pasto in un luogo senza importanza nella vita sociale della famiglia (non al centro della cucina o in un passaggio obbligato, ma ad es. in un angolo della cucina; in giardino ma non davanti alla porta d’ingresso della casa ma in un angolo del giardino stesso) delimitato da un tappetino;
  • Il proprietario dovrà somministrare la ciotola e allontanarsi fingendosi occupato in altre attività;
  • Lasciare la ciotola a disposizione per circa 10 - 15 minuti, poi ritirarla fino al pasto successivo;
  • È opportuno che il cucciolo assista ai pasti dei proprietari;
  • Il cucciolo deve attendere la somministrazione del pasto senza abbaiare o chiedere insistentemente.

 

COSA NON FARE:

  • Somministrare i pasti del cucciolo prima o contemporaneamente ai pasti dei proprietari;
  • Invitare il cucciolo a mangiare o imboccarlo…così facendo si premia l’esitazione del cane;
  • Cambiare la composizione della razione in occasione di una mancata assunzione del pasto…così facendo il cane vorrà “cambiare menù” ogni giorno;
  • Guardare il cane mentre mangia;
  • Dare cibo dalla tavola …sarebbe opportuno mettere alcuni bocconcini in un piattino e somministrarli al termine del pasto del proprietario;
  • Lasciare la ciotola a disposizione del cucciolo per molte ore;
  • Somministrare il pasto come risposta alle richieste del cucciolo (es. abbai, portare la ciotola in bocca, grattare la porta del mobile in cui è riposto il cibo, ecc.).

 

IL “TUO POSTO”

 

COSA FARE:

  • Il luogo di riposo del cucciolo (un “cuscino”, un materassino o una “brandina”) sarà collocato in uno o più punti dell’abitazione o del giardino… senza importanza nella vita sociale della famiglia… in un angolo della cucina, del soggiorno, della camera da letto, del giardino ecc.;
  • Permettere al cucciolo di salire sul divano o sul letto dei proprietari solamente quando è presente un telo di cotone segnaposto…l’iniziativa deve essere presa dai proprietari;
  • Questi luoghi dovranno essere rispettati da tutti, cioè quando il cucciolo si trova “al suo posto”non deve “essere disturbato” in quanto il cane considera il luogo di riposo come un luogo di isolamento;
  • E’ opportuno concedere al cucciolo di dormire nella camera dei proprietari in quanto all’età di 2 – 3 mesi il cucciolo dormirebbe con la madre e con i fratelli…così facendo non piangerà e non si sveglierà durante la notte evacuando urina e feci.

 

 

COSA NON FARE:

  • Collocare il luogo di riposo in una posizione centrale (in casa: al centro di una stanza, nei pressi della porta d’ingresso, in un corridoio, ecc.; in giardino: davanti alla porta d’ingresso dell’abitazione o sul pianerottolo delle scale );
  • Accettare che il cucciolo salga di propria iniziativa sul divano o sul letto dei proprietari…ma chiedergli di scendere assumendo al posizione “di irritazione”;
  • “Coccolare” il cucciolo quando si trova al “suo posto”…quando si desidera interagire con lui è necessario chiamarlo e coccolarlo lontano dal luogo di riposo;
  • Punire il cucciolo obbligandolo ad andare nel luogo di riposo…il cane assocerà “il suo posto” ad un evento negativo.

 

IL GIOCO

 

COSA FARE:

  • Lasciare giocare il cucciolo con altri cani libero dal guinzaglio in un luogo recintato o in un prato lontano dai pericoli della città…i cani adulti potranno ringhiare, abbaiare, oppure obbligare il cucciolo ad assumere la postura di sottomissione ma non gli faranno alcun male;
  • Lasciare a disposizione del cucciolo giochi sparsi in casa (e/o in giardino) non pericolosi, non tossici o facilmente distruggibili…si possono utilizzare palle più o meno grosse secondo la taglia del cane, in gomma rigida, degli anelli in corda molto spessa, ecc.;
  • Impedire al cucciolo di “mordicchiare” le mani o i piedi dei proprietari…punirlo pronunciando un NO con tono autoritario e interrompere immediatamente il gioco;
  • I proprietari possono giocare insieme al cucciolo al lancio e riporto di oggetti (quando il cucciolo riporta la pallina è opportuno non tirarla per prenderla ma ignorare il cane fino a quando lascerà spontaneamente la pallina, quindi premiarlo lanciandogli nuovamente la pallina), ad eseguire piccoli salti o corse…i giochi devono essere interrotti quando il cucciolo si eccita al punto da non riuscire più a controllare la motricità e il morso.

 

COSA NON FARE:

  • Lasciare giocare il cucciolo con altri cani al guinzaglio o impedirne il contatto per paura di aggressioni…il cucciolo, grazie al gioco, perfeziona il “linguaggio canino”;
  •  Tollerare i giochi di “mordicchiamento” alle mani o ai piedi…il cucciolo non “ha bisogno di farsi i denti”;
  • Eseguire giochi di “tira e molla” o “fare la lotta”…questi giochi eccitano in pochi secondi  il cucciolo al punto da non riuscire più a controllare la motricità e il morso;
  • Punire il cucciolo quando si eccita troppo…oltre ad una data soglia di eccitazione il cucciolo non è più “recettivo” alle punizioni e potrebbe eccitarsi ancora di più.

 

ATTENZIONE: i giochi di tipo eccitatorio tra cane e proprietario come le finte lotte, il tira e molla con oggetti, il lancio ripetuto più volte di palle o bastoni non stancano i cuccioli…dopo poco tempo si addormentano sfiniti ma al risveglio ricercano immediatamente stimoli dello stesso tipo. Per “stancare” un cane nel senso di “sfogare”, sono necessarie frequenti passeggiate all’aperto (molto impegnative, con piccole salite, discese, salti, ecc.), giochi con altri cani, ecc.

 

 

LA PASSEGGIATA

 

AL GUINZAGLIO(E’ opportuno ricordare che in natura il cane non utilizza il guinzaglio!)

 

IL COLLARE

  • Di stoffa o in cuoio…per alcune razze come ad es. il carlino, il bulldog inglese o francese è invece opportuno utilizzare una pettorina.

 

IL GUINZAGLIO

  • Di stoffa o in cuoio, lungo circa 1,5 m...è opportuno evitare i guinzagli allungabili in quanto non riescono a trasmettere i “messaggi” inviati dal proprietario.

 

COSA FARE:

  • Per abituare il cucciolo al collare/ pettorina (in casa o in giardino) è necessario farglielo indossare per pochi minuti al giorno…e ricompensarlo giocando al gioco che preferisce o somministrando bocconcini prelibati;
  • Per abituare il cucciolo al guinzaglio mettere collare/ pettorina e guinzaglio (in casa o in giardino) per pochi minuti al giorno… e ricompensarlo giocando al gioco che preferisce o somministrando bocconcini prelibati;
  • Quando il cucciolo avrà “preso confidenza” con collare, pettorina e guinzaglio il proprietario si allontanerà per pochi passi, quindi assumerà la posizione di “tranquillità” chiamando il cucciolo (vedi scheda) …una leggera trazione del guinzaglio accompagnerà l’avvicinamento del cucciolo;
  • Per far imparare al cucciolo la condotta al guinzaglio è necessario cominciare con il solo collare…si devono eseguire pochi passi cambiando rapidamente la direzione e la velocità dell’andatura…pronunciando il nome del cucciolo seguito dalla parola “VICINO” battendo con la mano sulla coscia come per invitarlo al gioco (quando il cucciolo cammina vicino alle gambe del proprietario è opportuno premiarlo con un bocconcino di cibo, la voce dolce e una carezza);
  • Quando questi esercizi saranno svolti correttamente si può passare alla passeggiata vera e propria …quando il cucciolo tende a mettere in tensione il guinzaglio il proprietario si deve fermare, aspettare che il cucciolo si tranquillizzi e successivamente ricominciare a camminare (quando il cucciolo non mette in tensione il guinzaglio è necessario premiarlo con un bocconcino di cibo, la voce dolce e una carezza);
  • Durante la passeggiata si deve seguire un percorso a “zig - zag” cioè girare improvvisamente a destra, poi a sinistra e infine invertire la marcia…è consigliabile effettuare una piccola corsa, poi rallentare, ecc. (in modo che il cucciolo impari a concentrare la propria attenzione sul proprietario);
  • Per favorire l’apprendimento è necessario ricompensare il cucciolo quando esegue ciò che gli viene richiesto.

 

COSA NON FARE:

  • Far indossare al cucciolo il collare e il guinzaglio e trascinarlo in modo che impari a camminare…il cucciolo assocerà il guinzaglio ad un evento negativo;
  • Accorciare il guinzaglio ad es. arrotolandolo sulla mano durante la passeggiata… il guinzaglio deve essere esteso in tutta la sua lunghezza in quanto è un importante mezzo di comunicazione tra il proprietario e il cucciolo;
  • Lasciare il guinzaglio in continua tensione durante la passeggiata…così facendo il cucciolo imparerà che per camminare al guinzaglio è necessario tirare;
  • Permettere al cucciolo di avvicinarsi agli altri cani quando è al guinzaglio…la fase di “saluto e riconoscimento” è alterata dal guinzaglio stesso e può comparire un’aggressione;
  • Prendere in braccio il cucciolo quando si avvicinano altri cani…il messaggio trasmesso sarà “I cani sono pericolosi”.

 

IN LIBERTà

 

COSA FARE:

  • Il cucciolo all’età di due - tre mesi può essere lasciato libero in un luogo sicuro (dove non transitino automobili, motorini o biciclette) magari recintato…la paura del mondo esterno lo farà allontanare dal proprietario al massimo di qualche metro;
  • Al fine di rafforzare il richiamo il proprietario potrà allontanarsi dal cane per pochi passi e successivamente chiamarlo (vedi scheda);
  • Per far imparare al cucciolo a concentrare la propria attenzione sul proprietario è necessario, qualora si allontanasse, effettuare un rapido dietro – front battendo i piedi rumorosamente sul terreno…quando il cucciolo ritornerà vicino al proprietario non deve essere ricompensato. 

 

 

COSA NON FARE:

  • Attendere che il cucciolo sia cresciuto prima di effettuare la passeggiata in libertà…il cucciolo avrà ben poca paura del mondo esterno e si allontanerà molto dai proprietari;
  • Inseguire il cucciolo adottando la postura di “irritazione” gridando il suo nome se iniziasse a correre lontano dal proprietario…così facendo il cane si allontanerà sempre di più.

 

CONOSCERE IL MONDO

 

Lo sviluppo del sistema nervoso del cucciolo termina all’età di tre – quattro mesi circa. Le “esperienze” vissute più volte nell’arco di questo breve periodo saranno ricordate e considerate come “conosciute e non pericolose”…le specie conosciute (esseri umani, gatti, uccelli, ecc.) saranno considerate come “amiche” e non saranno predate.

 

 

COSA FARE:

  • Condurre il cucciolo, almeno una volta alla settimana, al mercato, alla stazione ferroviaria, presso una scuola quando escono i bambini, ecc.;
  • Effettuare passeggiate in città (nel traffico cittadino) e in campagna;
  • Esporre il cucciolo a frequenti contatti con esseri umani di sesso maschile e femminile, adulti, bambini, anziani…persone di colore, ecc.;
  • Favorire l’incontro e il gioco in libertà con altri cani…e con altre specie animali (es. gatti);
  • Effettuare frequenti viaggi in automobile.

 

COSA NON FARE:

  • Isolare il cucciolo in giardino o in casa fino al termine dello sviluppo del sistema nervoso…i cuccioli più timidi avranno in seguito paura delle persone, dei cani, delle automobili;
  • Impedire i contatti con esseri umani di tipologia differente…il cucciolo potrebbe in seguito avere paura degli uomini, delle donne o dei bambini.

 

ATTENZIONE: un cucciolo pauroso potrebbe diventare un adulto aggressivo.

 

 

IL BAGNETTO

 

COSA FARE:

  • Può essere effettuato direttamente dal proprietario nella vasca da bagno dell’abitazione già dall’età di due - tre mesi e con una frequenza qualsiasi (ogni settimana, ogni dieci giorni, ogni due settimane);
  • Per evitare che il cucciolo scivoli è opportuno collocare un tappetino gommato sul fondo della vasca;
  • Almeno per le prime volte è necessaria la presenza di due persone: una si occuperà del cucciolo ponendolo nella vasca da bagno e lasciandocelo per qualche minuto mentre lo accarezza e lo tranquillizza… la seconda persona aprirà il miscelatore (acqua tiepida come per un neonato) e farà scendere piano piano l’acqua dalla doccetta inizialmente sul fondo della vasca (senza tappo);
  • Dopo pochi minuti si dirigerà il getto d’acqua sul cucciolo (prestando attenzione a non fare entrare acqua nelle orecchie) e si applicherà con l’aiuto di una spugna lo shampoo (preferibilmente diluito in una bacinella) uniformemente su tutto il corpo del cane… mentre la seconda persona sorreggerà il cucciolo con una mano sotto l’addome in modo che resti sulle quattro zampe e non si sieda;
  • Questa operazione può essere compiuta due volte dopodiché si risciacquerà il cucciolo, lo si avvolgerà in un asciugamano e lo si asciugherà con il phon;
  • È opportuno non fare uscire il cucciolo nell’ambiente esterno per almeno due ore successivamente al bagnetto;
  • I primi bagnetti saranno eseguiti in modo “approssimativo”…l’obiettivo è di rendere il bagnetto un evento gradito non di impaurire il cucciolo;
  • Per abituare il cucciolo al bagnetto è opportuno effettuarlo frequentemente almeno fino alla pubertà;
  • È necessario ricompensare il cucciolo durante il bagnetto quando è tranquillo.

 

COSA NON FARE:

  • Attendere che il cucciolo sia diventato grande prima di effettuare il bagnetto;
  • Impaurire il cucciolo trasformando il bagnetto in un “rodeo”.

 

 

IN AUTOMOBILE

 

COSA FARE:

  • Collocare il cucciolo nel baule o sul sedile posteriore dell’auto… così facendo si abituerà a viaggiare in quel luogo anche quando sarà adulto;
  • È opportuno ricordare che la normativa vigente in Europa obbliga l’utilizzo di una rete separatrice;
  • Almeno durante i primi viaggi è consigliabile lasciare il cucciolo a digiuno dal cibo solido per almeno 2-3 ore prima di salire in automobile;
  • Ricompensare più volte il cucciolo quando è tranquillo;
  • È opportuno guidare con molta “dolcezza”…accelerare e frenare dolcemente, sterzare piano piano;
  • Effettuare brevi viaggi almeno una volta al giorno per favorire l’apprendimento.

 

COSA NON FARE:

  • Lasciare il cucciolo libero di muoversi all’interno dell’automobile…potrebbe ostacolare seriamente la guida;
  • Collocare il cucciolo sul sedile di fianco al guidatore o tenerlo in braccio… quando sarà adulto si abituerà con grande difficoltà a “cambiare posto”;
  • Sospendere i viaggi in automobile a causa della comparsa di vomito o di salivazione…il cucciolo deve abituarsi all’odore del carburante, all’odore presente nell’abitacolo e alla vista di immagini in movimento;
  • Lasciare il cane in automobile in estate anche se i finestrini sono abbassati … dopo pochi minuti potrebbe trovarsi in pericolo di vita.

 

ATTENZIONE: se il cucciolo presentasse ripetutamente i sintomi di una cinetosi (mal d’auto) è necessario chiedere consiglio al Medico Veterinario…altrimenti il cane potrebbe associare un’esperienza negativa all’automobile.

 

 

GLI ESERCIZI

 

IL SEDUTO

 

COSA FARE:

  • È opportuno iniziare l’apprendimento del SIEDI in casa o in giardino quando il cucciolo è tranquillo…per imparare un esercizio bisogna sempre iniziare dalla situazione più semplice;
  • Chiamare il cucciolo con l’esercizio del VIENI;
  • Per favorire l’apprendimento del seduto il proprietario dovrà inclinare il busto in avanti e abbassarsi un pochino in modo che il cucciolo non sia indotto a saltare;
  • Trattenere nella mano chiusa a pugno un pezzettino del cibo preferito dal cucciolo…quindi aprire la mano e lasciarglielo mangiare;
  • Stando di fronte al cane alla distanza del braccio teso ruotare il pugno che racchiude il bocconcino sopra la testa del cane in modo che, per tentare di raggiungerlo, sia costretto ad indietreggiare e a dirigere il musetto verso l’alto…è necessario non toccare il cane per indurlo a sedersi;
  • Mentre il cane indietreggia per raggiungere la mano ripetere con voce calma e rilassata il comando (SIEDI o SEDUTO) …è opportuno non alzare il tono di voce se il cucciolo non eseguisse il comando in quanto il cane “non sa” che cosa gli stiamo chiedendo;
  • Dopo qualche minuto il cane, stanco di rimanere in quella posizione, si siederà e nell’istante in cui appoggerà il posteriore a terra il proprietario dovrà aprire la mano e ricompensare il cucciolo con il premio in cibo, il tono di voce dolce e una carezza;
  • Ripetere più volte l’esercizio con la stessa procedura…ma è necessario interrompere l’apprendimento appena il cane si mostra svogliato e non più interessato.

 

COSA NON FARE:

  • Premere il dorso del cane per indurlo a sedersi…il cucciolo imparerà a sedersi solo in seguito ad un contatto fisico;
  • Somministrare il premio in ritardo (mentre sta rialzandosi o si è già rialzato) …così facendo si ricompensa un’azione differente;
  • Alzare il tono di voce quando il cucciolo non esegue prontamente l’esercizio…il cane potrebbe associare un’esperienza negativa;

Cercare di eseguire l’esercizio quando il cucciolo sta giocando, è distratto o molto agitato

 

 

IL VIENI

 

COSA FARE:

  • E’opportuno iniziare a mettere a punto l’esercizio in casa o in giardino quando il cucciolo è tranquillo…per imparare un esercizio bisogna sempre iniziare dalla situazione più semplice;
  • Quando chiamiamo il cucciolo quest’ultimo si avvicina perché associa un suono (il suo nome) ad un’interazione positiva con il proprietario;
  • All’inizio dell’apprendimento il cane “non sa” che, quando lo chiamiamo, si deve avvicinare...”non sa” neppure che deve rispondere il più presto possibile;
  • Per favorire l’apprendimento del cucciolo il proprietario dovrà assumere la postura “di tranquillità” (vedi scheda), battere le mani sulle cosce e ripetere il nome del cucciolo in modo ritmato e suadente (come se parlassimo con un bambino piccolo) seguito dalla parola VIENI…quando il cucciolo si trova al massimo a due metri di distanza;
  • Il proprietario dovrà essere “accattivante” per il cucciolo…cioè più attraente rispetto a quello che accade in casa in quel momento;
  • Appena il cucciolo arriverà è necessario ricompensarlo con il cibo, una carezza…quindi il proprietario giocherà e un pochino con lui...anche (e soprattutto) se il cucciolo impiegasse molto tempo prima di avvicinarsi;
  • Quindi il proprietario lascerà che il cucciolo ritorni all’attività che aveva abbandonato per rispondere al richiamo;
  • È opportuno ricordare che il cane non è un automa.......ha bisogno di tempo per apprendere e per eseguire la risposta!

 

COSA NON FARE:

  • Iniziare l’apprendimento dell’esercizio quando il cucciolo sta giocando, è distratto o molto agitato…difficilmente riuscirà a concentrare l’attenzione sul proprietario;
  • Assumere la postura “di irritazione” (vedi scheda) per chiamare il cucciolo…il messaggio ricevuto dal cane è “Allontanati”;
  • Chiamare il cucciolo quando è molto lontano dal proprietario;
  • Utilizzare un tono di voce autoritario nel caso in cui il cucciolo tardasse ad arrivare;
  • Sgridare o punire il cucciolo al suo arrivo nel caso in cui tardasse ad arrivare…il cane apprenderà a non venire quando chiamato;
  • Utilizzare il VIENI per prendere il cane al fine di somministrare una punizione…il cucciolo assocerà il VIENI ad un’esperienza negativa;
  • Utilizzare il cibo come esca, “Se vieni te lo do”….il cucciolo imparerà ad accorrere al richiamo solo alla presenza del cibo.

 

ATTENZIONE: se il cucciolo fosse molto “distratto” ed accorresse a fatica al richiamo è opportuno chiamarlo due o tre volte e attendere tre – quattro minuti…quindi il proprietario si avvicinerà ed inizierà un’attività “molto interessante” come ad es. raccogliere un filo d’erba approfittando dell’occasione per chiamarlo.

 

 

Fonte:

http://ebookbrowse.com/educazione-del-cucciolo-doc-d137013583

http://www.ordineveterinarilucca.it/certificazioni%20veterinarie/Educazione%20del%20Cucciolo.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Parola chiave google : Educazione dei cuccioli tipo file : doc

 

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